27 agosto 2015 Pagina 44 La Repubblica

C. C. NAPOLI

La curiosità Come nei primi del Novecento, la nazionale di Campagna sfida il 3 settembre la Spagna a Capri Pallanuoto vintage il Settebello torna a giocare in mare

ALESSANDRA RETICO UN Settebello vintage, all' ombra salmastra dei Faraglioni, quando la pallanuoto era anche uno scorticarsi sugli scogli cullati dai gozzi. Torna in mare e alle origini il football dell' acqua, con la nazionale di ct Sandro Campagna che il 3 settembre incontra in amichevole la Spagna nel blu dipinto di blu di Capri. Sarà una gara esibizione, anzi lo spettacolo italiano della waterpolo, così come l' hanno voluto il consiglio dei Ministri, il Coni e l' Expo di Milano per raccontare la storia e la bellezza dell' Italia che fa sport. Per questo Firenze ospiterà la pallavolo, Taormina la scherma, Reggio Emilia una manifestazione multidisciplinare. La Campania dunque eccola qui: per le sue battaglie tra le onde, anzi le sue memorie. E' da 17 anni che la nazionale di pallanuoto non si tuffava più nel sale: l' ultima volta accade nel 1998, nel golfo di Amalfi. All' epoca, era sempre settembre, fu per un trofeo internazionale nella darsena con Brasile, Cuba e anche allora Spagna. Sulla panchina azzurra c' era Nando Pesci, vice di Rudic, ora tecnico degli azzurrini. La squadra dei 13 a Capri non poteva non avere napoletani: Campagna ha cambiato 4 nomi rispetto alla nazionale dei mondiali di quest' estate a Kazan ( quarto posto): tornano in azzurro i posillipini e Vincenzo Renzuto, il portiere della Canottieri Napoli Gabriele Vassallo e il centroboa dell' Acquachiara Luca Marziali. Prendono il posto di Alessandro Velotto, , e . Ovvio che torni in mente tutto quello che è stato, qui, tra questi flutti, una vita fa: la storia della Rari Nantes, innanzitutto, nata da sei "cape pazze" nel 1905 su una baracca di legno come d' altra parte il Posillipo in uno chalet sulla via omonima. Circolo sgarrupato, povero e allegro il Nantes, contro quello della Napoli bene di Borgo Marinari. Si narra che qui il calciatore svizzero del Naples, Steinegger, portò un pallone da calcio in acqua: fu pallanuoto. La squadra biancoceleste divenne tale grazie all' ungherese Bandy Zolyomy: 5 scudetti ( 1939, 1941, 1942, 1949, 1950). Qui nacque il nome Settebello (nel 1937), il cui conio si deve a Mimì Grimaldi, pallanuotista giocatore di scopone poker e sciupafemmine: al posto degli "ori" del sette di denari, mise le facce dei sette giocatori della Rari Nantes. Passò a dare il nome alla nazionale alle Olimpiadi del '48 a Londra, tra i 7 di allora ce n' erano 3 di loro (Ermenegildo Arena, Pasquale

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Buonocore, Emilio Bulgarelli). La pallanuoto in questo mare è anche la storia degli acerrimi rivali di quelli della Rari Nantes, il Circolo Canottieri Napoli. Il passaggio dell' egemonia dalla prima alla seconda negli anni '50 fu segnato dal tradimento dello stesso Arena: andò ai Canottieri (per una Fiat 500) guadagnandosi il titolo di "core 'ngrato". Era una pallanuoto salmastra e sentimentale, di un' Italia sommersa. Lo è ancora. ©RIPRODUZIONE RISERVATA RITORNO AL PASSATO Dagli anni '50 i pallanuotisti giocavano nell' acqua di mare. Nella foto, una partita a Genova.

ALESSANDRA RETICO

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