Albano Laziale. Il Paese Nella Memoria Del Comune
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Albano LazialeIL PAESE NELLA MEMORIA DEL COMUNE Giorgio Sirilli Giorgio Sirilli. Ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche e docente universitario. È nato e risiede ad Albano Laziale, dove ha le sue radici. Nei Castelli Romani è impegnato in attività culturali e politiche. Autore di numerosi libri e pubblicazioni scientifiche nel campo dell’economia e della statistica, ha scritto, insieme a Nino Dori, Aldo Onorati e Piero Torregiani, il Vocabolario del dialetto albanense. Ad Aldo Onorati, arbanese, che tanto ama la nostra città, e tanto le dà. Per studiare le leggi della storia dobbiamo sostituire completamente l’oggetto della nostra indagine, lasciare in pace i re, i ministri e i generali, e studiare quegli elementi omogenei e infinitesimali che condizionano il comportamento delle masse. Lev Tolstoj Né la vita di un individuo, né la storia di una società possono essere comprese senza comprenderle entrambe. C. Wright Mills 3 INDICE Prefazione . Pag. 7 Introduzione .......................................................... Pag. 9 1. UN QUADRO D’INSIEME . Pag. 11 2. ALBANO DALL’UNITÀ D’ITALIA AGLI ANNI SESSANTA. Pag. 19 La popolazione di Albano. Pag. 19 Gli elettori del Comune di Albano .................................... Pag. 20 I caduti della Prima guerra mondiale .................................. Pag. 21 Atti di coraggio. Pag. 22 Il Ricovero di mendicità (Casa dei vecchi) ............................. Pag. 25 La promozione ed il finanziamento delle feste civili e religiose ............. Pag. 28 La Festa nazionale dell’uva degli anni Trenta ........................... Pag. 31 Albano e il fascismo . Pag. 34 3. EVENTI MEMORABILI . Pag. 47 La nevicata del 1956. Pag. 47 Le Olimpiadi del 1960 ............................................. Pag. 48 La trasmissione televisiva “Campanile sera” del 1961 .................... Pag. 52 4. IL COMUNE. Pag. 55 La tassa sui matrimoni ............................................. Pag. 55 Copiatura dei bilanci. Pag. 56 Macchine da scrivere .............................................. Pag. 56 Il gonfalone e lo stemma del Comune ................................. Pag. 57 Albano Cesareo. Pag. 60 Il rientro ad Albano dopo lo sfollamento del 1944. Pag. 61 Il rientro della salma di Salvatore Fagiolo .............................. Pag. 65 La campana del Consiglio comunale .................................. Pag. 65 I bilanci del Comune. Pag. 66 5. INTERVENTI SUL TERRITORIO E GESTIONE DELLE RISORSE DEL COMUNE . Pag. 67 Demolizione della Porta Romana ..................................... Pag. 67 Illuminazione Via Anfiteatro Domiziano ............................... Pag. 69 Littorine ........................................................ Pag. 69 L’allargamento del Corso ........................................... Pag. 70 La Fontana delle Tartarughe. Pag. 80 5 Palazzo Doria, Villa Doria, Piazza Mazzini ............................. Pag. 82 Costruzione del lavatoio pubblico .................................... Pag. 84 Ricoveri antiaerei ................................................. Pag. 85 I gabinetti pubblici ................................................ Pag. 88 Il terrapieno di Via Graziosa ......................................... Pag. 89 Il mercato di Piazza Carducci. Pag. 89 Via dell’Antogna. Pag. 92 La fontana dell’esedra del Casino Ferraioli ............................. Pag. 92 Fosso secco. Pag. 94 La costruzione del Liceo classico e delle scuole elementari di Pavona . Pag. 94 Eventi atmosferici ................................................. Pag. 95 Manutenzione della chiesa del Duomo ................................. Pag. 98 Orologi pubblici .................................................. Pag. 98 Biglietti della lotteria di Merano ..................................... Pag. 99 Cespiti dalle proprietà comunali. Pag. 100 6. IL PERSONALE DEL COMUNE ....................................... Pag. 101 Indennità di funzione degli amministratori comunali. Pag. 108 Medici condotti. Pag. 108 Assunzioni al Comune ............................................. Pag. 109 Pacco natalizio ai dipendenti comunali ................................ Pag. 110 Attrezzature per gli spazzini ......................................... Pag. 110 Provvedimenti disciplinari nei confronti dei dipendenti ................... Pag. 114 Il Corpo di Polizia Municipale . Pag. 115 Storie di alcuni vigili .............................................. Pag. 137 7. ALCUNI PERSONAGGI . Pag. 147 Cesira Angeletti .................................................. Pag. 147 Carlo Capo ...................................................... Pag. 151 Carlo Carones . Pag. 153 Guido Farina ..................................................... Pag. 155 Fernando Maggi .................................................. Pag. 156 Bruno Monti ..................................................... Pag. 157 Anacleto Ronca. Pag. 158 Alessandro Silvestri ............................................... Pag. 159 Elenco dei nomi ....................................................... Pag. 161 Bibliografia . Pag. 169 Pubblicazione satirica curata da Augusto Crollari ............................. Pag. 172 6 PREFAZIONE L’autore di questo libro è un uomo di scienza e di cultura. Non che le due cose siano necessariamente distinte e separate, anche se spesso e nell’accezione comune lo sono. Anzi, nella migliore tradizione umanistica italiana lo scienziato, colui che in prevalenza ha a che fare più con la fisica e con la matematica, che con la poesia e con la letteratura, è anche filosofo e storico. Giorgio Sirilli, che è nato e vive ad Albano (ho detto apposta “vive” e non “risiede”, considerati anche i suoi impegni pubblici), è universalmente noto come studioso delle politiche della ricerca, dell’innovazione tecnologica, dei sistemi di valutazione, di economia e di statistica, nel cui settore ha pubblicato innumerevoli scritti. Eppure, ogni tanto, a riprova del suo vasto e completo orizzonte di interessi culturali, ci regala qualche prezioso studio sulla sua amata città natale, come il Vocabolario del dialetto albanense (2006, 2014) e la conseguente estensione di ricerca sull’argomento, rappresentata da Indagine statistica sul dialetto ad Albano Laziale e in alcuni comuni dei Castelli Romani (2016). Ma poi il passo dall’ambito sociolinguistico a quello socioeconomico e storico più in generale, è breve, anzi, brevissimo. Ed ecco allora Albano Laziale. Il paese nella memoria degli anziani (2018). Nello stesso solco di interessi e di ricerca si inserisce quest’ultimo libro sulla città di Albano dal periodo postunitario agli anni sessanta del Novecento: il “secolo breve”, che si lascia alle spalle la Belle Époque per infognarsi in due guerre mondiali e risorgere poi dai valori resistenziali e da un inimmaginabile boom economico. Chiedersi, però, perché uno studioso di leggi economiche e statistiche possa, o debba occuparsi di storia “locale” è del tutto futile. Sarebbe come chiedere a Benedetto Croce, perché dopo il Breviario di estetica abbia voluto pubblicare Il Brigante Angiolillo. Il fatto è che la storia non è un racconto, ma una scienza, e in quanto tale adotta strumenti di ricerca, di analisi e di confronto, come una qualsiasi altra disciplina. E poi per dirla con Terenzio: «Homo sum, humani nihil a me alienum puto». E proprio perché siamo esseri umani, tutto ciò che è umano ci riguarda. A cominciare dalla comunità ristretta, o vasta nella quale viviamo, per il tempo che ci è dato di viverci. Dunque sfatiamo una volta per tutte la concezione riduttiva che si ha dell’aggettivo “locale” in riferimento a una ricerca, o a una pubblicazione di interesse storico. Poteva esserlo, se mai lo è stata, la produzione storica di impronta campanilistica tra XVIII e XIX secolo. Ma non è più così, a partire dagli anni venti del secolo scorso, dopo la lezione di Marc Bloch e dei successivi fondamentali contributi della rivista «Annales» alla nascita delle scienze storiche di indirizzo economico-sociale, alle quali più che giustamente si richiama il nostro autore nella sua Introduzione a questo libro. Tanto più oggi, che questo aggettivo “locale” è in voga - purtroppo - nell’accezione antitetica a “globale” ed è usato vieppiù in modo reazionario, in senso avversativo dalla nostra società malata di conservazione e di riflusso “gastrointellettuale” a fronte di altri termini, come “mondiale”, internazionale” e “globale”, appunto, già osannati e in auge fino alla generazione passata. Di fatto “locale” non si contrappone a “globale”, ma i due termini implicano interdipendenza l’uno dall’altro per quanto concerne i fenomeni e dunque anche i fatti storici. Non per nulla fu coniato qualche decennio fa l’aggettivo glocal proprio per indicare la fusione positiva di due termini concettuali, che rimanda a una visione politica assai più ampia, che tenga conto allo stesso tempo del “villaggio globale” e del “villaggio locale”. Tale è la misura epistemologica con la quale Giorgio Sirilli ha raccolto e ha sistemato i dati giunti in suo possesso direttamente dai documenti d’archivio, attraverso una lenta, 7 ma costante e intelligente ricerca: demografia, bilanci, caduti delle due guerre, ma anche costi delle feste popolari, o dei lavori pubblici, il variabile numero degli impiegati comunali e dei servizi pubblici prestati. Per cui il dato “locale” non è altro che la tessera di un mosaico più ampio, una fonte che si riversa in un fiume e in un mare più grandi. Il libro, questo libro, ci presenta lo spaccato di una comunità locale, ma è anche paradigma di una società nazionale