La Resistenza nel maceratese ANPI - Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, Comitato provinciale di ISREC - Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea “Mario Morbiducci” - Macerata 25 aprile 2010 - 65 anni dalla Liberazione

Il contributo alla Resistenza mace- Introduzione ratese fu dato dai A partire dall’anno 1943 l’Ita- delle zone nelle quali opera- molti giovani che lia si ritrovò divisa in due: vano, sui collegamenti tra for- dopo la caduta nel meridione si riorganizzò mazioni tenute da staffette e del fascismo del il vecchio stato monarchico portaordini mimetizzati tra la 25 luglio 1943 e sotto il controllo degli alleati, popolazione civile e seppero l’armistizio dell’8 mentre a nord risorgeva il fascismo nelle forme della Repubblica sociale, ALCUNI DATI che a fianco dei nazisti (Archivio ISREC, fondo ANPI - Resistenza, Fascismo, RSI, Busta 10, Fascicolo 102) ebbe come unico scopo quello di combattere la PARTIGIANI COMBATTENTI: 5.230 (182 donne) Resistenza. Sotto questa PATRIOTI: 2.156 definizione viene com- PARTIGIANI STRANIERI: 324 preso il vasto movimen- CADUTI: 408 (14 donne) to di partigiani, compo- FERITI: 726 sto da antifascisti vissuti MEDAGLIE D’ORO: 7 nell’ombra durante il re- MEDAGLIE D’ARGENTO: 26 Liberazione di (30 giugno 1944) - Archivio ISREC Macerata - Fototeca gime, giovani renitenti MEMBRI DEL CLN Macerata: 23 alla leva della RSI, ufficiali VOLONTARI DEL CVL: 291 mento dell’esercito fascista giani o si unirono alle bande. e soldati dell’esercito che continuarono a servire la pa- Non dimentichiamo inoltre le non vollero consegnarsi tria in nome della giustizia, numerose donne che diede- ai tedeschi, stranieri reclusi tenere in scacco grandi unità settembre decisero di non dell’uguaglianza e della li- ro il loro contributo alla resi- nei campi di internamento tedesche, come la divisio- rispondere alla leva della RSI bertà dagli invasori, metten- stenza maceratese. In quali- del duce e da tutti quelli che, ne Goering che imperversò e scelsero di combattere per do al servizio della guerriglia tà di staffette, collaboratrici, in un momento di sbanda- nel centro Italia, impegnata la libertà del proprio paese la loro competenza militare. collegamenti ma anche di mento e di estrema difficoltà esclusivamente nella repres- e per la nascita di una nuova Un grande contributo alla combattenti armate interne per l’Italia, scelsero di salire sione del movimento parti- democrazia. Resistenza venne dai carabi- alle bande, nella provincia di sulle montagne e di combat- giano, fino alla strage di Mar- Ad essi si affiancarono molti nieri, che come nel caso del Macerata risultano 693 don- tere per restituire la libertà, la zabotto. militari, soprattutto ufficiali, maresciallo Giordano, conse- ne alle quali fu riconosciuta la giustizia e la dignità al pro- Le bande, anche in base che in seguito allo sbanda- gnarono le loro armi ai parti- qualifica di “Partigiano”. prio paese. all’orientamento politico dei Dopo una originaria fase di propri membri, si aggrega- aggregazione spontanea sul- rono in diverse formazioni: le montagne del centro e del le Brigate Garibaldi, in mag- Le bande partigiane nord Italia, che diede origine gioranza composte da co- La provincia di Macerata, di sabotaggio e controllo. Tut- In provincia agirono 27 tra alle prime formazioni armate, munisti, le Brigate Giustizia e subito dopo l’8 settembre tavia l’asperità del territorio gruppi e bande, variamente le bande si organizzarono, Libertà facenti capo al partito 1943, vide il formarsi di un ed il clima rigido resero anche collegati e facenti riferimento dandosi una disciplina, un d’azione, le Brigate Matteot- diffuso movimento resisten- difficoltosi i collegamenti tra al gruppo - divisioni Garibaldi codice di comportamento ed ti, legate al socialismo, oltre a ziale favorito dalla natura bande, l’approvvigionamento Spartaco. Le bande erano at- una organizzazione paramili- formazioni cattoliche, liberali collinare e montuosa del di viveri, i contatti con i CLN tive nell’entroterra montano tare. e monarchiche (i cosiddetti suo entroterra che offriva locali, tantoché l’inverno tra il e pedemontano della provin- Le bande armate si produs- badogliani). nascondigli alle bande ar- ’43 ed il ’44 fu estremamente cia, in particolare sui monti tra sero in azioni di guerriglia, Le azioni della Resistenza si mate e possibilità di azioni difficile da superare. , Serravalle, Pievetorina, sfruttando la particolarità to- intrecciarono con le vicen- nella zona del San Vici- pografica del territorio colli- de dei partiti antifascisti, che no, tra San Severino e nare, montano e pedemon- dopo la clandestinità del ven- . tano, basarono le proprie tennio, iniziarono a ricostituir- Nei centri urbani in- azioni sull’estrema rapidità si. Subito dopo l’8 settembre vece agivano i GAP di manovra, sulla conoscenza i rappresentanti dei partiti (Gruppi di Azione Pa- principali si riunirono a Roma triottica), nuclei clan- costituendosi in Comitato di destini composti da liberazione nazionale (CLN), pochi uomini, dediti proponendosi come guida e prevalentemente ad rappresentanza della futura azioni di sabotaggio, Italia democratica, in con- di collegamento, tra- trapposizione agli occupanti smissione di notizie e tedeschi, ai fascisti repubbli- propaganda antifasci- chini, alla monarchia respon- sta e antinazista. sabile della dittatura e della Nel maceratese i GAP guerra e dello stesso gover- più importanti si trova- no Badoglio. vano a Tolentino, San La resistenza in provincia di Severino , Cor- Banda Nicolò Macerata iniziò subito dopo ridonia, , Po- Archivio ISREC Macerata l’8 settembre del 1943 e si tenza Picena, Macerata Fototeca concluse nell’estate del 1944. e . 1 I personaggi principali Alcuni episodi CADUTI DECORATI dove fu catturato ed ucci- sieme alla sua Banda, l’auto- CON MEDAGLIA D’ORO so dai tedeschi, ai quali si re della liberazione di Mace- significativi consegnò per evitare la rap- rata, il 30 giugno del 1944. Tina Lorenzoni presaglia contro i contadini Il gruppo bande Nicolò sta- Nata a Macerata, operò nelle presso i quali era nascosto. zionava nella zona di Mona- della Resistenza brigate “Giustizia e Libertà” stero. di Firenze come collegamen- Achille Barilatti Le azioni della Resistenza della Guardia Nazionale to con Milano ed il Nord Ita- Studente maceratese, si unì possono essere classifica- repubblicana a . lia. Fu catturata dai tedeschi alla resistenza ed assunse il te secondo due tipologie, ed uccisa durante un tentati- comando di uno dei distac- quelle finalizzate all’ap- 3 marzo 1944 vo di fuga. camenti del gruppo bande provvigionamento, di armi Attacco ad un automezzo Nicolò, operante a Montalto o di viveri, e quelle pro- del comando tedesco sul- Salvatore Valerio di . priamente di guerriglia: la strada per Serravalle. Capitano dell’esercito, si unì Catturato durante i rastrella- imboscate, sabotaggi, at- al gruppo Roti, di stanza nella menti che precedettero l’ec- tacchi a nazisti e fascisti, 22 marzo 1944 zona di , fu ucciso dai cidio di Montalto, il 22 marzo incursioni, liberazione di Battaglia di Monastero tra tedeschi durante la battaglia di del 1944, fu fucilato dai te- prigionieri. la banda Nicolò e reparti Valdiola il 24 marzo del 1944. deschi il giorno successivo a I primi episodi della resi- tedeschi assistiti da pezzi Muccia. stenza maceratese risalgo- di artiglieria. Mario Batà no già all’ottobre del 1943, Tenente di complemento del Pietro Capuzi Achille Barilatti (1921-1944) Archivio ISREC Macerata visto che subito dopo l’ot- 24 marzo 1944 genio militare e studente di Subito dopo l’otto settembre Fototeca to settembre si erano for- Battaglia di Valdiola tra ingegneria, si unì alla banda organizzò i giovani antifascisti mate la banda Nicolò a partigiani del gruppo Ma- Frontale. del proprio paese e costituì la Monastero e la banda Ma- rio e una colonna di tede- Catturato dai fascisti, venne banda Visso, di cui assunse il rio a San Pacifico di San schi e fascisti. Per rappre- fucilato a Sforzacosta il 20 comando. Successivamente Mario Depangher Severino Marche. Entram- saglia i tedeschi ed i fasci- Il comandante Mario era un novembre del 1943. entrò a far parte del coman- be, forti soprattutto della sti compiranno la strage di antifascista di origine istria- do umbro – marchigiano del- preparazione militare di Braccano e l’uccisione di 5 ne a lungo perseguitato dal le Brigate Garibaldi. Fu cat- molti dei propri membri, partigiani sul ponte di Chi- regime; l’otto settembre turato ed ucciso dai tedeschi iniziarono immediatamen- giano. si trovava a San Severino durante una missione. te la guerriglia. Marche in regime di inter- Riassumiamo alcune delle­­ 10 aprile 1944 namento libero. Organizzò Mario Morbiducci più importanti azioni: Attacco da parte dei par- la resistenza nella zona gui- Studente maceratese, ar- 23 settembre 1943 tigiani del distaccamento dando una banda nella qua- ruolato come Sottotenente Liberazione di 1500 pri- Nino ad una colonna di le operarono molti partigia- di Frontiera si trovava in Val gionieri di guerra iugoslavi soldati tedeschi e fascisti ni di origine slava. Varaita (Piemonte) nel mo- dal campo di Colfiorito. che sta rastrellando gio- mento dell’armistizio. Si unì vani in età di leva nel cen- pertanto alla Resistenza pie- Ottobre 1943 tro abitato di Grottacce di montese ed assunse il co- Combattimento tra tede- Cingoli. mando della 15^ Brigata Ga- schi e partigiani della ban- Mario Batà (1917-1943) ribaldi “Saluzzo”. da Mario a San Severino, 12 aprile 1944 Archivio ISREC Macerata Cadde combattendo contro Fototeca a difesa dell’altura di San Seconda battaglia di Mo- una Brigata Nera che lo ave- Pacifico. nastero. va sorpreso nel corso di una operazione di trasferimento. Novembre 1943 19 maggio 1944 Decio Filipponi Assalto al campo di Villa Incursione e scontro a fuo- Studente di legge romano, Spada di da parte co a Sarnano, occupata dopo l’armistizio fuggì da ALCUNI COMANDANTI dei partigiani della banda dai nazisti, delle bande Trieste dove era di stanza PARTIGIANI Mario e del gruppo Roti. Nicolò e Primo Maggio. con il 75° Reggimento fante- Liberazione dei prigionieri ria e raggiunse le Marche. Augusto Pantanetti Mario Depangher (1897-1965) di guerra dell’Africa Orien- 10 – 13 giugno 1944 Si unì alla banda “”, “Nicolò” Archivio ISREC Macerata Fototeca tale e approvvigionamen- Attacco del gruppo Vera operante presso Sarnano, Il comandante Nicolò fu, in- to delle armi e munizioni ai tedeschi in varie locali- presenti nel deposito. tà e disarmo di una intera compagnia di 250 militi fa- Alcune formazioni partigiane 12 novembre 1943 scisti. operanti nella provincia Costruzione da parte dei partigiani del comandante 16 giugno 1944 Un censimento completo delle formazioni partigiane e della loro organizzazione nella Batà di una pista di atter- Attacco della banda Mario provincia è decisamente difficoltosa, per il carattere spesso provvisorio dei gruppi e raggio nella zona del San ai tedeschi a per le successive riorganizzazioni, fusioni, raggruppamenti operati sul territorio. Vicino. e interruzione della linea Civitanova – Albacina. Nella tabella una sintesi parziale della situazione: 18 gennaio 1944 BANDA COMANDANTE LUOGHI Attacco a soldati tedeschi 30 giugno – 5 luglio 1944 Gruppo 201 “Volante” Emanuele Lena “Acciaio” ad . Liberazione della provin- , alta Val di Chienti poi brigata BUSCALFERRI Antonio Claudi “Toto” cia di Macerata. Pietro Capuzi, poi Giuseppe Dal 30 gennaio al 2 feb- Brigata CAPUZI Visso, Fiastra Ferri braio 1944 Gruppo bande NICOLO’ Monastero, Montalto, Augusto Pantanetti “Nicolò” Assalto alle caserme di (o battaglione Nicolò) Cessapalombo , , San Severino, Monte San Battaglione MARIO* Mario Depangher per approvvigionamento Vicino, alta valle del Potenza Brigata SERRAPETRONA di armi, spesso con la con- don Nicola Rilli , Serrapetrona poi FAZZINI nivenza dei carabinieri. Banda PIOBBICO Fiastra, Sarnano, Gualdo, Decio Filipponi poi LUCIO e I MAGGIO Monte S. Martino 15 febbraio 1944 Banda FIASTRA Antonio Ferri Val di Fiastra Attacco al Militarkomman- Gruppo VERA Girolamo Casà “Vera” dantur di Macerata. Banda FRONTALE Mario Batà Frontale

*Il battaglione Mario si trovò ad agire su un territorio molto esteso e fu il riferimento di molti gruppi e brigate collegati tra loro, 23 febbraio 1944 tra i quali ricordiamo: gruppo Eremita, Gruppo Roti, Gruppo San Fortunato, Gruppo Braccano, Gruppo , Gruppo S. Assalto ad una colonna Cataldo, brigata Stigliano, brigata Valdiola, brigata Cingoli

Partigiani in piazza a Tolentino (30 giugno 1944) Archivio ISREC Macerata 2 Fototeca Così come avvenne nel resto per gli incontri delle bande, d’Italia, anche nel macerate- don Antonio Salvatori, che è se il movimento resistenziale Resistenza civile stato costretto ad assistere ebbe l’appoggio, la protezio- all’eccidio di Montalto. ne, la solidarietà dei contadini no un alto tributo per la loro e colpevole di aver rifiutato Il primo civile ucciso dai te- Nell’ambito della Resisten- e delle popolazioni civile. “disobbedienza”: già prima la nomina di presidente della deschi nella nostra provincia za civile un ruolo di primo Così accanto alla resistenza dell’eccidio di Montalto i Cassazione da parte della re- sembra essere stato Umber- piano spetta alle donne, armata si configurò un vasto nazifascisti avevano inizia- pubblica di Salò. to Gazzerotti di Serripola, un che agirono come staffette, movimento di sostegno e di to le fucilazioni: il 17 marzo A furono uccisi i fra- bracciante che si imbattè con informatrici, portaordini per collaborazione che possiamo i fascisti del battaglione “M” telli Bertolazzi che avevano i tedeschi alla caccia del pri- conto delle bande partigia- definire Resistenza Civile e avevano ucciso due studen- nascosto partigiani dei parti- mo nucleo della banda Mario ne. A Macerata si ricorda che si concretizzò in forme va- ti dell’Università di Cameri- giani nella loro abitazione. sulle alture di San Pacifico di l’attività di informatrice di riegate di complicità e di aiu- no, Rugge- San Severino, Wilna Cardi, che si infiltrò to ai partigiani combattenti. ro Mancini nell’ottobre nella Guardia Repubbli- I contadini ospitarono e na- e Angelo del 1943. cana facendosi assumere scosero i renitenti ed i giova- Piancatelli, Un esempio come interprete e in questo ni diretti in montagna, offriro- renitenti alla i m p o r t a n t e modo passò notizie prezio- no cibo e vestiario alle bande leva repub- di resistenza se ai partigiani ed al CLN. nascoste nelle boscaglie vici- blichina, con civile fu an- Altra preziosa informatrice ne, offrirono riparo agli evasi l’intento di che quella di fu la maestra Nicolini di San dai campi di internamento, dare una le- alcuni parroci Ginesio, ricordata nel suo italiani e stranieri, in nome zione all’in- che si sacri- memoriale dal comandante del senso di ospitalità e di tera pro- ficarono per Augusto Pantanetti. Tra le carità che nelle campagne vincia, rea cercare di sal- staffette, risulta il nome di prevalse quasi sempre sulla di non aver vare i propri Nunzia Cavarischia, romana paura o sull’indifferenza. contribuito parrocchiani sfollata a Caldarola, che fu Subito dopo l’occupazio- se non con Il bombarda (3 aprile 1944) - www.storiamarche900.it e spesso pro- “arruolata” come portaordi- ne tedesca furono affissi nei pochi uomi- varono ad in- ni dal tenente “Acciaio” del paesi bandi da parte dei te- ni alla rico- tercedere per gruppo Volante 201. deschi che minacciavano di stituzione dell’esercito mili- Oltre a queste rappresaglie partigiani arrestati ed avviati Ovviamente la Resistenza morte chiunque aiutasse o ziano fascista. personali, i nazifascisti non alla fucilazione. È il caso di civile, benché vasta, non fu nascondesse i prigionieri di Il 20 marzo a Fiastra furono esitarono ad uccidere civili don Mario Vincenzetti, arre- purtroppo generalizzata: ad guerra nemici o i “banditi” e fucilati Vincenzo Sestili ed inermi nel corso di rastrella- stato a Macerata nel novem- essa fa da triste contraltare prometteva una ricompensa Ennio Carassai e nello stes- menti o scontri con i partigia- bre del 1943, di don Poco- l’ampia massa di “collabo- in denaro per le delazioni o so paese fu data alle fiamme ni, come i giovani Vincenzo gnoni, ucciso nell’eccidio di razionisti” e di “indifferen- la consegna di partigiani alle l’abitazione del giudice Ferri, Salvucci e Benedetto Tardel- Braccano, di don Felice Fran- ti” che non furono capaci di autorità nazifasciste. padre del comandante Anto- la, vittime dei tedeschi in val calancia di Serrapetrona, che operare una scelta di libertà I civili effettivamente pagaro- nio Ferri della Brigata Fiastra di Fiastra. offrì la sua casa come base e di democrazia.

di , nella tenuta di I campi di internamento per civili campagna dei conti Ciccolini Costa, detta Villa Lauri, in con- Il regime fascista fin dalle ori- dei campi di internamento, tati affittando edifici non abi- dei conti Vannutelli detta “La trada Santa Lucia. Accoglieva gini utilizzò la pratica del re- che dovevano essere allestiti tati, come ville, residenze no- quiete”, nacque come campo cittadine di paesi considerati stringimento della libertà per- in provincie periferiche, poco biliari o fabbriche dismesse. femminile, nel quale furono nemici, allogene giuliane ed sonale al fine di controllare i popolate e non strategiche. Essi erano situati a Treia, pres- imprigionate circa 40 donne ebree straniere. propri oppositori. Tra le varie La provincia di Macerata fu so Villa la Quiete, a Pollenza, straniere, cittadine di paesi Dopo l’otto settembre molte forme di limitazione della li- una di queste: essa ospitò presso villa Lauri, a Petrio- considerati nemici e 15 ebree. prigioniere riuscirono a fuggi- bertà, dal confino, al domicilio dal 1940 fino alla liberazione lo, presso villa la Castelletta, Il campo fu successivamente re, mentre quelle che rimase- coatto, all’incarcerazione, vi fu 5 campi di internamento Ed a Urbisaglia nel palazzo dei riutilizzato per internare sol- ro o furono catturate vennero la pratica dell’internamento, ebbe 23 comuni individuati conti Giustiniani – Bandini dati dell’Africa Orientale, al- tradotte a Sforzacosta. una segregazione coatta a cui come locali- cuni dei quali, Dal 1944 fu riaperto dalla fin dal 1935 furono soggetti tà destinate fuggiti, presero Repubblica Sociale che vi in- gli elementi sospetti italiani all’interna - contatti con i ternò molti prigionieri ebrei i o stranieri e successivamente mento libero. gruppi partigia- quali il 31 marzo del 1944 fu- gli ebrei. Tale pratica fu inten- I campi di in- ni costituitisi nei rono prelevati dalle SS e de- sificata dal 1940, quando una t e r n a m e n t o dintorni che as- portati a Fossoli. circolare del Ministero dell’In- maceratesi fu- saltarono la villa terno definì le caratteristiche rono appron- impossessan- IL CAMPO DI SFORZACOSTA dosi delle armi Il campo n. 53 di Sforzacosta che vi erano sta- fu creato per l’internamen- te depositate to di prigionieri di guerra Targa in memoria degli internati di Sforzacosta dai nazifascisti. nell’area di un tabacchificio dismesso all’incrocio tra la statale 77 e la strada per Sar- adiacente all’abbadia IL CAMPO DI nano. di Fiastra, a Sforzaco- Il campo di Petriolo iniziò a Dopo l’otto settembre la ge- sta, nei locali dell’ex funzionare solo dal dicembre stione del campo passò da- manifattura tabacchi. del 1942, per trasferirvi le in- gli italiani ai tedeschi che lo ternate di Treia. Anche esso utilizzarono come luogo di IL CAMPO DI fu un campo esclusivamente raccolta e transito dei civili URBISAGLIA femminile, destinato a suddite catturati in seguito a rastrel- Il campo di Ubisaglia straniere ed ebree straniere. lamento. detto Buonservizi fu Fu allestito nella disabitata Il 20 dicembre 1943 vi fu con- aperto nel giugno del Villa Savini - Brandimarte, in dotto e fucilato il tenente 1940 ed ospitava pre- località la Castelletta, a pochi Batà, comandante della ban- valentemente prigio- chilometri dalla stazione fer- da partigiana “Frontale”. nieri ebrei ma vi furono roviaria di , sulla li- Nel febbraio del 1944 le SS tradotti apolidi polac- nea Civitanova – Albacina che iniziarono a trasferire gli in- chi e rumeni, allogeni veniva usata per la tradotta ternati di Sforzacosta, pro- giuliani e slavi. dei prigionieri. venienti anche dai campi di- smessi delle località vicine, a IL CAMPO DI TREIA IL CAMPO DI POLLENZA Fossoli di Carpi centro di rac- Il campo di Treia, al- Il campo fu allestito come se- colta per prigionieri destinati lestito presso la Villa zione femminile del campo ai lager tedeschi. I campi di internamento nelle Marche - www.storiamarche900.it 3 Gli eccidi e le stragi La liberazione L’organizzazione della Repubblica sottostante. Altri quattro giovani La liberazione della provincia tere per circa dieci giorni contro Sociale sul territorio maceratese che erano riusciti a fuggire ven- di Macerata si è compiuta tra i i tedeschi in ritirata che cerca- fu immediata anche se non del nero raggiunti a Vestignano e fu- mesi di giugno e luglio del 1944, vano di non perdere il controllo tutto efficace. L’ordine pubblico, cilati. quando i tedeschi, temendo di della statale 77. la repressione e la cattura de- Il comandante Barilatti, che era rimanere schiacciati dall’arrivo Solo il 30 giugno il comandante gli antifascisti, dei renitenti e dei stato costretto ad assistere all’uc- contestuale degli alleati dalla Augusto Pantanetti ed i suoi uo- partigiani fu affidata alla Guardia cisione dei suoi uomini chieden- Toscana e dall’Abruzzo già li- mini, risalendo da Sforzacosta, Nazionale Repubblicana, la quale do invano che a sparare fossero berati, iniziarono a preparare la riuscirono ad entrare per primi però mostrò notevoli limiti tanto almeno i tedeschi e non gli italia- fuga, trasferendola dalla via Sa- nella piazza centrale di Macera- che i tedeschi si fecero diretta- ni, venne condotto da prigioniero laria alla statale 77 che attraver- ta, seguiti a qualche ora di di- mente carico delle operazioni di a Muccia, per essere interrogato sava la val di Chienti. stanza dai soldati polacchi. controguerriglia. al comando repubblichino, e fu Proprio lungo questo asse via- Lo stesso giorno il battaglione Nella città di Macerata dal no- fucilato il giorno dopo. rio, fondamentale in quanto “Buscalferri” guidato dal co- vembre 1943 era di stanza il Mili- I tedeschi non permisero di racco- faceva da collegamento con il mandante Antonio Claudi liberò tarverwaltungstruppe, che coordi- gliere i corpi, che furono tumulati I funerali dei caduti di Montalto valico di Colfiorito, nell’ultimo Tolentino. nò le azioni di rastrellamento e le frettolosamente nel cimitero loca- (Tolentino, 24 settembre 1944) periodo dell’occupazione tede- Il 1 luglio i partigiani del batta- Archivio ISREC Macerata rappresaglie contro la popolazio- le. Solo dopo la liberazione, il 24 Fototeca sca si compirono le più cruente glione “Mario” liberarono Ma- ne civile. settembre, i caduti ebbero fune- battaglie tra partigiani e nazisti telica, e San Se- I primi mesi del 1944 furono i più rali solenni a Tolentino. Tra l’11 ed il 12 giugno i tede- a difesa di quanto restava della verino, dove Mario Depangher cruenti nello scontro tra tedeschi schi di stanza a Camerino, avuta linea Gotica. parlò alla folla festante dal bal- e partigiani. ECCIDIO DI BRACCANO la notizia dell’occupazione delle L’improvvisa fuga dei tedeschi cone del palazzo comunale. Durante gli scontri furono uccisi Negli stessi giorni i rastrellamen- città abruzzesi, preparano la fuga colse di sorpresa gli Alleati che Contemporaneamente i batta- o fatti prigionieri diversi militi na- ti tedeschi si intensificarono nella e mettono la città in stato di as- giunsero nelle varie località li- glioni “Capuzi” e “Fazzini” en- zifascisti, inoltre si intensificarono zona del San Vicino, dove agivano sedio. berate dai partigiani con ore o trarono a Camerino, preceden- le azioni di disturbo sottoforma di i gruppi collegati al Battaglione Il 21 giugno, nella vicina frazione giorni di ritardo, a partire dal 19 do di alcune ore le unità inglesi di Morro, si verificò uno scontro a giungo quando i partigiani del della VIII armata. fuoco tra gli alleati, che arrivano battaglione “I Maggio” prove- Nei giorni dal 3 al 6 luglio furono dall’Umbria appena liberata, ed i nienti da Ascoli Piceno attraver- liberate Esanatoglia da partigia- nazisti. Alcuni giovani del luogo, sarono il non ancora tracciato ni slavi, Cingoli e Treia. approfittando degli scontri, si im- confine provinciale e liberarono possessarono di una mitragliatri- Sarnano, dove fu allestito un Uf- DOPO LA LIBERAZIONE ce tedesca. Per rappresaglia i te- ficio di Liberazione e partirono i La gestione “politica” e milita- deschi, la mattina del 22 giugno, dispacci di sollecito per gli alle- re dei territori appena liberati radunarono nella piccola piazza ati. provocò qualche tensione tra le circa trenta persone: gli undici ra- Il 20 giugno i partigiani del bande partigiane, che sperava- gazzi presenti nel gruppo venne- gruppo “Vera” entravano a San no di poter continuare a com- ro uccisi lungo il fosso che scende Ginesio, contemporaneamente battere arruolati come truppe da Morro a Palente, nei pressi del- gli uomini del gruppo “Nicolò” regolari e gli Alleati che intima- Partigiani di Braccano con don Enrico Pocognoni avanzarono su ed Archivio ISREC Macerata - Fototeca la cosiddetta “casa rossa”. Anche rono la consegna delle armi e la in questo caso i tedeschi, fino alla Urbisaglia, dove incontrarono smobilitazione. loro ritirata, non permisero di rac- le avanguardie della divisione La Resistenza maceratese può sabotaggio alle linee elettriche, Mario. La mattina del 24 marzo il cogliere e seppellire i corpi. “Nembo” del CVL. considerarsi chiusa il 21 luglio alle vie di comunicazione, ai ri- parroco di Braccano, don Enrico Lungo il fiume Chienti tuttavia la del 1944, dopo che il gruppo fornimenti di mezzi e vettovaglia- Pocognoni, suonò le campane STRAGE DEL 24 GIUGNO banda Nicolò si trovò a combat- “Nicolò” viene dichiarato sciolto menti che arrivavano ai comandi per avvisare la popolazione e i Il 24 giugno 1944, a pochi giorni e lo stesso comandante intima tedeschi insediati nelle città del partigiani dell’arrivo dei nazisti. dalla liberazione, avvenne una la consegna delle armi; in pre- maceratese. Questi radunarono tutti gli adul- delle più cruente stragi perpetra- cedenza era stato sciolto l’altro A queste azioni seguì l’inaspri- ti, prelevati nelle case, presso la te dai nazisti. grande gruppo locale, la brigata mento del comportamento degli scuola elementare ed uccisero il I tedeschi infatti accerchiarono e “Spartaco”, alla quale era sta- occupanti, i quali diedero l’avvio a parroco ed altre cinque persone. diedero l’assalto alle piccole fra- ta vietata la prosecuzione della rastrellamenti massicci in seguito zioni vicino a Camerino, alla ricer- guerra di liberazione a fianco del ai quali per rappresaglia furono LA STRAGE DI VALDIOLA ca dei partigiani nascosti. corpo militare polacco. uccisi partigiani e civili, spesso Il 26 aprile del 1944 i tedeschi, che In queste zone si stavano dirigen- I CLN locali furono chiamati a con ferocia e dopo maltrattamen- stanno compiendo ampi rastrella- do i partigiani del battaglione Faz- gestire il primo periodo della li- ti e torture. menti nella zona del San Vicino, zini, che si preparavano a liberare berazione. Alcuni riconobbero ai irrompono nella casa della fami- Camerino e che conducevano vari protagonisti della resistenza L’ECCIDIO DI MONTALTO glia Falistocco dove catturano i con sé alcuni prigionieri tedeschi. un ruolo prioritario nella politica La zona circostante la val di Chien- 4 uomini presenti, tutti civili, e li I nazisti attaccarono inizialmente cittadina, conferendo per esem- ti ricopriva una forte importanza fucilano alla presenza di donne e il paesino di Pozzuolo proprio allo pio ad ex comandanti partigiani La liberazione di Tolentino strategica in quanto collegamen- bambini, quindi bruciano i cada- scopo di liberare i loro camerati, l’incarico di sindaco provvisorio. to tra il valico di Colfiorito e la veri insieme alle abitazioni ed ai quindi stanarono casa per casa zona di Anzio dove erano sbarca- magazzini. Per giorni impedisco- ragazzi ed uomini, partigiani e pa- ti gli alleati; per questo tale area no ai familiari di recuperare e sep- trioti, ed in una nottata uccisero Nota bibliografica era controllata da diverse bande pellire i corpi. barbaramente diciotto persone. I testi di questo fascicolo vogliono essere PASQUINI L., RE N. (cur.), I luoghi della partigiane, tra cui la brigata Serra- Nel corso dell’azione di rastrel- Nel frattempo i nazisti catturarono un semplice sunto di informazioni inerenti memoria. Itinerari della Resistenza petrona e la banda Monastero del alcuni aspetti della Resistenza e del pe- marchigiana., , Il lavoro edi- lamento, condotta con grande qarantatrè persone nelle frazioni riodo ad essa relativo nella provincia di toriale, 2007. comandante Nicolò. spiegamento di forze e di mez- circostanti e le condussero a Ca- Macerata. Ad oggi non esiste un saggio PANTANETTI A., Il gruppo bande Nico- storico esaustivo che tratti tale tematica, lò e la liberazione di Macerata, Urbi- Tra Montalto e Vestignano, alture zi da contingenti delle divisio- polapiaggia, vicino alla chiesa dei tuttavia è possibile mettere insieme una no, Argalia, 1973. da cui si può dominare la statale ni Goering, Fuhrer, delle SS e Cappuccini. bibliografia piuttosto ricca di studi dedica- MARI G., Guerriglia sull’Appennino, Ur- ti alla Resistenza locale ed ai temi collegati bino, Argalia, 1965. 77, si stava inoltre costituendo un reparti di repubblichini italiani, Qui furono fucilati a colpi di mi- alla Liberazione, all’occupazione nazifasci- ISREC MACERATA, I campi di interna- gruppo di giovani renitenti il cui sta, all’attività delle bande partigiane, ai mento in provincia di Macerata, Ma- erano già stati sorpresi, vicino tragliatrice e fu impedito ai frati luoghi della memoria. Una parte cospicua teriale grigio ad uso didattico, Mace- comando venne affidato al tenen- Chigiano, sei partigiani, che era- che cercarono di comporre i corpi di tali pubblicazioni, unitamente a molte- rata, 2010. plici ed interessanti materiali documenta- DI SANTE C., BATTISTINI M.G. (cur.), te Achille Barilatti. no stati uccisi e gettati dal ponte per la sepoltura di proseguire e a ri, fotografici, audiovisivi talora inediti è Fascismo e Resistenza nel Piceno, Il 22 marzo 1944 tedeschi e fa- nel fiume Musone. chiunque di avvicinarsi. presente presso la biblioteca e l’archivio Ascoli Piceno, 2003. dell’Istituto Storico della Resistenza ed Età CEGNA A. (cur.), Ai margini della storia. scisti appartenenti al battaglione Il bilancio della strage del 24 giu- Contemporanea di Macerata. Percorsi individuali e collettivi delle “IX settembre” accerchiarono la donne in provincia di Macerata, An- STRAGE DI MORRO gno fu di 10 feriti e 59 morti. Volumi utilizzati per la compilazione cona, Isrec, 2010 zona di Montalto e catturarono 26 All’inizio dell’estate, pochi giorni Secondo un consuntivo riportato del fascicolo: PAPINI M. (cur), La guerra e la resistenza GIARDINA A., SABBATUCCI G., VIDOT- nella Marche, Numero monografico giovani che, non essendo ancora prima della liberazione, l’occu- da Paolo Giovannini e Doriano TO V., Manuale di storia. L’età con- di “Storia e problemi contempora- stati riforniti di armi, non furono pazione dei tedeschi interessa Pela nel “Dizionario della Resi- temporanea, Laterza, Bari, 1993. nei”, n.15(1995). AAVV, Dizionario della Resistenza, Tori- in grado di opporre resistenza. I soprattutto la zona di Camerino, stenza” edito da Einaudi, le vitti- no, Einaudi, 2000, 2 voll. Siti internet consultati: GIACOMINI R., Ribelli e partigiani. La www.storiamarche900.it partigiani furono fucilati a gruppi che si trova sulla strada della riti- me dei nazifascisti in provincia di resistenza nelle Marche 1943 – 1944, www.storiaxxisecolo.it di quattro sul margine della strada rata dei tedeschi da Roma, libe- Macerata, tra partigiani e civili, Ancona, affinità elettive, 2005. www.anpi.it ed i loro corpi gettati nel burrone rata dagli alleati il 4 giugno. furono 408. 4