Il giovane insegnante a tiges, l’altro, che si chiama Tornado, ha la te- Taglioni, durante il Al centro, il professor stata monoalbero a cascata di ingranaggi e su servizio militare, sul sedile Taglioni con allievi e posteriore di una Benelli colleghi della Scuola Tecnica Dichiarato non idoneo, sfugge ad ogni obbli- di una ciclistica appositamente disegnata può 500 Industriale Alberghetti go con l’Esercito della Repubblica Sociale e ri- raggiungere i km/h 140. Se ne ha notizia an- Nello Baruzzi, di Imola, 1950. Fabio Taglioni, Archivio personale Archivio Istituto trova sia la strada di casa, sia il tempo per stu- che in versione bialbero. diare e lavorare. Ad Imola, per l’anno 1944-’45, “F.Alberghetti”, Imola la Scuola Secondaria di Avviamento professio- Dalla Ceccato alla Mondial la forza delle idee nale gli dà mandato di insegnare Tecnologia e Disegno Tecnico. Una supplenza che Taglioni Circa lo sviluppo di questo conserva anche nell’anno successivo, ma che piccolo bolide, gli storici EnriCo ruffini lascia nel 1947, quando si laurea Ingegnere di- non sempre vanno d’ac- scutendo la tesi su di un motore 250 a 4 cilindri cordo. Ma è quasi certo a V sovralimentato. La Benelli sembra dimo- che sia presentato alla F.B Mondial, ottenendo da parte del Conte Boselli scarso interesse, assieme l numero 1.000 è veramente un bel numero, affronta senza timore quel severo studio, ma ad una segnalazione favo- specie se corrisponde a 1.000 motociclette, presto lo interrompe causa la guerra. revole per la Ceccato. In una diversa dall’altra. A questo incredibile ri- Il servizio militare sarà gravoso e travaglia- tal modo la Casa di Alte Isultato si perviene sommando tutti i modelli di to. Nel marzo 1941 Taglioni viene ammesso acquista il progetto Tor- moto e di motori che derivano dai progetti Ta- all’8° Corso Allievi Ufficiali di Complemento, nado e con esso si appre- glioni. Esemplari sperimentali, prototipi, moto che si svolge a Bologna, nella caserma di Via sta a costruire un’ultra- da corsa fuori listino, moto di serie da sport e delle Armi-Molino Parisio. Termina in data 15 leggera da corsa che avrà da turismo circolanti in Italia, negli Stati Uniti, settembre 1941, con il grado di Sottotenente molto successo. in Spagna, in Francia, in Svizzera; con infinite e la destinazione al 32° Reggimento Fanteria Comunque i rapporti con varianti, relative al motore ed alla ciclistica. O Carrista; successivamente, al 10° Reggimen- la F.B Mondial proseguo- meglio, variazioni su molti temi fondamentali to Autieri, 42° Autogruppo. Questo comando no e nel 1952 danno luo- svolti seguendo rigorosi criteri tecnici. lo porta in Francia e a Napoli, con mansioni di go all’assunzione di Ta- Per oltre quarant’anni il grande Romagnolo crescente responsabilità. Infatti i superiori no- glioni quale Responsabile condivise la difficile esistenza della Ducati, ne tano la sua rara competenza motoristica e lo tecnico del Reparto Cor- accrebbe il prestigio e l’avviamento commer- considerano un buon ufficiale, anche se me- se; evidentemente, con ciale, impedì che la linea moto fosse trascura- rita alcuni richiami. Deplorano, ad esempio lo scopo di sostituire Al- ta a vantaggio di altre iniziative. Un’opera stra- l’uso arbitrario di una motocicletta a lui non fonso Drusiani, che me- ordinaria, di cui proviamo a ricordare qualche assegnata, oppure l’eccessiva preoccupazio- dita di rendersi autono- episodio. ne per le incombenze di carattere personale; mo e di lanciare la sua alludono certamente agli esami universitari. Comet 175 bicilindrica. Gli studi e l’esperienza militare Una volta scrivono di lui: “tende a familiarizza- Però nella celebre offici- Fabio Taglioni negli anni ’70 re con i dipendenti”. Notevole difetto, secondo na bolognese di Via Mi- Archivio Ducati Fabio Taglioni nasce a Santa Maria in Fabria- la vecchia disciplina militare, ma lato positivo lazzo 32 continuano a la- Motor S.p.A. go, frazione di Lugo, Provincia di Ravenna, il del suo carattere, che nella professione e nei vorare specialisti di alto 10 settembre 1920. La sua famiglia non naviga rapporti umani si confermerà schietto, aper- valore, tipo Nerio Biava- nell’oro, ma vive dignitosamente grazie all’atti- to ed affabile. ti, Omer Melotti, Giusep- vità del padre Biagio, che gestisce un’attrezza- Sembra che il 10° Reggimento prenda stanza pe Torrici. Continuano i ta officina in Via Viola 13, vicino a casa. Qui Fa- anche a Verona ed a Brescia. Tra una missio- programmi e Taglioni si bio conosce i primi rudimenti della meccanica, ne e l’altra, Taglioni ottiene licenza per sposa- adegua. Ridisegna la 125 mentre frequenta la scuola elementare della re, il 6 aprile 1942, l’imolese Norina Raspado- bialbero Grand Prix Tipo frazione San Lorenzo. Continua poi all’Istitu- ri, conosciuta già ai tempi delle scuole medie. Faenza, ottenendo CV 18 to Salesiano di Faenza, sempre dimostrando- Verso la fine dell’anno, il 10° Reggimento vie- a 12.000 giri, e migliora si attento e diligente per le materie di studio ne inviato in Sicilia e Taglioni riceve il compito l’efficienza del cosiddet- ma anche affascinato dal mondo delle corse e di dirigere l’officina per autocarri, automobi- strarvi interesse, a condizione che il progetti- to Bilancierino 175 mono- dei motori. Invero, la Romagna arde di passio- li e moto del 28° Autoreparto, nell’accantona- sta si trasferisca a Pesaro; il che non avviene. albero ad ingranaggi, con ne sportiva. Ricorda il sacrificio di Olindo Rag- mento di Salemi. Taglioni, per il 1948-49, risulta di nuovo incari- molle scoperte. Si occupa gi, ammira le imprese di Luigi Arcangeli, Ter- Dopo la disfatta in Africa settentrionale, im- cato alla Scuola Secondaria e si impegna occa- anche di un suo 125 bial- zo Bandini, Riccardo Brusi, Francesco Lama, perversano gli attacchi aerei. Uno di questi, il sionalmente con la sede imolese della Socie- bero e spera invano di re- Fausto Toni. E la città di Lugo onora sempre 9 luglio 1943, sorprende con mitragliamenti e tà Nazionale Cogne. Pensa anche alla famiglia, alizzare il progetto di un la memoria di Francesco Baracca, l’Asso de- spezzonamenti l’officina di Taglioni, che è col- allietata dalla figlia Pierina, che nasce il primo motore con testata de- gli Assi, eroico aviatore ed anche ottimo mo- pito da schegge in varie parti del corpo e cade marzo 1949. smodromica a 3 alberi. tociclista. sotto il peso di un albero a gomiti staccatosi Dal 1949 al 1952 presta servizio in varie classi I risultati si vedono nelle Taglioni impara a guidare sulla paterna A.J.S. dalla morsa. Subisce gravi lesioni e fratture, della Scuola Tecnica Industriale Statale “Fran- gare che esigono macchi- 350. Viene poi mandato a Imola, presso il curate alla meglio. Solo il 28 agosto può esse- cesco Alberghetti”, come docente supplente ne veloci e resistenti alla fatica. Le 125 mono- esposto nel Museo Ducati, Convitto “Ferraresi Tampieri”, come alunno re ricoverato a Bari, con minaccia di cancrena di Meccanica, Meccanica Applicata, Disegno albero di Giuseppe Lattanzi, Remo Venturi e uno dei primi esemplari di motore monocilindrico dell’Istituto Magistrale. Termina il corso e si ad un piede. Da Bari a Venezia, in nave ospe- Tecnico, Elettrotecnica, Tecnologia, Laborato- Gualtiero Vighi vincono tutte le tappe del Mo- a coppie coniche di 98 iscrive al Liceo “Alfredo Oriani” di Ravenna, dale, e finalmente a Voghera, dove la terapia è rio Tecnologico. Tali sono il fervore e l’entusia- togiro 1953, ma l’alloro finale va a Leopoldo cm3 con molle a spillo e per superare l’esame di Maturità Scientifica. abbastanza efficace. Viene dimesso il 15 otto- smo che trasmette agli allievi, da poter costru- Tartarini su Benelli 125. Nella Milano-Taran- bilancieri racchiusi in carter enrico ruffini, Tale diploma gli consente di accedere all’Uni- bre 1943, ma soffrirà i postumi dell’incidente ire con il loro aiuto due motori di cilindrata 75. to 1953 si fanno onore Giovanni Camilletti con Archivio personale versità di Bologna, Facoltà di Ingegneria. Egli per tutta la vita. Uno, denominato Mistero, ha la distribuzione la 125 Competizione e Tarquinio Provini con

24 25 la 125 Sport, senza togliere il massimo titolo Per fortuna, ad affrontare la situazione sono insostituibile al fine di eliminare la resistenza Motore desmodromico della Classe a Tartarini su Benelli 125. Meglio chiamati due amministratori che si fidano del delle molle, nonché di seguire perfettamente Ducati 125 ancora durante il 1954. La Mondial domina il settore moto: il Direttore Generale dottor Giu- il profilo delle cames. Una testata desmo a 3 al- Archivio Ducati Motor S.p.A. Motogiro, Provini è primo assoluto. Il grande seppe Montano ed il Direttore Vendite Cosimo beri equipaggia il motore 125 che debutta ad avvenimento richiede una conferenza stam- Calcagnile. Nella storica data 1 maggio 1954 Hedemora, per il Gran Premio di Svezia (15 lu- Franco Farné su Ducati 125 pa, alla quale Taglioni partecipa, e si festeggia Taglioni viene assunto in Ducati ed a lui Mon- glio), e vince con Degli Antoni, seguito da Olle “Marianna” al Iv Motogiro con una bella cena, dove tutti sono invitati tran- tano parla circa così: “Abbiamo i soldi necessa- Nygren, su di una moto gemella. d’Italia, 1956 ne lui. Dimenticanza o scarsa considerazione? ri per pagare gli stipendi di un mese, poi, se non Il 1956 si conclude sulla pista di Monza, dove Museo Ducati Giustamente offeso, l’ingegnere abbandona la cambia qualcosa, chiudiamo baracca. Occorre Mario Carini e Santo Ciceri, pilotando una 100 Mondial, sapendo che altri lo attendono. una moto per vincere il Motogiro 1955”. carenata, battono 46 Record Mondiali rico- Cercando un’arma risolutiva, dapprima si pen- nosciuti per la Classe 100 e per le Classi 125, L’esordio in Ducati sa ad un 50 da record, monoalbero con com- 175 e (parzialmente) 250. Al Salone di Mila- pressore. Ma la scelta cade poi su di un 98 di no compare una 175 monoalbero a coppie co- Il nuovo lavoro sarà in un’azienda che non cor- elevate prestazioni, che l’ingegnere ha già stu- niche, nelle versioni Turismo, Sport e Super- risponde alla vecchia SSR dei fratelli Adriano, diato e che realizza al più presto nel settembre Bruno e Marcello Ducati, ma ad una parte di 1954. La chiamano Gran Sport o familiarmente essa. Poiché il FIM (Fondo Finanziamento In- Marianna, per ricordare l’Anno Mariano che si dustria Meccanica, gestione IMI) ne ha deciso celebra allora. Ha il motore con asse a cames la separazione in due parti distinte: la Ducati in testa comandato da alberello a coppie coni- Elettrotecnica e la Ducati Meccanica. Gravi er- che, accensione a volano alternatore e bobina, rori di gestione, difficoltà finanziarie, minacce cambio a 4 marce. Nel dicembre Taglioni può di licenziamenti hanno poi innescato una lun- sovrintendere alle prove organizzate sulle stra- ga serie di scioperi e di agitazioni. de di Latina con cinque prototipi. Sul mercato motociclistico, la Ducati si difen- Il loro esito riceve conferma nell’annata 1955, de come può. Il programma Cruiser 175 fal- quando è disponibile anche una versione 125. lisce. I derivati Cucciolo (48, 65 T e TL) e le Ben 40 Gran Sport partecipano al Motogiro e motoleggere 98 (T, TL, Sport) vanno discreta- tra di esse vince quella di Gianni Degli Anto- mente e di essi si prendono cura gli ottimi tec- ni, Classe 100. Alla Milano-Taranto i primi del- nici Ruggero Mattioli, Corrado Menini, Renzo la Classe Sport sono Giuliano Maoggi (125) e Neri, Guido Spiga; ma dal punto di vista ago- Degli Antoni (100). Francesco Villa conquista nistico i motori a tiges servono solo nella Re- il titolo Nazionale Juniores Classe 100. golarità. I successi si ripetono l’anno dopo. Al Moto- giro trionfano Maoggi (125 Sport) e Alberto Gandossi (100 Sport). La Milano-Taranto pre- mia Degli Antoni (125 Sport) e Gandossi (100 Sport).

Motori bialbero desmo e bicilindrici

Indubbiamente, la cura Taglioni ha funziona- to, con l’esempio di un’abnegazione assoluta e di un’eccezionale competenza tecnica. Sen- za limiti di calendario e di orario, egli trasfor- ma le idee in disegni, tracciati con mano sicu- ra e quasi esecutivi per i particolari. Alterna la progettazione all’officina, seguendo tutte le fasi del montaggio e dei collaudi. Anche se c’è sciopero; i picchetti non scherzano, ma Taglio- ni può passare. Sui campi di gara è spesso pre- sente, per osservare come si comportano le Motore monoalbero della Ducati 125 macchine, i piloti, i meccanici. In tal modo ri- Gran Sport “Marianna” esce a dirigere un Reparto Corse formato da Giampaolo Tozzi, giovani abili e motivati, come Franco Farné, Archivio personale Oscar Folesani, Silvio Malaguti, Eugenio Mar- zi (Capo Esperienze), Ruggero Mazza, Etto- Con la Ducati 125 Competizione, da sinistra, re Miani, Mario Recchia. Qualche volta prova Guido Spiga, Fabio Taglioni, egli stesso, e si ricorda una sua volata all’inter- Tullio vannucchi, renzo no dello stabilimento, che minacciò di travol- Neri e Franco Casadio, 1956 gere il dottor Montano! Archivio Ducati Continuando le ricerche, entro il febbraio 1956 Motor S.p.A. completa una 125 Grand Prix derivata dalla Gran Sport, ma con testata bialbero e cam- Taglioni sulla Dudati bio a 5 marce, in grado di utilizzare CV 16 a 125 Competizione con carenatura integrale, 1956 giri/min 11.500 e di raggiungere i km/h 170. Archivio Ducati Dimostra poi la validità del comando desmo- Motor S.p.A. dromico, studiato fin dai tempi della laurea ed

26 27 Ducati 175 bicilindrica sport, vendibili e subito esportati in U.S.A., per zioni (Monza). Guidata da Francesco Villa, ar- Taglioni, al centro, bialbero, 1956 il motocross. Compare anche una 175 a 2 ci- riva 3a, mentre 1a è la 125 desmo monocilin- con un concessionario Giampaolo Tozzi, ed un meccanico all’interno Archivio personale lindri paralleli, bialbero a treno di ingranaggi, drica di Bruno Spaggiari. Non si contano le dello stabilimento Ducati, molle a spillo scoperte, cambio a 6 marce. Il vittorie delle Gran Sport e derivate, per meri- fine anni ’50 Archivio Pasquale Spadola Taglioni, a sinistra, con suo disegno era già pronto nel 1950. to di eccellenti piloti: Dave Chadwick, Romo- Giorgio Monetti e lo Ferri, Alberto Gandossi, , Leopoldo Tartarini in partenza sulle Ducati 175 T Moto e motori di ogni tipo Bruno Spaggiari, Luigi Taveri, Francesco Vil- per il giro del mondo, 1957 la. Gandossi sta per agguantare il titolo mon- Giorgio Monetti, In soli tre anni, il tenace Romagnolo ha cam- diale ma non lo raggiunge, cadendo senza gra- Archivio personale biato le sorti di un’azienda che sembrava peri- vi conseguenze al Gran Premio dell’Ulster. I colante. Entrato come responsabile del Repar- tipi Marianna sono sempre molto richiesti, ma Motore della Ducati 125 to Corse, si è presto guadagnato la mansione lasciano spazio alle 125 F3 ed alle 175 Gran Sport 1959 di proprietà del collezionista di Direttore Tecnico, per tutti i prodotti moto- Sport con valvole coperte. Tartarini e Monetti, Antonio rinaldini ciclistici. Ivi compresi i motori con distribuzio- festeggiatissimi, concludono a Bologna il Giro enrico ruffini, ne ad aste e bilancieri, che lo interessano poco, del Mondo. Archivio personale sapendoli in buone mani. Durante l’inverno 1958-1959 Stan Hailwood ot- Ha preso stabile residenza a Bologna, ma la tiene due 125 bicilindriche desmo da affidare sua fama varca l’oceano, perché il concessio- al figlio Mike, che comunque preferirà la 125 nario U.S.A. Joseph Berliner svolge un’energi- monocilindrica bialbero desmo per correre ca azione commerciale. il Tourist Trophy ed arrivare 3°. Gli impegni Il 1957 comprova l’efficienza dei tipi Marian- della stagione sportiva 1959 esigono sempre na, disponibili anche in versione stradale. Al nuove soluzioni tecniche, sia all’estero come Motogiro, vincono Giuseppe Mandolini (100 in Italia. Una 175 F1 viene maggiorata a 220, F2) ed Antonio Graziano (125 F2), mentre la secondo il parere di Ken Kavanagh, e dalla 125 debuttante 175 F2 bicilindrica, affidata a Tar- monoalbero si ricava una 250 per le gare nazio- tarini, deve interrompere la gara per noie mec- nali F3. Ma sul mercato si notano segni di stan- caniche; ma sarà poi usata con successo ne- chezza. Aumentano i costi, diventa impossibile gli U.S.A. da Francesco Villa e Franco Farné. la partecipazione ufficiale al massimo Campio- Come per rifarsi, Tartarini e Giorgio Monetti nato e forse torna opportuno rivalutare il com- partono su due 175 T alla volta del Mondo. Il parto stradale, che offre adesso la splendida listino Ducati si arricchisce delle 175 America, Elite 200. Chiude il Reparto Corse; alcuni ad- 175 Motocross, 200 Motocross. In Spagna, co- detti passano al Reparto Esperienze, altri alla mincia ad attivarsi la collegata Mototrans. Mototrans. Nel 1958, modificando ex-novo la 175 bicilin- drica con distribuzione a molle, Taglioni co- Lavorando per l’estero struisce una 125 Grand Prix bicilindrica de- smo a 3 alberi, con motore inclinato in avanti La crisi continua, ma non si devono trascu- di 4°, che si presenta al Gran Premio delle Na- rare i buoni clienti. Su ordinazione, vengono

Logo Ducati degli anni ’60 Museo Ducati

Prototipo della Ducati 750 bicilindrica a L, 1970 enrico ruffini, Archivio personale

Tourist Trophy, 2 giugno 1958. Da sinistra, i piloti Luigi Taveri, Sammy Miller e romolo Ferri sulle Ducati 125 Desmo. Alle loro spalle, con Fabio Taglioni (al centro), Piero ragazzi “Pirén” (telaista), oscar Folesani (meccanico), Solmi (autista), Mario recchia e renato Armaroli (meccanici) Archivio Ducati Motor S.p.A.

28 29 Ducati 200 elite II versione approntati per Hailwood e Kavanagh quattro che derivata dalla 250 F3 e dalla 200 Elite. De- e superiori a quelle delle classiche bicilindri- del 1960 di proprietà esemplari di bicilindrica 250 e 350 desmo 3 al- nominata in Italia Diana o Monza, in Inghilter- che tipo Harley Davidson, ma tali da sollecita- del Museo Ducati beri. La 250, collaudata a Modena da Farné, ot- ra Daytona, si vende bene negli U.S.A., grazie re eccessivamente i pneumatici da 5.00"-16". enrico ruffini, Archivio personale tiene con Hailwood il giro più veloce a Silver- alla propaganda svolta da Francesco Villa con Questo il giudizio, o il pretesto, delle autorità stone, oltre a 15 vittorie in Gran Bretagna. le sue ottime affermazioni. responsabili di un’eventuale ordine, che sarà Circuito di Pesaro, 24 Onde accrescere il fatturato, parte il program- Poche novità l’anno dopo, tolti i modelli di gu- atteso invano. Probabilmente, l’esito negativo giugno 1961. Sulle Ducati ma motori Diesel e si completa la gamma del- sto americano come il Diana 250 Mark 3 e lo dell’offerta Ducati ha motivi politici, più che 125, Sisto Accorsi (n. 15) e Luciano Bindini (n. 10) le moto stradali, con i tipi cosiddetti a carter Scrambler 250. Cessa la vendita in Italia delle tecnici. Sisto Accorsi, stretti (fusi in terra), dotati di cambio a 4 mar- varie F3 125, 175 e 250. Taglioni attende tem- Di carattere tecnico sono invece le cause che Archivio personale ce: 100 Sport, 125 Sport e TS, 175 Sport, Turi- pi migliori ed assieme a Giorgio Monetti, con non favoriscono un prototipo 500 bicilindrico smo, TS, Americano, Due Selle, 175/200 Mo- l’aiuto di Bindo, Ernesto ed Ettore Maserati, ad aste e bilancieri, visto al Daytona Show nel tocross, 125 e 250 F3, 200 Elite Supersport. proprietari dell’O.S.C.A., costruisce un moto- marzo 1963. Quasi contemporaneamente esce Disponibili anche nel 1961, quando a loro si re 1.500 F1 centrale per auto, ad 8 cilindri de- una 125 Gran Prix a 4 cilindri bialbero a treno aggiunge una 250 monoalbero a coppie coni- smo, raffreddato ad aria. Non proseguirà, per d’ingranaggi, 4 valvole per cilindro, raffredda- mancanza di fondi. mento ad aria. La provano Farné e Spaggia- I tanti problemi che affliggono l’industria sti- ri, ma non avrà una carriera agonistica. Per i molano ed esaltano la ricerca. Taglioni svilup- clienti privati, sono in listino i tipi da competi- pa gli studi sulle camere di combustione ad zione Mach 1/s 250, 250 SC, 350 SC, nonché alta turbolenza, dove le correnti gassose rag- la 350 Sebring ricordando una bella vittoria di giungono velocità prossime a quelle del suono. Farné. Nel 1964, su alcuni modelli a carter stretti (250 Ducati 125 Sport 1963 GT, 250 Monza, 250 Mark 3) applica il cambio Non solo motocicli di proprietà del a 5 marce. Presenta la 250 Mach 1, destinata collezionista Italo Ferri a grande successo, e la 160 Monza Junior, che L’ampia gamma di moto si accompagna, nel- enrico ruffini, avrà minor fortuna. Ma non dimentica il mo- la politica aziendale, anche ad altri prodotti, Archivio personale tore pluricilindrico, passione di vecchia data, come i fuoribordo Cucciolo e Penta. Dall’In- Sisto Accorsi mette ascoltando i suggerimenti di Berliner, che so- ghilterra giungono, quasi complete, le auto a punto il motore della gna una fornitura in grande stile alla Polizia sportive Triumph. Lo stesso Taglioni è chia- Ducati 125 con cui vincerà americana. Disegna e costruisce l’Apollo, ma- mato a progettare un motore bicilindrico a 2 il Campionato Italiano Juniores nel 1963 ximoto con motore di cm3 1.257 a 4 cilindri a V tempi con distributore rotante, per applicazio- Sisto Accorsi, di 90°, distribuzione ad aste e bilancieri, cam- ni fuoribordo. Ha poca simpatia per il motore Archivio personale bio a 4 rapporti, trasmissione primaria a ingra- a 2 tempi, che definisce “una pompa”, ma re- naggi, finale a catena. Caratteristiche brillanti sta fedele alla Ducati, dove gli è sempre stata accordata libertà di giudizio e di lavoro. Con- dizione dubbia se avesse preso in esame le ric- che proposte di impiego pervenute da Piaggio e da Ford. Con il 1967 vanno in produzione i monocilin- drici a carter larghi (pressofusi) e cambio a 5 marce. Notevoli i tipi 250/350 SCD (Sport Corsa Desmo) e 250/350 Scrambler. Di mi- nori pretese, il Cadet 125 ad aste e bilancieri. Senza esito l’offerta a Polizia e Carabinieri di una 700 con motore bicilindrico parallelo, nel- le versioni a tiges, monoalbero e bialbero; ana- logo risultato per una 500 con motore bicilin- drico parallelo monoalbero, che forse poteva interessare il mercato d’oltre Atlantico. In li- stino anche una linea di moto supersport, ere- di della 250 Mach 1 e denominata 239 Mark 3 (per la Francia), 250/350 Mark 3, 250/350 Mark 3 Desmo. Verso il 1968 questa linea ammette la cilindra- ta di cm3 436, sulle Scrambler (per gli U.S.A. Jupiter), 450 Mark 3 Desmo. Si ha poi notizia di motori Ducati a ciclo diesel, per autocarri, un sussidio eccezionale, tramite l’EFIM (Ente imbarcazioni, industrie. La Temporada Roma- Finanziario per le Industrie Meccaniche), e gnola ravviva lo sport; fanno miracoli Rober- l’EFIM stesso diventa unico referente della to Gallina, e Bruno Spaggiari, Ducati. Nel gruppo al vertice entrano l’inge- pilotando monocilindriche di esasperate pre- gnere Arnaldo Milvio, Amministratore delega- stazioni. to, e Fredmano Spairani, Direttore della pro- duzione. Per rilanciare l’azienda, essi studiano Nasce la 750 vari provvedimenti, tra i quali un’intensificata partecipazione all’attività sportiva. L’anno 1970 porta grandi cambiamenti ammi- Taglioni sa quel che occorre, a cominciare nistrativi e tecnici, poiché dal Governo arriva dalle affermatissime Mark 3 e Mark 3 De-

30 31 smo, cui si aggiunge la nuova 450 RT (Road Anche le orchidee FABIo TAGLIoNI: The and Track). Ma dispone di ben altro, e precisa- PoWer oF IDeAS mente dei disegni relativi ad un motore bicilin- Corre l’anno 1976 e Taglioni, assieme a Renzo Fabio Taglioni was drico a V di 90°, angolo a suo giudizio ottima- Neri e Gian Luigi Mengoli, lavora su progetti the major design le perché consente il perfetto bilanciamento di basilare importanza, che tendono a sostitu- engineer in Ducati for delle forze d’inerzia e l’efficace raffreddamen- ire l’alberello a coppie coniche con la cinghia forty years; he added to ad aria, lasciando ampio spazio per i carbu- dentata, più economica e silenziosa. Una si- to the prestige of the Premiazione della 200 firm and positioned Miglia di Imola, ratori ed i generatori elettrici. Una moto speri- mile distribuzione equipaggia nel 1977 la 500 23 aprile 1972. Al centro, mentale così equipaggiata gira a Modena con Pantah, bicilindrica ad L, che, privata di un ci- its commercial policy. The article goes over il commissario lindro, genera subito le 350 Utah e Rollah, con straordinario F.M.I. Farné e Spaggiari. his career, starting Ferruccio Colucci con Le prove continuano nel 1971 e riguardano an- le quali si vorrebbero rimpiazzare gli Scram- from his degree Fabio Taglioni; ai lati, i piloti che un bicilindrico Gran Prix 500, con teste a bler ormai ad esaurimento. Pressoché coeta- in Engineering at Bruno Spaggiari e Paul Smart, rispettivamente 2 o 4 valvole e distribuzione a coppie coniche nea, appare la 900 SD Sport Desmo Darmah. the University of 2° e 1° su Ducati GT 750 oppure a cinghia dentata (variante del tecnico Viene tentato il salvataggio delle bicilindriche Bologna, moving to Desmo Renato Armaroli). Debutta a Modena e segui- parallele proponendo la 350/500 GTW, priva his first appointments Archivio Ducati as a teacher at the Motor S.p.A. ta poi senza troppa fortuna nelle mani di Er- di testa desmo. Alberghetti Institute manno Giuliano, Parlotti, , Spaggia- in Imola after the war, Tavola del libretto ri. I centauri privati possono chiedere la 125 then to the encounter Istruzioni per l’uso e Scrambler, monocilindrica a coppie coniche with F.B. Mondial and manutenzione della Ducati fabbricata in Spagna, e le 450 Mark 3 Desmo, finally to his arrival in 900 ss Desmo 1977 T, TS, RT Desmo. Ma la novità assoluta con- Ducati. At that point enrico ruffini, a rich season began for Archivio personale siste nella 750 GT bicilindrica a V di 90°, pre- him, when he designed sentata al Salone di Londra. Ha distribuzione and developed models monoalbero a coppie coniche, 2 valvole per ci- of motorcycles and lindro, 2 carburatori, accensione a spintero- engines which proved geno, cambio a 5 marce, telaio in tubi a cul- to be strategical for the la aperta. Con una potenza massima di CV 60 firm's development. raggiunge i km/h 200 e suscita grandi speran- ze, presto confermate dalla stagione 1972. Il 23 aprile di quell’anno una 750 munita di te- ste desmo trionfa nella 200 Miglia imolese, la “Daytona d’Europa”, con Paul Smart primo e Spaggiari secondo. Taglioni, che è volato alla Daytona U.S.A. per studiare le formule di gara, non ha dubbi sulle risorse potenziali del suo motore e ne appronta subito un tipo 750 S (o Sport), al quale seguono nel 1973 il tipo SS (o Super Sport) desmo monoalbero ed il tipo 860 GT, presentato al Motosalone di Milano. Subentrano poi difficoltà economiche provoca- te dalla crisi petrolifera. Nuovi canali di vendi- ta potrebbero essere aperti dalla 350 Condor, monocilindrica a coppie coniche per l’Eserci- to Svizzero; oppure da un bicilindrico verticale parallelo, monoalbero a catena, su progetto de- gli ingegneri Milvio e Tumidei. Progetto che Taglioni non approva, ma che comunque la Ducati realizza nel 1974, con il nome 350/500 GTL. Incontra scarso favore, mentre nelle mas- sime cilindrate compaiono gli ambitissimi tipi 860 GT, GTE, GTS, 900 GTS, con la collabora- zione dell’Italdesign Giugiaro. Tra le minime, anche una Regolarità 125 a 2 tempi. La rigogliosa fioritura di novità sembra inco- viste laterale e posteriore Nel 1975 la Presidenza della Ducati va all’inge- raggiata dalla FIM (Federazione Internaziona- della Tecno 4k con motore Ducati 250 Mach 1 della gnere Sebastiano Leonardi e la linea delle fa- le Motociclistica), che istituisce il Campionato Collezione Mauro Mori mose bicilindriche a V accoglie una 750/900 Mondiale Formula TT (F1, F2, F3); non tro- Archivio Pasquale Spadola Super Sport, tipica per i carter quadri e lo sti- va però riscontro nel piano industriale EFIM, le Giugiaro. Le discusse bicilindriche paralle- orientato verso la costruzione di motori Die- le 350/500 GTL, design Tartarini, escono con sel, a scapito del settore moto. Senza comun- motore a contralbero di bilanciamento. Tale que ridurre l’équipe tecnica, che nel 1978 si meccanismo viene poi eliminato, in seguito alle avvale dei giovani ingegneri Giuseppe Boc- critiche di Taglioni, che peraltro acconsente a chi, Massimo Bordi, Enrico Santoro, Federico disegnare le teste desmo per la 500 Sport. Martini e Marco Bastia, appena assunti. Dalla 350 GTL si pensa anche di derivare un Da parte sua, Taglioni è ben deciso a prose- monocilindrico a catena ma si evita di metter- guire, in vista del Campionato TT F1 per mo- lo in produzione. tociclette derivate da una produzione di serie

32 33 la 500 Pantah SL, bicilindrica desmo monoal- mandi della TT1 Walter Villa sfida le J.A.P al freddamento a liquido, impianto elettrico We- Dépliant pubblicitario bero a cinghia dentata. La firmano Taglioni e i Bol d’Or. L’evoluzione delle Pantah non co- ber Marelli. Ancora in versione 750, lo impiega della Ducati Indiana discepoli Neri, Mengoli e Bocchi. nosce sosta, generando la 600 Pantah SL De- Lucchinelli per aggiudicarsi a Daytona la Bat- enrico ruffini, Archivio personale Tanto fervore di opere, tanti avvenimenti non smo e la 650 Pantah SL; mentre Taglioni vor- tle of Twins. distolgono l’ingegnere dai suoi fermi propositi rebbe insistere nel progetto W4, cioè la 1.000 Durante il 1988, la 851 in versione definitiva Motore Ducati della serie e dai suoi interessi extra professionali. Cono- Bipantah con motore raffreddato ad acqua ed equipaggia il team Ducati Superbike, guidato Indiana prodotta dal 1985 sce infatti le arti figurative, disegna e dipinge, olio. Di tutt’altro parere la Direzione del Grup- da Farné, e consente a Lucchinelli di vincere a al 1990 nelle versioni 350, si diletta di botanica. Forse ammira nella bio- po Finmeccanica-VM, sempre attenta ai moto- la prima prova del Campiona- 650 e 750 enrico ruffini, logia vegetale una logica misteriosa, estranea ri Diesel. Dicono che la Ducati vince le corse to Mondiale Superbike, ripetendo il successo Archivio personale a quella di Euclide e di Cartesio, che domina “quasi di nascosto”. a Zeltweg. Sono dimostrazioni eloquenti, che il metodo di progettare le macchine. Predili- Comunque vince, grazie specialmente a Rut- per l’anno 1989 convincono la Ditta ad offrire ge le piante grasse e le orchidee, collezionan- ter, e porta a casa il Campionato Mondiale TT2 la 851 nei tre modelli Superbike, Racing, Stra- dole nella sua bella casa di Via Giordani 10, anche per il 1984. Anno di scarse novità, salvo da e svariate versioni SP (Sport Production). dove ha costruito una serra con i più moder- le Mille MHR e Mille S2, eredi delle analoghe Gli anni Novanta vedono l’ascesa irresistibile ni sistemi di illuminazione, condizionamento, 900 ed ultima espressione della gloriosa serie della produzione Ducati, capace di escogitare irrigazione, fertilizzazione, lotta antiparassita- a coppie coniche. modelli sempre più competitivi ed evoluti tec- ria. Per ampliare il campo di ricerca, costitui- nicamente. Difficili elencarli tutti: 888, 900 Su- sce nel 1978 l’AERADO (Associazione Emilia- Il sereno tramonto persport, 900 Superlight, M 900 Monster, Su- no Romagnola Amici Delle Orchidee), tuttora permono 550 e 900, 916, 748 e così via. Di certo viva e vitale. Molte cose cambiano nel 1985, allorché il Taglioni li segue e conosce i relativi disegni, gruppo CAGIVA dei fratelli Claudio e Gian- tracciati con il CAD, che non usa. Conosce le Ai Campionati Mondiali TT F2 franco Castiglioni acquista dall’IRI l’intera pro- idee dei giovani dirigenti, talvolta diverse dal- prietà Ducati. Ne aveva già assunto un parziale le sue, ma rispettose di una tradizione per la Il 1979 vede la Ducati annessa al Gruppo controllo l’anno prima, equipaggiando con mo- quale Taglioni è l’anima della Ducati stessa. VM, diretto dall’ingegnere Mario Brighigna, tori Ducati i tipi Alazzurra 650 e 350, costruiti Come possono constatare i nuovi manager del che autorizza l’uscita della 900 MHR (Mike nel loro stabilimento di Varese. Quei dinamici Texas Pacific Group, succeduto alla CAGIVA Hailwood Replica), una moto dal grande futu- industriali credono nello sport motociclistico e nel 1998. ro. Taglioni frattanto segue da vicino i progres- lasciano bene sperare. Il grande ingegnere soffre di una malattia che si della Pantah e prova ad applicarvi, con esi- Taglioni raggiunge l’età del congedo e deve affatica le vie respiratorie, già compromesse to modesto, i turbocompressori KKK tedesco cedere la responsabilità tecnica dell’azienda. dalle sue abitudini di fumatore imperterrito. e Rajay americano. Licenzia poi per il mercato Proprio allora escono le inedite 750 F1, versio- Negli ultimi tempi, parla penosamente e per la versione 600 Pantah SL. Preparata da Farné, ne stradale della TT1, e la 750 Paso, creazio- comunicare deve scrivere. Non cammina sen- la 500 Pantah ufficiale conquista il Campionato ne di Massimo Tamburini derivata dalla 750 za il bastone. Italiano Junior 1980, Classe TT2. Pantah, ma con il cilindro posteriore ruotato Muore il 18 luglio 2001, ma sembra ieri. Poi- In breve tempo, la 500 Pantah ha rivelato sin- di 180° ed il carburatore Weber doppio corpo. ché egli lascia un grande ricordo in Ducati, golari attitudini, tanto che si pensa di ricavar- Dopo quell’anno memorabile, la costruzione dove si fabbricano moto straordinarie, anco- ne una 1.000 Bipantah a 4 cilindri. Il progetto è di tutte le Ducati dipende da Bordi, Direttore ra sulla traccia dei suoi disegni. Li aveva ese- databile 1981, quando per i piloti privati che af- Tecnico, e da Mengoli, Capo Ufficio Tecnico; guiti quando il futuro dell’industria nazionale frontano le gare di Formula TT2 sono disponi- Farné conserva l’incarico di Responsabile Set- alimentava le migliori speranze. Nessuno pen- bili due versioni della bicilindrica 500 SL, una tore Esperienze. Collaborano circa 30 tra dise- sava alla crisi ed all’economia globale che ven- carenata NCR ed un’altra semicarenata. Corre gnatori e specialisti. Peraltro l’avvicendamen- nero poi. Per combattere tali angustie valga ad anche una 600 Pantah Sl sapientemente lavo- to dei poteri procede in modo assai graduale. esempio l’opera di Taglioni, con la forza delle rata da Farné, con la quale occupa Taglioni è legato alla Casa da un impegno di idee ed il coraggio di realizzarle.  il primo posto al Tourist Trophy ed il secondo consulenza, ma frequenta gli uffici e la fabbri- a Dundrod. La Ducati vince così il Campiona- ca secondo il solito orario, ha il proprio stu- to Mondiale TT F2 e festeggia la nascita uffi- dio personale e controlla ogni fase dei lavori. ciale della 600 TT2. La sua opinione è così autorevole, da assomi- Anche per il 1982 la soluzione bicilindrica a gliare ancora ad un ordine. Non poteva anda- 90°, monoalbero a cinghia, richiede opportu- re diversamente, poiché tutte le moto con mar- ne migliorie. Vi provvede un gruppo di lavoro ca Ducati derivano dai suoi progetti. Vedi ad guidato da Taglioni, con gli ingegneri Bordi e esempio le 350/650/750 Indiana, le 350/400 Mengoli, ma senza l’ingegner Bocchi, dimis- Desmo F3, la 750 Montjuich, figlia dell’impa- sionario. Prezioso il contributo di Farné, Capo reggiabile 750 F1. Lo dimostra Marco Lucchi- Al centro, Fabio Taglioni non inferiore a 1.000 esemplari e parzialmen- del Reparto Esperienze, e di Piero Cavazzi, nelli, vincendo con essa la 200 Miglia di Imola osserva una versione te modificate. Elaborando la 900 SD ottiene la Capo Attrezzeria. Escono quindi dalla fabbri- e con la Pantah F1 la Battle of Twins. Gran- elaborata della Ducati 125 Sport Formula 3 durante 900 SSD (Super Sport Desmo Darmah), men- ca le 600 TT2 e 750 TT1, assieme alla 350 XL, de merito spetta a Bordi e Mengoli per la 851 il Motor Show 1985 tre controlla l’officina artigianale NCR (Nepo- concorrente per questioni doganali delle mi- Desmoquattro, bicilindrica desmo a 4 valvole, Sisto Accorsi, ti, Caracchi, Recchia) impegnata ad allestire nori giapponesi. La classica 900 SSD origina che debutta al Bol d’Or in mano a Lucchinelli, Archivio personale una 900 Special per Mike Hailwood. Con otti- la 900 S2. Sul fronte agonistico, Rutter con la Virginio Ferri e Juan Garriga. mo esito, poiché l’Asso inglese, in data 3 giu- 600 TT2 “factory” vince all’Isola di Man, a Vila Nel 1987 la famiglia 750 mantiene la sua validi- Taglioni con Leopoldo Tartarini, sulla Ducati 175 T, gno 1978 vince il Tourist Trophy F1 all’Isola di Real, all’Ulster: tutte le prove del Campionato tà, generando per gli U.S.A. i tipi Laguna Seca e Giorgio Monetti durante Man e dopo una settimana la gara di Mallory Mondiale TT F2. e Santamonica, ma occorre disputare il primo una rievocazione del loro Campionato Italiano Superbike. Taglioni ve- giro del mondo Park. Forse questa evidente dimostrazione di I successi proseguono nel 1983, e si devono del 1957-’58 supremazia induce i dirigenti Ducati a sospen- molte volte a Rutter, che utilizzando il suo T.R. drebbe con favore una nuova bicilindrica a 2 Giorgio Monetti, dere o a rallentare i programmi verso il Diesel Racing Team e la TT2 arriva primo al Tourist valvole, però riconosce la superiorità del mo- Archivio personale ed a consentire il lancio, in serie definitiva, del- Trophy, secondo in Irlanda ed Olanda. Ai co- tore di cm3 851 a 4 valvole, teste bialbero, raf-

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