A Cura Di Riccardo Graciotti
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QUADERNI MUSICALI MARCHIGIANI 13 a cura di Riccardo Graciotti Pubblicazione dell’A.Ri.M. – Associazione Marchigiana per la Ricerca e Valorizzazione delle Fonti Musicali QUADERNI MUSICALI MARCHIGIANI 13/2015 a cura di Riccardo Graciotti ASSOCIAZIONE MARCHIGIANA PER LA RICERCA E VALORIZZAZIONE DELLE FONTI MUSICALI (A.Ri.M. – onlus) via P. Bonopera, 55 – 60019 Senigallia www.arimonlus.it e-mail: [email protected] QUADERNI MUSICALI MARCHIGIANI Volume 13 Comitato di redazione Concetta Assenza, Graziano Ballerini, Lucia Fava, Riccardo Graciotti, Gabriele Moroni ISSN 2421-5732 ASSOCIAZIONE MARCHIGIANA PER LA RICERCA E VALORIZZAZIONE DELLE FONTI MUSICALI (A.Ri.M. – onlus) QUADERNI MUSICALI MARCHIGIANI Volume 13 a cura di Riccardo Graciotti In copertina: Democrito Vicomanni, Ragionamenti di ben fare il contraponto di due voci, Firenze, Biblioteca Nazionale, p. 20. La redazione del volume è stata chiusa 23 febbraio 2015 Copyright © 2007 by A.Ri.M. – onlus Diritti di traduzione, riproduzione e adattamento totale o parziale e con qualsiasi mezzo, riservati per tutti i Paesi. Sommario Riccardo Graciotti Ragionamenti di ben fare il contraponto di due voci, di Democrito Vicomanni (1589) 11 Carlo Inzerillo Coriolano Biacchi, compositore, violinista, direttore d’orchestra 57 Antonio Moccia Dizionario dei liutai marchigiani e umbri 91 Recensioni Libri: Filippo Marchetti, Sinfonia a grand’orchestra in Re mag- 153 giore (1853), trascrizione e revisione di Lamberto Lugli, Lucca, LIM, 2003, pp. XII, 77 (Italo Vescovo); La figura e l’opera di Giuseppe Giordani, Atti del convegno internazionale, Fermo, 3-5 ottobre 2008, a cura di Ugo Gironacci e Francesco Paolo Russo, Lucca, LIM, 2013 (Paolo Russo); Vincenzo Pucitta. Il tumulto del gran mondo, a cura di Annamaria Bonsante, Barletta, Cafagna edi- tore, 2014 (Gabriele Moroni). Indice dei nomi e dei luoghi Quaderni Musicali Marchigiani – nota Lo sviluppo dell’editoria digitale, il crescente numero delle riviste online, l’allargamento del pubblico collegato a internet, la potenziale visibilità globale e non da ultimo l’abbattimento dei costi hanno spinto anche i «Quaderni musicali marchigiani» a trasformarsi in rivista online. Le direttrici che guidano la rivista rimangono sostanzialmente le stesse: particolare attenzione alle fonti musicali presenti o collegabili alle Marche, rifiuto del campanilismo e ricerca dei collegamenti tra storia locale e dimensione nazionale ed extra-nazionale, apertura verso le nuove tendenze nella ricerca, impostazione scientifica dei lavori. La pubblicazione online non esclude a priori la possibilità della stampa su carta dei «Quaderni»: le tendenze del mercato e dell’editoria, le richieste dell’utenza saranno per noi indicatori utili sulle strade da intraprendere. Il comitato scientifico dei «Quaderni» e il direttivo ARiM Ragionamenti di ben fare il contraponto di due voci di Democrito Vicomanni (1589) di Riccardo Graciotti Nei repertori bibliografici il compositore Democrito Vicomanni (Camerino, 1540 ca. – ivi, 25.X.1609) è segnalato per una raccolta madrigalistica a cinque voci, stampata nel 1582 a Perugia da Pietro Giacomo Petrucci, e per l’opuscolo dal ti- tolo Ragionamenti di ben fare il contraponto di due voci, stampato a Camerino da Francesco Gioioso nel 1589.1 Quest’ultimo rappresenta l’unico contributo a carattere didattico di un autore marchigiano edito da uno stampatore locale nel corso del XVI secolo.2 La sola copia oggi nota, conservata presso la Biblioteca Nazionale di Fi- renze, è stata danneggiata dall’alluvione del 1966, che ne ha mutilato il frontespizio e la dedicatoria, salvi solo per un frammento recante lo stemma della famiglia Fiorenzi, il nome dello stampatore e la data, nel verso il saluto del musico in calce alla lettera dedicatoria, questa purtroppo andata interamente perduta.3 La rarità dell’esemplare e la sua unicità rispetto al panorama editoriale re- gionale hanno suggerito la presente redazione moderna e semidiplomatica del piccolo 1 Per la bibliografia si vedano le voci dei dizionari DEUMM, MGG e New Grove, che tuttavia non registrano le informazioni più recenti emerse nel corso delle ricerche sulla storia delle cappelle musicali di Camerino; a tal riguardo si rinvia alla scheda biografica presente in Riccardo GRACIOTTI, Le cappelle musicali di Camerino, Cattedrale e Collegiata nei secoli XVI-XVIII, Lucca, LIM, 2014, p. 136. Per la raccolta madrigalistica si veda RISM A/I: V, 1417). Si segnala invece che il manuale oggetto del presente contributo non è reperibile attraverso i repertori catalografici più diffusi né attraverso i sistemi on line. La presente nota offre l’occasione per ringraziare il maestro Antenore Tecardi, profondo conoscitore del musico camerinese, il quale ha stimolato in chi scrive il lavoro sul manuale oggetto di questo articolo. 2 La produzione a stampa di trattati di musica da parte dei compositori marchigiani include pochi titoli: agli estremi opposti del secolo si collocano il Recanetum de musica aurea di Stefano Vanneo (Valerio Dorico, Roma, 1533), e, nel 1592 la prima edizione del lavoro enciclopedico del pesarese Ludovico Zacconi Prattica di musica, edita più volte fra il 1592 e la prima metà del XVII secolo. Poco si conosce della trattatistica prodotta dai pur numerosi personaggi segnalati come teorici o come scrittori di argomenti teorico-musicali nella Guida al Dizionario Radiciotti-Spadoni, fra i quali si segnala Paolo Luchini, vissuto fra il 1535 e il 1598, unica figura di cui è noto un trattato rimasto manoscritto; si veda in proposito la voce relativa in DEUMM, vol. Appendice, 1990, e in particolare A. W. ATLAS, Paolo Luchini “Della musica”, «Journal of Musicology», vol. 2, n. 1, 1983, pp. 62-80, e Paolo PERETTI, www.treccani. it, dizionario biografico, s. v. Per i teorici marchigiani si veda l’utile “indice per attività” presente nella Guida al Dizionario dei musicisti marchigiani di Giuseppe Radiciotti e Giovanni Spadoni,a cura di Ugo Gironacci, Marco Salvarani, Associazione marchigiana per la ricerca e valorizzazione delle fonti musicali, Ancona, Editori delle Marche, 1993. 3 In questa sede, in mancanza di un riscontro diretto sul perduto frontespizio originale, è stato scelto di volgere al plurale il sostantivo iniziale del titolo, in considerazione del fatto che il trattato è articolato in due parti intitolate “Ragionamento primo” e “Ragionamento secondo”. Si precisa inoltre che l’anno di pubblicazione risulta inequivocabilmente il 1589, laddove le voci dei repertori indicano di solito il 1584 (sulla questione vedi più avanti alle note n. 21 e 22). 11 Ragionamenti di ben fare il contraponto di due voci Frontespizio dei Ragionamenti di ben fare il contraponto di due voci, di Democrito Vicomanni – Camerino, Francesco Gioioso, 1589 – Firenze, Biblioteca Nazionale. 12 Riccardo Graciotti Idem, p.3 13 Ragionamenti di ben fare il contraponto di due voci manuale, preceduta da questa breve nota introduttiva sull’autore, coll’intenzione di renderlo fruibile agli studiosi e al vasto pubblico dei lettori. La carriera professionale del musico camerinese è oggi sufficientemente nota e risulta essersi svolta in prevalenza presso le cappelle musicali delle maggiori città della regione. Vicomanni tenne i primi magisteri a Camerino e Fabriano, in seguito fu anche a Osimo, Jesi, Fermo, Ascoli Piceno, Ancona e, unica sede extraregionale, Assisi.4 L’erudito Filippo Argenti, autore a metà del secolo XVII di una miscellanea dedicata alla storia di Camerino e ai suoi personaggi più illustri, fornisce alcune inter- essanti informazioni sul musico e l’antico casato dei Vicomanni:5 4 Resta ancora sconosciuto l’anno di nascita del musico e dove svolse gli studi musicali. L’attività di maestro probabilmente ebbe inizio nella città natale, prima nella cattedrale poi nella collegiata di San Venanzio, dal 1573 al 1578; dal 1578 al 1579 fu a Fabriano, in seguito di nuovo a Camerino e ancora a Fabriano fino al 1584; dal 1584 al 1590 fu a Osimo. Notizie sulla permanenza a Jesi sono fornite dal Radiciotti, che cita un certo Democrito Vico maestro nel duomo di Jesi dal 1592 al 1596 (Macerata, Biblioteca Comunale “Mozzi Borgetti”, ms n. 4173 – si veda anche la Guida al Dizionario, op. cit. p. 209). Un recente sopralluogo condotto da chi scrive presso l’archivio capitolare di Jesi ha permesso di confermare la presenza del Vicomanni in quella cattedrale, come aveva già ipotizzato Radiciotti, ma con alcune precisazioni. Un libro di entrate ed esiti del capitolo riporta sotto le spese sostenute dai canonici a cavallo del 1591-1592 la seguente nota: “A don Demogrito Vicomanni m.ro di cappella et cappellano auto 45 fiorini.” Manca la data precisa, ma con ogni probabilità si riferisce al primo semestre del 1592, vista la collocazione a seguito delle uscite registrate sotto l’anno 1591. A partire dai primi mesi del 1593 i compensi sono assegnati a un certo “Claudio francese”, segno evidente che il Vicomanni aveva nel frattempo lasciato l’incarico (per queste informazioni si veda in Archivio Capitolare del Duomo di Jesi, Entrata e Esito 1567-1607 vol. 39, c. 131; c. 143). In base a queste nuove acquisizioni si può delimitare il magistero fermano, finora indicato con approssimazione dalla metà del 1590 fino al 1593. Sulla base del documento jesino il musico si dovrebbe essere trasferito a Fermo a partire dalla seconda metà del 1592. A Fermo la prima nota attestante la presenza del Vicomanni è del 5 settembre 1592, presumibilmente di poco successiva all’inizio ufficiale del nuovo magistero, condotto solo per pochi mesi fino al maggio del 1593 (Fermo, Archivio storico arcivescovile, Archivio Capitolare, Titolo VI, Rubrica 2, busta 1.a.). Per quanto riguarda il magistero ascolano, esso durò dall’11 settembre 1593 ai primi del gennaio del 1594; cfr. Francesco ANGELINI, La cappella musicale della cattedrale di Ascoli Piceno dalle origini alla fine del secolo XVI, tesi di laurea magistrale, relatore prof. Francesco Luisi, Università degli studi di Parma, a.a. 2011-2012, p. 45. Dopo Ascoli Piceno il musico compare nuovamente a Camerino nel 1597, dove forse resta stabilmente fino al trasferimento a San Rufino in Assisi (aprile 1602 - novembre 1603); in seguito si trova presso la cattedrale di Ancona dal dicembre 1603 al maggio 1604.