Firenze Biancorossa – La Storia Della Rondinella Marzocco
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Firenze biancorossa è un’idea, un progetto e una realizzazione di Francesco Magnini Materiale fotografico proprio, reperito nel web e soprattutto alla pagina Fb La storia & i tifosi della Rondinella che l’autore sentitamente ringrazia La storia della Rondinella comincia in un bar del quartiere fiorentino di San Frediano nel luglio del 1946. E’ un locale di Piazza dei Nerli, si chiama bar Zazzeri e un gruppo di suoi frequentatori si sta organizzando per partecipare ad un torneo di calcio estivo, uno di quelli che si sono giocati fino a qualche anno fa quando ancora la stagione calcistica non si era divorata il calendario e ad un certo punto si interrompeva per riprendere a settembre. Un torneo fra bar di quelli in cui giocatori validi, talvolta professionisti, giocavano accanto a calciatori dilettanti, a calciatori dismessi oppure improvvisati e lo facevano per qualche spicciolo, allo scopo di arrotondare uno stipendio di certo non milionario. Il calcio, come il ciclismo, nel 1946 è già ripreso, i campionati nazionali si disputano regolarmente ma solo il pensare di organizzare un torneo amatoriale con la penuria di campi e di ogni altra attrezzatura è un impegno considerevole. Anche la squadra che sta per nascere in San Frediano come molte altre ha questo problema, ma conta di risolverlo quanto prima facendo leva su un elemento essenziale per ogni impresa: l’entusiasmo. Scrivono due giornalisti fiorentini in un articolo comparso il 10 marzo 1963 sul Giornale del Mattino, un quotidiano che a Firenze è uscito fino al 1966, che fra quegli sportivi radunati al bar di Piazza dei Nerli c’erano Luigi Mochi, Carlo Nocchi, Osvaldo Mazzoni, Carlo Gherardotti e i fratelli Brunetto e Danilo Vannacci, ed è con loro che la storia della Rondinella ha inizio. Dato che in previsione non c’è solo l’iscrizione al torneo estivo, il nome da dare alla squadra non avrebbe dovuto essere legato a quello del bar, ma era necessario fosse, per così dire, spendibile anche in vista della partecipazione ad un campionato vero e proprio. Ad uno degli appassionati di calcio menzionati quel nome viene in mente guardando le pareti del bar dove sono appese delle rondini di carta rimaste lì probabilmente da una festa di carnevale: “Rondinella!”, e Rondinella sarà. I colori sono il bianco e il rosso, quelli dello stemma della città di Firenze, considerato che la squadra principale ha adottato al momento della sua costituzione per fusione di altre realtà locali, l’inusuale colore viola. Come primo presidente è nominato Luigi Mochi e dopo la partecipazione al torneo dei bar la neonata Rondinella si iscrive al campionato di Seconda Divisione. Il Pignone, altra squadra dell’Oltrarno fiorentino nata intorno alla famosa officina, sarà la prima rivale della Rondinella, la quale però non avendo un suo terreno di gioco sarà squadra itinerante e la maggior parte delle volte ospite dell’Audace Legnaia, compagine che aveva già un suo campo in Via del Pollaiolo, ottenuto spianando con una ruspa una montagna di sassi e calcinacci portati fuori dal centro storico una volta finita la guerra. 1946/47 La neonata Rondine è inserita nel girone B del campionato di II Divisione con Audace Legnaia, Barberino del Mugello, Le Signe squadra B, Monsummanese B, Officine Pignone, Postelegrafonici, Robur Scandicci e Sestese B. 1947/48 Avversarie in partite amichevoli prima dell’inizio del campionato la Stella Rossa di Figline Valdarno, la Mercurio di Fiesole, il Bisenzio di San Piero a Ponti. La prima partita del campionato la Rondinella la disputa sul campo del circolo Arci Rinascita di via Aretina, al Varlungo, il 16 novembre 1947. Classifica del campionato di II Divisione Montespertoli 27 Marzocco 24 Audace Legnaia 21 Robur Scandicci 21 Officine Pignone 18 Bisenzio San Piero a Ponti 16 San Miniato 16 Ponte a Cappiano 16 Rondinella 15 Vetrerie Taddei Empoli 13 Audace Galluzzo 12 Sovigliana 2 La classifica qui riportata è incompleta, aggiornata a cinque domeniche dalla fine e qualche recupero da effettuare. Il Montespertoli accede alle finali per la promozione in I Divisione. 1948/49 Nel corso del campionato di II Divisione si ritirano il Porta Romana, il Barberino (per l’esattezza radiato per tesseramento irregolare di alcuni giocatori) e poi L’Audace Legnaia nel momento in cui si trova in testa alla classifica e ormai virtualmente promossa. La classifica viene sconvolta dall’annullamento delle partite giocate da queste squadre e in particolar modo ne risente l’Audace Galluzzo che, in lotta per la promozione, perde diversi punti preziosi. Alla fine la Molinense è prima con 22 punti davanti di uno a Scarperia e Rondinella, mentre dietro nell’ordine si piazzano Galluzzo, Ferrovieri, Caldine, Mercurio Fiesole, Scandicci, Giordano Neri e Marzocco. Le partite casalinghe la Rondine le gioca al campo di Via della Fonderia al Pignone, detto “Casa Paterna” dal nome dell’associazione religiosa che ne è proprietaria. Qualcuna anche all’Anconella, sempre nei paraggi, fra Via Pisana e il fiume Arno, condividendolo con la Cattolica Virtus. Formazione “tipo”: Turillazzi, Ricci, Menichetti, Quercioli, Giorgi, Lapi, Mazzoni, Poggi, Tantini, Vannini, Mazzoni. 1949/50 Dopo tre partecipazioni al campionato di II Divisione la Rondinella ottiene una promozione “di diritto” alla I Divisione. Al campionato superiore, la massima categoria regionale strutturata su quattro gironi, la Rondinella parteciperà per tre anni. Nel 1950 il girone lo vince l’Audax Rufina seguita dai gialloblu dell’Audace Galluzzo e poi da Montevarchi, Figlinese, Fortis Juventus, Rifredi e Castiglionese. I biancorossi sono ottavi a 23 punti. Grandi novità: viene iscritta anche una squadra Juniores al relativo campionato e soprattutto da questa stagione la Rondinella ha un campo proprio. I dirigenti si sono adoperati per costruirne uno lungo le mura duecentesche che segnano il confine fra San Frediano e la periferia, tratto di mura detto di Santa Rosa E’ un campo piccolo che inizialmente non ha nemmeno gli spogliatoi e poi avrà due baracche di lamiera, ma è il primo campo della Rondinella e gli appassionati di calcio del quartiere finalmente possono cominciare a riconoscersi nella squadra che non porta il nome del rione ma che con quell’appellativo sa di primavera, di gioventù, di un volo spiccato fuori da spazi ristretti e mura anguste: quella squadretta non solo li rappresenta, è la loro rivincita. “Le Rondinelle – scrivono i giornali – hanno il loro punto di forza nella difesa dove l’anziano Ricci conserva ancora la sua autorità, il suo scatto che lo fa essere sempre primo sulla palla”. Le partite del girone di andata con Castelnuovese e Montevarchi vengono date perse a tavolino per il tesseramento irregolare della mezzala Solferino Quercioli e la squadra ne risente un pò. La Rondine gioca abitualmente con: Ricci II, Ricci I, Falciani, Sabatelli, Milocani, Mazzoni, Viviani (Fuccillo), Poggi, Quercioli, Vannini, Sernesi. Più il centromediano Tacchi e l’attaccante Petrone. 1950/51 A Mochi succede come presidente Enrico Tassi. Nel 1950/51 “la Rondine” è ancora ottava nel girone vinto dal Poggio a Caiano, che prevede i derbies con Rapid Peretola, una delle squadre più antiche del circondario fiorentino, la Robur Scandicci, Audace Legnaia, Brozzi, Rifredi e la Giordano Neri. Gli spogliatoi del piccolo campo lungo le mura di Santa Rosa sono collocati in modo che i giocatori per accedervi devono passare oltre un terreno appartenente alla parrocchia di Don Mario, il quale a un certo punto decide di chiudere il tratto con un cancello. E’ uno degli infiniti casi di Beppone contro Don Camillo di questi anni, e ci volle l’intercessione del sindaco La Pira che per la Rondinella (ma anche per il Pignone) aveva una simpatia particolare al fine di convincere il prete a lasciare libero il passo ai calciatori della Rondine. Squadra”tipo”: Borghini, Ricci, Benucci, Scarlini, Tacchi, Tafi, Piccioli, Bonaiuti, Quercioli, Taiti, Sernesi. Poi il secondo portiere Venturi, Masi, Chirici, Ciulli, Maino, Onorati, Bandini, Fiaschi, Borrini e Cantini. Bella partita, fra le altre, quella di Rifredi, purtroppo persa 1-3 e segnata da una “pugna” finale. Classifica C.S. 1909 Poggio a Caiano 48 Impavida Vernio 44 Lastrense 42 Tobbianese 39 Vaianese 39 Rapid Peretola 37 Robur Scandicci 32 Rondinella 30 La Briglia 27 Aglianese 26 Audace Legnaia 26 Rifredi 24 Brozzi 22 Juventus Tavola 22 Gioventù Nuova 11 Giordano Neri 8 1951/52 Nella primavera del 1952 è prevista una riforma della struttura dei campionati (il Lodo Barassi) che crea la IV Serie interregionale come cuscinetto fra la C semiprofessionistica e i dilettanti, e la Rondinella anche arrivando quinta nel campionato di I Divisione 1951/52 è ammessa al campionato di Promozione. Il campionato, a tredici partecipanti, lo vince la Lastrense. La squadra biancorossa è composta da: Paciscopi, Benucci, Ciulli, Tacchi, Bandini, Poggi (Scarlini), Mercurio, Bonaiuti, Quercioli (Piccioli), Taiti e Sernesi. Poi il portiere Tassoni proveniente dal Marzocco e il terzino Di Palo (dalla Cattolica). La Rondine è intanto divenuta una piccola polisportiva perchè al bar che costituisce il ritrovo per dirigenti e giocatori fanno capo anche la società ciclistica intitolata a Gino Bartali e i Bianchi del calcio storico fiorentino. Sono gli anni in cui per la Rondinella si esibiscono gratuitamente con incasso da devolvere a favore della società cantanti come Claudio Villa e Odoardo Spadaro, nativo di San Frediano, la paglietta più popolare di Firenze che quando intonava Il valzer della povera gente aveva il potere di far commuovere anche un calciante di parte azzurra. 1952/53 Il nuovo presidente è Leonello Lapini. Il campionato vede la Rondine partecipare al torneo di Promozione in un girone davvero impegnativo, con trasferte ai confini della provincia e anche oltre (Sansepolcro, che vince il campionato, San Giovanni Valdarno, Poggibonsi). La salvezza è sofferta: all’ultima giornata la Rondinella batte il Marzocco per 1-0 sul campo di San Frediano mentre la Fortis Juventus, dalla quale la Rondine deve guardarsi, vince sul campo della Sestese per 2-1.