Firenze biancorossa

è un’idea, un progetto e una realizzazione di Francesco Magnini

Materiale fotografico proprio, reperito nel web e soprattutto alla pagina Fb La storia & i tifosi della Rondinella che l’autore sentitamente ringrazia

La storia della Rondinella comincia in un bar del quartiere fiorentino di San Frediano nel luglio del 1946. E’ un locale di Piazza dei Nerli, si chiama bar Zazzeri e un gruppo di suoi frequentatori si sta organizzando per partecipare ad un torneo di calcio estivo, uno di quelli che si sono giocati fino a qualche anno fa quando ancora la stagione calcistica non si era divorata il calendario e ad un certo punto si interrompeva per riprendere a settembre. Un torneo fra bar di quelli in cui giocatori validi, talvolta professionisti, giocavano accanto a calciatori dilettanti, a calciatori dismessi oppure improvvisati e lo facevano per qualche spicciolo, allo scopo di arrotondare uno stipendio di certo non milionario. Il calcio, come il ciclismo, nel 1946 è già ripreso, i campionati nazionali si disputano regolarmente ma solo il pensare di organizzare un torneo amatoriale con la penuria di campi e di ogni altra attrezzatura è un impegno considerevole. Anche la squadra che sta per nascere in San Frediano come molte altre ha questo problema, ma conta di risolverlo quanto prima facendo leva su un elemento essenziale per ogni impresa: l’entusiasmo. Scrivono due giornalisti fiorentini in un articolo comparso il 10 marzo 1963 sul Giornale del Mattino, un quotidiano che a Firenze è uscito fino al 1966, che fra quegli sportivi radunati al bar di Piazza dei Nerli c’erano Luigi Mochi, Carlo Nocchi, Osvaldo Mazzoni, Carlo Gherardotti e i fratelli Brunetto e Danilo Vannacci, ed è con loro che la storia della Rondinella ha inizio.

Dato che in previsione non c’è solo l’iscrizione al torneo estivo, il nome da dare alla squadra non avrebbe dovuto essere legato a quello del bar, ma era necessario fosse, per così dire, spendibile anche in vista della partecipazione ad un campionato vero e proprio. Ad uno degli appassionati di calcio menzionati quel nome viene in mente guardando le pareti del bar dove sono appese delle rondini di carta rimaste lì probabilmente da una festa di carnevale: “Rondinella!”, e Rondinella sarà. I colori sono il bianco e il rosso, quelli dello stemma della città di Firenze, considerato che la squadra principale ha adottato al momento della sua costituzione per fusione di altre realtà locali, l’inusuale colore viola. Come primo presidente è nominato Luigi Mochi e dopo la partecipazione al torneo dei bar la neonata Rondinella si iscrive al campionato di Seconda Divisione. Il Pignone, altra squadra dell’Oltrarno fiorentino nata intorno alla famosa officina, sarà la prima rivale della Rondinella, la quale però non avendo un suo terreno di gioco sarà squadra itinerante e la maggior parte delle volte ospite dell’Audace Legnaia, compagine che aveva già un suo campo in Via del Pollaiolo, ottenuto spianando con una ruspa una montagna di sassi e calcinacci portati fuori dal centro storico una volta finita la guerra.

1946/47

La neonata Rondine è inserita nel girone B del campionato di II Divisione con Audace Legnaia, Barberino del Mugello, Le Signe squadra B, Monsummanese B, Officine Pignone, Postelegrafonici, Robur Scandicci e Sestese B.

1947/48

Avversarie in partite amichevoli prima dell’inizio del campionato la Stella Rossa di Figline Valdarno, la Mercurio di Fiesole, il Bisenzio di San Piero a Ponti. La prima partita del campionato la Rondinella la disputa sul campo del circolo Arci Rinascita di via Aretina, al Varlungo, il 16 novembre 1947.

Classifica del campionato di II Divisione

Montespertoli 27 Marzocco 24 Audace Legnaia 21 Robur Scandicci 21 Officine Pignone 18

Bisenzio San Piero a Ponti 16

San Miniato 16

Ponte a Cappiano 16

Rondinella 15

Vetrerie Taddei Empoli 13

Audace Galluzzo 12 Sovigliana 2

La classifica qui riportata è incompleta, aggiornata a cinque domeniche dalla fine e qualche recupero da effettuare. Il Montespertoli accede alle finali per la promozione in I Divisione.

1948/49

Nel corso del campionato di II Divisione si ritirano il Porta Romana, il Barberino (per l’esattezza radiato per tesseramento irregolare di alcuni giocatori) e poi L’Audace Legnaia nel momento in cui si trova in testa alla classifica e ormai virtualmente promossa. La classifica viene sconvolta dall’annullamento delle partite giocate da queste squadre e in particolar modo ne risente l’Audace Galluzzo che, in lotta per la promozione, perde diversi punti preziosi. Alla fine la Molinense è prima con 22 punti davanti di uno a Scarperia e Rondinella, mentre dietro nell’ordine si piazzano Galluzzo, Ferrovieri, Caldine, Mercurio Fiesole, Scandicci, Giordano Neri e Marzocco. Le partite casalinghe la Rondine le gioca al campo di Via della Fonderia al Pignone, detto “Casa Paterna” dal nome dell’associazione religiosa che ne è proprietaria. Qualcuna anche all’Anconella, sempre nei paraggi, fra Via Pisana e il fiume Arno, condividendolo con la Cattolica Virtus. Formazione “tipo”: Turillazzi, Ricci, Menichetti, Quercioli, Giorgi, Lapi, Mazzoni, Poggi, Tantini, Vannini, Mazzoni.

1949/50

Dopo tre partecipazioni al campionato di II Divisione la Rondinella ottiene una promozione “di diritto” alla I Divisione. Al campionato superiore, la massima categoria regionale strutturata su quattro gironi, la Rondinella parteciperà per tre anni. Nel 1950 il girone lo vince l’Audax Rufina seguita dai gialloblu dell’Audace Galluzzo e poi da Montevarchi, Figlinese, Fortis Juventus, Rifredi e Castiglionese. I biancorossi sono ottavi a 23 punti. Grandi novità: viene iscritta anche una squadra Juniores al relativo campionato e soprattutto da questa stagione la Rondinella ha un campo proprio. I dirigenti si sono adoperati per costruirne uno lungo le mura duecentesche che segnano il confine fra San Frediano e la periferia, tratto di mura detto di Santa Rosa E’ un campo piccolo che inizialmente non ha nemmeno gli spogliatoi e poi avrà due baracche di lamiera, ma è il primo campo della Rondinella e gli appassionati di calcio del quartiere finalmente possono cominciare a riconoscersi nella squadra che non porta il nome del rione ma che con quell’appellativo sa di primavera, di gioventù, di un volo spiccato fuori da spazi ristretti e mura anguste: quella squadretta non solo li rappresenta, è la loro rivincita. “Le Rondinelle – scrivono i giornali – hanno il loro punto di forza nella difesa dove l’anziano Ricci conserva ancora la sua autorità, il suo scatto che lo fa essere sempre primo sulla palla”.

Le partite del girone di andata con Castelnuovese e Montevarchi vengono date perse a tavolino per il tesseramento irregolare della mezzala Solferino Quercioli e la squadra ne risente un pò. La Rondine gioca abitualmente con: Ricci II, Ricci I, Falciani, Sabatelli, Milocani, Mazzoni, Viviani (Fuccillo), Poggi, Quercioli, Vannini, Sernesi. Più il centromediano Tacchi e l’attaccante Petrone.

1950/51

A Mochi succede come presidente Enrico Tassi. Nel 1950/51 “la Rondine” è ancora ottava nel girone vinto dal Poggio a Caiano, che prevede i derbies con Rapid Peretola, una delle squadre più antiche del circondario fiorentino, la Robur Scandicci, Audace Legnaia, Brozzi, Rifredi e la Giordano Neri. Gli spogliatoi del piccolo campo lungo le mura di Santa Rosa sono collocati in modo che i giocatori per accedervi devono passare oltre un terreno appartenente alla parrocchia di Don Mario, il quale a un certo punto decide di chiudere il tratto con un cancello. E’ uno degli infiniti casi di Beppone contro Don Camillo di questi anni, e ci volle l’intercessione del sindaco La Pira che per la Rondinella (ma anche per il Pignone) aveva una simpatia particolare al fine di convincere il prete a lasciare libero il passo ai calciatori della Rondine.

Squadra”tipo”: Borghini, Ricci, Benucci, Scarlini, Tacchi, Tafi, Piccioli, Bonaiuti, Quercioli, Taiti, Sernesi. Poi il secondo portiere Venturi, Masi, Chirici, Ciulli, Maino, Onorati, Bandini, Fiaschi, Borrini e Cantini. Bella partita, fra le altre, quella di Rifredi, purtroppo persa 1-3 e segnata da una “pugna” finale.

Classifica

C.S. 1909 Poggio a Caiano 48 Impavida Vernio 44 Lastrense 42 Tobbianese 39 Vaianese 39 Rapid Peretola 37 Robur Scandicci 32 Rondinella 30 La Briglia 27 Aglianese 26 Audace Legnaia 26 Rifredi 24 Brozzi 22 Juventus Tavola 22 Gioventù Nuova 11 Giordano Neri 8

1951/52

Nella primavera del 1952 è prevista una riforma della struttura dei campionati (il Lodo Barassi) che crea la IV Serie interregionale come cuscinetto fra la C semiprofessionistica e i dilettanti, e la Rondinella anche arrivando quinta nel campionato di I Divisione 1951/52 è ammessa al campionato di Promozione. Il campionato, a tredici partecipanti, lo vince la Lastrense. La squadra biancorossa è composta da: Paciscopi, Benucci, Ciulli, Tacchi, Bandini, Poggi (Scarlini), Mercurio, Bonaiuti, Quercioli (Piccioli), Taiti e Sernesi. Poi il portiere Tassoni proveniente dal Marzocco e il terzino Di Palo (dalla Cattolica). La Rondine è intanto divenuta una piccola polisportiva perchè al bar che costituisce il ritrovo per dirigenti e giocatori fanno capo anche la società ciclistica intitolata a Gino Bartali e i Bianchi del calcio storico fiorentino. Sono gli anni in cui per la Rondinella si esibiscono gratuitamente con incasso da devolvere a favore della società cantanti come Claudio Villa e Odoardo Spadaro, nativo di San Frediano, la paglietta più popolare di Firenze che quando intonava Il valzer della povera gente aveva il potere di far commuovere anche un calciante di parte azzurra.

1952/53

Il nuovo presidente è Leonello Lapini. Il campionato vede la Rondine partecipare al torneo di Promozione in un girone davvero impegnativo, con trasferte ai confini della provincia e anche oltre (Sansepolcro, che vince il campionato, San Giovanni Valdarno, Poggibonsi). La salvezza è sofferta: all’ultima giornata la Rondinella batte il Marzocco per 1-0 sul campo di San Frediano mentre la Fortis Juventus, dalla quale la Rondine deve guardarsi, vince sul campo della Sestese per 2-1. Si va allo spareggio che si gioca sul neutro di Prato, la Rondinella lo vince 1-0, si salva e resta in Promozione. Formazione “tipo” dei biancorossi: Paciscopi (Malvisi), Tacchi (Benucci), Corti, De Napoli, Mazzanti, Bandini, Ballerini, Carlesi, Romoli, Poggi e Michelassi, più Taiti e Tavani. Altra grande novità è che l’assessore alle finanze del comune di Firenze e presidente del calcio storico, Rodolfo Francioni, assegna alla Rondinella gli spazi del Torrino di Santa Rosa, una fortificazione adiacente Porta San Frediano con un tabernacolo sottostante, da anni in stato di abbandono e da adibire a sede sociale. Occorrono una ventina di milioni perchè venga risistemato a locale frequentabile e nel giro di poco tempo ci nasce un bar, una sala da ballo e un giardino, e sarà la sede della Rondinella per gli anni a venire.

1953/54

Il campionato è dominato dalla Sestese in cui brillano gli attaccanti Biagiotti e Suppi, i biancorossi sono quarti dietro anche il Poggibonsi, l’Aquila Montevarchi e paripunti con i biancocelesti dell’Antella. Nella Rondine invece si distingue il portiere Turillazzi proveniente dalla Lastrense. La stampa parla di una difesa “classica e solida”, impostata quindi sul centromediano-stopper e la nuova figura del “libero” leggermente staccato all’indietro, e di un attacco “veloce e sbrigativo” composto da Liccioli, Canali e Romoli. Formazione: Turillazzi, Tacchi (Corti), Di Napoli, Poggi, Bandini, Ballerini (Carlesi), Romoli, Scarlini, Mercurio (Mischi), Canali, Lombardi (Liccioli). Poi Lazzeri, Malvisi, Benucci, Ciulli, Dani, Bassi, Braschi, Guidi, Tacchi e Cecchi.

Risultati

Robur Scandicci – Rondinella 0-2 0-1 Rondinella – Aquila Montevarchi 1-0 0-1 Audax Rufina – Rondinella 4-2 1-2 Rondinella – Antella 2-0 0-1 Rondinella – Colligiana 3-0 2-3 Sangiovannese – Rondinella 0-0 0-1 Rondinella – Rapid Peretola 3-1 0-2 Bibbienese – Rondinella 1-0 0-8 Sansovino – Rondinella 1-0 0-1 Rondinella – Castiglionese 1-0 3-1 Marzocco – Rondinella 3-1 0-5 Rondinella – Sestese 1-1 1-4 Poggibonsi – Rondinella 2-2 2-1 Arezzo – Rondinella 3-0 0-1 Rondinella – Lastrense 2-0 2-2

Classifica 1953/54

Sestese 49 Poggibonsi 40 Aquila Montevarchi 38 Antella 34 Rondinella 34 Bibbienese 33 Arezzo 32 Lastrense 32 Marzocco 32 Sangiovannese 31 Robur Scandicci 27 Castiglionese 26 Sansovino 24 Rapid Peretola 19 Audax Rufina 17 Colligiana 13

1954/55

Succede l’imponderabile, e cioè che il campo viene requisito allo scopo di costruirci sopra la sede dell’Inam, la mutua. Nel giro di poco tempo ci verrà su un palazzone nel tipico stile ministeriale, un tempio della burocrazia che se da un lato garantisce al popolo l’assistenza da un altro toglie alla Rondinella il proprio campetto, uno spazio per lo sport ritagliato con impegno proprio a ridosso del quartiere. Il “sindaco santo” La Pira interviene con sollecitudine e assegna alla società ora del Torrino uno spazio nella vicina Via della Fonderia ma che prima è necessario acquistare da un privato. Costo trenta milioni di lire, metà del quale se lo accolla il Comune e l’altra metà la Rondine. La Rondine torna a essere squadra itinerante, senza un proprio campo e provvisoriamente spostata allo stadio comunale. La preparazione viene svolta la prima settimana di settembre nella tenuta di campagna del dirigente Galletti e durante la stagione la squadra si allena al campo dell’Anconella. Il campionato di Promozione girone A lo vince il Poggibonsi, la Rondinella è quinta ma si prende la soddisfazione di battere i giallorossi per 2-1 il 24 ottobre (gol di Montigiani al 17’, pareggio di Bacci per il Poggibonsi al 35’ e Lazzari all’82’). Le squadre di settore giovanile ora sono tre dopo una fusione con un’altra società, la Mazzei, e allenatore di tutte compresa la prima squadra è Nello Bechelli mentre il suo vice è Bocchio, al secolo Otello Ricci. La “rosa” è composta da: Turillazzi, Di Palo, Corti, Poggi, Bandini, Carlesi, Romoli, Liccioli, Montigiani, Taiti, Arienti. Poi il secondo portiere Fanfani, Raccuglia, Noferini, Farulli, Lombardini, Lazzeri e Tacchi. Si distinguono l’attaccante Montigiani proveniente dalla Cattolica e il centrocampista Enrico Arienti, 22 anni, proveniente dal Chiasso, a Firenze per servizio militare. La Rondine ha anche un medico sociale, il dottor Egiziano Nozzoli.

Nello Bechelli, nato a Firenze nel 1913, calciatore anche di Bologna e Spal

Arienti

1955/56

Alla Rondinella viene assegnato come campo di gioco ufficiale lo stadio Comunale, da sfruttare al sabato pomeriggio quando la domenica non sono previste partite in casa della Fiorentina. Del resto i biancorossi sono divenuti la seconda squadra per importanza in città davanti alla Pro Firenze e al Marzocco che partecipano anch’esse con discreti risultati al campionato di Promozione. Ma la Fiorentina non è d’accordo e impegnata com’è nel conseguire il primo storico scudetto sventola un regolare contratto d’affitto, si riserva l’uso dello stadio e chiede al Comune di trovare un’altra sistemazione alla Rondinella che nel frattempo cerca di dare meno problemi possibili. A causa di tutto questo accadono anche disguidi come per esempio in occasione del match con la Sangiovannese: la Rondinella non si presenta allo stadio il sabato pomeriggio avendo comunicato alla federazione lo spostamento dell’incontro a domenica sul campo “Mario Pucci” dell’Audace Legnaia, la Sangio invece si e non trovando nessuno sporge reclamo.

Il derby del 1 aprile con la Marzocco è vinto per 3-1. Scendono in campo Tassone, Di Palo, Papi, Bartolozzi, Bandini, Carlesi, Farulli, Raccuglia, Romoli, Beni e Alinari. Le cronache raccontano così il primo gol: “...scendeva sulla destra Farulli che lanciava a Romoli, sul fondo campo, questi, scartato Bosi traversava sull’altra parte del campo dove Alinari piazzatissimo al limite dell’area aveva tutto il tempo di fermarsi la palla e calciare con estrema violenza a rete. Il pallone andava ad insaccarsi a sinistra sotto la traversa”. Poi segnavano ancora Alinari, Aliani per i gialli e Romoli.

La Rondine gioca con maglia bianca e banda trasversale rossa, pantaloncini neri, allenatore è Arduino Romoli, classe 1916, ex portiere di Fiorentina, Lucchese e Vicenza. Emerge Guido Bartolozzi, 19 anni, cresciuto nel Gavinana e nel Mazzei che poi viene chiamato dalla Spal per un provino.

1956/57

Il campionato di Promozione è un testa a testa fra Rondinella e Poggibonsi. A metà campionato i giallorossi sono davanti alle rondini di tre punti che restano tali dopo lo scontro diretto previsto per la 21esima. Passano in vantaggio i biancorossi con gol dell’ala destra Rosito al 36’. Il pareggio arriva nel secondo tempo ad opera dell’altra ala destra, il piccolo Auro Capresi. Il Poggibonsi mantiene anche i sei punti di vantaggio sulla terza in classifica, la Sangiovannese. Tuttavia i leoni giallorossi si giocano i punti di vantaggio con la sconfitta sul campo di Antella alla 23esima e i due pareggi successivi con Stia e Marzocco. Dopo la 25° sono entrambe a 38 punti e così rimangono fino all’ultima giornata che prevede Montevarchi-Poggibonsi e il derby Pro Firenze- Rondinella. La squadra giallorossa allenata dal colligiano Gino Manni va tre volte in svantaggio e tre volte rimonta (3-3 finale), la Rondinella espugna il campo della Pro e vince il campionato. Poi grazie al ripescaggio del Poggibonsi le due squadre si ritrovano nel campionato Interregionale dell’anno successivo. La Rondine gioca le sue partite casalinghe a Campi Bisenzio e a Rifredi.

Formazione: Masi, Di Palo,Bandini II, Bartolozzi, Bandini I, Giuseppini (Del Vivo), Rosito (Novelli), Beni II, Liccioli (Camilletti), Taiti, Alinari (Beni I).

Molto bene Alinari, una delle ali più forti della Promozione che realizza 17 gol, ne realizza 16 il giovanissimo Paolo Beni. Si distingue anche Vincenzo Rosito, altra ala sia destra che sinistra, che abita al 66 di Borgo San Frediano.

Risultati 1956/57

1 Marzocco – Rondinella 1-0 2-3 2 Rondinella – Vaianese 2-2 0-2 3 Stia – Rondinella 1-3 1-5 4 Sansovino – Rondinella 0-3 2-3 5 Rondinella – Sangiovannese 1-2 0-0 6 Poggibonsi – Rondinella 0-0 1-1 7 Le Signe – Rondinella 1-3 0-2 8 Rondinella – Pontassieve 5-1 0-0 9 Rondinella – Aglianese 3-1 3-1 10 Resco Reggello – Rondinella 0-4 0-2 11 Rondinella – Aquila Montevarchi 1-0 1-0 12 Libertas Tavarnelle – Rondinella 0-0 1-2 13 Rondinella – Castiglionese 5-0 3-0 14 Antella – Rondinella 0-3 0-1 15 Rondinella – Pro Firenze 1-0 1-0

Classifica

Rondinella 48 Poggibonsi 47 Aquila Montevarchi 38 Antella 36 Sangiovannese 36 Le Signe 33 Castiglionese 32 Liberta Tavarnelle 30 Vaianese 30 Marzocco 25 Stia 24 Aglianese 22 Sansovino 22 Resco Reggello 21 Pro Firenze 20 Pontassieve 19

Il titolo di Campione Toscano di Promozione va al Pisa che nella finale giocata al Comunale di Firenze il 29 giugno batte la Rondinella per 1-0.

1957/58

Purtroppo tramonta l’idea del campo in Via della Fonderia poichè quel pezzo di terra è lottizzato e ci dovranno sorgere abitazioni. Decade la giunta La Pira e quella successiva dichiara che nelle casse del Comune non c’è un soldo, tantomeno per campi di calcio a San Frediano e strade limitrofe. La Rondinella tuttavia partecipa al campionato Interregionale di Seconda Categoria (in pratica una della serie D, o IV Serie che dir si voglia, nata a causa di una pessima riforma in un momento di autentica confusione per il calcio italiano) e vi partecipa insieme a squadroni o ex tali come Empoli, Pisa, Pistoiese e Viareggio. Retrocede nel Campionato Dilettanti, ma successivamente viene ripescata per, come si diceva un tempo, “allargamento dei quadri”. Brunetto Vannacci è affiancato dal vice Bonciani e dal segretario Raveggi, allenatore di nuovo Nello Bechelli che come occupazione laterale al calcio ha un banco al mercato centrale. A un certo punto quando scoppia un sospetto di illecito del Pisa e del Montecatini relativo alle partite Pisa-Piombino e Viareggio-Montecatini, Vannacci si dimette da consigliere di lega interregionale in modo da evitare qualsiasi ipotesi di conflitto di interessi (altri tempi, tuttavia le dimissioni rientrano subito). La Rondine è dodicesima nel girone vinto dal Pisa al quale i biancorossi devono cedere 0-1 in casa e 2-5 all’Arena Garibaldi. Purtroppo all’ultima giornata la Rondinella cede in casa con l’Empoli 1-3 in una partita da vincere ad ogni costo e che avrebbe probabilmente ad uno spareggio con Viareggio e Piombino. Segna Rosito al 10’ poi si fa rimontare e superare dando così l’addio (solo momentaneo) alla categoria perchè in estate si apre la finestra del ripescaggio. Giocano: Masi, Carlesi (Di Palo), Fioravanti (Bandini II), Bartolozzi, Bandini I, Carlesi (Beccai), Rosito (Beni), Novelli II, Galli, Raccuglia, Alinari Nella squadra Juniores emerge Alberto Novelli, classe 1940, nazionale juniores ma lanciato subito in prima squadra, che a fine anno passa alla Spal. Anche Rosito e Raccuglia volano vero categorie più alte: il primo al Potenza il secondo al Foggia. Nicola Raccuglia, palermitano, diverrà un mito del calcio, anche se non come calciatore. Dopo aver giocato nell’Arezzo, Vicenza, Pescara, Ascoli, Cavese, Marsala e Juve Stabia (senza lasciare il segno) a fine anni settanta fonderà l’azienda di abbigliamento sportivo NR e per chi ha ricordi del calcio di una volta quelle due letterine sulle maglie di tante squadre a fare la concorrenza ai colossi Adidas e Puma resteranno indimenticabili.

1958/59

Nel Girone E del campionato Interregionale vinto dalla Pistoiese (la quarta serie torna una categoria unica, composta di otto gironi a carattere interregionale) sono previste cinque retrocessioni per girone. E’ ancora un campionato di “non dilettanti”, secondo uno status un pò particolare definito per negazione nell’attesa che si crei una categoria di semiprofessionisti. Avendo ricevuto lo sfratto esecutivo dallo stadio Comunale la squadra è costretta a cercare “alloggio” altrove ed è ospite del Lanciotto a Campi Bisenzio. L’affitto di un campo per gli allenamenti e dello stadio campigiano causano un accumulo di debiti e anche i risultati in campionato ne risentiranno. Brunetto Vannacci dirige la società insieme al fratello Silvano e al loro vice Montelatici. Arrivano Andolfi dal Cecina, Caramelli, Fiaschi e Caressi dalla Pro Firenze, il centromediano Galassi, Tullio Ghersetich ex attaccante della Fiorentina e il terzino Mannini. Dopo la 33esima il Montecatini a 17 punti e il Città di Castello a 23 sono già matematicamente retrocessi. Gli altri tre posti se li giocano la Rondinella a 28, l’Arsenal Spezia, il Grosseto e il Poggibonsi a 29 e il Viareggio a 30. La Rondine deve per forza vincere con il Piombino e ci riesce, 1-0. Perdono invece il Grosseto a Empoli, il Poggibonsi a San Giovanni e il Viareggio nettamente a Larderello (anch’esso pericolante, ha bisogno di un punto-salvezza). L’Arsenal Spezia invece battendo il Pontedera si salva direttamente.

Tullio Ghersetich

Occorre uno spareggio per decidere la quinta retrocessa, spareggio che si gioca a Empoli il 31 maggio 1959. Lo vincono i bianconeri per 3 a 1 e le formazioni sono le seguenti. Viareggio: Del Grande, Bemi, G. Benedetti, R. Arienti, Del Freo, Del Buono, Vecchiato, Di Lupo, Magrini, Pardini, Bertolucci. Rondinella: Masi, Andolfi, Fioravanti, Caramelli, Bandini, Carlesi, Caressi, Fiaschi, Spinelli, Beni, Alinari. Arbitro: Barolo di Noale. Gol: 2’ Bertolucci, 23’ Pardini, 83’ Magrini, 86’ Fioravanti.

Il gol a freddo nasce da un calcio di punizione, il tiro di sinistro dell’anziano “Cecchino” Bertolucci è molto preciso e si insacca alle spalle dell’incolpevole Masi. Bandini cerca di tenere insieme la mediana di fronte a un quadrilatero di centrocampo viareggino affiatatissimo ma sfortuna vuole che sul secondo gol Masi si lascia sfuggire il pallone, mentre il terzo è un tiro da molto lontano. La Rondinella retrocede nel campionato di Prima Categoria dilettanti, conseguenza soprattutto della mancanza di un campo proprio, ed è un peccato perchè la società è competente e attiva nella cura sia della prima squadra che del settore giovanile.

La formazione cosiddetta tipo è composta da: Masi, Di Palo (Galassi), Fioravanti (Mannini), Ceramelli, Bandini I; Carlesi, Caressi, Fiaschi, Galli, Andolfi (Beni), Alinari (Ghersetich). Poi Cosi, Bandini II, Bartolozzi e Galli. Allenatore prima Nello Bechelli e poi il pesarese ex viola Zeffiro Furiassi.

Masi malgrado lo spareggio sfortunato è tuttavia considerato il miglior portiere del girone così come nelle fila della Sangio l’ala destra Rosito.

1959/60

Rondinella seconda nel Girone B di I Categoria dilettanti, dietro al Villaggio Piaggio di Pontedera. Campionato di livello inferiore ai precedenti, giocato sui campi di Grassina, Ponsacco, Signa, Castelfranco di Sotto eccetera. La società è impegnata in una difficile risalita e non l’aiuta il fatto di dover giocare le proprie partite casalinghe su campi diversi come Rifredi, lo stadio militare o il Galluzzo. La squadra è composta da: Masi, Carlesi, Fioravanti, Paoletti, Bandini I, Mannini, Andolfi, Caressi, Mangani, Beni, Camiletti. Più Bandini II, Fiaschi, Fattori, Galli, Spinelli.

A fine campionato la forte mezzapunta Paolo Beni viene ceduto alla Sambenedettese dove giocherà per molti anni divenendo una bandiera rossoblu nell’indimenticabile stadio Ballarin prima come centrocampista e poi come “libero”.

1960/61

Rondine prima nel Girone B di I Categoria vinto con 6 punti di vantaggio sul Montecatini, ma non c’è promozione diretta perchè delle quattro vincenti di ciascun girone ne salirà una sola. Alle finali regionali per la promozione in serie D vanno Camaiore, Mobilieri Ponsacco, Poggibonsi e Rondinella. La Rondinella viene accoppiata al Poggibonsi, le strade della Rondine e dei leoni tornano ad incrociarsi. Le sfide andata e ritorno si giocano giovedì 1 giugno e domenica 4. Entrambe terminano 1-1, quella giocata al “Tondo” per i gol di Mangani al 2’ e Capresi al 21’. Quella giocata al Comunale di Firenze dopo Fiorentina-Roma, con lo stesso punteggio per le reti di Spinelli al 43’ e Pantani al 46’. La “bella” si gioca al “Mancini” di Arezzo domenica 8 giugno ed è una partita condizionata dal caldo e dalla fatica, per entrambe. Alla Rondinella mancano il terzino titolare Cosi e il centravanti Alessandro Mangani, il Poggibonsi sostituisce l’ala destra Soderi con Bimbi. Il Poggibonsi ha la bravura e la fortuna di passare in vantaggio e così di poter gestire la partita. Segna al 30’ il mediano destro Talusi e poi all’82’ l’ala destra Bimbi sfuggita alla marcatura di Fioravanti (0-2 finale). Il Poggibonsi accede così alla finalissima con il Ponsacco che vince, anche stavolta dovendo ricorrere alla terza partita.

Rondinella 48 Montecatini 42 Fucecchio 38 Lanciotto 37 Monsummanese 32 Pescia 30 Marzocco 29 Montelupo 28 Le Signe 26 Pro Firenze 25 Galcianese 25 Borgo a Buggiano 24 Reman Audace Legnaia 24 Sestese 24 Vaianese 24 Ponte Buggianese 20

Formazione “tipo”: Pierleoni, Mannini, Cosi (Fioravanti), Bartolozzi, Giannasi, Fiaschi, Poggi (Fattori), Caressi, Mangani (Galli), Incerpi, Spinelli.

Il portiere Piero Pierleoni a fine stagione passa alla Fiorentina.

1961/62

Rondine ancora una volta prima nel Girone B di I Categoria: 44 punti, due avanti la Monsummanese e il Montecatini. Il girone finale per l’ammissione alla D viene vinto dal Ponsacco che precede la Rondinella, ma entrambe rinunciano alla promozione. Promozione che va alla Carrarese terza (al girone partecipa anche il Montevarchi). La partita di campionato con il Pescia dell’11 marzo è un giallo, a causa del timore di sciupare il campo altrui: si dovrebbe giocare al Comunale (la Fiorentina è impegnata a Roma) ma l’impraticabilità causa pioggia viene comunicata già sabato sera con un telegramma al Comitato Regionale. La partita è di cartello, entrambe le squadre sono in vetta alla classifica, il Pescia con una partita da recuperare virtualmente primo. I rossoneri non accettano il rinvio che accumulerebbe due partite da recuperare e rispondono che il giorno dopo si presenteranno ugualmente chiedendo la presenza di un arbitro e di un funzionario della FIGC, dicendosi disponibili anche a giocare su un qualsiasi altro campo di Firenze. La domenica allo stadio non c’è nessuno, ma i pesciatini mantengono la promessa e si presentano con numerosi tifosi al seguito, un notaio, un fotografo e persino un perito agronomo! Vengono fatti tutti i rilevamenti, effettuati tutti i rimbalzi in ogni parte del campo e viene constatato che le condizioni sono buone, o perlomeno accettabili, tant’è vero che di fianco, allo stadio militare, si sta giocando. Ma la Rondinella ha una fifa matta di alterare il manto erboso del Comunale ove è tornata, di fare uno spregio alla Fiorentina, la sorella maggiore qualche volta accogliente qualche volta tiranna, e si rifiuta di giocare, lì come da altre eventuali parti. La federazione accoglie il reclamo del Pescia e la partita si rigioca il 1 aprile. Stavolta per fortuna non piove e vince la Rondinella 2-0, una partita comunque nervosa segnata da falli, infortuni ed espulsioni.

Rondinella 44 Monsummanese 42 Montecatini 42 Pescia 39 Le Signe 38 Sestese 34 Antella 33 Marzocco ** 32 Pro Firenze ** 32 Lanciotto 29 Casalguidi 28 Altopascio * 24 Grassina 21 Reman Firenze 19 Galcianese 12 Borgo a Buggiano 10

* Un punto in meno per un forfait ** Spareggio: Marzocco – Pro Firenze 3-1

Girone finale

Carrarese – Rondinella 3-1 Rondinella – Ponsacco 3-0 Rondinella – Montevarchi 1-1 Rondinella – Carrarese 1-0 Ponsacco – Rondinella 3-0 Montevarchi – Rondinella 0-2

Mobilieri Ponsacco 10 Rondinella 7 Carrarese 4 Aquila Montevarchi 2

Il Ponsacco è ammesso alla fase finale nazionale ma non è promosso in serie D per l’inadeguatezza del campo rispetto ai parametri richiesti promossa invece a seguito di ripescaggio la Carrarese

Formazione “tipo”: Pierleoni, Cosi, Fioravanti I (Marconcini), Mannini (Fiaschi), Lapini, Bartolozzi, Fattori, Caressi (Poggi), Mangani, Innocenti (Incerpi), Fioravanti II (Palandri).

Nel corso della stagione l’attaccante Alessandro Mangani e Pierleoni vengono convocati in Nazionale Dilettanti.

1962/63

Presidente Brunetto Vannacci, vice Gherardotti e Renzo Raveggi. Segretario Amedeo Brogi e direttore tecnico Mario Benvenuti. Il campionato è una lunga sfida fra Castelfiorentino, Certaldo, Monsummanese e Rondinella, tutte racchiuse nel giro di pochissimi punti e che viene vinto dalla squadra gialloblu valdelsana. Alla fine la Rondinella è quarta nel campionato di I Categoria.

Formazione “tipo”: Zagli, Mannini, Fioravanti, Bartolozzi, Lapini, Fiaschi, Fattori, Incerpi, Mangani, Galli, Ungaretti Allenatore Nello Bechelli

Tra i migliori della squadra biancorossa Graziano Lapini, Carlo Ungaretti, Enzo Fiaschi, Pietro Fattori e ancora Mangani L’allenatore della squadra Juniores è Giuseppe Galli.

A fine campionato avviene la fusione della AS Rondinella con il Gruppo Sportivo Marzocco e la società assume la denominazione di Associazione Sportiva Rondinella Marzocco. Fusione che viene ratificata per gli amanti della precisione il giorno 16 luglio 1963 (martedì) in un incontro fra dirigenti delle due società nella sede del Torrino.

La grande novità è che con questo accordo la Rondinella ha finalmente un campo che può dirsi casalingo, quello in località Due Strade nei pressi della Via Senese appena fuori Firenze, dove abitualmente gioca la Marzocco.

1963/64

La Rondine porta in dote nella nuova società un capitale che viene calcolato in 102 soci effettivi e circa 600 tifosi. Brunetto Vannacci è il presidente della neonata Rondinella-Marzocco, il dirigente federale Artemio Franchi e l’assessore Rolfo Francioni ne sono i presidenti onorari. Vicepresidenti i marzocchini Renzo Carbonari, Ugo Della Lunga e Carlo Gherardotti. L’intenzione dichiarata è quella di far nascere una seconda squadra che rappresenti Firenze nel calcio.

Il campo delle Due Strade

Viene costruito nel 1919 insieme alla casa per i reduci della prima guerra mondiale che sotto il regime prenderà il nome di Casa del Fascio. Il campo di calcio ne diventa lo spazio da adibire sia alle manifestazioni sportive che alle adunate. Ci gioca la squadra recante il nome di Littorio che nel corso degli anni ’30 partecipa anche ai campionati di I Divisione. Nel secondo dopoguerra l’edificio diventa Casa del Popolo e nasce il Gruppo Sportivo Marzocco che ottiene il campo in concessione gratuita con l’impegno di mantenerlo in efficienza. Campo che viene intitolato a Gino Bozzi, un partigiano deceduto nel corso della Resistenza. E’ un impianto che negli anni si è un pò deteriorato ma più che sufficiente come dimensioni e come strutture ad ospitare partite del campionato dilettanti. Nel 1959 la Casa del Popolo passa sotto la proprietà dell’intendenza di finanza che affitta il campo alla Marzocco in cambio di un modesto canone. Poi viene decisa la demolizione dell’edificio e la costruzione di una sede per l’OASI (l’opera di assistenza e reinserimento dei carcerati) alla cui gestione struttura e campo è previsto debbano passare. Del vecchio edificio viene demolita solo una parte e nel 1961 l’OASI ha in programma di abbattere la parte della vecchia Casa del Popolo ancora in piedi e l’ampliamento del campo di calcio, che intanto comincia a denunciare uno stato di incuria sia nelle tribune che nel terreno di gioco. Successivamente, nel corso degli anni ’60, ci sarà una vertenza legata alla proprietà del campo fra Genio Civile e OASI. Poi avverrà il passaggio della proprietà al Comune, ma nel frattempo l’impianto si è fatto fatiscente e carente di tutto il necessario, e i lavori di ristrutturazione dureranno per anni e anni.

1963/64

Primo campionato della Rondinella-Marzocco quasi un successo, la squadra è seconda nel campionato di Prima Categoria dietro il Castelfiorentino (respinto l’anno precedente alle finali per l’ammissione alla D) che totalizza 45 punti contro i 42 della Rondinella Marzocco. La squadra va in campo con: Pierleoni, Mannini, Fattori, Bartolozzi, Lapini, Orsini, Romano, Incerpi (Fiaschi), Mangani, Conti, Quadrini Poi Morandi, Biagiotti, Manzini, Buchetti Allenatore Mario Magherini, uno dei fondatori della Marzocco.

1964/65

Rondinella-Marzocco sesta nel Girone B di I Categoria vinto dalla Sangiovannese davanti al Montevarchi Giocano: Cantelli, Mannini (Ponzoni), Giannasi (Carrai), Bartolozzi, Lapini, Fiaschi, Bongi, Paoloni (Fiaschi), Biagiotti, Fattori, Serena. Poi nel corso del campionato esordiscono i giovani Nesi, Furio Valcareggi, Sorrentino, Manzini, Fabiani, Bizzeti. Giovani di successo perchè il grande evento è la vittoria del campionato italiano da parte della squadra Juniores. Le finali a livello nazionale si giocano in Friuli, ad Aquileia, e vi prendono parte la Flegrea Napoli, la Sangiorgina di San Giorgio di Nogaro (Ud) e la Bettini-Quadraro di Roma. Il 27 giugno in semifinale la Rondinella batte 1-0 la Flegrea campione in carica per 1-0 gol di Manzini. La finale si gioca martedì 29 in notturna sul campo di Aquileia ed è ancora 1-0 (con la Sangiorgina) con gol del figlio di Ferruccio Valcareggi, Furio. Allenatori Nello Bechelli e Enrico Orioli. Formazione “tipo” degli Juniores: Cantelli, Carrai, Ponzoni, Carlo Nesi, Bianchini, Paolo Vegni, Fabiani, Valcareggi, Sorrentino, Manzini, Bizzeti.

1965/66

Rondinella-Marzocco, che d’ora in poi chiameremo Rondinella e basta per semplicità, sesta nel Girone B di I Categoria. Ma ad un calo di risultati della prima squadra rispetto al passato corrisponde il brillare dell’astro della squadra giovanile che vince ancora il campionato Juniores nazionale per la categoria “Società appartenenti alla Lega Dilettanti e Giovanile”. Nella fase finale affronta l’Olimpic (2-0 e 2-2) e la Mocchetti (0-0 e 1-0). Le partite di finale sono giocate a Porto Recanati. In semifinale 5-4 dopo i rigori all’Omi Roma (Vaggelli para un rigore), in finale ancora 5-4 e sempre dopo i rigori alla Castor di Torino. Giocano nella Juniores:: Cantelli, Carrai, Ponzoni, Nesi, Paolo Bianchini, Vegni, Fabiani, Manzini, Bongi, Valcareggi e Piero Bizzeti. Più Guido Magherini, Fabiani, Casini, Buglioni, Manfredi, Bacconi, e Danilo Centazzo, attaccante in prestito dal Pordenone. Allenatori Bechelli e Orioli. Motivo di grande soddisfazione per i ragazzi biancorossi è la partecipazione con la Nazionale Juniores al torneo di Las Palmas nel gennaio del 1966. Sono convocati Vaggelli, Nesi, Bianchini, Vegni, Fabiani, Bongi e Bizzeti. Vincerà 2-1 con la Rappresentativa Isole Madeiras (un autogol e Centazzo) e 1-0 con la Rappresentativa Isole Canarie aggiudicandosi il torneo. La promessa del calcio Guido Magherini, sanfredianino d.o.c. e classe 1951, a fine campionato passa al Milan in cambio di 12 milioni di lire.

Note: la prima squadra vince una partita alla monetina, quella di Coppa Italia con l’Antella (0-1 all’andata, 1-0 al ritorno).

La Juniores campione

1966/67

Rondinella (prima squadra) ottava nel Girone B di I Categoria vinto dal Montevarchi dopo spareggio con la Fortis Juventus conclusosi con il sorteggio. Per il buon lavoro svolto dalla società negli anni precedenti arriva anche il riconoscimento da parte della FIGC che concede al settore giovanile di fregiarsi dell’ambito titolo di NAGC. Sandro Manzini e Franco Bianchini sono convocati nella rappresentativa dilettanti serie D per una partita di selezione ad Ostia.

1967/68

Da quest’anno si gioca un campionato sperimentale di Promozione come cuscinetto fra il semiprofessionismo e il dilettantismo ma per la stagione in questione viene organizzato solo in Lombardia e Campania, mentre in Toscana si attuerà la riforma voluta dalla federazione a partire al 68/69. E’ necessario arrivare fra le prime perchè ben dieci squadre per ognuno dei tre gironi di I Categoria Toscana sono destinate a rimanere in una prima categoria dilettanti declassata, mentre le prime sei salgono in Promozione. La Rondinella è seconda dietro un punto la Fortis Juventus, le squadre dal 2’ al 5’ posto (Rondinella-Marzocco, Libertas Tavarnelle, Impruneta e Barberino del Mugello) salgono alla serie superiore.

1968/69

Torna a vincere la Rondine nel Girone Unico di Promozione Toscana e viene promossa in Serie D. Nel giro di un anno si trova da giocare con la Rignanese, Sancascianese e il Grassina alla Carrarese, Foligno e Montevarchi, (passando dalle varie Mobilieri Ponsacco, Monsummanese e Cuoiopelli superate in classifica quest’anno). Alle Due Strade iniziano finalmente i lavori e tranne qualche partita giocata nell’impianto in ristrutturazione la squadra gioca al campo militare accanto al Comunale. Quella con il Castelfiorentino viene invece disputata il 18 maggio al Comunale prima di Fiorentina-Varese, giorno in cui si festeggia il secondo scudetto della Fiorentina conquistato a Torino la settimana precedente. Giocano: Vaggelli, Ponzoni, Fattori, Bartolozzi, Bianchini, Fiaschi, Fanfani, Nesi, Bertini, Manzini, Bizeti. Oltre a: Cantelli, Valcareggi, Pierleoni, Romano, Gianassi, Vegni, Bianchini, Ferretti. Allenatore Enzo Fiaschi. Gli ottimi Giorgio Ferretti, Franco Bianchini e Marco Ponzoni si mettono in evidenza e vengono convocati nella Nazionale dilettanti. Anche quest’anno com’è tradizione la società festeggia la befana consegnando pacchi-regalo ai ragazzi del rione San Frediano nella sede del Torrino.

Note: nella fase nazionale di Coppa Italia la Rondine viene abbinata alla Folgore di Verano Brianza e il passaggio del turno viene deciso alla monetina.

Classifica 1968/69

Rondinella Marzocco 42 Barberino Mugello 37 Castelfiorentino 37 Forte dei Marmi 36 Libertas Tavarnelle 34 Monsummanese 34 Orbetello 34 Cuoiopelli 31 San Miniato 31 Castelnuovo Garfagnana 30 Impruneta 30 Versilia Marmo 29 Iolo Sant’Andrea 28 Venturina 18 Mobilieri Ponsacco 13 Calzaturieri Fucecchio 11

1969/70

Rondinella undicesima nel Girone E di Serie D. Campionato stravinto dai rossoblu del Montevarchi che hanno i punti di forza nel mediano Balleri, nel centravanti Listanti e nella mezzala Scotto. Non è possibile fare la D alle Due Strade e la Rondine va a giocare sul campo del Galluzzo, adeguato nelle misure e nelle strutture dal lavoro di dirigenti e soci. Grande Rondinella nelle ultime tre partite, vinte con la Sarzanese 2-1, con il Grosseto per 2-1 e 3-1 con il Progresso Castelmaggiore, squadra bolognese capitata per caso nel girone tosco-umbro e prima trasferta in Emilia per la Rondine. La Rondinella coglie così a 31 punti la salvezza lasciandosi alle spalle sette squadre. Formazione: Ciulli (Mariani), Ponzoni, Fattori, Bianchini (Manetti), Bartolozzi, Valcareggi, Fiaschi (Longinotti), Nesi (Ferretti), Rossetti, Manzini, Fanfani (De Simone). Allenatore è ancora Enzo Fiaschi, per quindici anni dal 1955 al 1970 allenatore biancorosso.

1970/71

Rondinella quindicesima nel Girone E di Serie D vinto dalla Sangiovannese. Parimerito con l’Olimpia Quarrata a 29 punti, e con la stessa differenza reti attive/reti passive per cui si rende necessario uno spareggio che si disputa nella lontana Montevarchi il 30 maggio 1971. Vince la Rondine 3-1 che si salva, ma anche il Quarrata a seguito di ripescaggio ripartirà dalla D. Formazione: Ciulli, Alfio Biffoli, Papi, Bianchi, Ponzoni (Bianchini), Sinigaglia (Nesi), Fattori, Longinotti (De Simone), Ferretti, Galanti (Manzini), Gianassi. In panchina inizialmente siede Fiaschi al quale subentrerà il terzino-ala della Fiorentina campione del 1956 Maurilio Prini. Capocannoniere della squadra è Gianassi con 15 gol.

1971/72

Rondinella undicesima nel Girone E di Serie D (alla pari con Grosseto, Figline e Carrarese) e pertanto salva. Vince il campionato l’Aquila Montevarchi dopo spareggio con la Pistoiese. Gli anni di serie D giocati al Galluzzo sono di grande calcio: avversari di livello, squadre di cittadine importanti e qualità del gioco alta, basti pensare a giocatori come Ceccotti e Menciassi ella Sangiovannese, Donatello del Montevarchi, Ereditieri della Pistoiese, Bruschettini del Siena e tanti altri nomi che all’epoca le società più importanti si contendevano mentre la Rondine si costruiva in casa formazioni sempre molto competitive. Ma sono anche anni faticosi: il campo del Galluzzo è lontano da San Frediano e scoraggia i tifosi ad accompagnare la squadra, costretta d’inverno ad allenarsi fra le brume che salgono dal fiume Ema ai margini della campagna e non di rado è costretta ad andarvi a ripescare i palloni che calciati alti sopra l’attraversa ci finiscono dentro. Formazione: 1) Daniele Nicolosi (Giorgi); 2) Biffoli 3) Papi; 4) Bianchi 5) Bianchini (Marsili) 6) Nesi; 7) Lucchese (Sinigaglia) 8) Bruno Virga 9) Failli (Manzini) 10) Ronchi, 11) Gianassi (Piazzini). All. Mario Magherini. Prezioso l’apporto anche per quest’anno di bomber Gianassi con 13 reti.

Virga

Fatucchi, Pinzauti, Panerai, Doni, Meattini, Palazzini Tanini, Castelli, Prosperi, Boninsegna, Testa

1972/73

Rondinella sedicesima nel Girone E di Serie D. Pur battendo all’ultima giornata il Pietrasanta per 1-0 retrocede in Promozione con Sarzanese e Libertas Tavarnelle a causa della peggiore differenza gol nei confronti del Lerici. Il campionato lo vince il Grosseto che ha giocatori di livello come il libero Carpenetti, la mezzala Barbana e l’ala Ciacci. Il 24 marzo 1973 Rondinella-Sangiovannese è sospesa sull’1-0 (gol di Bianchi al 78’) per invasione di campo dei tifosi valdarnesi. Tutto dipende dal fatto che era appena stato annullato un gol agli azzurri per fallo dell’attaccante sul difensore della Rondinella, e poi era stato concesso un rigore ai biancorossi quando Avino aveva già concluso l’azione calciando fuori. C’era poi stata una zuffa in campo con un pugno restituito dal biancorosso Papi ad un avversario scelto a caso. A Camaiore la Rondine è sotto per 4-1 al 78’, pare una disfatta invece la squadra si mette a giocare e segnano prima Neri con azione personale e poi Colombi, con arrembaggio finale alla ricerca del 4-4, ma senza fortuna. Retrocessione solo apparente, però, perchè grazie ai buoni uffici del presidente viene riammessa in D dalla Lega, sempre “a completamento degli organici”. Giocano: Ciulli (Fiorini I), Marsili (Fatucchi), Papi (Failli), Bianchi, Biffoli, Nesi, Piazzini (Manzini), Ronchi (Fiorini II), Colombi, Virga (Sinigaglia), Avino (Taccola). Allenatori prima Tognoni poi Prini.

Bianchi, Berti, Norini, Vitale, Maccanti, Nesi Pellicanò, Papi, Monti, Rossi, Gritti

Michele Avino

1973/74

Brunetto Vannacci viene rieletto presidente con vice Ugo Della Lunga, Marcello Bardazzi e Ivano Venturi. Nel consiglio figurano anche i fratelli del presidente, Danilo e Frediano. Il direttore sportivo è Rinaldo Ricci. Il campionato va decisamente meglio dell’anno precedente, la Rondine è settima. Vince il girone la Sangiovannese che ha come portiere Ciappi e come centravanti Bonaldi. Squadra in gran parte rinnovata pochi giorni prima dell’inizio del campionato e a stagione in corso (o per meglio dire con il mercato di novembre). A Gubbio alla prima giornata scende in campo il giovane Fatucchi. Il tecnico viene individuato nel fucecchiese Renzo Melani, un diplomato ISEF che fin da giovanissimo ha il pallino della panchina e che segnerà pagine brillanti nella storia della Rondine. Giocano: Gonnelli (Tampucci), Lippi (Papi), Taccola (Francini), Bianchi, Maccanti (Susini), Nesi, Grazzini, Ronchi, Failli (Bacci), Manzini (Vitale), Rossi. Esplode l’attaccante Fabio Failli, classe 1954, già da tempo in prima quadra che passa prima al Modena poi all’Anconitana e al Marsala.

Giocatori e dirigenti in posa davanti al Torrino prima di partire per il ritiro estivo (foto di Lucia Dani)

1974/75

Rondine terza nel Girone E di Serie D. Grande campionato della squadra biancorossa, forse la squadra più forte nei quasi trent’anni di storia dalla sua fondazione. Stravince il campionato la Pistoiese del “faraone” Melani. I nuovi sono Berti, Corradini, Gritti, Monti, Norini, il portiere calabrese Pellicanò, Starnotti, il centrocampista livornese Massimo Mancini proveniente dalla Fiorentina. Abitualmente giocano: Pellicanò, Berti, Papi, Bianchi, Maccanti, Corradini, Manzini, Nesi, Mancini, Vitale, Rossi. Altri: Starnotti, Vanzi, Grilli, Norini, Fattori, Monti, Doni. Allenatore Renzo Melani.

Classifica finale 73/74

Pistoiese 49 Rondinella Marzocco 41 Siena 41 Monsummanese 38 Aglianese 36 Foligno 36 Sansepolcro e 35 Viareggio 35, 35 Pietrasanta Marina 34, 34 Carrarese, 33 Montecatini, 33 Poggibonsi e 33 Spoleto 33 33 Figline 32 Prato 32 Grifo Cannara 29 Città di Castello 22 Camaiore 20

1975/76

Rondine nona nel Girone E di Serie D: è il settimo campionato consecutivo nella quarta serie del calcio, da squadra di quartiere quella biancorossa è piano piano diventata una realtà del calcio toscano. Veste il biancorosso il robusto stopper pistoiese Massimiliano Scannerini, un tipo alla tedesca con un passaggio da ragazzo nelle giovanili del Milan. Diversi i ragazzi provenienti dalla Fiorentina: Baglini, Del Nero, Fulignati, Ghiandi, il portiere carrarese Lucetti e Tafi. Mancini a fine campionato passerà all’Empoli e poi al Como. Allenatore il sangimignanese Uliano Vettori. Formazione: Sandro Cini, Massimiliano Scannerini, Gianfranco Gritti, Luciano Bianchi, Enrico Maccanti, Massimo Ricceri, Massimo Mancini, Lorenzo Fulignati, Stefano Baglini, Rodrigo Ghiandi, Doni. Poi: Angelo Lucetti, Giuseppe Papi, Carlo Nesi, Mario Rossi, Del Nero, Roberto Vanzi, Massimo Pemoni, Massimo Norini, Marco Corti, Giuseppe “Pino” Vitale, Tafi.

Casarotto, Ghiandi, Lucetti, Vettori

1976/77

Rondine sesta nel Girone E di Serie D vinto dal Prato. Torna Melani che fa anche da direttore sportivo. Confermati fra gli altri la forte mezzala trentenne di Lastra a Signa Alessio Mancini. Rondinella Marzocco della decima stagione consecutiva in D: Saccardi, Ricceri, Casarotto, Bianchi, Maccanti, Gritti, Mancini, Nesi, Palazzi, Vitale, Barducci. Più: Tafi, Papi, Giusti, Valesi, Ricceri, Rossi, Zamprogno, Barsotti e Biliotti.

Melani

1977/78

A inizio campionato la squadra è in procinto di trasferirsi alle Due Strade ma sono ancora in corso i lavori alle vie di accesso allo stadio. La Rondine ha sette squadre e ne avrebbe bisogno almeno per gli allenamenti ma mancano luce, acqua e riscaldamento ed è una disdetta che il terreno di gioco sia in perfette condizioni ma praticamente inaccessibile. Il Comunale non è disponibile nemmeno il sabato pomeriggio come lo era stato in precedenza perchè ci vanno a giocare le vecchie glorie della Fiorentina. Ci sarebbero dei campi disponibili da prendere in considerazione, si parla anche di affittare quello alle Cascine dove la squadra va talvolta ad allenarsi e per Vannacci e il consiglio ci sono da affrontare scelte costose e non poche difficoltà ma alla fine viene deciso di restare al Galluzzo in condominio con i gialloblu dell’Audace.

E’ prevista per l’anno successivo una ristrutturazione dei campionati con la nascita di una serie C1 e una C2. La Rondinella è settima nel Girone E di Serie D (vinto dalla Carrarese) e ci vuole uno spareggio con il Viareggio, da giocarsi a Pontedera il 28 maggio. Mancano Vitale, Gritti, Palazzi e Bellucci. In campionato le due sfide sono finite 2-2 e 0-1. Giocano la sfida per il Viareggio: Mannini, Biagini, Capon, Bianchi (92’ Giannini), Petrangeli, Tanello, Neri, Grassi, Giannotti, Baesso, Saporito. Per la Rondinella: Bianchi, Freschi, Gigoni, Maggini, Maccanti, Ricceri, Torano, Nesi, Chiapponi, Ancillotti, Gattai (99’ Barsotti). Arbitro: Pairetto di Torino. Gol: 110’ Grassi, 111’ Nesi.

Finisce così 1 a 1 dopo i supplementari e si va al lancio della monetina.

Questa volta non finisce come nelle due precedenti volte in cui la Rondinella aveva vinto una partita per sorteggio, citate in precedenza non a caso e precedute da un “nota bene”. Alle 19,25 della sera la moneta cade dalla parte scelta dal capitano del Viareggio Petrangeli e per i bianconeri comincia la festa, per i biancorossi il comprensibile dispiacere, la flebile speranza di poter agganciare la promozione con un ripescaggio e la prospettiva di un altro anno di serie D. La sorte qualche volta dà e qualche volta toglie: alla Rondinella, nella sua storia, la fortuna ha sicuramente dato molto e altrettanto tolto, come in questa circostanza.

1978/79

La Rondine finalmente può andare a giocare alle Due Strade, questa “esponente del calcio popolare di Firenze” dopo venticinque anni ha il suo campo “Qualsiasi squadra di fronte alle difficoltà che abbiamo affrontato si sarebbe sciolta” afferma Vannacci in un momento di commozione al momento in cui lo stadio è pronto per essere inaugurato. “Non riesco ad immaginare chi si sarebbe adattato ad allenarsi sulla rena della riva dell’Arno oppure alle Cascine, dove fra l’altro siamo stati anche multati. Senza contare il pellegrinaggio di tutti questi anni fra il Comunale e il campo della Reman, fra Campi Bisenzio e il Galluzzo dove eravamo ormai abituati a giocare ma eravamo anche abituati al fango e a ripescare i palloni nell’Ema”. Via Ximenes viene prolungata fino a raggiungere Via Accursio e così il campo diventa non solo accessibile ma facilmente raggiungibile. E non importa se la tribuna centrale non ha la tettoia e non c’è la tribuna dietro la porta, quelle verranno in seguito. Tra l’altro le case (ex) popolari di Via del Gelsomino, viste da dietro cioè dal campo, con quelle finestre e i balconi ordinati, con quei colori morbidi, danno anche la sensazione quando ci batte il sole di stare in Piazza Santa Croce un giorno d’estate. A settembre 1978 l’amichevole con la Fiorentina segna la nuova vita per il “Gino Bozzi”. La Rondinella Marzocco 78/79 è : Bianchi, Casarotto, Montanini, Gasparroni, Maccanti, Greco, Ricceri, Nesi, Torano, Ancillotti, Palazzi (più Montanini, Mariotti, Gavazzi, Vezzosi). Allenatore Renzo Melani. Il campionato è un successo: secondo posto dietro al Pietrasanta e davanti a Sant’Elena Quartu, Cuoiopelli, Piombino, Viterbese, Romulea eccetera eccetera, è C2.

L’incredibile somiglianza (in condizioni di luce favorevoli e con un po' di fantasia) del campo della Rondine con Piazza Santa Croce

1979/80

Straordinario campionato della Rondinella Marzocco terza nel Girone A di Serie C2 ma solo a causa di una penalizzazione di sei punti, perchè altrimenti sarebbe stata promozione in C1 dietro al Prato. La sentenza definitiva per una brutta storia di scommesse mai del tutto chiarita arriva a settembre inoltrato e parla di corruzione operata da un dirigente della Rondinella nei confronti del portiere dell’Albese, Tunno, in occasione della 32esima giornata di campionato. Partita vinta dai biancorossi in Piemonte per 3-1, ma versione anche modificata nel corso del tempo dal portiere e da altri due compagni di squadra. Vicenda anche controversa perchè la sentenza di assoluzione era stata ribaltata in sede di appello. Si fa politica dietro alla vicenda, e dietrologia a volontà, ma il dato di fatto è che insieme al Prato sale lo Spezia invece della Rondine, e il direttore sportivo Vitale prende una lunga squalifica insieme allo stesso portiere “corrotto”. Arrivano Gianfranco Bedin, mediano di grande orgoglio ed esperienza, poi l’attaccante Marzio Magli dal Montecatini, Bartolini, l’attaccante Alessandro Bertoni dalla Reggiana, Bogani, Carlotti, Favarin, Hemmy, l’ex Monza Gianni Ardemagni, il lucchese Enrico Scaletta dalla Fiorentina. La Rondine gioca, abitualmente, così: Bianchi, Carlotti, Mauro Ricceri, Berti, Maccanti, Magli, Bartolini, Pesalovo, Torano, Hemmy, Bertoni. Più Biagini, Favarin, Bedin, Casarotto, Balestri, Magli, Ardemagni e Claudio Ancillotti, Scaletta La allena Melani.

Imperia-Rondinella del 16 dicembre 1979 3 a 1 per i biancorossi

Gol: 20' Bartolini, 28' Landini, 48' Balestri, 81' Scaletta Imperia: De Vincenzi, Sobrero, Centofante, Berta, Torchio, Landini, Prunecchi, Bizzotto, Lombardi (Laura), Ottonello, Magaraggia. All. Brenna Rondinella Marzocco: Bianchi, Carlotti, Balestra, Berti, Maccanti, Ricceri, Bartolini, Ancillotti (Scaletta), Torano, Hemmy (Bertoni). All. Melani ARBITRO: Ongaro di Treviso

1980/81

Ancora grande Rondinella nel campionato di C2 vinto dalla Casertana seguita dal Latina, con i biancorossi a soli 2 punti dai nerazzurri laziali, anche se la promozione delle due suddette non è in discussione e conseguita in anticipo rispetto alla 34esima giornata. Confermato il portiere Alessandro Biagini, 22 anni, protagonista della stagione, arrivano Claudio Rosi, terzino grossetano di 19 anni, il centrocampista Giuliano Giani dal Pietrasanta, l’attaccante pietrasantino Claudio Ricciarelli dalla Fiorentina, il centrocampista Piero Donatini. Formazione: Biagini, Casarotto, Rosi, Ricceri, Maccanti, Fortunato, Torano, Giani, Ricciarelli, Ancillotti, Palazzi. Più il secondo portiere Marco Antonelli, Donatini, Sergio Berti, Stefano Lazzeri, Russo, Arrighetti, Pesalovo, Moreno Pecci, Mattolini e Luchi. Allenatore: Melani.

1981/82

A partire dall’anno prima il calcio ha cominciato una lenta ma progressiva e inesorabile marcia di “apertura al mercato”, si potrebbe dire con linguaggio da politica economica. In le squadre possono tesserare uno straniero e da questo possono portare stampato sulla maglia il nome di uno sponsor e alla Rondine si abbina la Amita del sig. Giovannetti, una ditta di abbigliamento che produce uno dei capi “cult” di quegli anni, il giubbotto Big Smith. La Rondine quest’anno non fallisce l’obiettivo, ormai da un paio d’anni a portata di mano, e vola in C1. Attraverso anche qualche disavventura, per la verità, come a Frattamaggiore dove i giocatori vengono intimiditi dalla presenza di gente armata nei paraggi dello spogliatoio alla ricerca dei punti per salvarsi.

Formazione: Biagini in porta, terzini Casarotto e Ricceri, stopper “l’omone” livornese Enrico Maccanti e libero Carlo Cesario (dal Monza), Marco Lombardi e il campigiano Roberto Bicchierai a centrocampo, Gabriele Baldassarri ala destra, Domini mezzapunta e Stefano Rebonato più Palazzi all’attacco. Più il portiere fanese Stefano Tontini, Sergio Berti, Nicolino Rosati, Gozzi, Cesarini, Rossano Mencacci, Mennini, Marco Masetti e quale eccellente riserva il grande Luciano Chiarugi, raffinato attaccante esterno (ambidestro!) di Milan e Fiorentina.

Biagini passa alla Roma dove come terzo portiere dietro Tancredi e Superchi vincerà lo scudetto.

1982/83

Non trova più limiti la Rondinella di Vannacci e Melani, che è volata in C1 e che qualcuno sogna in serie A insieme alla Fiorentina per un derby nemmeno immaginabile fino a pochi anni prima. Una certa smania di calcio moderno però riesce a mutare qualcosa nell’essenza di questa squadretta popolare e scalcinata, fino quasi al punto di snaturarla e di farle assumere connotati non esattamente in linea con la sua anima bohemienne, annaspante fra la dimensione del sogno e quella della sopravvivenza. In un impeto forse eccessivo di entusiasmo viene cambiato nome alla società in un acronimo: RM, con l’aggiunta di “Firenze” per rendersi riconoscibili fuori regione e la data di fondazione, 1946. La stagione inizia con un’amichevole con la Fiorentina il 9 agosto giocata a Massa, torna a giocare Guido Magherini e brilla Domini, giocatore di classe e dal temperamento focoso che nell’ambiente della Rondine riesce a esprimersi al meglio. Il bomber Gabriellini, proveniente dal Frosinone, è decisivo con i suoi 16 gol personali alcuni dei quali a Parma, Rimini, Lanerossi e Modena. Cinque squadre concludono il campionato nella scomoda quartultima posizione e fra queste la Rondine, che comunque ha sei punti nella classifica “avulsa” e si salva con Brescia, Sanremese e Modena a spese del Piacenza.

Formazione “tipo”: Marchisio, Destro, Marchi, Cesario, Maccanti, Roberto Rossi, Dino Pagliari, Tassara, Luca Gabriellini, Domini, Mario Palazzi. Più Giancarlo Alessandrelli (l’eterno secondo di Zoff), Casarotto, Bicchierai, Davato, Fiordisaggio. Allenatore Renzino Melani.

Gabbriellini

Domini

Marchisio

1983/84

Rondine, anzi pardon, RM Firenze settima nel girone A della C1. Vince il campionato il Bologna. Melani va ad allenare il Livorno e viene ingaggiato Enzo Robotti. Sono gli anni d’oro e al campo delle Due Strade si vede del gran calcio, perchè la serie C1 di metà anni ottanta è un campionato davvero di livello, praticamente un laboratorio dove è concesso sperimentare schemi e idee quando nelle categorie superiore l’ossessione del risultato e un certo radicato tradizionalismo lo impediscono. E’ l’anno delle tre vittorie con il Bologna, una delle quali il 26 febbraio in trasferta con gol di Domini su punizione al 34’, Calonaci in contropiede sempre servito da un perfetto lancio di Domini e rigore di De Ponti. E l’altra in casa grazie a un colpo di testa di Domenichini. Il 12 novembre, con la Spal si assiste a un Rondinella-show con gli attaccanti Brondi e Bardi protagonisti. Brondi, con il suo passo corto e abilissimo nel ballare il tip tap con il pallone ai piedi segna un gran gol su cross di Domini. Attilio Bardi, ingaggiato per sostituire Gabriellini, si intende alla perfezione con Brondi e con i suoi gol fa innamorare i tifosi. Emergono prime forme di opposizione al calcio come business, ancora embrionali ma mai sviluppatesi anche a distanza di decenni: con il Prato la società vorrebbe giocare al Comunale per ragioni di incasso e di sicurezza mentre i tifosi vorrebbero la partita alle Due Strade e perciò minacciano lo sciopero del tifo. Il d.s. Pino Vitale allestisce per il campionato 83/84 una splendida squadra a partire dal fortissimo portiere: Andrea Pazzagli, Marchi, Galassi, Domenichini, Mozzini, Giovanni Simonato, Tassara, Lucio Bernardini, Brondi, Domini, Bardi. Più Marchisio, Brunetti, Bacci, Calonaci, Magherini, Marco Gori, Cherici. Allenatore Enzo Robotti.

Simonato

Rondinella contro Bologna: Marocchi e Tassara Paris e Domenichini

Mozzini

Sergio Domini Nella pagina precedente: Bardi in azione “14 gennaio 1984...una rete da record. La Rondinella di mister Robotti è nelle posizioni di vertice del girone A della serie C1 e ospita alle Due Strade il fanalino di coda Trento. Il fortino delle Due Strade ha finora portato in dote 5 vittorie e 3 pareggi, la Rondine vuole la vittoria ma il Trento erge un muro a difesa dell'estremo difensore l'esperto Marconcini (anche due campionati in serie A con il Perugia) e la Rondine nonostante un attacco stellare guidato dalla coppia Bardi-Brondi non riesce a passare. Gia' parliamo di Stefano Brondi, un 22enne livornese purosangue, dribbling ubriacanti e lampi di classe da vero talento. il diesse Pino Vitale dopo averlo visto l’anno precedente in C2 con la maglia della Lucchese, ne rimane affascinato e decide di portarlo alla Rondine. Già servirebbe proprio un’invenzione di Brondi per sbloccare questo diavolo di partita, così pensano i tifosi biancorossi presenti allo Stadio, ma mai avrebbero pensato di assistere a qualcosa del genere. Il mancino livornese rientrato con la squadra in campo per il secondo tempo ,prima del calcio di inizio avvicina il suo compagno di reparto Bardi e gli sussurra: " deh toccami la palla che tiro in porta" Bardi spalanca gli occhi ma fa esattamente quello chiesto da Stefano...Brondi da metà campo inventa una traiettoria imparabile con la palla che scavalca l'esterefatto Marconcini che si trovava poco fuori l'aria di rigore e si deposita in fondo alla rete fra il tripudio generale delle Due Strade, diciamo di quasi tutti visto che molti erano ancora al mitico barrettino sotto la tribuna e si persero questa autentica "magia"! Se la perse anche la telecamera di una tivu locale , momentaneamente distratta, ma il racconto di questa rete in quella settimana fece il giro anche delle tivu' nazionali e il nome della Rondinella e di Brondi rimasero scolpiti a lungo nella memoria degli sportivi di tutta Italia. SEGNA PER NOI STEFANO BRONDI”

1984/85

RM Firenze undicesima nel girone A della serie C1. Stefano Brondi dopo un eccellente campionato va al Perugia. Arrivano il portiere Marco Landucci, il difensore Strano, Antonio Di Curzio dalla Cremonese che prende subito per mano il centrocampo, il fantasista Claudio Di Prete. Torna Luca Bartolini ceduto al Pisa nel 1980.

Un biglietto di curva costa cinque mila lire: a nessuno e sottolineo nessuno considerato il livello dello spettacolo sembrano tante ma se c’è qualcuno lo ha pensato è evidente non poteva immaginare quello che avrebbe visto una quindicina di anni dopo. Soddisfazioni anche dalla squadra Berretti allenata da Vinicio Montoci che vince il campionato. A fine stagione il difensore Gori passa al Perugia.

Formazione: Landucci, Marchi, Merendi, Di Curzio, Mozzini, Strano, Perugini, Bacci, Bardi, Di Prete, Luccini. Più Biagini, Marco Gori, Torracchi, Bartolini, Piconi, Nicassio, Aguzzoli, Frara, Germano, Brandi. Allenatore“Ciapina”, al secolo Paolo Ferrario.

Brondi

1985/86

Rondine, ci garba chiamarla così, dodicesima nel Girone A di Serie C1. Alla società si avvicina l’imprenditore Fabio Sali, titolare della ditta ABAC produttrice di apparecchiature per l’aria compressa. La maglietta da gioco viene ridisegnata per ospitare il logo del nuovo sponsor e tornano le righe. Arrivano tra gli altri il “libero” Stefano Casiraghi, ex giovanili del Milan e Pistoiese e il terzino Marin, dalla Lazio. E’ il mese di gennaio 1986 e il vicepresidente Ugo Poggi prima di Rondinella-Virescit Boccaleone afferma: “Noi in squadra abbiamo solo un ex viola mentre la Virescit ha diversi ex atalantini. La città non ci sente fiorentini e per questo non ci segue”. Chissà se aveva ragione, se alla città di Firenze intesa in senso estensivo, non per casi singoli, interessava o meno la Rondinella per questa ragione. Comunque, snobbata da “la città”, la seguono abitualmente un migliaio di spettatori. Il 25 maggio sfida decisiva con il Parma: i soci dei viola clubs entrano gratis, finisce 0-0 con nel finale una grande parata di Landucci su tiro di Aquilante. La domenica successiva si gioca a Bergamo e la salvezza è in bilico ma pareggiano tutte, tranne il Trento e la Rondine che espugna il campo della Virescit con un rigore per fallo su Petricone realizzato all’86’da Fasolo.

Formazione: Sebastiano Rossi, Maurizio Marin, Casiraghi, Di Curzio, Rocco, Francesco Maresca, Stefano Bosetti, Perugini, Bardi, Mauro Fasolo, Bacci. Più: Alessandrelli, Galletti, Cappitelli, Calderini, Bonifacio, Petricone, Cilona, Aquilante, Roberto Labardi. Allenatore Paolo Ferrario, poi sostituito da Claudio Merlo che nelle ultime sei partite totalizza otto punti e conduce la squadra alla salvezza.

Fasolo contro la Virescit

Merlo

Petricone

Aglietti

1986/87

Rondine diciassettesima nel Girone A di Serie C1 e retrocessa in Serie C2, Brunetto Vannacci si è messo in disparte e riveste l’incarico di presidente onorario mentre il nipote Ugo Poggi, imprenditore nel ramo del cinema, gestisce la società con Pino Vitale. Arrivano il portiere Giancarlo Beni, figlio di Paolo centrocampista degli anni ’50 e il triestino Andrea Mitri. A gennaio si dimette l’allenatore Claudio Merlo e subentra Lauro Toneatto. A Reggio Emilia il 29 marzo la Rondine rimonta tre volte con Mitri, Calderini e Labardi (a 4 minuti dalla fine, in contropiede) mentre i tifosi reggiani cantano “Torneremo in serie B”. Ottimo campionato per Maresca, il folletto, e per il brillante centrocampista Stefano Perugini che torna a giocare con il grifone. Esordisce il terzino classe 1968 Gigi Sarti, confermatissimo il biondo centrocampista Stefano Calderini, un baluardo in mezzo al campo. Nel 1987 si distingue nel settore giovanile Beccai convocato in Nazionale Under 15 dal selezionatore Niccolai.

Formazione: Beni, Cilona, Maresca, Restelli, Balli, Casiraghi, Labardi, Calderini, Bardi, Andrea Mitri, Tersigni. Più: Mareggini, Bacci, Luciano Foschi, Brandini, Sarti, Ciabini, Aquilante, Tomasso, Lazzerini, E. Sgarbossa, Torregrossa, Del Bino, Di Franco, Petricone, Brandini.

7° di ritorno, 8 marzo 1987, la grande illusione

Marchi

Labardi, fiorentino di Gavinana, alla Rondinella per due stagioni e poi numerosi campionati di serie C con altre maglie

1987/88

Rondine tredicesima nel girone A della serie C2 vinto da tre squadre (!) con Carrarese e Montevarchi che salgono in C1. Un campionato dalla classifica cortissima perchè i biancorossi che sfuggono di poco alla retrocessione chiudono a 31 contro i 41 delle prime tre. Arriva il primo straniero nella storia della Rondine, l’argentino (di Cordoba) Eduardo Angel Barbero, attaccante preso dalla Fiorentina due anni prima ma che a causa della nuova norma sugli oriundi entrata in vigore proprio nel 1985 avrebbe dovuto fare almeno due campionati fra i dilettanti prima di poter giocare fra i “pro”, e dopo aver giocato a Grosseto ed essersi mantenuto lavorando fuori dal calcio nel 1987 trova ingaggio alla Rondinella. Grande talento dotato di straordinario senso del dribbling si rivela preziosissimo nel gioco della squadra. A centrocampo comanda il rosso di Scandicci, Salvadore Bacci, vero e proprio “geometra” del centrocampo poi destinato a categorie superiori. Emerge anche il giovane “libero” Gino Balli. Da dicembre si accomoda in panchina al posto del sergente di ferro Toneatto il grande Amarildo che riesce a dare una scossa all’ambiente e trascina la squadra alla salvezza.

Formazione: Lucetti, Cilona, Sarti, Minetto, Bellini, Balli, Barbero, Bacci, Dall’Orso, Fasolo, Braglia. Poi: Mareggini, Aglietti, Aquilante, Cappelli, Evangelista, Imborgia, Frullini, Piantanida, Romei, Leonardo Surro.

1988/89

Rondine dodicesima nel girone A della C2 vinto da Casale e Alessandria. Arriva il portiere pratese Alberto Bastogi dall’Arezzo, lo stagionato ma instancabile mediano Sergio Borgo, il difensore montecatinese Massimo Cardelli proveniente dal Siena, gli attaccanti Danilo di Vincenzo (capocannoniere con 11 gol) e l’ex viola Alberto Nardi. Marco Marchi torna a vestire la sua maglia numero 2 dopo tre stagioni al Cagliari. Confermatissimi Gigi Sarti e il genovese Guido Minetto. Fa il suo esordio in prima squadra l’attaccante Alfredo Aglietti, cresciuto nel settore giovanile e poi destinato ad una carriera sia come calciatore che allenatore. Formazione: Bastogi, Marchi, Sarti, Minetto, Borgo, Cardelli, Nardi, Bacci, Di Vincenzo, Braglia, Aquilante. Poi il secondo portiere Pino, Bitossi, Barbero, Cappelli, Meoni, Sereni, Buchetti, Cappelli, Frullini, Maestrelli, Piantanida, Pizzuto, Rossi. Allenatori: prima Montoci, poi Paolo Ceccherini e infine Natalino Fossati.

Montoci

Lo splendido calcio di una volta

1989/90

Rondine diciassettesima nel girone A della C2 vinto da Siena e Pavia, e retrocessa nel campionato Interregionale. Arrivano il portiere Marco Cari dal Frosinone, il mediano Stefano Garuti qualche anno prima in serie A, l’attaccante Lamia Caputo anche lui proveniente da categorie superiori. Dopo la pesante sconfitta di Vercelli alla 26° (1-4) la Rondine è quasi spacciata ma a partire dalla domenica successiva con il Ponsacco infila una serie di sette partite utili consecutive. All’ultima giornata può ancora succedere di tutto: solo la Cuoiopelli è già spacciata e ben otto squadre sono in ballo per retrocedere compresa la Rondinella, che comunque ha un punto di vantaggio su Novara e Pontedera. Purtroppo il calendario pone alla 34esima giornata uno spareggio-salvezza, quello con la Pro Livorno. Un punto potrebbe voler dire salvezza diretta, in virtù del vantaggio negli scontri diretti con i livornesi, oppure classifica avulsa e poi spareggi con Novara, Pontedera o forse l’Oltrepò, nella peggiore della ipotesi. Invece va male, all’Ardenza si gioca davanti a 10mila e più spettatori, segna Palagi che si fa respingere un calcio di punizione e poi trova un gol al volo che potrebbe riprovare un miliardo di volte senza mai replicare quello del minuto 17 del 3 giugno 1990 che spedisce la Rondine in Interregionale. Con il 1990 si chiude un’epoca, la retrocessione della Rondine fra i dilettanti crea un vuoto per coloro che pensano in una grande città ci possa essere spazio per due squadre di calcio importanti. Senza che queste debbano necessariamente essere rivali o nemiche, ma semplicemente raccogliere un pubblico diverso. E coincide, la retrocessione del 1990, con un cambiamento epocale del calcio che ha sempre vissuto, nella sua storia centenaria, di tradizione, di continuità nelle regole: viene proibito al portiere di prendere il passaggio all’indietro con le mani. Sembra niente, ma è il grimaldello che viene adoperato per la scassinatura del calcio indi a poco.

Formazione “tipo”: Cari; Marchi, Sarti, Marco Sereni, Garuti, Maestrelli; Frullini, Comba, Lamia Caputo, Guidotti, Rossi. Più: Rossi, Betetto, Aglietti, Vitali, Galli, De Riggi, Ricci, Pizzuto, Fantini, Calzona, Dante Bertoneri. Allenatori: Enzo Robotti, poi Pietro Biagioli e infine Luigi Milan.

Una soddisfazione arriva dalla squadra Berretti che si laurea campione d’Italia di serie C battendo nella finale la Carrarese giocando con: Pino, Betteto (Brilli), Barca, Pedini, Castagni, Ricci, Allegri, Poggiolini, Degli Innocenti, Mastrantoni, Castellani. Più Brilli, Stiatti, Magherini, Nicolini.

Sereni

1990/91

La Rondine riparte dai dilettanti e arriva terza nel Girone F del campionato Interregionale dietro Colligiana e Gualdo. Arrivano in biancorosso il portiere Andrea Ceccotti che manterrà imbattuta la propria porta per più di 500 minuti, il brillante terzino Rosangelo Colombo, il centrocampista Giancarlo Favarin e il forte attaccante pisano Massimo Barbuti che però dopo una prima raffica di gol si perde e viene rimpiazzato da un altro grande attaccante, Sauro Fattori (10 gol in 20 partite). Stagione importante anche per il terzino Fantini, erede del “pendolino del sud” Maresca che realizza ben 7 gol personali. Formazione: Ceccotti, Marchi, Fantini, Calderini, Colombo, Maestrelli, Frullini, Rossi, Fattori, Favarin, Barbuti. Più il portiere di riserva Pino, Salis, Agrumi, Buchetti, Baldi, Bonacchi. Allenatore l’ex terzino della Fiorentina Ennio Pellegrini.

1991/92

Dal 21 maggio 1991 il nuovo presidente è Fabio Sali, già sponsor, consigliere.e amministratore delegato della società. Succede nella carica a Ugo Poggi che entra a far parte della Fiorentina. La squadra rispetto all’anno prima è fatta con poco, ci sono soprattutto debiti da pagare, e allora vanno in campo: Pino, Marchi, Cioni, Polverino, Agrumi, Cappelli, Riccardo Cenci, Calderini, Fattori, Rossi, Aglietti (più Mariottini, Ricci, Mannelli e il treno della fascia sinistra Amedeo De Fanti). La allena l’esperto Pierone Lenzi da Agliana, “libero” della Fiorentina e del Pisa negli anni sessanta che spesso e volentieri schiera la squadra con uno spregiudicato tridente composto da Maurizio Rossi, Alfredo Aglietti e Sauro Fattori. Piazzamento finale: sesto posto nel girone di Interregionale vinto dal Gualdo. Brilla il bomber Aglietti, ormai maturo per categorie superiori. Si distingue il giovane difensore Filippo Cioni che vestirà la maglia biancorossa per sei campionati. Per il fedelissimo Marco Marchi è l’ultima stagione dopo 214 partite in biancorosso.

Agrumi 1992/93

L’Interregionale ora si chiama Campionato Nazionale Dilettanti e la Rondinella lo affronta con allenatore. Alla fine sarà quarta dietro Crevalcore, Sestese e San Lazzaro. Dopo 117 partite e 20 gol con la Rondine è il momento di volare altrove per l’ottimo Maurizio Rossi che viene ceduto all’Aosta e poi al Lanerossi dove pochi anni dopo vincerà una clamorosa Coppa Italia.

Cioni

Le stagioni che seguono, dal 1992/93 al 1996/97, segnano cinque partecipazioni al Campionato Nazionale Dilettanti. Dal quarto posto nel 1993 dietro Crevalcore, Sestese e San Lazzaro la Rondinella scivola al quindicesimo nel campionato successivo, con retrocessione a cui segue però un ripescaggio. Di poche soddisfazioni anche il torneo 1994/95 (tredicesima su diciotto), quello 95/96 (ottava) e ancora di più il 1997 che vede la squadra biancorossa 17esima e retrocessa stavolta senza appello al campionato di Eccellenza. La R.M Firenze a fine stagione viene incorporata dall’ A.S. Impruneta Tavernuzze, dando cosi’ vita alla Rondinella Impruneta con i colori bianco rosso e verde

A partire da qui comincia davvero un’altra storia, quella di una società che porta ancora il nome di Rondinella ma che non è più la Rondinella perchè non è più la Rondinella di San Frediano. Enzo Forzieri, il presidente dell’Impruneta, è un imprenditore di successo e un appassionato di calcio ma non è un tifoso della Rondinella, è uno che fa il presidente per divertimento e che potrebbe sedere accanto ai dirigenti per esempio della Lucchese o di un’altra società qualsiasi. Con lui la Rondinella-Impruneta vive anche anni belli, salvandosi ai play- out nel 1998 e tornando in C2 praticamente a bomba l’anno dopo e ricominciando anche a chiamarsi “Rondinella Firenze 1946” nel 2001.

Di Fiandra

Nel 1997/98 in panchina siede Paolo Indiani, poi fra il 1999 e il 2002 si alternano Ennio Pellegrini, Ezio Gelain, Sauro Fattori, Francesco Buglio, Marco Baroni, Giuseppe Donatelli, Massimo Morales e Natalino Fossati. Vestono la maglia biancorossa e verde giocatori quali: Stefano Ciucci, Mirko Di Fiandra, Andrea Barzagli (per due campionati e mezzo), Francesco Tavano (22 gol in due campionati), Massimiliano Menegatti, Massimo Brioschi, Mirko Garaffoni (5 campionati, 140 presenze), Leonardo Semplici, gli attaccanti Salvatore Mastronunzio, Bargellini, Riganò. Ma il calcio è cambiato, e non è un luogo comune, è cambiato dal di dentro, ritoccando le proprie regole di funzionamento e aprendosi così a logiche non proprie del calcio. Le fusioni fra società sono l’indice del cambiamento: molte squadre non rappresentano più una città, una frazione o un quartiere, ma sono espressione dell’ambizione di chi le presiede. Un’ambizione che travalica ogni appartenenza territoriale e che per resistere alla competizione ha necessità di massima visibilità, e per questo di inglobare le realtà vicine nei momenti di debolezza. La parabola della Rondinella-Impruneta si conclude nel 2002 con la retrocessione dalla C2 alla D.

E’ un’altra storia, quella che comincia con gli anni novanta, una storia in cui ci sono ancora i tifosi con le sciarpe e gli striscioni nella tribuna a fianco della centrale, c’è l’impegno del tenere il bar aperto, c’è una serie di iniziative perchè la storia non finisca di punto in bianco, un giorno d’estate per sentenza o per atto amministrativo. Il calcio del duemila infatti è questo, questo tipo di rischio. Ed è questo che oggi rende problematico intravedere un continuum fra quanto fino a qui raccontato e l’attualità, con le annesse difficoltà nel raccontarlo. Perchè è come se tutto quello che avviene dal 1997 fosse un lungo preludio al 2009 e al 2012, due momenti funesti in cui quello che rimane della Rondinella rischia di scomparire per sempre, per il dispiacere di troppo pochi e nel disinteresse se non nella compiacenza di molti. C’è una terza categoria di mezzo con la squadra che torna ad essere di quartiere.

Il peregrinare da un campo all’altro del passato non è niente rispetto ai continui cambi di nome che la società subisce dal 2002, anno in cui da Rondinella-Impruneta diventa Firenze-Rondinella nel 2003, poi torna Rondinella nel 2005 dopo le due salvezze disperate del 2004 e 2005 in perfetto “stile-Rondinella”. Nel 2007 una penalizzazione conduce alla retrocessione in Eccellenza dopo tanti anni di C e D e nuovo cambio di nome in San Frediano-Rondinella nel 2009. Cambiamenti che non hanno una logica se non quella semplice del “Il calcio non è più quello di prima, e nemmeno la Rondinella”.

Per colpa di un fallimento la squadra deve ripartire dalla Terza categoria dilettanti come VG Rondinella nel 2012 (VG sta per Vecchia Guardia, non scompare definitivamente grazie a un gruppo di tifosi), poi cambierà di nuovo denominazione nel 2016 dopo fusione con il Ponte a Greve. Nello stemma c’è ancora la rondine così come il marzocco, ma inseriti in una grafia composita.

In questi anni c’è stato chi si è preso a cuore la Rondinella per sincero spirito di appartenenza al quartiere, c’è chi vi si è avvicinato per opportunismo. E il ricordo di certe salvezze, di certe promozioni mancate, di imprese improbabili e di prodezze fuori e dentro l’area di rigore di un lontano passato proviamo a fermarlo per sempre qui, prima che si dissolva. L’altra storia qui accennata brevemente che comincia con il nuovo millennio è giusto venga raccontata un’altra volta.