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Lussu, 1 Via Comune di Sarule [email protected] 0784 54023/0784 54475 08020 Ovodda NU Sassari, 4 Via Comune di Ovodda www.oniferi.com [email protected] 0784 70051/0784 70204 08020 Oniferi NU 1 del Popolo, Piazza Comune di Oniferi www.madebysardinia.it Segreteria di redazione: Lavinia Foddai Impaginazione: Giovanna Bucalossi grafico e testi: essegierre srl, Cagliari Progetto Coordinamento editoriale: Giovanna De Murtas Illustrazioni: Antonello Lutzoni e Mario Fundoni sardegna italia europa della Barbagia unione dei comuni della Barbagia unione dei comuni Pro Loco: tel. 0784 53400 abitato merita una passeggiata per mirare il santuario di Nostra Si- bientazioni degli antichi mestieri. no o vaccino, fresco, e i macarrones ammirare le tipiche case gavoesi gnora di Sa Itria, circondato dai ti- Il secondo museo è Casa Satta, ’urriaos, gnocchetti al formaggio Abitanti: 3.050 sviluppate su due altezze e le belle pici muristenes, le casette per i devoti abitazione signorile dei primi del fresco; e infine le specialità pasto- Superficie: kmq 38,31 chiese: spicca la parrocchiale dedi- che durante i giorni della novena e Novecento con affreschi alle pa- rali come su tatalìu e sa corda, a base Gavoi Quota: m 770 s.l.m. cata a San Gavino, del XVI secolo, della festa preparano ricche tavola- reti eseguiti da Giovanni Molina- di interiora di pecora o agnello, in stile tardo gotico, con la facciata te per centinaia di ospiti e fedeli. ri, pittore toscano appartenente a e su ghiraitzu, fatto col sangue del Il paese di Gavoi, adagiato su un in trachite rosa decorata da un ro- Gavoi propone ai visitatori anche un’importante famiglia di affresca- maiale. declivio tra boschi di querce piccoli sone centrale e l’elegante campani- tre interessanti musei. Il primo è il tori molto nota in tutta Italia. La Ogni festività ha inoltre un suo frutteti e orti, accoglie il visitatore le. Ugualmente interessanti sono la Museo Casa Lai, sede della raccol- casa-museo oggi ospita tre mostre dolce caratteristico: cocone cun sapa Lago di Gusana. con le sue graziose casette di grani- chiesa di Sant’Antioco e quella del ta Jocos, che comprende giocattoli permanenti: gli abiti tradizionali a Natale, pilichitos a Carnevale, ama- to rosa, dai tetti rossi e gli elegan- ternati a radure e pascoli, che ren- Carmelo, entrambe decorate con antichi e strumenti musicali della e la collezione di gioielli e amuleti rettos e cunfettura (croccante di man- Fiore Sardo DOP. Pane cotto artigianalmente nel forno a legna. ti balconi in ferro battuto o legno dono il paesaggio particolarmente affreschi del XVIII secolo. Fuori tradizione gavoese, nonché rico- in filigrana, espressione dell’arte dorle con scorze di arancia e mie- intagliato, abbelliti con colorate suggestivo. L’antichissima storia del centro abitato è possibile am- struzioni in miniatura delle am- orafa di Nanni Rocca, discendente Il paese vanta la produzione del portata avanti dall’omonimo Co- le) per matrimoni e battesimi. cascate di gerani. del territorio è raccontata dai siti di un’antica dinastia di gioiellie- Fiore Sardo, unico formaggio mitato della Pro Loco, che ha dato Tra gli appuntamenti da non per- Museo della Civiltà dell’Altopiano. Monti, colline e altipiani si susse- archeologici presenti, da quelli Museo Jocos. ri, e una nutrita collezione di arte italiano DOP prodotto con lat- vita all’oasi di Eligoi, dove vengo- dere a Gavoi, va segnalata l’assor- guono in un territorio che ha il suo prenuragici come i numerosi menhir grafica sempre del Novecento. In- te crudo di pecora la cui origine no conservate centinaia di varietà dante sfilata carnevalesca dei tam- fiore all’occhiello nel lago artifi- e le domus de janas, a quelli nuragici, fine si consiglia la visita al Museo è testimoniata fin dai tempi degli ortofrutticole endemiche. burini, realizzati con la pelle di ciale di Gusana, una delle maggiori tra cui spiccano il nuraghe e vil- della Civiltà dell’Altopiano, che antichi Romani. Altro fiore al- Ricercatissimo il pane nelle sue capra e pecora, il festival lettera- attrattive turistiche della Barbagia, laggio di Castrulongu e il nuraghe espone oltre 3.000 pezzi relativi l’occhiello è l’ormai famosa patata più fantasiose varianti, tra cui su rio “Isola delle Storie”, che si tie- dove è possibile praticare sport ac- Talaighè. Su Ponte Vetzu, un ponte alla vita e al lavoro degli artigiani e di Gavoi, sostenuta dal progetto pane ’e gherdas, con pezzettini di ne ogni anno a inizio luglio, e la quatici come la canoa, il windsurf romano a quattro arcate sommer- dei pastori, all’abbigliamento tra- promozionale dell’Ersat avviato grasso di maiale, e su cocone cun foza; Sagra dell’Ospitalità, dove vengo- e la pesca sportiva. Intorno la val- so nel lago, testimonia l’impor- dizionale e agli strumenti utilizzati nel 1995 e soprattutto dalla ri- ottime le paste fatte in casa, come no promossi i prodotti artigianali le di Oratu è caratterizzata da una tanza che i Romani attribuivano per la lavorazione della lana e del cerca e fruttuosa programmazio- i culurjones de casu friscu, ravioli con e agroalimentari della tradizione Chiesa di San Gavino. vegetazione di boschi di querce al- a questa rigogliosa valle. Il centro formaggio. ne nell’ambito della Biodiversità un ripieno di formaggio, pecori- gavoese e regionale. che domina incontrastato dall’alto prevalentemente sull’agricoltura. non manca di tipicità strettamente spaziare indisturbato fino ai due Nella piazza principale del paese si il piccolo abitato di Lodine, e il vil- Oltre a mitigare il clima e a favo- locali, soprattutto nella preparazio- mari che bagnano l’isola, a orien- trova la chiesa parrocchiale di San laggio nuragico di Soroeni, dove gli rire la crescita della vegetazione, è ne dei dolci. Per la festa di Sant’An- te e occidente. Michele Arcangelo, databile al scavi finora condotti hanno messo un’importante attrattiva turistica, tonio, che si svolge il 17 gennaio, i Il territorio di Ollolai era fre- XVII secolo; in stile tardo gotico, in luce alcune capanne. Nel punto poiché si presta alla pratica di sport cittadini organizzano un grande quentato fin dal Neolitico, come è completamente in pietra e cu- Ufficio informazioni più alto del paese si può ammirare acquatici. Nelle zone intorno, ric- falò con la degustazione di alcuni Pro Loco: tel. 0784 51468 mostrano gli scavi nella zona di stodisce all’interno alcune opere Lodinetel. 0784 53492 la bella chiesa di San Giorgio, edi- che di angoli ancora incontami- dolci tipici, tra cui il papassinu biancu, Ollolai San Basilio, dove sta sorgendo un di tradizione ecclesiastica, come le ficata nel XVI secolo a pochi metri nati, è inoltre possibile effettuare a base di uvetta e mandorle e rico- Abitanti: 1.500 parco archeologico che renderà Tavole e il Tabernacolo di Carme- Abitanti: 406 dal nuraghe Trinta Battallas, in po- escursioni, trekking e passeggiate a perto di glassa d’uovo; il papassinu Superficie: kmq 27,30 fruibili i numerosi ripari sotto lo Floris e il Crocifisso del pittore Superficie: kmq 7,67 sizione molto panoramica. La pre- cavallo. nigheddu, preparato con il binu cottu, Quota: m 960 s.l.m. roccia e le sepolture utilizzate in Franco Bussu. Quota: m 900 s.l.m. senza del lago di Gusana costituisce La gastronomia del paese contem- una sostanza molto dolce ricavata antichità. In uno di questi ripari, Sui monti di San Basilio, in una Ghivili. una grande ricchezza ambientale pla le ricette e i sapori antichi dei dal mosto dell’uva; e le caschettas, a Il paese di Ollolai si presenta al Sa Conca Frabi’à, sono stati indi- piccola valle ben protetta dal- Il piccolo paese di Lodine è im- gne del Gennargentu, destinazione ed economica per il paese, fondato piatti tradizionali barbaricini, ma base di mandorle. Anche a Lodine, visitatore immerso in un ambien- viduati sette strati ben differen- le montagne, si trova la chiesetta merso in un paesaggio suggestivo, esemplare per il turismo naturali- come in tutta la Barbagia, è molto te ancora miracolosamente intat- ziati che ne attestano la frequen- campestre dedicata a San Basilio caratterizzato dalla presenza di una stico, giungendo ad abbracciare an- Ragazze in costume tradizionale. Sfilata di maschere. sentito il Carnevale; il mercole- to, con una natura aspra e selvag- tazione, con grande abbondanza Magno, di epoca bizantina, edi- flora a base di lentischi, ginepri e che le cime del Monte Corrasi e del dì delle Ceneri viene portato in gia. Punta Sant’Istianu, ricoperta di materiale ceramico, già a par- ficata dai monaci basiliani e suc- bassi arbusti alternati a fitti boschi Monte San Giovanni. La frequen- processione un fantoccio con una da una fitta macchia mediterranea tire dal Neolitico medio fino alla cessivamente utilizzata dai fran- di roverelle.