SCHEDA GEOSITO

ID Geosito Denominazione Provincia C4 La forra di San Michele a Foce

Inquadramento cartografico (stralcio tavoletta IGM) Foto

La Forra vista dal Lago di Castel San Vincenzo

Scala Numero Denominazione Longitudine Latitudine Est Nord Coordinate Coordinate 1:5000 392093 Pizzone 1°34'37" E 41°39'11" N 2439125 4611604 geografiche Gauss-Boaga Quota topografica 1:25000 161 IV NO Castel S.Vincenzo 953 media (m s.l.m.) Settore d’interesse primario Settore d’interesse secondario Interesse contestuale primario Geomorfologia Geologia strutturale e carsismo ipogeo Escursionistico, botanico e paesistico

Litologia Età delle formazioni rocciose Età del processo genetico Calcari e calcari oolitici di piattaforma Giurassico superiore - Cretacico inferiore Pleistocene

Descrizione La forra di S. Michele a Foce è un sito caratterizzato da elevato valore scenico. Essa è costituita da una profonda incisione, che taglia trasversalmente la dorsale carbonatica di M. Castelnuovo - M. S. Michele, orientata circa NNO-SSE. La genesi della forra rappresenta un ottimo esempio di discordanza oro-idrografica ed è imputabile, in particolare, ad un fenomeno di sovrimposizione. Questo fenomeno è dovuto ad un progressivo abbassamento dei livelli di base a seguito della tettonica distensiva quaternaria che ha causato la erosione, in più fasi, delle coperture flyschoidi (Flysch di Monte Porrara, Miocene) che in origine ricoprivano la dorsale carbonatica di M. Castelnuovo – M. S. Michele; ciò ha portato alla graduale esumazione della dorsale e al suo contemporaneo disseccamento da parte del torrente Rio Colle Alto lungo una faglia orientata circa E-W, trasversalmente ad essa. Il progressivo smantellamento delle coperture terrigene ha dato vita alla depressione valliva posta ad ovest della dorsale di M.Castelnuovo – M. S. Michele (Valle di Mezzo), oggi in parte drenata dal Rio Colle Alto attraverso la forra e in parte, nel suo settore meridionale, dal torrente Rio Petrara. Il caratteristico profilo a “V” dell’incisione è il risultato della recessione rettilineo parallela che ha interessato i fianchi della forra durante i periodi di clima freddo a causa dell’azione diffusa di processi crioclastici e conseguente disgregazione della rocca. La forra può essere raggiunta dall’abitato di Castel San Vincenzo su strada asfaltata, ed essere percorsa attraverso un sentiero che si sviluppa a mezza costa lungo la sua parete destra per poi scendere fino al lago di Castel San Vincenzo. Da questo sentiero è possibile osservare le cascate formate dal corso d’acqua in corrispondenza di piccoli salti in roccia e, volgendo lo sguardo verso Nord, il fianco sinistro della forra, costituita dalle potenti bancate carbonatiche, fortemente inclinate ed immergenti verso E-NE, della struttura monoclinalica di Monte S. Michele. Sempre osservando la parete sinistra della forra, a mezza costa, sono, inoltre, visibili diverse cavità carsiche, impostate soprattutto in corrispondenza dei piani di intersezione fra le fratture che caratterizzano la roccia carbonatica. La più grande fra queste cavità ospita l’eremo di San Michele Arcangelo, meta di numerosi pellegrinaggi, la cui costruzione risale al 1200 d.C. Per raggiungere l’eremo occorre lasciare il sentiero che si sviluppa lungo la parete destra della forra, attraversare il letto del Rio Colle Alto, ed imboccare il sentiero che consente di risalire il fianco sinistro della forra. Salendo lungo questo sentiero, prima di arrivare all’eremo, si possono osservare da vicino i potenti detriti di falda sciolti che caratterizzano il versante. Dall’eremo, volgendo lo sguardo verso Est, è possibile, inoltre, godere di una splendida vista panoramica sul lago di Castel San Vincenzo.

Interesse del geosito Stato di conservazione Vincoli Modalità di accesso Paesaggistico, Paesistico- ambientale (L.R. n°24 del 1/12/89) Nazionale Ottimo Area naturale protetta (Parco A piedi o in auto Nazionale d’Abruzzo, Lazio e , ZPS e SIC) Possibilità di degrado Opportunità di tutela Accessibilità Inesistente Consigliata Da facile a media difficoltà Contesto paesaggistico-territoriale Il geosito ricade all’interno dell’area “Mainarde - M.ti di - Alto ” Dal punto di vista naturalistico, il sito rientra nell’area protetta ZPS denominata “Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e aree limitrofe” (PNALM). E’ il gruppo montuoso delle Mainarde, entrato a far parte del PNALM nel 1990, ad individuare geograficamente questa porzione della catena Appenninica dagli straordinari valori ambientali. La catena delle Mainarde si estende a cavallo tra le regioni del Lazio e del Molise, ma è per la maggior parte compresa in quest’ultima regione, al confine con la punta estrema meridionale dell’Abruzzo, fra i monti della Meta (2241 m) e il Passo dei Monaci (1976 m). Costituita da una successione di dorsali montuosi digradanti verso la valle del Volturno, Le Mainarde rappresentano la naturale prosecuzione dei Monti della Meta, e ospitano le cime più elevate del Molise, il M. a Mare (2124 m) e la Metuccia (2105 m). Della catena delle Mainarde fanno parte anche altre rilievi importanti, come il M. Ferruccia (2005 m) e il M. Marrone (1805 m) che si trova proprio alle spalle, ad ovest della forra di S. Michele. I geositi più prossimi alla Forra di S. Michele sono “I circhi glaciali di Monte Mare” e “I circhi glaciali di Coste dell’Altare-La Metuccia”, raggiungibili proseguendo verso Pizzone e Vallefiorita, e i geositi “Le sorgenti di Capo Volturno” e “La Piana di ”, proseguendo, invece, per Castel S. Vincenzo e poi per Rocchetta a Volturno. Dal punto di vista escursionistico, il geosito è raggiungibile percorrendo la tappa n°18 (S. Michele a Foce-Sentiero degli Alpini - M. Marrone) della “Carta del Sentiero Italia della Provincia di Isernia” edita dal CAI Molise - Sezione di Isernia. Il geosito dista ca. 31 km da Isernia, 82 km da e 116 km da Vasto, ed è facilmente raggiungibile da Isernia prendendo la SS 627 e poi la SS 158 in direzione Castel San Vincenzo.

Bibliografia essenziale D’Andrea M., Pantaloni M. & Praturlon A., 2003 - Itinerario N° 14 – Da Sora a Castel San Vincenzo. In: Crescenti U., Miccadei E. & Praturlon A. (eds.). Guide Geologiche Regionali - Abruzzo. BE-MA editrice, Milano, 268-282. Damiani A. V., 1992 - Geomorfologia del Gruppo Montuoso delle Mainarde (Lazio-Molise), in: Le Mainarde. Zona di Ampliamento in Molise del Parco Nazionale d’Abruzzo. L’uomo e l’Ambiente, 16,. 49-80. De Ioanni M., 1999-2000 – Problematiche geologiche ambientali del settore orientale delle Mainarde: rischi e risorse. Tesi di Laurea, Università degli Studi del Molise, pp.106 Di Rollo A., 2003.2004 – Carta Geomorfologica in scala 1:25.000 di un settore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise: tavolette I.G.M.I. di Settefrati, Alfedena, Villa Latine e Castel San Vincenzo. Tesi di Laurea, Università degli Studi del Molise, pp.121.