RASSEGNA STAMPA del 13/09/2010 Sommario Rassegna Stampa dal 10-09-2010 al 13-09-2010

Il Campanile: Un'altra frana si abbatte sulla linea Benevento-Foggia ...... 1 Il Centro: zamberletti: la città dovrà tornare com'era ma con edifici sicuri...... 2 Il Centro: croce rossa e bianca insieme per fare protezione civile ...... 5 Il Centro: cialente: stop polemiche, penso agli sfollati - domenico ranieri ...... 6 Il Centro: altra scossa nell'alto aterno resta la paura tra la gente ...... 7 Il Centro: piazza d'armi, pronto il progetto - marina marinucci...... 8 Il Centro: l'aquila rugby riparte accomunata dal sisma con la nuova zelanda - fabio iuliano...... 9 Il Centro: giorno di caos in viale marconi colpa dei lavori lasciati a metà...... 10 Il Centro: la città in ginocchio per la pioggia - paola calvano ...... 11 Il Centro: boschi ricevuto da napolitano sisma, l'italia all'avanguardia ...... 12 Il Centro: montereale e il progetto scomparso - enrico nardecchia...... 13 Il Centro: protestano i vigili del fuoco rischio blocco anche in città ...... 14 Il Centro: crolla l'ex officina nel rione franoso - teresa di rocco...... 15 Il Centro: cialente, lettera a napolitano: casse vuote - massimo cialente sindaco dell'aquila...... 16 Il Centro: raccolta di firme per accelerare i lavori nelle case - federica pantano...... 18 Il Centro: infiltrazioni mafiose, il rischio c'è - fabio iuliano ...... 19 Il Centro: frane, l'emergenza non finisce più - teresa di rocco...... 20 Il Centro: le penne nere invadono castellalto ...... 21 Il Centro: scuole, squilla la prima campanella...... 22 Corriere Adriatico: Pronta la riapertura del Corso ...... 23 Corriere Adriatico: I ciclisti ricordano la vittima del mostro ...... 24 Corriere Adriatico: Un terzo commissario ...... 25 Corriere Adriatico: A fine estate il lava-ombrelloni...... 26 Corriere Adriatico: Basta dati sui terremoti...... 27 Corriere Adriatico: In festa con gli alpini della zona abruzzese ...... 28 Corriere Adriatico: Erbacce nel fiume a rischio esondazione...... 29 Corriere Adriatico: Protezione Civile e Forestale in sinergia ...... 30 Corriere Adriatico: L'Italia torna a tremare...... 31 Corriere Adriatico: Soap-box, creatività e fantasia...... 32 Corriere Adriatico: Monterosato in festa per il motocross...... 33 Corriere di Maremma: L'Amministrazione dà una mano alla protezione civile...... 35 Corriere di Maremma: Furgone in fiamme per una cicca...... 36 Corriere di Siena: Torrita significa solidarietà...... 37 La Gazzetta di Parma: Fuoristrada di corsa sulle frane del bercetese...... 38 La Gazzetta di Parma: Ventiquattro nuovi posti letto in vista del «grande freddo»...... 39 Il Messaggero (Abruzzo): Perché all'Aquila il terremoto ha mietuto 308 vittime e, invece, a Christchurch, i...... 40 Il Messaggero (Abruzzo): Chissà se stavolta la nottata sarà stata in bianco, come chiedeva ironicamente Gui...... 41 Il Messaggero (Abruzzo): Un grande parco pubblico, attrezzature sportive, una piazza e due parcheggi. Queste le ... 42 Il Messaggero (Abruzzo): Cialente: basta battute, siamo disperati ...... 43 Il Messaggero (Abruzzo): Il giorno dopo l'emergenza pioggia comincia in città il conto dei danni con la spe...... 44 Il Messaggero (Abruzzo): Rientra oggi in classe la gran parte degli studenti residenti nelle zone colpite dal...... 45 Il Messaggero (Abruzzo): L'AQUILA - Non c'è pace per la procura della Repubblica dell'Aquila. Que...... 46 Il Messaggero (Civitavecchia): Due elicotteri e un Canadair per impedire che un vasto incendio facesse saltare in... 47 Il Messaggero (Civitavecchia): Giornata molto impegnativa quella di ieri per i vigili del fuoco. Come accade...... 48 Il Messaggero (Latina): Tappa conclusiva domani a Scauri della quinta edizione del "Life'n' Dance Safe Tour -...... 49 Il Messaggero (Ostia): Un incendio di vaste proporzioni ha semidistrutto un capannone di circa ottomila metri...... 50 Il Messaggero (Ostia): Mezzi di soccorso di nuovo all'opera ieri mattina per soffocare i focolai dell'inc...... 51 Il Messaggero (Pesaro): La fiera di San Nicola si è chiusa coi botti, per la precisione quelli dei fuochi d'artifi...... 52 Il Messaggero (Rieti): La frana si era verificata nella scorsa primavera. Un movimento consistente che lungo la...... 53 Il Messaggero (Rieti): Nessuna irregolarità sul concorso bandito nel 2008 dalla Regione per l'individuazi...... 54 Il Messaggero (Rieti): Altri due "colpetti", quel tanto che basta per tenere desta l'attenzione. C&#...... 55 Il Messaggero (Rieti): La maggioranza farense e il consigliere, già dissidente, Pietro Terrasi (Idv) sono in l...... 56 Il Messaggero (Rieti): Le polemiche, come lo sciame sismico, non finiscono mai. Un articolo del geologo gallese...... 57 Il Messaggero (Umbria): Sono circa 1.700, di cui 400 nel territorio comunale di Spoleto, le richieste di ...... 59 Il Messaggero (Viterbo): Vasto incendio nel primo pomeriggio di ieri a Montalto Marina. Il fuoco si è sviluppato..... 60 La Nazione (Lucca): Cessione dello scalo riunione imminente L'idea di Baronti: «Un laboratorio» ...... 61 La Nazione (Lucca): «Sepolti dal fango, alluvione annunciata»...... 62 La Nazione (Lucca): Volontariato protagonista della «Festa dell'aria»...... 63 La Nazione (Massa - Carrara): «Elevato rischio idrogeologico a Frangola» ...... 64 La Nazione (Massa - Carrara): Dragaggi sul fiume Magra, enti ancora divisi ...... 65 La Nazione (Massa - Carrara): Troppe frane, il Comune batte cassa...... 66 La Nazione (Massa - Carrara): Dragaggi, il Pdl vuole farli al più presto «Servono a monte e a valle del ponte»...... 67 La Nazione (Siena): Sono in arrivo tre nuovi mezzi...... 68 La Nuova Ferrara: presidente della protezione civile stroncato da infarto fulminante ...... 69 La Nuova Ferrara: volontariato in lutto per d'agostino ...... 70 La Nuova Ferrara: il 13 settembre 1536 alle ore 21.30 un fulmine colpì la torre di rigobello e l'incendio ...... 71 La Nuova Ferrara: incendio doloso e danni in piscina ...... 72 Quotidiano.net: Frana la costiera Amalfitana Ancora dispersa la ragazza ...... 73 Il Resto del Carlino (Ascoli): Foce dell'Aso infestata dalla vegetazione, residenti preoccupati ...... 78 Il Resto del Carlino (Bologna): A Castel D'Aiano la via Razola è ancora in tilt, il sindaco s'arrabbia...... 79 Il Resto del Carlino (Fermo): Due giorni di festa dedicati ai bambini ...... 80 Il Resto del Carlino (Fermo): E' il gran giorno del mondiale...... 81 Il Resto del Carlino (Ferrara): Protezione civile in lutto Un infarto si porta via il presidente D'Agostino...... 82 Il Resto del Carlino (Forlì): «Sono un quadro vivente Guardare ma non toccare»...... 83 Il Resto del Carlino (Forlì): Misterioso incendio a Pianetto...... 84 Il Resto del Carlino (Pesaro): La Terza festa del volontariato tra musica, animazione e solidarietà...... 85 Il Resto del Carlino (Pesaro): Protezione civile: è festa all'impegno...... 86 Il Resto del Carlino (Pesaro): «San Nicola», un successo. Anche di multe ...... 87 Il Resto del Carlino (Rimini): Ancora lavori e finanziamenti per le frane ...... 88 Il Resto del Carlino (Rovigo): Le fiamme divorano un negozio ...... 89 RomagnaOggi.it: Maltempo, frana la costiera amalfitana. Dispersa una ragazza ...... 90 Il Tempo: Esonda il fiume, dispersa una ragazza Vetture e case travolte dai detriti...... 91 Il Tempo: Fiume di fango e angoscia per la giovane Francesca ...... 92 Il Tempo: Fango e detriti invadono gli scantinati ...... 93 Il Tempo: Vigili urbani, nuovo orario di servizio...... 94 Il Tempo: Terremoto, decalogo per evitare allarmismi...... 95 Il Tempo: In «fumo» due ettari di bosco...... 96 Il Tempo (Abbonati): Caos soccorsi per due sterpaglie...... 97 Il Tempo (Abbonati): Incendio a Dragona spento dai residenti ...... 98 Il Tirreno: l'unico elicottero dei pompieri sarà alla festa dei vigili del fuoco ...... 99 Il Tirreno: esposto in procura sul concorso ...... 100 Il Tirreno: protezione civile, esclusi i pompieri...... 101 Il Tirreno: raffica di controlli anti-sismici...... 102 Il Tirreno: quella classe non va spostata - luca dini ...... 103 Il Tirreno: tornano le "penne nere" a vaiano - alessandra agrati...... 104 Il Tirreno: bandiera "bosco sicuro" a lucca riconoscimento di legambiente - ni.nu...... 105 Il Tirreno: il ministro la russa incontra i 50 selezionati alla mini-naja...... 106 Il Tirreno: rifondazione...... 107 Il Tirreno: tutti mobilitati ma l'anziano era tornato a firenze ...... 108 Il Tirreno: camp darby...... 109 Data: 13-09-2010 Il Campanile Un'altra frana si abbatte sulla linea Benevento-Foggia

Aggiornamento 2 settembre Previsti tagli per circa 40 milioni di euro nel il 2010

Un'altra frana si abbatte sulla linea Benevento-Foggia

Soppressi da Trenitalia ben 32 convogli e sono solo i primi effetti dei tagli sui collegamenti regionali.

La Regione Campania a seguito della crisi, ha deciso di tagliare del 30% il trasporto regionale pertanto da Lunedì prossimo 06 Settembre cesseranno le corse sulla linea ferroviaria Benevento Foggia. I tagli avranno ricadute sullo stato sociale ed occupazionale, colpiranno esclusivamente un pezzo del territorio che Ferroviarmente è di competenza della Regione Campania, ma interessa in modo particolare il comprensorio Sannitico-Foggiano. “Le due Regioni hanno già tentato di trovare un'intesa per risolvere detto problema ma la risposta è stata (negativa) in quanto le condizioni economiche sono una più disastrosa dell'altra, dichiara il Segretario UGL, Giulio Scalera, che sottolinea, concludendo: “A questo punto, a parere di questa O.S., sembra che l'unica soluzione è farsi carico delle due Provincie interessate,( Foggia e Benevento), con un accordo fra enti bilaterali regioni limitrofe; pertanto si sollecitano le parti ad intervenire, per la tutela e interesse del territorio.”. Una ecatombe di treni regionali, almeno 32 per cominciare, in partenza da stazioni campane in tutte le fasce orarie, dalle 6 del mattino alle 19 ed in stragrande parte utilizzati dai pendolari. La protesta della Filt Cgil Campania cominciata a luglio non ha sortito alcun effetto. Dal 5 settembre prossimo saranno soppressi da Trenitalia ben 32 convogli e sono solo i «primi effetti dei tagli sui collegamenti su ferro ad opera dell'assessorato regionale ai Trasporti», denuncia il segretario Filt Angelo Lustro, allegando la lunga lista delle “sospensioni” Trenitalia. “La Regione sembra non poter garantire nemmeno il Contratto di servizio sottoscritto con Trenitalia dall'ex assessore regionale ai Trasporti Ennio Cascetta, prosegue Lustro, e siamo estremamente preoccupati anche per le aziende del trasporto pubblico locale su ferro e gomma, sono previsti tagli di circa 40 milioni di euro per il 2010 ai quali si somma il mancato finanziamento al Consorzio Unico Campania». Il sindacato vede un futuro nitidamente nero: «Meno servizio di trasporto pubblico, tariffe più alte , riduzione dell'occupazione». Intanto sono soppressi quasi tutti i treni sulla tratta Benevento-Foggia , ancora tagli sulla Napoli-Sapri , quasi azzerata la Napoli-Cassino. E le previsioni Filt non promettono niente di buono, infatti, fino a gennaio sono anche più preoccupanti, secondo Lustro entro l'inizio del 2011 dovrebbero essere «142 i treni soppressi nella sola Campania».

Argomento: CENTRO Pag. 1 Data: Estratto da pagina: 11-09-2010 Il Centro 3 zamberletti: la città dovrà tornare com'era ma con edifici sicuri

- Altre

Il padre della Protezione civile: in Abruzzo nessuno ha utilizzato i mutui agevolati per rinforzare le case L'AQUILA, LA RICOSTRUZIONE DIFFICILE Giuseppe Zamberletti, 77 anni di Varese, parlamentare per varie legislature, ha gestito le emergenze dei terremoti in Friuli nel 1976 e in Irpinia nel 1980 da Commissario di Governo. A lui si devono la nascita del Dipartimento della Protezione civile, la distinzione tra il concetto di previsione e prevenzione dalle attività di soccorso, la valorizzazione degli enti locali e del volontariato e la riforma del settore che culminerà con l'approvazione della Legge organica della Protezione civile, la 225/92. È stato ministro della Protezione civile nei due governi Spadolini, nei due governi Craxi e nel VI governo Fanfani. Nel 1996 gli è stata conferita dal Capo dello Stato l'onorificenza di Cavaliere di Gran Croce. di Domenico Ranieri L'AQUILA. I rapporti con l'Abruzzo, l'amicizia con Guido Bertolaso, il valore della prevenzione sismica e L'Aquila del futuro. Giuseppe Zamberletti, l'inventore della Protezione civile, non si sottrae al confronto e dice la sua sulla ricostruzione. Lei è considerato il padre della Protezione civile. Che giudizio dà dell'operato di Bertolaso? L'attuale capo del Dipartimento le chiede mai qualche consiglio? «Ci sentiamo di tanto in tanto, non negli ultimissimi tempi ma spesso nelle varie emergenze che ha dovuto affrontare, anche al di fuori del dipartimento. Da quando lui è il capo abbiamo sempre avuto rapporti intensi, affettuosi. Ho seguito tutta l'attività e gli ho sempre dato atto che ha riportato la Protezione civile nel solco della tradizione che abbiamo cominciato e portato avanti da quando è partito il coordinamento delle forze di prevenzione ed emergenza. Ha il merito di aver ripreso il percorso che io avevo tracciato e questo per me è motivo di soddisfazione». Lei cosa avrebbe fatto all'Aquila se fosse stato a capo della Protezione civile? «Per quanto riguarda tutta la macchina del soccorso, l'ho seguita attentamente ed è andata secondo le regole. È scattata con grande efficienza». Si è discusso molto delle competenze della Protezione civile e dei poteri straordinari concessi a Bertolaso. Poteri che hanno poi provocato le inchieste? Cosa ne pensa? «Ho sempre detto che la Protezione civile non dovesse uscire dall'ambito delle sue competenze tradizionali: previsione e prevenzione, interventi di emergenza e preparazione del post-emergenza. Alcune iniziative che i vari governi, non per colpa di Bertolaso, hanno assegnato al Dipartimento hanno creato dei problemi all'intero sistema di Protezione civile. Spesso i governi si sono avvalsi del fatto che la Protezione civile potesse usufruire di poteri d'emergenza che possono diventare comodi per situazioni urgenti, ma non di emergenza». Come giudica la nomina di Antonio Cicchetti a vicecommissario per la ricostruzione e il triumvirato con Chiodi e Cialente? «I giudizi si daranno alla prova dei fatti, perché farlo prima che l'attività si avvii in pieno è molto difficile. Qui si è seguita una via diversa rispetto al passato. Prima erano la Regione e i Comuni ad occuparsi della ricostruzione. La ricostruzione in passato si è fatta sempre con leggi speciali e non attraverso gestioni commissariali, che sono proprie della prima fase, quella del soccorso, del riparo, delle tendopoli, dell'arretramento della popolazione in zone idonee per gli alloggi. La seconda fase, che trovo delicata, è quella del riensediamento di capannoni, negozi, attività per il terziario e alloggi provvisori per la popolazione, che certo non può stare in tenda. Sono alloggi provvisori che servono a coprire le esigenze abitative, come esperienza insegna, per un periodo di 10, 15, massimo 20 anni, in attesa di completare la ricostruzione del dopoterremoto. Un periodo lunghissimo che non può essere percorso in condizioni inaccettabili per la popolazione anche nella prospettiva della ripresa delle attività produttive. Non vanno sottovalutati incentivi per nuove attività produttive». Oggi la ricostruzione dell'Aquila, attraverso quali passaggi può avvenire tenendo conto della sua esperienza in Friuli e Irpinia. «La gestione della ricostruzione da parte delle autorità locali è prioritaria. Il rapporto con la popolazione è importante. Sono sempre stati gli enti locali a gestire la ricostruzione con l'intervento della mano pubblica laddove i consorzi dei cittadini non riuscivano a ricostruire. Il centro storico è tecnicamente complesso e si possono creare interferenze tra le attività proprie della ricostruzione e la realizzazione di tutte le infrastrutture come reti idriche, fognarie, dell'energia. Dove

Argomento: CENTRO Pag. 2 Data: Estratto da pagina: 11-09-2010 Il Centro 3 zamberletti: la città dovrà tornare com'era ma con edifici sicuri

il sistema è fortemente condominiale, come accadde in alcuni casi in Friuli, fu la mano pubblica a riconsegnare le case ai cittadini. Ci vuole una regia unitaria». Come pensa che debba essere ricostruita L'Aquila del futuro? «L'Aquila deve tornare a essere com'era, ma con tecniche costruttive di riduzione della vulnerabilità. Si segue la via del “com'era, dov'era”. Basta andare a Gemona o a Venzone in Friuli, per capire. Lassù dove la ricostruzione è avvenuta in 10-11 anni, si ritrova la stessa città ma con abitazioni antisismiche». Cosa pensa del Progetto Case, da molti denominato “New town”? «Si tratta di insediamenti provvisori, perché penso che la gente che abita lì voglia tornare nella città storica. Quando poi si parla di Map, vorrei dire che il termine è improprio perché i Map sono i container. Nella grande tragedia l'Abruzzo ha avuto una sola fortuna: un terremoto primaverile. I terremoti di Campania e Basilicata, alle porte dell'inverno, sono stati più complicati. In molti casi noi abbiamo scelto anche le roulotte che in determinate circostanze garantivano una minore promiscuità garantendo un'autonomia al nucleo familiare. In Abruzzo è stato possibile puntare sulle tende perché l'incipiente arrivo del caldo ha consentito di tollerare maggiormente i rigori del tempo». Grande efficenza sull'emergenza ma manca la prevenzione. Che tipo di ruolo hanno avuto e potranno avere gli enti locali proprio sulla prevenzione? «Gli enti locali sono i vecchi registi della prevenzione perché hanno due compiti fondamentali: l'acculturamento, cioè far passare nella testa della gente la necessità di predisporre opere di riduzione della vulnerabilità, e il monitoraggio, non necessariamente in quest'ordine. Bisogna monitorare tutto ciò che serve per riparare la gente a partire da quegli edifici in cui una modifica, come l'abbattimento di un muro, ha ridotto la resistenza. Il monitoraggio serve poi a ispezionare, verificare e controllare gli edifici. Alcuni vecchi stabili hanno retto bene mentre altri più moderni hanno ceduto. Spesso la fatiscenza di un edificio viene vista come un problema estetico e non di stabilità». Durante la sua esperienza di ministro, lei aveva mai avuto notizia del grande rischio per L'Aquila? «L'Italia è in gran parte compresa nelle mappe delle zone sismiche e la zona dell'Aquila non fa eccezione. Ricordo un terremoto tra Abruzzo e Molise nel 1985. Rammento che nella legge sulla ricostruzione avevo inserito un articolo che prevedeva mutui a tasso zero a chi voleva rendere antisismici anche edifici non danneggiati. La cosa stupefacente fu che nessuno si avvalse di quella norma. Sento sempre l'amico professor Enzo Boschi, il quale dice che in Italia non abbiamo grandi terremoti ma pessime case». Si è mai occupato di Protezione civile in Abruzzo? «Quello è stato l'unico caso. Lei era molto amico dell'onorevole Remo Gaspari che è stato anche ministro della Protezione civile. Quali sono oggi i vostri rapporti? «Ottimi rapporti, anche se (e qui si avverte una risatina ironica) lui prese il mio posto mentre ero impegnato con l'alluvione in Valtellina. Venne nominato ministro al mio posto in quelle ore». È giusto garantire la trasparenza dei dati sensibili sulle scosse e sull'attività sismica? «Sono convinto di sì. Ai miei tempi non avevamo una rete sismica nazionale, l'osservatorio chiudeva il sabato e fino al lunedì non avevamo notizie. In più i vari osservatori non erano collegati tra loro. Oggi le tecnologie hanno fatto dei progressi e negli ultimi 5 anni si sono registrate 50mila scosse, anche quelle che prima gli strumenti non registravano perché partivano da magnitudo più elevate. Il gran numero di scosse dimostra che una seria politica di prevenzione antisismica va fatta». Quali sono i limiti a livello normativo? «Probabilmente un po' di equivoci nascono quando si affronta la seconda fase dell'emergenza. Le spiego: così come abbiamo dei programmi precisi relativi alla prima fase, quella dell'emergenza, è necessario, in rapporto con i sindaci e per evitare ambiguità, che anche nella seconda fase dobbiamo avere un piano preciso per informare le persone di quello che le aspetta. La seconda fase manca di una programmazione preventiva. Noi abbiamo ritenuto semplice trovare le case prefabbricate in Campania e Basilicata dopo l'esperienza del Friuli. Ora queste cose vanno regolate nelle norme di comportamento. La Protezione civile, da quando scatta l'allarme a quando consegna alla gente un alloggio per un lunghissimo periodo, deve essere in grado di dare informazioni. Anche nell'efficientissimo Friuli, come detto, la ricostruzione è durata 10-11 anni». Cosa bisogna fare allora?

Argomento: CENTRO Pag. 3 Data: Estratto da pagina: 11-09-2010 Il Centro 3 zamberletti: la città dovrà tornare com'era ma con edifici sicuri

«Deve essere fatta una pianificazione preventiva da concertare con i sindaci delle zone sismiche non dopo, ma prima di un evento. Ogni sindaco deve avere la consapevolezza di come la sua gente affronterà il periodo post-terremoto». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: CENTRO Pag. 4 Data: 11-09-2010 Il Centro croce rossa e bianca insieme per fare protezione civile

STRETTO L'ACCORDO

ALBA ADRIATICA. Firmata la convenzione tra Comune di Alba, Croce Rossa e Bianca, per la costituzione del corpo di protezione civile. Giovedì sera, con una cerimonia ufficiale alla presenza del sindaco Franchino Giovannelli, dell'assessore alla protezione civile Cesare Di Felice, del capogruppo di maggioranza Alessandro Casciotti, dei responsabili dei due corpi volontari Antonella Pescini e Prisco Canfora, è nato ufficialmente il gruppo di protezione civile. Collaborerà con il Comune «e saranno a supporto del territorio per tutte le emergenze e calamità che dovessero verificarsi», spiegano Giovannelli, Di Felice e Casciotti. (a.d.p.)

Argomento: CENTRO Pag. 5 Data: Estratto da pagina: 11-09-2010 Il Centro 5 cialente: stop polemiche, penso agli sfollati - domenico ranieri

- Altre Cialente: stop polemiche, penso agli sfollati La risposta a Bertolaso: ma quali notti bianche, 56mila persone sono ancora assistite Il sindaco cita Quasimodo: per vincere il terremoto i politici lavorano insieme con impegno DOMENICO RANIERI L'AQUILA. Solo un affondo di fioretto per rispondere alle sciabolate di Bertolaso su notti bianche e notti in bianco. Il vicecommissario per la ricostruzione, Massimo Cialente, smorza i toni: «Mi sembra di vivere una situazione di marasma con polemiche e battibecchi». «Trovo che sia assolutamente insostenibile», precisa il sindaco Massimo Cialente (nella foto), «c'è una grandissima confusione e penso che sia il terzo tempo di un film bruttissimo. Mi rifiuto di entrare in queste polemiche a fronte di una tragedia che migliaia di aquilani stanno ancora vivendo. Ci sono 56mila persone assistite. Soltanto in 18mila hanno una casa e ho problemi a non finire». Bertolaso ha criticato la mancanza di piani di ricostruzione da presentare al governo. «Noi abbiamo preparato tutto e manca la normativa», la replica, «e questo è il momento di sedersi a tavolino e stare calmi. C'è una bellissima frase di Quasimodo che mi sta insegnando molto e che dice così: “Per vincere il terremoto i politici, senza guardare la tessera di partito, lavorano insieme mettendo insieme tesori di impegno, di finezza, pazienza e moralità che occorrono per il successo di una battaglia politica. Imperativo categorico”. Non faccio polemiche, io parlo di cose e se dovessi mettermi a polemizzare penso che mi dovrei vergognare». Una sola puntualizzazione sull'esortazione di Bertolaso a passare le notti in bianco per preparare il piano da presentare al governo invece di organizzare le notti bianche. «Non ho certo organizzato io la notte bianca in centro», dichiara, «anche se mi sarebbe piaciuto poter dare a questa città quei bei momenti di aggregazione che sono stati garantiti l'anno scorso quando c'era ancora la Protezione civile». «In questo momento», ha proseguito il sindaco, «le mie preoccupazioni sono altre, ci sono delle urgenze del momento. I problemi sono legati all'autonoma sistemazione, agli alloggi e al nodo tra contributo e indennizzo, per cui serve una legge vera e invece siamo costretti a ricorrere a pareri legali». La polemica tra Bertolaso e Cialente ha indirettamente coinvolto anche il commissario Gianni Chiodi, tirato in ballo dal Capo della Protezione civile in riferimento al tempo da mettere a disposizione per la ricostruzione: «Chiodi e Cialente hanno anche altre cariche, giusta la nomina di Antonio Cicchetti vicecommissario», ha osservato Bertolaso durante la cerimonia di consegna della cittadinanza onoraria della città di Popoli che ha chiosato: «Nei 10 mesi in cui ho fatto il commissario mi sono dedicato solo a quello. Della Protezione civile in Italia c'erano i miei vice che se ne occupavano, io ho trascorso tutte le mie giornate e nottate all'Aquila e nei Comuni del cratere»). Chiodi gli ha ribattuto parlando di «protagonismi inutili che producono solo complicazioni». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: CENTRO Pag. 6 Data: 11-09-2010 Il Centro altra scossa nell'alto aterno resta la paura tra la gente

Recuperati preziosi nella demolizione di una casa in zona rossa

L'AQUILA. Lo sciame sismico non dà tregua. Nell'Alta Valle dell'Aterno, dove oltre un migliaio sono le persone che continuano a dormire fuori di casa, ieri sera alle 21,06 la terra è tornata a tremare. La lieve scossa, di magnitudo 2.2, ha avuto come epicentro i comuni di Barete, Cagnano e Pizzoli ed è stata avvertita anche dalla popolazione di Tornimparte e Scoppito. Qui a spaventare la gente è stato soprattutto il boato che ha accompagnato l'evento sismico. Una situazione diventata ormai insostenibile per la gente costretta da settimane a rivivere un incubo che sembrava ormai superato. Intanto, l'Associazione per i diritti del cittadino punta il dito sugli interventi della struttura regionale di Protezione civile. In una lettera aperta al commissario per la Ricostruzione, Gianni Chiodi, l'associazione lamenta «eccessiva superficialità» in merito alle azioni di prevenzione per lo sciame sismico nell'Alta Valle dell'Aterno. Il presidente dell'associazione, Franco Marulli, fa riferimento nello specifico alle tensostrutture installate accanto alla residenza sanitaria per anziani a Montereale. «Le tende» afferma «sono sporche e posizionate su una base di cemento che quando piove si trasforma in un laghetto. Pertanto le tende restano vuote. Non possiamo dimenticare» prosegue Marulli «che le persone ospitate nella struttura, rendono la stessa un obiettivo vulnerabile in caso di evacuazione, in quanto si tratta di persone non più deambulanti e affette da gravi patologie». L'Associazione per i diritti del cittadino «invita» dunque la Protezione civile «a prestare più attenzione alla sorte di questi anziani e ad attrezzare un adeguato campo di prima accoglienza. Non c'è tempo da perdere anche perché lo stato di allerta che stiamo vivendo non consente a nessuno, soprattutto a chi ha il compito di garantire protezione ai cittadini, di agire con superficialità». Sin qui Marulli che ha anche sollecitato il prefetto Giovanna Maria Iurato «a disporre accertamenti volti a verificare l'operatività della struttura». Una lettera inviata anche al Comune di Montereale che, però, al momento è senza sindaco e senza commissario. Quella di ieri sera è stata la seconda scossa registrata in provincia dell'Aquila. In mattinata (alle ore 8,49) l'Ingv ha registrato una lieve scossa, sempre di magnitudo 2.2 e profondità 10 chilometri, con epicentro localizzato ai confini tra Abruzzo e Molise. I comuni interessati sono stati Alfedena, Barrea e Scontrone, RECUPERO PREZIOSI. Intanto ieri mattina, intorno alle 9, dalla demolizione di un immobile pericolante nei pressi di piazza San Pietro, una delle zone più devastate dell'Aquila, sono spuntati oggetti di notevole valore. A segnalare la cosa alla polizia sono stati alcuni operai di una ditta impegnata nell'abbattimento di uno dei tanti edifici completamente sventrati dal terremoto. Gli agenti della Volante sono riusciti, seppur a fatica, a recuperare tra le macerie oggetti preziosi del valore di svariate migliaia di euro (orologi di marca, collier e bracciali in oro, macchine fotografiche ed altro). Alcuni dei proprietari sono stati già rintracciati. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: CENTRO Pag. 7 Data: Estratto da pagina: 11-09-2010 Il Centro 2 piazza d'armi, pronto il progetto - marina marinucci

- Altre Piazza d'Armi, pronto il progetto Di Stefano e Arduini: realizzeremo il parco che la città attende da anni Il master plan suddiviso in tre comparti Parcheggi accanto all'area del mercato MARINA MARINUCCI L'AQUILA. Un master plan per la trasformazione di piazza d'Armi in quel parco urbano che la città attende da decenni. Il progetto, già approvato dalla giunta, è stato presentato ieri dall'assessore Pietro Di Stefano e dal vice sindaco Giampaolo Arduini. Un'area, quella di piazza d'Armi, acquistata dal Comune nel 2008 con l'intento di «regalare» alla città 18 ettari di verde con tanto di sistemazione delle strutture sportive da anni in attesa di interventi di riqualificazione. «Ma poi c'è stato il terremoto. Il campo sportivo» ha spiegato l'assessore Di Stefano «è stato occupato dalla tendopoli e subito dopo quell'area è stata oggetto di tanti appetiti e delle più svariate richieste di intervento. Per questo era necessario mettere subito in piedi proposte serie per un intervento unitario. Non è stato un lavoro facile, tanto più in relazione al fatto che quest'area ha un ruolo strategico nel nuovo assetto urbanistico della città. Abbiamo lavorato a pieno ritmo per poter arrivare all'elaborazione di un piano integrato di interventi che la giunta ha già approvato (c'è anche il sì della circoscrizione, ma non ancora quello della commissione territorio) e che ora dovrà passare all'esame del consiglio». Tre, in ragione dell'estensione dell'aria e della complessità del progetto, i comparti di intervento. «Il primo» ha spiegato Di Stefano «verrà occupato da un parcheggio a raso (300 posti) e dalla piazza che ospiterà il mercato. Però, quella del mercato è una destinazione provvisoria, per questo la piazza è pensata come luogo di svago e di ritrovo. Un intervento per il quale è previsto 1 milione e mezzo di euro. Il secondo comparto comprenderà, invece, un parco urbano e il teatro (il cui progetto è stato donato al Teatro Stabile dall'architetto Cucinella) per complessivi 500 posti. Per la realizzazione dell'area verde verranno utilizzati 2 milioni di euro dei 9 (frutto della Legge Mancia) che i senatori del Pd hanno destinato al Comune dell'Aquila. Fondi che verranno utilizzati in gran parte proprio per la creazione e la riqualificazione di parchi urbani (piazza d'Armi, Parco del Sole e Murata Gigotti a Coppito)». Tornando al teatro, Di Stefano ha chiarito che «c'è una donazione di 2 milioni e 600 mila euro da parte del governo australiano. E altre sono in arrivo». Il terzo comparto riguarda invece l'area degli impianti sportivi. «L'intervento sarà suddiviso in due fasi. Partirà prima la riqualificazione delle strutture esistenti e il lavoro verrà eseguito con i fondi (1 milione e 320 mila euro) della Protezione civile. In una seconda fase» ha aggiunto Di Stefano «verranno realizzati nuovi impianti (il progetto è quello proposto da Forza L'Aquila) e un parcheggio sotterraneo con 400 posti auto». «Il complesso» ha aggiunto Arduini «è stato pensato anche in previsione e in funzione delle Universiadi del 2017, che si terranno all'Aquila. Un intervento da realizzare in project financing». Nel master plan non figura la Mensa di Celestino, «perché» ha spiegato Di Stefano «si tratta - sulla carta - di un'opera provvisoria. Il compito di decidere il futuro di quella struttura spetterà alla prossima giunta comunale». Intanto, sono stati appaltati i lavori per la viabilità. Previsto, tra l'altro, il raddoppio di viale Corrado IV. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: CENTRO Pag. 8 Data: Estratto da pagina: 11-09-2010 Il Centro 31 l'aquila rugby riparte accomunata dal sisma con la nuova zelanda - fabio iuliano

- Sport L'Aquila Rugby riparte accomunata dal sisma con la Nuova Zelanda FABIO IULIANO L'AQUILA. Arriverà a Christchurch, la città neozelandese colpita dal terremoto, una maglia neroverde dell'Aquila Rugby in segno di solidarietà e vicinanza da parte della squadra che rappresenta il capoluogo abruzzese, distrutto dal sisma del 6 aprile. La maglia è stata consegnata a Michele Castaldo della Protezione civile nazionale, durante la presentazione ufficiale della società neroverde, in vista del campionato di Eccellenza, al via domani. Sarà poi il dipartimento a consegnarla in Nuova Zelanda. «Questo gesto simbolico», ha spiegato il team manager nero verde, Pio Alleva, «vuole dimostrare la nostra vicinanza e solidarietà alle popolazioni neozelandesi che hanno vissuto la nostra stessa tragedia». Una festa, quella di ieri, per i neroverdi che hanno sfilato sulle note della hit dei Dabadub, di Reggae-b. A fare capolino tra gli atleti della prima squadra anche vecchie glorie come Gianni Cicino, Gino Troiani e Fulvio Di Carlo. Tra il pubblico, il sindaco Massimo Cialente, da poco entrato a far parte del consiglio d'amministrazione della squadra e il vicesindaco ed assessore allo Sport Giampaolo Arduini. «L'Aquila rugby è patrimonio e simbolo della città», ha detto Cialente, «per noi tutti è un po' come se fosse un figlio. Abbiamo tra le mani qualcosa che può e deve crescere e ci impegneremo con tutte le nostre forze affinché questo avvenga». A presentare il gruppo Enrico Giancarli che ha chiamato a raccolta anche lo staff tecnico guidato da Massimo Di Marco e Massimo Alfonsetti. «La squadra viene fuori da un momento difficile», ha detto Marco Molina, consigliere dell'Aquila Rugby intervenuto al posto del presidente pro-tempore Romano Marinelli, «abbiamo chiesto aiuto alle istituzioni e al nostro capitano Maurizio Zaffiri, che alla fine ha deciso di restare e noi non possiamo che esserne felici. Siamo pronti per affrontare la stagione con lo spirito giusto». Castaldo ha annunciato un contributo da parte del dipartimento della Protezioene civile per la prossima settimana. Domani al Fattori c'è il Gran Ducato Parma. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: CENTRO Pag. 9 Data: 11-09-2010 Il Centro giorno di caos in viale marconi colpa dei lavori lasciati a metà

LA REPLICA DEL COMUNE «» PESCARA. Viale Marconi, viale Pindaro, via Pepe. Le tre strade principali di Porta nuova, nonostante i lavori eseguiti alle fogne, ieri si sono allagate ancora: la polizia municipale è stata costretta a chiudere anche due tratti di viale Marconi e via Pepe. «Il nubifragio», secondo gli assessori ai Lavori pubblici Alfredo D'Ercole e alla Protezione civile Berardino Fiorilli, «ha confermato i problemi infrastrutturali di una rete inadeguata a causa del mancato completamento dell'operazione Acqua alta che prevedeva la riqualificazione dell'intera rete dei fossi Bardet, un'operazione rimasta a metà nel 2002». Lavori non finiti, questo il motivo degli allagamenti a Porta nuova per D'Ercole e Fiorilli. «In tutte le zone in cui sono state registrate criticità», hanno detto D'Ercole e Fiorilli, «le unità operative del Comune sono arrivate in forze, anche per supportare automobilisti e cittadini che hanno subito disagi».

Argomento: CENTRO Pag. 10 Data: Estratto da pagina: 11-09-2010 Il Centro 7 la città in ginocchio per la pioggia - paola calvano

- Chieti La città in ginocchio per la pioggia Abitazioni allagate, fogne ostruite, fiume di fango e detriti sulle strade IL MALTEMPO Da Giangiacomo (Pdl) bacchettate al Comune «Che fine ha fatto il progetto di Fosso Marino?» PAOLA CALVANO VASTO. Una Volkswagen Golf travolta e trascinata fuori strada da un fiume di acqua e fango. La Marina trasformata in un lungo fiume di melma e detriti. Locali e abitazioni allagate in via Istonia, contrada Sant'Antonio Abate e via Naumachia. Una lunga notte di paura e disagi nel Vastese, replicati ieri pomeriggio dopo un nuovo acquazzone. Annunciata da giorni, l'ondata di maltempo ha colpito il comprensorio alle 3 di ieri mattina ed ha flagellato la costa fino a sera. I danni sono ingenti. E sulla città piovono anche le polemiche. Il nubifragio ha provocato frane e allagamenti. Il centrodestra ha puntato il dito contro il Comune. «Che fine ha fatto il progetto di Fosso Marino già finanziato e cantierato dall'Anas 5 anni fa?», chiede al sindaco Luciano Lapenna il consigliere Guido Giangiacomo(Pdl). «Cos'altro deve accadere per convincere la giunta a riprendere il progetto e fare in modo che le acque defluiscano meglio?». Non sono mancate lamentele e proteste contro la Sasi. «Questo è un disastro annunciato», dicono i residenti della Marina. Il primo allarme è scattato alle 3,30. E' bastata mezz'ora di pioggia per allagare la città. L'acqua ha invaso il centro e la riviera. La rete fognaria si è intasata in via Sant'Antonio Abate. Le pompe di sollevamento non sono riuscite a contenere la massa d'acqua che si è riversata nelle condotte. Il fiume di acqua putrida ha risalito le tubazioni. La melma è fuoriuscita dai sanitari e ha invaso gli appartamenti. Un fiume di acqua e fango si è abbattuta, invece, su un complesso residenziale in via Istonia. Allagato il deposito del market di frutta e verdura di Dorino Spadaccini. Sommersa da 30 centimetri di acqua tutta la riviera. In aiuto dei pompieri sono arrivati i volontari della protezione civile. La Provincia ha mandato uomini e mezzi sulla riviera. Le idrovore hanno iniziato a lavorare alle 8, ma alle 13 la situazione era ancora critica. Alle 17 un nuovo nubifragio ha mandato in tilt la città. Fra Montevecchio e contrada Buonanotte la parete collinare ha ceduto. La strada è stata ricoperta da un tappeto fangoso. Stessa scena in contrada Conicella e San Biagio, Vilignina, San Pietro Linari, Fonte Fico e Villa De Nardis. Le famiglie della riviera sono disperate ma anche infuriate. «Perché tutti gli scarichi a mare fino a ieri erano chiusi?», chiedono i residenti di viale Dalmazia e Lungomare Duca degli Abruzzi. Il fiume di fango ha invaso anche il sottopassaggio di Montevecchio e la chiesa di Stella Maris. Problemi anche a San Salvo, dove si è allagato il bar della Villa, sulla strada provinciale che collega il paese a Montenero di Bisaccia, lungo la fondovalle Trigno e a Piana Sant'Angelo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: CENTRO Pag. 11 Data: Estratto da pagina: 11-09-2010 Il Centro 13 boschi ricevuto da napolitano sisma, l'italia all'avanguardia

- Attualità Boschi ricevuto da Napolitano «Sisma, l'Italia all'avanguardia» ROMA. Il presidente dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Enzo Boschi (nella foto), è stato ricevuto giovedì al Quirinale. «Il presidente Napolitano» dice, «si è soffermato sull'eccezionale lunghezza e complessità della sequenza sismica che, dall'inizio del 2009, colpisce l'Abruzzo e parte della provincia di Rieti». I ricercatori hanno ricordato che «l'Italia è all'avanguardia negli studi sulla sismicità e che ha la Protezione civile migliore al mondo». Ma hanno anche fatto presente le difficoltà di rapportarsi con gli enti locali, ai quali la legge demanda gran parte delle competenze in materia antisismica. «Ne consegue la frustrazione di chi, pur disponendo di dati di grande accuratezza non riesce a dare sbocco ai risultati delle ricerche e rischia di essere giudicato negativamente».

Argomento: CENTRO Pag. 12 Data: Estratto da pagina: 12-09-2010 Il Centro 5 montereale e il progetto scomparso - enrico nardecchia

- Altre Montereale e il progetto scomparso Edifici pubblici e privati a rischio, il piano mai nato della Protezione civile L'ex sindaco Pandolfi: tanti incontri coi tecnici Poi né soldi né interventi Commissario, ecco Zito ENRICO NARDECCHIA MONTEREALE. L'Alto Aterno al centro di un progetto pilota per verificare e rinforzare tutti gli edifici pubblici, con contributi ai privati per adeguare dal punto di vista sismico le loro abitazioni. Di questo si parlava, coi vertici della Protezione civile, quando lo sciame sismico era già in atto. Poi il passaggio di consegne ai commissari espressione degli enti locali, i Com smantellati, il progressivo ritiro delle «polo blu» dal territorio. E quel progetto si è perso. Chissà dove. LA DENUNCIA. A ricordare quel piano interregionale che avrebbe dovuto riguardare non solo Montereale ma anche gli altri paesi che ricadono nell'area del distretto dei Monti Reatini (Cittareale, Posta, Borbona, Capitignano, Campotosto, Cagnano Amiterno) sono alcuni amministratori del comprensorio tra cui Lucia Pandolfi, consigliere provinciale e, all'epoca dei fatti, sindaco di Montereale prima del commissariamento. «Ne parlammo parecchie volte, in numerosi incontri anche di carattere pubblico, con il professor Bernardo De Bernardinis», rivela la Pandolfi, «il quale ci disse che il dipartimento era ben a conoscenza della situazione dei monti Reatini e che intendeva farne un progetto pilota a livello nazionale proprio per la particolarità della situazione e la conformazione del nostro territorio caratterizzato da tante frazioni dislocate in altura. Erano previsti una verifica di tutti gli edifici pubblici, una mappatura accurata di quelli a rischio, un programma per il ripristino e un fondo, da attivare mediante una legge, a disposizione dei privati per rendere sicure anche le singole abitazioni. Di tutto questo non si è saputo più nulla». COMMISSARIO IN ARRIVO. È in dirittura d'arrivo la nomina del nuovo commissario prefettizio del Comune di Montereale. Secondo alcune indiscrezioni potrebbe essere Francesco Zito. «È in corso di formalizzazione», scrive in una nota il prefetto Giovanna Maria Rita Iurato, «il provvedimento di nomina del nuovo commissario di Montereale, destinato a subentrare alla dottoressa Iolanda Rolli, la quale ha lasciato l'incarico essendole stata affidata la responsabilità di un importante ufficio del ministero dell'Interno, nomina che non le avrebbe più consentito di assicurare una assidua presenza. In questi giorni, la continuità della gestione del Comune di Montereale è stata garantita dal subcommissario Roberta Di Silvestro, che segue costantemente sia gli affari ordinari del Comune sia l'evoluzione delle problematiche connesse allo sciame sismico in corso». TENDONI. «Le eventuali richieste di miglioramento delle tensostrutture vanno rappresentate alle diverse componenti dell'amministrazione regionale che potranno disporre i necessari interventi». Lo sostiene una nota della prefettura, in relazione alle sollecitazioni al prefetto per risolvere alcune inadeguatezze delle tensostrutture allestite a ridosso della residenza sanitaria per anziani di Montereale. «Le strutture in questione», precisa la prefettura, «sono state apprestate dalla Regione Abruzzo, titolare delle competenze di Protezione civile in questa fase, sulla base delle esigenze rappresentate dal commissario e dal subcommissario prefettizi nel corso anche delle riunioni tenutesi in prefettura nei giorni scorsi». ECCO IL REGGENTE. Oltre alla casella del commissario, si è riempita anche quella del dirigente scolastico rimasta vacante al primo settembre. Ma c'è un «giallo» sulla data della nomina della professoressa Anna Maria Tatone che, oltre all'istituto comprensivo di Montereale, avrà anche la responsabilità del circolo didattico «Silvestro dell'Aquila». Infatti l'insegnante Anna Maria Mazzitelli, vicario del dirigente, sostiene che «la nomina è operativa dal 2 settembre». A questo proposito, il direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale, Carlo Petracca, sottolinea, invece, che la nomina è operativa «a far data dal 6 settembre». Al 31 agosto, nessuno aveva optato per la reggenza di Montereale, tanto che alla fine si è provveduto d'ufficio, con una successiva disposizione. Date a parte, ora Montereale ha un preside e quindi si potrà cominciare finalmente a organizzare il rientro in classe. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: CENTRO Pag. 13 Data: 12-09-2010 Il Centro protestano i vigili del fuoco rischio blocco anche in città

Il sindacato autonomo Conapo sul piede di guerra. La Cisl: tagli assurdi

L'AQUILA. Stato di agitazione, sciopero nazionale, manifestazione di protesta all'Aquila. Queste le iniziative del sindacato autonomo dei vigili del fuoco. Il Conapo ha inviato una dura lettera di protesta alle istituzioni per evidenziare il disagio che si vive tra i pompieri a causa dei tagli, del mancato rinnovo del contratto e delle problematiche legate ad assunzioni e carriera. La mobilitazione rischia di avere gravi ripercussioni anche nell'attività post-sisma in corso all'Aquila. LA SITUAZIONE. In città il numero dei vigili del fuoco si è drasticamente ridotto. La pattuglia di 120 uomini assicurata dagli accordi istituzionali è uno degli argomenti sui quali il sindacato autonomo si è battuto. Del resto, ai vigili del fuoco sono tuttora affidati compiti e servizi in diversi ambiti, dalla rimozione delle macerie ai puntellamenti fino alle verifiche della stabilità degli edifici. Compito, questo, che è tornato a occupare svariate unità di personale specialmente a causa dello sciame sismico in atto nei centri dell'Alta Valle dell'Aterno. Insomma, la battaglia sindacale rischia di mandare in blocco il sistema impegnato nelle molteplici problematiche del dopo terremoto. LA CISL: ASSURDO. A sostegno delle tesi del Conapo arriva anche una nota del sindacato Fns-Cisl. La segreteria regionale abruzzese, attraverso Lanfranco D'Agostino (segretario generale) ed Emidio Di Lorenzo (segretario regionale della Federazione nazionale della sicurezza) esprime solidarietà ai vigili del fuoco. «Mentre nella nostra regione», scrivono, «è tornata la psicosi sul terremoto, il ministero dell'Interno ovvero il dipartimento della Protezione civile e dei servizi antincendio, di concerto con la direzione regionale dei vigili del fuoco dell'Aquila, nella totale indiffenza della giunta regionale, hanno ben pensato di ridurre il personale dei vigili del fuoco sul territorio». I TAGLI CONTESTATI. «Gli angeli e gli eroi, per i cittadini comuni, in tutte le catastrofi nazionali», aggiungono i due esponenti della Fns-Cisl, «hanno dovuto segnare un profondo arretramento, non per mancanza di attività lavorativa e sismica ma per esigenze di bilancio sia della Regione sia del governo nazionale. Probabilmente, qualche ben pensante ha ritenuto necessario iniziare, contrariamente a tutte le altre calamità sismiche che hanno interessato questa nazione, a soli 17 mesi dalla scossa del 6 aprile 2009, a ridurre il numero dei vigili del fuoco senza, però, ricordare che, ad esempio, nel terremoto delle Marche un anno dopo si verificò la scossa più importante. Ovviamente, questo non è il nostro auspicio. Però non possiamo fare a meno di evidenziare come se da un lato il livello di attenzione da parte degli studiosi è massimo, dall'altro il livello di organizzazione delle squadre di soccorso debba subire un taglio di non poca importanza». L'ALLARME. Vengono segnalati problemi anche per fronteggiare l'emergenza incendi. «Il nostro grido di allarme», concludono gli esponenti sindacali D'Agostino e Di Lorenzo, «lo lanciamo perché, mentre assistiamo al riattivarsi dell'attività sismica, la politica non sta riattivando un'adeguata risposta. Speriamo che quella per i soccorsi non serva più». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: CENTRO Pag. 14 Data: Estratto da pagina: 12-09-2010 Il Centro 7 crolla l'ex officina nel rione franoso - teresa di rocco

- Chieti Crolla l'ex officina nel rione franoso La pioggia sgretola il terreno, i residenti temono altri smottamenti TERESA DI ROCCO LANCIANO. Sbriciolata. Gran parte della vecchia officina meccanica in contrada Sant'Egidio si è sgretolata sotto il peso della pioggia. Lo smottamento è l'ultimo episodio di una serie di cedimenti del costone tra lo stadio e Santa Giusta. Sette chilometri friabili che nonostante gli interventi di consolidamento della Provincia continuano a scivolare mettendo in allarme i residenti. La pioggia incessante, il muro che si gonfia, un rumore sordo e, in pochi secondi, una parte di un'officina meccanica in disuso da circa 15 anni si sgretola e cade giù, sulla strada che scende da via Spaventa verso Sant'Egidio. Ad intervenire sono stati i vigili del fuoco che hanno transennato l'area, ma il lavoro maggiore è toccato ai tecnici dell'Enel, visto che il crollo ha causato la rottura di alcuni cavi della corrente. Lo smottamento del terreno sovrastante l'officina e la caduta del muro di venerdì sera, sono solo l'ultimo episodio di una serie di cedimenti del friabile terreno che scende da via Belvedere verso via Spaventa, Santa Maria dei Mesi e Sant'Egidio. «Viviamo con l'incubo di ritrovarci in casa terra e pietre ogni volta che piove», lamentano i residenti della contrada, allarmati. «Tre anni fa c'è stato lo smottamento in via Spaventa», ricorda un abitante, «dopo il clamore iniziale per le lesioni del muraglione a ridosso della via e sulle Torri Montanare, tutto è passato in secondo piano». «I segni della frane che continuano si vedono su via Spaventa e sulla strada per Orsogna», sottolinea Fiorino Paone, residente di Sant'Egidio. «Il manto stradale nel tragitto per Orsogna è stato aggiustato due anni fa, ma già si è sollevato e spaccato per la spinta del terreno. Dal muraglione delle Ripe e da via Belvedere, che sovrastano la contrada, ogni volta che piove scivolano giù pietre e terriccio». Ma gli smottamenti causati dalle piogge abbondanti continuano anche in altri punti di una città dove il terreno è friabile ed è alto il rischio idrogeologico: in particolare a San Biagio e Santa Giusta. Nel primo quartiere, dalla voragine aperta sul costone si è staccato, venerdì, un nuovo blocco di pietra finito sul passaggio pedonale che collega la porta al parcheggio di via Per Frisa. Dal 2005 i cedimenti sulla storica area vanno avanti, ma gli interventi sono fermi in attesa che la Provincia chiuda, dopo sette lunghi anni, i 20 cantieri aperti in città per il consolidamento delle aree a rischio idrogeologico. A Santa Giusta invece, a far paura sono le crepe aperte sul muraglione in cemento armato eretto dalla Provincia proprio per evitare che il terreno e le case scivolassero a valle. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: CENTRO Pag. 15 Data: Estratto da pagina: 12-09-2010 Il Centro 3 cialente, lettera a napolitano: casse vuote - massimo cialente sindaco dell'aquila

- Altre Cialente, lettera a Napolitano: casse vuote Il sindaco: «Finiti i fondi per aiutare i 26mila aquilani in autonoma sistemazione» Il sindaco scrive al capo dello Stato e annuncia che destinerà i 10 milioni per pagare i debiti dell'emergenza alle famiglie in difficoltà MASSIMO CIALENTE SINDACO DELL'AQUILA L'AQUILA. Una disperata richiesta di aiuto al Presidente della Repubblica. L'iniziativa è del sindaco Massimo Cialente, che ieri ha inviato una lettera aperta al presidente Giorgio Napolitano per chiedere un suo intervento a favore delle popolazioni dell'Aquila e degli altri comuni colpiti dal devastante terremoto. Una lunga lettera per segnalare la disperazione di chi, dopo l'addio della Protezione civile e del suo capo Guido Bertolaso, opera senza le risorse necessarie, mentre migliaia di famiglie vivono ancora lontano dalle proprie abitazioni. Ecco il testo integrale della lettera del primo cittadino al presidente Napolitano. Eccellentissimo Presidente, mi permetto di disturbarLa, ma credo che in questo momento solo Ella può aiutare le popolazioni del Comune dell Aquila e degli altri Comuni colpiti dal drammatico sisma del 6 aprile 2009. Mi rivolgo a Lei che, fin dalle prime ore dopo la catastrofe è stato vicino alla popolazione aquilana. Premetto che, da uomo delle istituzioni, come spero di potermi definire, sono perfettamente consapevole delle difficoltà economiche che il nostro Paese sta soffrendo, al pari di altri, e dei grandi sforzi sostenuti finora per il nostro dramma. Tuttavia non posso non segnalarLe l'improrogabile necessità che, in tempi brevissimi, il Governo, o meglio lo Stato Italiano, invii le risorse necessarie per affrontare le spese per sostenere l'attuale fase emergenziale. Nonostante tutto quello che sinora è stato fatto, siamo ancora in una situazione di vera e propria emergenza. Circa 32mila aquilani sono tuttora fuori dalle proprie abitazioni e la gran parte di costoro, circa 26mila, che non hanno trovato posto, o non hanno scelto di vivere, negli alberghi o nelle caserme, sono nella cosiddetta autonoma sistemazione. Autonoma sistemazione vuol dire una cifra mensile di 200 euro a persona, che permette di sostenere le spese di affitto di un appartamento, per lo più ancora fuori dal nostro Comune. Si tratta di una cifra modesta, che però, nel complesso, è ingentissima, ancora ricompresa fra i 7 e gli 8 milioni di euro al mese, che per molti è attualmente la quota maggiore, se non addirittura l'unica fonte di reddito, stante la disperata situazione occupazionale ed economica nella quale versiamo e per la quale, peraltro, non si vede alcuno sbocco reale. Ebbene, con le risorse finora pervenute siamo riusciti a pagare, con i fondi dello Stato, solo sino al mese di gennaio 2010. In questa situazione il Comune dell'Aquila, pur nelle sue difficoltà, addirittura con equilibrismi bancari di tesoreria, ha anticipato 25 milioni 982mila 910 euro, assumendosi anche una responsabilità oggettiva e riuscendo a pagare il contrbuto fino al mese di aprile. Se ho assunto la decisione di scriverLe, l'ho fatto di fronte alla disperazione di centinaia di famiglie che, ogni giorno, vengono in Comune manifestando tutti i possibili stati d'animo, preoccupazione, spesso aggressività (che comunque noi comprendiamo), sino alla mortificazione di chi, grazie al proprio lavoro, aveva creato una serenità economica nella propria famiglia, completamente sfumata in quei maledetti 27 secondi e che, oggi, viene a chiedere un vero e proprio sussidio di sopravvivenza. Da alcuni giorni il Commissario alla Ricostruzione e Presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi ha trasferito al Comune dell'Aquila 10 milioni di euro per pagare le spese dell emergenza, strappandoli a una cifra irrisoria, con la quale è riuscito appena a tacitare gli albergatori che avanzano decine e decine di milioni di euro per l'ospitalità fornita agli sfollati. Di più non poteva fare, d'accordo con me. Solo di autonoma sistemazione, per i mesi di maggio, giugno, luglio, agosto dovrei pagare oltre 33 milioni di euro, senza considerare che, con quei fondi, dovrei anche liquidare le spese sostenute per svuotare le case lesionate, indennizzare i 10 mila euro per ciascuna famiglia che, con il crollo della casa, ha perso tutto, pagare le opere provvisonali per la messa in sicurezza del centro storico e sostenere le altre spese previste nelle varie ordinanze succedutesi nel tempo. In queste ore mi trovo di fronte ad un bivio: prendere questi 10 milioni e restituirli al Comune o pagare il mese di maggio dell'autonoma sistemazione? So già che deciderò per la seconda ipotesi. Ma so anche che dovrei comunque preoccuparmi del bilancio comunale. Mi sono attardato in cifre e indicazioni di mensilità, forse annoiandoLa, per rappresentarLe la reale situazione che sto vivendo insieme con i miei collaboratori e con lo stesso commissario Chiodi, sia come sindaco che

Argomento: CENTRO Pag. 16 Data: Estratto da pagina: 12-09-2010 Il Centro 3 cialente, lettera a napolitano: casse vuote - massimo cialente sindaco dell'aquila come vice commissario per l'assistenza alla popolazione. Un vice commissario che, ogni giorno, deve spiegare a centinaia e centinaia di persone, per lo più anziane, perché ancora non si trova l'alloggio che era stato promesso loro per il settembre dello scorso anno. Noi stiamo facendo la nostra parte, ma ho ormai la consapevolezza che non è più giusto non levare con ancora più decisione la mia voce per questa gente. Le confesso che la disperazione di tante persone, ormai, ferisce profondamente soprattutto chi non può dare risposte, destando l'interrogativo se sia possibile continuare a rinviare di settimana in settimana nella speranza che arrivino i fondi. Non si può fare questo a chi già tanto soffre per la tragedia che ci ha colpito. Le chiedo quindi, scusandomi di coinvolgerLa, di aiutare il cratere sismico in questo momento. La mia gente ce la sta mettendo tutta, ci crede, anche in questi giorni drammatici nei quali la terra è tornata a tremare, interrompendo il nostro sforzo di trovare, anche in questa situazione, un minimo di serenità. Non Le avrei scritto se non avessi avuto così netta la sensazione che la situazione della gestione dell'emergenza in questa fase è, di giorno in giorno, più drammatica. Soprattutto in queste prime settimane di settembre, nelle quali le famiglie affrontano spese importanti, come l'acquisto dei libri per i figli, e che spesso, con le lacrime agli occhi, mi dicono di non sapere come fare. So che Lei comprenderà quanto Le ho delineato e potrà quindi perdonarmi se La coinvolgo come Massima Autorità dello Stato. Nell'esprimerLe la mia più profonda stima e riconoscenza, Le porgo i miei più deferenti saluti e grati ossequi.

Argomento: CENTRO Pag. 17 Data: 12-09-2010 Il Centro raccolta di firme per accelerare i lavori nelle case - federica pantano

Sulmona, gli sfollati sono 968 Raccolta di firme per accelerare i lavori nelle case FEDERICA PANTANO SULMONA. Anche gli sfollati sulmonesi contro i ritardi della ricostruzione. Sabato 18 settembre, a piazza del Carmine, dalle 8 alle 13 si terrà un raccolta firme per chiedere l'avvio della ricostruzione, i Map, canoni di affitto concordati per l'autonoma sistemazione. Quindi chiederanno un incontro al prefetto Giovanna Maria Iurato e alla Protezione civile nazionale. La petizione è organizzata dal «Comitato sfollati invisibili» della città, che presto sarà costituito anche formalmente, come deciso nella riunione di venerdì. «Il nostro obiettivo è quello di mettere assieme gli sfollati» spiega Adelmo Ramunno, portavoce del comitato «per accelerare la ricostruzione. In hotel dopo un anno e mezzo è sempre più difficile vivere». In città è rimasto invariato il numero degli sfollati (968), sono solo diminuiti quelli che beneficiano dell'autonoma sistemazione (60 invece di 224), dopo la nuova ordinanza di giugno che la concede solo a chi ha la prima casa danneggiata. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: CENTRO Pag. 18 Data: Estratto da pagina: 13-09-2010 Il Centro 5 infiltrazioni mafiose, il rischio c'è - fabio iuliano

- Altre «Infiltrazioni mafiose, il rischio c'è» Ayala: un errore aver affidato i grandi eventi alla Protezione civile L'ex magistrato dell'antimafia ospite del dibattito alla festa Pd su «Case e non Casalesi» FABIO IULIANO L'AQUILA. «Nella ricostruzione dell'Aquila, il rischio di infiltrazioni criminali è palese, e questo lo si legge anche sui giornali, non servono certo analisi raffinate». Un contributo energico quello dell'ex magistrato del pool antimafia, Giuseppe Ayala, al dibattito sulla ricostruzione che si è tenuto alla Festa democratica della cultura a Collemaggio. Ospite del dibattito, dal titolo emblematico «Case non casalesi», promosso dai giovani del Pd, Ayala ha rilanciato l'importanza delle misure di prevenzione e controllo. «Esistono due tipi di controlli: quelli repressivi che intervengono a danno fatto e quelli preventivi che dovrebbero essere garantiti sempre e comunque. E le relazioni tra le due azioni», ha aggiunto il magistrato della Corte d'appello dell'Aquila, «seguono un po' il principio dei vasi comunicanti, meglio viene effettuata la prevenzione, meno ci sarà da reprimere». Del resto, rientra in questo senso l'aver tirato in ballo, sin dai primi mesi dell'emergenza sisma, due magistrati della Procura nazionale antimafia, nella prospettiva di un controllo più preciso. «Leggendo sui giornali l'annuncio di questo intervento», ha dichiarato Ayala, «ho avuto contezza del fatto che c'è un allarme serio del pericolo di infiltrazione». Parlando dell'importanza della prevenzione Ayala ha citato ad esempio il caso Parmalat, i cui vertici «hanno sottratto soldi anche con forte coinvolgimento del sistema bancario riducendo sul lastrico migliaia di risparmiatori. Poi è arrivato un rapporto della Guardia di Finanza e solo allora i controlli sono iniziati, con le conseguenze che conosciamo tutti. Dove erano prima gli organismi preposti al controllo? La lista di chi poteva fare qualcosa e non lo ha fatto sarebbe lunga». Da qui, stringendo il campo sull'Aquila, Ayala ha valutato che «se il rischio di infiltrazioni mafiose nella ricostruzione si è tramutato in qualcosa di concreto - e io questo non lo so non ho dati precisi - lo si deve a qualcosa che non ha funzionato». Parte da qui il terzo step, quello del controllo sociale, su intervento diretto da parte dei cittadini. «In tanti Paesi democratici», ha spiegato, «i cittadini riescono a fare molto anche quando un personaggio politico viene semplicemente sfiorato dal dubbio che può essere corrotto». Proprio allo scopo di diffondere questa cultura di controllo sociale che i giovani del Pd, coordinati da Stefano Alleva e Jacopo Arpetti, hanno promosso questo dibattito, chiamando in causa anche Angelo Venti, del presidio Libera, il quale ha ricordato quanto ci fosse già terreno fertile per le infiltrazioni criminali anche prima del terremoto. PROTEZIONE CIVILE. Parole dure, da parte di Ayala anche per il ruolo della Protezione civile, tra emergenza e quotidianità. «Attribuire al dipartimento la competenza anche sui grandi eventi è stato un errore clamoroso», ha detto. «Una cosa che a me ha molto allarmato e che ho detto in epoche non sospette, così ora la posso ripetere in assoluta serenità. Se non ricordo male», ha spiegato il magistrato, «fu il governo Prodi il primo ad attribuire questa competenza». Le considerazioni di Ayala, come lui stesso ha tenuto a precisare, «esulano dalle singole figure alla guida della Protezione civile e si limitano a valutare la posizione istituzionale». «Il principio», ha spiegato, «è che se in una calamità naturale si può condividere la deroga al sistema di controllo ordinario, questa deroga non può certo riguardare manifestazioni come i campionati di nuoto». Ma il discorso è ancora più sottile: «Chi è che stabilisce», ha proseguito, «quali sono i grandi eventi e quali no? Palazzo Chigi? I grandi eventi non hanno nulla di eccezionale, sono programmati da tempo». E poi ancora. «La ciliegina della torta», ha valutato, «sarebbe stata la trasformazione della Protezione civile in una Spa, questo sarebbe stato un fatto davvero deleterio. Un “passaggio” evitato grazie solo allo scandalo venuto fuori alcuni mesi fa», ha concluso riferendosi all'inchiesta sul G8 della Maddalena. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: CENTRO Pag. 19 Data: Estratto da pagina: 13-09-2010 Il Centro 5 frane, l'emergenza non finisce più - teresa di rocco

- Chieti Frane, l'emergenza non finisce più Terminate le opere di consolidamento, ma gli smottamenti continuano TERESA DI ROCCO LANCIANO. Il crollo dell'ex officina meccanica a Sant'Egidio, i cedimenti dei terreni a San Biagio e Santa Giusta, riportano sotto i riflettori il problema delle frane. In seguito alle alluvioni del 2003 la Provincia aprì oltre 20 cantieri per consolidare una fascia friabile di 7 chilomentri dal Belvedere a Santa Giusta. Gli interventi sono terminati ma non hanno coperto le emergenze tant'è che alcuni terreni continuano a scivolare a valle. I mattoni e le terra venuti giù dalla parte dell'ex officina meccanica crollata in seguito alle piogge di venerdì, sotto via Spaventa, testimoniano la fragilità del terreno su cui poggia la città, in particolare la zona storica. Dal muraglione delle Ripe e da via Belvedere, che sovrastano Sant'Egidio, contrada in cui è avvenuto il crollo, ogni volta che piove scivolano giù pietre e terriccio creando apprensione tra i residenti. Ma gli smottamenti causati dalle piogge abbondanti continuano anche in altri punti della città e delle contrade. Santa Giusta e San Biagio in città; Sant'Egidio, Nasuti, Santa Maria dei Mesi, Colle Pizuto e Sant'Amato tra le contrade, sono rimaste fuori dagli interventi di consolidamento programmati ed eseguiti dalla Provincia. «Sono zone a rischio idrogeologico ma i lavori della Provincia si sono concentrati sulle emergenze della città», spiega il responsabile dei lavori nelle aree a rischio idrogeologico, Bruno Bianco, ingegnere della Provincia. «I lavori sono stati ultimati», aggiunge Bianco, «tanto che due settimane fa c'è stato il sopralluogo dei tecnici della Regione. E' tutto in regola, gli interventi che hanno previsto fori profondi decine di metri riempiti di cemento per rafforzare il terreno e opere di drenaggio per impedire ai costoni di sfaldarsi sotto la pioggia, terreni rinforzati alti anche 30 metri che fanno da sostegno ai costoni erosi dalla pioggia, sono stati ultimati». Ma, c'è spazio per altri due lavori. «Attendiamo la chiusura delle pratiche burocratiche per due interventi aggiuntivi», precisa l'ingegnere della Provincia: «il consolidamento del muraglione di Santa Giusta, con altre gabbie di contenimento, canali di scolo per le acque e un intervento sul muro storico di porta San Biagio, che non è stato inserito nel progetto dei lavori per le frane, ma che ha bisogno di interventi urgenti perché con le piogge continua lentamente a sgretolarsi». Urgono, però, altri consolidamenti e soldi. Sono stati chiesti, infatti, nuovi finanziamenti alla Regione per rafforzare altre zone a rischio, oltre ai 7 chilometri della “zona rossa” che si snoda da Santa Giusta a via Belvedere, passando per Olmo di Riccio, via Panoramica, via per Frisa, il Diocleziano e Lancianovecchia. Ci sono poi le Torri Montanare da salvare: dai bastioni, come ha già documentato il Centro nei giorni scorsi, si stanno staccando pietre e mattoni. E non a caso la parte lesionata è quella che si affaccia proprio su via Spaventa: la zona dove tre anni fa ci fu un grosso smottamento e sotto la quale, venerdì scorso, c'è stato il crollo dell'ex officina meccanica. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: CENTRO Pag. 20 Data: Estratto da pagina: 13-09-2010 Il Centro 6 le penne nere invadono castellalto

- Teramo

Il raduno degli alpini, il paese si riempie di bandiere tricolori CASTELLALTO. Il paese invaso dalle penne nere. E' accaduto ieri mattina a Castellalto dove si è svolto il raduno degli alpini di 9º Zona di Teramo, accompagnati dalla Protezione civile. Dopo l'alzabandiera, svoltasi al monumento dei caduti, si è snodato, per le vie del paese, un corteo di tutti i partecipanti alla manifestazione. Bellissimo il colpo d'occhio con il centro storico completamente imbandierato con il tricolore. Hanno partecipato il presidente della sezione alpini Abruzzi, Antonio Purificati oltre al cavaliere Tonino Di Carlo. Per la sezione alpini di Castellalto ha fatto gli onori di casa il presidente Antonio Grossi. Diverse le personalità partecipanti, oltre al sindaco Gabriele Ruggeri erano presenti numerosi assessori comunali, la consigliere provinciale Rita Ettorre ed il sindaco di Bellante Domenico Di Sabatino.

Argomento: CENTRO Pag. 21 Data: 13-09-2010 Il Centro scuole, squilla la prima campanella

Riapre oggi la gran parte degli istituti Nelle zone del sisma operativi 32 Musp

PESCARA. Squilla la prima campanella nelle scuole d'Abruzzo. La Regione ha indicato per il 20 settembre l'avvio ufficiale delle lezioni, ma sarà da oggi che la gran parte degli istituti riaprirà i battenti per un anno scolastico che s'annuncia turbolento a causa di una riforma varata in piena crisi economica con tagli profondi alla spesa. In Abruzzo, si aggiunge il problema del post-terremoto. Così come è già avvenuto lo scorso anno, la gran parte degli studenti delle scuole dell'obbligo residenti nelle zone colpite dal sisma potranno cominciare regolarmente gli studi. La Protezione civile assicura che le lezioni si terranno nelle 32 nuove scuole (i cosiddetti Musp, moduli a uso scolastico provvisorio) costruite laddove gli edifici originari risultano inagibili, e nei fabbricati esistenti prima del sisma che hanno superato le analisi di agibilità e su cui sono stati fatti tutti gli interventi utili a garantirne la fruibilità in piena sicurezza. Prima di accogliere gli studenti, ogni scuola è stata sottoposta ai test di agibilità: dal collaudo statico alle prove necessarie per il rilascio delle certificazioni igienico-sanitarie, di conformità degli impianti e di prevenzione degli incendi.

Argomento: CENTRO Pag. 22 Data: 10-09-2010 Corriere Adriatico Pronta la riapertura del Corso

La via sarà agibile dalla prossima settimana. Agli sgoccioli le verifiche sul sottosuolo

Invia l'articolo ad un tuo amico Compila i campi sottostanti per inviare l'articolo ad un tuo amico Tuo nome e cognome *: La tua e-mail *: Nome e cognome del tuo amico *: E-mail del tuo amico *: Aggiungi un messaggio personale: I campi contrassegnati con l'asterisco sono obbligatori

Civitanova Alla fine della prossima settimana corso Annibal Caro riaprirà al traffico. Questa è la novità di maggior rilievo emersa dall'incontro di ieri mattina tra l'assessore Ermanno Carassai e il presidente del comitato della Città Alta Alessandro Lattanzi. L'amministrazione comunale ha dunque risposto alla richiesta di tempi certi avanzata dai residenti. I tecnici continueranno a lavorare sodo nei prossimi giorni per creare le condizioni affinché i tempi dettati dall'assessore vengano rispettati e dal prossimo fine settimana venga normalizzata la situazione della Città Alta. Tra gli interventi che verranno previsti anche la chiusura di alcuni vani sotterranei in alcune abitazioni per motivi di sicurezza in quanto sono ritenuti tuttora pericolosi. Una soluzione che lascia scettico Lattanzi. “Non sono un esperto in materia – dice – ma nei giorni scorsi da più parti è stato ribadito che le grotte dovrebbero restare aperte per non alterare lo stato geofisico del sottosuolo”. Inoltre verrà intensificato lo staff che si sta dedicando alla questione in quanto il sindaco Mobili ha dato disposizione di spostare alcuni dipendenti dell'ufficio tecnico presso la delegazione di Civitanova Alta proprio per supportare maggiormente il lavoro di monitoraggio degli allacci e delle utenze che continueranno ad essere effettuati sotto la supervisione del geometra De Carolis. Nel corso dell'incontro di ieri mattina l'assessore Carassai ha ribadito che ci si appresta a completare le verifiche dei tecnici nel sottosuolo nell'area adiacente al crollo della palazzina. Il georadar utilizzato dagli esperti nei giorni scorsi ha infatti consentito di monitorare nel dettaglio grotte e cunicoli tra vicolo Tre Ponti, vicolo Bonaparte e il Corso. “Se tuttavia i tempi di riapertura verranno ulteriormente prorogati – dice Lattanzi in rappresentanza di tutti i residenti che da oltre un mese stanno vivendo il disagio – torneremo a chiedere all'amministrazione comunale un sistema per alleviare il disagio che stanno vivendo soprattutto gli anziani”. Come riferito nei giorni scorsi, il comitato ha pensato di chiedere una sorta di “auto navetta” che possa fare da spola e accompagnare i residenti di una certa età vicino casa. “Crediamo sia possibile trovare un mezzo che svolga questo compito – continua Lattanzi – potrebbe essere del Comune, o della Protezione civile oppure di un'associazione di volontariato”. Per quanto riguarda le famiglie rimaste senza casa, i tempi per i Dalloro e i Pasquali, che vivevano nella palazzina risucchiata dalla grotta crollata, sono ovviamente lunghi. Chi, invece, attende risposte sono gli Sfredda e i D'Angelo che vivevano nella palazzina accanto a quella crollata. La loro casa è considerata ancora non agibile. E non sanno ancora per quanto lo rimarrà. Suscita perplessità, inoltre, sia tra i residenti che tra alcune parti politiche di minoranza, il metodo proposto dall'amministrazione comunale per mappare il sottosuolo della Città Alta. I privati cittadini dovranno infatti produrre documentazione fotografica e informativa di vario genere e inoltrarla in Comune. Anche l'amministrazione comunale provvederà ad effettuare un controllo di questo tipo e poi verranno confrontati i due riscontri, quelli che verranno dai privati cittadini e quelli prodotti dall'Ente.

Argomento: CENTRO Pag. 23 Data: 11-09-2010 Corriere Adriatico I ciclisti ricordano la vittima del mostro

Invia l'articolo ad un tuo amico Compila i campi sottostanti per inviare l'articolo ad un tuo amico Tuo nome e cognome *: La tua e-mail *: Nome e cognome del tuo amico *: E-mail del tuo amico *: Aggiungi un messaggio personale: I campi contrassegnati con l'asterisco sono obbligatori

Santa Vittoria Grande successo per la manifestazione ciclistica Memorial Lorenzo Paolucci, il ragazzino di Santa Vittoria in Matenano che nell'agosto del 1993 fu ucciso a 13 anni dal mostro di Foligno. Almeno cento i partecipanti alla manifestazione sportiva. Sul palco, oltre ai rappresentanti del Comune (c'era anche il vicesindaco Stefano Maria Ciavaglia), pure la presenza della Provincia con il vicepresidente Gaetano Massucci e della Camera di Commercio con il presidente Graziano Di Battista. Ringraziamenti degli organizzatori a Protezione civile comunale, società ciclistica Rapagnanese e Croce Azzurra, i cui volontari hanno consentito il perfetto svolgimento della gara. Un premio ai ciclisti Allievi nazionali e ai famigliari del piccolo Lorenzo.

Argomento: CENTRO Pag. 24 Data: 11-09-2010 Corriere Adriatico Un terzo commissario

Invia l'articolo ad un tuo amico Compila i campi sottostanti per inviare l'articolo ad un tuo amico Tuo nome e cognome *: La tua e-mail *: Nome e cognome del tuo amico *: E-mail del tuo amico *: Aggiungi un messaggio personale: I campi contrassegnati con l'asterisco sono obbligatori

Pescara Botta e risposta tra il capo della Protezione Civile Bertolaso e il commissario per la ricostruzione e presidente della Regione Abruzzo Chiodi sull'imminente nomina di Antonio Cicchetti a nuovo commissario per la ricostruzione. Cicchetti lavorerà con lo stesso presidente della Regione e con il sub commissario Massimo Cialente, sindaco dell'Aquila. “Aggiungere una terza figura - ha detto Bertolaso - che a tempo pieno si occupi dei problemi della ricostruzione ovviamente coadiuvando il commissario Chiodi e lavorando insieme al vice commissario Cialente, non mi sembra una diminuzione per nessuno”. Di diverso avviso il presidente Chiodi che nel ricordare “quanto sia difficile e complesso il processo di ricostruzione” auspica “che se ne comprenda la difficoltà complessiva e ci si astenga da singolari dichiarazioni e da protagonismi inutili che producono solo ulteriori complicazioni”.

Argomento: CENTRO Pag. 25 Data: 11-09-2010 Corriere Adriatico A fine estate il lava-ombrelloni

Filippo Borioni: il nuovo marchingegno serve a dimezzare il lavoro dei bagnini

Invia l'articolo ad un tuo amico Compila i campi sottostanti per inviare l'articolo ad un tuo amico Tuo nome e cognome *: La tua e-mail *: Nome e cognome del tuo amico *: E-mail del tuo amico *: Aggiungi un messaggio personale: I campi contrassegnati con l'asterisco sono obbligatori

Senigallia Nella spiaggia ormai deserta spunta il lava-ombrelloni. Un marchingegno di ultima generazione di cui si è dotato Filippo Borioni, titolare dei Bagni 77. “Prima di mettere via le attrezzature – spiega il bagnino – dobbiamo lavarle così da ritrovarle pulite la prossima stagione. Ancora meglio sarebbe igienizzarle e lo possiamo fare proprio grazie a questa macchina”. Il nome, Tornado, è tutto un programma ed evoca la potenza dell'insolita idropulitrice. “Funziona un po' come per il lavaggio delle macchine – descrive l'operazione Filippo Borioni –, all'ingresso ha dei rulli che lavano i lettini o gli ombrelloni che, quando passano dentro, vengono risciacquati dall'acqua spruzzata da 8 augelli. Terminata l'operazione l'acqua viene recuperata e portata dentro una vasca che può contenere fino a 150 litri. Ad ogni lavaggio rientra in circolo, attraverso dei filtri, e così evitiamo anche gli sprechi che normalmente avvengono quando con il tubo dobbiamo lavare le strutture. In un'ora – aggiunge – possiamo lavare a fondo ed igienizzare fino a 60 lettini”. Ogni lettino, sdraio ed ombrellone viene lavato e disinfettato e poi lasciato ad asciugare, prima di venire accatastato per il lungo letargo invernale all'interno di un magazzino. Le grandi manovre sull'arenile sono partite, timidamente, all'inizio del mese. Negli ultimi giorni hanno però subito un'accelerata a causa del maltempo e delle temperature in picchiata, che hanno di fatto sancito la fine della stagione balneare. Uno stacco brusco, nonostante il calendario sia ancora fermo sull'estate. Proprio ieri è stato diramato un allerta meteo della protezione civile, valido fino alle 18 di oggi pomeriggio. I bagnini dovranno riconsegnare l'arenile vuoto, per la versione invernale, il 15 di ottobre ma, nonostante manchi ancora un mese alla scadenza, le operazioni sono già iniziate ed in certi casi anche a buon punto. “Ci dispiace solo dover smontare i pali del campo da beach-volley – conclude il titolare dei Bagni 77 sul lungomare Alighieri – perché spesso a primavera, quando ancora non siamo pronti con le strutture, i ragazzi vorrebbero giocare ma non lo possono fare. E' anche un intervento per noi che richiede tempo ed una notevole fatica. Questo però prevede il piano degli arenili e quindi non possiamo fare altrimenti che smontare tutto”. Uno di quei cavilli che, chissà, magari la nuova veste del piano regolatore per la spiaggia potrebbe abolire. Se lo augurano gli operatori che attendono i dettagli.

Argomento: CENTRO Pag. 26 Data: 12-09-2010 Corriere Adriatico Basta dati sui terremoti

Invia l'articolo ad un tuo amico Compila i campi sottostanti per inviare l'articolo ad un tuo amico Tuo nome e cognome *: La tua e-mail *: Nome e cognome del tuo amico *: E-mail del tuo amico *: Aggiungi un messaggio personale: I campi contrassegnati con l'asterisco sono obbligatori

Per mettere fine agli allarmismi ingiustificati sui terremoti la soluzione potrebbe essere drastica: evitare di divulgare i dati. La provocazione viene da Enzo Boschi, direttore dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), e giunge proprio quando la tensione è alta nell'aquilano, alle prese con uno sciame sismico che ha messo in agitazione la popolazione. Noi stiamo valutando di smettere di informare, e di non rendere raggiungibili i nostri dati via web, perchè vengono usati per arrivare a conclusioni che non stanno nè in cielo nè in terra. Il riferimento è ai cosiddetti 'profeti di sventurà, come li ha chiamati il Capo Dipartimento della Protezione Civile Guido Bertolaso in un messaggio al congresso della Società geologica Italiana, che per Boschi vanno ricercati soprattutto nei media: La colpa è dei giornalisti - afferma Boschi - e dei politici locali che hanno la responsabilità in caso di terremoti perchè non controllano le strutture, ma cercano di scaricarla. Poi ci sono coloro che sono desiderosi di apparire, e che trovano sempre qualcuno che voglia fargli fare uno scoop. Il primo a parlare apertamente di allarmismo eccessivo è stato proprio Bertolaso, che nel suo messaggio ha scritto: Leggo come segno negativo l'affermarsi di profeti di sventura al posto di chi ha scelto la scienza della terra come ragione di vita, il prevalere dell'urlo sul ragionamento, il sovrabbondare dell'emozione suscitata con i metodi mediatici rispetto all'affievolirsi delle voci che ragionano, studiano, analizzano e apprestano soluzioni. Un messaggio condiviso da Boschi, che ha fatto notare come spesso il clamore intorno alle possibilità di previsione dei sismi faccia perdere di vista la prevenzione, che invece è l'unica arma al momento disponibile: Ogni volta che c'è un terremoto c'è la solita sceneggiata - sottolinea il presidente dell'Ingv - Basterebbe verificare la tenuta degli edifici, abbandonare quelli che non resistono al sisma e ristrutturare quelli per cui è possibile intervenire, oltre a costruire gli edifici nuovi in maniera antisismica. In Italia invece si costruisce male, perchè tutto diventa un affare, e non si fanno i controlli. Quello per la prevenzione è un appello che tutto il mondo scientifico fa, ma che spesso rimane inascoltato: Nessuno nel mondo è ancora riuscito a prevedere un singolo terremoto - fa notare Giampaolo Cavinato, dell'istituto di Geologia ambientale e Geoingegneria del Cnr - è impossibile dire in anticipo quando ci sarà un sisma, come si fa ad esempio per l'eruzione di un vulcano. Quella di Boschi probabilmente è una provocazione, ma potrebbe essere una buona idea per non creare allarmismo infondato. L'attenzione andrebbe spostata piuttosto sulla prevenzione, come qualche regione ha già iniziato a fare dopo il sisma dell'Aquila con la mappatura delle zone più a rischio. Ma le parole di Boschi non convincono affatto Alessandro Cecchi Paone, conduttore di programmi di divulgazione scientifica. Sono assolutamente contrario a quello che ha detto, conosco bene Enzo Boschi e apprezzo il suo lavoro, ma credo sia incorso in un grave infortunio, dice. La scienza non è legata a pochi, ma è un sapere democratico - sostiene Cecchi Paone - Lo scienziato non è un sacerdote, ma è un detentore del sapere che deve fornire definizioni e mettere in grado il cittadino di interpretare le informazioni e di comprenderle”.

Argomento: CENTRO Pag. 27 Data: 12-09-2010 Corriere Adriatico In festa con gli alpini della zona abruzzese

Invia l'articolo ad un tuo amico Compila i campi sottostanti per inviare l'articolo ad un tuo amico Tuo nome e cognome *: La tua e-mail *: Nome e cognome del tuo amico *: E-mail del tuo amico *: Aggiungi un messaggio personale: I campi contrassegnati con l'asterisco sono obbligatori

Castellalto Si terrà oggi e domani, nello splendido borgo di Castellalto, il raduno della nona zona alpini di Teramo e Castellalto, organizzato dell'associazione nazionale alpini (Ana) di Castellalto. Una due giorni dedicata a uno dei corpi militari più amati dagli italiani, sempre presente sia sui teatri bellici che su quelli dell'assistenza alle popolazioni colpite da gravi calamità naturali. Il ricco programma dei festeggiamenti prevede per oggi alle 14 una sfilata di auto e moto d'epoca. Alle 14.30 è previsto il ritrovo a Castellalto, in piazza del Mercato. Subito dopo si potrà procedere alle iscrizioni e, quindi, le auto partiranno sotto la scorta della locale protezione civile. Alle 16.30 sono previsti l'arrivo a Castelnuovo Vomano e una gita per le vie del paese. Seguirà un rinfresco offerto dal gruppo alpini di Castellalto e quindi, alle 19, ci sarà la proiezione del film sulla ritirata degli alpini sul fronte russo (la proiezione si svolgerà presso centro polifunzionale) Domani, invece, sono previsti alle ore 8 l'accoglimento degli alpini e arrivo del vessillo della sezione abruzzese. Alle 8.30 arriverà la fanfara di Cittaducale che accompagnerà l'evento. Alle 9 colazione offerta dalla Agriservice , alle 10 il saluto delle autorità e quindi, alle 10.30, alzabandiera e deposizione della corona ai caduti. Poi ammassamento e inquadramento di gagliardetti, vessilli e gonfaloni. Alle 11.10 inizierà la sfilata per le vie del paese.

Argomento: CENTRO Pag. 28 Data: 12-09-2010 Corriere Adriatico Erbacce nel fiume a rischio esondazione

Invia l'articolo ad un tuo amico Compila i campi sottostanti per inviare l'articolo ad un tuo amico Tuo nome e cognome *: La tua e-mail *: Nome e cognome del tuo amico *: E-mail del tuo amico *: Aggiungi un messaggio personale: I campi contrassegnati con l'asterisco sono obbligatori

Osimo Anche il Musone è un problema che amministrazione comunale e provinciale dovranno affrontare. In molti punti il fiume ha letteralmente mangiato metri e metri di argini così che nell'alveo sono finiti rami ed erbacce che ostruiscono il flusso delle acque col rischio che, con le piogge invernali, si possano registrare esondazioni. Non solo dunque il casolare lasciato a se stesso e preda del degrado se non fosse per l'opera volontaria di Ezio Saraceni. Il Comune dovrebbe valorizzare aree modello de La Confluenza, come il voliero delle farfalle, il giardino dei frutti perduti, l'orto delle erbe, l'isola dell'orientamento dei venti e delle stelle, percorsi per minorati sensoriali, con un occhio di riguardo all'adiacente Musone.

Argomento: CENTRO Pag. 29 Data: 13-09-2010 Corriere Adriatico Protezione Civile e Forestale in sinergia

Invia l'articolo ad un tuo amico Compila i campi sottostanti per inviare l'articolo ad un tuo amico Tuo nome e cognome *: La tua e-mail *: Nome e cognome del tuo amico *: E-mail del tuo amico *: Aggiungi un messaggio personale: I campi contrassegnati con l'asterisco sono obbligatori

Amandola Il comando regionale della Forestale ha organizzato, in collaborazione con la Regione, un'esercitazione con l'elicottero sulla cooperazione nelle attività antincendio e di Protezione Civile. L'elicottero AB 412 è stato messo a disposizione della Regione dal Corpo Forestale all'aeroporto di Falconara, con piloti e specialisti pronti a partire non appena se ne rendesse necessario l'intervento per incendi boschivi o per qualunque altro evento di Protezione Civile. L'attività ha riguardato le operazioni di imbarco e sbarco dallo stesso elicottero, la valutazione delle aree di atterraggio e dei bacini di approvvigionamento idrico, la simulazione dell'intervento in sicurezza sul fronte del fuoco delle squadre a terra durante la presenza in zona dei mezzi aerei. Questa attività addestrativa è tenuta da piloti e specialisti degli equipaggi dell'elicottero e si tiene fra ieri e oggi nelle elisuperfici approntate dalla Protezione Civile fra cui quella del Fermano, ad Amandola. Altre esercitazioni a Cagli (PU), Fabriano (AN) e Cingoli (MC). L'intento è di far operare in sicurezza i volontari che intervengono sull'incendio, aumentandone la dimestichezza con l'elicottero, anche in considerazione dell'eventuale necessità di essere elitrasportati, per velocizzare l'intervento oppure per raggiungere zone particolarmente impervie o che sono di difficile accesso.

Argomento: CENTRO Pag. 30 Data: 13-09-2010 Corriere Adriatico L'Italia torna a tremare

Invia l'articolo ad un tuo amico Compila i campi sottostanti per inviare l'articolo ad un tuo amico Tuo nome e cognome *: La tua e-mail *: Nome e cognome del tuo amico *: E-mail del tuo amico *: Aggiungi un messaggio personale: I campi contrassegnati con l'asterisco sono obbligatori

Roma Una scossa di terremoto di magnitudo 2,4 è stata avvertita ieri sera, alle 22.20, a L'Aquila. Un'altra scossa della stessa intensità aveva interessato l'altra notte il distretto dei Monti Reatini tra le province di Rieti e L'Aquila. L'evento sismico è stato registrato dall'Ingv alle 2.36. Sempre l'altra notte una scossa di magnitudo 2.9 è stata avvertita poco prima della mezzanotte in provincia di Reggio Calabria. Un'altra scossa è stata avvertita ieri pomeriggio, alle 16.19, nelle province di Perugia e Terni. Le località prossime all'epicentro sono Massa Martana e Giano in provincia di Perugia e Acquasparta in provincia di Terni. Dalle verifiche effettuate dalla Protezione civile non risultano danni a persone o cose.

Argomento: CENTRO Pag. 31 Data: 13-09-2010 Corriere Adriatico Soap-box, creatività e fantasia

Invia l'articolo ad un tuo amico Compila i campi sottostanti per inviare l'articolo ad un tuo amico Tuo nome e cognome *: La tua e-mail *: Nome e cognome del tuo amico *: E-mail del tuo amico *: Aggiungi un messaggio personale: I campi contrassegnati con l'asterisco sono obbligatori

Recanati Fantasia, spirito goliardico, passione per tutto quello che riguarda la creatività e la manualità, dalla meccanica alla lavorazione del legno, una sana ed orgogliosa competizione. Sono questi gli ingredienti per costruire le Soap-box, macchine in legno senza motori, pneumatici, cuscinetti, bronzine, ammortizzatori e tutti quegli accessori che hanno migliorato il comfort e la guidabilità di un veicolo. Le Soap-box rispecchiano un regolamento tecnico-costruttivo nato più di cinquant'anni fa e grazie a queste caratteristiche affrontano salti, scalinate o vasche piene d'acqua, rispettando l'ambiente senza nessun motore se non quello delle gambe del pilota. A Recanati è Giuseppe Stoduto, titolare dell'officina G&D di via dei Bersaglieri che, con alcuni amici, ormai da tre anni non perde una gara a bordo della Soap-box da lui costruita. La curiosità di questi “carretti” non sta solo nell'aspetto meccanico ma anche e soprattutto nelle loro forme: se ne possono vedere a forma di bara oppure di carretto romano e prima delle corse ufficiali il rispettivo team prepara dei simpatici siparietti che presentano il mezzo mascherati, in questi casi da parroco e chierichetti, o da imperatore romano e schiavi. “Quello che affascina di questo sport non è solo l'adrenalina di sfrecciare ad oltre 80 Km/h come dei pazzi, ma anche costruirsi la propria Soap-box e continuare a migliorarla, dando così sfogo a creatività e fantasia”, spiega Giuseppe che guida “G&D” che oltre ad essere il nome dell'officina è anche quello del carretto che però, a seconda dell'originalità dei nomi iscritti nelle diverse gare, può cambiare. Ad agosto Giuseppe ed altri amici hanno conquistato il premio Coni Regione Puglia per dimensioni e rifiniture a scala della celebre Formula 1, infatti la realizzazione del recanatese somiglia ad una macchina da corsa. “La realizzazione della parte estetica è la parte più difficile, commenta Giuseppe, per costruirne uno ci può volere anche un mese, ma alla fine è tutto divertimento. Quando poi in gara un carretto si rompe c'è un tempo per poterlo rimettere in sesto altrimenti si è squalificati”. La corsa più pazza del mondo, così la chiamano gli esperti del settore, è però ben controllata lungo il percorso da ambulanze, polizia municipale, protezione civile e addetti alle corse che oltre a calcolare i tempi si apprestano a soccorrere in caso di bisogno

Argomento: CENTRO Pag. 32 Data: 13-09-2010 Corriere Adriatico Monterosato in festa per il motocross

In tantissimi per la prima giornata del mondiale, le maglie arancioni dei sostenitori di Cairoli colorano la collina

Invia l'articolo ad un tuo amico Compila i campi sottostanti per inviare l'articolo ad un tuo amico Tuo nome e cognome *: La tua e-mail *: Nome e cognome del tuo amico *: E-mail del tuo amico *: Aggiungi un messaggio personale: I campi contrassegnati con l'asterisco sono obbligatori

Fermo “Oggi Fermo è capitale dei motori. Oggi Fermo è capitale del motocross”. Lo ripete più volte lo speaker alle migliaia di persone stipate un po' ovunque, appese lungo i tratti più ripidi del saliscendi di Monterosato, concentrate davanti alle transenne a pochi metri dal tracciato, nascoste sotto gli alberi per cercare riparo dal sole, curiose tra gli stand presenti al paddock. La giornata Adrenalina ed emozioni del Gran Premio d'Italia di Motocross, tappa finale del campionato del mondo, che ieri ha registrato la prima giornata di un weekend di spettacolo puro. Prove libere al mattino, gare di qualifica al pomeriggio, in attesa che oggi si viva il momento centrale, con le sfide che chiuderanno il campionato. Sin dal mattino, nella frazione fermana lungo la Valdete arrivano in tantissimi. I più sono attrezzati per l'intero weekend: zaini in spalla, tende allestite in ogni spazio utilizzabile per i più avventurosi, camper a riempire l'area attrezzata appositamente per l'evento. Nelle strade circostanti è interminabile la scia di vetture ai bordi della carreggiata, si respira entusiasmo mentre si cammina verso il cuore di un evento storico per Fermo e per il glorioso circuito di Monterosato. I campioni in pista non sono forse conosciuti al grande pubblico, ma tra gli appassionati che riempiono il circuito sono autentici eroi. Il tifo Su tutti il neo campione del mondo Antonio Cairoli: per il 25enne pilota messinese arrivano anche suoi conterranei dalla Sicilia. Le maglie arancio dei suoi sostenitori colorano ampi spazi della collina. Non è da meno David Phillipaerts, italiano di origini belghe che nella prima corsa di qualificazione regola tutti i rivali nella categoria Mx1. Anche per lui non mancano gli striscioni. Il pubblico arriva da tutta Italia. Molte le persone del posto, famiglie e curiosi, bambini che rimangono estasiati, testa in su ad ammirare gli spettacolari salti dei centauri. In tanti anche i veterani, che seguono con attenzione le gare ricordando le corse degli anni passati. Ricorre spesso il nome di Franco Perfini, il campione locale che conquistò l'Italia e l'Europa negli anni 70. Ma in tanti hanno percorso centinaia di chilometri per arrivare e godersi i propri beniamini. Ci sono gli aficionados del motocross che non perdono una tappa in Italia, hanno iniziato al principio del campionato col Gp di Lombardia a Mantova e terminano oggi con Fermo. Nutrita anche la delegazione straniera: un gruppo è arrivato direttamente dalla Germania per sostenere Stephanie Laier, che proprio nella corsa fermana punta a confermare il titolo mondiale femminile. La viabilità Intanto il sindaco di Fermo Saturnino Di Ruscio fa il punto sui disagi relativi alla viabilità. “Come già più volte segnalato dal corpo della Polizia Municipale, per consentire il raggiungimento da parte dei mezzi pesanti, camper e tir delle case motociclistiche provenienti da tutto il mondo, è stato studiato un apposito piano per garantire una migliore viabilità compatibilmente con le esigenze di un evento di tale portata. E' stato predisposto il passaggio dei suddetti mezzi lungo la strada provinciale per poi scendere verso la strada ponzanese per raggiungere così il crossodromo. Pertanto, vista la dimensione dei mezzi, la strada Ponzanese è stata chiusa giovedì e venerdì per consentire il transito e l'accumulo dei tir e degli automezzi in massima sicurezza. Gli autoarticolati sono stati infatti chiamati di volta in volta a salire e a prendere posizione all'interno dell'area paddock. A garantire un corretto deflusso della viabilità, compatibilmente con la

Argomento: CENTRO Pag. 33 Data: 13-09-2010 Corriere Adriatico Monterosato in festa per il motocross

straordinaria portata dell'evento, sono stati impegnati Polizia municipale e volontari della Protezione Civile. Personale qualificato che ha fornito tutte le informazioni necessarie e le indicazioni per eventuali strade alternative agli automobilisti per evitare ogni tipo di disagio. Per domenica ci saranno ulteriori parcheggi di appoggio lungo la provinciale Valdete oltre ad un servizio navetta continuo per il pubblico”. Di Ruscio si gusta già il successo dell'evento: “Ci scusiamo con i residenti ma la portata di questo evento è davvero unica. Solo nella giornata di oggi (ieri, ndr) la città di Fermo, dal centro storico all'area della pista di motocross, sta contando decine di migliaia di presenze”.

Argomento: CENTRO Pag. 34 Data: 12-09-2010 Corriere di Maremma L'Amministrazione dà una mano alla protezione civile.

L'assessore Cetraro l'appello alla gente: “Facciamo crescere il mondo del volontariato”.

FOLLONICA12.09.2010 indietro

Il sistema comunale della protezione civile si impegna in eventi calamitosi che coinvolgono la popolazione su larga scala (alluvioni, incendi, frane e smottamenti, mareggiate, incidenti ferroviari, incidenti industriali), ma l'azione si esplicita anche durante eventi pubblici che interessano molta gì gente (sotto il coordinamento dell'ufficio di protezione civile), e anche in relazione a monitoraggi preventivi per verificare il buon mantenimento di strutture e infrastrutture d'interesse rispetto al piano di protezione civile. Di fondamentale importanza è l'attività delle organizzazioni di volontariato, componente essenziale della protezione civile. Da tempo le organizzazioni di volontariato presenti sul nostro territorio, iscritte nel registro generale del Volontariato della Regione Toscana e nell'Elenco nazionale del dipartimento della protezione civile, hanno un rapporto di collaborazione con l'Ufficio di Protezione Civile “Questo rapporto di sinergia - dice l'assessore Antonio Cetraro, con delega alla Protezione civile - andrà sempre più affermandosi, perché per noi il volontariato è un supporto indispensabile, una risorsa sociale che offre risposte alla città e anche ai singoli, e quindi all'amministrazione, per questo è nostra intenzione incentivarlo anche con azioni di riconoscimento, assolutamente doverose“. Sul territorio ci sono tre realtà che operano nel settore della protezione civile, e i cittadini interessati possono rivolgersi a loro per avere informazioni specifiche. Associazione radio Follonica (telefono 0566/53381/[email protected]/ www.radiofollonica.it). Questa associazione contribuisce alla diffusione, conoscenza e studio delle comunicazioni radio sia per fini hobbystici che di mutuo soccorso, civico impiego e difesa civile in caso di calamità naturali; con la sua struttura Ser (Servizio emergenza radio) è anche associazione di volontariato operante in protezione civile nel settore delle radiocomunicazioni e tutela ambiente; circolo nautico Cala Violina (telefono 328/3380171 / e-mail: [email protected]) -lo scopo sociale è quello di promuovere attività sportive, ricreative particolarmente della pesca sportiva, vela e piccola nautica da diporto, e anche partecipare alla gestione dei punti di ormeggio e di approdo utilizzabili dai soci nei comuni della Provincia. L'associazione collabora con gli enti preposti in ambito di protezione civile per il soccorso in mare, interventi di supporto per il ritrovamento di natanti o dispersi in mare, recupero di natanti in avaria, opere di bonifica dell'ambiente marino

Argomento: CENTRO Pag. 35 Data: 12-09-2010 Corriere di Maremma Furgone in fiamme per una cicca.

Una sigaretta gettata da un'altra vettura ha scatenato l'incendio del materiale trasportato dal mezzo. Disagi sull'Aurelia.

CAPALBIO12.09.2010 indietro

Intervento immediato I vigili del fuoco di Orbetello sono arrivati in tempo per evitare conseguenze peggiori e spegnere l'incendio nato su di un furgone lungo l'Aurelia Una sigaretta fa male. E non solo per chi le fuma. Anche per gli effetti che provoca una volta gettata da un finestrino di un'auto. Spesso nascono così gli incendi di sterpaglie e boschi. A Capalbio una sigaretta ha dato, con ogni probabilità, il via a un incendio su un autocarro. Il conducente del mezzo mentre percorre l'Aurelia, infatti, all'altezza di Capalbio nota che il materiale che sta trasportando fa in fiamme. Si tratta di banchi di scuola, materiale in legno e cartoni. Si ferma. Sul posto arrivano carabinieri, la Polizia stradale e anche i vigili del fuoco di Orbetello. L'incendio viene domato in modo veloce tanto che il mezzo subisce pochi danni. Il carico, invece, va in fumo. Qualche disagio anche per il traffico. L'Aurelia, infatti, è stata chiusa per diversi minuti a causa dell'intervento di soccorso. Incolume il conducente della vettura

Argomento: CENTRO Pag. 36 Data: 11-09-2010 Corriere di Siena Torrita significa solidarietà.

La delegazione: “Acquistati telvisori, pc, materiale elettrico e giochi”. I volontari della Protezione civile e la missione in Abruzzo.

TORRITA DI SIENA11.09.2010 indietro

La Confraternita di Misericordia di Torrita,con i suoi volontari,in particolare quelli del folto Gruppo di Protezione Civile, hanno recentemente prestato la loro opera solidale nei confronti delle popolazioni abruzzesi colpite dal terremoto ed ancora oggi programma altre iniziative nei loro confronti. A tal proposito abbiamo intervistato il Governatore della locale Misericordia Rodolfo Damigelli. Come andata l'esperienza abruzzese a san Eusanio? “Siamo andati a giugno. La delegazione era composta dai volontari della Misericordia, tra cui il responsabile del nostro gruppo di Protezione Civile Lorenzo Conti, dal sindaco di Torrita Giordano Santoni ed il suo vice Barbara Riccarelli; Silvana Micheli quale presidende dell'Associazione Sagra di San Giuseppe in Torrita; il gruppo sbandieratori e tamburini con una formazione di giovani sbandieratori e tamburini, che hanno offerto un'eccellente esibizione; la Scuola media di Torrita con due classi di studenti e due insegnanti ed infine le Acli con il presidente Iacoviello Crescenzo. I cittadini ci hanno chiesto di non dimenticarli e di ritornare: le ferite del terremoto spariranno presto dai riflettori della televisione ma non dalla realtà“. Eravate stati altre v olte? “I volontari della Misericordia torritese hanno effettuato tre missioni nelle zone terremotate: a Santo Eusanio e a San Pio delle Camere. Oggi vi e' un clima molto diverso perché allora, nonostante la tragedia, la presenza continua di tantissimi volontari teneva alto il morale della gente“. Sappiamo che non siete andati a mani vuote... “Abbiamo acquistato materiale elettronico e dei giochi, computer e consolle per videogiochi, completi di televisore. Abbiamo consegnato anche un dipinto della pittrice torritese Assuntina Zullo“ Paolo Stefanucci

Argomento: CENTRO Pag. 37 Data: 11-09-2010 La Gazzetta di Parma Fuoristrada di corsa sulle frane del bercetese

PROVINCIA 11-09-2010 Motori

BERCETO Oggi e domani sul Monte Cervellino e nell'area di Casaselvatica Nel weekend torna a Berceto il Warn Trophy Italia, un campionato di fuoristrada estremo giunto alla sua quarta edizione. Anche lo scorso autunno, il Warn Trophy Italia era passato da Berceto, grazie alla collaborazione tra Riccardo Pisani, presidente della socieà Deaddogs di San Vincenzo (Livorno) organizzatrice dellevento, e Michele Bandini, assessore di Berceto con delega a giovani, ambiente e informatizzazione. «L'evento - aveva detto allora Bandini - serve a portare gente e a far lavorare gli esercizi commerciali in un periodo solitamente piuttosto «morto » dellanno, con la speranza di trasformare il turismo da stagionale ad annuale». E anche se l'11 e il 12 settembre non sono date da pieno autunno, la riproposizione dellevento anche questanno vuole essere un tentativo di «allungare» lestate. Parlando della gara vera e propria, le sue sedi saranno la frana del Monte Cervellino e la frana storica di Casaselvatica. Le categorie in gara sono, come lanno scorso extrème e offroad; in più ci sarà la categoria swamper. h

Argomento: CENTRO Pag. 38 Data: 12-09-2010 La Gazzetta di Parma Ventiquattro nuovi posti letto in vista del «grande freddo»

CRONACA 12-09-2010 IL PROGETTO CONTAINER NELLA ZONA DEL CORNOCCHIO

Ventiquattro posti letti in prefabbricati al Cornocchio. E' il progetto avviato dal Comune un vista dellarrivo della brutta stagione «a favore delle classi sociali più disagiate». Con lavvicinarsi dellinverno, spiegano dal Comune, l'amministrazione municipale, ha dato il via libera alla realizzazione di una nuova struttura, costruita con moduli abitativi in materiale ignifugo, pensata per ospitare e dare un riparo alle persone di sesso maschile senza fissa dimora. I moduli saranno posizionati in unarea di proprietà comunale nella zona del Cornocchio, e saranno attrezzati per ospitare ben ventiquattro posti letto. «La tipologia dei moduli scelta è estremamente flessibile, in modo da consentire lutilizzo della struttura anche nei mesi estivi per fronteggiare le diverse tipologie di emergenza abitativa» spiegano in Municipio. Negli ultimi anni, sottolinea una nota del Comune, «lAmministrazione comunale ha speso molte energie in favore delle persone che versano in condizioni di grave marginalità, anche attraverso il rafforzamento di una rete di raccordo territoriale che vede la collaborazione con Caritas Diocesana Parmense, Croce Rossa Italiana, Assistenza Pubblica, Protezione Civile e Polizia Municipale. Grazie a questa collaborazione - sottolinea il Comune - oggi è possibile contare su una quarantina di posti letto destinati a situazioni emergenziali, cui si aggiunge la disponibilità di due unità mobili utilizzate per lindividuazione di persone in stato di indigenza». «Questo progetto è stato pensato per fornire una risposta concreta e tempestiva al problema dellemergenza freddo chiarisce il sindaco Pietro Vignali -. Parma vuole essere una città accogliente, in grado di offrire un aiuto alle persone che si trovano in situazioni di estrema difficoltà».

Argomento: CENTRO Pag. 39 Data: 11-09-2010 Il Messaggero (Abruzzo) Perché all'Aquila il terremoto ha mietuto 308 vittime e, invece, a Christchurch, i...

Sabato 11 Settembre 2010 Chiudi

di CLAUDIO FAZZI Perché all'Aquila il terremoto ha mietuto 308 vittime e, invece, a Christchurch, in Nuova Zelanda, solo due persone hanno riportato ferite gravi? Il geologo gallese Gareth Fabbro, paragonando i due eventi sismici, individua la causa della differenza nella corretta applicazione dei regolamenti edilizi «e molti degli edifici all'Aquila non erano costruiti secondo le regole». L'articolo del geologo gallese, nelle intenzioni di Giulio Petrilli, responsabile provinciale del dipartimento diritti e garanzie del Pd, che l'ha rilanciato, «deve servire da spunto di riflessione e pratica per il futuro» e, invece, ha scatenato, inevitabilmente, una nuova polemica. La questione, secondo Fabbro, non è «se fosse possibile prevedere il terremoto all'Aquila», perché, in realtà, «non ce n'era bisogno». E tutto il chiasso sulla questione appare fuorviante perché «il terremoto di Christchurch ha dimostrato che le città possono sopravvivere relativamente incolumi senza predizione alcuna. Quel che serve è un'adeguata preparazione». «Sono rimasto allibito» scrive Antonello Ciccozzi sul sito di Abruzzo24Ore. «L'articolo di Fabbro non ha alcun valore scientifico, anzi, nel forzare una visione eccessiva che riporta danni diversi a partire da cause uguali», incapperebbe in alcune imprecisioni. Omette uno dei parametri più importanti: la distanza dall'epicentro. «Christchurch si trova a 50 chilometri dall'epicentro - scrive Ciccozzi -; L'Aquila si trova proprio sopra l'epicentro del terremoto, che ha riguardato una linea tra Roio e Paganica». Il comunicato dell'Ingv, sul sisma in Nuova Zelanda, in effetti, recita: «Il terremoto (con magnitudo momento 7.0) è stato localizzato sulla South Island della Nuova Zelanda ed è risultato di un movimento trascorrente su una faglia collocata all'interno della placca pacifica vicino ai rilievi orientali delle Alpi neozelandesi. L'epicentro del terremoto è circa 50 chilometri a O-No di Christchurch, il centro più importante della regione... Prime stime sull'esposizione della popolazione al movimento forte indicano che circa 4.000 persone sono state esposte a intensità dell'ottavo-nono grado Mercalli. La città di Christchurch (360.000 abitanti) avrebbe sofferto il sesto grado Mercalli». La conclusione di Ciccozzi, che ricorda come la scala Mercalli non misuri «l'intensità del movimento, ma gli effetti sulle costruzioni», è che «un certo tipo di letteratura pseudo-scientifica rafforza il pregiudizio in base al quale i danni del terremoto aquilano siano attribuibili esclusivamente a fattori di cattiva costruzione, ossia locali», seguitando «ad alimentare «l'idea del “terremotino” e portando un guasto all'immagine della città». Comunque sia, nella sostanza, appare condivisibile quanto sostiene Fabbro: «Non si è lavorato abbastanza per assicurare la resistenza edilizia in caso di disastro naturale. È una lezione che ogni paese a rischio sismico dovrebbe imparare». Così come dovrebbe trovare tutti d'accordo l'urlo dei desaparecidos argentini: “Nunca mas” (“mai più”), lo stesso urlo che, secondo Petrilli, deve ora levarsi all'Aquila. RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: CENTRO Pag. 40 Data: 11-09-2010 Il Messaggero (Abruzzo) Chissà se stavolta la nottata sarà stata in bianco, come chiedeva ironicamente Gui...

Sabato 11 Settembre 2010 Chiudi

di STEFANO DASCOLI Chissà se stavolta la nottata sarà stata in bianco, come chiedeva ironicamente Guido Bertolaso l'altro giorno. Di sicuro, la nottata, Massimo Cialente se l'è presa per riflettere sulle accuse del capo della Protezione civile che, senza mezzi termini, lo aveva invitato a organizzare meno eventi e a dormire meno per lavorare alla ricostruzione. La replica, a quasi 24 ore di distanza, però, è più soft di quanto si potesse pensare. Dal sindaco arriva un invito a smorzare i toni, ad evitare uscite a sensazione: «Io credo - ha detto dai microfoni di Abruzzo 24 ore - che ci sia un po' di marasma, vedo battute un po' infelici perché io di notti in bianco ne sto facendo tante. Faccio un appello: sediamoci intorno a un tavolo, se qualcuno ha problemi li metta da parte, bisogna fare le persone serie. Non si va avanti a battute, non si deve gettare la croce sugli altri». Il sindaco sembra quasi ferito: «Fa un po' male vedere questo battibeccare. Qui ci sono migliaia di persone che sono disperate, basti pensare alla vicenda autonoma sistemazione. O alle persone senza casa, senza prospettive». Cialente assicura che esiste il famigerato “piano per la ricostruzione”, quello evocato da Bertolaso: «Ci sono gli avvisi pronti». Il primo cittadino “svela” anche un retroscena: un sms, inviato ai suoi più stretti collaboratori, per invitare alla coesione, lasciando da parte polemiche e appartenenze, come avvenne in Friuli. «La Protezione civile - ha aggiunto Cialente - ha potuto lavorare con leggi speciali e Bertolaso sa benissimo qual è il carico di lavoro che abbiamo addosso». Nel mirino di Bertolaso c'era anche Chiodi e il suo essere commissario part-time. Il governatore aveva risposto stizzito: «Bisogna evitare i protagonismi». Ieri, però, l'Idv ha rincarato la dose: «La decisione di Chiodi - ha detto Lucrezio Paolini, consigliere regionale - di voler cumulare sulla sua persona anche le nomine di commissariali sulla sanità e sulla ricostruzione post-sisma non fa che danneggiare i cittadini abruzzesi e quelli aquilani in primis che hanno il diritto di avere un commissario a tempo pieno e non un nuovo un vice commissario. Chiodi invece è un commissario part time, dovendo coniugare i suoi molteplici incarichi». «Caro Chiodi - ha chiuso Paolini - è il momento di fare un bagno di umiltà, si dimetta dalla carica di commissario alla ricostruzione e faccia un pensierino anche su eventuali dimissioni dalla carica di commissario alla Sanità». Duro attacco anche dal senatore Alfonso Mascitelli: «Il commissario Chiodi, nel suo appello ad astenersi da quelle che definisce “singolari dichiarazioni e protagonismi inutili” dimostra come lui consideri il ruolo di vigilanza e di controllo dei rappresentanti istituzionali dell'opposizione come un disturbo o un fastidio al manovratore». Pronta la controreplica: «Probabilmente Mascitelli non merita neanche una risposta, visto che non ha compreso nè il senso delle mie dichiarazioni nè tantomeno il destinatario del mio monito. Evidentemente, nonostante il ruolo da senatore che ricopre, Mascitelli ha completamente travisato il mio invito ad astenersi da singolari dichiarazioni e da inutili protagonismi». Solidarietà è arrivata dal sottosegretario Francesco Giro: «Sosterremo Gianni Chiodi e Massimo Cialente: stanno lavorando full-time, con grande sacrificio e passione». Per il Pd Silvio Paolucci «Bertolaso distrae gli aquilani dalle vere responsabilità sui ritardi». Intanto il consigliere regionale del Pdl, Enzo Lombardi, ha inviato ieri una nota per invitare gli aquilani «a tornare numerosi a frequentare il centro». RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: CENTRO Pag. 41 Data: 11-09-2010 Il Messaggero (Abruzzo) Un grande parco pubblico, attrezzature sportive, una piazza e due parcheggi. Queste le tesse...

Sabato 11 Settembre 2010 Chiudi

di ANTONELLA CALCAGNI Un grande parco pubblico, attrezzature sportive, una piazza e due parcheggi. Queste le tessere del puzzle della nuova piazza d'Armi. Ieri l'assessore comunale alla Ricostruzione, Piero Di Stefano, ha presentato il master plan nel quale non sono tuttavia contemplate le strutture temporanee della mensa di Celestino e del mercato dei Novantanove che sorgerà sulla piazza. «Toccherà alle future amministrazioni decidere cosa fare di queste strutture - ha spiegato l'assessore -, se mantenerle o farle smantellare». Non mancheranno i parcheggi: uno sarà a raso al servizio del mercato, di circa 300 posti, l'altro sarà interrato da circa 500 posti al servizio delle attrezzature sportive. Il piano divide la grande area di circa 18 ettari in tre zone: la zona A è quella che comprende la piazza (il mercato) e il parcheggio, finanziata con un milione e 500 mila euro. La zona B riguarda il grande parco pubblico costellato da chioschi al cui centro sarà posizionato il teatro a forma di uovo progettato dall'architetto Mario Cucinella. Si tratta di una struttura da 500 posti. Prevista anche un'area giochi per bambini e percorsi per passeggiate. «L'area B - ha spiegato Di Stefano è finanziata con due milioni di euro provenienti dalla legge mancia, cui si aggiungono due milioni e 600 mila euro donati dal governo australiano per la realizzazione del teatro progettato dallo studio Cucinella». L'area C di piazza d'Armi riguarda, invece, le attrezzature sportive. «Si procederà subito a ripristinare il campo di atletica e quello di rugby - ha spiegato l'assessore allo sport e vice sindaco, Giampaolo Arduini - utilizzando 1 milione di euro messo a disposizione dalla Protezione civile destinato al ripristino delle ex tendopoli. Una seconda fase progettuale successiva riguarda il potenziamento delle attrezzature al fine di accogliere le Universiadi del 2017 di cui L'Aquila è l'unica candidata visto che le altre città si sono tirate indietro in omaggio a noi». Le infrastrutture sportive che sorgeranno accanto al campo di atletica, compresa la foresteria, sono state progettate dal team tecnico che fa riferimento alla associazione Forza L'Aquila. L'amministrazione comunale intende ricorrere al project financing come forma di finanziamento. Novità anche sul fronte della viabilità: «Viale Corrado IV tornerà a doppio senso - ha spiegato l'assessore Di Stefano - mentre i binari della metropolitana saranno ricoperti». Infine l'appello al consiglio comunale: «Ci sono molti privati pronti donare risorse ulteriori per piazza d'Armi - ha chiosato l'assessore - ma non intendono entrare nelle polemiche. Spero che il Consiglio sarà sereno nell'approvazione del piano». RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: CENTRO Pag. 42 Data: 11-09-2010 Il Messaggero (Abruzzo) Cialente: basta battute, siamo disperati

Sabato 11 Settembre 2010 Chiudi Continua la polemica dopo le accuse del Capo della Protezione civile che aveva invitato a lavorare di più

Botta e risposta con Bertolaso: «Quali notti bianche, piuttosto notti in bianco»

Argomento: CENTRO Pag. 43 Data: 12-09-2010 Il Messaggero (Abruzzo) Il giorno dopo l'emergenza pioggia comincia in città il conto dei danni con la spe...

Domenica 12 Settembre 2010 Chiudi

di MONICA DI PILLO Il giorno dopo l'emergenza pioggia comincia in città il conto dei danni con la speranza che finalmente l'amministrazione guidata da Albore Mascia si decida a “partorire” una seria pianificazione per l'adeguamento delle condotte e della rete fognaria. Ieri sono stati circa una quindicina gli interventi effettuati da ben due squadre dei vigili del fuoco di Pescara, impegnate per tutto il giorno a fronteggiare le richieste di soccorso dei cittadini per liberare scantinati, garage e appartamenti a piano terra invasi dall'acqua. La città si è mostrata estremamente vulnerabile in ogni quartiere, anche se i danni più ingenti si sono registrati nella zona di Porta Nuova, lungo le vie a ridosso dello stadio e del Tribunale, con in testa le vie Marconi, Tirino e Salara Vecchia e i viali Pindaro e Pepe. Martoriata anche la zona di Zanni, in particolare lungo via Mantini, dove ieri è stato necessario l'intervento dei vigili del fuoco per liberare delle abitazioni allagate. Situazione fuori controllo ai Colli, dove si è riaperta la voragine in via Di Sotto, nonostante appena un mese fa fossero stati aperti dei varchi per rallentare la violenza dell'acqua nella rete fognaria. «L'emergenza pioggia - spiega il capogruppo del Pd Moreno Di Pietrantonio - ha riportato in tutta la sua urgenza il problema dei lavori da attivare: c'è bisogno di proseguire quelli già iniziati per adeguare la rete e un'accurata manutenzione e pulizia dei tombini. Chiediamo che l'amministrazione metta finalmente in cantiere progetti e lavori per adeguare la rete, ma il forte ritardo nell'approvazione del bilancio ha impedito l'adozione di progetti, a danno della città, come dimostrano i recenti allagamenti». Gli assessori D'Ercole e Fiorilli cercano però di correre ai ripari: «Abbiamo mobilitato tutte le forze in campo, allertando anche le unità di Protezione civile, con 15 operatori messi a disposizione dalla Attiva, 15 operai comunali, ai quali si sono aggiunti i volontari, 20 uomini dell'Aca e decine di unità della Polizia municipale. La localizzazione esatta dei punti critici registrati ha fatto emergere alcune delle cause di tali allagamenti, a partire da una rete fognaria sottodimensionata rispetto alle esigenze del territorio e che non è stata minimamente implementata, adeguata o potenziata per sei anni, interrompendo anche progetti già avviati». Da Palazzo di Città uno stuolo di assessori e tecnici si affretta a chiarire che si partirà subito con il progetto PK15 per il raddoppio dei collettori golenali, finanziato dall'Ato con fondi Fas e già appaltato a un'ati che vede anche la presenza del gruppo Marramiero. «Mercoledì - confermano gli assessori Del Trecco e D'Ercole - incontreremo l'ingegner Caputi, commissario dell'Ato, per stilare insieme il cronoprogramma delle opere previste fissando le priorità. La prima emergenza della nostra amministrazione sarà la pulizia degli ultimi due tratti del Fosso Bardet, opera avviata a inizio 2000 con la pulizia del primo tratto, nei pressi dello Stadio Cornacchia; mentre il nuovo progetto prevede la bonifica degli ultimi due tratti, iniziando da via Mezzanotte e proseguendo in via Bardet con la realizzazione di scavi per arrivare in profondità ed eliminare il tappo interno che respinge le acque facendole defluire in superficie e allagando la zona dello stadio». RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: CENTRO Pag. 44 Data: 13-09-2010 Il Messaggero (Abruzzo) Rientra oggi in classe la gran parte degli studenti residenti nelle zone colpite dal terremoto. Cos&...

Lunedì 13 Settembre 2010 Chiudi

Rientra oggi in classe la gran parte degli studenti residenti nelle zone colpite dal terremoto. Così come per lo scorso anno, sottolinea la Protezione civile, anche per quello che si apre in questi giorni (i rientri saranno scaglionati nei diversi distretti scolastici fino al 16 settembre), tutti gli studenti abruzzesi delle scuole dell'obbligo potranno cominciare regolarmente gli studi. Le lezioni si terranno nelle 32 nuove scuole (i Moduli a uso scolastico provvisorio) costruite dalla Protezione civile, laddove gli stabili originari risultano inagibili, e negli edifici esistenti prima del sisma che hanno superato le analisi di agibilità e su cui sono stati effettuati tutti gli interventi utili a garantirne la piena fruibilità da parte degli studenti in piena sicurezza. In particolare, già dallo scorso anno, prima di accogliere gli studenti, ogni scuola è stata sottoposta a severi test di agibilità: dal collaudo statico degli edifici, alle prove necessarie per il rilascio delle certificazioni igienico-sanitarie, di conformità degli impianti e di prevenzione degli incendi. Lo scorso anno, sottolinea ancora la Protezione civile, ha visto lo svolgimento regolare delle attività scolastiche per tutti i circa 17.000 studenti delle scuole, statali e paritarie, del cratere sismico. Il corretto svolgimento delle lezioni è stato infatti possibile sia all'interno delle 32 scuole realizzate per sostituire quelle distrutte o danneggiate dal terremoto e sia nei 59 edifici che hanno avuto bisogno di interventi di ristrutturazione. Gli stessi edifici che anche quest'anno saranno utilizzati dagli studenti per l'anno scolastico che va a iniziare. Il tendone. È stato rimosso da piazza Duomo, nel frattempo, il tendone simbolo dell'assemblea cittadina permanente. Il presidio permanente dei cittadini dovrà trovare un nuovo luogo dove riunirsi e dove riposizionare lo striscione “2010 riprendiamoci la città”, realizzato per la notte di San Silvestro. Per il momento, i cittadini hanno chiesto al Comune una nuova tensostruttura e hanno fissato la prossima assemblea per mercoledì sotto i portici di corso Federico II, un tratto agibile del centro storico. Alla base della rimozione, ci sarebbe una scelta da parte dell'imprenditore privato che sino a ora ha messo a disposizione la tensostruttura gratuitamente.

Argomento: CENTRO Pag. 45 Data: 13-09-2010 Il Messaggero (Abruzzo) L'AQUILA - Non c'è pace per la procura della Repubblica dell'Aquila. Que...

Lunedì 13 Settembre 2010 Chiudi

di MARCELLO IANNI L'AQUILA - Non c'è pace per la procura della Repubblica dell'Aquila. Questa volta sotto la lente di ingrandimento della magistratura sono finiti gli isolatori antisismici montati sotto gli alloggi del progetto “Case” della Protezione civile. Si tratta dei 7.300 dispositivi a “pendolo scorrevole” costati circa 13 milioni di euro e montati tra il mese di luglio e dicembre 2009 nelle 184 palazzine inaugurate dal premier Silvio Berlusconi nel settembre dello scorso anno. L'inchiesta, condotta dal procuratore capo Alfredo Rossini, è scattata dopo le interrogazioni parlamentari e le denunce pubbliche sull'argomento giunte sul tavolo della Procura. Gli agenti della Polizia di Stato, su delega della magistratura, nei giorni scorsi, a Roma, hanno acquisito documenti nelle sedi del dipartimento della Protezione civile e del Consiglio superiore dei lavori pubblici: soprattutto copie degli atti dell'appalto, della fornitura, del pagamento e dei montaggi del sistema “innovativo e avveniristico”. Al momento non risultano iscritti sul registro degli indagati. Il reato per il quale si sta indagando è quello relativo alle frodi nelle pubbliche forniture in quanto secondo la Procura aquilana «i dispositivi montati nelle casette antisismiche sarebbero privi dei certificati di omologazione e attestati di qualificazione», il che si traduce in un rischio alto per i residenti nelle abitazioni del progetto Case. Il senatore del gruppo misto Filippo Pastore ha sollevato anche un presunto conflitto di interessi «qualora il professor Calvi ricopra il duplice incarico di direttore dei lavori del progetto Case e di direttore dell'Istituto Eucentre di Pavia, fondato dalla Protezione civile». L'Istituto avrebbe tra i suoi partner anche due società aggiudicatarie dell'appalto delle casette antisismiche. La magistratura aquilana dovrà anche verificare la presunta mancata delibera da parte del Consiglio superiore dei lavori pubblici di un proprio parere sulla congruità, regolarità e rispondenza ai requisiti tecnici e alle norme generali sui dispositivi antisismici. Il consigliere regionale dell'Idv, Cesare D'Alessandro, tra l'altro, rileva che «per gli isolatori sismici è stato necessario un successivo intervento di protezione da polveri per evitare che nel tempo si sfasciassero». RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: CENTRO Pag. 46 Data: 11-09-2010 Il Messaggero (Civitavecchia) Due elicotteri e un Canadair per impedire che un vasto incendio facesse saltare in aria un d...

Sabato 11 Settembre 2010 Chiudi

di UMBERTO SERENELLI Due elicotteri e un Canadair per impedire che un vasto incendio facesse saltare in aria un distributure di carburante e gas. L'allarme è scattato alle 15.40 in via del Pesce Luna a Fiumicino e prima dell'arrivo delle quattro squadre di vigili del fuoco anche i cittadini hanno fronteggiato il rogo: «La paura è stata tanta racconta Enzo Chindamo, residente in vicolo Coccia di Morto, che si è improvvisato pompiere per bloccare l'avanzata dell'incendio la nostra casa ha rischiato di bruciare poi per fortuna sono intervenuti i vigili». Per colpa anche del forte sono bruciati circa 4 ettari di sterpaglie e macchia mediterranea a ridosso della pineta di Focene. Un'autobotte della protezione civile romana dell'Aval, in servizio alla Raffineria di Roma, è stata la prima ad entrare in azione, visto che Fiumicino non dispone di volontari. Gli operatori sono stati poi affiancati da quattro squadre dei vigili del fuoco, provenienti dall'aeroporto e da Ostia con al seguito una cisterna di 15 mila litri, due elicotteri e un Canadair (nella foto Ippoliti). Solo verso le 18 i residenti nel Comprensorio Pesce Luna si sono tranquillizzati. Si è comunque temuto per il distributore di carburante lungo viale Coccia di Morto, lambito dall'incendio. «All'avvicinarsi delle fiamme - precisa Salvatore Mercuriello, titolare del distributore - ho messo in sicurezza gli impianti e ho contribuito a erogare acqua ai mezzi della protezione civile». Le colonne di fumo non hanno provocato alcun disagio al traffico aereo del vicino aeroporto Leonardo da Vinci. In fumo sono finiti anche tre capannoni abbandonati, mentre le fiamme hanno sfiorato una casa in via dei Mitili. «E' stata solo la tempestiva azione dei vigili del fuoco - dice Stefano Ranghiacci, proprietario dell'abitazione al civico 112 - a scongiurare che la casa prendesse fuoco». RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: CENTRO Pag. 47 Data: 11-09-2010 Il Messaggero (Civitavecchia) Giornata molto impegnativa quella di ieri per i vigili del fuoco. Come accade spesso nelle giornate ...

Sabato 11 Settembre 2010 Chiudi

Giornata molto impegnativa quella di ieri per i vigili del fuoco. Come accade spesso nelle giornate ventose (ieri spirava un forte maestrale), si sono infatti sviluppati dei vasti incendi sia in città che a Santa Marinella. Ed è probabile, per non dire sicuro, che i roghi siano stati provocati da piromani. L'incendio più grave a Santa Marinella, divampato nel primo pomeriggio in località Ponte Nuovo, nella zona sud della cittadina. Le fiamme si sono ben presto propagate. I vigili del fuoco sono intervenuti con quattro mezzi (uno della caserma Bonifazi e gli altri giunti da Cerveteri, Anguillara e Fiumicino), coadiuvati anche dalla protezione civile di Santa Marinella e Cerveteri e dalla forestale. Al lavoro anche tre elicotteri che hanno gettato acqua nelle zone più impervie. Nonostante questo grande spiegamento di forze, sono andati distrutti 60 ettari di campagna, tra cui anche una decina di pregiata macchia mediterranea. L'altro rogo si è sviluppato intorno alle 16 in via Guastatori del Genio a Civitavecchia. In questo caso sono stati sufficienti due automezzi dei vigili del fuoco (uno della Bonifazi e l'altro di Fiumicino, rimasto in zona dopo l'intervento a Santa Marinella), che nel giro di un paio d'ore sono riusciti a domare le fiamme. Meno grave il bilancio di questo secondo incendio: solo 10 ettari di sterpaglie andati in fumo. RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: CENTRO Pag. 48 Data: 11-09-2010 Il Messaggero (Latina) Tappa conclusiva domani a Scauri della quinta edizione del "Life'n' Dance Safe Tour -...

Sabato 11 Settembre 2010 Chiudi

Tappa conclusiva domani a Scauri della quinta edizione del “Life'n' Dance Safe Tour - La notte disco della vita”, l'iniziativa di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale ideata da Luigi Magliozzi e realizzata in collaborazione con prefettura, Provincia, Astral, polizia stradale, carabinieri, finanza, vigili del fuoco, Cri, Avis, Confcommercio, Associazione Europea Familiari e Vittime della Strada e Arcidiocesi di Gaeta. Una campagna con una formula indovinata che coniuga efficacemente la prevenzione alla musica e al divertimento e che quest'estate ha portato in piazza circa 15mila persone. «Certo il “Life'n'Dance” non pretende di risolvere il problema della sicurezza stradale – afferma il suo ideatore Luigi Magliozzi - ma sicuramente anche questa estate è stato messo in campo, insieme alla prefettura, alle altre istituzioni e alle forze dell'ordine, un apparato importante affinché gli utenti della strada riflettano sul valore della vita, dono unico ed irripetibile». Domani, dunque, l'ultima tappa a Scauri, nel piazzale Sieci, dove fin dalle 18 si potrà visitare il villaggio della sicurezza stradale con postazioni e mezzi di polstrada, carabinieri, finanza, vigili del fuoco, Croce Rossa e Protezione civile “Città di Minturno”. Protagonista del villaggio il pullman azzurro della polizia, un laboratorio multimediale viaggiante a bordo del quale è possibile avere un approccio con le principali regole del codice della strada. Dalle 21 musica, animazione e proiezioni sui maxischermi di spot e cortometraggi. S.Gio. RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: CENTRO Pag. 49 Data: 11-09-2010 Il Messaggero (Ostia) Un incendio di vaste proporzioni ha semidistrutto un capannone di circa ottomila metri quadr...

Sabato 11 Settembre 2010 Chiudi

di MOIRA DI MARIO Un incendio di vaste proporzioni ha semidistrutto un capannone di circa ottomila metri quadrati della Innova, la società di distribuzione tessile a via Pian Savelli, nella zona industriale di Santa Palomba, nel territorio del comune di Roma. Le fiamme sono divampate, verosimilmente per cause accidentali, intorno alle 13,45 di ieri in una parte del capannone. A dare l'allarme sono stati gli operai che in quel momento erano fuori dall'azienda in pausa pranzo. Hanno visto il fumo uscire dai locali del magazzino e hanno chiamato il 115. I tessuti accatastati e le pedane in legno sulle quali poggiavano hanno alimentato le fiamme che in poco tempo si sono propagate a circa la metà del deposito. Sul posto sono intervenute otto squadre dei vigili del fuoco del comando provinciale di Roma, mentre un elicottero dei pompieri si è alzato in volo per perlustrare dall'alto la situazione. I vigili hanno lavorato fino a sera per spegnere l'incendio, circoscrivere le fiamme e domare i tanti piccoli focolai. Intanto da un primo sommario esame il fuoco potrebbe essere stato provocato da cause accidentali. Un corto circuito scatenato da un macchinario lasciato involontariamente acceso o l'impianto elettrico andato in tilt. I vigili del fuoco potranno chiarirlo solo dopo la bonifica dei locali coinvolti dall'incendio e dopo il sopralluogo che potrebbe essere effettuato già entro oggi. Ingenti i danni all'intera struttura, dove è crollata anche una parte del solaio di copertura. Sebbene nel deposito non ci fossero operai, tuttavia almeno quattro di loro hanno avuto bisogno delle cure dei medici del 118, intervenuti con due ambulanze, per un principio di intossicazione. Fortunatamente nessun dipendente è rimasto ferito. A quell'ora, poco prima delle 14, erano tutti in pausa pranzo e stavano per riprendere il turno di lavoro. Tra di loro solo tanta paura, che è passata solo quando hanno finito di “contarsi”, verificando che nessuno era rimasto all'interno del capannone quando è divampato l'incenndio. Sul posto sono intervenuti anche i soccorsi della protezione civile, quelli dei carabinieri della stazione del Divino Amore e di Castel Gandolfo e agenti della polizia stradale di Albano. L'azienda, considerata uno dei distributori italiani leader dei marchi più importanti del mercato internazionale, è stata inoltre pattugliata dal cielo con elicotteri di carabinieri e polizia. La zona, piuttosto impervia da raggiungere, si trova nel territorio del comune di Roma, ma al confine tra Pavona e Pomezia ed è stato necessario avere una visuale completa dall'alto a causa di un'alta cortina di fumo che in pochi minuti si è alzata dal deposito e che era visibile sia dalle città dei Castelli Romani, in particolare da Albano, sia dai centri costieri, soprattutto da Torvaianica. RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: CENTRO Pag. 50 Data: 12-09-2010 Il Messaggero (Ostia) Mezzi di soccorso di nuovo all'opera ieri mattina per soffocare i focolai dell'inc...

Domenica 12 Settembre 2010 Chiudi

di UMBERTO SERENELLI Mezzi di soccorso di nuovo all'opera ieri mattina per soffocare i focolai dell'incendio di sterpaglie e macchia mediterranea scoppiato venerdì tra via del Pesce Luna e viale Coccia di Morto a Fiumicino. «Alcuni cittadini - precisa Domenico Variale, residente a via Pesce Luna - hanno notato una decina di piccole colonne di fumo e fatto scattare l'allarme». E all'indomani dell'incendio che ha ridotto in cenere quattro ettari di erba secca s'infiamma la polemica. «Torniamo a chiedere una caserma dei vigili del fuoco per Fiumicino città - dice il consigliere comunale Paolo Calicchio (Pd) - e soprattutto l'indizione, da parte dell'amministrazione di centrodestra, dell'appalto per assegnare il servizio di protezione civile. Questo alla luce dello scambio di carte bollate con l'associazione Nuovo domani che priva oggi il Comune costiero di un gruppo pronto a intervenire in caso di necessità». Sia il Tar che il Consiglio di Stato, nei mesi scorsi, hanno imposto al Comune di attivare il servizio di protezione civile previo appalto. «Venerdì - precisa Salvatore Mercuriello, del distributore Agip - la protezione civile è stata la prima a giungere sul posto, ma con una sola e tra l'altro piccola autopompa: ha potuto fare poco contro le fiamme». In realtà i volontari provenivano dal XVI Municipio. «Eravamo in servizio - precisa il responsabile dei volontari dell'Aval, Rosario Chillo - a Pantano presso la Raffineria di Roma e ci siamo precipitati con il mezzo che avevamo». RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: CENTRO Pag. 51 Data: 13-09-2010 Il Messaggero (Pesaro) La fiera di San Nicola si è chiusa coi botti, per la precisione quelli dei fuochi d'artifi...

Lunedì 13 Settembre 2010 Chiudi

La fiera di San Nicola si è chiusa coi botti, per la precisione quelli dei fuochi d'artificio. Se poi c'è stato anche il botto - di vendite - non è dato a sapere con certificata precisione giacchè il bilancio a campione sembra più riflettere gli umori più altalenanti degli ambulanti. «La gente c'è - commentava ieri un commerciante di Ancona - e personalmente come vendita di abbigliamento non mi posso lamentare, è vero però che la crisi si fa sentire e se fino a pochi anni fa si compravano due o tre paia di jeans a 15/20 euro, adesso se ne compra un solo paio». Idem per le borse a 30 euro o per le scarpe di marca da ”outlet” a 50 euro, o per gli ombrelli a 7/10 euro da sempre il marchio di San Nicola. Del successo della tradizione più amata dai pesaresi non ha dubbi la Pesaro Parcheggi, società organizzatrice: «Generale soddisfazione degli ambulanti: nei giorni della fiera nessuno ha lasciato il posteggio, anche se le vendite sono variate in positivo o negativo in base al prodotto offerto». E sempre la Pesaro Parcheggi snocciola numeri da gran sorriso, puntando ai 280.000 visitatori totali contro i 300.000 del 2009 anno in cui la kermesse è però durata un giorno in più rispetto ai tre originari. «Dopo l'esordio del venerdì mattina reso difficile dalla pioggia si è avuta una presenza costante di visitatori al mattino e pienoni al pomeriggio e sera, una grande partecipazione rafforzata dal bel tempo del weekend». Proprio la magnifica giornata di ieri, clou di San Nicola e per di più festiva, ha calamitato lungo i viali del mare migliaia di persone, la maggior parte in bici o in scooter, tante con la navetta in servizio dal San Decenzio, ma molte in auto (ai parcheggi di via Marsala e del Curvone si è avuta una rotazione di 1.000 veicoli al giorno) con l'inevitabile blocco alla viabilità: code sulla statale 16 da Sottomonte fino a Santa Maria delle Fabbrecce e intasamenti anche nelle vie laterali, presidiate dai vigili urbani. Una decina in tutto gli agenti della polizia municipale in attività che hanno avuto il loro daffare a coordinare i servizi amministrativi e a disciplinare - coadiuvati dalla protezione civile - il traffico e la sosta (anche ieri diverse multe e carroattrezzi in movimento nelle strade di sfogo per le emergenza come viale Zara) mentre altre forze dell'ordine, come la guardia di finanza, accertavano la presenza di ambulanti irregolari. «Abbiamo organizzato una kermesse di qualità - spiega Barbara Lisi, presidente di Pesaro Parcheggi - abbinando la tradizione a iniziative culturali. Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato e uno speciale ringraziamento va all'istituto d'arte Mengaroni per il contributo offerto». L'assessore al Commercio Enzo Belloni, ugualmente soddisfatto, vuole invece ringraziare i residenti alle prese con gli inevitabili disagi «per la collaborazione e il senso di responsabilità». «Abbiamo intenzione di procedere su questa strada - conclude il direttore di Pesaro Parcheggi, Giorgio Montanari - ovvero non perdere di vista le radici di San Nicola introducendo comunque ogni anno delle novità collaterali che ne elevino la qualità». E da oggi ci si mette già al lavoro per l'edizione 2011.

Argomento: CENTRO Pag. 52 Data: 11-09-2010 Il Messaggero (Rieti) La frana si era verificata nella scorsa primavera. Un movimento consistente che lungo la provinciale...

Sabato 11 Settembre 2010 Chiudi

La frana si era verificata nella scorsa primavera. Un movimento consistente che lungo la provinciale Tancia, all'altezza del territorio del comune di Mompeo, aveva provocato un abbassamento della carreggiata in direzione Poggio Mirteto-Rieti, limitando la circolazione stradale alla sola carreggiata in direzione opposta. Ma le scuole stanno per riaprire e c'è la necessità che gli scuolabus e pullman della Cotral possano raggiungere le loro destinazioni senza percorsi aggiuntivi e lunghe perdite di tempo. A tal fine, la Provincia ha intrapreso una campagna geognostica, articolata in due carotaggi a rotazione continua, volti a verificare la solidità dei terreni interessati dalla frana. Questo per riaprire la provinciale al passaggio dei mezzi Cotral. Le indagini fin qui effettuate hanno confermato la possibilità che il transito sulla carreggiata attiva sia temporaneamente estendibile ai bus Cotral, a condizione che vengano canalizzate e allontanate il più possibile le acque meteoriche potrebbero aggravare ulteriormente l'equilibrio statico della frana. La Provincia spiega poi che «sarà necessario il transito a velocità ridotta e il costante controllo visivo degli autisti Cotral di eventuali peggioramenti ed evoluzioni del movimento franoso».

Argomento: CENTRO Pag. 53 Data: 12-09-2010 Il Messaggero (Rieti) Nessuna irregolarità sul concorso bandito nel 2008 dalla Regione per l'individuazi...

Domenica 12 Settembre 2010 Chiudi

di MARCELLO IANNI Nessuna irregolarità sul concorso bandito nel 2008 dalla Regione per l'individuazione di funzionari all'interno della Protezione civile. Almeno stando alle prove raccolte dagli investigatori su delega della Procura della Repubblica che si è attivata nelle scorse settimane dopo aver ricevuto alcuni esposti di candidati esclusi. Ma la Procura ha deciso di andare in fondo e a non escludere nulla. E così il pm titolare dell'inchiesta Antonietta Picardi ha deciso di chiedere copia delle intercettazioni telefoniche e ambientali utilizzate per l'altro filone d'inchiesta: quello sul presunto giro di corruzione per ottenere favori personali nell'ambito della ricostruzione post-terremoto che vede tra gli indagati l'assessore regionale dimissionario, Daniela Stati, con delega alla Protezione civile. E proprio per sgombrare ogni dubbio la Procura ha deciso di verificare se nelle conversazioni si sia fatto qualche accenno alla nomina di figure verticistiche all'interno della Protezione civile. Intanto in merito alla richiesta di audizione in procura del presidente del consiglio Silvio Berlusconi, avanzata nei giorni scorsi dagli avvocati Antonio Milo e Alfredo Iacone (legali degli indagati Ezio Stati, la figlia Daniela, Vincenzo Angeloni e Marco Buzzelli) si preannuncia ancora un colpo di scena. Gli avvocati, infatti, non escludono la possibilità di chiedere al pm titolare dell'inchiesta di poter sentire loro stessi il presidente del Consiglio (l'audizione è volta a verificare se corrisponde a verità, che Daniela Stati abbia esercitato pressioni per far variare l'ordinanza 3805 del 3 settembre 2009, con la 3808 del 15 settembre 2009 come sostiene l'accusa, al fine di far rientrare tra le società inserite nel documento anche Abruzzo Engineering Spa. Società che per il 30% fa capo alla Selex del manager Stornelli e che avrebbe dovuto ottenere lavori per un milione e mezzo di euro attraverso un “apposito progettino”) e di poter mettere a verbale le sue dichiarazioni o quelle dei collaboratori dello stesso Berlusconi che di fatto hanno redatto l'ordinanza. RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: CENTRO Pag. 54 Data: 12-09-2010 Il Messaggero (Rieti) Altri due "colpetti", quel tanto che basta per tenere desta l'attenzione. C&#...

Domenica 12 Settembre 2010 Chiudi

di STEFANO DASCOLI Altri due “colpetti”, quel tanto che basta per tenere desta l'attenzione. C'è ancora tensione nell'alta valle dell'Aterno per uno sciame che non accenna a diminuire, almeno sotto il profilo del numero giornaliero delle scosse. Ieri la terra ha tremato alle 2.36 della notte (magnitudo 2,4) e alle 15.49 (2). Il prefetto Giovanna Iurato, in una nota, ha fatto il punto della situazione. Sulle presunte inadeguatezze delle tensostrutture posizionate ha chiarito che «sono state apprestate dalla Regione Abruzzo, titolare della competenze di protezione civile in questa fase, sulla base delle esigenze rappresentate dal commissario e dal sub-Commissario prefettizi nel corso anche delle riunioni tenutesi presso la Prefettura nei giorni scorsi. Eventuali richieste di miglioramento delle tensostrutture in oggetto devono essere, pertanto, rappresentate alle diverse componenti dell'amministrazione regionale che potranno disporre i necessari interventi». La Iurato ha aggiunto che «è in corso di formalizzazione il provvedimento di nomina del nuovo commissario di Montereale, destinato a subentrare alla dottoressa Iolanda Rolli, la quale ha lasciato l'incarico essendole stata affidata la responsabilità di un importante ufficio del Ministero dell'Interno, nomina che non le avrebbe più consentito di assicurare una assidua presenza». Quali sono le condizioni del patrimonio edilizio della zona? Il dato disponibile è quello che riguarda gli esiti di agibilità scaturiti dai controlli effettuati sugli immobili dal 12 aprile 2009 al 19 gennaio scorso. Su 1.204 unità totali 798 (66,2%) sono risultate “A”, 183 “B” (15,1%), 29 “C” (2,4%), 175 “E” (14,5%) e 19 “F” (1,5%). Un quadro in apparenza piuttosto confortante, almeno per quanto riguarda i danni prodotti dal terremoto del 6 aprile. «L'edificio del Comune - racconta Lucia Pandolfi, sindaco di Montereale fino alla caduta dell'amministrazione - è stato recuperato solo parzialmente, visto che era stato classificato “B”. C'è poi la vicenda della Residenza sanitaria assistita su cui sono stati effettuati alcuni alvori di messa in sicurezza. Per quanto riguarda le chiese solo due o tre sono state recuperate, le altre hanno dati ingenti». Un altro capitolo importante riguarda le scuole: «È stato fatto un gran lavoro dal provveditorato alle Opere pubbliche per rendere antisismiche gli edifici di Marana e Cesaproba. Per la scuola media di Montereale è stato allestito un Musp (modulo scolastico a uso provvisorio) mentre per le elementari l'anno scorso i bambini furono trasferiti a Marana. Per quest'anno, invece, la decisione spetta al commissario prefettizio». Secondo la Pandolfi, e questo potrebbe rappresentare un problema alla luce dello sciame sismico, «diverse verifiche di agibilità devono ancora essere effettuate». Ancora viva, intanto, la polemica scaturita dalle dichiarazioni di Bertolaso («Serve un terzo commissario perché gli altri due lavorano part-time e il sindaco dovrebbe organizzare meno notti bianche e fare più notti in bianco a lavorare»). Bruno Evangelista, di Alleanza per l'Italia, ha detto che «le polemiche appassionano forse il cosiddetto palazzo, ma certamente interessano poco e niente, se non per i riflessi negativi, i tanti abruzzesi che aspettano risposte ai loro bisogni». RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: CENTRO Pag. 55 Data: 12-09-2010 Il Messaggero (Rieti) La maggioranza farense e il consigliere, già dissidente, Pietro Terrasi (Idv) sono in l...

Domenica 12 Settembre 2010 Chiudi

di RAFFAELLA DI CLAUDIO La maggioranza farense e il consigliere, già dissidente, Pietro Terrasi (Idv) sono in linea: sì, telefonica. Se qualcuno avesse dubbi sulla solidità e la durata del sodalizio tra il rappresentante dell'Italia dei valori e la maggioranza del Comune di Fara, la delibera di giunta 185 del 26 agosto li spazzerà via in pochi secondi. Non solo Terrasi il 10 giugno scorso ha riallacciato i rapporti con il sindaco Vincenzo Mazzeo con il quale aveva rotto all'indomani delle elezioni comunali, fino ad arrivare a prendere le distanze dalla compagine con la quale si era presentato alle consultazioni ed era stato eletto, presentando in alcuni casi anche esposti per contestare l'operato della giunta. Addirittura, il 10 giugno a lui il primo cittadino aveva espresso fiducia affidandogli incarichi che riguardano la sicurezza e la protezione civile. Stessi incarichi che, nella gestione di alcune problematiche, lo avevano portato a scontrarsi, durante l'ultima festa del Pd, col vicesindaco Gabriele Picchi che lo accusava di essere «ondivago e non si sa se realmente parte della maggioranza». E invece, non solo Terrasi è membro a tutti gli effetti della squadra di governo, ma a tre mesi dall'acquisizione della delega vanta anche due primati: unico consigliere con delega e unico consigliere ad aver diritto al telefono di servizio. Oltre ad alcuni dipendenti, al sindaco, al vice e agli assessori, anche Terrasi dal 26 agosto può usufruire del cellulare istituzionale. Nella delibera votata all'unanimità dalla giunta Mazzeo la concessione viene ritenuta necessaria e opportuna in virtù della veste pubblica e delle funzioni che vengono a lui delegate. Così anche Terrasi, per tutta la durata dell'incarico che, salvo imprevisti, coinciderà con il periodo della legislatura, potrà effettuare chiamate istituzionali. Proprio come i suoi colleghi di maggioranza. E' o non è uno di loro? RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: CENTRO Pag. 56 Data: 13-09-2010 Il Messaggero (Rieti) Le polemiche, come lo sciame sismico, non finiscono mai. Un articolo del geologo gallese Gar...

Lunedì 13 Settembre 2010 Chiudi

di CLAUDIO FAZZI Le polemiche, come lo sciame sismico, non finiscono mai. Un articolo del geologo gallese Gareth Fabbro, in cui venivano messi a confronto gli eventi sismici dell'Aquila e di Christchurch, individuando la causa della differenza del numero di vittime (308 in Abruzzo, due soli feriti gravi in Nuova Zelanda) nella corretta applicazione dei regolamenti edilizi, ha sollevato, sul sito Abruzzo24ore, prima la replica di Antonello Ciccozzi e poi la controreplica di Warner , dirigente di ricerca dell'Ingv, e di Giulio Petrilli, responsabile provinciale del dipartimento diritti e garanzie del Pd, che ha diffuso l'articolo di Fabbro perché serva «da spunto di riflessione e pratica per il futuro». Marzocchi, dopo aver stigmatizzato alcune frasi di Ciccozzi, ritenute «offensive e supponenti», sottolinea che «la lettera segue un anno e più di critiche piovute sul mondo scientifico», dovute a «una scarsa qualità dell'informazione scientifica che raggiunge i cittadini». «È necessario aprire un confronto più continuo e approfondito fra sismologi e giornalisti - dice Marzocchi - per giungere al più presto almeno a una maggiore chiarezza e a una corretta interpretazione delle nostre ricerche». «Senza entrare nel merito dell'articolo di Gareth Fabbro, in senso stretto nessun terremoto è confrontabile con altri poiché esistono sempre delle differenze che caratterizzano ogni evento - prosegue Marzocchi -, Ciccozzi riporta a esempio che il terremoto di Christchurch è avvenuto a 50 chilometri dalla città, mentre quello del 6 aprile è avvenuto in prossimità dell'Aquila. In realtà sarebbe anche opportuno ricordare che il terremoto di Christchurch è approssimativamente 30 volte più grande di quello dell'Aquila e che la distanza a volte non è indicativa. Ad esempio il terremoto di Port Au Prince (Haiti) è avvenuto con epicentro a decine di chilometri dalla città, ma i danni creati non sono diversi da quelli che avrebbe potuto fare se l'epicentro fosse stato esattamente sotto la città. Penso che il confronto tra terremoti (non necessariamente quello dell'Aquila e Christchurch) sia comunque opportuno. Sorprendentemente, quando un terremoto, anche grande come quello di Christchurch, non crea morti, è una “non notizia” e viene scarsamente riportata dai mass media. In realtà sono proprio i “non morti” e il confronto con altri terremoti a creare la notizia. Infatti, anche se questo terremoto ha avuto caratteristiche diverse da quello dell'Aquila, i morti non ci sono stati perché la Nuova Zelanda ha una regolamentazione antisismica molto buona (anche in Italia c'è), ma soprattutto tutti la rispettano e ci sono i controlli di routine fatti dagli enti preposti e questo in Italia non avviene. Il messaggio di tale confronto è proprio nella diversa prevenzione. Tornando alla “distanza”, se il terremoto dell'Aquila avesse avuto la stessa magnitudo (cioè energia liberata) di quello di Christchurch, altre città, anche molto importanti e distanti dall'epicentro avrebbero subito danni importanti. Roma nel suo passato ha subito danni importanti (non ultimo al Colosseo) proprio da terremoti come quello di Christchurch avvenuti nell'Appennino laziale, abruzzese e umbro: per i terremoti del 1703, ad esempio, di magnitudo stimata intorno a 6.7-6.8, Roma ha avuto effetti del grado VII “Mercalli”. Ovviamente il nostro patrimonio storico e culturale è fragile e non paragonabile con quello della Nuova Zelanda, ma è certo che situazioni come la Casa dello studente all'Aquila o la scuola a San Giuliano nel Molise (terremoto del 2002) non sarebbero mai successe in Nuova Zelanda». «La critica all'utilizzo della scala Mercalli nel documento citato da Ciccozzi è sbagliata e frutto di una scarsa conoscenza del problema - conclude Marzocchi -. La scala Mercalli (e le sue varianti) sono state calibrate per “classificare” il danno agli edifici e, più in generale, gli effetti dei terremoti. Ma esse vengono usate internazionalmente (dagli Usa e dalla Nuova Zelanda oltre che da noi) anche per produrre in tempo reale scenari di danno probabilistici, indispensabili per orientare gli interventi immediati dei soccorsi». Replica a Ciccozzi anche Petrilli: «Ciccozzi si erge a depositario di verità e bolla altre tesi e altri dati scientifici come fandonie. Intanto il terremoto a Christchurch era a trenta e non cinquanta chilometri dalla città come lui sostiene, equivale a dire la stessa distanza tra Poggio Picenze, Villa Sant'Angelo e L'Aquila, tre luoghi dove purtroppo l'evento sismico ha fatto delle vittime. La magnitudo a Christhchurch è stata più forte di quella dell'Aquila 7,1 che compensa la distanza degli epicentri. Ciccozzi non parla assolutamente di edifici costruiti male all'Aquila e invece secondo me non ci serve la scienza

Argomento: CENTRO Pag. 57 Data: 13-09-2010 Il Messaggero (Rieti) Le polemiche, come lo sciame sismico, non finiscono mai. Un articolo del geologo gallese Gar... a capire che se un edificio è crollato e un altro sulla stessa via a cinque metri di distanza no, qualcosa in quello crollato non andava. Se dire questo vuol dire danneggiare l'immagine della città allora ritengo che la cultura di mettere la testa sotto la sabbia è di gran lunga peggiore». RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: CENTRO Pag. 58 Data: 11-09-2010 Il Messaggero (Umbria) Sono circa 1.700, di cui 400 nel territorio comunale di Spoleto, le richieste di sopralluogo avanzat...

Sabato 11 Settembre 2010 Chiudi

Sono circa 1.700, di cui 400 nel territorio comunale di Spoleto, le richieste di sopralluogo avanzate al centro di coordinamento regionale della protezione civile dopo lo sciame sismico delle ultime settimane. Il numero più rilevante di domande è stato presentato nel territorio dei sette Comuni dell'Unione, con Montefalco, Castel Ritaldi, Giano dell'Umbria e Gualdo Cattaneo in testa. Ieri mattina i tecnici e gli amministratori dei territori vicini all'epicentro, localizzato quasi sempre nel distretto sismico dei Monti Martani, si sono ritrovati a Castel Ritaldi per fare il punto della situazione e decidere il da farsi. «Circa la metà dei sopralluoghi - è stato riferito - restano da fare». Per questo la Regione ha ribadito che metterà a disposizione dei Comuni il proprio personale per facilitare questa prima fase di determinazione del danno. I termini per presentare l'apposita modulistica sono nel frattempo scaduti anche se, è stato spiegato, non sono così perentori, visto che lo sciame sismico è ancora in atto. I singoli casi, quindi, relativi presumibilmente a lesioni determinate di recente, verranno valutati con la dovuta attenzione. Nei prossimi giorni, intanto, la presidente della Regione Catiuscia Marini andrà a Roma per vedere come superare le criticità. «Abbiamo scelto la via responsabile - ha detto il sindaco di Castel Ritaldi Andrea Reali - e non chiederemo lo stato di calamità naturale. Non ci sono fortunatamente i presupposti, ma questo non vuol dire che il danno non ci sia stato. Problemi ci sono stati e in modo diffuso: cercheremo di dare risposte mirate e su questo la Regione ci ha dato ampie garanzie». Sempre la Regione, probabilmente attraverso i fondi della protezione civile, potrebbe farsi carico dei primi interventi di messa in sicurezza, sollecitati in varie zone dei Comuni colpiti dal sisma. Ila.Bo. RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: CENTRO Pag. 59 Data: 12-09-2010 Il Messaggero (Viterbo) Vasto incendio nel primo pomeriggio di ieri a Montalto Marina. Il fuoco si è sviluppato in Via ...

Domenica 12 Settembre 2010 Chiudi

Vasto incendio nel primo pomeriggio di ieri a Montalto Marina. Il fuoco si è sviluppato in Via Litoranea, lungo la strada che conduce in località Torre di Maremma. Le fiamme alimentate dal forte vento, hanno desertificato circa quattro ettari di un campo di grano e minacciato una zona molto sensibile. È infatti nelle vicinanze di una delle grandi pinete del litorale, che si trova a poche decine di metri. La segnalazione dell'incendio è arrivata alla sala operativa della Protezione civile di Montalto: il fumo era visibile a chilometri di distanza. Tre autobotti antincendio della Prociv ed una dei vigili del fuoco del distaccamento di Tarquinia, sono intervenute per cercare di domare le fiamme. Momenti di panico per gli occupanti di un'abitazione, il rogo ha raggiunto quasi la soglia di casa: le persone all'interno sono dovute fuggire in attesa che le squadre antincendio terminassero l'intera lo spegnimento. I soccorsi hanno dovuto lavorare tre ore per bonificare e mettere in sicurezza l'intera area. Bloccata la circolazione stradale fino al tardo pomeriggio dai carabinieri e dalla polizia locale. M.Fel.

Argomento: CENTRO Pag. 60 Data: 11-09-2010 La Nazione (Lucca) Cessione dello scalo riunione imminente L'idea di Baronti: «Un laboratorio»

CAPANNORI PIANA pag. 17 TASSIGNANO IL SILENZIO assoluto, le notizie frammentate, «gli stop» veri o presunti rendono il «giallo» del passaggio delle consegne dell'aeroporto di Tassignano decisamente avvincente. Saltata la riunione dei soci prevista ad inizio settimana, il silenzio sulla cessione dei russi ai nuovi (e misteriosi) compratori è calato di nuovo. Così mentre fonti ben informate fanno sapere che presto potrebbe essere riconvocata l'assemblea per delibare il passaggio delle consegne , il sindaco Del Ghingaro ha imformato la seduta consiliare degli ultimi sviluppi. «La situazione è ancora in divenire» ha detto il primo cittadino confermando però (di fatto) la probabile cessione delle quote dai russi ad una società italiana. INTANTO, sull'argomento è intervenuto anche Eugenio Baronti di Sinistra per Capannori. «Trasformiamo l'aeroporto propone Baronti in un laboratorio internazionale di ricerca e di innovazione per la sostenibilità». «Siamo favorevoli al mantenimento dell'aeroporto aggiunge per salvaguardare l'area da un possibile e probabile assalto della speculazione ma chiediamo uno sviluppo dolce e sostenibile che passa attraverso il mantenimento e il potenziamento della sua attuale funzione di pubblica utilità come centro della protezione civile e servizio antincendio, ma chiediamo anche che si proceda al più presto a realizzare, nella struttura aeroportuale, il polo internazionale di innovazione dell'aeronautica leggera». «L'aeroporto di Tassignano conclude dovrà diventare il centro dimostrativo internazionale della nuova aeronautica leggera del futuro». Saverio Bargagna

Argomento: CENTRO Pag. 61 Data: 11-09-2010 La Nazione (Lucca) «Sepolti dal fango, alluvione annunciata»

CRONACHE pag. 14 Apocalisse ad Atrani, continuano le ricerche della ragazza portata via dall'acqua ATRANI (Salerno) APOCALISSE ad Atrani. Un'intera giornata di pioggia è bastata per mettere in ginocchio il piccolo centro della Costiera Amalfitana. Cittadina distrutta per l'esondazione del torrente Dragone e una giovane barista dispersa: un bilancio che fa, di nuovo, crescere l'allarme sulla fragilità sull'assetto idrogeologico dell'intera area turistica. Tutto è iniziato giovedì sera quando, a seguito dell'esondazione del torrente, la piazzetta del piccolo centro marino (un paese di pescatori di 900 abitanti che si riempie d'estate), il fango ha trascinato a valle detriti, una ventina di automobili e moto e anche una barca tirata a secco. Una valanga di fango che ha invaso anche il bar «La risacca» in cui si trovavano i proprietari (padre e figlio, Lello e Antonio Rispoli) e la giovane Francesca Mansi, una laureata in Economia del turismo che, per non gravare sulla famiglia, lavorava in quell'esercizio. «Eravamo convinti che il fango, entrato violentemente nel locale, l'avesse sorpresa e soffocata racconta Antonio Rispoli Abbiamo scavato nel negozio, pieno di melma all'inverosimile, credendo di trovarla li, ma così non è stato. Mio padre ha trovato scampo aggrappandosi a un lampadario. Francesca, probabilmente ha scelto di uscire e il fiume di fango non le ha lasciato scampo». I CONTROLLI, già dalla mattinata, si sono spostati in mare: è possibile che la ragazza sia stata trascinata in acqua e sia annegata. Gruppi di sub dei carabinieri sono al lavoro da ore per recuperare il corpo, ma l'acqua è torbida. ARRIVA Raffaele, il padre della ragazza, in lacrime: «Ho saputo quanto era accaduto attraverso internet, guardando un video su Facebook, e sono subito corso qui», dice Mansi che sei anni fa ha perso la moglie. Poi il pensiero va a Francesca: «E' solare, aperta. È laureata in economia del turismo, indirizzo manageriale. Aveva terminato uno stage di sei mesi in Spagna e da inizio luglio e faceva la barista per guadagnare qualcosa. Francesca mi è stata portata via dalla natura, dalla sfortuna, ma soprattutto, dall'incuria del territorio. Per lei mi darò da fare affinché tutto il sistema si muova per fare qualcosa sottolinea qualcosa di concreto. Su questo insisterò sicuramente anche in nome di altre vittime, altri giovani che hanno perso la vita in circostanze analoghe». NON È la prima volta che Atrani paga un prezzo di vite umane. Il 2 gennaio scorso un masso caduto per uno smottamento uccise lo chefdi un ristorante che si trova proprio sulla punta a mare del paesino. Niente a che vedere con il disastro in Costiera Amalfitana del 1954: 300 morti. Dopo la tragedia, le polemiche. Per la geologa Nicoletta Santangelo dell'università di Napoli Federico II, è una «tragedia annunciata». «La grande massa avrebbe dovuto normalmente defluire ha spiegatto ma il letto del fiume è stato coperto con una strada e la parte finale è stata completamente edificata».

Argomento: CENTRO Pag. 62 Data: 12-09-2010 La Nazione (Lucca) Volontariato protagonista della «Festa dell'aria»

CAPANNORI PIANA pag. 11 IN MOSTRA 170 ASSOCIAZIONI PARTECIPANTI CENTINAIA di volontari capannoresi saranno impegnati oggi nella festa delle associazioni, circa 170, iscritte al Forum del Comune, a cura del Municipio e inserita nell'ambito della «Festa dell'Aria». Il programma è davvero intenso. In serata, alle 21, esercitazione di protezione civile con le Misericordie di Capannori, Marlia, Massa Macinaia, San Giusto e la sezione di Guamo della Croce Verde. Dopo la passeggiata lungo le vie d'acqua del Compitese, alle 9.30 è in programma la Passeggiata del Forum di Capannori. Alle 10 nella sala del consiglio comunale è prevista l'inaugurazione della mostra curata dall'associazione Ponte sulla tradizione del fagiolo in Lucchesia e la presentazione del libro «Le pratiche della campagna lucchese» del marchese Antonio Mazzarosa. Sempre alle 10 per gli appassionati di archeologia ci sarà una visita guidata agli scavi del sito romano di via Martiri Lunatesi. Nel pomeriggio alle 15.30 apriranno gli stand, ben 34, che saranno una vera e propria vetrina delle associazioni e avrà luogo la presentazione delle squadre di pallavolo della «Nottolini». Alle 16.30 breve concerto della Filarmonica «Giacomo Puccini» di Segromigno in Monte. Spazio alla danza intorno alle 17 a cura dell'associazione sportiva dilettantistica «Gym star», mentre alle 18 si potrà ascoltare un concerto della corale di Verciano e alle 19 si replica con la Corale Catalani. M.S.

Argomento: CENTRO Pag. 63 Data: 11-09-2010 La Nazione (Massa - Carrara) «Elevato rischio idrogeologico a Frangola»

CRONACA MASSA pag. 4 DENUNCIA MASSA ABUSI e rischi idrogeologici nel versante della Brugiana: il consigliere Stefano Benedetti (Pdl) chiede se le autorità competenti «sono a conoscenza di tali situazioni e delle emergenze che ne derivano e come intendano attivarsi presso gli enti preposti, affinché si realizzi un intervento celere per la messa in sicurezza della zona». Chiede inoltre «un monitoraggio su tutte le tombature per accertare eventuali abusi». Sotto i riflettori c'è via del Molino a Frangola, «da mesi inondata di acqua proveniente da una gora tombata tanti anni fa da alcuni cittadini che deviarono il corso di parte del torrente Bargana per irrigare i campi della zona. Molto probabilmente, la tombatura si é rotta in alcuni punti e, con l' acqua, fuoriescono anche liquami». Benedetti è preoccupato in quanto teme che "durante la stagione invernale possa accadere quanto é già accaduto nella zona di Ricortola il 29 e 30 di luglio scorso, con lo straripamento del torrente che ha causato seri danni». Denuncia infine la presenza, nella zona da Frangola a Lavacchio, di «un abusivismo edilizio sfrenato che sta mettendo seriamente a rischio la zona», e ricorda che «il comitato tecnico dell'Autorità di Bacino Toscana Nord, dopo aver vincolato per molti anni il territorio, ha permesso la costruzione di migliaia di metri cubi in zone ad alto rischio».

Argomento: CENTRO Pag. 64 Data: 11-09-2010 La Nazione (Massa - Carrara) Dragaggi sul fiume Magra, enti ancora divisi

PRIMA SARZANA pag. 15 Comune e Provincia li vogliono, l'Autorità di Bacino preferisce le arginature IL DOPO BERTOLASO NUOVO VERTICE PER AFFRONTARE L'EMERGENZA «CANAL GRANDE» RIUNIONE Bertolaso mentre saluta le persone che giovedì lo aspettavano e i presenti durante l'incontro E SUL DRAGAGGIO gli enti ancora si dividono. La soluzione prospettata per ridurre il rischio esondazione del fiume Magra continua ad avere due correnti di pensiero opposte. E se il Comune di Ameglia ha definito il dragaggio la «partita delle partite» sottolineandone la massima urgenza facendosi portavoce anche della linea della Provincia, sul fronte Autorità di Bacino ancora emergono alcune resistenze. Lo stesso segretario Alessandro Fignani, nell'incontro svoltosi l'altro pomeriggio con il capo del dipartimento nazionale della Protezione Civile Guido Bertolaso, ha ribadito l'interesse verso le arginature considerate più sicure nel processo di mitigazione del rischio alluvioni e meno costose sia del dragaggio che delle casse di laminazione. Fignani ha voluto inoltre ribadire che gli interventi programmati dal Genio Civile sul fronte lunigianese, consistenti nella realizzazione di argini per proteggere gli abitati di Aulla, avranno la massima attenzione a valle (chiaro riferimento alla foce del Magra) rispondendo così alla perplessità e timori più volte emersi. Le operazioni di ripulitura del fondale del fiume, almeno nella parte terminale, sono comunque il prossimo passaggio previsto dalla Provincia della Spezia. Dopo aver ultimato il lotto 8 e iniziato l'argine numero 9, a fine settembre dovrebbero partire i lavori di dragaggio di circa 55 mila metri cubi di fondale che consentiranno sia la navigabilità del fiume che l'avvio di un'opera ritenuta fondamentale per la mitigazione del rischio esondazioni. Per un intervento di maggior consistenza sarebbero però necessari almeno 7 milioni di euro, cifra attualmente non disponibile. E per questo sia da parte dell'amministrazione comunale che dalla Provincia della Spezia è tornata a farsi largo l'idea di un consorzio pubblico-privato che consenta di intervenire direttamente nelle operazioni di dragaggio senza attendere finanziamenti da parte degli enti. Ma il progetto prenderebbe ancor più consistenza qualora venisse consentita la vendita del materiale estratto. Ieri mattina intanto si è tenuta in Comune ad Ameglia la prima conferenza di servizi, alla quale hanno partecipato, oltre al sindaco Umberto Galazzo, la Provincia della Spezia, la Capitaneria di Porto e l'Autorità di Bacino per affrontare il progetto relativo al Canal Grande. Allo studio l'installazione di nuove idrovore che consentano di tener sotto livello di guardia il livello del corso d'acqua che taglia Fiumaretta prima di sfociare a mare. Tornando a giovedì, a margine dell'incontro, sollecitato sia dal sindaco Galazzo che dal rappresentante del Pdl Giacomo Giampedrone in un forcing unito davvero inusuale, visto l'antagonismo tra le due opposte linee politiche, Guido Bertolaso ha voluto complimentarsi con i rappresentanti dei volontari della Protezione Civile e della squadra antincendio boschivo del Comune di Ameglia impegnati da sempre sia sul fronte alluvioni che nella lotta al fuoco. Ieri ed oggi infine le bandiere del municipio e quella «Blu» indicante la qualità delle spiagge di Fiumaretta sono state a ammainate in segno di lutto e ricordo di Angelo Vassallo sindaco di Pollica ucciso in un agguato. Massimo Merluzzi Image: 20100911/foto/5010.jpg

Argomento: CENTRO Pag. 65 Data: 11-09-2010 La Nazione (Massa - Carrara) Troppe frane, il Comune batte cassa

SARZANA pag. 16 Preoccupa la situazione della collina. Servono fondi per gli interventi' ASSESSORE Massimo Baudone TANTE frane, pochi soldi per sistemarle. E di fronte ai sistematici problemi in arrivo ad ogni pioggia, il Comune chiede agli altri enti un aiuto concreto per sanare una situazione potenzialmente sempre più pericolosa. La pioggia dell'altro giorno ha causato l'ennesima frana a Prulla, seguita dalle immancabili proteste dei residenti. «Conosciamo il problema dice l'assessore ai lavori pubblici Massimo Baudone già verificatosi già a giugno in un'area dove sono in corso lavori di ristrutturazione a una bifamiliare. Avevamo fatto una riunione con i proprietari per valutare la situazione». Sulla base di quell'incontro l'ufficio tecnico del Comune di Sarzana aveva emesso un'ordinanza di sospensione dei lavori prontamente eseguita dalla ditta costruttrice che ha anche iniziato i lavori di rinforzo e contenimento della collinetta. «Probabilmente dice Baudone proprio mettendo in sicurezza la zona, con il continuo movimento di terra e mezzi, si è verificato lo smottamento di terreno. Continuiamo a tenere sotto controllo la zona e stiamo cercando di fare un quadro di insieme della collina per programmare gli interventi». Il tutto però facendo i conti con le esigue finanze dell'amministrazione comunale. «Da soli non possiamo farcela, nei prossimi giorni scriverò al ministro dell'ambiente, al sottosegretario alla Protezione civile e al presidente della Regione per chiedere che vengano sbloccati i fondi destinati alle regioni. La situazione situazione della nostra collina è seria, abbiamo una serie di frane sulle quali il Comune da solo non può metter mano. E non è possibile vedere franare tutto dopo solo due ore di pioggia». Claudio Masseglia Image: 20100911/foto/5020.jpg

Argomento: CENTRO Pag. 66 Data: 12-09-2010 La Nazione (Massa - Carrara) Dragaggi, il Pdl vuole farli al più presto «Servono a monte e a valle del ponte» SARZANA pag. 19 AMEGLIA DOPO BERTOLASO IL GRUPPO CONSILIARE RILANCIA LA «PALLA» ALLA REGIONE «E' IL MOMENTO di finirla con le continue divergenze di strategia tra enti e organismi competenti alla messa in sicurezza del Magra. I cittadini amegliesi e le attività produttive della zona sono ormai inermi dopo anni di abbandono». A parlare così sono i consiglieri comunali del Pdl Giacomo Raul Giampedrone, Andrea De Ranieri e Emanuele Cadeddu che ieri pomeriggio sono intervenuti nel dibattito apertosi sui dragaggi tra Comune e Provincia da una parte e Autorità di bacino dall'altra dopo la visita di Bertolaso. «Il progetto delle arginature sottolineano gli esponenti della minoranza non può prescindere da un dragaggio serio sia a monte che a valle del ponte della Colombiera. Togliere 55 mila metri cubi di fondale al fine di consentire la navigabilità, è senza dubbio positivo perché comporta un beneficio per le attività nautiche e cantieristiche della zona ma, dobbiamo dirlo, servirebbe a poco per quanto riguarda la mitigazione del rischio esondazioni». Il Pdl interviene anche sull'ipotesi lanciata dal Comune di Ameglia e dalla Provincia di costituire un consorzio misto che possa vendere la sabbia prelevata dal fondale del Magra per autofinanziarsi. «Non ci appassiona lo studio delle modalità commerciali con cui si dovrebbe svolgere l'eventuale gestione del materiale dragato ma siamo invece appassionati a tutto ciò che può contribuire alla reale messa in sicurezza delle frazioni del Piano di Ameglia, Bocca di Magra e Fiumaretta. Sicuramente commentano i tre consiglieri un dragaggio a tutto campo senza se e senza ma potrebbe essere un buon viatico al di la del necessario e urgente completamento delle opere di arginature». Tornando alla visita del sottosegretario Bertolaso, il Pdl prima ricorda di avere «fortemente contribuito» al forcing che ha portato alla visita «inizialmente non prevista», poi ribadisce l'auspicio che l'impegno del Capo della Protezione Civile porti allo sblocco dei 24 milioni di euro per la Liguria nel più breve tempo possibile. «Dopodichè concludono i consiglieri Pdl il Governo avrà fatto la propria parte e gli alibi per gli amministratori interessati saranno finalmente terminati. La palla passerà subito alla Regione Liguria per la ripartizione dei fondi ai comuni danneggiati e poi agli enti esecutori che da almeno 7 anni peccano di inerzia nel completamento delle opere». A.Lup.

Argomento: CENTRO Pag. 67 Data: 12-09-2010 La Nazione (Siena) Sono in arrivo tre nuovi mezzi

POGGIBONSI pag. 10 MISERICORDIA GRANDI alla Misericordia. In arrivo tre nuovi mezzi: un pullmino Peugeot per il trasporto dei disabili, una Renault donata dal gruppo donatori di sangue Fatres e un fuoristrada per la protezione civile. I tre nuovi veicoli saranno inaugurati oggi durante la Festa di San Gregorio Magno, patrono della Misericordia. La giornata inizierà alla 9,30 con il ricevimento delle autorità alla basilica di San Lucchese, dove alle 10,30 sarà distribuito il «Pane della fraternità» e avverrà la cerimonia della vestizione dei nuovi confratelli della Misericordia. Seguiranno la benedizione dei nuovi mezzi e la sfilata per le strade della città. Image: 20100912/foto/273.jpg

Argomento: CENTRO Pag. 68 Data: 12-09-2010 La Nuova Ferrara presidente della protezione civile stroncato da infarto fulminante

Comacchio in lutto per l'improvvisa morte di Giuseppe D'Agostino

COMACCHIO. Un grave lutto ha colpito ieri la comunità comacchiese. Giuseppe D'Agostino, 54 anni, presidente della locale sezione della protezione civile, è stato stroncato da un malore. D'Agostino soffriva da tempo di disturbi cardiocircolatori. Nel pomeriggio di ieri, a quanto pare, un infarto fulminante gli è stato fatale. Vano è stato il trasporto presso l'ospedale San Camillo, dove la salma si trova tutt'ora: ancora non si conosce la data delle esequie. Nato a Cellino San Marco, in provincia di Brindisi, lascia la moglie e due figli. D'Agostino si era congedato 10 anni fa dalla Guardia di Finanza ed era stato riconfermato alla carica di presidente della protezione civile Trepponti lo scorso agosto, durante il rinnovo del direttivo dell'associazione. Già in serata la triste notizia ha fatto il giro della cittadina, suscitando e grande sgomento e dolore. Fino alla sua improvvisa scomparsa D'Agostino si stava alacremente impegnando per far crescere l'associazione, attraverso nuomerosi corsi di formazione per i soci. Lui stesso era diventato istruttore di unità cinofila, destinata alle ricerche in superficie e sotto le macerie. Pur priva del suo presidente, la protezione civile Trepponti di Comacchio porterà avanti con la stessa dedizione tutte le attività già avviate e programmate per la tutela del territorio e la salvaguardia dei cittadini: il prossimo impegno che coinvolgerà molti iscritti riguarda il servizio di assistenza al Balloons Festival di Ferrara.

Argomento: CENTRO Pag. 69 Data: Estratto da pagina: 13-09-2010 La Nuova Ferrara 15 volontariato in lutto per d'agostino

- Provincia

L'attività nella Protezione civile era una missione. Attesi domani i funerali COMACCHIO. Il volontariato e la protezione civile di Comacchio sono in lutto per la scomparsa di Giuseppe D'Agostino, il presidente 54enne della sezione comacchiese della protezione civile. I funerali non sono ancora fissati, ma dopo le pratiche burocratiche di rito, dovrebbero svolgersi domani. La scomparsa di Giuseppe D'Agostino lascia in tanti senza parole. Primi tra tutti gli amici della neonata associazione di Protezione civile Treponti che lui stesso presiedeva. Gli stessi che lo aspettavano sabato scorso, quando un malore lo ha improvvisamente strappato alla vita, quando si stava preparando a raggiungere la sede di via Collettore Adige 3, sede della Protezione Civile di Comacchio. Giorni prima, con le sue parole, lasciate al taccuino nell'ultima intervista, aveva spiegato con orgoglio e passione la sua attività. Quella dell'associazione che lui stesso aveva sostenuto, facendola nascere e crescere, che dal dicembre 2009 ad oggi conta già 75 iscritti. Proprio a la Nuova aveva voluto illustrare le tappe di un cammino che stava già producendo risultati notevoli e con orgoglio ci aveva detto: «Venite a visitare la nuova sede» e mentre gli brillavano gli occhi aggiungeva: «abbiamo preso i cuccioli di pastore tedesco da avviare in ottobre all'addestramento per le ricerche tra le macerie, in caso di calamità». E lui guardandosi alle spalle spiegava: «A febbraio è stata inaugurata questa sede Intercomunale, denominata Centro Operativo Misto 1, che in caso di eventi atmosferici potrà essere chiamata ad intervenire con le forze dell'ordine» aveva detto con soddisfazione, spiegando che gli iscritti erano stati avviati a corsi di formazione ad hoc per l'avvistamento di incendi boschivi e per la conduzione di cani, nonché per la guida del fuoristrada. E tante altre attività. «E' solo l'inizio - diceva - perchè il gruppo ha tanti progetti da portare avanti: organizzeremo altri corsi di formazione base e di ulteriore specializzazione, faremo incontri con altre associazioni di volontariato e di Protezione Civile». Parlava al futuro. Ma queste parole non sono una beffa: perchè tanti lavoreranno per realizzare i suoi progetti.

Argomento: CENTRO Pag. 70 Data: Estratto da pagina: 13-09-2010 La Nuova Ferrara 12 il 13 settembre 1536 alle ore 21.30 un fulmine colpì la torre di rigobello e l'incendio ...

- Agenda e Lettere

Il 13 settembre 1536 alle ore 21.30 un fulmine colpì la torre di Rigobello e l'incendio che ne scaturì fece crollare i solai. La torre doveva fungere da archivio perchè il cronista dell'epoca sostiene che nell'incendio sono state divorate dalle fiamme preziosi documenti del XV e della prima metà del XVI secolo. Da una lettera di Alessandro Guarini, inviara al duca Ercole II, del 2 ottobre 1553 si ha memoria di un altro incendio che colpì la torre di Rigobello nel medesimo anno 1553 nel quale andarono distrutte molte carte e lettere di Pellegrino Prisciani scritte tra il 1482 e il 1491, altre dell'Ariosto e molte dell'Equicola nel periodo in cui fungeva da segretario ducale. Archivio storico italiano della deputazione di storia e patria della Toscana

Argomento: CENTRO Pag. 71 Data: Estratto da pagina: 13-09-2010 La Nuova Ferrara 7 incendio doloso e danni in piscina

- Cronaca

Rotti i vetri e bruciate le strutture elastiche per il salto acrobatico IL RAID Sono stati forzati i lucernai in via Bacchelli per entrare all'interno dell'impianto comunale Non chiamateli solo vandali o piromani. Quelli che hanno fatto il raid alla piscina comunale di via Bacchelli sabato notte sono balordi ma con un alto tasso di criminalità. Incendi e devastazioni per una notte brava che ha distrutto il lavoro di alcune persone e che ha fatto tornare l'incubo delle incursioni nelle strutture del parco urbano, a lungo saccheggiate questa estate. A dare l'allarme ieri mattina poco prima delle 10 è stato Gianfranco Chierici che da 22 anni svolge l'attività di custode della piscina prima e poi del centro per il salto acrobatico. E' stata un'autentica mazzata quando ha visto che metà delle strutture elastiche è andata distrutta da un incendio doloso. «Sono arrivato - spiega l'uomo - che fumava ancora una parte dei materassi. La struttura in gomma è andata distrutta, rimangono solo le molle in metallo annerite dal fumo e dal fuoco con migliaia di euro di danni. E dire che durante la notte faccio spesso dei controlli per evitare le ripetute azioni vandaliche, ma purtroppo non mi sono accorto di nulla». L'incendio deve aver lentamente bruciato buona parte della struttura e all'arrivo di Chierici ormai non c'era più nulla da fare. Ma i malviventi non si sono solo limitati a sfogare i loro brutali istinti al centro per il salto acrobatico, ma sono entrati in azione anche nella vicina piscina al coperto di via Bacchelli. Hanno lanciato pietre e bottiglie di birra per spaccare le vetrate rinforzate negli spogliatoi e nelle docce delle donne. Hanno provocato danni ma non delle brecce sufficienti per entrare all'interno della piscina. A quel punto sono saliti sul tetto ed hanno forzato tutti e quattro i lucernai penetrando all'interno della struttura. Al primo sopralluogo effettuato da un dipendente della società Sportiva che gestisce l'impianto si sono visti i segni della manomissione dei lucernai con in terra alcuni rivestimenti. Non hanno portato via nulla di valore, anche perché all'interno gli armadietti sono vuoti. Non contenti, per dispetto, hanno anche lasciato sul posto residui di bisogni organici. Sul posto per i rilievi è intervenuta anche la polizia scientifica.

Argomento: CENTRO Pag. 72 Data: 10-09-2010 Quotidiano.net Frana la costiera Amalfitana Ancora dispersa la ragazza

Quotidiano Net - Sono proseguite tutta la notte le ricerche di Francesca Mansi, la barista di 25 anni, travolta da una marea di fango dall'esondazione del fiume Dragone. Continua a piovere, notevoli i danni " /> Quotidiano.net "Frana la costiera Amalfitana Ancora dispersa la ragazza" Data: 10/09/2010 Indietro

Quotidiano Net Il Resto del Carlino LA NAZIONE IL GIORNO QS Sport QN Motori il caffè Cavallo Magazine ecquo DietaClub

Quotidiano Net Cronaca

prontoimprese sito web

cerca

italianews

Home Cronache locali Il Resto del Carlino Bologna Ancona Ascoli Cesena Civitanova M. Fano Fermo Ferrara Forlì Imola Macerata Modena Pesaro Ravenna Reggio Emilia Rimini Rovigo La Nazione Firenze Arezzo Empoli Grosseto Livorno Lucca Massa Carrara Montecatini Pisa Pontedera Pistoia Prato Siena Viareggio La Spezia Umbria Il Giorno Milano Monza Brianza Bergamo Brescia Como Lecco Legnano Lodi Sondrio Varese Sport Foto e video Blog Sondaggi Meteo In Edicola Lavoro Casa Annunci Su Facebook Canale YouTube Feed RSS Cronaca Esteri Politica Economia Sport Spettacoli Cultura Cinema TV Gossip Moda Musica Salute Tecnologia Altro Primo piano Petizioni Spazio Lettori

HOMEPAGE > Cronaca > Frana la costiera Amalfitana Ancora dispersa la ragazza

Frana la costiera Amalfitana Ancora dispersa la ragazza Guarda il video e le foto Sono proseguite tutta la notte le ricerche di Francesca Mansi, la barista di 25 anni, travolta da una marea di fango dall'esondazione del fiume Dragone. Continua a piovere, notevoli i danni

stampa | dizionario Trova significati nei dizionari Zanichelli In questa pagina è attivo il servizio ZanTip: Facendo doppio click su una qualsiasi parola presente nell'articolo, sarà visualizzata la definizione della parola, così come è stata pubblicata all'interno del Vocabolario della Lingua Italiana Zingarelli 2010. Alla fine del riquadro di spiegazione ne sarà proposta anche la traduzione in inglese, ripresa dal lemmario

Argomento: CENTRO Pag. 73 Data: 10-09-2010 Quotidiano.net Frana la costiera Amalfitana Ancora dispersa la ragazza

Italiano-Inglese del Ragazzini 2010.

| invia per E-mail | condividi

Automobili distrutte ad Atrani, in provincia di Salerno, dopo la frana (Ansa) LE FOTO L'alluvione, il fango e i danniGUARDA IL VIDEO DEL FIUME DI FANGOSEGUI IL METEO IN TEMPO REALE Contenuti correlatiNubifragio su Genova: allagamenti e black out elettriciEccezionale grandinata nel BologneseCostiera Amalfitana, esondaun torrente: una ragazza dispersaIl maltempo colpiscela costa, danneggiatoil set di Abatantuono MaltempoLa scorsa nottegrandine a GorlaSole nel week end Napoli, 10 settembre 2010 - Sono continuate tutta la notte le ricerche di Francesca Mansi, la barista di 25 anni, dispersa nella serata di ieri ad Atrani (Salerno), in seguito alla frana provocata dall'esondazione del fiume Dragone. La giovane donna residente nel vicino comune di Minori, al momento dell'invasione di acqua e detriti, era all'interno del locale che si affaccia sulla piazzetta del paese della Costiera amalfitana. Il titolare del bar 'La risacca' è riuscito a salvarsi, mentre della ragazza non si hanno ancora notizie. In azione non solo le ruspe per portare via il fango, ma anche i cani della polizia e i sommozzatori dei vigili del fuoco. Una perlustrazione sia via mare che via terra effettuata anche dagli operatori della Protezione civile, dai carabinieri della Compagnia di Amalfi che dai militari della Guardia Costiera di Salerno. Nel piccolo comune della Costiera continua a piovere e persiste la paura negli abitanti che, in molti, hanno deciso di abbandonare le proprie abitazioni. Da ieri mattina la pioggia cade incessantemente e il nubifragio ha provocato notevoli danni. L'esondazione del fiume Dragone ha, infatti, generato una vera e propria invasione di fango e detriti. La furia dell'acqua, inoltre, ha portato con sé anche alcune automobili parcheggiate in un piazzale antistante il centro storico del paese scaraventandole in mare. Alle 18 di ieri un'enorme 'lava' scura ha travolto ogni cosa distruggendo anche le porte del bar nel quale lavora Francesca Mansi. Il proprietario dell'esercizio commerciale, con lei nel locale, è stato tratto in salvo dai soccorritori, mentre la ragazza è stata trascinata via. Il sindaco Nicola Carrano ha detto di aver addirittura temuto che l'intero paese della Costiera Amalfitana potesse essere completamente sommerso e scomparire. "Siamo stati fortunati, il bilancio poteva essere pesantissimo - dice il primo cittadino - si sta ancora cercando la ragazza e i danni materiali sono ingentissimi". Torna, dunque, ad Atrani, la paura: già nel 1987 si era verificata una frana, mentre nel 2007 ci fu un'alluvione. Appena nove mesi fa, il 2 gennaio, si contò anche una vittima. Lo chef del ristorante 'Zaccaria' fu colpito da un masso che si era staccato dal costone invadendo il locale. L'uomo morì mentre era al lavoro in cucina. Anche in quell'occasione, il paese della Costiera amalfitana era stato flagellato da ore di pioggia e vento ininterrotti. LE FOTO L'alluvione, il fango e i danniGUARDA IL VIDEO DEL FIUME DI FANGOSEGUI IL METEO IN TEMPO REALE

QuotidianoNet

17:34 - Esteri Copenhagen, kamikaze tenta di farsi esplodere in un hotel

17:35 - Politica Dalla Russia con furore Silvio:"I giudici mettono

17:35 - Calcio Sciopero, Petrucci furioso: stiano attenti i calciatori

Argomento: CENTRO Pag. 74 Data: 10-09-2010 Quotidiano.net Frana la costiera Amalfitana Ancora dispersa la ragazza

Edicola On Line I nostri giornali Abbonamento cartaceo Abbonamento digitale Prova GRATIS Acquista una copia

Quotidiano.net su Facebook

MUTUI

RC AUTO PRESTITI CONTI Confronta 18 assicurazioni e risparmi Marca veicolo ----- AC ACM AIXAM ALPINA-BMW AMG APAL ARIEL ARO ASIA MOTORS ASTON MARTIN AUDI AUSTIN ROVER AUVERLAND BELLIER BENTLEY BERTONE BIAGINI BMW BOXEL BUGATTI BUICK CADILLAC CARLETTI CATERHAM CHATENET CHEVROLET CHRYSLER CITROEN CITYCAR CMC (CARLETTI) CORVETTE DACIA DAEWOO DAIHATSU DAIMLER DE LA CHAPELLE DODGE DONKERVOORT DR EFFEDI EPOCAR EVANTE FEAB FORD FSO GEM GINETTA GIOTTI VICTORIA GIOTTILINE GREEN COMPANY HONDA HUMMER HYUNDAI IATO INFINITI ISUZU JAGUAR JDM JEEP KIA LADA LANCIA LAND ROVER LEXUS LIGIER LOTUS LUAZ (VOLIN) MAHINDRA MARCOS MARUTI MAYBACH MAZDA MAZZIERI MEGA MELEX MERCEDES META MG MICRO VETT MICROCAR MIDDLEBRIDGE MINI MITSUBISHI MOKE MORETTI MORGAN NISSAN NISSAN SPAGNA NOBLE OLTCIT OMAI OPEL OTO MELARA P.G.O. PANTHER PEUGEOT PONTIAC PORSCHE PUMA ITALIA RAYTON FISSORE RENAULT ROLLS ROYCE ROVER SAAB SALEEN SANTANA SAVEL-ERAD SEAT SECA SECMA SHUANGHUAN SKODA SMART SSANGYONG START LAB SUBARU SUZUKI TALBOT TASSO TATA TORPEDO TOWN LIFE TOYOTA TVR UAZ UMM VALENTINI VENTURI VOLGA VOLKSWAGEN VOLKSWAGEN MESSICO VOLVO YUGO ZAZ Preventivi assicurazioni by Cerc assicurazioni

MUTUI RC AUTO PRESTITI CONTI Richiedi online il tuo mutuo e risparmi Tipo di tasso ------Fisso Variabile Variabile con cap Variabile a rata costante Variabile offset Misto Confronto mutui casa by Mutui Online

MUTUI RC AUTO

PRESTITI

Argomento: CENTRO Pag. 75 Data: 10-09-2010 Quotidiano.net Frana la costiera Amalfitana Ancora dispersa la ragazza

CONTI Richiedi online il tuo prestito e risparmi Importo da finanziare € Prestiti personali by Prestiti Online

MUTUI RC AUTO PRESTITI

CONTI Scegli il tipo di conto più adatto a te

conto deposito

conto corrente

carta ricaricabile

Offerte conti correnti by Confronta Conti Le offerte di Quotidiano.net

DietaClub Inserisci il tuo peso e altezza per ottenere il tuo profilo dieta Altezza: cm Peso: kg

YOOX.COM PROMOZIONI D'ESTATE fino al -70% extra SPEDIZIONE GRATUITA!

Visualizza tutte le offerte powered by Yoox

Burraco ultima spiaggia! Se non sai giocare questa è l'occasione giusta! Senza dover scaricare alcun programma, gioca a

Argomento: CENTRO Pag. 76 Data: 10-09-2010 Quotidiano.net Frana la costiera Amalfitana Ancora dispersa la ragazza

burraco testa a testa, in coppia, o partecipa ai tornei. Entra in una community unica, dove potrai conoscere nuovi amici che giocano da tutt'Italia.

Album di Figurine Per chi studia e per chi suda. Finanziamento album. Guadagna con l'album di figurine. Produzione Album di figurine

Blog

Lazio-Bologna, Malesani col 3-5-2 e Gamberini dietro le punte Giuseppe Tassi commenta

Per qualcuno era meglio se la mamma di Trento abortiva? Massimo Pandolfi commenta

L'incredibile sciopero dei calciatori milionari: è la solita battaglia del grano Mister X commenta

Tra Massa e il vecchio zio Leo Turrini commenta

Boom di schermi piatti: ma i sondaggisti sanno che non c'è più nessuno che accomoda una vecchia tv? Sandro Bugialli commenta

Con-Vivere a Carrara / Il destino dell'Europa: Bodei, Cacciari, Cardini, Savater, Jarauta Rossella Martina commenta Ultimi articoli commentabili Sciopero, Petrucci furioso: stiano attenti i calciatori Dalla Russia con furore Silvio:"I giudici mettono Parroco del Bresciano "Fuori dall'oratorio Rogo Corano, afghano ucciso Jones: non lo brucio più Protesta dei calciatori sul contratto collettivo: Sciopero Schifani: "Fini non può essere sfiduciato Elezioni? Un trauma Scajola: "Vendo la casa e do in beneficenza quei soldi non miei" Sondaggi più recenti Conduttori Sanremo 2011, chi preferite? Un milione di musulmani in Italia vuole una moschea. Sei d'accordo? Pastore battista americano vuol bruciare il Corano: cosa ne pensi? Miss Italia 2010: qual è la tua preferita? In caso di elezioni, chi vorresti come candidato premier del centrodestra? Test d'ingresso in Università: andrebbero eliminati? Vota la tua donna ideale Archivio notizie Seleziona l'anno: 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Ricerca libera: Pubblicità Contatti Mappa del sito e feed RSS Concorsi Informativa privacy Archivio Copyright © 2010 MONRIF NET S.r.l. P.Iva 12741650159, a company of MONRIF GROUP - Powered by Softec

Argomento: CENTRO Pag. 77 Data: 11-09-2010 Il Resto del Carlino (Ascoli) Foce dell'Aso infestata dalla vegetazione, residenti preoccupati

FERMANO pag. 25 L'ALLARME ALLA VIGILIA DELLE PIOGGE AUTUNNALI SERVONO INTERVENTI CONTRO I RISCHI DI ESONDAZIONE PEDASO LA FOCE del fiume Aso è intasata da una folta vegetazione che ostruisce il regolare deflusso dell'acqua del fiume. Al momento l'inconveniente non costituisce un problema, vista la scarsa portata del fiume. Ma i cittadini di Pedaso e Marina di Altidona, ormai alla vigilia dell stagione autunnale, sono preoccupati dai rischi di esondazione che si creano sistemativamente nel caso di abbondanti precipitazioni. E quindi chiedono interventi urgenti sia sulla foce sia nell'area a ovest, dove la vegetazione ha letteralmente cancellato il tracciato del fiume. In molti ricordano che nel 1991 l'Aso procurò gravi disagi e vivo allarme nella popolazione proprio per la mancata manutenzione nella zona della foce. Gaetano Troyli Image: 20100911/foto/1002.jpg

Argomento: CENTRO Pag. 78 Data: 12-09-2010 Il Resto del Carlino (Bologna) A Castel D'Aiano la via Razola è ancora in tilt, il sindaco s'arrabbia

MONTAGNA pag. 32 CASTEL D'AIANO SI ALLUNGANO i tempi per la riapertura al traffico della strada comunale Razola che, sotto costante minaccia di caduta massi dal Monte Finocchia, collega il versante basso di Castel d'Aiano con la parte alta del territorio di Vergato. Continuano dunque i disagi per le diverse decine di abitanti della zona e per gli alunni delle medie, elementari e materne che da martedì verranno accompagnati a scuola a Castel d'Aiano con il pulmino, costretto ancora a prolungare l'itinerario di una decina di chilometri su strade alternative. L'altro giorno, con i cinquantamila euro assegnati dalla protezione civile d'intesa con l'Autorità di bacino del Reno, è stato ultimato il primo intervento di bonifica delle pendici con l'intervento di una squadra specializzata di rocciatori e geologi (nella foto) giunti da Belluno. IL SINDACO di Castel d'Aiano, Salvatore Argentieri ha un diavolo per capello: «Abbiamo dovuto chiudere la comunale alla metà di agosto spiega dopo il crollo dalla parete di un macigno di una ventina di quintali. Grazie all'interessamento dell'ing. Demetrio Egidi, direttore della Protezione civile della Regione, è stato fatto il prezioso intervento di emergenza, ma la situazione rimane a rischio sulle pareti a nord e a sud. I geologi stanno valutando che cosa proporre». Non c'è pace, insomma, per gli abitanti di questo territorio che nel 1990, quando sindaco era Giorgio Chiari, vennero costretti ad abbandonare temporaneamente le case. g. cal.

Argomento: CENTRO Pag. 79 Data: 11-09-2010 Il Resto del Carlino (Fermo) Due giorni di festa dedicati ai bambini

FERMANO pag. 11 MASSA FERMANA MASSA FERMANA PRENDERÀ il via oggi e proseguirà domani nel centro storico di Massa Fermana, con inizio alle 15, la prima edizione di "1, 2, 3...Stella", manifestazione dedicata ai bambini prima dell'inizio dell'attività scolastica. Per l'occasione saranno presenti il "Ludobus", un pulmino mobile con giochi in legno, giochi gonfiabili, il distributore di bibite "mucca pazza", letture animate con Alicia Barauskas (laboratorio di lettura animata per bambini da 2 a 5 anni), trucca bimbi, sculture di palloncini e la bancarella della "Bottega di Crilù". L'iniziativa è organizzata dall'assessoratocomunale alla cultura con il patrocinio della Provincia di Fermo e la collaborazione di Pro loco, Protezione civile di Massa Fermana, i "Terribelli" di Massa Fermana e di PuffyPark di Sant'Elpidio a Mare. Informazioni: 338.7421694.

Argomento: CENTRO Pag. 80 Data: 12-09-2010 Il Resto del Carlino (Fermo) E' il gran giorno del mondiale

FERMO PRIMO PIANO pag. 4 Motocross: attesi a Monterosato oltre diecimila spettatori. Previsti ulteriori parcheggi MIGLIAIA DI APPASSIONATI Già ieri il crossodromo di Monterosato è stato preso d'assalto (foto Zeppilli) DOPO le prove di ieri e i grandi preparativi andati avanti per mesi, è arrivato finalmente il grande giorno. Da questa mattina i migliori piloti del mondiale di motocross Mx1 si daranno battaglia a Monterosato. L'antipasto di ieri, a cui hanno assistito migliaia di persone, ha fatto crescere ulteriormente l'attesa per oggi, giorno in cui si prevede il tutto esaurito, con un pubblico di oltre diecimila persone. Intanto, la prova generale del piano del traffico, studiato dalla polizia municipale, ha funzionato senza particolari intoppi. Il passaggio dei mezzi pesanti del circus del mondiale è stato predisposto lungo la strada provinciale, per poi scendere verso la strada Ponzanese e quindi raggiungere il crossodromo. «Vista la dimensione dei mezzi spiega il sindaco Saturnino Di Ruscio - la strada Ponzanese è stata chiusa nei giorni di giovedì e venerdì per consentire il transito e l'accumulo dei tir e degli automezzi in massima sicurezza. Gli autoarticolati sono stati infatti chiamati di volta in volta a salire e a prendere posizione all'interno dell'area paddock antistante la pista di motocross, secondo un ordine stabilito dall'organizzazione dei mondiali stessi. Ovviamente, a garantire un corretto deflusso della viabilità, compatibilmente con la straordinaria portata dell'evento e della sua preparazione, sono stati impegnati, pattuglie della polizia municipale e volontari della Protezione civile. Personale qualificato che ha fornito tutte le informazioni necessarie e le indicazione per eventuali strade alternative agli automobilisti di passaggio per evitare così ogni tipo di disagio. Ci scusiamo con i residenti, ma la portata di questo evento è davvero unica». Oggi sono previsti ulteriori parcheggi di appoggio lungo la provinciale Valdete ed un servizio navetta continuo per il pubblico. Fabio Castori Image: 20100912/foto/5347.jpg

Argomento: CENTRO Pag. 81 Data: 12-09-2010 Il Resto del Carlino (Ferrara) Protezione civile in lutto Un infarto si porta via il presidente D'Agostino

FERRARA CRONACA pag. 9 «SE n'è andata una persona unica». Le parole di Massimo Davighi si spezzano in gola. Un secondo di silenzio, per riprendere fiato, e poi di nuovo: «Tutti quelli che lo conoscevano lo apprezzavano, facciamo le condoglianze alla famiglia». Se n'è andato ieri pomeriggio Giuseppe D'Agostino, 54 anni, presidente della Protezione Civile di Comacchio e coordinatore delle guardie di Legambiente. Una grave perdita per la comunità comacchiese e per il mondo del volontariato. «Ci mancherà davvero un uomo come lui - commenta Claudio Castagnoli, comandante della Polizia Provinciale - altruista e particolarmente attento alle problematiche ambientali. Proprio qualche giorno fa, insieme a Legambiente, era stato tra gli artefici della pulizia di un'area boschiva del litorale». D'Agostino aveva lavorato per una quindicina di anni, con grande senso del dovere, nelle Fiamme Gialle, prima a Comacchio, poi a Ravenna e infine a Porto Garibaldi. Banchisio Pura, suo ex collega, lo ricorda così: «Era un bravo ragazzo. Ricordo che arrivò a Comacchio alla fine degli anni '70 e lo impiegarono subito come autista da inseguimento. Una persona estremamente attiva, che non se ne stava mai a mani in mano, tanto che qualche mese fa, allorché è nato il gruppo della protezione civile a Comacchio, lui è stato nominato presidente. Ci siamo rivisti pochi giorni fa e ricordo che smaniava dalla voglia di acquistare un cane di salvataggio. Purtroppo sapevo che aveva avuto problemi di cuore. Evidentemente questa volta il suo cuore non ha retto». Un altro collega, attualmente in pensione, Elia Parisi lo ricorda come un ragazzo cordiale e premuroso. «Insieme abbiamo lavorato molti anni nella caserma della Guardia di Finanza - dice commosso - e spesso organizzavamo cene con gli altri colleghi e amici. So che lascia 2 figli». Erano tanti gli amici che frequentava e tra questi Massimo Antonelli, medico ortopedico appena pensionato. «Ci conoscevamo da oltre 20 anni, da quando cioé è venuto ad abitare a Comacchio, in Raibosola - dice affranto Antonelli - e oltre che vicino di casa era un mio grande amico». Stamattina gli amici della Protezione Civile si incontreranno alle 9 in sede per decidere come commemorare il loro presidente e il loro amico. Luciano Boccaccini

Argomento: CENTRO Pag. 82 Data: 12-09-2010 Il Resto del Carlino (Forlì) «Sono un quadro vivente Guardare ma non toccare»

FORLI' CRONACA pag. 9 Valeria Frassineti, figurante dei Tableaux vivants' di GIANCARLO AULIZIO QUELLA dei tableaux vivants' o quadri viventi di Lega' è un'iniziativa che si rinnova da ben 13 anni a Modigliana e che riscuote grande successo tanto tra i turisti quanto tra i residenti, siano essi spettatori o attori'. L'idea è di Enzo Staffa, per anni direttore artistico della manifestazione e ora ritiratosi dall'impegnativo compito anche se continua a fare da guida ai turisti più attenti che con lui possono percorrere questa pinacoteca a cielo aperto, riscoprendo la pittura del grande macchiaolo modiglianese Silvestro Lega. I numeri che ruotano attorno ai Tableaux Vivants', ospitati all'interno delle Feste dell'800', sono davvero impressionanti per una città di poco meno di 5mila abitanti: una trentina di quadri, 70 figuranti, un centinaio di volontari impegnati nell'organizzazione e circa tremila i visitatori attesi. MA CHI è la premiére dame dei Tableaux Vivants'? La figurante più conosciuta tra i tanti modiglianesi che in tutti questi anni grazie alla somiglianza con i personaggi immortalati nelle opere di Silvestro Lega si sono avvicendati come immobili figure per esporsi allo sguardo incuriosito ed ammirato di migliaia di turisti, è Valeria Frassineti. E' lei l'unica protagonista della Venditrice di coperte', quadro del 1891, ed una delle ultime opere del grande macchiaiolo. Due figli, Dario 29 anni e Federica 26, dal 1997 dipendente comunale e oggi bidella alla scuola materna, tre anni (1997-2000) come necroforo comunale, servizio che dovette abbandonare per problemi di salute nel rimpianto di molti, perché il cimitero non è mai più stato così curato ed anche degli ospiti che, si diceva scherzando, per la sua avvenenza «sarebbero resuscitati». Valeria, quando ha iniziato e cos'è cambiato da allora? «Sono stata presente fin dalla prima edizione e ricordo che, per l'occasione, ci confezionammo da noi anche i vestiti. L'idea di fondo e lo spirito della mostra sono gli stessi di allora, ma qualcosa è cambiato dal punto di vista organizzativo». In che senso? «Negli anni alcuni concittadini impegnati come figuranti sono scomparsi o hanno abbandonato. Altri, come i bambini, sono diventati adulti e sono stati sostituiti, ma la voglia di rappresentare bene agli occhi del pubblico le opere del grande pittore e la nostra città è rimasta la stessa». Cosa fa nella vita di tutti i giorni? «Da circa vent'anni faccio parte della Protezione Civile e della Croce Rossa e sono contenta perché mi consentono di aiutare le persone nel momento del bisogno e allo stesso tempo mi permette di vivere un'esperienza che mi è utile anche al di fuori del servizio». È anche molto attiva nel volontariato. «Sì, collaboro con la Pro Loco e ho portato i pasti agli anziani a domicilio per anni, poi mi sono affezionata e oggi spesso li torno a trovare». Una sua grande soddisfazione? «I bambini che ho conosciuto alla scuola materna: quando m'incontrano mi riconoscono e mi salutano molto calorosamente». Qualche hobby? «Vado in bicicletta e a volte mi ritrovo con un gruppo di preghiera a recitare il rosario». Possibile che in tanti anni di esposizione' durante i tableaux vivants' nessuno le abbia fatto delle avance? «Per la verità moltissimi. Una volta un forestiero in particolare si offrì di acquistare il quadro con me dentro. Gli risposi che non potevo sempre stare immobile. Aggiunse che avrebbe lasciato il quadro appeso e mi avrebbe liberata». Altri ricordi legati alla manifestazione? «Un'altra volta, mentre ero in mostra, passò un uomo bellissimo e io mi girai per guardarlo meglio. Mi caddero tutte le coperte, fra i sorrisi di chi aveva notato il movimento». La difficoltà maggiore? «Stare immobili per ore, con brevi soste necessarie per sgranchirsi un po'. Alla sera siamo tutti molto stanchi ma contenti, soprattutto se la bella giornata ha consentito un notevole afflusso di turisti». Come inizia la giornata di un figurante dei tableaux vivants'? «Inizia presto! Sveglia e alle 6,30 dalla parrucchiera, poi si prosegue col trucco per essere tutti pronti alle 14, quando parte l'esposizione». Siete tutti volontari? «Sì, la nostra sola ricompensa è la cena finale. Ma spesso io non ho la forza di partecipare, perché c'è una lunga fila da fare per sedersi a tavola e dopo essere stata in posa per ore non ho molta voglia di aspettare». Image: 20100912/foto/6218.jpg

Argomento: CENTRO Pag. 83 Data: 13-09-2010 Il Resto del Carlino (Forlì) Misterioso incendio a Pianetto

FORLI' PROVINCIA pag. 5 Distrutto il podere Latro di mezzo' e a Civitella è bruciata una pizzeria GALEATA IL ROGO, DIVAMPATO IN SERATA, È STATO DOMATO SOLO ALLE PRIME LUCI DELL'ALBA FIAMME E CENERE A sinistra la struttura situata in zona isolata a Pianetto di Galeata, a destra quel che resta dopo l'incendio alla Primula Rossa' di Civitella (Sabatini) NOTTE di fuoco tra sabato e domenica. Le fiamme sono divampate la scorsa sera, poco dopo le 19,30 a Civitella, distruggendo il piano superiore della pizzeria Primula Rossa' dove alcune persone stavano già cenando. Qualche ora dopo si è originato un altro rogo a Pianetto di Galeata. Anche qui sono intervenuti i vigili del fuoco di Civitella. In fiamme il podere Latro di Mezzo. I pompieri, chiamati alle 23.18, sono accorsi in piena notte in questa zona molto decentrata dal borgo di Pianetto, al di là del Bidente e raggiungibile a fatica dai mezzi pesanti. I vigili hanno lavorato tutta la notte per salvare l'edificio rurale ristrutturato. Il rogo, però è stato domato solo alle prime luci dell'alba e la casa è stata dichiarata inagibile. Le fiamme, per cause ancora da accertare, sono partite dal piano terra distruggendolo. Attorno al lato nord dell'abitazione sono molto evidenti i segni lasciati dal fuoco all'interno. Mentre all'esterno giace una catasta di legna annerita e, più in là, un pagliaio che non è stato toccato invece dalle fiamme. Il resto dell'abitazione è stato salvato grazie al lavoro instancabile dei vigili del fuoco, ma la tenuta statica della struttura è ancora tutta da verificare. In ogni caso l'edificio è stato posto sotto sequestro penale ed è a disposizione dell'autorità giudiziaria che vuole vederci chiaro sulle cause dell'incendio. Indagano i carabinieri di Meldola. Oscar Bandini Image: 20100913/foto/4641.jpg

Argomento: CENTRO Pag. 84 Data: 11-09-2010 Il Resto del Carlino (Pesaro) La Terza festa del volontariato tra musica, animazione e solidarietà

URBINO E MONTEFELTRO pag. 26 TERZA FESTA volontariato oggi pomeriggio ad Urbino: alle 14,30, le associazioni urbinati che si occupano di attività di volontariato saranno in piazza della Repubblica e in corso Garibaldi per far conoscere le tante realtà del territorio con i propri stand. Dopo il saluto delle autorità, dalle 16 ci sarà un percorso per adulti e bambini in mountain bike. Alle 18 la musica dal vivo con i "Blues other acoustic trio", animazione e laboratori per bambini, misurazione della pressione arteriosa e della glicemia a cura dell'associazione "Amici del cuore" e "Associazione diabetici". Il momento formativo del ricco pomeriggio si terrà alle 16 nella Sala del Maniscalco, con un convegno sul tema "Valenza civile del volontariato, il valore del donare oggi: usare le mani, il cuore, il cervello?" con il professor Roberto Mancini, docente dell'Università di Macerata, moderato da Francesca Matacena, presidente dell'Avm di Pesaro. «E' più che mai opportuno chiedersi cos'è il volontariato, per uscire dagli stereotipi ed iniziare a conoscere in profondità questo mondo spiega Carla Pandolfi, coordinatrice del Tavolo delle associazioni di volontariato . Ci interessa il volontariato come stile di vita, come occasione di apertura all'altro, ad una cittadinanza consapevole. Una festa che è molto di più di una semplice occasione di reclutamento di nuove forze perché occasione di riflessioni condivise». Alle 18, si svolgeranno anche le esercitazioni di Protezione Civile, alle 20 invece l'estrazione a premi della lotteria. Come in ogni festa aperta a tutti, funzioneranno stand gastronomici. Info, tel. 328 3686014. l. o.

Argomento: CENTRO Pag. 85 Data: 12-09-2010 Il Resto del Carlino (Pesaro) Protezione civile: è festa all'impegno

PESARO E PIAN DEL BRUSCOLO pag. 14 GRADARA PER LA FESTA della Protezione civile nella sede nel palazzo delle associazioni in piazza Paolo e Francesca con le autorità a presentarne l'attività sociale è balzata in primo piano l'importante opera civica dei 29 volontari. Il sindaco di Gradara Franca Foronchi ha voluto sottolinearne l'orgoglio «perchè chi fa qualcosa per gli altri in verità fa qualcosa per se stesso e nella comunità quando si collabora c'è ricchezza, compresa la nostra parrocchia». Uno spirito di servizio, in verità che accomuna tutti gli 8mila volontari della Regione come racconta il responsabile regionale Salvatore Perugini «I volontari sono sempre pronti a muoversi per l'azione: i Comuni non li sfruttino a supporto dei servizi comunali. E' duro fare il volontario, è un impegno che non fa guadagnare e chi lo fa non é un eroe, ma un cittadino responsabile impegnato anche nel pronto intervento 118». L'onorevole Oriano Giovanelli ha toccato le corde del cuore ricordando L'Irpinia nell'80, il volontariato come forza vera e straordinaria nella dimensione civica del Comune. Unica nota stonata é stata l'assenza del Comune di Gabicce Mare, che pur essendo confinante, non ha superato gli steccati: non ci sono buoni rapporti trai i due comuni ed il sindaco Franca Foronchi non ha remore per confermarlo. Claudio Vincenzetti Image: 20100912/foto/79.jpg

Argomento: CENTRO Pag. 86 Data: 13-09-2010 Il Resto del Carlino (Pesaro) «San Nicola», un successo. Anche di multe

PESARO pag. 3 Organizzatori soddisfatti, ma residenti della zona mare imbufaliti. Verbali e auto rimosse IL CUORE Viale della Repubblica è l'asse portante della fiera di San Nicola, il più trafficato dai visitatori SUCCEDE sempre quando c'è la fiera di San Nicola: i residenti della zona mare sono martoriati dalle multe per le auto in sosta. Anche quest'anno, ne sono state fatte almeno 150, con 40 rimozioni. Ci sono i cartelli che indicano di lasciare libere le strade perpendicolari a viale Trieste per le emergenze, ma sono segnali fantasma. Nessuno li vede. Col risultato, che moltissimi residenti hanno dovuto pagare più di 130 euro per riprendersi la macchina portata via dal carro attrezzi. E qualcuno avendo parcheggiato sotto casa le sue due macchine, ha pagato il doppio. In altre parole, i residenti della zona mare dovrebbero parcheggiare in collina per tutta la durata della fiera. Racconta Anna Marchetti, residente in viale Trieste e multata ieri mattina per 38 euro: «Ho parcheggiato in viale Zara come tante altre vetture. Giuro che non ho minimamente visto il cartello che mi vietava la sosta. Stamattina vado a riprendere la mia macchina e scopro la multa. Un vigile mi dice che avevo parcheggiato dove è vietato perché in viale Zara si doveva lasciare libero il passo alle ambulanze. Mi dice pure che sono stata fortunata perché la macchina poteva essere rimossa. Mi chiedo perché ieri sera, quando parcheggiavo in quel punto senza aver visto il cartello, i vigili urbani che si trovavano lì non mi hanno detto nulla? A me sembra un agguato. Non credo che sia stato un comportamento corretto». DALLA parte degli organizzatori invece, nulla di più bello e ben riuscito. Si legge in una nota di Pesaro Parcheggi, organizzatore dell'evento: «Sono stati tre giorni di fiera che hanno visto, dopo una prima mattinata resa difficile dalla pioggia, una presenza costante di visitatori al mattino e pienoni al pomeriggio e sera. Un successo di partecipazione che, grazie al bel tempo del week-end, ha fatto toccare i 280.000 visitatori, (300.000 nel 2009 con 4 giorni di fiera, ma con pioggia alla domenica) monitorati in diverse fasce orarie nei giorni di fiera, frutto oltre che dell'abituale attaccamento dei pesaresi alla fiera, anche dell'intensa campagna pubblicitaria promossa dalla Pesaro Parcheggi Spa con manifesti, comunicati stampa, pagine pubblicitarie sui quotidiani, realizzata nelle Marche, Toscana, Romagna, Umbria e Repubbica di San Marino. Generale soddisfazione degli ambulanti, nei giorni di fiera nessuno ha lasciato il posteggio, anche se le vendite sono variate in positivo o negativo in base al prodotto offerto; da chiarire che la data di inizio della Fiera è fissata dalla storia, 10 settembre, festa di San Nicola, indipendentemente dal giorno della settimana. Grande gioia e soddisfazioni per la mostra dei manifesti della fiera di San Nicola realizzata dal istituto d'arte Mengaroni, per gli spettacoli organizzati in Piazzale della Libertà e nell'area giochi bimbi di viale Trieste. Bello e frequentato lo spettacolo di Giuliano Ferri «Avventure alla Fiera», seguitissima l'esibizione di ginnastica ritmica della società Solaria 90, dell'Hip-Hop a cura di Laura Lanci, dell'interessante esposizione e dimostrazioni dei pittori e ceramisti pesaresi in piazzale della Libertà che hanno arricchito l'offerta di eventi culturali in fiera, e dei tanti mercatini dei bambini lungo i viali della fiera». Secondo Pesaro parcheggi invece sono stati «pochi i problemi di viabilità e parcheggi, grazie al lavoro della polizia municipale coadiuvata dagli uomini della Protezione Civile». «Credo sia nostro dovere dichiara Barbara Lisi, Presidente di Pesaro Parcheggi, la società organizzatrice dare il massimo per organizzare una buona fiera, offrire servizi e spettacoli di qualità che inducano il pubblico a partecipare, promuovendo massicciamente l'evento Fiera; per l'edizione 2010 crediamo di aver organizzato tanto per elevarne la qualità: i concerti, la mostra, i laboratori, i pittori e ceramisti, ecc.; agli ambulanti il compito di scegliere il prodotto giusto da proporre ed incentivare gli acquisti, tenendo conto del periodo economico non favorevole». Image: 20100913/foto/7092.jpg

Argomento: CENTRO Pag. 87 Data: 12-09-2010 Il Resto del Carlino (Rimini) Ancora lavori e finanziamenti per le frane

BELLARIA, SANTARCANGELO, VALMARECCHIA pag. 23 SAN LEO Il COMUNE di San Leo fa il punto sulla situazione «frane», quelle frane che hanno caratterizzato pesantemente il territorio, durante e dopo il passato inverno. Per la frana di Maiano sono stati stanziati 40.000 euro mentre proseguono i lavori per garantire il transito in sicurezza della vecchia strada di ingresso al centro storico per un importo di 20.000 euro. Sono, invece, terminati a i lavori di ripristino della frana di Molino del Conte, che aveva reso impossibile il transito lungo una delle strade di collegamento fra San Marino e il Comune di Montecopiolo e che sarà oggetto di successivi interventi. Il sindaco di San Leo, Mauro Guerra, è soddisfatto: «A questi interventi si aggiungono la sistemazione della frana di Cà Boncio, nell'unica via per l'omonima borgata e della vicinale di Casa Nuova/Casa vecchia di Montemaggio e Cà Fabbrone. Continuano invece i lavori sulla frana di Giogano; interventi che interessano località dell'estremità del territorio comunale leontino (54 kmq!), lontane dagli occhi delle masse, ma non per questo meno importanti». Il lavoro, dunque, prosegue a ritmo serrato.

Argomento: CENTRO Pag. 88 Data: 11-09-2010 Il Resto del Carlino (Rovigo) Le fiamme divorano un negozio

ROVIGO pag. 5 Forse un cortocircuito all'origine dell'incendio sviluppatosi in via Gino Piva UNO SCOPPIO, poi un altro e l'alba di via Gino Piva, angolo via Ippodromo, si è tinta di rosso. Rosso fuoco. Un pauroso incendio si è sviluppato ieri mattina, alle 5,37, nel negozio di elettronica G. A. che è stato divorato dalle fiamme. Non si contano feriti, anche se le nove persone che abitavano negli appartamenti dei due piani sopra l'esercizio commerciale hanno dovuto abbandonare in fretta e furia le loro case, con i balconi anneriti dal fumo. Per tutta la giornata un'odore acre ha reso irrespirabile l'aria nello spazio circostante. Sull'episodio sta indagando la questura, ma, stando ai primi riscontri, sembra escludersi l'origine dolosa dell'incendio. Le fiamme si sono sviluppate da dietro il bancone di vendita del negozio, forse per un corto circuito. La presenza di una notevole quantità di materiale infiammabile all'interno dell'esercizio commerciale ha alimentato l'incendio. A scoppiare sono state alcune batterie per auto, la cui deflagrazione ha mandato in frantumi le vetrate con le lingue di fuoco che, a contatto con l'ossigeno nell'aria, hanno preso nuova linfa, levandosi altissime nel cielo plumbeo. A dare l'allarme è stato un inquilino del primo piano dello stabile. Era a letto con la moglie, quando due boati in rapida successione hanno svegliato la coppia. «Sembrava che qualcuno buttasse giù il muro del negozio racconta la consorte Maria Trentin poi ha incominciato a suonare l'allarme. Abbiamo subito pensato che una banda di ladri fosse penetrata all'interno della G. A., che sta proprio sotto la nostra camera. Quando ci siamo affacciati alla finestra, abbiamo visto il cielo rosso, come se qualcuno avesse appena lanciato un fumogeno. Mio marito ha telefonato al 113». E sono state proprio due volanti della polizia ad arrivare sul luogo dell'evento. I quattro agenti si sono accorti della potenza dell'incendio e, senza perdere un istante, si sono precipitati lungo le scale, bussando a tutte le porte per far uscire i condomini. Poco dopo sono accorse anche tre squadre dei vigili del fuoco, due dalla vicina caserma e l'altra dal distaccamento di Adria. Nel giro di un'ora le fiamme sono state domate, mentre le famiglie hanno potuto far ritorno a casa attorno alle 8,15. Sul posto è intervenuto il 118, ma, fortunatamente, nessuno ha avuto bisogno di cure mediche. Anche Gigio, il gattone americano della signora Trentin, non ha riportato conseguenze. Per lo spavento si era nascosto sotto il letto della camera della coppia. La figlia della donna ed un agente sono tornati nell'appartamento per portarlo fuori il prima possibile. Tutti dovevano essere messi in salvo. Giovanni Panettiere

Argomento: CENTRO Pag. 89 Data: 10-09-2010 RomagnaOggi.it Maltempo, frana la costiera amalfitana. Dispersa una ragazza

10 settembre 2010 - 11.03 (Ultima Modifica: 10 settembre 2010) Foto di repertorio SALERNO - Forte ondata di maltempo in Campania. Situazione critica a Atrani, in provincia di Salerno, dove è straripato il torrente Dragone, che ha inondato la piazzetta del comune della Costiera amalfitana. In pochi istante un fiume di fango e detriti hanno travolto auto in sosta e passanti. Da giovedì sera è dispersa una giovane barista, Francesca Mansi. Nel bar si trovava anche il proprietario, che è stato tratto in salvo. Le ricerche della ragazza sono in corso.

"E' stato un vero finimondo", ha detto il sindaco di Atrani, Nicola Carrano. Venerdì mattina arrivato anche l'assessore alla Protezione civile e ai Lavori pubblici della regione Campania, Edoardo Cosenza, per un sopralluogo tecnico, accompagnato dal segretario generale dell'autorità di bacino Destra Sele, Stefano Sorvino.

Il presidente della giunta regionale della Campania, Stefano Caldoro, il vice capo dipartimento della protezione civile, Bernardo De Berardinis, e il direttore generale del ministero dell'Ambiente, Marco Lupo sono costantemente informati.

Argomento: CENTRO Pag. 90 Data: 10-09-2010 Il Tempo Esonda il fiume, dispersa una ragazza Vetture e case travolte dai detriti

Esonda il fiume, dispersa una ragazza Vetture e case travolte dai detriti

Smottamento nella costiera amalfitana: Atrani invasa dal fango. La ragazza dispersa era al lavoro in un bar che è stato allagato da acqua e detriti.

Home prec succ Contenuti correlati Il divo americano Casey Affleck sceglie la Mostra di Venezia per il suo esordio alla regia con «I'm still here: the lost year of Joaquin Phoenix», dedicato al suo celebre cognato che aveva annunciato di abbandonare il cinema per fare il rapper. Le fiamme sfiorano le case Case all'Idroscalo e contestazioni dei residenti Case abusive a rischio alluvione Fiamme e panico,evacuate case e un albergo L'Ater passa ai raggi X le case popolari lesionate

L'esondazione del fiume Dragone ha provocato uno smottamento di fango e pietrisco ad Atrani, piccolo Comune della costa d'Amalfi. La frana si è abbattuta su una decina di auto parcheggiate. Per tutta la notte precedente la Campania era stata colpita da violenti nubifragi. E ci sarebbe anche una ragazza dispersa a causa della frana conseguente all'esondazione del fiume Dragone. La ragazza era al lavoro in un bar che è stato allagato da fango, acqua e detriti. I vigili del fuoco del comando provinciale di Salerno e i carabinieri della compagnia di Amalfi hanno cercato di sgomberare dal fango e dai detriti il bar presso il quale la ragazza lavora, ma fino a ieri sera la giovane non era stata trovata. Dal locale è stato invece tratto in salvo il proprietario. Il fiume Dragone ha trascinato fango e detriti verso la spiaggia, travolgendo una decina di auto e alcune motociclette rimaste bloccate in una galleria. La ragazza ha 25 anni è di Amalfi. Le forze dell'ordine di Amalfi, impegnate nelle ricerche, sono riuscite a mettersi in contatto con i genitori della giovane, i quali hanno confermato che la 25enne ieri sera non era ancora rincasata. «Qui è il finimondo». Così il sindaco di Atrani, Nicola Carrano, descrive telefonicamente quanto è accaduto nel piccolo paese della Costiera amalfitana. «Fortunatamente adesso ha smesso di piovere e speriamo che questa situazione continui - aggiunge - la furia del torrente Dragone esondato ha portato con sè detriti, fango e auto in sosta. Fortunatamente non si registrano feriti perché le vetture erano vuote e parcheggiate nello spiazzo a ridosso del centro storico». Nella piazza principale del paese si sono riversati tutti gli abitanti preoccupati per la furia dell'acqua e della pioggia che, da ieri mattina, è caduta incessantemente. Vai alla homepage

10/09/2010

Argomento: CENTRO Pag. 91 Data: 11-09-2010 Il Tempo Fiume di fango e angoscia per la giovane Francesca

Fiume di fango e angoscia per la giovane Francesca

Inutili le ricerche per la barista dispersa dopo l'inondazione. Auto distrutte e frane ad Atrani dopo il violento nubifragio che ha fatto esondare il corso d'acqua che passa sotto il paese.

Home prec succ Contenuti correlati Esonda il fiume, dispersa una ragazza Vetture e case travolte dai detriti Di Consoli, la virtù di scrivere senza cercare il consenso L'ex Cofa rimbalza da una parte all'altra senza una via d'uscita Pestato dai bulli. È un barista L'appello della madre a Napolitano Servono più uomini per le ricerche S. Francesca Prato di Campoli incrocio killer

Senza sosta le ricerche di Francesca Mansi, la giovane barista dispersa dopo l'esondazione del fiume Dragone che ha devastato Atrani. Automobili distrutte, strade invase dal fango: così si presentava ieri mattina Atrani, il piccolo comune della costiera amalfitana, trasformato in una palude dall'esondazione del fiume Dragone che, attraverso un alveo sotterraneo, giunge al mare passando proprio sotto il paese. Le forti piogge, durate ore, e i detriti che hanno ostruito l'imbocco dell'alveo hanno provocato la fuoriuscita dell'acqua mista a fango e detriti che si è riversata per le strade del paese. Uno scenario apocalittico tanto che il sindaco, Nicola Carrano, confessa di aver temuto la distruzione dell'intero paese. In una situazione ambientale così difficile proseguono senza sosta e con ogni mezzo le ricerche di Francesca Mansi, la giovane, di Minori (Salerno), impegnata a lavorare in un bar di piazza Umberto I poco prima che la colata di fango la portasse via. Insieme alla ragazza, nel locale, c'era anche il titolare, salvo per miracolo: la scelta di rimanere all'interno dell'esercizio lo ha premiato.

Francesca, invece, forse presa dal terrore, è uscita all'esterno, nel tentativo di fuggire ed è stata trascinata via senza scampo. Da chi la conosceva, viene definita una «ragazza che lavorava, semplice e solare». Laureata in economia del turismo, era tornata a luglio a casa dopo uno stage di sei mesi in Spagna. Aveva deciso di fare la barista per guadagnare qualcosa. L'altra sera, intorno alle 18, un fiume di fango sceso in paese con una furia che solo la natura può avere l'ha strappata alla sua famiglia. Nell'attività di ricerca sono impegnati gommoni e motovedette che stanno perlustrando lo specchio d'acqua antistante la spiaggia di Atrani. Il paese, il borgo gioiello della costiera amalfitana, appare devastato: i locali che si affacciano sul corso principale sono colmi di fango e la gente, incessantemente, spala via la melma. «Atrani è in ginocchio», dice il vice sindaco Emiddio Proto. Vai alla homepage

Andrea Riccardi

11/09/2010

Argomento: CENTRO Pag. 92 Data: 11-09-2010 Il Tempo Fango e detriti invadono gli scantinati

Paola Cerella VASTO È stata davvero una giornata di fuoco (anche se, in questo caso, sarebbe più giusto dire "d'acqua") quella di ieri per i pompieri, che per tutto il giorno sono stati impegnati senza sosta a liberare dall'acqua e dal fango strade, sottopassi, case, garage e scantinati del Vastese. Home Abruzzo prec succ Contenuti correlati Esonda il fiume, dispersa una ragazza Vetture e case travolte dai detriti Monte Paschi li anticipa alle imprese L'arrivo del circo fa arrabbiare i vertici del Cus «La Caroli venga a via Metauro» Fiaccolata sulla strada parco e concerto al conservatorio nel nome di Sakineh Un ufficio postale tutto al femminile

L'ondata di maltempo che si è abbattuta sulla costa ha causato danni soprattutto a Vasto Marina, dove l'impianto di pompaggio della rete fognante è andato in tilt, con conseguente fuoriuscita di liquami nella zona del lungomare Duca degli Abruzzi e del lungomare Cordella. Fango anche sull'Istonia, che collega Vasto città alla Marina, e lungo la strada provinciale interna Vasto-San Salvo, in località Conicella, al Villaggio Siv e in molte altre zone della città. Non si contano i garage che sono stati invasi da acqua mista a fango, per liberare i quali hanno operato con l'ausilio di idrovore, ruspe e pale meccaniche, oltre ai vigili del fuoco di Vasto e ai colleghi di Gissi e Casoli, anche gli uomini della Protezione civile, del Comune, della Provincia e dell'Anas. Allagate pure la chiesa di Stella Maris e un'area adiacente il parcheggio multipiano di via Ugo Foscolo, dove l'acqua piovana è finita all'interno di un magazzino attiguo al multipiano, raggiungendo un'altezza di circa due metri. Consistenti gli smottamenti di terreno registrati. Ma perché tanto fango lungo le strade? Secondo diversi tecnici, sarebbe la conseguenza dei lavori di sbancamento eseguiti sulla collina vastese dove, negli ultimi anni, si è registrata una cementificazione selvaggia. Sarebbe questa, anche a giudizio di tanti cittadini che ieri hanno pubblicato i loro commenti sul web, la vera causa di melma e fango scivolati pericolosamente a valle sotto la violenza della pioggia. Vai alla homepage

11/09/2010

Argomento: CENTRO Pag. 93 Data: 11-09-2010 Il Tempo Vigili urbani, nuovo orario di servizio

APRILIA Al termine di diverse trattative tra l'amministrazione e le organizzazioni sindacali, a luglio è stato definito un nuovo orario di servizio dei vigili urbani di Aprilia. Home Latina prec succ Contenuti correlati 11 SETTEMBRE: IL NUOVO VIDEO Immagini inedite dell'attacco all'America Le immagini e le fotografie sono state a disposizione del National Institute of Standards and Technology (NIST) per la sua inchiesta sul crollo delle Torri Gemelle. Alla vigilia della cerimonia al Quirinale per il cinquantenario di Roma 1960 arriva anche l'endorsement più atteso, quello di Gianni Letta. Wsj accusa i test sulle banche Ue Speculatori di nuovo all'attacco Paola Turci, nuovo album live in anteprima Ligabue, rocker al cinema Il Reliquiario brilla di nuovo

L'orario invernale, partito con la riapertura delle scuole (terminerà con la chiusura delle stesse), prevede un primo turno dalle 7:30 alle 14:30 e un secondo turno dalle 13:30 alle 20:30. Questa fascia oraria garantirà soprattutto una maggiore copertura all'entrata e all'uscita delle scuole anche grazie a nuovi accordi con la protezione civile. Il nuovo orario di servizio è stato stabilito per garantire un servizio efficiente seppure l'organico del corpo dei vigili urbani attualmente comprende poche unità.Vai alla homepage

11/09/2010

Argomento: CENTRO Pag. 94 Data: 12-09-2010 Il Tempo Terremoto, decalogo per evitare allarmismi

Lo sciame sismico non deve creare tensioni e stress Comune e Protezione civile pronti per l'emergenza Home Lazio nord Contenuti correlati L'Aquila ferita dal terremoto alla Mostra del Cinema Terremoti: l'alt dei geologi Stop alla divulgazione dei dati L'AQUILA Il futuro vice commissario per la ricostruzione post-terremoto sarà Antonio Cicchetti. Terremoto: scosse nella notte Torna la paura nell'Aquilano Terremoto, altre scosse nella notte Esplode la passione per i funghi Un decalogo del Corpo Forestale

Vincenzo Colandrea «Precauzioni sisma» si intitola un comunicato del sindaco di Borbona, Antonio Durante, rivolto alla popolazione. Un «antiallarmismo», fatto di doverose iniziative, istituzionali, precauzioni necessarie a fronteggiare l'imprevedibile. La popolazione è tranquilla bando a informazioni esasperate. Niente allerta, dunque. Se non fosse per quanto se ne scrive e se ne sente, sarebbero in pochi a sapere dei tanti tremori della terra. Non può fare testo chi, purtroppo, è condizionato dalla sensibilità e non dalla realtà. Né si può essere, però, troppo fatalisti di fronte ad eventi che possono sfociare nel disastro. Per questo il sindaco ha scritto che «lo sciame sismico che dura da mesi, ed episodi di intensità superiore, non debbono creare dannosi allarmismi ma, nel contempo non possono neppure lasciare indifferenti le autorità preposte alla sicurezza del territorio». L'Amministrazione ha, pertanto, concordato con la Protezione Civile della Regione, «una serie di iniziative, di aiuto immediato (tende), altre a rassicurare circa la preparazione ad affrontare ogni evento più consistente (concentramento mezzi in Comunità Montana)». Dopo aver comunicato la collocazione delle tende e dei containers già esistenti, il sindaco indica alcune fra le più importanti cautele per non farsi cogliere sprovveduti dagli eventi. Fa seguito l'elenco delle località dove concentrarsi, in caso di evento calamitoso, con le indicazioni dei comportamenti più opportuni onde facilitare «le necessarie operazioni di intervento». L'avviso si conclude assicurando che «la comunicazione, e tutti gli accorgimenti che contiene, sono frutto di un dovere precauzionale e non debbono essere intesi come derivanti da notizie particolarmente preoccupanti».Vai alla homepage

12/09/2010

Argomento: CENTRO Pag. 95 Data: 13-09-2010 Il Tempo In «fumo» due ettari di bosco

FORNELLI Ci sono volute più di quattro ore per domare il vasto incendio che ieri in località «Cesa grande» a Fornelli ha distrutto due ettari di bosco. Home Molise Contenuti correlati Ground Zero Oggi il luogo su cui sorgevano le Torri Gemelle non è più una ferita di oltre dieci ettari nella zona sud di Manhattan. È figlia di un magistrato la ragazza che ha tirato il fumogeno a Bonanni Fumogeno contro Bonanni Denunciata la figlia di un Pm Fumogeni sociali contro Bonanni L'ad Profumo: «Non ho chiamato i libici in banca» Pofi, si chiude il contenzioso del bosco comunale

L'allarme è scattato nel pomeriggio e sul posto si sono precipitate due squadre dei Vigili del Fuoco di Isernia che hanno lavorato senza sosta insieme agli uomini della Protezione Civile e del Corpo Forestale dello Stato. Necessario anche l'intervento di un elicottero che ha dovuto effettuare diversi lanci prima di riuscire ad avere la meglio sul vasto rogo. Subito dopo si è proceduto con la bonifica dell'area interessata ed ora bisogna stabilire l'origine del vasto incendio. Non si esclude che, anche a Fornelli, sia entrato in azione un piromane. Deb.Div.Vai alla homepage

13/09/2010

Argomento: CENTRO Pag. 96 Data: 11-09-2010 Il Tempo (Abbonati) Caos soccorsi per due sterpaglie

11-09-2010 FiumicinoIl Comune senza Protezione civile. Ma non ha nemmeno i pompieri Incendio lambisce le case. Evacuati i residenti. Vigili del fuoco costretti ad arrivare da Roma Alessandra Zavatta [email protected] Decine di case rischiano di bruciare tra le fiamme a Fiumicino perché i vigili del fuoco finiscono l'acqua. E così la Regione Lazio deve inviare tre elicotteri e un Canadair a spegnere l'incendio. «Incendio nato da quattro sterpaglie in via del Pesce Luna e che avrebbe potuto essere smorzato in mezz'ora se soltanto il Comune avesse rinnovato il contratto con le associazioni locali di protezione civile», accusa Paolo Calicchio, capogruppo del Pd. Perché a Fiumicino, città con 73mila abitanti non ci sono caserme dei pompieri. E così quando ieri alle 16 un campo incolto ha preso fuoco, sono arrivati subito i vigili urbani. Che, però, non hanno autobotti né pompe. Hanno chiamato la centrale operativa dei vigili del fuoco a Roma. Ma tra via Genova e via del Pesce Luna ci sono quaranta chilometri di distanza. Risultato? Le fiamme alimentate dal vento hanno raggiunto ben presto via Coccia di Morto. Al di là c'è l'aeroporto. Una enorme colonna di fumo nero ha costretto la torre di controllo a concentrare atterraggi e decolli sulla terza pista, quella più lontana dalla costa. Il rogo ha costretto i pompieri del Leonardo da Vinci a uscire per scongiurare il peggio. Ma la schiuma spruzzata delle autobotti è finita presto e i pompieri di Roma per arrivare ci hanno messo un bel po'. I vigili urbani hanno chiesto aiuto alla Regione Lazio, che ha inviato tre elicotteri e un Canadair. Decine i residenti evacuati. Per domare l'incendio ci sono volute tre ore. «Con una spesa dieci volte maggiore se il rogo fosse stato spento subito dai volontari della protezione civile», afferma Calicchio. «Scaduto il contratto con l'associazione «Nuovo domani», che interveniva in queste occasioni, la giunta ha preferito non rinnovare l'accordo. Adesso nessuno fa prevenzione antincendio».@OREDROB:#COSVAL@%@

Argomento: CENTRO Pag. 97 Data: 12-09-2010 Il Tempo (Abbonati) Incendio a Dragona spento dai residenti

12-09-2010 Il casoI pompieri arrivano dopo quasi un'ora Fiumicino vuole la caserma dei vigili del fuoco Alessandra Zavatta [email protected] A Dragona i residenti spengono da soli l'incendio che rischia di bruciare le case perchè i pompieri arrivano dopo cinquanta minuti. Mentre Fiumicino chiede una caserma dei vigili del fuoco dopo il rogo che giovedì scorso ha lambito il quartiere Pesce Luna. Il Mare di Roma si scopre vulnerabile di fronte al rischio incendi. La pineta che unisce via dei Romagnoli al Tevere si è trasformata ieri in un inferno di fumo e fuoco. Ai lati della pineta un quartiere di ventimila abitanti. Gli inquilini delle villette in via Faustino Corti, via Callisto Caravario, via Giacomo da Breno, via Felice da Montecchio e via Francesco Donati sono scesi in strada quando, poco dopo le 11, hanno visto le fiamme bruciare i primi alberi e poi correre veloci verso le abitazioni, alimentate dal forte vento. «Abbiamo chiamato i pompieri e, visto che non arrivavano, abbiamo cominciato noi a spegnere l'incendio con le pompe per innaffiare i giardini», racconta Cinzia Pagliaroli, impiegata quarantenne. «Il fuoco ha raggiunta le mura di cinta dei giardini e così abbiamo spostato le auto per evitare che i serbatoi, pieni di benzina, potessero esplodere per il calore», interviene Tonino Ferrante. «I pompieri? Sono arrivati dopo cinquanta minuti», sottolinea Pagliaroli. «I bambini li abbiamo mandati lontano perché non restassero intossicati dal denso fumo nero e poi ci siamo messi a spegnere l'incendio riparandoci il volto con fazzoletti e magliette bagnate». Una trentina gli abitanti "armati" di secchi e pompe. Poi, finalmente, l'arrivo dei vigili del fuoco. Tre ore e mezza è durata la paura a Dragona. Una ventina i villini sfiorati dalle fiamme. Ignote al momento le cause del rogo. Due giorni fa è toccato a Fiumicino. Anche in questo caso il fuoco, scoppiato in un campo lungo via del Pesce Luna, ha raggiunto le abitazioni. «Che sarebbero bruciate se non fossero intervenuti tre elicotteri e un Canadair della Protezione civile a spegnere il rogo», scrive il capogruppo del Pdl Massimiliano Graux. Ora chiede l'apertura di una caserma dei vigili del fuoco a Fiumicino. L'ex dazio, a Maccarese, la possibile sede». «L'edificio, di proprietà del municipio - incalza Paolo Calicchio, capogruppo del Pd - potrebbe ospitare la caserma dei vigili del fuoco che Fiumicino non ha, pur avendo più abitanti di Frosinone: 73.894 quelli registrati nel 2009». Domani riunione in municipio per discutere della questione. A far crescere l'allarme il contratto, non rinnovato, con le associazioni di protezione civile che si sono occupate in passato di prevenzione antincendio.

Argomento: CENTRO Pag. 98 Data: 11-09-2010 Il Tirreno l'unico elicottero dei pompieri sarà alla festa dei vigili del fuoco

Protesta dei sindacati: per tre giorni il territorio sarà scoperto

PISTOIA. Nei giorni scorsi le sigle sindacali dei Vigili del fuoco, Cgil-Cisl-Uil-Rdb, hanno protestato con il direttore regionale del corpo e con i prefetti della Toscana per l'esclusione dei pompieri toscani da una esercitazione finanziata dalla Comunità europea che simulerà un'emergenza di protezione civile in Garfagnana e Lunigiana. Dopo aver dichiarato l'indisponibilità economica, il nuovo capo del corpo, ing. Alfio Pini, ha organizzato una imponente manifestazione a Cortina per il 1º raduno nazionale dei Vigili del fuoco. «In quei giorni - spiega Ilio Donnini, del coordinamento sindacale - l'unico elicottero per il soccorso della Toscana, insieme agli elicotteri di Bologna, Torino, Varese e Venezia, sarà alla festa di Cortina. Quindi il territorio toscano, per tre giorni sarà senza copertura, proprio in un momento in cui il nostro territorio è particolarmente interessato alla ricerca di persone disperse sulle nostre montagne causa ricerca funghi ed escursioni e in presenza di un'allerta meteo per le prossime 48 ore. Crediamo che i cittadini debbano essere a conoscenza del fatto che in quei tre giorni non avranno la copertura del nostro elicottero e che, in caso di bisogno, lo stesso dovrà essere richiamato da fuori regione con notevoli ritardi sull'impiego dello stesso».

Argomento: CENTRO Pag. 99 Data: Estratto da pagina: 11-09-2010 Il Tirreno 9 esposto in procura sul concorso

- Viareggio

Assunzione del dirigente, il centrodestra non molla Si faccia luce sulla scelta delle domande e dei membri della commissione che ha giudicato PIETRASANTA. «Sulle modalità del concorso, per la nomina del nuovo dirigente di urbanistica e lavori pubblici, indaghi la Procura». Dopo la mozione consiliare, presentata nei giorni scorsi ed ancora da discutere, il gruppo consiliare del Pdl alza il tiro. «Non è in discussione, sia chiaro e lo ribadiamo, la professionalità della diretta interessata (Manuela Riccomini, ndr), ma la procedura adottata dall'amministrazione comunale per un concorso che va, a nostro avviso, rifatto ex novo. Questa mattina inoltreremo un esposto in Procura a Lucca, perché si faccia definitiva chiarezza» - certifica il capogruppo del Pdl Alberto Giovannetti, che nella stessa mozione presentata alcuni giorni fa, aveva messo in evidenza, come tutti i candidati erano stati chiamati a rispondere a domande inerenti il solo settore urbanistico. «Nessuna domanda, invece, come richiesto dal bando, su protezione civile, lavori pubblici, né su servizi gare e contratti, niente sull'ambiente, che sono poi settori, su cui dovrà intervenire il nuovo dirigente. Sembra quasi, come si legge sui verbali della commissione giudicante, che l'unica capacità richiesta al dirigente, sia l'applicazione di pochi, ma intensi procedimenti, come quello della stesura del regolamento urbanistico, tutto il resto non è meritevole di approfondimento, si leggeva nel testo della mozione. Quasi che a Pietrasanta non dovessero essere realizzate e pensate opere pubbliche, che l'ufficio ambiente non ha necessità di esistere e altro ancora». Perplessità anche sul tempo a disposizione di ogni singolo candidato per rispondere, «20 minuti, davvero pochi per poter esprimere al meglio le proprie capacità professionali» e, ancora, sulla composizione della commissione giudicante. «E' da ritenersi poco corretta o, perlomeno, inopportuna dal punto di vista della trasparenza politica, che venga richiesta la presenza all'interno della commissione, come da determina dirigenziale, del professor Marco Massa, ordinario dell'Università di Firenze, in qualità di membro esperto, dato che è stato lo stesso “relatore” alla tesi di laurea di una candidata, e del dottor Dario Franchi, dirigente indeterminato della Provincia di Pisa, sempre in qualità di membro esperto, dove una candidata ha svolto il proprio lavoro presso un Comune dell'area pisana, con relazioni di tipo lavorativo anche con la Provincia di Pisa». Fin qui la mozione. Che è poi la base dell'esposto. Adesso la parola passa alla Procura. L.B.

Argomento: CENTRO Pag. 100 Data: Estratto da pagina: 12-09-2010 Il Tirreno 9 protezione civile, esclusi i pompieri

- Lucca

I sindacati accusano: «I fondi vengono spesi solo per le parate» LUCCA. I sindacati Cgil, Cisl, Uil e Rdb dei vigili del fuoco protestano con il direttore regionale del Corpo e con tutti i prefetti della Toscana per l'esclusione dei pompieri della regione da una esercitazione europea (denominata Terex 2010) che vedrà simulata una emergenza di protezione civile in Garfagnana e Lunigiana. Con un finanziamento europeo (circa 900mila euro) verranno simulate tecniche d'intervento comunitario per “disastro ambientale” alle quali solo i vigili del fuoco Italiani non partecipano, perché lo Stato ha dichiarato di non avere fondi economici disponibili per pagare il personale che verrebbe impiegato in questa importante attività esercitativa. Nel frattempo però - sostengono i sindacati - nonostante aver dichiarato indisponibilità economica, il nuovo capo del corpo Vvf, l'ing. Alfio Pini, ha predisposto con il dipartimento centrale una imponente manifestazione a Cortina d'Ampezzo per il 1º raduno del corpo nazionale vigili del fuoco. Alla manifestazione parteciperà anche personale della Toscana, chiaramente con impegni di spesa importanti, spostando mezzi e strumenti per una sfilata assolutamente incoerente con le reiterate dichiarazioni di “sobrietà” che invece il governo enuncia e richiede a tutti per effetto della pesante crisi economica in atto. Quanto sia incoerente la linea gestionale del corpo Vvf - in questo momento - lo dimostra anche il dispositivo con il quale, il dipartimento centrale, sposta l'unico idoneo elicottero per il soccorso della Toscana in Veneto per i prossimi giorni (vedi raduno di Cortina) insieme agli elicotteri di Bologna, Torino, Varese e Venezia. In questa fase quindi se si verificheranno emergenze l'unico nucleo elicotteri Vvf che potrà intervenire sarà quello di Pescara. Nonostante le nostre denunce dall'amministrazione dei vigili del fuoco e dai prefetti della Toscana non arriva nessuna risposta».

Argomento: CENTRO Pag. 101 Data: Estratto da pagina: 12-09-2010 Il Tirreno 11 raffica di controlli anti-sismici

- Montecatini

Sotto osservazione il municipio, le scuole ed altri edifici pubblici Accolte tutte le domande del bando promosso dalla Regione S.MARCELLO. Raffica di indagini e verifiche sugli immobili pubblici per la sicurezza contro i terremoti. La legge regionale 58 varata nel 2009, prevede l'erogazione di contributi per il miglioramento della sicurezza sismica del patrimonio edilizio. La Regione ha pubblicato un bando per la selezione degli edifici strategici e rilevanti sui quali effettuare la indagini diagnostiche necessarie e finalizzate alla valutazione della vulnerabilità sismica, al quale il comune di San Marcello ha partecipato ottenendo un finanziamento complessivo di 167mila euro. Ricordiamo che l'Appennino settentrionale, come quasi tutto l'Appennino, è zona discretamente sismica e soggetta a frequenti terremoti. Su oltre 600 domande inserite nella graduatoria approvata, sono state 43 le domande ammesse a finanziamento, in base anche alla priorità dovuta al maggior rischio sismico dei territori nonché alle risorse complessive a disposizione, pari ad 536.385 euro. Le verifiche richieste dal Comune di San Marcello sono state tutte ammesse e finanziate ed interessano principalmente scuole, palazzetti sportivi, ed edifici pubblici di vario tipo, compreso il municipio. Ecco l'elenco: la scuola media “Renato Fucini”, la scuola elementare “Don Milani”, la scuola materna di San Marcello, la palestra a servizio dell'Istituto comprensivo, le scuole elementare e materna sia di Maresca che di Campo Tizzoro, il palazzo comunale, l'ambulatorio ed il centro polifunzionale delle ex scuole di Bardalone, il palazzetto dello sport a Bardalone e, infine, i magazzini comunali e sede Com. Dell'Oppiaccio. «E' evidente l'importanza di tali verifiche - dice il sindaco Carla Strufaldi - propedeutiche alla individuazione degli eventuali interventi minimi necessari alla prevenzione del rischio sismico e al miglioramento della sicurezza degli edifici, per la realizzazione dei quali però dovranno, successivamente, essere reperite ulteriori risorse». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: CENTRO Pag. 102 Data: Estratto da pagina: 12-09-2010 Il Tirreno 9 quella classe non va spostata - luca dini

- Lucca «Quella classe non va spostata» Protestano i genitori degli alunni che frequentano la elementare di via Fabrizi Domani incontro con la dirigenza scolastica e l'amministrazione LUCA DINI CASTELNUOVO. «Vogliamo soltanto un'aula nella nostra scuola». I genitori della classe 5ª C della scuola elementare situata in via Nicola Fabrizi a Castelnuovo protestano contro le ultime decisioni prese dalla dirigenza scolastica in merito alla collocazioni delle classi. Infatti, causa lavori per adeguamento sismico, la succursale della scuola, situata nel plesso dell'Ipsia Simoni davanti alla stessa elementare, sarà chiusa. Per questo le classi della succursale saranno riportate alla sede centrale e la 5ª C dovrà abbandonare il plesso centrale per trasferirsi alle scuole medie Pascoli in via Roma. I genitori non ci stanno. Non accettano il trasferimento e domani sera si terrà un incontro con la dirigenza scolastica e l'amministrazione comunale. «Il problema viene affrontato solo ora quando si sa da aprile che la succursale sarebbe stata chiusa - lamentano i genitori - la classe dei nostri bambini, che ha sempre avuto la sua aula, si trova spostata in un'aula delle scuole medie Pascoli in via Roma. Dobbiamo essere noi a fare posto a chi viene trasferito dalla succursale. Perché? Ci dicono che le altre quinte prevedono la compresenza di più insegnanti e quindi la nostra è più adatta e poi, ultima trovata, ci vendono l'idea di un progetto di crescita con i ragazzi della quinta elementare che si troverebbero così già nel mondo delle medie. Ma esiste una soluzione più semplice. La segreteria della scuola occupa due aule, potrebbe essere ridotta o spostata essa alle medie come è previsto comunque in futuro». L'amministrazione comunale, che mette a disposizione le aule ma non è entrata nel merito della decisione del consiglio di istituto, aveva fornito una soluzione alternativa con lo spostamento delle classi prima nella sede della protezione civile in Orto Murato in stanze già attrezzate per l'insegnamento scolastico. «Ma questa soluzione comporta un problema di trasporti e scontenta quindi i genitori delle classe prime ed è stata bocciata anche dalle insegnanti. Chiediamo solidarietà agli altri genitori con i quali abbiamo affrontato altre proteste assieme». I genitori della 5ª C sono frustati da una situazione alla quale si vanno a sommare anche altri problemi subiti negli anni passati. «Siamo una classe discriminata - si legge nella nota redatta dai rappresentanti di classe - l'amministrazione comunale di Castelnuovo, di concerto con la direzione didattica, ad oggi non è ancora riuscita a trovare una sistemazione “dignitosa” per questi alunni, dopo che l'anno passato è stata decisa la chiusura di alcune aule dell'edificio scolastico non in regola con la normativa antisismica. Come al solito, visto che nel passato si sono verificati diversi spiacevoli episodi, i nostri bambini sono discriminati: nella scuola elementare non c'è posto per loro e quindi si va alle medie. L'unica classe delle elementari rimasta senza aula. La cosa che ci amareggia è che ce lo vogliono far passare come una occasione di crescita che permetterà ai nostri figli di avere a disposizione tanti ausili didattici che alle elementari non hanno, quando è solo e sempre questione di soldi. Noi genitori chiediamo alla dirigenza scolastica, peraltro insidiatosi solo ora, che si dimostri buona volontà. La soluzione alternativa c'è, basta spostare la segreteria, che attualmente occupa due aule, ed ecco che per magia anche i nostri bambini avranno la loro aula. L'anno scorso il ministro Gelmini ci ha levato l'insegnante d'italiano, quest'anno la scuola ci leva anche il banchino».

Argomento: CENTRO Pag. 103 Data: Estratto da pagina: 12-09-2010 Il Tirreno 11 tornano le "penne nere" a vaiano - alessandra agrati

- Prato Tornano le “penne nere” a Vaiano Costituita la sezione degli Alpini: sono trenta, per ora, le iscrizioni Si impegneranno in lavori utili a partire dalla pulizia della stazione ALESSANDRA AGRATI VAIANO. A Vaiano torna a sventolare la penna nera sul cappello. Trenta alpini hanno dato vita alla sezione locale che ha già ottenuto il riconoscimento ufficiale, ieri, a Vicchio, aella presentazione del restauro del monumento ai caduti. Una cerimonia suggestiva a cui ha partecipato anche il vice sindaco primo Bosi con il gonfalone del Comune. La nascita della sezione vaianese si somma a quella già presente in vallata a Vernio. Gli alpini iscritti presteranno opera di volontariato: servizio d'ordine alle manifestazioni, contributi alle feste alle gare sportive, ma soprattutto per il Comune di Vaiano si sono offerti di tenere pulita la stazione dove hanno la sede. «Ci siamo impegnati a mantenere in ordine i muri del sottopassaggio e decorosa l'area, un compito non facile; abbiamo rimbiancato le pareti del sottopassaggio a giugno e ora siamo a dover intervenire ancora. La maleducazione e la mancanza del senso civico alle volte sono veramente impressionanti». Il rispetto per l'ambiente, del resto è uno dei capi saldi degli alpini: «Chi decide di far parte delle nostre sezioni - spiega Brachi - deve condividere alcuni valori, il primo ovviamente è lo spirito di corpo degli alpini, poi la solidarietà l'attaccamento alla tradizione e il rispetto della storia». Per essere ancora più presenti sul territorio gli alpini di Vaiano entreranno nella protezione civile: «Per dare la nostra adesione è necessario che alcuni degli iscritti frequintino corsi e diano la loro disponibilità a partire in caso di necessità - spiega il presidente - prima di impegnarci in un servizio tanto importante voglio essere sicuro di poterlo garantire nel modo migliore». Per entrare a far parte del gruppo è necessario aver fatto l'alpino, ma per chi condivide questi ideali senza essere mai entrato nel Corpo c'è la possibilità di diventare amico degli alpini. «In questo caso - spiega Brachi - non ha la possibilità di far parte del consiglio e ovviamente non può portare il cappello».

Argomento: CENTRO Pag. 104 Data: Estratto da pagina: 12-09-2010 Il Tirreno 7 bandiera "bosco sicuro" a lucca riconoscimento di legambiente - ni.nu.

- Lucca Bandiera “bosco sicuro” a Lucca riconoscimento di Legambiente NI.NU. LUCCA. Lucca è tra i primi 15 comuni che hanno ottenuto il massimo dei voti e la bandiera “Bosco sicuro” da Legambiente per la prevenzione degli incendi boschivi. È la prima in Toscana. Su oltre 2mila amministrazioni contattate circa 900 hanno risposto in maniera completa ed esaustiva. Un campione significativo - secondo la protezione civile - per indagini di questo tipo. Il Comune di Lucca è stato tra i primi a dotarsi del catasto delle aree percorse dal fuoco per prevenire gli incendi, soprattutto in estate. C'è da rilevare come la maggioranza degli incendi sia di natura dolosa o colposa. Il catasto delle aree percorse dal fuoco vincola per quindici anni la destinazione d'uso delle aree bruciate, per dieci l'edificazione, la caccia e il pascolo, per cinque le attività di rimboscamento. Inoltre l'amministrazione lucchese è nel 7% dei comuni che applicano la 335 del 2000 e di recente ha approvato uno stanziamento di 60mila euro per la prevenzione e la lotta agli incendi boschivi.

Argomento: CENTRO Pag. 105 Data: 12-09-2010 Il Tirreno il ministro la russa incontra i 50 selezionati alla mini-naja

Martedì prossimo presso la caserma Gamerra

PISA. Il ministro della Difesa Ignazio La Russa incontrerà martedì prossimo alle 11.30, presso la caserma Gamerra, i cinquanta giovani selezionati per partecipare, presso il Centro Addestramento di Paracadutismo dell'Esercito, alla cosiddetta mini-naja, l'iniziativa “Vivi le Forze Armate. Militare per tre settimane”. Si tratta, spiega la Difesa, di «un progetto fortemente voluto dal ministro La Russa, che già nel 2009 e nello scorso mese di luglio aveva promosso lo svolgimento di stage sperimentali denominati “Pianeta Difesa”». L'iniziativa prevede la permanenza dei giovani, per tre settimane a partire da domani, 13 settembre, presso vari reparti/Enti di Esercito, Marina, Aeronautica e Arma dei Carabinieri, «al fine di avvicinare sempre più il mondo giovanile alle forze armate, favorendo così una maggiore condivisione dei valori che da esse promanano ed una più approfondita conoscenza delle loro attività a beneficio della collettività nazionale e della stabilità internazionale». A Pisa il ministro incontrerà anche il personale, appartenente alla sezione di paracadutismo del Centro Sportivo dell'Esercito, che ha recentemente conquistato due Medaglie d'Oro, individuale e a squadre nella specialità lancio di precisione, in occasione della 31ª edizione del Campionato mondiale di paracadutismo, oltre a giovani che hanno già frequentato gli stage sperimentali. RIFONDAZIONE Incontro sull'hub militare PUTIGNANO. Stasera alle 21.30 la Festa di Liberazione di Pisa conclude, presso il Circolo Arci di Putignano, la sua programmazione politica con un dibattito dal titolo: “L'aeroporto militare di Pisa come Hub nazionale? Noi diciamo no. Forum per una città della pace che dica no all'economia di guerra”. A CAMP DARBY Domani esercitazione PISA. Domani, dalle 8 alle 13, si svolgerà all'interno e vicino a Camp Darby un'esercitazione congiunta di protezione civile con la partecipazione di prefettura, Comune, comandi statunitense e italiano di Camp Darby. L'esercitazione permetterà di “certificare” sia le unità di primo intervento, italiane e statunitensi, che in caso di emergenza dovranno agire, sia l'interazione tra le autorità della base e delle comunità locali.

Argomento: CENTRO Pag. 106 Data: Estratto da pagina: 12-09-2010 Il Tirreno 4 rifondazione

- Pisa

RIFONDAZIONE Incontro sull'hub militare PUTIGNANO. Stasera alle 21.30 la Festa di Liberazione di Pisa conclude, presso il Circolo Arci di Putignano, la sua programmazione politica con un dibattito dal titolo: “L'aeroporto militare di Pisa come Hub nazionale? Noi diciamo no. Forum per una città della pace che dica no all'economia di guerra”. A CAMP DARBY Domani esercitazione PISA. Domani, dalle 8 alle 13, si svolgerà all'interno e vicino a Camp Darby un'esercitazione congiunta di protezione civile con la partecipazione di prefettura, Comune, comandi statunitense e italiano di Camp Darby. L'esercitazione permetterà di “certificare” sia le unità di primo intervento, italiane e statunitensi, che in caso di emergenza dovranno agire, sia l'interazione tra le autorità della base e delle comunità locali.

Argomento: CENTRO Pag. 107 Data: 13-09-2010 Il Tirreno tutti mobilitati ma l'anziano era tornato a firenze

Allarme rientrato

CECINA. Allarme per una persona scomparsa e tutti mobilitati per oltre un'ora. Finché l'allarme non è rientrato: la persona era sana e salva, a casa sua, a Firenze. E' avvenuto ieri pomeriggio quando alcuni turisti fiorentini in villeggiatura a Cecina si sono preoccupati perché un loro parente, anziano, non aveva fatto rientro per l'ora di pranzo. Non sappiamo con precisione a chi si siano rivolti per primi, fatto sta che intorno alle 13 si sono mobilitati carabinieri, vigili urbani e la squadra di protezione civile della Pubblica assistenza. Le ricerche sono cominciate a Marina, si temeva che il pensionato si fosse perso nella pineta o, peggio, fosse finito in mare. Alle 14 le ricerche sono state interrotte: l'uomo è stato rintracciato. Era a Firenze, a casa sua.

Argomento: CENTRO Pag. 108 Data: Estratto da pagina: 13-09-2010 Il Tirreno 3 camp darby

- Pisa

CAMP DARBY Oggi esercitazione PISA. Stamani, all'interno e vicino a Camp Darby, esercitazione congiunta di protezione civile con la partecipazione di prefettura, Comune, comandi Usa e italiano di Camp Darby. L'esercitazione permetterà di “certificare” sia le unità di primo intervento, italiane e statunitensi, che in caso di emergenza dovranno agire, sia l'interazione tra le autorità della base e delle comunità locali.

Argomento: CENTRO Pag. 109