DUE CARRARE Percorso Storico Aneddotico Di Una Fusione a Cura Di Gabriella Calderini
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DUE CARRARE Percorso storico aneddotico di una fusione a cura di Gabriella Calderini Come nasce il nuovo comune Il 26 febbraio 1995, i cittadini residenti in Carrara San Giorgio e Carrara Santo Stefano furono chiamati alle urne per esprimere, con un voto referendario, il loro parere sulla proposta di fusione dei due Comuni, avanzata concordemente dai due Consigli comunali. Tale proposta trovava una base giuridica nella legge n°142 dell’8 giugno 1990 relativa all’ordinamento delle autonomie locali, e in particolare nell’articolo 11 dedicato a “Modifiche territoriali, fusione e istituzione di comuni”. In tale articolo veniva esplicitata la differenza tra “unione” e “ fusione” comunale e veniva anche trattato il delicato tema dei contributi straordinari messi a disposizione dallo Stato per favorire la fusione dei Comuni con popolazione inferiore a 5000 abitanti. Il referendum consultivo era stato indetto dopo ampio dibattito pubblico e dopo la presentazione di un dettagliato studio di fattibilità, elaborato dalle Commissioni Consiliari nominate dai due Comuni, le quali avevano esaminato accuratamente vantaggi e svantaggi di un tale cambiamento amministrativo. Le discussioni sull’argomento erano state numerose, vivaci e partecipate, dal momento che era chiaro a tutti che il processo di fusione tra i due Comuni avrebbe portato non solo cambiamenti tecnico-amministrativi ma anche nuove problematiche in ambito sociale, politico e culturale. I vantaggi che l’unione dei due Comuni poteva arrecare relativamente all’ottimizzazione delle risorse disponibili e all’efficienza della macchina amministrativa, sembravano essere più rilevanti rispetto all’eventuale perdita di identità legata alla denominazione geografica dei luoghi. D’altra parte i due Comuni avevano da anni in gestione comune i servizi di segreteria, biblioteca, scuola media e fognature; con l’entrata in vigore della già menzionata legge n°142 avevano inoltre provveduto a istituire la “unione tra comuni” per la gestione di altri importanti servizi tra cui la raccolta dei rifiuti solidi urbani, la polizia municipale, l’edilizia scolastica, le attività sportive e ricreative ed il coordinamento urbanistico. Tale unione necessitava però di una sua propria organizzazione sovra-comunale e ciò costituiva un ulteriore appesantimento burocratico. Secondo le legge n°142, la cosiddetta “unione tra comuni” doveva trovare entro 10 anni il suo sbocco naturale nella fusione dei Comuni che l’avevano costituita, ma ciò doveva avvenire con il consenso degli abitanti espresso in una pubblica consultazione referendaria. Il referendum consultivo della popolazione, svoltosi il 26 febbraio 1995, diede i seguenti risultati: Comuni interessati Carrara Carrara Risultato San Giorgio % Santo Stefano % globale % Elettori aventi diritto al voto 4.226 1.648 5.874 Votanti 3.208 1.389 4.587 Voti validi 3.167 1.367 4.534 Voti favorevoli 2.102 66,4 688 50,3 2.790 61,5 Voti contrari 1.065 33,6 679 49,7 1744 38,5 I dati riportati nella tabella mettono chiaramente in evidenza l’esistenza nei due Comuni di una diversa percezione della fusione; lo scarto di soli 9 voti tra favorevoli e contrari riscontrato a Santo Stefano, indica che forse lì gli abitanti la vivevano più come una perdita di identità storica che non come un’opportunità. I dati relativi al numero dei potenziali elettori evidenziano inoltre le ridotte dimensioni dei due Comuni che se avessero continuato a procedere divisi, avrebbero dovuto faticare non poco per garantire alle loro comunità servizi, infrastrutture, assistenza, istruzione, ambiente, beni culturali, attività produttive, socialità; fattori questi che tutti insieme determinano il livello di “benessere” di un paese ma che richiedono grandi risorse, economiche e culturali, per far fronte alle necessità. A posteriori si può ben dire che tale scelta, sebbene sofferta, si è poi rivelata oculata. La fusione dei Comuni di Carrara San Giorgio e Carrara Santo Stefano costituisce uno dei primi esempi di utilizzo del nuovo istituto previsto dalla legge n°142 dell’8 giugno 1990. La nascita del nuovo comune di Due Carrare, nome proposto congiuntamente dai Consigli comunali dei due paesi, è stata ratificata con la Legge regionale n°14 del 21 marzo 1995 e pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Veneto in data 24 marzo dello stesso anno. Il processo di fusione ha determinato l’estinzione dei due Comuni pre-esistenti e la nascita di una nuova entità giuridica, con un suo proprio Stemma e un suo nuovo Gonfalone Lo stemma del nuovo comune di Due Carrare è stato disegnato selezionando gli elementi più significativi presenti negli stemmi dei Comuni precedenti, per non perdere l’identità storica e il ricordo di ciò che è stato. E’ anche con i simboli infatti che si lascia traccia del percorso intrapreso e si onora la memoria di chi è vissuto prima di noi. Carrara S. Giorgio Carrara S. Stefano Due Carrare Il carro rosso su base argento riportato nel nuovo Stemma rimanda allo stemma dei Carraresi che per secoli furono Signori di questa zona mentre la corona antica, d’oro liscio con punte, che già campeggiava su fondo rosso nello Stemma di Carrara Santo Stefano simboleggia il nome “Stefano” che in greco significa proprio corona. Il nuovo Stemma comunale sintetizza così nella sua simbologia la storia dei due paesi che trova il suo denominatore comune nel ruolo svolto dalla signoria dei Carraresi su queste terre. Altro importante simbolo comunale è il Gonfalone che attualmente è costituito da un “Drappo di bianco con la bordatura di rosso, riccamente ornato di ricami di argento" mentre prima quello di Carrara S. Giorgio era solo bianco e quello di Carrara S. Stefano era metà bianco e metà rosso. Stemma e Gonfalone del Nuovo Comune di Due Carrare sono stati adottati dal Consiglio Comunale con la delibera n°36 del 17 Ottobre 1997 e sono stati poi approvati ufficialmente il 3 Febbraio 1998 con un Decreto del Presidente della Repubblica. Questa è la cronaca pura e semplice dell’evento; ma dietro l’evento c’è l’evoluzione storica del territorio comunale, un percorso che si sviluppa con un tracciato tortuoso, ricco di aspetti curiosi e qualche volta esilaranti. E noi ve lo vogliamo raccontare. C’era una volta ….. Tutti sanno ormai che i territori su cui ora sorge il comune di Due Carrare sono anticamente appartenuti alla famiglia dei Da Carrara, che da qui partirono per la scalata politico/militare che li portò a dominare Padova e molti altri territori veneti. È grazie a questa potente famiglia che la comunità di Carraria si svilupperà, suddivisa già da allora nel nucleo di San Giorgio, centro del potere civile e militare rappresentato dal Castello Carrarese, e in quello di Santo Stefano, centro del potere religioso rappresentato dall’Abbazia benedettina e dal monastero. L’area dell’odierna Due Carrare costituiva quindi il centro del potere economico, amministrativo, militare e religioso della famiglia Da Carrara, che proprio nell’abbazia da loro voluta avrebbero, secondo alcuni, desiderato essere sepolti. La fortuna politica dei Carraresi durò, con alti e bassi, fino al 1405 anno in cui, in seguito alle lotte scatenatesi per il possesso delle terre milanesi, i veneziani della Serenissima conquistarono la città. Tutti i possedimenti dei Da Carrara furono requisiti, tutti i discendenti furono imprigionati e poi uccisi, tutti i simboli della famiglia cancellati da chiese e palazzi. Con la fine dei Carraresi, cominciò per la comunità locale un periodo di profondo declino che coinvolse anche l’Abbazia. Il dominio veneziano sul territorio ebbe conseguenze devastanti e durature, poiché provocò una forte recessione economica e un calo significativo della popolazione, che si allontanava da Carrara per fuggire dallo stato di povertà in cui era caduta. Non era la prima volta che le sventure della famiglia dei Da Carrara coinvolgevano la comunità locale. Nel 1214 Ezzelino da Romano si impadronì del castello di Carrara, lo rase al suolo e confiscò molte proprietà; più tardi, nel 1251, fece incarcerare e uccidere l’abate dell’Abbazia. Durante i secoli della dominazione veneziana, la Serenissima abbandonò l’area carrarese a sé stessa, in uno stato di incuria e degrado che culminò nel 1779, con la vendita all’asta dell’Abbazia. La comprò il nobile veneziano Nicolò Erizzo, che fece demolire gran parte dei suoi fabbricati per ottenere materiale da costruzione e che poi alla fine rivendette la chiesa ed il campanile all’abate Ceoldo. Ma siamo già nel 1794 e si stanno preparando grandi eventi. E poi arrivano i …...foresti Nel 1797 l’invasione dei Francesi guidati da Napoleone mise fine alla gloriosa Repubblica Veneta “Serenissima” che, con il trattato di Campoformio del 17 ottobre, fu ceduta, con tutti i suoi territori, all’Austria. Nel dicembre del 1805, con la Pace di Presburgo, fu poi riassegnata ai francesi e annessa al Regno D’Italia fino alla sconfitta di Napoleone del 1814. Con l’arrivo dei francesi inizia la storia moderna delle amministrazioni locali. Napoleone abolì le vecchie istituzioni veneziane e istaurò una nuova gestione amministrativa basata su una ben definita gerarchia di poteri; una organizzazione che suddivideva il territorio in Dipartimenti, Distretti, Cantoni e Comuni, ciascuno con una propria struttura operativa costituita da: Dipartimento Prefetto nominato dal Ministro dell’Interno, Consiglio di prefettura Consiglio generale dipartimentale; Distretto Viceprefetto Consiglio distrettuale; Cantone Giudice di Pace Cancelliere del Censo; Comune Podestà per i comuni di prima e seconda classe Sindaco per i comuni di terza classe Consiglio comunale Municipalità Si tratta di una funzione amministrativa efficiente e moderna in grado, da una parte di soddisfare le esigenze di partecipazione dei ceti borghesi in ascesa, dall’altra, di garantire il controllo politico e amministrativo del territorio. Si costruiscono proprio allora le basi organizzative per la creazione di uno Stato moderno e contemporaneamente inizia, con l’istituzione di Congregazioni di Carità in ogni capoluogo di Dipartimento, anche l’organizzazione dell’assistenza pubblica ai bisognosi.