Echinvalle 1^ Biennale Internazionale Di Pittura Dedicata Alla Montagna Comune Di Treppo Carnico
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ECHINVALLE 1^ BIENNALE INTERNAZIONALE DI PITTURA DEDICATA ALLA MONTAGNA COMUNE DI TREPPO CARNICO in collaborazione con AURA Associazione Artistico Culturale del Friuli Venezia Giulia con il contributo di con il patrocinio di Comunità Montana Casa Comune della Carnia della Cultura Europea ECHINVALLE 1^ BIENNALE INTERNAZIONALE DI PITTURA DEDICATA ALLA MONTAGNA da un’idea di CLAUDIO MARIO FERUGLIO testo di RAFFAELLA CARGNELUTTI fotografia, allestimento e trasporti ARTproget sede espositiva GALLERIA D’ARTE MODERNA “ENRICO DE CILLIA” 3 agosto - 1 settembre 2013 progetto grafico CMF impaginazione e stampa TIPOGRAFIA ANDREA MORO TOLMEZZO INDICE 5 PresentaZione di MauriZia Plos 7 PresentaZione di Claudio Mario Feruglio 9 Testo di Raffaella Cargnelutti 15 Artisti 16 Opere 58 Note biografiche 68 PromoZione del territorio COMUNE DI TREPPO CARNICO La montagna è una grande famiglia che ha negli anZiani i custodi della memoria storica e nei gioVani la speranZa del futuro. Ci uniscono tre cose; l ’amore per la propria terra, la tenacia che è una prerogatiVa delle nostre genti che non si sono mai arrese di fronte alle difficoltà e la Voglia di crescere . Il rilancio della montagna passa anche attraVerso la cultura quale Viatico di sViluppo del territorio che sa ancora oggi esprimere con forZa e determinaZione le migliori peculiarità. LL’AmministraZione Comunale di Treppo Carnico ha Voluto rendere omaggio alla “Montagna” con una mostra di pittura chiamando a raccolta un folto gruppo di artisti perché fossero loro a dire attraVerso i colori, i segni, i simboli quanto di più bello c’è in questi luoghi che sanno parlare al cuore della gente. “EchinValle” è il titolo della 1^ Biennale internazionale di pittura che abbiamo fortemente Voluto e che oggi Viene ospitata presso le sale della Galleria d’Arte Moderna Enrico De Cillia, prestigioso Museo della Carnia. È motiVo di orgoglio e di soddisfaZione per il Comune che quarantadue operatori d’arte proVenienti da Varie regioni d’Italia e dall’estero abbiano accolto il nostro inVito a realiZZare un’opera ispirata alla montagna. Possano quanti si aVVicineranno alle opere ViVere le emoZioni che esse trasmettono e sentire l’eco interiore. Non è poco! RingraZio tutte le IstituZioni per il loro sostegno, gli Enti patrocinatori e l’AssociaZione AURA per la preZiosa collaboraZione che, di concerto con il Comune, ha reso possibile questo eVento. -5- Agli artisti la riconoscenZa di tutta la mia Comunità. MauriZia Plos Sindaco di Treppo Carnico AURA ASSOCIAZIONE ARTISTICO CULTURALE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA La montagna è sempre là immobile. Ci osserVa. Ci attrae Verso le Verticalità più alte doVe riposa il tempo, doVe il Vento si manifesta. A Volte ci intimorisce per la sua saggeZZa e la sacralità che sono in Lei. La montagna è Vita. È meta Verso quell’ “Oltre le cose” doVe tutto si acquieta. LÈ la fonte d’acqua pura. È il silenZio. È l’attesa. È la musica. È la luce e l’ombra. È l’ascolto. È la preghiera. È il tramonto contemplatiVo. È la grande notte di luna piena. È l’aurora del mattino. -7- E quando si leVano le prime nebbie e lo spirito del Vento muoVe le fronde degli alberi più alti fino a scendere giù a Valle allora è l’Agape. Così Lei ispira i poeti attraendoli a sé illuminandoli d’immenso. Così è successo a questi artisti. Claudio Mario Feruglio Presidente di AURA ECHI LONTANI, ORIGINI DI UNA TRADIZIONE di Raffaella Cargnelutti Raffaella Cargnelutti , critica e storica dell’arte, nonché narratrice, ViVe a TolmeZZo (Udine). Da tempo si dedica allo studio, alla ricerca e alla promoZione artistica, organiZZando mostre ed eVenti culturali in area friulana, con particolare riguardo agli autori locali e alla pittura di paesaggio dell’Ottocento e del NoVecento. Numerosi sono i suoi contributi critici e monografie artistiche. Nel 2010 esordisce in narratiVa con Il ritratto di Maria , romanZo storico ambientato nella Carnia del Settecento. Nel 2012, per le EdiZioni Biblioteca dell’Immagine di Pordenone, esce L’opera imperfetta , Vita romanZata del pittore rinascimentale Gianfrancesco da TolmeZZo e nello stesso anno, per l’Editore Santi Quaranta di TreViso esce Fiabe e leggende della Carnia . Su le cime de la Tenca/ Per le fate è un bel danzar. Un 1919), che utiliZZa un linguaggio espressiVo personale tappeto di smeraldo/ Sotto al cielo il monte par. e moderno, doVuto ai suoi numerosi Viaggi (a partire Che le montagne carniche aVessero affascinato prima dagli anni ’70), soprattutto in Francia e in Inghilterra, ancora le fate dei poeti lo testimonia Giosuè Carducci doVe la sua iniZiale formaZione artistica lagunare, Viene Scon questi suoi Versi della poesia “In Carnia”, da lui a contatto con le correnti più aggiornate della pittura composta durante un soggiorno termale ad Arta nel europea del momento, sensibili in particolare al Verbo 1885. Non farà dunque meraViglia scoprire che questi impressionista. monti color smeraldo siano stati oggetto, oltre di Degno di nota è il triestino Napoleone Cozzi , nato da suggestioni per illustri letterati e poeti, anche di genitori friulani a Trieste nel 1867 e morto a MonZa numerose raffiguraZioni pittoriche che, dalla fine nel 1916, ‘riscoperto’ dalla studiosa Melania LunaZZi dell’Ottocento sino alla contemporaneità, hanno che ha portato all’attenZione del pubblico e della scandito un filone espressiVo - solo sfiorato dal Vento critica la produZione di questo pittore e decoratore di riVoluZionario delle aVanguardie artistiche del teatri e caffè triestini, nonché i suoi acquarelli di NoVecento - conserVatosi nel tempo interessante e Vitale. montagne e taccuini di escursioni, essendo CoZZi Riferimento stilistico principale in questo ambito è la anche un appassionato sportiVo e alpinista. Le sue tradiZione coloristica e paesaggistica Veneta di fine Vedute si caratteriZZano per una frescheZZa di Ottocento, con i pittori della generaZione cresciuta alla esecuZione, mirabilmente fusa ad una precisione -9- scuola del ‘Vero’. L’importanZa della cultura lagunare documentale. è sottolineata poi dal fatto che gran parte dei pittori Per Marco Davanzo (AmpeZZo, 1872 - AmpeZZo, friulani, Vissuti a caVallo dell’Ottocento e del 1955) l’ambiente montano è di fondamentale NoVecento, artisticamente si formò all’Accademia di importanZa nella sua produZione artistica. Il pittore, Belle Arti di VeneZia. Ne consegue che, quello che i infatti, dedica ad esso gran parte della sua Vita per gioVani studenti sperimentaVano in area Veneta, raffigurarlo nell’aVVicendarsi delle stagioni, colte nelle osserVando l’acqua, le rifraZioni luminose ed il Variare muteVoli gamme cromatiche graZie alle fresche ed della luce atmosfericamente intesa ed interpretata con impressionistiche pennellate della sua taVoloZZa. Dopo la libertà compositiVa e boZZettistica della ‘macchia’, gli studi artistici completati a VeneZia e a Roma, VeniVa poi utiliZZato, al loro rientro in ambito locale DaVanZo rientra definitiVamente in Carnia, (cosa che fecero quasi tutti), per raffigurare il inaugurando una stagione espressiVa che aVrà come paesaggio natiVo, ancora incontaminato ed protagonista assoluto, per oltre quarant’anni, il artisticamente inesplorato. paesaggio delle Alpi Carniche. Nella Visione pittorica Uno tra i primi pittori a documentare con le sue opere dell’artista di AmpeZZo la presenZa dell’uomo l’interesse per il paesaggio montano è il carnico armonicamente si cala in una dimensione quasi sacrale Giuseppe Da Pozzo (Comeglians, 1844 - Roma, della natura, in sintonia con i dettami stilistici ed espressiVi di GioVanni Segantini, la cui fama e Vita, è Giuseppe Muner (TolmeZZo, 1879 - TolmeZZo, notorietà erano state ufficialmente decretate alla Prima 1949). La famiglia lo manda ancora ragaZZo ad Biennale VeneZiana del 1895. apprendere il mestiere di decoratore a Klagenfurt, in Vicino alla temperie culturale di DaVanZo si collocano seguito il pittore riesce ad iscriVersi alla Scuola d’Arte gli udinesi Marcelliano Canciani (Udine, 1873 - di VeneZia. Per questioni di laVoro risiede fino alla Udine, 1953) e Alessandro Del Torso (Udine, 1883 - prima guerra mondiale in Austria, SViZZera e Udine, 1967) autori di opere intrise di un soffuso Germania. Al suo rientro si dedica soprattutto ad lirismo, con Vedute montane suggestiVe e immortalare, in opere anche di piccolo formato, le incontaminate. Anche Alice Dreossi (CerVignano, montagne attorno a TolmeZZo, descritte con 1882 - Udine, 1967) condiVide questa sensibilità, pennellate dense e corpose, pregne di una Visione corroborata dai suoi studi completati in ambito lirico-intimista. VeneZiano, romano e monacense non estranea, prima Giovanni Napoleone Pellis (Fagagna, 1888 - Valbruna, della grande guerra, ad accenti secessionisti, poi 1962), rispetto a Marco DaVanZo, che frequenta e mitigati dalle frequentaZioni con l’importante ammira con profondo rispetto, supera la Visione paesaggista Cesare Maggi e la scoperta delle Vedute armonicamente equilibrata tra l’uomo ed il suo montane, che la pittrice ritrae con profonda sensibilità ambiente naturale dell’AmpeZZano. Le asperità del -10 - e partecipaZione emotiVa. paesaggio di alta montagna diVentano per Pellis un Nel primo NoVecento assai noto è Giovanni Moro campo di indagine esistenZiale e di sperimentaZione (Ligosullo, 1877 - Udine, 1949), pittore d’arte sacra, pittorico-formale, in sintonia con le aVanguardie ritratti e paesaggi, artisticamente formatosi a Berlino italiane dei primi anni del NoVecento. e a Monaco. Dipinge in numerose chiese e palaZZi in Nel 1947, durante un soggiorno a Sauris, annotta in BaViera, in Ungheria,