Mediterraneo Di Pace E Di Guerra E Le Due Rive Si Specchiano A
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19CUL01A1911 ZALLCALL 12 20:28:08 11/18/97 Mercoledì 19 novembre 1997 2 l’Unità2 LA CULTURA Un convegno organizzato da «Medilibro» sui mille aspetti culturali ed etnografici del «Mare nostrum» 19CUL01AF01 Mediterraneo di pace e di guerra 1.0 7.0 E le due rive si specchiano a Palermo A latere dell’iniziativa, una mostra fotografica di Letizia Battaglia paragona le condizioni di vita del Nordafrica con quelle della Sicilia. E si parla anche di donne di mafia, dalle origini al film di Roberta Torre «Tano da morire». DALL’INVIATO Hussein scrisse nel 1915 quello palazzo di Palermo, sembra avve- ma della morte di gente uccisa dal- li» e «inferiori» era nel codice degli e padre Nino Fasullo. Di fronte alla con essa, debbono sapere di essere che si considera il primo vero ro- nire sull’orlo della fine di una ge- la mafia. Finisce così ad esempio la uomini d’onore, ma lo sosteneva vicenda di Mario Frittitta, il frate e di vivere in insanabile opposizio- PALERMO. Dalla Sicilia un tempo si manzo popolare arabo, Zainaq. nerazione e di una casta. La vitali- vita del giudice Borsellino: «Il pilo- anche una sentenza del tribunale carcerato e scarcerato dall’Ucciar- ne al Vangelo di Gesù Cristo e, per partiva per traversare l’Oceano e rag- Raccontava le storie e anche gli tà e la luce stanno dalla parte dei ta di una delle auto di scorta fece penale di Palermo, nel 1983: «ruo- done per i suoi rapporti con il boss conseguenza, di essere fuori dalla giungere l’America; oppure, intreno, amori di un villaggio di campagna. poveri del mondo. manovra e s’andò a mettere all’ini- lo subalterno e passivo» L’emer- Pietro Aglieri e accolto da un tripu- comunione della sua chiesa». per salire al Nord. Ora la Sicilia è di- Ma si mascherò dietro lo pseudo- Letizia Battaglia è anche editrice. zio della strada per controllare me- genza pentiti, invece, la crisi del- dio di popolo al suo ritorno nel Nino Fasullo ha concluso: «È ventata la prima terra che s’incontra nimo di «contadino egiziano». So- Davanti alle foto c’è il suo stand: glio la situazione. Intanto il giudi- l’organizzazione e dei suoi valori quartiere della Kalsa, Nino Fasullo una brutta pastorale, un po‘ ipocri- emigrando dal Sud. La storia si rove- lo dopo un clamoroso successo, si edizioni della battaglia. Tra gli ulti- ce fece i passi che servivano per ar- sembrano chiamare sulla scena le ha ricordato con quanto ritardo la ta e psicologicamente contropro- scia,riproponendosi.LaSiciliaeragià decise a rivelare il proprio nome. mi libri che ha pubblicato (molti rivarealportone.Miseilditosul donne, che con impressionante Chiesa sia giunta alla denuncia del ducente, quella che isola il mafio- stata invasa dagli Arabi, prima che Con la colonizzazione la lingua sono di fotografie, molti guardano citofono». Muoiono anche i bam- violenza disconoscono figli, fratel- fenomeno mafioso, dopo quanti so criminale dal contesto che lo ha dai Normanni. Adesso arrivano i ma- dell’amministrazione diventa la dalla Sicilia a tante parti del mon- bini e le donne: testimoni o per li, mariti, prendono la parola, rive- decenni di ambiguità se non di generato. Ottiene due o tre effetti ghrebini e non è un’invasione, è un lingua del romanzo. Anche per do, a Cuba, all’Irlanda, al Ruanda), vendetta o per punizione: «Tutti lando il loro compito tradizionale, compromissione. La scomunica è negativi: incattivisce ulteriormen- lento passaggio, giusto perché la Sici- questa via si riconosce l’egemonia due riguardano in particolare que- scappavano e si nascondevano, nella famiglia mafiosa, di conser- di quest’anno. La pronunciò il ve- te il mafioso, ritarda la conversio- lia è l’Occidente vicino all’Africa, ap- dell’Occidente conquistatore, che sta città. Il primo è Tano da morire: tranne lei. Non tanto per coraggio, vatrici e trasmettitrici dei codici. scovo di Palermo il 15 luglio scor- ne, deresponsabilizza ipocritamen- pena al di là di un mare, il Mediterra- un secolo dopo però non è più un è la testimonianza di Enzo Caruso, ma proprio per l’imbambolamento A presentare Mafia Donna c’era- so: «Tutti coloro che, in qualsiasi te la comunità ecclesiale e civile. neo, che ha visto sulle sue sponde, modello, è solo l’Occidente virtua- il cognato del boss mafioso assassi- che le era venuto guardando la no a Medilibro, con le autrici, Re- modo, deliberatamente, fanno La chiesa è sempre una comunità e nella sua storia, moltiplicarsi la vio- le delle antenne paraboliche e una nato nel 1988, davanti alla sua scena...». Si può sapere da che par- nate Siebert, autrici di testi sulla parte della mafia, o a essa aderisco- nessuno può fare alcunchè al di lenza. A Palermo, nel corso della ras- fortezza che si chiude, con l’unica macelleria, divenuto personaggio te stare, ma l’incertezza dei confini cultura mafiosa, Giancarlo Caselli no, o pongono atti di connivenza fuori dell’ambito e della dimensio- segna dell’editoria «Medilibro», gli preoccupazione di rassicurare i centrale del film di Roberta Torre, crea confusione e ne comunitaria. Nessuno pertanto, hanno dedicato un convegno che si suoi concittadini. insieme con brani di un conversa- morte. se vuole fare un’azione ecclesiale, intitolava invece «Mediterraneo ma- Una piccola mostra fotografica, zione con la sorella di Tano, Fran- Le donne sono nel- può agire da solo e in nome pro- re di pace». Una speranza. Il Mediter- all’ingresso della fiera palermitana, ca Guarrasi. Un ritratto a tinte for- la mafia. Lo racconta- prio. Dunque è necessario e urgen- raneo è un lago disangueenoncesse- presenta ritratti di giovani e bam- ti del capomafia: duro, spietato, no la sorella del boss te socializzare i problemi e le solu- rà di esserlo, dalle coste dell’ex Jugo- bini, ripresi da Letizia Battaglia, ac- uomo d’onore, attorno al quale si TanoGuarrasielemi- zioni». Don Nino dice quanto in slavia a quelle dell’Algeria, anche se canto a scene di interni domestici. può favoleggiare, fino a redimerlo crostorie di Roberto altro modo, con il gusto della pro- la nostra indignazione e il nostro stu- Sono foto scattate in Sicilia e in come un mito. Enzo Caruso parla Alajmo. Teresa Princi- vocazione, dice Tano da morire: pore, insieme con la nostra incom- Africa, non solo in Nordafrica. In una lingua aspra, secca, fatta di si- pato, magistrato, e che la mafia si vince se si cambia- prensione,crescono.Unascrittriceli- alcune la continuità è impressio- lenzi e di pause, Tano si muove Alessandra Dino, so- no le condizioni che le hanno banese assai conosciuta in Francia, nante: nei paesaggi e nelle espres- dentro una quotidianità spietata, ciologa, hanno con- consentito di affermarsi nella co- Hoda Barakat, arriva a protestare: sioni, negli atteggiamenti e nei co- una normalità che si permea delle dotto una ricerca, munità e nel «territorio». Tano noncicapite,lasciatecistare,quando stumi, si viaggia tra i continenti regole e dei riti della criminalità. pubblicata da Flacco- non è un eroe della Vucciria, come saprete qualcosa di più di noi potre- senza scoprire frontiere. Le foto Il secondo libro è di Roberto Ala- vio, editore palermi- Aglieri non è un cristiano, anche mo incontrarci ancora. Habib Ten- dai toni scuri e dai contrasti forti jmo, Almanacco siciliano delle morti tano: Mafia Donna. Le se nel suo rifugio si era costruito gour, algerino, aggiunge: dovrei libe- drammatizzano piuttosto i conflit- presunte. Sono una quarantina di vestali del sacro e del una cappella privata arredandola rarmi dalla mia «algerinità» per tor- ti interni alle diverse società. Il bal- pagine, ognuna delle quali ospita profano. Che le donne con i paramenti che il frate della nare a discutere con voi. Luis Marti- lo dei nobili, probabilmente in un in poche righe gli attimi fatali pri- fossero «irresponsabi- Kalsa gli procurava. nez, un giovane studioso francese, Il procuratore Caselli vede il pe- accusa: per l’Occidente la libertà di ricolo della delega, dopo l’impe- movimento esiste solo per le proprie Media & scrittori Botta e risposta fra Sud e Nord gno gridato, le mobilitazioni, le merci, non per gli uomini. Il pregiu- manifestazioni, come se il risultato dizio e le semplificazioni dominano ottenuto potesse essere irreversibi- la scena: i delitti del fondamentali- «Leggeteci, non considerateci le. Invece il prete che s’intrattiene smo si sovrappongono a qualsiasi al- con Aglieri sembra rivivere i tempi tra immagine, perde di ruolo qualsia- della mafia buona, che fa sovven- si opposizione che rischia di non tro- zioni, che non faceva scandalo per vare aiuto. Per questo l’Algeria con il solo come forza lavoro» la Chiesa. Oppure, per tornare al suo dolore sta ai margini di una for- Hoda Barakat: «Noi conosciamo la vostra letteratura, voi ignorate la no- titolo del libro, di una mafia che è male solidarietà politica, non solo di stra». Barbara La Spina: «C’è ancora molta paura reciproca». Il Mediterraneo occidentale in una vecchia mappa. In alto, Tahar Ben Jelloun madre e a cui si deve un’obbedien- una ipotetica coscienza di massa ca- za cieca. «Sono in pochi a sperare - pace di mobilitarsi. Come se l’algeri- si chiedeva don Nino - che, maga- nofosseuncasoperso,unairrimedia- PALERMO. Per Tahar Ben Jelloun è il si proponeva di indagarne i motivi, Una ragione di fondo è forse, al- arabo: la prima guerra «mediatica» Europa. Tutto viene filtrato dalla ri, escluse le efferatezze degli ulti- bilemalattia. luogo del mondo più ricco di passio- con un focus particolare sull’intera- lora, nelle taglienti parole di Hoda dell’umanità ha risvegliato in po- violenza che scuote l’Algeria ed mi tempi, la mafia torni a essere Sembra che la cronaca della com- ne, dove più si ama la vita; ma, forse zione tra i modelli culturali, sul ruolo Barakat, scrittrice e giornalista li- chissimo tempo anche in Europa oggi, nell’immaginario collettivo società di uomini d’onore, guar- prensione cammini a ritroso, alla ri- proprio per questo, il Mediterraneo è dellaletteraturaesuquellodell’infor- banese: «Noi abbiamo bisogno di le antiche ossessioni, condensan- europeo, gli arabi, e più in genera- diana della proprietà, della fami- cerca di una identità che si basa sulla un maremalato: di violenza, miseria, mazione.