Rivista Di Studi Politici

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Rivista Di Studi Politici Rivista di Studi Politici Trimestrale dell’Istituto di Studi Politici “S. Pio V” • Anno XXIX • gennaio-marzo 2017 1957-2017 FOCUS - Europa: per un nuovo inizio Felice Le radici liberali e cristiane dell’Europa Reho Dottrine federaliste nell’integrazione europea: una rilettura critica per l’oggi Pizzigallo L’Africa nella politica estera italiana dal Trattato di Roma al Migration Compact Gen. Camporini Riflessioni in materia di politica estera, sicurezza e difesa nell’Unione Europea EUROPA Magliulo Dopo Brexit: verso un nuovo umanesimo europeo MEDITERRANEI Salsano Gli effetti economici della Brexit. Uno sguardo a Italia, Grecia e Inghilterra INCONTRO DI CIVILTÀ Manca New Legal Developments in the Inter-American System of Human Rights SOCIETÀ Barile Unione Europea e questione nazionale nel pensiero marxista 2017 Editrice 1 APES 1 Anno XXIX – gennaio-marzo 2017 Trimestrale dell’Istituto di Studi Politici “S. Pio V” ISSN: 1120-4036 Direttore Responsabile: Antonio Iodice Comitato di Redazione: Francesco Anghelone (coordinatore), Luca Alteri, Luca D’Orazio Comitato Scientifico: Paolo De Nardis, presidente (Sapienza Università di Roma), Giuseppe Acocella (Università “Federico II” di Napoli), Maria do Céu Pinto (Università di Minho-Braga), Giovanni Dotoli (Università di Bari), Klaus Eder (Università di Humboldt-Berlino), Gianni La Bella (Università di Modena e Reggio Emilia), Antonio Magliulo (UNINT – Università degli Studi Internazionali di Roma), Valeri Mikhailenko (Università Federale di Ural-Yekaterinburg), Matteo Pizzigallo (Università “Federico II” di Napoli), Gianluigi Rossi (Sapienza Università di Roma), Tilo Schabert (Università Federico-Alessandro di Erlangen-Norimberga), Juan Zabalza Arbizu (Università di Alicante). Peer Reviewed Journal La rivista adotta un sistema di valutazione degli articoli presentati basato sulla revisione paritaria e anonima (peer-review). I criteri di valutazione adottati riguardano: l’originalità del lavoro, la rilevanza scientifica, il rigore metodologico e l’attenzione alla letteratura italiana e straniera sull’argomento. Direzione e Redazione: Piazza Navona 93 – 00186 Roma Tel. 06.68.65.904 – Fax 06.68.78.252 Registrazione del Tribunale di Roma n. 459/89 del 22-7-1989 Editrice APES: Piazza Navona 93 – 00186 Roma Impaginazione e grafica: Plan.ed www.plan-ed.it Gli articoli, i saggi, le lettere, le fotografie e i disegni, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Costo di una copia: euro 12,00 (arretrati euro 24,00) Abbonamento annuale: Per l’Italia: euro 40,00 Per l’Estero: euro 80,00 Via aerea: euro 95,00 Bonifico intestato a Editrice Apes s.r.l. IBAN: IT19P0569603200000006604X18 Banca Popolare di Sondrio – Ag. 11 Roma Per informazioni: [email protected] Gli abbonamenti decorrono dal gennaio di ciascun anno. Chi si abbona durante l’anno riceve i numeri arretrati. Le copie non pervenute agli abbonati dovranno essere richieste entro dieci giorni dal ricevimento della copia successiva. Trascorso tale termine le copie richieste dovranno essere acquistate. La rivista è in vendita nelle principali librerie. Periodico trimestrale – Pubblicità inferiore al 70%. Rivista di Studi Politici Trimestrale dell’Istituto di Studi Politici “S. Pio V” • Anno XXIX • gennaio-marzo 2017 Indice 1 / 7 Editoriale Antonio Iodice FOCUS 13 Le radici liberali e cristiane dell’Europa Flavio Felice 31 Dottrine federaliste nell’integrazione europea: una rilettura critica per l’oggi Federico Ottavio Reho 52 L’Africa nella politica estera italiana dal Trattato di Roma al Migration Compact Matteo Pizzigallo 74 Riflessioni in materia di politica estera, sicurezza e difesa nell’Unione Europea Gen. Vincenzo Camporini EUROPA 91 Dopo Brexit: verso un nuovo umanesimo europeo Antonio Magliulo MEDITERRANEI 99 Gli effetti economici della Brexit. Uno sguardo a Italia, Grecia e Inghilterra Emanuele Salsano INCONTRO DI CIVILTÀ 116 New Legal Developments in the Inter-American System of Human Rights: Some Observations on the Inter-American Convention on Protecting the Human Rights of Older Persons Luigino Manca 135 SOCIETÀ Unione Europea e questione nazionale nel pensiero marxista Alessandro Barile 166 Libri consigliati 178 Note biografiche Editoriale Antonio Iodice La recente pubblicazione Per un nuovo inizio. Democrazia, economia e politica estera nell’Unione Europea ha contribuito a produrre un di- screto dibattito, per larghi tratti sorprendente e inusuale per un lavoro su una tematica considerata – a torto – “fredda” e poco attraente, dal punto di vista mediatico. Siamo lieti che sia stato accolto lo spirito che innervava non solo Per un nuovo inizio, ma l’intero piano di ricerca dell’Istituto di Studi Politici “S. Pio V”: cogliere nelle celebrazioni per i sessanta anni dei Trattati di Roma l’occasione per una riflessione serena e ponderata, che non rifiutasse di analizzare quelle criticità su cui da tempo i populismi di ogni sorta fanno strumentalmente leva per destrutturare il progetto europeista. Riprodurre, nel presente numero della Rivista di Studi Politici, alcuni passaggi significativi offerti pro- prio in Per un nuovo inizio risponde, quindi, a un duplice obiettivo: riproporre anche in questa sede, almeno parzialmente, un confronto arricchente e valorizzare i lavori ideati e promossi dall’Istituto. In tal senso, merita una sottolineatura il contributo di Flavio Felice, capace di estrapolare la questione delle radici liberali e cristiane dell’Euro- pa dalle sabbie mobili dell’agone politico e di ricondurla nell’alveo dell’analisi scientifica. L’Autore, in questo modo, esprime una critica all’idea sovranista che si ricollega direttamente alla feconda tradizio- ne che comprende, tra gli altri, von Hayek, Lionel Robbins, Wilhelm Röpke, Luigi Einaudi e Luigi Sturzo. Federico Ottavio Reho entra nel merito delle dottrine federaliste che hanno influenzato le origini e il successivo sviluppo del processo di integrazione europea, distinguendo tra quattro principali visioni, ognuna con un proprio retroterra culturale e politico. Non possia- 8 Anno XXIX - gen/mar 2017 mo che sottoscrivere le sue considerazioni: “Quelli in cui viviamo sono tempi difficili per l’integrazione europea, e a maggior ragione per un’integrazione europea di tipo federale. [...] Assistiamo al mol- tiplicarsi di spinte disgregatrici in seno all’Unione, e alla progressiva perdita di legittimità delle sue istituzioni. Nessuno può dire se, e in che forma, un qualche progetto di unità europea sopravvivrà ai ma- rosi della nostra convulsa vita politica nei prossimi anni. Chi scrive è tuttavia convinto che esso non potrà in nessun caso essere all’insegna del federalismo centralizzato, che pure conserva una grande influenza negli ambienti istituzionali più europeisti. Al contrario, vi è urgente bisogno di riscoprire un federalismo più flessibile e rispettoso del- le autonomie nazionali e regionali, dai tratti meno tecnocratici e più culturali; un federalismo, insomma, più vicino e aperto alle energie civiche della gente, che sempre più si rivolta contro poteri percepiti come soverchianti e remoti”. Matteo Pizzigallo introduce una tematica di grande interesse, de- stinata ad acquisire nel tempo ulteriori significati: le relazioni diplo- matiche tra Italia e Africa nella loro evoluzione storica, dal Trattato di Roma al “Migration Compact”. Dalle parole dell’Autore si evince come i rapporti con il continente africano siano una cartina di torna- sole della presenza europea nel Mediterraneo e un punto di osserva- zione dei legami economico-culturali storicamente intessuti dall’Ita- lia, sempre all’interno di un quadro di forte lealtà verso gli impegni comunitari. Scrive bene Pizzigallo: “L’Italia, sia pur con modalità e sensibilità diverse relative ai vari Governi che si sono succeduti, ha co- munque immaginato, sviluppato e portato avanti un’autonoma rete di relazioni bilaterali con i singoli Paesi africani, ispirata alla diplomazia dell’amicizia e della cooperazione costantemente condivisa e sempre sostenuta da larghi settori del Parlamento, a prescindere dalle stesse maggioranze pro tempore”. Il Focus non può che concludersi con le riflessioni del generale Vincenzo Camporini, che offre al lettore la possibilità di dirimere la nebbia che solitamente avvolge la politica estera, di sicurezza e di di- fesa dell’Unione Europea, soprattutto a livello tanto dei meccanismi istituzionali, quanto delle “pressioni politiche internazionali” che spesso hanno scavato cunicoli dentro l’ambito noto con l’acronimo di Rivista di Studi Politici - “S. Pio V” EDITORIALE - 9 PESC. Convenienze nazionali e malumori sociali nei confronti delle spese militari – soprattutto nella contingenza della crisi economica globale – ostacolano silenziosamente il coordinamento dell’attività “esterna” dell’Unione Europea, sia nella sua dimensione diplomatica, sia nell’approccio maggiormente volto alla difesa dalle minacce diffu- se. Ci sentiamo di sottoscrivere le parole dell’Autore, quando afferma: “Ecco allora che si può intravvedere una soluzione da attuare me- diante uno stretto coordinamento delle attività di pianificazione degli stati maggiori, imposto dal livello politico, che potrebbe avvenire con la supervisione dell’Agenzia Europea della Difesa. In buona sostanza ciascun paese si farebbe carico di un numero limitato di capacità, la- sciando ad altri Stati membri di svilupparne le restanti, in modo che alla fine dell’esercizio l’Europa nel suo complesso possa disporre di uno strumento militare adeguato ed equilibrato”. Il proposito di imprimere “un’accelerazione europea” all’annata 2017 della Rivista
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