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Bagnoli è sterminata, un impero, uno dei tanti, della pura materia e della pura potenza. Cos’altro possiamo creare? Guido Ceronetti – Un viaggio in Italia: 1981-1983 – Einaudi

In the jungle / the mighty jungle the lion/ sleeps tonight

Nella giungla / la giungla potente il leone / stanotte dorme Solomon Linda / Paul Campbell (1939-1952)

2 SINOSSI BREVE

Tre capitoli. Tre generazioni. Giggino sempre in corsa, poeta nei ristoranti, ladruncolo di strada. 50 anni. Suo padre Antonio, pensionato dell’Italsider, nostalgico della fabbrica e di quel che rappresentò. Conoscitore e divulgatore delle gesta di Maradona. 80 anni e anche più. Infine Marco, garzone di salumeria, alla rincorsa di un futuro ma senza sapere come si fa. 18 anni. Intorno a loro la giungla di un popoloso quartiere, Bagnoli, in una grande città, Napoli. Dove un senso si è perduto e un altro non è stato ancora trovato.

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Un mariuolo sui 50 anni. Un pensionato Italsìder che ha passato gli 80. E un garzone di salumeria di 18. Tre generazioni nella giungla. Intorno all’ex gloriosa fabbrica.

3 LA STORIA

Ha cinquant’anni, si chiama Giggino. Indossa un berretto e un k-way. E corre, non fa che correre per il quartiere... Qualche volta si ferma davanti a un’automobile, riesce ad aprirne la portiera, porta via qualcosa di poco valore. Dice che lavora nel ramo “poesia”.... Ha una moglie e un figlio che non vede mai. Da tempo è tornato a vivere a casa dell’anziano padre...

... che si chiama Antonio, e ha 80 anni almeno. È un pensionato dell’Italsider, l’acciaieria che per decenni ha dato vita e lavoro a tutto il quartiere. La sua casa affaccia sull’ex fabbrica abbandonata e lui non si dà pace. L’altoforno è spento ma nessuna delle cose annunciate o promesse dopo è mai nata. Meno male che c’è Olena, la colf ucraina con cui chiacchierare e “provarci”. Meno male che c’è il ricordo di Maradona, di cui Antonio conserva religiosamente una maglietta numero 10, che dice essere stata l’ultima da lui indossata in Argentina. Un giorno decide di regalarla a...

.... Marco, che ha 18 anni e fa il garzone in una salumeria del quartiere. Da ragazzino ha sognato di fare l’attore. Fu perfino protagonista nel film La guerra di Mario con . Adesso è un ragazzo come tanti che non ha mai studiato e mai veramente cominciato a lavorare. Senza la conoscenza di un passato e un futuro davanti cui non sa prendere le misure. Un giorno perde la testa per Sara, che ha un anno meno di lui, sta in un centro sociale e ha la nonna che vive in casa con un cavallo...

Giggino (1), Antonio (2) e Marco (3) appartengono a tre generazioni diverse, e nell’arco di tre capitoli si incrociano occasionalmente. Ma incrociano, l’uno o l’altro, musicisti di strada e pittori d’appartamento, monache e malavitosi, casalinghe discinte o disperate, bottegai satolli e migranti morti di fame. E rapper, “fujenti”, gente normale in un corteo di protesta... Senza un ordine, senza un senso. Se non quelli che restano dove la storia ha smarrito la sua strada senza riuscire a trovarne un’altra. Come in una giungla.

4 IL CAST ARTISTICO

antonio casagrande antonio luigi attrice giggino marco grieco marco

con la partecipazione di angela pagano signora Sgueglia gea martire una suora alessandra borgia moglie del pittore

olena kravtskova olena sarahnaomi attanasio sara luisa esposito signora Russo francesco viglietti sacerdote salvatore vaccarella O’brillante

5 IL CAST TECNICO

soggetto antonio capuano

sceneggiatura antonio capuano

aiuto regia emanuele donadio

segretaria di edizione pina iervolino

costumi francesca balzano

scenografia flaviano barbarisi

coreografie silvia ajello

suono massimo filippini

musiche federico odling

fotografia oinotna onaupac

montaggio diego liguori

produttore esecutivo gennaro fasolino

prodotto da gennaro fasolino dario formisano per eskimo

con andrea de liberato emanuele moretti per enjoy movies

regia antonio capuano

HD 24FPS | 1.77:1| COLORE | AUDIO DIGITAL 2.0 | 102 MINUTI

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L’AUTORE

Antonio Capuano è nato a Napoli dove ha sempre lavorato e vissuto. Scenografo, pittore, sceneggiatore, regista, autore per il teatro, docente all’Accademia di Belle Arti della sua città. Dopo aver lavorato a lungo come scenografo nel Centro Produzione Rai di Napoli, approda al cinema, nel 1991, con Vito e gli altri, premio Solinas, “Miglior Film” tra quelli presentati alla “Settimana della Critica” nell’ambito della Mostra del Cinema di Venezia, Nastro d'Argento come miglior opera prima. Racconto audace e asciutto della difficile vita dei bambini di strada a Napoli, è il film che segna l’inizio di quella che sarebbe poi stata considerata la “nuova onda” del cinema napoletano negli anni Novanta. Dopo il film collettivo L’unico paese al mondo, cine-manifesto contro l’ascesa del potere di Silvio Berlusconi, nel 1997, Pianese Nunzio, 14 anni a maggio, sul tema scabroso della pedofilia nella chiesa, in Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, con Fabrizio Bentivoglio, lo fa conoscere al grande pubblico. Del 1998 è I vesuviani, film collettivo in cinque episodi (il suo è Sofialorèn, gli altri sono di Martone, Corsicato, Incerti, De Lillo) anch’esso in Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia. L’anno successivo dirige Polvere di Napoli, scritto con il futuro premio Oscar Paolo Sorrentino, che ha in più occasioni riconosciuto il suo debito verso la “lezione” di Capuano. Nel 2001 Luna rossa, storia di malavita costruita come una tragedia greca, con Toni Servillo e Licia Maglietta (Globo d’oro per il film), è ancora in concorso a Venezia, prodotto e distribuito da Andrea De Liberato, tra i coproduttori di Bagnoli Jungle. Con La guerra di Mario (2005), in Concorso al Festival di Locarno, Capuano torna al tema centrale della sua cinematografia, l’infanzia. Per la sua interpretazione, Valeria Golino vince il David di Donatello come miglior attrice protagonista. Prima di Bagnoli Jungle, Capuano ha anche diretto Giallo? (2009) e L’amore buio (2010), presentato alle Giornate degli Autori a Venezia e vincitore del premio FICE come Miglior Regista Indipendente. Ancora prodotto da eskimo e come Pianese Nunzio interpretato da Fabrizio Bentivoglio, la sua prossima opera, Il buco in testa, le cui riprese inizieranno nel 2016.

7 NOTE DEL REGISTA

Insomma, le cose sono andate che nel 1991 il mio primo film, “Vito e gli altri”, si è fatta qua "La settimana della critica"… poi lui, Vito, il ragazzino che l'aveva "interpretato", cominciò la ruota del carcere. Aveva 12 anni e mezzo. Oggi, 25 anni dopo sta ancora carcerato. È entrato e uscito/entrato e uscito/entrato e uscito… ed io ritorno a questa "Settimana", tirandomi anch’io le mie palle al piede, che sono i miei film, come una condanna parallela… su una strada lunghissima, tutta saliscendi che, costeggia, meno male, il mare.

...Bagnoli è un quartiere ad Ovest di Napoli....in zona "Campi Flegrei", del cui mito si vantano, assessori alla cultura e guardamacchine... Sta sul tratto di golfo compreso tra l'isola di Nisida e Pozzuoli, dove i programmi di industrializzazione dell'inizio del secolo scorso, decisero di piantare una gigantesca fabbrica per la produzione dell'acciaio... Bagnoli dismise, quindi, la sua vocazione di quartiere di mare, bagni, "villeggiatura" e terme. Diventò "operaia". Ma nel 1992, lo "stabilimento" venne chiuso, dismesso, venduto, rimosso... sicché anche Bagnoli, e i suoi abitanti, vennero dismessi, venduti, rimossi... E oggi il quartiere ancora si estenua a trarre, dalle sue ruggini, da quelle infamie, nuove ruggini e altre infamie… Ne è riprova l'immensa area svuotata, a ridosso del mare, che dopo più di 20 anni, e tanti programmi, è rimasta una "steppa” inquinata, desolata e vuota.. Ed è oggi, mentre scrivo queste note, l'oggetto dell'ennesima "tarantella" tra i politici regnanti. Allora qualche mese fa sono venuto anch’io, con l'operatore e il "cuore ottuso", tra queste macerie, per vedere se riuscivo... ad ascoltare i tarli, la polvere, le croste gloriose del "Colosseo", come il mio personaggio, Antonio, con lo sguardo dello schiavo, chiama i resti dell'altoforno... Ci aggirammo leggeri e attenti, a raccogliere tracce… tra le rovine maestose, gli uccelli, le colline di scorie e le erbacce... se mai qualche racconto, fosse ancora udibile.....e chissà perché durante queste riprese, ho pensato che tra un film e l'altro ho fatto questo film. Non capisco se per necessità, per istinto... boh? O forse per protesta, per legittima difesa. È un caso se appena fuori dall'area, ci imbattiamo in un lunghissimo corteo per il 1°Maggio, zeppo di giovani, che sventolano le bandiere rosse? Ci uniamo anche noi. (antonio capuano | luglio 2015)

8 GLI ATTORI

Antonio Casagrande nasce a Napoli il 12 marzo 1931. Dal 1958 lavora nella compagnia diretta da Eduardo De Filippo, dove reciterà per alcuni anni, interpretando ruoli sempre più importanti e facendosi apprezzare, dal pubblico e dalla critica: Sabato, domenica e lunedì, Il sindaco del Rione Sanità, Napoli milionaria, Le voci di dentro, Filumena Marturano, Questi fantasmi sono alcuni dei capolavori di Eduardo cui ha preso parte. Il successo a teatro gli apre le porte del cinema: dopo Le Quattro giornate di Napoli (1962) e Made in Italy (1965) entrambi di Nanni Loy, nel 1966 è il protagonista di La ragazza del Bersagliere, regia di Alessandro Blasetti. L’anno successivo, diretto da Giuseppe Patroni Griffi, torna a teatro con Napoli notte e giorno, due atti unici di Raffaele Viviani e interpretati, tra gli altri, da (poi sostituita da Rosita Pisano), Franco Sportelli, Mariano Rigillo, Angela Luce. Tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio di quelli Settanta, Casagrande intensifica la sua attività cinematografica e televisiva: nel 1967 è nel cast del film Arabella, commedia diretta da Mauro Bolognini; nello stesso anno Giorgio Capitani lo dirige in La notte è fatta per… rubare con Philippe Leroy e Catherine Spaak, Sul piccolo schermo, nel 1968 interpreta Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller: la regia è di Sandro Bolchi e gli altri interpreti sono Paolo Stoppa, Rina Morelli e Umberto Orsini. Di nuovo per il cinema, di nuovo con Nanni Loy nel 1971: Detenuto in attesa di giudizio al fianco di Alberto Sordi; nel 1972 Il caso Pisciotta di Eriprando Visconti (nipote di Luchino); nel 1976 Mimì Bluette… fiore del mio giardino, con ; nel 1977 Ecco noi per esempio…, con Adriano Celentano e Renato Pozzetto. Negli anni Settanta, Achille Millo lo dirige in Io, Raffaele Viviani, spettacolo sulla vita e la produzione drammaturgica del grande autore. Sulla scena soltanto quattro attori che recitano e cantano: Achille Millo, Marina Pagano, Antonio Casagrande e Franco Acampora. Un grande successo con innumerevoli repliche e rappresentazioni anche all’estero. Anche sul piccolo schermo la sua presenza va da Il cappello del prete di Sandro Bolchi del 1970, tratto da un romanzo dello scrittore Emilio De Marchi, alla fortunata serie Capri (2006- 2010). Nel 2003 con Isa Danieli, per anni nella storica compagnia di Eduardo, porta in scena una rilettura moderna di Filumena Marturano.

9 GLI ATTORI

Luigi Attrice ha appena compiuto cinquant’anni. Padre spazzino e mamma casalinga, quinto di nove figli, a dieci anni canta nei ristoranti raggiungendo in autobus Napoli dalla nativa Arzano, a undici lascia la casa paterna per inseguire la libertà e una carriera, quella di attore, che la balbuzie avrebbe potuto porre al di là della sua portata. Ma la determinazione a volte conta molto di più: Luigi Attrice si presenta al Teatro Bruttini, un’ottantina di posti nel cuore di Napoli, risponde con un “embé” alle resistenze del titolare e debutta nel mondo dello spettacolo. Sarà lì che lo vedrà, qualche tempo dopo, Maurizio Costanzo che lo ospita a lungo nel suo popolare talk show come sosia di Robert De Niro e che lo presenta a Nanni Loy. Con il regista sardo, Attrice lavora in Pacco, doppio pacco e contropaccotto (1993) accanto a Enzo Cannavale e Alessandro Haber. Nello stesso anno gira Attenti a noi due di Mariano Laurenti mentre nel 1994 incide il cd Omaggio a Totò, reinterpretando i successi del Principe della risata. Nel 1996 Io, tu e tua sorella di Salvatore Porzio. Nel 2003 gira Ho visto le stelle di Vincenzo Salemme, con cui tornerà a lavorare nel 2014 per la versione cinematografica di E fuori nevica, fortunata pièce teatrale scritta da Salemme nel 1995. Per lui Salemme scrive la commedia teatrale Un’Attrice attore e viceversa. Oltre che attore, Attrice è anche regista teatrale (Ognuno al suo posto, Il confortatore, Io, Luigi Attrice, Vaneggiamenti di un artista). Più pensieri che parole non è solo il titolo del suo spettacolo del 2013 ma anche una dichiarazione d’intenti, una filosofia di vita.

Marco Grieco, nato il 5 settembre 1995, esordisce a dieci anni ne La guerra di Mario di Antonio Capuano. Presentato al 58° Festival Internazionale di Locarno, il film ottiene una menzione speciale proprio per l’interpretazione del giovanissimo attore. Oggi, ventenne, Marco è uno dei tre protagonisti di Bagnoli Jungle: le scene che lo vedono garzone di salumeria, spaesato e senza un futuro certo, sono ispirate alla sua vita.

10 SOCIETA’ DI PRODUZIONE

Eskimo nasce dieci anni fa, fondata da Dario Formisano, che vi fa convergere vent’anni di passioni ed esperienze maturate nel mondo del giornalismo, della produzione indipendente, dell’editoria multimediale. Dopo alcuni anni dedicati alla fornitura di servizi e consulenza ad aziende terze (soprattutto nei campi dell’home video e del rights marketing), eskimo produce oggi lungometraggi, documentari, cortometraggi e acquista per l'Italia e distribuisce film internazionali. Tra i primi Là-bas – Educazione criminale di Guido Lombardi, coprodotto con Figli del Bronx e Minerva Pictures, Leone del Futuro alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2011, Voi siete qui di Francesco Matera, evento speciale Giornate degli Autori-Settimana della Critica alla Mostra del Cinema di Venezia 2011 e menzione speciale ai Nastri d’argento come Miglior Documentario sul Cinema, Neve di Stefano Incerti premiato al Courmayeur Noir in Festival 2013, Take Five, ancora di Guido Lombardi, in Concorso al Festival del Cinema di Roma. Tra i secondi Alexandra (in competizione a Cannes 2010) e Taurus di Alexander Sokurov, Vital di Shinya Tsukamoto, Silent Souls di Aleksei Fedorchenko. In questa edizione della Mostra è presente anche con Bagnoli Jungle, di Antonio Capuano, evento speciale fuori concorso della Settimana Internazionale della Critica.

Enjoy Movies è una creatura di Andrea De Liberato, classe 1973. Dopo una Laurea in Economia alla Bocconi e una specializzazione conseguita alla New York University, a venticinque anni De Liberato produce il suo primo film, Prime luci dell’alba di Lucio Gaudino, selezionato al Festival Internazionale di Berlino. Nei successivi due anni, De Liberato produce nove fim tra cui Controvento di Peter Del Monte con e Valeria Golino, premiato al Los Angeles Film Festival, e Luna Rossa di Antonio Capuano con Toni Servillo e Licia Maglietta, in concorso alla 58. Mostra del Cinema di Venezia. Dopo aver fondato, nel 2004, Sharada, società di distribuzione che porta in Italia i film di registi come Ripstein, Imamura, Garrel, De Medeiros, nel 2013 inizia a muovere i primi passi nella produzione, fondando, insieme a Emanuele Moretti, Enjoy Movies. Spaghetti Story, commedia di esordio di Ciro De Caro, è il primo titolo prodotto.

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