Comune Di Omignano Provincia Di Salerno
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COMUNE DI OMIGNANO PROVINCIA DI SALERNO PROGETTO DI UN IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI NON PERICOLOSI Art. 208 del D.Lgs. 152/2008 VALUTAZIONE DI INCIDENZA APPROPRIATA Reg. Regionale n. 01/2010 - Art. 6 ELABORATO 1 IL CONSULENTE SORRENTINO FABIO RELAZIONE PER LA VALUTAZIONE DI 2019.11.14 11:42:50 INCIDENZA CN=SORRENTINO FABIO C=IT All. G - DPR 357/97 O=CONAF 2.5.4.11=N. iscr. 685 Allegati: RSA/2048 bits - Formulario standard del Sito IT 8050012 - Asseverazione Dott. Agr. Fabio Sorrentino STUDIO TECNICO AGRONOMICO E AMBIENTALE Dott. Agr. Fabio Sorrentino - Via Rione Nuovo, n. 10 - 84070 Scario (Sa) Contatti: Tel. +39 0974 986040 Fax 0974.1848765 Mobile +39 333 2411014 E-mail [email protected] PEC [email protected] Comune di Omignano (Sa) PROGETTO DI UN IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI NON PERICOLOSI Studio per la Valutazione di Incidenza sulla Rete Natura 2000 Relazione INDICE INTRODUZIONE .......................................................................................................................... 2 QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO ................................................................................ 3 DESCRIZIONE DELL’AREA INTERESSATA DALL’INTERVENTO .................................................. 5 IL SITO DI INTERESSE COMUNITARIO ........................................................................................ 6 ECOLOGIA DEGLI HABITAT CARTOGRAFATI ......................................................................... 7 Cod. 3250 FIUMI MEDITERRANEI A FLUSSO PERMANENTE CON GLAUCIUM FLAVUM .. 7 Cod. 5330 ARBUSTETI TERMO – MEDITERRANEI E PRE – DESERTICI ................................... 7 Cod. 92A0 FORESTE A GALLERIA DI SALIX ALBA E POPULUS ALBA ................................. 7 Cod. 92C0 FORESTE DI PLATANUS ORIENTALIS E LIQUIDAMBAR ORIENTALIS (PLATANION ORIENTALIS) ..................................................................................................... 8 SPECIE DI INTERESSE COMUNITARIO ....................................................................................... 8 DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO ........................................................................................... 11 VALUTAZIONE APPROPRIATA ................................................................................................ 13 MATRICI DEGLI IMPATTI ...................................................................................................... 14 MATRICE DELLA SIGNIFICATIVITA’ DELLE INCIDENZE ...................................................... 15 IDENTIFICAZIONE DELLA SIGNIFICATIVITA’ DELLE INCIDENZE ......................................... 16 EMISSIONI SOLIDE ............................................................................................................ 16 EMISSIONI LIQUIDE ........................................................................................................... 17 EMISSIONI GASSOSE ........................................................................................................ 17 EMISSIONI LUMINOSE ...................................................................................................... 17 EMISSIONI DI RUMORE..................................................................................................... 18 PRODUZIONE DI RIFIUTI .................................................................................................... 18 USO DI RISORSE NATURALI .............................................................................................. 18 RISCHIO DI INCIDENTI PER LE SOSTANZE E LE TECNOLOGIE USATE ............................ 18 COMPLEMENTARIETA’ CON ALTRI PIANI, PROGETTI E INTERVENTI ............................. 19 ANALISI DI CONFORMITÀ CON LE MISURE DI CONSERVAZIONE DEL SIC APPROVATE CON D.G.R. 795 DEL 19.12.2017 E PUBBLICATE SUL BURC N. 5 DEL 18.01.2018 ............... 20 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE ........................................................................................... 22 1 Comune di Omignano (Sa) PROGETTO DI UN IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI NON PERICOLOSI Studio per la Valutazione di Incidenza sulla Rete Natura 2000 Relazione INTRODUZIONE La recente normativa italiana e della Regione Campania relativa alle aree incluse nella rete ecologica europea Natura 2000 richiede l'esecuzione di una "Relazione di Valutazione di Incidenza ambientale” (V.Inc.A.) per ogni piano o progetto che possa indurre impatti significativi sulle aree stesse. La Relazione di Valutazione di Incidenza Ambientale, anche integrata uno studio di impatto ambientale, ha una portata ristretta, in quanto deve intendersi limitata alle implicazioni per il sito, con riferimento agli obiettivi di conservazione del sito stesso. L’azione posta a verifica riguarda la realizzazione del PROGETTO DI UN IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI NON PERICOLOSI, in Zona P.I.P. del comune di Omignano (Sa) per il quale, pur ricadendo all’esterno del SIC codice IT 8050012 “Fiume Alento”, è stata richiesta la Valutazione di Incidenza ai sensi del DPR 357/97 in sede di Conferenza di Servizi (giusta nota prot. 446760 del 15.07.2019 della UOD Autorizzazioni Ambientali e Rifiuti – Salerno). Committente è il Sig. Zangari Emanuele, in qualità di Legale Rappresentante della ditta “EUROCOS S.R.L.” con sede legale ed operativa in Roccagloriosa (SA) in Loc. Monteruggio snc, P.IVA 04598270652. 2 Comune di Omignano (Sa) PROGETTO DI UN IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI NON PERICOLOSI Studio per la Valutazione di Incidenza sulla Rete Natura 2000 Relazione QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO A livello europeo, i due strumenti legislativi che interessano le attività qui descritte sono la Direttiva 79/409 “Uccelli” e la Direttiva 92/43 “Habitat”. Nella direttiva della CEE 79/409 "Uccelli" si trova indicato chiaramente il progetto da parte della Comunità Europea di tutelare le specie ornitiche ritenute indispensabili per il mantenimento degli equilibri biologici. Vengono suggerite delle misure di conservazione, quali l’istituzione di Zone di Protezione Speciali, il mantenimento e la sistemazione degli habitat situati all’interno o all’esterno delle zone di protezione, il ripristino dei biotopi distrutti e la creazione di nuovi biotopi (art. 3, comma 2); tali zone devono essere preservate da possibili cause di inquinamento e fattori che possano provocare deterioramento degli habitat in essi presenti (art.4, comma 4). La Direttiva riporta appendici, di cui l’Appendice A è l’elenco delle specie ornitiche di maggior importanza. Il passo successivo intrapreso dalla CEE nella conservazione degli habitat è stato la direttiva n. 43 del 1992. Obiettivo principale è quello di promuovere il mantenimento della biodiversità, tenendo conto delle esigenze scientifiche, economiche, sociali, culturali e regionali; per far ciò è necessario designare le Zone Speciali di Conservazione (ZSC) al fine di realizzare una rete ecologica europea coerente denominata “Natura 2000”. La direttiva individua una lista di habitat naturali (allegato 1) e di specie (piante, invertebrati, vertebrati con esclusione degli uccelli) di interesse comunitario (tra questi gli elementi prioritari sono quelli a maggior grado di interesse). Per i primi la distribuzione naturale è molto ridotta, mentre per le seconde si tratta di taxa minacciati, in via d’estinzione o considerevolmente diminuiti sul territorio comunitario. In dettaglio, gli habitat naturali sono definiti di interesse comunitario se rischiano di scomparire nella loro area di ripartizione naturale o se tale area è ridotta a seguito della loro regressione o se è intrinsecamente ristretta; tra questi habitat sono considerati prioritari quelli che rischiano di scomparire nel territorio europeo e per i quali la Comunità ha una responsabilità particolare per la conservazione. Le specie di interesse comunitario sono quelle specie che nel territorio europeo sono in pericolo, vulnerabili, rare o endemiche e richiedono particolare attenzione. Tra queste possono essere individuate le specie prioritarie per la cui conservazione la Comunità Europea ha una responsabilità particolare a causa della loro importanza. La Rete natura 2000 è costituita dall’insieme dei siti denominati ZPS (Zone di Protezione Speciale), SIC (Siti di Importanza Comunitaria) e ZSC (Zone Speciali di Conservazione). La direttiva europea non mira solamente ad individuare il modo migliore per gestire ciascun sito, ma anche a costituire con l’insieme dei siti una “rete coerente” ossia funzionale alla conservazione dell’insieme di habitat e di specie che li caratterizzano. Di conseguenza per ciascun SIC/ZSC/ZPS devono essere individuate misure di conservazione ed eventualmente elaborato un piano digestione, ai fini di una sua collocazione all’interno della rete Natura 2000. Le misure di conservazione necessarie possono assumere due forme: la forma di 3 Comune di Omignano (Sa) PROGETTO DI UN IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI NON PERICOLOSI Studio per la Valutazione di Incidenza sulla Rete Natura 2000 Relazione “opportune misure regolamentari, amministrative o contrattuali e quelle che implicano “appropriati piani di gestione”. La direttiva Habitat è stata recepita nell’ordinamento nazionale con il DPR 359/97, successivamente modificato dal DPR 120/03. Con il D.M. del Ministero dell’Ambiente del3 aprile 2000, sono state designate le zone di protezione speciale e i siti di importanza comunitaria. Di successiva emanazione è il decreto 3 settembre 2002 del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, che tratta le linee guida per la gestione dei siti Natura 2000. Con il DGR n. 167