«Milano? Penso a Una Città Mondiale»
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04COM01A0403 ZALLCALL 11 22:51:33 03/03/97 IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII pagina l’Unità Martedì 4 marzo 1997 6 IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIntervisteIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII & CommentiIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII L’INTERVISTA L’INTERVENTO Aldo Fumagalli Cara sinistra, imprenditore governa «Milano? Penso a una città mondiale» ma per trasformare GLORIA BUFFO «Milano? Penso ad una città che torni ad attrarre risorse L CONGRESSO del Pds c’e- che colpisce nelle parole di D’A- ro anch’io e a differenza di lema non è infatti il riferimento al economiche ma anche umane, aperta al mondo, al territo- A Nicola Rossi credo che il lavoro sommerso o alla debolez- rio. Più che di Milano europea parlerei di città mondiale». discorso conclusivo di D’Alema, za del sindacato (e della sini- «Non sono un politico, ma ho grande rispetto per la politi- rispetto ai tre giorni del dibattito, stra!), ma l’indicazione che tra- ca». «Sarà Berlusconi a scegliere la squadra di Albertini? abbia operato una cesura o, per spare: in questa Italia, con le sue dirla con Reichlin, uno «strap- arretratezze, pensare che a Spero che non sia Berlusconi, cioè i partiti, a determinare po». Che va preso molto sul se- uguale lavoro possano corri- le scelte del candidato». Parla Aldo Fumagalli, imprendito- rio. Già nella discussione di que- spondere uguale salario e uguali re, candidato dell’Ulivo alla carica di sindaco di Milano. sti mesi avevamo messo a con- diritti non è realistico. fronto tesi diverse. C’è chi ha so- Nessuno attribuisce alle paro- stenuto che le ingiustizie e gli le del segretario del Pds intenzio- squilibri italiani dipendono fon- ni che non hanno e va preso per ROBERTO CAROLLO damentalmente dallo Stato so- buono che quanto auspicano MILANO. Fumagalli, dunque il di scontro leale. Albertini, l’altro ciale e indica la soluzione nella Cipolletta e Romiti, ovvero la fine —duello sarà fra lei e Gabriele Alber- ieri da Napoli, ha anche detto che riduzione delle garanzie a favore del contratto nazionale di lavoro tini, due esponenti della Milano vincerà comunque l’impresa. Poi di una crescita delle opportuni- e di ogni regola, non sia condivi- dell’impresa. Eppure molti opinio- si è lasciato sfuggire un’espres- tà. E c’è chi, come me, ha giudi- so. Ma il problema è un altro: sia- nisti parlano di una società civile sione non molto felice: «Sarebbe cato insufficiente questa analisi mo partiti dall’idea di riformare che non ha voglia di impegnarsi. stato peggio - ha detto - se i candi- e questa proposta: non di solo l’Italia sostenendo che renderla Che ne pensa? dati sindaci fossero stati due sin- «Welfare» è malata l’Italia ma di più moderna significa renderla Che è un’immagine distorta. Io dacalisti». Solo postumi da con- un modello di sviluppo ingiusto anche più giusta. Temo che si ar- per primo rappresento un esem- tratto dei metalmeccanici? e arretrato. Riequilibrare le diver- rivi alla conclusione che l’unico pio del contrario: nel senso che A parte il fatto che anche un sinda- se voci della spesa sociale è lavoro possibile in certe zone del ho dato la mia disponibilità per calista, se è bravo, rappresenta il quindi importante ma insuffi- paese sia quello a basso salario e andare verso un sistema di alter- mondo dell’impresa, io non credo 04COM01AF01 ciente perché è una politica eco- con pochi diritti: di più, di questi nanza capace di recuperare la fi- che di per sè l’essere imprenditore 3.0 nomica in radice discutibile e tempi e con questa classe im- ducia dei cittadini nella politica. E costituisca un’opportunità per la 26.50 produttrice di gravi iniquità a do- prenditoriale, non si può ottene- non sono il solo. Se verrà nella città. Ciò che conta è che sia una ver essere corretta: nella distribu- re. Io credo che se la sinistra si mia sede vedrà tanti volontari che persona preparata e competente e zione della ricchezza, nella fina- fermasse qui perderebbe la sua portano idee, contributi e che la- sappia tradurre queste qualità in ef- lizzazione solo quantitativa dello ragion d’essere. vorano al programma: tutte perso- ficienza della macchina comunale, sviluppo. ne che vengono dalla società civi- mettendo in moto energie e smuo- Non c’è soluzione al proble- ON SFUGGE a nessuno le e apportano professionalità vendo incrostazioni burocratiche. ma del lavoro (che vuol dire red- che l’impianto del discor- specifiche, riconoscendosi in un Piuttosto avrei io una domanda da dito, autonomia, diritti) per i più N do dell’Eur - che vede l’«in- progetto pur non avendo tessere rivolgere su quell’intervista che le giovani se si è «conservatori» sul- giustizia» nel fatto che c’è chi ha di partito. In parte anche il mio ha rilasciato Silvio Berlusconi. la politica economica, a partire la cassa integrazione e chi non avversario, Gabriele Albertini, è un Dica. dallo scandalo del fisco e dal pe- ha nemmeno il sussidio di disoc- paradigma di questo. Se ho letto bene, Berlusconi ha di- so della rendita. Quanto allo sta- cupazione, ma poco si sofferma Tuttavia Galli della Loggia, sul chiarato: «Nei prossimi giorni, dopo to sociale, a sua volta motore di sull’ingiustizia di una politica «Corriere» di domenica, facendo che la base del Polo avrà espresso il sviluppo, contrapporre le garan- economica che dà lavoro a po- infuriare Berlusconi, ha descritto proprio parere e il proprio consen- zie alle opportunità è parso sba- chi, o sull’intreccio tra sistema in modo impietoso le difficoltà del so, presenterò una proposta inno- gliato: il mondo che cambia in- delle imprese e rendita - ha un Polo nella ricerca di un candidato vativa, indicando non solo un sin- torno a noi ci chiede di riproget- forte valore politico. Che sareb- sindaco. daco, ma anche la squadra che lo tare le une e le altre. be sciocco ridurre a un messag- Sì, è vero, il Polo ha avuto più diffi- affiancherà...». Ha detto proprio Ricordo, per scendere a un li- gio tattico ma è doveroso coglie- coltà a identificare chi mettere in «presenterò»? O «presenteremo»? vello più prosaico, che la tesi ca- re nella sua portata strategica: la campo. Per approdare a un sistema Sì, ha detto «presenterò». ra a chi contrappone garanzie collocazione del Pds nella socie- di alternanza compiuta occorre Ecco, allora io spero invece che la ed opportunità è che si debba tà italiana, in questo modo, cam- una sinistra sempre più socialde- squadra la scelga Albertini, che generalizzare il principio contri- bia e cambiano i referenti cultu- mocratica di tipo europeo, ma an- non sia Berlusconi, cioè i partiti, a butivo: ognuno avrà una prote- rali e sociali. Un’operazione che una destra che sia liberalcon- determinare le scelte in termini di zione dai rischi proporzionata a analoga a quella compiuta da servatrice in senso moderno. Que- programma ed équipe del candi- quanto avrà personalmente ver- Tony Blair con una differenza: sto percorso, come dice Galli della dato. Io mi sto comportando così, Luca Bruno/Ap sato in termini di contributi. Ma l’«arretratezza» italiana è più for- Loggia, per il Polo è reso difficile da anche se dialogando con le anime pochi si ricordano di aggiungere te di quella inglese e stare più al una serie di contraddizioni interne della coalizione. che in questo modo si dà vita al centro, in Italia, può voler dire ri- alla coalizione, che ne limitano la Fumagalli, un confronto tra due città universale. Vuol dire capace di ba anche guardare oltre, a una città Non ho mai avuto tessere di partito Welfare delle corporazioni forti, nunciare a un’autentica moder- capacità di aggregare forze della candidati come lei e Albertini, lon- attrarre perchè sa integrare, dare che sappia agire come nel suo pas- e ho sempre lavorato sodo nella con buona pace dei giovani, del- nizzazione del paese. società civile. Non so se Galli della tani dal furore delle ideologie, po- opportunità di lavoro e di realizza- sato migliore. Cito solo due esempi mia azienda, con i miei soci e la le donne, del Mezzogiorno. L’i- Chi ci giudicherà, chi giudi- Loggia abbia ragione al 100%, ma trebbe essere una grande occasio- zione umana. Una città da abitare, del passato rinascimentale: la Fab- mia famiglia. Certo, ho sottratto dea che sia sufficiente mettere cherà la sinistra non guarderà certamente la sua analisi mi sem- ne. Ma non c’è il rischio di una come si abita una casa, dove si pos- brica del Duomo e la costruzione molti fine settimana e tante notti ad tutti nelle stesse condizioni al na- solo ai volti più giovani e brillan- bra condivisibile. competizione basata unicamente sa dare a chi viene la sensazione di dell’ospedale Maggiore. Quella era azienda e famiglia per fare qualco- stro di partenza della vita è affa- ti, alle letture e ai gusti dei nuovi Berlusconi, nella sua intervista a sull’efficienza,