Backspacer Brani Commentati Dai PJ
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BACKSPACER BRANI COMMENTATI DAI MEMBRI DEI PEARL JAM 1. Gonna see my friend [Vedder] 2.48 Un pezzo rock duro, ad alta energia, da ascoltare ad alto volume. “Tutto quello che mi ricordo è di averla scritta in una stanzetta su un tavolino con un piccolo registratore a quattro piste. L'ho ascoltata subito a volume alto, senza disturbare i vicini. Lavoro usando molto le cuffie. Non mi rimarrà niente dell'udito. Tutti noi facciamo sacrifici al lavoro, e il mio udito ovviamente sarà la prima cosa ad andarsene”. [Vedder, The Globe and Mail, 18.09.2009] Eddie dice che ha scritto il pezzo in una piccola stanzetta, con gente che ci abitava sopra e gente che ci abitava sotto e con Eddie che non voleva disturbarli. Aveva con un piccolo registratore della grandezza di un i-phone. In questo modo ottenne questo pezzo, cosi rumoroso, di garage rock. Lo mixó e poi si mise ad ascoltarlo in macchina. Rimase stupefatto che in un ambiente così silenzioso si potesse creare qualcosa di così rumoroso. Senza aver disturbato nessuno. Mike dice che ricorda i New York Dolls e che perlomeno la sua parte di chitarra la voleva proprio così. È un bel pezzo, é eccitante, é crudo. Jeff dice che é la loro prima canzone grunge [Radio Takeover 2009 for Feeding America]. Vedder spiega di avere scritto il rockettone che apre l’album Gonna See My Friend in «una stanzetta con gente che dormiva sopra e sotto di me, così non poteva fare rumore. Avevo una piccola drum machine e una chitarra elettrica collegata a un effetto grande come un iPod, e chissà come è venuto fuori questo suono chiassoso e garage alla Kinks». Con l’intervento della band il pezzo è diventato, nelle parole di Jeff Ament, «la nostra prima canzone grunge», mentre Stone Gossard afferma che è un tributo ai vecchi amici, i degenerati garage rocker dei Mudhoney [Steve Chick, Jam, 10/2009]. Gossard: “Quando ho ascoltato il demo di Eddie pensavo fosse una canzone dei Mudhoney e ho voluto trattarla come un tributo ai Mudhoney. Il pezzo aveva qualche elemento della loro energia e mi ricordava il modo in cui loro strutturavano le canzoni. La batteria è davvero selvaggia, molto sopra le righe, mentre Eddie sembra che canti attraverso una grattugia” [Corrado Minervini, Rockstar 348]. 2. Got some [Words: Vedder/ Music: Ament] 3.02 Una delle canzoni influenzate dal pop new-wave degli anni ‘80. “Qui parlo della musica da mettere su quando non sai come farai ad andare al lavoro, quando proprio non te la senti. A Seattle piove in media 220 giorni all'anno - ci sono un sacco di mattine in cui è dura mettersi in moto. Questa canzone lo farà”. [Vedder, The Globe and Mail, 18.09.2009] Vedder: “è uno di quei pezzi di chiassoso r’n’r che ti fanno sentire bene; ne abbiamo un paio. Sembra una canzone semplice ma quando arrivano versi come «hai sentito della risoluzione diplomatica?» … è il tipo di materiale che mi eccita” [Steve Chick, Jam 163] Aperta da un inedito incipit in perfetto stile-Police: “Fra tutte le canzoni che avevo scritto per l’album Got Some era quella che credevo non avremmo mai fatto, per via del suo groove che richiamava un sound anni 80. ma una volta che l’abbiamo fatta tutti insieme siamo riusciti a farla suonare più dura e potente” [Vedder? Ament?, Corrado Minervini, Rockstar 348]. 1 3. The fixer [Words: Vedder/ Music: Cameron/McCready/Gossard] 2.57 “The Fixer” è diventato il fondamento dell'album dopo che Vedder si presentò con una rielaborazione di un arrangiamento fatto dalla band senza di lui. “La mia interpretazione personale è che parla di come Vedder fa le sue canzoni, “dice Gossard. “Quando qualcuno lo ispira, è un collaboratore incredibile.” (Pearl Jam 'Back To The Future’, Billboard, July 2009) “Uno vorrebbe essere capace di andare a lavoro e avere tutto che fila liscio come l'olio, ma ci deve essere un qualche strano gene artistico in alcuni di noi, “ dice Vedder, riallacciandosi al tema di “The Fixer”. “Può anche sembrare una maledizione, perché ti spinge a migliorare le cose e a non farle mai diventare facili. È così che ottieni roba buona.” [Pearl Jam 'Back To The Future’, Billboard, July 2009] Mike pensa che la canzone si riferisca a Eddie stesso quando deve mettere in ordine e amalgamare le canzoni nel suo calderone di idee, dopo che i vari membri della band arrivano con delle canzoni nuove. [Mike McCready, 103.7 The Mountain (Seattle)]. Matt l'ha scritta un anno fa, aveva degli "heavy riffs" ed era più lunga di adesso. Poi ci hanno lavorato tutti su, Ed ha scritto i testi e l'hanno trasformato in un rock song. Hanno pensato che avesse l'energia e le melodie per essere un buon singolo [Mike McCready, WXRP (New York)] Matt ha scritto la musica, Stone e Mike hanno fatto il bridge, Eddie il testo. E' un pezzo su cui hanno giochicchiato - "screwing around" - per un pomeriggio quando Eddie non era ancora in studio. Loro volevano creare qualcosa che potessero proporgli quando sarebbe arrivato. Quando arrivò Ed era già un po' tardi, così lo lasciarono lì con solo l'ultima versione delle loro "sperimentazioni", un demo che forse era un po' troppo lungo e che andava un po' in troppe direzioni. Così Ed si è messo a smanettarci un po' su con i "pro tools", lo ha riconfigurato in qualche modo facendolo diventare questa canzone pop di tre minuti. Quando loro rientrarono in studio il giorno successivo, Ed glielo propose, e rimasero a bocca aperta. "Questo é ciò di cui abbiamo bisogno". Fu il primo o uno dei primi pezzi ad eccitare ogni membro della band riguardo al nuovo album e il suo potenziale. È una canzone molto importante perché sono successe molte cose dopo di essa. E' semplice da suonare, é divertente, é semplicemente rock ed ha un testo ottimistico e abbastanza chiaro. Secondo Stone il testo parla di Ed che deve sistemare le canzoni di tutti, dato che tutti nella band scrivono canzoni, tutti hanno una loro idea di cosa sia cool e giusto, ma non tutto é davvero cool e giusto. Poi tocca sempre a qualcuno, a Ed, metterle a posto. Sicuramente ha a che fare con questo, ma é anche un ritratto della personalità di Ed, lui ama davvero guardare fuori e raggiungere le persone e aiutarle a prendere ciò che hanno fatto e farlo meglio. [Stone Gossard, 93.3 FM WMMR (Philadelphia)] Gossard: “a quel punto il disco aveva trovato il suo cuore, da quel momento ogni cosa è andata al posto giusto” [Steve Chick, Jam 163] Il primo singolo, con un essenziale riff rock. “Cari uomini, tutti noi pensiamo di poter aggiustare qualsiasi cosa. Non è necessariamente una buona cosa. In una relazione, una donna dirà ‘Questa cosa è sbagliata' e noi ‘La sistemerò, non ti preoccupare, possiamo aggiustarla'. Queste persone meravigliose, la donna con cui hai una relazione, non vogliono che tu aggiusti le cose. Vogliono solo che tu ascolti quello che sta succedendo: ‘Non aggiustarla, voglio che tu condivida questa cosa con me - che la senti'. Questa canzone è un promemoria per me, per ricordarmi di smettere di aggiustare”. [Vedder, The Globe and Mail, 18.09.2009] 2 MM: L'ha scritta Matt... MC: Non ho scritto il testo! (ride). Io ho fatto la melodia. Ed ci ha messo dentro molti aspetti pop. Brendan lo ha incoraggiato ad aggiungere più armonie vocali che poteva a suo piacimento. Penso che la canzone abbia tratto beneficio da questi aspetti pop perché non suonava così quando l'abbiamo provata qui nella Warehouse. Ma comunque il disco non è tutto così [Mike McCready e Matt Cameron, Teraz Rock, September 2009]. Matt: quando scrivo canzoni si tratta di me seduto nel mio garage cercando di creare un pezzo alla chitarra. Riguardo a The Fixer si tratta di qualcosa a cui ognuno di noi ha cercato di dare un suo apporto. È uscito davvero bene. C’è una certa parte di chitarra ritmica…a me piace lavorare su riffs. The Fixer è tutta incentrata su un riff. Ed: i ragazzi stavano suonando e i sono salito sul piano superiore a prendermi una birra quando ad un tratto, in mezzo ai due piani sulle scale, mi è venuta questa cadenza…che ricorda dei passi, che ricorda un po’ le scale. Questo gruppo di ragazzi è davvero sofisticato, scrive delle cose molto stimolanti. Non gli basta un approccio tradizionale alla musica e questo è sempre una bella sfida per me. [Radio Takeover 2009 for Feeding America] Il giornalista Mike Hsu Hsu parla a Stone della sua interpretazione sui primi tre pezzi, a livelli di testo, di Backspacer. Secondo lui si tratta di una trilogia di un acquisto di droga. Gonna See My Friend parla di quando si va a comprar droga, Got Some quando la si ha comprato e The Fixer parla del senso di euforia di quando si ha appena consumato. Stone: è la prima volta che sente questa teoria. È interessante però. Capita, quando si fa un tipo d’arte, un’opera collaborativa che non appartiene ad un artista solo, che ci siano delle sincronie, delle sensazioni che hanno senso. La stessa disposizione dei pezzi sul disco, la sequenza delle canzoni, ha un suo perché. È possibile che all’ora di prendere la decisione definitiva sulla sequenza dei pezzi, Eddie abbia pensato al tema della dipendenza. Magari pensando a storie di dipendenza di persone che ha incontrato. Molto spesso mi ero fatto un’idea ben precisa sul significato di certe cose ma poi, quando l’ho espressa a Eddie, mi ha detto che non era così.