BORGORATTO MORMOROLO 2012 DOCUMENTO DI PIANO

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A PIANIFICAZIONE COMUNALE

1.1. Premessa La Legge Regionale 11 marzo 2005 n. 12 introduce all’art.6 il concetto di Piano di Governo del Territorio (PGT) quale strumento urbanistico di base per definire l’intero “assetto del territorio comunale”.

Il P.G.T. sostituisce il vecchio Piano Regolatore Generale di cui alla L.R.51/ 70 come strumento di pianificazione e programmazione territoriale.

Il suo fine è quello di indirizzare ed attuare la gestione delle realtà territoriali nella loro evoluzione con particolare attenzione alle trasformazioni urbane.

L’articolazione dei contenuti della pianificazione comunale come prevista dalla L.R 12/2005 comporta la suddivisione del PGT in tre atti che pure rientrano tutti all’interno di uno stesso quadro strategico.

Il PGT si struttura infatti in tre componenti che comprendono: il Documento di Piano, il Piano dei Servizi ed il Piano delle Regole.

Il Documento di Piano di seguito esposto, definisce il quadro conoscitivo e programmatorio di riferimento e si sviluppa attraverso un sistema conoscitivo che affronta tutte le tematiche territoriali, sociali ed economiche del Comune di Borgoratto Mormorolo (PV) anche avvalendosi dei sistemi informativi territoriali a livello extra comunale e sovraordinati.

Rivestono particolare valenza per la redazione del DP: le analisi dell’assetto urbano ed extraurbano, delle caratteristiche del paesaggio agrario e dell’ecosistema, della strutturazione del sistema della mobilità; la individuazione delle emergenze di carattere naturalistico, storico monumentale; la definizione della componente geologica, della natura pedologica dei suoli e dell’assetto idrogeologico e sismico.

Le analisi delle tematiche e delle previsioni inerenti alla programmazione territoriale a livello sovraordinato rappresentano momenti essenziali per la definizione ed il controllo degli obiettivi e per la determinazione degli indirizzi programmatori del documento.

La finalità è quella di confrontare e definire le principali dinamiche in atto e i punti di maggiore criticità nonché le potenzialità del sistema. Questo consentirà di arrivare ad una corretta valutazione della realtà ambientale ed orientare le scelte di sviluppo e salvaguardia del territorio.

In tale contesto è di fondamentale importanza il coinvolgimento della popolazione e delle parti interessate.

Il DP è infatti, insieme alla VAS (Valutazione Ambientale Strategica), anche mezzo di informazione preventiva ed elemento del confronto con la cittadinanza al fine promuovere e comunicare le conoscenze e gli indirizzi e giungere a scelte condivise che si consolidano proprio per mezzo di una politica partecipativa che tiene conto complessità dei fattori che concorrono a definire la realtà comunale e le potenzialità di sviluppo.

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1.2. Natura e Contenuti del P.G.T.

Il PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO considera il territorio comunale nella sua complessità in accordo con gli orientamenti e gli indirizzi programmatici dei Piani Sovraordinati rapportati alla realtà locale, secondo le linee e modalità esposti negli elaborati di piano e nel presente atto.

Esso indirizza la sua azione verso la valorizzazione del territorio rapportandosi in prima istanza al quadro territoriale della Regione Lombardia e della Provincia di secondo un fine strategico rivolto allo sviluppo sostenibile.

Gli obiettivi sono rivolti in particolare: a) alla salvaguardia e valorizzazione delle componenti paesistico - ambientali e al riconoscimento delle valenze storico artistiche presenti sul territorio b) alla riqualificazione e valorizzazione del patrimonio edilizio esistente, sia dal punto di vista della qualità architettonica e dell’efficienza energetica che del miglioramento della sicurezza e dell’accessibilità delle strutture c) ad incentivare il rilancio ed il consolidamento dell’economia d) a sostenere le attività sociali e culturali e le politiche economiche finalizzate alla crescita del territorio ed allo sviluppo e) a favorire il riassetto della rete infrastrutturale locale e sovra locale e degli impianti di interesse collettivo ed il potenziamento dei servizi alla persona Il PGT riconoscere i fabbisogni abitativi sulla base delle previsioni di sviluppo ed anche delle valutazioni delle istanze della popolazione e risponde alle politiche per la casa in rapporto ai fabbisogni .

I contenuti esposti sono il risultato dell’applicazione dei principi di partecipazione e di collaborazione dei soggetti pubblici e privati che hanno consentito di definire gli obiettivi prioritari del Piano rivolti a promuovere il miglioramento delle condizioni ambientali e l’implementazione delle condizioni di benessere della popolazione

1.3. Elementi costitutivi del P.G.T.

Ai sensi dell’art. 7 della Leggere Regionale n. 12/2005 il P.G.T. si compone dei seguenti atti: a) DOCUMENTO DI PIANO (DP) b) PIANO DEI SERVIZI (PS) c) PIANO DELLE REGOLE (PR) Il DP, il PS ed il PR si articolano in un unico atto, le cui previsioni hanno validità a tempo indeterminato e sono sempre modificabili. Il DP deve comunque esse verificato ed aggiornato con periodicità almeno quinquennale, anche al fine dell’adeguamento della programmazione attuativa. Sono parte integrante e sostanziale del PGT:

- L’articolazione del Quadro Conoscitivo di Riferimento

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- La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) - Lo Studio della componente geologica, idrogeologica e sismica - I piani attuativi e gli Atti di Programmazione negoziata comunque denominati, con valore di Piani Attuativi. Sono documenti correlati al PGT, da assumere come riferimento per la disciplina delle specifiche materie e settori trattati:

- il Regolamento Edilizio - lo studio del Reticolo Idrico Minore e del relativo Regolamento per le Attività di Gestione - il Piano Comunale di Azzonamento Acustico - Piano d’incidenza ambientale (ZPS IT 2080702) - Il piano per la gestione dei rifiuti solidi urbani

1.4. Natura degli atti del PGT

1.4.1. DOCUMENTO DI PIANO Il DP definisce il quadro conoscitivo del territorio comunale recependo in particolare le previsioni degli atti di programmazione territoriale di livello sovraordinato, l’assetto del territorio urbano ed extraurbano, le caratteristiche del paesaggio agrario e dell’ecosistema, il sistema della mobilità, le presenze di interesse paesaggistico, storico- monumentale ed archeologico, nonché l’assetto geologico, idrogeologico e sismico, ai sensi dell’art.57, comma1, lettera a) della L.R.11.03.2001 n.12 e s.m.i. e finalizzando il quadro delle conoscenze alla determinazione delle principali dinamiche in atto, delle maggiori criticità del territorio e delle sue potenzialità, dando atto inoltre dell’avvenuta effettuazione dell’informazione preventiva e del confronto con la cittadinanza. Sulla base di tali elementi il DP : a) individua gli obiettivi generali di sviluppo, miglioramento e conservazione per la politica territoriale del comune verificandone la sostenibilità; determina inoltre gli obiettivi quantitativi di sviluppo complessivo con prioritario riferimento alla riqualificazione dl territorio, alla minimizzazione del consumo di suolo, all’utilizzo ottimale delle risorse territoriali, al miglioramento dell’assetto viabilistico e della mobilità, nonché dei servizi pubblici e di interesse pubblico o generale anche a livello sovra comunale. b) Determina le politiche d’intervento per i diversi sistemi funzionali, dettagliando e circostanziando eventuali scelte di rilevanza sovra comunale, in applicazione dell’art.15 commi 1 e 2 lettera g) della L.R. 12/2001 dimostrando la compatibilità delle predette politiche d’intervento con le risorse economiche attivabili dalla pubblica amministrazione. c) Individua gli ambiti di trasformazione assoggettati a Piano Attuativo, determinandone gli indici urbanistico-edilizi in linea di massima, le destinazioni funzionali, nonché gli eventuali criteri di negoziazione per l’attuazione degli interventi. d) Definisce eventuali criteri di compensazione, di perequazione e di incentivazione. Il DP non contiene previsioni che producano effetti diretti sul regime dei suoli Il documento di piano viene corredato dalla individuazione degli effetti derivati dall’attuazione dei propri contenuti. Tale verifica si realizza attraverso la procedura VAS (valutazione ambientale strategica) che oltre ad evidenziare la congruità delle scelte rispetto agli obiettivi di sostenibilità del Documento di Piano, individua le alternative assunte nell’elaborazione del Piano stesso, gli impatti

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potenziali, nonché le misure di mitigazione e di compensazione, anche relativamente al settore agro-ambientali. Ai fini della stesura della VAS sono recepite le indicazioni contenute nel D.G.R. 22.12.2005 n° VIII/1563 “Indirizzi generali per la valutazione ambientale di piani e programmi”.

1.4.2 PIANO DEI SERVIZI “Il Piano dei Servizi è redatto secondo gli indirizzi espressi dall’art. 10 bis della L.R. 11.03.2001 n.12 ed è volto ad assicurare una adeguata dotazione di aree per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale ed una loro razionale distribuzione sul territorio comunale. Esso individua inoltre i servizi necessari alla popolazione del comune ed a supporto delle funzioni insediative previste, anche con riferimento alla preservazione ed al mantenimento dei corridoi ecologici ed alla progettazione del sistema del verde di connessione tra territorio rurale e quello edificato.

Il Piano, sulla base dello stato dei bisogni e della domanda di servizi necessari a soddisfare le esigenze delle utenze, individua con riferimento agli obiettivi di sviluppo previsti dal Documento di Piano, le necessità e le aree di sviluppo ed integrazione dei servizi esistenti e ne quantifica i costi precisando le modalità d’intervento e di attuazione.

Sulla base delle necessità della popolazione il PS determina la dotazione minima per abitante, Individua inoltre la dotazione di servizi che deve essere assicurata nei Piani Attuativi e negli ambiti di trasformazione con particolare riferimento agli ambiti entro i quali è prevista l’attivazione di strutture di distribuzione commerciale, terziarie, produttive e di servizio.

Negli interventi assoggettati a Piano Attuativo è sempre ammessa la monetizzazione prevista dall’art. 46 comma 1, lettera a), salvo diverse specifiche prescrizioni del PS . Il Piano non ha termini di validità ed è sempre modificabile. Le previsioni in esso contenute e concernenti le aree necessarie per la realizzazione di servizi pubblici e di interesse pubblico o generale, hanno carattere prescrittivo e vincolante.”

1.4.3. PIANO DELLE REGOLE Il Piano delle Regole disciplina urbanisticamente tutto il territorio comunale, fatta eccezione per i nuovi interventi negli ambiti di trasformazione ed in particolare: a) individua i nuclei di antica formazione, facendo riferimento alla puntuale disciplina che indica le modalità di conservazione e recupero, i criteri di riqualificazione e valorizzazione, le condizioni di ammissibilità degli interventi innovativi, integrativi e sostitutivi b) definisce e disciplina, sotto il profilo tipologico e funzionale, gli ambiti di tessuto urbano consolidato, quali insieme delle parti del territorio già edificato, comprendendo in esse le aree libere intercluse o di completamento destinate ad usi diversi ascrivibili tuttavia agli ambiti urbani. Determinando gli opportuni parametri quantitativi di progettazione urbanistica ed edilizia ed i requisiti qualitativi degli interventi, ivi compresi quelli di integrazione paesistica, di efficienza energetica, di occupazione del suolo, di permeabilizzazione. c) riconosce e valorizza le aree e gli immobili assoggettati a tutela in base alla normativa vigente regionale e statale

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d) individua le aree e gli edifici a rischio di compromissione o degrado e a rischio di incidente rilevante e) contiene prescrizioni in ordine alla componente geologica, idrogeologica e sismica f) individua: 1) le aree destinate all’agricoltura e per esse detta la disciplina d’uso, di valorizzazione e salvaguardia. Per gli edifici esistenti non più adibiti ad usi agricoli, detta le normative d’uso. 2) le aree di valore paesaggistico – ambientale ed ecologico e per esse dispone norme di salvaguardia e valorizzazione in coerenza con la pianificazione sovraordinata 3) le aree non soggette a trasformazione urbanistica. Per tali aree definisce la disciplina d’uso ammettendo in ogni caso, previa valutazione di possibili alternative, interventi per servizi pubblici e prevedendo eventuali interventi di mitigazione e compensazione agro-forestali ed ambientali.

Gli atti sopradescritti, sono elaborati in forma autonoma sia per quanto riguarda le previsioni che per quanto riguarda le modalità attuative tuttavia attraverso le continue verifiche di coerenza e di reciproco rapporto con il Documento di Piano si attua una costante interazione tra di essi che conduce ad una sinergia di intenti.

1.5. Caratteri del DdP Nel testo approvato dalla Regione Lombardia con DGR n.VIII/1681 del 29.12.2005 “Modalità della pianificazione comunale” sono ulteriormente chiariti i caratteri essenziali ed i principali temi espressi dalla L.R. 12/2005. In essa vengono esplicitati i criteri metodologici essenziali per l’elaborazione del quadro conoscitivo, perno del processo pianificatorio. L’apparato conoscitivo del DP determina infatti le regole, gli indirizzi e le direttive poi approfonditi e specificati nel Piano dei Servizi e nel Piano delle Regole e si sviluppa attraverso contenuti di carattere analitico e progettuale incentrati su tre principali elementi costituiti da:

- Relazione del Documento Piano nella quale sono sintetizzate i risultati delle analisi conoscitive ed i percorsi che conducono alla definizione degli obiettivi e delle scelte che l’Amministrazione comunale intende perseguire per lo sviluppo del proprio territorio. - Elaborati cartografici composti da tavole di analisi, di rappresentazione delle scelte e delle strategie di sviluppo, di individuazione e classificazione degli ambiti di trasformazione. - Testo normativo che definisce in termini di prescrizioni, direttive ed indirizzi l’efficacia del Documento di Piano.

I contenuti del presente Documento di Piano sono stati organizzati secondo la seguente struttura :

 Quadro programmatorio di riferimento. Comprende l’inquadramento territoriale e l’analisi della programmazione territoriale e si incentra in particolare sull’esame e lo studio degli atti di programmazione sovraordinata. In questa fase sono evidenziati gli aspetti connessi al sistema ambientale e paesistico rilevati a scala territoriale e riportati nei piani e programmi regionali e provinciali e nei piani di settore e gli approfondimenti a scala locale.

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 Quadro conoscitivo Sviluppa le analisi relative alla definizione del sistema urbano, all’assetto socio economico, al sistema della mobilità, dei servizi, delle aree a rischio, di interesse paesistico e storico, degli elementi del paesaggio agrario e delle aree verdi ed agricole ecc. Ogni tematica oggetto di indagine è affrontata in modo critico evidenziando le carenze e le potenzialità di sviluppo in rapporto alla sostenibilità Da tale momento sono emersi gli approfondimenti che sono sviluppati dal Piano delle Regole e dal Piano dei Servizi e gli indirizzi di natura progettuale svolti dal DP.

 Definizione degli obiettivi Le politiche di governo del territorio e gli obiettivi di Piano sia sotto il profilo strategico che sotto il profilo quantitativo sono il risultato delle sintesi delle criticità, potenzialità ed opportunità emerse nel corso delle fasi di analisi ed approfondimento dei temi d’indagine. Il DP contiene inoltre le prescrizioni e le direttive per il raggiungimento degli obiettivi prefissati e l’indicazione delle regole e delle direttive che devono guidare i Piani Attuativi previsti negli ambiti di trasformazione, il Piano dei Servizi, il Piano delle Regole e i vari Piani di Settore previsti per una corretta gestione del sistema urbano La legge regionale attribuisce al Documento di Piano la definizione degli eventuali criteri di compensazione, perequazione e incentivazione (articolo 8 lettera g della l.r. 12/2005) Tale opportunità è stata valutata dall’Amministrazione Comunale come modalità per la gestione delle trasformazioni urbane e di realizzazione dei servizi e quale strumento per promuovere la qualità degli interventi edilizi.

2. QUADRO PROGRAMMATORIO DI RIFERIMENTO

2.1 Scenario di Riferimento – Strumenti di Pianificazione e Programmazione Sovraordinati e di Settore

Le previsioni contenute nei piani e programmi sovra ordinati e di settore guidano ed orientano la stesura del PGT al fine di raggiungere una sinergia tra la pianificazione comunale e quella di vasta area. La coerenza e il coordinamento del PGT rispetto ai contenuti ed alle prescrizioni dei piani sovraordinati viene verificata attraverso gli indirizzi e le scelte definite ed operate nel DP che recepisce ed analizza le informazioni contenute nei:  Piano Territoriale Regionale (PTR)  Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR)  Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) 06/

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 Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Pavia (PTCP)  Piano d’Ambito Ottimale dell’Autorità dell’Ambito Territoriale Ottimale della Provincia di Pavia  Programma Regionale di Tutela e Uso delle Acque (PTUA)  Piano Regionale Qualità dell’Aria (PRQA)  Programma Triennale per lo Sviluppo del Settore Commerciale 2006-2008(PTSSC) Regione Lombardia  Piano Agricolo Triennale Regionale (PAT)  Piano di Sviluppo Rurale Regionale 2007- 2013 (PSR)  Programma Energetico Regionale (PER)  Piano Provinciale per la gestione dei Rifiuti –Pavia –(PPGR)  Piano Faunistico Venatorio e di Miglioramento del Territorio della Provincia di Pavia 2006-2010  Piano del Traffico per la Viabilità Extraurbana – Provincia di Pavia –(PTVE)  Il PISL 2011/2013 Comunità Montana dell’ Oltrepo Pavese

3. RAPPORTI con i DOCUMENTI DI PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATI

3.1 Piano Territoriale Regionale

Con l’entrata in vigore della L.R. 12/2005 e s.m.i al Piano Territoriale Regionale vengono conferiti natura ed effetti di Piano Territoriale Paesaggistico Regionale (PTPR). Pertanto il Piano Paesaggistico Regionale, quale sezione specifica del Piano Territoriale Regionale, assume, aggiorna e integra il PTPR vigente, ribadendone i principi ispiratori che muovono dalla consapevolezza che: - non vi è efficace tutela del paesaggio senza una diffusa cultura del paesaggio, la cui costruzione passa innanzitutto per la conoscenza e la condivisione delle letture del paesaggio, - tutto il territorio è paesaggio e merita quindi attenzione paesaggistica, anche se obiettivi di qualificazione paesaggistica e incisività della tutela sono differenziati a seconda delle diverse realtà e delle diverse caratteristiche di sensibilità e vulnerabilità dei luoghi, - la pianificazione paesaggistica è necessaria al fine di guidare e coordinare le politiche per il paesaggio, ma la tutela e la valorizzazione dei differenti valori paesaggistici presenti sul territorio richiedono, per essere efficaci, di intervenire anche sulle scelte progettuali e sulle politiche di settore.

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Il Piano Territoriale Regionale, è stato approvato con DCR n. 874 del 30 luglio 2009, (articolo 21, LR n. 12 del 11 marzo 2005, Legge per il Governo del Territorio)” ed ha acquistato efficacia per effetto della pubblicazione dell’avviso di avvenuta approvazione sul BURL n. 7, serie Inserzioni e Concorsi del 17 febbraio 2010;

Con DCR n. 56 del 28 settembre 2010 il Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato le modifiche e le integrazioni al Piano Territoriale Regionale (PTR). Tali modifiche riguardano i seguenti elaborati:  Documento di Piano (par. 1.5.6, par. 3.2 e tav. 39)  Strumenti Operativi (SO1) Nel 2011 il PTR è stato ulteriormente aggiornato con il contributo di un intenso confronto con la quasi totalità delle Direzioni Generali che hanno apportato il proprio specifico contributo.

3.1.1. Finalità individuate dal PPTR

In coerenza con le indicazioni della Convenzione Europea del paesaggio, le finalità individuate e tra loro interconnesse sono riassunte in : conservazione innovazione fruizione

-Lo strumento normativo ha principalmente efficacia nei confronti della conservazione. -La qualità degli interventi innovativi dipende dalla cultura degli amministratori e dei progettisti. -La consapevolezza e la fruizione dipendono da fattori che sono in gran parte sottratti al controllo amministrativo, mentre sono influenzate dagli investimenti e dalle politiche attive che le autorità di governo sono in grado di promuovere.

Finalità Esempi di azioni utili Conservazione  Identificare le preesistenze da tutelare. Conservazione delle preesistenze e dei  Esplicitare le norme di tutela. relativi contesti (leggibilità, identità  Vigilare su applicazione ed efficacia delle ecc.) e norme. loro tutela nei confronti dei nuovi  Segnalare le amministrazioni che si sono interventi distinte per la qualificata tutela del paesaggio  riconoscimento economico delle pratiche paesisticamente corrette. Innovazione  Superare il modello delle “zone di Miglioramento della qualità espansione” periferiche per ogni

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paesaggistica comune. degli interventi di trasformazione del  territorio (costruzione dei “nuovi riqualificazione urbana e insediamenti paesaggi”). complessi di nuovo impianto.  lungo le grandi strade, prevedere idonei equipaggiamenti verdi.  architettura.  collocare con consapevolezza i progetti nel paesaggio. Fruizione  Aumento della consapevolezza dei dibattiti, corsi sul paesaggio e la sua valori e tutela. della loro fruizione da parte dei cittadini  urbanistiche e promuovere l’individuazione condivisa dei valori paesaggistici locali. 

Con riferimento alle priorità di salvaguardia e preservazione ambientale e paesaggistica sono introdotti a livello cartografico e normativo i seguenti temi di attenzione: o - la tutela del paesaggio o - il riconoscimento e la tutela delle zone di valenza ambientale e storico testimoniale o – l’individuazione e tutela dei centri e nuclei storici, o – il riconoscimento del territorio agricolo e della rete del verde o - il riconoscimento e la tutela della viabilità storica e d’interesse paesaggistico o - l’idrografia naturale e artificiale,/ o - l’ambito di specifica tutela paesaggistica ai sensi del D. Lgs. 42/2004 o - la rete irrigua o - la rete verde o - la rete dei luoghi di percezione e osservazione del paesaggio o - la riqualificazione delle situazioni di sensibilità paesaggistica o - la definizione di indirizzi di tutela In coerenza con il quadro legislativo nazionale e quello normativo e programmatorio regionale, sono stati inoltre aggiornati e integrati i riferimenti informativi e normativi relativi a: o strade panoramiche e tracciati guida paesaggistici o centri, nuclei ed insediamenti storici o infrastrutture per la mobilità, i corridoi tecnologici o le aree per nuovi impianti di produzione di energia

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3.1.2. Verifica degli Obiettivi per la Sostenibilità

I MACROOBIETTIVI

Il PTR definisce tre macro - obiettivi quali basi delle politiche territoriali lombarde per il perseguimento dello sviluppo sostenibile, che concorrono al miglioramento della vita dei cittadini: - promuovere la crescita e rafforzare la competitività dei territori della Lombardia - riequilibrare il territorio - proteggere e valorizzare le risorse I tre macro-obiettivi si sviluppano attraverso l’individuazione e l’articolazione di 24 obiettivi evidenziati nella seguente tabella.

Proteggere e valorizzare le risorse della Regione Riequilibrare il territorio lombardo Rafforzare la competitività dei territori della Lombardia 1 Favorire, come condizione necessaria per la valorizzazione dei territori, l’innovazione, lo sviluppo della conoscenza e la sua diffusione:

mobilità ai servizi)

e nelle pratiche di governo del territorio, prevedendo processi partecipativi e diffondendo la cultura della prevenzione del rischio

2 Favorire le relazioni di lungo e di breve raggio, tra i territori della Lombardia e tra il territorio regionale e l'esterno, intervenendo sulle reti materiali (infrastrutture di trasporto e reti tecnologiche) e immateriali (sistema delle fiere, sistema delle università, centri di eccellenza, network culturali), con attenzione alla sostenibilità ambientale e all’integrazione paesaggistica

3 Assicurare, a tutti i territori della regione e a tutti i cittadini, l’accesso ai servizi pubblici e di pubblica utilità, attraverso una pianificazione integrata delle reti della mobilità, tecnologiche, distributive, culturali, della formazione, sanitarie, energetiche e dei servizi

4 Perseguire l’efficienza nella fornitura dei servizi pubblici e di pubblica utilità, agendo sulla pianificazione integrata delle reti, sulla riduzione degli sprechi e sulla gestione ottimale del servizio

5 Migliorare la qualità e la vitalità dei contesti urbani e dell’abitare nella sua accezione estensiva di spazio fisico, relazionale, di movimento e identitaria (contesti multifunzionali, accessibili, ambientalmente qualificati e sostenibili, paesaggisticamente coerenti e riconoscibili) attraverso:

tra aree marginali e centrali la promozione di processi partecipativi 010/

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6 Porre le condizioni per un’offerta adeguata alla domanda di spazi per la residenza, la produzione, il commercio, lo sport e il tempo libero, agendo prioritariamente su contesti da riqualificare o da recuperare e riducendo il ricorso all’utilizzo di suolo libero

7 Tutelare la salute del cittadino, attraverso il miglioramento della qualità dell’ambiente, la prevenzione e il contenimento dell’inquinamento delle acque, acustico, dei suoli, elettromagnetico, luminoso e atmosferico

8 Perseguire la sicurezza dei cittadini rispetto ai rischi derivanti dai modi di utilizzo del territorio, agendo sulla prevenzione e diffusione della conoscenza del rischio (idrogeologico, sismico, industriale, tecnologico, derivante dalla mobilità, dagli usi del sottosuolo, dalla presenza di manufatti, dalle attività estrattive), sulla pianificazione e sull’utilizzo prudente e sostenibile del suolo e delle acque

9 Assicurare l’equità nella distribuzione sul territorio dei costi e dei benefici economici, sociali ed ambientali derivanti dallo sviluppo economico, infrastrutturale ed edilizio

10 Promuovere l’offerta integrata di funzioni turistico-ricreative sostenibili, mettendo a sistema le risorse ambientali, culturali, paesaggistiche e agroalimentari della regione e diffondendo la cultura del turismo non invasivo

11 Promuovere un sistema produttivo di eccellenza attraverso: il rilancio del sistema agroalimentare come fattore di produzione ma anche come settore turistico, privilegiando le modalità di coltura a basso impatto e una fruizione turistica sostenibile - miglioramento della competitività del sistema industriale tramite la concentrazione delle

sviluppo del sistema fieristico con attenzione alla sostenibilità 12 Valorizzare il ruolo di Milano quale punto di forza del sistema economico, culturale e dell’innovazione e come competitore a livello globale

13 Realizzare, per il contenimento della diffusione urbana, un sistema policentrico di centralità urbane compatte ponendo attenzione al rapporto tra centri urbani e aree meno dense, alla valorizzazione dei piccoli centri come strumenti di presidio del territorio, al miglioramento del sistema infrastrutturale, attraverso azioni che controllino l’utilizzo estensivo di suolo

14 Riequilibrare ambientalmente e valorizzare paesaggisticamente i territori della Lombardia, anche attraverso un attento utilizzo dei sistemi agricolo e forestale come elementi di ricomposizione paesaggistica, di rinaturalizza-zione del territorio, tenendo conto delle potenzialità degli habitat

15 Supportare gli Enti Locali nell’attività di programmazione e promuovere la sperimentazione e la qualità programmatica e progettuale, in modo che sia garantito il perseguimento della sostenibilità della crescita nella programmazione e nella progettazione a tutti i livelli di governo

16 Tutelare le risorse scarse (acqua, suolo e fonti energetiche) indispensabili per il perseguimento dello sviluppo attraverso l’utilizzo razionale e responsabile delle risorse anche in termini di risparmio, l’efficienza nei processi di produzione ed erogazione, il recupero e il riutilizzo dei territori degradati e delle aree dismesse, il riutilizzo dei rifiuti

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17 Garantire la qualità delle risorse naturali e ambientali, attraverso la progettazione delle reti ecologiche, la riduzione delle emissioni climalteranti ed inquinanti, il contenimento dell’inquinamento delle acque, acustico, dei suoli, elettromagnetico e luminoso, la gestione idrica integrata

18 Favorire la graduale trasformazione dei comportamenti, anche individuali, e degli approcci culturali verso un utilizzo razionale e sostenibile di ogni risorsa, l’attenzione ai temi ambientali e della biodiversità, paesaggistici e culturali, la fruizione turistica sostenibile, attraverso azioni di educazione nelle scuole, di formazione degli operatori e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica

19 Valorizzare in forma integrata il territorio e le sue risorse, anche attraverso la messa a sistema dei patrimoni paesaggistico, culturale, ambientale, naturalistico, forestale e agroalimentare e il riconoscimento del loro valore intrinseco come capitale fondamentale per l’identità della Lombardia

20 Promuovere l’integrazione paesistica, ambientale e naturalistica degli interventi derivanti dallo sviluppo economico, infrastrutturale ed edilizio, tramite la promozione della qualità progettuale, la mitigazione degli impatti ambientali e la migliore contestualizzazione degli interventi già realizzati

21 Realizzare la pianificazione integrata del territorio e degli interventi, con particolare attenzione alla rigorosa mitigazione degli impatti, assumendo l’agricoltura e il paesaggio come fattori di qualificazione progettuale e di valorizzazione del territorio

22 Responsabilizzare la collettività e promuovere l’innovazione di prodotto e di processo al fine di minimizzare l’impatto delle attività antropiche sia legate alla produzione (attività agricola, industriale, commerciale) che alla vita quotidiana (mobilità, residenza, turismo)

23 Gestire con modalità istituzionali cooperative le funzioni e le complessità dei sistemi transregionali attraverso il miglioramento della cooperazione

24 Rafforzare il ruolo di “Motore Europeo” della Lombardia, garantendo le condizioni per la competitività di funzioni e di contesti regionali forti Legame principale

3.1.3. Coerenza del PGT ed obiettivi raggiunti

Il PGT, in coerenza con i 24 obiettivi sopraesposti, identifica gli elementi essenziali di assetto del territorio regionale, considerati fondamentali, strutturanti e di riconoscibilità, nonché i punti di particolare attenzione per fragilità o criticità ambientali, quale occasione per promuovere potenzialità endogene e per creare opportunità di sviluppo.

Tra questi elementi che sono alla base e concorrono in maniera significativa al perseguimento dei macro-obiettivi per il territorio della Lombardia riportiamo quelli che interessano più direttamente il nostro territorio e sono di competenza comunale ed in particolare:

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1- Il Sistema rurale-paesistico-ambientale Il sistema rurale-paesistico-ambientale è costituito dal territorio prevalentemente libero da insediamenti o non urbanizzato, naturale, naturalistico, residuale o dedicato ad usi produttivi primari. Questo spazio territoriale concorre, unitamente agli ambiti del tessuto urbano consolidato e agli ambiti di trasformazione, a formare la totalità del territorio regionale. Il PTR articola il sistema rurale-paesistico ambientale in Ambiti: A-destinati all’attività agricola di valore strategico; B-a prevalenza valenza ambientale naturalistica; C-ambiti di valenza paesistica (Pino del Paesaggio Lombardo); D- sistemi a rete (rete del verde e rete ecologica regionale), E- altri ambiti di sistema. Il territorio comunale appartiene all’ambito” E- altri ambiti di sistema” la cui disciplina è rinviati ad altri strumenti di pianificazione (PTCP,etc) Coerenza con le previsioni del PGT ed obiettivi raggiunti Il PGT si orienta verso i principi espressi dalla L.R. 12/2005 ed alle indicazioni dei Piani sovraordinati analizzando in maniera approfondita il sistema rurale-paesistico-ambientale del comune. Sulla base dei caratteri predominanti ed emergenti il territorio agricolo è stato suddivido in ambiti specifici per i quali sono state predisposte azioni di tutela e salvaguardia sulla base del riconoscimento delle peculiarità storiche, ambientali e produttive.

2- Policentrismo Il PTR auspica il consolidamento del policentrismo, letto nelle diverse scale territorio e promosso in sede europea, regionale e locale “come modalità per determinare una più equilibrata distribuzione delle funzioni sui territorio, favorire la coesione e perseguire lo sviluppo sostenibile”. Tale assetto consente di avvicinare i servizi per offrire ai fruitori le medesime opportunità di utilizzo riducendo la domanda di mobilità, con conseguenti minori investimenti per infrastrutture e minori costi di gestione, di consumo di suolo e frammentazione del territorio agricolo, di risparmio energetico, di minore congestione; minore inquinamento atmosferico, in definitiva una migliore qualità della vita e una maggiore competitività. Coerenza con le previsioni del PGT ed obiettivi raggiunti Il PGT assolve, per quanto di competenza, le indicazioni del PTR promuovendo il miglioramento dei collegamenti viari con le polarità provinciali e regionali. A livello locale individua nel centro urbano di Borgoratto Mormorolo il polo storico di riferimento per il sistema territoriale comunale. In esso sono riconfermate e potenziate le infrastrutture di servizio pubblico. Compatibilmente con le condizioni orografiche del territorio, sono incentivate forme di mobilità (pedonale e ciclabile) al fine di promuovere la qualità dell’ambiente e la fruizione del territorio.

3.1.4. - Elementi ordinatori dello sviluppo e rafforzamento del sistema territoriale policentrico

Il PTR indica come elementi ordinatori prioritari nello sviluppo e nella riorganizzazione territoriale e per raggiungere i macro obiettivi, le strategie per il rafforzamento della struttura policentrica regionale e di pianificazione e per il rafforzamento del Sistema rurale-paesistico-ambientale nel suo insieme ed identifica:

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I principali poli di sviluppo regionale I poli di sviluppo costituiscono i nodi su cui catalizzare le azioni regionali per la competitività e il riequilibrio della regione e rendere accessibili ai cittadini e alle imprese i servizi normalmente presenti solo nelle città principali. Ogni polo deve poter offrire al bacino di utenza una dotazione di servizi adeguata ed il più possibile completa. All’interno della regione, è raccomandata la promozione e la presenza delle funzioni di rango regionale con un buon grado di copertura. Coerenza con le previsioni del PGT ed obiettivi raggiunti Il comune di Borgoratto Mormorolo si pone in posizione periferica rispetto alle polarità regionali e provinciali. La mancanza di collegamenti diretti alla rete primaria richiede un potenziamento delle connessioni con il sistema viario di interesse regionale e l’eliminazione di punti di criticità e pericolosità dei percorsi. In tale ottica sono stati indicati interventi sulla rete viaria principale (Strada Provinciale) che comprendono il riordino della rete ed in particolare la rettifica del tracciato che attraversa l’abitato in località Gabbione. L’intervento concorre a migliorare la viabilità e rende più sicure le comunicazioni con i poli di interesse provinciale e regionale.

Le zone di preservazione e salvaguardia ambientale . Tali zone sono rappresentate dagli ambiti e dai sistemi per la valorizzazione e la tutela delle risorse regionali. : il territorio di Borgoratto Mormorolo non è identificato come Zona di Preservazione e Salvaguardia Ambientale se non per la presenza di Aree a Rischio idrogeologico molto elevato e Aree in Classe di Fattibilità Geologica 3 e 4 (studio geologico a supporto della pianificazione comunale). Per la restante parte del territorio il PTR rimanda alle indicazioni del PTCP e dei piani sovraordinati. Coerenza con le previsioni del PGT ed obiettivi raggiunti Il PGT riconosce ambiti di valenza ambientale tali da richiedere attenzione e tutela e ricerca nelle indicazioni del PTCP e dei piani sovraordinati il supporto per il mantenimento ed il recupero dello standard di naturalità. Si tratta in particolare di un’estesa area di crinale entro la quale promuove l’equilibrio tra gli elementi del paesaggio e la sua fruizione. Per le aree contermini assegna un ruolo diretto agli agricoltori per lo sviluppo di un’ agricoltura eco-compatibile e per la valorizzazione delle risorse ambientali al fine di il mantenere l’identità collettiva del territorio. Per quanto riguarda le competenze a livello territoriale e a quelle relative alla sicurezza dei corsi d’acqua il PGT si relaziona con il PAI ed ai piani sovraordinati. In un ottica di salvaguardia e valorizzazione ambientale rivolge particolare attenzione al Piano per l’Assetto Idrogeologico, alle Aree in classe di fattibilità geologica 3 e 4 per le quali è stato redatto lo studio geologico che supporta la pianificazione comunale. L’analisi degli strumenti di pianificazione in atto sui territori confinanti ha permesso di integrare le strategie ricercando una sinergia di indirizzi e di scelte. . Aree di coordinamento e di sintesi progettuale, sub aree di analisi e di definizione di dettaglio (Del. C.R. IV/394/1986 all. D) - Oltrepò Pavese - Oltrepò Montano e Collinare,

3.1.5. - Le infrastrutture prioritarie

Sono considerate infrastrutture prioritarie da sviluppare, nell’ottica di assicurare la competitività regionale, valorizzare le risorse:

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Rete Verde Regionale (ob. PTR 10, 14, 17, 19, 21) La Rete Verde Regionale (Piano Paesaggistico – normativa art.24) è intesa come sistema integrato di boschi, alberature e spazi verdi e la sua conservazione e salvaguardia devono considerare:  tutela degli ambienti naturali  salvaguardia della biodiversità e della continuità della rete ecologica  salvaguardia e valorizzazione dell’idrografia naturale  tutela e valorizzazione del sistema idrografico artificiale  ricomposizione e salvaguardia dei paesaggi culturali rurali e dei boschi  contenimento dei processi conurbativi e di dispersione urbana  ricomposizione paesistica dei contesti periurbani  riqualificazione paesistica di ambiti compromessi e degradati. L’articolazione della Rete Verde Regionale è sviluppata all’interno dei PTCP e nei piani dei Parchi Coerenza con le previsioni del PGT ed obiettivi raggiunti Il PGT recepisce della Rete Verde Regionale con la definizione del sistema del verde comunale e con l’individuazione di un sistema organico del verde di connessione tra territorio rurale ed edificato (l.r. 12/2005 art. 9 comma 1). Il sistema verde comunale si pone in continuità con il sistema dei territori confinanti e coopera alla tutela dell’ ambiente naturale, alla salvaguardia della biodiversità e alla valorizzazione dell’idrografia naturale, dei paesaggi culturali rurali e dei boschi, al contenimento dei processi di dispersione urbana, alla ricomposizione paesistica dei contesti periurbani, alla riqualificazione paesistica di ambiti compromessi e degradati. Tali elementi sono descritti nella Tavola dei Caratteri del Paesaggio allegata

Rete Ecologica Regionale (ob. PTR 7, 10, 14, 17, 19) I principali obiettivi: potenziamento di adeguati livelli di biodiversità vegetazionale e faunistica

in risposta ad eventuali impatti e pressioni esterni ne di biotopi di particolare interesse naturalistico

ambientale eabilità verso il territorio esterno rispetto a queste ultime.

Coerenza con le previsioni del PGT ed obiettivi raggiunti Il PGT riconosce la valenza di un ambito di consolidamento dei valori naturalistici e detta norme di salvaguardia e tutela della naturalità e/o funzionalità dell’ecosistema.

Rete Ciclabile Regionale (ob. PTR 2,3,5,7,10,17,18) La Rete Ciclabile Regionale è costruita a partire dai percorsi di rilevanza paesaggistica indicati nel Piano Paesaggistico Regionale, dagli itinerari individuati dalla Rete verde europea nell’ambito del progetto REVERMED e dai percorsi europei del progetto Eurovelo. Coerenza con le previsioni del PGT ed obiettivi raggiunti Il PGT prevede la formazione di percorsi ciclabili di rilevanza paesistica ambientale proponendo la specializzazione in tal senso di alcuni tracciati minori di tipo vicinale quali il percorso che, attraversando tutto “l’Ambito di consolidamento dei caratteri naturalistici” corre sul crinale del colle denominato “Costa Pelata” oltrepassando il confine comunale a sud confermando una relazione di 015/

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continuità con la rete extracomunale. Per la lettura del sistema nel suo complesso e le connessioni tra le diverse progettualità e’ stato utilizzato il SIT Integrato.

Rete Sentieristica Regionale (ob. PTR 2, 6, 10, 19) La Rete Sentieristica Regionale si fonda sul piano escursionistico regionale che individua i percorsi escursionistici di interesse naturalistico e storico integrati con il sistema delle aree protette. La Rete Sentieristica deve trovare le necessarie connessioni con la pianificazione e la progettualità, anche di sistema, a livello provinciale e comunale, arricchendosi dei relativi tracciati che vanno a formare il Catasto Sentieri. Coerenza con le previsioni del PGT ed obiettivi raggiunti I sentieri che caratterizzano il territorio comunale sono stati riconosciuti attraverso il rilevamento diretto, il supporto della rete sentieristica CAI (Club Alpino Italiano) e del sistema SIWGREI (Sistema Informatico Web Gis della Rete Escursionistica Italiana) in accordo tra il Club Alpino Italiano, la Regione Lombardia e l’ERSAF, Nella tavola della Viabilità sono stati riportati alcuni percorsi che si raccordano ai più importanti sentieri regionali.

Rete dei corsi d’acqua (ob. PTR 1, 7, 8, 16, 17, 18,19) Il Piano individua una struttura di valutazione della qualità dei corpi idrici, ed associa ad ogni corpo idrico un obbiettivo di qualità sulla base delle sue caratteristiche e che può essere raggiunto in tempi differenziati.(2015, 2021,2027). Gli obiettivi che guidano l’azione regionale sulla tematica tendono a:

26/2003 e successive modifiche e integrazioni di completamento e potenziamento con gli obiettivi di qualità dei corpi idrici, in modo da evitare discrasie tra lo strumento di pianificazione regionale e la concreta programmazione degli interventi ttraverso il coinvolgimento di tutti gli attori interessati

della qualità delle acque, con l’attivazione di strumenti di contrattazione negoziata (contratti di fiume e di lago) Coerenza con le previsioni del PGT ed obiettivi raggiunti Sono stati visionati il Piano di Gestione del Distretto Idrografico del fiume PO, il Piano di Tutela delle Acque (PTUA) per quanto riguarda la tutela e gestione della risorsa idrica e il Piano per l’Assetto Idrogeologico per quanto riguarda gli aspetti di gestione del rischio alluvionale e di tutela dell’ambito fluviale. Il quadro delineato si completa con i Piani per gli Ambiti Territoriali Ottimali (Piano d’Ambito) (art. 149) sulla base dei quali è organizzato il servizio idrico integrato (art. 147) costituito dall’insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione d’acqua; servizi di fognatura e depurazione delle acque reflue; servizi relativi agli usi sia civili che industriali delle acque stesse. Nel Piano dei Servizi sono stati recepiti, per quanto di competenza, gli orientamenti e le indicazioni espressi nei piani sopradescritti.

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- Infrastrutture per la mobilità (ob. PTR 2, 3, 4, 12, 13, 24) Le principali linee d’azione regionale per favorire la mobilità pubblica e privata di persone e imprese sono volte al miglioramento della dotazione infrastrutturale ed al superamento del deficit infrastrutturale che caratterizza la Lombardia ed in particolare a :

sostenibile

In tale contesto le azioni si incentrano verso: ervizio di trasporto -stradale principale integrata con la rete secondaria e con la viabilità di accesso ai diversi territori della Lombardia

iduazione di nuovi soggetti, procedure e modalità organizzative per agevolare la realizzazione -stradale principale locale, rete metropolitana, mobilità ciclabile, altre forme di mobilità sostenibile) enziamento della rete infrastrutturale-stradale principale (autostrade di interesse nazionale e autostrade regionali, corridoi internazionali e sistema dei valichi), integrata con la rete secondaria e con la viabilità di accesso ai diversi territori della Lombardia

trasporto meno impattanti

realizzazione delle opere. Coerenza con le previsioni del PGT ed obiettivi raggiunti E’ stata verificata l’offerta e l’efficienza del servizio pubblico ed è risultata mediamente rispondente alla domanda. Le principali azioni da perseguire per favorire la mobilità pubblica, valutate in relazione alla posizione geografica, alle risorse e alla scala comunale d’intervento, sono incentrate soprattutto sul potenziamento della rete infrastrutturale-stradale con lo scopo di migliorare la viabilità di accesso ai comuni limitrofi e ai poli provinciale e regionale. Viene in tal modo promossa l’eliminazione di punti di particolare criticità per la sicurezza stradale interna ed in prossimità dell’abitato . Infrastrutture per la difesa del suolo (ob. PTR) Gli obiettivi che muovono l’azione regionale nell’ambito della difesa del suolo sono rivolti principalmente a: consolidare il sistema di pianificazione urbanistico territoriale previsto dal PAI e dalla l.r. 12/05 nei diversi livelli (comunale, provinciale e regionale), valutando la sostenibilità delle scelte pianificatorie in relazione al livello di rischio presente sul territorio;

con quelle dell’uso: delle acque (collettamento, scarichi e depurazione), dell’ambiente (rinaturalizzazione dei corsi d’acqua) e del paesaggio (riqualificazione e recupero paesaggistico degli ambiti degradati lungo i corsi d’acqua). Coerenza con le previsioni del PGT ed obiettivi raggiunti Lo studio geologico ed idrogeologico allegato individua i caratteri geofisici del territorio e dà indicazioni per il riconoscimento del rischio idrogeologico e le azioni di presidio a livello locale. Per il contenimento del rischio idraulico il PGT rimanda ai Piani stralcio del Piano di bacino del Po ( PAI, PTUA, etc.) e alle politiche interregionali di riqualificazione dell’intero bacino padano. Il Piano generale dei Servizi del sottosuolo (PUGSP) che la legge indica come elemento integrativo obbligatorio nella relazione del Piano dei Servizi approfondisce la tematica dei servizi a rete ed auspica la razionalizzazione del sistema fognario con la separazione delle acque bianche e nere.

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Infrastrutture per la produzione e il trasporto di energia (ob. PTR 2, 3, 4, 7, 8, 16 ) Il processo di liberalizzazione del mercato dell’energia, posto in atto dalle direttive europee e dai decreti che le hanno recepite, fa promosso la realizzazione di nuovi impianti di generazione, sia convenzionali che alimentati da fonti rinnovabili e potenziamenti di impianti esistenti. La loro collocazione deve tenere conto della riduzione del consumo di suolo, della finalità di tutela della salute e di salvaguardia ambientale, dell’inserimento paesaggistico degli interventi. Coerenza con le previsioni del PGT ed obiettivi raggiunti Allo scopo di pianificare gli interventi per la realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, il PGT individua prioritariamente l’uso delle coperture degli edifici produttivi per la collocazione di impianti fotovoltaici per la produzione di energia.

3.1.6. - Orientamenti per la pianificazione comunale

Il PTR, ed in particolare nel Documento di Piano e nel Piano Paesaggistico, indica quali:

Essenziali elementi di riferimento pianificatorio:

-naturalistici e di qualità dell’ambiente urbano umo

to assetto delle previsioni insediative, in rapporto alla funzionalità degli assi viabilistici

edilizio rurale ed agricolo, dismesso o in fase di dismissione

. .Coerenza con le previsioni del PGT ed obiettivi raggiunti Essenziali elementi di riferimento pianificatorio: Sulla base di quanto emerso dalla lettura del territorio, il PGT valuta con attenzione i fabbisogni abitativi e persegue il riordino urbano mediante la valorizzazione delle risorse ambientali presenti nel territorio ed il recupero degli ambiti urbani e degli edifici abbandonati e sottoutilizzati agevolando il recupero e la utilizzazione residenziale di tutto il patrimonio edilizio rurale ed agricolo dismesso o in fase di dismissione, in una logica di contenimento dell’uso del suolo agricolo e naturale. Promuove inoltre, come descritto ai punti precedenti, lo sviluppo della mobilità dolce su una rete di percorsi ciclabili e sentieri esistenti da riqualificare. Tutela della salute della popolazione Il Piano si prefigge la riduzione degli effetti negativi della mobilità veicolare sull’ambiente e risolve insieme il problema della sicurezza stradale riducendo i punti di pericolo di incidente stradale. Esso promuove inoltre la mobilità pedonale e ciclista con la individuazione di adeguati percorsi attrezzati.

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3.1.7. Gli Obiettivi Tematici

Gli obiettivi tematici del PTR sono suddivisi per settori e la loro incidenza, rispetto alle scelte del PGT, è evidenziata dai simboli della legenda sotto riportata:

 LEGENDA   Perseguiti dal PGT  ÷ Demandati alla pianificazione sovraordinata  × Non influenti sul comune

3.1.8. Ambiente (aria e fattori climatici, acqua, suolo, flora, fauna e biodiversità, rumore, radiazioni)

TM 1.1 Migliorare la qualità dell’aria e ridurre le emissioni climalteranti ed  inquinanti TM 1.2 Tutelare e promuovere l’uso razionale delle risorse idriche, con priorità  per quelle potabili, per assicurare l’utilizzo della “risorsa acqua” di qualità, in condizioni ottimali (in termini di quantità di costi sostenibili per l’utenza) e durevoli (ob. PTR 3, 4, 7, 16, 17, 18) TM 1.3 Mitigare il rischio di esondazione ob. PTR 8, 14, 17) ÷ TM 1.4 Perseguire la riqualificazione ambientale corsi d’acqua (obPTR 8,14,  16,17) TM 1.5 Promuovere la fruizione sostenibile a fini turistico-ricreativi dei corsi  d’acqua TM 1.6 garantire la sicurezza degli sbarramenti e dei bacini di accumulo di

competenza regionale, assicurare la pubblica incolumità delle popolazioni e la ÷ protezione dei territori posti a valle delle opere (ob. PTR 4, 8) TM 1.7 Difendere il suolo dal rischio idrogeologico e sismico (ob. PTR 1, 8, 15) ÷ TM 1.8 Prevenire i fenomeni di erosione, deterioramento e contaminazione dei  suoli (ob. PTR 7, 8, 13, 16, 17) TM 1.9 Tutelare e aumentare la biodiversità, con particolare attenzione per la  flora e la fauna minacciate (ob. PTR 14, 17, 19) TM 1.10 Conservare e valorizzare gli ecosistemi e la rete ecologica regionale  (ob. PTR 9, 13, 14, 15, 16, 17, 19, 20, 21, 23, 24) TM 1.11 Coordinare le politiche ambientali e di sviluppo rurale (ob. PTR 11, 14,  19, 21, 22) TM 1.12 Prevenire, contenere e abbattere l’inquinamento acustico (ob. PTR 1,  2, 5, 7, 17, 18, TM 1.13 Prevenire, contenere e abbattere l’inquinamento elettromagnetico e  luminoso (ob. PTR 1, 2, 5, 7, 8, 11, 15, 17, 20, 22) TM 1.14 Prevenire e ridurre l’esposizione della popolazione al gas radon indoor  (ob. PTR 5, 7, 8)

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3.1.9. Assetto territoriale (infrastrutture e mobilità, diffusione urbana, utilizzo del suolo, rifiuti, reti commerciali, rischio integrato)

TM 2.1 Intervenire sul sistema delle infrastrutture di collegamento affinché  permettano l’accesso ai poli regionali e favoriscano le relazioni con l’esterno da tutto il territorio lombardo, attraverso un’effettiva integrazione con la rete europea e tra reti lunghe e reti brevi favorendo l’accessibilità ai poli principali, tra poli secondari e tra aree periferiche (ob. PTR 2, 3, 13, 20, 23, 24) TM 2.2 Ridurre i carichi di traffico nelle aree congestionate (ob. PTR 3, 4, 5, 7, 13,  18, 22), TM 2.3 Garantire un servizio di trasporto pubblico locale di qualità (ob. PTR 2, 3,  4, 5, 7, 17, 18, 22) TM 2.4 Mettere in atto politiche di innovazione a lungo termine nel campo nella

mobilità (ob. PTR 1, 3, 4, 5, 7, 17, 21, 22, 24) ÷ TM 2.5 Garantire l’accesso alle reti tecnologiche e delle nuove telecomunicazioni a

tutto il territorio, in particolare alle aree meno accessibili ÷ TM 2.6 Promuovere la pianificazione integrata delle reti infrastrutturali e una  progettazione che integri paesisticamente e ambientalmente gli interventi infrastrutturali (ob. PTR 7, 9, 13, 14, 15, 20, 21, 24) TM 2.7 Migliorare i servizi di gestione e di recupero dei rifiuti, senza pregiudicare la

qualità dell’ambiente (ob. PTR 1, 4, 7, 9, 16, 17, 18, 22) ÷ TM 2.8 Ridurre la produzione e la nocività dei rifiuti, in particolare alla fonte (ob.

PTR 1, 11, 16, 18, 22) ÷ TM 2.9 Intervenire sulla capacità del sistema distributivo di organizzare il territorio  affinché non si creino squilibri tra polarità, abbandono dei centri minori, aumento della congestione lungo le principali direttrici commerciali (ob. PTR 5, 6, 9, 13, TM 2.10 Perseguire la riqualificazione e la qualificazione dello sviluppo urbano (ob.  PTR 5, 6, 9, 13, 14, 15, 16, 20) TM 2.12 Garantire un'equilibrata dotazione di servizi nel territorio e negli abitati al  fine di permetterne la fruibilità da parte di tutta la popolazione, garantendo ai comuni marginali un adeguato accesso ai servizi per arrestarne e ridurne l'emarginazione TM 2.13 Contenere il consumo di suolo (ob. PTR 2, 5, 6, 13, 14, 21)  TM 2.14 Garantire la qualità progettuale e la sostenibilità ambientale degli  insediamenti e delle strutture sportive (ob. PTR 1, 5, 15, 16, 20, 21, 22) TM2.15 Valorizzare e riqualificare le aree di particolare pregio (Navigli e Mincio)

(ob. PTR 1, 2, 14, 19, 20, 21, 22) × TM 2.16 Contenere i costi ambientali e sociali nei processi di infrastrutturazione del

sottosuolo (ob. PTR 1, 2, 3, 4, 8, 21) ÷ TM 2.17 Realizzare un servizio di trasporto pubblico d’eccellenza e sviluppare

forme di mobilità sostenibile (ob. PTR 1, 2, 4, 7, 10, 17, 18, 22) ÷ TM 2.18 Riorganizzare il sistema delle merci per uno sviluppo del settore più

sostenibile (ob. PTR 2, 7, 17, 22) ÷ TM 2.19 y ÷

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3.1.10. Assetto economico/produttivo (energia, agricoltura, industria, turismo, competitività, fiere) TM 3.1 Realizzare interventi per la promozione di esperienze per lo sfruttamento di  energie rinnovabili e pulite e dei combustibili a basso impatto ambientale, per diffonderne più capillarmente l’impiego sul territorio e per ridurre gli impatti ambientali e paesaggistici in campo energetico (ob. PTR 1, 4, 7, 9, 11, 15, 16, 17, 18, 21,22) TM 3.2 Riorganizzare il sistema energetico tenendo conto della salvaguardia della salute della cittadinanza e degli aspetti sociali, occupazionali, di tutela dei ÷ consumatori più deboli e migliorare l’informazione alla cittadinanza sul tema energetico (ob.PTR 3, 4, 7, 9, 16, 21) TM 3.3 Incentivare il risparmio e l’efficienza energetica, riducendo la dipendenza  energetica della Regione (ob. PTR 1, 3, 4, 5, 9, 11, 16, 17, 18, 21, 22) TM 3.4 Migliorare la competitività del sistema agroalimentare e le politiche di

innovazione (ob. PTR 1, 11, 22, 24) ÷ TM 3.5 Valorizzare la produzione agricola ad elevato valore aggiunto (ob. PTR 8,  10, 11, 14, 18, 19, 22) TM 3.6 Sostenere le pratiche agricole a maggiore compatibilità ambientale e  territoriale, riducendo l’impatto ambientale dell’attività agricola, in particolare di carattere intensivo (ob. PTR 1, 6, 8, 11, 17, 21, 22) TM 3.7 Migliorare la sostenibilità ambientale del sistema delle imprese lombarde

(ob. PTR 1, 7, 11, 17, 22, 24) ÷ TM 3.8 Migliorare la competitività del sistema industriale lombardo (ob. PTR 1, 2,

3, 11, 22, 23, 24) ÷ TM 3.9 Garantire una maggiore sicurezza dal rischio industriale e prevenire i rischi  tecnologici (ob. PTR 1, 7, 8, 9, 11, 15) TM 3.10 Completare la programmazione per il comparto estrattivo (cave e miniere) assicurando la fornitura di inerti nel settore delle costruzioni e per le opere ÷ pubbliche (ob. PTR 16, 18, 19, 20, 21, 22) TM 3.11 Incentivare uno sviluppo imprenditoriale nelle aree a vocazione turistica,  che valorizzi le risorse nell’ottica del turismo sostenibile, favorendo la convergenza negli obiettivi e nell’attuazione degli interventi (ob. PTR 10, 11, 15, 18, 19, 22, 24) TM 3.12 Potenziare lo sviluppo turistico sostenibile su tutto il territorio lombardo ed in particolare nelle aree protette e di Rete Natura 2000 (ob. PTR 2, 10, 11, 15,

18, 19, 21, 22, 24)  TM 3.13 promuovere i centri di ricerca pubblici e privati, anche in ambito sanitario,

presenti sul territorio lombardo come fattore di competitività della Regione (ob. ÷ PTR 1, 11, 15, 24) dell’innovazione alle imprese TM 3.14 promuovere una rete distributiva sostenibile, che possa contribuire al

miglioramento della competitività del territorio (ob. PTR 1, 2, 3, 5, 6, 13, 20, 21, ÷ 22, 24) TM 3.15 promuovere, sviluppare e qualificare il Sistema fieristico lombardo (ob.

PTR 2, 9, 10, 11, 12, 13, 19, 24) ×

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3.1.11. Paesaggio e patrimonio culturale

TM 4.1 Valorizzare, anche attraverso la conoscenza e il riconoscimento del valore,  il patrimonio culturale e paesaggistico, in quanto identità del territorio lombardo, e ricchezza e valore prioritario in sé, ponendo attenzione non solo ai beni considerati isolatamente ,ma anche al contesto storico e territoriale di riferimento (ob. PTR 1, 5,14, 15, 18, 19, 20, 22) TM 4.2 Migliorare la qualità, la quantità e la fruizione dei servizi culturali offerti al  pubblico e valorizzare i contesti territoriali di riferimento (ob. PTR 3, 5, 10, 12, 14, 15, 19, 24) TM 4.3 Sensibilizzare rispetto ai temi ambientali e del patrimonio culturale, anche  nella loro fruizione turistica, e avviare procedure di partecipazione del pubblico e degli amministratori pubblici alla definizione delle politiche paesaggistiche al fine di meglio interpretare il rapporto identitario fra i cittadini e il loro patrimonio paesaggistico culturale (ob. PTR 1, 5, 10, 14, 15, 18, 19, 22) TM 4.4 promuovere l’integrazione delle politiche per il patrimonio paesaggistico e  culturale negli strumenti di pianificazione urbanistico/territoriale degli Enti Locali, al fine di conoscere, tutelare e valorizzare i caratteri identitari dei rispettivi territori, con l’applicazione sistematica di modalità di progettazione integrata che assumano la qualità paesistico-culturale e la tutela delle risorse naturali come criterio prioritario e opportunità di qualificazione progettuale (ob. PTR 1, 5, 12, 14, 15, 18, 19, 20, 21, 22) TM 4.5 Riconoscere e valorizzare il carattere trasversale delle politiche inerenti il  paesaggio e il loro carattere multifunzionale, con riferimento sia ai settori di potenziale rapporto sinergico (cultura, agricoltura, ambiente, turismo), sia a quei settori i cui interventi presentano un forte impatto sul territorio (infrastrutture, opere pubbliche, commercio, industria) e che possono ottenere un migliore inserimento ambientale e consenso sociale integrando i propri obiettivi con gli obiettivi di valorizzazione paesaggistica del contesto (ob. PTR 5, 10, 12, 13, 14, 18, 19, 20, 21, 22, 24) TM 4.6 Riqualificare e recuperare dal punto di vista paesaggistico le aree  degradate o compromesse e mettere in campo azioni utili ad impedire o contenere i processi di degrado e compromissione in corso o prevedibili (ob. PTR 5, 6, 8, 10, 13, 15, 16, 19, 20) TM 4.7 Promuovere interventi di turismo culturale e marketing territoriale al fine di  valorizzare anche economicamente gli interventi su Beni, Servizi e Attività culturali, evitando che le strutture connesse alle attività turistiche (alberghi, strutture per il tempo libero, rifugi e impianti di risalita ecc.) siano realizzate assecondando programmi di sfruttamento immediato delle risorse, ma secondo una prospettiva di lungo periodo attenta a non compromettere le attrattive paesaggistiche e culturali in quanto ricchezza collettiva da conservare nella sua integrità e potenzialità turistica (ob. PTR 2, 5, 10, 14, 15, 18, 19, 22, 24)

3.1.12. Assetto sociale TM 5.1 Adeguare le politiche abitative alla crescente vulnerabilità sociale di strati di  popolazione sempre più Vasti (ob. PTR 1, 3, 5, 6, 15) TM 5.2 Incentivare l’integrazione di alcune fasce sociali a rischio di  marginalizzazione (ob. PTR 1, 3, 4, 5, 6, 15) TM 5.3 Realizzare interventi di edilizia residenziale pubblica nei capoluoghi di

Provincia e nei Comuni a fabbisogno abitativo elevato, rivitalizzando il contesto × urbano ed il tessuto sociale (ob. PTR 1, 3, 5, 6, 12, 15)

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TM 5.4 promuovere l’innovazione come strumento per la sensibilizzazione sulle  tematiche ambientali, sociali e sanitarie nel campo dell’edilizia e per la promozione di interventi residenziali di tipo innovativo, secondo criteri di qualità, bellezza e sostenibilità, che consentano la qualità relazionale tra gli utenti e la loro sicurezza, anche attraverso la razionalizzazione dei servizi (ob. PTR 1, 3, 4, 5, 6, 13, 15, 16, 17, 18, 20, 22, 24) TM 5.5 Garantire parità d’accesso a servizi di qualità a tutti i cittadini (ob. PTR 1,  3, 9) TM 5.6 Incentivare comportamenti che riducano il rischio derivante ai cittadini da  un cattivo utilizzo del mezzo di trasporto privato (ob. PTR 4, 7, 8) TM 5.7 Promuovere la salute e aumentare la sicurezza della popolazione e dei  lavoratori (ob. PTR 4, 7, 8) TM 5.8 Potenziare le opportunità di accesso dei giovani alla "vita attiva" (casa,  lavoro, sport....) (ob. PTR 1, 3, 5, 6, 10)

3.1.13. Lettura della cartografia analitica del PTR in rapporto al territorio di Borgoratto Mormorolo

La lettura delle tavole grafiche alla scala 1:100.000 allegati al PTR evidenzia, le politiche di intervento e gli obiettivi che interessano e coinvolgono il territorio di Borgoratto Mormorolo. Si analizzano di seguito gli elaborati più significativi per la definizione della realtà comunale:

 Tavola “Sistemi territoriali del PTR”: il territorio comunale risulta appartenere al “Sistema territoriale della Montagna”

 Tavola Infrastrutture prioritarie per la Lombardia: evidenzia il decentramento del comune rispetto alle grandi strutture per la mobilità

 Tavola del PTPR Ambiti Geografici ed Unità Tipologiche di Paesaggio: Suddivide il territorio dell’Oltrepo Pavese a cui Borgoratto Mormorolo appartiene, in tre unità tipologiche ed inserisce il nostro territorio tra i “Paesaggi delle valli e dorsali appenniniche”

 Tavola “Zone di preservazione e salvaguardia ambientale” non rileva alcun elemento all’interno del territorio comunale

 Tavola del PTPR “ Elementi identificativi e percorsi panoramici“ : suddivide il territorio in “Ambiti di rilevanza regionale” (la maggior parte della superficie comunale ed in particolare tutto il bacino del T.Coppa) e “Paesaggi agrari tradizionali” (parte del territorio compreso nel bacino del T.Ghiaie di Montalto).

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Vengono riconosciute la strada provinciale tra le “Strade Panoramiche” e la direttrice che corre parallelo al T. Coppa come “Tracciato guida paesaggistico”.

 Nella Tavola del PTPR “Indirizzi di tutela ed operatività immediata”, l’ambito comunale è completamente compreso nell’area denominata “Ambiti di Criticità”

 Nella Tavola del PTPR “Istituzioni per la Tutela della Natura” per tutto l’ambito dell’Oltrepo Pavese, di cui il territorio comunale e parte, è prevista la destinazione a “Parco Regionale- Senza legge istitutiva”

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3.2. COERENZA DEL PGT CON IL PIANO TERRITORIALE DELLA PROVINCIA DI PAVIA

PIANO PROVINCIALE TERRITORIALE DELLA PROVINCIA DI PAVIA (PTCP)

Il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Pavia, è stato approvato dal Consiglio Provinciale n. 53/33382 del 07/11/2003, ed è attualmente in fase di aggiornamento sulla base della L.R. 12/2005. In coerenza con quanto stabilito dal quadro programmatorio regionale esso determina gli indirizzi generali d’assetto e di tutela del territorio e promuove ed indirizza i processi di trasformazione. Il PTCP in particolare persegue gli obiettivi di sviluppo sostenibile e valorizzazione delle risorse paesistiche ambientali e delle specificità ed identità locali. Ai fini della identificazione dei fattori fisici ed ambientali il territorio provinciale è suddiviso in AMBITI TERRITORIALI TEMATICI (art. 26 NdA) ed in otto unità di paesaggio che costituiscono il riferimento per gli strumenti urbanistici comunali.

Il territorio i Borgoratto Mormorolo appartiene all’Ambito Territoriale Tematico dell’Oltrepo Pavese La Tavola DP 04 “Sintesi delle proposte degli scenari di piano” riproduce le previsioni del PTCP ed in particolare quali: - centri e nuclei storici: il capoluogo di Borgoratto Mormorolo e le frazioni di Case Inveriaghi, Zebedo, Boiolo, Casa Facchini, case Bernocchi e Gabbione . - aree ad elevato contenuto naturalistico: comprendendo le plaghe di aree boscate - aree di consolidamento dei caratteri naturalistici (ambito di Costa Pelata) La tavola evidenzia il decentramento del comune rispetto alle polarità provinciali e regionali ed agli assi infrastrutturali primari e secondari e gli riconosce un ruolo rilevanza ambientale. Coerenza delle previsioni del PGT ed obiettivi raggiunti Il PGT persegue la tutela e la valorizzazione degli ambiti fluviali e la valorizzazione delle aree agricole. Approfondisce inoltre le tematiche relative alla qualità ambientale e all’assetto urbano con indagini conoscitive relative allo sviluppo storico degli insediamenti. Sulla base di tale metodologia applica al territorio in esame le indicazioni espresse dal PTCP in particolare per: - la tutela l’identità del paesaggio con indirizzi di salvaguardia per le aree ad elevato contenuto naturalistico, le zone golenali e delle aree centuriate - lo sviluppo sostenibile, limitando il consumo di suolo limitando le aree di nuova edificazione e favorendo il recupero dei fabbricati esistenti - la qualità urbana prevedendo la qualificazione degli interventi edilizi ed il potenziamento dei servizi e delle infrastrutture - la salvaguardia degli spazi coltivati con la formazione di ambiti di transizione tra il tessuto urbano e le aree agricole - la valorizzazione delle emergenze naturali e degli itinerari storico culturali: - la promozione del presidio ambientale e della fruibilità del paesaggio anche con la incentivazione del recupero dei cascinali e dei nuclei sparsi - la sostenibilità ambientale

Di seguito sono riportati alcuni degli elaborati cartografici d’indagine del PTCP alla scala 1:50.000 che riportano dati significativi per il Comune di Borgoratto Mormorolo. ed in particolare:

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 La Tavola : individua le aree a bosco, il reticolo idrografico compreso le fasce di rispetto delle aste torrentizie principali.

 La Tavola evidenzia l’appartenenza di tutto il territorio comunale nell’Ambito unitario delle “Valli Dorsali della media e bassa collina” e come “Rete verde” individua nei “Corridoi ecologici di primo livello”, tutto l’ambito comunale che classifica come:” Area di consolidamento dei caratteri naturalistici”- La strada provinciale è considerata “Rete viaria di struttura”

 Nella Tavola , sono rilevati gli insediamenti esistenti come “Ambiti a prevalente uso residenziale” (CTR Regione Lombardi volo 1994),

 Nella Tavola Elementi del quadro territoriale ambientale- Sistema della viabilità, la strada provinciale che attraversa il comune in senso nord sud è identificata come “ Elemento della rete viabilistica a livello provinciale”

 Nella Tavola il PTCP riporta le campiture relative alle “ Frane attive- FA”, alle “Frane quiescenti-Fq> ed alle “Frane stabilizzate-FS” e mostra come la percentuale di frane attive (FA) sia rilevante nel contesto territoriale comunale.

 Nella Tavola : tutto il territorio comunale è compreso nell’ ”Ambito agricolo consolidato” ed all’interno di questo sono rilevati le aree urbanizzate come “Ambiti residenziali consolidati” , “Ambiti di recupero”(corrispondenti ai nuclei di antica formazione) ed “Ambiti produttivi non specificati”. E’ inoltre evidenziato il vincolo relativo alla fascia di rispetto cimiteriale.

 Nella Tavola sono considerati “Elementi Rilevanti” nel Settore Geomorfologico e Naturalistico: il “Crinale” di separazione tra le valli del T. Coppa e del T. Ghiaia di Montalto; tra le aree a “Vegetazione Naturale e Naturalizzata” i “Boschi di Latifoglie” e i “Rimboschimenti Recenti” .

 Nella Tavola sono indicati come “Elementi Rilevanti” nel Settore Geomorfologico e Naturalistico: il “Crinale” di separazione tra le valli del T. Coppa e del T. Ghiaia di Montalto; tra le aree a “Vegetazione Naturale e Naturalizzata” : i “Boschi di Latifoglie” e i “Rimboschimenti Recenti”

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 Nella Tavola si segnala l’appartenenza della strada provinciale che attraversa il comune alla “Rete viabilistica a livello provinciale”

 Nella Tavola il territorio è considerato appartenente agli Ambiti Unitari(Unità di Paesaggio) tra le “Valli e dorsali della media e bassa collina” e all’interno della classe Elementi e sistemi di rilevanza sovracomunale-Indirizzi, tra le “Aree di Consoldiamento dei Caratteri Naturalistici individuando il percorso principale come “Viabilità Storica Principale.

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3.3. COERENZA DEL PGT CON IL PIANO PER L’ASSETTO IDROGEOLOGICO (PAI) Piano per l’Assetto Idrogeologico

Il Piano per l’Assetto Idrogeologico (PAI), realizza, in un più ampio contesto di riferimento interregionale ed in coerenza con gli orientamenti recentemente concordati a livello europeo nella direttiva per la valutazione e la gestione delle alluvioni (Dir. 2007/60/CE), la pianificazione dei bacino idrografico del Fiume Po. L’Autorità di Bacino del Fiume Po ha promosso nel maggio 2005 un “Protocollo d’intesa per la tutela e valorizzazione del territorio e la promozione della sicurezza delle popolazioni della valle del Po”. In esso sono state definite alcune azioni strategiche sui temi della sicurezza, manutenzione, della rinaturalizzazione, dell’agricoltura eco-compatibile, della valutazione ecologica e delle fasce tampone, dello sviluppo locale e dell’ educazione ambientale. Per quanto riguarda il territorio dell’Oltrepo Pavese il PAI rimanda a alla programmazione di settore.

Coerenza delle previsioni del PGT ed obiettivi raggiunti Il PGT, in accordo con gli indirizzi del PAI, orienta a pianificazione comunale verso il mantenimento ed il recupero dello standard di naturalità per gli ambiti dei corsi d’acqua presenti sul territorio e promuove la conservazione delle emergenze naturalistiche residue e del territorio agricolo al fine di raggiungere l’integrazione tra gli elementi del paesaggio. Prevede per tutti gli interventi di sistemazione idrogeologica il riferimento al documento di indirizzo il “ Quaderno delle opere tipo”, di Ingegneria Naturalistica approvato con DGR 48470 del 29.02.2000 pubblicato sul BURL 9 maggio 2000, n 19 S.S.

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3.4 PISL - Progetto Integrato di Sviluppo Locale 2011/2013 della COMUNITÁ MONTANA DELL’OLTREPÒ PAVESE

Gli obiettivi del Piano di Sviluppo Integrato della Comunità Montana dell’Oltrepo Pavese sono volti alla rivitalizzazione del territorio perseguita attraverso due obiettivi di sviluppo: -ob1 Rafforzare la coesione sociale mediante il potenziamento delle reti infrastrutturali e virtuali, con riguardo alla viabilità e alla società dell’informazione; -ob2 Promuovere l’attrattività del territorio mediante: a) la creazione di un sistema turistico montano dotato di una propria specificità appenninica e l’adeguamento delle infrastrutture per la gestione e l’accoglienza dei flussi turistici; b) la tutela e cura dell’ambiente e del suolo con particolare attenzione alla prevenzione del dissesto idrogeologico; c) lo sviluppo di energie rinnovabili in stretta connessione con l’utilizzo sostenibile del bosco; d) la valorizzazione della vocazione agricola del territorio con particolare riguardo alla conservazione e alla valorizzazione dei prodotti ortofrutticoli tipici. Pagina 18 di 49 2.1.3 Quadro programmatorio: effetti ambientali di programmi extra PISL L’unico piano al di fuori del PISL che può determinare effetti ambientali sul territorio della Comunità Montana è il già citato Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Pavia (in fase di ridefinizione ai sensi della L.R. 12/2005), i cui indirizzi sono rispettati e ripresi dai singoli Comuni nei propri strumenti di Governo del territorio. Dal punto di vista ambientale, il PTCP persegue i seguenti obiettivi9: 1. equilibrare le necessità di sviluppo insediativo con quelle di tutela ambientale; 2. promuovere lo sviluppo sostenibile; 3. valorizzare l’offerta ambientale del territorio; 4. sostenere il ruolo dell’agricoltura; 5. razionalizzare e contenere il consumo di suolo; 6. sviluppare il tema della mobilità ciclabile come forma di sviluppo ecocompatibile del territorio; 7. difesa del suolo; 8. valorizzazione della rete ecologica provinciale coerentemente con le tematiche agricole e paesaggistiche. Il Documento di Programmazione Economico Finanziaria Regionale (Dpefr) 2010 della Regione Lombardia, prevede inoltre fra i suoi obiettivi, sempre con attenzione alle tematiche ambientali, specifiche linee di intervento per la montagna (allegato 3 Dpefr), richiamando inoltre il valore strategico dei Piani di Azione per la Montagna: - Supporto agli investimenti volti al risparmio energetico attraverso l’incentivazione all’utilizzo di energie alternative e lo sviluppo della filiera bosco-legno-energia; - favorire la realizzazione di interventi di difesa del suolo volti alla prevenzione e mitigazione dei rischi naturali. - Sviluppare la fruizione delle risorse naturali, culturali e del paesaggio.

Coerenza delle previsioni del PGT ed obiettivi raggiunti Il PGT persegue gli obiettivi di. 1. equilibrare le necessità di sviluppo insediativo con quelle di tutela ambientale; 2. promuovere lo sviluppo sostenibile; 3. valorizzare l’offerta ambientale del territorio; 4. sostenere il ruolo dell’agricoltura; 5. razionalizzare e contenere il consumo di suolo; 6. sviluppare il tema della mobilità ciclabile come forma di sviluppo ecocompatibile del territorio; 7. difesa del suolo; 8. valorizzazione della rete ecologica provinciale coerentemente con le tematiche agricole e paesaggistiche. 47

Esso promuove inoltre il miglioramento delle reti infrastrutturali e la rivitalizzazione del territorio attraverso la valorizzazione dei punti di forza (ambiente, cultura e biodiversità) ed il contenimento delle fragilità (invecchiamento della popolazione, impoverimento dei servizi e dissesto idrogeologico). Si orienta in particolare alla valorizzazione della vocazione agricola del comprensorio comunale , al contenimento del rischio idrogeologico e dell’uso del suolo. Promuove la fruizione ecosostenibile del territorio, la sensibilizzazione alla tutela e sostenibilità ambientale e lo sviluppo sistemi di energie rinnovabili. Riconosce inoltre la vocazione turistica dell’ambito comunale ed orientata verso la valorizzazione delle risorse ambientali e rurali esistenti promuovendo lo sviluppo del settore nelle forme connesse a forme di agriturismo e di valorizzazione delle produzioni agroalimentari di qualità insieme all’incremento e miglioramento dei servizi locali, allo sviluppo delle infrastrutture tecnologiche e telematiche. Tali azioni contribuiranno a mitigare marginalità e isolamento e a promuovere lo sviluppo di opportunità occupazionali.

3.5 COERENZA DEL PGT CON IL PIANO D’AMBITO OTTIMALE dell’AUTORITA’ dell’AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE della PROVINCIA DI PAVIA Piano d’Ambito Ottimale dell’Autorità dell’Ambito Territoriale Ottimale della Provincia di Pavia Il Piano realizza il modello lombardo del Servizio Idrico Integrato ed è redatto “Autorità dell’Ambito Territoriale Ottimale della provincia di Pavia. Le finalità del Piano sono quelle indicate dal D.Lgs. 152/2006 ed in particolare (art. 73):  prevenire e ridurre l’inquinamento e attuare il risanamento dei corpi idrici inquinati;  conseguire il miglioramento dello stato delle acque  perseguire usi sostenibili e durevoli delle risorse idriche, con priorità per quelle potabili  garantire una fornitura sufficiente di acque superficiali e sotterranee di buona qualità per un utilizzo idrico sostenibile, equilibrato ed equo;  ridurre in modo significativo l’inquinamento delle acque sotterranee;  impedire un ulteriore deterioramento, proteggere e migliorare lo stato degli ecosistemi acquatici, degli ecosistemi terrestri e delle zone umide Coerenza delle previsioni del PGT ed obiettivi raggiunti Il PGT indirizza verso la conoscenza delle potenzialità del territorio e sensibilizza verso il rispetto e la tutela delle risorse ambientali ed idriche.

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3.6. COERENZA DEL PGT CON IL PROGRAMMA REGIONALE di TUTELA ed USO delle ACQUE Programma Regionale di Tutela e Uso delle Acque (PTUA)

Il Programma di Tutela e Uso delle Acque costituisce con l’Atto di indirizzi, approvato con Delibera Consigliare n.VII/1048 del 28 luglio 2004, il Piano di Gestione del bacino idrografico previsto dalla l.r. 26/2003 e avente luogo, in prima stesura, del Piano di Tutela delle Acque previsto dal d.lgs.152/99. Il Piano costituisce lo strumento di programmazione a disposizione della Regione e delle altre amministrazioni per il raggiungimento degli obbiettivi di qualità dei corpi idrici fissati dalle Direttive Europee, attraverso un approccio che deve necessariamente integrare gli aspetti qualitativi e quantitativi, ma anche ambientali e socio-economici. Coerenza delle previsioni del PGT ed obiettivi raggiunti Il PGT indirizza verso la conoscenza delle potenzialità del territorio e sensibilizza verso il rispetto e la tutela delle risorse ambientali ed idriche

3.7. COERENZA DEL PGT CON IL PIANO REGIONALE DI RISANAMENTO QUALITA’ DELL’ARIA (PRQA) Piano Regionale di Risanamento Qualità dell’Aria (PRQA)

Riporta i limiti di soglia delle emissione degli impianti e dei mezzi, realizza un inventario delle Emissioni (INEMAR) in funzione di un controllo dell’inquinamento nei comuni lombardi, promuove inoltre la metanizzazione degli impianti di riscaldamento ed il Progetto PARFIL (consolidamento e ampliamento della ricerca "Progetto PUMI" estesa a nuovi settori e a tutto il territorio lombardo) insieme all’ Inventario delle Emissioni INEMAR, progettato per realizzare l'inventario delle emissioni in atmosfera, il risparmio energetico ed l’utilizzo delle fonti rinnovabili. Coerenza delle previsioni del PGT ed obiettivi raggiunti Il PGT auspica la riduzione delle fonti inquinanti che nel comune sono rappresentate principalmente dalla motorizzazione, dagli impianti di riscaldamento, dall’uso di prodotti per la concimazione delle aree agricole. In quest’ottica si interviene: con la promozione della mobilità dolce, con la promozione di impianti fotovoltaici sulle coperture e propugna il maggior impegno degli agricoltori per la salvaguardia dell’ambiente.

3.8. COERENZA DEL PGT CON IL PROGRAMMA TRIENNALE PER LO SVILUPPO DEL SETTORE COMMERCIALE (PTSSC) Programma Triennale per lo Sviluppo del Settore Commerciale 2006- 2008(PTSSC) Regione Lombardia

Il Programma Triennale per lo Sviluppo del Settore Commerciale (PTSSC) previsto dalla l.r. 23 luglio 1999 n. 14, costituisce l’atto di indirizzo generale per il comparto distributivo in Lombardia. “Nel rispetto dei principi di libera concorrenza e di equilibrato servizio alle comunità locali”, prevede:

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a) lo scenario di sviluppo del sistema commerciale lombardo, ad orientamento dell’attività di programmazione degli enti locali; b) gli indirizzi per lo sviluppo delle diverse tipologie di vendita, indicando in particolare gli obiettivi di presenza e di sviluppo delle grandi strutture di vendita, anche con riferimento a differenti ambiti territoriali o urbani; c) i criteri generali per l’autorizzazione delle grandi strutture di vendita, in relazione alle diverse tipologie commerciali; d) le priorità per l’utilizzo delle risorse finanziarie a disposizione del bilancio regionale; e) le indicazioni per la qualificazione e lo sviluppo del commercio all’ingrosso.”

Coerenza delle previsioni del PGT ed obiettivi raggiunti Le unità commerciali attuali e previste per il Comune hanno dimensioni e carattere locale e supportano le esigenze primarie della popolazione. Il Piano delle Regole da indicazioni sullo sviluppo del commercio nel comune privilegiando le unità di vicinato.

3.9. COERENZA DEL PGT CON IL PIANO AGRICOLO REGIONALE (PAT)

Piano Agricolo Regionale (PAT)

Il Piano Agricolo Triennale 2003-2005 della Regione Lombardia ha rappresentato a livello regionale, il principale strumento di integrazione delle politiche per il settore agroindustriale e forestale. Il Piano ha avuto la sua attuazione ed il suo sviluppo attraverso la elaborazione dei Piani Agricoli Triennali Provinciali, successivamente elaborati dalle Province. Tali piani sono stati spunto per la riflessione ed il confronto tra i soggetti operanti nel mondo istituzionale, economico e sociale, sui temi emergenti dalle diverse realtà provinciali ed hanno rappresentato un concreto sforzo per l’impostazione generale della programmazione regionale. Coerenza delle previsioni del PGT ed obiettivi raggiunti

Il PGT indirizza verso la valorizzazione del territorio agricolo e il sostegno dell’attività agricola nelle forma compatibili con la sostenibilità e la salvaguardia ambientale, auspicando lo sviluppo delle produzioni agro alimentari di qualità

3.10. COERENZA DEL PGT CON IL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE REGIONALE (PSR)

Programma di Sviluppo Rurale Regionale (PSR)

Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 della Regione Lombardia è lo strumento che mette a disposizione delle imprese agricole e di trasformazione una serie di misure a sostegno degli investimenti e di azioni agroambientali finalizzate ad orientare lo sviluppo rurale della regione secondo le finalità politiche comunitarie.

Approvato per la prima volta dalla Commissione europea il 16 ottobre 2007 con Decisione n. 4663, il programma è stato adeguato con Decisione n. 10347 del 17 dicembre 2009, in coerenza alle mutate esigenze del settore agricolo e secondo le priorità dettate dalla riforma della Politica Agricola Comune 2009 (Health Check) e dalla strategia europea anticrisi (European Economic Recovery Plan).

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Coerenza delle previsioni del PGT ed obiettivi raggiunti Il PGT indirizza verso la valorizzazione del territorio agricolo e il sostegno dell’attività agricola nelle forma compatibili con la sostenibilità e la salvaguardia ambientale, auspicando lo sviluppo delle produzioni agro-alimentari di qualità

3.11. COERENZA DEL PGT CON IL PIANO AGRICOLO PROVINCIALE (PAP)

Piano Agricolo Provinciale

Piano Agricolo Provinciale Triennale 2010/2012, è stato adottato dal Consiglio Provinciale nella seduta del 28 marzo 2011 insieme al rapporto ambientale e la dichiarazione di sintesi e si propone: • lo sviluppo della competitività delle filiere agro-industriali; • lo sviluppo delle produzioni agro-alimentari di qualità; • la riqualificazione territoriale e ambientale e sviluppo sostenibile; • la valorizzazione della gestione agricola in un'ottica multifunzionale; • la riqualificazione delle procedure amministrative. Coerenza delle previsioni del PGT ed obiettivi raggiunti Il PGT indirizza verso la valorizzazione del territorio agricolo e il sostegno dell’attività agricola nelle forma compatibili con la sostenibilità e la salvaguardia ambientale, auspicando lo sviluppo delle produzioni agro-alimentari di qualità

3.12. COERENZA DEL PGT CON IL PIANO ENERGETICO REGIONALE (PER) Programma Energetico Regionale (PER)

Il Programma Energetico Regionale, approvato in data 21 marzo 2003 con D.G.R. n. 1246, è uno strumento flessibile ed aggiornabile dinamicamente, rappresenta perciò un supporto a disposizione dell’Ente di governo locale per meglio dirigere la sua azione nei seguenti campi:  la definizione di nuove norme e regolamenti a sostegno del mondo dell’energia e dei suoi attori ed utenti;  la destinazione e l’impiego delle risorse finanziare disponibili;  i contenuti dell’informazione rivolta agli operatori economici ed alle famiglie;  la promozione di iniziative innovative a sostegno di nuove tecnologie e modelli gestionali;  il sostegno alla ricerca scientifica. Gli obiettivi strategici dell’azione regionale, così come individuati dal Programma Regionale di Sviluppo della VII Legislatura, sono infatti i seguenti:  ridurre i costi dell’energia per le imprese e le famiglie;  ridurre le emissioni climalteranti ed inquinanti;  promuovere la crescita competitiva dell’industria delle nuove tecnologie energetiche;  incrementare l’occupazione a livello locale, quale diretta conseguenza della politica energetica;  tutelare i consumatori più deboli e vulnerabili. Coerenza delle previsioni del PGT ed obiettivi raggiunti Il PGT promuove localmente l’azione della Regione Lombardia mirante a ridurre il costo, economico ed ambientale, dell’energia per il sistema lombardo, a sostegno delle sue attività produttive e dei bisogni energetici della popolazione ed orienta nel suo ambito a raggiungere gli obiettivi di incremento delle fonti rinnovabili promuovendo in particolare lo sviluppo di interventi volti alla realizzazione di impianti fotovoltaici sulle coperture degli edifici produttivi.

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3.13. COERENZA DEL PGT CON IL PIANO PROVINCIALE PER AL GESTIONE DEI RIFIUTI (PPGR) Piano Provinciale per la gestione dei Rifiuti –Pavia –(PPGR) La Regione Lombardia è in linea con le politiche comunitarie in tema di gestione dei rifiuti ma intende operare per ridurre la produzione di rifiuti, e quindi agire a monte del problema per sviluppare azioni di recupero di materia e di energia a valle. A tale riguardo è stato predisposto un programma per la Riduzione dei Rifiuti Urbani in Regione Lombardia (PARR).

Si tratta di un piano attuativo del Programma Regionale della Gestione dei Rifiuti operante ancora in via sperimentale che rappresenta uno strumento intersettoriale in grado di dare concretezza al problema della riduzione dei rifiuti. Il PARR prevede l’applicazione di 11 linee guida per il contenimento della produzione che investono le seguenti aree e flussi:  1. Vendita di prodotti poco imballati o alla spina nei supermercati  2. Promozione dell'acquisto di prodotti poco imballati nei supermercati  3. Distribuzione degli alimentari invenduti a mense sociali  4. Vendita di acqua alla spina in mense, bar e ristoranti  5. Riduzione della carta negli uffici  6. Riduzione della carta nelle cassette della posta  7. Promozione della Farm delivery  8. Promozione della filiera corta  9. Promozione del compostaggio domestico  10. Adozione di pannolini lavabili  11. Promozione delle “Giornate del riuso”.

Coerenza delle previsioni del PGT ed obiettivi raggiunti IL PGT prende atto delle proposte del PARR per l’estensione delle pratiche di contenimento della produzione di rifiuti sul territorio e di sviluppo della raccolta differenziata (già attiva nel comune). In linea con gli l’A.C. intende proporre incontri divulgativi e promuovere iniziative locali quali “le Giornate del riuso” volte a sensibilizzare la popolazione sul tema.

3.14. COERENZA DEL PGT CON IL PIANO del TRAFFICO PER LA VIABILITA’ URBANA (PTVE) Piano del Traffico per la Viabilità Extraurbana – Provincia di Pavia – (PTVE)

Il 24 giugno 2010, il Consiglio Provinciale di Pavia ha adottato il Piano del Traffico per la Viabilità Extraurbana ( PTVE ). Gli obiettivi perseguiti , in accordo con quanto espresso dal PTR e dal PTCP, riguardano principalmente:  il miglioramento della circolazione sia per quanto riguarda gli spostamenti interni che per gli attraversamenti del territorio provinciale  l’incremento della sicurezza stradale  l’agevolazione dell’accessibilità e attrattività dei mezzi pubblici  il risparmio energetico  la riduzione dell’inquinamento atmosferico  la riduzione dell’inquinamento acustico  l’accordo con gli altri strumenti urbanistici vigenti  il rispetto dei valori ambientali Coerenza delle previsioni del PGT ed obiettivi raggiunti 52

Il PGT rispetta i valori ambientali del territorio, promuove ed inserisce in scala comunale gli obiettivi del PTVE per il miglioramento del sistema e della sicurezza stradale, il risparmio energetico e la riduzione dell’inquinamento atmosferico e da rumore. Indica soluzioni per l’eliminazione dei rischi di incidente.

4.RAPPORTO CON LE REALTA’ SOVRAORDINATE 4.1. Realtà comunale in rapportata al contesto nazionale regionale, provinciale La tabella riportata di seguito da un’indicazione delle caratteristiche del comune in rapporto alle realtà sovraordinate

Pos. Pos. Pos. Tipo Classifica Valore Nazionale Regionale Provinciale Popolazione maggiore * 7.374° * 1.421° 157° 442 Popolazione minore * 716° * 123° 34° " Densità Popolazione 6.950° 1.449° 169° 27,6 abitanti/kmq Superficie più estesa * 5.010° * 457° 70° 16,03 kmq Superficie meno estesa * 3.082° * 1.087° 121° " Reddito Medio per Popolazione più alto 2.743° 918° 126° € 11.990 Reddito Medio per Popolazione più 5.350° 627° 65° " basso Percentuale Dichiaranti IRPEF più alta 1.206° 264° 69° 60,4% Percentuale Dichiaranti IRPEF più 6.887° 1.281° 122° " bassa Percentuale Cittadini Stranieri più alta 47° 22° 2° 20,6% Età Media più alta * 886° 72° 38° 48,7 Età Media più bassa * 7.206° 1.473° 153° " Situati più a Nord (casa comunale) 3.487° 1.526° 173° latitudine: 44,9316 Situati più a Sud (casa comunale) 4.606° 19° 18° " Situati più a Est (casa comunale) 5.891° 1.085° 77° longitudine: 9,1943 Situati più a Ovest (casa comunale) 2.202° 460° 114° " Altitudine massima maggiore * 4.416° 557° 21° 551 mslm Escursione altimetrica maggiore * 4.517° 544° 23° 374 m Nome del comune più lungo * 449° * 76° * 12° 20 caratteri

Nota Le posizioni precedute con un * sono a pari merito con altri comuni.

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5. ANALISI DEL CONTESTO

5.1. Inquadramento Territoriale

Il comune di Borgoratto Mormorolo appartiene alla Provincia di Pavia ed è posto nella porzione mediana dell’Oltrepò Pavese. Esso confina da nord con i comuni di: , , , ,. La sua estensione è di circa 16,03 Kmq . Il territorio è inserito nella Zona Altimetrica classificata “Collina Interna” e presenta una quota minima di 177 m. s.l.m. ed una quota massima di 551 m. s.l.m. con un’escursione altimetrica di 374m. La sede municipale è posta all’interno del capoluogo alla quota di 326 m. s.l.m.

Il paese è individuato dalla coordinate geografiche Gaaus Boaga ad una latitudine di 44°55'53"76 N ed una longitudine di 09°11'39"48 E. Esso dista dal capoluogo provinciale 28,10 Km. e dal capoluogo regionale 59,90 Km. Ai fini della sua caratterizzazione si riportano il Codice ISTAT : 018017 ed il Codice Catastale: B030

5.2. Geomorfologia, Idrografia ed Idraulica

Il territorio comunale fa parte dell’ambito pedeappenninico dell’Oltrepò Pavese e si pone in posizione geografica di raccordo fra i primi rilievi collinari e la pianura vogherese. Esso trova la sua collocazione nei riferimenti cartografici regionali (CTR sez. B8b4, B8b5, B8c4, B8c5) ed IGM. I limiti territoriali ripercorrono in linea di massima i tracciati delle emergenze morfologiche più significative quali l’asta del torrente Ghiaie di Montalto ad Est e la linea di spartiacque tra la valle dello stesso torrente Ghiaie di Montalto e il Torrente Coppa .

Lo studio Geologico allegato, redatto dal Geologo Dott. Luca Giorgi, suddivide il territorio comunale di Borgoratto, a grandi linee, <

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b) La collina. In questa zona si rilevano diverse conformazioni del paesaggio, determinato dalle morfostrutture legate alle caratteristiche litologiche e giaciturali delle formazioni. Dove prevalgono litologie fortemente erodibili essi determinano più consistenti spessori di coltri di alterazione che danno origine a forme del paesaggio con una morfologia addolcita ed arrotondata a seguito di ripetuti movimenti gravitativi (versante sinistro della valle del t. Ghiaie di Montalto). Litologie arenacee determinano invece le linee di dorsale morfologica ed i versanti dotati di acclività più accentuata, come nel caso dell’abitato di Boiolo. L’assetto strutturale della fascia collinare e montuosa dell’Oltrepò deriva dal movimento di appilamento, con senso di trasporto da SE a N-NO, di una serie di unità tettoniche appartenenti a domini paleogeografici alloctoni; tale azione ha determinato un marcato arco strutturale fra i limiti esterni dell’appennino e la pianura che si immerge a settentrione sino alla verticale approssimativa di Pavia. La configurazione strutturale descritta sarebbe il risultato, secondo alcuni autori, della collisione avvenuta durante l’orogenesi alpina fra il continente europeo e quello insubrico, originariamente separati dall’Oceano Ligure-Piemontese e protrattasi dal Cretaceo superiore sino al presente, come confermato dall’attività sismica e dal sitema di deformazioni che localmente interessano anche i depositi alluvionali. Nel contesto del complesso sistema a falde di ricoprimento appennico definito dalle Toscanidi e dalle Liguridi (esterne ed interne) il territorio definito come “Appennino Vogherese” risulta separato strutturalmente dal Bacino terziario del Piemonte da una linea tettonica di importanza regionale, la Villavernia-. Questa ha determinato la separazione evolutiva dei due ambiti menzionati; in particolare nell’area appenninica vogherese, al di sopra dei Melanges basali posti al contatto con le Liguridi, si trovano le Unità Epiliguridi che comprendono le formazioni dalle Marne di M. Piano (Eocene medio-sup.) alle Arenarie di M- Vallassa (Miocene medio) sormontate al loro volta dalla serie monoclinale pedeappennica che comprende formazioni databili dal Messiniano sup. al Pliocene. In questo tratto di margine dell’appennino sono presenti, entro le strutture deformate, i melanges sedimentari di natura prevalentemente argillosa noti come Complesso indifferenziato geneticamente legati alla dinamica evolutiva a ricoprimenti e sovrascorrimenti. Nel contesto dinamico descritto gli elementi strutturali seguono un’orientazione secondo la direzione appenninica NO-SE, mentre i contatti erosivi nella porzione più esterna dell’appennino vogherese ed in particolare nella zona di Borgoratto Mormorolo hanno determinato fratture a direzione N-S e NE-SO di tipo inverso e trascorrente.

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Dal punto di vista idrogeologico l’ambito territoriale comunale si rileva la presenza di due aste torrentizie principali , i torrenti ghiaie di Montalto e Coppa, entro cui confluisce i reticolato idrografico minore drenante i versanti collinari. Il regime dei torrenti e dei rii è fortemente influenzato dalle precipitazioni stagionali e varia da fasi di secca quasi totale a fasi di colmo che hanno generalmente una breve durata temporale. Gli impluvi secondari hanno carattere intermittente ed in generale si trovano in condizioni di abbandono, con alvei ostruiti dalla vegetazione e dai detriti Non esistono dati significativi relativi al sistema idrogeologico sotterraneo della collina, ma si identifica una zona nell’intorno degli abitati di Inveriaghi dove possono localizzarsi gli acquiferi entro gli orizzonti rocciosi miocenici che alimentano i locali bacini idrografici. Ulteriori falde, a carattere esclusivamente stagionale, si localizzano al passaggio fra le coltri eluviali di copertura ed il substrato sottostante e si instaurano a seguito della progressiva saturazione della componente fine. Tale processo, unitamente alle locali configurazioni morfologiche e litostratigrafiche, può essere all’origine di movimenti gravitativi di versante>>. L’ambito comunale risulta essere classificato in Zona Sismica 3 “Zona con pericolosità sismica bassa, che può essere soggetta a scuotimenti modesti”.

5.3. La storia

5.3.1. La toponomastica Seppure non rimangono tracce fisiche del primo insediamento ligure, si può ritenere che il nucleo più antico fosse localizzato sull’altura denominata “Marmarola L’origine ligure è avvalorata anche da una ricerca etimologica sul significato dei riferimenti topografici ( TOPONOMASTICA DELL’ANTICA LIGURIA di C.Goggi – Genova 1966) dalla quale emerge che il nome originario di “Marmarola”, oggi Mormorolo, deriva dalla ripetizione in senso rafforzativo dell’aggettivo “mar” (bello, di bell’aspetto) che assume qui il valore di superlativo a designare “ la più bella” ovvero “la località più bella tra le circostanti”. Il borgo di Borgoratto inizia invece a delinearsi a partire dall’alto medioevo. La denominazione Borgoratto nasce dall’unione di due termini di origine germanica: “Burgo” cioè borgo e “Rat” ( consiglio) a designare il “Borgo del Consiglio” quale sede del potere amministrativo. Fino al XVIII secolo il paese rimane soggetto alla giurisdizione del feudo di Fortunago. Da questi si separa assumendo dapprima il nome di Valle di Borgoratto, poi Borgoratto. Dall’unione dei due insediamenti nasce l’unità territoriale di Borgoratto Mormorolo che assume l’attuale toponimo solo a partire nel 1863.

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5.3.2 Cenni Storici

Le prime notizie storiche documentate da testi scritti ci riportano al 5 marzo 888 quando, con atto di donazione successivamente riconfermato da Berengario I, il “Monte lungum cum memoriola” venne ceduto al monastero di Bobbio.

Nel 950 l’insediamento rientrava nei territori del Comitato di Tortona, dipendente da Obero Marchese di Liguria, assieme alle comunità di Fortunago, Stefanago, Staghiglione, Gravanago, Montepicco, Monteferra e Attorno alla prima metà dell’anno mille tutto il comitato passò sotto la giurisdizione temporale del Vescovo di Tortona. Con Federico Barbarossa nel 1164 il feudo venne sottratto al Vescovo di Tortona e donato ad Obizzo Malaspina. Nell’atto di donazione si citano anche le località di Zebedo (Gebidi), insediamento di epoca longobarda risalente al VI secolo realizzato forse ad opera di tribù germaniche (i Gepidi, provenienti dalla zona del Danubio corrispondente all’attuale Romania) ed il castello di Illibardi del X secolo. Si susseguirono poi diverse signorie finchè nella seconda metà del 1200 il feudo venne acquisito all’incanto dal conte Jacopo Dalverme. Il territorio fu attraversato da diverse invasioni soldatesche. Nel 1362, nella lotta tra i Visconti ed il Marchese del Monferrato fu invaso dalle truppe viscontee e l’anno dopo venne saccheggiato dalle truppe mercenarie inglesi al soldo del Marchese del Monferrato. Nel 1470 Gian Galeazzo Sforza investì Pietro Dalverme del titolo di feudatario e dopo la sua morte, avvenuta nel 1485 per opera di Ludovido il Moro, il possedimento passò al cognato di quest’ultimo Gerolamo Riario, conte di Forlì e di Imola. Nel 1546 il feudo passò ai Malaspina di Oramala ai quali rimase fino al XVIII secolo. Fino tale data il paese rientra nella giurisdizione di Fortunago da cui si separa assumendo dapprima il nome di Valle di Borgoratto, poi Borgoratto. Nel 1743 il territorio venne unito con il Bobbiese al Regno di Sardegna ed in base al Trattato di Worms, entrò a far parte poi della Provincia di Bobbio. Dal 1801 e fino al 1814 fu annesso alla Francia napoleonica. Nel 1818 passa alla provincia di e nel 1859 alla provincia di Pavia. Il paese acquistò la sua unità definitiva e la sua attuale consistenza nel 1861 con la formazione dello Stato Unitario.; assunse infine il suo nome attuale nel 1863.

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5.4 CONTESTO URBANO

5.4.1 Il Tessuto Urbano

L’ambito comunale è stato nei tempi caratterizzato dalla presenza di numerosi insediamenti agricoli con funzione di presidio del territorio. Molti sono legati strettamente alla storia politico sociale del comune. Tra i più significativi ricordiamo: Boiolo, Ca’ Gabbione, Ca’ Bernocchi, Ca’ Facchini, Braglia, Case Inveriaghi, Femminigo, Zebedo, Conco, appartenenti al bacino dell’alta valle del Torrente Coppa; Boscone, Illibardi, Fornace, Pianazzo, sul versante est di Costa Pelata, appartenenti al bacino del torrente Ghiaia. Gli insediamenti più antichi si sono sviluppati sulle testate dei promontori collinari, rispondendo a precise esigenze difensive e di controllo del territorio. Il tessuto urbano nasce in maniera spontanea adattandosi ad una situazione morfologica a volte difficile e si sviluppa inizialmente secondo la tipologia delle case a schiera accostate a formare brevi cortine stradali. Nel tempo tali unità edilizie sono state oggetto di interventi di rifusione fino a formare unità monofamiliari composte in genere da due vani a piano terra separati dalla scala di accesso al primo piano dove è localizzata la zona notte. Questo tipo di edifici caratterizza ancora il tessuto urbano più interno del capoluogo e dei centri di Case Inveriaghi, di Femminigo, di Zebedo, di Boiolo, di Cà Facchini e capoluogo. Immediatamente a ridosso di essi si sono formate aree urbane composte da case rurali del tipo a linea, il cui schema distributivo ripropone la suddivisione interna descritta per le case a schiera rifuse caratteristiche del centro più antico. In relazione alla loro destinazione rurale a questi edifici sono sovente aggregati complessi rustici composti da stalle con fienile (oggi in gran parte dismessi) e magazzini per il ricovero di attrezzi e prodotti agricoli. Questi tipi edilizi sono i più diffusi e concorrono a formare il tessuto prevalente dei nuclei urbani e rurali presenti sul territorio. A partire dal dopoguerra si è assistito ad un nuovo tipo di edificazione caratterizzato da case unifamiliari del tipo a blocco, composte da uno o due piani fuori terra. Tali edifici sono localizzati nella parte più esterna dei tessuti urbani sopradescritti. Di tali unità sono composti gli insediamenti di tipo lineare che uniscono le frazioni di Cà Gabbione, Cà Bernocchi e Braglia.

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Come già riscontrato in altri comuni della zona, la direttrice viaria di collegamento intercomunale (strada Provinciale n.203) diventa, soprattutto per quanto riguarda le zone di fondovalle, l’asse primario per l’impianto della nuova edificazione.

Le esigenze di sviluppo dell’attività vitivinicola ha portato all’adeguamento delle strutture produttive con la creazione di edifici destinati a cantine o ricovero attrezzature agricole. Si tratta in genere i edifici in struttura prefabbricata pesante per i quali già la precedente normativa del PRG, a partire dagli anno’80, prescriveva la copertura a falde, manto in coppi e l’intonacatura delle pareti perimetrali.

5.4.2 Edifici di particolare valenza storica

Testimonianze della storia comunale sono raccontate da alcuni edifici di particolare interesse storico ed architettonico sparsi sul territorio. Tra questi la Chiesa Patronale dedicata ai SS Cornelio e Cipriano. che risulta essere la costruzione di maggior rilevanza nel contesto comunale. Essa sorge sul luogo di un’antica Pieve di cui si fa menzione in un documento del 1251. Il documento, indirizzato al vescovo di Piacenza dal quale dipendeva la stessa Pieve di Mormorola, testimonia la rilevanza della stessa che sembra gareggiare per importanza con la prevostura di Pavia. In essa l’arciprete di Mormorola Ottone Corte è menzionato come delegato apostolico in una causa tra monasteri. In uno scritto del 1330 conservato nella curia vescovile di Piacenza, risulta che alla stessa Pieve appartengono le parrocchie di San Martino di Buseri, di San Giorgio di Firtunago ( oggi Fortunago) e di santa Cristina di Stuanago (oggi Sefanago). L’edificio è stato interessato a più riprese nel corso dei secoli da rifacimenti ed ampliamenti che hanno alterato i caratteri originari tuttavia mantiene ancora chiari elementi che permettono una lettura della sua origine romanica e della sua evoluzione storica. Nel 1599 la chiesa fu interdetta ai fedeli perché pericolante ed il popolo si addossò l’onere per la sistemazione. Nel 1609 venne riedificata la navata centrale. Nel 1695 la chiesa viene unita alla parrocchia di Fortunago e con questa rimase fino al 1828. Già abbiamo accennato all’edificio parrocchiale ricostruito attorno al XVII secolo sui resti della più antica Pieve romanica e forse di più antichi insediamenti romani e liguri. Del periodo romanico rimangono ancora evidenti elementi della tessitura muraria nelle pareti perimetrali e frammenti decorativi costituiti da fregi marmorei

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La chiesa si compone di un’unica navata a cui si accede attraverso un portale a tre piani verticali sottolineato da costolature che contornano un arco semicircolare. Sulla parete nord del campanile che affianca l’abside è immurata una piccola testa in marmo risalente al periodo tardo romano. L’interno è affrescato dal pittore Sambini Rodolfo di Alessandria. ( per una più approfondita conoscenza si rimanda alla recente pubblicazione sulla storia della chiesa patrocinata dall’Amministrazione Comunale). Nelle frazioni di Boiolo e Cà Facchini troviamo due particolari costruzioni che emergono dal tessuto urbano sebbene gli interventi demolitivi e modificativi succedutisi nel tempo ne abbiano a volte alterato le caratteristiche. Il primo edificio, a forma di torre, risulta quasi completamente inglobato nel tessuto edilizio della frazione di Boiolo può essere datato al periodo tardo romanico. Il secondo edificio, probabilmente databile attorno al XVII secolo, ha l’aspetto di un piccolo insediamento fortificato. Nella frazione di Zebedo, insediamento che si fa risalire al IV sec. d.c. troviamo un’ antica fonte con abbeveratoio a testimonianza della presenza di un’antica sorgente e di una attività zootecnica un tempo fiorente. Si demanda ad una ricerca più approfondita lo studio delle emergenze che qui vengono evidenziate nel loro valore di preesistenze storiche ed architettoniche da salvaguardare.

5.4.3. La viabilità storica

La difficoltà di comunicazione con i centri principali della pianura ed i capoluoghi provinciale e regionale, ha contribuito ad un certo isolamento economico del comune fino alla prima metà del XIX secolo. L’attuale strada provinciale che rappresentava il principale asse di collegamento con i centri maggiori e saliva dal fondovalle verso Fortunago è stata resa carrozzabile nel 1868. Fino a tale data il trasporto avveniva con carri su slitta trainati da buoi. Solo con tale mezzo era possibile, infatti, transitare sulle piste che a causa del fondo argilloso non erano percorribili, soprattutto in tempo di pioggia, da mezzi su ruote.

Un altro importante percorso che assume particolare rilevanza storica ed ambientale è rappresentato dal tracciato che dalla località Staghiglione in comune di Borgo Priolo percorre tuto il crinale di Costa Pelata.

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5.5. DEMOGRAFIA

5.5.1 . Assetto demografico

La definizione dell’assetto demografico del comune consente di formulare, grazie al confronto con i documenti di analisi delle realtà passate, alcune ipotesi interpretative che, suffragate dalle successive indagini sulle strutture economiche, fisiche ed ambientali e sulle risorse esistenti, potranno indirizzare le scelte de PGT. I dati sulla popolazione che emergono dai rilevamenti evidenziano un suo costante decremento ed un suo invecchiamento. A partire dal dopoguerra ad oggi il comune ha subito un progressivo calo della presenza antropica

L’andamento demografico, analizzato nel corso della storia recente, indica un picco massimo tra il 1920 e il 1911 periodo in cui la popolazione residente superò le 1.155 unità. Dopo tale periodo inizia un continuo decremento che si accentua a partire dal 1951 fino a al 2009 quando i residenti scendono a 433 unità. Nel corso degli ultimi tre anni si rilevano segnali di stabilizzazione e ripresa con un lieve aumento dei residenti (circa il 2,2% rispetto al 2009). I nuclei famigliari sono 230, l’età media è di 48,7 anni ed il tasso di natività è il 6,9. Borgoratto Mormorolo risulta essere nella Provincia di Pavia, il secondo comune con la più alta percentuale di stranieri (20,6% della popolazione residente) . Tra gli stranieri sono presenti in ordine di unità: romeni, polacchi, marocchini, venezuelani, francesi, albanesi, ucraini, tedeschi.

La popolazione presente si concentra soprattutto nel capoluogo (71 residenti) e nella fascia di fondovalle con Cà Bernocchi e Gabbione (50+44) e nelle frazioni di Case Inveriaghi (49 residenti) e Boiolo (38 residenti). Molte sono le presenze della popolazione turistica che nel periodo estivo e primaverile - autunnale portano la popolazione presente ad un aumento di circa il 30 %. Lievissimi sono i segni del miglioramento dell’andamento demografico che si affidano soprattutto all’insediamento di cittadini extracomunitari e a timidi fenomeni di ritorno. Tali fenomeni fanno sperare in un superamento della situazione di depauperamento delle risorse umane.

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ANDAMENTO DEMOGRAFICO DAL 1861 AL 2012

Anno Residenti Variazione Note 1861 822

1871 864 5,1%

1881 823 -4,7%

1901 861 4,6%

1911 1.021 18,6%

1921 1.155 13,1% Massimo 1931 1.081 -6,4%

1936 1.011 -6,5%

1951 980 -3,1%

1961 759 -22,6%

1971 633 -16,6%

1981 544 -14,1%

1991 496 -8,8%

2001 434 -12,5% Minimo 2010 438 1,8%

2011 442 1%

1200

1000

800

600

400

200

0 1861 1881 1911 1931 1951 1971 1991 2010

ANDAMENTO DEMOGRAFICO DAL 2001 AL 2011

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Componenti Anno Residenti Variazione Famiglie %Maschi per Famiglia 2001 431

2002 421 -2,3% 46,1%

2003 416 -1,2% 210 1,98 47,1% 2004 415 -0,2% 214 1,94 47,2% 2005 418 0,7% 214 1,95 45,9% 2006 426 1,9% 214 1,99 45,5% 2007 442 3,8% 213 2,08 46,8% 2008 435 -1,6% 219 1,98 47,6% 2009 433 -0,5% 226 1,92 47,1% 2010 438 2,1% 230 1,92 47,1% 2011 442 0 230 1,92 47,1%

435

430

425

420 Est

415

410

405 2001 2002 2003 2004 2005

TASSI DI CRESCITA

Popolazione Crescita Migratorio Crescita Anno Natalità Mortalità Media Naturale Totale Totale

2002 426 4,7 28,2 -23,5 0,0 -23,5

2003 419 7,2 16,7 -9,6 -2,4 -11,9

2004 416 2,4 31,3 -28,9 26,5 -2,4

2005 417 4,8 21,6 -16,8 24,0 7,2

2006 422 7,1 11,8 -4,7 23,7 19,0

2007 434 4,6 20,7 -16,1 53,0 36,9

2008 439 2,3 29,6 -27,4 11,4 -16,0

2009 434 11,5 16,1 -4,6 0,0 -4,6

2010 438 6,9 20,6 -13,7 34,3 20,6

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BILANCIO DEMOGRAFICO Saldo Saldo Per variazioni Saldo Popolazione Anno Naturale Migratorio territoriali Totale al 31/12 2002 -10 0 -10 421

2003 -4 -1 0 -5 416 2004 -12 11 0 -1 415 2005 -7 10 3 418

2006 -2 10 0 8 426 2007 -7 23 0 16 442 2008 -12 5 0 -7 435 2009 -2 0 0 -2 433 2010 -6 15 0 9 442

Iscritti Cancellati Cancellati Iscritti Altri Altri Anno Nati Morti da altri per altri per dall'estero iscritti cancellati comuni comuni l'estero 2002 2 12 15 1 0 16 0 0 2003 3 7 11 6 0 18 0 0 2004 1 13 19 4 3 15 0 0 2005 2 9 12 8 0 9 1 0 2006 3 5 8 6 0 4 0 0 2007 2 9 13 15 0 5 0 0 2008 1 13 10 14 0 10 1 8 2009 5 7 10 6 0 14 1 1 2010 3 9 12 15 0 11 1 0

POPOLAZIONE SUDDIVISA PER ETA’ Indice Anno % 0-14 % 15-64 % 65+ Abitanti Età Media Vecchiaia

2007 6,8% 57,7% 35,4% 426 520,7% 52,1

2008 7,2% 59,5% 33,3% 442 459,4% 51,0

2009 6,9% 62,3% 30,8% 435 446,7% 50,1

2010 7,9% 62,1% 30,0% 433 382,4% 49,7

2011 8,6% 62,4% 29,0% 442 336,8% 48,7

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CLASSI D’ETA’

Anno 0-14 anni 15-64 anni 65+ anni Totale Età media residenti

2002 32 241 158 431 53,0

2003 31 232 158 421 53,5

2004 31 236 149 416 52,8

2005 29 240 146 415 52,3

2006 29 238 151 418 52,2

2007 29 246 151 426 52,1

2008 32 263 147 442 51,0

2009 30 271 134 435 50,1

2010 34 269 130 433 49,7

2011 38 276 128 442 48,7

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Indicatori demografici Principali indici demografici calcolati sulla popolazione residente a Borgoratto Mormorolo.

Anno Indice di Indice di Indice di Indice di Indice Indice Indice di vecchiai dipendenz ricambio struttura di di mortalit a a della della carico natalit à strutturale popolazion popolazion di figli à e e per attiva attiva donna fecond a

200 493,8 78,8 462,5 143,4 11,4 - - 2

200 509,7 81,5 542,9 157,8 11,1 4,8 28,5 3

200 480,6 76,3 528,6 151,1 10,6 7,2 16,8 4

200 503,4 72,9 375,0 147,4 11,3 2,4 31,3 5

200 520,7 75,6 240,0 142,9 13,3 4,8 21,5 6

200 520,7 73,2 192,3 148,5 15,9 7,0 11,7 7

200 459,4 68,1 146,7 136,9 16,9 4,5 20,4 8

200 446,7 60,5 152,9 139,8 18,3 2,3 29,9 9

201 382,4 61,0 200,0 142,3 14,0 11,5 16,2 0

201 336,8 60,1 200,0 130,0 12,1 6,8 20,4 1

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POPOLAZIONE STRANIERA

Famiglie con Famiglie con Residenti Residenti % Nati in % Anno Minorenni almeno uno capofamiglia Stranieri Totale Stranieri Italia Maschi straniero straniero

32 418 7,7% 8 43,8% 2005

39 426 9,2% 8 6 46,2% 2006

2007 53 442 12,0% 9 29 20 5 49,1%

2008 67 435 15,4% 11 35 27 2 49,3%

2009 76 433 17,6% 12 40 32 4 47,4%

2010 91 442 20,6% 47,3%

Nazionalità dei residenti stranieri .

Var. Var. Pos Nazione Residenti %Maschi Anno Da Dove Quanti %Maschi %Totale Anno Prec. Prec.

1 Romania 60 43,3% 27,7% Europa 78 46,2% 85,7% 23,8%

2 Polonia 14 64,3% 27,3% Africa 9 44,4% 9,9% 0,0%

3 Marocco 9 44,4% 0,0% America 4 75,0% 4,4% 0,0%

Totale 91 47,3% 19,7% 4 Venezuela 4 75,0% 0,0%

5 Ucraina 1 0,0% 0,0% Provenienza per Area Var. 6 Germania 1 0,0% 0,0% Da Dove Quanti %Maschi %Totale Anno

7 Francia 1 0,0% 0,0% Prec.

8 Albania 1 100,0% 0,0% Unione 76 46,1% 83,5% 24,6%

Europea Africa 9 44,4% 9,9% 0,0%

Settentrionale America Centro 4 75,0% 4,4% 0,0%

Meridionale Europa Centro 2 50,0% 2,2% 0,0%

Orientale

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REDDITI IRPEF

Anno Dichiaranti Popolazione %pop Importo Media/Dich. Media/Pop.

2005 233 418 55,7% 4.596.659 19.728 10.997

2006 280 426 65,7% 4.930.748 17.610 11.575

2007 290 442 65,6% 5.225.364 18.018 11.822

2008 289 435 66,4% 5.394.745 18.667 12.402

2009 282 433 65,1% 5.032.780 17.847 11.623

2010 267 442 60,4% 5.299.646 19.849 11.990

5.5.2. Popolazione Attiva

La popolazione attiva ad oggi rappresenta circa il 35% della popolazione totale residente. Il settore economico trainante è quello agricolo che occupa circa il 45% alla popolazione attiva. Il settore industriale ed artigianale occupa circa il 15% ed il settore terziario assorbe il restante 20%.l

agricoltura industria terziario

5.5.3. Settori di attività prevalenti

L’economia comunale si basa prevalentemente sull’agricoltura, sull’artigianato e sul terziario.

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Attività primaria L’attività primaria partecipa alla formazione del reddito disponibile per circa il 15% rispetto ad una media regionale di poco superiore all’1% caratterizzando il tessuto sociale ed economico del comune le attività agricole si incentrano sulla coltivazione della vite e su colture estensive a rotazione, in particolare grano e foraggi. I vigneti occupano circa il 25% dell’intero territorio comunale. Si rileva la presenza di colture viticole specializzate e di unità aziendali di elevata qualità. Le aziende agricole operano soprattutto nel settore vitivinicolo e sono dotate in genere di buoni impianti produttivi. L’attività zootecnica, un tempo attiva, è oggi praticamente del tutto assente.

Caratteristica negativa del sistema agricolo è l’invecchiamento degli attivi agricoli con il conseguente ridotto ricambio generazionale. Si sta assistendo però, anche se in maniera contenuta, ad un nuovo interesse da parte della popolazione giovane verso nuove forme di imprenditoria agricola soprattutto indirizzata verso la coltura e la trasformazione di prodotti da agricoltura biologica locale. Per quanto riguarda la richiesta di manodopera generica si assiste alla difficoltà di reperimento di unità lavoro soprattutto giovanili. Tale popolazione tende a spostarsi nei centri urbani in cerca di alternative occupazionali. Per sopperire a questa carenza di manodopera giovanile e all'invecchiamento degli addetti in agricoltura è sempre più frequente il ricorso a mano d'opera straniera soprattutto proveniente da Romania, Ucraina ed Albania) che risulta complessivamente ben integrata.

Settore secondario L’attività secondaria si incentra essenzialmente sull’attività artigianale Il sistema artigianale rappresenta un’ importante fonte di reddito nell’economia comunale e occupa circa il 35 % delle forze lavoro che per lo più rivolgono la loro attività sui centri maggiori (, Voghera, Pavia) L’attività all’interno del comune si sviluppa in prevalenza nei settori edile e di sostegno all’edilizia ( serramentista, falegnameria, etc.) e nel settore meccanico. Gli insediamenti artigianali si sviluppano principalmente in prossimità del capoluogo e occupano piccole porzioni del tessuto urbano consolidato. Si tratta di attività che coprono il mercato locale, condotte in gran parte a carattere famigliare.

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Settore terziario Il settore terziario, si sviluppa principalmente nel capoluogo con la presenza della sede amministrative e di servizio alla popolazione e con attività commerciali rivolte soprattutto al settore della ristorazione. Tali unità sono collocate nello stesso capoluogo e nella frazione Gabbione I ridotti punti vendita hanno carattere di vicinato con superficie di vendita inferiore a 100 mq. Tali unità sembrano mantenere un buon rapporto con l’utenza in termini di servizio ma non sono sufficienti a coprire le esigenze della popolazione che si rivolge sempre più ai grandi insediamenti commerciali presenti a Montebello della Battaglia ed a Casteggio Questo comporta evidenti disagi, in particolare per le fasce più anziane.

5.5.4. ISTRUZIONE La popolazione in età scolare e prescolare rappresenta circa l’8% del totale. Poiché nel comune non ci sono sedi scolastiche gli utenti si rivolgono alle strutture presenti nei comuni limitrofi.

Scuola dell’infanzia Le sedi di riferimento per la Scuola Materna statale sono a Borgo Priolo in n Via Maestra 3, a Montalto Pavese in via Roma,30 appartenenti al Circolo Didattico di Casteggio e a Ruino in Fraz.Pometo -Via del Municipio 8 appartenente al Circolo Didattico di .

Scuola primaria I ragazzi dai 5 agli 11 anni frequentano la scuola elementari di Borgo Priolo Piazza Cribellati 1 o di Montalto Pavese in via Musetti 2. Scuola secondaria di I grado Per ragazzi da 11 a 14 anni le scuole medie di riferimento sono a Ruino, sezione associata di Ist.Compr. di Santa Maria della Versa o in via Vittorio Emanuele, sezione associata di Ist.Compr. di I.C. “P Ferrai di Varzi

Scuola secondaria di II Grado Le scuole secondarie di secondo grado a cui si rivolgono i ragazzi dai 14 ai 18 anni sono : a Casteggio in Via Dabusti 1 Sezione associata dell’Istituto d’arte Alessandro Volta di Pavia – indirizzo di studio SD34 –Arti della Stampa a Varzi in via G. Mazzini , Sezione associata dell’Istituto Ist. Prof. Industria e Artigianato Calvi di Voghera. Indirizzi di studio: RR9J - Tecnico delle ind.el.(NUOVO ORD) RR9T - Tecn.della graf.pubbl.(NUO. ORD). a Voghera e Pavia per i licei. 70

6 INFRASTRUTTURE PRIMARIE E SECONDARIE

6.1 . Infrastrutture primarie.

6.1.1. Acquedotto L’approvvigionamento idrico del comune avviene mediante rete pubblica. Tutti gli edifici residenziali e buona parte dei fabbricati agricoli sono dotati di allaccio all’acquedotto comunale. gestito dalla Società ASM Voghera s.p.a., una società per azioni a totale partecipazione pubblica con controllo da parte degli enti locali. Non risultano presenti ed attivi nel territorio pozzi per approvvigionamento per l’alimentazione umana. La Planimetria allegata allo Studio Geologico del territorio comunale indica la dislocazione dei pozzi per uso agricolo.

6.1.2. Fognatura La rete fognaria copre gli ambiti edificati attraversati dal tracciato della SP 203 e all’interno del tessuto urbano del capoluogo e delle principali frazioni si dirama per servire la maggior parte delle unità abitative. La rete è a carattere misto e riceve insieme acque bianche e nere. Le condotte di raccolta si collegano al collettore principale che prosegue nel territorio di Borgo Priolo per confluire nel depuratore. La rete è affidata alla Soc. Società ASM Voghera s.p.a., che gestisce la rete delle infrastrutture comunali secondo il cosiddetto “ciclo integrale delle acque”. Questo comprende: Emungimento e distribuzione acqua potabile Collettamento acque di scarico Depurazione acque reflue Gestioni ciclo integrale delle acque in concessione

6.1.3. Gas La rete gas è gestita dalla Società ENEL RETE GAS S.p.A. Vettoriamento e Misura Via S. Giovanni sul Muro 9, 20121 Milano e serve la maggior parte delle abitazioni occupate.

6.1.4. Rete elettrica La fornitura di energia elettrica e la gestione dell’impianto di illuminazione pubblica è affidato alla società Enel Servizio Elettrico S.p.A. e Enel Sole S.p.A

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I cavi, prevalentemente aerei, della rete di alimentazione principale percorrono i tracciati della viabilità principale e da essa si diramano per servire tutte le abitazioni occupate.

6.2. Servizi

Nel comune sono presenti aree ed impianti destinati a servizi che rivestono principalmente interesse locale. La superficie totale definita dal PRG vigente come destinata ad infrastrutture secondarie è di 33.278mq. su una popolazione residenziale teorica di 850 abitanti previsti. La dotazione è pertanto di circa 39,15 mq/ab. per abitante. Le aree a servizi si concentrano in prevalenza nel capoluogo, dove troviamo la sede municipale, la piazza comunale, la sala polifunzionale e l’Ufficio Postale. Sono presenti inoltre bar ed esercizi commerciali di piccola distribuzione. In località Mormorolo è presente la parrocchia ed un centro sportivo attrezzato. Nella frazione Braglia si trova una piccola area attrezzata per funzioni ricreative e giardino e un’area a parcheggio utilizzata anche per l’allestimento del mercato locale . Sono presenti inoltre il peso pubblico attrezzato con rampa per lo scarico ed il carico delle uve. Il PGT analizza e riconferma in linea di massima gli ambiti a servizi già definiti e quantificati nel PRG vigente individuando in aggiunta aree a parcheggio e verde attrezzato nelle frazioni.

Il Piano dei Servizi si occuperà più dettagliatamente del sistema delle infrastrutture primarie e secondarie e della loro specializzazione.

6.2.1 Servizi alla persona Nel comune è presenti l’ambulatorio medico insediati nel capoluogo in Piazza della Libertà. Non è presente la farmacia che si trova a Borgo Priolo o a Montalto Pavese. Gli sportelli bancari più vicini sono a Borgo Priolo, Casteggio e Montebello dalla Battaglia.

6.2.2 Servizi al Cittadino Allo scopo di facilitare il collegamento tra il cittadino e l’Amministrazione è stato attivato il Servizio E- Government che permette l’erogazione via internet di servizi al cittadino. Nel sito del comune è stata istituita un’apposita area denominata “Servizio al cittadino" con lo scopo di organizzare le informazioni ed i servizi a lui rivolti e rispondere alle esigenze concrete e quotidiane di vita, informazione e di lavoro.

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Il sistema ha permesso di progredire nella direzione della semplificazione dei rapporti con la popolazione: molte informazioni e servizi che richiedevano la presenza fisica della persona presso l’ufficio competente, possono essere oggi richiesti ed ottenuti via internet. Utilizzando la rete il cittadino può prendere visione degli atti dell’Amministrazione e dei propri dati anagrafici, ricevere i certificati di residenza, etc. Il servizio è riservato ai cittadini residenti nel Comune, ai cittadini AIRE, ai non residenti titolari di una qualsiasi utenza.

6.2.3. Servizi all’ Impresa

L’amministrazione Comunale allo scopo di promuovere e qualificare un sistema locale di servizi per le imprese ha inserito nel sito del comune un’area denominata "Servizi alle imprese" che rappresenta il supporto telematico per le attività produttive locali. Il sistema consente l'erogazione di un sistema unitario di servizi con la finalità di rendere disponibili informazioni, servizi interattivi e transazionali a tutti i soggetti privati che risiedono nel territorio e che hanno rapporti con esso. Inserendo Utente e Password è possibile accedere direttamente ai servizi che il comune offre alle imprese.

7 MOBILITÀ

7.1 Il contesto

L'area non è compresa nel sistema e nelle previsioni infrastrutturali regionali ed è considerata marginale rispetto al Sistema viario regionale ed interregionale e dal punto di vista dei collegamenti, l'area presenta evidenti carenze. Tale condizione può essere tuttavia considerata dal punto di vista della preservazione dell’ambiente naturale, un fattore di salvaguardia per gli effetti svolti a favore della conservazione del tessuto e del sistema insediativo e la tutela delle caratteristiche territoriali e paesaggistiche, seppur rivela il suo limite nei confronti dello sviluppo del sistema socio economico.

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7.2. Trasporto urbano ed extraurbano

I collegamenti con poli extracomunali e provinciale è assicurato dal trasporto su gomma. Il sistema di trasporto pubblico è gestito dalla società Arfea con diverse corse giornaliere collega il paese con Casteggio, Voghera Zavattarello e Varzi che dista circa 35 km. Il territorio non è servito da collegamenti ferroviari diretti né dal sistema autostradale. L’accesso più vicino per la fruizione del sistema ferroviario è la Stazione FF.SS. di Casteggio posta sulla linea Torino Piacenza e la Stazione di Voghera, crocevia della linee Torino Piacenza e Milano- Genova. IL sistema autostradale è raggiungibile a Casatima (PV), dove è collocato il casello dell’autostrada A21 Torino-Piacenza o a dove ha sede il casello dell’autostrada A7 Milano Genova

7.3. Assetto viario, condizioni d’uso delle infrastrutture e sicurezza stradale

Il territorio comunale è attraversato da una direttrice viaria principale rappresentata dalla strada provinciale n 203 che collega il capoluogo con i centri comunali di vicini e dalla strada provinciale n 33 che corre sul margine del confine orientale a ridosso dell’asta torrentizia de. T. Ghiaie di Montalto. 74

Il primo asse che rappresenta la direttrice d’impianto principale per lo sviluppo delle aree urbane, ha una larghezza media di 6 m. e presenta punti di particolare pericolosità a causa di strettoie, curve di raggio prossimo a 90° sia nel tratto extraurbano che in quello interno all’abitato, tratti di ripida salita.

7.3.1. Percorsi Urbani

La Strada Provinciale n. 203 diventa strada urbana in diversi tratti a partire dal confine comunale con Borgo Priolo ed in corrispondenza delle frazioni di Gabbione, Cà Bernocchi, Braglia e del Capoluogo in corrispondenza del quale prende il nome di via Roma fino a raggiungere la frazione di Case Inveriaghi. Lungo il percorso urbano si rilevano alcuni punti di elevata pericolosità rappresentati da strettoie e flessi a gomito anche in corrispondenza di incroci. Si ricorda in particolare la curva che la via Roma assume all’inizio ed all’uscita di piazza della Libertà. Non risulta inoltre garantita la rete pedonale urbana per la mancanza di marciapiedi in diversi tratti. La pavimentazione dei percorsi urbani è in asfalto ed in discrete condizioni.

7.3.3. Punti di criticità

I punti di criticità per chi deve raggiungere il capoluogo e le frazioni dal fondovalle riguardano più luoghi e rappresentano un rischio per la viabilità. Essi si localizzano essenzialmente sul tracciato della strada provinciale n.203 nei tratti urbani ed extraurbani. Oltre ai punti descritti nel paragrafo precedente e riferiti al capoluogo, si rilevano la strettoia e la curva pericolosa in località Gabbione, in corrispondenza dell’abitato e dell’attraversamento sul torrente Coppa, le curve a gomito nei tratti in salita che collegano la località Braglia al capoluogo, il tratto in prossimità della Chiesa Parrocchiale e le curve sul collegamento alla Frazione di Case Inveriaghi. Tali condizioni richiedono interventi di razionalizzazione e messa in sicurezza del percorso.

7.3.4 Viabilità minore

L’ambito comunale è solcato dalla rete della viabilità minore che unisce con un andamento quasi a pettine la viabilità principale con le frazioni e gli insediamenti sparsi.

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Numerosi percorsi interpoderali sterrati suddividono il territorio agricolo e sono a servizio dell’attività primaria. Molti di essi percorrono i crinali ed hanno valenza panoramica. Le particolari condizioni idrogeologiche condizionano la stabilità dei percorsi. Soprattutto i tracciati di mezza costa sono spesso soggetti a puntuali fenomeni di dissesto

8 SISTEMA ECOLOGICO E PAESISTICO-AMBIENTALE

8.1 Caratteristiche ambientali e del paesaggio

Il territorio comunale si estende entro una fascia altimetrica media compresa tra i 177 m. e i 500 m. s.l.m. con una punta di massima altitudine in corrispondenza del picco posto sul crinale di Costa Pelata che raggiunge la quota di 551 m. s.l.m. L’area è caratterizzata dalla presenza di questo imponente sperone collinare con andamento nord sud delimitato ad occidente dal Torrente Coppa e ad oriente dal Torrente Ghiaie di Montalto. Il torrente Coppa incide la valle principale lungo la quale si sviluppano gli insediamenti urbani; il torrente Ghiaie delimita il confine comunale con il comune di Montalto Pavese ad est. Il comune possiede i caratteri della media ed alta collina appenninica. In essa sono riscontrabili le molteplici forme che delineano un paesaggio differenziato disegnato in base agli aspetti morfologici ed altimetrici, alla disposizione strutturale dei terreni che costruiscono l’impalcatura dei versanti, alle incisioni torrentizie, all’esposizione solare, allo sviluppo della vegetazione e delle colture. Lungo i corsi d’acqua principali, ed in particolare lungo il corso del Torrente Coppa sono presenti limitate aree di deposito alluvionale che costituiscono le uniche aree pianeggianti del comune. Il restante territorio presenta aree di acclività variabile che raggiunge valori superiori al 100% nelle zone più a sud dove il paesaggio si avvicina a quello tipico della media montagna appenninica. La presenza antropica ha contribuito nel tempo a variare i caratteri più aspri del territorio stesso, incidendo però anche negativamente sugli equilibri naturali. Il dissennato disboscamento attuato su aree caratterizzate da un’intrinseca fragilità strutturale dovuta alla natura dei suoli, ha favorito lo svilupparsi di dissesti idrogeologici ed ha alterato in maniera irreversibile l’assetto ambientale e paesaggistico di parte del nostro territorio.

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A questo si aggiunge lo sviluppo di pratiche agricole legate alla coltivazione della vite che prevedono scassi profondi ed impianti produttivi a ritto chino favorendo così il dilavamento dei suoli e il loro depauperamento progressivo.

8.2. Ambiti di Interesse Naturalistico

Nel territorio comunale sono state rilevate zone di particolare interesse ambientale all’interno dell’area individuata dal PTCP come AREA DI CONSOLIDAMENTO DEI CARATTERI NATURALISTICI. Tale area comprende la dorsale collinare che attraversa il territorio comunale da nord a sud ed è stata oggetto di monitoraggio e di studio da parte dell’Istituto di Botanica dell’Università di Pavia. Al suo interno ed in particolare nella zona denominata “Costa Pelata” sono risultate presenti specie botaniche di notevole pregio naturalistico ( sviluppo di colonie di orchidee spontanee). L’area riveste grande valenza paesaggistica ed è punto di osservazione panoramica.

9 FATTORI AMBIENTALI 9.1. Il clima Il territorio appartiene alla Zona Climatica F ; i gradi giorno sono 3.053. Il clima è di tipo continentale con temperature medie annuali tra i 14 e 15 gradi circa. Le temperature massime sono state registrate nel luglio 1901 con 39,5° e nell’agosto 2003 con 39,4°; i minimi invernali hanno raggiunto i -10,8° nel dicembre 1938. La punta di minimo assoluto risale al gennaio del 1871 con una temperatura di – 16,2°. Le precipitazioni piovose raggiungono valori massimi in autunno tra ottobre-novembre e in primavera (maggio) e valori minimi a febbraio ed a luglio. La percentuale delle precipitazioni estive rispetto al totale annuo è di circa il 29%. Le caratteristiche climatiche sono comuni a tutta la zona sud della provincia di Pavia che ha registrato un record di precipitazione annuale massima nel 1977 con 1390,1 mm. ed un record di precipitazione annuale minima di 389,4 mm. nel 1861. Le piogge hanno prevalentemente sequenza giornaliera (53,3% sul totale annuale sono le piogge di 1 giorno) mentre sono stati 66 i giorni consecutivi senza precipitazioni. Il giorno più piovoso è stato il 9 marzo 1999 con 187,6 mm. di pioggia.

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Il comune, è caratterizzato da condizioni orografiche e meteorologiche dove prevale un discreto regime dei venti. Tale condizione rappresenta un fattore favorente poiché la ventilazione promuove i ricambi della massa d’aria e quindi la dispersione degli inquinanti.

9.2 Aria Non esistono punti di monitoraggio prossimi al territorio comunale e tali da indicare in maniera specifica i valori delle concentrazioni di inquinanti nell’aria pertanto ci si riferisce ai dati dei monitoraggi effettuati a livello regionale e esposti negli ultimi aggiornamenti del Rapporto sullo Stato dell’Ambiente in Lombardia. Essi indicano una sensibile diminuzione delle concentrazioni dei principali inquinanti atmosferici nell’ambito territoriale della Pianura Padana: l’anidride solforosa, il monossido di carbonio, il piombo, il benzene, sono ormai da tempo rientrati nei limiti, mentre presentano ancora superamenti, le polveri sottili (Pm10 e Pm2,5), l’ozono (O3) e, in misura inferiore, il biossido di azoto (NO2), che sono perciò al centro delle attuali politiche di risanamento della qualità dell’aria

9.3 Acqua Nel territorio comunale non sono stati rilevati pozzi attivi per uso domestico. L’ approvvigionamento idrico potabile avviene attraverso l’acquedotto comunale che serve tutte le utenze presenti del comune. DISTRIBUZIONE % DEI POZZI DELLA RETE NELLE CLASSI DI QUALITÀ, SUDDIVISI PER TERRITORI O PROVINCIALE

Stato Chimico Acque Sotterranee (SCAS) 2009: punti della rete di monitoraggio distinti per classi e tipologia di acquifero Lo studio geologico evidenzia la presenza nel territorio comunale di suoli con capacità protettiva variabile da bassa a media nei confronti delle acque sotterranee e ciò rende la falda vulnerabile in alcuni punti localizzati soprattutto lungo le zone pianeggianti del fondovalle. Le acque sono di scadente qualità e vengono impiegate esclusivamente per usi agricoli. 78

L’acquifero superficiale è contenuto in terreni prevalentemente sabbioso e ghiaiosi ed è sostenuto da un orizzonte argilloso impermeabile La soggiacenza estiva si attesta a -6m. /-8 m. al piano campagna.

Definizione dei corpi idrici sotterranei : sistema acquifero superficiale di pianura e principali fondovalle alpini.

9.4. Inquinamento Acustico I contesti urbani, il traffico veicolare e l’uso di attrezzature meccaniche e dei mezzi agricoli , gli esercizi commerciali e le manifestazioni temporanee e ricreative, sono tra le sorgenti di maggior disturbo per la popolazione. Il comune d Borgoratto Mormorolo è dotato di Piano di Azzonamento Acustico (PRA) che costituisce allegato al PGT . Tale strumento ha confermato, all’interno del comune ed in rapporto ai vari ambiti, il rispetto dei valori di attenzione che garantiscono la protezione della salute umana e dell’ambiente (art.2 legge 447/1995)

9.5. Inquinamento Elettromagnetico La costituzione geologica del territorio comunale di Borgoratto Mormorolo caratterizzato dalla presenza di materiali argillosi su un substrato roccioso marnoso può indurre concentrazioni di radiazioni ionizzanti ed in particolare di quelle dovute dalla presenza di radon, gas radioattivo naturale prodotto dal decadimento dell’uranio e del torio e identificato come inquinante indoor. La radiazioni non ionizzanti provocate da onde elettromagnetiche di energia inferiore e non in grado di dare luogo a ionizzazione sono da riferire soprattutto alla presenza di elettrodotti. 79

La rete elettrica di servizio è a bassa e media tensione e copre capillarmente tutta l’utenza attraversando il territorio comunale da sud a nord. Non sono invece presenti campi elettromagnetici ad alta frequenza per la assenza di impianti radiotelevisivi e stazioni radiobase per la telefonia mobile. La Regione Lombardia non dispone di normativa regionale relativa agli elettrodotti La Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici (Legge 22 febbraio 2001, n.36) prescrive di adottare per i campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici: – limiti di esposizione, ai fini della tutela della salute da effetti acuti; – valori di attenzione, ai fini della protezione da possibili effetti a lungo termine; – obiettivi di qualità, ai fini della progressiva minimizzazione dell’esposizione ai campi medesimi. L’individuazione di tali limiti e stata attuata dal DPCM dell’8 luglio 2003 pubblicato sulla G.U. n.199 del 28 agosto 2003 per le alte frequenze e dal DPCM sempre dell’8 Luglio 2003 pubblicato sulla G.U. n.200 del 29 agosto 2003 per le basse frequenze. Le massime intensità di campo elettrico e di induzione magnetica consentite in aree destinate all’uso continuativo da parte della popolazione sono fissate in 5 kV/m per il campo elettrico e in 0,1 mT per l’induzione magnetica; in aree destinate ad uso occasionale i valori si innalzano rispettivamente a 10 kV/m e 1 mT. La norma tecnica (DPCM 28/09/95) privilegia il contenimento dell’intensità dei campi, mentre non impone il rispetto delle distanze di sicurezza.

9.6. Rifiuti Il comune di è servito dal servizio di nettezza urbana ASM ed è dotato di regolamento TARSU.

Di seguito sono riportate le modalità di raccolta dei rifiuti del comune suddivise per tipologia di materiale

TIPOLOGIA RIFIUTO MODALITA’ RACCOLTA FREQUENZA RACCOLTA PORTA A PORTA

Rifiuti solidi urbani Sistema porta a porta Lunedì e giovedì

Carta e cartone Sistema porta a porta Mercoledì

Plastica Sistema porta a porta Sabato

Vetro Tramite campane stradali

Rifiuti urbani A domicilio, previo appuntamento, telefonando al numero verde 800 189 600. I ritiri ingombranti/RAEE domestici avvengono il quarto martedì del mese.

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10 VALUTAZIONE DEI RISCHI e DELLE CRITICITA’

10.1. Premessa La valutazione dei rischi ambientali ed antropici ai fini di una loro prevenzione e mitigazione è fondamentale per qualsiasi programma razionale di pianificazione del territorio. La regione Lombardia (D.G.R. 8753/2008), individua le strutture di gestione organizzativa e funzionale del sistema di allerta per i rischi naturali a livello regionale, suddividendo il territorio per zone omogenee distinte per tipologia di evento (fattori di natura meteorologica, orografica, idrografica ed idrogeologica, oltre che amministrativa, tipici di una certa porzione di territorio) cui consegue l’attivazione delle adeguate risposte per far fronte ai rischi a tutela della popolazione e, ove possibile, dei beni della stessa. L’attivazione dell’allerta è basata su livelli di criticità, che assumono crescente priorità e importanza in funzione del grado di coinvolgimento di alcuni ambiti: ambiente; attività; insediamenti e beni mobili e immobili; infrastrutture e impianti per i trasporti pubblici, per i servizi pubblici e per i servizi sanitari; salute e preservazione delle specie viventi in generale e degli esseri umani in particolare.

10.2. Normativa di riferimento Si riportano alcune delle leggi più significative in materia

Normativa Comunitaria

- Decisione del Consiglio del 23 Ottobre 2001 “Istituisce un meccanismo comunitario inteso

ad agevolare una cooperazione rafforzata negli interventi di soccorso della Protezione Civile” - Risoluzione 2002/C 43/ 01 “Cooperazione in materia di formazione nel settore della protezione Civile”

Normativa Nazionale - Legge 9 Novembre 2001, n.401 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 7 Settembre 2001, n.343, recante disposizioni urgenti per assicurare il coordinamento operativo delle strutture preposte alle attività di protezione civile” - Decreto del Presidente della Repubblica 8 Febbraio 2001, n.194 “Regolamento recante nuova disciplina della partecipazione delle organizzazioni di volontariato alle attività di protezione civile” - Decreto Legislativo 31 Marzo 1998, n.112 “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 Marzo 1997, n.59”

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- Legge 24 Febbraio 1992, n.225 “Istituzione del servizio nazionale della protezione civile” - Legge 8 Dicembre 1970, n.996 “Norme sul soccorso e l'assistenza alle popolazioni colpite da calamità - protezione civile”

Normativa regionale - Legge regionale 22 Maggio 2004, n.16 “Testo unico delle disposizioni regionali in materia di protezione civile” - Delibera G.R. 28 febbraio 1997, n. 6/25596 “Istituzione elenco dei gruppi comunali e intercomunali di protezione civile” Aggiornamento al BU 15/05/98 - L. 12 maggio 1990, n. 54 “Organizzazione ed interventi di competenza regionale in materia di protezione civile (testo coordinato con le modifiche e abrogazioni apportate dalle L.R 23 luglio 1996 n. 16, L.R. 22 gennaio 1999, n. 2 e L.R. 22 gennaio 1999, n. 3)” B.U. 17 maggio 1990, n. 20, II suppl. ord. - L.R. 24 luglio 1993, n. 22 “Legge regionale sul volontariato” Aggiornamento al BU 15/05/98

10.3. Rischio Idrogeologico Il territorio comunale risulta soggetto a rischio frane e a rischio di esondazione riguardante in particolare di torrenti Ghiaie e Coppa di Montalto. La carta dei Vincoli per la Difesa del Suolo riporta le delimitazioni della aree tutelate ai sensi del D,gls n.152/2006 e del D.P.C.M. 22.05.2001 ed i punti di maggior rischio rilevati. Un elemento di fragilità oggettiva del territorio riguarda la sua natura geologica e geopedologica. La natura dei suoli può favorire fenomeni di inquinamento della falda in prossimità delle zone ghiaiose dei fondovalle soprattutto in caso di innalzamento della falda stessa durante le piene.

10.4. Rischio Antropico Le fonti di rischio antropico dipendono da attività ed azioni umane in grado di creare potenzialmente danni alla popolazione e all’ambiente. Un rischio sussiste solo se è presente l’esposizione ad un pericolo e la stima dei pericoli è la fase iniziale che consente di acquisire i dati necessari per la prevenzione. L’analisi delle fonti di potenziale rischio contempla l’attenzione verso fattori legati al sistema ambiente, al sistema infrastrutturale ed a tutti gli elementi che possono incidere sulla salute umana.

10.5. Fonti d’inquinamento Il comune di Borgoratto Mormorolo appartiene alla media collina pavese area in cui le condizioni orografiche, di esposizione e meteorologiche insieme ai regimi dei venti, 82

rappresentano un fattore di regolazione dei ricambi della massa d’aria e quindi una sensibile propensione alla dispersione degli inquinanti.

Questo effetto si riduce in inverno, quando l’aria fredda più pesante è vicino al suolo e l’ aria più calda sale in quota in tal caso gli inquinanti rimangono confinati entro poche decine di metri dal suolo. Pur in tale contesto il comune di Borgoratto Mormorolo, proprio a causa del suo decentramento rispetto alla viabilità principale e della assenza di industrie inquinanti, presenta valori di gas serra in atmosfera al di sotto della soglia minima di CO2eq (tra 0 e 2 Kt/km2 anno) La mancanza di insediamenti industriali e di unità produttive potenzialmente in grado di creare inquinamento riduce il problema del possibile impatto negativo ambientale .

Una fonte sensibile di inquinamento nasce invece dall’attività agricola che presenta alcuni problemi di sostenibilità. Le aziende agricole sono prevalentemente di dimensioni medio/piccoli, condotte con sistemi di meccanizzazione adatti ad un'agricoltura moderna e con l’utilizzo di sostanze chimiche (pesticidi, fertilizzanti chimici, ecc.) che possono penetrare nel terreno e nella falda diventando una importante fonte di inquinamento dei suoli. Pur in tale contesto l’ambito il carico d’azoto per ettaro di superficie risulta ridotto.

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10.5.1. Attività agricole Le aziende agricole sono prevalentemente di dimensioni medio/pccole, condotte con sistemi di meccanizzazione adatti ad un'agricoltura moderna e con l’utilizzo di sostanze chimiche (fitofarmaci, fertilizzanti organici e chimici, ecc.) che se utilizzate in modo scorretto ed eccessivo possono penetrare nel terreno e nella falda diventando una importante fonte di inquinamento delle acque; non essendo poi completamente biodegradabili le sostanze si depositano nei corsi d’acqua favorendo l’eutrofizzazione. Sono presenti pozzi ad uso agricolo che interessano la porzione superficiale della falda. L'utilizzo delle acque per l'irrigazione è di particolare rilevanza in Lombardia dove viene impiegato circa l’81% delle riserve idriche contro una media mondiale pari al 70%. Tale comportamento mette a rischio la disponibilità futura e la qualità delle acque. 84

10.5.2. Insediamenti industriali Nel comune non sono presenti insediamenti industriali e o unità produttive fonti diemissioni inquinanti. Le piccole unità artigianali presenti operano soprattutto nel settore dell’edilizia e nei settori ad essa connessi e dal punto di vista dell’inquinamento di aria ed acqua possono considerarsi basso emissive.

10.5.3. Traffico urbano ed extraurbano Il traffico veicolare che attraversa l’abitato di Borgoratto Mormorolo rappresenta la maggior fonte di inquinamento da Pm10, uno degli inquinanti più pericolosi per l’uomo. I punti di pericolosità sono quelli corrispondenti agli agglomerati siti sul l tracciato stradale della provinciale n. 203 che è strada d’impianto per gli insediamenti residenziali comunali. Il traffico veicolare su di essa comprende il transito interno ed extracomunale con presenza anche di mezzi pesanti che rappresentano la maggior fonte di rischio.

10.5.4. Impianti di riscaldamento Gli impianti di riscaldamento costituiscono un’altra importante fonte di inquinamento ambientale. Il loro cattivo funzionamento può comportare un notevole dispendio energetico ed economico. Il diffondersi del metano (che, a parte gli ossidi di azoto, non emette praticamente altri inquinanti) e il rafforzamento delle politiche di controllo sugli impianti in esercizio da parte delle Autorità istituzionali (Province e Comuni) hanno portato a marcati miglioramenti, anche se molto ancora rimane da fare.

10.5.5. Particolato atmosferico Il particolato atmosferico, indicato con il termine di particolato totale sospeso (PTS), è un inquinante la cui origine è molto diversificata derivando dall’erosione del suolo e degli edifici, dall’attività umana (agricoltura, edilizia, industrie), dai processi di combustione (impianti di riscaldamento e traffico autoveicolare) e da reazioni chimiche di processi gassosi. E’ stato dimostrato da vari studi che il particolato PM10 origina soprattutto dalla combustione, permane nell’aria qualche giorno e la sua concentrazione viene abbattuta solo per dilavamento da parte della pioggia. Non è stato possibile avere indicazioni sulla concentrazione di particolato nell’ambito comunale.

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11 INDIRIZZI DI PIANO 11.1. Premessa Il Documento i Piano ha fissato gli elementi essenziali dell’assetto territoriale e gli indirizzi per lo sviluppo delle sue componenti ambientali, sociali ed economiche nel rispetto dei limiti derivanti dagli atti di programmazione sovraordinata in coerenza con i contenuti del programma regionale di sviluppo e della propria programmazione generale e di settore. Le scelte sono state indirizzate verso l’assoluto contenimento degli impatti derivati dall’attuazione del Piano promuovendo azioni di rispetto e di salvaguardia del patrimonio ambientale.

11.2 La Tutela del Paesaggio. Il Piano orienta le scelte verso la salvaguardia dei residui caratteri di naturalità e dei valori paesaggistici correlati alla struttura insediativa e agricola tradizionale, con specifico riferimento alle opportunità di valorizzazione delle potenzialità del territorio in termini di nuove forme di turismo sostenibile e di riqualificazione delle situazioni di degrado. Nella tavola delle Previsioni di Piano sono state individuate le aree da tutelare e quelle oggetto di particolare attenzione sotto il profilo ambientale. Sono inoltre state salvaguardate le “connessioni ambientali” tra il territorio urbanizzato e l’ambiente naturale conferendo alle aree agricole tra l’abitato e la zona agricola produttiva la funzione di “aree cuscinetto tra gli insediamenti residenziali e l’ambiente naturale”. Gli indirizzi di Piano sono volti a promuovere, sostenere e incentivare la conservazione della cultura e delle tradizioni locali “che afferiscono l’ambito naturalistico” con la valorizzazione degli spazi verdi e dei percorsi panoramici.

11.3 Individuazione e tutela dei centri e nuclei storici.

L’attenzione alle componenti urbane ed edilizie di antica formazione ha portato ad assegnare maggiore responsabilità al ruolo pianificatorio comunale in termini di strategie integrate di recupero e valorizzazione del patrimonio esistente. Sono stati circoscritti gli ambiti di antica formazione (Nuclei di antica formazione - NAF) riportando la perimetrazione degli insediamenti rilevati nelle tavole IGM di prima levatura, modificando ed estendendo la perimetrazione attuata dal PRG vigente. Tali perimetrazioni hanno riguardato sia il capoluogo che ambiti esterni ad esso rappresentati prevalentemente da insediamenti rurali con permanenti caratteri storico-ambientali

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Sono stati riconosciute inoltre preesistenze edilizie risalenti all’epoca tardo medioevale situate in località Mormorolo (complesso parrocchiale) nelle Frazioni Zebedo, Cà Facchini e Boiolo (edifici fortificati ) Per tali emergenze di carattere storico ambientale sono state indicati specifici interventi volti al recupero e valorizzazione dell’esistente nel rispetto dei caratteri tipologici e delle particolarità storico architettoniche

11.4. Risposte al fabbisogno per insediamenti residenziali 11.4.1. Verifica delle esigenze In funzione di una ottimale valutazione delle esigenze edificatorie della popolazione, i cittadini sono stati chiamati ad esporre proposte e richieste in merito agli indirizzi ed alle scelte di piano. Le istanze sono state valutate e in massima parte condivise dall’Amministrazione. Si è trattato in genere di richieste di modifiche in ampliamento o riduzione di aree edificabili già definite dal PRG vigente a cui le previsioni del Documento di Piano in linea di massima si conformano.. La tabella allegata al presente D.p.P. riassume le istanze pervenute e il parere espresso su di esse.

COMUNE DI BORGORATTO MORMOROLO (Pavia)

PGT - RICHIESTE D'INSERIMENTO

Data da a Richiedente Località Riferimenti catastalli presentazione zona n. zona P.R.G. P.G.T. 1 14.06.2008 ORTHBAND MARINA Loc. Boiolo F.10 mapp. N. 44 e 46 E B

2 23.06.2008 TAVERNATI ENRICA CAPOLUOGO F.12 mapp. 235 C E2

3 24.06.2008 ALIDA BUTTARELLI Boiolo F.11 mapp.125 E B

4 28.06.2008 MENNI MAURO F.15 mapp. 406 E B1 5 28.06.2008 PATRUNO PASQUALE F.15 mapp. 406 TRENZANI ALESSANDRA F.15 mapp. 406

6 23.07.2008 DE FILIPPI FRANCA Cà Bernocchi F.15 mapp. 125,126, B E F13 mapp. 105 C E

7 30.7.2008 ROSANNA SCROLLINI Loc.Braglia F.13 mapp. 368 E B2

F.15 mapp. 258, 863, 8 31.07.2008 ALDO SETTI Via Roma 52 864, 1110, 1112, 1114 F E Via Roma 17 F.15 mapp. 167 E 168 F E

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F.13 mapp. 505, 503, 9 31.07.2008 ROSANNA SCROLLINI Loc.Braglia 501 E B2

F. 15 mapp.254, 10 31.07.2008 NONNA MARIA ROSA 341,790,794 E B2?

Strada delle 11 01.08.2008 NONNA ANTONELLA Bestie F. 15 mapp. 203 E B Strada Lanternone F. 15 mapp.836 E B?

12 20.08.2008 DEL SAL VALERIO F. 15 MAPP. 772, 773 E B

F.15 mapp. 10, 11, 105, 13 21.07.2009 SAVIOTTI CARLO 106, 123, 124, B E SAVIOTTI FLAVIO F. 15 mapp. 690, 55 F E

14 07.11.2009 DANIELA ZANELLINI F. 15 mapp. 858, 855 E B

F.15 mapp. 908, 907, 15 28.12.2009 ALDO SETTI 345, 347 F B F.15 mapp. 1217 F B

16 28.12.2009 ALDO SETTI Via Roma 52 F.15 mapp. 258, 863, 864, 1110, 1112, 1114 F B Via Roma 17 F.15 mapp. 167 E 168 F B

F.11 mapp.499, 70, 68, 498, 66, 496, 71, 500, 497, 56, 263, 264, 275, 17 15.02.2011 TANIA STEFANO Conco 111, 110,109, 143, 142, 76, 141, 77, 246, 493, 494, 492, 54, 308 E B2

18 02.03.2011 REPOSSI VITTORIO Boiolo F.10 mapp. 342 F B

19 26.03.2011 PATRIZIA PINOTTI Casa Facchini F. E B

11.4.2. Definizione degli ambiti a destinazione residenziale

Il territorio urbanizzato è stato suddiviso in ambiti omogenei definiti come tessuti urbani consolidati. Tali ambiti si caratterizzano per una predominante organizzazione territoriale ed urbanistico edilizia che è stata funzionale al loro sviluppo storico e morfologico. La loro conformazione è riportata negli elaborati grafici che costituiscono parte integrante del DdP , redatti in scala 1:5.00 e 1:2.000. In tale contesto sono stati definiti:

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- NUCLEI DI ANTICA FORMAZIONE quelle parti di territorio che assumono rilevanza per il permanere in essi di riferimenti di valore storico, tipologico, strutturale ed etico atti ad identificarli come nuclei originari del comune. La delimitazione comprende gli insediamenti rilevati nella prima levata IGM del 1868. Tali ambiti, corrispondenti alla parte più antica del capoluogo e di alcuni nuclei sparsi, costituiscono nel complesso agglomerati urbani di particolare pregio non sempre per emergenti caratteri architettonici degli edifici, quanto per le caratteristiche di continuità del tessuto edilizio e la costanza tipologica delle scelte distributive, formali e strutturali degli elementi che lo compongono. Le aree e immobili in oggetto sono attualmente destinati alla residenza e alle attività ad essa compatibili, in particolare quelle connesse con lo svolgimento delle pratiche agricole. Obiettivo delle norme che li riguardano è quello di salvaguardare e valorizzare la qualità ambientale e di consentire, nel rispetto delle caratteristiche tipologiche, il recupero, il risanamento delle unità edilizie già esistenti senza che ciò comporti in genere un aumento della potenzialità insediativa residenziale. -AMBITI DI RIQUALIFICAZIONE DEL TESSUTO EDILIZIO che comprendono aree su cui insistono agglomerati edilizi composti da costruzioni a destinazione mista residenziale ed agricola, a servizio dell’attività primaria ormai dismessa o svolta in forma part-time. Le norme sono volte favorire il mantenimento del presidio umano promuovendo il recupero dei fabbricati abbandonati al fine di arginare il degrado edilizio a cui queste aree sembrano inevitabilmente destinate. Gli interventi devono tendere, compatibilmente con le condizioni statiche degli edifici, al recupero dell’esistente privilegiando il mantenimento degli elementi tipologici e d’impianto dei fabbricati e del tessuto esistente,

-AMBITI PREVALENTEMENTE RESIDENZIALI con lotti inedificati interclusi e fabbricati agricoli, comprendono le aree dell’abitato di Borgoratto Mormorolo e delle frazioni esterne ai nuclei di antica formazione. Il tessuto prevalente è di tipo lineare e si dispone lungo il percorso urbano della strada provinciale, ed è composto in prevalenza da edifici a blocco o da insediamenti di matrice rurale spesso oggetto di interventi di trasformazione. Obiettivo delle norme è quelli di promuovere la riqualificazione della qualità dell’edificato orientando gli interventi verso la valorizzazione dell’esistente con interventi di ristrutturazione o la saturazione delle aree libere. Non sono previsti aumenti delle superfici e delle capacità residenziali rispetto alle precedenti quantificazioni del PRG. e l’'edificazione è volta verso i lotti inedificati, l'ampliamento e la sostituzione edilizia degli edifici esistenti regolata dal rispetto degli indici 89

INSEDIMENTI A SISTEMA AGRO INSEDIAMENTI PREVALENTEMENTE RESIDENZIALI DESTINAZIONE SISTEMA DEI SERVIZI FORESTALE PRODUTTIVA AMBITO DI AMBITI A VERDE DI CONSOLIDAME VERDE CONNESSIONE AMBITI DI AMBITI AMBITI DI AMBITI DI AMBITI NTO DEI AMBITI DI URBANO DI TRA AMBIENTE ANTICA RESIDENZIALI RIQUALIFICAZIO TRASFORMAZI PRODUTTIVI CARATTERI INTERESSE SALVAGUARDI EDIFICATO E LOCALITA' FORMAZIONE CONSOLIDATI NE ONE RESID. CONSOLIDATI NATURALISTICI PUBBLICO A RURALE MQ. MQ. MQ. MQ. MQ. MQ. MQ. MQ. MQ. 8.289.223 Ca'BUTTINI 1.651 BOIOLO 1 3.473 1.723 338 4.694 2 3.895 1394,5 3 2.720 1118 4 1.105 1345,4 5 4.834 6 3.269 7 846 8 2.970 9 2.404 10 2.682 11 1.043 GABBIONE 1 3.134 1.068 170 2 2.696 2.203 3 1.079 1.148 4 2.099 5 1.148 6 2.278 CA'BERNOCCHI 1 8.650 1.086 391 2 7.148 399 3 2.859 498 4 2.210 545 5 769 CA' FACCHINI 1 557 910 1.844 100 2 1.169 1.555 3 1.120 4 798 BRAGLIA 1 10.957 2.791 370 2 2.422 319 3 6.970 4 6.536 5 4.584 6 4.958 7 3.967 8 2.793 ZEBEDO 1 512 902 1.127 263 2 570 509 477 3 2.023 1.117 4 558 5 2.678 CAPPELLETTA 1 819 2.027 1.551 2 1.490 3 6.512 4 1.560 5 2.044 CAPOLUOGO 1 1.544 1.924 2.829 1.638 1.331 9.753 2 2.097 3.703 1.641 1.725 3 2.602 2.492 4.181 4 3.958 1.683 5 3.414 482 6 2.707 7 1.416 8 2.734 9 2.580 10 2.364 11 1.700 12 1.377 FEMMINIGO 1 1.089 2.427 154 2 1.052 3 1.053 LOC.CHIESA 1 12.191 12.032 1.248 18.830 2 1.943 2.811 3 3.808 12.022 4 6.935 INVERIAGHI 1 5.845 1.956 2 663 1.971 3 1.943 2.420 4 5.525 ILLIBARDI 1 849 1.780 2 1.185 3 1.928 CONCO 1 3.630 1.019 14.467 171.128 70.165 3.630 1.551 8.289.223 36.533 8.661 28.583

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11.5. Potenzialità edificatorie residenziali (lotti liberi ed Ambito di Trasformazione) Gli orientamenti Documento di Piano sono volti alla salvaguardia del territorio anche mediante il contenimento dell’uso del suolo a scopo edificatorio. Le previsioni tengono conto delle previsioni del PRG vigente e della presenza di circa 46.000 mq di aree libere intercluse o marginali al tessuto urbano esistente. Individua inoltre un Ambito di trasformazione in località circa 6.500 mq. di cui si allega scheda descrittiva.

COMUNE DI BORGORATTO MORMOROLO

CALCOLO DELLA CAPACITA' INSEDIATIVA TEORICA Superficie ambiti e popolazione presente ed insediabile AMBITI DI PIANO SUPERFICIE FOND ABITANTI ABITANTI ABITANTI PRESENTI INSEDIABILI TOTALI

N.A.F 14.467,00 48,00 15,00 63,00 A.P.R 171.128,00 185,00 420,00 605,00 A.RQ.R 70.165,00 108,00 30,00 138,00 A.T.R. 3.630,00 22,00 22,00 Ambiti per ins. produttivi 1.551,00 Aree Verde Priv. 8.291,00 Verde di connessione 28.583,00 Aree agricole generiche 6.507.967,00 101,00 10,00 111,00 Aree di Cons.C.Natur 8.289.223,00 Boschi 868.000,00 Servizi 36.534,00 Infrastrutture ed impianti 30.461,00

Superficie totale 16.030.000,00 442,00 497,00 939,00

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11.6. Turismo Il territorio è interessato dal Sistema turistico Lombardo e deve tendere ad un'offerta incentrata soprattutto sull’integrazione tra differenti tipologie di turismo anche al fine della sua destagionalizzazione. L’attrattiva turistica, già potenzialmente attivata da iniziative di interesse sovralocale miranti alla valorizzazione della rete ambientale intercomunale indicata dal PLIS ella Comunità Montana dell’Olprepo Pavese presenta iniziative di crescita soprattutto in funzione dello sviluppo delle professionalità degli operatori nel settore dell’agriturismo. L’ offerta di idonee infrastrutture turistico ricettive e di luoghi di incontro e valorizzazione delle risorse storico culturali del comune deve essere l’obiettivo per la promozione dell’attività turistica. Il Documento di Piano in tal senso indirizza verso il recupero funzionale degli edifici agricoli dismessi per una loro riqualificazione anche nell’ambito della funzione turistica. Il riconoscimento dei luoghi di notevole interesse per la promozione turistica si incentrano essenzialmente sul sistema delle aree di conservazione dei caratteri di naturalità In tale ambito il mantenimento ed il recupero dello standard di naturalità è essenziale non solo per la conservazione delle emergenze naturalistiche residue, ma anche per un’armoniosa integrazione tra gli elementi del paesaggio, per la sua fruizione, per il coinvolgimento diretto degli agricoltori nel riconoscimento del loro ruolo sociale, ed ha come obiettivo la riaffermazione di una identità collettiva comune alle realtà del territorio collinare. L’ambito di Costa Pelata per la sua funzione vedutistica e di collegamento intercomunale è oggetto si specifica normativa di salvaguardia. Per esso sono previsti interventi di sistemazione ambientale con punti attrezzati che lo rendano idoneo alla funzione di percorso ippo-ciclo-pedonale atto ad incrementare la fruizione del patrimonio ambientale, e storico-architettonico e per valorizzare la cultura, le tradizioni locali.

11.7. Sistema produttivo Per mantenere ed incentivare la permanenza della popolazione più giovane è necessario sviluppare condizioni socioeconomiche tali da garantire livelli di benessere, soprattutto in termini di presenza di servizi. Una particolare attenzione va oggi riservata verso esperienze nel settore agroalimentare, che si appoggia alle produzioni agricole locali e allo sviluppo delle attività inerenti al settore dell’agriturismo.

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Lo sviluppo del settore artigianale è stato oggetto di studio che ha portato all’incremento delle potenzialità di sviluppo delle attività già esistenti e alla incentivazione di strutture a basso impatto ambientale. Il settore commerciale non ha ancora acquistato un suo equilibrio in rapporto alla richiesta locale. In relazione alla realtà dei luoghi e della utenza si auspica lo sviluppo di piccoli punti vendita al dettaglio svolta soprattutto in funzione di una commercializzazione di prodotti della produzione biologica locale. E’ comunque consentita la commercializzazione a chiunque acquisti merce per nome e conto proprio e la rivenda direttamente al consumatore finale. Sono consentiti i punti di vendita all’ingrosso per somministrazione di alimenti e bevande che comprende la vendita per il consumo sul posto di alimenti e bevande ad acquirenti che consumano i prodotti nei locali dell’esercizio pubblico o in un’area appositamente attrezzata ed aperta al pubblico ed Impianti di distribuzione del carburante per autotrazione in forma di complesso commerciale unitario in cui sono presenti una o più colonnine di erogazione ed i servizi e i locali per le attività economiche accessorie ammesse. Gli insediamenti previsti hanno la forma di  Esercizi di vicinato: esercizi aventi superficie di vendita non superiore a 150mq.  Strutture di vendita medio - piccole (MpSV): esercizi aventi superficie di vendita compresa tra i 150 mq. e i 250 mq;

11.8. Salvaguardia del territorio agricolo e della rete del verde Il riconoscimento dei caratteri del territorio agricolo e della rete del verde , con la promozione di forme sostenibili di fruizione del territorio è stato il tema dominante nelle scelte di pianificazione per il territorio extraurbano. Il territorio agricolo è stato suddiviso in: - Aree agricole normali - Aree agricole soggette a tutela (comprendono le aree a bosco e quelle comprese nell’ambito di conservazione dei caratteri naturalistici) - Aree agricole di mitigazione ed integrazione tra il sistema urbano e rurale

11.9. Il riconoscimento e la tutela della viabilità storica e d’interesse paesaggistico. Il riconoscimento della viabilità storica e d’interesse paesaggistico implica specifiche azioni per la riqualificazione e la promozione della viabilità soprattutto in funzione del mantenimento dei caratteri di interesse panoramico e della fruizione. 93

Tali azioni da attuare comprendono anche la manutenzione, la sistemazione delle pavimentazioni ed il controllo della cartellonistica stradale. Ci si è in particolare riferiti alle priorità di salvaguardia e preservazione ambientale e paesaggistica definite dalle disposizioni del D. Lgs. 42/2004 e della l.r. 12/2005.

11.10. Valorizzazione del sistema idrografico naturale ed artificiale. E’ stata riconosciuta la rilevanza paesaggistica del sistema Idrografico composto dalle aste dei torrenti principali e del sistema dei rii e fossi individuando gli scenari naturali e quelli legati all’organizzazione agraria. Il loro mantenimento è funzionale sia all’attività agricola che alla salvaguardia ambientale.

11.11. Vincolo idrogeologico Il vincolo idrogeologico riguarda le aree a bosco ed il territorio compreso entro i 150 metri dall’argine dei torrenti Ghiaie e Coppa e dove è previsto che si applichino specifiche azioni di salvaguardia in merito alla tutela e valorizzazione del sistema come previsto dallo Studio del Reticolo Minore redatto da Comune. Nell’area golenale vengono di fatto escluse trasformazioni urbanistiche ed edilizie. Per tutti gli interventi di sistemazione idrogeologica si indica quale documento di indirizzo il “ Quaderno delle opere tipo”, di Ingegneria Naturalistica approvato con dgr 48470 del 29.02.2000 pubblicato sul Burl 9 maggio 2000, n 19 S.S.

11.12. . Tutela paesaggistica ai sensi del D. Lgs. 42/2004 Comprende tutta la zona golenale del PO e per esso il piano prevede:  La salvaguardia degli ambiti naturali di maggior pregio e la tutela della biodiversità  La rinaturalizzazione dell’ecosistema dei corsi d’acqua  L’approfondimento della conoscenza dei luoghi  Lo studio, il monitoraggio e la tutela dell’ecosistema fluviale  La valorizzazione del paesaggio agricolo  La creazione di una rete di percorsi verdi di carattere pedonale ed equestre, integrati in un più ampio sistema di percorsi a carattere interregionale, la definizione di itinerari a tema, punti informativi attrezzati, punti di sosta e osservazione della natura.  Individuazione di percorsi per la fruizione controllata delle zone di valore ambientale  La pianificazione ed il controllo delle attività venatoria, della pesca e della raccolta dei prodotti selvatici vegetali  La promozione di progetti di riforestazione  L’incentivazione delle colture biologiche certificate

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11.13. Il reticolo idrico La preservazione del reticolo idrico passa attraverso la promozione di azioni di cooperazione a livello sovralocale e sovra settoriale, su obiettivi di tutela e valorizzazione paesaggistica condivisi. Vengono richiamati in tal senso i compiti di cooperazione degli agricoltori per il mantenimento e la manutenzione dei fossi. L’articolazione normativa fa riferimento anche a quanto stabilito dal regolamento Comunale di Polizia Idraulica e allo Studio sul Reticolo minore promosso dal Comune. Per tutti gli interventi di sistemazione idrogeologica si indica quale documento di indirizzo il “ Quaderno delle opere tipo”, di Ingegneria Naturalistica approvato con dgr 48470 del 29.02.2000 pubblicato sul Burl 9 maggio 2000, n 19 S.S.

11.14. La rete verde La rete verde è riconosciuta quale strumento e sistema di riqualificazione paesaggistica del territorio. Essa risulta legata all’idrografia e all’assetto morfologico e riveste elevate potenzialità per la fruizione del paesaggio e la tutela della biodiversità. Le scelte sono orientate alla salvaguardia ed alla ricomposizione del paesaggio rurale e alla ridefinizione dei rapporti tra aree urbane e territorio agricolo anche mediante la formazione di aree di mitigazione ed integrazione tra i sistemi urbano e rurale.

11.15. La rete dei luoghi di percezione e osservazione del paesaggio. E’ stato riconosciuto il ruolo di rilevanza ambientale del crinale di Costa Pelata ed il percorso panoramico che corre su di esso. Per tali emergenze di valore sovra comunale sono stati definiti indirizzi di potenziamento e salvaguardia nel rispetto delle scelte operate dai comuni limitrofi ed in accordo con le prescrizioni a livello sovraordinato ( PTCP, PTPR, PPR)

11.16. La definizione di indirizzi di salvaguardia del territorio agricolo. Il Documento di Piano afferma la necessità di governare le trasformazioni in atto per contenere i processi di forte razionalizzazione colturale da un lato e di abbandono dall’altro. L’obiettivo è quello di promuovere la tutela del paesaggio agrario e la ricomposizione dei tessuti maggiormente destrutturati.

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Sono stati indicati indirizzi per una maggiore attenzione paesaggistica in sede di progettazione edilizia al fine di elevare la qualità degli interventi in funzione di una integrazione con paesaggio e delle tipologie che caratterizzano l’ambiente costruito. E’ stato promosso in particolare il miglioramento ed il riuso del patrimonio edilizio esistente nel rispetto delle preesistenze ed al fine di minimizzare l’uso del suolo. L’attività di progettazione degli interventi edilizi dovrà inserirsi nel contesto ambientale privilegiando tipologie edilizie e materiali tradizionali e promuovendo la qualificazione energetica degli edifici. Le indicazioni riguardano sia il tessuto urbano che gli interventi sul tessuto rurale. L’analisi del patrimonio edilizio comunale ha posto in evidenza il degrado e l’abbandono di molti edifici rustici spesso all’interno dei principali agglomerati agricoli. Per consentire la rivitalizzazione dei luoghi ed assecondare un crescente interesse verso la valorizzazione delle preesistenze, tali agglomerati sono stati classificati come “ambiti di riqualificazione del tessuto edilizio esistente” e per essi sono stati indicati puntuali interventi finalizzati ad incentivare il miglioramento della qualità edilizia. Ciò è stato possibile applicando in tali aree la stessa metodologia di analisi utilizzata per il tessuto storico urbano. Sono stati infatti rilevati in dettaglio lo stato di conservazione, la qualità e tipologia dei fabbricati al fine di indicare per ciascuno di essi puntuali interventi edificatori. La metodologia è stata funzionale anche per individuare e definire gli interventi di riqualificazione del paesaggio costruito ed assicurare il rispetto per le attività produttive agricole presenti e compatibili con la residenza.

11.17 . MOBILITÀ E INFRASTRUTTURE VIARIE

11.17.1. Interventi di miglioramento della viabilità E’ evidente la necessità di individuare interventi che permettano di ridurre i punti di criticità del tracciato della SP 203 ed anche il carico di mezzi, soprattutto traffico pesante, che interessano le aree abitate. L’obietto può essere raggiunto mediante la formazione di un raccordo stradale che bypassi l’abitato della frazione Gabbione. Si prevede la realizzazione di un nuovo raccordo viario alternativo alla curva pericolosa esistente. Il nuovo tracciato stradale si adegua all’andamento morfologico dell’area attraversata e mantiene il più possibile l’integrità delle particelle dei fondi agricoli che lambisce. 96

Il percorso ha una lunghezza di circa 250 m. Per gli altri punti possono essere attuate opere di allargamento e razionalizzazione del tracciato insieme alla messi in opera di presidi per la sicurezza ed il miglioramento della visibilità.

11.17.2. Percorsi Urbani Il Piano definisce i caratteri dell’assetto viario urbano e promuove il miglioramento delle condizioni d’uso delle infrastrutture in funzione della sicurezza stradale

All’interno delle aree urbane e’ auspicata una adeguata ripavimentazione dei percorsi insieme all’implementazione delle attrezzature di arredo urbano ed al completamento dei marciapiedi.

11.17.3 Viabilità minore Il Documento di Piano prevede di valorizzare la rete locale di percorsi favorendo la promozione dell’uso ciclabile e pedonale con adeguamento della pavimentazione e formazione di aree di sosta attrezzate. L’obiettivo è quello di consentire una migliore penetrazione il territorio per una migliore conoscenza e fruizione dei caratteri ambientali e paesaggistici che lo caratterizzano. L’attenzione è volta alla viabilità minore che collega il capoluogo con gli insediamenti sparsi ed in particolare alla qualificazione dell’asse viario che corre sul crinale. Questo riveste una importante funzione anche in relazione alle azioni della possibile cooperazione a livello sovralocale in accordo con il PLIS della CMO e sovra settoriale su obiettivi di tutela e valorizzazione paesaggistica condivisi

11.17.4. Servizi a rete Per tutti gli interventi che riguardano le infrastrutture tecnologiche a rete e la viabilità il PTR rimanda alle raccomandazioni e alle indicazioni contenute nei piani di sistema: l° - Infrastrutture a rete 2° - Tracciati base paesistici.

11.18.. VERIFICA DELLE CONDIZIONI DEI SERVIZI ED IMPLEMENTAZIONE DELLE INFRASTRUTTURE La disponibilità di servizi adeguati è considerato un indice di qualità del territorio. Il tale contesto il Piano indirizza le scelte soprattutto verso la riqualificazione delle aree per servizi già definite dal PRG attualmente vigente al fine di dotare il comune di infrastrutture adeguate. Alle aree già definite aggiunge alcune superfici da destinare a spazi pubblici e parcheggi nelle zone periferiche del capoluogo sprovviste di tali servizi. 97

Le nuove aree ammontano a circa 1.500 mq. distribuiti nelle frazioni Il Piano riconferma il potenziamento dell’ambito sportivo posto in località Mormorolo che è un centro di interesse ed aggregazione giovanile anche a livello extracomunale.

12- OBIETTIVI DI SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE

12.1. Miglioramento della Qualità della Vita La ridotta dimensione urbana e l’ambiente naturale possono essere punti di forza per la permanenza della popolazione ma il relativo decentramento rispetto al capoluogo provinciale, non permettono la capillarità di tutti i servizi Si rileva infatti una certa difficoltà ad accedere in tempi ragionevoli ai servizi localizzati nei centri maggiori e ciò contribuisce a disincentivare la permanenza della popolazione sul territorio favorendo l’allontanamento della popolazione più giovane. Le previsioni di Piano sono volte al miglioramento della qualità della vita mediante azioni di riqualificazione dell’esistente, potenziamento delle infrastrutture e dei servizi, e a promuovere la qualità ambientale nel rispetto e valorizzazione delle vocazioni produttive del territorio.

12.2. Promozione delle occasioni di Incontro e Sviluppo Le politiche per la promozione delle attività socio culturali, ricreative e sportive sono un obiettivo perseguito dal PGT anche attraverso l’adeguamento degli spazi aggregativi comunali. Il potenziamento delle infrastrutture pubbliche può favorire una più attiva partecipazione della popolazione e la permanenza delle giovani generazioni. La sala polifunzionale, l’area attrezzata in località Braglia insieme al il centro sportivo ricreativo di Mormorolo rappresentano oggi i principali punti di riferimento per la promozione delle occasioni di incontro. La valorizzazione delle strutture alla funzione di polarità comunale richiede interventi di sistemazione e di adeguamento alle ottimali condizioni d’uso con potenziamento degli impianti. In particolare si ipotizzano azioni di riqualificazione della sala polifunzionale, la sistemazione dell’area polifunzionale in località Braglia con opere di nuova pavimentazione, di arredo urbano con incremento del verde e la razionalizzazione dei parcheggi. Si auspica inoltre la valorizzazione del polo sportivo con potenziamento degli impianti, degli spazi turistico ricreativi e del verde pubblico. 98

12 .3. RIDUZIONE DEL RISCHIO AMBIENTALE

12.3.1. Riduzione delle fonti d’inquinamento Nell’ottica della riduzione dei fattori d’inquinamento il Piano promuove obiettivi di sostenibilità ambientale che devono partire da una maggior sensibilizzazione della popolazione. Attraverso una maggior consapevolezza degli effetti degli inquinanti sulla salute umana e sull’ambiente deve essere veicolato l’interesse verso l’utilizzo di tutte le misure utili per combattere l'inquinamento e promosso il ricorso alle migliori tecniche disponibili per ridurre il carico di sostanze nocive nell’ambiente Il Documento di Piano prevede tal fine :  interventi di tipo infrastrutturale per migliorare la viabilità di attraversamento del centro abitato  la promozione della mobilità pedonale e ciclabile con definizione di percorsi sicuri per il collegamento al paese e i servizi burocratici  lo sviluppo dell’uso dei servizi informatizzati già attivi nel comune per l’accessibilità ai servizi al cittadino.  L’installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili  Potenziamento della rete fognaria e dei sistemi di depurazione locali per le case e cascine sparse anche con utilizzo di fitodepurazione  Corretta gestione dei reflui dalle lavorazioni agricole promuovendone l’utilizzo come fonte per la produzione di energia da biomassa. Inoltre auspica la promozione di:  Interventi volti a notificare nuovi stili di vita (campagne di informazione e sensibilizzazione della popolazione)  Campagne per la Riduzione della produzione rifiuti ed il recupero e riciclaggio delle sostanze emesse  Campagne volte a promuovere l’uso corretto delle risorse idriche (campagne di informazione e sensibilizzazione della popolazione)  Campagne volti a promuovere un più consapevole uso dei fertilizzanti e diserbanti in agricoltura(campagne di informazione e sensibilizzazione della popolazione)

12.3.2 Aria e Fattori Climatici La riduzione del traffico veicolare nei centri abitati e la diffusione di impianti ad energia da fonti alternative con progressiva riconversione degli impianti di riscaldamento tradizionali consentirà la diminuzione di valori di Pm10 e di e di polveri sottili. Si auspica la collocazione di punti di monitoraggio prossimi al territorio comunale e tali da indicare in maniera specifica i valori delle concentrazioni di inquinanti nell’aria 99

12.3.3. Acqua La tutela del sistema idrico passa attraverso la diminuzione del carico inquinante sui corsi d’acqua superficiali derivante dagli scarichi fognari non ancora collettati e la sensibilizzazione degli operatori agricoli edotti della presenza di un acquifero facilmente compromesso dall’abuso di fertilizzanti di e diserbanti. Per evitare l’inquinamento della falda da liquami è necessario completare la rete fognaria collettando gli scarichi delle frazioni. La difficoltà di conferimento al depuratore esistente richiede di introdurre sistemi di depurazione mediante fitodepurazione.

12.3.4. Inquinamento Acustico La riduzione del traffico veicolare all’interno dei centri urbani diminuisce sostanzialmente il disturbo per la popolazione. L’adeguamento a quanto prescritto dal Piano di Azzonamento Acustico (PRA) comunale allegato al PGT assicura, in rapporto ai vari ambiti, il rispetto dei valori di attenzione che garantiscono la protezione della salute umana e dell’ambiente (art.2 legge 447/1995).

12.3.5. Inquinamento Elettromagnetico La norma tecnica (DPCM 28/09/95) privilegia il contenimento dell’intensità dei campi, mentre non impone il rispetto delle distanze di sicurezza Fatte salve le preesistenze il PGT conferma nei nuovi interventi il rispetto delle distanze minime tra i conduttori delle linee elettriche e i fabbricati adibiti a permanenza prolungata:

380 kV 220 kV 132 kV 28 m 18 m 10 m

La Regione Lombardia non dispone di normativa regionale relativa agli elettrodotti. Si auspica la localizzazione di punti di misura dei valori delle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti in punti significativi per il contesto comunale.

12.3.6. Rifiuti Il comune di Borgoratto Mormorolo è dotato di un buon servizio di raccolta rifiuti e la popolazione è sensibilizzata alla raccolta differenziata. Un ulteriore paso verso il rispetto ambientale sarà dato dalla promozione di campagna per la Riduzione della produzione rifiuti ed il recupero e riciclaggio delle sostanze emesse.

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13. SINTESI degli OBIETTIVI E delle SCELTE

Per gli ambiti e le aree di seguito elencate PGT prevede azioni mirate alla salvaguardia e alla mitigazione degli impatti.

13.1 Contesto Urbano Nuclei di Antica Formazione . Tutela delle emergenze architettoniche e delle unità edilizie di più antica formazione – . Rafforzamento dei caratteri del paesaggio urbano mediante il miglioramento della qualità degli interventi sugli edifici. . Promozione degli interventi di riqualificazione e ricucitura del tessuto urbano . Rivitalizzazione e sostegno della funzione commerciale . Riqualificazione dei servizi esistenti . Promozione, sostegno e salvaguardia della cultura e delle tradizioni locali in ambito storico, sociale ed ambientale . Riduzione del carico viario . Incentivazione e promozione della viabilità pedonale e ciclabile . Riduzione dell’inquinamento Tessuto urbano consolidato . Riorganizzazione attuativa del tessuto urbano da porre in continuità fisica con la maglia urbana esistente. . Rafforzamento dei caratteri del paesaggio urbano mediante il miglioramento della qualità estetica degli edifici. . Ricomposizione delle marginature del tessuto edilizio con riduzione di episodi di frammentazione e discontinuità edificatoria. . Individuazione dei temi per lo sviluppo dei nuclei frazionali e delle cascine in connessione anche ad una possibile conversione alla funzione residenziale di parte degli insediamenti produttivi dismessi . Contenimento del consumo di suolo . Riconferma sostanziale delle previsioni di crescita del PRG vigente . Verifica dell’adeguatezza della rete infrastrutturale . Rivitalizzazione e sostegno della funzione commerciale . Riqualificazione dei servizi esistenti . Promozione, sostegno e salvaguardia della cultura e delle tradizioni locali in ambito storico, sociale ed ambientale

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. Riduzione del carico viario . Riduzione dell’inquinamento

Aree ad Uso Produttivo . Rafforzamento delle aree produttive esistenti . Incentivazione delle azioni di risparmio energetico con utilizzo di energia da fonti rinnovabili . Rafforzamento dei caratteri ambientali mediante il miglioramento della qualità estetica degli edifici . . Riduzione inquinamento . Contenimento del consumo di suolo . Azioni di mitigazione e compensazione degli interventi

Aree a Destinazione Commerciale . Promozione e salvaguardia del piccolo commercio (esercizi di vicinato) . Incentivazione della commercializzazione della produzione del settore agroalimentare locale . Recepimento dei contenuti del programma Triennale per lo Sviluppo del Settore Commerciale . Rispondenza delle scelte agli indirizzi di politica territoriale regionale - Contenimento del consumo del suolo; - Promozione dei livelli di accessibilità e miglioramento della dotazione dei servizi,

13.2. .Contesto Extraurbano . Aree agricole produttive . Valorizzazione e tutela del patrimonio agricolo produttivo . Recepimento dei vincoli di natura ambientale e paesaggistica . Valorizzazione degli insediamenti sparsi con recupero dei fabbricati esistenti e promozione di attività agrituristiche . L’incentivazione delle colture biologiche certificate . Coinvolgimento operatori per la riduzione di uso di sostanze inquinanti in agricoltura . Riduzione consumo risorse idriche

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13.3 Ambiti di Valenza Ambientale e paesaggistica

Ambiti di Valenza Ambientale . Tutela del paesaggio . La tutela di aree di valore storico ambientale e testimoniale. . Valorizzazione del sistema idrografico naturale ed artificiale . Tutela delle zone a vincolo idrogeologico- . Valorizzazione e protezione del reticolo idrografico . Tutela e rinaturalizzazione dell’ecosistema . La valorizzazione del paesaggio agricolo . Individuazione di percorsi pedonali protetti per la fruizione controllata delle zone di valore ambientale . Definizione degli indicatori di valutazione dello stato di conservazione ed evoluzione delle specie e degli habitat . Creazione di una rete di percorsi verdi di carattere pedonale, ciclabile ed equestre, integrati in un più ampio sistema di percorsi a carattere interregionale, la definizione di itinerari a tema, punti informativi attrezzati, punti di sosta e osservazione della natura. . Riconoscimento di ambiti per la difesa dell’ambiente e della fauna selvatica . La pianificazione ed il controllo delle attività venatoria, della pesca e della raccolta dei prodotti selvatici vegetali . La promozione di progetti di riforestazione . L’incentivazione delle colture biologiche certificate

13.4. Servizi ed Infrastrutture . Riqualificazione dei servizi esistenti con miglioramento delle condizioni d’uso . Eliminazione o mitigazione degli elementi di pericolosità stradale . Miglioramento della viabilità e promozione di azioni per la riduzione del traffico veicolare . Potenziamento dei marciapiedi e degli elementi per la sicurezza pedonale . Riqualificazione delle infrastrutture viarie a servizio dell’agricoltura . Individuazione di tracciati pedonali e ciclabili di collegamento con le frazioni e con le aree di valore paesistico . Protezione del sistema irriguo . Conservazione e tutela del patrimonio arboreo esistente

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14 MISURE E SCENARI ALTERNATIVI POSSIBILI RISPETTO ALLE SCELTE EFFETTUATE

14.1 Alternative di Piano

Il Piano come già descritto ha fondato la sua azione sui principi condivisi di sostenibilità ambientale che hanno portato alle definizione delle scelte orientate in particolare:  al rispetto delle indicazioni dei piani sovraordinati e di settore  al risparmio del consumo di suolo,  alla valorizzazione delle risorse esistenti attraverso il riconoscimento di componenti storiche ambientali del territorio fino ad oggi ignorate  al miglioramento della rete viaria in funzione di un alleggerimento del traffico urbano  alla salvaguardia del territorio agricolo  alla tutela delle zone di rilevanza ambientale  al potenziamento della rete fognaria anche con utilizzo di impianti di fitodepurazione  alla riqualificazione dei servizi esistenti per rispondere alle esigenze della popolazione  al risparmio energetico e la promozione dell’uso di energia da fonti rinnovabili  alla promozione di misure per la riduzione delle fonti d’inquinamento  alla promozione di una più specializzata raccolta dei rifiuti  alla salvaguardia del territorio nelle sue componenti paesaggistiche  alla promozione dello sviluppo socioeconomico del territorio e a tutto quanto esposto nel precedente paragrafo  al sostanziale rispetto delle previsioni del prg vigente Le alternative alle scelte operate possono indirizzarsi verso scelte che prevedono il potenziamento delle capacità di sviluppo edilizio con ampliamento delle aree di nuovo impianto. Ciò porterebbe ad un aumento del consumo di suolo e delle fondti d’inquinamento ambientale e non rientrerebbero nelle previsioni di incremento della popolazione.

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15 MONITORAGGIO

15.1. Misure di Monitoraggio Previste

Per assicurare il controllo degli impatti significativi sull'ambiente derivanti dall'attuazione del Piano e la verifica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati, sono state individuate le misure necessarie per la realizzazione e la gestione del monitoraggio così da individuare tempestivamente gli impatti negativi non prevedibili ed adottare le opportune misure correttive. Il monitoraggio e' demandato alle strutture comunali e al sistema delle Agenzie ambientali. Le modalità di svolgimento del monitoraggio, i risultati ottenuti e le misure correttive adottate sono adeguatamente rese note attraverso i siti web dell'autorità' competente e dell'autorità' procedente e delle Agenzie interessate. Le informazioni raccolte durante il monitoraggio saranno considerate nel caso di eventuali modifiche al piano o programma e comunque sempre incluse nel quadro conoscitivo dei successivi atti di pianificazione o programmazione.

15.2. Modalità e periodicità del monitoraggio Si prevedono due livelli di monitoraggio da sviluppare parallelamente:  Il monitoraggio ambientale che riguarda il rilievo dello stato e delle variabili relativi alle componenti ambientali  Il monitoraggio legato alla concretizzazione ed allo sviluppo degli obiettivi del PGTLa prima azione di monitoraggio verrà attuata a seguito dell’approvazione del PGT e le cadenze di raccolta dati (annuali, al 3 anno e poi ogni 2 anni, ecc.) verranno calcolate a partire da tale data.

PROGRAMMA DI MONITORAGGIO DEL PGT

FASI TEMPORALI Anni 1 2 3 4 5 MONITORAGGIO AMBIENTALE      MONITORAGGIO DI

STATO DEL PGT  

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16 TEMATICHE, INDICATORI E FONTI INFORMATIVE

TEMATICHE INDICATORI PROVENIENZA DOCUMENTI DI RIFERIMENTO DATI IL SISTEMA AMBIENTE Territorio e Miglioramento della qualità PTR regione PTPR qualità paesaggistica, aumento Comune, Arpa, PTCP – ARPA- ambientale rispetto e consapevolezza associazioni, Piano d’Ambito ottimale dei valori ambientali. dell’Autorità Dell’Ambito Territoriale Ottimale della Provincia di Pavia – Foto aeree acqua Riduzione dei consumi. Arpa, gestore PTUA - Efficienza impianti i servizi di fognatura PTCP –Relazioni ARPA- depurazione ed acquedotto, Relazione geologica Tutela delle risorse studi geologici aria Riduzione emissioni Regione, provincia, INEMAR - RSA Provincia di inquinanti Arpa Pavia 2004 RSA Regione Lombardia 2007 – foto aeree i fattori climatici Effetti sull’ambiente e Regione, provincia, PTR sull’uomo Arpa PTPR –PTCP- ARPA - foto aeree suolo Interventi di tutela da Comune Regione, UTC, PTR-PTPR-PTCP- ARPA processi di alterazione e provincia, Arpa Studio geologico- PAT- PSR - contaminazione. foto aeree Incremento e sviluppo pratiche agricole rispettose dell’ambiente. Verifica % superficie sottratta all’agricoltura. sottosuolo Qualità delle acque Regione, provincia, Studio geologico, ARPA Arpa flora e fauna Conservazione e sviluppo Regione, provincia, PTPR-PTCP – Arpa - foto aeree delle specie autoctone Arpa,

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SISTEMA ANTROPICO l’assetto Sviluppo e composizione Censimenti ISTAT- PTCP-PTSSC- Banca dati demografico e popolazione demografici, PTCP-comunale socio economico PTSSC-Indagini PGT la salute umana Qualità di vita ARPA, ASL Relazioni Arpa e Asl Patrimonio storico Condizioni, interventi di UTC, proprietà, Archivi storici – Banca dati culturale restauro, utilizzo Soprintendenza comunale Patrimonio Qualificazione urbana, UTC Documenti UTC – foto aree edilizio urbano Sviluppo Attività edilizia Assetto sociale e Attività ed iniziative sociali. Comune, Documenti pubblici - Banca dati sistemi di Partecipazione associazioni comunale coesione sociale I servizi Efficienza, adeguatezza Comune, provincia, Banca dati comunale, provincia, delle risposte alle esigenze regione, cittadini regione della popolazione

SISTEMA ECOLOGICO E PAESISTICO-AMBIENTALE patrimonio edilizio emergenze Conservazione, Aumento UTC, Documenti UTC, ambientali e interesse collettivo Soprintendenza Soprintendenza BB.AA., Arpa, storiche BB.AA Provincia area di Permanenza specie e ARPA, COMUNE, Relazioni e monitoraggi Arpa, consolidamento sviluppo dei caratteri di Università ass. Università di Pavia, COMUNE, dei caratteri naturalità ambientaliste. foto aeree naturalistici qualità edilizia Miglioramento qualità degli Sviluppo Attività Ufficio tecnico comunale- interventi edilizi, edilizia Banca dati comunale incremento del verde urbano sistema della Soddisfacimento utenze del Comune, Provincia, Orari trasporti extraurbani mobilità trasporto pubblico società di trasporto Guida al trasporto pubblico in pubblico Lombardia-Assoutenti Lombardia 2006 - Monitoraggio traffico strade provinciali di Pavia. Ril.2006Documenti

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Aumento della Sicurezza Enti gestori strade, Monitoraggio traffico strade stradale Controllori del provinciali di Pavia. Ril.2006- Traffico, monitoraggi ACI – Rapporti Polizia Stradale e Carabinieri Potenziamento ed utilizzo Comune Documenti UTC, viabilità pedonale e ciclabile Interventi di miglioramento Comune, Monitoraggio traffico strade della viabilità Provincia provinciali di Pavia. Ril.2006Documenti UTC, Potenziamento dei Provincia Monitoraggio traffico collegamenti extraurbani strade provinciali di Pavia. Ril.2006Documenti UTC, Disponibilità di parcheggi Comune Documenti UTC, . Rumore Riduzione livelli rumore Comune- Provincia Piano di Zonizzazione acustica- Influenze sulla salute - ARPA (PZA comunale) umana, Comune- Provincia - ARPA Rifiuti Riduzione nella produzione. Comune- Provincia Piano provinciale Gestione Influenze sulla salute – ARPA- Enti Rifiuti umana gestori Relazioni ARPA emissioni Riduzione emissioni Enti Gestori Relazioni ARPA elettromagnetiche Influenze sulla salute Comune- Provincia umana - emissioni radio a Riduzione emissioni Enti gestori - RSA Provincia di Pavia 2004 bassa frequenza Influenze sulla salute Comune- Provincia Relazioni ARPA umana - linee aeree di Riduzione emissioni Enti gestori - RSA Provincia di Pavia 2004 trasporto energia Influenze sulla salute Comune- Provincia Relazioni ARPA elettrica) umana -

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17. DEFINIZIONE DEGLI INDICATORI DI VALUTAZIONE

Obiettivo 1 : Compatibilità ecologica e paesistico ambientale delle trasformazioni

Tematiche del Indicatore principale indicatore di PGT: processo elementi paesistico - superficie di rilevanza paesistica/ n. progetti e tipologie di ambientali superficie territoriale riqualificazione paesistica difesa del suolo ed - n. interventi di bonifica e riassetto % rete fognaria con assetto idrogeologico e n. interventi separazione acque idrogeologico rinaturalizzazione bianche

Agricoltura – Superficie territorio agricolo -Sviluppo agricoltura destinato a agricoltura a basso biologica –aumento impatto operatori – Grado di frammentazione degli -complessi rurali ambiti agricoli ristrutturati e valorizzati – superficie destinata ad attività Superficie di frangia agricole/superficie territoriale riqualificata

Obiettivo 2 : razionalizzazione del sistema della mobilità ed integrazione del sistema insediativo

Tematiche del PGT : Indicatore indicatore di principale processo Mobilità – Incremento numero di utenti Riduzione traffico servizi pubblici veicolare privato- -Riduzione del carico veicolare Riduzione urbano inquinamento aria -Aumento uso di biciclette e mezzi inquinanti Miglioramento della – Aumento della sicurezza % diminuzione Sicurezza stradale urbana ed extraurbana incidenti stradali Miglioramento della qualità - Incremento e qualificazione % partecipazione dei Servizi Superfici destinate ad attività accessibilità sociali e ricreative

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-Incremento delle aree a verde attrezzato e parcheggio

Obiettivo 3 : Equilibrio ecosistemico

Tematiche del PGT : Indicatore principale indicatore di processo Riconoscimento di ambiti Interesse collettivo Sviluppo di studi e ricerche primari per la biodiversità Individuazione di aree su Riequilibrio ecosistemico Progetti d’intervento cui intervenire con per la qualificazione programmi di ricostruzione e la tutela e tutela naturalistica Valorizzazione degli ambiti Stato di conservazione Progetti di tutela e di consolidamento dei valori consolidamento flora naturalistici e fauna Valorizzazione patrimonio Promozione di iniziative di % eventi culturale e paesaggistico sensibilizzazione ed approfondimento delle tematiche ambientali

Obiettivo 4 : contenimento del consumo di suolo

Tematiche del PGT : Indicatore principale indicatore di processo Miglioramento Recupero edifici esistenti % Progetti dell’ambiente urbano Riconoscimento dei Nuclei Tutela dei caratteri storico % Progetti di Antica Formazione ambientali Recupero edifici rurali Riqualificazione e tutela dei % Progetti dismessi caratteri ambientali

Ricucitura del tessuto Nuova edificazione indirizzata % Progetti urbano esistente prevalentemente verso la

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saturazione dei lotti interclusi

Obiettivo 5 : Efficienza infrastrutture

Tematiche del Indicatore indicatore di processo PGT : principale Miglioramento Riduzione dei fattori di % diminuzione incidenti stradali viabilità extraurbana rischio Miglioramento Qualificazione della rete Nuova pavimentazione, viabilità extraurbana viaria completamento rete pedonale (marciapiedi) e tracciati ciclabili Completamento rete Riduzione di n. allacciamenti fognaria inquinamento del suolo

Obiettivo 6 : riduzione fonti d’inquinamento

Tematiche del Indicatore indicatore di processo PGT : principale Riduzione di Promozione di interventi per lo % progetti di adeguamento inquinamento sfruttamento di energie degli impianti di riscaldamento dell’aria rinnovabili – Realizzazione di impianti fotovoltaici Riduzione traffico veicolare % sviluppo ed uso percorsi pedonali e ciclabili Incentivazione risparmio Riduzione consumi energetico Sviluppo raccolta differenziata % riduzione rifiuti rifiuti e politica di riduzione popolazione a rifiuti Sviluppo di pratiche agricole a % sviluppo metodi di minor impatto ambientale coltivazione a basso impatto

Riduzione Riduzione del consumo idrico- % consumi inquinamento

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acque Completamento rete fognaria con % interventi di adeguamento separazione acque nere da acque degli scarichi bianche Riduzione Applicazione del piano di % adeguamento normativo inquinamento zonizzazione acustica acustico

Obiettivo 7 : innalzamento della qualità edilizia e dell’abitare Tematiche del Indicatore principale indicatore di processo PGT : Valorizzazione Attività culturali e sociali progetti di intervento sui della storia e nuclei di antica formazione cultura locale Valorizzazione Promozione di attività di % progetti d’intervento ambiente e conoscenza e fruizione sostenibile % partecipazione paesaggio dei beni – promozione turismo ambientale Potenziamento Fruizione e soddisfazione % progetti d’intervento servizi Sviluppo qualità Valorizzazione emergenze % progetti d’intervento urbana storiche e patrimonio esistente

17.1. ADEGUAMENTO IN ACCOGLIMENTO OSSERVAZIONI ARPA

Con l’accoglimento dei suggerimenti forniti da ARPA riguardanti il monitoraggio del Documento di Piano viene adeguato icome da tabella di seguito riportata:

Suolo Superficie Somma delle superfici relative ai livelli urbanizzata informatici “tessuto urbano consolidato” e “nuclei antica formazione” rif. D.d.u.o. n. 12520/20067 (km2) Fonte: Comune Incidenza Rapporto tra la superficie del territorio superficie urbanizzato e la superficie del territorio comunale (%) urbanizzata Fonte: Comune

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Superficie non La superficie non drenante, complementare della drenante superficie drenante così come definita dal Regolamento d’igiene locale (km2)

Superficie delle Superficie delle aree a bosco, come individuate nei Piani di aree Indirizzo Forestale (PIF) in accordo a bosco con la l.r. 27/200411(km2) Fonte: PIF Indice di boscosità Rapporto tra la superficie delle aree a bosco e la superficie territoriale (%) Fonte: PIF Superficie aree Superficie delle aree dismesse come definita nella L. r. 1/20079 dismesse (km2) Fonte: Comune Attività produttive Unità locali Numero di unità locali, così come definite nei produttive (n.) Censimenti Industria e Servizi dell’ISTAT Fonte: Camera di Commercio

Energia Consumo di Rapporto tra il consumo annuo di energia e la energia popolazione residente (KWh/ab.) pro capite Fonte: Erogatore del servizio Produzione di - Quantitativo di energia prodotta da fonti energia da fonti rinnovabili (KWh) – Fonte: Comune rinnovabili - Percentuale di produzione da fonti alternative in riferimento all’energia totale consumata (KWh alt/ KWh conv.) Mobilità Trasporto Corse urbane mezzi pubblici (n. Corse) - Corse interurbane mezzi pubblici (n. Corse) Fonte: Comune Lunghezza piste Lunghezza in Km della rete di piste ciclabili ciclabili esistenti Fonte: Comune Incidenza della rete Rapporto tra la lunghezza della rete di piste di piste ciclabili ciclabili e la superficie territoriale (km/km2) Fonte: Comune Acquedotto Rete duale di percentuale di rete duale sulla lunghezza adduzione totale della rete di adduzione (%) - Consumo acque ad uso potabile (m3/g) Fonte: Gestore del servizio idrico integrato Acque reflue Scarichi Scarichi autorizzati raggruppati per tipologia con ricettore: corpi idrici superficiali o su suolo o strati superficiali sottosuolo o fognatura (n.) Fonte: Comune e Provincia Infrastrutture Copertura rete Percentuale di rete separata sulla lunghezza fognarie separata di totale della rete di fognatura (%) fognatura Fonte: Gestore del servizio idrico integrato Capacità residua La capacità residua dell’impianto pubblico di del depurazione, espressa in abitanti equivalenti (AE) depuratore Fonte: Gestore del servizio idrico integrato Copertura rete Percentuale di rete separata sulla lunghezza separata di totale della rete di fognatura (%) fognatura Fonte: Gestore del servizio idrico integrato Rifiuti Produzione rifiuti Produzione Pro capite di rifiuti solidi urbani (kg/ab * giorno) Fonte: Comune Raccolta La percentuale di raccolta differenziata con differenziata ingombranti a recupero (%) Fonte: Comune Esposti (n): numero di esposti riguardanti la segnalazione di rumori molesti, sversamenti da reti fognarie, odori molesti, effettuati al Comune 113

Fonte: Comune Elettromagnetismo Impianti per la Numero di impianti per la telecomunicazione e telecomunicazione radiotelevisione presenti (n.) e Fonte: ARPA la radiotelevisione Acustica Incidenza Rapporto tra la superficie ricadenti nelle classi 4, superficie 5 e 6 della zonizzazione acustica prevista dalla classificata in zone L447/1995 e la superficie territoriale (%) 4 – 5 - 6 Fonte: Comune

- La esecuzione del monitoraggio avverrà ad opera delle strutture comunali esistenti, coadiuvate da volontari . Non è previsto incremento di costi per il Comune dotato di scarse risorse.

18 ANALISI SWOT

18.1. Metodologia

L’analisi Swot rappresenta, nel contesto dei processi del Piano di Governo del Territorio, uno strumento di razionalizzazione dei processi decisionali poiché consente di esporre in modo sintetico la natura ed il peso delle variabili che possono agevolare od ostacolare il raggiungimento degli obiettivi di piano. Il processo messo in atto prende spunto dalla conoscenza del contesto ambientale, socioeconomico e dei fattori legati alle componenti esterne al comune (piani sovraordinati e di settore, realtà presenti nei territori confinanti) ed ai fattori relativi all’organizzazione interna, al fine di orientare in modo più efficace le scelte strategiche ed operative. Tali strategie derivano da una valorizzazione dei punti di forza e da un contenimento dei punti di debolezza alla luce del quadro di opportunità e rischi. Nelle tavole allegate è esposta l’analisi ragionata delle variabili presenti nel territorio comunale in cui si realizza la procedura di piano e definiscono le opportunità di sviluppo e la descrizione del modello di sistema con le variabili endogene (o interne) strumentali (i punti di forza e di debolezza) e le variabili esogene (o esterne) che influenzano il comportamento del sistema (le potenzialità e le minacce);. La matrice dell’analisi SWOT consente di evidenziare contemporaneamente: • Punti di forza, interni (Strenght);

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• Punti di debolezza, interni (Weakness);

• Opportunità, esterne (Opportunities);

• Rischi-minacce, esterne (Threats). e le variabili esogene (o esterne) che influenzano il comportamento del sistema (le potenzialità e le minacce);.

18.2. Analisi SWOT

PUNTI DI FORZA

Territorio  Area agricola con buona vocazione produttiva  Buona accessibilità locale alle frazioni ed ai nuclei sparsi  Appartenenza alla Comunità Montana dell’Oltrepò Pavese Ambiente  Contesto caratterizzato da paesaggio collinare  Presenza di aree appartenenti al contesto naturalistico-ambientale  Presenza di nuclei boscati residuali Paesaggio e beni culturali  Presenza di nuclei di antica formazione  Presenza di emergenze di carattere ambientale  Presenza di emergenza storico ambientali nei nuclei di antica formazione  Presenza di percorsi panoramici da specializzare come percorsi ippo-ciclo- pedonale per incrementare la fruizione del patrimonio ambientale, storico- architettonico e valorizzare la cultura, le tradizioni e l‟enogastronomia Economia  Aree agricole ad elevata produttività,  Appartenenza al sistema turistico Lombardo  Presenza di aziende agricole ben strutturate Governance  Crescente interesse e consapevolezza della popolazione dell’importanza della valorizzazione delle risorse naturali ed ambientali e della cultura identitaria del territorio della CMO  Presenza di associazioni che operano per la valorizzazione del territorio in un'ottica di salvaguardia ambientale  PLIS della CMO che promuove la salvaguardia dell’ambiente collinare, la promozione del turismo e dell’agricoltura biologica e degli elementi naturalistici del paesaggio,

PUNTI DI DEBOLEZZA

Territorio  Presenza di rischio idrogeologico e sua percezione da parte della popolazione  Problema dell'accessibilità alle polarità regionali e provinciali Ambiente  Insufficienza delle reti di monitoraggio esistenti

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 Mancanza di strumenti adeguati per la prevenzione dei dissesti attraverso la

 Inquinamento delle acque e del suolo Paesaggio e beni culturali  Presenza di edifici aziendali rurali dismessi e di scarso pregio  Abbandono di cascine e strutture rurali Economia   Sistema imprenditoriale attivo solo a livello locale  Utilizzo poco razionale di fonti di energia da parte del settore agricolo  Turismo non organizzato, legato alla stagionalità pur con una discreta affluenza.  Timida valorizzazione delle risorse locali per mancanza di sinergie con il mondo produttivo (pochi esempi di agriturismo) Sociale e servizi  Scarsità di alternative occupazionali rispetto all'agricoltura, con conseguenti fenomeni di marginalizzazione e di abbandono  Indebolimento del legame tra le comunità locali per carenza di servizi Governance  Ridotte risorse e finanziarie per interventi di miglioramento ambientale ed incentivazione dei settori economico e sociale

OPPORTUNITÀ

Territorio  Appartenenza al sistema economico-territoriale padano di grande potenziale economico  Appartenenza alla CMO  Promozione del raccordo della pianificazione della CMO e con la pianificazione territoriale generale  Attuazione del Piano stralcio per l’‟Assetto Idrogeologico (PAI)  Attuazione del Programma di Tutela e Uso delle Acque Ambiente  Processo di costruzione della rete ecologica  Orientamento verso l’integrazione agricoltura/ambiente nelle aree particolarmente sensibili  Prospettive di riqualificazione ambientale  Sviluppo della sensibilità alla tutela e valorizzazione del territorio (reti di istituti scolastici e centri di educazione) Paesaggio e beni culturali  Capacità di attrazione turistica nel contesto delle emergenze di valore storico- ambientale e per gli eventi culturali e ricreativi organizzati  Rilancio dei temi della tutela e valorizzazione dei paesaggi anche alla luce della Convenzione europea del Paesaggio  Partecipazione alla costruzione di un’unica strategia condivisa di valorizzazione relativa al paesaggio collinare dell’Oltrepo Pavese Economia  Sviluppo del turismo e dell’interesse verso la filiera turistica integrata (cultura, enogastronomia, agriturismo, sport), con possibilità di promozione dell’area a livello regionale

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 Nuova politica agricola europea orientata all’applicazione di pratiche di agricoltura compatibile e di sistemi verdi agro-forestali Governance  Orientamento delle politiche di governo del territorio verso la sostenibilità  Esistenza di stretti rapporti funzionali e di relazione con i territori limitrofi che promuove una condivisione di obiettivi territoriali e di politiche, migliorando nel complesso la forza dell’area, tramite il rafforzamento della governance a livello di sistema dell’Oltrepò Pavese  Diffusione di processi di sviluppo locale e di esperienze di governance

MINACCE

Territorio  Rischio idrogeologico elevato necessita di un'attenta pianificazione territoriale e di una maggiore tutela dell’assetto geomorfologico naturale  Accentuazione delle condizioni di marginalità rispetto al Sistema regionale ed interregionale  Riduzione del presidio umano sul territorio

Ambiente  Riduzione delle biodiversità  Incertezza di disponibilità di risorse ordinarie continue per garantire il miglioramento dei livelli di sicurezza e di qualità ambientale attraverso il governo del territorio Economia  Marginalizzazione del sistema collinare rispetto ad altri sistemi territoriali, regionali e non, maggiormente competitivi

Governance  Debole attenzione, nelle strategie economiche e politiche, alle specificità del Sistema Territoriale della Collina dell’Oltrepò Pavese

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ELENCO ELABORATI ALLEGATI AL PRESENTE DOCUMENTO

TAV. 1 INQUADRAMENTO TERRITORIALE (scala 1:100.000/1:250.000) TAV. 2 ESTRATTO PTR (scala 1:500.000) TAV. 3 ESTRATTO PTCP – Scenari di piano(scala 1:10.000) TAV. 4 PRG VIGENTE (scala 1:10.000) TAV. 5 CARTA DEL PAESAGGIO AGRARIO (scala 1:10.000) TAV. 6 ASSETTO DEMOGRAFICO (scala 1:10.000) TAV. 7 LETTURA DEL TESSUTO EDIFICATO - CARTA DELLO SVILUPPO URBANO(scala 1:10.000) TAV. 8 CARTA DEI VINCOLI AMMINISTRATIVI(scala 1:10.000) TAV. 9 CARTA DEI VINCOLI PER LA DIFESA DEL SUOLO (scala 1:10.000) TAV.10 SISTEMA URBANO - CONSISTENZA DEL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE (scala 1:2.000) TAV.11 MOBILITA’ EXTRAURBANA (scala 1:25.000) TAV 12 SISTEMA INFRASTRUTTURALE - IMPIANTI ENERGETICI A RETE (scala 1:10.000) TAV. 13 INFRASTRUTTRE PER LA MOBILITA’ INTERNA(scala 1:10.000) TAV. 14 SERVIZI DI INTERESSE PUBBLICO (scala 1:10.000) TAV. 15 CARTA DEL PAESAGGIO (scala 1:10.000) TAV. 16 TAVOLA RIASSUNTIVA DELLE ISTANZE (scala 1:10.000) TAV. 16a LOTTI LIBERI(scala 1:5.000) TAV. 17 AMBITI OMOGENEI 1:10.000 TAV. 18 AMBITI OMOGENEI 1:5.000 TAV. 19 AMBITI DI TRASFORMAZIONE (scala 1:2.000/ 1:1.000/1:500) STUDIO GEOLOGICO STUDIO DI ZONIZZAZIONE ACUSTICA

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INDICE

1. LA PIANIFICAZIONE COMUNALE 1.1. Premessa pag. 1 1.2.1. Natura e contenuti del PGT pag. 2 1.2.2. Elementi costitutivi del PGT pag. 2 1.2.3. Natura degli atti del PGT pag. 3 1.2.4. Caratteri del D.d.P. pag. 5

2. QUADRO PROGRAMMATORIO DI RIFERIMENTO 2.1. Scenario di riferimento – Strumenti di pianificazione e programmazione sovraordinati e di settore pag. 6

3. RAPPORTI CON I DOCUMENTI DI PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATI 3.1 Piano Territoriale Regionale pag. 7 3.1.2. Verifica degli Obiettivi per la Sostenibilità pag. 10 3.1.3. Coerenza del PGT ed obiettivi raggiunti pag. 12 3.1.4. Elementi ordinatori dello sviluppo e rafforzamento del sistema territoriale policentrico pag. 13 3.1.5. Le infrastrutture prioritarie pag. 14 3.1.6. Orientamenti per la pianificazione comunale pag. 18 3.1.7. Gli Obiettivi Tematici pag. 19 3.1.8. Ambiente (aria e fattori climatici, acqua, suolo, flora, fauna e biodiversità, rumore, radiazioni) pag. 19 3.1.9. Assetto territoriale (infrastrutture e mobilità, diffusione urbana, utilizzo del suolo, rifiuti, reti commerciali, rischio integrato) pag. 20 3.1.10. Assetto economico/produttivo (energia, agricoltura, industria turismo, competitività, fiere) pag. 21 3.1.11. Paesaggio e patrimonio culturale pag. 22 3.1.12. Assetto sociale pag. 22 3.1.13. Lettura della cartografia analitica del PTR in rapporto al Territorio di Borgoratto Mormorolo pag. 23 3.4. Coerenza del PGT con il P.T.C.P. pag. 23 3.5. Coerenza del PGT con il piano per l’assetto idrogeologico (PAI) pag. 45

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3.4 PISL - Progetto Integrato di Sviluppo Locale 2011/2013 della COMUNITÁ MONTANA DELL’OLTREPÒ PAVESE pag. 47 3.6 Coerenza del PGT con il PIANO D’AMBITO OTTIMALE dell’AUTORITA’ dell’AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE della PROVINCIA DI PAVIA pag. 48 3.7 Coerenza del PGT con il PROGRAMMA REGIONALE di TUTELA ed USO delle ACQUE pag. 49 3.8 Coerenza del PGT con il PIANO REGIONALE di RISANAMENTO QUALITA’ dell’ARIA (PRQA) pag. 49 3.9 Coerenza del PGT con il PROGRAMMA TRIENNALE PER LO SVILUPPO DEL SETTORE COMMERCIALE (PTSSC) pag. 49

3.10 Coerenza del PGT con il PIANO AGRICOLO REGIONALE (PAT) pag. 50

3.11 Coerenza del PGT con il PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE

REGIONALE (PSR) pag. 50

3.12 Coerenza del PGT con il PIANO AGRICOLO PROVINCIALE (PAP) pag. 51

3.13 Coerenza del PGT con il PIANO ENERGETICO REGIONALE (PER) pag. 51

3.14 Coerenza del PGT con il PIANO PROVINCIALE PER AL GESTIONE

DEI RIFIUTI (PPGR) pag. 52

3.15 Coerenza del PGT con il PIANO del TRAFFICO PER LA VIABILITA’

URBANA (PTVE) pag. 52

4. RAPPORTO CON LE REALTA’ SOVRAORDINATE 4.1 Realtà comunale in rapportata al contesto nazionale regionale, provinciale pag. 52

5. ANALISI DEL CONTESTO 5.1. Inquadramento Territoriale pag. 54 5.3. Geomorfologia, Idrografia ed Idraulica pag. 54 5.3. La storia pag. 56 5.3.1. La toponomastica pag. 56 5.3.2 Cenni Storici pag. 57

5.4. CONTESTO URBANO 5.4.1 Il Tessuto Urbano pag. 58 5.4.2 Edifici di particolare valenza storica pag. 59 120

5.4.3. La viabilità storica pag. 60

5.5. DEMOGRAFIA 5.5.1 . Assetto demografico pag. 61 5.5.2. Popolazione Attiva pag. 68 5.5.3. Settori di attività prevalenti pag. 68 5.5.4. Istruzione pag. 70

6. INFRASTRUTTURE PRIMARIE E SECONDARIE 6.1 Infrastrutture primarie. pag. 71 6.2 Servizi pag. 72

7. MOBILITÀ 7.1. Il contesto pag. 73 7.2. Trasporto urbano ed extraurbano pag. 74 7.3 . Assetto viario, condizioni d’uso delle infrastrutture e sicurezza stradale pag. 74 7.3.1. Percorsi Urbani pag. 75 7.3.3. Punti di criticità pag. 75 7.3.4 Viabilità minore pag. 75

8 SISTEMA ECOLOGICO E PAESISTICO-AMBIENTALE 8.1 Caratteristiche ambientali e del paesaggio pag. 76 8.2. Ambiti di Interesse Naturalistico pag. 77

9 FATTORI AMBIENTALI 9.1. Il clima pag. 77 9.2 Aria pag. 78 9.3 Acqua pag. 78 9.4. Inquinamento Acustico pag. 79 9.5. Inquinamento Elettromagnetico pag. 79 9.6. Rifiuti pag. 80

10 VALUTAZIONE DEI RISCHI e DELLE CRITICITA’ 10.1. Premessa pag. 81

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10.2. Normativa di riferimento pag. 81 10.3. Rischio Idrogeologico pag. 82 10.4. Rischio Antropico pag. 82 10.5. Fonti d’inquinamento pag. 82 10.5.1. Attività agricole pag. 84 10.5.2. Insediamenti industriali pag. 85 10.5.3. Traffico urbano ed extraurbano pag. 85 10.5.4. Impianti di riscaldamento pag. 85 10.5.5. Particolato atmosferico pag. 85

11 INDIRIZZI DI PIANO 11.1. Premessa pag. 86 11.2 La Tutela del Paesaggio. pag. 86 11.3 Individuazione e tutela dei centri e nuclei storici. pag. 86 11.4. Risposte al fabbisogno per insediamenti residenziali pag. 87 11.4.1.Verifica delle esigenze pag. 87 11.4.2.Definizione degli ambiti a destinazione residenziale pag. 88 11.5. Potenzialità edificatorie residenziali pag. 91 11.6. Turismo pag. 92 11.7. Sistema produttivo pag. 92 11.8. Salvaguardia del territorio agricolo e della rete del verde pag. 93 11.9. Il riconoscimento e la tutela della viabilità storica e d’interesse paesaggistico. pag. 93 11.10. Valorizzazione del sistema idrografico naturale ed artificiale. pag. 94 11.11. Vincolo idrogeologico pag. 94 11.12. Tutela paesaggistica ai sensi del D. Lgs. 42/2004 pag. 94 11.13. Il reticolo idrico pag. 95 11.14. La rete verde pag. 95 11.15. La rete dei luoghi di percezione e osservazione del paesaggio. pag. 95 11.16. La definizione di indirizzi di salvaguardia del territorio agricolo pag. 95 11.17 . Mobilità e infrastrutture viarie pag. 96 11.17.1. Interventi di miglioramento della viabilità pag. 96 11.17.2. Percorsi Urbani pag. 97 11.17.3 Viabilità minore pag. 97 122

11.17.4. Servizi a rete pag. 97 11.18. Verifica delle condizioni dei servizi pag. 97 12- OBIETTIVI DI SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE 12.1. Miglioramento della Qualità della Vita pag. 98 12.2. Promozione delle occasioni di Incontro e Sviluppo pag. 98 12 .3. Riduzione del rischio ambientale pag. 99 12.3.1. Riduzione delle fonti d’inquinamento pag. 99 12.3.2 Aria e Fattori Climatici pag. 99 12.3.3. Acqua pag. 100 12.3.4. Inquinamento Acustico pag. 100 12.3.5. Inquinamento Elettromagnetico pag. 100 12.3.6. Rifiuti pag. 100

13. SINTESI degli OBIETTIVI E delle SCELTE 13.1 Contesto Urbano pag. 101 13.2. Contesto Extraurbano pag. 102 13.3 Ambiti di Valenza Ambientale e paesaggistica pag. 103 13.4. Servizi ed Infrastrutture pag. 103

14 MISURE E SCENARI ALTERNATIVI POSSIBILI RISPETTO ALLE SCELTE EFFETTUATE 14.1 Alternative di Piano pag. 104

15 MONITORAGGIO 15.1. Misure di Monitoraggio Previste pag. 105 15.2. Modalità e periodicità del monitoraggio pag. 105 16 TEMATICHE, INDICATORI E FONTI INFORMATIVE- pag. 106 17. DEFINIZIONE DEGLI INDICATORI DI VALUTAZIONE pag. 109 17.1. Adeguamento in accoglimento osservazioni ARPA pag. 112 18 ANALISI SWOT 18.1. Metodologia pag. 114 18.2. Analisi SWOT pag. 114 ELENCO ELABORATI ALLEGATI pag. 118 INDICE pag. 119 123