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fitainforma ANNO XXVI - N. 2 giugno 2012

RINNOVO CARICHE Gli appuntamenti in programma

RECITAL Prendi un anniversario e portalo in scena

DALL’ORIENTE Storia e fascino del Teatro No giapponese

Periodico ad uso del Comitato Regionale Veneto della Federazione Italiana Teatro Amatori Pubblicazione bimestraleAmatori Pubblicazione Teatro Italiana della Federazione Veneto Regionale ad uso del Comitato Periodico Registrazione Tribunale di Vicenza n. 570 del 13 novembre 1987 570 del 13 novembre n. Vicenza di Registrazione Tribunale Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Vicenza DCB 2, comma 27/02/2004 1, n° 46) art. in L. 353/2003 (conv. D.L. Postale Abbonamento Spedizione in s.p.a. Italiane Poste Eduardo De Filippo All’interno la diciassettesima monografia staccabile della collana “Educare al Teatro” giugno 2012 tra gli argomenti di questo numero:

1 Editoriale Alcune riflessioni del presidente di Fita Veneto Aldo Zordan.

2 Rinnovo cariche Dopo la conferma del Direttivo Nazionale, a settembre si completano le votazioni anche in Veneto, con i livello provinciali e regionale. Ecco le date e i luoghi. 4 Scuola: oltre settecento partecipanti agli Incontri Si sono conclusi dopo quattordici appuntamenti gli Incontri di Cultura e Pratica Teatrale ideati e organizzati da Fita Veneto. Tanti i ragazzi pieni di talento e di entusiasmo.

I-XVI INSERTO - Eduardo De Filippo Nuovo appuntamento monografico con la collana “Educare al Teatro”. In questo numero andiamo ad approfondire la figura umana e artistica di uno degli autori più significativi della drammaturgia italiana: un dialettale che parla al mondo. 26 Approfondimenti: Il Teatro No

In copertina: Una maschera tipica dell’antico teatro giapponese

Direzione e redazione Segreteria Stradella delle Barche, 7 Cristina Cavriani giunta 36100 VICENZA Giuliano Dai Zotti regionale tel. e fax 0444 324907 Roberta Fanchin [email protected] Maria Pia Lenzi www.fitaveneto.org Stampa Responsabile editoriale Tipografia Dal Maso Lino srl fitainforma Direttore responsabile ALDO ZORDAN Marostica ANDREA MASON Caporedattore Bimestrale Alessandra Agosti del Comitato Regionale Veneto Stampato in 4.200 copie Comitato di Redazione Poste Italiane s.p.a. della Federazione Italiana e inviato ai soci Fita Veneto Giuliano Polato Spedizione in Abbonamento Teatro Amatori Registrazione Tribunale Stefano Rossi Postale D.L. 353/2003 ANNO XXVI di Vicenza n. 570 Stefano Vittadello (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) giugno 2012 del 13 novembre 1987 Emilio Zenato art. 1, comma 2, DCB Vicenza 1

di Aldo Zordan presidente regionale F.I.T.A. Veneto Verso il rinnovo cariche: impegno come elettori e come candidati

Cari Amici, davanti a noi si apre una nuova estate, che come sempre per i teatranti significa un po’ di meritato riposo ma anche tanto impegno nelle piazze e nelle arene estive. Dopo l’estate come sapete ci sarà un appuntamento molto importante per la nostra Federazione, che si accinge a completare il proprio rinnovo cariche, dopo la conferma del consiglio direttivo nazionale, che rimane guidato dal presidente Carmelo Pace, e con ottime performances da parte dei candidati veneti: Gianfranco Ara, che resta alla vicepresidenza nazionale, Roberto De Giuli e Luisa Netto primi eletti - con largo scarto - rispettivamente nel Collegio dei Revisori dei conti e nel Collegio dei Probiviri. Un segnale importante, che mostra quanto il lavoro compiuto in questi anni dalla nostra Federazione veneta sia tenuto in considerazione e rispettato a livello nazionale. Ora tocca a noi. A settembre (le date e i luoghi sono a pagina 2) si terranno le elezioni provinciali e re- gionale, per disegnare la Fita che verrà per i prossimi quattro anni. Già nello scorso editoriale e in altre occasioni ho sottolineato quanto la partecipazione a questi appuntamenti sia fondamentale per la vita di Fita Veneto, perché è dall’impegno di ciascuno di noi, come elettore o come candidato, che vengono la sua forza e la sua rappresentatività: già elevatissime oggi nel Veneto, dove dire teatro amatoriale significa dire Fita e non solo per la “quantità” messa in campo, ma per la “qualità” della nostra azione, sia come gruppi artistici che come Federazione, resasi credibile con un lavoro quotidiano nei confronti degli interlocutori pubblici e privati. Come elettori, sappiamo che il voto è prima di tutto un nostro diritto, perché è attraverso di esso che possiamo pienamente esprimere la nostra volontà, il nostro indirizzo. Come candidati, il desiderio di metterci a disposizione della Federazione è encomiabile e auspicabile: purché - non mi stancherò mai di ripeterlo - a questa volontà faccia poi seguito un concreto e costante impegno, una presenza effettiva e regolare, una partecipazione assidua e attiva, scevra da campanilismi, interessi di compagnia, beceri immobilismi. Candidarsi è insomma una promessa di disponibilità e di impegno che deve poi essere mantenuta nei fatti. Fita Veneto fa e può fare molto per il teatro amatoriale della nostra regione, divenendo sempre più una sorta di “associazione di categoria”, tra servizi, rappresentanza e promozione. Per questo dobbiamo essere luogo di idee e di confronto e abbiamo bisogno di contare su persone che vogliano mettersi in gioco senza risparmio, con entusiasmo, energia, volontà di costruire insieme. Non dimentichiamo, infine, che viviamo in un momento particolarmente diffile, sia da un punto di vista sociale che economico: per questo il ruolo di Fita Veneto e del suo teatro si fa ancora più prezioso e va sostenuto e potenziato. Riflettiamoci su, e intanto godiamoci la lettura di questo nuovo numero del nostro periodico, che tra l’altro di recente ha avuto la soddisfazione di veder pubblicata su www.pirandelloweb.com, sito di gran- de interesse per chi voglia approfondire la figura di Luigi Pirandello, la monografia dedicata nel giugno del 2010 all’autore siciliano, parte della collana - giunta oggi a di- ciassette fascicoli - scritta da Alessandra Agosti e arricchita 5 x MILLE da interventi di Luigi Lunari, che ringrazio entrambi a nome di Fita Veneto per il loro impegno. per sostenere Inoltre, Festa del Teatro di ottobre, nuovo sito, resoconto la F.I.T.A. sugli Incontri per gli studenti e tanti interessanti appro- fondimenti. A questo punto, buona lettura a tutti e una buona estate 80181390556 di riposo e di teatro.

L’editoriale scriveteci a [email protected] 2 rinnovo cariche Fita nazionale: bene il Veneto Ora tocca a provinciali e regionale

Confermato Gianfranco Ara Positivi risultati a Tivoli, con la conferma di Gianfranco Ara alla vicepresidenza e i candi- dati del Veneto Roberto De alla vicepresidenza e larghissime maggioranze per Roberto Giuli (Revisori dei conti) De Giuli tra i Revisori dei conti e per Luisa Netto tra i Probiviri e Luisa Netto (Probiviri) passati a larghissima mag- Elezioni provinciali e regionale gioranza. Direttivo Nazionale Ecco qui sotto il calendario completo degli appuntamenti Soddisfazione della delega- Carmelo Pace in programma: zione proveniente dal Ve- presidente neto, guidata dal presidente Gianfranco Ara TREVISO - Domenica 9 settembre, ore 10 Aldo Zordan, alle ultime vicepresidente Archivio Provincia elezioni in casa Fita nazio- Gianni D’Aliesio nale, svoltesi nel corso del segretario ROVIGO - Venerdì 14 settembre, ore 20.45 congresso tenutosi di recente Francesco Pierazzoli Sala Don Bosco - Viale Marconi, 5 nella cornice di Tivoli, storico tesoriere centro in provincia di Roma. Giuseppe Minniti PADOVA - Domenica 16 settembre, ore 9.30 Interamente confermato il consigliere Villa Breda - Ponte di Brenta (Pd) direttivo, con Carmelo Pace Mauro Pierfederici alla presidenza (qui accanto consigliere VENEZIA l’elenco completo). Elezioni già effettuate nel mese di giugno Questo appuntamento, come Collegio dei Revisori detto, ha visto anche il rin- Roberto De Giuli VERONA - Lunedì 17 settembre, ore 20.30 novo dei Collegi dei Revisori Giuseppe Santangelo Sala parrocchiale adiacente al Cinema Alcione dei conti e dei Probiviri. Nei Giuseppe Mariucci due organi, notevole la sod- VICENZA - Domenica 23 settembre, ore 15 disfazione raccolta dal Vene- Collegio dei Probiviri Teatro San Marco to: entrambi eletti, infatti, i Luisa Netto suoi candidati, Roberto De Gaetano Aiello VENETO - Domenica 23 settembre, ore 9.30 Giuli tra i revisori (primo Gianni Esposito Teatro San Marco - Vicenza degli eletti con ben 351 voti su 467) e Luisa Netto, dive- nuta presidente dei probiviri (con 312 preferenze, più del doppio rispetto al secondo Festa del Teatro: in ottobre a Bisceglie eletto). “Questi significativi risultati Si terrà a Bisceglie, rinomata saranno curate da Fita Puglia. - ha commentato il presi- località marittima pugliese, Tra i vari appuntamenti, dente della Fita regionale l’edizione 2012 della Festa del come tradizione troveranno Aldo Zordan, alla guida della Teatro, in programma dal 12 spazio il Premio Fitalia e l’Ac- delegazione veneta - dimo- al 14 ottobre prossimi. cademia del Teatro Italiano, strano come il continuo Due gli hotel disponibili, il aperta a giovani di tutte le lavoro compiuto negli anni Nicotel e il vicino Salsello. Va- regioni, i cui bandi sono già dalla nostra Federazione riabili i prezzi, dai 180 euro pubblicati nel sito della Fita territoriale e l’esperienza per 2 giorni fino ai 400 per nazionale (all’indirizzo www. acquisita godano di grande 7, sempre con pensione com- fitateatro.it). considerazione anche nel pleta. Molte delle attività in Info presso i Comitati provin- resto d’Italia”. cartellone nel corso della Festa ciali e regionale. 3

strumenti Con il sito www.fitaveneto.org il nostro teatro adesso è online

Un restyling dell’immagine, una profonda ristrutturazione e una pagina Facebook: si è mossa su più fronti l’opera di rinnovamento del sito della Federazione regionale, già tra i fiori all’occhiello della sua intensa attività

È entrato in piena attività il rinnovato sito www.fitave- E la monografia neto.org, a dieci anni dalla su Pirandello... sua “prima” nel web. Uno stato di servizio en- Soddisfazione per Fita Vene- comiabile, il suo, con oltre to. La monografia dedicata 150mila visitatori, più di a Luigi Pirandello, inserita 800mila pagine visualizzate e nel numero di giugno 2010 la costante presenza ai primi del nostro periodico, è ora posti dei motori di ricerca. pubblicata anche su www. Un rinnovamento, comun- pirandelloweb.com, sito que, era ormai necessario, molto frequentato da chi vo- sia da un punto di vista glia approfondire la figura squisitamente estetico sia - e del drammaturgo e scrittore soprattutto - sotto il profilo siciliano. Autrice di tutte le strutturale, così da far teso- monografie di fitainforma ro degli anni di fortunata è Alessandra Agosti, con in- esperienza e migliorare ul- terventi di Luigi Lunari. teriormente il servizio reso, L’home page del nuovo sito di Fita Veneto tanto apprezzato nel tempo sia dagli addetti ai lavori che della luce, si diffondono scorso numero di fitainfor- voci, dall’home page agli dagli appassionati. e rimbalzano altrettanto ma abbiamo spiegato come articoli in evidenza, dalle Tra gli obiettivi principali rapidamente. Il beneficio procedere concretamente singole rubriche ai contenuti di questo accurato restyling è evidente: parlare con un per ottenere questo tipo di tecnici, fino alle pagine dedi- - coordinato da Paolo Ca- pubblico ampio e nuovo, prodotto). cate ai vari Comitati provin- nova e compiuto dagli stessi attento e dinamico come Nel complesso, comunque, ciali, sempre ricche di notizie operatori della web agency quello dei giovani, propo- visivamente il sito non ha e di aggiornamenti. Nordecom che già diedero nendo le attività della Fita subito uno stravolgimento: Tra le novità, anche due ru- vita al sito nel 2001 - sicu- regionale e di conseguenza in primo luogo perché “fun- briche: Personaggi (dedicata ramente quello di raggiun- di tutte le compagnie attra- zionava” e secondo per man- ai protagonisti del teatro gere in maniera quanto più verso il canale più utilizzato tenere comunque un tratto di ieri e di oggi) e Dietro le possibile capillare e diretta i dalle nuove generazioni. distintivo riconoscibile dagli quinte (relativa ad aspetti giovani, attraverso ad esem- Tra le altre novità più inte- utenti. Ad essere cambiate tecnici come la sicurezza, pio la navigazione su tablet ressanti per le compagnie, la in meglio sono invece, so- le luci, i suoni, la scenotec- e smartphone. Da qui anche pubblicazione di schede più prattutto, la navigabilità e nica, i trasporti, il trucco, l’idea di allargare il raggio ampie e con fotografie più l’interattività tra sezioni, i costumi, l’oggettistica e d’azione della Federazio- numerose e meglio definite. menù e pagine interne. quant’altro). ne a Facebook, strumento Inoltre, attraverso un link, è Più pratico, logico e funzio- Ma c’è molto, molto di più: principe per entrare in que- possibile pubblicare un vi- nale risulta così il percorso per scoprirlo basta un clic su sto universo, nel quale le deo presente ad esempio su che il navigatore può com- www.fitaveneto.org. Buona notizie volano alla velocità YouTube, Vimeo, ecc. (nello piere attraverso le diverse navigazione... 4 scuola Quanti ragazzi in gamba appassionati di teatro e musica

L’anno scolastico da poco concluso ha visto Fita Veneto impegnata in un ricco programma di appuntamenti pensati per gli studenti del triennio delle superiori Oltre settecento i giovani coinvolti nelle conversazioni fra sede, scuole e teatro

Sono stati oltre settecento i giovani coinvolti nell’inten- so programma di Incontri di Cultura e Pratica Teatrale pensato e realizzato, tra feb- braio e aprile, da Fita Veneto in collaborazione con Regio- ne del Veneto, Ufficio Scola- stico Territoriale di Vicenza, Confartigianato vicentina e altre realtà della provincia berica, scelta come banco di prova per questa proposta pilota, prima del genere in Italia. 14 gli incontri, oltre 50 gli “uditori” non studenti, 14 Qui accanto, due dei gli insegnanti, 11 gli istituti e quattordici 33 le classi rappresentate. appuntamenti Il programma - mirato del ciclo all’ottenimento di crediti organizzato da Fita Veneto formativi - era rivolto in Nella pagina particolare agli studenti accanto, del triennio delle Superio- in alto da sinistra: ri di qualsiasi genere, dai Luigi Lunari licei agli istituti tecnici e e Roberto professionali, offrendo una Cuppone gamma di appuntamenti estremamente vario, con il teatro e lo spettacolo al centro, ma aperto alle più diverse discipline: dalla sto- ria alla drammaturgia, dal giornalismo di settore alla musica, dal progetto luci a apprezzati sono stati anche di personaggi del calibro quello del suono, fino alla alcuni incontri tenuti diret- di Luigi Lunari e Roberto multimedialità. tamente nella sede di istituti Cuppone, entrambi dram- Tutti gratuiti, gli Incontri si che ne hanno fatto richiesta: maturghi, scrittori e storici sono svolti principalmente i ragazzi hanno così avuto a del teatro. nella sede regionale di Fita disposizione per alcune ore Un percorso certamente Veneto, in Stradella delle tutta l’esperienza e la cono- non facile quello degli In-

per la scuola Barche a Vicenza, ma molto scenza in materia di teatro contri promossi dalla Fita, 5

Fita per l’Emilia terremotata Ricostruiamo uno spazio per la comunità di Luzzara

Dopo una serie di contatti, anche grazie ai referenti sul territorio, Fita nazionale ha individuato e proposto un progetto al quale Fita Veneto aderisce con entusiasmo, nella speranza di dare un contributo significativo. Si tratta della ricostruzione di uno spazio aggregativo, specie per i giovani: ex scuole Cassoni, una frazione del Comune di Luzzara, nella provincia di Reggio-Emilia. soprattutto trattandosi di letterario e ha visto incontri Per il Comune questo spazio rappresenta da tempo una “prima” tutta da inven- dedicati a singoli protago- un’importante risposta in termini sociali e aggregativi, tare e sulla quale lavorare nisti della storia teatrale di ma pure di educazione alle attività artistiche, dalla musi- giornalmente per offrire il tutti i tempi, da Shakespeare ca alla danza, anche con una sala prove. meglio ai partecipanti e alle a Goldoni al Novecento, ma Il terremoto ha pesantemente danneggiato i due piani scuole: «Ma altrettanto cer- anche alla storia dei luoghi dell’edificio e con le tante emergenze in lista, la preoccu- tamente - commenta il pre- teatrali del territorio, in un pazione della comunità locale è di veder disperdere quel sidente di Fita Veneto, Aldo interessante excursus attra- patrimonio di attività sociale, aggregativa ed artistica che Zordan - ricca di emozioni verso i secoli. In più, qualche negli anni si era costituito. per tutti noi, soprattutto incursione anche in campo Particolarmente rilevante potrà allora essere il nostro in- perché ci ha permesso di musicale, in particolare sul tervento: per dare una mano basta versare un contributo incontrare tanti ragazzi dav- rapporto fra la teatralità e il sul conto corrente seguente: vero straordinari, pieni di moderno mondo delle sette Federazione Italiana Teatro Amatori interesse e di talento: alcuni note. BANCA PROSSIMA si sono iscritti praticamente Sulla scrittura legata al teatro IT74 C033 5901 6001 0000 0016 535 a tutti gli appuntamenti in si sono invece incentrati gli specificando, se lo si desidera, il nome della compagnia o calendario e in alcuni casi incontri della seconda serie del tesserato. Piccolo o grande che sia, quell’aiuto contri- ci siamo trovati di fronte in programma, con spazio buirà a ridare una speranza. a ragazzi che, nonostante quindi ai criteri fondamen- la giovane età, mostravano tali della drammaturgia ma partner di Fita Veneto: in dello spettacolo, dall’attore già una competenza e una allunghi anche al giornali- particolare in occasione al regista, dal costumista allo spigliatezza davvero degni di smo di settore e alla critica della Maschera d’Oro, il scenografo, al responsabile nota. Un bel segnale di spe- teatrale. festival nel quale l’orga- della parte musicale, il tutto ranza, in questi tempi non Infine, anch’esso molto ap- nizzazione imprenditoriale attraverso testimonianze sia certo brillanti sotto questo passionante, un percorso mette in palio il suo Premio dirette sul palcoscenico, sia punto di vista”. tecnico/pratico su I mestieri Faber Teatro, che porta i filmate. del teatro, che ha portato vincitori, per una sera, a I tre percorsi fra i ragazzi a scoprire gli ele- esibirsi al Teatro Olimpico storia, scrittura, tecnica menti di base e le tecniche di Vicenza. Un Teatro San Grande attenzione era stata relative alle attività legate Marco gremito di giovani riservata, nella fase prepa- alle luci e al suono di uno ha così avuto modo di segui- ratoria di questo progetto, spettacolo, ma aprendosi re - sotto la “direzione” del alla definizione dei percorsi anche alle grandi possibilità giornalista Antonio Stefani principali sui quali far muo- offerte dagli strumenti mul- e con la partecipazione tra vere l’intero programma. timediali contemporanei. gli altri del musicista Andrea Tre quelli identificati, tutti Con lo stesso titolo I mestieri Francovich e della stilista comunque aperti a qualsiasi del teatro si è infine tenuto Paola Girardi - il corso di studente vi fosse interessato, un seguito appuntamento teatro-in-pillole proposto indipendentemente dal suo realizzato in stretta colla- dall’attore Pino Costalunga, percorso di studio. Il primo borazione con la Confar- per poi addentrarsi nelle di- è stato di carattere storico/ tigianato vicentina, storica verse attività legate al mondo 6 attualità teatrale Da Michele Placido a Battiston passando per Luca De Filippo... Accanto ai numerosi spettacoli delle nostre compagnie non mancherà qualche altra occasione interessante per alcune belle serate di buon teatro Sono numerose le produzio- settembre si inizia con Para- DANTE, con canzoni e mu- ottobre, grande attesa per ni - alcune nuovissime - che diso dello stesso Nekrosius sica dei fratelli Mancuso; Caligula di Albert Camus, nei prossimi mesi transite- dal Paradiso di Dante, con il 12 e il 13 ottobre, invece, appositamente riallestito ranno per il Veneto e che gli attori della Compagnia Fedra di Racine di Tauras da Nekrosius per il Teatro varrà la pena di segnare nella Teatrale Meno Fortas; il 29 Cizas, in collaborazione con Olimpico di Vicenza, con propria agenda. settembre La storia di Anti- Nekrosius, interpretata da Evgeny Mironov e gli attori Tra gli attori più impegna- gone, riscritta da Ali Smith Diletta Acquaviva; dal 14 al del Teatro delle Nazioni di ti, sicuramente va citato dalla tragedia di Sofocle, 19 ottobre si terrà il labo- Mosca. MARCO PAOLINI, che si raccontata da Anita Caprioli, ratorio per giovani attori Proseguendo nelle segna- propone in particolare con cantata da Didie Caria per la condotto da Nekrosius sulle lazioni, ricordiamo NATA- tre allestimenti: Il Milione, regia di Roberto Tarasco; il 6 Lettere a Lucilio di Seneca, LINO BALASSO non solo Uomini e cani e Par Vardar, e il 7 ottobre ecco poi Medea, concluso il 20 e il 21 da due per il suo L’idiota di Galilea, quest’ultimo dedicato ai lettura-concerto di EMMA esibizioni; infine, il 26 e 27 ma anche per il monologo

poeti del Triveneto. comico Stand up Balasso, Da segnalare poi il Re Lear che raccoglie materiale dei di William Shakespeare, suoi ultimi dieci anni di interpretato da Michele palcoscenico. Placido e diretto dallo Tra le produzioni che pas- stesso attore con Francesco seranno per il Veneto da Manetti, in prima nazionale segnalare poi Un tram che si al Teatro Romano di Verona chiama desiderio di Tennesse dall’1 al 4 agosto. Williams, nella traduzione di Da ricordare inoltre, na- Masolino D’Amico e per la turalmente, il cartellone regia di Antonio Latella, con firmato dal lituanoE imun- con LAURA MARINONI. tas Nekrosius per il ALESSANDRO GASSMAN Teatro Olimpico di Vicenza, dirigerà invece Oscura im- nell’ambito del 65° Ciclo di mensità tratto dal romanzo spettacoli classici: dal 21al 25 L’oscura immensità della 7

attualità teatrale morte di Massimo Carlotto, un altro, ecco ROBERTO De Rosa, mentre LUCA scena, oltre che alla regia, il portando in scena GIULIO HERLITZKA ne Il soccom- BARBARESCHI ripercorre- figlio di Eduardo,L UCA DE SCARPATI. Sempre di Gas- bente di Thomas Bernhard, rà le strade cinematografiche FILIPPO. sman la regia e l’interpreta- autore austriaco del quale de Il Discorso del Re di David E se ancora non lo avete vi- zione di R III - Riccardo Terzo Herlitzka ha di recente pro- Seidler, dirigendosi anche sto, non perdete nemmeno di William Shakespeare, posto, sempre per la regia di come interprete insieme a IL VENTAGLIO, stuzzicante Regia di LUCA ZINGA- Nadia Baldi, Elisabetta II. Filippo Dini. e curiosa rilettura della com- RETTI per La torre d’avorio Deciso cambio di rotta con Sicuramente da non perdere, media goldoniana, firmata di Robert Harwood, con lo Art di Yasmina Reza, per la poi, La grande magia, testo dal regista Damiano Michie- stesso Zingaretti e Massimo regia di Giampiero Solari poco frequentato di Eduardo letto per il Teatro Stabile del De Francovich. e con GIGIO ALBERTI, De Filippo, che vedrà sulla Veneto. Ritorno in scena per UGO ALESSIO BONI e ALES- PAGLIAI e PAOLA GAS- SANDRO HABER sul pal- SMAN in Wordstar(s) di co. Vitaliano Trevisan, per la Da segnalare anche La resi- regia di Giuseppe Marini, stibile ascesa di Arturo Ui di e ritorno anche per MA- Bertolt Brecht, nuovo lavoro RIANGELA MELATO, che di per si confronterà con Il dolore la regia di Claudio Longhi. di Marguerite Duras, per la Un grande classico sha- regia di Massimo Luconi. kespeariano rivisitato per La stagione autunnale por- in terà con sé anche TULLIO Macbeth, diretto da Andrea

SOLENGHI, alle prese con Nelle foto, al centro delle due Moscheta di Ruzante, per la pagine, da sinistra: la locandina del Re Lear diretto e interpretato regia di Marco Sciaccaluga, da Michele Placido, Eimuntas mentre STEFANIA ROCCA Nekrosius, Emma Dante, Ales- se la vedrà con Ricorda con sandro Gassman, Mariangela Melato, Franco Branciaroli, Um- rabbia di John Osborne, berto Orsini e . per la regia di Luciano Mel- In basso, nella pagina accanto, chionna. il teatro Olimpico di Vicenza, Atteso ritorno sul palco opera di Andrea Palladio inau- gurata nel 1585. anche per FRANCO BRAN- In questa pagina, in alto Giusep- CIAROLI, dopo il successo pe Battiston e Luca De Filippo. di Edipo re e di Don Chisciot- Qui accanto, una scena de Il ventaglio dello Stabile te: Servo di scena di Ronald del Veneto per la regia Harwood porterà la sua di Damiano Michieletto firma anche alla regia. Da un grande della scena a 8 anniversari Marilyn e Grace, due divine sempre vive nel cuore del pubblico

Sono trascorsi cinquant’anni dall’addio alla Monroe e trenta da quello alla Kelly

Due morti tragiche, e per difficile, trascorsa in diverse menticare la sua interpre- ora del 1951, e appena un questo ancora più inattese case-famiglia, iniziò a la- tazione di Happy Birthday anno più tardi fu la copro- e dolorose, per due “divi- vorare come modella, fino (Mr. President), dedicata al tagonista di Gary Cooper ne” del cinema americano. ad approdare al cinema nel presidente John Fitzgerald in Mezzogiorno di fuoco. Nel Estremamente diverse tra 1946. Il successo arrivò con Kennedy, con il quale ebbe ‘53 toccò al drammatico loro: algida, padrona di se Giungla d’asfalto ed Eva una relazione, così come Mogambo con Clark Gable stessa, fortunata in amo- contro Eva, entrambi del con suo fratello Robert. Non e Ava Gardner, che valse re Grace Kelly, scomparsa 1950. Da lì in poi tante le mancano naturalmente le alla Kelly una nomination trent’anni fa in un incidente pellicole che la consacrarono ipotesi più diverse sulla sua all’Oscar come attrice non automobilistico nella favo- tra le stelle più luminose di morte: tra l’altro quella che protagonista. Fu poi la volta losa Montecarlo della quale Hollywood: da Niagara a non si sia trattato di un in- di tre grandi film con Alfred era diventata principessa Gli uomini preferiscono le cidente o di un suicidio, ma Hitchcock, che la definì come in una fiaba moder- bionde e Come sposare un di un omicidio, voluto per “ghiaccio bollente”: Il delitto na; fragile, umanissima e milionario, tutte del 1953; togliere di mezzo la sua pre- perfetto e La finestra sul cor- inquieta Marilyn Monroe, da La magnifica preda del senza divenuta scomoda. tile del ‘54 e Caccia al ladro che cinquant’anni fa veniva 1954 a Quando la moglie è Ben diverse le origini di del ‘55, girato nel Principato ritrovata senza vita nel suo in vacanza (indimenticabile Grace Kelly, nata a Filadelfia di Monaco, dove conobbe il letto, uccisa da un’overdose, la scena della gonna che si il 12 novembre 1929 in una principe Ranieri. Sempre nel lasciando aperta una ferita gonfia sopra lo sfiato della delle famiglie più in vista ‘55 ebbe l’Oscar per La ra- nel cuore dei suoi ammira- metropolitana) del 1955, della città, di origine irlan- gazza di campagna. Nel 1956, tori e tante domande ancora fino aFermata d’autobus del dese, cattolica praticante, dopo aver interpretato una oggi senza risposta. ‘56 e Il principe e la ballerina molto sportiva (la madre fu principessa in Alta società, lo Marilyn Monroe, il cui vero del ‘57, per approdare a A la prima donna a insegnare divenne davvero, sposando nome era Norma Jeane Ba- qualcuno piace caldo (con educazione fisica all’Uni- Ranieri III di Monaco - dal ker era nata a Los Angeles Tony Curtis e Jack Lem- versità della Pennsylvania) quale ebbe Carolina, Alberto il 1º giugno 1926. Dopo mon), Facciamo l’amore del e molto ricca. e Stefania - e abbando- un’infanzia 1960 e il controverso Gli L’idea di Grace, nando le scene defi- spostati (sceneggiato dal forse spinta nitivamente, suo ex marito Arthur dallo zio ge- anche se non Miller) del 1961; rima- orge, comme- in manie- sto incompleto, invece, diografo, di ra indolore, Something’s Got to Give dedicarsi al specie quan- di George Cukor, al quale cinema non fu do Hitchcock stava lavorando. molto ben accol- le disse che Notevole anche la sua ta dai Kelly. Dopo l’avrebbe carriera come cantante, un inizio come voluta interprete di celebri brani indossatrice, per il inseriti in alcuni suoi film: comunque, a s u o My Heart Belongs To Daddy 22 anni Gra- Mar- di Cole Porter, Bye Bye Baby ce si trovò per nie... e Diamonds Are a Girl’s la prima volta di Best Friend, I Wanna fronte a una tele- Be Loved By You e na- camera, nel film turalmente senza di- La quattordicesima 2012 DOCUMENTI 17

Eduardo De Filippo Un dialettale che parla al mondo II

Quando si pensa a Eduardo De Filippo si pensa a Napo- Eduardo, un teatro li. Quando si pensa al suo teatro si pensa al mondo. Per quanto profondamente Figlio illegittimo, con Titina e Peppino, del radicato nello spirito, nel popolo e nella tradizione creando però una sua visione del teatro e della partenopei, infatti, il teatro di Eduardo ha saputo distil- lare da quelli alcuni “assolu- Il 21 maggio 1980, duran- ti” in grado di oltrepassare te un’intervista per il set- i confini e di spezzare ogni timanale Oggi, lo scrittore barriera, sia linguistica che Luigi Compagnone chiese culturale. L’amore di una a Eduardo De Filippo se il madre è l’amore di una ma- suo padre naturale, Eduar- dre, a qualsiasi latitudine. do Scarpetta, fosse stato “un L’amara disillusione di una padre severo o un padre cat- donna rimane quella, che tivo”. Eduardo rispose: “Era la sua pelle abbia il colore un grande attore”. ambrato della gente me- Tre giorni più tardi Eduar- diterranea o il candore del do avrebbe festeggiato gli Scarpetta con Luisa e i loro figli, nord. Il senso dell’onore e ottant’anni. Era nato il 24 Accanto ancora Scarpetta con Rosa. Sotto, Eduardo bambino dell’onestà di un uomo non maggio 1900 a Napoli, nel cambia, che sia di Napoli, di quartiere Chiaia, figlio na- Milano, di Parigi o di New turale di Eduardo Scarpet- York. E così pure una lin- ta, attore e capocomico di gua sovranazionale possono punta della scena popola- parlare, se davvero univer- re napoletana dell’epoca, e sali, l’ironia, l’umorismo, di Luisa De Filippo, che di la comicità. Scarpetta - noto per i suoi Eduardo è tutto questo. Un appetiti sessuali - era nipote napoletano milanese, pa- acquisita: la moglie dell’uo- rigino, newyorkese, capace mo, Rosa De Filippo, sposata di tirar fuori e sviluppare nel 1876, era infatti sua zia. gli elementi essenziali e per Rosa, stando a diverse fonti, questo universali dell’uo- non avrebbe mai intralciato mo. Nel contempo, però, più di tanto le avventure sen- Luisa De Filippo, la madre riuscendo a sublimare la timentali del marito, tanto cultura, la storia e il cuore più che lei stessa era arrivata poli, nel quale aveva recitato della sua città: martoriata e al matrimonio con un passa- con Antonio Petito, grande rinata, splendida e oscura, to... regale alle spalle: pareva Pulcinella, suo primo capo- fino alla morte di Scarpetta piena di forza e di contrad- fosse stata, infatti, l’amante comico. (nel 1925), che alla “moglie dizioni. di Vittorio Emanuele II e che di fatto” aveva anche mes- Uomo difficile, Eduardo. Scarpetta avesse accettato di Un padre-zio-capocomico so su una dimora decorosa Grande attore, splendido sposarla incinta del re, rice- Fra le tante, comunque, la nella quale crescere i loro autore e abile regista. E forse vendo in dote, per evitare lo storia con la giovane e inna- tre figli, Titina, Eduardo e proprio per questo pieno di scandalo, 25 mila lire: un bel morata Rosa (all’inizio della Peppino, che però per lun- asperità come uomo: maga- gruzzolo, con il quale il ma- relazione lui aveva 43 anni, go tempo avevano dovuto ri perché in lui l’attore, l’au- rito aveva potuto realizzare lei 18) doveva essere stata in chiamarlo “zio”. Di figli, co- tore e il regista hanno avuto il suo sogno e restaurare il qualche modo speciale: durò munque, altri ne doveva aver la precedenza. Teatro San Carlino di Na- infatti una trentina d’anni, avuti fuori dal matrimonio; i III con al centro l’uomo grande attore Eduardo Scarpetta ne seguì in parte le orme scrittura teatrale. Tra i capolavori, Filumena Marturano del ‘46

figli di un bottone”.

Il teatro di Scarpetta Artisticamente, Scarpetta aveva una sua idea di tea- tro. Il suo personaggio più famoso fu quello di Felice La madre e la sorella Titina Sciosciammocca, figura alla quale aveva iniziato a lavora- soli legittimi furono tre: Do- re quando aveva appena 17 menico, Maria e Vincenzo. anni, ancora in compagnia Scarpetta non deve essere con Petito. Sciosciammocca stato in ogni caso, amore ebbe uno straordinario suc- o non amore per Rosa, un cesso, pari - se non superio- padre presente, da cui la re, all’epoca - a quello dello battuta di Eduardo, che non stesso Pulcinella. “A Scio- dimostra però una partico- sciammocca – scrive Mau- lare acredine nei confronti rizio Giammusso in Vita di del genitore. Eduardo (Arnoldo Monda- Di ben più pesante tenore dori Editore, 1993) - Scar- quello che Peppino scrive petta affidò la realizzazione di Scarpetta nell’autobio- del programma artistico graficoUna famiglia difficile Foto con dedica di Eduardo negli anni ‘20, giovane attore che andava precisando già (Ed. Marotta, Napoli, 1977). dalla giovinezza: emancipa- Il primo accenno è al vetrio- manipolata da quell’uomo raccontò al giornalista Orio re il teatro napoletano dal- lo: “Nella mia casa di Napo- tanto più anziano e forte Vergani: “La madre dei De la tradizione popolana del li, un giorno, per tenermi di lei: “Eduardo Scarpetta Filippo faceva la sarta nella Pulcinella e introdurre un buono, un signore (che poi, - scrive - fu per mia madre compagnia di Eduardo Scar- tipo di commedia borghe- negli anni che seguirono, una corda messa al collo dal petta. Il capocomico aveva, se, più moderna e realistica: seppi essere mio padre ma destino e pronta a strozzar- in camerino, un piccolo di- ‘Una riforma, una riforma è che dovevo chiamare ‘zio’) la al minimo segno di fuga. vano. Quando, durante una necessaria’, dirà rievocando mi volle regalare una grossa Di temperamento calmo e recita, sentiva che qualcosa quegli anni ; ‘s’abbia anche moneta d’argento, cinque di sentimenti semplici, mia si risvegliava, appena calato Napoli il suo buon teatro in lire: la presi e di filato corsi madre fu facilissima preda di il sipario correva in came- dialetto, con libri scritti, con sul balcone e la gettai nella quell’uomo fatto davvero di rino, si strappava un bot- scene distese per intero. Bi- strada. Non volevo nulla da pochi scrupoli. Nondimeno tone della giacca, chiamava sogna far della verità e non lui (e nulla ebbi in segui- questi fu lo scopo della sua il portaceste e ordinava che giochi di prestigio. Si vuol to). Non che mi fosse anti- vita: ne fu il ‘perché’”. gli mandassero la sarta. Tutti esser uomini e non pupatto- patico, ma indifferente sì”. In chiave spassosa è invece sapevano come si sarebbe ri- li’”. Non vi ricorda un certo Tanto odiava il padre, tanto narrata l’origine dei De Fi- solta la faccenda, su quel tal avvocato Goldoni? adorava la madre, che con- lippo da Gaspare Casella, divanetto... Eduardo De Fi- Per i testi, Scarpetta guarda- siderava però un’ingenua, amico di Eduardo, che così la lippo, Titina, Peppino, sono continua IV

La vita in breve Pirandello, grande passione va al teatro francese di mag- turalmente parte del baga- di Eduardo, che metterà in gior successo, acquistava le glio dell’attore partenopeo. scena in napoletano Liolà e commedie e le faceva tradur- Il tutto senza dimenticare Eduardo De Filippo nasce Il berretto a sonagli, oltre a re, inserendovi il suo Felice che comunque, con Eduar- a Napoli il 24 maggio del scrivere, con la collabora- Sciosciammocca. Poi lavo- do, si sta già assistendo a 1900. È, come Titina e Peppi- zione dell’autore siciliano, rava di taglio: via le battute quella che Anna Barsotti nel no, figlio naturale dell’attore L’abito nuovo, che debutterà introduttive (un riempitivo), suo Introduzione a Eduardo Eduardo Scarpetta e di Luisa nel ‘37. via l’invito all’applauso fina- (Ed. Laterza, 1992) chiama De Filippo. Il Teatro Umoristico mostra le (il che all’inizio lasciò un “regolarizzazione”: “Perché Il suo debutto si compie qualche crepa: prima se ne po’ interdetti, perché molti - scrive la studiosa - l’epoca quando ha appena quattro vanno Titina (che tornerà non capivano se lo spetta- di Scarpetta e di Di Giaco- anni, nel ruolo di un giap- a lavorare con Eduardo) e colo era davvero finito), via mo (che non è più quella ponesino ne La geisha, scritta il marito Pietro Carloni; nel il trucco troppo pesante di del grande Pulcinella Petito) da Scarpetta. Nel 1909 tutti e 1944 se ne andrà (definitiva- attori e attrici e spazio invece porta a una ‘formalizzazione’ tre i De Filippo recitano per il mente) anche Peppino, dopo a vere scenografie, con mo- dello spettacolo partenopeo: padre al Valle di Roma in Nu una furiosa scenata. bili e oggetti ad arricchire i è ‘un periodo di faticosi as- ministro mmiez ‘e guaie. Sono anni produttivi sul semplici fondali dipinti. sestamenti unitari dove il Nel 1911 entra in collegio ma piano della scrittura, che La sua non fu una rivolu- dialetto (...) non è neppure continua a recitare. Nel 1913, porteranno a successi come zione facile. Dava fastidio contestativo rispetto a que- dopo aver recitato con l’atto- Napoli milionaria, Questi ai tradizionalisti, ma anche sta linea, ma semplicemente re drammatico Enrico Altieri, fantasmi e Filumena Martu- agli intellettuali: “Gli uni e tenta di entrarvi, dandosi molto noto a Napoli, comin- rano, il capolavoro recitativo gli altri - osserva Giammus- (...) una sua ‘civiltà’’ (Jacob- cia ad avere parti di maggior di Titina. so - gli rimproveravano di bi)”. E continua: “Il linguag- rilievo in alcune farse, facen- Per restaurare il San Fer- scopiazzare le pochade fran- gio del primo Eduardo nasce do anche amicizia con To- dinando si dà per un po’ al cesi e trascurare gli autori da questa koinè stabilita alla tò. Passa diverse compagnie, cinema. Il teatro viene inau- italiani”. Dalla sua parte si fine dell’Ottocento, che im- finché non viene assunto, nel gurato nel 1954 con Palum- schierò invece, tra gli altri, plicava l’uso di una dialetta- 1914, in quella di Vincenzo mella zompa e vola di Anto- Benedetto Croce, che addi- lità non più soltanto carica- Scarpetta, figlio legittimo di nio Petito. rittura firmò le prefazioni turale, gergo interno al tea- suo padre, dove già lavorava Dal ‘56 fonda anche un’altra alla sua autobiografia e alla tro, ma capace di estendersi Titina e dove entrerà anche compagnia, La Scarpettia- ristampa della stessa. sul piano del parlato sociale Peppino. na, e si dedica anche alla tv, (...) D’altra parte la ‘riforma’ Nel 1920 presta servizio mili- al cinema e alla lirica (anche L’eredità scarpettiana scarpettiana non era rivolta tare e gli viene affidato il com- Napoli milionaria diventa in Eduardo e Peppino soltanto all’aspetto lingui- pito di organizzare recite con un’opera, con la musica di Per capire le radici del tea- stico: l’attore-autore napo- i commilitoni. Inizia anche a Nino Rota). Intanto il suo tro eduardiano non si può letano aveva interpretato la scrivere alcuni atti unici e al- teatro va all’estero. prescindere dal teatro di crisi della ‘maschera’ in senso cune commedie. Ha una crisi cardiaca e gli Scarpetta. naturalistico, nella prospet- Finita la leva, torna nella com- viene applicato un pace- La scelta di utilizzare il dia- tiva per cui il fatto teatrale pagnia Scarpetta e poi in altre, maker. letto, ad esempio, non è - si indirzza verso la ‘divisione dedicandosi anche alla rivista, Ottiene lauree honoris causa all’inizio del suo percorso dei compiti’. Era personaggio ma nel ‘27 torna con il fratel- e viene nominato senatore a artistico - voluta per un ben attento ai tempi, e i tempi lastro e mette in scena il suo vita. Nel 1982 porta in giro preciso scopo: è semmai la evolvevano verso l’industria Ditegli sempre di sì. alcuni recital con Carmelo naturale conseguenza di una dello spettacolo: il pubblico Nel 1931, con Peppino e Titi- Bene. nascita e di uno sviluppo ‘voleva ridere, ma vedere at- na, forma la compagnia Tea- Muore il 31 ottobre 1984. all’interno di un ambien- tori e non maschere sul pal- tro Umoristico - I De Filippo, Si è sposato tre volte: con te familiare e teatrale ben coscenico, attori ben vestiti che vivrà fino al 1944. Riesco- Dorothy Pennington nel ‘28 preciso. Un’eredità che in che recitassero e non im- no anche a fare dell’elegante (matrimonio annullato nel Eduardo va ben al di là del- provvisassero’”, come si legge Teatro Sannazzaro, per alcuni ‘52), con Thea Prandi nel ‘56 la sola lingua parlata, arric- nelle Memorie di Scarpetta. E anni, la sede stabile della loro (madre di Luisa, che muore a chendosi anche di tutta una ancora, sempre riferendosi a compagnia. Sempre nel ‘34 10 anni, e Luca) e con Isabel- serie di elementi non verbali Scarpetta: “Mettere in scena avviene l’incontro con Luigi la Quarantotti nel ‘77. - quali l’improvvisazione la ‘uomini e non pupattoli’ si- ripetizione - che fanno na- gnificava per lui rappresen- V

Pupella Maggio accanto a una foto con dedica di Eduardo Tina Pica (1884-1968) in una scena del film del 1958 La nipote Sabel- (foto Augusto De Luca) la, con Dolores Palumbo e tare la borghesia napoletana è già apprezzato per il suo ta- Michele Galdieri: insieme (dove la comicità prorompe lento e la sua professionalità. debuttano con La rivista ‘così vivace e irresistibile dal Arriva così, nel 1922, anche ...che non piacerà. contrasto che nasce dall’es- la prima regia, quella di Sur- Un anno più tardi arriva il sere e il voler sembrare e (...) riento gentile, opera musicale primo (dei tre) matrimoni perfino dal linguaggio, uno di Enzo Lucio Murolo. di Eduardo, con Dorothy strano miscuglio di dialetto I De Filippo in tre momenti Pennington detta Dodò. Il e di italiano’); escludere la della loro vita artistica comune Il primo amore, Ninì loro matrimonio, senza figli, plebe ‘troppo misera, troppo In tutto questo, c’è anche finirà con un annullamento squallida e troppo cenciosa teatro del padre)”. spazio per l’amore. Il primo nel 1952. Nello stesso anno per poter comparire ai lumi di cui si abbia notizia si chia- Eduardo scrive anche il suo della ribalta e muovere il riso’ I primi passi da autore ma Ninì, ed è una giovane unico lavoro mai andato in (E. Scarpetta, Cinquant’anni È nel 1920, durante il servi- con la quale Eduardo, dopo scena: Filosoficamente. di palcoscenico, Napoli 1922, zio militare nei Barsaglieri la morte di Scarpetta il 29 poi Milano 1982). Era una a Roma, che Eduardo scri- novembre 1925, va a convi- La compagnia Molinari scelta di campo orientata, ve la sua prima commedia, vere. Per lei scrive le prime L’anno successivo Eduardo lucidamente, da una scelta Farmacia di turno, un atto poesie di rilevo, fra le tante e Peppino portano insieme di genere: la ‘commedia bril- unico che nel ‘21 sarà mes- che comporrà nella sua vita. in scena, sotto pseudonimo, lante’”. Da questa riflessio- so in scena dalla compagnia In quel periodo, Eduardo Prova generale. Tre modi di ne nasce, per Barsotti, una di Vincenzo Scarpetta, suo decide di mettersi alla prova far ridere, con prologo ed considerazione logica: “In fratellastro, nella quale era nel teatro in lingua ed entra epilogo dell’amico Galdieri. questo senso l’eredità della entrato nel ‘14, dopo Titina nella compagnia di Luigi Ca- Una possibile, seppur limi- riforma paterna è svolta nel e prima di Peppino. rini. Anche Peppino dovreb- tata autonomia, arriva con Novecento piuttosto da Pep- Nel 1922 arriva Ho fatto il be andare con lui, sempre la proposta della Compagnia pino che da Eduardo”. guaio? Riparerò! che atten- come attore brillante, ma il Molinari (nella quale aveva Da una stessa radice, dun- derà quattro anni ad andare fratello preferisce prendere lavorato Totò) a Eduardo, que, ramificazioni diverse: in scena e cambierà poi tito- il posto lasciato vacante da Peppino e Titina di creare “Il figlio maggiore - osserva lo in Uomo e galantuomo: a Eduardo nella compagnia una sorta di compagnia sa- la studiosa - si sentirà attrat- rendere interessante questo di Vincenzo Scarpetta. Il tellite al proprio interno, La to, soprattutto, dagli aspetti lavoro, particolarmente co- tentativo non funziona, ed Ribalta Gaia, con Pietro Car- formali dell’operazione scar- mico, è la presenza in esso Eduardo ritorna sui suoi loni (marito di Titina), Tina pettiana: ‘fedeltà al copio- di alcuni punti nevralgici passi, continuando anche a Pica e altri. ne scritto, abolizione delle della poetica eduardiana, scrivere. Intanto Eduardo continua a improvvisazioni divenute dalla pazzia al tradimento; scrivere. Nel 1931, finalmen- ormai insopportabilmente temi un po’ pirandelliani, Una cooperativa di attori te, Eduardo, Titina e Peppi- lunghe e tediose; diciplina in dunque, ma inseriti nella Ma la voglia di autonomia è no fondano la loro compa- compagnia e nello scrivere’ classica struttura della farsa sempre in agguato. Nel ‘27 gnia: Teatro Umoristico “I (come conferma, negli anni scarpettiana. Eduardo fonda una coope- De Filippo”, che durerà - tra Settanta, la sua ricapitolazio- In compagnia, nonostante rativa di attori - invitando alti e bassi - fino al 1944, an- ne ragionata e corretta del sia molto giovane, Eduardo anche Peppino e Titina - con continua VI

no della definitiva rottura fra come giovane attore e poi Eduardo e Peppino. Conclu- come professionista nel ruo- sa questa parentesi, Eduardo lo del secondo brillante”. fonderà la sua compagnia: Il Ma l’autore sta comincian- Teatro di Eduardo, della qua- do a farsi strada, anche se le farà parte anche Titina. non trova ascolto da parte di capocomici ancora pro- Il Teatro Umoristico fondamente legati al passato Fra successi più o meno e sordi al vento dei rinno- buoni, la compagnia Teatro vamento. Da qui un senso Umoristico prende piede. È I fratelli De Filippo con Luigi Pirandello di crescente insoddisfazio- di questo periodo la scrittu- ne: “L’insofferenza - conti- ra di Natale in casa Cupiello, una versione napoletana di poi, per pirandellismo si in- nua Bisicchia - lo sollecita a che debutta al Teatro Kursa- Liolà e di scrivere, con la col- tende che io ho avidamente scrivere non più nelle forme al di Napoli il 25 dicembre laborazione dello stesso Pi- letto, ascoltato e amato il suo monologanti del teatro di 1931 e che segna l’inizio del randello, la commedia L’abi- teatro, che l’ho conosciuto e varietà o della rivista, ma in grande successo della com- to nuovo, che andrà in scena venerato, che ancora oggi, se quelle del teatro più impe- pagnia dei De Filippo. Da nel ‘37, poco dopo la morte penso a lui alla sua intelli- gnato e più attento alle tra- segnalare, però, anche una dell’autore siciliano. genza lucida e scintillante, al sformazioni sociali. Il guitto gustosa nota di veneticità: le suo humor, alla sua umanità, cede il posto all’autore, con prime commedie non scrit- Eduardo e il pirandellismo mi sento prendere da una tutte le difficoltà che questo te da loro che i De Filippo Nella sua già citata opera nostalgia tremenda e da un trapasso comporta”. misero in scena furono Sior su Eduardo, Giammusso senso di perdita irreparabile, Alcune riflessioni sul teatro Tita Paron e Una scorzeta ricorda un incontro avu- allora sì: sono ammalato di di Pirandello e di Eduar- de limon, entrambe di Gino to dall’autore con alcuni pirandellismo”. do arrivano anche da An- Rocca; la prima divenne ‘O studenti, citato da Isabel- na Barsotti: “Qual è - scrive padrone songh’io, la seconda la Quarantotti, sua terza e Un pensiero, due teatri la studiosa - la lezione di Sarà stato Giovannino, en- ultima moglie, in Eduardo, Nel suo lavoro su Eduardo, drammaturgia che Eduardo trambe allestite nella stagio- polemiche, pensieri, pagine anche Andrea Bisicchia (In- apprende da Pirandello? (...) ne 1932-33. inedite (Bompiani, Milano, vito alla lettura di Eduardo, Eduardo impara a struttura- Arriva anche la chiamata del 1985); in esso Eduardo par- Mursia, 1982)riflette sul Sannazzaro, il teatro più “in” la a proposito del “piran- rapporto con Pirandello. di Napoli, dove i tre rappre- dellismo” spesso attribuito Anch’egli, osserva lo stu- Il coccodrillo sentano, tra le altre, molte alla sua poetica: “Io questo dioso, sente forti gli stimoli commedie di Eduardo, ma pirandellismo attribuitomi di rinnovamento e ripensa- Nel 1938 si diffuse la fal- anche lavori di Peppino e dai critici non lo capisco. mento che attraversano il te- sa notizia della morte di di Titina. Cosa vuol dire? Che ho co- atro - così come più in gene- Eduardo. Fra chi scrisse un piato da Pirandello, che mi rale la società, la politica, la “coccodrillo” vi fu Luigi L’incontro con Pirandello sono appropriato della sua cultura - nei primi decenni Antonelli, che poi glielo in- Napoli, intanto, comincia a tematica? Se è questo che si del Novecento: “Pirandello viò, come augurio di lunga stare stretta a Eduardo, che intende per pirandellismo, - spiega - semplifica questa vita: “Per interpretare un pensa - nonostante i successi mi pare che non sia neanche realtà; Rosso di San Secondo personaggio - vi si leggeva - a un teatro più in grande. il caso di parlarne, tanto è la proietta in un’atmosfera tra l’altro - Eduardo co- È in questo periodo che ovvio che a cominciare dalla cupa, grigia, marionettistica, minciava ad accerchiarlo Eduardo ha l’occasione di mia concezione del teatro, a ma anche simbolica e favo- da lontano, quasi avesse incontrare uno dei suoi mi- finire con i miei personag- listica; Bontempelli la tra- una specie di ritegno ad af- ti: Luigi Pirandello (1867 gi spesso poveri e affamati, sferisce in una dimensione frontarlo subito. Gli girava - 1936). I due si conoscono spesso maltrattati dalla vita, metafisica; mentre gli autori attorno, gli si avvicinava, al Sannazzaro, durante una ma sempre convinti che una dei grotteschi, più legati alla lo provocava, cominciava replica di Chi è cchiù felice ‘e società più giusta e umana tradizione, cercano di scar- a blandirlo, raramente a me. Da lì, la possibilità per sia possibile crearla, niente dinarla dall’interno. Eduar- canzonarlo, poi finalmente Eduardo di cimentarsi come potrebbe essere più lontano do vive questo decennio di s’identificava con lui per attore nel Berretto a sonagli dall’idea teatrale di Pirandel- rinnovamento sulle tavole ridere e piangere insieme”. (1936), di mettere in scena lo e dei suoi personaggi. Se del palcoscenico, dapprima VII

re in tre atti le sue comme- La lettera a Peppino 7 luglio 1946 die (...), ma restando sempre fedele al suo originale pro- Caro Peppino, cesso creativo, fondato sulla ti pare che dopo quanto accaduto fra me e te, dopo anni di drammaturgia delle attra- veleno amarissimo che ebbero come conclusione la scenata zioni (i tre atti recitabili an- del Vomero... un semplice colpo di spugna può cancellare dal che in modo indipendente) mio animo l’offesa e il risentimento? Tu dici: “Siamo fratel- e sulla relazione di intimi- Lidia Maresca li”. Certo. E chi più di me ha saputo affrontare e comprendere tà/estraneità dell’attore col questo sentimento? Credi tu che da estraneo avresti potuto personaggio (‘l’attore deve nel rapporto con Peppino infliggermi le torture morali, che sistematicamente, minuto misurarsi, controllarsi, co- si andavano aggravando. per minuto, mi infliggevi? L’amore fraterno è un sentimento stringersi ininterrottamen- L’ultimo atto avvenne nel da asilo infantile, credi a me. Fratelli si diventa dopo di aver te. Mai immedesimarsi, se il dicembre 1944, al Teatro guardato nell’animo di un persona come in uno specchio d’ac- personaggio gli è estraneo, Diana al Vomero, a Napoli. qua limpida, e dopo di averne scorto il fondo. Scusami, ma io meglio ancora’)”. Dopo una terribile scenata guardo il tuo animo, il fondo non lo scorgo. La tua lettera è E va oltre: “Il teatro di Eduar- tra i due vi fu la rottura de- troppo ingenua. Io voglio tenderti la mano, ma con un chia- do non si fonda sulla dialet- finitiva. Le loro strade si se- rimento esauriente, onesto, sincero. Se tu mi vuoi bene come tica fra ‘personaggio’ e ‘per- pararono ed Eduardo fondò ai primi tempi della nostra miseria, vuol dire che nulla puoi sona’, tantomeno assicura al la sua compagnia: Il Teatro rimproverarmi... mentre io, e questo è il mio più gran dolore, primo il sopravvento sulla di Eduardo. non ti voglio bene come allora: ti temo. E se tu ti passi una seconda; gli manca il filtro Al centro della discussione, mano sulla coscienza e volgi la mente agli anni passati son intellettuale attraverso cui di pari passo con le diverse sicuro che troverai giusto il mio sentire. La tua lettera non ac- passano, per Pirandello, visioni artistiche, c’era la cusa, non offende, non giustifica: accomoda. Ancora una volta personaggio e teatro. La sua relazione di Peppino, mal l’amore fraterno affiora e vuol riverniciare a nuovo un pezzo stessa comicità discende da digerita da Eduardo e Titi- di ferro scalfito prima, su cui la ruggine del tempo ha disperso tradizioni remote (o comun- na, con Lidia Maresca, che le tracce delle scalfitture... No, caro Peppino... minuziosamente que diverse) dell’umorismo diventerà poi la seconda mo- dobbiamo prima, insieme, grattare tutta la ruggine, rimettere pirandelliano: i suoi prota- glie di Peppino (dopo Adele alla luce tutte le scalfitture, individuarne l’autore... e poi... la gonisti sono portatori di un Carloni, cognata di Titina, vernice dell’amore fraterno saprà mettere a nuovo e rendere mond à l’envers anche per- dalla quale ha avuto Luigi; lucente questo pezzo di ferro che nulla di male fece per meri- ché il ‘riso’ conserva, per lui, e prima di Lelia Mangano; tare un accomodamento ipocrita. l’antica funzione aggregante, con Lidia avrà una conviven- Scusami se ti ho parlato così, ma è la maniera migliore per far non solo demistificante”. za trentennale, sposandola diventare uomini due fratelli, e fratelli due uomini. Parto do- La Barsotti riporta anche però solo poche ore prima mani per un periodo di riposo. Puoi trovarmi al Parco Grifeo una riflessione di Eduardo della morte dell’attrice, nel 53. Il portiere ti potrà dire dove sono. Ti vedrei volentieri. sul suo rapporto con Piran- 1971). Eduardo dello, espressa durante un Difficile dire con certezza se, incontro con alcuni studen- ad un certo punto della lo- ti: “Tutti noi scrittori e anche ro vita, i due fratelli si siano chiuso il sipario, ognuno fa- cerazione fra ‘I De Filippo’, tutti noi uomini dobbiamo davvero totalmente riappa- ceva la sua vita». magnifica ‘famiglia’, perfetta molto al genio di Pirandello. cificati. Luigi, figlio di Pep- Analizzando quelli che po- ‘compagnia’, non si risarcirà Quando Arthur Miller dice pino, sembra farlo intendere: terono essere i motivi del- che in extremis: forse perché, che se non ci fosse stato lui, «Anni e anni dopo - scrive lo scontro, Anna Barsotti dei due fratelli, il più vecchio egli scriverebbe in modo di- nel 2009 su Repubblica - scrive: “Dramma dell’in- non volle rinunciare al ruolo verso, dice cosa giusta, ma quando mio padre si am- comprensione, impostato di padre e il giovane volle ri- quando si volesse accusare malò (intorno al 1980, ndr), all’inizio come fra ‘padre’ e bellarsi a quello di figlio...”. Miller di pirandellismo, sa- avvisai Eduardo. Un po’ si fe- ‘figlio’: da una parte il ‘gelo’ rebbe inaccettabile”. ce pregare, ma poi riuscii ad delle abitudini teatrali del ... e con Titina accompagnarlo in clinica; li fratello maggiore, dall’altra La stessa Lidia era stata la La rottura con Peppino... lasciai da soli. Avevano tante l’esuberanza del minore ‘di causa indiretta anche della Ma se sul versante artisti- cose da dirsi e poco tempo. carattere allegro, ansiosi di rottura fra Eduardo e Titina, co il momento era d’oro, al Devo ammettere che come vivere fino in fondo la sua che si sarebbe poi ricompo- contrario sul piano umano famiglia siamo stati molto stagione di gloria’ (da Isa- sta, grazie anche all’inter- le crepe da sempre latenti uniti in scena, ma una volta bella Quarantotti). La la- continua VIII

L’amore nascono Luisa (che morirà ad appena dieci anni nel Eduardo, dopo la già ricor- 1960 per emorragia cere- data convivenza con Ninì, brale) e Luca; si sposano il suo primo amore, si spo- nel 1956 e si separano tre sò tre volte. La prima con anni più tardi. Thea muo- l’americana Dorothy Pen- re, dopo lunga malattia, nington, nel 1928: sarà un nel 1961. matrimonio senza figli, una La terza moglie è Isabel- mancanza che probabilmen- la Quarantotti, scrittrice e te avrà un ruolo importante sceneggiatrice, sposata nel nella sua fine, che arriverà 1977. La Quarantotti era nel 1952 per annullamento. già stata sposata e aveva La seconda moglie è Thea una figlia, l’attrice Angelica In alto con Dorothy, qui sopra Prandi: dalla loro unione Ippolito. con Thea; a destra con Isabella, in basso con i figli cessione dell’amico Renato allontanamento da questa, morato, avevi piacere che me Mangini. Simoni, e di un’amara de- proprio per il tuo amore. E ti ne andassi. ... Ricordati che Anni più tardi, così Titina lusione subita da Titina da spiegherò il perché se vorrai sul Vomero, io ho ricevuto ricorderà i giorni difficili del parte di Peppino. C’era stato, ascoltarmi con calma. Dopo a casa Argeri con la busta Teatro Umoristico (Il bloc- infatti, un ltigio fra Eduar- sette anni di lavoro, di lotte... contenente la paga dei miei co, Sipario n. 102, ottobre do e suo cognato, marito di (ti prego di ricordare tut- ultimi sette giorni, con la 1954): “Era tardi. La fatale Titina, Pietro Carloni, per to quello che ho sofferto in comunicazione da parte di rete l’avevamo già addosso via di una lettera anonima questi anni), mi vidi costret- Eduardo, che potevo fare a e nessuno avrebbe pensato che accusava di infedeltà la ta, da un momento all’altro, meno di scendere per le ul- a liberarcene. Cominciò così moglie di Eduardo, Doro- a far la rivista per mangia- time recite, perché mi erano per noi quella tarantella, tra- thy. La calligrafia sembrava re. E tutto questo accade- state regolarmente pagate. gica, che doveva in seguito quella di Carloni, ma l’uo- va, Peppino mio, proprio Io avuto i sette giorni che si amareggiarci ogni minima mo – convocato da Eduar- perché tu, in quel momen- danno alla cameriera, Pep- gioia. Con dentro il cuore la do – aveva negato. Ne era to, t’innamoravi di Lidia... pino mio... Se tu non fossi folle paura di rimanere divi- nata una discussione, fini- Se non ci fosse stato questo stato aberrato da un amore, si, non sognavamo che di es- ta con Eduardo che aveva amore, come era avvenuto che in seguito si è dimostra- serlo. (...) Per anni abbiamo strappato la lettera davanti altre volte, avresti cercato di to tanto forte da sostituire costretto le nostre gambe a al cognato, dicendo che non smussare il mio litigio con in te l’intera famiglia, non seguire un tempo unisono. voleva più sentir parlare di Eduardo e tutto sarebbe fi- avresti permesso questo or- Sforzi incredibili per man- quella storia. Ma la crepa nito, come sempre. Invece, rore, questa grande offesa a tenere il passo! Mentre due ormai s’era fatta. Poi era ar- quando Eduardo chiamò tua sorella”. correvano, il terzo, chissà rivata in compagnia la Ma- Pietro egli comunicò che la Era il 5 marzo 1939. Titi- perché, ad un tratto non gli resca, molto più giovane (e commedia del debutto a Ro- na aveva 41 anni e da otto andava più e rallentava l’an- bella) di Titina. Di lei si era ma al Quirino sarebbe stata aveva pieno successo con il datura, mentre gli ripren- perdutamente innamorato Tutti uniti canteremo; che la Teatro Umoristico. Ora do- deva il desiderio di correre Peppino, mentre Titina mal mia parte la faceva Lidia; e veva tornare alla rivista, che proprio quando gli altri due digeriva quella presenza, che che io avrei potuto scegliere non aveva mai amato, ma avrebbero desiderato di ral- oltretutto le creava problemi fra quelle che restavano e, che almeno ora l’avrebbe lentare, rallentare... Ma si de- anche artisticamente. Av- nel caso non ne avessi scelta tenuta lontano da quelli che cidevano alla fine a ripren- venne così che, in una nuo- nessuna, avrei riposato; tu, considerava dei traditori, dere insieme la corsa stanchi, va commedia da mettere in proprio per questo amore, portandola invece accanto a malcontenti, irritati da non scena, Titina venne tagliata rimanesti zitto, approvando Nino Taranto, ben felice di poterne più. Un giorno diedi fuori. Così Titina scrisse a quello che diceva Eduardo. accogliere una simile stella un urlo e volli assaggiare la Peppino, ricordando que- E fu dietro il tuo silenzio che nella sua compagnia. Il de- gioia dell’indipendenza”. gli eventi: “Quando Lidia è io capii che ormai anche tu butto avvenne, con pieno entrata nella nostra compa- mi venivi meno nel bisogno, successo, nel 1939 con Final- Il Teatro di Eduardo gnia ha portato con sé il mio e che anche tu, perché inna- mente un imbecille, di Nelli e Dopo la definitiva rottura ar- IX

Alcune celebri edizioni di romanticismo”. dai all’Argentina e vidi per Filumena Marturano: quella Si assiste intanto a una netta la prima volta i De Filippo, originale con Titina e quella con ; più sotto separazione: il teatro “nuo- che raccontavano di un’altra Lina Sastri e Luca De Filippo e vo” non trova l’appoggio Italia, un’Italia abissalmente Mariangela Melato e Massimo del pubblico, il teatro com- lontana da quella che sta- Ranieri per la Rai. merciale si rianima e ha la va immediatamente fuori In basso, Sophia Loren e Marcel- lo Mastroianni in Matrimonio meglio. Per Eduardo è una dal teatro. Nella platea c’era all’italiana, diretto da Vittorio sofferenza continua: “Se da moltissima gente in divisa De Sica e ispirato al testo, di cui una parte - scrive Bisicchia (probabilmente non man- Eduardo fu sceneggiatore - accetta il teatro comico im- cavano i gerarchi); e questo perante, quello soprattutto pubblico, che fino ad un mo- tasmi e poco dopo, con esiti della rivista scacciapensieri, mento prima aveva marcia- trionfali, Filumena Martura- dall’altra, proprio in questi to con passo così guerriero, no, scritta apposta per Titina anni, intensifica l’attività di tutto vibrante di canti bel- e destinata a successo inter- autore, non certo allinean- lici, tutto compreso nel suo nazionale, cui fanno seguito dosi con i fautori dell’otti- glorioso destino, ora se ne Le bugie con le gambe lunghe mismo, perché, nelle prime stava a guardare un interno (1947), La grande magia e commedie, c’è già aria di miserabile, a contemplare Le voci di dentro (1948). In denuncia, di anarchismo, di dei personaggi incredibili, quello stesso ‘48 Eduardo amarezza, di delusione ed gonfi di follia, di egoismo, acquista il Teatro San Ferdi- anche di pessimismo”. di alienazione, intrisi di mi- nando di Napoli: riuscirà a “Il palcoscenico di guerra seria e di malattia. Una vi- inaugurarlo, restaurato, nel crepita di risate” sintetiz- sione delirante, addirittura 1954 con Palummella zom- za efficacemente, dal canto conturbante, cui si giungeva pa e vola. suo, Giammusso: “E nono- però attraverso i modi della stante gli anatemi del Duce, risata e della farsa. E quella Il fascismo e la guerra il teatro dialettale, nel quale platea applaudiva: erano in Ma facciamo qualche passo ancora i De Filippo sono in- divisa e apllaudivano, no- indietro. Con l’avvento del casellati, va benissimo”. nostante fossero di fronte fascismo, la situazione del I primi passi del fascismo in ad un’immagine completa- teatro in Italia si complica Italia non avevano comun- mente diversa da quella che ulteriormente. Nel 1926, que portato cambiamenti presentava il regime”. in un numero de Il Baretti, così devastanti nell’attività La guerra segue la sua stra- Piero Gobetti intitolava un artistica dei De Filippo, no- da di sangue e con l’8 set- suo articolo Il teatro ita- nostante l’aperta avversione tembre la vita teatrale, già liano non esiste, sostenen- nei confronti dei teatri dia- messa alla prova, subisce do il sostanziale fallimento lettali. Ben diversa la situa- un altro duro colpo. Per chi dei tentativi condotti negli zione con la guerra, sia da un è a Roma non resta che ri- anni ‘20: “Debbo ricorda- punto di vista artistico che, manere lì, o muoversi in un re - scrive puntualmente al ovviamente, umano. raggio assai ridotto, essendo riguardo Bisicchia - che nel il Sud precluso dall’arrivo 1925 Gobetti è diffidato ben Il ricordo di Fellini degli americani ed il Nord due volte dalla Regia Que- Una bella e significativa im- troppo rischioso per la rab- stura di Torino, per azione magine di quegli anni ci ar- biosa ritirata dei tedeschi. nettamente antinazionale e riva da una nota scritta da I De Filippo, per andare invitato a cessare qualsia- ricordando avanti, sono tra l’altro co- si attività editoriale. Si può il 21 aprile 1937 quando, stretti a tornare alla rivista, comprendere il suo stato giovanotto, si recò al Teatro e anche a tenere una recita d’animo di cittadino, ma Argentina di Roma per assi- per i mutilati tedeschi: “Pep- tistica con Peppino, Eduardo anche e soprattutto di uomo stere a Natale in casa Cupiel- pino - scrive Giammusso fonda una sua compagnia, di cultura. Al teatro italiano lo (la nota fu pubblicata nel - aveva provato a resistere nella quale entra anche Ti- non resta che vivacchiare programma di sala del 1987 in tutti i modi, cercando so- tina: Il Teatro di Eduardo. sulla nuova morale del con- de La grande magia): “Il po- prattutto di restringere ad Nel 1946 debutta Questi fan- senso e sul nuovo e languido meriggio di quel giorno an- continua X

ginario e assoluto; un teatro Giorni pari della crisi, ma anche della e giorni dispari verità (non quella doppia di marca pirandelliana), inte- Il teatro eduardiano è di- sa come confutazione della viso in due parti: quello menzogna, come momen- composto fino allo scoppio to di dibattito, di processo, Eduardo e Totò furono grandi della seconda guerra mon- di chiarificazione. Questa amici: tra l’altro Totò salvò diale (Cantata dei giorni esigenza durerà per oltre la pelle a Eduardo e Peppino pari) e quello successivo durante la guerra un decennio e sfocerà verso al ‘40 (Cantata dei giorni una crisi molto più ampia dispari), dove pari indica che porterà a quella delle un pubblico germanico lo tacolo – racconta sempre i giorni fortunati, dispari strutture, ad un nichilismo spettacolo, per non correre Giammusso - Totò ricevet- quelli infausti. Fu lo stesso di marca beckettiana, ad una il rischio di passare per col- te la visita di un colonnello Eduardo a dividere così, vera e propria ontologia del laborazionisti”. Quella sera delle SS suo amico, che lo nel 1975, per Einaudi, la declino che è anche un’on- fecero di tutto per passare avvertiva del fatto che l’in- sua opera. tologia della crisi dell’essere”. come fantasmi, evitando domani sarebbe scattato un Continua Bisicchia: “Si in- con cura anche i flash dei mandato di cattura per lui, apportato dal decadentismo daga il presente alla luce del fotografi durante la pre- per Eduardo e per Peppino. e dalle avanguardie, per tut- passato e del futuro, si cerca miazione dei militari feriti. Totò avvertì gli altri e cercò ti quei pericoli che sono da di spiegare il dramma che riparo fuori città, mentre i ricercare nella retorica po- esiste tra il soggetto e la real- Una battuta di troppo De Filippo trovarono rifu- pulista, nel naturalismo di tà circostante, di capire le de- Erano tempi duri per i te- gio in casa dell’industriale imitazione, nella debolezza lusioni di una generazione, il atranti, che rischiavano la Guido Alberti (quello del linguistica, in un sentimen- contrasto tra fatto privato e pelle per una battuta fuori Premio Strega). Tornaro- talismo di maniera. Ma sono collettivo, tra coscienza indi- posto che potesse indispet- no in teatro il 22 maggio e anche anni di ricambio e di viduale e coscienza di classe”. tire o nazisti o fascisti. Così vi recitarono fino al 3 giu- indiscusso rinnovamento”. fu anche per i De Filippo, in gno. Il 4 giugno gli ame- Molto c’era da ricostruire, Il teatro fra ‘50 e ‘60 particolare con Berretto a ricani entrarono a Roma. e non solo le case, le stra- Nel 1953 Giorgio Strehler sonagli, per via della celebre de, i palazzi e le chiese. E invita Eduardo a vestire i battuta: Voi non sapete cosa Dopo la guerra non mancano i costruttori panni di don Marzio nella significhi il non poter par- Il panorama successivo alla di un nuovo teatro, decisi Bottega del caffè, ma Eduar- lare... il non poter dire tutto fine del secondo conflitto ad allontanare lo scomodo do rifiuta. In compenso, tor- quello che si vorrebbe dire.... mondiale vede esprimersi, ricordo del teatro facile e na al teatro, dopo una pausa Ebbene, Eduardo non cam- sul versante della cultura di consumo, patinato e fal- cinematografica. Torna an- biò nulla, nonostante la pre- e del teatro, quel senso di so tanto in voga negli anni che alla scrittura, con Bene senza in sala, ben evidente, crisi e di disorientamento del fascismo, caldeggiato e mio e core mio del ‘55, men- di un gruppo di fascisti: che che sempre accompagnano sovvenzionato da un regime tre l’anno seguente fonda infatti, finito lo spettacolo, sconvolgimenti di una si- interessato a non alimentare La Scarpettiana, compagnia si portarono sul palcosceni- mile portata. Il teatro cerca troppo la mente del popolo... della quale assume la dire- co con altrettanto evidenti nuove strade, l’uomo cerca Quello che si va forman- zione artistica e che vuole intenzioni... ma i De Filip- se stesso e il proprio ruolo do e che conta su autori di dedicare al repertorio pa- po si erano già dileguati. nel mondo. “Si registrano vaglia, tra i quali Eduar- terno. Sempre nel ‘56 c’è il Le loro “imprudenze”, però, rinnovati interessi stilistici do (ma anche, tra gli altri, suo approdo in televisione, non erano passate inosser- - commenta Bisicchia -, fer- Ugo Betti, Diego Fabbri, mentre nel ‘59 tocca alla liri- vate, tanto da fargli rischiare menti linguistici più legati Carlo Terron e Valentino ca (con La pietra di paragone l’arresto, da parte dei nazi- alla realtà, ma soprattutto Bompiani), è un teatro che di Gioachino Rossini). sti, insieme a Totò, che do- una coscienza più aperta Bisicchia così disegna: “Un po l’attentato a Hitler si era al dibattito, alla denuncia e teatro di sentimenti, forse, La polemica teatrale presentato in scena imitando all’accusa. (...) Sono gli an- più che di idee; questo era Nell’ottobre del 1959, su tut- il Führer con baffetti e brac- ni del neorealismo, da molti tipico del primo Novecen- ti i giornali viene pubblicata cio al collo, scatendo risate considerato un passo indie- to, più attento a cogliere le (e poi uscirà anche in vo- a non finire. Dopo lo spet- tro rispetto al rinnovamento crisi nel loro significato ori- lume) una lettera dedicata XI

Curzio Malaparte Pier Paolo Pasolini

Eduardo conosce Curzio Malaparte, su richiesta Eduardo ebbe una grande ammirazione per Pier Paolo dello scrittore, in casa di amici. Malaparte av- Pasolini, con il quale avrebbe anche dovuto girare un film versava il dialetto ed era stato , ricorda Giam- (Porno-Teo-Kolossal), collaborando anche alla sceneggia- musso, “il controverso enfant terrible della tura: ma il progetto naufragò per la morte violenta dello cultura fascista e delle lettere italiane”; era scrittore e regista a Ostia, il 2 novembre 1975. stato mandato al confino da Balbo e libera- Dopo la scomparsa dello scrittore, offeso dalla lapidazione to da Ciano, prima di diventare comunista, mediatica alla quale Pasolini veniva sottoposto per le circo- “godendo della protezione di Togliatti, no- stanze della sua morte, Eduardo ne disegnò un affettuoso e nostante un’antica scomunica di Gramsci”. lucido ritratto in un’intervista televisiva (è visibile su You- Quando incontra Eduardo ha appena pub- Tube): in essa lo definisce tra l’altro “un uomo adorabile e blicato Kaputt, con al centro il tema della de- indifeso, una creatura angelica che abbiamo perduto e che cadenza dell’Europa che si ritroverà più avanti ne La pelle, il non incontreremo più come uomo, ma come poeta diven- suo romanzo più celebre. I due si incontrarono e si scontra- ta ancora più alto”. Eduardo gli dedicò anche una poesia, rono, naturalmente, su diverse posizioni che li vedevano su intitolata Pier Paolo, scritta nel 1976. In due fronti opposti. Quello tra i due fu un incontro-scontro, essa si riferisce ai diciotto sassi che era- ma a Malaparte piacque il fatto che Eduardo gli tenesse te- no stati collocati nel luogo esatto in sta: “Quel De Filippo - dirà - era un grand’uomo, che aveva cui il corpo di Pasolini era stato ri- davvero una grande visione della vita, un’intuizione forte trovato: attorno ad essi era sorto della partecipazione alla vita popolare”. Divennero amici. un parco per la sua memoria, poi Quella prima sera avevano parlato molto di Napoli: poco abbandonato e infine recuperato più avanti Eduardo scriverà Napoli milionaria! mentre Ma- e mantenuto dalla Lipu. laparte darà alle stampe La pelle: “Due immagini diverse, Non li toccate quei diciotto sassi ma speculari”, secondo Giammusso. che fanno aiuola con a capo issa- ta la ‹‹spalliera›› di Cristo. I fiori, sì, quando saranno secchi, quelli toglieteli, ma la ‹‹spallie- alla difficile situazione del riorità, circondarlo di indif- ra››, povera e sovrana, e quei diciotto irregolari sassi, messi teatro italiano alla fine degli ferenza, di disprezzo, fino a difesa di una voce altissima, non li togliete più! Penserà il anni Cinquanta. Eduardo è a diffamarlo ed escluderlo vento a levigarli, per addolcirne gli angoli pungenti; penserà sconfortato per la situazio- dalla spartizione della cosid- il sole a renderli cocenti, arroventati come il suo pensiero; ca- ne, che giudica ormai pros- detta provvidenza, invocata drà la pioggia e li farà lucenti, come la luce delle sue parole; sim - come ricorda anche e ottenuta, con clamore ciar- penserà la ‹‹spalliera›› a darci ancora la fede e la speranza Bisicchia - “all’anno zero”. latanesco, con la complicità in Cristo povero. Non risparmia nulla a nes- dello Stato”. suno, e in particolare gli or- Continua Bisicchia, ripren- gani competenti, accusati di dendo Eduardo: “Il teatro nel 1964, L’arte della comme- i Sei personaggi pirandelliani “dilettantismo, parassitismo, muore se viene sostituito dia, che così egli stesso defi- (1921), è un testo di bilan- clientelismo ed esterofilia”. con le ‘carnevalate’, se fatto nì: “È una commedia strana, cio-riflessione con aspetti “Le lamentele di Eduardo da affaristi e da politicanti, formalmente e sostanzial- di pedagogia teatrale”. Ne è - riporta lo studioso - fini- se si escogitano soluzioni e mente diversa dalle altre (...) protagonista Oreste Campo- scono per toccare il punto programmi all’insegna del non l’ho scritta solamente rese, sul quale così si esprime dolente del problema, quello dilettantismo e della più as- per la gente di teatro - come la studiosa: “Attraverso que- dell’autore italiano e l’accu- soluta indifferenza per le sue alcuni affermano - ma per sto Protagonista-attore (ma sa è ben precisa: in nessun sorti reali”. tutti voi, giacché i problemi anche, nella seconda parte, Paese del mondo l’autore La lettera di Eduardo diede di cui tratta riguardano la regista), l’Autore mostra di drammatico è trattato come naturalmente un bel po’ di nostra vita e quella dei no- riconoscere l’innegabile for- da noi. Il suo posto è stato fastidio, soprattutto dal- stri figli”. za persuasiva e il valore del abbondantemente usurpato le parti del Ministero dello A proposito di quest’opera, rito del ‘teatro all’antica ita- da ‘organizzatori’ o da im- Spettacolo, ma - come spesso così scrive Anna Barsotti: liana’, pur rinunciando alle provvisati registi, tanto che avviene - al fastidio altro non “L’arte della commedia (due sue pratiche e alle sue con- si è fatto di tutto per man- fece seguito. Eduardo allora tempi, 1964), come Il teatro venzioni ormai inadeguate. tenerlo in uno stato di infe- rincarò la dose, scrivendo, comico goldoniano (1750) e continua XII

Il ‘limite’ degli ‘attori dialet- di di dialettica. Chi cerca di biamento, di ripensamento “Il teatro di Eduardo - scrive tali’, che per Eduardo sono distruggere e rinnovare del da un lato e di distruzione Bisicchia - è sempre ‘alterna- gli ‘eredi’ della Commedia tutto è la sperimentazione, e dall’altro? Sempre, al centro tivo’, perché ha scelto di rap- dell’Arte, è ‘l’ignoranza; pos- se il teatro alternativo crede della sua riflessione, egli ha presentare il suo tempo, di sedendo un’esperienza se- ancora nella parola, quello messo l’uomo, osservando- coglierne un divenire lento colare, finora hanno potuto sperimentale la rifiuta”. ne i cambiamenti, le crisi, ed inesorabile, di esprimere fare a meno della cultura, ma Ma come si colloca Eduar- le fragilità e i punti di forza. nei confronti di un’umanità oggi non più’. La nostalgia do in questo tempo di cam- Così è anche negli anni ‘70. schiava di ipocrisie, egoismi, che riaffiora, talvolta, nelle sue dichiarazioni è tesa a Eduardo, la poetica e la scrittura le rimuginava a lungo, mesi, preservare le norme di un anni, in qualche cosa decen- codice eticamente esem- ni. Nella sua mente collega- plare: ‘arte’ significa sempre “Io scrivo per tutti: ricchi, un gruppo di persone, ribel- va impressioni, particolari, per lui - come per gli anti- poveri, operai, professio- lione contro leggi superate e volti visti e parole udite: un chi comici - ‘professionismo nisti...! Tutti, tutti! Belli, anacronistiche (...), sgomen- lavoro paziente e lungo, nel teatrale’. Perciò la sua sfida brutti, cattivi, buoni, egoi- to di fronte a fatti che, come quale dava retta solo alla fan- culturale si pone anzitutto sti. Quando il sipario si apre le guerre, sconvolgono la vita tasia. Poi veniva il momento sul terreno del teatro, per sul primo atto d’una mia dei popoli”. della stesura, che teneva con- l’innalzamento qualitati- commedia, ogni spettatore Ma è comunque la storia to degli aspetti pratici, della vo sia degli attori che degli deve potervi trovare una degli altri quella che gli in- disponibilità di attori in quel spettatori”. cosa che gli interessa”. teressa raccontare: “Non ci momento. Scriveva per tutti Così si esprimeva Eduardo dobbiamo occupare di noi delle belle parti, anche per Dal 1970 a proposito della sua scrit- stessi: non è un’autoconfes- gli attori secondari, per i ca- Come noto, parallelamente tura, aggiungendo anche - sione, la commedia”. ratteristi, tenendo presenti ai cambiamenti in atto sui in una nota pubblicata nei Né avrebbe potuto essere di- la loro età, le loro attitudini. versanti politico e sociale, Capolavori editi da Einau- versamente per un uomo che Per dirla con un’espressio- anche il mondo della cultura di - che “Occhi e orecchie nel teatro sembrava avere la ne di Isabella De Filippo, in generale (teatro compre- mie sono stati asserviti da sua “vera” dimensione: “La ‘amministrava la scrittura so) conosce tra la fine degli sempre (...) a uno spirito mia vera casa è il palcosce- come il padre di una fami- anni ‘60 e i primi anni ‘70 di osservazione instacabile, nico, là so esattamente come glia numerosa amministra profondi mutamenti. La pa- ossessivo, che (...) mi porta muovermi, cosa fare: nella il suo patrimonio: quest’an- rola d’ordine è cambiare, sul a lasciarmi affascinare dal vita sono uno sfollato”. E an- no il maggiore ha bisogno fronte della forma come su modo d’essere e di espri- cora dalla Cantata dei Giorni di un paio di scarpe? L’anno quello della sostanza. Tutto mermi dell’umanità”. Ma Dispari (vol. III): “Quando prossimo si penserà al cap- viene messo in discussio- aggiungeva: “Bisogna ve- cammino per le strade e mi potto della più piccola’. In ne, la tendenza è quella di dere l’applicazione di quella capita di battere due o tre Questi fantasmi! Titina era sovvertire qualsiasi ordine battuta o di quella frase (...) volte il piede in terra (...), stata costretta in una parte preesistente. Anche a teatro, nel contesto dove la vuoi mi sorprende sempre il fatto minore, quella della moglie “alternativo” è il concetto applicare: può diventare re- che quei colpi (...) non pro- tradita, che ha praticamen- più in voga. Sono gli anni alistica, comica, tragica (...) ducano lo stesso rumore di te una sola scena: del resto dei collettivi e delle coopera- il teatro è sintesi”. quando batto il piede sulle sarebbe stata troppo anzia- tive, delle esperienze teatrali Sempre nei Capolavori, ag- tavole del palcoscenico; se na e troppo poco avvenente d’avanguardia, del più attivo giunge un’altra osservazio- tocco con la mano il muro per fare la signora Lojacono, teatro universitario. E questa ne utile a capire il suo punto di un palazzo (...) lo faccio mentre le stramberie comi- “alternatività”, osserva Bi- di vista: “Alla base del mio sempre (...) con la sensazio- che della sorella del portiere sicchia, “non va alla ricerca teatro c’è sempre il conflitto ne di avvertire sotto le dita la erano chiaramente disegnate del prodotto ‘perfetto’, non fra individuo e società (...), superficie della carta e della sulle qualità di Tina Pica. Ma tende alla ‘memoria’ o all’‘ar- tutto ha inizio, sempre, da tela dipinta”. nel lavoro successivo Titina monia’, cerca di vivere il pre- uno stimolo emotivo: rea- Da un punto di vista pratico, aveva avuto molto più di sente con tutte le contrad- zione a un’ingiustiza, sde- la scrittura era per Eduardo una bella parte; ebbe la pos- dizioni e le ambiguità (...). gno per l’ipocrisia mia e un mosaico da costruire, co- sibilità di creare il personag- Non intende distruggere il altrui, solidarietà e simpatia me osserva Giammusso: “Le gio della sua vita: Filumena passato, ma porsi in una si- umana per una persona o nuove commedie Eduardo Marturano”. tuazione di scontro e quin- XIII

Eduardo e Carmelo Bene setti nel film per la tv Cuore di Luigi Comencini. Nello da parte del Presidente della stesso anno riceve il premio Repubblica Sandro Pertini, a Taormina-arte “Una vita per senatore a vita (che lo vedrà il teatro”, dove avviene il suo impegnarsi con passione). ultimo incontro con il pub- Ma sono anche anni difficili blico. Morirà nel 1984, fra il per la salute, tanto che nel 31 ottobre e il 1° novembre. avidità una giusta indigna- lismi”. Sono anni di intensa 1974 gli viene applicato un Innumerevoli gli attori che zione, un’umoristica misan- attività, anche internazionale pace-maker. hanno recitato con lui e per tropia, un alto senso della (tra l’altro Laurence Olivier Memorabili i recital del 1982 lui. Qualche nome? Oltre ai olitudine e della giustizia. mette in scena a Londra Gli con Carmelo Bene, il cui tanti già citati, Anna Magna- Solo i grandi autori classici esami non finiscono mai con ricavato va a beneficio dei ni, , Aldo e Carlo possono raggiungere simili la regia di Franco Zeffirelli), minori detenuti nei carceri Giuffrè, Dolores Palumbo, risultati, solo a loro spetta e di riconoscimenti: lauree Filangieri di Napoli e For- , Alberto il diritto di ritrovare i veri honoris causa e premi, oltre nelli di Bari. Sordi, , Marcello valori umani dell’esistenza. all’apertura della Scuola di Nel 1984, dopo aver tradot- Mastroianni, Giulietta Masi- È l’uomo che interesssa ad drammaturgia di Firenze, al- to La tempesta di Shakespe- na, , Sophia Eduardo, non i facili este- la cattedra di drammaturgia are in napoletano antico, Loren, , tismi o i vuoti sperimenta- alla Sapienza e alla nomina, interpreta il maestro Cor- ...

Il suo rapporto con il cinema e la televisione

Nel 1982, in uno dei suoi Né Eduardo era amato dal stella. Un bel rapporto ebbe incontri con gli studenti, cinema, come ricorda Giam- con De Sica, per il quale ideò Eduardo afferma: “Il cine- musso: “Alle maestranze ci- alcuni personaggi comici matografo non ha niente a nematografiche De Filippo (Tempi nostri e L’oro di Na- che vedere col teatro, pro- regista piaceva poco: il suo poli) e scrisse la sceneggiatu- prio niente! Non dà nean- carisma di ‘mostro sacro’ del ra di Matrimonio all’italiana che soddisfazione - dà so- palcoscenico, così forte nei (1964), ispirato a Filumena lamente la futura vergogna confronti dei suoi attori che Marturano, che Eduardo che gli attori me compreso, vivevano con lui sera dopo aveva già trasformato in film non possiamo cancellare. sera di fronte al pubblico, nel 1951, recitando conTiti- Perché in epoca futura certi per mesi o per anni insieme, na. Regista e interprete, con film faranno ridere invece non sembrava colpire quella Totò, fu anche in Napoli che piangere, faranno pietà comunità numerosa ed ete- milionaria! nel 1950; da ri- invece che riscuotere il pie- rogenea, provvisoria e un cordare anche Napoletani a no assenso. L’attore quando po’ casuale che è una troupe Milano del 1953, selezionato muore deve morire. Basta! cinematografica. Sul set ap- al Festival di Venezia. Deve sparire! Non deve la- pariva piuttosto distante e Il passaggio dal cinema al- sciare quest’ombra, questa poco incline alle confidenze, la tv avvenne dopo il 1966, falsa vita. [...] lo ho fatto o a quel caciarume che dà quando Eduardo diresse pure il cinematografo, ma sapore alla vita dei ‘cinema- Spara forte, più forte... non l’ho fatto per bisogno, per- tografari’”. capisco!. Per il piccolo scher- ché mi servivano i quattrini, La sua prima volta al cine- mo (tra i suoi produttori non l’ho fatto per piacere. ma risale al 1932, attore in Andrea Camilleri) girò tut- Solo il teatro è quello che Tre uomini in frac di Mario te le sue commedie fino alla mi ha dato gioia, sempre. E Bonnard, con Peppino e Tito fine degli anni ‘70. La sua quello che mi ha dato con- Schipa come protagonista. ultima interpretazione fu tatto con il pubblico, possi- Come regista, si cimenta per per Comencini, in Cuore, nel In alto, con il figlio Luca in De bilità di parlare, possibilità la prima volta nel 1940 con 1984. Non fece invece il film Pretore Vincenzo; sotto, la lo- candina di Napoli milionaria! di cambiare, di evadere”. In campagna è caduta una pensato con Pasolini. XIV

Il drammaturgo e studioso di teatro conobbe

Eduardo... (e Peppino?)

di Luigi Lunari Nulla avendo di particolare loro più popolare repertorio, se Eduardo non approfondì da dire sullo svisceratissimo di impatto fortemente comi- mai l’argomento, glissando Eduardo (e quando non si co; ma il giovanissimo Stre- sulla sostanza delle cose e ha niente da dire è meglio hler, pur nelle dieci smilze limitandosi a bollare Pep- non dirlo), mi limito qui a righe della recensione, trovò pino (testimone anche il qualche ricordo personale: modo di dire che gli sarebbe sottoscritto) con l’afferma- piccole notizie, non più piaciuto vedere quella com- zione che “si tinge i capelli”. cronaca e non ancora storia; pagnia cimentarsi in Cechov. Peppino - al contrario - si quasi un lascito testamen- Era la straordinaria intui- divertiva a ricordare l’epi- tario di cose che altrimenti zione di un modo d’essere sodio tal quale l’abbiamo rischierebbero di andar per- della drammaturgia e della descritto. dute per sempre. messinscena ispirato al reali- Le ragioni profonde sono Il primo: nell’immediato smo “inclassificabile” (cioè a ovviamente nella diversità dopoguerra (anni 1945 e dire né distorto alla tragedia delle strade cui abbiamo seguenti) quando i giornali né alla farsa) che caratterizza accennato. Sulle quali strade, erano un foglio solo, quasi non solo Cechov ma anche un curioso problema che si di soli titoli, e non vi era Goldoni e la tradizione del è posto e si pone di tanto in spazio per le sciocchezze grande realismo, da Omero tanto - pur nella sua assoluta oggi dominanti, la critica in poi. Come tutti sanno è insignificanza - è in merito teatrale di due tra i giornali su questa strada che si avviò a quale dei due fosse “più più importanti - l’Avanti! Eduardo, con i suoi grandi bravo”. Se è vero che questo e il pomeridiano Milano- capolavori, da Natale in casa equivale a chiedersi chi è il Sera - era dominio di due Cupiello a Filumena Mar- più grande tra Pelè e Mara- giovanotti quasi imberbi, turano, da Questi fantasmi dona, è anche vero che il tut- che di lì partirono per una alla Grande magia. Mentre to può essere utile a definire straordinaria carriera: Paolo Peppino premette il pedale una personalità anche sotto Grassi e Giorgio Strehler. sulla componente comica il profilo psicologico. Firmavano pezzetti di dieci del “Teatro unoristico”, vol- Avendoli conosciuti e fre- righe, a commento di un gendosi alla farsa che lo por- quentati tutti e due, sarei teatro rinascente e di un riu- terà a straordinario successo arrivato alla conclusione nirsi del teatro italiano dopo popolare - sia in teatro che che Eduardo si giovava di la frattura dell’occupazione. nel cinema - fino al mitico una maschera più duttile Tra questi* uno ricordo par- Pappagone televisivo. ed espressiva rispetto al ticolarmente, in occasione I rapporti tra i due fratelli volto “normale” - per così della prima presenza a Mi- non potevano che essere dif- dire - di Peppino; sul pia- lano, nel dopoguerra, della ficili, e difatti lo furono. no dell’espressività comica, compagnia dei De Filippo, Intollerante del rigore di Eduardo aveva la peculiare che da poco aveva smesso Eduardo, Peppino salì un capacità di protrarre un gag il titolo di “Compagnia del giorno su una sedia e scandì o lazzo che dir si voglia fino teatro umoristico di Eduar- “Du-ce! Du-ce! Du-ce!” al suo completo esautora- do De Filippo con Peppino come a rinfacciargli l’in- mento, quasi al limite della e Titina”. I tre fratelli erano transigenza e la prepotenza. tollerabilità: si pensi a quella

L’appunto andati presentandosi con il Le strade si divisero, anche straordinaria situazione di XV entrambi gli artisti e si sofferma su alcuni spunti tra ricordi e riflessioni

Dolore sotto chiave, in cui alla mamma o al papà. Ma compagno, come amico, ma colo Teatro. Eduardo aveva Eduardo, impegnato in una non posso nascondere che, non come fratello.” Una frase radunato la compagnia in veglia funebre, e richiesto obbligato a una scelta, con di cui non c’era alcun biso- palcoscenico (protagonista per telefono di come si pre- la solita pistola puntata alla gno, e che si può spiegare era Franco Parenti) per un para la coratella, si barcame- tempia, la mia risposta sa- solo ricorrendo alla psico- breve discorso di commiato, na tra la compunzione della rebbe: Peppino, come attore, logia. Al che anch’io faccio quasi un imprimatur per veglia e la necessità di esser fu il più grande dei due. ricorso, trovandovi un acido l’avvio delle recite. Dieci molto preciso con la ricetta, Altra nota relativa ad Eduar- riconoscimento in quanto minuti di una straordinaria sviscerando l’effetto comico do. Le cronache non sono detto più sopra: in fondo, lezione sul come si affronta e fino al limite estremo delle avare di aneddoti che ne forse, Eduardo riconosceva si mantiene un testo comico, sue possibilità senza nulla riflettono una indubbia cat- che Peppino, fratello ribelle, sulla misura con cui se ne lasciare di non detto o non tiveria. Si potrà giustificare il sul palcoscenico o davanti deve conservare il gradiente fatto. tutto con l’intransigenza che alla macchina da presa, era comico, senza gli eccessi cui Per contro, Peppino - causa a volte caratterizza i grandi “più grande di lui”. tanto spesso l’attore comico o effetto che fosse la norma- spiriti, tutti tesi al migliore Tutto questo (serve ripeter- si abbandona, sull’equilibrio lità della propria fisionomia dei risultati possibili, costi lo?) non tocca ovviamente la da mantenere tra i rigore - usava la tecnica opposta quel che costi; ma nel caso superiore qualità dell’opera della linea interpretativa dell’understatement, cioè a di Eduardo è difficile conce- letteraria di Eduardo, che a adottata e quella libertà di dire la semplice e misura- dergli attenuanti per quella mio avviso potrebbe con- improvvisazione che è nota tissima allusione all’effetto volta che - insoddisfatto di correre - assieme ad Arthur precipua della tradizione comico latente, lasciando come un suo attore aveva Miller - al titolo di più gran- italiana. Lo spettacolo - disse allo spettatore il gratificante interpretato una scena - de autore del XIX secolo: Eduardo - deve rimanere compito di completarne il interruppe la rappresenta- per la continuità e il rigore aperto: invenzioni, aggiunte, senso. Di fatto, questa dispo- zione, e coram publico, lo (al di là dei clamori filoso- modifiche sono non solo sizione personale costrinse apostrofò più o meno in fici e politici del teatro di permesse, ma devono te- spesso Peppino a una sorta questo modo: “Adesso tor- Pirandello e di Brecht) con stimoniare dell’esperienza di ruolo di spalla, di fronte niamo indietro e tu rifai la cui essa persegue, prosegue che lo spettacolo acquista all’esuberanza di partner scena come io ti avevo detto e forse conclude la grande sera per sera a contatto col come Totò o come lo stesso di farla!”. Un’umiliazione vicenda della drammaturgia pubblico. Uno spettacolo Eduardo: you tube consente cui solo la totale dipendenza realistica di Goldoni e di “comico” che alla sua ultima oggi di verificare brevi manu economica del malcapitato Cechov. replica fosse identico a quel- il tutto; e si guardi dunque nei riguardi del boss, impedì Ma con un ultimo aneddoto lo della prima, proverebbe la famosa scena della lettera la ribellione. vorrei concludere questo che la compagnia non ha in Totò, Peppino e la mala- Ancora - su un piano ancora ricordo un po’ anomalo e capito niente e che la sua femmina o lo straordinario più gratuito - il comporta- controcorrente. Era il 23 di- esperienza a nulla è servita. confronto con Eduardo in mento di Eduardo nel 1980, cembre del 1965, antivigilia “Però, state attenti,” concluse Sik Sik atefice magico, nel alla morte di Peppino: non di Natale; e solo il sadismo Eduardo, e queste furono le battibecco sul “venghe ie!”. solo non prese parte ai fune- teatro-maniacale di Pao- sue parole precise: “Per ogni Il problema della superiorità rali, ma quella sera, al Teatro lo Grassi aveva scelto quel lazzo nuovo che aggiungete, dell’uno sull’altro è quasi Duse di Bologna dove stava giorno per l’anteprima del toglietene un altro.” come chiedere a un bambino recitando, “celebrando” il Monsieur de Pourceaugnac * Nel 1961 ho raccolto questi pezzetti in (oh, illimitato sadismo degli ricordo del fratello, disse: di Molière di cui Eduardo un numero di Filmcritica. È una delle po- adulti!) se vuole più bene “Ora mia manca. Come firmava la regia per il Pic- che cose di cui sento di potermi vantare. COLLANA DOCUMENTI

1 I LUOGHI DEL TEATRO

2 RECITARE: LO STILE E LE TECNICHE. Prima parte

3 RECITARE: LO STILE E LE TECNICHE. Seconda parte 4 LA COMMEDIA DELL’ARTE 5 LA NASCITA DELLA REGIA

6 SHAKESPEARE e il teatro elisabettiano 7 IL TEATRO DI NARRAZIONE

8 MOLIÈRE, GOLDONI e il loro tempo 9 LUIGI PIRANDELLO 10 SAMUEL BECKETT

11 IL TEATRO BORGHESE. Cechov e gli altri 12 IL TEATRO AMERICANO. Fra dramma di famiglia e musical

13 L’ARTE DI FAR RIDERE. Dal dramma satiresco a Zelig 14 IL TEATRO ITALIANO 15 IL SENSO DEL TRAGICO

16 IL TEATRO MUSICALE. Dal madrigale all’opera rock

17 EDUARDO DE FILIPPO. Un dialettale che parla al mondo

Testi di Alessandra Agosti Con un intervento di Luigi Lunari

Giugno 2012 25

ritratti Baseggio, il ricordo della nipote: scacchi, commedie e una lettera 22

Norma era una ragazzina quando aiutava lo zio a trascrivere testi in veneziano

A fine 2010, in vista del ersonalmente non amo grande amica d’infanzia. Nato a Treviso il 13 aprile quarantesimo anniversario Pi ricordi perché mi piace Ruolo importante aveva la 1897, Cesco Baseggio si della scomparsa di Cesco guardare sempre avanti. Forse fedele e romana governante avvicinò presto al teatro, Baseggio celebrato nel 2011, perché, i ricordi, mi provoca- Assunta che preparava dei entrando a far parte della dedicammo una pagina del no tristezza. manicaretti da non dimen- filodrammatica di Fosco nostro periodico alla figura Per lo zio Cesco farò un’ecce- ticare. Passava dagli gnoc- Giachetti. Durante il primo e all’opera di questo grande zione, sforzandomi un po’. chi alla romana ai risotti al conflitto mondiale, in Al- del teatro, che tanto ha rap- Ricordo le serate passate nella nero di seppia, le cui seppie bania, diresse il “teatro del presentato, in particolare, sua casa di Roma, alla Baldu- venivano rigorosamente da soldato” e al termine della per la conservazione, la pro- ina, in Via Seneca. Una casa Venezia. guerra decise di dedicarsi secuzione e la diffusione del semplice dove si respiravano Accompagnavo mio papà professionalmente al pal- repertorio veneto classico e profumi di teatro e, anche lì, Emo a giocare a scacchi con coscenico, entrando a tutti di tradizione. di quei ricordi di cui parlavo lui, gli scacchi erano del non- gli effetti nella compagnia È quindi con particolare pia- prima. no Arturo, che conservo ge- Ars Veneta di Giachetti nel cere che in questo numero di Lo zio era già vecchio e ri- losamente e che ho dovuto 1920, come attore brillante Fitainforma pubblichiamo ceveva persone che gli erano far restaurare. Infatti queste con ruoli da caratterista. il ricordo familiare e affet- state molto vicino durante partite terminavano molto L’autonomia arrivò nel tuoso di Cesco Baseggio che i suoi cinquant’anni di vita spesso con un rovesciamento a 1926, quando Baseggio sua nipote Norma Baseggio teatrale. Carlo Lodovici, re- terra della scacchiera da parte divenne capocomico. Lucarini ci ha voluto inviare: gista, Elsa Vazzoler, “prima del perdente. Goldoni fu autore di ri- un tuffo nella Roma anni donna” della compagnia, Ho aiutato lo zio, dietro sua ferimento principale ma ‘60... Giancarlo Maestri, fratello richiesta, a trascrivere com- non esclusivo per l’attore, di Cesare alpinista e scrit- medie che lui traduceva in regista e autore. Tra gli altri tore, Marina Dolfin, dialetto veneziano, con la trattò infatti Shakespeare, attrice giovane e mitica “lettera 22” che poi mi Schiller, Ruzzante, Gallina, figlia della so- regalò. Presi questo incarico Rocca, Simoni. prano Toti Dal molto seriamente, avevo circa Un ruolo importante ebbe, Monte, sua quindici anni e mi sembrava nella diffusione del suo tea- di fare una cosa estremamen- tro, la televisione, visto che te importante. a lui è legato il repertorio Gli anni passavano, mi fidan- goldoniano portato al pub- zai con il mio attuale marito blico attraverso il piccolo Paolo che conobbe lo zio al schermo, con opere come Teatro dell’Opera di Roma Sior Todero brontolon, Le dove aveva curato la regia baruffe chiozzotte, I ruste- dei “4 Rusteghi”, opera lirica ghi, Il campiello, La bottega molto bella del compositore del caffè. veneziano Ermanno Wolf Tra i suoi lavori più celebri Ferrari, ispiratosi all’omo- Fasso l’amor, xe vero, firma- nima commedia di Carlo ta come Lodovico Ceschi e Goldoni. scritta con il regista Carlo La stessa opera lirica lo ac- Ludovici. compagnò a Catania dove, Morì il 24 gennaio 1971 a nel 1971, morì. Catania. 26 approfondimenti

a forma teatrale No (vo- Lcabolo sino-giapponese che significa ‘talento’) si con- ferma senz’ombra di dubbio tra i tesori meglio celati che l’Oriente abbia mai pro- dotto; è sorprendente, nel corso dei secoli, la ritrosia esercitata dai suoi protago- nisti al fine di preservare un valore che, come le forme di bellezza naturali, va maneg- giato con accortezze pari alla labilità di ciò che, vivente, è condannato alla labilità. Sorto in Giappone nel Quat- tordicesimo secolo, il No si rivolge a un pubblico medio-alto con testi tratti da opere fondamentali della cultura universale quali il Genji Monogatari, lavoro dell’Undicesimo secolo che in molti considerano il pri- mo esempio di romanzo documentato. Quali che siano gli autori e il periodo storico della loro at- tività, le vicende No escludo- no le vite della gente comune focalizzandosi su imprese di guerrieri, personaggi storici (vissuti nei periodi Nara e Heian) ed eroi leggendari. Il Teatro No Attingendo a piene mani da trascrizioni di fatti più o Di difficile comprensione in occidente, sempre più raro meno storici (come nel caso del monumentale Kojiki e anche in Giappone. Le origini, le tematiche, la disciplina dal suo seguito Nihonshoki) le opere più celebri mettono di Filippo Bordignon in luce due aspetti rilevan- ti: in primis l’importanza d.C., tradiscono lacune e degli Dei’ che evidenzieremo certamente ridimensionate del veicolo orale, medium imprecisioni a tal punto una prima considerazio- dall’effetto della globaliz- fondante nella trasmissione da renderle ideali per ri- ne fondante sul genere in zazione, ai giorni nostri. del sapere da un maestro adattamenti teatrali senza analisi. Alle donne è sì consentito all’allievo (o deshi) designato che se ne tradisca lo spirito Se Amaterasu - dea del sole l’accesso nella compagnia alla successione. In secundis di fondo. - si attesta come entità ge- (Za) ma è impossibile che infatti, le trascrizioni delle Altri protagonisti di grande nitrice di tutte le cose, non assurgano al rango di Iemoto cronache di palazzo con- rilievo nel Pantheon No si può dire che il principio (tradurremo, non senza una tenute negli annali di cui sono gli esseri soprannatu- Femminile vanti pari valo- certa approssimazione, ‘Ca- sopra, pur venendo general- rali, spiriti e divinità risalenti re nella società patriarcale poscuola’) così come sono mente citate per il contribu- alla sconfinata fantasia della nipponica, una questione rari i casi di donne Shite to storico nella ricostruzione religione scintoista. Ed è valida nel suo passato re- (‘protagonista dell’opera’). del proto-Giappone del 700 proprio a partire dalla ‘Via moto come pure, in forme La figura dello Iemoto è un 27

Impenetrabile, perfino nei termini

“Uscito dal Gakuya lo Shite indossa la sua Nomen nel Kagami No Ma, percorre lentamente l’Hashigakari giungendo infine all’Honbutai; dietro di lui l’Hayashi seduta in posizione Seiza intona una musica per No-kan, Kotsuzumi-za e Ohtsuzumi- za. Stasera verrà rappresentato un Kyogen ma, nonostante questo, lo Shite è in uno stato di totale concentrazione al fine di recitare il suo Kotoba ed evocare l’Hana nel pubblico. Tratta da un Kata celebre, l’opera contiene anche dei Kogaki dello Iemoto e si sviluppa in uno Jo-ha-kyu che la Za si augura possa condurre allo Yugen”. Un glossario alieno anche per i più scafati di teatro e orientalismi: il No, per sua stessa natura, è costituito da una cortina d’impenetrabile fruibilità, sicché solo il più solido appassionato potrà sperare di carpirne il senso, la Nella pagina accanto, una maschera del No. Sopra, un’esibizione bellezza al di là della tradizione. La spiegazione di un termine misto di patriarca e maestro, duecento opere certificate relativamente frequente per gli addetti ai lavori come ‘Yugen’ autorizzato dallo Iemoto che che vengono rappresentate apre in realtà un discorso che non si esaurisce certo nella mera l’ha preceduto a continuare ancora ai giorni nostri. parafrasi del significato: si tratta di una valutazione estetica la tradizione insegnando la Ma i testi più significati sono che circoscrive una sensazione di incanto determinata dalla storia, le tecniche ma so- forse quelli teorici i quali, raffinatezza della fisicità attoriale, la quale aspira a rivelare prattutto la ferrea disciplina enfatizzati da un’evidente nell’osservatore predisposto all’Illuminazione l’immagine della alla base di questa forma matrice buddista, hanno bellezza universale, una bellezza cioè svincolata dal retaggio artistica. assunto nei secoli l’aspetto di un’immagine specifica. Se originariamente il passag- di un Codice Sacro, elar- gio di testimone avveniva di gendo con un amalgama di in rappresentazione sarà for- sacrificati in favore delle padre in figlio (o comunque vaghezza misticheggiante e se opportuno un parallelo ripetizioni. Alle variazioni si all’interno di una stessa linea algido tecnicismo metodi, col più noto teatro kabuki; preferiscono le allusioni gut- parentale) l’assottigliarsi istruzioni e suggerimenti quest’ultima è considerata turali della timbrica kakegoe dell’interesse nei confronti riguardo a questioni di ogni infatti una forma di teatro derivata dalle grida dei riti del No (si contano sulle dita tipo concernenti l’attività popolare, debitrice al mon- sciamanici. Se la funzione di una mano le compagnie teatrale. do dei burattini e incentrata dei tamburi è quella di in- ufficiali attualmente attive Le rappresentazioni stesse, su fatti di cronaca relativa- durre la trance, il flauto in e gli attori stimati non rag- così come la struttura sim- mente attuali. bambù è propizio all’evoca- giungono le 2mila unità) ha bolica del butai (‘palcosce- Kabuki significava perciò zione degli ‘spiriti’. costretto le sue alte cariche nico’) sono profondamen- un papabile veicolo crona- Secondo Zeami, scopo su- a un’apertura che oggi con- te intrise di connotazioni chistico dedicato alla classe perno di questo modus d’in- sente perfino agli occidentali cosmologiche e religiose; borghese del tempo (siamo tendere il teatro è evocare un di poter aspirare almeno al taluni spettacoli iniziavano nel 500 d.C.); col No ha ideale estetico che riassuma ruolo di deshi. solo dopo la recita da parte in comune soprattutto la la concezione giapponese Ma ai suoi inizi, la proce- del pubblico di preghiere alla stilizzazione del linguaggio di una bellezza minimale e dura tendeva a generare divinità, omaggio ad alcune ma diversa è la concezione sottile al punto da sfuggire veri e propri clan familiari, maschere considerate sacre. del movimento, l’impiego alle culture non indigene. il primo e più famoso dei Come evidenzia Matteo del trucco e l’utilizzo della Attraverso un formalismo quali resta la scuola di Kanze, Casari nel saggio La via dei musica. Il No ci immerge in che ci appare distaccato e incarnata dal padre Kan’ami maestri e la trasmissione dei un universo sonoro rarefatto privo di appetibilità, infat- Kiyotsugu, il figlio Zeami saperi, “il No, dopo Zeami, e scarsamente appetibile ti, si consuma davanti agli Motokiyo e il nipote Moto- non ha più dovuto cercare all’orecchio europeo. Essen- occhi dello spettatore un masa Juro, svoltasi in un arco fuori dal proprio ambito le do principalmente cantato, evento che induce alla me- temporale che va dal 1350 giustificazioni al proprio esi- in molti lo considerano una ditazione svuotando l’azio- circa alla morte di Zeami nel stere, status e ruolo sociale”. sorta di Opera orientale: in ne di ogni magnificenza, 1443. Questi in particolare, è Per meglio comprendere le realtà il canto impiega una sostituita da una dignità considerato il più importan- peculiarità di un’arte che si scala tonale assai limitata e te tra gli autori No con oltre fa alta di rappresentazione i cambi di passaggio sono continua 28 approfondimenti mai orgogliosa capace di A sinistra, un’illustrazione stupire con un solo gesto. Per tratta da un episodio del romanzo Genij Monogatari. dirla con le parole del poeta Sotto, alcune maschere del No. Saito Ryokuu, “L’eleganza è Nella pagina accanto, fredda”. E ancora: “Il No – lo scrittore e drammaturgo Yukio Mishima (1925-1970) azzarda lo scrittore Junichiro Tanizaki nel suo capolavoro Libro d’ombra - offre la più alta espressione della bel- stendo alla messa in scena lezza virile Giapponese”; è di titoli quali Shakkyo, Izutsu il trionfo di un sentimento o Yuya per citarne tre dei a-modernista che diffida più rinomati di sempre? La del progresso (preferendo sostituzione del presente utilizzare - quando possibile ordinario con un presente - illuminazioni non elettri- Eterno, costituito da leggi che) e si ammanta nelle sue che esaltano l’umiltà, la stesse ombre. È, azzardiamo, concentrazione (intesa nel l’apice di un culto che fonde senso Zen del termine) e perfezione formale e suo una beltà che è il frutto delle superamento; una filoso- conquiste materiali e morali fia che guarda alla purezza giapponesi. Il teatro, in que- cristallina vuotata da ogni sto senso, diviene un oggetto opulenza, nonostante le vesti imprendibile, interminabile, in broccato di seta policrome una sfida per l’abbattimento dei suoi ‘cerimonieri’. Una dell’intelletto a favore di disciplina, per dirla para- un flusso che le parole non frasando Kakuzo Okakura possono catturare (come nel libro Cerimonia del tè, avevano compreso i saggi che intende trasformarci taoisti, i quali affidavano a in aristocratici del gusto, a sentenze illogiche - koan - il patto che si presti occhio e compito di descrivere la Ve- orecchio all’infinità di detta- rità in tutta la sua evidente gli che compongono anche il incomprensibilità). più semplice dei soggetti. nel ‘passaggio’ più che nel caso di un’entità atemporale Si spiega così, la necessità L’intenzione non è certo fare ‘sentiero’ da percorrere. Per ben delimitata nel tempo. Il di un ricco bagaglio di ele- adepti, quanto piuttosto sot- l’attore - tornando a sco- caso di uno stile ovviamen- menti mitici e simbolici, il tolineare una via che richie- modare Okakura - “il senso te collocato in uno spazio cui valore ultimo è mante- de sforzi non indifferenti della totalità non deve mai che rifugge la simmetria e nere accesa la dimensione ma assicura una specie di perdersi in quello dell’indi- si alimenta di suggestioni, magica ben oltre la linearità purificazione dal sovrappiù viduo”. credenze e indimostrabili storica della narrazione. del quotidiano. Osservando attentamente pseudo-scienze. Sotto un profilo meramente Si pensi alla scena, luogo la scena si ha la sensazione In questo bacino di para- organizzativo e di allesti- di rara essenzialità con un di un luogo lasciato voluta- dossi i ruoli si invertono: è il mento, invece, stupiscono palco in legno di cipresso mente incompleto, affinché pubblico a doversi meritare le diversità rispetto al teatro giapponese. Sullo sfondo, siano le gesta dei prota- la fiducia della Za, non vi- occidentale: pur prevedendo l’immancabile dipinto di un gonisti a colmare gli spazi ceversa. Complice l’artifizio un apprendistato durissimo pino (il mezzo secondo cui le mancanti. Intorno al fulcro della maschera, l’uomo No è da iniziare in tenera età e divinità scintoiste ‘scendeva- dell’azione regna un silenzio e non è allo stesso momento; da protrarre almeno fino ai no’ nel mondo dei mortali). raggelante. trascende se stesso in favore quarant’anni le prove vere Lo spazio scenico viene con- Se dovessimo imputare un dell’arte, nobilitando col e proprie, solitamente, non siderato appunto come una limite al No è esclusivamente sacrificio la sua razza e riven- impegnano più di due o tre dimensione intermedia tra quello di non volersi armo- dicando il valore religioso giorni. Il grosso del lavoro umano e divino, consapevoli nizzare con lo spirito del del proprio mestiere. per l’attore va fatto autono- che l’apprendimento si cela presente; il suo, è lo strano Cosa emerge, dunque, assi- mamente: la prova generale 29

Mishima, una prova di No moderno

Nonostante il conseguimento del prestigioso premio Kishida per le opere drammatiche, il ‘Parnaso’ del No, come c’era da aspettarsi, si dimostrò indifferente quando non apertamente scettico rispetto alla raccolta Cinque No moderni (1956) dello scrittore Yukio Mishima. Il testo, concernente cinque drammi ispirati da vicende dell’antichità nipponica e squisitamente occidentalizzati dalla penna dell’autore di Tokyo, si attesta come uno dei meno battuti ma più significativi nell’intera produzione mishimana; superate infatti le influenze della scuola romantica giapponese, egli perviene a uno stile perfet- tamente in equilibrio tra un classicismo mai fiaccato da spau- racchi formalisti e una comprensione della contemporaneità capace di descrivere e ridisegnare al contempo l’immagine del Giappone moderno. Se l’episodio La Signora Aoi prende ispirazione dall’Opera occidentale, Il Tamburo di Damasco viene messo in scena con i costumi tipici del No. La vicenda narra l’amore impossibile di un anziano per la sua vicina di casa; ella, per deriderlo con i suoi amici, promette di baciarlo solo se questi riuscirà nell’impossibile impresa di far suonare un tamburo di damasco.

Un personaggio controverso a entusiasmarcene; il no- tanto discussa ‘giapponesità’ stro pensiero si appiglia alla di cui è intriso, peculiarità Yukio Mishima (pseudonimo di Kimitake Hiraoka) è per- parafrasi, va a caccia di un questa esternata anche nella sonaggio controverso. Nato a Tokyo nel 1925, nella stessa senso. Interpretato, l’haiku più nota cerimonia rituale città si uccise nel 1970, fu un cultore della tradizione e è svuotato dalla sua natura del Tè o nell’ikebana. Così nazionalista, per questo associato a idee di estrema destra, in sospensione e suona alle come certa musica “seria” è anche se da lui non vennero mai dichiarazioni politiche nostre orecchie come una maggiormente apprezzata dirette. In questa sua ottica etremizzante, a 45 anni praticò strofa di semplicistica osser- comprendendone le mecca- il suicidio rituale (seppuku) durante una diretta televisiva. vazione della natura. niche costitutive, anche per Nel biglietto lasciato in vista di quel gesto era scritto: “La L’occidente denigra l’inde- il No vale la condizione che vita umana è breve, ma io vorrei vivere per sempre”. terminazione, preferendole per afferrarne la grandezza Ha pubblicato diversi romanzi, che ebbero fortuna come il metodo analitico e sotter- non è sufficiente osservare tutte le sue opere più all’estero che in patria, poesie e alcuni rando la propria sensibilità l’immagine sulla superficie, saggi, tra cui Lezioni spirituali per giovani Samurai. con un carico di interrogati- quanto piuttosto sforzarsi di vi. Siamo restii per struttura esserne parte. Per fare que- prima dello spettacolo serve calate in un codice d’onore mentale alle situazioni non sto, il fruitore - soprattutto dunque per armonizzare le che esalta la caducità della evidenti. Eppure, a un’ana- quello occidentale - deve singole interpretazioni con il vita umana e l’importanza lisi attenta, la vaghezza No è ri-conoscere la narrazione, meccanismo collettivo. dell’attimo presente. ricolma di una purezza che spogliarla degli eccessi ata- Gli allestimenti, inoltre, non Un’ultima precisazione. Se è possiamo solo invidiare da vici e abbandonarsi a una restano in cartellone in base corretto definire No una for- lontano. Così come esistono celebrazione che bilanci il alla risposta del pubblico ma d’arte simbolica dobbia- tanti e inafferrabili ‘Orienti’, concetto di vuoto con quella o ad accordi contrattuali: mo riconosce la distanza as- dobbiamo rassegnarci alla di presenza. l’evento diviene ‘accadi- soluta del simbolo orientale presenza di generi artistici Se le radici del teatro giap- mento’, irripetibile pur nella rispetto a quello occidentale. non definibili in modo net- ponese risalgono infatti nelle riconoscibilità delle storie, Da noi esso racchiude un to: la razionalizzazione del danze e nelle canzoni arcai- dei gesti formalizzati e dei senso; in oriente il simbolo è fenomeno No, a differenza che è indubbio come esista costumi. il significato stesso. È questa del teatro occidentale, non uno spirito senza tempo che Alcuni sottolineano la vici- una delle cause principali, consente una lettura uni- trascende maschere e costu- nanza nella figura dell’attore ad esempio, per cui pur voca né un giudizio netto mi, rinnovando l’esistenza con quella samuraica: en- restando affascinati dalla sul suo valore culturale; di un Linguaggio al di là del trambe le tipologie vivono poetica haiku non riusciamo il perché è motivato dalla linguaggio. 30 approfondimenti Un anniversario da celebrare? Ecco come ti preparo il recital

Esempio: nel 2012 cade il primo centenario della morte di Giovanni Pascoli

Non passa anno, ormai, sen- intimamente umano. quindi, fornire all’ascolta- Biografia e poesia za che ci sia qualcosa da ce- Prendiamo allora spunto tore i punti essenziali della Altrettanto importante sarà lebrare, si tratti di un grande proprio da Giovanni Pascoli cronologia del personaggio poi indagare l’ambiente musicista o di uno scienziato per analizzare una serie di in questione, così da porre familiare entro il quale il no- famoso, di un poeta o di un modalità attraverso le quali una serie di indispensabili stro personaggio si è mosso, pittore, di un politico di alto è possibile immaginare un paletti alle sue avventure e le influenze culturali con le profilo o di un esploratore “tributo” a un poeta o a uno artistiche. quali è entrato in contatto. polare. Senza dimenticare, scrittore. D’altra parte, elementi come Nel caso di Pascoli, ad esem- naturalmente, drammatur- l’anno e la località di nascita pio, la famiglia ebbe un ghi e commediografi. La scansione cronologica hanno un ruolo fondamen- ruolo fondamentale nella Il corrente anno, ad esempio, Quando si affronti la rievo- tale nella comprensione sua poetica. Quarto di dieci vedrà tra le altre le celebra- cazione di un personaggio dell’evoluzione di un perso- figli, Pascoli era figlio del zioni per i cento anni dalla è buona cosa non dare mai naggio (come per tutti noi), benestante amministratore morte di Giovanni Pascoli, per scontato che chi ci è di fornendogli un primo essen- di una tenuta della famiglia avvenuta a Bologna il 6 apri- fronte sappia già tutto su di ziale imprinting: il fatto, ad dei principi Torlonia. Il pa- le 1912, quando il letterato lui. È sempre buona norma, esempio, che Pascoli sia nato dre, come sappiamo, fu as- aveva solo 56 anni. a San Mauro di Romagna e sassinato quando Giovanni Vista la levatura del “cele- non a Bolzano o a Palermo aveva solo dodici anni: era brato” non mancheranno LA CAVALLA nel 1855 e non nel 1955 o nel il 10 agosto 1867; e chi non quindi sicuramente i Comu- 1655 ce lo fa collocare in un ricorda la poesia “La cavalla ni, le biblioteche, le accade- STORNA preciso contesto storico e in storna”? Ecco dunque che mie, gli istituti scolastici e un ben determinato quadro eventi biografici e spirito quant’altro che decideranno Nella Torre il silenzio era culturale. poetico si fondono, il se- di proporre qualche ini- già alto. / Sussurravano La scelta di seguire l’evo- condo elaborando i primi e ziativa dedicata all’illustre i pioppi del Rio Salto. / I luzione del personaggio in facendone poesia. letterato. Perché allora non cavalli normanni alle lor questione secondo una ca- La morte del padre segnò mettere a frutto la nostra poste / frangean la biada denza crologica può quindi drammaticamente la situa- passione per la recitazione con rumor di croste. da un lato fornire informa- zione familiare: senza più proponendo un reading o un Là in fondo la cavalla era, zioni essenziali all’ascoltato- quella fondamentale entrata recital imperniato sulla sua selvaggia, nata tra i pini re ma anche aprire una serie economica, i Pascoli furono figura e sulla sua produzione su la salsa spiaggia; che di “link” tali da arricchire il costretti a lasciare la tenuta; letteraria? nelle froge avea del mar gli nostro omaggio. l’anno successivo la madre Pascoli, d’altra parte, lo me- spruzzi / ancora, e gli urli Collocando storicamente e e la sorella Margherita mo- rita. Troppo superficial- negli orecchi aguzzi. culturalmente il nostro per- rirono, seguiti nel 1871 dal mente relegato nella mente Con su la greppia un sonaggio offriremo quindi fratello Luigi e nel 1876 da dei più a “grande rottura” gomito, da essa / era alla sua illustrazione una Giacomo, il maggiore. legata ai tempi della scuola, mia madre; e le dicea serie di importanti e signi- Nel frattempo, Giovanni ce il poeta nasconde in sé, in sommessa: «O cavallina, ficative stratificazioni: per la metteva tutta a completa- realtà, tali e tante sfumature cavallina storna, / che esempio, qual era la situa- re gli studi. Nel frattempo, da meritare senza dubbio portavi colui che non zione politica del Paese in però, non cessava di cercare una più approfondita analisi ritorna; / tu capivi il suo quegli anni? quale musica l’assassino del padre: una e un’attenta riflessione sia cenno ed il suo detto! si ascoltava? quali erano le ricerca destinata a non avere sotto l’aspetto squisitamente Egli ha lasciato un figlio correnti letterarie più diffuse frutti. letterario sia sotto quello più giovinetto... dell’epoca... Tra i suoi docenti all’uni- 31

versità di Bologna, Pascoli famiglia d’origine. teraria e sordo alle influenze ebbe Giosuè Carducci. Di In quegli anni, oltre a dive- che provenivano dall’estero; questi anni è anche l’impe- nire massone, inizia anche D’Annunzio, al contrario, gno politico del poeta, che a pubblicare i suoi primi uomo di mondo, aperto al si avvicinò a un movimento versi nella rivista Vita nuo- nuovo e all’internazionale. socialista-anarchico, tenen- va: si trattava della raccolta do alcuni comizi, venendo Myricae, che si sviluppò fino La chiave poetica anche arrestato e subendo al 1900. Abbiamo detto come lo una condanna a oltre cento Notevole la sua produzione svilupparsi di una poetica giorni di prigione. di versi in latino, che gli valse matura e di un repertorio È un momento particolar- anche numerosi riconosci- di pubblicazioni apra, a chi mente nero per il giova- menti internazionali. desideri proporre un omag- ne, che si sente incapace di Chiamato a Roma dal Mini- gio a Pascoli come a qualsiasi portanza di calare sempre il sostenere la famiglia e di stero della pubblica istruzio- altro poeta o letterato, una nostro personaggio nell’am- completare gli studi, tanto ne, proseguì con le pubblica- seconda chiave di lettura biente culturale della sua da pensare al suicidio (ma zioni poetiche (Poemi con- della sua “umana avventura”, epoca - che la teoria del il pensiero dei suoi morti viviali) e conobbe Gabriele con un passaggio dal registro Pascoli si sviluppa in anni lo fermerà, come scriverà in D’Annunzio. Uno spunto squisitamente cronologico nei quali l’Europa intera una sua poesia). interessante viene proprio e biografico a quello dei scopre il ruolo dell’infanzia Fin qui, dunque, abbia- dai punti di contatto e di contenuti. nella vita dell’individuo mo visto come l’approccio lontananza tra i due poeti, Nel caso di Pascoli, abbiamo (attraverso la psicologia) e cronologico possa essere considerati i “campioni” del già segnalato come essa si numerosi autori si dedicano utile per dare un indirizzo decadentismo italiano: Pa- collochi nella corrente del alla letteratura per bambini all’analisi del personaggio in scoli, riservato, intimista, da decadentismo, ma con spun- e ragazzi (si pensi ai Grimm questione, prima che le sue sempre allergico alla classi- ti assolutamente originali. o all’italiano Collodi). opere assumano un ruolo ficazione in un corrente let- A questo punto il lavoro da Lavorando per contenuti, pregnante. compiere per proporre un dunque, si potrà procedere Il consiglio è insomma quel- recital è quello di andare nel nostro recital muoven- lo di seguire senz’altro i pa- LA COLONNA a indagare - utilizzando dosi attraverso la produzio- letti biografici per illustrare un’appropriata bibliografia ne poetica del personaggio la prima parte dell’esistenza SONORA critica - i diversi momenti in questione, cercando di del nostro protagonista, fin- e le diverse sfumature della proporre letture che aprano ché in esso non maturi e non Volete accompagnare il poesia pascoliana. finestre su questa e quella prenda il sopravvento una vostro recital con qualche Tra i temi che si dovranno visione poetica, su questa e linea che potremo definire brano adatto? Fatevi considerare non potran- qualla influenza culturale. “contenutistica”, che ci con- un giretto su internet, no dunque mancare quelli E le sorprese non manche- senta - attraverso le opere puntando magari sulle “noti” del pessimismo esi- ranno: un’attenta lettura prodotte - di comprender- canzoni della prima decade stenziale e dell’impossibilità dell’opera di Pascoli mostre- ne la poetica, la visione, il del XX secolo. Scoprirete di comprendere il mondo rà, ad esempio, la sensualità pensiero. allora, ad esempio, che i nel suo insieme. Ad essi si di alcune sue liriche, così napoletani canticchiavano collega la concezione del po- distante dall’immagine pa- L’insegnamento e le opere I’ te vurria vasa’ e Torna eta come “vate” e “veggente”, tinata e decisamente noiosa Nel caso di Pascoli, l’attività a Surriento, mentre gli in grado di vedere oltre il che purtroppo le frettolose poetica cresce con il rag- innamorati illanguidivano visibile e il reale: è la teoria letture scolastiche possono giungimento di una discreta sulle note di Tu che m’hai del “fanciullino”, secondo averci lasciato di lui. Un tranquillità economica per sé preso il cuor. Il tutto, la quale il poeta è colui che esempio? Sicuramente Il e per la sua famiglia. Ottenu- naturalmente, senza sa trovare dentro di sè quel gelsomino notturno. ta nel 1882 la laurea, il poeta dimenticare i tanti brani fanciullino (ossia l’essenza A questo punto, armatevi di iniziò dunque a insegnare d’opera all’epoca in voga più pura e incontaminata biografia, antologia, letture in vari licei, chiamando a anche tra la gente comune, dell’essere umano) che solo critiche e di tanta curiosità vivere con lui anche le due con Verdi e Puccini in sa guardare il mondo con e tanto amore per il perso- sorelle minori, Ida e Maria, testa, e le arie delle più occhi innocenti, dando alle naggio al quale volete dedi- nella speranza di riunire ciò celebri operette: autentiche cose una veste poetica. Si care il vostro recital. E buon che era rimasto della sua melodie... da hit parade. noti però - ed ecco l’im- lavoro. 32 tempo libero Torna puntuale come sempre il gioco dell’estate, da risolvere in concentrata solitudine sotto l’ombrellone o sulla riva di un torrente di montagna, oppure in compagnia, magari come piacevole dopopranzo...

1. Eduardo De Filippo ha Nicoletta Connio o En- diretto anche opere li- richetta Blondel? riche? 13. Luigi Pirandello pro- 2. Il regista Luca Ronconi vò un amore profondo è nato in Grecia, Italia o per un’attrice. Di chi si Tunisia? trattava? Marta Abba, 3. A porte chiuse è un’opera Norma Shearer o Eleo- o teatrale di Sartre, Camus nora Duse? o Cocteau? 14. Una celebre opera di 4. Il personaggio di Crispi- Ibsen ha per titolo Un

r no si trova ne La locan- amico del popolo o Un diera, Il ventaglio o La nemico del popolo? bottega del caffè? 15. Marcello Mastroianni ha

T 5. Chi ha scritto una serie mai recitato in teatro? di opere con protagoni- 16. Dove è nato l’attore

a sta Ubu? Ionesco, Jarry, (1906- Cechov. 1991)? Napoli, Cagliari 6. Quale celebre attrice è o Siracusa?

stata la prima moglie di 17. Una commedia di Carlo

Kenneth Branagh? Julia Goldoni è considerata 1593 nel

e anni, 29 appena ad morì e

24. Roberts, Glenn Close o il “manifesto” della sua 1564 nel Nacque Shakespeare.

Emma Thompson? riforma: di quale com- do

- 23.

7. Quanti film ha sceneg- media si tratta? Eduar di figlio il è Luca Luigi.

22. t Sangiano

21. giato personalmente Sa- 18. Woody Allen è il vero Gadda

20.

muel Beckett? Nessuno, nome del celebre regista Palermo

uno o due? e autore? mai Sì, Gli esami non finiscono finiscono non esami Gli Sì, 19.

8. Niccolò Macchiavelli, 19. Orson Welles ha mai Cönigsberg Stewart Allen

18.

politico ma anche com- messo in scena comme- Heywood è nome vero Il No.

17.

mediografo (La man- die di Eduardo? comico teatro Il 16. A Siracusa

dragola) e scrittore, era 20. Dove è nata Emma Dan- Visconti

c nato a Venezia, Roma o te? Palermo, Milano, Luchino per l’altro tra demia,

- 15.

Firenze? Verona? dell’Acca studente da fin Sì, Un nemico del popolo del nemico Un 14.

13.

9. ha mai 21. Chi ha scritto Quer Abba Marta

fatto parte di una filo- pasticciaccio brutto de figli. dieci diede quale la prima moglie di Manzoni, al al Manzoni, di moglie prima la

o drammatica? via Merulana? Trilussa, fu comica dell’arte, la Blondel Blondel la dell’arte, comica fu

i 12.

10. La commedia A piedi Gadda, Flaiano. Andreini la Connio. Nicoletta

11.

nudi nel parco è sta- 22. Dove è nato Dario Fo? Inglese

Neil Simon Neil 10.

ta scritta da Tennessee Chianciano, Sangiano, operaio come lavorò

-

Williams, Neil Simon o Milano. quale la per azienda Negroni,

9.

Arthur Miller? 23. Il figlio di Peppino De Salumificio del quella di Sì, Firenze 8.

) Film 7. 11. Harold Pinter era au- Filippo si chiama Luigi (intitolato Uno

6.

striaco, inglese o litua- o Luca? Thompson Emma

5.

G no? 24. Il drammaturgo Chri- Jarry

Il ventaglio Il 4.

l

3. 12. Come si chiamava la stopher Marlowe fu coe- Sartre

2.

moglie di Carlo Gol- vo di Molière, Shakespe- Tunisia

1. doni? Isabella Andreini, are o Goldoni? Sì I i «numeri» della Fita regionale

1 Comitato regionale COMITATO REGIONALE VENETO Stradella delle Barche, 7 6 Comitati Provinciali 36100 Vicenza Tel. e Fax 0444 324907 252 Compagnie e 4.057 soci [email protected] Organizza il Festival www.fitaveneto.org Nazionale Maschera d’Oro Comitato di Padova Partecipa all’organizzazione Via Luisari, 10- Loc. Ponte di Brenta del Premio Faber Teatro 35129 Padova Tel. e Fax 049 8933109 Promuove direttamente o tramite [email protected] le compagnie associate un centinaio di manifestazioni annue Comitato di Treviso Via Garbizza, 9 Le compagnie associate effettuano 31100 Treviso circa 3.500 spettacoli annui, molti Tel. e Fax 0422 542317 rivolti al mondo della scuola, [email protected] alla solidarietà e in luoghi dove solitamente è esclusa l’attività Comitato di Verona professionistica c/o sig. Donato De Silvestri Istituto Comprensivo di Bosco Chiesanuova Coinvolge più di 1 milione Piazza Alpini 5 di spettatori 37021 Bosco Chiesanuova (Vr) Tel. 045 6780521 - Cell. 328 9757934 Organizza il premio letterario [email protected] “La Scuola e il Teatro” Comitato di Rovigo Organizza il “Laboratorio Viale Marconi, 5 di Cultura e Pratica Teatrale” 45100 Rovigo Tel. e Fax 0425 410207 Organizza stages, seminari, [email protected] incontri, corsi di formazione

Pubblica una rivista trimestrale Comitato di Venezia e un volume annuale con Cannaregio, 483/B il repertorio delle compagnie 30121 Venezia Tel. 041 0993768 - Cell. 340 5570051 Svolge un servizio di editoria [email protected] specifica teatrale e gestisce una biblioteca di testi e una videoteca Comitato di Vicenza Stradella delle Barche, 7/a Gestisce il sito internet 36100 Vicenza www.fitaveneto.org Tel. e Fax 0444 323837 [email protected]