unedì 18 aprile si è interrotta l’avventura terrena di Pietro Fer - UN DOLORE L rero. Aveva 47 anni e si trovava in Sudafrica, dove l’in - dustria dolciaria sta radicando il suo nobile progetto di Im presa SENZA PARI sociale. La morte l’ha colto men - tre, in un momento di pausa mondo. Dopo, molto dopo, viene «reinvestire una parte dei proven - La tragedia lavorativa, si allenava in bici, una tutto il resto, a iniziare dall’indu - ti che derivano da tali attività in delle passioni sportive a cui si stria che non soltanto è generatri - iniziative locali di carattere socia - è accaduta dedicava fin da giovanissimo. ce di un circolo virtuoso econo - le, volte soprattutto a migliorare in Sudafrica, Di fronte a eventi di questa tragi - mico, ma è anche, nei fatti e non la salute e l’educazione dei bimbi uno dei ca portata si rimane senza parole. nelle parole, un esempio presso - e dei ragazzi dell’area». Paesi in cui Ed è impossibile evitare di cadere ché unico di impegno umano. Nel 2004 in Cameroun è stata nella retorica o che quanto si dice Ne fa fede la Fondazione dedicata avviata la prima Impresa sociale la “” o si scrive sia considerato tale. ai dipendenti e agli ex dipendenti Ferrero e in seguito un progetto è ha attivato le La differenza la può fare solo, a creata ad Alba, in seguito attivata stato approntato per l’India. Ma sue Imprese livello interiore, la reale parteci - anche presso altri grandi stabili - anche il Sudafrica, dove Pietro sociali pazione intima di ciascuno a un menti all’estero. Fer rero si trovava per lavoro lutto così repentino e grave. La perdita di un figlio è il dolore più grande che un padre e una madre possano affrontare, avvi - cinabile soltanto a quello dei figli privati di un genitore, specie se ancora piccoli, e di una giovane moglie che perde il marito in que - sto modo. Solo chi ha subìto l’af - fronto di simili eventi può com - prendere cosa significhi salutare un congiunto nella certezza di ri- vederlo dopo qualche ora, o qual - che giorno, e ricevere poi la co - municazione che ci si potrà ri - congiungere con lui solo nel Re- gno dei cieli, senza avergli potuto dire neppure «Addio». Se facciamo riferimento alla con - vinzione dei credenti che esista E lo dimostrano proprio le Im - quando è accaduta la tragedia, Claudio Puppione un’altra, e migliore, vita è perché pre se sociali Ferrero attivate rien tra nella strategia sociale del sappiamo quanto in casa Ferrero nell’ambito della missione etico- colosso dolciario. sia forte la fede. Una fede che in so ciale del gruppo dolciario, un La sua è una morte ingiusta, in- questi giorni terribili certo sostie - progetto che «intende estendere spiegabile se vista con i criteri del - ne la forza di reagire e di conti - l’impegno della Ferrero al miglio - la nostra quotidiana esistenza ter- nuare, mettendo al centro del - ramento delle condizioni di vita rena. Però possiamo dire con cer - in una l’amore familiare i piccoli Mi- e allo sviluppo delle zone meno tezza che quanto Pietro Ferrero, delle non frequenti chael, Marie Eder e John. favorite di alcuni Paesi in Africa, con la sua famiglia, ha realizzato apparizioni in pubblico, la La scomparsa improvvisa di Pie - Asia e America Latina». (e si continuerà a realizzare) in o- maggior parte delle volte tro Ferrero è, prima d’ogni altra L’obiettivo è «creare nuovi posti gni àmbito della sua troppo breve con i congiunti. Qui lo cosa, il dramma incommensura - di lavoro per realizzare prodotti vita non soltanto gli sopravvive - vediamo seduto accanto bile di una famiglia che ha dato a meglio rispondenti alle particola - rà, ma continuerà a mantenerne al padre Michele, alla mamma Maria Franca un vasto territorio gran parte ri condizioni climatiche dei luo - viva la memoria, unita alla grati - e al fratello Giovanni. della prosperità di cui esso gode e ghi, alle esigenze nutrizionali tudine sincera e commossa di mi- Quello della famiglia ha portato in alto il buon nome degli abitanti e alle loro ridotte gliaia e migliaia di persone. in casa Ferrero è sempre dell’intraprendenza italiana nel possibilità di spesa», nonché Tutto il resto sono solo parole. stato un valore assoluto

2 á 21 aprile 2011 á Alba in lutto INDIMENTICABILE AMICO DELLA NOSTRA TERRA L’immensa costernazione per la perdita di una persona che tutti sentivamo come figlio o fratello, anche non conoscendolo direttamente

unedì 18 aprile 20 - Carlo Borsalino 11 è stato una del le giornate più brutte della mia vi ta. Ero a , impegnato iLn una riunione di lavoro, quan - do ho appreso con in credulo Pietro Ferrero con il fratello Giovanni dolore che il dottor Pie tro accanto a uno Ferrero è improvvisamente man - dei prodotti-simbolo cato all’affetto dei suoi ca ri e dell’azienda di famiglia, delle tantissime persone che, la “”. Sopra: come me, l’apprezzavano sen za l’imprenditore scomparso riserve e con ammirazione. in posa con uno dei premi ricevuti Era un ragazzo semplice ed edu - nel recente passato. cato che avevo avuto modo di Fra i più significativi incontrare in parecchie occasio - apprezzamento verso la sua per - quell’amore incondizionato che riconoscimenti attribuiti ni. Il rapporto giornalistico e per - sona e la sua famiglia. Lei ha sempre dimostrato per al colosso dolciario va sonale con questa rivista iniziò Una stima e un apprezzamento Alba, la nostra provincia e la sua citato il “Winning Italy award” consegnato nel 1987 quando egli rilasciò a che so essere condiviso da tutti gente. Per tantissimi giovani Lei, a Pietro e Giovanni “IDEA” la sua prima intervista in gli albesi. All’arrivo della tragica con suo fratello Giovanni, ha im - dal ministro degli esteri, assoluto, riproposta in parte nel - notizia la nostra città è piombata personato il futuro e la continui - Franco Frattini, ispiratore le pagine successive. Ricordo con nel lutto e nella costernazione tà di un’operosità, portatrice di del progetto che riunisce piacere anche il suo assenso alla per la perdita di una persona che crescita sociale e di benessere, le eccellenze italiane pubblicazione delle fotografie tutti sentivamo come figlio o fra - ga rantita dai vostri genitori e avi nei diversi settori del suo matrimonio, con relativa tello, anche non conoscendolo prima e da voi in seguito. Ci man - copertina, nel giugno del 2003. direttamente. cheranno il Suo forte entusiasmo Ho voluto dedicare questo inser - «Caro Pietro, La ricorderemo e la Sua eclettica genialità im- to a Pietro Ferrero come piccolo sempre con affetto e simpatia per pren ditoriale. Noi non La dimen - segno della mia stima e del mio la Sua squisita disponibilità e per ticheremo mai».

21 aprile 2011 Ü 3 Questa rivista ha avuto l’onore di pubblicare, nel dicembre del 1987 (a lato, un ritaglio delle pagine dedicate a quelle dichiarazioni), la prima intervista in assoluto rilasciata da Pietro Ferrero. All’epoca lavorava in azienda già da quattro anni e, seguendo l’esempio del padre Michele, non lesinava quell’impegno e quell’entusiasmo che l’hanno portato, a fianco del fratello Giovanni, a dare un ulteriore slancio internazionale al colosso dolciario albese Niente “jet-set” e tantissimo lavoro QUESTA LA “RICETTA”, TRASMESSAGLI DAL PADRE,

Alla fine ‰ Sul numero di dicembre del sarebbero verosimilmente dispo - «Circa quattro anni fa. Ho studia - del 1987, 1987 l’allora direttore, Enrico sti a barattare la propria condi - to in Belgio, sia perché all’inizio Hei man, intervistò per “IDEA” zione con la sua. Così giovane, il degli anni Settanta la mia fami - alla vigilia Pietro Ferrero, alla prima “uscita” futuro responsabile dei destini glia si è praticamente trasferita a dei primi pubblica su un giornale. Ripro - Ferrero deve trascorrere in uffi - Bruxelles, sia perché in quel incarichi ponia mo ampi stralci di quelle cio i quattro quinti della giornata, Paese le scuole durano un anno dirigenziali dichiarazioni. chiamato a intervenire su proble - in meno. Ultimata l’università, si mi e situazioni delle quali non può dire che ho cominciato subi - in azienda, ietro Ferrero junior, può non conoscere la genesi e to a lavorare». rilasciò 24 anni, (…) ha l’aria per i quali è chiamato a fornire Come mai la scelta del Belgio? questa di un ragazzo terribil - risposte immediate. «Mio fratello «Per una vocazione europea del - intervista P mente ben educato. e io ci occupiamo entrambi del - la nostra azienda, che Michele Nulla traspare che non sia voluta - l’azienda», precisa il nostro inter - Fer rero, cioè mio padre, ha volu - a “IDEA”. mente stabilito e controllato. locutore. «Abbiamo compiti dif - to interpretare ponendosi a capo Gli impegni È un perfetto manager dei tempi ferenziati: lui segue di più marke - della “Soremartec”». di allora nostri, frutto di un’educazione ting e pubblicità, io mi occupo Bisognerebbe chiarire cos’è la sono stati sicuramente rigorosa, ben diver - maggiormente della ricerca sui “Soremartec”... sa nei modi e nella sostanza dalle prodotti e di nuovi prodotti, set - «È il centro di coordinamento e mantenuti indulgenze di cui beneficia in tore che rientra nei cardini della studi della nostra azienda sul dosi esponenziali la maggior filosofia Ferrero. È l’evoluzione piano internazionale, dove ven - parte dei ragazzi italiani. Qualche della nostra esperienza». gono portate avanti esperienze compromesso alla ricchezza (…) Gli chiedo a quale età abbia sui prodotti e sulle nuove inizia - Pietro Ferrero junior è costretto cominciato a occuparsi dell’a- tive della Ferrero nel mondo». Enrico Heiman ad accettarlo, anche se molti zienda, e con quali mansioni. Allora una vita molto intensa?

4 á 21 aprile 2011 á Alba in lutto «Direi di sì, perché ultimata la (...) Si compiace di unirsi, qual - ora in passato. Alla Ferrero non si scuola volevo ancora studiare che volta, al “jet-set”? è fatta neppure un’ora di cassa senza lasciare il lavoro. In u n’a- «Per ora no. Qualora dovessi oc - integrazione. Mi sembra impor - zienda come questa, mi creda, non cuparmi maggiormente o avere tante ricordarlo, così come è si finisce mai di studiare». la responsabilità dell’azienda, do - importante ricordare l’opera dei Se qualcuno la definisse “l’uo - vrei cercare di propormi meglio nostri lavoratori stagionali che mo più dolce del mondo”, pen - al giudizio del pubblico. Il discor - ogni anno, da agosto a dicembre, serebbe a una sciocca definizio - so vale, sotto certi aspetti, anche vengono ad aggiungersi a quelli ne giornalistica oppure a un er- all’interno: se adesso mi vengono in organico per aumentare la rore clamoroso? perdonati errori, perché sono forza lavoro». Sorrisetto compiaciuto, poi la giovane o perché su taluni pro - Il buon rapporto con i dipendenti riposta... articolata: «C’è un sotti - blemi non posso ancora avere è quindi una caratteristica pecu - le riferimento caratteriale in que - un’esperienza approfondita, in liare della vostra azienda? sta domanda. Anzitutto non do - futuro non sarà più così». «Sì, al pari dell’Opera sociale che Michele Ferrero con i figli Pietro (classe 1963) vrebbe essere rivolta a me, ma a (...) Quali pensa che siano stati i offre agli anziani e ai loro familia - e Giovanni (1964). mio padre. E poi, in questo setto - prodotti che più hanno contri - ri tutta l’assistenza possibile. So - La sinergia familiare, re ci sono aziende più grandi buito al successo della Ferrero? no circa un migliaio e in pratica unita all’opera della nostra...». «In Europa, e in particolare il continuano ad avere rapporti con di un “management” (...) Perché la scelta europea? mer cato tedesco, il “Mon Chéri”. l’ambiente in cui hanno operato di prim’ordine, ha portato la “Ferrero” a vertici Cosa vi ha spinto a valicare in In Italia sicuramente la “Nutel- per tanti anni». di fama, notorietà fretta i confini del pur dovizioso la”. Ma non è vero che ingrassa!». (...) Esiste una città ideale in cui e apprezzamento a livello mercato italiano? Cosa pensa del fenomeno televi - vorrebbe vivere? planetario come «Era un po’ controcorrente rispet - sione? «Preferisco i piccoli centri alle nessun’altra azienda to a quanto accadeva in Italia. «È il mezzo ideale per pubbliciz - grandi città, troppo spersonaliz - italiana. Il culmine, almeno per ora, è stato Questo aspetto forse ci ha facilita - zare i nostri prodotti. Nessun zanti. E il piccolo centro che mi è toccato con la qualifica to. Anzitutto più consumo di pro - mezzo è immediato come la tv. più caro è Alba». di azienda con la dotti dolciari per questioni di abi - La nostra è sempre stata più la Qual è il programma futuro della migliore reputazione al mondo attribuita dal “Reputation Institute”. La ricerca è stata DI PIETRO FERRERO GIÀ A 24 ANNI condotta intervistando più di 60.000 persone in 32 Paesi, al fine tudini, di costume e di clima. Per di misurare la percezione questo abbiamo studiato prodotti da parte dei consumatori di oltre mille società e adattamento di prodotti che di tutto il pianeta. Nelle rispondessero alle esigenze e ai scorse settimane gusti dei vari Paesi. Direi che da una indagine analoga parte di Michele Ferrero c’è sem - ha confermato questo pre stata l’intenzione di creare una prestigioso primato a livello nazionale valenza europea». Rispetto ad altri grandi impren - ditori italiani, ad esempio gli A- gnelli, della famiglia Ferrero non si conosce quasi nulla: privacy assoluta? «Direi di sì, preferiamo che si cono - scano i nostri prodotti e cerchiamo pubblicità dei prodotti che della Ferrero? costantemente di migliorarli». Ferrero. Per quanto riguarda il «L’intenzione di guardare sempre Quindi è vero che i Ferrero vivo - fenomeno inteso in senso socia - di più all’Europa. E, grazie alla tv, no in un clima circondato di mi - le, per abitudini e costumi, ne abbiamo in Europa una cultura stero, quasi ovattati al mondo e - hanno già parlato tutti. È la rivo - sempre più simile. Potrei anche sterno? luzione del nostro secolo». parlare di maggior centralizzazio - «In realtà la nostra vita è molto (...) Non c’è mai stata conflittua - ne dei programmi e dei prodotti, semplice e non ci sono misteri, lità nella vostra azienda? ma penso che al pubblico servano pe rò all’esterno può darsi che ci «Direi proprio di no, se si esclu - elementi più concreti, meno sofi - sia questa impressione». dono piccoli scioperi di qualche sticati. E più comprensibili».

21 aprile 2011 Ü 5 sempre legato, prima d’ogni altra, cosa un rapporto di af fetto IL CORDOGLIO e di stima. La sua scomparsa è una tragedia per tutti, fa mi glia e azienda. La “Ferrero” è sem pre stata una grande famiglia che COMMOSSO oggi ha solo occhi per piangere». á GIUSEPPE FARINA Segretario provinciale Flai-Cgil «Come si deduce dal co municato DI CHI L’AMAVA congiunto delle sigle sindacali, in cui si parla di Pietro Ferrero Increduli, amici, imprenditori e autorità come di “un interlocutore serio, dedicano a Pietro parole che interpretano affidabile e rispettoso delle ragio - i sentimenti provati dalla gente comune ni sindacali”, la partecipazione al lutto che ha colpito la famiglia Fer re ro non è di circostanza. Le immagini di queste nanimi sono stati lo grande papà. Fin da giovane si Pietro Ferrero ha sempre saputo pagine si riferiscono sgomento e il cor - vedeva che aveva le qualità per coniugare l’idea di sviluppo indu - a momenti felici doglio per la scom - diventare bravo e, a soli 23 anni, striale con la tutela del lavoro dell’esistenza di Pietro parsa improvvisa di la stessa età in cui il papà prese le dipendente. A livello personale, Ferrero e, come si vede, U il comun denominatore è Pietro Ferrero e non sarebbe pos - redini dell’azienda, ha iniziato a aggiungo che era motivo di orgo - costituito dalla famiglia. sibile riportare nemmeno il solo farsi le ossa, prima nella “Fer - glio avere sul nostro territorio La seconda foto è stata elenco di quanti hanno espresso rero” tedesca e poi ad Alba, dove una persona rimasta “normale” e scattata in occasione la loro vicinanza alla famiglia. già nel 1994, in occasione del - disponibile, nonostante il ruolo del matrimonio fra Luisa Per questo motivo abbiamo cer - l’alluvione, dimostrò di possede - importante, e che non era raro Strumia e Pietro Ferrero cato di restituire, attraverso le re carisma salendo su un rimor - incontrare per strada in bici».

parole di coloro i quali, a vario chio per ringraziare tutti gli ope - á GIGI PADOVANI titolo, lo hanno conosciuto, il rai che vo lon taristicamente ave - Giornalista albese ritratto dell’uomo prima ancora vano consentito la ripresa della «Conservo il ricordo di un uomo che dell’imprenditore. produzione a soli 15 giorni dal intelligente, curioso, arguto, mol- tragico evento. Da quel momen - to riservato. Poteva sembrare ti- á DOMENICO DOGLIANI to ha partecipato alla conduzione mi do, ma in realtà possedeva si - Dirigente “Ferrero”, a fianco del della “Fer rero” con il fratello gno rilità e senso dell’umorismo signor Michele fin dagli inizi Giovanni e ha dimostrato di pos - notevoli. Aveva ereditato dal pa - «Mi ricordo di Pietro Ferrero da sedere tutte le caratteristiche del - dre la capacità di essere un eccel - bambino, quando, vivacissimo, l’industriale di livello internazio - lente capitano d’industria e si cu- scorrazzava sotto gli occhi della nale, continuando a essere sem - rava molto della qualità del pro - nonna Piera. Poi l’ho visto diven - plice e cordiale, molto legato alla dotto. Grande appassionato di tare grande e presto iniziare a terra d’origine, fino a scegliere di sport, sapeva conciliare la pratica lavorare in azienda insieme al abitare ad Alba. A Pietro mi ha ciclistica con tutti i suoi impegni.

6 á 21 aprile 2011 á Alba in lutto Legatissimo al territorio, amava vo salutare tutti. La sua scompar - sono stato tra i pochi invitati al terra. È stato uno dei protagonisti molto la Langa. Aveva a cuore i sa rappresenta una gravissima matrimonio in chiesa. Per il ruo - dell’economia italiana anche in dipendenti, ai quali vo leva essere perdita per la città perché era uno lo di Alba, l’apporto di Pietro è ambito internazionale, nel quale vicino, e il gruppo “Ferrero”. dei nostri, un langarolo autentico stato fondamentale nel rafforza - ha contribuito molto alla valoriz - Abbiamo perso un punto di rife - e amava molto il territorio. Ab - re le fondamenta della “Fer rero” zazione del “made in Italy”. Era, rimento, ma il fratello Giovanni biamo perso un valore immenso. sul territorio, pur guardando al inoltre, simbolo di un’impresa saprà mantenere la rotta che Ora siamo un po’ più soli». mondo. È stato protagonista di familiare, esempio della capacità insieme avevano trac ciato». á MAURIZIO MARELLO alcune scelte importanti come la italiana di coniugare l’economia á DANIELE VIGLINO Sindaco di Alba “Sore mar tec” nell’ex Filanda e del territorio con quella della fa - Istruttore di tennis del Gs Ferrero «Lo conoscevo solo da due anni, “Alba Po wer”, senza dimenticare miglia. La sua scomparsa rappre - «Era un appassionato e un buon ma ho avuto modo di trascorrere il centro direzionale che si sta senta una grave perdita, che ci agonista, ha tifato prima per Sam - un po’ di tempo con lui, in priva - realizzando, dove i cervelli del lascia tutti costernati». pras e poi per Federer, forse an - to, e ne ho apprezzato la sempli - gruppo avranno sede. Tutta la á NICOLETTA MIROGLIO che perché il suo gioco era piutto - cità. Il nostro primo argomento famiglia è legata ad Alba, ma Presidente di Confindustria Cuneo sto elegante. Nell’ultimo periodo di conversazione era quello dei Pietro su tutti: lui viveva Alba, lo «Perdiamo un giovane e au to - giocava con regolarità e stava ini - figli: è venuto meno un padre di vedevi in giro per la città. Da que - revole leader, formato alla scuola ziando a portare i figli e la moglie famiglia, questo è l’aspetto più sto punto di vista era unico». di una famiglia imprenditoriale al campo. Oltre a essere un mo - drammatico. Nonostante le sue á TOMASO ZANOLETTI che ha saputo affermarsi ai verti - mento di sano sport, l’impegno significative responsabilità, lo si Senatore della Repubblica ci dell’economia mondiale. Non tennistico diventava così soprat - ve deva spesso ad Alba, con lo «Ricordo Pietro Ferrero quando, dimenticheremo mai la sua uma - tutto un momento di ag gre - stile riservato tipico di tutta la ancora ragazzo, veniva con papà nità, la sua eccellenza ma na ge- gazione familiare». famiglia. Abbiamo dichiarato il e mamma all’incontro natalizio riale, la sua capacità straordinaria á EZIO CASETTA lut to cittadino in virtù del lega - con il Sindaco: mi è sempre parsa di fare impresa con la sua gente». Ex guardia del corpo di Pietro me che unisce la “Ferrero” e l’in - una tradizione molto bella e indi - á OSCAR FARINETTI «Ho fatto parte della sua scorta tera comunità. Qua si in ogni fa- cativa dell’attaccamento della Fondatore di “Eataly” per quasi dieci anni. Era una per - miglia almeno una persona ha famiglia alla città. Di lui ho sem - «Quando lo incontrai mi fece una sona stupenda, cordiale e molto lavorato per l’a zienda: la gratitu - pre ammirato, oltre alle capacità bellissima impressione: capii che

disponibile. Gli piacevano mol - dine degli abitanti di Alba e del manageriali, il tratto gentile, la era una persona molto in gamba. tissimo Alba e le Langhe, nelle territorio è profonda». di sponibilità e la semplicità. Il E pensai che sui figli dei grandissi - quali, animato da una grande á GIUSEPPE ROSSETTO cor doglio è gran de e va esteso a mi grava sempre la minaccia di pas sione sportiva, spesso amava Vicepresidente della Provincia tutta la grande dinastia cui Alba e essere considerati meno bravi dei andare in bicicletta». «Pietro Ferrero era un amico. Di tutto il territorio devono un’e - genitori, ma che, come già è stato á BRUNO CERETTO lui ho il ricordo di una persona norme ri co noscenza, perché la per suo padre, un genio assoluto, Produttore vitivinicolo davvero sensibile, con potenzia - capitale delle Langhe non s areb - fi glio e nipote di due grandi, anche «Era un amico con cui si parlava lità ancora inesplorate. Un ragaz - be quella che è, con alti livelli di la terza generazione della famiglia straordinariamente bene. Ci in - zo schivo e timido, ma estrema - benessere e di aggregazione so - Ferrero si sarebbe distinta. Senza con travamo talvolta a far colazio - mente determinato ed esigente. ciale, se non ci fosse stata e non ci dub bio ora Giovanni riuscirà a ne ad Alba ed era apprezzabile L’immagine più bella che mi lega fosse la “Ferrero”. proseguire su questa strada» . per le competenze, l’intelligenza a Pietro risale a quando, come á FERRUCCIO DARDANELLO á CARLO PETRINI e soprattutto l’umanità: era una sindaco, l’ho sposato in rito civi - Presidente di Unioncamere Fondatore di Slow Food persona molto educata, lo vede - le, in una cerimonia privata, e poi «Era un orgoglio della nostra «L’ho incontrato in due occasioni

21 aprile 2011 Ü 7 e mi ha dato l’impressione di esse - za contrastanti: l’e stre ma rilevan - mo manager e ottimo padre di po’ di conforto per questa prema - re una persona discreta, com’è za del ruolo e la grande semplicità famiglia. Per superare questa tra - tura scomparsa». nel lo stile di una famiglia de dita al e cortesia nell’approccio e nell’at - gedia bisogna avere molta fede». á RENATO SCHIFANI lavoro e all’impegno senza essere teggiamento». á ROBERTO COTA Presidente del Senato mai appariscente, in un Paese in á GUIDO CROSETTO Presidente della Regione «Con lui ci lascia un industriale cui si strilla e il presenzialismo è Sottosegretario alla difesa «È una perdita gravissima: era un di primo piano, erede di una imperante. Lo stile e la di scre zio- «Era un amico e, indipendente - manager capace e un uomo di ra - famiglia che ha creato ricchezza ne della famiglia sono i trat ti mente dal nome e dal cognome, ro spessore. Mi stringo, a nome portando alto il nome dell’Italia distintivi anche del Piemonte. L’a - una grande persona. Quando ci di tutti i piemontesi, intorno alla nel mondo. Di recente ho a vuto zienda è dentro il tessuto econo - incontravamo mi riprendeva famiglia, simbolo di vera dedizio - modo di conoscerlo in occasione mico, e direi anche sociale, del le sem pre per il vizio del fumo. Lui, ne al lavoro e di grandi valori». della mia visita alla fondazione Langhe avendo permesso di far al contrario, aveva uno stile di á ALBERTO CIRIO “Ferrero”, ad Alba, e di apprez - convivere per tanti anni l’agricol - vita salutare e un fisico sempre Assessore regionale al turismo zarne la professionalità, la genti - tura e il sistema industriale, con la allenato: non riesco a capacitar - «Ricordo quando mi capitava di lezza, l’impegno per l’azienda e tutela della piccola proprietà con - mi di quel che è successo. Penso prendere un caffè insieme a lui per tutti i lavoratori che l’hanno tadina dando nel contempo agli soprattutto alla moglie Luisa e ai ad Alba, in piazza Savona: il fatto resa grande, seguendo un model - agricoltori la possibilità di integra - bambini e al fatto che non siano che amasse trascorrere momenti lo di eccellenza e di stile tutto ita - re il proprio reddito in fabbrica». riusciti a godersi l’amore del molto semplici e quotidiani nella liano di fare impresa». á ANTONIO BERTOLOTTO marito e del padre». nostra città dimostrava il suo á FRANCO FRATTINI Amministratore delegato di “Mar - á MICHELINO DAVICO forte at taccamento ad essa». Ministro degli esteri co polo Environmental group” Sottosegretario agli interni á GIANNA GANCIA «L’Italia perde un uomo di impre - «Non ci sono parole, si tratta di «Era una persona semplice, puli - Presidente della Provincia sa che ha incarnato le qualità un fulmine a ciel sereno. L’ho co - ta, onesta, corretta, ma soprattut - «È un lutto tristissimo per la migliori della nostra storia indu - no sciuto sei mesi fa e ho avuto to un amico, più o meno mio coe - Gran da. Il suo forte impegno la - striale. Era un imprenditore di modo di apprezzare la dolcezza taneo, con cui condividevo la vorativo, la so brietà, la concre - eccezionale talento, dotato di del suo sorriso. Aveva lo stampo passione ciclistica. Talvolta è ca- tezza e gli alti valori umani che lo visione strategica e di profonda di famiglia: una persona semplice pitato di pedalare insieme nelle contraddistinguevano lasciano sensibilità per l’interesse genera -

e in gamba, dotata di grandezza e Lan ghe e abbiamo avuto occasio - un grande vuoto in tutti. Ci strin - le del Paese. Incarnava le qualità umanità straordinarie». ne di incontrarci durante grandi giamo attorno alla famiglia in un migliori della nostra storia indu - á PIERPAOLO CARINI manifestazioni sportive. Aveva- momento di grande dolore». striale: la continua ricerca dell’ec - Amministratore delegato di “Egea” mo parecchi amici in comune nel á VALERIO CATTANEO cellenza, la creatività, la determi - «Era una persona di grande capaci - mondo del ciclismo, in cui era Presidente del Consiglio regionale nazione a competere anche in tà e semplicità, presente e con un molto conosciuto e apprezzato». del Piemonte momenti difficili per affermare il grande spirito di servizio. Stava già á DANIELA SANTANCHÉ «Dobbiamo molto all’intrapren - proprio marchio fino a renderlo contribuendo in mo do decisivo Sottosegretario di Stato denza e alla capacità imprendito - un simbolo. Interpreto i senti - alla guida del gruppo. Il suo stile «Essendo cuneese, conosco la riale dei Ferrero che hanno creato menti di tutta la Farnesina nel riservato non gli impediva di famiglia per ciò che ha realizzato una prestigiosa azienda di li vello rivolgere un pensiero commosso dimostrare grande disponibilità. nel campo dell’impresa in Italia e mondiale. Ci stringiamo alla a un grande industriale che ha Tra le tante sue caratteristiche, mi in tutto il mondo. È un grande famiglia e all’azienda, confidando dato un contributo di eccezionale ha sempre colpito la capacità di do lore perché era un uomo gio - che la solidarietà della comunità rilievo all’affermazione del “ma - coniugare due aspetti in apparen - vane, molto sportivo, bravissi - piemontese possa trasmettere un de in Italy” nel mondo».

8 á 21 aprile 2011 á Alba in lutto