Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile Comuni del Basso – Sardegna CO .0 2

Smart City – Comuni in classe A

Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Sant’Anna San Giovanni Piscinas Arresi Giba Suergiu

Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile dei Comuni del Basso Sulcis – Sardegna CO2.0

Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile Comuni del Basso Sulcis – Sardegna CO .0 2

Prefazione

Con l’adesione della Regione Sardegna al “Patto dei Sindaci” si è dato avvio all’iniziativa Sardegna CO2.0 che prevede una serie di azioni integrate e coordinate di breve, medio e lungo periodo, destinate a ridurre progressivamente il bilancio delle emissioni di CO 2 nel territorio isolano, avviando, contestualmente, una riconversione dei processi produttivi e imprenditoriali tradizionali verso la green economy che sia suscettibile di perseguire ricadute occupazionali.

Il Progetto Smart City inserito all’interno dell’iniziativa offre agli enti locali interessati gli strumenti necessari rivolti alla messa a punto di interventi di efficientamento energetico, sviluppo delle fonti rinnovabili e rilancio di nuovi programmi di politica energetica sostenibile.

Con avviso pubblico tutti i Comuni della Sardegna sono stati invitati a manifestare l’interesse a partecipare a un percorso di affiancamento preordinato alla redazione di Piani d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES), aventi come obiettivo la definizione e la realizzazione di interventi finalizzati alla riduzione delle emissioni di CO 2 a livello locale. Le Comunità che sono state selezionate (tra comuni singoli e associati) sono piccoli comuni virtuosi che si sono dimostrati sensibili ai temi del risparmio energetico e dell’energia sostenibile. I suddetti Comuni sono stati denominati Comunità Pioniere in quanto le loro azioni costituiranno modelli di replicabilità su tutto il territorio regionale.

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Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile Comuni del Basso Sulcis – Sardegna CO .0 2

GRUPPO DI LAVORO

COMUNITÀ PIONIERA Comune di Sant'Anna Arresi Dessì Paolo Luigi, Sindaco Alessandra Pittau, Ufficio tecnico Giampiero Cogotti, Ufficio tecnico

Comune di Masainas Ivo Melis, Sindaco Andrea Ibba, Assessore Servizi Sociali - Sanità e Ambiente Gianfranco Diana, Ufficio tecnico

Comune di Perdaxius Trullu Gianfranco, Sindaco Maria Grazia Mereu, Ufficio tecnico

Comune di Piscinas Mariano Cogotti, Sindaco Maurizio Desogus, Ufficio tecnico

Comune di Palmas Federico, Sindaco Mauro Trullu, Consigliere Beniamino Pilia, Ufficio tecnico

Comune di Santadi Cristiano Erriu, Sindaco Cosimo Damiano Caddeo, Ufficio tecnico Carlo Acca, Ufficio tecnico

Comune di Tratalias Marco Antonio Piras, Sindaco Salvatore Cabras, Ufficio tecnico

Comune di Villaperuccio Antonello Pirosu, Sindaco Elvio Daniele Curreli, Ufficio tecnico Giorgio Olla, SUAP, Edilizia privata

Comune di Giba Fois Learco, Sindaco Giacinto Granella, Ufficio tecnico

STRUTTURA DI SUPPORTO: REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA :

Direzione Generale della Presidenza, Servizio per il Coordinamento delle politiche in materia di riduzione di CO 2 – Green economy con la collaborazione di:

Sardegna Ricerche: Mauro Frau, Petra Perreca, Luca Contini SFIRS: Daniela Ugo, Antonello Caredda, Ivan Etzo BIC Sardegna Consulente Scientifico : Prof. Alfonso Damiano Tutor di progetto: Dott. ssa Valeria Atzori Dott. ssa Giuliana Caruso Ing. Mario Castangia Ing. Vania Erby Ing. Antonello Serreli

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Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile Comuni del Basso Sulcis – Sardegna CO .0 2

INDICE

1 Premessa...... 6 1.1 Sintesi del PAES...... 7

1.2 Il PATTO DEI SINDACI ...... 14

1.3 Il programma Sardegna CO 2.0 e il Progetto “Smart City Comuni in Classe A”...... 15

2 Aspetti organizzativi e finanziari...... 17 2.1 Coordinamento, struttura organizzativa e risorse umane dedicate...... 17

2.2 Budget e risorse finanziarie previste per l’attuazione del Piano d’Azione ...... 17

3 Inquadramento territoriale ...... 19 3.1 Aspetti climatici ...... 20 3.2 Aspetti socioeconomici...... 20

3.3 Assetto urbanistico del territorio...... 31

3.4 Analisi dei trasporti e della mobilità ...... 54 3.5 La progettualità comunale...... 58

4 L’inventario delle emissioni...... 62 4.1 I principali ambiti di rilevazione...... 62

4.2 Raccolta dei dati ...... 63 4.3 I fattori di emissione ...... 70

4.4 La produzione locale di energia elettrica nell’anno base consumi nell’anno base...... 72 4.5 I consumi nell’anno base ...... 72

4.6 Le emissioni nell’anno base ...... 83

4.7 Monitoraggio dei consumi e delle emissioni dall’anno base ad oggi ...... 87 4.8 Analisi dell’inventario e del monitoraggio delle emissioni ...... 92

5 Verso la strategia...... 93 5.1 Il coinvolgimento e la partecipazione degli attori locali ...... 93

5.2 Analisi SWOT...... 100

6 Il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES)...... 102 6.1 Visione e strategia per il 2020 ...... 102

6.2 Gli obiettivi della Comunità per il 2020 ...... 103

6.3 Gli ambiti di intervento...... 104 4

Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile Comuni del Basso Sulcis – Sardegna CO .0 2

6.4 Le Azioni...... 106 6.5 Quadro economico d’insieme delle azioni PAES...... 159

6.6 Cronoprogramma del PAES...... 163 6.7 Il Monitoraggio delle Azioni ...... 165

6.8 Analisi economica delle Azioni chiave...... 165

Allegati...... 169 A1 Normativa regionale, nazionale e comunitaria in tema di energia ...... 170 A2 Documenti programmatici regionali, nazionali e comunitari in tema di energia...... 176

A3 Strumenti finanziari disponibili ...... 184

A4 Glossario...... 192

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Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile Comuni del Basso Sulcis – Sardegna CO .0 2

1 PREMESSA Da anni la lotta al cambiamento climatico è diventata una delle massime priorità dell’Unione Europea che si è impegnata a ridurre le sue emissioni entro il 2020 del 20% rispetto al 1990. Nel raggiungimento di tale obiettivo è ormai assodato che un ruolo di primo piano sarà svolto dalle comunità locali che vorranno impegnarsi per dare il loro contributo. Con la firma del “Patto dei Sindaci” le città, le comunità locali, le regioni, si impegnano volontariamente a ridurre le proprie emissioni di CO 2 oltre l’obiettivo del 20% attraverso un percorso che porterà alla redazione e attuazione di Piani d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES). I comuni di Sant’Anna Arresi, Masainas, Giba, Perdaxius, Piscinas, San Giovanni Suergiu, Santadi, Tratalias e Villaperuccio hanno aderito al “Patto dei Sindaci”, l’iniziativa lanciata dalla Commissione Europea, nel 2008, per avallare e sostenere gli sforzi compiuti dagli enti locali nell’attuazione delle politiche nel campo dell’energia sostenibile. Il Patto dei Sindaci prevede una partecipazione volontaria, da parte dei firmatari, ad un impegno volto ad andare al di là degli obiettivi di riduzione del 20% delle emissioni di CO 2 attraverso azioni di incremento dell’efficienza energetica e di sviluppo delle fonti di energia rinnovabile. Il processo di adesione è stato facilitato dal progetto della Regione Autonoma della Sardegna “Smart City Comuni in classe A”, promosso nell’ambito del programma “Sardegna CO2.0”. Il programma della Regione si pone come obiettivo principale l'attivazione di una serie di azioni integrate e coordinate di breve, medio e lungo periodo, destinate a ridurre progressivamente il bilancio delle emissioni di CO 2 nel territorio isolano. Il progetto “Smart City Comuni in classe A”, in particolare, si propone di fornire assistenza tecnica e strategica ai comuni che desiderano aderire al Patto ma che non hanno le risorse necessarie per sviluppare un Piano d’azione per l’energia sostenibile (PAES). La Regione, quindi, dopo aver aderito al Patto dei Sindaci si è proposta come struttura di supporto per affiancare i comuni nel percorso di sviluppo del PAES. È indubbio che l’azione della Regione sia stata decisiva, in quanto la maggior parte dei Comuni dell’aggregazione non avrebbero potuto redigere con i soli propri strumenti il PAES, non solo per motivi economici, ma soprattutto per le dimensioni degli organici degli uffici. L’idea di presentarsi come aggregazione è nata durante gli incontri organizzati della RAS per divulgare il progetto Smart City. Constatando la generale volontà dei vari Comuni di partecipare al bando per essere selezionati tra le “comunità pioniere”, e in virtù delle azioni già messe in essere dai vari Comuni per l’efficientamento energetico e la produzione di energia rinnovabile, si è deciso di partecipare in forma aggregata. Il progetto Smart City ha selezionato, tramite apposito bando, venti comunità pioniere, tra cui anche i comuni del Sulcis coordinati dal Comune capofila Sant’Anna Arresi. Nel mese di giugno 2012 i vari Consigli Comunali hanno aderito al patto dei Sindaci dopo aver sottoscritto un accordo di programma che impegna tutte le amministrazioni comunali a porre in essere gli atti amministrativi di propria competenza per la partecipazione al bando regionale in sintonia con le linee guida indicate dalla RAS. Considerate le forti correlazioni ambientali e socioeconomiche tra i territori appartenenti alle Amministrazioni sottoscrittrici, l’accordo prevede di ideare, progettare, avviare e

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condurre in forma congiunta la predisposizione del PAES e la successiva attuazione degli interventi e delle azioni in esso contenuti.

1.1 Sintesi del PAES I comuni dell’aggregazione del Basso Sulcis hanno ritenuto di utilizzare i fattori di emissione standard in linea con i principi dell’IPCC (linee guida IPCC 2006) per la determinazione delle emissioni di CO 2 associate a ciascun vettore energetico.

Anno base per l’inventario delle emissioni 2006

Fattori di emissione Fattori di emissione standard in linea con i principi IPCC

Unità di misura delle emissioni Tonnellate di CO 2

I fattori di emissione locali utilizzati nella costruzione dell’Inventario delle Emissioni nell’anno Base (IBE) scelto sono di seguito riportati. Si evidenzia che il fattore di emissione di CO 2 per l’elettricità è stato definito riferendosi allo studio ENEA 1 relativo alla determinazione per l’anno 2006 di tali fattori per ciascuna regione italiana.

Fattori di emissione di CO 2 in [t/MWh]

Elettricità Gas liquido Olio da riscaldamento Diesel Benzina Altri combustibili fossili

0,63 0,23 0,28 0,27 0,25 0,26

Il risultato della stima e della raccolta dati sui consumi di energia nel 2006 per l’aggregazione del Basso Sulcis sono di seguito riportati. La figura seguente mette in luce la concentrazione dei consumi nella categoria edifici e la netta prevalenza del vettore elettrico rispetto ai combustibili fossili. CONSUMI FINALI DI ENERGIA NELL’ANNO BASE 2006 [MWh]

1 Inventario Annuale delle Emissioni di Gas Serra su scala Regionale - Le emissioni di anidride carbonica del sistema energetico rapporto 2010” a cura di Erica Mancuso (ISBN: 978-88-8286-219-0) 7

Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile Comuni del Basso Sulcis – Sardegna CO .0 2

Di seguito si riporta il dettaglio dei consumi energetici dell’aggregazione nel 2006:

CONSUMO ENERGETICO FINALE [MWh] Combustibili fossili Energie rinnovabili Incid. % Categoria Energia Elettricità Altri combustibili Altre/ Totale per settore Gas liquido Olio da riscaldamento Diesel Benzina solare fossili biomasse termica

EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE Edifici, attrezzature/impianti 3.065 135 481 3.680 3,77% comunali Edifici, attrezzature/impianti 9.893 842 394 11.130 11,39% terziari (non comunali)

Edifici residenziali 24.624 12.362 2.343 16.624 55.953 57,26%

Illuminazione pubblica comunale 1.871 1.871 1,91% Industrie (escluse le industrie contemplate nel Sistema europeo 19.727 2.885 22.611 23,14% di scambio delle quote di emissione – ETS) Totale parziale edifici, 59.179 13.337 6.112 0 0 0 16.624 0 95.245 97,48% attrezzature/impianti e industrie Incid. % per vettore parziale 62,13% 14,01% 6,41% 0% 0% 0% 17,45% 0% 100% edifici TRASPORTI

Parco auto comunale 531 144 675 0,69%

Trasporti pubblici 0%

Trasporti privati e commerciali 613 1.179 1.792 1,83%

Totale parziale trasporti 0 0 0 1.145 1.323 0 0 0 2.467 2,52%

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Totale 59.179 13.339 6.103 1.145 1.323 0 16.624 0 97.712 100% inc % per vettore totale 60,57% 13,65% 6,25% 1,17% 1,35% 0% 17,01% 0% 100%

I consumi di energia hanno permesso di determinare il corrispondente Inventario delle emissioni all’anno base (IBE) qui di seguito riportato:

Emissioni di CO 2 [t]/Emissioni equivalenti di CO 2 [t] Combustibili fossili Energie rinnovabili Incid. % Categoria Energia Elettricità Altri combustibili Altre/ Totale per settore Gas liquido Olio da riscaldamento Diesel Benzina solare fossili biomasse termica

EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE Edifici, attrezzature/impianti 1.931 31 134 2.096 4,91% comunali Edifici, attrezzature/impianti 6.233 191 110 6.534 15,32% terziari (non comunali)

Edifici residenziali 15.513 2.806 654 0 18.973 44,49%

Illuminazione pubblica comunale 1.178 1.178 2,76% Industrie (escluse le industrie contemplate nel Sistema europeo 12.428 805 13.233 31,03% di scambio delle quote di emissione – ETS) Totale parziale edifici, 37.283 3.028 1.703 0 0 0 0 0 42.014 98,51% attrezzature/impianti e industrie Incid. % per vettore parziale 88,74% 7,21% 4,05% 0% 0% 0% 0% 0% 100% edifici

TRASPORTI Parco auto comunale 142 36 178 0,42%

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Trasporti pubblici 0%

Trasporti privati e commerciali 164 294 457 1,07%

Totale parziale trasporti 0 0 0 306 329 0 0 0 635 1,49%

Totale 37.283 3.028 1.703 306 329 0 0 0 42.649 100%

Incid. % per vettore totale 87,42% 7,10% 3,99% 0,72% 0,77% 0% 0% 0% 100% Corrispondenti fattori di 0,630 0,227 0,279 0,267 0,249 0,264 0,000 emissione di CO 2 in [t/MWh]

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L’analisi dell’IBE evidenzia che i settori che incidono maggiormente sulle emissioni di CO 2 sono, nell’ordine, quello residenziale (44,5% circa), il settore industriale (circa il 31%) e il terziario (15% circa). Le emissioni totali di CO 2 nel 2006 sono pari a 42.649 tonnellate.

Emissioni totali di CO 2 nell’anno base 2006 42.649 ton CO 2 Aggregazione “Basso Sulcis – Sardegna CO2.0”

Come evidenziato nel successivo grafico, le emissioni di CO 2 sono quasi esclusivamente dovute al consumo di energia nel settore degli edifici/impianti/industrie (98.5% delle emissioni totali), di cui circa l’89% è rappresentato da consumi di energia elettrica e il restante 11% dal consumo di combustibili fossili.

Il bilancio delle emissioni riferito all’anno base (2006) permette di quantificare localmente l’obiettivo di riduzione delle emissioni 20% al 2020 in termini di riduzione della quantità di CO 2 emessa. Per raggiungere tale obiettivo, il bilancio totale delle emissioni dovrà presentare nel 2020, rispetto a quello del 2006, una riduzione pari ad almeno

8.530 tonnellate di CO 2. A seguito del monitoraggio dei consumi e delle produzioni di energia elettrica da fonte rinnovabile, è possibile affermare che - tra il 2006 e il 2010 - i consumi energetici complessivi hanno mostrato un’evoluzione sostanzialmente costante; si registra, infatti, una riduzione dei consumi nel periodo pari dello 0,36%, equivalente ad una riduzione delle emissioni di 435 tonnellate di CO 2. Inoltre, tra il 2008 e il 2012 sono entrati in esercizio nell’aggregazione del Basso Sulcis 351 impianti fotovoltaici per una potenza nominale complessiva di 25,7 MWp che contribuiscono ad una riduzione nel bilancio annuale delle emissioni pari a 22.420 tonnellate di CO 2. Considerando un andamento dei consumi al 2012 in linea con quelli del 2010 (come emerge anche dalla tendenza dei consumi registrata dai dati forniti dalle amministrazioni comunali per il 2011) si può affermare che, in termini

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di riduzione di emissioni, l’aggregazione del Basso Sulcis ha di fatto già conseguito una riduzione di emissioni di CO 2 di 22.855 tonnellate pari al 53,6% delle emissioni totali riferite all’anno base. Ciò significa che la comunità ha già raggiunto ed oltrepassato l’obiettivo minimo di riduzione indicato dal Patto dei Sindaci. Pertanto, con l’elaborazione del presente PAES, l’aggregazione del Basso Sulcis vuole ulteriormente migliorare la posizione raggiunta con la definizione di obiettivi di riduzione della CO 2 ancora più ambiziosi.

Riduzione delle emissioni totali annue di CO 2

registrato nel periodo 2006 - 2012 22.855 ton CO 2

Aggregazione “Basso Sulcis”

Il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile dell’aggregazione del Basso Sulcis prevede, in totale, 49 azioni che consentono alle Amministrazioni di raggiungere il 90% di riduzione delle proprie emissioni (circa 38.764 tonnellate/anno) rispetto all’anno base 2006.

Gli obiettivi del presente PAES verranno raggiunti attraverso la realizzazione delle azioni previste, riconducibili principalmente ai seguenti ambiti di intervento strategici: Ambito 1 - Produzione di energia da fonti rinnovabili; Ambito 2 - Mobilità sostenibile; Ambito 3 - Efficienza energetica degli edifici e pianificazione; Ambito 4 - Ciclo dei rifiuti; Ambito 5 - Comunicazione e coinvolgimento.

Le azioni previste dal PAES nei rispettivi ambiti comporteranno una ulteriore riduzione di emissione di CO 2 pari a 15.909 tonnellate entro il 2020. In particolare, si prevede che l’attuazione delle azioni contenute nel Piano d’Azione incideranno sulle emissioni di

CO 2 dei singoli ambiti di intervento secondo quanto sotto riportato:

STIMA DELLE RIDUZIONI DELLE EMISSIONI DI CO 2 DA OGGI AL 2020 [tonn/anno]

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Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile Comuni del Basso Sulcis – Sardegna CO .0 2

Pertanto l’obiettivo che le comunità dell’aggregazione del Basso Sulcis si prefiggono di raggiungere con l’attuazione del presente Piano di Azione è il seguente:

Obiettivo di riduzione delle emissioni totali annue di CO 2 al 2020, rispetto all’anno base 2006 90 %

Aggregazione “Basso Sulcis – Sardegna CO 2.0”

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Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile Comuni del Basso Sulcis – Sardegna CO .0 2

1.2 Il PATTO DEI SINDACI L’Unione Europea mostra, ormai da diversi anni, un’attenzione sempre crescente nei confronti della sostenibilità ambientale e, in particolare, della riduzione delle emissioni climalteranti. Nel maggio 2002 l’UE ha ratificato il Protocollo di Kyoto, siglato nel 1998, impegnando gli Stati membri a ridurre le emissioni di gas a effetto serra principali responsabili del riscaldamento globale. L'Unione europea si è impegnata a ridurre le emissioni dell'8% rispetto ai livelli del 1990, per il periodo 2008-2012.

Successivamente nel 2008, con l'obiettivo di adempiere quanto stabilito dal protocollo, l'Unione europea ha sviluppato una strategia climatica che sostiene contromisure realistiche e specifiche per contenere l'aumento della temperatura entro 2°C rispetto ai livelli dell’epoca preindustriale.

La strategia è contenuta nel Pacchetto Europeo su Clima ed Energia del 2008 che contribuisce al raggiungimento degli obiettivi in esso contenuti:

• riduzione delle emissioni di CO 2 del 20% entro il 2020 rispetto ai livelli del 1990; • produzione nel 2020 di energia da fonti energetiche rinnovabili pari 20% della consumo finale lordo; • riduzione 20% del consumo di energia rispetto ai valori attesi al 2020 (maggiore efficienza energetica). La Commissione Europea ha sviluppato tale strategia con l’obiettivo di rivolgersi direttamente alle amministrazioni locali in quanto dimostrato che l’80% delle emissioni e dei consumi energetici sia legato alle attività urbane con il settore civile che assorbe circa il 40% dell’energia totale, il traffico urbano è responsabile di circa il 35% delle emissioni di CO 2 eq. e la temperatura media supera di 3 - 4 gradi quella nelle aree rurali.

Appare evidente come solo attraverso un coinvolgimento diretto dei Comuni sia possibile modificare gli attuali trend relativi al livello delle emissioni e dei consumi energetici.

Il Patto dei Sindaci si pone, pertanto, come un importante modello di governance multilivello che individua nelle amministrazioni comunali non più meri esecutori delle politiche europee ma driver per la diffusione della sostenibilità ambientale a livello locale.

L’adesione al Patto dei Sindaci è un atto VOLONTARIO dell’amministrazione. L’amministratore ( Sindaco o suo delegato) che scelga di aderire al Patto dei Sindaci impegna la propria amministrazione a seguire un percorso che nel rispetto di una tempistica ben definita e di una determinata metodologia condurrà il comune a dotarsi di un Piano di Azione per l’energia Sostenibile (PAES) entro un anno dalla firma. Il PAES dovrà contenere i dati essenziali sui consumi energetici del territorio e gli interventi, materiali e immateriali, che consentiranno al Comune di ridurli, determinando conseguentemente un abbattimento delle proprie emissioni di CO 2 per un valore almeno pari al 20% entro il 2020.

L’adozione del PAES non è il passaggio conclusivo del percorso, benché rappresenti un momento di fondamentale importanza. Infatti, la sua adozione è solo l’inizio del percorso che porterà il comune al raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO 2 in esso contenuti. Il Comune dovrà, secondo la tempistica in esso contenuta, attuare gli interventi previsti e dovrà trasmettere all’Ufficio del Patto dei Sindaci, ogni due anni dalla

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presentazione del PAES, un rapporto sulla loro attuazione, imprescindibile per un corretto monitoraggio volto al miglioramento continuo.

1.3 Il programma Sardegna CO 2.0 e il Progetto “Smart City Comuni in Classe A” La Regione Sardegna ha intrapreso, con il Programma Sardegna CO2.0, un percorso strategico articolato in una serie di azioni di breve, medio e lungo periodo destinate a ridurre progressivamente il bilancio delle emissioni di

CO 2 nel territorio isolano e a contribuire alla riconversione dei processi produttivi e imprenditoriali tradizionali verso la green economy . Uno dei cardini di Sardegna CO2.0 è il progetto “Smart City – Comuni in Classe A”, che si propone di affiancare e assistere le amministrazioni locali nell’adozione di politiche in linea con quanto stabilito dall’Unione Europea in tema di sostenibilità, risparmio energetico e riduzione delle emissioni climalteranti. Il progetto “Smart City – Comuni in Classe A” è stato avviato nell’estate 2011 con un avviso pubblico per la raccolta di manifestazioni di interesse rivolto alle amministrazioni comunali: sono state selezionate 20 “Comunità Pioniere”, costituite da Comuni singoli o da aggregazioni di Comuni, distintesi negli ultimi anni per aver intrapreso percorsi virtuosi nel campo della sostenibilità ambientale e per aver mostrato una spiccata sensibilità verso le tematiche del progetto. Per il supporto alle Comunità Pioniere la Regione si avvale di un gruppo di lavoro multidisciplinare composto da: • Sardegna Ricerche, che con il proprio personale e con 20 tutor di progetto operanti sul territorio affianca le Comunità Pioniere nel percorso di redazione del PAES e nell’attuazione di tutte le fasi, dalla raccolta dei dati per la redazione dell’inventario base delle emissioni all’attività di animazione della popolazione e degli stakeholder • SFIRS SpA, che garantisce alle Comunità Pioniere l’assistenza tecnica nella valutazione della sostenibilità economica e finanziaria dei principali interventi previsti nell’ambito dei PAES e facilitare, in questo modo, l’individuazione di modalità e formule di finanziamento più adeguate • BIC Sardegna, che cura i rapporti con le imprese attraverso l’attività di informazione e animazione rivolta alle PMI e la raccolta di proposte progettuali con l’obiettivo di stimolare investimenti nel settore delle energie rinnovabili e la creazione di Partenariati Pubblico – Privati (PPP) • Coordinamento scientifico, che supervisiona l’intero processo con l’obiettivo di assicurare la coerenza dei PAES, dalla fase di elaborazione a quella di individuazione delle azioni, con gli orientamenti regionali, nazionali e con le prescrizioni della Covenant of Mayors Il coordinamento del progetto è in capo alla Direzione generale della presidenza della Regione, che in parallelo all’assistenza tecnica alle Comunità Pioniere ha avviato un programma di divulgazione volto ad assicurare la diffusione dei principi della sostenibilità, dell’efficienza e del risparmio energetico tra le diverse componenti della popolazione, con iniziative mirate di informazione e sensibilizzazione.

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In questo percorso è stata formata un’ aggregazione territoriale composta dai comuni di S.Anna Arresi, Masainas, Piscinas, Tratalias, Santadi, Villaperuccio, S.Giovanni Suergiu, Perdaxius e Giba , di cui il comune di S.Anna Arresi è capofila. L’aggregazione ha costituito un’associazione temporanea di scopo (ATS), coordinata dal capofila, al fine di redigere un piano di azione che contenga obiettivi di riduzione delle emissioni e azioni sul territorio aventi una scala ed una portata sovra comunale. Il valore aggiunto di questo processo è quello di individuare una strategia territoriale comune da sviluppare su scala locale ma anche sovralocale, con evidenti ricadute su tutte le comunità presenti, in termini sia economici, sia di sostenibilità ambientale, con la possibilità di avviare azioni comuni in un’ottica di sviluppo integrato. Il problema dell’approvvigionamento energetico, dello smaltimento dei rifiuti, le opportunità legate allo sviluppo energetico attraverso la produzione da fonti rinnovabili, il ruolo dei cittadini, delle istituzioni e delle imprese sono gli elementi cardine per creare per un futuro alternativo dei territori. Queste tematiche sono alla base della riflessione comune di un’intera comunità, capace di dare una “svolta” realmente sostenibile all’area del Basso Sulcis.

Per questo motivo l’aggregazione dei Comuni del Basso Sulcis – Sardegna CO 2.0 ha aderito al Progetto Smart City e si appresta ad approvare, condividere e realizzare le azioni presenti all’interno del presente PAES con l’obiettivo finale di migliorare la qualità della vita dei propri cittadini e contribuire a ridurre le emissioni che rendono il territorio meno vivibile.

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2 ASPETTI ORGANIZZATIVI E FINANZIARI

2.1 Coordinamento, struttura organizzativa e risorse umane dedicate Per l’attuazione del PAES e il suo monitoraggio sono costituiti il Comitato Direttivo e il Comitato Tecnico per l’attuazione del PAES Comitato Direttivo per l’attuazione del PAES Composizione Costituito da tutti i Sindaci dell’aggregazione o da Assessori o Consiglieri Comunali da loro delegati. Due componenti saranno nominati all’atto dell’insediamento come Coordinatori, e avranno il compito di coordinare le attività del Comitato. Funzioni Svolge la funzione di gestire e definire le linee di indirizzo politiche amministrative del PAES di supervisionare e monitorare le attività e relazionare tramite i sui rappresentati ai rispettivi Consigli e Giunte Comunali. Rappresenta la volontà delle Giunte e dei Consigli Comunali nelle scelte attuative del PAES. Gestisce le istanze progettuali provenienti dal territorio e/o dalle strutture tecniche del PAES e qualora assumano rilievo strategico per il PAES le sottopone all’attenzione delle Giunte e/o dei Consigli Comunali per la sua approvazione. Relaziona annualmente con report pubblicato sul sito di ciascun comune. Comitato Tecnico per l’attuazione del PAES Composizione Costituito da tutti i responsabili degli Uffici tecnici dell’aggregazione che nomina all’atto del suo primo insediamento un presidente. Funzioni Svolge la funzione di gestione tecnica e attuativa delle linee di indirizzo del Comitato Direttivo. Organizza le attività e verifica le proposte progettuali secondo i criteri di coerenza con gli altri strumenti tecnico amministrativi. Approva i bilanci di emissioni annuali e le relazioni tecniche relative allo stato di attuazione del PAES. Elabora e analizza nuove proposte progettuali sulla base delle nuovi condizioni tecniche, amministrative ed economiche. Supporta il Comitato Direttivo nell’elaborazione degli strumenti tecnico amministrativi e nei bandi per l’attuazione delle azioni previste dal PAES. Valida le progettualità e le proposte da sottoporre a bandi di finanziamento regionali, nazionali ed europei. Esegue le attività di monitoraggio previste dal Piano, in base agli indirizzi dettati dal Patto dei Sindaci, tenendo conti degli indicatori opportunamente previsti dalle singole azioni.

2.2 Budget e risorse finanziarie previste per l’attuazione del Piano d’Azione I comuni dell’aggregazione procederanno in modo graduale all’attuazione delle varie azioni che costituiscono il PAES, dando priorità alle azioni che prevedono rapidi tempi di rientro. Le risorse finanziarie saranno reperite sia attraverso la partecipazione a bandi regionali o europei, sia attraverso l’autofinanziamento. Molti dei Comuni hanno già previsto nel prossimo bilancio o nel piano triennale degli impegni per quanto riguarda alcune azioni del

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Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile Comuni del Basso Sulcis – Sardegna CO .0 2

PAES. Tali impegni prevedono, per lo più, dei cofinanziamenti con contributi regionali o con ricorso al credito. Ogni Comune valuterà tutte le possibili forme di reperimento di risorse finanziarie, tra cui: • fondi di rotazione, in particolare il fondo JESSICA; • contributi regionali, statali o europei; • finanziamenti tramite terzi; • leasing operativo/capitale; • Esco; • partnership pubblico – privata.

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3 INQUADRAMENTO TERRITORIALE

L’aggregazione dei Comuni del Basso Sulcis – Sardegna CO 2.0 (Sant’Anna Arresi, Perdaxius, Masainas, Giba, Piscinas, San Giovanni Suergiu, Santadi, Tratalias, Villaperuccio) ricade all’interno della Provincia di Carbonia - Iglesias e in tre diversi Ambiti di Paesaggio del Piano Paesaggistico Regionale, due costieri ed uno interno, ambito: n°6 di Carbonia e isole Sulcitane (San Giovanni Suergiu), n°5 dell’Anfiteatro del Sulcis (Giba, San Giovanni Suergiu, Tratalias, Masainas, Piscinas e Sant’Anna Arresi), n°28 del Sulcis (Perdaxius, Villaperuccio e Santadi). Questi comuni si configurano come territori di cerniera tra il sistema costiero del basso Sulcis e il suo sistema interno. Tutti i comuni dell’aggregazione fanno parte dell’Unione dei Comuni del Sulcis inserita a sua volta nell’Ambito Ottimale Sulcis e del GAL Sulcis.

Inquadramento territoriale

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Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile Comuni del Basso Sulcis – Sardegna CO .0 2

Ambiti di paesaggio

3.1 Aspetti climatici Al fine di poter definire le necessità per il condizionamento invernale sono stati rilevati i seguenti dati per i comuni afferenti all’aggregazione dei Comuni del Basso Sulcis.

Comune Zona Climatica Gradi giorno Altitudine Giba B 833 59 m Masainas C 990 56 m Perdaxius C 901 98 m Piscinas B 844 66 m Santadi C 1119 135 m Sant’Anna Arresi B 863 77 m San Giovanni Suergiu B 766 16 m Tratalias B 839 30 m Villaperuccio B 851 68 m

3.2 Aspetti socioeconomici L’analisi del contesto socioeconomico descrive le principali caratteristiche dell’Aggregazione dei Comuni del Basso Sulcis in riferimento alle dinamiche demografiche ed alla struttura produttiva locale, al fine di interpretare e contestualizzare l’analisi dei consumi energetici ed individuare delle strategie e delle azioni di intervento che possano avere delle ricadute positive coerenti con il contesto territoriale. Gli indicatori di seguito presentati riguardano sia i singoli comuni sia l’intera Aggregazione del Basso Sulcis.

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Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile Comuni del Basso Sulcis – Sardegna CO .0 2

3.2.1 Demografia

Nei comuni del Basso Sulcis risiedevano al 2010 20.418 abitanti 1 e per il 2020 le previsioni indicano un significativo decremento, pari al 3,8% (grafico 1). Il dettaglio comunale rappresentato nella tavola 1 mostra che tra i comuni dell’aggregazione quello più popoloso è San Giovanni Suergiu (6.027 abitanti), mentre Piscinas è quello più scarsamente abitato (862 abitanti). A fronte di un brusco calo della popolazione previsto nei prossimi 10 anni, il trend registrato invece nell’ultimo quinquennio mostra ancora un calo contenuto dei residenti. Rispetto all’anno base indicato al 2006, si registra una variazione della popolazione pari a -0,34% e solo Sant’Anna Arresi, Villaperuccio e Perdaxius mostrano un trend positivo.

Aggregazione Comuni del Basso Sulcis - Evoluzione della popolazione residente e previsioni al 2020

22000

21500

21000

20500

20000

19500

19000

18500 91 92 93 94 95 96 97 98 9 0 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 1 12 13 14 15 16 17 18 19 20 19 19 19 19 19 19 19 19 19 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20

Fonte: ISTAT – Bilancio demografico e previsioni a cura di Sardegna Ricerche

1 I dati provvisori del Censimento ISTAT della Popolazione indicano un valore al 2011 di 20.336 abitanti 21

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Popolazione residente 2006-2010 e tasso di variazione % var% 2006 2007 2008 2009 2010 05-10 Giba 730 747 766 782 818 12,05 Masainas 523 525 529 542 550 5,97 Perdaxius 542 557 567 568 561 5,25 Piscinas 335 325 335 343 347 3,27 San Giovanni Suergiu 2111 2134 2159 2198 2233 7,82 Santadi 1350 1367 1377 1394 1408 5,39 Sant'Anna Arresi 968 998 1021 1040 1069 13,60 Tratalias 410 416 420 427 428 4,90 Villaperuccio 398 396 392 385 389 -2,02 Aggregazione Comuni del Basso Sulcis 7367 7465 7566 7679 7803 7,32 Fonte: ISTAT – Bilancio demografico

Se si osservano i dati sui saldi migratori e i saldi naturali 2 emerge come il calo dei residenti in questo territorio sia determinato maggiormente dal decremento della componente naturale della popolazione: per tutto il periodo considerato il valore del saldo naturale per la comunità aggregata è sempre negativo e i comuni di Giba, San Giovanni Suergiu e Santadi sono quelli che mostrano i valori negativi più alti, soprattutto a partire dal 2008. Di contro, per quel che riguarda la componente migratoria, risulta complessivamente positiva (+60), indicando una certa attrattività di questo territorio: a seguito di un calo tra il 2008 e il 2009, dal 2010 il numero degli iscritti supera nuovamente il numero dei cancellati (+60): il comune di Giba mostra un dato in controtendenza rispetto al saldo naturale; positivi anche i valori di Villaperuccio e Piscinas.

Comuni - Saldo migratorio e saldo naturale, 2006-2010 Saldo migratorio Saldo naturale 2006 2007 2008 2009 2010 2006 2007 2008 2009 2010 Giba -16 14 32 2 22 -2 -3 -10 -7 -10 Masainas -16 -17 -17 -2 -2 -1 -8 0 -8 -7 Perdaxius 16 10 16 -5 2 -7 -4 5 -4 2 Piscinas 4 -11 -5 14 12 -3 -8 0 -1 -1 San Giovanni Suergiu 16 -29 -24 5 3 -3 6 -7 -8 -7 Santadi -8 16 -9 -21 -12 -3 -15 -24 -16 -15 Sant'Anna Arresi 25 49 25 -6 10 2 -11 0 -5 7 Tratalias -10 5 -9 6 0 2 -2 -7 -1 -5 Villaperuccio 16 3 11 2 25 -4 -7 1 -5 1 Aggregazione- Comuni del Basso Sulcis 27 40 20 -5 60 -19 -52 -42 -55 -35 Fonte: elaborazioni su dati ISTAT – Bilancio demografico

Un’informazione interessante che consente di individuare come è articolata la popolazione di un territorio è quella riferita alla struttura per età . I grafici che seguono fotografano proprio questo aspetto. Nel 2010 la maggiore

2 Saldo migratorio: differenza tra iscritti e cancellati all’anagrafe del Comune. Saldo naturale: differenza tra nati e morti 22

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concentrazione della popolazione risulta essere nelle classi centrali, ma l’incidenza degli abitanti che hanno più di 60 anni è superiore rispetto a quella di coloro che ne hanno meno di 20. Inoltre, rispetto al 2006, cresce la popolazione anziana e diminuisce la popolazione giovane. Il progressivo invecchiamento demografico si registra in tutti i comuni dell’aggregazione e sembra che questo trend sia destinato a proseguire nel tempo. Il quadro che emerge è dunque di una certa dinamicità demografica: incremento seppur lieve della popolazione, un territorio che sembra ancora attrattivo, ma una riduzione nel tempo della popolazione giovane e giovanissima. Aggregazione Comuni del Basso Sulcis– Distribuzione per età della popolazione residente, 2010

100

90

80

70

60

50

40

30

20

10

0 0 50 100 150 200 250 300 350 400

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT – Struttura della popolazione

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Aggregazione Comuni del Basso Sulcis - Distribuzione della popolazione residente, classi di età, 2006 e 2010

>80

61 -80

41 -60 2005 2010

21 -40

0-20

0 1000 2000 3000 4000 5000 6000 7000

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT – Struttura della popolazione

Popolazione per classi di età, 2006-2010 2006 2010 0-20 21-40 41-60 61-80 >80 0-20 21-40 41-60 61-80 >80 Giba 356 570 676 432 77 325 570 682 471 103 Masainas 227 382 462 273 70 184 331 458 298 82 Perdaxius 265 416 434 270 69 248 391 461 293 83 Piscinas 174 229 247 167 45 155 226 251 186 44 San Giovanni Suergiu 1132 1750 1930 1076 213 1056 1582 1894 1216 292 Santadi 672 1003 1078 762 185 578 935 1093 776 222 Sant'Anna Arresi 483 767 814 480 96 452 731 870 532 124 Tratalias 213 300 345 216 41 174 308 341 218 61 Villaperuccio 197 312 317 210 54 201 312 329 221 58 Aggregazione Comuni del Basso Sulcis 3719 5729 6303 3886 850 3373 5386 6379 4211 1069 Fonte: elaborazioni su dati ISTAT – Struttura della popolazione

L’analisi demografica si chiude con l’osservazione dei dati sui nuclei familiari e sul numero medio di componenti per famiglia . Tra il 2006 e il 2010 cresce il numero di nuclei familiari nell’aggregazione dei Comuni del Basso Sulcis, fenomeno registrato in tutti i comuni dell’aggregazione. Di contro però diminuisce progressivamente il numero medio di componenti. Coerentemente con quanto affermato riguardo al trend del saldo naturale, emerge una situazione in cui si fanno meno figli, in tutti i comuni dell’aggregazione le famiglie sono composte mediamente da 3 persone, che presumibilmente vivranno in abitazioni sempre più piccole e avranno minori esigenze di consumo di energia.

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Nuclei familiari, 2006-2010 2006 2007 2008 2009 2010 Giba 730 747 766 782 818 Masainas 523 525 529 542 550 Perdaxius 542 557 567 568 561 Piscinas 335 325 335 343 347 San Giovanni Suergiu 2111 2134 2159 2198 2233 Santadi 1350 1367 1377 1394 1408 Sant'Anna Arresi 968 998 1021 1040 1069 Tratalias 410 416 420 427 428 Villaperuccio 398 396 392 385 389 Aggregazione Comuni del Basso Sulcis 7367 7465 7566 7679 7803 Fonte: ISTAT – Bilancio demografico

Aggregazione Comuni del Basso Sulcis – Trend nuclei familiari e numero medio di componenti, 2006-2010 7900 2,8 n 7800 m . e 2,7 d 7700 oi

i oc ar 7600 m li 2,7 p i o m n a7500 e i f n le t c 2,6 p i u7400 e n r af 7300 m 2,6 gi ail 7200

7100 2,5 2006 2007 2008 2009 2010

Nuclei familiari Numero medio componenti per famiglia

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT – Bilancio demografico

I dati sulle dinamiche demografiche e sulla struttura della popolazione forniscono interessanti elementi di valutazione, che ci mostrano quanto e come si evolve la popolazione residente, e se i fenomeni descritti sono influenzati da una buona capacità attrattiva del territorio o semplicemente da una inversione di tendenza nella natimortalità dei residenti. In termini di strategie sembra sia più opportuno puntare sulla creazione di nuove condizioni per rendere più attrattivo questo territorio. I dati ci dicono che la popolazione sta invecchiando e anche le previsioni per il 2020 mostrano un trend negativo, pertanto è necessario provare a contenere questo fenomeno di calo demografico incrementando le opportunità di attrazione della popolazione, anche attraverso azioni di

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miglioramento della qualità della vita. Inoltre, l’analisi sulla struttura per età consente di individuare quali sono i principali target a cui la azioni del PAES si rivolgono. Una popolazione mediamente giovane è più sensibile a certi temi ed il coinvolgimento degli studenti potrebbe essere una strada percorribile. Di contro un incremento della popolazione anziana potrebbe avere degli effetti nel recepimento e nella messa in pratica di nuove modalità di consumo e di risparmio energetico, di mobilità e di investimenti specifici nelle proprie abitazioni. Riguardo proprio alle abitazioni, l’aumento dei nuclei familiari potrebbe dare un’indicazione anche sul fatto ci sarà una maggiore richiesta di abitazioni. Interventi di risparmio energetico ed efficientamento degli edifici trovano pertanto un contesto di applicazione favorevole.

3.2.2 Struttura produttiva

Secondo i dati della Camera di Commercio, nell’Aggregazione dei Comuni del Basso Sulcis al primo trimestre 2012 sono attive 1.811 imprese. La distribuzione percentuale per macrosettori mostra come vi sia una forte incidenza nel settore dell’agricoltura (49%) e nel settore del commercio (20%). La quota dell’industria, pari complessivamente al 16%, si articola nell’industria in senso stretto, soprattutto manifattura, e costruzioni. Si attesta invece al 20% la quota degli altri servizi, all’interno dei quali il comparto dei servizi di alloggio e ristorazione incide per il 41%. Aggregazione Comuni del Basso Sulcis – Incidenza delle imprese attive per macro settore, 1° trimestre 2012

16%

20% 49%

4% 11%

AGRICOLTURA COSTRUZIONI INDUSTRIA IN SENSO STRETTO COMMERCIO ALTRI SERVIZI

Fonte: elaborazioni su dati Camera di Commercio – Movimprese

Nello studio della struttura produttiva, legato alla natura più o meno energivora delle imprese in riferimento al settore economico di appartenenza, si sono presi in considerazione in particolare il settore primario, quello industriale e quello dei servizi (soprattutto i comparti del commercio, dell’attività ricettiva e di ristorazione e dei trasporti).

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Le tavole successive mostrano quale sia lo stato attuale del contesto produttivo locale: si osservano i dati delle imprese attive, con una maggiore disaggregazione settoriale aggiornata al primo trimestre 2012 e la relativa evoluzione rispetto al 2009. Il maggior numero di imprese attive è nel settore primario , prevalentemente nei comuni di Giba, Masainas, San Giovanni Suergiu, Santadi e Sant’Anna Arresi. Si registra tuttavia un calo tra il 2009 e il 2012. Sempre considerando la numerosità di imprese attive, la seconda attività è quella del commercio , presente in particolare nei comuni più popolosi e con una maggiore localizzazione di servizi, si veda in particolare il dato di San Giovanni Suergiu (119 imprese). Per quel che riguarda il settore industriale , risulta consistente il comparto delle costruzioni, con una maggiore concentrazione di imprese nei comuni di San Giovanni Suergiu (68) e Sant’Anna Arresi, (37) e Santa Giusta (50). Anche in questo caso si registra una diminuzione delle imprese attive diffusa sul territorio, fatta eccezione per i comuni di Giba (+5%), Perdaxius (+6%) e Piscinas (+17%). Il comparto delle costruzioni potrebbe trovare nuove opportunità di sviluppo attraverso la realizzazione delle azioni del PAES. Gli interventi legati all’efficientamento degli edifici, al risparmio energetico, all’installazione di impianti per la produzione di energia da FER coinvolgerebbero direttamente le imprese del settore. Allo stesso modo, azioni immateriali che prevedono la formazione professionale mirata all’utilizzo delle nuove tecnologie consentirebbe alle aziende di diversificare la propria attività, conquistando nuove fette di mercato. Sempre nel settore industriale, meritano particolare attenzione le attività manifatturiere , che in questo territorio sono rappresentate soprattutto dall’agroalimentare e dall’artigianato. Non esiste infatti l’industria pesante, non si rilevano imprese nel settore estrattivo e nella produzione di energia, mentre si registrano appena 2 imprese che operano nella gestione dei servizi idrici e dei rifiuti, localizzate nei comuni di Santadi e Tratalias. Per quel che riguarda invece le imprese manifatturiere (settore C), queste sono concentrate nei comuni di San Giovanni Suergiu, Santadi e Sant’Anna Arresi: si tratta soprattutto di imprese artigiane legate al settore edile (falegnami, carpentieri, fabbri, lavorazioni di manufatti per l’edilizia), e di aziende del comparto agroalimentare. Infine, particolare attenzione va data alle aziende che offrono servizi di alloggio e ristorazione (settore I), legate dunque al comparto turistico. Questo è infatti un territorio che ha una vocazione turistica interessante. Il 6,5% delle imprese attive dell’Aggregazione dei Comuni del Basso Sulcis sono concentrate proprio in questo settore, il quale, rispetto al 2009 mostra un incremento pari a +4%. La concentrazione maggiore delle aziende è nei comuni di Sant’Anna Arresi, Santadi e San Giovanni Suergiu.

Numero di imprese attive per settore 3, 1° trimestre 2012 A B C D E F G H I Giba 110 5 20 50 1 13

3 A: Agricoltura e pesca, B: Estrazione di minerali da cave e miniere, C: Manifattura, D: Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata, E: Fornitura di acqua, reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento, F: Costruzioni, G: Commercio, H: Trasporto e magazzinaggio, I: Attività di servizi di alloggio e ristorazione.

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Masainas 143 6 8 20 11 Perdaxius 70 5 18 17 1 5 Piscinas 27 4 7 9 2 2 San Giovanni Suergiu 143 19 68 119 10 16 Santadi 172 18 1 28 59 3 23 Sant'Anna Arresi 111 14 37 49 9 34 Tratalias 59 5 1 16 3 5 Villaperuccio 51 5 16 18 3 8 Aggregazione Comuni del Basso Sulcis 886 81 2 202 357 32 117 Fonte: dati Camera di Commercio – BIC Sardegna

Tasso di variazione imprese attive, 2009-2012 (1° trimestre) A B C D E F G H I Giba -9% -17% 5% 4% -19% Masainas -9% 20% -11% -20% 22% Perdaxius -9% 0% 6% 0% 25% Piscinas -4% 33% 17% 29% 100% San Giovanni Suergiu -5% -10% -16% -3% -16% Santadi -7% 0% 0% -7% 5% 28% Sant'Anna Arresi -8% -18% -8% 7% 10% Tratalias 0% 0% 0% -100% -6% -17% Villaperuccio -6% -17% 0% -10% -11% Aggregazione Comuni del Basso Sulcis -7% -6% -11% -1% 4% Fonte: elaborazione su dati Camera di Commercio – BIC Sardegna e Movimprese

Il settore agricolo Secondo i dati dell’ultimo Censimento ISTAT dell’Agricoltura del 2010 nell’Aggregazione dei Comuni del Basso Sulcis la filiera agricola ha un peso rilevante e può rappresentare un settore economico importante per sviluppare azioni nel PAES. La superficie agricola utilizzata (SAU) risulta pari a 18.233 ettari: il 54% è coltivata a seminativi, il 36 % a prati e pascoli e il 10% a coltivazioni legnose. Alla SAU si aggiunge poi un’irrisoria superficie destinata ad arboricoltura da legno (81 ettari) e soprattutto quasi 3.000 ettari di superficie boschiva. Il 60% della superficie boschiva dell’intera comunità ricade nel comune di Santadi, un territorio che ha una grande tradizione e vocazione dell’economia del bosco. In tal senso una strategia efficace potrebbe essere proprio quella puntare al potenziamento dell’economia silvo-pastorale, volta da un lato alla riduzione di CO 2 grazie all’utilizzo delle biomasse come una delle principali fonte energetiche e dall’altra alla creazione di economie locali basate proprio sulle materie prime del bosco. Infine i dati censuari indicano la consistenza della superficie destinata a serre, anch’essa piuttosto rilevante: poco più di 4.000 ettari, soprattutto nei comuni di San Giovanni Suergiu, Masainas e Giba.

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Superficie agricola per utilizzo dei terreni, 2010 Superficie Agricola Utilizzata (sau) Arboricoltura Boschi Superficie Superficie da legno annessi agricola agricola Coltivazioni Prati annessa ad ad Serre utilizzata Orti non Seminativi legnose permanenti aziende aziende (sau) familiari utilizzata agrarie e pascoli agricole agricole Giba 1611 1074 171 0 366 11 56 82 885 Masainas 1325 847 356 4 119 .. 65 34 903 Perdaxius 1546 1102 141 1 302 23 403 68 49 Piscinas 802 549 38 .. 215 .. 200 21 160 San Giovanni 2314 1820 240 6 248 17 74 205 1168 Suergiu Santadi 4878 1937 403 2 2537 12 1826 85 110 Sant'Anna 1401 453 234 0 714 2 62 77 455 Arresi Tratalias 2296 1044 48 1 1202 .. 29 94 218 Villaperuccio 2059 1111 136 2 810 16 268 27 56 Aggregazione Comuni del 18233 9937 1767 17 6513 81 2984 695 4004 Basso Sulcis Fonte: ISTAT – Censimento Agricoltura 2010

Per quel che riguarda invece il patrimonio zootecnico i dati ISTAT indicano che nell’Aggregazione dei Comuni del Basso Sulcis al 2010 operano complessivamente 318 aziende, in diminuzione rispetto al 2000 (435). Se osserviamo il numero di capi, i dati mostrano che la consistenza del patrimonio zootecnico è consistente: 56.148 capi, il 28% della provincia di Carbonia-Iglesias). Comuni – Numero di capi per tipologia di allevamento, 2010 Bovini Equini Ovini Caprini Suini Avicoli Conigli TOTALE Giba 112 22 4166 299 69 .. .. 4668 Masainas 50 7 883 365 21 70 20 1416 Perdaxius 201 12 5208 155 143 45 .. 5764 Piscinas 11 7 2470 180 73 .. .. 2741 San Giovanni Suergiu 203 73 6901 468 263 1198 490 9596 Santadi 136 18 11135 2312 321 .. .. 13922 Sant'Anna Arresi 164 1 3070 690 ...... 3925 Tratalias 20 10 6287 460 117 137 18 7049 Villaperuccio 48 7 7596 275 37 50 470 8483 Aggregazione 895 150 46833 4839 1023 1430 978 56148 Comuni del Basso Sulcis Fonte: ISTAT – Censimento Agricoltura

L’83% della produzione zootecnica nell’Aggregazione dei Comuni del Basso Sulcis è rappresentato dall’allevamento ovino, soprattutto nei comuni di Santadi, Villaperuccio, San Giovanni Suergiu e Tratalias. Tale consistenza è poi consolidata dalla vocazione manifatturiera legata alla trasformazione dei prodotti lattiero caseari.

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Il settore turistico Osservando i dati ISTAT sulla struttura turistica dell’Aggregazione dei Comuni del Basso Sulcis, a conferma di quanto accennato prima, emerge una vocazione turistica di questo territorio. L’offerta turistica è piuttosto rilevante: il 22% dei posti letto nell’intera provincia di Carbonia Iglesias sono concentrati nell’Aggregazione dei Comuni del Basso Sulcis, in particolare a Sant’Anna Arresi (965), ma anche San Giovanni Suergiu (57), Santadi (56) e GIba (50). Su 45 strutture presenti, 37 sono extralberghiere (soprattutto campeggi e B&B). Offerta turistica (esclusi gli agriturismo), 2010 Alberghiero Complementare Totale

N. p.l N. p.l N. p.l Giba 1 28 4 22 5 50 Masainas 1 20 2 18 3 38 Perdaxius 0 0 0 0 0 0 Piscinas 0 0 2 11 2 11 San Giovanni Suergiu 1 20 4 37 5 57 Santadi 0 0 11 56 11 56 Sant'Anna Arresi 5 571 9 394 14 965 Tratalias 0 0 3 16 3 16 Villaperuccio 0 0 2 11 2 11 Aggregazione Comuni del Basso Sulcis 8 639 37 565 45 1.204 Fonte: ISTAT – Capacità degli esercizi ricettivi

Gli otto alberghi, localizzati nella quasi totalità dei casi a Sant’Anna Arresi sono comunque di dimensioni medio alte, in termini di posti letto. Dimensione media degli esercizi ricettivi in termini di posti letto, 2010

Fonte: elaborazione su dati ISTAT – Capacità degli esercizi ricettivi

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Dal lato della domanda invece i dati presentati sono provvisori e si riferiscono solo alle strutture alberghiere. Tuttavia è possibile avere un’indicazione sulla presenza turistica in questo territorio, da cui possono derivare elementi di valutazione utili per individuare una serie di azioni volte alla riduzione delle emissioni legate al settore turistico, che possono riguardare la mobilità ma anche la razionalizzazione dei consumi, la gestione dei rifiuti o azioni di sensibilizzazione rivolte proprio ad un target turistico. Aggregazione Comuni del Basso Sulcis - Presenze negli esercizi alberghieri, serie 2007-2011 80000 9000

70000 8000 7000 60000 6000 50000 5000 40000 4000 30000 3000 20000 2000

10000 1000

0 0 2007 2008 2009 2010 2011

Totale Italiani Stranieri

Fonte: Regione Autonoma della Sardegna - Sardegna Statistiche Il comune con il più alto numero di presenze è il comune di Sant’Anna Arresi, che fa registrare un’elevata concentrazione di turisti italiani, rispetto a quelli stranieri. La popolazione che insiste sul territorio comunale d’estate arriva a raggiungere picchi anche di 30 mila persone. Si tratta di un turismo prevalentemente estivo, concentrato dunque in pochi mesi l’anno, con evidenti ricadute in termini di pressione antropica sul territorio ma anche di incremento delle emissioni durante la stagione balneare. Il trend delle presenze mostra come, a seguito di un brusco calo fatto registrare tra il 2009 e il 2010, vi sia una nuova ripresa.

3.3 Assetto urbanistico del territorio

3.3.1 Il Piano Paesaggistico Regionale – Assetto insediativo

Sant’Anna Arresi Il territorio comunale di Sant’Anna Arresi è caratterizzato dalla presenza di un nucleo di antica e prima formazione individuato ai sensi del PPR. Il centro storico di Sant’Anna Arresi presenta una forma allungata rispetto alla quale in aderenza si sono sviluppate le espansioni degli anni 50, proseguendo poi lungo la SS 195 in direzione di Masainas

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con le espansioni recenti. Nel territorio si rileva inoltre la presenza di piccoli nuclei insediativi caratterizzati da insediamento sparso.

Sant’Anna Arresi - centro matrice, espansioni recenti e forme di insediamento sparso

Perdaxius Il territorio comunale di Perdaxius è caratterizzato dalla presenza di un nucleo di antica e prima formazione molto esteso, individuato ai sensi del PPR. Il centro storico di Perdaxius presenta una forma abbastanza compatta con due piccole appendici che si sviluppano aprendosi verso la piana. Si rilevano limitate porzioni di edificato risalenti alle espansioni degli anni 50 individuate dal PPR mentre risulta più consistente la porzione di centro urbano caratterizzato dalle espansioni recenti che si sviluppano lungo le principali direttrici di penetrazione agraria a macchia di leopardo verso sud ovest. Il resto del territorio è caratterizzato dalla presenza di piccoli nuclei insediativi caratterizzati da insediamento sparso.

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Perdaxius - centro matrice, espansioni recenti e insediamento sparso

Masainas Il territorio comunale di Masainas è alquanto singolare in quanto presenta una molteplicità di centri di antica e prima formazione diffusi sul territorio. Si individua: • il nucleo urbano di Masainas caratterizzato da un nucleo di antica e prima formazione molto compatto che si sviluppa verso nord-est lungo la SS 195. Le espansioni degli anni 50, così come individuate dal PPR, si sviluppano adagiandosi al nucleo storico dal lato apposto della SS, mentre le espansioni recenti si estendono sempre seguendo la direttrice stradale sia verso sud sia verso nord; • il nucleo rurale di Is Fiascus è un centro molto limitato che si sviluppa sempre lungo la strada statale 195 in direzione di Sant’Anna Arresi; è caratterizzato dalla presenza di un centro di antica e prima formazione molto compatto sul quale si adagiano le espansioni recenti; • verso sud-ovest sono presenti altri cinque nuclei di antica e prima formazione anch’essi di forma compatta: Su Pranu, Is Murronis, Is Solinas e Is Cuccus (che presentano un nucleo storico e piccole espansioni degli anni 50 a loro adagiate), Cannigonis (con un centro storico compatto cui si adagiano le espansioni recenti più estese e una piccola porzione di espansioni degli anni 50). Non si rilevano altri nuclei insediativi nel resto del territorio.

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Masainas - centro matrice e espansioni recenti

Piscinas Il territorio comunale di Piscinas è caratterizzato dalla presenza di un nucleo di antica e prima formazione molto esteso, individuato ai sensi del PPR. Il centro storico presenta una forma abbastanza compatta sviluppatosi lungo il crocevia tra le due strade principali che attraversano il centro urbano in direzione sud-nord. Si rilevano limitate porzioni di edificato risalenti alle espansioni degli anni 50 individuate dal PPR mentre risulta più consistente la porzione di centro urbano caratterizzato dalle espansioni recenti che si sviluppano lungo la strada 261. Non si rilevano altri nuclei insediativi nel resto del territorio.

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Piscinas - centro matrice e espansioni recenti

San Giovanni Suergiu Il territorio comunale di San Giovanni Suergiu è alquanto singolare in quanto presenta una molteplicità di centri rurali diffusi sul territorio, nessuno di questi presenta un centro matrice ma solo espansioni degli anni 50 ed espansioni recenti come individuate dal Piano Paesaggistico regionale. Si individua: • il nucleo urbano di San Giovanni Suergiu caratterizzato da una forma molto compatta che si sviluppa a ridosso della SS195 con direzione sud-ovest; • il nucleo rurale di Pabilongu che presenta uno sviluppo lineare lungo la strada 82 in direzione di Carbonia in prossimità del confine comunale; • il nucleo rurale di Matzacara che presenta uno sviluppo molto articolato lungo il sistema della viabilità che lo attraversa (strada 101); • parte del nucleo urbano di Bruncuteula che si sviluppa al confine con ; • i borghi rurali di Is Pitzus, Is Gannaus, Piscini, Is Imperas, Is Massaius, Is Scarteddus, Is Collus, Is Ghisus, azienda agraria nei pressi del Rio Sassu, Palmas caratterizzati dell’edificato sparso di questo territorio. La peculiarità di questo territorio è dato dalla presenza di una forma di edificato sparso molto diffuso sul territorio legato alle attività agricole in esso sviluppate nel tempo.

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San Giovanni Suergiu - espansioni anni 50 ed espansioni recenti

Santadi Il territorio comunale di Santadi è alquanto singolare in quanto presenta due centri di antica e prima formazione localizzati in prossimità l’uno dell’atro che si sviluppano lungo la SP 70 e altri centri storici diffusi sul territorio. Si individua: • il nucleo urbano di Santadi risulta molto esteso con un centro di antica e prima formazione molto compatto cui si adagiano le espansioni degli anni 50 e le espansioni recenti che si sviluppano lungo la direttrice nord-sud; • il nucleo rurale di Santadi Basso si sviluppa verso sud in direzione di Teulada lungo la strada 244; presenta anche questo un nucleo di antica formazione compatto, poche espansioni degli anni 50 e espansioni recenti che si sviluppano al crocevia delle principali strade che attraversano il borgo urbano; • il nucleo urbano lineare di Terresoli ha una conformazione molto singolare, si sviluppa lungo la strada provinciale 1 e presenta diversi centri di antica e prima formazione cui si adagiano le espansioni degli anni 50 e le espansioni recenti.

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Santadi - centro matrice e espansioni recenti

Santadi - centro matrice e espansioni recenti Tratalias Il territorio comunale di Tratalias è alquanto singolare in quanto presenta tre centri di antica e prima formazione di piccolissima dimensione: Medau Mannu, Medau Tracasi e Tratalis Vecchio staccato rispetto all’attuale centro abitato. Nel dettaglio: • il nucleo urbano di Tratalias si sviluppa in prossimità nel nucleo storico e presenta una forma molto compatta con sole espansioni recenti; 37

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• il nucleo urbano di Tratalias storico si sviluppa lungo la SP 77 in direzione di San Giovanni Suergiu; presenta un piccolo nucleo compatto di antica formazione che prosegue verso ovest con un piccolo agglomerato lineare di espansioni degli anni 50; • il nucleo storico di Medau Mannu presenta solo un nucleo compatto di antica formazione; • il nucleo di Medau Tracasi è caratterizzato da un piccolissimo centro di antica e prima formazioni e espansioni recenti che si sviluppano su di lui; • insediamenti diffusi di: Medau Is Lais, Medadeddu e c. Marcu Pinna.

Tratalias - centro matrice e espansioni recenti

Giba Il territorio comunale di Giba è caratterizzato dalla presenza di un solo nucleo di antica e prima formazione per altro non molto esteso, individuato ai sensi del PPR. Il centro storico presenta una forma abbastanza compatta sviluppatosi in prossimità delle due strade principali che attraversano il centro urbano. Si rilevano limitate porzioni di edificato risalenti alle espansioni degli anni 50 individuate dal PPR mentre risulta più consistente la porzione di centro urbano caratterizzato dalle espansioni recenti che si sviluppano adagiandosi sulle espansioni degli anni 50. La peculiarità di questo territorio è dato dalla totale assenza di edificato sparso.

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Giba - centro matrice e espansioni recenti

Villaperuccio Il territorio comunale di Villaperuccio è caratterizzato dalla presenza di un solo nucleo di antica e prima formazione per altro non molto esteso, individuato ai sensi del PPR. Il centro storico presenta una forma abbastanza compatta sviluppatosi lungo il crocevia tra le due strade principali che attraversano il centro urbano in direzione est-ovest. Si rilevano limitate porzioni di edificato risalenti alle espansioni degli anni 50 individuate dal PPR lungo la SP 79 mentre risulta più consistente la porzione di centro urbano caratterizzato dalle espansioni recenti che si sviluppano adagiandosi sul centro storico e sulle espansioni degli anni 50. La peculiarità di questo territorio è dato dalla presenza di una forma di edificato sparso molto diffuso sul territorio legato alle attività agricole in esso sviluppate nel tempo. Si rilevano i borghi di: Is Grazias, Su de Gavinu, Is faddas e Is Cotzas, Matta s’Olia, Is Pireddas, Terrazzu e Is Pintus.

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Villaperuccio - centro matrice e espansioni recenti

3.3.2 I vincoli dell’assetto ambientale

Rientrano nel territorio analizzato i seguenti beni paesaggistici dell’Assetto Ambientale, individuati dal PPR ai sensi degli artt. 142 e 143 del D.Lgs. 42/2004, come modificato dal D.Lgs. 24 marzo 2006, n. 157: • la fascia costiera, così come perimetrata dal PPR; • il campo dunare e il sistema di spiaggia di Porto Pino; • praterie di Posidonia oceanica;

• i pSIC Stagno di Stagno di Porto Botte (ITB042226), Stagno di Santa Caterina (ITB042223), Promontorio, dune e zona umida di Porto Pino (ITB040025), Foresta di Monte Arcosu (ITB041105); • aree minerarie dismesse; • sistema regionale dei parchi, delle riserve e dei monumenti naturali LR 31/89; • aree di ulteriore interesse naturalistico comprendenti le specie e gli habitat prioritari, ai sensi della Direttiva CEE 43/92; • i territori coperti da foreste e da boschi, ancorché percorsi o danneggiati dal fuoco e quelli sottoposti a vincoli di rimboschimento, come definiti dall’art. 2 del Dlgs 227/2001.

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Assetto ambientale

3.3.3 I vincoli dell’assetto storico-culturale

Il territorio analizzato rientra nell'Assetto Storico-Culturale per quanto concerne l’art. 143 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n°42 e successive modifiche, in dettaglio: • aree, edifici e manufatti di specifico interesse storico culturale; • aree dell’organizzazione mineraria; • aree caratterizzate da edifici e manufatti di valenza storico culturale; • aree caratterizzate da insediamenti storici.

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Vincoli assetto storico-culturale

3.3.4 Aree SIC

I SIC, sono stati individuati ai sensi della Direttiva Habitat, il cui obiettivo è quello di salvaguardare e tutelare la biodiversità, attivando in tutti gli stati membri la Rete Natura 2000. Questa rete è costituita dalle aree in cui sono presenti habitat e specie animali e vegetali elencate negli Allegati delle Direttive Habitat e Uccelli, perché minacciate. Per tutti i pSIC è stato redatto un Piano di Gestione, che ha individuato le modalità gestionali e gli interventi necessari a conciliare la tutela della biodiversità con le attività umane. All’interno del territorio analizzato si rileva la presenza di 4 aree SIC. Stagno di Santa Caterina (cod. ITB042223): ricadente nel territorio comunale di San Giovanni Suergiu ha una superficie di 625 ettari. Stagno di Porto Botte (cod. ITB042226): ricadente nel territorio comunale di San Giovanni Suergiu, Giba e Masainas ha una superficie di 1222 ettari. E' delimitato ad W dal cordone litorale di Terra Sarina, A S dallo stagno di Baiocca e a NE e SE da terrazzi alluvionali. La profondità non supera i 50 cm. E' collegato allo stagno di Baiocca per mezzo di canali di bonifica, ed entrambi i bacini ricevono acque dalla piana alluvionale. Il collegamento col mare è assicurato da un canale artificiale e il livello delle acque è mantenuto costante da un sistema di chiuse.

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Promontorio, dune e zona umida di Porto Pino (cod. ITB040025): ricadente nel territorio comunale di Sant’Anna Arresi e Masainas ha una superficie di 2697 ettari. Minacciato da interventi di valorizzazione "turistica". Rischio di riduzione della superficie umida a causa dell' interramento. Foresta di Monte Arcosu (cod. ITB041105): ricadente nel territorio comunale di Santadi ha una superficie di 30369 ettari.

Aree SIC Comuni del Basso Sulcis

3.3.5 Aree a vincolo idrogeologico

I comuni del Basso Sulcis rientrano nel sub bacino del Sulcis che si estende per 1640 Km 2 pari al 7% del territorio regionale. Sant’Anna Arresi Nel territorio comunale di Sant’Anna Arresi sono presenti: • aree a rischio idraulico:R3; • aree a Rischio Idraulico e geomorfologico R3. Non si rilevano aree a rischio di frana e nel complesso si presenta come un territorio a bassa pericolosità e vulnerabilità dove sono stati previsti pochissimi interventi di mitigazione. Nel complesso si presenta come un territorio ad elevata pericolosità e vulnerabilità dove sono stati previsti notevoli interventi di mitigazione. Perdaxius Nel territorio comunale di Perdaxius sono presenti: 43

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• aree a rischio idraulico: R3; • aree a pericolosità di esondazione: Hi4 – Hi3 – Hi2 – Hi1; • aree a pericolosità di frana: Hg3 – Hg2; • aree a rischio di frana Rg2. Nel complesso si presenta come un territorio a media pericolosità e vulnerabilità dove sono stati previsti diversi interventi di mitigazione. Masainas Nel territorio comunale di Masainas sono presenti: • aree a rischio idraulico: R3 • aree a Rischio Idraulico e geomorfologico: Rg1; Non si rilevano aree a rischio di frana e nel complesso si presenta come un territorio a bassa pericolosità e vulnerabilità dove sono stati previsti pochissimi interventi di mitigazione. Piscinas Nel territorio comunale di Piscinas sono presenti: • aree a rischio idraulico: R4; • aree a pericolosità di esondazione: Hi4 – Hi3 – Hi2 – Hi1; • aree a Rischio Idraulico: Ri4 – Ri3 – Ri2 – Ri1; • aree a pericolosità di frana: Hg3; • aree a rischio di frana Rg2. Nel complesso si presenta come un territorio ad elevata pericolosità e vulnerabilità dove sono stati previsti diversi interventi di mitigazione. San Giovanni Suergiu Nel territorio comunale di san Giovanni Suergiu non sono state rilevate situazioni a rischio. Santadi Nel territorio comunale di Santadi sono presenti: • aree a rischio idraulico: R4; • aree a pericolosità di esondazione: Hi4 – Hi3 – Hi2 – Hi1; • aree a Rischio Idraulico: Ri4 – Ri3 – Ri2 – Ri1; • aree a pericolosità di frana: Hg3 – Hg2. Nel complesso si presenta come un territorio ad elevata pericolosità e vulnerabilità dove sono stati previsti molti interventi di mitigazione. Tratalias Nel territorio comunale di Tratalias sono presenti: • aree a rischio idraulico: R2 – Rg1; • aree a pericolosità di esondazione: Hi4 – Hi3 – Hi2 – Hi1; • aree a Rischio Idraulico: Ri1.

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Nel complesso si presenta come un territorio a bassa pericolosità e vulnerabilità dove sono stati previsti pochissimi interventi di mitigazione. Giba Nel territorio comunale di Giba sono presenti: • aree a rischi di frana R2 – R1; • aree a pericolosità di frana: Hg3; • aree a pericolosità di esondazione: Rg1. Nel complesso si presenta come un territorio a media pericolosità e vulnerabilità dove sono stati previsti diversi interventi di mitigazione. Villaperuccio Nel territorio comunale di Villaperuccio sono presenti aree a rischio idraulico e geomorfologico: Rg1. Nel complesso si presenta come un territorio a bassa pericolosità e vulnerabilità dove sono stati previsti pochissimi interventi di mitigazione.

3.3.6 Il patrimonio abitativo comunale

Sant’Anna Arresi Nel territorio comunale è presente un patrimonio edilizio molto consistente cresciuto di ben 552 unità negli ultimi dieci anni, infatti si rileva la presenza di 2015 abitazioni al 2011 e 1463 abitazioni al 2001 di cui 870 occupate da residenti, 588 vuote. Sono presenti inoltre 2 alloggi di altra tipologia occupati da residenti. Per quanto riguarda la vetustà delle abitazioni e la crescita insediativa, nel territorio comunale di Sant’Anna Arresi si rileva la presenza di 85 abitazioni precedenti al 1919. Il centro urbano di Sant’Anna Arresi presenta due momenti storici di particolare attività edilizia gli anni 60 e gli anni 70 (in cui si presenta il maggior picco di crescita insediativa) con un trend edificatorio che è poi andato diminuendo negli anni. All’interno del territorio comunale si rileva un incremento demografico consistente con una aumento reale di 135 abitanti in dieci anni, tale dato risulta confermato dagli indici di crescita del numero di abitazioni. Perdaxius Nel territorio comunale è presente un patrimonio edilizio consistente cresciuto però di solo 70 unità negli ultimi dieci anni, si rileva la presenza di 659 abitazioni al 2011 e 589 abitazioni al 2001 di cui 527 occupate da residenti. Per quanto riguarda la vetustà delle abitazioni e la crescita insediativa, nel territorio comunale di Perdaxius si rileva la presenza di 27 abitazioni precedenti al 1919. Il centro urbano di Perdaxius presenta due momenti storici di particolare attività edilizia quello successivo alla seconda guerra mondiale e negli anni 80.

Masainas Nel territorio comunale è presente un patrimonio edilizio consistente infatti si rileva la presenza di 713 abitazioni al 2011 e 622 abitazioni al 2001 di cui 505 occupate da residenti, 112 vuote. Non sono presenti alloggi di altra tipologia occupati da residenti.

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Per quanto riguarda la vetustà delle abitazioni e la crescita insediativa, nel territorio comunale di Masainas si rileva la presenza di abitazioni precedenti al 1919 (64 abitazioni). Il centro urbano di Masainas presenta due momenti storici di particolare attività edilizia negli anni 70 e negli anni 80 con un trend edificatorio che è poi andato diminuendo negli anni. Nel territorio comunale si rileva un calo demografico con una perdita reale di 129 abitanti in dieci anni, tale dato risulta confermato dagli indici di occupazione delle abitazioni dove si ha un 82% delle case occupate e il 18% di case vuote. Piscinas Nel territorio comunale è presente un patrimonio edilizio consistente infatti si rileva la presenza di 455 abitazioni al 2011 e 427 abitazioni al 2001 di cui 330 occupate da residenti, 96 vuote. Non sono presenti alloggi di altra tipologia occupati da residenti. Per quanto riguarda la vetustà delle abitazioni e la crescita insediativa, nel territorio comunale di Piscinas si rileva la presenza di abitazioni precedenti al 1919 (76 abitazioni). Il centro urbano di Piscinas presenta due momenti storici di particolare attività edilizia quello successivo alla seconda guerra mondiale e negli anni 80. I dati sulla popolazione dimostrano che all’interno del territorio comunale si rileva un lievissimo calo demografico con una perdita reale di 10 abitanti in dieci anni, tale dato risulta confermato dagli indici di occupazione delle abitazioni dove si ha un 77% delle case occupate e solo il 13% di case vuote. San Giovanni Suergiu Nel territorio comunale è presente un patrimonio edilizio molto consistente infatti si rileva la presenza di 2740 abitazioni al 2011 e 2570 abitazioni al 2001 di cui 2093 occupate da residenti, 455 vuote. Sono presenti inoltre 3 alloggi di altra tipologia occupati da residenti. Per quanto riguarda la vetustà delle abitazioni e la crescita insediativa, nel territorio comunale di San Giovanni Suergiu si rileva la presenza di abitazioni precedenti al 1919 (50 abitazioni). Il centro urbano di San Giovanni Suergiu presenta tre momenti storici di particolare attività edilizia quello successivo alla seconda guerra mondiale e negli anni 70 e 80 con un trend edificatorio che è poi andato diminuendo negli anni. I dati sulla popolazione dimostrano che all’interno del territorio comunale si rileva un lievissimo calo demografico con una perdita reale di 11 abitanti in dieci anni, tale dato risulta confermato dagli indici di occupazione delle abitazioni dove si ha un 83% delle case occupate e solo il 17% di case vuote. Santadi Nel territorio comunale è presente un patrimonio edilizio molto consistente infatti si rileva la presenza di 1629 abitazioni al 2011 e 1594 abitazioni al 2001 di cui 1288 occupate da residenti, 341 vuote. Sono presenti inoltre 8 alloggi di altra tipologia occupati da residenti. Per quanto riguarda la vetustà delle abitazioni e la crescita insediativa, nel territorio comunale di Santadi si rileva la presenza di abitazioni precedenti al 1919 (266 abitazioni). Il centro urbano di Santadi presenta due momenti storici di particolare attività edilizia quello successivo alla seconda guerra mondiale e negli anni 70 con un trend edificatorio che è poi andato diminuendo negli anni. All’interno del territorio comunale si rileva un consistente calo

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demografico con una perdita reale di 203 abitanti in dieci anni, tale dato risulta confermato dagli indici di occupazione delle abitazioni dove si ha un 80% delle case occupate e solo il 20% di case vuote. Tratalias Nel territorio comunale è presente un patrimonio edilizio molto consistente infatti si rileva la presenza di 531 abitazioni al 2011 e 477 abitazioni al 2001 di cui 400 occupate da residenti, 76 vuote. Non sono presenti alloggi di altra tipologia occupati da residenti. Per quanto riguarda la vetustà delle abitazioni e la crescita insediativa, nel territorio comunale di Tratalias si rileva la presenza di qualche abitazioni precedenti al 1919 (8 abitazioni). Il centro urbano di Tratalias presenta due momenti storici di particolare attività edilizia negli anni 70 e negli anni 80 con un trend edificatorio che è poi andato diminuendo negli anni. I dati sulla popolazione dimostrano che all’interno del territorio comunale si rileva un lievissimo calo demografico con una perdita reale di 11 abitanti in dieci anni, tale dato risulta confermato dagli indici di occupazione delle abitazioni dove si ha un 83% delle case occupate e solo il 17% di case vuote. Giba Nel territorio comunale è presente un patrimonio edilizio consistente infatti si rileva la presenza di 1153 abitazioni al 2011 e 917 abitazioni al 2001 di cui 739 occupate da residenti, 178 vuote. E’ presente inoltre 1 alloggio di altra tipologia occupati da residenti. Per quanto riguarda la vetustà delle abitazioni e la crescita insediativa, nel territorio comunale di Giba si rileva la presenza di alcune abitazioni precedenti al 1919 (17 abitazioni). Il centro urbano di Giba presenta due momenti storici di particolare attività edilizia negli anni 60 e negli anni 80 con un trend edificatorio che è poi andato diminuendo negli anni. Villaperuccio Nel territorio comunale è presente un patrimonio edilizio consistente infatti si rileva la presenza di 464 abitazioni al 2011 e 499 abitazioni al 2001 di cui 401 occupate da residenti, 98 vuote. E’ presente inoltre 1 alloggio di altra tipologia occupati da residenti. Per quanto riguarda la vetustà delle abitazioni e la crescita insediativa, nel territorio comunale di Villaperuccio si rileva la presenza di diverse abitazioni precedenti al 1919 (36 abitazioni). Il centro urbano di Tratalias presenta due momenti storici di particolare attività edilizia negli anni 80 e negli anni 90 con un trend edificatorio che è poi andato diminuendo negli anni.

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Numero di abitazioni per epoca di costruzione Prima del Dal 1919 - 1946- 1962 - 1972 - 1982 - Dopo il Totali

1919 1945 1961 1971 1981 1991 1991 al 2001 Sant'Anna Arresi 85 91 162 262 398 237 228 1463 Perdaxius 27 61 186 39 88 107 81 589 Masainas 64 48 95 97 126 129 63 622 Piscinas 76 44 71 43 57 89 47 427 San Giovanni Suergiu 50 185 596 319 496 573 351 2570 Santadi 266 128 290 187 328 211 178 1594 Tratalias 8 5 9 21 145 248 41 477 Giba 17 58 147 291 124 155 129 921 Villaperuccio 36 39 59 61 104 102 98 499 Fonte: ISTAT – Censimento della Popolazione e delle Abitazioni, 2001

3.3.7 Lo strumento urbanistico comunale

Analisi del regolamento edilizio Sant’Anna Arresi Il Comune di Sant’Anna Arresi ha adottato il suo Regolamento Edilizio Comunale (REC) con Delibera di Consiglio Comunale n° 13 del 01/03/1972, non risulta quindi ancora adeguato al PPR. Da un’analisi dettagliata del REC si evince che gli aspetti di risparmio energetico e delle risorse ambientali non sono presenti al suo interno. Il Regolamento Edilizio non riporta quindi in nessun articolo i più recenti riferimenti di legge obbligatori per la costruzione di nuovi edifici o per ristrutturazioni rilevanti (D.Lgs 192/2005 – D.Lgs. 311/2006) sia in riferimento agli impianti termici sia in riferimento agli obblighi per la dotazione di energia da fonti rinnovabili (D.Lgs. 28/2011). Perdaxius Il Comune di Perdaxius ha adottato il suo Regolamento Edilizio Comunale (REC) con Delibera di Consiglio Comunale n° 14 del 30/04/1991, non risulta quindi ancora adeguato al PPR. Da un’analisi dettagliata del REC si evince che gli aspetti di risparmio energetico e delle risorse ambientali non sono presenti al suo interno. Il Regolamento Edilizio non riporta quindi in nessun articolo i più recenti riferimenti di legge obbligatori per la costruzione di nuovi edifici o per ristrutturazioni rilevanti (D.Lgs 192/2005 – D.Lgs. 311/2006) sia in riferimento agli impianti termici sia in riferimento agli obblighi per la dotazione di energia da fonti rinnovabili (D.Lgs. 28/2011). Masainas Il Comune di Masainas ha adottato il suo Regolamento Edilizio Comunale (REC) con Delibera di Consiglio Comunale n° 09 del 27/06/2003, non risulta quindi ancora adeguato al PPR. Da un’analisi dettagliata del REC si evince che gli aspetti di risparmio energetico e delle risorse ambientali non sono presenti al suo interno. Il Regolamento Edilizio non riporta quindi in nessun articolo i più recenti riferimenti di legge obbligatori per la costruzione di nuovi edifici o per ristrutturazioni rilevanti (D.Lgs 192/2005 – D.Lgs. 311/2006) sia in riferimento agli impianti termici sia in riferimento agli obblighi per la dotazione di energia da fonti rinnovabili (D.Lgs. 28/2011). Piscinas Il Comune di Piscinas ha adottato il suo Regolamento Edilizio Comunale (REC) con Delibera di Consiglio Comunale n° 05 del 06/03/2003, non risulta quindi ancora adeguato al PPR. Da un’analisi dettagliata del REC si evince che gli

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aspetti di risparmio energetico e delle risorse ambientali sono presenti al suo interno nell’art. 39 – “Risparmio energetico” e nell’art. 45 definito “Impianti termici” ma fanno riferimento a normative molto vecchie (L. 10/1991). Il Regolamento Edilizio non riporta quindi in nessun articolo gli ultimi riferimenti di legge obbligatori per la costruzione di nuovi edifici o per ristrutturazioni rilevanti (D.Lgs 192/2005 – D.Lgs. 311/2006) sia in riferimento agli impianti termici sia in riferimento agli obblighi per la dotazione di energia da fonti rinnovabili (D.Lgs. 28/2011). San Giovanni Suergiu Il Comune di San Giovanni Suergiu ha adottato il suo Regolamento Edilizio Comunale (REC) con Delibera di Consiglio Comunale n° 19 del 26/04/1969, non risulta quindi ancora adeguato al PPR. Da un’analisi dettagliata del REC si evince che gli aspetti di risparmio energetico e delle risorse ambientali non sono presenti al suo interno. Il Regolamento Edilizio non riporta quindi in nessun articolo i più recenti riferimenti di legge obbligatori per la costruzione di nuovi edifici o per ristrutturazioni rilevanti (D.Lgs 192/2005 – D.Lgs. 311/2006) sia in riferimento agli impianti termici sia in riferimento agli obblighi per la dotazione di energia da fonti rinnovabili (D.Lgs. 28/2011). Santadi Il Comune di Santadi ha adottato il suo Regolamento Edilizio Comunale (REC) con Delibera di Consiglio Comunale n° 1 del 30/01/2004, non risulta quindi ancora adeguato al PPR. Da un’analisi dettagliata del REC si evince che gli aspetti di risparmio energetico e delle risorse ambientali non sono presenti al suo interno. Il Regolamento Edilizio non riporta quindi in nessun articolo i più recenti riferimenti di legge obbligatori per la costruzione di nuovi edifici o per ristrutturazioni rilevanti (D.Lgs 192/2005 – D.Lgs. 311/2006) sia in riferimento agli impianti termici sia in riferimento agli obblighi per la dotazione di energia da fonti rinnovabili (D.Lgs. 28/2011). Giba Il Comune di Giba ha adottato il suo Regolamento Edilizio Comunale (REC) con Delibera di Consiglio Comunale n° 59 del 27/06/1990, non risulta quindi ancora adeguato al PPR. Da un’analisi dettagliata del REC si evince che gli aspetti di risparmio energetico e delle risorse ambientali non sono presenti al suo interno. Il Regolamento Edilizio non riporta quindi in nessun articolo i più recenti riferimenti di legge obbligatori per la costruzione di nuovi edifici o per ristrutturazioni rilevanti (D.Lgs 192/2005 – D.Lgs. 311/2006) sia in riferimento agli impianti termici sia in riferimento agli obblighi per la dotazione di energia da fonti rinnovabili (D.Lgs. 28/2011). Villaperuccio Il Comune di Villaperuccio ha adottato il suo Regolamento Edilizio Comunale (REC) con Delibera di Consiglio Comunale n° 56 del 04/10/1994, non risulta quindi ancora adeguato al PPR. Da un’analisi dettagliata del REC si evince che gli aspetti di risparmio energetico e delle risorse ambientali non sono presenti al suo interno. Il Regolamento Edilizio non riporta quindi in nessun articolo i più recenti riferimenti di legge obbligatori per la costruzione di nuovi edifici o per ristrutturazioni rilevanti (D.Lgs 192/2005 – D.Lgs. 311/2006) sia in riferimento agli impianti termici sia in riferimento agli obblighi per la dotazione di energia da fonti rinnovabili (D.Lgs. 28/2011).

La zonizzazione del territorio Sant’Anna Arresi

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Il territorio comunale è suddiviso nelle seguenti zone territoriali omogenee: • Zona B - Completamento residenziale articolata in B1 – B0 – B2 – B3 – B4 – Br; • Zona C - Espansione residenziale articolata in C00 – Co – C1 – C2 – C3 – C4; • Zona D - Industriale e artigianale; • Zona F: turistica Perdaxius Il territorio comunale è suddiviso nelle seguenti zone territoriali omogenee: • Zona B - Completamento residenziale; • Zona C - Espansione residenziale; • Zona D - Industriale e artigianale; • Zona E - Agricola; • Zona G - Per edifici, attrezzature ed impianti di interesse generale; • Zona H - Di rispetto o di particolare pregio naturalistico; • Zona S - Aree destinate a servizi per la collettività. Masainas Il territorio comunale di Masainas, è suddiviso, nel P.U.C., in "zone territoriali omogenee" caratterizzate da specifica destinazione, da limiti inderogabili di densità edilizia, altezze e distanze, e da rapporti massimi tra spazi destinati ad insediamenti residenziali e produttivi e spazi pubblici (S) riservati ad attività collettive, a verde pubblico o a parcheggi. Secondo le previsioni del Piano sono considerate "zone territoriali omogenee" le seguenti: • Zona A: nucleo antico • Zona B: completamento residenziale (Bl, B2, B3, B4) • Zona BE: completamento rurale (dei Nuclei agricoli minori) • Zona C: espansione residenziale (CO,C1,C2.…8) • Zona D: insediamenti produttivi (DI, D2) • Zona Vp: verde privato • Zona E: agricole (Ev, E1, E2, E3) • Zona F: turistica • Zona FE: insediamenti turistici a barracca • Zona G: servizi di interesse generale (G1, G2, G3, G4, G5, G6) • Zona H: salvaguardia (H1, Hc, Hs, H2, H3, H4) • Sub Zone S: Spazi pubblici (S1, S2; S3, S4)

Piscinas Il Piano Urbanistico Comunale definisce le destinazioni d’uso del territorio comunale attraverso le seguenti zone omogenee: • Zona A: Vecchio Nucleo 50

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• Zona B: Completamento residenziali • Zona C: Espansione residenziale • Zona D: Artigianale, Commerciale e per piccole industrie • Zona E: Agricola • Zona G: Servizi generali • Zona G1: Area cimiteriale • Zona H: Di salvaguardia • Zona S1: Istruzione • Zona S2: Attrezzature di interesse comune • Zona S3: Verde attrezzato • Zona S4: Parcheggi pubblici San Giovanni Suergiu Il territorio comunale è suddiviso nelle seguenti zone omogenee: • ZONA A: Parti di territorio interessate da insediamenti che investano carattere storico, artistico e di particolare pregio ambientale, comprese le aree circostanti che possono considerarsi, per tali caratteristiche, parte integrante degli insediamenti stessi. Possono essere assimilate alla zona A le parti del territorio aventi preminente valore ambientale, naturalistico e paesaggistico. • ZONA B: Le parti del territorio diverse dalla zona A, totalmente o parzialmente edificate, ricadenti all'interno dei centri e nuclei urbani, delimitati con perimetro continuo che comprende tutte le aree edificate e i lotti interclusi, e in cui siano presenti infrastrutture di parziale o totale autosufficienza. • ZONA C – Espansione residenziale: parti di territorio da destinare a nuovi insediamenti residenziali e relativi servizi di quartiere, inedificate o nelle quali l'edificazione non raggiunge i limiti della zona B. • ZONA D – Industriale e artigianale: parti di territorio destinate a nuovi insediamenti per impianti industriali, artigianali, commerciali, di conservazione, trasformazione o commercializzazione di prodotti agricoli e/o della pesca, e le aree destinate all’esercizio dell’attività mineraria e di cave. • ZONA E – Agricola: parti del territorio non urbanizzate, destinate prevalentemente ad usi agricoli, compresi gli edifici, le attrezzature e gli impianti connessi al settore agro-pastorale e a quello della pesca, e alla valorizzazione dei loro prodotti. • ZONA F – Turistica: parti del territorio di interesse turistico con insediamenti di tipo prevalentemente stagionale. • ZONA H: parti del territorio non classificabili secondo i criteri in precedenza definiti e che rivestono un particolare pregio naturalistico, geomorfologico, speleologico, archeologico, paesaggistico o di particolare interesse per la collettività, quali fascia costiera, fascia attorno ai Comuni, fascia di rispetto stradale e ai corsi d’acqua; verde privato; vincolo cimiteriale; ecc.

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• ZONA B: Le parti del territorio diverse dalla zona A, totalmente o parzialmente edificate, ricadenti all'interno dei centri e nuclei urbani, delimitati con perimetro continuo che comprende tutte le aree edificate e i lotti interclusi, e in cui siano presenti infrastrutture di parziale o totale autosufficienza. • ZONA C – Espansione residenziale: parti di territorio da destinare a nuovi insediamenti residenziali e relativi servizi di quartiere, inedificate o nelle quali l'edificazione non raggiunge i limiti della zona B. • ZONA D – Industriale e artigianale: parti di territorio destinate a nuovi insediamenti per impianti industriali, artigianali, commerciali, di conservazione, trasformazione o commercializzazione di prodotti agricoli e/o della pesca, e le aree destinate all’esercizio dell’attività mineraria e di cave. • ZONA E – Agricola: parti del territorio non urbanizzate, destinate prevalentemente ad usi agricoli, compresi gli edifici, le attrezzature e gli impianti connessi al settore agro-pastorale e a quello della pesca, e alla valorizzazione dei loro prodotti. • ZONA F – Turistica: parti del territorio di interesse turistico con insediamenti di tipo prevalentemente stagionale. • ZONA H: parti del territorio non classificabili secondo i criteri in precedenza definiti e che rivestono un particolare pregio naturalistico, geomorfologico, speleologico, archeologico, paesaggistico o di particolare interesse per la collettività, quali fascia costiera, fascia attorno ai Comuni, fascia di rispetto stradale e ai corsi d’acqua; verde privato; vincolo cimiteriale; ecc. Santadi Il territorio comunale è suddiviso nelle seguenti zone omogenee: • Zona A1 – centro storico • Zona A2 – insediamenti storici minori • Zona B1 – completamento intensivo • Zona B2 – completamento semintensivo • Zona C1 – espansione convenzionata PEEP • Zona C2 – espansione semi intensiva • Zona C3 – espansione estensiva • Zona D2 – industriale, artigianale • Zona E2 – agricola (produttiva) • Zona E4 – agricola (rurale) • Zona E5 – agricola (agro, zootecnica, ambientale) • Zona G1 – impianti tecnologici generali • Zona G2 – servizi generali • Zona G3 – servizi turistici • Zona G4 – parco urbano • Zona H – salvaguardia

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• Zona S – standard urbanistici • Zona VP – verde privato • Area destinata a PIP Tratalias Il territorio comunale è suddiviso nelle seguenti zone omogenee: • Zona A: vecchio centro • Zona B: completamento • Zona C: espansione residenziale • Zona D: industriale e artigianale • Zone E: agricole • Zona H: salvaguardia paesaggistica • Zona G: attrezzature di interesse generale • Zone F: turistiche Giba Il territorio comunale è suddiviso nelle seguenti zone territoriali omogenee: • Zona A: Vecchio Nucleo • Zona B: Completamento residenziali • Zona C: Espansione residenziale • Zona D: Industriale, Artigianale, Commerciale; • Zona E: Agricola • Zona F: Turistica, di valorizzazione archeologica e ambientale • Zona S1: Istruzione • Zona S2: Aree per attrezzature di interesse comune • Zona S3: Aree per spazi pubblici attrezzati a parco • Zona S4: Aree di Parcheggi pubblici • Zona G: Servizi generali • Zona H: Zone di rispetto e salvaguardia Villaperuccio Il territorio comunale è suddiviso nelle seguenti zone territoriali omogenee: • Zona B - Completamento residenziale; • Zona C - Espansione residenziale; • Zona D - Industriale e artigianale; • Zona E - Agricola; • Zona G - Per edifici, attrezzature ed impianti di interesse generale; • Zona H - Di rispetto o di particolare pregio naturalistico;

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• Zona S - Aree destinate a servizi per la collettività.

3.4 Analisi dei trasporti e della mobilità

3.4.1 Parco veicolare degli Enti Comunali

La seguente tabella sintetizza i dati raccolti da ciascun comune dell’Aggregazione del Basso Sulcis 4, aggiornati al 31/12/2011, della flotta degli autoveicoli di diretta proprietà delle amministrazioni comunali:

Benzina Gasolio Totale MASAINAS 5 2 7 PISCINAS 2 1 3 SANT'ANNA ARRESI 1 8 9 SAN GIOVANNI SUERGIU 7 9 16 SANTADI 2 2 4 GIBA 3 1 4 VILLAPERUCCIO 2 1 3

Il seguente grafico mostra la suddivisione della flotta veicolare per ciascun comune e per tipologia di dispositivo antinquinamento CE:

6 5 4 EURO 0 3 EURO 1 2 EURO 2 1 EURO 3 0 EURO 4 EURO 5

A livello di aggregazione la distribuzione dei veicoli per categoria CE è illustrata nel grafico seguente e mostra come il 50% dei veicoli posseduti dalle amministrazioni è di categoria EUR2 o inferiore. Questo dato, confrontato con

4 Per i comuni di Perdaxius e Tratalias sono disponibili solamente i dati relativi ai consumi di carburante senza specificazione delle tipologie di veicoli 54

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quello dei privati, restituisce un parco veicoli delle amministrazioni mediamente più vecchio rispetto a quello privato (cfr paragrafo 3.4.2).

2% 15% 24% EURO 0 EURO 1 22% EURO 2

24% EURO 3 13% EURO 4 EURO 5

In merito alla tipologia di alimentazione si osserva che il 48% dei veicoli (22 veicoli) sono alimentati a benzina e il 52% a gasolio (24 veicoli).

3.4.2 Parco veicolare dei privati

Da un’analisi dei dati relativi al numero di autoveicoli immatricolati ed intestati a persone residenti nei comuni dell’aggregazione del Basso Sulcis (fonte ACI: autoritratto 2010), incrociati con i dati sulla popolazione residente al 2010 (fonte ISTAT), si ottengono i seguenti livelli di possesso auto per ciascun comune dell’aggregazione (numero di veicoli ogni 1000 abitanti):

Livello di possesso auto (veicoli ogni 1000 abitanti)

Villaperuccio 552 Tratalias 515 Sant'Anna Arresi 560 Santadi 569 San Giovanni Suergiu 565 Piscinas 514 Perdaxius 577 Masainas 613 Giba 580

460 480 500 520 540 560 580 600 620

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Con valori sempre superiori ai 500 veicoli, leggermente al di sotto dei valori medi regionali e nazionali. La flotta privata, in termini di direttive antinquinamento CE, è cosi composta (sempre a livello di aggregazione):

Ripartizione autovetture per categoria EC (dati a livello di aggregazione)

1% 12% 7% EURO 0 34% EURO 1

24% EURO 2 EURO 3

22% EURO 4 EURO 5

Si osserva che oltre il 40% del circolante è composto da veicoli di categoria EURO 2 o inferiore, valore in linea con la consistenza media regionale. In termini di tipologia di alimentazione prevalente del parco veicoli circolante, il dato, disponibile solo a livello provinciale, vede una prevalenza delle auto a benzina (mediamente più vecchie) per circa il 61% del circolante totale.

ripartizione autovetture per tipo di alimentazione (provincia di Carbonia-Iglesias)

39% benzina 61% gasolio

In termini di cilindrata si osserva la seguente ripartizione, in linea con il dato regionale, che vede una netta prevalenza dei veicoli di cilindrata medio-bassa (fino ai 1600 cc) per oltre il 75% del circolante totale:

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Ripartizione autovetture per cilindrata (provincia di Carbonia-Iglesias)

3% 4% 14%

6% 28% AUTOVETTURE FINO A 800 cc AUTOVETTURE 801 - 1200 AUTOVETTURE 1201 - 1600 AUTOVETTURE 1601 - 1800

45% AUTOVETTURE 1801 - 2000 AUTOVETTURE 2001 - 2500

La ripartizione percentuale delle autovetture per tipologia di alimentazione e per classi di età del veicolo mostra un trend, ben noto anche a livello regionale e nazionale, di forte penetrazione dei veicoli alimentati a gasolio nel mercato dell’auto e nel circolante privato. Le auto a benzina rappresentavano più dell’88% delle immatricolazioni fino al 1994, a partire dal quinquennio 2005-2010 rappresentano soltanto il 40% circa delle immatricolazioni totali.

Ripartizione percentuale delle autovetture per tipo di alimentazione e classi di età del veicolo (provincia di Carbonia-Iglesias)

100.0% 11.8% 90.0% 28.2% 80.0% 60.3% 57.6% gasolio 70.0% 60.0% benzina 50.0% 88.2% 71.8% 40.0% 30.0% 39.7% 42.4% 20.0% 10.0% 0.0% meno di 5 anni tra i 5 e i 10 anni tra i 10 e i 15 oltre i 15 anni anni

3.4.3 Mobilità delle persone

L’analisi dei dati relativi al pendolarismo (censimento ISTAT 2001), aggiornati nel 2005 dalla Regione Autonoma della Sardegna in seguito ad uno studio sul traffico reale osservato sulla rete stradale regionale, mostra, per l’aggregazione del Basso Sulcis, la seguente forma e consistenza degli spostamenti veicolari (fascia bioraria tra le 7 e le 9 del mattino per un giorno lavorativo tipo):

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Spostamenti veicolari totali attratti e generati durante la fascia oraria 7-9 am di un giorno lavorativo tipo

450 418 400 350 300 250 200 151 154 162 126 136 150 107 84 77 77 72 attratti 53 55 57 64 100 45 40 38 50 generati 0

Si registra un numero totale di oltre 1900 spostamenti veicolari, di cui solo 190 sono di scambio tra i vari comuni dell’aggregazione (cioè viaggi che hanno origine e destinazione all’interno dell’aggregazione). Per quanto riguarda gli altri spostamenti (da o verso comuni esterni all’aggregazione) si hanno i seguenti valori: • veicoli provenienti dall’esterno e aventi come destinazione i comuni dell’aggregazione: 528 • veicoli diretti verso l’esterno e originati dai comuni dell’aggregazione: 999 Il rapporto tra il primo e il secondo valore, detto indice di centralità, è pari a 0.53 (ben inferiore all’unità) e risulta dal fatto che il comune di Carbonia, capoluogo di provincia esterno all’aggregazione, esercita una forte attrazione nei confronti della stessa che risulta nel fenomeno del pendolarismo sopra osservabile. Tutti i comuni dell’aggregazione mostrano un valore di spostamenti in uscita superiore a quelli in ingresso.

3.5 La progettualità comunale Da un’analisi della Programmazione Triennale delle Opere Pubbliche dei comuni dell’aggregazione del Basso Sulcis si rileva che le Amministrazioni Comunali hanno previsto di realizzare diverse tipologie di interventi coerenti con le strategie del PAES e con gli obiettivi di diminuzione delle emissioni che ci si propone di raggiungere con la redazione di questo strumento di pianificazione energetica. In dettaglio gli interventi previsti sono: • Realizzazione di una pista ciclabile e pedonale di collegamento del centro urbano con le zone umide e la spiaggia (Masainas) • Recupero fabbricato ex scuole Cannigonis ed Is Cuccus da concedere ad uso residenziale a canone sociale (Masainas) • Potenziamento delle reti tradizionali di elettrificazione urbana del capoluogo e frazioni (Masainas) • Realizzazione impianto di elettrificazione rurale e costiero (zona a mare) (Masainas) • Realizzazione di una struttura polifunzionale per l’accorpamento degli istituti della scuola dell’obbligo (infanzia – primaria e secondaria) (Masainas) • Ampliamento e potenziamento infrastrutturale zona P.I.P. (Piano per Insediamenti Produttivi) (Masainas)

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• Manutenzione dell’impianto di illuminazione pubblica in Masainas centro e realizzazione nuovi impianti nelle frazioni (Masainas) • Realizzazione di uno spazio pubblico da riservare a spettacoli all’aperto ed area verde in adiacenza alla scuola primaria (Masainas) • Realizzazione pista ciclabile zone umide (stagni baiocca e/o maestrale) (Masainas) • Acquisto, ristrutturazione e adeguamento alle norme di un edificio storico da adibire a casa parrocchiale ed oratorio (Masainas) • Interventi finalizzati al risparmio ed all’efficienza energetica nel palazzo Municipale e nei fabbricati di proprietà Comunale (Masainas) • Completamento e adeguamento della struttura socio assistenziale “centro di aggregazione sociale di Masainas” • Riqualificazione e adeguamento aula di musica e impianti sportivi plesso scolastico Istituto Comprensivo Statale "G. Marconi" (San Giovanni Suergiu) • Ristrutturazione e adeguamento del centro di aggregazione sociale (San Giovanni Suergiu) • Risparmio energetico ed efficienza energetica palestra comunale polifunzionale (San Giovanni Suergiu) • Realizzazione del mercato agricolo e parcheggio con ricariche veicoli elettrici (San Giovanni Suergiu) • Riqualificazione rete urbana illuminazione pubblica con lampioni a LED (San Giovanni Suergiu) • Realizzazione camper service ecologico (San Giovanni Suergiu) • Realizzazione fontana acqua pubblica (San Giovanni Suergiu) • Realizzazione impianto fotovoltaico Centro Aggregazione Sociale (San Giovanni Suergiu) • Realizzazione impianto fotovoltaico EX Ambulatorio (San Giovanni Suergiu) • Realizzazione impianto fotovoltaico Ex Asilo PDZ (San Giovanni Suergiu) • Realizzazione impianto fotovoltaico sulla casa per gli anziani (Santadi) • Realizzazione impianto fotovoltaico sul Palasport (Santadi) • Ampliamento casa per anziani (Santadi) • Manutenzione straordinaria ed adeguamento normativa scuola elementare e scuola materna comunale (Santadi) • Bike sharing e fonti rinnovabili nel territorio comunale (Santadi) • Realizzazione di un impianto sportivo polivalente (Santadi) • Completamento e ampliamento area PIP (Tratalias) • Realizzazione di un edificio polifunzionale (Tratalias) • Completamento e adeguamento strutture prima infanzia (S. Anna Arresi) • Illuminazione pubblica porto pino a led (S. Anna Arresi) • Realizzazione di impianti fotovoltaici scuola materna e CAS (S. Anna Arresi)

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• Realizzazione in project financing e della gestione di un impianto di produzione di energia elettrica mediante pannelli fotovoltaici nelle aree comunali (S. Anna Arresi) • Realizzazione di un centro servizi che ospiti al suo interno, poste, istituti bancari, ambulatori etc. (S. Anna Arresi) • Urbanizzazioni PIP e acquisizione aree secondo intervento (S. Anna Arresi) • Completamento punto sport polivalente (S. Anna Arresi) • Illuminazione pubblica (S. Anna Arresi) • Ricostruzione autorimessa comunale completamento (S. Anna Arresi) • Palestra polifunzionale Comunale (S. Anna Arresi) • Realizzazione della pista ciclabile per il collegamento del centro urbano alla loc. Portopino con previsione di creazione di pensiline per il ricovero delle biciclette, riorganizzazione spazi nella Piazza Martiri e riqualificazione della torre campanaria (S. Anna Arresi) • Nuovo centro anziani (S. Anna Arresi) • Costruzione caserma Carabinieri (S. Anna Arresi) • Adeguamento e completamento della struttura sportiva destinata a discipline rotellisti che (Perdaxius) • Ampliamento e restauro del Cimitero Comunale (Perdaxius) • Completamento, ristrutturazione, adeguamento, acquisto arredi, Centro di Aggregazione Sociale (Perdaxius)

• Interventi finalizzati alla riduzione di CO 2 (Perdaxius) • Intervento finalizzato al risparmio e all'efficienza energetica del Municipio (Perdaxius) • Recupero di un fabbricato per la realizzazione di un centro diurno per anziani (Perdaxius) • Adeguamento e ampliamento del Palazzo Comunale (Perdaxius) • Realizzazione alloggi di edilizia economica popolare località Mitza Justa (Perdaxius) • Ampliamento e adeguamento impianti di illuminazione pubblica (Perdaxius) • Adeguamento, ampliamento e manutenzione Impianti di illuminazione Pubblica (Giba) • Opere necessarie per la messa in sicurezza ed il completamento della Casa Comunale (Giba) • Interventi nel Palazzo Comunale in favore della sostenibilità ambientale, l’efficienza energetica e la riduzione dei consumi energetici (Giba) • Centro prima infanzia Via E. Lussu (Giba) • Completamento struttura centro di aggregazione sociale (Villaperuccio) • Casa Municipale – Ristrutturazione ed efficientamento energetico (Villaperuccio) Tali interventi si configurano come delle vere e proprie potenzialità per il territorio sia per il reale abbattimento delle emissioni di CO 2 che essi potrebbero generare, sia perché tali progetti potrebbero avviare politiche reali di efficientamento energetico all’interno del territorio dell’aggregazione dei Comuni del Basso Sulcis. Gli interventi relativi alla ristrutturazione o alla nuova costruzione di edifici potrebbero essere potenziati e migliorati attraverso il

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PAES per quanto concerne gli aspetti di risparmio e di efficientamento energetico sia agendo sugli involucri edilizi sia sulle fonti energetiche rinnovabili. Per quanto riguarda la produzione di energia da fonti rinnovabili, una grande potenzialità di questi territori è data dal fatto che tutti i comuni sono dotati di zone D e in alcuni casi sono presenti anche dei Piani per gli insediamenti produttivi. Questa organizzazione urbanistica si configura come una grande potenzialità in quanto consente di poter pianificare eventuali interventi di efficientamento energetico connesso alla localizzazione di impianti per la produzione di energie da fonte rinnovabile valutando opportunamente le potenzialità e i vincoli delle singole zone. Gli interventi da realizzare su strade, campi sportivi e spazi aperti possono essere realizzati nell’ottica di efficientamento degli impianti di illuminazione. Si rileva inoltre una propensione del territorio verso l’infrastrutturazione ciclabile e dei servizi ad essa connessi (bike sharing ). L’aggregazione del Basso Sulcis ha colto l’occasione del PAES per recuperare gran parte di questa progettualità e renderla coerente con la strategia, gli obiettivi e gli ambiti di intervento del Piano. Come si vedrà nelle sezioni successive (Cap. 6) molti degli interventi previsti nei Piani Triennali delle Opere Pubbliche dei Comuni dell’aggregazione rappresentano azioni concrete da realizzare entro il 2020.

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4 L’INVENTARIO DELLE EMISSIONI L’inventario delle emissioni (IBE) è lo strumento conoscitivo attraverso il quale è possibile quantificare e localizzare per ambito le fonti di emissione di gas climalteranti presenti all’interno dei confini amministrativi delle autorità comunali che hanno sottoscritto il Patto dei Sindaci. La costruzione dell’IBE è l’azione preliminare e propedeutica nello sviluppo del Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES). Infatti, esso rappresenta lo strumento di misura per la definizione e la gestione di politiche di risparmio energetico e di sviluppo locale delle fonti energetiche rinnovabili. Tale strumento inoltre permette di valutare e comparare, attraverso l’utilizzo di un unico indicatore, rappresentato dalle emissioni equivalenti di CO 2, gli effetti, l’intensità e l’entità sia delle strategie sia delle azioni, permettendo, inoltre di monitorarne nel tempo gli effetti e le relative dinamiche. L’IBE dovrà concentrarsi esclusivamente su quei settori, attività e territori sui quali le amministrazioni comunali hanno responsabilità e controllo e quindi là dove hanno possibilità di azione e si baserà essenzialmente sul consumo finale di energia, includendo appunto, sia il consumo comunale che non comunale nel territorio dell’autorità locale. La riduzione dei suddetti consumi viene considerata dalle politiche energetiche comunitarie, nazionali e dal Patto dei Sindaci una priorità irrinunciabile nella definizione di un PAES.

4.1 I principali ambiti di rilevazione In ottemperanza alle linee guida del Patto dei Sindaci, sono stati raccolti e/o stimati i consumi energetici finali e valutate le corrispondenti emissioni del territorio dell’aggregazione del Basso Sulcis relativamente ai seguenti settori:

CONSUMO ENERGETICO FINALE IN EDIFICI, ATTREZZATURE/ IMPIANTI E INDUSTRIE • Edifici, attrezzature/impianti comunali • Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali) • Edifici residenziali • Illuminazione pubblica comunale • Agricoltura e Industrie (non coinvolte nell’EU ETS)

CONSUMO FINALE DI ENERGIA NEI TRASPORTI • Parco auto comunale • Trasporti privati e commerciali

In merito alla categoria dei trasporti pubblici del settore dei trasporti contemplata nelle linee guida PAES non sono state effettuate valutazioni relativamente a tale ambito di intervento giacché non sono presenti all’interno dell’aggregazione trasporti pubblici di competenza comunale. Così come sono stati considerati nulli sia il consumo di combustibile che le corrispondenti emissioni di CO 2 relativi agli impianti di produzione di energia elettrica e di calore e freddo in quanto non sono presenti all’interno dei confini amministrativi delle comunità dell’aggregazione del Basso Sulcis impianti di tale tipo che utilizzino combustibili fossili. 62

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In particolare è stata curata la suddivisione e la ripartizione dei consumi energetici per vettore energetico (elettricità, combustibili fossili, energie rinnovabili) che ha permesso di valutare, sulla base dei fattori di emissione specifici, l’incidenza di ciascun ambito di rilevazione sul bilancio delle emissioni locali. L’identificazione delle emissioni associate a ciascun ambito di rilevazione, unitamente alla definizione delle emissioni complessive relative all’anno base e alla quantificazione dell’obiettivo minimo di riduzione delle emissioni rispetto allo stesso anno rappresentano gli indicatori fondamentali per lo sviluppo delle strategie e conseguentemente delle azioni per lo sviluppo del PAES.

4.2 Raccolta dei dati

4.2.1 Definizione dell’anno base

L’aggregazione del Basso Sulcis, a seguito di un'indagine preliminare sulla disponibilità dei dati di consumo energetico, ha scelto come anno di riferimento, per la costruzione dell' inventario base delle emissioni, il 2006. Tale scelta è stata supportata anche dalla completezza e affidabilità dei dati energetici pertinenti alla particolare situazione del territorio amministrato dai comuni dell’aggregazione, necessari per la stesura sia dell'Inventario Base delle Emissioni (IBE) che dell’ Inventario di Monitoraggio delle Emissioni (IME) sino al 2010. Considerata l’importanza nello sviluppo del Piano di Azione delle Energie Sostenibili di tale scelta si evidenza nella tabella successiva sia l'anno base individuato dall’aggregazione del Basso Sulcis che la relativa demografia.

Anno base per l’inventario delle emissioni 2006 Numero abitanti nell’anno base 20.487

4.2.2 Metodo di elaborazione dei dati

Tutti i dati raccolti sono stati organizzati come descritto nel paragrafo precedente in modo da renderli coerenti con la tabella per la redazione dell’inventario delle emissioni allegata alle linee guida e al PAES stesso ( Allegato A ). Di seguito verrà illustrato sinteticamente l’approccio seguito per la raccolta dei dati per i vari settori in cui le autorità comunali intendono agire al fine di fornire un quadro metodologico di riferimento per il mantenimento della coerenza nella redazione degli inventari negli anni futuri.

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EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE Edifici attrezzature/impianti comunali • Energia elettrica : i dati dei consumi degli edifici e degli impianti comunali sono stati estratti dalle fatture di pagamento dell’energia elettrica dei Comuni dell’aggregazione. In tal modo è stato possibile ricostruire una base dati completa per il periodo compreso tra gli anni 2006-2011.

• Combustibili fossili : i dati dei consumi di combustibili fossili per riscaldamento degli edifici e degli impianti gestiti dai Comuni dell’aggregazione sono stati ricavati dalle fatture d’acquisto del combustibile e suddivisi per vettore energetico. È stato possibile ricostruire una base dati completa per il periodo compreso tra il 2005 e il 2011.

Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali) • Energia elettrica: si dispone dei dati dei consumi elettrici finali dal 2006 al 2010 dell’intero territorio dell’aggregazione suddivisi per settore merceologico (agricoltura, industria, usi domestici, terziario). La base dati è stata fornita e certificata dall’ente di distribuzione nazionale dell’energia elettrica (Enel Distribuzione spa). I dati considerati relativamente a tale settore sono quelli indicati alla voce terziario da cui sono stati scorporati i consumi elettrici degli edifici e degli impianti comunali e dell’illuminazione pubblica, aggregati dall’ente distributore di energia elettrica nello stesso settore merceologico. La ricostruzione puntuale dei consumi comunali di cui in precedenza ha permesso quindi di dedurre i dati di consumo energetico elettrico relativi al settore terziario non comunale.

• Combustibili fossili: tenendo conto della tipologia di attività presenti sul territorio dell’aggregazione, il consumo dei combustibili fossili nel settore terziario è stato stimato a partire dal fabbisogno specifico di energia primaria determinato per il settore residenziale, espresso in kWht/m 2/anno e attribuendo, sulla base dei dati statistici a disposizione, a ciascun addetto del settore terziario una superficie equivalente utile di 30 m 2. Il numero di addetti è stato stimato elaborando i dati ISTAT del 2001 e i dati disponibili dei Sistemi Locali del Lavoro di riferimento per gli comuni dell’aggregazione. I risultati della stima sono stati quindi verificati con analisi di congruità utilizzando i corrispondenti dati sui consumi di energia elettrica specifico del territorio e i dati sulle vendite di combustibili aggregati a livello provinciale. Per la ripartizione dei consumi termici tra i diversi vettori energetici, in particolare olio combustibile e gpl, è stata considerata la ripartizione percentuale degli stessi vettori utilizzata per il settore residenziale.

Edifici residenziali • Energia elettrica : disponibilità dei consumi elettrici finali dal 2006 al 2010 dell’intero territorio comunale aggregati per settore merceologico (agricoltura, industria, usi domestici, terziario). La base dati è stata fornita e certificata dall’ente di distribuzione nazionale dell’energia elettrica (Enel Distribuzione spa). I dati considerati relativamente a tale settore sono quelli indicati alla voce usi domestici.

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• Combustibili fossili : il consumo dei combustibili fossili nel settore residenziale è stato stimato utilizzando una metodologia di calcolo basata sulla valutazione del fabbisogno specifico di energia primaria del comparto residenziale dell’aggregazione del Basso Sulcis. Infatti, le caratteristiche urbanistiche, climatiche e territoriali dell’aggregazione, unite alle specificità territoriali e socio economiche non hanno permesso di estrapolare il consumo di combustibili fossili nel settore residenziale utilizzando le banche dati disponibili, che riportano i consumi, relativamente a tale ambito di rilevazione, aggregati a livello provinciale. La dimensione dell’aggregazione e la presenza di una forte differenziazione della tipologia di vettore energetico utilizzato tra municipalità appartenenti alla stessa provincia, dovute anche alla eterogeneità del sistema infrastrutturale di distribuzione dei combustibili fossili, ha fatto ritenere la generalizzazione del dato di consumo dalla scala provinciale alla scala comunale non rappresentativa del consumo locale e affetta da errori di approssimazione difficilmente valutabili.

Pertanto, è stato applicato il modello di calcolo, riportato schematicamente qui sotto.

Schema a blocchi rappresentativo del modello di calcolo utilizzato per la valutazione dei consumi nel comparto residenziale

Esso permette, utilizzando le banche dati ISTAT (censimento 2001 e censimento 2011 provvisori), riferite al patrimonio immobiliare dell’aggregazione del Basso Sulcis e applicando le metodologie di calcolo della norma UNI 10379 e i DPR 412/93, utilizzate per il calcolo del fabbisogno energetico del comparto residenziale nel Piano Energetico Ambientale Regionale della Sardegna (“PEARS 2006 Cap IX – Il settore civile. Analisi della domanda di

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Energia nei sub-settori residenziale e terziario”), di stimare il fabbisogno energetico termico residenziale della Comunità Pioniera tenendo conto delle sue specificità urbanistiche, geografiche e climatiche. La determinazione del fabbisogno, unitamente alla conoscenza del dato ISTAT alla scala comunale relativamente alla tipologia di impianti utilizzati per il riscaldamento domestico; del dato di vendita dei combustibili fossili alla scala provinciale per il riscaldamento domestico, disponibile sulle banche dati del Ministero per lo Sviluppo Economico; dei dati comunali sulle vendite di carburanti e/o alla disponibilità di catasti termici; ha consentito di passare dal fabbisogno alla stima del consumo ripartito sui diversi vettori energetici. Il vantaggio di utilizzare i suddetti riferimenti consta principalmente nel disporre di dati specifici sulla tipologia edilizia ed impiantistica degli edifici di ciascun comune (dati ISTAT) e di utilizzare un algoritmo validato dalla regione Sardegna e già utilizzato in un documento ufficiale della Regione come il PEARS 2006. Illuminazione pubblica comunale • Energia elettrica : disponibilità dei dati dei consumi degli impianti di illuminazione pubblica gestiti e a carico unicamente delle amministrazioni comunali ed estratti dalle fatture di pagamento dei consumi energetici elettrici degli stessi Enti. È stato possibile ricostruire una base dati completa per il periodo compreso tra gli anni 2006 -2011.

Industrie • Energia elettrica : disponibilità dei consumi elettrici finali dal 2006 al 2010 dell’intero territorio dell’aggregazione ripartiti per settore merceologico (agricoltura, industria, usi domestici, terziario). La base dati è stata fornita e certificata dall’ente di distribuzione nazionale dell’energia elettrica (Enel Distribuzione spa). I dati considerati relativamente a tale settore sono quelli indicati alla voce industria.

• Combustibili fossili: non è stato possibile inserire nell’IBE i consumi di combustibile del settore industriale per mancanza di dati e modelli di riferimento certificati. Non avendo individuato peraltro azioni dedicate a tale settore che possano incidere in particolare sul risparmio dei combustibili, in linea con le indicazione riportate nelle linee guida, le amministrazioni comunali dell’aggregazione ritengono opportuno non includere tale quota di consumo nel PAES e nell’inventario delle emissioni.

Agricoltura • Energia elettrica : disponibilità dei consumi elettrici finali dal 2006 al 2010 dell’intero territorio dell’aggregazione ripartiti per settore merceologico (agricoltura, industria, usi domestici, terziario). La base dati è stata fornita e certificata dall’ente di distribuzione nazionale dell’energia elettrica (Enel Distribuzione spa). I dati considerati relativamente a tale settore sono quelli indicati alla voce agricoltura e sono stati accorpati, nell’elaborazione dell’inventario delle emissioni, con il settore industria.

• Combustibili fossili: disponibilità dei consumi di combustibili fossili nel settore agricolo dal 2007 al 2011 dell’intero territorio dell’aggregazione (suddiviso in consumi per macchinari agricoli e per riscaldamento delle serre). La base dati è stata fornita da ARGEA Sardegna (Agenzia per la gestione e l’erogazione degli aiuti in agricoltura della Regione Sardegna) relativa ai carburanti agricoli agevolati impiegati nei lavori 66

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agricoli secondo le modalità definite dal D.M. n.454 del 14/12/2001. Poiché non si sono individuate azioni specifiche nel settore dei trasporti fuori strada come quello rappresentato dai macchinari agricoli, in linea con le indicazione riportate nelle linee guida per la redazione del PAES, le amministrazioni comunali dell’aggregazione hanno valutato opportuno non includere tale quota di consumo nel PAES e nell’inventario delle emissioni. Al contrario viene inserita nel PAES e nell’IBE la quota di consumo di combustibile per il riscaldamento delle serre in quanto è prevista una specifica azione di sensibilizzazione sulla tematica rivolta agli operatori del settore agricolo e in particolare del comparto serricolo. I dati considerati relativamente a tale settore sono stati accorpati, nell’elaborazione dell’inventario delle emissioni, con il settore industria.

TRASPORTI Parco auto comunale La base dati è stata costruita sulla base delle rilevazioni dei consumi energetici diretti dei Comuni dell’aggregazione. Per quanto riguarda i trasporti, ciò ha permesso di raccogliere i dati di consumo di carburante (espressi in litri/anno) e/o di spesa per acquisto di carburante (in Euro/anno) utilizzato per la mobilità generata direttamente dai veicoli di proprietà dei comuni, per un periodo compreso tra il 2006 e il 2011. Inoltre è stata monitorata la percorrenza chilometrica annua di ciascun veicolo. I dati sono stati raccolti in maniera disaggregata per tipologia veicolare per avere un quadro più preciso di quale sia la mobilità più impattante a livello comunale in termini di emissioni di CO 2. Tale metodologia di raccolta dati ha permesso inoltre una aggregazione dei consumi per tipologia di vettore energetico (benzina, gasolio, altro). Tutto ciò ha consentito di valutare, secondo le indicazioni riportate nelle linee guida del Patto dei Sindaci, l’entità delle emissioni associate alla mobilità del parco auto comunale.

Trasporti pubblici Non sono state effettuate valutazioni relativamente a tale ambito di intervento giacché non sono presenti nei comuni dell’aggregazione trasporti pubblici di competenza comunale.

Trasporti privati e commerciali Sono stati valutati, in coerenza con le linee guida del Patto dei Sindaci, i consumi di carburante relativi alla raccolta e al conferimento dei rifiuti, dai punti di produzione a quelli di conferimento. È stato costruito un modello di stima che lavora sui seguenti parametri:

• produzioni annue di rifiuti di ciascun comune per frazione di rifiuto; • tipologie dei mezzi coinvolti per la raccolta e il conferimento negli impianti di riciclaggio/smaltimento; • matrice delle distanze tra punto di produzione e punto di conferimento per comune e per tipologia di rifiuto prodotto; • coefficiente di riempimento dei mezzi (ipotizzato in questo caso cautelativamente pari al 50%).

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Per quanto riguarda i fattori di emissione dei mezzi utilizzati per il conferimento, essi sono stati prelevati dal sito ISPRA, rete del sistema informativo nazionale ambientale 5. In assenza di dati precisi, il modello di stima utilizza un unico parametro di emissioni di CO 2 totale per km percorso: esso si riferisce alla categoria " Light Duty Vehicle " (veicolo commerciale leggero), sottosettore DIESEL con portata inferiore alle 3,5 t e tecnologia EUR3 98/69/EC

Stage2000. Per questo segmento di veicoli il sistema ISPRA indica un valore medio di emissioni di CO 2 pari a circa 240 g/km (quindi efficienze intorno ai 6-7 km/litro). I dati di produzione dei rifiuti utilizzati per la stima delle emissioni sono stati forniti dai comuni stessi. In particolare, sono stati utilizzati i dati relativi al sistema di raccolta locale dei rifiuti solidi urbani del comune con i km percorsi annualmente e la destinazione di conferimento delle differenti tipologie di rifiuto con i relativi km di percorrenza. La quota di consumo associata ai trasporti urbani su strada relativa al trasporto privato e commerciale ricadente su rete stradale di competenza dell’autorità locale rappresenta una quota minima del trasporto privato e commerciale dei comuni dell’aggregazione, che risulta essere prevalentemente di tipo pendolare. Sono state comunque stimate due tipologie di consumi ed emissioni: A) i consumi dovuti agli spostamenti di scambio tra i vari comuni dell’aggregazione, attraverso un modello che integra tre fonti principali: • la matrice origine/destinazione degli spostamenti generati all’interno delle comunità pioniere, dato disponibile al 2005 come risultato di uno studio sui flussi di traffico a livello regionale (volto ad aggiornare la matrice origine-destinazione dei movimenti pendolari rilevata dall’ISTAT col censimento PA del 2001); • la matrice delle distanze chilometriche tra i comuni della Sardegna, che, in combinazione con la prima fonte, permette di risalire alla produzione chilometrica complessiva della mobilità private in termini di veicoli*km totali annui in modalità “auto privata”; • la composizione, o mix, dei veicoli privati ad alimentazione tradizionale circolanti a livello regionale/provinciale, tale per cui sia possibile risalire ad un veicolo circolate “tipo”, dato messo a disposizione dall’ACI/ISTAT ed aggiornato al 31/12/2005 (fonte: Autoritratto 2005 ). Il mix viene definito in termini di frequenze assolute su una tabella che contiene le seguenti dimensioni: classe di veicolo per dispositivo antinquinamento (EURO0,…EURO5), tipologia di alimentazione (prioritariamente benzina e diesel), classe di cilindrata (<1400cc, tra i 1440 e i 2000 cc, oltre i 2000cc). Questo dato riguarda le immatricolazioni e non l’utilizzo. Attraverso una opportuna combinazione tra le succitate fonti si ottengono i valori di percorrenze annue (in veicoli*km) per tipologia di vettore energetico dovute agli spostamenti di scambio tra i comuni dell’aggregazione. B) I consumi relativi alla mobilità privata dovuti agli spostamenti all’interno di ciascun comune sono stati stimati applicando un modello di calcolo basato sui parametri provenienti dall’indagine sui comportamenti di mobilità condotto dall’ISFORT (Istituto Superiore Di Formazione e Ricerca Per I Trasporti) su base campionaria e a livello

5 http://www.sinanet.isprambiente.it/it/sinanet/fetransp/index_html 68

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nazionale per ciascun anno base considerato. Il modello nello specifico incorpora i valori relativi alle seguenti caratteristiche: a) popolazione residente all'anno base considerato; b) percentuale di popolazione mobile (che effettua almeno un viaggio superiore ai 5 min nell'arco della giornata); c) percentuale di popolazione mobile motorizzata (spostamento con mezzo privato); d) numero medio di viaggi giornalieri; e) percentuale di mobilità interna (mobilità che avviene entro un raggio di x chilometri) - questo parametro è impostato sulla base delle dimensioni territoriali del comune considerato; f) lunghezza media del viaggio - impostato sulla base del valore assunto dal parametro precedente; g) coefficiente di occupazione veicolare (numero medio di persone per veicolo). Il modello opera inoltre una proiezione su base annua delle percorrenze veicolari complessive e dei valori di consumo energetico ottenuti giornalmente per ciascun vettore (benzina e gasolio), in modo tale da giungere alla valutazione dei consumi finali complessivi e delle emissioni di CO 2 per gli spostamenti che avvengono all’interno di ciascuna comunità. Sulla base dei dati e dei modelli di stima utilizzati è stato possibile sviluppare sia l’Inventario delle Emissioni (IBE), relativamente all’anno base scelto (2006), sia l’inventario di Monitoraggio delle Emissioni (IME) al 2010 allo scopo di verificare quale sia stata l’evoluzione e quale sia lo stato delle emissioni al 2010. Tali informazioni hanno permesso di individuare sia il trend dei consumi, sia gli effetti delle politiche di sostegno alle rinnovabili e al risparmio energetico promosse a livello nazionale, regionale e locale nel periodo compreso tra il 2006 e il 2010. In sintesi le basi dati utilizzate nella definizione dell’IBE/IME tengono conto, relativamente ai settori considerati, dei seguenti fattori:

EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE • consumi elettrici finali dal 2006 al 2010 dell’intero territorio in cui ricade l’aggregazione, raggruppati per settore merceologico (agricoltura, industria, usi domestici, terziario); [fonte Enel Distribuzione] • consumi energetici finali degli edifici/impianti e per l’illuminazione pubblica in capo alle stesse amministrazioni comunali, [dati forniti dai Comuni e relativi al periodo da 2006 al 2011] • stima dei consumi energetici termici per usi residenziali effettuata tramite la valutazione dei fabbisogni energetici. Il modello di calcolo è basato sul numero di abitazioni riscaldate, sulla tipologie impiantistiche e sul tipo di vettore energetico utilizzato per il riscaldamento. [ dati ISTAT 2001 e 2011, dati vendita combustibili MISE, dati PEARS 2006]; • stima dei consumi energetici termici per il settore terziario effettuata tramite la valutazione dei fabbisogni energetici, la stima degli addetti complessivi [dati ISTAT, Sistemi Locali del Lavoro]; • consumi carburanti impiegati nei lavori agricoli dal 2007 al 2010 [fonte ARGEA, Regione Autonoma della Sardegna].

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TRASPORTI • consumi di carburante del parco auto comunale; [dati forniti dai Comuni dal 2006 al 2011] • consumi di carburante relativi al trasporto privato e commerciale [stimati con modello ISFOR, dati statistici sulla mobilità regionale della Sardegna, dati ACI , ISTAT 2001]; • consumi di carburante associati al conferimento Rifiuti [Dati ARPAS-RAS sulla produzione di rifiuti a livello comunale, database ISPRA, dati dei comuni sulla localizzazione dei bacini di conferimento delle diverse frazioni del rifiuto].

4.3 I fattori di emissione Le Amministrazioni comunali hanno scelto di utilizzare fattori di emissione standard in linea con i principi dell’IPCC

(linee guida IPCC 2006), che comprendono tutte le emissioni di CO 2 derivanti dal consumo di energia nel territorio dell’aggregazione, sia dirette, tramite la combustione di carburanti all’interno dell’autorità locale, che indirette, attraverso la combustione di carburanti associata all’uso dell’elettricità e di calore nelle aree comunali.

Fattori di emissione Fattori di emissione standard in linea con i principi IPCC

Unità di misura delle emissioni Tonnellate di Emissioni di CO 2

Le emissioni totali di CO 2 si calcolano sommando i contributi relativi a ciascuna fonte energetica. I principali fattori di emissione adottati per il calcolo delle emissioni di CO 2 e per la valutazione della relativa quota di riduzione di cui nel presente piano sono i seguenti fattori IPCC:

Fattori di emissione di CO 2 per vettore energetico in [t/MWh]

Elettricità Gas liquido Olio da riscaldamento Diesel Benzina Altri combustibili fossili

0,63 0,227 0,279 0,267 0,249 0,26

Fattore di emissione di CO 2 energia elettrica consumata in Sardegna [t/MWh] 0,63 Fonte: Inventario Annuale ENEA 2010

4.3.1 Fattore di emissione locale per il consumo di energia elettrica

Le linee guida per la compilazione del PAES indicano le metodologie per la determinazione del Fattore Locale di Emissione per l’energia Elettrica. Tale valore viene determinato sulla base dell’applicazione di una formula che usa come punto di partenza il fattore di emissione nazionale o europeo. Il fattore di emissione nazionale risulta coincidente con il fattore di emissione locale qualora nell’anno scelto come anno base per la redazione dell’inventario delle emissioni le diverse comunità non presentino produzioni di energia rinnovabile o acquisti

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verdi di entità significative rispetto ai propri consumi. Pertanto, la scelta del fattore di emissione nazionale negli anni 2006-2008 coincide, nella maggior parte delle comunità considerate, con il fattore di emissione locale. Inoltre, le linee guida per la redazione del PAES “consigliano di usare un fattore di emissione nazionale o europeo come punto di partenza per determinare il fattore di emissione locale” e indicano che “L’autorità locale può decidere di utilizzare un fattore di emissione nazionale o europeo” ed inoltre invitano “l’autorità locale a cercare dati più aggiornati” .

Su tale ultimo stimolo e sulla base del lavoro svolto dalla Regione Autonoma della Sardegna nell'ambito del Piano Energetico Regionale 2006 si utilizzarà quale valore di emissione nazionale il valore di emissione della Regione Sardegna. Tale scelta è motivata dalle seguenti considerazioni di carattere tecnico. Nel caso della Regione Sardegna, le caratteristiche del sistema energetico elettrico, unito alle caratteristiche geografiche di insularità competa, non consentono di utilizzare il fattore di emissione nazionale senza compiere un errore rilevante inducendo conseguentemente azioni non connesse alla reale condizione energetica ed emissiva. Infatti, il sistema energetico elettrico sardo, nell’anno base considerato, era debolmente interconnesso con la penisola con un unico sistema in corrente continua di potenza pari a 300 MVA denominato Sa.Co.I. I dati Terna evidenziano che a fronte di una potenza elettrica installata in Sardegna di circa 3500 MW l’utilizzo di tale interconnessione era prevalentemente rivolto all’esportazione di energia verso circa il continente europeo. Questo è legato proprio alle caratteristiche insulari che hanno portato nel tempo a definire un parco di generazione sovradimensionato rispetto alle necessità per questioni tecniche connesse alla riserva. Pertanto, essendo il sistema energetico elettrico destinato prevalentemente a sopperire i bisogni dell’isola a ed essendo l'interconnessione prevalentemente rivolta all'esportazione in virtù della sovracapacità del sistema energetico sardo, il fattore emissivo associato all’energia elettrica consumata in Sardegna è univocamente definito dal suo sistema di produzione di energia elettrica. Questo presenta delle peculiarità, proprio a causa della sua insularità, che permettono di differenziare il fattore di emissione regionale da quello nazionale. Infatti, l’assenza della rete di distribuzione e/o di sistemi di approvvigionamento di metano hanno condotto all’utilizzo, per la produzione di energia elettrica, di carbone e olio combustibile. Le analisi condotte dall’ENEA nell“ Inventario Annuale delle Emissioni di Gas Serra su scala Regionale- Le emissioni di anidride carbonica del sistema energetico rapporto 2010 ” a cura di Erica Mancuso (ISBN: 978-88- 8286-219-0) evidenziano quanto sopra riportato ed indicano che fattore di emissione sardo per l’energia elettrica, relativamente all’anno 2006, è pari a 0,63 tCO 2/MWh, superiore di circa il 30% rispetto a quello indicato nelle linee guida per l’Italia. Ritenendo tale differenza sostanziale, considerate le caratteristiche di insularità della Regione Sardegna e considerata la fonte dati disponibile, aggiornata al 2010 e coerente con l’anno base dall’aggregazione del Basso Sulcis per la redazione dell’inventario delle emissioni, si utilizzarà per l’energia elettrica quale fattore di emissione nazionale per il calcolo del fattore di emissione locale il valore definito dall' ENEA per “Regione Sardegna

“ pari a 0,63 tCO 2/MWh.

4.3.2 Fattori di conversione

I principali fattori di conversione energetici utilizzati sono riportati nella seguente tabella: 71

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Fattore di conversione per i Potere calorifico inferiore Tipo di combustibile combustibili dei trasporti [MJ/kg] [MWh/t] [kWh/l] Benzina per motori 44,3 12,3 9,2 Gasolio/Olio Diesel 43 11,9 10 Olio combustibile residuo 40,4 11,2 - Gas di petrolio liquefatti e Aria propanata 47,3 13,1 - Legna da ardere 14,5 4,0 -

Le densità considerate per i combustibili fossili sono riportate nella seguente tabella:

Densità tipiche combustibili (Tab A3.8 pag. 181 IEA Statistics 2005) Densità Tipo di combustibile [kg/m 3] Benzina per motori 740,7 Gasolio/Olio Diesel 843,9 Olio combustibile residuo (Fuel Oil BTZ) 925,1 Gas di petrolio liquefatti 522,2 Gas naturale 0,717

4.3.3 Biomassa

Vista la scelta di utilizzare fattori di emissione standard, le emissioni di CO 2 derivanti dall’uso sostenibile della biomassa sono considerati pari a zero e quindi non sono conteggiate in quanto ritenute facenti parte del ciclo naturale del carbonio, in base al quale, durante la loro combustione viene rilasciata in atmosfera la stessa quantità di carbonio assorbita dalla pianta stessa durante la sua vita, realizzando dunque un bilancio di lungo periodo nullo.

4.4 La produzione locale di energia elettrica nell’anno base consumi nell’anno base Nella territorio dell’aggregazione del Basso Sulcis nell’anno base non erano presenti e in esercizio impianti di produzione di energia elettrica di potenza inferiore a 20 MWe e/o 20MWt perciò è nullo nell’anno base il loro contributo energetico.

4.5 I consumi nell’anno base Sulla base dei dati disponibili è stato possibile sviluppare il bilancio energetico del territorio dell’aggregazione e l’Inventario delle Emissioni relativo all’anno base (IBE). Si riportano di seguito i principali risultati dell’attività di raccolta delle informazioni relative ai consumi energetici delle amministrazioni comunali dell’aggregazione oltre che della stima dei consumi relativi al settore residenziale e dei trasporti. I dati provenienti dagli operatori di mercato e da altri organismi sono direttamente computati all’interno dell’IBE.

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4.5.1 Dati relativi ai consumi degli edifici/impianti dei comuni dell’aggregazione nell’anno base

Le autorità locali hanno raccolto dati precisi e completi sui consumi energetici dei propri edifici e impianti. La raccolta dati ha consentito di identificare n. 112 edifici oltre che un numero limitato di impianti come ad es. impianti di depurazione, di sollevamento acque e di verde pubblico. Per ognuno di essi è stato possibile individuare i punti di approvvigionamento di energia (elettricità, serbatoio di olio combustibile, bomboloni GPL) e sono stati raccolti alcuni dati specifici utili oltre che per poter condurre delle analisi di prefattibilità per eventuali interventi di efficientamento anche per poter definire delle priorità di intervento dalla valutazione della quantità e modalità di consumo energetico degli stessi. Tale base dati sarà il riferimento per l’aggregazione al fine del monitoraggio annuale dei consumi energetici e costituirà lo strumento principale per la gestione dell’energia intercomunale delle amministrazioni. Nella tabella seguente si riportano gli edifici censiti.

ELENCO EDIFICI COMUNALI AGGREGAZIONE DEL BASSO SULCIS Comuni Edificio Comuni Edificio Santa'Anna Arresi Municipio Piscinas Edificio comunale polifunzionale Santa'Anna Arresi Scuola media - elementare Piscinas Campo sportivo Santa'Anna Arresi Scuola materna Piscinas Campo sportivo polivalente Santa'Anna Arresi Cimitero Piscinas Villino salazar Santa'Anna Arresi Magazzino is domus Piscinas Cimitero Santa'Anna Arresi Campo sportivo tennis Piscinas Centro servizi turistici Santa'Anna Arresi Magazzino Piscinas Spogliatoi piazza anfiteatro Santa'Anna Arresi Campo sportivo calcio Villaperuccio Biblioteca comunale Santa'Anna Arresi Autorimessa Villaperuccio Montessu Santa'Anna Arresi Bagni Villaperuccio Campo sportivo Santa'Anna Arresi Centro aggregazione sociale Villaperuccio Scuola materna Santa'Anna Arresi Scuola materna Villaperuccio Municipio Santadi Municipio Villaperuccio Scuola elementare Santadi Sala polivalente Villaperuccio Palestra Santadi Sa domu antiga Villaperuccio Scuola media Santadi Museo civico Tratalias Municipio Santadi Scuola elementare Tratalias Scuole medie/elementari Santadi Scuola media Tratalias Scuola materna Santadi Ludoteca Tratalias Capannone automezzi Santadi Centro sociale Tratalias Centro aggregazione sociale Santadi Asilo Tratalias Centro culturale Santadi Pani loriga Tratalias Stadio comunale Santadi Albergo - ex carcere San Giovanni Suergiu Uffici del comune Santadi Palazzetto dello sport (palasport) San Giovanni Suergiu Sede nuova aula consigliare Santadi Autorimessa San Giovanni Suergiu Ex esmas Santadi Fabbricato mattatoio comunale San Giovanni Suergiu Cimitero Santadi Fabbricato ex mercato civico San Giovanni Suergiu Campo sportivo Santadi Campo sportivo loc. Is collus San Giovanni Suergiu Ex mattatoio

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Santadi Campo sportivo loc. Su vaticanu San Giovanni Suergiu Scuola elementare Masainas Autoparco San Giovanni Suergiu Scuola media Masainas Biblioteca San Giovanni Suergiu Scuola materna Masainas Centro aggregazione sociale San Giovanni Suergiu Scuola materna palmas Masainas Cimitero San Giovanni Suergiu Scuola elementare palmas Masainas Campo sportvo San Giovanni Suergiu Scuola elementare is urigus Masainas Localita' canigonis San Giovanni Suergiu Campo sportivo is urigus Masainas Municipio San Giovanni Suergiu Scuola materna matzaccara Masainas Scuola elementare San Giovanni Suergiu Museo matzaccara Masainas Scuola materna San Giovanni Suergiu Campo sportivo matzaccara Masainas Scuola media San Giovanni Suergiu Centro sociale (user ) Perdaxius Palazzo comunale Giba Sede comunale Perdaxius Locale comunale - pro loco Giba Scuole medie Perdaxius Parco macchine Giba Scuola elementare Perdaxius Centro di aggregazione sociale Giba Scuola materna Perdaxius Locale ex-esmas Giba Cimitero Perdaxius Impianto sportivo polivalente Giba Farmacia Perdaxius Campo sportivo - non utilizzato Giba Campo da tennis Perdaxius Biblioteca comunale Giba Centro jannas Perdaxius Parco comunale san leonardo Giba Campo sportivo Perdaxius Parco comunale bacca marronis Giba Campo da tennis Perdaxius Scuola materna - elementare Giba Campo sportivo Perdaxius Scuola media Giba Asilo Perdaxius Cimitero Giba Scuola elementare Piscinas Palazzo comunale Giba Cimitero Piscinas Centro di aggregazione sociale Giba Centro sociale Piscinas Scuole medie Giba Campo da calcio Piscinas Scuola elementare - materna Giba Servizi insediamenti residenziali

Nella tabella seguente sono riportati i dati di consumo degli edifici/impianti comunali per ogni singolo vettore energetico relativi ad ogni singola Amministrazione comunale componente l’aggregazione del Basso Sulcis.

CONSUMI ENERGETICI EDIFICI/IMPIANTI COMUNALI AGGREGAZIONE DEL BASSO SULCIS Energia Olio da G.P.L. Comune – Item - elettrica riscaldamento [kWh] Sant'Anna Arresi - Edifici- 130.241 - 55.233 Sant'Anna Arresi - Depurazione- 130.000 - -

Sant'Anna Arresi -Sollevamento H 2O- 310.328 - - Santadi - Edifici- 311.346 24.497 73.711 Santadi - Depurazione- 655.445 - -

Santadi -Sollevamento H 2O- 39.741 - - Masainas - Edifici- 75.570 - 20.487 Masainas - Depurazione- 2.643 - - 74

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Perdaxius - Edifici- 82.203 48.324 - Perdaxius - Depurazione- 68.575 - -

Perdaxius -Sollevamento H 2O- 1.192 - - Piscinas - Edifici- 68.111 - 40.170 Piscinas - Depurazione- 37.773 - -

Piscinas -Sollevamento H 2O- 37.773 - - Villaperuccio - Edifici- 58.185 7.080 68.288 Tratalias - Edifici- 32.959 1.002 95.403 San Giovanni Suergiu - Edifici- 182.570 53.710 37.157 San Giovanni Suergiu - Depurazione- 190.450 - -

San Giovanni Suergiu -Sollevamento H 2O- 245.560 - - San Giovanni Suergiu -Verde Pubblico- 143.900 - - Giba - Edifici- 158.441 - 90.382

Giba -Sollevamento H 2O- 101.792 - -

4.5.2 Dati relativi ai consumi degli impianti di illuminazione pubblica dell’aggregazione nell’anno base

Le autorità locali hanno raccolto dati precisi e completi sui consumi energetici dei propri impianti di illuminazione pubblica. La raccolta dati ha consentito di identificare circa n. 4500 punti luce sparsi nel territorio dell’aggregazione. Nella tabella seguente si riportano gli impianti di illuminazione pubblica censiti.

ELENCO IMPIANTI ILLUMINAZIONE PUBBLICA AGGREGAZIONE DEL BASSO SULCIS Tipi di lampade Comuni N° Punti luce N° POD V.M.(%) SAP(%) LED(%) Altro(%) Sant'Anna Arresi 868 2,0% 90,0% 0,0% 8,0% 29 Santadi 778 63,0% 21,2% 0,0% 5,8% 36 Masainas 354 0,0% 94,0% 0,0% 6,0% 8 Perdaxius 403 2,7% 90,8% 0,8% 5,8% 17 Piscinas 237 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 6 Villaperuccio 350 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 17 San Giovanni Suergiu 900 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 25 Tratlias 300 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 7 Giba 645 15,2% 84,8% 0,0% 0,0% 11

Nella tabella seguente sono riportati i dati di consumo degli impianti di illuminazione pubblica relativi ad ogni singola Amministrazione comunale componente l’aggregazione del Basso Sulcis.

CONSUMI ENERGETICI IMPIANTI ILLUMINAZIONE PUBBLICA AGGREGAZIONE DEL BASSO SULCIS Energia elettrica Comune -Item- [kWh]

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Sant'Anna Arresi - Illuminazione- 203.145 Santadi - Illuminazione- 492.940 Masainas - Illuminazione- 164.457 Perdaxius - Illuminazione- 233.838 Piscinas - Illuminazione- 120.021 Villaperuccio - Illuminazione- 135.000 Tratalias - Illuminazione- - San Giovanni Suergiu - Illuminazione- 294.560 Giba - Illuminazione- 226.586

4.5.3 Stima dei consumi termici del settore residenziale nell’anno base

Per la determinazione dei consumi termici relativi al settore residenziale si è utilizzato il modello di calcolo schematizzato nella figura nel par.4.2. L’algoritmo di calcolo tiene conto oltre che dei dati climatici e della tipologia edilizia anche della dotazione impiantistica delle abitazioni per la quale si è considerato un rendimento globale medio stagionale scelto coerentemente con quanto indicato nel PEARS 2006 e definito appunto in base alla tipologia di impianto considerata , si veda a proposito la tabella seguente. NUMERO, TIPOLOGIA E RENDIMENTO DEGLI IMPIANTI DI RISCALDAMENTO DELLE ABITAZIONI DEI COMUNI DELL’ AGGREGAZIONE DEL BASSO SULCIS

Abitazioni con Abitazioni Abitazioni con Abitazioni con apparecchi con impianto apparecchi Totale impianto fisso singoli fissi che fisso singoli fissi che abitazioni Totale autonomo ad riscaldano Numero centralizzato riscaldano solo occupate Abitazioni con uso esclusivo tutta o la Comuni Totale ad uso di più alcune parti da impianto di dell'abitazione maggior parte abitazioni abitazioni dell'abitazione persone riscaldamento dell'abitazione residenti

Rendimento globale impianti 0,8 0,68 0,68 0,73 Giba 923 739 704 6 57 197 474 Tratalias 477 400 383 2 40 66 300 Masainas 622 505 472 1 35 84 372 Perdaxius 589 527 510 1 76 78 396 Piscinas 427 330 313 0 10 50 262 San Giovanni Suergiu 2570 2093 1973 30 288 319 1466 Santadi 1595 1288 1246 10 137 213 972 Sant'Anna Arresi 1463 870 839 1 91 78 715 Villaperuccio 499 401 398 0 48 18 335

Tale patrimonio informativo ha permesso di calcolare il fabbisogno stagionale di calore per il riscaldamento degli edifici dei Comuni dell’aggregazione che, sulla base del patrimonio edilizio complessivo ha permesso di valutare il fabbisogno energetico specifico medio per l’aggregazione. Nella tabella sottostante si riportano i valori ottenuti.

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Fabbisogno convenzionale stagionale di energia primaria per il riscaldamento di tutti gli edifici dei comuni dell’aggregazione del Basso Sulcis Comuni [GJ] GWh kWh/m 2 tep

Giba 27.660 7,7 109,1 661 Tratalias 14.587 4,1 108,3 348 Masainas 17.122 4,8 103,2 409 Perdaxius 19.388 5,4 106,0 463 Piscinas 10.628 3,0 107,7 254 San Giovanni Suergiu 70.338 19,5 100,7 1680 Santadi 43.175 12,0 99,6 1031 Sant'Anna Arresi 29.067 8,1 107,2 694 Villaperuccio 14.213 3,9 107,3 339 Comunità Basso Sulcis 246.178 68 103,8 5.880

Alla stima del fabbisogno energetico complessivo per il riscaldamento di cui sopra è stato applicato un fattore correttivo per tenere conto del fatto che alcune tipologie di impianto non soddisfano il 100% del fabbisogno di energia degli edifici. Tali fattori sono stati determinati sulla base delle analisi delle banche dati relative al consumo energetico su base provinciale e al dato ISTAT. In particolare, per le biomasse si è ipotizzato che il fabbisogno stimato sia ridotto del 25%. Il passo finale è stato la suddivisione del fabbisogno globale di energia per il riscaldamento tra i diversi vettori energetici. Per l’aggregazione del Basso Sulcis i risultati finali sono riportati nella tabella seguente. CONSUMO SUDDIVISO PER VETTORE ENERGETICO PER IL RISCALDAMENTO NEL SETTORE RESIDENZIALE AGGREGAZIONE DEL BASSO SULCIS

Energia elettrica Olio da riscaldamento GPL Biomassa Comuni

MWh Giba 312 188 850 1.981 Tratalias 153 109 402 975 Masainas 174 84 495 1.105 Perdaxius 211 199 504 1.341 Piscinas 100 20 312 633 San Giovanni Suergiu 784 853 1.760 4.985 Santadi 458 356 1.170 2.912 Sant'Anna Arresi 286 195 757 1.817 Villaperuccio 137 102 355 873 La quota parte di energia elettrica utilizzata ai fini del riscaldamento nonostante sia stata considerata nella stima di cui sopra è comunque un dato disponibile a livello comunale fornito da Enel Distribuzione per l’intero macrosettore residenziale.

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Per tenere conto anche dei consumi di combustibili per gli altri usi domestici, in particolare per il riscaldamento dell’acqua calda sanitaria (ACS) e per gli usi di cucina si è proceduto nel seguente modo. Per quanto riguarda la produzione di ACS si è tenuto conto anche in questo caso della dotazione impiantistica delle abitazioni oltre che degli altri dati censuari e sulla base di questi ipotizzando un consumo giornaliero procapite di ACS si è ripartito il fabbisogno nei tre vettori energetici, olio combustibile , GPL ed energia elettrica. Si veda a proposito la tabella seguente.

NUMERO, TIPOLOGIA, E CONSUMI DELLE ABITAZIONI CHE DISPONGONO DI IMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI ACQUA CALDA SANITARIA DEI COMUNI DELL’ AGGREGAZIONE DEL BASSO SULCIS Abitazioni che dispongono di acqua calda sanitaria Consumi energetici Abitazioni con ACS Abitazioni con Comune Abitazioni senza con impianto residenti comune con Scaldini a [MWh] Oil [MWh] G.P.L. [MWh] ELE ACS Totale senza ACS quello di G.P.L. riscaldamento Giba 201 17 722 54 144 17 323 900 Tratalias 85 8 392 17 93 6 181 479 Masainas 137 20 485 30 103 8 228 625 Perdaxius 81 19 508 71 78 34 217 605 Piscinas 113 16 314 19 68 2 140 370 San Giovanni Suergiu 548 71 2.022 179 389 104 903 2.576 Santadi 394 87 1.201 88 272 36 602 1.491 Sant'Anna Arresi 619 26 844 42 197 16 415 1.089 Villaperuccio 113 15 386 40 68 15 167 470

Per quanto riguarda il consumo di energia per gli usi di cucina si è applicato il dato dell’ENEA che prevede un rapporto tra tale fabbisogno e quello relativo al riscaldamento pari a 0,09. In tal caso in riferimento al dato energetico ottenuto si è supposto che in questo caso tutto il 100% del fabbisogno sia soddisfatto con il GPL. Si veda a proposito la tabella seguente.

Energia fornita da G.P.L. per usi Cucina

Comuni Fabbisogno G.P.L. G.P.L. procapite [MWh] G.P.L. [tonnellate] [kg]

Giba 307 23,5 11,2 Tratalias 151 11,6 10,3 Masainas 171 13,1 8,9 Perdaxius 208 15,9 10,8 Piscinas 98 7,5 8,5 San Giovanni Suergiu 774 59,1 9,7 Santadi 452 34,5 9,2 Sant'Anna Arresi 282 21,5 8,3 Villaperuccio 136 10,3 9,3

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Sulla base delle precedenti elaborazioni è stato determinato il consumo relativo al comparto residenziale descritto nella tabella dei consumi energetici.

4.5.4 Stima dei consumi nel trasporto privato nell’anno Base

Mobilità interna Per la determinazione dei consumi connessi alla mobilità interna nell’ambito dei territori di ciascun comune dell’aggregazione del Basso Sulcis, è stato utilizzato un modello basato sull’indagine sui comportamenti di mobilità condotta dall’ISFORT nel 2006. Tale modello permette di determinare il consumo medio per tipologia di combustibile utilizzando i dati in ingresso descritti nel paragrafo 4.2.2. Nel caso dei comuni dell’aggregazione i dati in Ingresso richiesti dal modello sono qui di seguito riportati:

Dati di input per il modello di stima per la Comunità del Basso Sulcis Popolazione residente al 2006 18376 Percentuale della popolazione che effettua almeno un viaggio superiore ai 5 min /giorno 83% Percentuale di popolazione mobile motorizzata (spostamento con mezzo privato) 10% Numero medio di viaggi giornalieri 2,94 Percentuale di mobilità interna 45% Lunghezza media del viaggio 2 km Coefficiente di occupazione veicolare (numero medio di persone per veicolo) 1,25

Il modello ha permesso di stimare una percorrenza interna giornaliera globale di circa 3250 veicoli*km e annuale di circa 650 000 veicoli*km. Il livello di possesso delle auto a gasolio e a benzina sul territorio dell’aggregazione ha permesso di determinare il seguente consumo associato alla mobilità interna: Consumi mobilità interna Consumi associati alla mobilità interna Consumi associati alla mobilità interna nell’aggregazione “Basso Sulcis” nel con propulsori a benzina con propulsori a gasolio 2006 MWh 356.9 190.1

Mobilità di scambio Attraverso il modello descritto in precedenza nel paragrafo della metodologia, si è ottenuto per l’aggregazione del Basso Sulcis un valore totale di percorrenze annue pari a 1.713.400 veicoli*km. Incrociando tale dato con la composizione della flotta a livello provinciale, si ottengono i seguenti valori per gli spostamenti di scambio:

Consumi mobilità di scambio Consumi associati alla mobilità di Consumi associati alla mobilità di nell’aggregazione del Basso Sulcis nel scambio con propulsori a benzina scambio con propulsori a gasolio 2007 MWh 822.1 268.5

Consumi energetici associati alla Produzione di rifiuti

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Come indicato nelle linee guida per l’elaborazione dell’inventario base delle emissioni le emissioni associate al trasporto dei rifiuti solidi urbani rappresentano uno dei termini da determinare ed indicare nell’IBE in quanto di diretta competenza comunale. A tale scopo è stata analizzata la gestione dei rifiuti dei comuni dell’aggregazione e la sua evoluzione nel tempo. In particolare, è stata presa in considerazione la quantità e la tipologia di rifiuto e, di conseguenza, le diverse distanze, frequenze di conferimento e rispettiva incidenza sulle emissioni associate al trasporto. Il modello di stima delle emissioni opera un incrocio tra le distanze di conferimento delle singole frazioni di rifiuto e la produzione in t/anno di ciascuna frazione di rifiuto (entrambe riferite al 2006).

Tipologia di Rifiuto Sito di Conferimento Km annui percorsi Secco Carbonia Loc. Sa Terredda 49338 Carta e cartone Loc. Macchiareddu 32635 Plastica Loc. Macchiareddu 21743 Vetro e Alluminio Loc. Macchiareddu 40607 Umido Vari 20944

Sulla base dei dati e del modello di calcolo adottato il consumo di energia annuo stimato per il trasporto dei rifiuti solidi urbani è pari nell’anno base a 154.4 MWh associato ad un trasporto su gomma con vettore energetico gasolio per autotrazione.

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Tabella 1: CONSUMI FINALI DI ENERGIA NELL’ANNO BASE 2006

CONSUMO ENERGETICO FINALE [MWh]

Combustibili fossili Energie rinnovabili Incid. % Categoria Energia per Elettricità Gas Olio da Altri combustibili Altre/ Totale Diesel Benzina solare settore liquido riscaldamento fossili biomasse termica

EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE Edifici, attrezzature/impianti comunali 3.065 135 481 3.680 3,77%

Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali) 9.893 842 394 11.130 11,39%

Edifici residenziali 24.624 12.362 2.343 16.624 55.953 57,26%

Illuminazione pubblica comunale 1.871 1.871 1,91%

Industrie (escluse le industrie contemplate nel Sistema europeo di 19.727 2.885 22.611 23,14% scambio delle quote di emissione – ETS)

Totale parziale edifici, attrezzature/impianti e industrie 59.179 13.337 6.112 0 0 0 16.624 0 95.245 97,48%

Incid. % per vettore parziale edifici 62,13% 14,01% 6,41% 0% 0% 0% 17,45% 0% 100% TRASPORTI

Parco auto comunale 531 144 675 0,69%

Trasporti pubblici 0%

Trasporti privati e commerciali 613 1.179 1.792 1,83%

Totale parziale trasporti 0 0 0 1.145 1.323 0 0 0 2.467 2,52%

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Totale 59.179 13.339 6.103 1.145 1.323 0 16.624 0 97.712 100% inc % per vettore totale 60,57% 13,65% 6,25% 1,17% 1,35% 0% 17,01% 0% 100%

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Dall’analisi emerge che tra i settori considerati ai fini dello sviluppo del PAES, quello relativo ai consumi negli edifici residenziali era nel 2006 quello più energivoro del territorio incidendo sui consumi finali della comunità per circa il 57%, seguito dal settore agricolo e industriale con circa il 23%. I servizi dei Comuni dell’aggregazione presentavano nel 2006 consumi pari a poco più del 5% del totale, che raggiungono circa il 6% considerando anche il consumo associato al parco auto comunale. La fonte di energia maggiormente consumata è quella elettrica a cui nel 2006 era associato circa il 60% dei consumi del territorio dell’aggregazione, seguita dalla biomassa solida (cippato di legno e pellet) e dal GPL rispettivamente con circa il 17% e il 14%. In questi ultimi due casi è necessario sottolineare che il dato è stimato e pertanto non deriva, come nel caso elettrico, da misure certificate dei consumi.

4.6 Le emissioni nell’anno base Sulla base delle sopra descritte ipotesi e sulla base dell’analisi energetica precedentemente riportata è stato determinato l’inventario base delle emissioni dell’aggregazione del Basso Sulcis.

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Tabella 2: EMISSIONI FINALI DI CO 2 NELL’ANNO BASE 2006

Emissioni di CO 2 [t]/Emissioni equivalenti di CO 2 [t] Combustibili fossili Energie rinnovabili Incid. % Categoria Energia Elettricità Altri combustibili Altre/ Totale per settore Gas liquido Olio da riscaldamento Diesel Benzina solare fossili biomasse termica

EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE Edifici, attrezzature/impianti 1.931 31 134 2.096 4,91% comunali Edifici, attrezzature/impianti 6.233 191 110 6.534 15,32% terziari (non comunali)

Edifici residenziali 15.513 2.806 654 0 18.973 44,49%

Illuminazione pubblica comunale 1.178 1.178 2,76% Industrie (escluse le industrie contemplate nel Sistema europeo 12.428 805 13.233 31,03% di scambio delle quote di emissione – ETS) Totale parziale edifici, 37.283 3.028 1.703 0 0 0 0 0 42.014 98,51% attrezzature/impianti e industrie Incid. % per vettore parziale 88,74% 7,21% 4,05% 0% 0% 0% 0% 0% 100% edifici

TRASPORTI

Parco auto comunale 142 36 178 0,42%

Trasporti pubblici 0%

Trasporti privati e commerciali 164 294 457 1,07%

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Totale parziale trasporti 0 0 0 306 329 0 0 0 635 1,49%

Totale 37.283 3.028 1.703 306 329 0 0 0 42.649 100% inc % per vettore totale 87,42% 7,10% 3,99% 0,72% 0,77% 0% 0% 0% 100% Corrispondenti fattori di 0,630 0,227 0,279 0,267 0,249 0,264 0,000 emissione di CO 2 in [t/MWh]

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La valutazione delle emissioni di CO 2 associate ai processi di trasformazione e utilizzo dell’energia evidenzia che nel caso dell’aggregazione del Basso Sulcis il vettore energetico a cui sono associate il maggior quantitativo di emissioni è quello elettrico, infatti ad esso è associato ben quasi l’88% delle emissioni, mentre i combustibili fossili incidono per circa il restante 12%, considerando per le biomasse un fattore di emissione pari a zero.

L’analisi delle Emissioni di CO 2 nell’anno base, come si può evincere dalla tabella precedente, mette in luce che i settori che incidono maggiormente sulle emissioni nell’aggregazione del Basso Sulcis sono nell’ordine quello residenziale (44,49%), l’agro industriale (il 31,03%) e il terziario (15,32%) mentre gli edifici comunali unitamente all’illuminazione pubblica e al parco veicoli delle amministrazioni contribuiscono complessivamente con circa l’8%.

Si riporta di seguito il grafico di sintesi relativo alla ripartizione percentuale delle emissioni di CO 2 nei diversi settori e per i diversi vettori energetici.

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4.7 Monitoraggio dei consumi e delle emissioni dall’anno base ad oggi La disponibilità della base dati descritta nel precedente capitolo ha permesso di valutare quale sia stata l’evoluzione dei consumi, della produzione locale di energia da fonte energetiche rinnovabili e conseguentemente delle emissioni nel periodo compreso tra il 2006 e il 2010. Tale informazione ha permesso di identificare, rispetto all’anno base quale sia stata l’evoluzione dell’inventario delle emissioni e conseguentemente quale sia l’obiettivo, in termini quantitativi, ancora da sviluppare per raggiungere l’obiettivo di riduzione minimale del 20% rispetto all’anno base. La valutazione è particolarmente importante per stabilire se essi siano diminuiti o aumentati, evidenziandone possibilmente le motivazioni, al fine di individuare le eventuali misure correttive aggiuntive per il raggiungimento degli obiettivi minimi fissati dalla UE.

4.7.1 Evoluzione della produzione di energia dall’anno base ad oggi

Per quanto attiene agli impianti di produzione dell’energia, nel territorio dell’aggregazione del Basso Sulcis negli ultimi anni si è assistito, grazie soprattutto ai meccanismi incentivanti nazionali e regionali, ad una notevole diffusione degli impianti a energie rinnovabili per la produzione di elettricità in particolare da fonte solare con gli impianti fotovoltaici. Tali interventi all’interno del PAES vanno letti nel verso della riduzione di emissione di CO 2 dal lato dell’offerta al territorio delle comunità di energia a emissioni zero. Nella tabella seguente vengono riportati i dati riepilogativi della presenza degli impianti fotovoltaici nei territori delle comunità dell’aggregazione del Basso Sulcis, suddivisi per schema di incentivo interessato [Fonte GSE: Altlasole].

NUMEROSITÀ E POTENZA DEGLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI (DATI AGGIORNATI AL 11/10/2012) Comune 1° Conto 2° Conto 3° Conto 4° Conto 5° Conto 5 TOTALE Energia 1 Energia 2 Energia 3 Energia 4 Energia N° [kW] N° [kW] N° [kW] N° [kW] N° [kW] N° [kW] Masainas 0 0,00 6 34,52 0 0,00 13 77,78 0 0,00 19 112,3 Perdaxius 0 0,00 5 24,66 1 4,80 8 54,14 0 0,00 14 83,6 Piscinas 0 0,00 3 26,88 0 0,00 7 34,02 0 0,00 10 60,9 2 7,2 S. G. Suergiu 0 0,00 73 4.227,36 5 16,17 44 975,07 124 5.225,8 3 16,3 Santadi 0 0,00 20 82,99 5 20,96 19 5245,55 47 5.365,8 3 10,2 S. Anna Arresi 0 0,00 20 77,46 3 6,94 17 121,1 43 215,7 4 15 Tratalias 0 0,00 5 51,94 3 19,20 16 72,96 28 159,1 Villaperuccio 0 0,00 12 127,88 3 999,60 7 11.915,22 0 0,00 22 13.042,7 1 4,4 Giba 0 0,00 19 78,1 6 47,02 18 1.243,68 44 1.473,2 COMUNITA’ DEL BASSO SULCIS 351 25.739,1

Per quanto riguarda la suddivisione degli impianti secondo diverse taglie di potenza di seguito sono riportati il numero di impianti in esercizio al 11/10/2012 relativi a tutta l’aggregazione del Basso Sulcis. 87

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Numero Potenza impianto (kWp) impianti 1

Per la valutazione del contributo degli impianti fotovoltaici sul bilancio delle emissioni è stata considerata una producibilità media di 1400 kWh/anno per kWp di potenza installata. Per non tener conto nel computo della riduzione delle emissioni di CO 2 dell’energia autoconsumata in loco, che di fatto non è offerta agli altri consumatori del territorio come alternativa all’elettricità di origine fossile, abbiamo applicato a ciascun impianto a seconda della taglia di potenza una certa percentuale di autoconsumo secondo la seguente tabella.

Taglie di Potenza degli impianti (kW) Quota di energia auto consumata (% )

1

Applicando le considerazioni di cui sopra otteniamo una produzione di energia elettrica attribuibile a fonti rinnovabili (solare fotovoltaico) pari a ben 35.587 MWh/anno corrispondente ad un quantitativo di emissioni di

CO 2 ”compensate” pari a 22.420 tonnellate.

4.7.2 Evoluzione dei consumi e delle emissioni

Consumi finali di energia elettrica L’analisi dell’evoluzione storica dei consumi elettrici totali nell’aggregazione del Basso Sulcis dal 2006 al 2010, riportata nella successiva figura mette in risalto la tendenza al ribasso dei consumi elettrici a partire dal 2008 (probabilmente dovuto anche in parte all’effetto degli autoconsumi dell’energia prodotta dagli impianti fotovoltaici che si sono diffusi nello stesso periodo). Nel complesso tuttavia la riduzione dei consumi nel 2010 rispetto al 2006 è abbastanza contenuta e pari a 1,39%.

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Evoluzione storica dei Consumi totali di Energia Elettrica nell’aggregazione del Basso Sulcis

Il grafico sotto mostra l’andamento dei consumi elettrici suddiviso per settore, mentre la tabella seguente riporta i valori dei consumi corrispondenti ai grafici sopra riportati.

Evoluzione storica dei consumi elettrici della Comunità del Basso Sulcis per macro-settore di rilevazione

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incr.% CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA In kWh 2006 2007 2008 2009 2010 2006-10 EDIFICI COMUNALI 3.064.798 2.286.056 1.712.662 1.838.221 1.862.325 -39,23% TERZIARIO 9.893.424 9.348.842 12.357.821 10.455.461 10.735.166 8,51% USI DOMESTICI 24.624.087 24.798.728 24.611.439 25.555.368 24.650.384 0,11% ILLUMINAZIONE PUBBLICA 1.870.547 1.985.858 2.423.625 2.426.441 2.451.344 31,05% INDUSTRIA 13.975.504 14.721.211 13.402.289 13.733.452 13.511.662 -3,32% AGRICOLTURA 5.751.130 5.543.535 5.886.601 6.223.137 5.148.086 -10,49% Comunità del Basso Sulcis 59.179.490 58.684.230 60.394.437 60.232.080 58.358.967 -1,39%

Un’analisi disaggregata del dato per settori permette di osservare un notevole calo dei consumi energetici delle amministrazioni comunali, dovuto principalmente al passaggio della gestione degli impianti di depurazione e di sollevamento ad altro soggetto con conseguente incremento dei consumi del settore terziario, e un cospicuo calo dei consumi nel settore agricolo. Si nota un notevole aumento dei consumi per l’illuminazione pubblica in particolare nei territori di Sant’Anna Arresi e San Giovanni Suergiu (come emerso dai dati raccolti sui territori). Il settore residenziale è caratterizzato da un lieve incremento dei consumi dovuto principalmente ai nuovi edifici costruiti nel periodo 2006-2010. Nella figura successiva è riportata l’evoluzione storica della ripartizione percentuale dei consumi di energia elettrica allo scopo di evidenziare come questa si sia modificata nel tempo.

Nel complesso registriamo quindi uno spostamento dei consumi elettrici dai comparti agricolo e amministrativo a quello terziario e domestico. Consumi di energia degli edifici e impianti comunali Si riporta di seguito la sintesi dell’inventario dei consumi energetici delle amministrazioni comunali dell’aggregazione del Basso Sulcis relativamente al periodo compreso tra il 2006 e il 2011. L’indagine svolta ha tenuto conto oltre che dei consumi elettrici e dei consumi termici per il riscaldamento anche del consumo di carburanti per i veicoli comunali.

CONSUMI DI ENERGIA 2006 2007 2008 2009 2010 2011 incr. %

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AMMINISTRAZIONI In kWh 2006-11 EDIFICI/ IMPIANTI 3.680.241 2.949.604 2.357.720 2.598.031 2.604.999 2.442.399 -33,6% ILLUMINAZIONE PUBBLICA 1.870.547 1.985.858 2.423.625 2.426.441 2.451.344 2.456.124 31,3% PARCO AUTO COMUNALE 675 000 760 000 686 000 558 000 708 000 723 000 7,1% Comunità del Basso Sulcis 6.225.788 5.695.462 5.467.345 5.582.472 5.764.343 5.621.523 -9,7%

Evoluzione storica dei Consumi della Comunità del Basso Sulcis

Dall’analisi dei dati si osserva che nel periodo di tempo compreso tra il 2006 e il 2011 nel complesso il consumo delle amministrazioni dell’aggregazione del Basso Sulcis si è ridotto di circa il 10% anche se tuttavia come già indicato in precedenza tale calo è unicamente da ascriversi al passaggio di gestione di alcuni impianti energivori ad altri soggetti. Si evidenzia un aumento dei consumi per l’illuminazione pubblica (+31,3%) che denota la necessità di un intervento mirato ai fini del risparmio e dell’efficientamento degli impianti. L’analisi dei dati disaggregati evidenzia un aumento del consumo di combustibile per il riscaldamento (+6,6%) e un andamento costante dei consumi di energia elettrica. Si vedano a tal proposito i grafici seguenti in cui si riporta la suddivisione dei consumi energetici complessivi delle amministrazioni tra i due vettori energetici principali (energia elettrica, combustibili fossili).

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Evoluzione storica dei consumi ripartiti per vettore energetico

4.8 Analisi dell’inventario e del monitoraggio delle emissioni Il bilancio delle emissioni riferito all’anno base 2006 permette di definire l’obiettivo di emissioni al 2020 in termini di riduzione della quantità di CO 2 emessa. In particolare, per raggiungere l’obiettivo di riduzione del 20% nel 2020 il bilancio totale delle emissioni dovrà presentare nel 2020 rispetto a quello del 2007 una riduzione pari ad almeno

8.530 tonnellate totali di CO 2. Tra il 2006 e il 2010 i consumi complessivi hanno avuto un andamento sostanzialmente costante. I dati di consumo elettrico permettono di valutare una riduzione dello 0,36%, equivalente ad una riduzione di 435 tonnellate di CO 2. Tra il 2008 e il 2012 stati connessi in rete 351 impianti fotovoltaici per una potenza nominale complessiva di 25,7 MWp che contribuiscono, al netto dell’auto consumo, ad una riduzione nel bilancio annuale delle emissioni per 22.420 tonnellate di CO2. Considerando un andamento dei consumi al 2012 in linea con quelli del 2010, come emerge anche dalla tendenza dei consumi registrata dai dati forniti dalle amministrazioni comunali per il 2011 si può affermare che in termini di riduzione di emissioni l’aggregazione del Basso Sulcis ha già di fatto conseguito una riduzione di emissioni di CO 2 di 22.855 tonnellate pari al 53,6% delle emissioni totali riferite all’anno base, già oltre quindi l’obiettivo minimo di riduzione imposto dall’adesione al Patto dei Sindaci.

COMUNITA’ DEL BASSO SULCIS ton CO 2 % Emissioni totali al 2006 42.649 100% Riduzione delle emissione del 20% rispetto anno base 8.530 20% Riduzione delle emissioni dall’anno base al 2012 22.855 53,6%

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5 VERSO LA STRATEGIA

5.1 Il coinvolgimento e la partecipazione degli attori locali Il processo di redazione del PAES vede, quale elemento imprescindibile per la sua autenticità e sostenibilità nel tempo, la presenza di un ruolo attivo di tutti gli attori locali che, direttamente e indirettamente, sono coinvolti nella definizione delle scelte strategiche che la Comunità andrà a fare. Il coinvolgimento e la partecipazione di tutte le parti interessate (amministratori, uffici tecnici comunali, associazioni di categoria, imprese private, rappresentanti della società civile) ha avuto pertanto un’importanza strategica nella comunicazione istituzionale alla cittadinanza, nella condivisione di obiettivi, strategie ed ambiti di intervento, nella partecipazione attiva degli attori alla definizione delle azioni da realizzare. L’attività sì è articolata in diverse fasi. Inizialmente si è avuto un primo contatto con le Amministrazioni comunali durante il quale si è impostato tutto il lavoro da fare in sinergia tra tutti i territori coinvolti. Parallelamente si è informata tutta la cittadinanza mediante una comunicazione dell’avvio del processo di redazione del PAES. Successivamente il coinvolgimento ha riguardato direttamente tutti i cittadini che sono stati invitati a partecipare a delle assemblee pubbliche organizzate dalla Comunità. L’obiettivo è stato quello di condividere la scelta di aderire al Patto dei sindaci e illustrare il processo di redazione dello strumento del PAES. Successivamente si è organizzato un momento partecipativo più ristretto che ha visto coinvolte la parte politica e tecnica delle Amministrazioni. In questo caso ci si è concentrati sulla raccolta dei dati energetici utili alla redazione dell’IBE e sulla definizione di una prima bozza di strategie. Infine, il processo partecipativo ha riguardato gli stakeholders individuati da ciascuna comunità, chiamati a condividere le strategie e a partecipare attivamente per declinarle in azioni da inserire all’interno del PAES. Per tutto il processo, l’approccio seguito è stato di tipo bottom up , volto all’individuazione delle linee di intervento, partito da una visione che gli attori locali hanno del loro territorio, proseguito nell’ascolto e nella condivisione delle diverse istanze che i singoli portatori di interesse hanno manifestato in occasione della loro partecipazione, fino ad arrivare ad un set di azioni da valutare ed implementare per costruire l’impianto progettuale del Piano. In questa sezione si riportano di seguito le fasi e risultati rispettivamente raggiunti nei diversi momenti del processo. Fase 1. Coinvolgimento della parte politica . Il primo incontro con la Comunità del Basso Sulcis si è svolto il 30 maggio 2012 presso l’aula consiliare del Comune di Sant’Anna Arresi, alla presenza dei sindaci, di alcuni assessori delle amministrazioni coinvolte e dei tutor del progetto Smart City della Regione Sardegna. Gli elementi caratterizzanti questa prima fase sono stati: • la presentazione del gruppo di lavoro Smart City a cui è stato affidato l’affiancamento della Comunità; • l’espressione della volontà politica della scelta di adesione al Patto dei sindaci e esplicitazione della visione di lungo periodo che porta alla redazione del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile con la modalità di PAES d’area con la definizione delle modalità operative;

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• la presentazione del processo di redazione del PAES e del progetto Smart City – Comuni in Classe A della Regione Autonoma della Sardegna, da parte del gruppo Smart City; • la definizione delle strutture di coordinamento e organizzative, risorse umane assegnate al processo (Ruolo del Comune capofila e nomina di un referente del PAES e di un vice per ciascun comune dell’aggregazione; scelta di costituzione di un’associazione temporanea di scopo ATS); • la scelta delle modalità di comunicazione e partecipazione (comunicazione istituzionale, comunicato stampa e assemblee pubbliche); • la definizione delle prime fasi del processo e della modalità di reperimento dati per la redazione dell’IBE. Fase 2. Comunicazione istituzionale e social network . Una parte importante delle attività ha riguardato la comunicazione dell’avvio del processo di redazione del PAES da parte dei comuni dell’aggregazione per informare la collettività del percorso intrapreso. La notizia dell’avvio del processo, accompagnata dal logo del Patto dei sindaci è comparsa sui siti dei Comuni dell’aggregazione. Si riporta a titolo esemplificativo la schermata della home del sito del Comune di Sant’Anna Arresi, capofila dell’aggregazione. All’interno dei siti la notizia è stata accompagnata dal Comunicato Stampa dell’avvio del Processo di redazione del

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PAES da parte dei Comuni, dalla delibera di approvazione da parte dei Consigli Comunali della firma del Patto dei sindaci e da una breve sintesi dello strumento del PAES. Inoltre è stato attivato, a cura di un consigliere comunale del Comune di San Giovanni Suergiu, un profilo facebook dal nome “Progetto Smart City: PAES per San Giovanni Suergiu”, un gruppo per condividere idee per lo sviluppo sostenibile e proposte di azioni utili per la creazione del PAES dei Comuni del Basso Sulcis di cui San Giovanni Suergiu fa parte. Il gruppo ha 135 membri e costantemente vengono pubblicate notizie e proposta di discussioni sul tema delle energie rinnovabili, della mobilità sostenibile e del risparmio energetico. Fase 3. Assemblee pubbliche - Focus Group Parallelamente all’attività di comunicazione istituzionale si è ravvisata la necessità di coinvolgere da subito il territorio nel processo, per informare la cittadinanza sulla scelta della firma del Patto dei sindaci e sull’avvio del processo di redazione del PAES. Al tal fine, nel mese di luglio i comuni dell’aggregazione del Basso Sulcis, in coerenza con le linee guida del PAES, hanno organizzato tre incontri pubblici per informare la cittadinanza dell’avvio del processo di redazione del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES). Le municipalità dell’aggregazione hanno inteso promuovere quest’opportunità per le loro comunità, al fine di raccogliere il contributo dei cittadini all’interno di una discussione aperta e partecipata. Alle assemblee sono stati invitati a partecipare gli amministratori e i tecnici comunali e i cittadini di tutti i comuni facenti parte dell’aggregazione. La comunicazione delle assemblee è avvenuta tramite la pubblicazione della notizia sui siti dei comuni e mediante affissione di locandine. Si riportano di seguito le date e le sedi delle assemblee e i comuni coinvolti: 1. Venerdì 29 giugno 2012, presso il Comune di Sant’Anna Arresi, assemblea rivolta ai cittadini dei Comuni di Sant’Anna Arresi e Masainas; 2. Giovedì 5 luglio 2012 presso il Comune di Santadi, assemblea rivolta ai cittadini dei Comuni di Santadi, Perdaxius, Piscinas e Villaperuccio; 3. Venerdì 6 luglio 2012 presso il Comune di San Giovanni Suergiu, assemblea rivolta ai cittadini dei Comuni di San Giovanni Suergiu e Tratalias.

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GIOVEDÌ 5 LUGLIO ALLE ORE 18:00 Presso l'Aula Consiliare del Comune di Santadi

ASSEMBLEA PUBBLICA

Il Progetto Smart City e il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile

Nell’ambito del Progetto Smart City e attraverso la redazione del PAES (Piano di Azione dell’Energia Sostenibile), il comune di Santadi, insieme ai comuni di Sant'Anna Arresi - Masainas - Villaperuccio - Piscinas - Perdaxius - San Giovanni Suergiu - Tratalias, si è

impegnato con la Comunità Europea a contribuire alla riduzione delle emissioni di CO2 attraverso azioni concrete di risparmio energetico e utilizzo delle energie rinnovabili.

Su questi temi l’Amministrazione comunale intende coinvolgere in maniera attiva l’intero territorio, in modo che possa dare il suo contributo alla costruzione del PAES, esprimere una visione sul processo che si sta realizzando e indicare criticità e potenzialità del proprio territorio sui temi del risparmio energetico e della riduzione delle emissioni.

TUTTA LA CITTADINANZA E’ INVITATA A PARTECIPARE

Programma dell’Assemblea

Presentazione del Progetto Smart City e del PAES

Attuale stato di avanzamento del progetto

Discussione con la cittadinanza (Visioni, Criticità e Potenzialità)

I lavori delle assemblee si sono aperti con una presentazione e un saluto di benvenuto da parte dei sindaci che hanno espresso ai cittadini la visione del futuro energetico del territorio alla base della scelta della firma del Patto dei sindaci. A questo è seguita una presentazione da parte dei tutor Smart City dedicata alla spiegazione del Patto dei sindaci e del processo di redazione del PAES (IBE, PAES, fasi del processo, esempi di intervento etc). Al termine

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di questa fase di carattere informativo si è proceduto a stimolare un dibattito attorno alle principali criticità, punti di forza e opportunità dei territori dal punto di vista energetico attraverso la tecnica del Focus Group 1.

Le attività svolte hanno consentito di promuovere un confronto attivo tra i cittadini, i tecnici comunali e l’amministrazione pubblica e hanno permesso di individuare la visione sul processo, alcune criticità e potenzialità dei territori sui temi energetici. Fase 4. Coinvolgimento della parte tecnica e politica - Focus Group . Dopo l’azione di comunicazione per informare la collettività del percorso intrapreso, e parallelamente ad una attività di acquisizione ed elaborazione dei dati da parte degli uffici tecnici, si è ravvisata la necessità di coinvolgere la componente tecnica e politica delle comunità in un’attività di sintesi dei contributi raccolti durante le assemblee pubbliche per la definizione di strategie e obiettivi del Piano di Azione condivisi da parte di tutta l’aggregazione. Al tal fine, il 27 luglio 2012 si è tenuto, presso l’Aula Consiliare del Comune di Sant’Anna Arresi, un incontro al quale sono stati invitati a partecipare tutti gli amministratori delle comunità dell’aggregazione e i rappresentanti degli uffici tecnici comunali. L’obiettivo della giornata è stato quello di fare una sintesi dei risultati emersi nelle tre assemblee anche, alla luce di una prima elaborazione dei dati pervenuti sui consumi energetici. La presentazione della sintesi dei dati è servita a

1 Il Focus Group è una tecnica di rilevazione, basata sul dibattito tra un gruppo di persone, alla presenza di uno o più facilitatori, intorno a un argomento che si vuole indagare in profondità. È solitamente preferito ad altri strumenti quando la situazione richiede di raccogliere il maggior numero di informazioni (dati qualitativi) in un tempo relativamente contratto. Il Focus Group ha solitamente lo scopo di riunire persone interessate a un argomento, per capire quali sono punti di forza, di debolezza e eventuali proposte in relazione a tematiche specifiche in un dato contesto territoriale. Sulla base delle criticità individuate e dei punti forza e opportunità, i partecipanti sono invitati a proporre idee volte alla soluzione delle criticità. Il focus group è spesso usato per facilitare il raggiungimento di obiettivi o soluzioni comuni. La sessione di lavoro è guidata da un facilitatore, coadiuvato da un assistente e uno o più verbalizzatori con il compito di raccogliere tutti gli scambi e i contributi che intervengono ad animare lo svolgimento del dibattito. 97

Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile Comuni del Basso Sulcis – Sardegna CO .0 2

evidenziare l’andamento generale dei consumi energetici dell’aggregazione come base per la formulazione di strategie energetiche per il territorio. Per stimolare il dibattito, la sintesi dei temi emersi è stata inoltre integrata con alcuni esempi di ambiti di intervento del PAES contenuti nelle Linee guida “Come sviluppare un Piano di Azione per l’Energia Sostenibile”. Pertanto, sulla base di tali informazioni, la finalità è stata quella di stimolare un dibattito attorno alle principali opportunità delle comunità dell’aggregazione riguardanti i temi energetici e le possibilità di riduzione delle emissioni di CO 2 nei territori interessati. L’incontro si è concluso con la formulazione di alcune strategie nell’ambito dei principali temi emersi e con la presa in considerazione dei passi successivi del processo. Fase 5. Coinvolgimento e partecipazione stakeholders Dopo l’individuazione di strategie e di ambiti di intervento da parte della componente politica e tecnica si è ravvisata la necessità di un coinvolgimento più ampio del territorio nel processo di definizione di obiettivi e azioni del Piano di Azione. Con queste finalità il 16 novembre si è svolto presso il Centro di Aggregazione del Comune di Sant’Anna Arresi un laboratorio di progettazione che ha visto coinvolte circa 32 persone, individuate dalle comunità quali portatori di interesse del territorio sui temi energetici.

Politici, tecnici, imprenditori, rappresentanti della società civile hanno ragionato insieme sulle strategie e le proposte di intervento individuate dalla componente politica condividendole e declinandole in possibili azioni progettuali. L’incontro è stato aperto da un saluto da parte del comune capofila che ha esplicitato la visione del processo intrapreso. È seguita una presentazione da parte dell’assistenza tecnica Smart City volta a informare i partecipanti sul processo di redazione del PAES e sul percorso compiuto, con una serie di informazioni sull’analisi del contesto socio economico ed energetico del territorio. A tale fase informativa è seguita una fase di confronto

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organizzata in un gruppo di lavoro per la discussione delle proposte di intervento e delle azioni progettuali secondo la metodologia del metaplan 2.

Il gruppo di lavoro ha discusso prevalentemente su temi, strategie e possibili azioni riferiti ad ambiti di intervento quali la produzione di energia da fonti rinnovabili, mobilità sostenibile, risparmio ed efficienza energetica sia del settore pubblico che di quello privato, e sono state discusse alcune azioni di tipo trasversale sull’informazione e la sensibilizzazione. Il laboratorio è stato, inoltre, un’occasione per la raccolta di progettualità provenienti da alcune aziende del settore relativamente ai temi prioritari indicati dall’aggregazione.

2 Metodologia per la facilitazione di gruppi di lavoro, per la gestione efficace dei processi di comunicazione, basata sulla raccolta di opinioni dei partecipanti e la loro successiva organizzazione in blocchi logici, fino alla formulazione di piani di azione in cui sono evidenziate problematiche rilevate e possibili soluzioni. È costituita da un insieme di strumenti di comunicazione, tecniche di visualizzazione e di discussione. Prevede un approccio alla soluzione dei problemi basato sulla cooperazione. Caratteristica del metodo è l’avvicendamento tra sessioni plenarie, gruppi di lavoro e lavoro individuale.

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Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile Comuni del Basso Sulcis – Sardegna CO .0 2

Il laboratorio con gli stakeholder locali ha consentito di individuare un primo set di interventi e azioni condivise dal territorio, che potenzialmente possono essere inserite all’interno del PAES. Le successive attività di elaborazione delle schede progetto da parte della Comunità e la relativa valutazione tecnica ed economico-finanziaria delle stesse ha poi consentito di costruire l’architettura progettuale del PAES dell’Aggregazione dei Comuni del Basso Sulcis.

5.2 Analisi SWOT “L’analisi SWOT ( Strengths, Weaknesses, Opportunities and Threats , punti di forza, punti deboli, opportunità e minacce) è un utile strumento di pianificazione strategica e può essere utilizzato per il processo del PAES. Partendo dai risultati dell’indagine di base, l’analisi SWOT consente di determinare i punti di forza e i punti deboli dell’autorità locale nel campo della gestione energetica e del clima, nonché le opportunità e le minacce che potrebbero avere un’influenza sul PAES. Questa analisi può aiutare a definire le priorità nella fase di studio e selezione delle azioni e delle misure da intraprendere per il PAES.” (Covenant of MayorsGuideline – pag.21) Pertanto, a valle dell’analisi riferita all’inquadramento territoriale ed all’Inventario delle emissioni, ed a conclusione del processo di coinvolgimento e partecipazione degli attori locali, attraverso lo strumento della SWOT si sintetizzano gli elementi fin qui raccolti, funzionali alla definizione della visione e delle strategie, all’individuazione dei principali ambiti di intervento ed alla costruzione delle azioni del PAES. Nella tabella che segue sono pertanto illustrati: • punti di forza e di debolezza che riguardano direttamente la Comunità del Basso Sulcis (analisi interna); • opportunità e minacce che caratterizzano la relazione tra la Comunità del Basso Sulcis e il suo territorio di riferimento (analisi esterna).

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PUNTI DI FORZA PUNTI DEBOLEZZA

• Il clima del territorio offre condizioni • Progressivo spopolamento ed invecchiamento particolarmente favorevoli per il contenimento della popolazione dei consumi, soprattutto per quanto riguarda il • Aree percorse da incendi o esposte al rischio di riscaldamento degli edifici incendio • I valori di ventosità e radiazione solare sono • Terreni agrari abbandonati molto favorevoli all’installazione di impianti di • Eccessivo frazionamento degli insediamenti produzione di energia solare e eolica abitativi con la presenza numerosa di case • Vocazione turistica e prodotti agroalimentari di isolate e/o piccolissimi insediamenti qualità • Le amministrazioni dei comuni • Buona conservazione dell’ambiente naturale dell’aggregazione, soprattutto dei più piccoli, con la presenza di aree protette (S.I.C.) dispongono di risorse, umane e finanziarie, • Elevata estensione di superficie boschiva utile limitate da dedicare all’esecuzione del piano. per lo sfruttamento della biomassa forestale • Trasporto pubblico non sufficiente • Dal 2006 al 2012 le emissioni di CO 2 si sono • Scarsa consapevolezza dei cittadini sulle ridotte del 45% opportunità legate al risparmio energetico • Concentrazione della produzione di energia da (settore residenziale) fonti rinnovabili sul fotovoltaico • Ruralità come elemento di sviluppo per il turismo sostenibile • Morfologia del territorio adatta per la realizzazione di piste ciclabili e attività sportive legate al ciclismo

OPPORTUNITÀ MINACCE

• Normativa statale e regionale in tema di • Riduzione degli investimenti per la incentivi (riqualificazione, conto energia, conto riqualificazione di edifici per i residenti termico, ecc.) • Forte crisi economica, sociale ed occupazionale • Piano Sulcis per effettuare nuovi investimenti nell’intero territorio provinciale sul territorio • Inquinamento dell’Area di Portovesme • Presenza dello Sportello Energia per gli Acquisti Pubblici Verdi nella Provincia di Carbonia-Iglesias

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6 IL PIANO D’AZIONE PER L’ENERGIA SOSTENIBILE (PAES)

6.1 Visione e strategia per il 2020 La visione del Basso Sulcis nel 2020, è quella di una comunità consapevole dei rischi del riscaldamento globale, e convinta che qualsiasi sviluppo economico, sociale e ambientale, debba passare attraverso la riduzione delle emissioni di CO 2, in un’ottica sostenibile e sistemica. Questo piano d’azione è stato sviluppato in un momento molto delicato dell’economia locale. Alla situazione di difficoltà di sviluppo, ormai endemica, del territorio, si sovrappongono la crisi economica italiana e l’ormai nota a tutti crisi del vicino polo industriale di Portovesme. Nonostante questo scenario tutt’altro che allettante, la comunità del Basso Sulcis, convinta che attraverso lo sviluppo e la salvaguardia ambientale si possa sviluppare un’economia alternativa ( soft economy ), si impegna a ridurre le emissioni inquinanti consapevole che: • la sostenibilità delle attività umane non può essere un’opzione, nemmeno in un periodo di crisi come questo;

• la riduzione delle emissioni di CO 2 si ottiene con tante piccole “azioni” da parte di tutti e quindi anche il nostro piccolo territorio, può e deve contribuire; • l’insieme delle azioni previste nel PAES, potranno mettere le basi per un nuovo sviluppo del nostro territorio, fungendo da fulcro per una nuova economia, più sostenibile per l’ambiente e, possibilmente, più redditizia per chi ci abita; • la creazione di un sistema di mobilità alternativa e sostenibile sarà capace di sviluppare un’economia turistica di nicchia in grado di attrarre il turismo attivo in modo da destagionalizzare i flussi turistici. Immaginiamo un Basso Sulcis dove la salvaguardia dell’ambiente, la corretta gestione del territorio e l’uso intelligente dell’energia, provocheranno, oltre che la riduzione delle emissioni, anche la creazione di un’immagine distintiva del territorio. Un’immagine spendibile direttamente dai principali attori economici, dai produttori agricoli fino al sistema turistico locale, come elemento unico e peculiare del Basso Sulcis per lo sviluppo dal basso di un’economia ecosostenibile. Nei territori della comunità sono presenti siti naturalistici importanti, che comprendono sistemi dunali, stagni costieri, macchie termofile e foreste di sclerofille sempreverdi. L’importanza naturalistica del territorio è testimoniata dalla presenza di quattro aree S.I.C. Le aree S.I.C. di Portopino e di Portobotte comprendono quasi tutta la fascia costiera della comunità, mentre il S.I.C., la “foresta di Monte Arcosu” interessa il comune di Santadi e quello di Santa Caterina interessa il territorio di San Giovanni Suergiu. Queste aree inglobano biotopi di inestimabile valore ambientale: • Il promontorio di Portopino con una delle ultime pinete naturali di Pino D’Aleppo • Il complesso di stagni costieri, vero paradiso per una ricca avifauna lacustre di importanza internazionale • La dune di Is Solinas e Portobotte consolidate da una rara consociazione tra ginepro coccolone e quercia spinosa

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• La grande foresta sempreverde del Sulcis, una delle più vaste e ben conservate leccete del mediterraneo La presenza di queste aree, anche considerando il fatto che il territorio nel suo complesso non risulta compromesso dalla pressione antropica, rende obbligatorio intraprendere un percorso di difesa e valorizzazione delle risorse ambientali. Da questo quadro generale emerge la vocazione di questo territorio per uno sviluppo, basato su un’agricoltura sostenibile e le sue filiere indotte, e dal turismo che può fare da traino al piccolo artigianato e al commercio. In questo contesto di sviluppo, il settore delle produzioni primarie, inserite in un sistema di marchio e filiera corta, in concomitanza con lo sviluppo di un turismo sostenibile, saranno capaci di divenire l’asse portante di una nuova economia locale. La salvaguardia e la valorizzazione del nostro territorio è il principio cardine della stesura e dello sviluppo del PAES come comunità pioniera del Basso Sulcis. Con la partecipazione al progetto “Smart City comuni in classe A” e la conseguente adesione al “Patto dei Sindaci”, si intende cogliere l’opportunità di sfruttare la vocazione del territorio per stimolare i principali attori economici ad investire nel risparmio energetico ed ottenere, insieme alla riduzione di emissioni di CO 2, una maggiore competitività dei nostri prodotti.

6.2 Gli obiettivi della Comunità per il 2020 Gli obiettivi generali che si pone il piano dei Comuni del Basso Sulcis sono quelli di:

• contribuire alla lotta al cambiamento climatico, attraverso la riduzione delle emissioni di CO 2; • rendere consapevole la cittadinanza dell’importanza e dell’improcrastinabilità della riduzione delle emissioni; • migliorare la qualità della vita del territorio; • aumentare l’efficienza energetica; • creare vantaggi economici e occupazionali; • creare risorse finanziarie con il risparmio energetico e gli incentivi per la produzione locale di energia; • facilitare l’accesso ad altri fondi europei, nazionali e regionali; • creare un unico territorio con un marchio identitario a vocazione turistico ambientale. Il Piano, in totale, prevede 49 azioni che consentiranno di raggiungere al 2020 una riduzione delle emissioni per l’intera aggregazione pari al 90 % rispetto alle emissioni dell’anno di riferimento 2006. Il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile, non è solo la fine di un processo elaborativo e decisionale reso vincolante dal Patto dei Sindaci, ma rappresenta il punto di partenza per poter giungere agli obiettivi che la comunità si è imposta; è lo strumento essenziale che permette, insieme all’inventario delle emissioni, di facilitare il percorso che porterà alla riduzione prevista entro il 2020. Uno strumento che non sarà rigido, perché l’attuale evoluzione tecnologica, proprio nel campo della produzione e dell’utilizzo dell’energia, ci propone continuamente delle novità, che potrebbero rivelarsi immediatamente applicabili nel Piano. Nel contempo, le continue novità legislative che regolano gli incentivi per la produzione energetica e per l’efficientamento , potrebbero rendere più efficaci alcune azioni rispetto ad altre.

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È chiaro che per raggiungere più agevolmente gli obiettivi, occorre dare priorità alle azioni che avranno i più brevi tempi di ritorno dell’investimento, e che possono creare risparmi e redditività da reinvestire poi nelle azioni che hanno un costo elevato e lunghi tempi di rientro. Per rendere dinamica e nel contempo efficace l’attuazione del PAES, questa sarà continuamente monitorata dal comitato tecnico-scientifico per l’attuazione. In particolare l’aggregazione del Basso Sulcis si propone, con le azioni a breve termine (da attuare nei primi tre anni), di:

• ridurre i consumi energetici;

• individuare eventuali criticità;

• stimolare i privati a partecipare al processo di riduzione delle emissioni;

• ricercare capitali di investimento privati, necessari per la realizzazione delle opere. Gli obiettivi di medio lungo periodo coincideranno con gli obiettivi finali di riduzione, e quindi la comunità si prefigge, tramite l’attuazione delle altre azioni del PAES, di raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica e riduzione delle emissioni di CO 2 del 90% al 2020; di migliorare la qualità della vita della comunità e la consapevolezza dei cittadini sulle tematiche ambientali, con particolare riferimento al problema del cambiamento climatico legato alle emissioni di gas serra.

6.3 Gli ambiti di intervento PRODUZIONE ENERGIA Nel territorio della comunità del Basso Sulcis, si è assistito, a partire dal 2008, grazie agli incentivi statali (conto energia) e a quelli della R.A.S. una consistente diffusione degli impianti fotovoltaici. Partendo da una situazione in cui la potenza installata al 2007 era pressoché nulla si è arrivati ai 25.739 kW di ottobre 2012. Questa importante produzione, unita ad una leggera diminuzione dei consumi energetici rispetto al 2006 (anno base di riferimento per l’inventario delle emissioni) ha già consentito alla comunità di raggiungere il 45% di riduzione delle emissioni di

CO 2, superando di gran lunga l’obiettivo minimo del 20% di riduzione indicato dal Patto dei Sindaci. Questa produzione da fotovoltaico non potrà avere nei prossimi anni lo stesso sviluppo esponenziale del periodo 2008- 2011, in quanto il nuovo “conto energia” incentiva soprattutto gli impianti destinati all’autoconsumo, e prevede comunque una graduale diminuzione delle tariffe incentivanti. In considerazione di questo e tenendo conto delle potenzialità del territorio, il PAES orienterà le sue azioni ad una diversificazione delle fonti rinnovabili affiancando al fotovoltaico:

• Il mini o il micro eolico, sfruttando gli alti valori di ventosità, e avendo cura di difendere il paesaggio dai grandi aerogeneratori

• La produzione da biomasse

• La produzione da biogas della frazione organica dei rifiuti urbani

• Il solare termico MOBILITA’

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Le caratteristiche del territorio e la distribuzione molto frazionata degli insediamenti urbani, favorisce l’utilizzo dei veicoli privati, limitando l’utilizzo dei mezzi pubblici. Per limitare le emissioni si dovrà puntare ad un sistema di mobilità nuovo, dove coesistono e si integrano:

• un sistema di piste ciclabili;

• un sistema di punti di ricarica per veicoli elettrici, alimentati da FER;

• un sistema di car e bike sharing a livello sovracomunale. Si punterà ad un sistema di mobilità a basso impatto ambientale e, nella consapevolezza che il cittadino difficilmente abbandonerà l’uso dell’automobile, si dovranno creare i presupposti per cambiare il parco veicolare del pubblico e del privato con mezzi a basso impatto ambientale. Il continuo miglioramento tecnologico dei mezzi a basse emissioni, induce a pensare che la strada da percorrere sarà quella della mobilità elettrica. Inoltre, la creazione di piste ciclabili farà rientrare l’intero territorio nel panorama turistico della vacanza attiva. La creazione di una rete di bike sharing intercomunale darà l’opportunità al viaggiatore di potersi spostare ed ammirare le bellezze pesaggistico/culturali nei differenti territori con l’utilizzo delle due ruote (fenomeno turistico in costante aumento). In tal modo, oltre che a far diminuire la concentrazione di autovetture (causa di consistenti emissioni di

CO 2) nel periodo estivo, si creerà un circolo virtuoso economico nei periodi di bassa stagione, realizzando un’identità nuova ed unica per l’area del Basso Sulcis. RIFIUTI Anche nella gestione dei rifiuti si registrano elevati margini di riduzione delle emissioni. Nel territorio, per le sue caratteristiche di eccessivo frazionamento degli insediamenti abitativi, vi è un elevato costo, in termini monetari e di emissioni, per la raccolta e il trasporto dei rifiuti. La principale strategia, deve essere quindi quella della riduzione dei rifiuti e della creazione di un sistema di gestione interamente localizzato nel territorio. Naturalmente per ridurre la quantità dei rifiuti, è fondamentale agire sui cittadini, con azioni di informazione e sensibilizzazione, come già si è fatto in questi anni, e anche con forme di incentivi economici, come prevedere una riduzione della tariffa a chi pratica il compostaggio domestico. L’utilizzo dell’umido, che non viene messo nelle compostiere, per produrre biogas, è un’altra possibile strada da seguire, con tanti vantaggi: riduzione trasporto rifiuti; produzione energetica da FER; produzione di compost di alta qualità. È evidente però che per agire efficacemente sulla riduzione dei rifiuti e aumentare il riuso e il riciclo, non saranno sufficienti le azioni dei singoli Comuni, ma occorre una politica nazionale più aggressiva, che spinga l’industria utilizzatrice di imballaggi e la grande distribuzione a ridurre l’utilizzo di imballaggi e soprattutto a non utilizzare materiali non riciclabili. RISPARMIO ED EFFICIENTAMENTO Per quanto riguarda il risparmio energetico sarà opportuno, alla luce dei dati dell’inventario delle emissioni, puntare molto sul risparmio ed efficientamento energetico in tutti i settori di consumo. Un’attenzione particolare si dovrà avere per far conoscere i metodi più economici per la produzione di acqua calda sanitaria, in particolare con l’utilizzo del solare termico. Il raffrescamento degli ambienti rappresenta uno dei fattori di consumo di energia elettrica più importanti. La pubblica amministrazione prevedrà delle azioni dirette ad abbassare il livello di consumo energetico, sostituendo le pompe di calore obsolete con quelle ad alta efficienza, o valutando l’utilizzo di

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impianti geotermici. Naturalmente si dovrà tenere in considerazione lo sviluppo di nuove tecnologie (solar cooling), e le evoluzioni normative (conto energia termico), per cambiare in itinere, il contenuto delle singole azioni del PAES e renderle più efficaci ed economicamente valide. Un’altra voce importante su cui sarà fondamentale agire sarà l’illuminazione pubblica. Infatti, nonostante molti comuni abbiano già fatto degli interventi di efficientamento di tali impianti, questi stanno continuamente aumentando di numero, col risultato che la tendenza è un incremento costante dei consumi dovuti all’illuminazione pubblica. La sostituzione dei vecchi corpi illuminanti con apparecchi a led appare attualmente la soluzione più efficace.

COMUNICAZIONE E COINVOLGIMENTO

Dall’analisi dei dati sulle emissioni, si nota che la maggior parte delle emissioni di CO 2 è provocata dagli usi elettrici di cittadini e imprese e dalla produzione di acqua calda sanitaria. Saranno quindi determinanti tutte le azioni di informazione e sensibilizzazione utili a far conoscere le opportunità esistenti nel campo del risparmio energetico e delle energie alternative. Come saranno strategiche quelle azioni dirette ad adeguare i regolamenti comunali per facilitare e incentivare la produzione locale di energia da fonti rinnovabili, il risparmio e l’efficientamento energetico. Una campagna informativa continua potrà essere destinata agli alunni della scuola primaria, anche con l’istituzione di una “giornata dell’energia”, con l’obiettivo di informare gli alunni sul patto dei sindaci, e soprattutto di formare il cittadino del “ dopo 2020 “. L’aspetto comunicativo sarà più efficace con la costituzione di un sito web dedicato al PAES, dove saranno disponibili tutte le informazioni sulle possibilità di riduzione delle emissioni da parte di ogni singolo cittadino. Per ottenere la consapevolezza da parte dei cittadini che il riscaldamento globale è il risultato diretto delle attività umane attraverso le emissioni di gas climalteranti, e guidarli quindi verso uno stile di vita più attento riguardo alle questioni energetiche, e all’uso dei combustibili fossili, occorre mettere in atto azioni di sensibilizzazione, continue nel tempo, che sappiano coinvolgere tutti i portatori d’interesse, in quest’ottica le prime azioni del PAES attuate, dalle amministrazioni locali, diventeranno anche esempi e guide per i cittadini.

6.4 Le Azioni Le azioni previste dall’aggregazione sono di seguito riportate e classificate sulla base della tipologia di azione; di tipo pianificatorio (PIAN); di efficientamento (Eff.); di produzione di energia da fonti energetiche rinnovabili (FER); di mobilità (MOB) e di comunicazione, informazione e disseminazione (COM), Rifiuti Solidi Urbani (RSU).

N° Codice Titolo prog 1 COD: PIAN 1.1 Urbanizzazione PIP II° Intervento (Sant’Anna Arresi)

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2 COD: PIAN 1.2 Definizione di un allegato energetico ai regolamenti edilizi (aggregazione) 3 COD: PIAN 1.3 Progettazione e implementazione Piano d'azione per gli acquisti verdi a livello sovra comunale (aggregazione) 4 COD: PIAN 1.4 Semplificazioni regolamentare (Masainas)

5 COD: Eff.En 2.1 Illuminazione pubblica led (aggregazione) 6 COD: Eff.En 2.2 Efficientamento parte impianto illuminazione pubblica e parte impianto di Porto Pino con uso tecnologia LED (Sant’Anna Arresi) 7 COD: Eff.En 2.3 Completamento struttura per infanzia di Via Is Domus (Sant’Anna Arresi) 8 COD: Eff.En 2.4 Miglioramento efficienza energetica edificio Scuola primaria Via Mazzini (Santadi) 9 COD: Eff.En 2.5 Interventi finalizzati alla ristrutturazione, adeguamento e contenimento energetico del Municipio e del Centro di Aggregazione Sociale (Piscinas) 10 COD: Eff.En 2.6 Intervento finalizzato al risparmio e all’efficienza energetica del Municipio, degli Alloggi destinati a canone sociale e di altri edifici comunali (Perdaxius) 11 COD: Eff.En 2.7 Riqualificazione energetica edificio comunale e realizzazione di impianti solari termici negli edifici comunali (Masainas) 12 COD: Eff.En 2.8 Efficientamento casa comunale (Villaperuccio) 13 COD: Eff.En 2.9 Adeguamento, ampliamento e manutenzione Impianti di illuminazione Pubblica e riqualificazione di una parte della rete di pubblica illuminazione con tecnologia a LED (Giba) 14 COD: Eff.En 2.10 Sostituzione di n. 900 lampade a vapori di mercurio con lampade a tecnologia LED (San Giovanni Suergiu) 15 COD: Eff.En 2.11 Intervento di risparmio energetico ed efficienza energetica del centro di aggregazione sociale e intervento di risparmio energetico ed efficienza energetica nella palestra comunale polifunzionale (San Giovanni Suergiu) 16 COD: Eff.En 2.12 Interventi finalizzati all’adeguamento dell’impianto di illuminazione pubblica in termini di contenimento energetico (Piscinas) 17 COD: Eff.En 2.13 Efficientamento energetico Casa Comunale e Riqualificazione energetica scuola prima infanzia Via E. Lussu (Giba)

18 COD: FER 3.1 Produzione di energia da Microeolico su edifici anche privati (aggregazione) 19 COD: FER 3.2 Produzione di energia da biomasse di origine agricola e scarti forestali (N° 3 impianti) (aggregazione) 20 COD: FER 3.3 Project Financing realizzazione impianti fotovoltaici negli edifici e aree comunali (Sant’Anna Arresi) 21 COD: FER 3.4 Realizzazione di presso il territorio di Sant’Anna Arresi dei seguenti edifici a basso impatto ambientale: • una palestra polifunzionale; • centro servizi - Via E. Lussu; • centro per anziani; 107

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• caserma carabinieri. 22 COD: FER 3.5 Realizzazione di vari impianti fotovoltaici sulle coperture di alcuni edifici dell’amministrazione comunale (Santadi) 23 COD: FER 3.6 Realizzazione di impianti fotovoltaici sugli edifici scolastici (Perdaxius) 24 COD: FER 3.7 Realizzazione impianti fotovoltaici presso il campo sportivo, centro sociale, autoparco (Masainas) 25 COD: FER 3.8 Realizzazione impianti fotovoltaici presso vari edifici dell’amministrazione comunale (Tratalias) 26 COD: FER 3.9 Realizzazione impianto fotovoltaico su struttura ricettiva area Montessu (Villaperuccio) 27 COD: FER 3.10 Realizzazione di impianti fotovoltaici presso: il Centro Aggregazione Sociale, l’EX Ambulatorio e l’Ex Asilo PDZ (San Giovanni Suergiu) 28 COD: FER 3.11 Realizzazione impianti fotovoltaici presso la Scuola Materna e il Centro Sociale ( Sant’Anna Arresi) 29 COD: FER 3.12 Realizzazione di un impianto di digestione anaerobica per la trasformazione dei rifiuti in biogas e produzione energia elettrica (Santadi)

30 COD: MOB 4.1 Mobilità alternativa (aggregazione) 31 COD: MOB 4.2 Piste ciclabili (aggregazione) 32 COD: MOB 4.3 Realizzazione pista ciclabile (Sant’Anna Arresi) 33 COD: MOB 4.4 Bike sharing e rinnovabili (Santadi) 34 COD: MOB 4.5 Interventi finalizzati alla sistemazione e al recupero dell’ex tracciato ferroviario (strada ex FMS) (Piscinas) 35 COD: MOB 4.6 Realizzazione pista ciclabile Masainas - Is solinas (Masainas) 36 COD: MOB 4.7 Bike sharing fotovoltaico (Masainas) 37 COD: MOB 4.8 Bike Sharing (Tratalias) 38 COD: MOB 4.9 Realizzazione camper service ecologico (San Giovanni Suergiu) 39 COD: MOB 4.10 Area sosta camper (Masainas) 40 COD: MOB 4.11 Sviluppo mobilità ciclabile e pedonale (Giba) 41 COD: MOB 4.12 Azioni di promozione a favore della mobilità sostenibile (Giba)

42 COD: COM 5.1 Realizzazione sito web su energie alternative - aggregazione 43 COD: COM 5.2 Corsi di educazione ambientale per scuole (Giba) 44 COD: COM 5.3 Promozione ai fini della realizzazione di impianto idroelettrico (Masainas) 45 COD: COM 5.4 Masainese sostenibile (Masainas)

46 COD: RSU 6.1 Smaltimento rifiuti organici mediante produzione di compost di alta qualità (aggregazione)

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47 COD: RSU 6.2 Riduzione rifiuti organici mediante compostaggio domestico (aggregazione)

48 COD: RSU 6.3 Acqua “CO 2.zero” (Masainas) 49 COD: RSU 6.4 Realizzazione fontana acqua pubblica (San Giovanni Suergiu)

6.4.1 Pianificazione

Le azioni riconducibili al settore della Pianificazione sono azioni che riguardano la riorganizzazione del territorio e le attività in esso sviluppate coerenti con le tematiche del PAES e interessano i territori di tutta l’Aggregazione. Gli obiettivi strategici di questo gruppo di azioni si riferiscono sia alla razionalizzazione dei consumi interna agli Enti, sia alla realizzazione di un’edilizia pubblico-privata di qualità e autosuffiente dal punto di vista energetico.

Le azioni sono tutte immateriali e solo indirettamente potranno contribuire alla riduzione delle emissioni della CO 2.

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Nome dell’Azione Urbanizzazione PIP II° Intervento Codice COD: PIAN 1.1 Ambito geografico dell’Azione Comunale ִ Aggregazione Ufficio Responsabile dell’attuazione Lavori Pubblici Premessa dell’azione Completamento opere di Urbanizzaione e infrastrutturazione della zona industriale. Gli impianti da realizzarsi nel PIP possono essere implementati e realizzati con alcune nuove tecnologie a LED, tali apparecchi garantiscono maggiore efficienza luminosa con minor potenza impegnata. Inoltre, essendo dotati di ballast elettronico integrato, consentono nelle ore notturne la regolazione del flusso luminoso – e dunque un’ulteriore riduzione dei consumi – secondo quanto previsto dalla normativa vigente. Descrizione schematica dell’Azione Completamento Area zona Industriale mediante realizzazione e completamento delle infrastrutture (strade, illuminazione etc.) con previsione di Illuminazione Pubblica a LED, tali apparecchi garantiscono maggiore efficienza luminosa con minor potenza impegnata. Inoltre, essendo dotati di ballast elettronico integrato, consentono nelle ore notturne la regolazione del flusso luminoso – e dunque un’ulteriore riduzione dei consumi – secondo quanto previsto dalla normativa vigente. La vita utile dell’apparecchio è di 100.000 ore, corrispondente ad oltre 20 anni di funzionamento. 25 apparecchi Archilede da 54 W. Il costo è complessivo con le infrastrutture iva etc. ed è già finanziato. Obiettivi dell’Azione Efficientamento energetico e riduzione inquinamento luminoso. Completamento Area zona Industriale con previsione di Illuminazione Pubblica a LED. Attori coinvolti o coinvolgibili Comune – ENEL Sole Tipologia di azione - termine Breve <1 anno ִ Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni Tempi di avvio dell’azione 6 mesi Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento 6 mesi Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno € 315.000,00 Strategie finanziarie / modalità di finanziamento Contributo RAS – Fondi di bilancio Stima del risparmio energetico 40% rispetto a quello tradizionale

Stima riduzione delle emissioni di CO 2 Non definibile Indicatori di monitoraggio Non definibile

Definizione di un “Allegato Energetico al Regolamento Edilizio Comunale” Nome dell’Azione - Aggregazione Codice COD: PIAN 1.2 Ambito geografico dell’Azione Comunale X Aggregazione Ufficio Responsabile dell’attuazione Ufficio tecnico Premessa dell’azione 110

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I Regolamenti Edilizi Comunali dell’aggregazione non risultano aggiornati rispetto ai più recenti adempimenti normativi nel settore del risparmio e dell’efficientemento energetico. In particolare non sono aggiornati rispetto agli obblighi di legge relativi alla realizzazione di nuovi edifici e ristrutturazioni rilevanti (D.Lgs 192/2005 – D.Lgs 311/2006) nonché le norme sulla promozione dell’uso dell’energie da fonti rinnovabili (D.Lgs 28/2011). Durante le attività di coinvolgimento delle Amministrazioni e dei tecnici comunali si è rilevata la necessità di avviare politiche maggiormente rivolte alla sostenibilità ambientale nel settore edilizio a causa della bassa qualità edilizia riscontrata nelle pratiche edilizie in questi territori. Descrizione schematica dell’Azione Nello specifico l’azione prevede la redazione di un “Allegato Energetico” da annettere ai Regolamenti Edilizi comunali al fine di poter avviare un’attività edilizia più attenta agli aspetti energetici sia per le nuove costruzione sia per le ristrutturazioni più o meno rilevanti. Quest’azione si rende indispensabile in quanto la qualità costruttiva con cui vengono realizzati gli edifici in questo territorio risulta spesso di qualità mediocre e tale da non poter garantire giusti parametri sia per la salubrità interna degli edifici sia per il loro isolamento. L’Allegato Energetico dovrà contenere oltre ai più recenti riferimenti normativi nel settore dell’efficientamento energetico anche premialità che possano incentivare interventi di ristrutturazione edilizia da realizzare nel rispetto dell’Allegato energetico nonché la costruzione di edifici ad elevata classe energetica. Le modifiche ai Regolamenti Edilizi Comunali consentiranno la realizzazione di interventi di edilizia pubblica e privata secondo criteri di salvaguardia e di sostenibilità ambientale, di contenimento dei consumi energetici e di avvio all’uso di fonti energetiche rinnovabili. Obiettivi dell’Azione • Contenimento dei consumi energetici; • Costruzione di edifici di classe A all’interno dei territori comunali; • Aumento delle ristrutturazioni edilizie orientate all’efficientemento energetico; • Uso di energie rinnovabili all’interno degli edifici per il soddisfacimento dei consumi energetici; • Uso di collettori solari per la produzione di acqua calda sanitaria; • Miglioramento della qualità ambientale e insediativa; • Miglioramento della qualità della vita e del confort abitativo all’interno di ogni edificio; Il progetto di pone l’obiettivo di avviare sul territorio la realizzazione di interventi di manutenzioni e ristrutturazioni da parte dei proprietari di immobili privati. Si ipotizza inoltre che possano essere realizzati sempre dai privati, in seguito alla presenza delle incentivazioni contenute nell’allegato per l’efficienza energetica, di interventi “leggeri”, di edilizia sostenibile, che potranno ingenerare un consistente risparmio energetico in quanto dovrebbero interessare un numero elevato di edifici. Uffici tecnici comunali Attori coinvolti o coinvolgibili Parte politica Privati

Tipologia di azione - termine Breve <1 anno X Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni Tempi di avvio dell’azione Entro un ‘anno Tempi stimati per la realizzazione Due anni dell’intervento Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno € 15.000 (5 – 10 anni) Strategie finanziarie / modalità di Risorse private dei singoli investitori, finanziamenti Regionali finanziamento Stima del risparmio energetico Non definibile

Stima riduzione delle emissioni di CO 2 Non definibile 111

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• Numero di edifici di classe A realizzati sul territorio comunale dopo l’approvazione della norma

• Riduzione Co 2 annua Indicatori di monitoraggio • Numero di pratiche edilizie presentate che rispettino l’allegato energetico • Numero di istanze presentate allo Sportello Energia coerenti con le tematiche del PAES

Progettazione e implementazione Piano d’Azione per gli Nome dell’Azione acquisti verdi a livello sovra comunale Aggregazione Codice COD: PIAN 1.3 Ambito geografico dell’Azione Comunale Aggregazione X Ufficio Responsabile dell’attuazione I comuni dell’aggregazione - Ufficio tecnico Premessa dell’azione Gli acquisti pubblici ecologici o Green Public Procurement (GPP) costituiscono uno degli strumenti principali che gli Enti Locali e la Pubblica Amministrazione (PA) hanno a disposizione per mettere in atto strategie di sviluppo sostenibile mirate a ridurre gli impatti ambientali dei processi di consumo e di produzione di beni e servizi. Acquistare verde significa scegliere un prodotto o servizio anche sulla base degli impatti ambientali che questo può avere nel corso del suo ciclo di vita (LCA), tenendo conto non più esclusivamente del fattore economico ma bensì dei reali impatti che esso ha sull’ambiente durante tutta la sua vita. Descrizione schematica dell’Azione L’azione prevede la redazione congiunta, per i comuni costituenti l’aggregazione, di un “Piano d’azione per gli acquisti verdi” che dovrà contenere le nuove modalità di acquisto di beni e servizi a livello sovracomunale nel rispetto dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) definiti dal Ministero dell’Ambiente. Nel dettaglio: dovrà essere costituito un gruppo di lavoro intercomunale, composto da tecnici comunali, che definirà i campi prioritari di intervento del piano d’azione (categorie merceologiche) e gli obiettivi da raggiungere nel breve e medio termine per la razionalizzazione dei consumi interni all’ente e l’avvio di una politica di acquisti verde. All’interno dei bandi di acquisto saranno inseriti criteri ambientali minimi o comunque criteri ecologici tali da diminuire l’impatto ambientale dell’acquisto del bene o servizio così come ben definito dal piano nazionale (PAN) e dal piano regionale (PAPERS) per gli acquisti verdi. La comunità pioniera ha valutato inoltre l’opportunità di realizzare appalti congiunti (unire le azioni di appalto di più amministrazioni) per una diminuzione dei costi amministrativi e la realizzazione di economie di scala. In particolare si prevede di agire in maniera congiunta per tutti gli acquisti di carta e cancelleria, rinnovo del parco veicolare pubblico con mezzi elettrici/ibridi, gestione dei parchi veicolari pubblici, acquisto di veicoli ibridi/elettrici. Obiettivi dell’Azione • Razionalizzazione dei consumi

• Abbattimento delle emissioni di CO 2 connesse all’acquisto di prodotti a basso impatto ambientale • Sensibilizzazione dei dipendenti comunali vero un uso razionale delle risorse • Incremento dei bandi verdi e aumento dell’uso dei criteri ambientali minimi nei bandi • Efficienza e risparmio nell’uso delle risorse, in particolare dell’energia da fonti fossili • Riduzione quantitativa dei rifiuti prodotti Attori coinvolti o coinvolgibili Dipendenti comunali

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Parte politica Fornitori Tipologia di azione - termine Breve <1 anno X Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni Tempi di avvio dell’azione Entro un anno Le azioni dovranno essere messe in atto nel breve periodo e Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento dovranno essere portate avanti nel tempo con l’orizzonte temporale del 2020. Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno € 15.000 1 – 5 anni (per tutta l’aggregazione) Strategie finanziarie / modalità di finanziamento Risorse interne all’Amministrazione comunale Stima del risparmio energetico Non definibile

Stima riduzione delle emissioni di CO 2 Non definibile • Stima dei consumi elettrici interni al comune Indicatori di monitoraggio • Stima dei consumi di carburante interni al comune • Acquisti verdi sul totale degli acquisti effettuati dall’Ente

Nome dell’Azione Semplificazioni regolamentare - Masainas Codice COD: PIAN 1.4 Ambito geografico dell’Azione Comunale X Aggregazione Ufficio Responsabile dell’attuazione Uff. Tecnico Premessa dell’azione L’amministrazione intende promuovere l’utilizzo dell’energie rinnovabili, solare, eolica, geotermica ed altre, siano esse utilizzate per riscaldare, raffrescare, produrre ACS o produrre energia, attraverso la semplificazione delle procedure per quanto di sua competenza. Descrizione schematica dell’Azione L’azione prevede la rivisitazione dei regolamenti che prevedono un sistema autorizzativo per l’installazione di impianti, allo scopo di rendere più rapido e meno oneroso per il privato l’installazione di impianti di generazione e utilizzo di energie rinnovabili Obiettivi dell’Azione Incentivare l’installazione di impianti di generazione da FER Attori coinvolti o coinvolgibili Amm. Comunale, ditte fornitrici, cittadini Tipologia di azione - termine Breve <1 anno X Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni Tempi di avvio dell’azione 1 anno Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento 1 mese Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno 0 Strategie finanziarie / modalità di finanziamento Stima del risparmio energetico Non stimabili a priori

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Stima riduzione delle emissioni di CO 2 Non stimabili a priori Indicatori di monitoraggio Richieste uff. tecnico

6.4.2 Efficientamento energetico

Le azioni riconducibili al settore dell’Efficientamento Energetico riguardano sia il settore privato sia quello pubblico (illuminazione ed edifici comunali). Trattandosi di interventi a carattere puntuale, interesseranno una molteplicità di edifici nei territori dell’Aggregazione. L’obiettivo strategico di questo gruppo di azioni è quello di avviare sul territorio della Comunità Pioniera interventi di efficientamento energetico al fine di raggiungere sostanziali livelli di abbattimento delle emissioni di CO 2. Si tratta di azioni di carattere materiale che potranno essere attuate nel breve e medio termine.

Nome dell’Azione Illuminazione Pubblica LED - Aggregazione Codice COD: Eff.En 2.1 ִ Ambito geografico dell’Azione Comunale Aggregazione Ufficio Lavori Pubblici del Comune Capo Fila e dei Comuni Ufficio Responsabile dell’attuazione Aggregati Premessa dell’azione Gli impianti elettrici dei Comuni dell’aggregazione in parte efficientati rispetto ai vecchi impianti, con l’introduzione di regolatori di flusso e lampade ad alta efficienza energetica e basso consumo possono essere implementati con alcune nuove tecnologie a LED, tali apparecchi garantiscono maggiore efficienza luminosa con minor potenza impegnata. Inoltre, essendo dotati di ballast elettronico integrato, consentono nelle ore notturne la regolazione del flusso luminoso – e dunque un’ulteriore riduzione dei consumi – secondo quanto previsto dalla normativa vigente. La vita utile dell’apparecchio è di 100.000 ore, corrispondente ad oltre 20 anni di funzionamento. Descrizione schematica dell’Azione Intervento su gli impianti di illuminazione dei centri storici e dei centri urbani delle comunità dell’aggregazione mediante sostituzione degli apparecchi illuminanti con tecnologia a LED. Obiettivi dell’Azione Risparmio energetico e Riduzione inquinamento luminoso Attori coinvolti o coinvolgibili Comuni – ENEL sole Tipologia di azione - termine Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni ִ Lungo >5 anni Tempi di avvio dell’azione 1 anni Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento 6 mesi Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno € 5.000.000,00 Strategie finanziarie / modalità di finanziamento Jessica - Global service - Privati Stima del risparmio energetico 147 MWh (40% dell’attuale consumo)

Stima riduzione delle emissioni di CO 2 92,8 tonnellate/anno

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• Consumi energetici illuminazione pubblica aggregazione Indicatori di monitoraggio • kWh risparmiati post operam

Nome dell’Azione Efficientamento parte di impianto illuminazione pubblica e di parte di impianto di Porto Pino con uso tecnologia LED (Sant’Anna Arresi) Codice COD: Eff.En 2.2 Ambito geografico dell’Azione Comunale ִ Aggregazione Ufficio Responsabile dell’attuazione Lavori Pubblici Premessa dell’azione Gli impianti elettrici comunali già in parte efficientati rispetto ai vecchi impianti, con l’introduzione di regolatori di flusso e lampade ad alta efficienza energetica e basso consumo possono essere implementati con alcune nuove tecnologie a LED, tali apparecchi garantiscono maggiore efficienza luminosa con minor potenza impegnata. Inoltre, essendo dotati di ballast elettronico integrato, consentono nelle ore notturne la regolazione del flusso luminoso – e dunque un’ulteriore riduzione dei consumi – secondo quanto previsto dalla normativa vigente. La vita utile dell’apparecchio è di 100.000 ore, corrispondente ad oltre 20 anni di funzionamento. Descrizione schematica dell’Azione 1. Interventi di sostituzione apparecchi illuminanti con nuova tecnologia LED e/o lampade a risparmio energetico. Si prevede la sostituzione di un numero delle lampade circa 449 da 54.84W pari al 50% dei corpi illuminanti presenti con una spesa di circa 500 € a punto luce per la sola armatura, oltre agli oneri di sicurezza iva, spese tecniche e quant’altro necessario nelle zone del centro urbano dove maggiore è il consumo. 2. Con la presente Azione si intende anche sostituire una parte di impianto nella località turistica di Portopino, consistente nella posa di circa 62 apparecchi Archilede di cui 21 da 59 W e 41 da 84W, con la nuova tecnologia a LED, che permette una considerevole riduzione consumo energetico e gestionale, con riqualificazione, messa a norma, ammodernamento tecnologico degli impianti e contenimento dell’Inquinamento Luminoso. Obiettivi dell’Azione Efficientamento energetico riduzione inquinamento luminoso. Attori coinvolti o coinvolgibili Comune – ENEL Sole Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni ִ Lungo >5 anni Tipologia di azione - termine Breve <1 anno ִ Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni 1 anno Tempi di avvio dell’azione 6 mesi 2 anni Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento 6 mesi € 224.500 Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno € 116.162,92 Strategie finanziarie / modalità di finanziamento Contributo RAS – Global Service – fondo jessica 100 MWh/anno Stima del risparmio energetico 9,412 MWh/anno

Stima riduzione delle emissioni di CO 2 63 tonnellate/anno

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5,9 tonnellate/anno • Consumi elettrici impianto illuminazione pubblica Indicatori di monitoraggio • kWh risparmiati post operam

Completamento struttura per infanzia di Via Is Domus – Nome dell’Azione Sant’Anna Arresi Codice COD: Eff.En 2.3 Ambito geografico dell’Azione Comunale ִ Aggregazione Ufficio Responsabile dell’attuazione Lavori Pubblici Premessa dell’azione La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili con emissioni inquinanti uguali a zero rappresenta l'importante occasione di rendere le strutture di nuova realizzazione indipendenti dal punto di vista energetico, ottenendo nel contempo un notevole risparmio economico ed una diminuzione delle emissioni di CO 2 conseguenti il consumo di elettricità nell'edificio, destinato a Strutture Prima Infanzia Micro Nido – via Is Domus – con conseguente miglioramento della vita dei piccoli fruitori che utilizzeranno la struttura. Descrizione schematica dell’Azione Completamento della struttura ed efficientamento energetico della struttura, mediante Impianto solare Termico e accorgimenti necessari al fine del Risparmio energetico degli edifici. Gli impianti possono prevedersi in fotovoltaico da 15-18 kW con una produzione di circa 25.000 kWh/anno. I costi sono comprensivi di spese tecniche iva etc. Obiettivi dell’Azione

Efficientamento energetico edifici ed abbattimento emissioni dannose e diCO 2 . Attori coinvolti o coinvolgibili Comune - ENEL Tipologia di azione - termine Breve <1 anno ִ Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni Tempi di avvio dell’azione 1 anno Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento 6 mesi Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno € 179.112,26 – 5 ÷10 anni Strategie finanziarie / modalità di finanziamento Contributo RAS – Fondi Bilancio Stima del risparmio energetico 2.288 +25.000 kWh/annoo

Stima riduzione delle emissioni di CO 2 15,75 tonnellate /anno • Consumi elettrici edificio Indicatori di monitoraggio • kWh risparmiati post operam

Miglioramento efficienza energetica edificio Scuola primaria Nome dell’Azione Via Mazzini (FV=20kW & ST=20mq) (SANTADI) Codice COD: Eff.En 2.4 Ambito geografico dell’Azione Comunale Aggregazione Ufficio Responsabile dell’attuazione Area Tecnica Comunale 116

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Premessa dell’azione L'intervento si propone di valutare l'efficienza energetica dell'edificio comunale destinato a scuola primaria, sito nella via Mazzini, attraverso una ricognizione dei consumi energetici e dei materiali costruttivi utilizzati, proponendo soluzioni tecniche e tecnologiche utili al miglioramento qualitativo e dell'usabilità dell'edificio. Descrizione schematica dell’Azione La riqualificazione energetica proposta prevede la coibentazione dell'involucro edilizio mediante il rivestimento delle pareti, la sostituzione degli infissi esterni e l'isolamento del solaio mediante appositi materiali. Per l'impianto di riscaldamento invernale si prevede l'installazione di una caldaia a condensazione a gas che ne migliori sensibilmente l'efficienza. Sono previsti anche interventi di miglioramento degli apparati di illuminazione, di installazione di un impianto fotovoltaico da 20 kW e di un impianto di produzione dell'acqua calda mediante pannelli solari da 20 mq. Obiettivi dell’Azione L'obiettivo primario dell'azione è quello di contenere il consumo energetico dell'edificio ottenendo un sensibile

risparmio nei costi di gestione, nonché un'incisiva diminuzione delle emissioni di C0 2 stimate in circa il 50% dei consumi e delle emissioni prodotte dall'edificio in questo momento. Uffici Comunali Attori coinvolti o coinvolgibili Istituto Comprensivo Santadi Tipologia di azione - termine Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni Tempi di avvio dell’azione 6 mesi dall'ottenimento del finanziamento Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento Dall'avvio dell'azione: 6 mesi I costi stimati dell'iniziativa si stimano in € 470.000 per Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno progettazione, realizzazione impianto, D.L. ecc. Si stima che l'intervento avrà una vita di circa 20-25 anni Strategie finanziarie / modalità di finanziamento Si stima un risparmio energetico dì 15.000 kWh/annui sul consumo energetico per il riscaldamento degli ambienti. L'impianto FV produrrà inoltre circa 28.000 kWh /annui e Stima del risparmio energetico l'impianto termico 2'800 kWh /annui Per un risparmio energetico complessivo di 23'400 KWh/annui , considerando un autoconsumo di energia dall’impianto fotovoltaico del 20%

Stima riduzione delle emissioni di CO 2 19,2 tonnellate/anno • Consumi elettrici e termici edificio Indicatori di monitoraggio • kWh elettrici e combustibili risparmiati post operam

Interventi finalizzati alla ristrutturazione, adeguamento e Nome dell’Azione contenimento energetico del Municipio e del Centro di Aggregazione Sociale. (PISCINAS) Codice COD: Eff.En 2.5 Ambito geografico dell’Azione Comunale X Aggregazione □ Ufficio Responsabile dell’attuazione Ufficio tecnico Premessa dell’azione

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L’intervento che si intende perseguire con questa azione è la ristrutturazione del Municipio e del Centro Sociale che costituisce un valido strumento per favorire il protagonismo dei giovani nonché l’integrazione di questi ultimi con gli anziani e altre parti sociali del territorio. Descrizione schematica dell’Azione L'obiettivo che l’Ente si propone con la proposta progettuale è la riqualificazione energetica globale dell’edificio attraverso una serie di interventi coordinati che interessano: • Involucro edilizio (pareti ed infissi); • impianto climatizzazione invernale e estiva; • impianto climatizzazione estiva; • impianto produzione ACS (acqua calda sanitaria); • impianto illuminazione; • impianto fotovoltaico da 16kW L’obiettivo che il Comune di Piscinas si propone di perseguire consiste nella ristrutturazione del Centro Sociale, consistente nell’adeguamento della struttura alle vigenti norme di sicurezza nonché abbattimento delle barriere architettoniche. Tutti gli interventi di ristrutturazione saranno mirati ad una riqualificazione energetica globale dell’edificio attraverso la coibentazione dei muri perimetrali (cappotto), adeguamento degli infissi esterni, e realizzazione di un impianto fotovoltaico di circa 10 kW nel centro di aggregazione sociale. Obiettivi dell’Azione l’obbiettivo progettuale di adeguare la struttura esistente, con una serie di interventi che spaziano dall’adeguamento alle norme delle strutture pubbliche per consentire l’utilizzo alle persone con impedite attività motorie, sino a prevedere opere di completamento esterno, prevedendo un adeguamento della struttura ai parametri di legge in tema di contenimento dei consumi energetici, infatti è prevista la posa di un cappotto esterno su tutta la muratura perimetrale allo scopo di migliorare l’efficienza energetica dell’intera struttura a partire dal miglioramento della qualità dell’involucro e di conseguenza dalla resistività della parete opaca, realizzazione impianto di energia rinnovabile. Ufficio Tecnico Attori coinvolti o coinvolgibili Parte politica Imprese Tipologia di azione - termine Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni X Lungo >5 anni Tempi di avvio dell’azione Le azioni dovranno essere messe in atto nel breve periodo e Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento dovranno essere portate avanti nel tempo con l’orizzonte temporale del 2020. € 465.000,00 Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno € 400.000,00 Strategie finanziarie / modalità di finanziamento Risorse Regionali e risorse interne all’Amministrazione comunale. Produzione 22,4 MWh/anno Risparmio 8,8 MWh/anno Stima del risparmio energetico Produzione 14 MWh/anno Risparmio 2 MWh/anno

14,1 tonnellate di CO 2/anno Stima riduzione delle emissioni di CO 2 8,8 tonnellate di CO 2/anno • Indicatori di monitoraggio Consumi elettrici e termici degli edifici efficientati

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• kWh elettrici e quantità combustibile risparmiati post operam

Intervento finalizzato al risparmio e all’efficienza energetica del Nome dell’Azione Municipio, Alloggi destinati a canone sociale e altri edifici comunali (PERDAXIUS) Codice COD: Eff.En 2.6 Ambito geografico dell’Azione Comunale Aggregazione Ufficio Responsabile dell’attuazione Ufficio Tecnico Comunale Premessa dell’azione Interventi finalizzati al risparmio e all’efficienza energetica negli edifici degli enti pubblici. Descrizione schematica dell’Azione • Involucro edilizio (pareti tetto ed infissi) - sostituzione infissi esterni in alluminio freddo con nuovi infissi monoblocco in profilati di PVC – coibentazione a cappotto delle pareti esterne; • impianto climatizzazione invernale ed estiva; • impianto climatizzazione estiva; • impianto produzione ACS (acqua calda sanitaria); • impianto illuminazione. Obiettivi dell’Azione L'obiettivo che l’Ente si propone con la proposta progettuale è la riqualificazione energetica globale dell’edificio Comunale: • Miglioramento dell’isolamento termico del fabbricato • Produzione di energia pulita • Diminuzione dei costi energetici

• Abbattimento delle emissioni di CO 2 Attori coinvolti o coinvolgibili Comune Tipologia di azione - termine Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni Tempi di avvio dell’azione Non disponibile Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento 200 giorni €. 420.000,00 (MUNICIPO) Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno €. 100.000,00 (Altri edifici comunali) €. 150.000,00 (Alloggi destinati a canone sociale) Strategie finanziarie / modalità di finanziamento Fondi RAS – Fondi Comunali Stima del risparmio energetico 7,6 MWh/anno

Stima riduzione delle emissioni di CO 2 4,8 tonnellate di CO 2/anno • Consumi elettrici e termici degli edifici efficientati Indicatori di monitoraggio • kWh elettrici e quantità combustibile risparmiati post operam

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Riqualificazione energetica edificio comunale (P=16,3 kW) – e Nome dell’Azione realizzazione di impianti solare termici negli edifici comunali (16 mq + 2 da 4mq) (Masainas) Codice COD: Eff.En 2.7 Ambito geografico dell’Azione Comunale X Aggregazione Ufficio Responsabile dell’attuazione Uff. Tecnico Premessa dell’azione L’amministrazione intende con la riqualificazione energetica degli edifici di proprietà, ottenere una riduzione dei consumi e delle relative emissioni, e rendere disponibili gli eventuali risparmi sul bilancio comunali per altre azioni per il risparmio energetico e delle emissioni. L’amministrazione intende installare negli edifici comunali che hanno o che avranno consumi di ACS, degli impianti solari termici con lo scopo di: • Abbassare i consumi per la produzione di ACS • Fungere da azione dimostrativa per rinforzare gli effetti delle campagne di sensibilizzazione previste da altre azioni del PAES Questa azione anche se apporterà una minima riduzione delle emissioni è da considerarsi strategica, proprio per gli effetti indotti che si cercherà di ottenere dai cittadini. Anche considerando le recenti evoluzioni della normativa riguardo il solare termico. Descrizione schematica dell’Azione L’azione prevede un intervento su tutte le componenti del edificio che incidono sul consumo energetico, e l’installazione di un impianto FV da 16,3 kWp sul tetto. L’edificio con queste caratteristiche praticamente avrà emissioni di CO 2 pari a zero. Considerando il costo del progetto, l’azione verrà divisa in due parti prevedendo in questa solo l’installazione dell’impianto FV e la coibentazione del solaio. Questo stralcio permetterà di iniziare subito il progetto con la parte economicamente più sostenibile. E le economie prodotte potranno essere utilizzate per la seconda parte del progetto sicuramente più oneroso. L’azione prevede l’installazione di pannelli solari termici per la produzione di ACS negli edifici di proprietà comunale che hanno questo tipo di consumo. Negli spogliatoi del campo sportivo un impianto di 16 m 2 , e nelle 2 case in ristrutturazione da affittare a canone agevolato 2 impianti da 4 m 2 ciascuno. Obiettivi dell’Azione

• Riduzione emissioni CO 2 • Risparmio energetico • Educazione agli acquisti sostenibili Attori coinvolti o coinvolgibili Amm. Comunale Tipologia di azione - termine Breve <1 anno X Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni 1-2 anni Tempi di avvio dell’azione 1 anno 1 mese Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento 3 mesi € 45.000 tempo di ritorno 10 anni Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno € 21.600 tempo di ritorno 3 anni

Strategie finanziarie / modalità di finanziamento • Incentivo statale (conto termico)

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• Jessica • Cofinanziamento comunale 22,4 Mwh/anno Stima del risparmio energetico 30 Mwh/anno 16,3 t/anno da produzione FV Stima riduzione delle emissioni di CO 2 6 t/anno • Consumi elettrici e termici degli edifici efficientati Indicatori di monitoraggio • kWh elettrici e quantità combustibile risparmiati post operam

Nome dell’Azione Efficientamento casa comunale (P=14,18 kW) Villaperuccio Codice COD: Eff.En 2.8 Ambito geografico dell’Azione Comunale ִ Aggregazione Ufficio Responsabile dell’attuazione Premessa dell’azione L’edificio ospitante la casa comunale risulta essere quello più energivoro dell’amministrazione perciò un intervento mirato di efficientamento della struttura può portare sicuramente dei benefici sia dal punto di vista del risparmio energetico che per le casse stesse dell’amministrazione. Descrizione schematica dell’Azione • Involucro edilizio (pareti tetto ed infissi) - sostituzione infissi, coibentazione pareti; • impianto climatizzazione invernale ed estiva; • impianto climatizzazione estiva; • impianto produzione ACS (acqua calda sanitaria); • impianto illuminazione. Obiettivi dell’Azione L’obiettivo primario è la riqualificazione strutturale ed energetica dell’edificio volta al miglioramento del comfort ambientale e del bilancio energetico della struttura, permettendo un risparmio nei costi di gestione e maggiore efficienza del servizio. Attori coinvolti o coinvolgibili Amministrazione comunale Tipologia di azione - termine Breve <1 anno ִ Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni Tempi di avvio dell’azione Non disponibile Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento Non disponibile Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno Euro 522.000 Strategie finanziarie / modalità di finanziamento Non disponibile Risparmio 11,5 MWh/anno Stima del risparmio energetico Produzione 19,8 MWh/anno

Stima riduzione delle emissioni di CO 2 15,5 tonnellate di CO 2/anno

Indicatori di monitoraggio Consumi elettrici e termici dell’edificio

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kWh elettrici e quantità combustibile risparmiati post operam

Adeguamento, ampliamento e manutenzione Impianti di Nome dell’Azione illuminazione Pubblica e riqualificazione di una parte della rete di pubblica illuminazione con tecnologia a LED –GIBA- Codice COD: Eff.En 2.9 Ambito geografico dell’Azione Comunale X Aggregazione Ufficio Responsabile dell’attuazione UFFICIO TECNICO -GIBA- Premessa dell’azione Manutenzione ordinaria e straordinaria ed interventi di ammodernamento e riqualificazione delle reti di illuminazione pubblica finalizzati al risparmio energetico/ e alla riduzione dei costi di gestione. La gran parte della potenza installata in lampade per l’illuminazione pubblica in Italia è di tipo a vapori di mercurio, mentre il residuo è di tipo fluorescente, alogena al sodio ad alta e bassa pressione. Fra le lampade a scarica, le lampade a vapori di mercurio sono quelle con la più bassa efficienza visiva (fra i 45 ed i 60 lm/W). Si ritiene fondamentale eliminare le sorgenti di luce a vapori di mercurio sia nelle applicazioni esistenti che nelle eventuali nuove installazioni. La necessità è quella di sostituire i vecchi corpi illuminanti con sorgenti luminose ad alta efficienza quali quelle a tecnologia LED, che garantiscono un considerevole risparmio energetico. Descrizione schematica dell’Azione L’azione consiste nella riqualificazione di una parte della rete di pubblica illuminazione, attualmente costituita da corpi illuminanti ai vapori di mercurio 125W (n. 76 C.L.), mediante l’installazione di sorgenti luminose dotate di tecnologia LED tipo Archilede HP. Tali apparecchi garantiscono maggiore efficienza luminosa con minor potenza impegnata. Inoltre, essendo dotati di ballast elettronico integrato, consentono nelle ore notturne la regolazione del flusso luminoso – e dunque un’ulteriore riduzione dei consumi – secondo quanto previsto dalla normativa vigente. La vita utile dell’apparecchio è di 100.000 ore, corrispondente ad oltre 20 anni di funzionamento. Obiettivi dell’Azione L’obiettivo principale è la riduzione dei consumi elettrici del 50%. Amministrazione Comunale Attori coinvolti o coinvolgibili Fornitori Breve <1 anno X Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni Tipologia di azione - termine Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni X Lungo >5 anni Entro un anno Tempi di avvio dell’azione Entro il 2015 Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento Le azioni dovranno essere messe in atto nel breve periodo Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno 7.265,58 € - 5 anni Strategie finanziarie / modalità di finanziamento Risorse interne all’Amministrazione comunale Stima del risparmio energetico 5,1 MWh/anno

Stima riduzione delle emissioni di CO 2 3,2 tonnellate CO 2/anno

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• Consumi elettrici impianti Illuminazione pubblica Indicatori di monitoraggio • kWh elettrici risparmiati post operam

Sostituzione di n. 900 lampade a V.M. con lampade a Nome dell’Azione tecnologia a LED (rif. ENEL SOLE) (San Giovanni Suergiu) Codice COD: Eff.En 2.10 Ambito geografico dell’Azione Comunale ִ Aggregazione Ufficio Responsabile dell’attuazione Premessa dell’azione La gran parte della potenza installata in lampade per l’illuminazione pubblica in Italia è di tipo a vapori di mercurio, mentre il residuo è di tipo fluorescente, alogena al sodio ad alta e bassa pressione. Fra le lampade a scarica, le lampade a vapori di mercurio sono quelle con la più bassa efficienza visiva (fra i 45 ed i 60 lm/W). Si ritiene fondamentale eliminare le sorgenti di luce a vapori di mercurio sia nelle applicazioni esistenti che nelle eventuali nuove installazioni. Nelle applicazioni esistenti deve essere prevista la graduale sostituzione di tutti gli impianti dotati di lampade a vapori di mercurio o similari. Descrizione schematica dell’Azione Il ruolo dell’amministrazione comunale deve essere quello di spingere verso la sostituzione delle lampade a minore efficienza energetica e di cercare di garantire che le nuove installazione non siano caratterizzate da eccessivo sovradimensionamento delle potenze, ma dalla garanzia dell’ottimale flusso luminoso. Questo significa che le lampada al mercurio vengano sostitute da lampada al sodio con potenza inferiore, a patto di garantire il medesimo flusso luminoso a terra o eventualmente con le nuove tecnologie di illuminamento a LED. Si propone la riqualificazione dell’intera rete di pubblica illuminazione, costituita da n. 900 centri luminosi di varie tipologie e potenze, mediante l’installazione di sorgenti luminose dotate di tecnologia LED tipo Archilede HP. Tali apparecchi garantiscono maggiore efficienza luminosa con minor potenza impegnata. Inoltre, essendo dotati di ballast elettronico integrato, consentono nelle ore notturne la regolazione del flusso luminoso – e dunque un’ulteriore riduzione dei consumi- secondo quanto previsto dalla normativa vigente. La vita utile dell’apparecchio è di 100.000 ore, corrispondente ad oltre 20 anni di funzionamento. Obiettivi dell’Azione • Riduzione dei consumi elettrici per illuminazione pubblica

• Riduzione delle emissioni di CO 2 Attori coinvolti o coinvolgibili Tipologia di azione - termine Breve <1 anno ִ Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni Tempi di avvio dell’azione Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno 600.000 € Strategie finanziarie / modalità di finanziamento Stima del risparmio energetico 406 MWh/anno

Stima riduzione delle emissioni di CO 2 256,2 tonnellate/anno Indicatori di monitoraggio kWh risparmiati per impianto di illuminazione pubblica

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Intervento di risparmio energetico ed efficienza energetica del centro di aggregazione sociale e intervento di risparmio Nome dell’Azione energetico ed efficienza energetica palestra comunale polifunzionale – San Giovanni Suergiu Codice COD: Eff.En 2.11 Ambito geografico dell’Azione Comunale Aggregazione Ufficio Lavori Pubblici del Comune Capo Fila e dei Comuni Ufficio Responsabile dell’attuazione Aggregati Premessa dell’azione L’amministrazione intende procedere alla realizzazione di un intervento di ristrutturazione dell’edificio ospitante centro di aggregazione sociale, finalizzato al contenimento dei consumi energetici e per il ricorso a fonti di energia rinnovabile mediante l’utilizzo delle tecnologie più avanzate disponibili sul mercato L’amministrazione intende procedere alla realizzazione di un intervento di ristrutturazione dell’edificio ospitante la palestra comunale polifunzionale, finalizzato al contenimento dei consumi energetici e per il ricorso a fonti di energia rinnovabile mediante l’utilizzo delle tecnologie più avanzate disponibili sul mercato Descrizione schematica dell’Azione Realizzazione di un intervento di ristrutturazione dell’edificio ospitante centro di aggregazione sociale Realizzazione di un intervento di ristrutturazione dell’edificio ospitante la palestra comunale polifunzionale Obiettivi dell’Azione • Produzione di energia da fonti rinnovabili; • sostegno all’adozione dei principi di risparmio ed efficienza energetica; • miglioramento delle prestazioni dell’involucro edilizio attraverso l’incremento dell’isolamento termico; • installazione di idonei sistemi di schermatura solare; • miglioramento energetica con l’utilizzo di componenti impiantistici tecnologicamente più avanzati e con minor impatto ambientale; • utilizzazione di fonti di energia rinnovabili con installazione di pannelli fotovoltaici e collettori solari. Attori coinvolti o coinvolgibili Tipologia di azione - termine Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni Tempi di avvio dell’azione 6 mesi Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento 3 mesi € 500.000,00 Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno € 1.500.000,00 Strategie finanziarie / modalità di finanziamento Fondi Europei 9 MWh/anno Stima del risparmio energetico 18 Mwh/anno 4,5 t/anno Stima riduzione delle emissioni di CO 2 9 t/anno Consumi elettrici e termici dell’edificio Indicatori di monitoraggio kWh elettrici e quantità combustibile risparmiati post operam

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Interventi finalizzati all’adeguamento dell’impianto di Nome dell’Azione illuminazione pubblica in termini di contenimento energetico. PISCINAS Codice COD: Eff.En 2.12 Ambito geografico dell’Azione Comunale X Aggregazione □ Ufficio Responsabile dell’attuazione Ufficio tecnico Premessa dell’azione Risparmio e all’efficienza energetica di parte dell’impianto di illuminazione pubblica. Descrizione schematica dell’Azione L'obiettivo che l’Ente si propone con la proposta progettuale consiste nell’adeguamento di una parte dell’impianto di illuminazione pubblica esistente attraverso l’esecuzione dei seguenti interventi: • Installazione di alimentatori biregime ferromagnetici in n. 46 complessi illuminanti d’arredo urbano VSAP varie potenze, così da consentirne la regolazione del flusso luminoso (con conseguenti minori consumi) nelle ore notturne conformemente a quanto previsto dalla normativa vigente • Installazione di sorgenti luminose dotate di tecnologia LED tipo Archilede HP in n. 30 complessi illuminanti (VSAP 150W) esclusi dagli interventi di efficientamento finanziati dal bando RAS Obiettivi dell’Azione Gli interventi indicati al punto precedente sono finalizzati ad un significativo risparmio energetico su costi dell’impianto di illuminazione pubblica che vanno ad aggiungersi agli altri interventi eseguiti sull’impianto di efficientamento finanziati dal bando RAS. Ufficio Tecnico Attori coinvolti o coinvolgibili Parte politica Imprese Tipologia di azione - termine Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni X Lungo >5 anni Tempi di avvio dell’azione Le azioni dovranno essere messe in atto nel medio periodo e Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento dovranno essere portate avanti nel tempo con l’orizzonte temporale del 2020. Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno € 30.000,00 Strategie finanziarie / modalità di finanziamento Fondo Jessica Stima del risparmio energetico 21,7 MWh/anno

Stima riduzione delle emissioni di CO 2 13,7 tonnellate di CO 2/anno • Consumi elettrici impianto di illuminazione pubblica Indicatori di monitoraggio • kWh elettrici risparmiati posto operam

Nome dell’Azione Efficientamento energetico Casa Comunale e Riqualificazione

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energetica scuola prima infanzia Via E. Lussu –GIBA- Codice COD: Eff.En 2.13 Ambito geografico dell’Azione Comunale X Aggregazione Ufficio Responsabile dell’attuazione UFFICIO TECNICO –GIBA- Premessa dell’azione Il Palazzo Comunale risulta essere l’edificio più “energivoro” degli edifici di proprietà comunale. Gravi ammaloramenti delle impermeabilizzazioni della copertura creano inoltre disagi durante le giornate piovose ed infiltrazioni d’acqua localizzate. Gli infissi in alluminio e la struttura in cemento armato presenta eccessivi ponti termici che provocano continue dispersioni di calore, pertanto il Palazzo Comunale necessità urgentemente di una riqualificazione energetica del suo involucro per consentire in tempi brevi la regolare prosecuzione dell’attività amministrativa. Progettazione e realizzazione impianto fotovoltaico da 25 kW sul lastrico solare L’edificio attualmente in uso manifesta gravi segni di degrado. Gravi ammaloramenti delle impermeabilizzazioni della copertura creano disagi durante le giornate piovose e le infiltrazioni d’acqua rendono agibile lo stabile in situazioni alquanto precarie. Pertanto la Scuola di prima Infanzia ha necessità urgente di una riqualificazione strutturale ed energetica del suo involucro per consentire in tempi brevi la normale prosecuzione dell’attività educativa dei bambini che la frequentano in ambienti consoni alla loro età e soprattutto salubri e sicuri. Descrizione schematica dell’Azione Realizzazione cappotto esterno sull’involucro strutturale dell’edificio, sostituzione degli infissi in alluminio con infissi a taglio termico, coibentazione del solaio di copertura e sostituzione della caldaia a gasolio per il riscaldamento dell’edificio con caldaia a gas o a biomassa con recupero di calore per la fornitura allo stesso tempo di acqua calda sanitaria. La riqualificazione dell’edificio avverrà con il rifacimento della copertura e la sostituzione degli infissi (elementi più ammalorati ed energeticamente disperdenti). Le principali categorie di lavorazioni necessarie per procedere ad una organica ristrutturazione dell’edificio sono quelle di seguito evidenziate: adeguamento delle coibentazioni in copertura; rifacimento delle pendenze delle coperture; rifacimento delle impermeabilizzazioni; rifacimento delle gronde interne; verifica dei pluviali incassati; ripresa delle murature perimetrali ammalorate e risanamento delle lesioni esistenti; ripresa delle pensiline e delle loro impermeabilizzazioni; sostituzione degli infissi esterni in alluminio con infissi in PVC Obiettivi dell’Azione L’obiettivo primario è la riqualificazione energetica dell’edificio volta al miglioramento del comfort ambientale e del bilancio energetico del Palazzo Comunale e della struttura adibita a centro della prima infanzia, permettendo un risparmio nei costi di gestione e maggiore efficienza del servizio Amministrativo. Attori coinvolti o coinvolgibili Amministrazione comunale, progettista Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni X Lungo >5 anni Tipologia di azione - termine Breve <1 anno X Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni Entro il 2014 Tempi di avvio dell’azione Entro un anno Le azioni dovranno essere messe in atto entro il triennio e concludersi nel medio termine. Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento Le azioni dovranno essere messe in atto entro un anno e concludersi nel breve termine. Euro 693.000 Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno Euro 100.000 Strategie finanziarie / modalità di finanziamento Risorse R.A.S. e cofinanziamento Amministrazione Comunale

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Risparmio 33,9 MWh/anno Stima del risparmio energetico Produzione 35 MWh/anno 0,38 MWh/anno

32,8 tonnellate di CO 2/anno Stima riduzione delle emissioni di CO 2 0,24 tonnellate di CO 2/anno Consumi elettrici e termici dell’edificio Indicatori di monitoraggio kWh elettrici e quantità combustibile risparmiati post operam

6.4.3 Produzione da Fonti di Energia Rinnovabili

Le azioni riconducibili alla produzione di energia da fonti rinnovabili riguardano diverse tipologie di impianti e sono diffuse sull’intero territorio dell’Aggregazione. L’obiettivo strategico di questo gruppo di azioni è riconducibile sia alla produzione da FER sia all’abbattimento delle emissioni di CO 2, attraverso la realizzazione di questi interventi. Le azioni, tutte materiali, saranno realizzate nel breve e nel medio termine.

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Produzione di energia da Microeolico su edifici anche privati Nome dell’Azione (aggregazione) Codice COD: FER 3.1 ִ Ambito geografico dell’Azione Comunale Aggregazione Ufficio Lavori Pubblici del Comune Capo Fila e dei Comuni Ufficio Responsabile dell’attuazione Aggregati Premessa dell’azione La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili con emissioni inquinanti uguali a zero rappresenta l'importante occasione di rendere i Comuni dell’Aggregazione indipendenti dal punto di vista energetico, ottenendo nel contempo un risparmio economico ed una diminuzione delle emissioni di CO 2 . Si è pensato ad un’istallazione microeolica, in quanto le altre forme di eolico grande e mini non è compatibile con lo sviluppo del territorio stesso mentre il microeolico si presta maggiormente alla conformazione dei territori ed ha un basso impatto dal punto di vista ambientale e paesaggistico. Descrizione schematica dell’Azione L’azione prevede la realizzazione di pale microeoliche in vari punti ed edifici dei territori dei Comuni dell’aggregazione, che meglio si prestano in funzione dell’esposizione ai venti dominanti. Si prevede la realizzazione di un numero di pale eoliche non maggiori di 10 kW in numero di circa 70 da ubicarsi nei centri abitati dei comuni a maggiore ventosità e che si rendono disponibili all’installazione. La produzione è prevista in circa 16.000 kWh per ciascuna pala per una riduzione di CO 2 di circa 10 tonnellate per pala/anno Obiettivi dell’Azione • Produzione di Energia da fonti rinnovabili • Riduzione inquinamento Attori coinvolti o coinvolgibili Comuni - Enel - Privati ִ Tipologia di azione - termine Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni Tempi di avvio dell’azione 3 anni Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento 1 anno Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno € 2.700.000,00 20 anni Strategie finanziarie / modalità di finanziamento Fondi Europei – Privati – Jessica - Conto Energia Stima del risparmio energetico 1.120.MWh/anno (produzione)

Stima riduzione delle emissioni di CO 2 705,6 tonnellate/anno Indicatori di monitoraggio kWh prodotti

Nome dell’Azione Produzione di energia da biomasse di origine agricola e scarti forestali (N° 3 impianti) - aggregazione Codice COD: FER 3.2 ִ Ambito geografico dell’Azione Comunale Aggregazione Ufficio Responsabile dell’attuazione Ufficio Lavori Pubblici del Comune Capo Fila e dei Comuni 128

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Aggregati Premessa dell’azione La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili con emissioni inquinanti uguali a zero rappresenta l'importante occasione di rendere i Comuni dell’Aggregazione indipendenti dal punto di vista energetico,incentivando nel contempo la produzione agricola della Biomassa con conseguente ritorno economico e di posti di lavoro recuperati dall’agricoltura, inoltre l’incentivazione all’utilizzo degli sfalci verdi, ramaglie, e residui boschivi di tutti i Comuni, contribuirà anche al risparmio dello smaltimento degli stessi, ottenendo nel contempo un risparmio economico ed una diminuzione delle emissioni di CO 2 . Descrizione schematica dell’Azione L’azione prevede l’installazione di almeno tre Centrali intercomunali da un megawatt ciascuna da dislocarsi nel territorio più favorevole all’installazione, incentivando altresì la produzione agricola delle biomasse in funzione della potenzialità degli impianti; Il tipo di Biomassa da utilizzare viene indicata in cippato, ramaglie, semilavorati del legno, kenaf, paulonia, pioppo, malvacee etc. che possono essere prodotti sia da artigiani (semilavorati del legno) sia da Agricoltori (kenaf – paulonia- pioppo etc.) Obiettivi dell’Azione • Produzione di Energia da fonti rinnovabili • Incentivazione alla produzione agricola di Biomasse Attori coinvolti o coinvolgibili Comuni - Agricoltori - Artigiani - Privati ִ Tipologia di azione - termine Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni Tempi di avvio dell’azione 3 anni Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento 3 anni Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno € 19.500.000,00 Strategie finanziarie / modalità di finanziamento Fondi Europei – Privati – Società Miste Stima del risparmio energetico 15.680 MWh prodotti

Stima riduzione delle emissioni di CO 2 9879 t/anno Indicatori di monitoraggio kWh prodotti

Project Financing realizzazione impianti fotovoltaici negli edifici Nome dell’Azione e aree comunali – Sant’Anna Arresi Codice COD: FER 3.3 Ambito geografico dell’Azione Comunale ִ Aggregazione Ufficio Responsabile dell’attuazione Lavori Pubblici Premessa dell’azione La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili con emissioni inquinanti uguali a zero rappresenta l'importante occasione di rendere la struttura comunale indipendente dal punto di vista energetico, ottenendo nel contempo un notevole risparmio economico ed una diminuzione delle emissioni di CO 2 conseguenti il consumo di elettricità negli edifici e nelle aree di proprietà comunali. Descrizione schematica dell’Azione Realizzazione di Impianti fotovoltaici negli edifici e nelle aree di Proprietà Comunale (Campo Sportivo, Impianto

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Depurazione, Cimitero ecc.) La realizzazione prevede l’installazione di 5 impianti da 20 kW con una produzione annua media di circa 28.000,00 kWh per ciascuno per un totale di 140.000 kWh di media. Il costo prevede la realizzazione, le spese tecniche e la manutenzione straordinaria al 10° anno Obiettivi dell’Azione • Produzione di energia da fonti rinnovabili

• Efficientamento e Risparmio energetico e riduzione emissioni CO 2 Attori coinvolti o coinvolgibili Comune - Privati Tipologia di azione - termine Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni ִ Lungo >5 anni Tempi di avvio dell’azione 1 anno Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento 2 anni Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno € 400.000,00 Strategie finanziarie / modalità di finanziamento Fondi Privati Stima del risparmio energetico 14 MWh/anno (10% del prodotto)

Stima riduzione delle emissioni di CO 2 88,2 tonnellate/anno Indicatori di monitoraggio kWh prodotti

Realizzazione di: • una palestra polifunzionale (Nuova costruzione); Nome dell’Azione • centro servizi - Via E. Lussu (Nuova costruzione); • centro per anziani (Nuova costruzione); • caserma carabinieri (Nuova costruzione). Codice COD: FER 3.4 Ambito geografico dell’Azione Comunale ִ Aggregazione Ufficio Responsabile dell’attuazione Lavori Pubblici Premessa dell’azione La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili con emissioni inquinanti uguali a zero rappresenta l'importante occasione di rendere le strutture di nuova realizzazione indipendenti dal punto di vista energetico, ottenendo nel contempo un notevole risparmio economico ed una diminuzione delle emissioni di CO 2 conseguenti il consumo di elettricità negli edifici. Descrizione schematica dell’Azione Realizzazione struttura Palestra ed efficientamento energetico edifici, mediante impianto Solare Termico e Impianti Fotovoltaici. Gli impianti possono prevedersi in fotovoltaico da 15-18 kW con una produzione di circa 25.000 kW/anno. I costi sono comprensivi di spese tecniche iva etc. Realizzazione struttura Centro Servizi a carico di privati interessati ed efficientamento energetico edifici, mediante impianto Solare Termico e Impianti Fotovoltaici. . Gli impianti possono prevedersi in fotovoltaico da 15-18 kW con una produzione di circa 25.000 kWh/anno. I costi sono comprensivi di spese tecniche iva etc. Realizzazione struttura Centro Anziani ed efficientamento energetico edifici, mediante impianto Solare Termico e Impianti Fotovoltaici. . Gli impianti possono prevedersi in fotovoltaico da 15-18 kW con una produzione di circa 25.000 kWh/anno. I costi sono comprensivi di spese tecniche iva etc. Realizzazione struttura Caserma dei Carabinieri ed efficientamento energetico edifici, mediante impianto Solare Termico e Impianti Fotovoltaici. Gli impianti possono prevedersi in fotovoltaico da 15-18 kW con una produzione di 130

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circa 25.000 kWh/anno. I costi sono comprensivi di spese tecniche iva etc. Obiettivi dell’Azione

Efficientamento energetico edifici ed abbattimento emissioni dannose e di CO 2 . Attori coinvolti o coinvolgibili Comune - Privati Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni Tipologia di azione - termine Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni 3 anni 2 anni Tempi di avvio dell’azione 5 anni 5 anni 2 anni 1 anno Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento 2 anni 2 anni € 1.566.000,00 € 800.000,00 Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno € 1.000.000,00 € 516.000,00 Fondi Bilancio - Contributo RAS – Privati Project financing Strategie finanziarie / modalità di finanziamento Contributi RAS – Privati Fondi Bilancio – Contributi statali – fondo jessica Produzione energia 25 MWh/anno Produzione energia 25 MWh/anno Stima del risparmio energetico Produzione energia 25 MWh/anno Produzione energia 25 MWh/anno

Stima riduzione delle emissioni di CO 2 63 tonnellate/anno Indicatori di monitoraggio kWh prodotti

Realizzazione di vari impianti fotovoltaici sulle coperture di Nome dell’Azione alcuni edifici dell’amministrazione comunale di Santadi Codice COD: FER 3.5 Ambito geografico dell’Azione Comunale Aggregazione Ufficio Responsabile dell’attuazione Area Tecnica Comunale Premessa dell’azione La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili con emissioni inquinanti uguali a zero rappresenta l'importante occasione di rendere la struttura comunale indipendente dal punto di vista energetico, ottenendo nel contempo un

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notevole risparmio economico ed una diminuzione delle emissioni di CO 2 conseguenti il consumo di elettricità nell'edificio scolastico. Descrizione schematica dell’Azione L'azione prevede la realizzazione di vari impianti fotovoltaici per una potenza complessiva di 90,3 kWp sulla parte di copertura degli edifici dell’amministrazione comunale adeguatamente orientate, da collegare, con il sistema dello scambio sul posto, alla rete elettrica del G.S.E. . Di seguito elenco degli impianti fotovoltaici: 1. Impianto fotovoltaico da 3 kW nella scuola di prima infanzia di via Terresoli; 2. Impianto fotovoltaico da 17,28 kW nella scuola media comunale sita in via Risorgimento; 3. Impianto fotovoltaico da 19,44 kW nell'edificio comunale denominato "Casa Anziani"; 4. Impianto fotovoltaico da 13,20 kW nel fabbricato dell'ex mercato civico; 5. Impianto fotovoltaico da 19,44 kW nella palestra polivalente di via Is Collus; 6. Impianto fotovoltaico da 17,64 kW nel campo sportivo di via Is Collus. Obiettivi dell’Azione Con la realizzazione dell'azione si prevede di ottenere due principali obiettivi: abbattimento delle emissioni di agenti inquinanti nell'atmosfera e risparmio economico dei costi di consumo elettrico Uffici Comunali ENEL Coop. ADEST Attori coinvolti o coinvolgibili Associazioni culturali LAORE Società Sportive comunali Tipologia di azione - termine Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni Tempi di avvio dell’azione 3-5 mesi Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento Dall'avvio dell'azione: 3 mesi I costi stimati dell'iniziativa relativi a progettazione, realizzazione impianto, D.L. ecc sono stimati di seguito : 1. € 10'000 2. € 50'000 Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno 3. € 60'000 4. € 40'000 5. € 60'000 6. € 55'000 Si stima che l'intervento avrà una vita di circa 20 - 25 anni Strategie finanziarie / modalità di finanziamento Jessica - conto energia Per gli impianti di cui sopra si stima un risparmio di: 1. 4'260 kWh/annui 2. 18'550 kWh/annui Stima del risparmio energetico 3. 25'852 kWh/annui 4. 16'040 kWh/annui 5. 27'603 kWh/annui 6. 19'872 kWh/annui

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Per gli impianti di cui sopra si stima una riduzione di emissioni di: 1. 2,68 tonnellate/anno 2. 11,68 tonnellate/anno

Stima riduzione delle emissioni di CO 2 3. 16,28 tonnellate/anno 4. 10,10 tonnellate/anno 5. 17,39 tonnellate/anno 6. 12,52 tonnellate/anno • Consumi elettrici edifici scolastici • kWh elettrici risparmiati post operam Indicatori di monitoraggio • Produzione impianti • kWh elettrici prodotti

Realizzazione di impianti fotovoltaici sugli edifici scolastici - Nome dell’Azione Perdaxius Codice COD: FER 3.6 Ambito geografico dell’Azione Comunale Aggregazione Ufficio Responsabile dell’attuazione Ufficio Tecnico Premessa dell’azione Interventi finalizzati al risparmio e all’efficienza energetica negli edifici degli enti pubblici Descrizione schematica dell’Azione Progettazione, direzione lavori, installazione e collaudo di: - n. 1mpianto fotovoltaico da 10 kWp presso l’edificio della scuola elementare ; - n.1 impianto fotovoltaico da 10 kWp presso l’edificio della scuola media; compresa la : - fornitura dei materiali e dei componenti necessari alla realizzazione degli impianti; - Installazione e posa in opera degli impianti; - eventuali opere edili strettamente necessarie e connesse all'installazione degli impianti; - attività didattica di realizzazione delle analisi energetiche e degli interventi di razionalizzazione e risparmio energetico. Obiettivi dell’Azione L'obiettivo che l’Ente si propone con la proposta progettuale è la riqualificazione energetica globale dell’edificio. • Produzione di energia pulita • Diminuzione dei costi energetici

• Abbattimento delle emissioni di CO 2 Attori coinvolti o coinvolgibili Uffici Comunali – Soggetti privati Tipologia di azione - termine Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni Tempi di avvio dell’azione 5 anni Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento 1 anno Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno €. 30.000,00 + €. 30.000,00 tempo di ritorno 7 anni

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Strategie finanziarie / modalità di finanziamento Fondi RAS – Fondi Comunali FTV scuola materna – 3 MWh/anno Stima del risparmio energetico FTV scuola media – 3 MWh/anno

FTV scuola materna – 8,82 tonnellate di CO 2/anno Stima riduzione delle emissioni di CO 2 FTV scuola materna – 8,82 tonnellate di CO 2/anno Consumi elettrici edifici scolastici Indicatori di monitoraggio kWh elettrici risparmiati post operam

Realizzazione impianti FTV campo sportivo, centro sociale, Nome dell’Azione autoparco (P= 30 kW) - MASAINAS Codice COD: FER 3.7 Ambito geografico dell’Azione Comunale X Aggregazione Ufficio Responsabile dell’attuazione Uff. Tecnico Premessa dell’azione L’amministrazione intende aumentare la produzione da fonti di energia rinnovabili installando impianti fotovoltaici che meglio si prestano allo scopo. Considerando che nella scuola media, in quella elementare e in quella dell’infanzia, sono già stati installati impianti FV per, complessivamente 36 Kw di potenza, e che con l’azione Masainas 1 è prevista l’installazione di un impianto da 16 Kw nel municipio, questa azione si rivolgerà prioritariamente al campo sportivo, al centro sociale, all’autoparco comunale Descrizione schematica dell’Azione L’azione prevede l’installazione di almeno tre impianti FV (campo sportivo, centro sociale, autoparco). Viste le continue evoluzioni normative, e le variazioni dei prezzi, sarà valutato al momento della progettazione se agire direttamente alla realizzazione degli impianti, appure se affidarsi ad una ESCO. I tre impianti avranno una potenza nominale complessiva di almeno 30 kW, e potranno generare almeno 42 MWh/anno. Obiettivi dell’Azione

• Riduzione emissioni CO 2 • Risparmio energetico per autoconsumo • Produzione di utili da reinvestire in altre azioni successive Attori coinvolti o coinvolgibili Amm. Comunale Tipologia di azione - termine Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni X Lungo >5 anni Tempi di avvio dell’azione 1-2 anni Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento 3 mesi Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno € 75.000 tempo di ritorno 5 anni

• Incentivo statale (conto energia) • Jessica Strategie finanziarie / modalità di finanziamento • Incentivi o finanziamenti RAS • Cofinanziamento comunale Stima del risparmio energetico 42 Mwh/anno

Stima riduzione delle emissioni di CO 2 26,4 t/anno

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Indicatori di monitoraggio Kwh/anno prodotti

Realizzazione impianti fotovoltaici presso vari edifici Nome dell’Azione dell’amministrazione comunale di TRATALIAS Codice COD: FER 3.8 Ambito geografico dell’Azione Comunale Aggregazione Ufficio Responsabile dell’attuazione Area Tecnica Comunale Premessa dell’azione La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili con emissioni inquinanti uguali a zero rappresenta l'importante occasione di rendere la struttura comunale indipendente dal punto di vista energetico, ottenendo nel contempo un notevole risparmio economico ed una diminuzione delle emissioni di CO 2 conseguenti il consumo di elettricità nell'edificio scolastico. Descrizione schematica dell’Azione L'azione prevede la realizzazione di vari impianti fotovoltaici per una potenza complessiva di 89,7 kWp sulla coperture degli edifici dell’amministrazione comunale adeguatamente orientata, da collegare, con il sistema dello scambio sul posto, alla rete elettrica del G.S.E. Di seguito elenco impianti : 1. FTV da 13,20 kW Campo Bocce comunale di Via Sobborghi 2.FTV da 13,20 kW Capannone comunale di Via Canale 3.FTV da 3,00 kW Casa custode campo comunale di Via Roma 4.FTV da 6,30 kW Centro di aggregazione sociale di Via Sobborghi 5.FTV da 18,90 kW Centro culturale di Via Berlinguer 6.FTV da 18,90 kW Scuola materna Via Giacomo Matteotti 7.FTV da 3,00 kW spogliatoi campo sportivo comunale Via Roma 8.FTV da 13,20 kW tribuna campo sportivo comunale Via Roma Obiettivi dell’Azione Con la realizzazione dell'azione si prevede di ottenere due principali obiettivi: • abbattimento delle emissioni di agenti inquinanti nell'atmosfera; • risparmio economico dei costi di consumo elettrico. Uffici Comunali Attori coinvolti o coinvolgibili ENEL Tipologia di azione - termine Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni Tempi di avvio dell’azione 3-5 mesi Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento Dall'avvio dell'azione: 3 mesi I costi stimati dell'iniziativa si stimano in totale pari a € 732.000,00 per progettazione, realizzazione impianto, D.L. ecc. Così ripartiti tra i vari impianti FTV: Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno 1. € 120.000,00 2. € 120.000,00 3. € 10.000,00

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4. € 52.000,00 5. € 150.000,00 6. € 150.000,00 7. € 10.000,00 8. € 120.000,00 Si stima che l'intervento avrà una vita di circa 20 - 25 anni Strategie finanziarie / modalità di finanziamento Jessica - conto energia 1. Produzione 18,48 MWh/anno – Risparmio 3,69 MWh/anno 2. Produzione 18,48 MWh/anno – Risparmio 3,69 MWh/anno 3. Produzione 4,2 MWh /anno – Risparmio 2,64 MWh/anno 4. Produzione 8,82 MWh/anno – Risparmio 1,76 MWh/anno Stima del risparmio energetico 5. Produzione 26,46 MWh /anno – Risparmio 16,67 MWh/anno 6. Produzione 26,46 MWh/anno – Risparmio 16,67 MWh/anno 7. Produzione 4,2 MWh/anno – Risparmio 2,64 MWh/anno 8. Produzione 18,48 MWh/anno – Risparmio 3,69 MWh/anno

11,64 tonnellate di CO 2/anno

11,64 tonnellate di CO 2/anno

3,70 tonnellate di CO 2/anno

5,55 tonnellate di CO 2/anno Stima riduzione delle emissioni di CO 2 16,66 tonnellate di CO 2/anno

16,66 tonnellate di CO 2/anno

3,70 tonnellate di CO 2/anno

8. 11,64 tonnellate di CO 2/anno Consumi elettrici edifici scolastici kWh elettrici risparmiati post operam Indicatori di monitoraggio Produzione impianti kWh elettrici prodotti

Realizzazione impianto fotovoltaico da 17,64 kW su struttura Nome dell’Azione ricettiva area Montessu Villaperuccio Codice COD: FER 3.9 Ambito geografico dell’Azione Comunale ִ Aggregazione Ufficio Responsabile dell’attuazione Ufficio comunale Premessa dell’azione L’amministrazione intende dotare la struttura ricettiva ed unità introduttiva all’area archeologica di Montessu di un impianto fotovoltaico al fine di dare testimonianza in un area ad altro valore storico-culturale della necessità di mettere in atto azioni che vadano nella direzione della salvaguardia dell’ambiente e della sostenibilità. Descrizione schematica dell’Azione L’azione prevede la realizzazione di un impianto fotovoltaico sul tetto della struttura ricettiva della potenza di 17 kWp.

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Obiettivi dell’Azione

• Riduzione delle emissioni di CO 2 • Riduzione consumi elettrici della struttura • Esempio di integrazione e sostenibilità ambientale per i visitatori Attori coinvolti o coinvolgibili Comune Tipologia di azione - termine Breve <1 anno ִ Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni Tempi di avvio dell’azione 6 mesi Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento 3mesi Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno € 136.930,61 Strategie finanziarie / modalità di finanziamento Fondi Europei- Regionali Prodotto 24,7 MWh/anno Stima del risparmio energetico Risparmio 4,76 MWh/anno

Stima riduzione delle emissioni di CO 2 15,5 tonnellate/anno • Consumi elettrici della struttura Indicatori di monitoraggio • Produzione energia elettrica impianto • kWh elettrici risparmiati e prodotti post operam

Realizzazione di impianto fotovoltaico Centro Aggregazione Sociale (P=40kW), impianto fotovoltaico EX Ambulatorio Nome dell’Azione (P=5kW) - San Giovanni Suergiu, impianto fotovoltaico Ex Asilo PDZ (P=60kW) - San Giovanni Suergiu – San Giovanni Suergiu Codice COD: FER 3.10 Ambito geografico dell’Azione Comunale Aggregazione Ufficio Lavori Pubblici del Comune Capo Fila e dei Comuni Ufficio Responsabile dell’attuazione Aggregati Premessa dell’azione Installare un impianto fotovoltaico è una scelta responsabile, perché rispetta l’ambiente, contribuisce a ridurre lo sfruttamento delle risorse naturali (Gas, petrolio, carbone) riduce le emissioni dei gas responsabili dell’effetto serra e dell’inquinamento atmosferico Realizzazione impianto fotovoltaico Centro Aggregazione Sociale di via Di Vittorio di 40KW. Realizzazione impianto fotovoltaico EX Ambulatorio di 5KW. Realizzazione impianto fotovoltaico Ex Asilo PDZ (P=60kW) Descrizione schematica dell’Azione L’azione prevede la realizzazione di impianti fotovoltaici per la riduzione del consumo di energia elettrica. La tecnologia fotovoltaica è affidabile, poco suscettibile a guasti e richiede pochissima manutenzione. Ha una elevata durata di vita ed un degrado di circa il 20% entro 25 anni. Consente di sfruttare superfici non utilizzabili per altri scopi. Realizzazione impianto fotovoltaico Centro Aggregazione Sociale di via Di Vittorio di 40KW, superficie complessiva disponibile circa 580mq, mentre la superficie utile per installare l’impianto 290mq. 137

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Realizzazione impianto fotovoltaico EX Ambulatorio di 5KW, superficie complessiva disponibile circa 75mq, mentre la superficie utile per installare l’impianto 38mq. Obiettivi dell’Azione

• La riduzione delle emissioni di CO 2 • Riduzione consumi elettrici • Il miglioramento dell¹immagine istituzionale come “Comune Verde” nell¹ambito del Patto dei sindaci e a livello europeo • Migliora l’ambiente: non produce rumore non spreca risorse, non immette gas inquinanti e non disperde calore • Contribuisce a ridurre l’effetto serra • Da un contributo al fabbisogno energetico • Da un valore aggiunto all’edificio • Sviluppa un grande mercato con investimenti e posti di lavoro • Sviluppo socio economico eco-compatibile • Infonde cultura di ottimizzazione dei consumi Attori coinvolti o coinvolgibili Comune Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni Tipologia di azione - termine Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni Breve <1 anno ִ Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni Tempi di avvio dell’azione 6 mesi Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento 3mesi € 100.000,00 Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno € 15.000,00 € 170.000 Strategie finanziarie / modalità di finanziamento Fondi Europei- Regionali Prodotto 56 MWh/anno Risparmiato 5,6 MWh/anno Prodotti 7 MWh/anno Stima del risparmio energetico Risparmiati 1 MWh/anno Prodotto 84 MWh/anno Risparmiato 4 MWh/anno 35,2 t/anno

Stima riduzione delle emissioni di CO 2 4,4 t/anno 52,9 t/anno • Consumi elettrici della struttura Indicatori di monitoraggio • Produzione energia elettrica impianto • kWh elettrici risparmiati e prodotti post operam

Realizzazione impianti fotovoltaici su Scuola Materna e Centro Nome dell’Azione Sociale (18 kW + 18 kW) – Sant’Anna Arresi

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Codice COD: FER 3.11 Ambito geografico dell’Azione Comunale ִ Aggregazione Ufficio Responsabile dell’attuazione Lavori Pubblici Premessa dell’azione La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili con emissioni inquinanti uguali a zero rappresenta l'importante occasione di rendere le strutture esistenti indipendenti dal punto di vista energetico, ottenendo nel contempo un notevole risparmio economico ed una diminuzione delle emissioni di CO 2 conseguenti al consumo di elettricità nell'edifici, destinato a Centro di aggregazione Sociale e Scuola materna con conseguente miglioramento della vita dei fruitori che utilizzeranno la struttura. Descrizione schematica dell’Azione

Produzione Energia Elettrica da fonti rinnovabili che consentirà l’abbattimento delle emissioni di CO 2 e conseguente risparmio economico. Gli impianti da 18 kW ciascuno sono montati su pensiline in acciaio zincato e all’interno di una di esse è prevista la posa di una colonnina di ricarica e la fornitura di una macchinina elettrica ad uso comunale; Il costo indicato è comprensivo di tutti gli oneri di cui al progetto (spese tecniche, iva, forniture etc..) l’intervento è in fase di collaudo. Obiettivi dell’Azione

Risparmio energetico e riduzione emissioni CO 2 Attori coinvolti o coinvolgibili Comune Tipologia di azione - termine Breve <1 anno ִ Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni Tempi di avvio dell’azione In fase di collaudo Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento In fase di allaccio alla rete elettrica Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno € 280.000,00 Strategie finanziarie / modalità di finanziamento Contributo RAS e Mutuo CC DD PP Stima del risparmio energetico 25.063,89 kWh/anno + 25.063,76 kWh/anno

Stima riduzione delle emissioni di CO 2 31,5 tonnellate/anno • Consumi elettrici della struttura Indicatori di monitoraggio • Produzione energia elettrica impianto • kWh elettrici risparmiati e prodotti post operam

Realizzazione di un impianto di digestione anaerobica per la Nome dell’Azione Trasformazione dei rifiuti in biogas e produzione energia elettrica. Potenza elettrica < 1MW - Santadi Codice COD: FER 3.12 Ambito geografico dell’Azione Comunale X Aggregazione Ufficio Responsabile dell’attuazione Non disponibile Premessa dell’azione

Descrizione schematica dell’Azione L’azione prevede la realizzazione di un impianto di produzione biogas da biomasse mediante processo di digestione 139

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anaerobica. Si intende conferire nell’impianto principalmente biomasse costituite dalla frazione organica dei rifiuti solidi urbani e sottoprodotti da agricoltura e trasformazione. Il biogas estratto sarà convertita in energia elettrica mediante turbina e immessa nella rete Enel. Si sta inoltre valutando di poter immettere parte del metano ottenuto nella rete di distribuzione comunale (si è in attesa del decreto attuativo che disciplina l’utilizzo diretto del gas prodotto). Il digestato ottenuto dal processo sarà ridotto mediante centrifugazione, avviato a compostaggio e utilizzato come ammendante. L’azione consentirebbe un risparmio sia nei costi di conferimento dell’umido da raccolta differenziata che nei costi di prelievo del gas dalla rete urbana. Obiettivi dell’Azione

Tutti i comuni dell’unione e eventuali ulteriori comuni limitrofi, Attori coinvolti o coinvolgibili ditta privata disposta a farsi carico dell’investimento iniziale (bando a evidenza pubblica) Tipologia di azione - termine Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni  Lungo >5 anni Tempi di avvio dell’azione 3 mesi Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento 2 anni Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno 5.500.000,00 € - 7 anni Strategie finanziarie / modalità di finanziamento Cofinanziamento privato / mutuo Stima del risparmio energetico Produzione energia 8.000 MWh/anno

Stima riduzione delle emissioni di CO 2 4.069 tonnellate/anno Indicatori di monitoraggio Energia prodotta

6.4.4 Mobilità

Le azioni riconducibili al settore della Mobilità riguardano solo alcuni territori comunali dell’Aggregazione. Si tratta sia di interventi molto specifici e puntuali (sostituzione parco macchine comunale), sia di interventi che riguardano la mobilità sostenibile (già finanziati). Gli obiettivi di riduzione delle emissioni attuabili in questo caso è molto limitato. Le azioni, tutte materiali, saranno realizzate nel breve e nel medio termine.

Nome dell’Azione MOBILITA' ALTERNATIVA (GREEN go) - aggregazione Codice COD: MOB 4.1 ִ Ambito geografico dell’Azione Comunale Aggregazione Ufficio Lavori Pubblici del Comune Capo Fila e dei Comuni Ufficio Responsabile dell’attuazione Aggregati Premessa dell’azione L’intervento prevede un progetto di mobilità sostenibile, finanziata per Enti Locali servizi turistici + dotazione parco mezzi elettrici alla PP.AA. per servizi alla collettività (Servizi di mobilità del Comune, verde pubblico, Polizia Locale etc.). + servizio noleggio ai cittadini. I vantaggi indiscutibili, per gli Enti Locali che accolgono il progetto di mobilità sostenibile nel proprio territorio, sono di natura: ecologica, economica,comunicativa e incentivante. Ecologica: L’impatto dei mezzi elettrici sulle aree interessate è zero. 140

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Economica: Il progetto, oltre a non comportare spese per l’Ente di riferimento, produce introiti nelle casse pubbliche, derivanti dalla percentuale riconosciuta sul car rent dei mezzi e sui servizi dell’indotto. Comunicativa : Nel pacchetto mobilità sostenibile è prevista una campagna di sensibilizzazione su più media che ha come protagonista l’abbattimento di emissioni nocive (CO2) di cui si fanno promotori i Comuni stessi. Incentivante: :È sicuramente un valore aggiunto nell’offerta turistica, già ricca, di alcune località selezionate. Inoltre, con la possibilità di noleggio ai cittadini (attraverso una campagna di tesseramento) è possibile creare un focus sulla cultura verde oltre a creare un servizio che per alcune categorie protette può essere gratuito. Descrizione schematica dell’Azione L’azione prevede la sostituzione del parco macchine di tutti i comuni dell’aggregazione con la predisposizione di punti di ricarica elettrica compresa la manutenzione, le assicurazioni e la consulenza per tutto il progetto, con ricavi dal noleggio delle autovetture da privati e da turisti interessati. Obiettivi dell’Azione • riduzione dei costi della P.A.

• la riduzione delle emissioni di CO 2 • lo sviluppo e il miglioramento dell’ offerta turistica • la prestazione di un servizio aggiuntivo ai cittadini • il miglioramento dell¹immagine istituzionale come “Comune Verde” nell¹ambito del Patto dei sindaci e a livello europeo Attori coinvolti o coinvolgibili Comuni - Privati Tipologia di azione - termine Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni ִ Lungo >5 anni Tempi di avvio dell’azione 1 anni Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento 2 anno Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno € 1.026.859,00 Strategie finanziarie / modalità di finanziamento Fondi Comunali - Fondi Europei – Privati – Jessica Stima del risparmio energetico 630 MWh/anno

Stima riduzione delle emissioni di CO 2 119 tonnellate/anno Risparmio Consumi carburanti veicoli comunali Indicatori di monitoraggio Percorrenza km veicoli a bassa emissione

Nome dell’Azione Piste ciclabili - aggregazione Codice COD: MOB 4.2 ִ Ambito geografico dell’Azione Comunale Aggregazione Ufficio Lavori Pubblici del Comune Capo Fila e dei Comuni Ufficio Responsabile dell’attuazione Aggregati Premessa dell’azione Il territorio, l’ambiente ed il paesaggio che distinguono i Comuni dell’aggregazione, devono essere preservati, con tutte le azioni possibili, da ogni elemento capace di danneggiarli dal punto di vista ambientale e socioeconomico. In tale ottica le Amministrazioni comunali hanno iniziato un programma di interventi mirato al miglioramento della qualità della vita e dell’ambiente dei cittadini mediante la realizzazione e/o programmazione di tratti di piste ciclabili ; Si è 141

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pensato quindi di unire tali tratti a tronchi di collegamento da comune a comune utilizzando l’area di sedime della vecchia ferrovia o vecchi sentieri. Descrizione schematica dell’Azione Realizzazione percorsi di collegamento tra i comuni limitrofi da realizzarsi preferibilmente nelle vecchie piste ferroviarie e i vecchi sentieri esistenti. Realizzare aree di ricariche collegate alle azioni di ciascun comune dell’aggregazione. Obiettivi dell’Azione

• Riduzione delle emissioni di CO 2 • Sviluppo turismo ecosostenibile. Attori coinvolti o coinvolgibili Comuni ִ Tipologia di azione - termine Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni Tempi di avvio dell’azione 3 anni Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento 3 anni Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno € 10.000.000,00 Strategie finanziarie / modalità di finanziamento Fondi Europei – Fondi Comunali – Fondi Regionali Stima del risparmio energetico Non disponibile

Stima riduzione delle emissioni di CO 2 Non disponibile Indicatori di monitoraggio Non disponibile

Nome dell’Azione Realizzazione pista ciclabile – Sant’Anna Arresi Codice COD: MOB 4.3 Ambito geografico dell’Azione Comunale ִ Aggregazione Ufficio Responsabile dell’attuazione Lavori Pubblici Premessa dell’azione Il territorio, l’ambiente ed il paesaggio che distinguono il Comune di Sant’Anna Arresi, deve essere preservato, con tutte le azioni possibili, da ogni elemento capace di danneggiarlo dal punto di vista ambientale e socioeconomico. In tale ottica l’Amministrazione comunale ha recentemente avviato un programma di interventi mirato al miglioramento della qualità della vita e dell’ambiente dei cittadini mediante la riduzione delle emissioni dannose per la salute, all’interno di tale processo si è svolto un concorso di idee per la realizzazione di una pista ciclabile che dal paese conduce alla località turistica di Portopino inserita all’interno del SIC ITB00045 “Promontorio e zone umide di Porto Pino” . Descrizione schematica dell’Azione Collegamento Ciclabile Centro Urbano con Frazione Porto Pino che prevede la realizzazione di una Rete Ciclabile di circa Km 12,0 per il collegamento della frazione di Porto Pino al Centro Urbano di S. Anna Arresi e con l’introduzione di percorsi naturalistici degli stagni e dei punti di interesse storico e archeologico. I punti di sosta saranno corredati di pensiline fotovoltaiche per ricarica biciclette a pedalata assistita e a supporto delle stazioni di Bike-Sharing e Car- Sharing. Si può ipotizzare un numero di impianti pari a 3 da max 20 kW ciascuno con una produzione di 30.000 kWh ciascuno annui. Obiettivi dell’Azione

• Risparmio emissioni di CO 2 • Riqualificazione ambientale 142

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• Efficientamento energetico • Sviluppo Turismo Ecocompatibile Attori coinvolti o coinvolgibili Comune Tipologia di azione - termine Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni ִ Lungo >5 anni Tempi di avvio dell’azione 2 anni Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento 2 anni Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno € 4.200.000,00 Fondi Bilancio – Contributo RAS - fondo Jessica – Contributi Strategie finanziarie / modalità di finanziamento europei Stima del risparmio energetico 30 MWh/anno

Stima riduzione delle emissioni di CO 2 18,9 tonnellate/annue Indicatori di monitoraggio Non disponibile

Nome dell’Azione Bike Sharing e fonti rinnovabili Codice COD: MOB 4.4 Ambito geografico dell’Azione Comunale Aggregazione Ufficio Responsabile dell’attuazione Area Tecnica Comunale Premessa dell’azione Il territorio, l’ambiente ed il paesaggio che connotano il Comune di Santadi, deve essere preservato, con tutte le azioni possibili, da ogni elemento capace di depauperarlo. In tale ottica l’Amministrazione comunale ha recentemente avviato un programma di interventi mirato a ridurre le emissioni climalteranti mediante la realizzazione di impianti fotovoltaici a servizio di opere pubbliche o per l’illuminazione delle strade cittadine. L’indirizzo programmatico dell’Ente è quello di intervenire, incrementando la produzione di energia da fonti rinnovabili. Descrizione schematica dell’Azione Il progetto di BIKE SHARING è finalizzato ad estendere i settori di intervento del Comune nell’ampio campo delle azioni rivolte alla riduzione delle emissioni climalteranti. A tal fine il progetto prevede azioni, prevalentemente di carattere consulenziale, mirate ad estendere la conoscenza dei vantaggi derivanti dall’utilizzo delle fonti di energia rinnovabile e delle opportunità finanziarie che agevolano il ricorso ad esse, ed azioni dirette a promuovere l’utilizzo della bicicletta, e fra queste quelle con pedalata assistita alimentata con energia prodotta da fonte rinnovabile, con duplice finalità. Da un lato estendere il novero degli strumenti attraverso cui diminuire l’immissione in atmosfera di agenti inquinanti e dall’altro il reinserimento della bicicletta nella normalità della vita cittadina per scopi sociologici e per scopi salutistici del cittadino che sempre più costretto dalla attività lavorativa o di studio e comunque dallo stile di vita attuale ad una vita sedentaria individualistica e quasi asociale, potrebbe trarne tutti i vantaggi derivanti dall’utilizzo di tale mezzo di locomozione. In particolare l’attenzione è rivolta alla prevenzione e alla riabilitazione riguardanti le malattie cardiocircolatorie e vascolari una delle cause principali di mortalità nella cosiddetta civiltà del benessere; inoltre ai benefici effetti sull’umore dell’uomo che, secondo il mondo scientifico, scaturiscono dall’esercitare un’attività fisica ed infine, non ultima in ordine di importanza, la socializzazione che può scaturire dall’utilizzo di un mezzo di locomozione “lento” che facilitatore di incontri contrariamente a quanto accade con l’utilizzo dell’automobile. Obiettivi dell’Azione • Incremento dell’utilizzo delle fonti rinnovabili. • Reinserimento della bicicletta come normale mezzo di locomozione.

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Attori coinvolti o coinvolgibili Uffici Comunali Tipologia di azione - termine Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni Tempi di avvio dell’azione 3-5 mesi dall'ottenimento del finanziamento Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento Dall'avvio dell'azione: 6 mesi I costi stimati dell'iniziativa si stimano in € 173.000 per Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno progettazione, realizzazione, D.L. ecc. Si stima che l'intervento avrà una vita di circa 10 anni Strategie finanziarie / modalità di finanziamento In termini di risparmio viene considerata la possibilità di sostituire, per gli spostamenti urbani e semi-urbani, l'automobile con la bicicletta elettrica. ipotizzando un risparmio medio di 70 Stima del risparmio energetico Kwh per ogni Kwh di utilizzo bici viene stimato un risparmio annuo energetico complessivo di 150'000 Kwh di minor utilizzo

dell'automobile ed un conseguente minor rilascio di CO 2 in atmosfera

Stima riduzione delle emissioni di CO 2 15,4 tonnellate/anno Indicatori di monitoraggio Non disponibile

Interventi finalizzati alla sistemazione e al recupero dell’ex Nome dell’Azione tracciato ferroviario (strada ex FMS) - PISCINAS Codice COD: MOB 4.5 Ambito geografico dell’Azione Comunale X Aggregazione Ufficio Responsabile dell’attuazione Ufficio tecnico Premessa dell’azione L’intervento che si intende perseguire con questa azione è la sistemazione e recupero dell’ex tracciato ferroviario che attraversa interamente il territorio di Piscinas, realizzando un valido ed alternativo percorso alla S.S. 293, compresa la realizzazione di piste ciclabili. La presente azione potrebbe interessare anche il Comune di Santadi e quello di Giba in quanto il tracciato ferroviario interessa anche questi Comuni. Parte del tracciato ferroviario che attraversa Piscinas è di proprietà comunale. Descrizione schematica dell’Azione L’azione da intraprendere consiste nel recupero e sistemazione dell’ ex tracciato ferroviario ora di proprietà Comunale. Oltre a costituire un valido e alternativo percorso alla S.S. 293, il recupero del tracciato, in termini di viabilità carrabile, pedonale e pista ciclabile, costituisce, per chi lo percorre, un percorso interessante per le ricchezze ambientali e paesaggistiche. Infatti, il percorso dal centro abitato conduce verso il Rio Piscinas con la presenza di due ponti in pietra a tre arcate la cui realizzazione risale agli inizi del 1900. Allo stato attuale i ponti sono stati recuperati da questa Amministrazione solo parzialmente ed hanno interessato solo l’aspetto del consolidamento statico. Il percorso è attualmente non percorribile. I lavori da realizzare, pertanto consistono nel riattamento del paino viabile, pavimentazione con materiali ecologici stabilizzanti, realizzazione di piste ciclabili ecc. Come detto in premessa solo parte del tracciato è di proprietà Comunale, pertanto si rende necessario reperire i fondi necessari per l’acquisizione delle aree demaniali. La realizzazione dei lavori interessa Obiettivi dell’Azione L’obiettivo che il Comune di Piscinas si propone è il recupero in termini di viabilità dell’ex tracciato ferroviario al fine di realizzare un’alternativa di percorso alla S.S. 293. La realizzazione dell’intervento comprende pure la realizzazione di 144

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una pista ciclabile. Ufficio Tecnico Attori coinvolti o coinvolgibili Parte politica Imprese Tipologia di azione - termine Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni X Lungo >5 anni Tempi di avvio dell’azione Le azioni dovranno essere messe in atto nel breve periodo e Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento dovranno essere portate avanti nel tempo con l’orizzonte temporale del 2020. Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno € 500.000,00 Strategie finanziarie / modalità di finanziamento Risorse Regionali e risorse interne all’Amministrazione comunale Stima del risparmio energetico Non disponibile

Stima riduzione delle emissioni di CO 2 diminuzione delle emissioni di CO 2 Indicatori di monitoraggio Non disponibile

Nome dell’Azione Realizzazione pista ciclabile Masainas - Is solinas Codice COD: MOB 4.6 Ambito geografico dell’Azione Comunale X Aggregazione Ufficio Responsabile dell’attuazione Uff. Tecnico Premessa dell’azione Il progetto di risistemazione della strada comunale Masainas-Is Solinas e stato predisposto 15 anni fa, e prevedeva per tutto il suo tracciato, dal centro fino al mare, la presenza di una pista ciclabile, già da allora ritenuta importante, dal punta di vista ecologico e turistico. Per vari motivi si è riuscito a realizzare solo il tratto che attraversa gli stagni (Baiocca e Porto Botte). 700 m di strada con le pista ciclabili ai lati. È nostra intenzione riuscire a terminare quest’opera che riteniamo strategica, soprattutto per la sua interdipendenza con le azioni Masainas 2 e l’azione sulla mobilità elettrica. Descrizione schematica dell’Azione L’azione prevede la risistemazione della strada comunale Masainas-Is Solinas con l’annessa pista ciclabile. Obiettivi dell’Azione

• Riduzione emissioni CO 2 • Incentivare la mobilità ciclistica • Fornire un servizio aggiuntivo ai cittadini a ai turisti • Migliorare lo stile di vita del cittadino Attori coinvolti o coinvolgibili Amm. Comunale Tipologia di azione - termine Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni X Lungo >5 anni Tempi di avvio dell’azione 1-2 anni Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento 1 anno Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno € 165.000 tempo di ritorno no

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• Jessica Strategie finanziarie / modalità di finanziamento • finanziamenti RAS • Cofinanziamento comunale Stima del risparmio energetico Non disponibile

Stima riduzione delle emissioni di CO 2 Non disponibile Indicatori di monitoraggio Utilizzo pista ciclabile

Bike sharing fotovoltaico (con pensilina di ricarica da P=5 kW) - Nome dell’Azione MASAINAS

Codice COD: MOB 4.7

Ambito geografico dell’Azione Comunale X Aggregazione Ufficio Responsabile dell’attuazione Uff. Tecnico Premessa dell’azione L’amministrazione ha predisposto questo progetto con l’obbiettivo di integrarsi perfettamente con la pista ciclabile Masainas-Is Solinas prevista dall’azione Masainas 3. con l’adesione al Patto dei Sindaci questo va ad inserirsi perfettamente tra le azioni del PAES indirizzate alla mobilità. In particolare con le azioni relative alle piste ciclabili e quello della mobilità elettrica. Sarà possibile intanto valutare, stando attenti alle novità tecnologiche che saranno disponibili, la possibilità di integrare le varie azioni in un unico progetto di mobilità elettrica. Descrizione schematica dell’Azione L’azione prevede la creazione di un sistema di bike-sharing con un sistema di 24 posteggi di cui 6 con postazione di ricarica per bici elettriche, collegate ad un impianto FV da 5Kw, collegato alla rete. Il sistema di noleggio, informatizzato prevede l’utilizzo di carte prepagate. Saranno acquistate 18 biciclette tradizionali e 6 a pedalata assistita. Obiettivi dell’Azione

• Riduzione emissioni CO 2 • Incentivare la mobilità ciclistica • Fornire un servizio aggiuntivo ai cittadini a ai turisti. • Migliorare lo stile di vita del cittadino Attori coinvolti o coinvolgibili Amm. Comunale Tipologia di azione - termine Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni X Lungo >5 anni Tempi di avvio dell’azione 1-3 anni Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento 2 mesi Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno € 148.563 tempo di ritorno no

• Jessica Strategie finanziarie / modalità di finanziamento • finanziamenti RAS e provincia • Cofinanziamento comunale 15% Stima del risparmio energetico Produzione 7 MWh/anno

Stima riduzione delle emissioni di CO 2 4,4 tonnellate di CO 2/anno Indicatori di monitoraggio Consumi rilevabili da sistema informatico

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Nome dell’Azione Condivisione della bicicletta (Bike Sharing) - Tratalias Codice COD: MOB 4.8 Ambito geografico dell’Azione Comunale X Aggregazione Ufficio Responsabile dell’attuazione Area Tecnica Comunale Premessa dell’azione Il territorio, l’ambiente ed il paesaggio che connotano il Comune di Tratalias, deve essere preservato, con tutte le azioni possibili, da ogni elemento capace di depauperarlo. In tale ottica l’Amministrazione comunale ha recentemente avviato un programma di interventi mirato a ridurre le emissioni climalteranti mediante la realizzazione di alcuni impianti fotovoltaici a servizio di opere pubbliche. L’indirizzo programmatico dell’Ente è quello di intervenire, incrementando la produzione di energia da fonti rinnovabili. Descrizione schematica dell’Azione Il progetto di BIKE SHARING è finalizzato ad estendere i settori di intervento del Comune nell’ampio campo delle azioni rivolte alla riduzione delle emissioni climalteranti. A tal fine il progetto prevede azioni, prevalentemente di carattere consulenziale, mirate ad dirette a promuovere l’utilizzo della bicicletta, e fra queste quelle con pedalata assistita alimentata con energia prodotta da fonte rinnovabile, con duplice finalità. Da un lato estendere il novero degli strumenti attraverso cui diminuire l’immissione in atmosfera di agenti inquinanti e dall’altro il reinserimento della bicicletta nella normalità della vita cittadina per scopi sociologici e per scopi salutistici del cittadino che sempre più costretto dalla attività lavorativa o di studio e comunque dallo stile di vita attuale ad una vita sedentaria individualistica e quasi asociale, potrebbe trarne tutti i vantaggi derivanti dall’utilizzo di tale mezzo di locomozione. In particolare l’attenzione è rivolta alla prevenzione e alla riabilitazione riguardanti le malattie cardiocircolatorie e vascolari una delle cause principali di mortalità nella cosiddetta civiltà del benessere; inoltre ai benefici effetti sull’umore dell’uomo che, secondo il mondo scientifico, scaturiscono dall’esercitare un’attività fisica ed infine, non ultima in ordine di importanza, la socializzazione che può scaturire dall’utilizzo di un mezzo di locomozione “lento” che facilitatore di incontri contrariamente a quanto accade con l’utilizzo dell’automobile. Obiettivi dell’Azione • Incremento dell’utilizzo delle fonti rinnovabili • Reinserimento della bicicletta come normale mezzo di locomozione Attori coinvolti o coinvolgibili Tipologia di azione - termine Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni Tempi di avvio dell’azione 3-5 mesi Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento Dall’avvio dell’azione: 6 mesi I costi stimati dell’iniziativa in circa €. 300.000,00 per Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno progettazione, realizzazione, D.L. ecc. e si stima, altresì, che l’intervento avrà una vita di circa 10 anni. Strategie finanziarie / modalità di finanziamento Non si hanno analisi adeguate per effettuare una stima del Stima del risparmio energetico risparmio energetico derivante dall'operazione

Stima riduzione delle emissioni di CO 2 Non definibile Indicatori di monitoraggio Non definibile

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Realizzazione camper service ecologico (con pensilina di Nome dell’Azione ricarica da P=6 kW) – San Giovanni Suergiu Codice COD: MOB 4.9 Ambito geografico dell’Azione Comunale X Aggregazione Ufficio Lavori Pubblici del Comune Capo Fila e dei Comuni Ufficio Responsabile dell’attuazione Aggregati Premessa dell’azione Realizzazione di interventi a sostegno del turismo eco-sostenibile, per poter garantire al turista un’area attrezzata e accogliente, con la possibilità di utilizzare mezzi elettrici. Descrizione schematica dell’Azione L’azione prevede la realizzazione di un camper service per un turismo sostenibile. Obiettivi dell’Azione

• la riduzione delle emissioni di CO 2 • lo sviluppo e il miglioramento dell’ offerta turistica • la prestazione di un servizio aggiuntivo ai cittadini • il miglioramento dell¹immagine istituzionale come “Comune Verde” nell’ambito del Patto dei sindaci e a livello europeo Attori coinvolti o coinvolgibili Comune - privati Tipologia di azione - termine Breve <1 anno Medio 1 – 5 Lungo >5 anni X Tempi di avvio dell’azione 6 mesi Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento 3mesi Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno € 300.000,00 Strategie finanziarie / modalità di finanziamento Fondi Europei – Fondi regionali Stima del risparmio energetico 8,4 MWh/anno (Produzione)

Stima riduzione delle emissioni di CO 2 5,3 tonnellate/anno Produzione energetica impianto Indicatori di monitoraggio kWh prodotti

Area sosta camper (con pensilina fotovoltaica da P=6 kW) - Nome dell’Azione MASAINAS Codice COD: MOB 4.10 Ambito geografico dell’Azione Comunale X Aggregazione Ufficio Responsabile dell’attuazione Uff. Tecnico Premessa dell’azione L’amministrazione intende con l’area sosta camper fornire un servizio al sempre più crescente turismo cameristico, ed 148

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evitare il perdurare di comportamenti deprecabili dei camperisti. Descrizione schematica dell’Azione L’azione prevede la realizzazione di una piazzola di carico e scarico acqua, e ricarica elettrica. La piazzola sarà dotata di colonnina di servizio con sistema di pagamento a gettoniera o a banda magnetica. Il sistema sarà alimentato da una pensilina fotovoltaica da 6 kW (oppure sarà dislocato in modo da poter sfruttare le altre azioni che prevedono i punti di ricarica elettrica con impianti FV) Obiettivi dell’Azione

• Riduzione emissioni CO 2 • Risparmio energetico • Evitare scarichi abusivi Attori coinvolti o coinvolgibili Amm. Comunale Tipologia di azione - termine Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni X Lungo >5 anni Tempi di avvio dell’azione 1-2 anni Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento 2 mesi Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno € 47.500 tempo di ritorno 7 anni

• Incentivo statale (conto energia) • Jessica Strategie finanziarie / modalità di finanziamento • Incentivi o finanziamenti RAS e provincia • Cofinanziamento comunale • Introito utilizzo area sosta Stima del risparmio energetico 2 MWh/anno

Stima riduzione delle emissioni di CO 2 5,58 t/anno Utilizzo piazzola Indicatori di monitoraggio Produzione da FV

Nome dell’Azione Sviluppo mobilità ciclabile e pedonale - Giba Codice COD: MOB 4.11 Ambito geografico dell’Azione Comunale X Aggregazione Ufficio Responsabile dell’attuazione UFFICIO TECNICO Premessa dell’azione

Descrizione schematica dell’Azione L'Amministrazione Comunale si impegna a potenziare la mobilità ciclabile e pedonale a livello urbano, attraverso la realizzazione di una serie di azioni che prevedono: • Realizzazione di percorsi per piste ciclabili; • Realizzazione di parcheggi attrezzati e rastrelliere per biciclette in concomitanza di nodi di interscambio, aree commerciali e zone di interesse pubblico; • Introduzione del sistema di bike sharing a livello comunale mediante fornitura di biciclette normali e di bicilette 149

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elettriche a pedalata assistita, installazione di colonnine elettroniche per la ricarica di biciclette elettriche e di impianti a energia rinnovabile a supporto del servizio di bike sharing e realizzazione di sistemi informatici e di rete per il monitoraggio e la gestione in remoto delle bici. L'Amministrazione Comunale si impegna anche a promuovere la mobilità ciclabile e pedonale mediante attività di promozione, sensibilizzazione e educazione diretta alle scuole e ai cittadini. Obiettivi dell’Azione

Attori coinvolti o coinvolgibili Non disponibile Tipologia di azione - termine Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni Tempi di avvio dell’azione Non disponibile Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento Non disponibile Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno Non disponibile Strategie finanziarie / modalità di finanziamento Non disponibile Stima del risparmio energetico Non disponibile

Stima riduzione delle emissioni di CO 2 Non disponibile Indicatori di monitoraggio Non disponibile

Nome dell’Azione Azioni di promozione a favore della mobilità sostenibile - Giba Codice COD: MOB 4.12 Ambito geografico dell’Azione Comunale X Aggregazione Ufficio Responsabile dell’attuazione UFFICIO TECNICO Premessa dell’azione L’Amministrazione Comunale, nell’ambito del P.U.C. in fase di redazione potrà prevedere interventi atti a riqualificare e rifunzionalizzare il sistema della mobilità interna. Descrizione schematica dell’Azione Nell’ambito degli interventi per ridurre il traffico da attraversamento il comune può adottare le seguenti azioni/politiche: • Creazione di un percorso a semianello di collegamento con la viabilità esterna e di distribuzione agli insediamenti; • Introduzione di provvedimenti per il controllo e la dissuasione del traffico. Verranno adottati collegamenti con il sistema viario e del verde con percorsi alternativi all’uso dell’auto, in particolare per la circolazione pedonale e ciclabile. Obiettivi dell’Azione

• Riduzione delle emissioni di CO 2, dei gas serra e degli inquinanti locali nel settore trasporti privati • Incentivo all’efficienza nel settore dei trasporti • Incremento della mobilità sostenibile Attori coinvolti o coinvolgibili

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Tipologia di azione - termine Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni Tempi di avvio dell’azione Non disponibile Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento Non disponibile Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno Non disponibile Strategie finanziarie / modalità di finanziamento Non disponibile Stima del risparmio energetico Non disponibile

Stima riduzione delle emissioni di CO 2 Non disponibile Indicatori di monitoraggio Non disponibile

6.4.5 Comunicazione

Le azioni riconducibili al settore della Comunicazione sono volte a avviare campagne di sensibilizzazione verso la popolazione locale rispetto alle tematiche proprie del Piano. Si tratta di interventi immateriali attuabili nel breve termine che solo indirettamente potranno contribuire alla riduzione delle emissioni di CO 2.

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Nome dell’Azione Realizzazione sito web su energie alternative - aggregazione Codice COD: COM 5.1 ִ Ambito geografico dell’Azione Comunale Aggregazione Ufficio Responsabile dell’attuazione Ufficio Lavori Pubblici del Comune Capo Fila e dei Comuni Aggregati Premessa dell’azione L’intervento prevede la realizzazione di un sito web che possa informare e chiarire ai cittadini le azioni e le iniziative dei Comuni dell’aggregazione riguardo alle energie alternative, il sito conterrà tutte le azioni previste dal PAES d’area e da ciascun Comune aggregato.

La campagna di sensibilizzazione che ha come protagonista l’abbattimento di emissioni nocive (CO2) di cui si fanno promotori i Comuni stessi, potrà contribuire a creare una coscienza ecologica nei cittadini;

Descrizione schematica dell’Azione L’azione prevede la realizzazione di un unico portale web con le informazioni e le azioni sostenibili ;

Obiettivi dell’Azione - la prestazione di un servizio aggiuntivo ai cittadini - creazione di informazioni e formazioni all’utilizzo di energia verde; - il miglioramento dell¹immagine istituzionale come “Comuni Verdi” nell¹ambito del Patto dei sindaci e a livello europeo

Attori coinvolti o coinvolgibili Comuni - Privati Tipologia di azione - termine Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni ִ Lungo >5 anni Tempi di avvio dell’azione 1 anno Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento 1 anno Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno € 10.000,00 Strategie finanziarie / modalità di finanziamento Fondi Comunali - Fondi Europei Stima del risparmio energetico Non definibile Stima riduzione delle emissioni di CO 2 Non definibile Indicatori di monitoraggio Numero visualizzazione sito web

Nome dell’Azione Corsi di educazione ambientale per scuole - Giba Codice COD: COM 5.2 Ambito geografico dell’Azione Comunale X Aggregazione Ufficio Responsabile dell’attuazione UFFICIO TECNICO Premessa dell’azione

Descrizione schematica dell’Azione L'Amministrazione Comunale si impegna in un progetto di educazione ambientale rivolto alle scuole primarie del territorio con il duplice scopo di educare e di informare in modo semplice sui temi dell'efficienza energetica e della sostenibilità ambientale. Il programma formativo dovrà prevedere un’attività di educazione tecnico-scientifica sull’energia, sulla sostenibilità ambientale e sull’efficienza energetica degli edifici e dei trasporti, nonché sull’impatto dei comportamenti individuali sulle emissioni.

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Il programma potrà articolarsi in due fasi: 1. Coinvolgimento diretto degli alunni in cui si presenteranno le tematiche generali che consentirà di apprendere apprendere i comportamenti “virtuosi” da trasferire in famiglia; 2. Coinvolgimento degli insegnanti durante le ore di lezione dedicata alla preparazione tecnica rivolta agli alunni. Il coinvolgimento di entrambi, alunni e docenti, è importante soprattutto per stimolare la coscienza ambientale ed integrare tali tematiche nell'attività didattica giornaliera. Obiettivi dell’Azione

Attori coinvolti o coinvolgibili Tipologia di azione - termine Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni Tempi di avvio dell’azione Non disponibile Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento Non disponibile Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno Non disponibile Strategie finanziarie / modalità di finanziamento Non disponibile Stima del risparmio energetico Non disponibile

Stima riduzione delle emissioni di CO 2 Non disponibile Indicatori di monitoraggio Non disponibile

Promozione ai fini della realizzazione di intervento per lo sfruttamento energetico con impianto idroelettrico del corso Nome dell’Azione d’acqua proveniente dalle vasche di irrigazione diga monte San Giovanni (Masainas) Codice COD: COM 5.3 Ambito geografico dell’Azione Comunale X Aggregazione Ufficio Responsabile dell’attuazione Consorzio bonifica Basso Sulcis Premessa dell’azione L’amministrazione intende promuovere la possibilità, da parte del consorzio di bonifica, di utilizzare le vasche dell’impianto di irrigazione, site sulla collina (Monte S.Giovanni) di fronte al paese. Tali vasche servono da serbatoio per il sistema di di distribuzione dell’acqua per irrigazione, l’acqua proviene dalla diga di Monte Pranu e viene pompata nelle vasche poste a circa 100 m.s.l.m. per poi essere distribuita per caduta da condotte in pressione. Si potrebbe sfruttare l’energia cinetica dell’acqua intercettandole con delle turbine nelle condotte principali. Descrizione schematica dell’Azione L’azione prevede un opera di convincimento rivolta all’amministrazione del Consorzio per valutare la possibilità di recuperare una certa quantità di energia elettrica e quindi procurarsi un risparmio economico, che di questi tempi non si deve trascurare. Obiettivi dell’Azione

• Riduzione emissioni CO 2 • Risparmio energetico Attori coinvolti o coinvolgibili Amm. Comunale, ditte fornitrici, cittadini 153

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Tipologia di azione - termine Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni X Tempi di avvio dell’azione 1 anno Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento 1 mese Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno 0 Strategie finanziarie / modalità di finanziamento Da definire successivamente Stima del risparmio energetico Da definire successivamente

Stima riduzione delle emissioni di CO 2 Da definire successivamente Indicatori di monitoraggio Non disponibile

Nome dell’Azione Masainese sostenibile Codice COD: COM 5.4 Ambito geografico dell’Azione Comunale X Aggregazione Ufficio Responsabile dell’attuazione Uff. Tecnico Premessa dell’azione L’amministrazione intende promuovere tutti i comportamenti virtuosi dei cittadini nei confronti della gestione dei rifiuti. In particolare con la presente azione provocare una sensibile riduzione della frazione umida, a breve termine, e tramite le varie attività di sensibilizzazione previste aumentare la conoscenza dei metodi di riduzione, partendo direttamente da un acquisto intelligente. Descrizione schematica dell’Azione Masainese sostenibile è un progetto formato da tre macro-azioni che vuole provocare nei cittadini la consapevolezza del ruolo determinante dei loro comportamenti nei confronti dell’ambiente, a partire dagli acquisti di tutti i giorni. Le tre macro-azioni sono: • Sensibilizzazione e formazione ambientale dei cittadini. Laboratori scolastici ; • Distribuzione Kit di sostenibilità (compostiere, riduttori di flusso, manuale acquisti verdi); • Azioni dimostrative (ecosagre). L’azione si svilupperà in 15 mesi e si concluderà con i questionari per i cittadini e gli studenti, che saranno il primo monitoraggio dei risultati conseguiti. Obiettivi dell’Azione • Avviare i cittadini alle buone pratiche ambientali attuabili nella vita quotidiana e assisterli nelle scelte relative alle tecnologie per il risparmio delle risorse naturali, di energia, acqua e produzione di rifiuti. • Riduzione frazione organica dei rifiuti; • Riduzione consumi idrici;

• Riduzione CO 2 Attori coinvolti o coinvolgibili Amm. Comunale, ditte fornitrici, cittadini Tipologia di azione - termine Breve <1 anno X Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni Tempi di avvio dell’azione 1 anno Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento 15 mesi Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno € 40.000 - tempo di rientro 5 anni 154

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Contributi regionali e/o provinciali Strategie finanziarie / modalità di finanziamento Autofinanziamento Partner privati

Stima del risparmio energetico

Stima riduzione delle emissioni di CO 2 Riduzione conferimento rifiuti Indicatori di monitoraggio Questionari ai cittadini

6.4.6 Rifiuti solidi urbani

Le azioni riconducibili al settore dei Rifiuti Solidi Urbani riguardano sono caratterizzate da due azioni che riguardano tutta l’aggregazione e solo due specifiche per due territori dell’aggregazione. Si tratta sia di interventi molto specifici e puntuali che mirano alla diminuzione della produzione dei rifiuti agendo in particolare sull’umido e sulla plastica. Gli obiettivi di riduzione delle emissioni attuabili in questo caso sono molto limitate. Le azioni, tutte materiali, saranno realizzate nel breve e nel medio termine.

Nome dell’Azione Smaltimento rifiuti organici mediante produzione di compost alta qualità - aggregazione Codice COD: RSU 6.1 Ambito geografico dell’Azione Comunale Aggregazione X Ufficio Responsabile dell’attuazione Ufficio Lavori Pubblici del Comune Capo Fila e dei Comuni Aggregati Premessa dell’azione Lo smaltimento dei rifiuti organici rappresenta per i Comuni dell’Aggregazione una voce di bilancio consistente e di difficile reperimento, pertanto la possibilità di un impianto di compostaggio centralizzato contribuirebbe non poco all’abbattimento dei costi di smaltimento con conseguente produzioni di Compost di alta qualità Descrizione schematica dell’Azione L’azione prevede l’installazione di un impianto intercomunale da dislocarsi nel territorio più favorevole all’installazione, con conferimento della materia organica di tutti i comuni con risparmio sui trasporti e sullo smaltimento dei rifiuti, e ricavi in caso di vendita del materiale prodotto. Obiettivi dell’Azione • Produzione di Compost • Produzione di energia in caso di BIOGAS Attori coinvolti o coinvolgibili Comuni - Agricoltori - Artigiani - Privati Tipologia di azione - termine Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni X Tempi di avvio dell’azione 3 anni

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Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento 3 anni Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno € 4.000.000,00 Strategie finanziarie / modalità di finanziamento Fondi Europei – Privati – Società Miste Stima del risparmio energetico 10,4 MWh

Stima riduzione delle emissioni di CO 2 2,64 tonnellate/anno Spese di conferimento dei RSU Indicatori di monitoraggio Introiti vendita compost

Riduzione rifiuti organici mediante compostaggio domestico - Nome dell’Azione aggregazione Codice COD: RSU 6.2 Ambito geografico dell’Azione Comunale Aggregazione X Ufficio Lavori Pubblici del Comune Capo Fila e dei Comuni Ufficio Responsabile dell’attuazione Aggregati Premessa dell’azione Lo smaltimento dei rifiuti organici rappresenta per i Comuni dell’Aggregazione una voce di bilancio consistente e di difficile reperimento, pertanto la possibilità che i privati possano contribuire alla riduzione del rifiuto umido biodegradabile mediante il compostaggio domestico, predisponendo anche azioni di informazione e laboratori scolastici mirati. Descrizione schematica dell’Azione L’azione prevede la fornitura di compostiere domestiche alle abitazioni private con azioni di informazione e laboratori scolastici mirati. Obiettivi dell’Azione • Produzione di Compost • Riduzione rifiuti biodegradabili Attori coinvolti o coinvolgibili Comuni - Privati Tipologia di azione - termine Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni X Lungo >5 anni Tempi di avvio dell’azione 1 anni Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento 1 mese Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno € 400.000,00 Strategie finanziarie / modalità di finanziamento Contributi regionali + 15% Bilancio Comunale Stima del risparmio energetico 1,8 MWh

Stima riduzione delle emissioni di CO 2 0,66 tonnellate/anno Indicatori di monitoraggio Spese di conferimento dei RSU

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Nome dell’Azione Acqua “CO 2.zero” (80.000 bottiglie) - Masainas Codice COD: RSU 6.3 Ambito geografico dell’Azione Comunale X Aggregazione Ufficio Responsabile dell’attuazione Uff. Tecnico Premessa dell’azione L’amministrazione intende promuovere l’utilizzo dell’acqua potabile dalle fontanelle pubbliche, opportunamente dotate di distributori automatici di acqua. Tali distributori serviranno per rassicurare la popolazione sulla potabilità dell’acqua di rete, essendo dotati di sistemi di microfiltraggio e di disinfezione che eliminano del tutto sapori sgradevoli (cloro) e possibili pericoli di inquinamento della rete. Tale azione risulta importante, vista la tendenza di tutte le famiglie di Masainas a non utilizzare l’acqua di rete per usi alimentari. Descrizione schematica dell’Azione L’azione prevede l’installazione da parte di ditte specializzate di impianti di microfiltraggio e disinfezione dell’acqua potabile, in luoghi pubblici, in corrispondenza delle attuali fontanelle pubbliche. Tali impianti dovranno avere tutte le autorizzazioni previste dal ministero della salute. Gli impianti tramite una convenzione da stipulare con le ditte fornitrici, saranno installate a costo zero per l’amministrazione che dovrà solo assicurare la possibilità di occupare il suolo pubblico. Obiettivi dell’Azione • Riduzione rifiuti

• Riduzione emissioni CO 2 (fabbricazione, trasporto e smaltimento delle bottiglie) • Educazione agli acquisti sostenibili Attori coinvolti o coinvolgibili Amm. Comunale, ditte fornitrici, cittadini Tipologia di azione - termine Breve <1 anno X Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni Tempi di avvio dell’azione 1 anno Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento 1 mese Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno 0 Strategie finanziarie / modalità di finanziamento Stima del risparmio energetico 0,43 MWh

Stima riduzione delle emissioni di CO 2 0,117 tonnellate di CO2 Indicatori di monitoraggio Acquisti dell’acqua

Nome dell’Azione Realizzazione fontana acqua pubblica (100.000 bottiglie) – San Giovanni Suergiu Codice COD: RSU 6.4 Ambito geografico dell’Azione Comunale X Aggregazione Ufficio Lavori Pubblici del Comune Capo Fila e dei Comuni Ufficio Responsabile dell’attuazione Aggregati Premessa dell’azione L’amministrazione intende procedere alla realizzazione di un intervento di realizzazione di una fontana per l’utilizzo

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dell’acqua pubblica Descrizione schematica dell’Azione Realizzazione di una fontana per l’utilizzo dell’acqua pubblica, la fontana eroga acqua fresca liscia e gassata in contenitori di plastica o di vetro costantemente riutilizzati dall’utente, abbattendo i costi sociali dovuti all’energia primaria necessaria alla produzione, trasporto, smaltimento, riciclaggio dei contenitori di plastica. Obiettivi dell’Azione • Risparmio di acqua potabile • Risparmio smaltimento, riciclaggio dei contenitori di plastica Attori coinvolti o coinvolgibili Tipologia di azione - termine Breve <1 anno Medio 1 – 5 anni Lungo >5 anni X Tempi di avvio dell’azione 6 mesi Tempi stimati per la realizzazione dell’intervento 3 mesi Stima dei costi e stima dei tempi di ritorno € 50.000,00 Strategie finanziarie / modalità di finanziamento Fondi Europei - regionali Stima del risparmio energetico Non disponibile

Stima riduzione delle emissioni di CO 2 Non disponibile

Indicatori di monitoraggio Non disponibile

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6.5 Quadro economico d’insieme delle azioni PAES Di seguito si riporta la sintesi delle azioni del PAES con l’indicazione delle voci di costo e la corrispondente stima di riduzione di emissioni di CO2.

N° Codice Azione Costo € Riduzione CO 2 [t/anno] prog azione 1 COD: PIAN Urbanizzazione PIP II° Intervento 315.000,00 n.a 1.1 (Sant’Anna Arresi) 2 COD: PIAN Definizione di un allegato energetico 15.000 n.a 1.2 ai regolamenti edilizi (aggregazione) 3 COD: PIAN Progettazione e implementazione 1.3 Piano d'azione per gli acquisti verdi a 15.000 n.a livello sovra comunale (aggregazione) 4 COD: PIAN Semplificazioni regolamentare n.a n.a 1.4 (Masainas)

5 COD: Eff.En Illuminazione pubblica led 5.000.000,00 92,8 2.1 (aggregazione) 6 COD: Eff.En Efficientamento parte impianto 2.2 illuminazione pubblica e parte 340.663 68,9 impianto di Porto Pino con uso tecnologia LED (Sant’Anna Arresi) 7 COD: Eff.En Completamento struttura per infanzia 179.112,26 15,75 2.3 di Via Is Domus (Sant’Anna Arresi) 8 COD: Eff.En Miglioramento efficienza energetica 2.4 edificio Scuola primaria Via Mazzini 470.000 19,2 (Santadi) 9 COD: Eff.En Interventi finalizzati alla 2.5 ristrutturazione, adeguamento e contenimento energetico del 865.000 22,9 Municipio e del Centro di Aggregazione Sociale (Piscinas) 10 COD: Eff.En Intervento finalizzato al risparmio e 2.6 all’efficienza energetica del Municipio, 670.000 4,8 degli Alloggi destinati a canone sociale e di altri edifici comunali (Perdaxius) 11 COD: Eff.En Riqualificazione energetica edificio 2.7 comunale e realizzazione di impianti 66.600 22,3 solari termici negli edifici comunali (Masainas) 12 COD: Eff.En Efficientamento casa comunale 522.000 15,5 2.8 (Villaperuccio) 13 COD: Eff.En Adeguamento, ampliamento e 7.265,58 20,3 2.9 manutenzione Impianti di

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illuminazione Pubblica e riqualificazione di una parte della rete di pubblica illuminazione con tecnologia a LED (Giba) 14 COD: Eff.En Sostituzione di n. 900 lampade a 2.10 vapori di mercurio con lampade a 600.000 256,2 tecnologia LED (San Giovanni Suergiu) 15 COD: Eff.En Intervento di risparmio energetico ed 2.11 efficienza energetica del centro di aggregazione sociale e intervento di 2.000.000 13,5 risparmio energetico ed efficienza energetica nella palestra comunale polifunzionale (San Giovanni Suergiu) 16 COD: Eff.En Interventi finalizzati all’adeguamento 2.12 dell’impianto di illuminazione 30.000 13,7 pubblica in termini di contenimento energetico (Piscinas) 17 COD: Eff.En Efficientamento energetico Casa 2.13 Comunale e Riqualificazione 793.000 32,8 energetica scuola prima infanzia Via E. Lussu (Giba)

18 COD: FER Produzione di energia da Microeolico 2.700.000 705,6 3.1 su edifici anche privati (aggregazione) 19 COD: FER Produzione di energia da biomasse di 3.2 origine agricola e scarti forestali (N° 3 19.500.000,00 9879 impianti) (aggregazione) 20 COD: FER Project Financing realizzazione 3.3 impianti fotovoltaici negli edifici e 400.000,00 88,2 aree comunali (Sant’Anna Arresi) 21 COD: FER Realizzazione di presso il territorio di 3.4 Sant’Anna Arresi dei seguenti edifici a basso impatto ambientale: 3.882.000,00 - una palestra polifunzionale, 63 - centro servizi - Via E. Lussu - centro per anziani - caserma carabinieri 22 COD: FER Realizzazione di vari impianti 3.5 fotovoltaici sulle coperture di alcuni 295.000 70,65 edifici dell’amministrazione comunale (Santadi) 23 COD: FER Realizzazione di impianti fotovoltaici 60.000 17,64 3.6 sugli edifici scolastici (Perdaxius) 24 COD: FER Realizzazione impianti fotovoltaici 3.7 presso il campo sportivo, centro 75.000 26,4 sociale, autoparco (Masainas)

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25 COD: FER Realizzazione impianti fotovoltaici 3.8 presso vari edifici 612.000 79,1 dell’amministrazione comunale (Tratalias) 26 COD: FER Realizzazione impianto fotovoltaico su 3.9 struttura ricettiva area Montessu 136.930,61 15,5 (Villaperuccio) 27 COD: FER Realizzazione di impianti fotovoltaici 3.10 presso: il Centro Aggregazione Sociale, 285.000 92,5 l’EX Ambulatorio e l’Ex Asilo PDZ (San Giovanni Suergiu) 28 COD: FER Realizzazione impianti fotovoltaici 3.11 presso la Scuola Materna e il Centro 280.000,00 31,5 Sociale ( Sant’Anna Arresi) 29 COD: FER Realizzazione di un impianto di 3.12 digestione anaerobica per la 5.500.000,00 4.069 trasformazione dei rifiuti in biogas e produzione energia elettrica (Santadi)

30 COD: MOB Mobilita' alternativa (aggregazione) 1.026.859,00 119 4.1 31 COD: MOB Piste ciclabili (aggregazione) 10.000.000,00 n.a 4.2 32 COD: MOB Realizzazione pista ciclabile 4.200.000,00 18,9 4.3 (Sant’Anna Arresi) 33 COD: MOB Bike sharing e rinnovabili (Santadi) 173.000 15,4 4.4 34 COD: MOB Interventi finalizzati alla sistemazione 4.5 e al recupero dell’ex tracciato 500.000,00 n.a ferroviario (strada ex FMS) (Piscinas) 35 COD: MOB Realizzazione pista ciclabile Masainas 165.000 n.a 4.6 - Is solinas (Masainas) 36 COD: MOB Bike sharing fotovoltaico (Masainas) 148.563 4,4 4.7 37 COD: MOB Bike Sharing (Tratalias) 300.000,00 n.a 4.8 38 COD: MOB Realizzazione camper service 300.000,00 5,3 4.9 ecologico (San Giovanni Suergiu) 39 COD: MOB Area sosta camper (Masainas) 47.500 5,58 4.10 40 COD: MOB Sviluppo mobilità ciclabile e pedonale n.a n.a 4.11 (Giba) 41 COD: MOB Azioni di promozione a favore della n.a n.a 4.12 mobilità sostenibile (Giba)

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42 COD: COM Realizzazione sito web su energie 10.000,00 n.a 5.1 alternative - aggregazione 43 COD: COM Corsi di educazione ambientale per n.a n.a 5.2 scuole (Giba) 44 COD: COM Promozione ai fini della realizzazione 0 n.a 5.3 di impianto idroelettrico (Masainas) 45 COD: COM Masainese sostenibile (Masainas) 40.000 n.a 5.4

46 COD: RSU Smaltimento rifiuti organici mediante 6.1 produzione di compost di alta qualità 4.000.000,00 2,64 (aggregazione) 47 COD: RSU Riduzione rifiuti organici mediante 6.2 compostaggio domestico 400.000,00 0,66 (aggregazione) 48 COD: RSU Acqua “CO .zero” (Masainas) 2 0 0,117 6.3 49 COD: RSU Realizzazione fontana acqua pubblica 50.000,00 0,146 6.4 (San Giovanni Suergiu)

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6.6 Cronoprogramma del PAES

Codice Nome Azione 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Azione 1° 2° 1° 2° 1° 2° 1° 2° 1° 2° 1° 2° 1° 2° 1° 2°

Com Realizzazione sito web su energie 5.1 alternative - aggregazione

Com Corsi di educazione ambientale 5.2 per scuole - Giba

Rsu 6.2 Riduzione rifiuti organici mediante compostaggio domestico - aggregazione

Eff.en. Illuminazione pubblica led 2.1 (aggregazione)

Fer. 6.1 Smaltimento rifiuti organici mediante produzione di compost alta qualità - aggregazione

Eff.en. Efficienza energetica edifici 2.3 pubblici 2.9 – 2.11 – 2.13

Fer 3.2 Avviamento centrali Biomasse – 3.12

Mob. Attivazione Mobilità alternativa 4.1

Pian. Acquisti verdi 1.3

Pian. Allegato energetico regolamento 1.2 edilizio

Fer. 5.3 Sensibilizzazione privati energia da microeolico

Mob. Attivazione piste ciclabili 4.2 – 4.3 - 4.5 – 4.6 – 4.11

Fer Impianti fotovoltaici 3.3 – 3.11

PIAN - Urbanizzazione PIP II° Intervento 1.1 (Sant’Anna Arresi) Da indicare le tempistiche da parte del comune

PIAN - Semplificazioni regolamentare - 1.4 Masainas 163

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Eff.En Efficientamento Illuminazione 2.2 – pubblica 2.10 – 2.12

FER 3.1 Produzione di energia da micro eolico

MOB Bike sharing e altri interventi 4.4 – mobilità 4.10 - 4.12

COD: Masainese sostenibile COM 5.4

COD: Interventi per la diminuzione dei RSU 6.3 rifiuti – m6.4

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6.7 Il Monitoraggio delle Azioni L’attività di monitoraggio rappresenta uno strumento operativo per la gestione del PAES ed è funzionale alla presentazione ogni due anni del rapporto dello stato di attuazione del PAES da parte del Comitato tecnico. Il sistema di indicatori utilizzati per il piano di monitoraggio si struttura in due ambiti: • Indicatori di sostenibilità energetica : mostrano la situazione della sostenibilità energetica nell’ambito territoriale di sviluppo del PAES • Indicatori di sviluppo delle azioni di piano : mostrano il grado di sviluppo delle azioni del PAES Gli indicatori di sostenibilità energetica permettono di monitorare l’evoluzione della sostenibilità energetica sul territorio e sono:

• CO 2 totale e per abitante;

• CO 2 totale per le Amministrazioni Comunali; • Consumo finale di energia totale e per abitante; • Consumo finale di energia per le Amministrazioni Comunali; • Produzione locale di energia rinnovabile; • Percentuale di autosufficienza da produzione locale da fonti rinnovabili rispetto al consumo totale di energia; • Percentuale di raccolta differenziata; • Mobilità della popolazione. L’obiettivo degli indicatori di sviluppo delle azioni di piano è quello di poter monitorare il grado di implementazione di ciascuna azione di piano. Forniscono informazioni di particolare interesse e possono essere collegati agli indicatori di sostenibilità energetica per meglio comprendere l’evoluzione del piano e le eventuali azioni correttive necessarie. Gli indicatori di sviluppo delle azioni sono individuati in ciascuna scheda azione (cfr. par. 6.4).

6.8 Analisi economica delle Azioni chiave La Comunità Pioniera dei Comuni del Basso Sulcis, alla luce dei sempre più contenuti trasferimenti da parte dell’amministrazione centrale e della riduzione di misure di sostegno regionale erogabili nella modalità di contributi in conto capitale, ha selezionato alcuni dei progetti di investimento pubblico descritti nelle azioni contenute nel PAES, capaci di generare ricavi e/o risparmi e li ha sottoposti a valutazione di convenienza economica e sostenibilità finanziaria al fine di verificarne la bancabilità e, quindi, l’effettiva realizzabilità con il concorso di capitali privati (banche e/o partner privati nell’ambito di PPP). Sulla base dei dati e delle informazioni forniti dalla Comunità a Sfirs SpA relativi ai selezionati progetti di cui sopra Sfirs spa ne ha verificato la convenienza economica e della sostenibilità finanziaria, intendendosi per convenienza economica, la capacità di un progetto di creare valore e generare un livello di redditività per il capitale investito adeguato rispetto alle aspettative dell’investitore privato ed alla possibilità di attivare finanziamenti strutturati in

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project financing , e per sostenibilità finanziaria , la capacità di un progetto di generare flussi monetari sufficienti a garantire il rimborso dei finanziamenti attivati, compatibilmente con una adeguata remunerazione degli investitori privati coinvolti nella realizzazione e nella gestione dell’iniziativa.

6.8.1 Analisi della convenienza economica

La metodologia più comunemente utilizzata è quella basata sul calcolo di specifici indicatori idonei a fornire un giudizio sintetico sulla capacità di un investimento di creare valore e generare un’adeguata redditività: VAN (Valore Attuale Netto) e TIR (Tasso Interno di Rendimento). Il VAN rappresenta la ricchezza incrementale generata dall’investimento, espressa come se fosse immediatamente disponibile nell’istante in cui viene effettuata la valutazione. Analiticamente risulta determinato come somma algebrica dei flussi di cassa operativi attesi dalla realizzazione dell’intervento, attualizzati al tasso corrispondente al costo stimato del capitale investito (WACC). Un VAN positivo testimonia la capacità del progetto di generare flussi di cassa sufficienti a ripagare l’esborso iniziale, remunerare i capitali impiegati nell’operazione e liberare risorse per ulteriori destinazioni. Se l’investimento presenta un VAN positivo, lo stesso manifesta una sua valenza economica seppure da contrapporre ed analizzare con altri fattori, quali il tempo entro quale il VAN raggiunge un valore positivo, nonché le ipotesi fatte circa la determinazione del WACC utilizzato per scontare i flussi di cassa Il TIR è il tasso di sconto al quale un investimento presenta un VAN pari a zero, in corrispondenza del quale, quindi, il risultato economico di un’operazione si annulla. Sotto un’altra accezione, il TIR può essere interpretato come misura di redditività lorda, espressione del rendimento ricavabile dalla realizzazione dell’investimento calcolato senza tenere in considerazione il costo della risorse impiegate. Il criterio di valutazione prevede il confronto fra il TIR calcolato per il progetto e un tasso soglia che, coerentemente con quanto esposto a proposito del VAN, corrisponde al costo stimato del capitale investito. Una delle condizioni che vanno verificate al fine di stabilire la convenienza economica di un progetto è quella che il suo rendimento interno (misurato dal TIR) sia superiore al costo delle fonti necessarie per finanziarlo (misurato dal WACC).

6.8.2 Analisi della sostenibilità finanziaria

La sostenibilità finanziaria di un progetto può essere espressa anche in termini di bancabilità facendo riferimento a particolari indicatori capaci di valutare il margine di sicurezza su cui i soggetti finanziatori possono contare per essere garantiti sul puntuale pagamento del servizio del debito. Ai fini della determinazione del livello di bancabilità dei progetti sono stati determinati: (a) Debt Service Cover Ratio (DSCR); (b) Loan Life Cover Ratio (LLCR). Il Debt Service Cover Ratio, calcolato per ciascuno degli anni della fase operativa di gestione del progetto, esprime il rapporto tra il flusso di cassa operativo e il servizio del debito ( quota capitale e quota interessi ). In linea generale affinché il progetto venga ritenuto bancabile, l’indice calcolato deve essere maggiore dell’unità in ciascun periodo di osservazione; un valore del DSCR superiore all’unità indica che le risorse finanziarie generate dal progetto

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(rappresentate dal flusso di cassa operativo ) sono maggiori di quelle richieste per assolvere al servizio del debito nei confronti dei finanziatori. Il Loan Life Cover Ratio ( LLCR ) è il quoziente tra la somma attualizzata dei flussi di cassa disponibili per il servizio del debito tra l’istante di valutazione e l’ultimo anno in cui è previsto il rimborso del debito e il debito residuo allo medesimo periodo di valutazione. Anche nel caso del LLCR, affinché un progetto sia considerato bancabile, l’indice deve essere superiore all’unità. La tabella che segue riporta i principali risultati dell’analisi economica e finanziaria effettuata da Sfirs spa sulle azioni in elenco, in base a ipotesi e dati elaborati dalla Comunità.

Soggetto *Modalità realizzatore copertura Importo Payback LLCR>1 Azioni (Comune o investimento VAN TIR WACC DSCR>1 Investimento Period privato concessionario) COD: Illuminazione € 5.500.000,00 MEZZI € 1.455.841,94 10.14% 6.36% 13 ANNI S S Eff.En pubblica led PROPRI 20% 2.1 (aggregazione) DEBITO 80%

COD: Sostituzione di n. € 495.000,00 MEZZI € 134.336,18 10.23% 6.36% 12 ANNI S S Eff.En 900 lampade a PROPRI 20% 2.10 vapori di mercurio con DEBITO 80% lampade a tecnologia LED (San Giovanni Suergiu)

COD: Interventi € 20.801,00 MEZZI € 7575,20 10.95% 6.36% 12 ANNI S S Eff.En finalizzati PROPRI 20% 2.12 all’adeguamento dell’impianto di DEBITO 80% illuminazione pubblica in termini di contenimento energetico (Piscinas)

COD: Produzione di € 6.567.000,00 MEZZI €6.380.299,60 20.87% 6.36% 8 ANNI S S FER 3.2 energia da PROPRI 20% biomasse di origine agricola e DEBITO 80% scarti forestali (N° 3 impianti) (aggregazione)

COD: Efficientamento € 246.950,00 MEZZI € 76.025,55 11.22% 6.36% 12 ANNI S S Eff.En parte impianto PROPRI 20% 2.2 illuminazione pubblica e parte DEBITO 80% impianto di Porto Pino con uso tecnologia LED (Sant’Anna Arresi)

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COD: Realizzazione € 160.000,00 1) MEZZI € 99.810,82 13.06% 6.00% 11 ANNI S S FER 3.7 impianti PROPRI 10% fotovoltaici presso il campo DEBITO 90% € 26.426,09 8.88% 6.36% 14 ANNI S S sportivo, centro 2)MEZZI sociale, autoparco PROPRI 20% (Masainas) DEBITO 80%

COD: Realizzazione di € 16.500,00 MEZZI € 15.498,57 18.71% 6.36% 8 ANNI S S FER impianti PROPRI 20% 3.10 fotovoltaici presso: il Centro DEBITO 80% Aggregazione Sociale, l’EX Ambulatorio e l’Ex Asilo PDZ (San Giovanni Suergiu)

MP/CD: esprime il rapporto fra mezzi propri nella disponibilità del Comune o di ESCO o altro soggetto terzo da individuarsi mediante procedura ad evidenza pubblica e capitale di debito dal reperire nel Sistema Bancario.

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ALLEGATI

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A1 Normativa regionale, nazionale e comunitaria in tema di energia SCENARIO INTERNAZIONALE

1992, Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici ,Rio de Janeiro – approvazione di convenzioni su alcuni specifici problemi ambientali (biodiversità e tutela delle foreste); definizione del documento finale di Agenda 21 quale riferimento globale per lo sviluppo sostenibile nel XXI secolo

1994, Carta di Aalborg - detta anche Carta delle Città Europee per uno sviluppo durevole e sostenibile. Si definiscono i principi base per uno sviluppo sostenibile delle città e gli indirizzi per i piani d’azione locali (Agenda 21 locale)

1997 , Protocollo di Kyoto impegna i paesi industrializzati e quelli ad economia in transizione (paesi dell’Est europeo) a ridurre entro il 2012 il totale delle emissioni di gas ad effetto serra almeno del 5% rispetto ai livelli del 1990. Il Protocollo prevede anche degli strumenti di cooperazione tra Paesi tra cui l’Emission Trading, che permette ad ogni stato, nell’esecuzione dei propri obblighi, di trasferire i propri diritti di emissione o acquisire i diritti di emissione di un altro stato.

2002, Vertice Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile , Johannesburg. I capi di Stato e di Governo dei 191 Paesi partecipanti approvano un documento finale composto da una Dichiarazione politica sullo sviluppo sostenibile con gli obiettivi di: riduzione della povertà; cambiamento dei modelli di consumo e produzione di energia; protezione delle risorse naturali. Annesso a tale documento è stato definito un Piano di azione sullo sviluppo sostenibile che consenta equilibrio tra crescita economica, sviluppo sociale e protezione dell’ambiente

2009, Accordo di Copenhagen – giuridicamente non vincolante: viene chiesta l’adozione di misure da parte del settore industriale e dei paesi emergenti con la trasparenza delle proprie misure nei confronti della Convenzione dell’ONU sul Clima

2010, Cancun, Conferenza dell’ONU sul cambiamento climatico . Creazione del “Green Climate Fund” dove confluiranno gli aiuti dei paesi ricchi a quelli poveri per fronteggiare le emergenze determinate dai cambiamenti climatici ed adottare misure contro il riscaldamento globale.

SCENARIO EUROPEO

1987, Atto unico europeo. Vengono definiti obiettivi, principi e strumenti destinati alla tutela dell’ambiente.

1993, Direttiva SAVE 93/76/CE . L’Europa recepisce le decisioni prese a livello mondiale con la limitazione delle emissioni di biossido di carbonio attraverso il miglioramento dell’efficienza energetica . I sei programmi specifici su cui si basa la direttiva sono: Certificazione energetica degli edifici, Ripartizione dei costi di riscaldamento, climatizzazione e acqua calda sanitaria sulla base del consumo effettivo, Finanziamento per interventi di efficientamento energetico, Isolamento termico dei nuovi edifici, Controllo periodico delle caldaie con potenza maggiore di 15 kW, Diagnosi energetiche in imprese a elevati consumi di energia.

1997, Trattato di Amsterdam . Introduce la variabile ambiente tra i parametri di riferimento da verificare nella realizzazione di tutte le azioni comunitarie. Diventa necessario evitare il consumo eccessivo delle risorse naturali e promuovere lo sviluppo sostenibile inteso come sviluppo economico che consente di non alterare l’equilibrio ambientale e diventa fondamentale il ruolo della Comunità come sede di concertazione e mediazione tra la realtà mondiale e locale.

2001, Direttiva 2001/77/CE sulla promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell'elettricità. Istituisce il conto energia con la previsione di una tariffa incentivante di durata ventennale, erogata dal Gestore Servizi Elettrici (GSE) ai soggetti che installano sull’edificio impianti fotovoltaici di potenza uguale o superiore a 1 kWp (potenza nominale), collegati alla rete di distribuzione elettrica nazionale.

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2002, Direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia" . Campo di applicazione: edifici di nuova costruzione (art.5); edifici esistenti (art. 6); attestato di certificazione energetica (art. 7); ispezione degli impianti (artt. 8 e 9). Specifica le misure da adottare per il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici e, in particolare, individua le modalità applicative sia per un periodo transitorio, sia per la sua attuazione a regime, demandando a uno o più decreti attuativi nazionali la definizione dei metodi di calcolo e dei requisiti minimi degli edifici, la formulazione dei criteri generali di prestazione energetica e, infine, l’individuazione dei requisiti professionali e dei criteri di accreditamento degli esperti o degli organismi ai quali affidare la certificazione energetica degli edifici e l’ispezione degli impianti.

2003, Trattato di Nizza , Dichiarazione n.9, l’Unione Europea si impegna a svolgere un ruolo di promozione per la protezione dell’ambiente a livello sia comunitario sia mondiale e a conseguire tale obiettivo anche attraverso incentivi volti a promuovere lo sviluppo sostenibile.

2004, Direttiva 2004/8/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 febbraio 2004, sulla promozione della cogenerazione basata su una domanda di calore utile nel mercato interno dell'energia e che modifica la direttiva 92/42/CEE.

2006 , Libro Verde “Una strategia europea per un’energia sostenibile, competitiva e sicura” . Propone una strategia energetica europea alla ricerca di un equilibrio tra sviluppo sostenibile, competitività e sicurezza dell’approvvigionamento individuando sei settori chiave di intervento. Il documento propone inoltre di fissare al 20% l’obiettivo europeo si risparmio nei consumi energetici.

2006, Direttiva 2006/32/CE sull’ efficienza energetica degli usi finali dell’energia e sui servizi energetici . Abroga la precedente direttiva 93/76/CE del 1993 ed indirizza gli Stati membri a: fornire obiettivi indicativi (9% di risparmio energetico al 2015), meccanismi ed incentivi per eliminare le difficoltà e le carenze esistenti sul mercato che ostacolano un efficiente uso finale dell'energia; realizzare condizioni per lo sviluppo e la promozione di un mercato dei servizi energetici e fornire misure di miglioramento dell'efficienza energetica agli utenti finali;definire un Piano d’Azione nazionale per l’efficienza energetica (PAEE) come mezzo di verifica delle misure attese e dei risultati ottenuti; divulgare agli operatori del mercato le informazioni sui meccanismi di efficienza energetica adottati per conseguire l'obiettivo nazionale indicativo di risparmio energetico.

2007, Gennaio , adozione da parte della Commissione Europea del Pacchetto di Azioni in materia energetica che dà attuazione agli impegni assunti dal Consiglio europeo in materia di lotta ai cambiamenti climatici e promozione delle energie rinnovabili.

2007, Marzo , approvazione da parte del Consiglio Europeo del Piano d’Azione del Consiglio Europeo 2007--2009 “Politica energetica per l’Europa” con l’individuazione di obiettivi vincolanti, riconosciuti come “Principio del 20 - 20 - 20 ”. Con tale Principio l’Unione Europea si è impegnata, entro il 2020, a ridurre le proprie emissioni di gas serra del 20%; aumentare l’efficienza energetica del 20%; contare su un mix energetico proveniente per il 20% da fonti rinnovabili.

2008 , Gennaio, la Commissione Europea promuove il progetto “Patto dei sindaci” per coinvolgere attivamente le città europee nella strategia europea verso la sostenibilità energetica ed ambientale. Il Patto fornisce alle amministrazioni locali la possibilità di impegnarsi concretamente nella lotta ai cambiamenti climatici attraverso interventi che rinnovano la gestione amministrativa ed agiscono direttamente sulla qualità della vita dei cittadini. I comuni che sottoscrivono il Patto dei Sindaci si impegnano, entro un anno dalla firma, a far pervenire il proprio Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES), ossia le misure e le politiche certe da realizzare per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

2008 , Dicembre, approvazione da parte del Parlamento europeo del pacchetto di risoluzioni legislative Energia – Cambiamenti climatici , costituito dalla revisione del sistema comunitario di scambio delle quote delle emissioni di gas serra ( European Union Emissions Trading Scheme EU--ETS), dalla decisione sugli sforzi condivisi (EffortSharing) al di fuori dell’EU-ETS, da un quadro generale per cattura e confinamento di anidride carbonica ( Carbon Capture and Storage CCS), da una nuova direttiva sulle fonti rinnovabili per gli Stati membri, da un regolamento volto a 171

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ridurre le emissioni di CO 2 dei veicoli leggeri di nuova immatricolazione e da una revisione della Direttiva sulla qualità dei carburanti.

2009, Direttiva 2009/28/CE stabilisce un quadro comune per la promozione dell’energia da fonti rinnovabili e fissa obiettivi nazionali obbligatori per la quota complessiva di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo di energia e per la quota di energia da fonti rinnovabili nei trasporti.

2009, Direttiva 2009/30/CE modifica la precedente 98/70/CE per quanto riguarda le specifiche relative a benzina, combustibile diesel e gasolio per riscaldamento nonché l’introduzione di un meccanismo teso a controllare e ridurre le emissioni di gas a effetto serra; modifica la direttiva 1999/32/CE in relazione alle specifiche dei combustibili utilizzati dalle navi adibite alla navigazione interna ed abroga la direttiva 93/12/CEE. Inoltre stabilisce che: bisogna realizzare entro il 2020 la diminuzione del 6% delle emissioni di gas serra prodotte durante il ciclo di vita dei combustibili, facendo ricorso ai biocarburanti; si può aumentare al 10% tale diminuzione con l’uso di veicoli elettrici o con l’acquisizione di crediti.

2010, Direttiva 2010/30/UE (abroga la Direttiva 92/75/CE) concernente l’indicazione del consumo di energia e di altre risorse dei prodotti connessi all’energia , mediante l’etichettatura e informazioni uniformi relative ai prodotti.

Direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell’edilizia (abroga la Direttiva 2002/91/CE) promuove il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici all’interno dell’Unione tenendo conto delle condizioni locali e climatiche esterne, nonché delle prescrizioni relative al clima degli ambienti interni e all’efficacia sotto il profilo dei costi.

NORMATIVA NAZIONALE

1976, L. 373/1976 “ Norme per il contenimento del consumo energetico per usi termici negli edifici”

1977, DPR 28/06/1977 n. 1052 “Regolamento di esecuzione alla legge 30 aprile 1976, n.373 , relativa al consumo energetico per usi termici negli edifici”.

1991, L. 10/1991 “Norme per l'attuazione del Piano Energetico nazionale in materia di uso razionale dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia”.

1993, DPR 26/08/1993 n. 412 (integrato con il seguente) -DPR 21 dicembre 1999 n. 551 “Regolamento recante norme per la progettazione, l'installazione, l'esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia, in attuazione dell'art. 4, comma 4, della legge 9 gennaio 1991, n. 10”.

2003, D.M. 8/05/2003 “Norme affinché gli uffici pubblici e le società a prevalemnte capitale pubblico coprano il fabbisogno annuale di manufatti e beni con una quota di prodotti ottenuti da materiale riciclato nella misura non inferiore al 30% del fabbisogno medesimo”.

2003, DLgs 29/12/ 2003 n. 387 attuazione delle disposizioni della Direttiva 2011/77/CEE relativa alla promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell'elettricità.

2003, D.M. 19/12/2003 “Approvazione del testo integrato della disciplina del mercato elettrico”.

2005, D.M. 24/10/2005 “Aggiornamento delle direttive per l’incentivazione dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili ai sensi dell’articolo 11, comma 5, del D.Lgs. 16 marzo 1999, n. 79”

2005, D.M. 24/10/2005 “Direttive per la regolamentazione dell’emissione dei certificati verdi alle produzioni di energia di cui all’articolo 1, comma 71, della L. 23 agosto 2004, n. 239”

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2005, DLgs 192/2005 e DLgs 311/2006 -Recepimento direttiva 2002/91/CE I due decreti stabiliscono i criteri, le condizioni e le modalità per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici al fine di favorire lo sviluppo, la valorizzazione e l’integrazione delle fonti rinnovabili e la diversificazione energetica, contribuire a conseguire gli obiettivi nazionali di limitazione delle emissioni di gas a effetto serra posti dal protocollo di Kyoto, promuovere la competitività dei comparti più avanzati attraverso lo sviluppo tecnologico.

2006, D.M. 5/5/2006 “Individuazione dei rifiuti e dei combustibili derivati dai rifiuti ammessi a beneficiare del regime giuridico riservato alle fonti rinnovabili.

2006, Legge finanziaria 27/12/2006 n. 296 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato”. Dispone incentivi per il risparmio energetico e l’efficienza energetica con una detrazioni fiscali per le spese sostenute.

2007, D.M.19/02/2007 Conto energia “Criteri e modalità per incentivare la produzione di energia elettrica mediante conversione fotovoltaica della fonte solare, in attuazione dell’art. 7 del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387”.

2007, Luglio 2007 Piano d’Azione Italiano per l’Efficienza Energetica.

2007, D.M. 21/12/2007 “Approvazione delle procedure per la qualificazione di impianti a fonti rinnovabili e di impianti a idrogeno, celle a combustibile e di cogenerazione abbinata al teleriscaldamento ai fini del rilascio dei certificati verdi”.

2008, Decreto Interministeriale 11/04/2008 adozione del “Piano d'azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione".

2008, DLgs 115 del 30/05/2008 -Attuazione della direttiva 2006/32/CE relativa all’efficienza degli usi finali dell’energia e i servizi energetici (Allegato III) e abrogazione della direttiva 93/76/CEE, al fine di contribuire al miglioramento della sicurezza dell'approvvigionamento energetico e alla tutela dell'ambiente attraverso la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.

2008, D.M. 18/12/2008 “Incentivazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, ai sensi dell’art.2, comma 150, della legge 24 dicembre 2007, n. 244”.

2008, D.L. 30/12/2008 Criteri ripartizione regionale dell’incremento di energia da fonti rinnovabili. L’art. 8 bis del decreto modifica il comma 167 dell’art. 2 della legge finanziaria del 2008 relativo alla ripartizione tra le regioni della quota minima di incremento dell’energia prodotta con fonti rinnovabili per raggiungere l’obiettivo del 17% del consumo interno lordo entro il 2020.

2009, DPR n. 59 del 2/04/2009 - Regolamento di attuazione dell’art.4, comma 1, lettere a) e b) del DLgs 192/05 concernente l’attuazione della Direttiva 2002/CE/91. Il decreto ha la finalità di promuovere un’applicazione omogenea, coordinata e immediatamente operativa delle norme per l’efficienza energetica sul territorio nazionale; definisce le metodologie, i criteri e i requisiti minimi di edifici e impianti relativamente alla: climatizzazione invernale; preparazione di acqua calda per usi sanitari; climatizzazione estiva.

2009, DM del 26/06/2009 -Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici e strumenti di raccordo, concertazione e cooperazione tra lo Stato e le Regioni.

2009, L. 23/07/2009, n. 99 “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia”.

2009, D.M. 16/11/2009 “Disposizioni in materia di incentivazione dell’energia elettrica prodotta da impianti, alimentati da biomasse solide, oggetto di rifacimento parziale”.

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2010, D.Lgs. 11/2/2010 “Riassetto della normativa in materia di ricerca e coltivazione delle risorse geotermiche, a norma dell’art. 27, comma 28, della legge 23 luglio 2009, n.99”.

2010, D.M.10/09/2010 concerne le Linee guida per il procedimento di cui all’art. 12 del Decreto Legislativo 29 dicembre 2003 n.387 per l’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio di impianti di produzione di elettricità da fonti rinnovabili nonché linee guida tecniche per gli impianti stessi. Individua la procedura per il rilascio, da parte delle Regioni, dell'autorizzazione unica per la costruzione, l'esercizio e la modifica di impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili. Le Linee guida sono state approvate ai sensi di quanto previsto dal D. Lgs. 387/2003.

2011, D.Lgs 28/2011 – Decreto rinnovabili Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE.

2011, D.M. 5/05/2011 – Incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti solari fotovoltaici - Quarto Conto Energia.

2011, 27 luglio approvazione del secondo Piano di Azione italiano per l’Efficienza Energetica (2* PAEE ).

NORMATIVA REGIONALE

2006, PEAR PIANO ENERGETICO AMBIENTALE REGIONALE (PEAR) DELIBERAZIONE N. 34/13 DEL 02/08/2006 Riconosceva allo sviluppo delle fonti rinnovabili ed alla promozione del risparmio e dell’efficienza energetica, un ruolo strategico nel perseguimento degli obiettivi prioritari di diversificazione delle fonti di energia, di autonomia energetica e di rispetto dei vincoli internazionali in materia di abbattimento delle emissioni inquinanti e di tutela dell’ambiente.

2007, DELIBERAZIONE N. 28/56 DEL 26/7/2007 Studio per l’individuazione delle aree in cui ubicare gli impianti eolici (art. 112, delle Norme tecniche di attuazione del Piano Paesaggistico Regionale – art 18 - comma 1 della L.R. 29 maggio 2007 n. 2.

2007, PO FESR 2007-2013 approvato con DECISIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA CE (2007)5728 del 20/11/.2007 Attribuisce rilievo al tema energia a cui dedica un apposito Asse di intervento (Asse III – Energia). Attraverso questo Asse la Regione individua gli obiettivi (specifici ed operativi) da raggiungere e le linee di intervento per conseguirli e ribadisce ulteriormente il proprio impegno specifico nella promozione dell’efficienza energetica e della produzione di energia da fonti rinnovabili. Tale impegno è perseguito favorendo innanzitutto la diffusione degli impianti di produzione di energia da fonti energetiche rinnovabili e la loro integrazione con le attività produttive ed economiche locali secondo una logica di filiera, puntando in particolare allo sviluppo ed alla diffusione delle tecnologie ad energia solare ed, eolica (mini e micro), dell’energia da biomasse da filiere locali e dell’energia idraulica. Sono incentivati tra l’altro, anche il risparmio energetico e l’utilizzo di tecnologie ad alta efficienza da parte delle imprese, la generazione diffusa dell’energia nonché gli interventi finalizzati al risparmio e all’efficienza energetica degli edifici e delle utenze energetiche pubbliche e al risparmio energetico nell’illuminazione pubblica.

2008, DELIBERAZIONE N. 30/2 DEL 23/5/2008 Linee guida per l’individuazione degli impatti potenziali degli impianti fotovoltaici e loro corretto inserimento nel territorio.

2008, DELIBERAZIONE N. 59/12 DEL 29/10/2008 Modifica ed aggiornamento delle linee guida per l’individuazione degli impatti potenziali degli impianti fotovoltaici e loro corretto inserimento nel territorio.

2009, DELIBERAZIONE N. 3/17 DEL 16/01/2009 Modifiche allo “Studio per l’individuazione delle aree in cui ubicare gli impianti eolici” (Delib. G.R. n. 28/56 del 26.7.2007).

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2009, L.R. N. 3 del 7/08/2009 all’art. 6 comma 3, attribuisce alla Regione, nelle more dell’approvazione del nuovo Piano energetico Ambientale Regionale, la competenza al rilascio dell’autorizzazione unica per l’installazione e l’esercizio degli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

2010, DELIBERAZIONE N. 10/3 DEL 12/3/2010 Applicazione della L.R. n. 3/2009, art. 6, comma 3 in materia di procedure autorizzative per la realizzazione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. Atto di indirizzo e linee guida.

2010, DELIB.G.R. N. 25/40 DELL’1/07/2010 “Competenze e procedure per l’autorizzazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Chiarimenti Delib.G.R. n. 10/3 del 12.3.2010. Riapprovazione linee guida”; Vengono riapprovate le linee guida del procedimento di autorizzazione unica per l’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, in sostituzione di quelle precedentemente approvate con la deliberazione n.10/3 del 12 marzo 2010.

2010, L.R. N. 15 DEL 17/11/2010 Possibilità per gli imprenditori agricoli professionali (IAP) di installare nelle aziende agricole, su strutture appositamente realizzate, nelle aree immediatamente prospicienti le strutture al servizio delle attività produttive, impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, aventi potenza fino a 200 kW, previa semplice denuncia di inizio attività.

2010, DELIB.G.R. N. 47/63 DEL 30/12/2010 “Autorizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Modifica della Delib. n.25/40 dell’1.7.2010”.

2011, DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 19/23 DEL 14/04/2011 Avviso pubblico per la presentazione di manifestazioni di interesse alla partecipazione a percorsi di accompagnamento per lo sviluppo di Piani di Azione per l'Energia Sostenibile (PAES). Con Deliberazione di Giunta Regionale n. 19/23 del 14 aprile 2011 ha avviato il progetto “Smart City - Comuni in classe A” nell’ambito del più ampio programma denominato Sardegna CO 2.0 con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo di progetti integrati tendenti alla riduzione delle emissioni di CO 2 a livello locale.

2011, DELIBERAZIONE N. 27/16 DEL 1/6/2011 Linee guida attuative del Decreto del Ministero per lo Sviluppo Economico del 10 settembre 2010, “Linee Guida per l'autorizzazione degli impianti alimentati da rinnovabili”. Modifica della Delib.G.R.. n. 25/40 del 1 luglio 2010.

2011, DELIBERAZIONE N. 40/20 DEL 6/10/2011 D.Lgs. 3 marzo 2011, n. 28. art. 6, comma 9. Linee Guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili. Serre fotovoltaiche. Procedura abilitativa semplificata (PAS), di cui all’art. 6 del D.Lgs. n. 28/2011 e all’art. 5 delle Linee Guida regionali approvate con la Delib.G.R. n. 27/16 dell'1.6.2011, alle serre fotovoltaiche effettive di potenza nominale fino ad 1 MW elettrico.

2012, DELIBERAZIONE N. 34/41 DEL 7/8/2012 D.Lgs. n. 22 del 11.2.2010 recante “Riassetto della normativa in materia di ricerca e coltivazione delle risorse geotermiche a norma dell’art. 27, comma 28, della Legge 23 luglio 2009 n. 99”, come modificato dal D.Lgs. n. 28 del 3.3.2011. Linee guida per la disciplina del rilascio dei titoli per la ricerca e la coltivazione delle risorse geotermiche a scopi energetici nel territorio della Sardegna.

2012, DELIBERAZIONE N. 12/21 DEL 20/3/2012 L.R. n. 3/2009, art. 6, comma 7. Piano d'azione regionale per le energie rinnovabili in Sardegna. Documento di indirizzo sulle fonti energetiche rinnovabili.

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A2 Documenti programmatici regionali, nazionali e comunitari in tema di energia QUADRO PROGRAMMATICO EUROPEO

2001, VI Programma di Azione per l’Ambiente Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle regioni, del 24 gennaio 2001, sul Sesto programma di azione per l'ambiente della Comunità europea "Ambiente 2010: il nostro futuro, la nostra scelta". Il Sesto programma comunitario di azione per l'ambiente intitolato "Ambiente 2010: il nostro futuro, la nostra scelta" copre il periodo compreso tra il 22 luglio 2002 e il 21 luglio 2012. La comunicazione della Commissione rileva che per far fronte alle sfide ambientali odierne è necessario superare il mero approccio legislativo ed assumere un approccio strategico, che dovrà utilizzare vari strumenti e provvedimenti per influenzare le decisioni prese dagli ambienti imprenditoriali, dai consumatori, dai responsabili politici e dai cittadini.

2006 , Libro Verde “Una strategia europea per un’energia sostenibile, competitiva e sicura” Propone una strategia energetica europea alla ricerca di un equilibrio tra sviluppo sostenibile, competitività e sicurezza dell’approvvigionamento, individuando sei settori chiave di intervento. Il documento propone inoltre di fissare al 20% l’obiettivo europeo si risparmio nei consumi energetici.

2008, Pacchetto europeo su clima ed energia - Obiettivo 20-20-20 Pacchetto di sei proposte legislative approvate dal Parlamento Europeo sul tema clima-energia, volto a conseguire gli obiettivi che l'UE si è fissata per il 2020: ridurre del 20% le emissioni di gas a effetto serra, portare al 20% il risparmio energetico e aumentare al 20% il consumo di fonti rinnovabili. Il pacchetto comprende provvedimenti sul sistema di scambio di quote di emissione e sui limiti alle emissioni delle automobili.

2008 , Patto dei sindaci Strumento messo in campo per coinvolgere attivamente le città europee nella strategia europea verso la sostenibilità energetica ed ambientale. Il Patto fornisce alle amministrazioni locali la possibilità di impegnarsi concretamente nella lotta ai cambiamenti climatici attraverso interventi che rinnovano la gestione amministrativa ed agiscono direttamente sulla qualità della vita dei cittadini. I comuni che sottoscrivono il Patto dei Sindaci si impegnano, entro un anno dalla firma, a far pervenire il proprio Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES), ossia le misure e le politiche certe da realizzare per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

2010, Patto delle Isole (ISLE-PACT) Strumento vincolante con il quale le autorità insulari prendono un impegno politico al fine di conseguire gli obiettivi di sostenibilità dell’Unione Europea entro l’anno 2020. Il documento del Patto delle Isole è strutturato in maniera simile al Patto dei Sindaci e tiene conto delle peculiarità delle comunità insulari europee.

2011, Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica In attuazione della strategia dell’Unione Europea per far fronte ai cambiamenti climatici introdotta con il Pacchetto clima-energia. Il Piano dell’UE punta a ridurre le emissioni di gas serra dell’80-95% entro il 2050 rispetto ai livelli del 1990. Un obiettivo molto ambizioso, che l'Ue spera di raggiungere investendo soprattutto sull'edilizia pubblica, sulle smartgrid e sul miglioramento dell'efficienza nel settore della produzione di energia. Un pacchetto di misure destinate a privati, imprese e autorità pubbliche.

QUADRO PROGRAMMATICO NAZIONALE

2006, Piano d’Azione Nazionale sul Green Public Procurement - PAN GPP. Il GPP (Green Public Procurement o Acquisti sostenibili della Pubblica Amministrazione) è l’approccio in base al quale le Amministrazioni Pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto , incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ambientale, attraverso la ricerca e la scelta dei risultati e delle soluzioni che hanno il minore impatto possibile sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita. Il PAN GPP prevede che il Ministero dell’Ambiente definisca i “Criteri Ambientali

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Minimi” (CAM) , i quali rappresentano il punto di riferimento a livello nazionale in materia di acquisti pubblici verdi e che potranno essere utilizzati dalle stazioni appaltanti, per consentire al Piano di massimizzare i benefici ambientali ed economici. Il GPP si qualifica come il principale strumento della strategia europea su “Consumo e Produzione Sostenibile”. Il Piano d’Azione Nazionale GPP individua 11 categorie rientranti nei settori prioritari di intervento per il GPP , selezionate tenendo conto degli impatti ambientali e dei volumi di spesa pubblica coinvolti. Le tipologie prioritarie previste nel PAN abbracciano di fatto tutti i beni e servizi acquistabili dalla PA: arredi, edilizia, gestione dei rifiuti, servizi urbani e al territorio, servizi energetici, elettronica, prodotti tessili e calzature, cancelleria, ristorazione, servizi di gestione degli edifici, trasporti.

2007, Quadro Strategico Nazionale 2007-2013. Documento programmatico nazionale che definisce gli indirizzi strategici della politica regionale di sviluppo, finalizzata al rilancio della competitività e della produttività, al superamento delle disparità regionali e al raggiungimento di alti livelli di crescita e di lavoro nell'intero Paese. Esso indica le strategie, gli obiettivi, le priorità e le regole della politica regionale di sviluppo, unificando la programmazione regionale comunitaria con quella nazionale. La priorità 3 del QSN riguarda il tema Energia e ambiente: uso sostenibile e efficiente delle risorse per lo sviluppo.

2010, Piano d’Azione Nazionale per le Energie Rinnovabili. Ai sensi dell'articolo 4 della direttiva 2009/28/CE, rappresenta un punto di partenza importante per individuare le azioni più opportune per supportare la crescita delle fonti rinnovabili in linea con gli obiettivi comunitari . Il Piano si inserisce in un quadro più ampio di sviluppo di una strategia energetica nazionale ambientalmente sostenibile e risponde ad una molteplicità di obiettivi tra cui: • la sicurezza degli approvvigionamenti energetici, • la riduzione delle emissioni di gas climalteranti, • il miglioramento della competitività dell’industria manifatturiera nazionale attraverso il sostegno alla domanda di tecnologie rinnovabili e lo sviluppo di politiche di innovazione tecnologica. Il documento disegna le principali linee d’azione per le fonti rinnovabili, in un approccio organico per il perseguimento degli obiettivi strategici. Le linee d’azione si articolano su due piani: la governance istituzionale e le politiche settoriali.

2011, Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica (PAEE). E’ il secondo strumento pianificatorio sul tema dell’Efficienza Energetica che revisiona ed aggiorna il precedente PAEE del 2007. Il PAEE 2011 intende dare seguito in modo coerente e continuativo ad azioni ed iniziative già previste nel primo PAEE2007 e si propone di presentare proposte di medio-lungo termine con il sostegno di scenari innovativi. Nel secondo PAEE2011 vengono illustrati i risultati conseguiti al 2010 e aggiornate le misure di efficienza energetica da adottare per il conseguimento dell’ obiettivo generale al 2016 , che viene mantenuto pari al 9,6%. Il nuovo Piano pone le basi per una pianificazione strategica delle misure, della valutazione quali - quantitativa dei loro effetti, e di reporting per tutti i risparmi energetici, non solo cioè nei settori di uso finale. Ciò, oltre ad introdurre la buona pratica della valutazione delle politiche, coinvolgendo diversi attori pubblici e la politica complessiva, assicura una buona programmazione ed attuazione di un coerente set di misure mirate a concretizzare il potenziale di risparmio energetico tecnicamente ed economicamente conseguibile in tutti i settori dell'economia nazionale all'orizzonte 2020. Inoltre, contribuisce al perseguimento degli obiettivi strategici della politica energetica nazionale (sicurezza degli approvvigionamenti, riduzione dei costi dell'energia per le imprese e i cittadini, promozione di filiere tecnologiche innovative e tutela ambientale, anche in relazione alla riduzione delle emissioni climalteranti).

2012, Strategia Energetica Nazionale (SEN). Documento di Strategia Energetica presentato dal Governo italiano (Ministero dello Sviluppo Economico) che ha come obiettivi la riduzione dei costi energetici, il pieno raggiungimento e superamento di tutti gli obiettivi europei in materia ambientale, una maggiore sicurezza di approvvigionamento e sviluppo industriale del settore energia.

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La realizzazione della strategia proposta consentirà un’evoluzione graduale ma significativa del sistema ed il superamento degli obiettivi europei 20-20-20, con i seguenti risultati attesi al 2020 (in ipotesi di crescita economica in linea con le ultime previsioni della Commissione Europea): • Allineamento dei prezzi all’ingrosso ai livelli europei per tutte le fonti energetiche: elettricità, gas e carburanti. • Riduzione di circa 14 miliardi di euro/anno di fattura energetica estera (rispetto ai 62 miliardi attuali), con la riduzione dall’84 al 67% della dipendenza dall’estero, grazie a efficienza energetica, aumento produzione rinnovabili, minore importazione di elettricità e maggiore produzione di risorse nazionali. • 180 miliardi di euro di investimenti da qui al 2020, sia nella green e white economy (rinnovabili e efficienza energetica), sia nei settori tradizionali (reti elettriche e gas, rigassificatori, stoccaggi, sviluppo drocarburi). Si tratta di investimenti privati, in parte supportati da incentivi, e previsti con ritorno economico positivo per il Paese. • Riduzione di circa il 19% di emissioni di gas serra, superando gli obiettivi europei per l’Italia pari al 18% di riduzione rispetto alle emissioni del 2005. • 20% di incidenza dell’energia rinnovabile sui consumi finali lordi (rispetto al circa 10% del 2010). Sui consumi primari energetici l’incidenza equivale al 23%, mentre si ha una riduzione dall’86 al 76% dei combustibili fossili. Inoltre, ci si attende che le rinnovabili diventino la prima fonte nel settore elettrico, al pari o superando leggermente il gas, rappresentando il circa 36-38% dei consumi (rispetto al 23% del 2010). • Riduzione di circa il 24% dei consumi primari rispetto all’andamento inerziale al 2020 (ovvero, -4% rispetto al 2010), superando gli obiettivi europei di -20%, principalmente grazie alle azioni di efficienza energetica. Per il raggiungimento di questi risultati la strategia si articola in sette priorità con specifiche misure concrete a supporto avviate o in corso di definizione: 1. La promozione dell’Efficienza Energetica, strumento ideale per perseguire tutti gli obiettivi sopra menzionati, per la quale si prevede il superamento degli obiettivi europei. 2. La promozione di un mercato del gas competitivo, integrato con l’Europa e con prezzi ad essa allineati, e con l’opportunità di diventare il principale Hub sud-europeo. 3. Lo sviluppo sostenibile delle energie rinnovabili, per le quali intendiamo superare gli obiettivi europei (‘20- 20-20’), contenendo al contempo l’onere in bolletta. 4. Lo sviluppo di un mercato elettrico pienamente integrato con quello europeo, efficiente (con prezzi competitivi con l’Europa) e con la graduale integrazione della produzione rinnovabile. 5. La ristrutturazione del settore della raffinazione e della rete di distribuzione dei carburanti, verso un assetto più sostenibile e con livelli europei di competitività e qualità del servizio. 6. Lo sviluppo sostenibile della produzione nazionale di idrocarburi, con importanti benefici economici e di occupazione e nel rispetto dei più elevati standard internazionali in termini di sicurezza e tutela ambientale. 7. La modernizzazione del sistema di governance del settore, con l’obiettivo di rendere più efficaci e più efficienti i nostro processi decisionali. Le priorità assegnate all’efficienza energetica, alle fonti rinnovabili e all’uso sostenibile di combustibili fossili richiedono la ricerca e lo sviluppo di tecnologie d’avanguardia.

QUADRO PROGRAMMATICO REGIONALE

2007, Programma Operativo (PO) FESR 2007-2013. Attribuisce rilievo al tema energia a cui dedica un apposito Asse di intervento (Asse III – Energia) . Attraverso questo Asse la Regione individua gli obiettivi (specifici ed operativi) da raggiungere e le linee di intervento per conseguirli e ribadisce ulteriormente il proprio impegno specifico nella promozione dell’efficienza energetica e della produzione di energia da fonti rinnovabili. Tale impegno è perseguito favorendo innanzitutto la diffusione degli impianti di produzione di energia da fonti energetiche rinnovabili e la loro integrazione con le attività produttive ed economiche locali secondo una logica di filiera, puntando in particolare allo sviluppo ed alla diffusione delle tecnologie ad energia solare ed, eolica (mini e micro), dell’energia da biomasse da filiere locali e dell’energia idraulica. Sono incentivati tra l’altro, anche il risparmio energetico e l’utilizzo di tecnologie ad alta efficienza da parte delle imprese , la generazione diffusa dell’energia nonché gli interventi finalizzati al risparmio

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e all’efficienza energetica degli edifici e delle utenze energetiche pubbliche e al risparmio energetico nell’ illuminazione pubblica .

2009, Piano d’Azione Ambientale Regionale (PAAR) 2009-2013 Per la Regione Sardegna si tratta del primo strumento atto a tracciare le linee guida per il coordinamento, in materia ambientale, tra i piani ed i programmi regionali fornendo anche il supporto necessario innovativo e dimostrativo per il raggiungimento degli obiettivi ambientali in essi già presenti. Sono state individuate, secondo l'impostazione adottata a livello europeo dal VI Programma comunitario di Azione in materia di ambiente, 4 aree di azione prioritaria : 1. Cambiamenti climatici; 2. Natura, biodiversità e difesa del suolo; 3. Ambiente e salute; 4. Uso sostenibile delle risorse naturali e gestione dei rifiuti. Ripercorrendo tale impostazione, le azioni individuate per il raggiungimento degli obiettivi prefissati, 39 in tutto, sono state raggruppate in 7 macroazioni : • Macroazione A - Sostegno per la mobilità alternativa (Area di azione prioritaria “Cambiamenti climatici”); • Macroazione B - Energia sostenibile (Area di azione prioritaria “Cambiamenti climatici”); • Macroazione C - Gestione sostenibile del territorio (Area di azione prioritaria “Natura, biodiversità e difesa del suolo”); • Macroazione D - Tutela della salute del cittadino (Area di azione prioritaria “Ambiente e salute”); • Macroazione E - Gestione sostenibile dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati (Area di azione prioritaria “Uso sostenibile delle risorse naturali e gestione dei rifiuti”); • Macroazione F - Tutela della risorsa idrica (Area di azione prioritaria “Uso sostenibile delle risorse naturali e gestione dei rifiuti”); • Macroazione G - Trasversalità ambientale (deriva dagli obiettivi trasversali e dalle relative azioni). Le risorse necessarie per l'attuazione delle azioni del PAAR ammontano a circa Euro 15.500.000,00 ripartiti tra le sette macroazioni, con un sostegno maggiormente significativo destinato agli interventi di “Gestione sostenibile del territorio” e, a seguire, agli interventi di “Sostegno per la mobilità alternativa”. Le risorse attualmente disponibili sono quelle del POR FESR 2007-2013 - Obiettivo operativo 4.1.2 - attività 4.1.2.b “Realizzazione di azioni innovative e sperimentali del Piano di Azione Ambientale regionale scelte in base al loro carattere dimostrativo”.

2012, Piano d’Azione Regionale sulle Fonti Energetiche Rinnovabili Sardegna (PARERS) Documento di indirizzo della Regione Sardegna sulle fonti energetiche rinnovabili. Il provvedimento, in linea con gli obiettivi e le strategie comunitarie e nazionali, punta a ridurre i consumi energetici e la dipendenza da fonti di energia tradizionali, promuovendo il ricorso alle fonti rinnovabili, il risparmio e l’efficienza energetica. Il documento segue il principio che ha ispirato la proposta di decreto "BurdenSharing", ovvero la suddivisione degli oneri tra le regioni per il raggiungimento, entro il 2020, della quota assegnata all’Italia dall’Unione Europea (pari al 17% del consumo totale da fonti rinnovabili) ed è il risultato dell’attività di concertazione tra il Ministero dello Sviluppo Economico e le amministrazioni regionali. Il PARERS definisce l’insieme delle azioni considerate realizzabili nei tempi indicati dal Piano di Azione Nazionale sulle Fonti Energetiche Rinnovabili , per il raggiungimento nella Regione Sardegna di obiettivi perseguibili di produzione e uso locale di energia da fonti rinnovabili .

2009, Il Piano d’Azione Regionale per gli Acquisti Pubblici Ecologici della Regione Sardegna (PAPERS) 2009-2013. Coerentemente con il Piano d’Azione Nazionale GPP, il PAPERS individua una strategia con azioni strutturali importanti, da realizzare nell’arco temporale dal 2009 al 2013. Entro il 2013 si propone di: • raggiungere la quota del 50% del fabbisogno regionale delle forniture di beni e servizi necessari all’ordinario funzionamento dell’Amministrazione aventi caratteristiche di ridotto impatto ambientale e il 20% negli appalti di lavori; • far attecchire la politica del GPP in tutto il territorio regionale, e, in particolare, in tutte le Amministrazioni provinciali ed Enti parco regionali, nel 50% delle amministrazioni comunali, nel 30% degli altri Enti Pubblici;

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• sviluppare nell’Amministrazione regionale e in almeno il 50% degli Enti Locali il ricorso a fonti energetiche rinnovabili, il risparmio, la riduzione dell'intensità e l'efficienza energetica. Si prevede inoltre di realizzare dei Piani di intervento per implementare il GPP in alcuni settori prioritari quali: lavori pubblici ed edilizia, agricoltura e agroindustria, turismo. In questi settori si punta a una rivisitazione di tutta la policy regionale, includendo l’inserimento di criteri ecologici e di preferibilità ambientale non solo nelle procedure d’acquisto, ma anche nella normativa settoriale, nella programmazione delle risorse destinate a Enti Pubblici e privati, nell’erogazione degli incentivi o nelle procedure autorizzative.

La Pianificazione Territoriale

Piano Paesaggistico Regionale (PPR) Quadro legislativo che guida e coordina la pianificazione e lo sviluppo sostenibile della Sardegna. Persegue il fine di: preservare, tutelare, valorizzare e tramandare alle generazioni future l'identità ambientale, storica, culturale e insediativa del territorio sardo; proteggere e tutelare il paesaggio culturale e naturale e la relativa biodiversità; assicurare la salvaguardia del territorio e promuoverne forme di sviluppo sostenibile, al fine di conservarne e migliorarne le qualità. Nell’ambito delle attività di pianificazione in materia di energia, il PPR è funzionale alla caratterizzazione paesaggistica e urbanistica regionale dei territori interessati .

Il Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico (PAI) Il Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico, adottato ed approvato con DGR 54/33 del 30/12/2004, è entrato in vigore con Decreto dell’Assessore ai Lavori Pubblici n° 3 del 21/02/2006; risulta un piano stralcio di settore del Piano di Bacino Regionale della Sardegna ai sensi e per gli effetti della Legge n. 183/89. E’ uno strumento programmatico per la difesa del suolo e si pone i seguenti obiettivi: • Garantire adeguati livelli di sicurezza da eventi idrogeologici e tutelare le attività umane, i beni economici ed il patrimonio ambientale e culturale esposti a potenziali danni • Sviluppare il sistema degli interventi per ridurre o eliminare le situazioni di pericolo e le condizioni di rischio • Creare la base informativa per le politiche e le iniziative regionali in materia di delocalizzazioni e di verifiche sul rischio a carico di infrastrutture, impianti o insediamenti. Il Piano contiene la perimetrazione delle aree a rischio idrogeologico, la definizione dei criteri di salvaguardia e la programmazione delle misure di mitigazione del rischio sull’intero territorio regionale, suddiviso in sette sub- bacini omogenei per caratteristiche geomorfologiche, geografiche ed idrologiche. Per ciascuna classe di rischio il PAI definisce gli indirizzi per le misure di salvaguardia da adottare. Il Piano contiene, inoltre, un’indicazione sugli interventi strutturali di mitigazione del rischio ed una stima dei costi necessari per realizzarli.

I Piani Regionali di settore

Piano di Risanamento Qualità dell’Aria Con deliberazione n. 55/6 del 29.11.2005 la Giunta regionale ha adottato il “Piano di prevenzione, conservazione e risanamento della qualità dell’aria ambiente”. La redazione del piano si è articolata in tre fasi: 1. realizzazione dell’inventario regionale delle sorgenti di emissione in atmosfera; 2. valutazione della qualità dell’aria ambiente e individuazione delle aree potenzialmente critiche per la salute umana e per gli ecosistemi, fornendo una proposta preliminare di zonizzazione; 3. proposta definitiva di zonizzazione e individuazione di possibili misure da attuare per il raggiungimento degli obiettivi di risanamento della qualità dell’aria. A partire dalla zonizzazione definitiva, il Piano individua misure di riduzione delle emissioni nelle aree industriali e urbane e misure di mantenimento . Per le aree industriali lo strumento principale è rappresentato dal miglioramento tecnologico: un’indicazione di carattere generale per le sorgenti puntuali è l’applicazione della miglior tecnologia disponibile secondo quanto indicato dalla Direttiva 99/61/CE sulla prevenzione e riduzione integrata dell’inquinamento. Le migliori tecnologie disponibili per ogni settore industriale sono indicate dallo European Integrated Pollution Prevention and Control Bureau nei documenti BREF (Best Available Techniques Reference documents ). Altre indicazioni, di carattere puntuale, riguardano il passaggio da combustibili ad alto 180

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tenore di zolfo a combustibili a basso tenore di zolfo, fino alla metanizzazione e la regolamentazione delle situazioni di emergenza nelle industre principali. Per quanto riguarda le emissioni in ambito urbano, il Piano individua misure legate al traffico veicolare, come migliorare la manutenzione dei veicoli; utilizzare carburanti meno inquinanti o diminuire il numero dei veicoli circolanti; fluidificare il traffico; incentivare l’uso dei mezzi di trasporto collettivi per i lavoratori di aziende medio- grandi, il car pooling e il car sharing ; incentivare il rinnovo del parco autoveicolare. Inoltre sono state definite ulteriori misure riguardanti altre sorgenti, quali l’incentivazione delle energie pulite e il recupero di biogas.

Piano Gestione Rifiuti Approvato con Deliberazione n. 73/7 del 20.12.2008, il Piano è frutto di una approfondita analisi dell’attuale situazione organizzativa del sistema regionale di trattamento dei rifiuti, del futuro assetto impiantistico e logistico alla luce degli ambiziosi obiettivi che la Regione Sardegna ha voluto dare alla raccolta differenziata e alla riduzione della produzione di rifiuti, nonché delle innovazioni tecniche e organizzative che oggi rappresentano lo stato dell’arte in materia di trattamento finale dei rifiuti. Le scelte strategiche contenute nel Piano possono essere così sintetizzate: a. la progettazione di raccolte differenziate ad alta efficienza , che consentano di intercettare già a livello domiciliare frazioni di rifiuto (frazione organica, carta, cartone, plastica, vetro, alluminio, legno) a basso grado di impurità, da inviare direttamente al riciclo; gli obiettivi di raccolta differenziata vengono fissati nella soglia del 65%, in modo imperativo, e al 70%, come obiettivo d’indirizzo, della produzione complessiva dei rifiuti, da raggiungersi nel quinquennio 2008-2012; b. l’attuazione di strategie operative che consentano prioritariamente la riduzione dei rifiuti prodotti nel territorio regionale (promozione dell’utilizzo di beni a maggior vita utile e minore produzione di rifiuti; riduzione dei conferimenti di rifiuti impropri nel circuito degli urbani; interventi diretti di informazione e responsabilizzazione); c. l’istituzione di un unico Ambito Territoriale Ottimale coincidente con l’intero territorio regionale, a fronte dei quattro attualmente esistenti, con conseguente individuazione di un’unica Autorità d’Ambito cui sarà affidato il servizio regionale integrato di gestione dei rifiuti urbani (costituito dall’insieme dei servizi pubblici di raccolta, trasporto, recupero e smaltimento dei rifiuti), ottenendo la semplificazione del sistema organizzativo attualmente incentrato su una pluralità di enti di riferimento; d. la presa in carico degli impianti di trattamento/smaltimento dei rifiuti da parte della predetta Autorità d’ambito e l’affidamento della gestione degli stessi mediante procedure ad evidenza pubblica; e. l’individuazione, in base a criteri di efficacia ed economicità, di due livelli di gestione integrata , coordinati dall’Autorità d’Ambito Regionale: il livello provinciale e il livello regionale; f. la definizione di uno schema impiantistico di riferimento caratterizzato dall’individuazione di due centri di termovalorizzazione, di cui uno già esistente e da adeguare ed uno, per l’area centro nord, da inserire preferibilmente in un impianto di potenza già esistente; g. la promozione dell’utilizzo del compost di qualità mediante accordi di programma con l’Ente Foreste e con le associazioni degli agricoltori h. l’attuazione di interventi sulle piattaforme esistenti e su quelle in progetto , di prima valorizzazione dei materiali provenienti dalla raccolta differenziata, per creare impresa e lavoro in Sardegna.

Piano Forestale Ambientale Regionale (PFAR) ll Piano Forestale e Ambientale Regionale, approvato con Delibera n. 53/9 del 27.12.2007, risulta un piano stralcio di settore del Piano di Bacino Regionale della Sardegna ai sensi e per gli effetti della Legge n. 183/89. E’ uno strumento programmatico per la difesa del suolo e costituisce il documento strategico di indirizzo della programmazione regionale nel settore forestale. L’obiettivo fondamentale del P.F.A.R. è di garantire la salvaguardia dell’ambiente attraverso una serie di interventi che traducono e danno applicazione, nell’ambito regionale sardo, ai principi formulati a livello internazionale per la gestione forestale sostenibile (GFS), conferendo un ruolo multifunzionale ai sistemi forestali e riconoscendo la necessità di salvaguardare tutti i componenti degli ecosistemi e le loro articolate interconnessioni. Nel Piano sono state strutturate 5 linee d’intervento che costituiscono il quadro generale delle azioni proposte e elencate di seguito:

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• Linea P (protettiva) che prevede la conservazione e il miglioramento del livello di stabilità delle terre e dell’efficienza funzionale dei sistemi forestali mediterranei; • Linea N (naturalistico-paesaggistica) che mira a preservare e conservare la qualità dei sistemi ecologici, ad accrescere la complessità e la funzionalità dei popolamenti; a mantenere e migliorare il valore paesaggistico dei contesti; • Linea PR (produttiva) che fornisce un contributo alla crescita economica e al benessere sociale del territorio agroforestale attraverso la valorizzazione delle foreste e la promozione dell’impresa forestale; • Linea E (informazione ed educazione ambientale) che promuove attività di informazione, sensibilizzazione ed educazione ambientale applicata al settore forestale; • Linea R (ricerca applicata) per sviluppare attività di ricerca applicata funzionale ai diversi livelli della pianificazione forestale e alla regolamentazione di particolari materie. Il Piano prevede inoltre 8 Progetti Operativi Strategici (POS) che sviluppano tematiche prioritarie per il settore forestale sardo: dal potenziamento del settore sughericolo all’aggiornamento del vincolo idrologico, dalla regolamentazione del materiale di propagazione forestale alla predisposizione della carta forestale, dal programma di rinaturalizzazione dei sistemi artificiali al progetto di certificazione forestale, dagli impianti per l’assorbimento di carbonio (Kyoto-forest) alla regolamentazione sull’utilizzo delle specie vegetali lungo la viabilità stradale.

Piano di Bonifica dei Siti Inquinati La strategia regionale nel settore della bonifica dei siti contaminati è finalizzata al risanamento ambientale di aree del territorio regionale che, a causa di fenomeni di contaminazione e/o inquinamento generati da attività industriali o civili, presentano situazioni di rischio sia sanitario che ambientale. Essa è stata attuata da un lato portando a termine il processo di aggiornamento della pianificazione di riferimento, dall’altro con la realizzazione di interventi di caratterizzazione, messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati di interesse nazionale e regionale. Con l’adozione del Piano di Bonifica dei siti inquinati la Regione Sardegna si è dotata di uno strumento di indirizzo che raccoglie ed organizza tutte le informazioni presenti nel territorio, delinea le linee di azione da adottare per gli interventi di bonifica e messa in sicurezza permanente , definisce le priorità di intervento ed effettua una ricognizione dei finanziamenti finora concessi. L’obiettivo principale del Piano consiste nel risanamento ambientale di quelle aree del territorio regionale in cui l’attività industriale e civile ha generato pesanti impatti sull’ambiente .

Piano di Tutela delle acque (PTA) e Piano di Gestione del Distretto Idrografico Il PTA è stato adottato con Deliberazione della Giunta Regionale n. 14/16 del 4aprile 2006 e rappresenta uno strumento fondamentale per l’individuazione delle strategie di protezione delle risorse idriche, con le quali, tramite l’attuazione di specifici interventi infrastrutturali o l’emanazione di specifiche misure di tipo normativo, si persegue la tutela integrata quali-quantitativa della risorsa idrica . Attualmente l’Agenzia Regionale del Distretto Idrografico della Sardegna ha intrapreso l’elaborazione del Piano di Gestione del Distretto Idrografico della Sardegna, previsto dalla Direttiva quadro sulle Acque (Direttiva 2000/60/CE) che rappresenta lo strumento operativo attraverso il quale si devono pianificare, attuare e monitorare le misure per la protezione, il risanamento e il miglioramento dei corpi idrici superficiali e sotterranei e agevolare un utilizzo sostenibile delle risorse idriche.

Piano Regionale dello Sviluppo Turistico Sostenibile (PRSTS) Adottato con deliberazione n. 19/1 del 9.5.200, si pone come documento di indirizzo per lo sviluppo delle attività turistiche in Sardegna, evidenzia come non tutte le forme di turismo siano auspicabili, sia per il basso impatto che possono avere in termini di produzione e occupazione, sia per la rilevanza delle criticità, in alcuni casi irreversibili, cui possono dare luogo. Il Piano dunque evidenzia la necessità di operare scelte strategiche, definendo un modello turistico in grado di consentire il raggiungimento di obiettivi di sviluppo sostenibili nel lungo periodo , esigenza rafforzata dalla constatazione, verificata anche in altre destinazioni, che territori dotati di una consistente dotazione di risorse ambientali e culturali possono raggiungere elevati livelli di crescita grazie all’apprezzamento, nel tempo, di queste risorse. Il Piano individua quale obiettivo generale per uno sviluppo turistico quello di “ incrementare la quota di prodotto delle attività turistiche rispetto al complesso delle attività economiche, attraverso scelte di governo volte alla 182

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soluzione dei problemi che limitano le possibilità di sviluppo turistico della regione e al rafforzamento della competitività di medio lungo periodo del sistema turistico sardo, nel rispetto della sostenibilità ambientale ”.

Piano Regionale dei Trasporti (PRT) Approvato con deliberazione della Giunta Regionale n. 66/23 del 27 novembre 2008. Nella prima parte “Stato di fatto ” definisce gli obiettivi prioritari da perseguire, attraverso la rilettura dei più importanti atti di politica programmatoria esistenti; descrive lo stato attuale dal punto di vista socio-economico e territoriale, dell'offerta delle infrastrutture e dei servizi di trasporto, della domanda di mobilità, dell'assetto istituzionale e organizzativo. La seconda parte, “Scenari Futuri ”, prospetta gli scenari di assetto futuro del sistema dei trasporti e del sistema economico-territoriale, articolati in scenari di non intervento e scenari di intervento, su un arco temporale di 15 anni. Il Piano prevede un nuovo approccio culturale alla mobilità consiste nell’affermazione della corretta dimensione strategica ed economica che il settore dei trasporti svolge nel quadro delle politiche di sviluppo economico, sociale ed ambientale dell’intero territorio regionale: internazionalizzazione della Sardegna, valorizzazione dell’insularità, rottura dell’isolamento delle aree interne, accessibilità diffusa, mobilità sostenibile nei centri urbani e nelle aree a forte concentrazione turistica.

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A3 Strumenti finanziari disponibili Nell'ambito del PAES la Comunità Pioniera del Basso Sulcis si impegna a raggiungere e superare l’obiettivo UE della riduzione del 20% delle emissioni di CO 2 entro il 2020, ricercando nel contempo le opportunità di finanziamento decisive per sviluppare il proprio Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e finanziare le azioni previste nel suo ambito. Il Patto dei Sindaci offre un panorama delle risorse disponibili fra le diverse fonti di finanziamento a livello locale, regionale e nazionale, provenienti da: • Risorse proprie degli enti locali • Risorse dei partner locali • Sussidi comunali e regionali • Partenariati pubblico-privati Per scoprire in che modo i Comuni firmatari del Patto sfruttano queste e altre risorse, è possibile consultare la raccolta di casi di studio elencati nella presentazione tematica "IT_thematic_leaflet_3_web" (in italiano), reperibile nel sito web del Patto dei Sindaci: http://www.pattodeisindaci.eu/. Questo Allegato presenta un elenco non esaustivo dei programmi e delle iniziative finanziarie disponibili ai Comuni firmatari del Patto per la Regione Autonoma della Sardegna. Inoltre, i Comuni hanno la possibilità di scegliere se adottare alcuni o più fra gli strumenti finanziari qui proposti per finanziare le azioni ipotizzate.

FONDI EUROPEI GESTITI A LIVELLO NAZIONALE E REGIONALE (GESTIONE INDIRETTA o DECENTRATA)

Fondi strutturali e Fondo di Coesione La politica di coesione europea si suddivide in tre principali strumenti di finanziamento: • Il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) • Il Fondo sociale europeo (FSE) • Il Fondo di coesione (FC) - quest'ultimo non si applica alle Regioni italiane. Le priorità di finanziamento sono le grandi infrastrutture di trasporto e ambientali. La gestione dei finanziamenti è affidata agli Stati membri attraverso le amministrazioni centrali e regionali (“Indirettamente”). Il Rapporto tra la CE e il beneficiario è mediato dalle autorità nazionali, regionali o locali (compito di definire le linee di intervento emanare i bandi, selezionare e valutare i progetti pervenuti, erogare le rispettive risorse, ecc.).

Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) per il miglioramento dell’efficienza energetica e l’uso di energia rinnovabile negli alloggi esistenti • In ogni Stato membro, la spesa per i miglioramenti dell’efficienza energetica e l’utilizzo di energie rinnovabili in alloggi esistenti è ammissibile fino a un importo pari al 4% dello stanziamento totale del FESR. • Gli Stati membri devono modificare le priorità esistenti per riallocare i fondi ricevuti (FESR) in misure di risparmio energetico negli alloggi esistenti. • Non è necessaria alcuna approvazione formale dei Programmi operativi da parte della Commissione europea. • Gli Stati membri non devono aspettare fino alla fine del 2013 per attuare le modifiche necessarie. Sito web di riferimento del Fondo FESR : http://europa.eu/legislation_summaries/employment_and_social_policy/job_creation_measures/l60015_it.htm

Fondo Sociale Europeo Programma orientato a intensificare i collegamenti tra l’azione del Fondo, la strategia europea per l’occupazione e le priorità UE in materia di inclusione sociale, istruzione, formazione e pari opportunità. Le priorità di finanziamento: azioni volte ad accrescere l’adattabilità dei lavoratori e delle imprese, investimenti nel capitale umano. La dotazione finanziaria del Programma FSE 2007-2013 è pari a € 15,216,176,081. Sito web di riferimento del Fondo FSE : http://ec.europa.eu/esf/home.jsp?langId=it

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Fondo JESSICA ( Joint European Support for Sustainable Investment in City Areas ) JESSICA - (Sostegno europeo comune agli investimenti sostenibili nelle aree urbane) - è un’iniziativa sviluppata dalla Commissione europea e dalla Banca europea per gli investimenti, in collaborazione con la Banca di sviluppo del Consiglio d’Europa. Nell’ambito di nuove procedure, gli Stati membri o le regioni possono scegliere di utilizzare i fondi strutturali per effettuare investimenti rimborsabili in progetti rientranti in un Piano integrato per lo sviluppo urbano sostenibile. Questi investimenti, sotto forma di partecipazione, prestiti e/o garanzie, sono erogati ai progetti tramite i Fondi di sviluppo urbano e, se necessario, i Fondi di partecipazione. Siti web di riferimento : www.jessica.europa.eu; Regione Autonoma della Sardegna: http://www.sardegnaprogrammazione.it/index.php?xsl=1227&s=35&v=9&c=10009&es=6603&na=1&n=100

Programma di Cooperazione INTERREG IV B - Programma MED Il Programma si attua in Sardegna attraverso il suo corrispettivo di area, il Programma di Cooperazione territoriale transnazionale Mediterraneo MED. Il Programma Med riguarda la cooperazione dell’intera area mediterranea, incorporando in un unico programma gli INTERREG IIIB MEDOCC e ARCHIMED della precedente programmazione. Il carattere distintivo del programma è nella sua area, che include regioni aperte al resto del mondo attraverso la costa mediterranea, ma tuttavia "periferiche" all'interno dell'Unione europea. Il Programma ha quale obiettivo generale di rendere l’intero spazio mediterraneo un territorio capace di competere con i competitor internazionali al fine di assicurare crescita ed occupazione per le prossime generazioni e supportare la coesione territoriale ed intervenire attivamente per la salvaguardia dell’ambiente in una logica di sviluppo sostenibile. Le Priorità individuate sono di: 1. Rafforzare le capacità di innovazione • Disseminazione di tecnologie innovative e know-how • Rafforzare la cooperazione strategica tra attori dello sviluppo economico e autorità pubbliche 2. Tutela dell’ambiente e promozione di uno sviluppo territoriale sostenibile • Tutela e rafforzamento delle risorse naturali e del patrimonio culturale • Promozione delle energie rinnovabili e miglioramento dell’efficienza energetica • Prevenzione dei rischi marittimi e rafforzamento della sicurezza marittima • Prevenzione e lotta ai rischi naturali • Miglioramento della mobilità e dell’accessibilità dei territori • Miglioramento dell’accessibilità marittima e delle capacità di trasporto attraverso la multimodalità • Supporto all’utilizzo dell’information technology per una migliore accessibilità e cooperazione territoriale 4. Promozione di uno sviluppo integrato e policentrico dello spazio MED • Coordinamento delle politiche di sviluppo e miglioramento della governance territoriale • Promozione dell’identità e rafforzamento delle risorse culturali per una migliore integrazione dello spazio MED • Tematiche trasversali • Innovazione • Sviluppo sostenibile • Uguaglianza dei generi e lotta alla discriminazione Dotazione finanziaria: Fondi FESR pari a 193,19 mil. euro (cofinanziamento comunitario per l’Italia 75%); Totale fondi pari a 256,61 mil Euro. Sito web di riferimento : http://www.programmemed.eu/

FONDI EUROPEI GESTITI DALLA COMMISSIONE EUROPEA IN MANIERA CENTRALIZZATA

Programmi di cooperazione INTERREG IV C & URBACT

Cooperazione interregionale (INTERREG IV C): Progetti fortemente incentrati sullo scambio di esperienze e su alcune piccole iniziative pilota - test di strumenti e metodologie. Le attività di investimento non sono supportate.

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L'Autorità di gestione é la Regione di Nord Pas de Calais, con sede a Lille (Francia). Le priorità tematiche del Programma sono le seguenti: 1. Innovazione ed economia della conoscenza • Innovazione • Ricerca e sviluppo • Imprenditorialità e PMI • Società dell’informazione • Occupazione, capitale umano e formazione 2. Ambiente e prevenzione dei rischi • Rischi naturali e tecnologici • Gestione delle acque • Gestione dei rifiuti • Biodiversità e conservazione del patrimonio naturale • Energia e trasporti sostenibili • Paesaggio e patrimonio culturale Sito web di riferimento: http://www.interreg4c.net/

URBACT II: è un Programma europeo di cooperazione interregionale finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) per favorire lo scambio di esperienze tra città europee diffondendo le conoscenze acquisite in materia di sviluppo urbano sostenibile. Il Programma Urbact II rappresenta la continuazione del programma di iniziativa comunitaria Urbact I creato nel 2002 al fine di mettere in rete le città beneficiarie di programmi europei a carattere urbano (Urban I, Urban II, Urban Pilot Projects) e di consentire lo scambio di esperienze grazie alla definizione di reti tematiche. Tra il 2003 e il 2006 sono stati sviluppati 38 progetti, tra i quali figurano gruppi di lavoro, reti tematiche, studi, programmi di formazione nei nuovi Stati Membri. Questi progetti hanno coinvolto 290 città di 29 Paesi. Il Programma Urbact II ha come obiettivo generale il miglioramento dell’efficacia delle politiche per lo sviluppo integrato urbano allo scopo di implementare la strategia di Lisbona-Goteborg. I suoi obiettivi specifici sono i seguenti: 1. agevolare lo scambio di esperienze e le conoscenze acquisite tra decisori politici ed esperti nel campo dello sviluppo urbano sostenibile e tra autorità locali e autorità regionali; 2. diffondere le esperienze e le buone pratiche sperimentate nelle città europee e assicurare il trasferimento del know-how relativo al settore dello sviluppo urbano sostenibile; 3. fornire assistenza ai decisori politici e ai professionisti nel definire i piani d’azione attinenti allo sviluppo urbano sostenibile. Gli obiettivi del Programma Urbact II sono articolati in tre assi prioritari: • asse prioritario 1: città motori di crescita e di occupazione o tema 1.1: promozione dell’imprenditorialità o tema 1.2: rafforzamento dell’economia dell’innovazione e del sapere o tema 1.3: occupazione e capitale umano. • asse prioritario 2: città attrattive e coese o tema 2.1: sviluppo integrato delle aree svantaggiate e a rischio o tema2.2: integrazione sociale o tema 2.3: problemi ambientali o tema 2.4: governance e pianificazione urbana • asse prioritario 3: assistenza tecnica. Dotazione finanziaria e percentuale di finanziamento per aree geografiche : Il contributo comunitario (FESR) per il Programma è pari ad Euro 53.319.170 per una disponibilità finanziaria complessiva, inclusi i cofinanziamenti nazionali e locali, pari ad Euro 67.817.875 (assistenza tecnica compresa). Per i partner provenienti dalle zone ammissibili all’obiettivo “Convergenza” la percentuale massima del contributo comunitario (FESR) è pari all’80%, mentre per i partner provenienti dalle zone degli obiettivi “Competitività e Occupazione” e “Cooperazione Territoriale Europea” la percentuale massima del contributo comunitario (FESR) è pari all’70%. Sito web di riferimento: http://urbact.eu/

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Programma Energia Intelligente per l’Europa (IEE) Sono numerose le opportunità non sfruttate per risparmiare energia e promuovere l’uso di fonti energetiche rinnovabili in Europa, ma le condizioni di mercato non sono sempre favorevoli. L’IEE è uno strumento per finanziare l’azione di miglioramento di queste condizioni e per andare verso un’Europa più intelligente in fatto di energia. Con un finanziamento di 730 milioni di euro disponibili nel periodo 2007-2013, l’IEE consolida gli sforzi europei di raggiungimento degli obiettivi energetici 2020. Il programma prevede bandi annuali e il finanziamento copre fino al 75% dei costi di progetto ammissibili. L’IEE considera gli enti locali come il proprio obiettivo principale. Cofinanzia progetti che contribuiscono al successo delle iniziative del Patto dei Sindaci, in particolare con attività di promozione, favorendo i contatti tra gli enti locali, le regioni e i loro partner locali, e fornendo assistenza tecnica ai firmatari del Patto. Sito web di riferimento: http://ec.europa.eu/energy/intelligent/index_en.htm

Strumento ELENA ELENA - European Local Energy Assistance (assistenza energetica europea a livello locale) - è uno strumento che fornisce sovvenzioni per l’assistenza tecnica. Tra le tante misure che possono ricevere tale sostegno finanziario rientrano: studi di fattibilità e di mercato; strutturazione di programmi d’investimento; piani aziendali; audit energetici; preparazione di procedure d’appalto e accordi contrattuali, e assegnazione della gestione dei programmi d’investimento a personale di nuova assunzione. Lo scopo è di riunire progetti locali sparsi in investimenti sistematici e renderli bancabili. Le azioni riportate nei piani d’azione e nei programmi d’investimento dei comuni devono essere finanziate con altri mezzi, come prestiti, ESCO o Fondi strutturali. ELENA è finanziato dal Programma europeo Energia Intelligente per l’Europa con un budget annuale di € 15 milioni. Sito web di riferimento: http://ec.europa.eu/energy/intelligent/index_en.htm; www.eib.org/elena

Fondo ELENA-KfWBankengruppe (co-gestito da Banca Europea degli Investimenti, Commissione Europea) Il FondoELENA-KfW Bankengruppe è un fondo pilota per sostenere gli investimenti locali nelle fonti di energia rinnovabili e dell’efficienza energetica. Offre un supporto complementare al fine di mobilitare gli investimenti sostenibili delle piccole e medie Municipalità e, se del caso, delle società di servizi energetici (ESCO). Questo nuovo strumento di assistenza tecnica è stato lanciato dalla Commissione europea in collaborazione con il gruppo tedesco KfW. Sostiene progetti d’investimento di medie dimensioni inferiori a 50 milioni di Euro e incentrati sui crediti di carbonio per progetti fino a un massimo di durata triennale. I Progetti d’investimento ammissibili sono quelli che contribuiscono agli obiettivi “20-20-20 ″ e sono inerenti alle seguenti aree di applicazione: • efficienza energetica degli edifici pubblici e privati (inclusi alloggi privati, abitazioni sociali e illuminazione pubblica); • inserimento delle energie rinnovabili negli edifici (pannelli fotovoltaici, impianti alimentati a biomassa, ecc.); • investimenti per la costruzione di reti di teleriscaldamento, ecc.; • incremento dell’efficienza energetica e integrazione delle fonti rinnovabili nel settore dei trasporti (autobus ad alto rendimento energetico – inclusi autobus ad alimentazione ibrida – propulsione elettrica o a bassa emissione di carbonio,flotte aziendali, ecc.); • trasporto intermodale, infrastrutture ICT a favore dell’efficienza energetica, reti per il rifornimento dei veicoli elettrici, ecc. Le attività ammissibili sono: • Perfezionare studi di mercato e fattibilità • Business plan • Audit Enegetici • Preparazione di procedure di gara e modelli contrattuali, ed ogni altra assistenza necessaria a sviluppare Programmi d’Investimento, esclusi i contributi ai costi d’investimento (hardware)

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• Staff aggiuntivo acquisito dal beneficiario finale. Modalità e procedure di accesso ai fondi Le Autorità Locali e Regionali non possono inviare richieste dirette al KfW, ma solo tramite le PFI previa verifica dell’assenza di altri contributi europei ottenuti dal proponente per servizi di sviluppo di progetto relativamente allo stesso Programma d’Investimento. Deve essere verificato che l’assistenza finanziaria richiesta non sia usata per Programmi di Investimento che potrebbero essere meglio supportati da altri fondi o strumenti europei, come i Fondi Strutturali. In questi casi va presentata la motivazione per cui l’uso di ELENA sia più appropriato. Inoltre deve essere verificata l’assenza di altri contributi europei ottenuti dal proponente per servizi di sviluppo relativamente allo stesso Programma d’Investimento. Le PFI ricevono fondi dal KfW, che usano per finanziare i beneficiari finali (le autorità locali) con specifici progetti di investimento energetici. KfW-ELENA si compone di tre formule di finanziamento innovative e complementari: • concedere sovvenzione della Commissione europea per l’assistenza tecnica; • prestiti globali a intermediari finanziari locali partecipanti (PFI), per un volume di investimenti minori (fino a 50 milioni di euro); • crediti di carbonio come nuovo elemento di finanziamento (ulteriori informazioni su questo argomento da richiedere via e-mail: [email protected]). Il prestito globale e i crediti di carbonio possono essere combinati o offerti separatamente. Sito web di riferimento : www.kfw.de/elena

Fondo ELENA-CEB - Priorità all’Edilizia Residenziale Sociale Sviluppato dalla Commissione europea in partenariato con la Banca di sviluppo del Consiglio d’Europa, ELENA-CEB fornirà assistenza tecnica per lo sviluppo di progetti d’investimento mirati all’edilizia sociale del valore inferiore ai 50 milioni di Euro. Per agevolare la mobilitazione di fondi negli investimenti in questo settore, la Commissione Europea e la Banca Europea per gli Investimenti hanno creato il “meccanismo” di assistenza tecnica ELENA-CEB, che assorbe i finanziamenti del Programma Energia Intelligente-Europa. I fondi ELENA-CEB finanziano una quota dei costi necessari in assistenza tecnica per la preparazione del progetto, la realizzazione e il finanziamento del programma di investimento, come gli studi di fattibilità e di mercato, la strutturazione dei programmi, i piani operativi, le verifiche energetiche, i preparativi per le procedure sugli appalti. In sostanza, questi fondi, finanziano tutto ciò che è necessario per rendere finanziabili dalla BEI i progetti riguardanti l’energia sostenibile nelle città e nelle regioni. ELENA-CEB è allora presente per risolvere questa tipologia di problemi offrendo il sostegno specifico necessario alla realizzazione dei programmi e dei progetti di investimento, come ad esempio quelli riguardanti opere di ammodernamento nell’edilizia pubblica e privata, edilizia sostenibile, sistemi centralizzati di riscaldamento o di refrigerazione efficiente, trasporti ecologici, ecc. L'obiettivo del meccanismo ELENA-CEB è quello di aiutare le città e le regioni ad attuare, in materia di efficienza energetica, energie rinnovabili e di trasporto urbano sostenibile, dei progetti di investimento realizzabili, che siano già stati applicati con successo in altre parti d'Europa; i programmi di investimento sostenuti da questo meccanismo contribuiranno al raggiungimento dell'obiettivo del 20/20/20. L'assistenza tecnica sarà finanziata dal programma Energia intelligente - Europa II (EIE) e i progetti saranno valutati da parte della BEI (Banca Europea delgi Investimenti). Per il suo primo anno di funzionamento, il meccanismo avrà un budget di 15 milioni di euro, destinato ad incrementarsi in futuro. I beneficiari sono gli attori eleggibili a partecipare al programma, ovvero: • autorità locali o regionali, o ad un altro organismo di governo; • consorzi di enti pubblici dei paesi che partecipano al programma EIE (i Paesi dell’Unione Europea, più Norvegia, Lichtestein e Croazia); • pur essendo un programma volto a sostenere le priorità del Patto dei Sindaci, la partecipazione è aperta anche agli enti locali non firmatari dello stesso. I programmi di investimento finanziabili sono i seguenti: • edifici pubblici e privati, tra cui l'edilizia popolare, per un maggiore sostegno all'efficienza energetica, per esempio: ristrutturazione di edifici volti a diminuire in modo significativo il consumo di energia (sia di calore che elettricità);

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• integrazione delle fonti energetiche rinnovabili (FER) nell'ambiente costruito - per esempio solari fotovoltaici (PV), collettori solari termici e biomassa; • investimenti in ristrutturazione, ampliamento o costruzione di nuove reti di teleriscaldamento / raffreddamento, tra cui reti basate sulla produzione combinata di calore ed elettricità (CHP); sistemi di cogenerazione decentrata (a livello di edificio o di quartiere); • trasporto urbano atto a sostenere una maggiore efficienza energetica e l'integrazione delle fonti energetiche rinnovabili; • infrastrutture locali, comprese reti intelligenti, informazione e infrastruttura tecnologica di comunicazione per l'efficienza energetica, efficienza energetica e arredo urbano, servizi di trasporto inter- modale e di rifornimento, infrastrutture per i veicoli a combustibile alternativo. Le azioni finanziabili riguardano i costi eleggibili di assistenza tecnica per la preparazione dei progetti fino ad un massimo del 90%, ovvero: • la realizzazione e il finanziamento del programma di investimento; • gli studi di fattibilità e di mercato; • la strutturazione dei programmi; • i piani operativi; • le verifiche energetiche; • i preparativi per le procedure sugli appalti; • i costi dello staff eventualmente reclutato per lo sviluppo del programma di investimento; • l’IVA qualora essa non venga rimborsata al beneficiario; • non sono finanziabili invece i costi legati alle infrastrutture, ad esempio gli strumenti e i computer utilizzati, o l’affitto di locali. Per l’accesso al finanziamento è richiesto un fattore di leva minimo di 25, che deve essere raggiunto tra gli investimenti relativi al progetto e il finanziamento concesso al beneficiario. Nell'accettare l’assistenza tecnica, il beneficiario accetta che l'importo ricevuto dovrà essere rimborsato in caso del fattore di leva non raggiunto. ELENA-CEB può essere combinato con altri fondi europei o nazionali, ma non con altri tipi di finanziamento sulle tematiche da esso coperte (fornitura di assistenza tecnica per lo sviluppo di un programma di investimento). Per essere supportato da ELENA-CEB il progetto presentato deve durare non più di 3 anni. Sito web di riferimento : www.eib.org/elena

Progetto Smart Cities and Communities I firmatari del Patto dei Sindaci che hanno assunto l’impegno politico di mitigare il cambiamento climatico e che hanno sviluppato un piano di azione olistico a favore dell’energia sostenibile nei loro territori possono inoltre beneficiare della componente tecnologica della politica europea per l’energia. L’iniziativa Smart Cities sosterrà un numero limitato di vasti progetti di regioni e città incentrati sulle tecnologie e caratterizzati da misure pioneristiche per l’uso e la produzione sostenibile di energia e per la mobilità. L’iniziativa farà riferimento ad altre iniziative del Piano strategico per le tecnologie energetiche (SET-Plan), in particolare l’Iniziativa per l’Europa solare e l’iniziativa europea per le reti elettriche, nonché il partenariato pubblico-privato UE per l’edilizia e le auto ecologiche, istituito nell’ambito del Piano europeo di ripresa economica. Sito web di riferimento: http://setis.ec.europa.eu/about-setis/technology-roadmap/european-initiative-on-smart- cities

Strumento europeo per l’efficienza energetica Nel 2011 é lanciato un nuovo Fondo d’investimento europeo per progetti di energia sostenibile. Questo fondo userà i 146 milioni di euro non spesi del Programma europeo di ripresa economica e sarà integrato dal cofinanziamento della Banca europea per gli investimenti per fornire capitale netto, garanzie e prodotti di credito ad autorità pubbliche ed entità che agiscono per loro conto. Il fondo si concentrerà su investimenti destinati a edilizia, infrastrutture energetiche locali, impianti rinnovabili diffusi e mobilità urbana. L'Italia co-finanzia gli interventi a valere sul fondo EEFF dell'Unione Europea con Fondo di Kyoto per l'investimento in efficienza energetica (Fondo rotativo).

Dal mese di marzo 2012 è, infatti, possibile per un ente locale, una ESCO, un consorzio PPP finanziarsi ad un tasso agevolato per contribuire alla riduzione delle emissioni inquinanti. Questo fondo finanzia gli investimenti, sia

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pubblici che privati, diretti al conseguimento di una maggiore efficienza energetica e dunque per l'attuazione del protocollo di Kyoto. Il finanziamento potrà essere richiesto alla Cassa Depositi e Prestiti, con una durata che varia dai 3 ai 6 anni, ed un tasso di interesse fisso allo 0,50%. Progetti finanziabili • microgenerazione diffusa (impianti che utilizzano gas naturale, biomassa vegetale solida, biocombustibili liquidi, biogas, ecc.) • rinnovabili (impianti eolici, idroelettrici, solari termici, termici a biomassa vegetale solida, fotovoltaici) • motori elettrici • usi finali • protossido di azoto • ricerca • gestione forestale sostenibile L'elenco delle banche aderenti è disponibile in sede di compilazione della domanda di ammissione, il cui accesso sarà possibile a partire dal 2 marzo. Il Fondo ha lo scopo di promuovere investimenti pubblici e privati per l'efficienza energetica nel settore edilizio e in quello industriale, diffondere piccoli impianti ad alta efficienza per la produzione di elettricità, calore e freddo, impiegare fonti rinnovabili in impianti di piccola taglia. Gli interventi finanziabili sono a portata di cittadini, condomini, imprese, persone giuridiche private (comprese Associazioni e Fondazioni), soggetti pubblici, Energy Service Company (ESCo). Siti web di riferimento: www.cassaddpp.it (Cassa Depositi e Presiti);

Fondo di Kyoto : http://www.eeef.eu/; http://ec.europa.eu/energy/eepr/eeef/eeef_en.htm

Programma LIFE + Il Programma LIFE+ finanzia progetti che contribuiscono allo sviluppo e all'attuazione della politica e del diritto in materia ambientale. Questo programma pluriennale facilita in particolare l'integrazione delle questioni ambientali nelle altre politiche e, in linea più generale, contribuisce allo sviluppo sostenibile. Il Programma LIFE+ sostituisce una serie di strumenti finanziari dedicati all'ambiente, fra i quali il precedente programma LIFE. Il programma LIFE+ prevede tre componenti tematiche: 1. LIFE+ "Natura e biodiversità"; 2. LIFE+ "Politica e governance ambientali" 3. LIFE+ "Informazione e comunicazione". Durata e risorse di bilancio La dotazione finanziaria di LIFE+ è pari a 2.143,409 milioni di Euro per il periodo che va dal 1° gennaio 2007 al 31 dicembre 2013. Il Parlamento europeo ha contribuito con uno stanziamento aggiuntivo portando la dotazione complessiva a 2,17 miliardi di euro. Il finanziamento comunitario può assumere svariate forme: • sovvenzioni (accordi quadro di partenariato, partecipazione a meccanismi finanziari o a fondi, cofinanziamento di sovvenzioni di funzionamento o per azioni), • appalti pubblici (acquisizione di servizi e beni). Ogni anno la Commissione pubblica un invito a presentare proposte tenendo conto del programma strategico pluriennale di cui all'allegato II e delle eventuali priorità nazionali che le sono trasmesse. La Commissione stabilisce quali progetti, tra quelli pervenuti, possono beneficiare del sostegno finanziario di LIFE+ e pubblica regolarmente l'elenco di tali progetti. Sito web di riferimento : http://ec.europa.eu/environment/life

Programma NATURA 2000 3 Natura 2000 è la rete di zone naturali protette dell'UE istituita nel quadro della direttiva Habitat del 1992, il cui obiettivo è la tutela delle principali aree naturali e faunistiche europee. Comprende zone speciali di conservazione

3 Il Programma NATURA 2000 si applica solo ai Comuni che hanno già approvato il piano operativo di gestione delle zone SIC/ZPS. 190

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(ZSC), designate dagli Stati membri ai sensi della direttiva Habitat, e zone di protezione speciale (ZPS) designate dagli Stati membri ai sensi della direttiva Uccelli del 1979. La creazione di questa rete di zone protette, in cui sono prese misure speciali per conservare la diversità biologica, soddisfa peraltro un chiaro obbligo comunitario nel quadro della Convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità biologica. Per la creazione di Natura 2000, la direttiva Habitat delinea tre fasi: • proposta dei siti da includere nella rete Natura 2000; • selezione di un elenco di siti di importanza comunitaria sulla base delle proposte presentate dagli Stati membri; • istituzione di regimi di gestione per tali siti. La responsabilità di proporre l'inclusione di un sito nella rete Natura 2000 spetta agli Stati membri. La direttiva sancisce chiaramente la responsabilità degli Stati membri nella designazione dei siti Natura 2000 e la relativa gestione. Spesso i compiti specifici che ciò implica sono successivamente delegati ai diversi enti nazionali o, nel caso degli Stati membri federali, alle Regioni. Nel caso dell'ambiente marino dove le attività di gestione possono comportare la regolamentazione delle attività di pesca, sarebbe positiva un'azione a livello comunitario. La Commissione ha sistematicamente promosso l'elaborazione di piani di gestione sia per una corretta gestione della conservazione dei siti sia come quadro di valutazione della compatibilità di usi diversi con l'obiettivo ultimo della conservazione. Tali piani costituiscono inoltre un modo eccellente per coinvolgere attivamente i principali gruppi di interesse che subiscono le conseguenze della designazione nelle decisioni gestionali. La preparazione dei piani è stata in gran parte finanziata grazie al programma LIFE-Natura. In alcuni Stati membri, si è fatto molto ricorso al Fondo europeo di sviluppo regionale per finanziare investimenti specifici correlati ai siti di Natura 2000. Si tratta, in generale, di investimenti legati a strutture e infrastrutture destinate ai visitatori. Attualmente, l'unico finanziamento assegnato esclusivamente alla rete Natura 2000 è il fondo LIFE-Natura, utilizzato per promuovere la pianificazione della gestione e i progetti pilota/di dimostrazione per la gestione degli habitat e delle specie. Sito web di riferimento, per l'Italia : http://www.minambiente.it/home_it/menu.html?mp=/menu/menu_attivita/&m=Rete_Natura_2000.html

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A4 Glossario

ACS : Acqua calda sanitaria.

IBE (BEI) : è l'inventario delle emissioni nell’anno di riferimento che quantifica l'ammontare di CO 2 emessa a causa di consumo di energia nel territorio del firmatario del Patto. Permette di identificare le fonti principali delle emissioni di CO 2.

CONTO ENERGIA : è il nome comune assunto dal programma europeo di incentivazione in conto esercizio della produzione di elettricità da fonte solare mediante impianti fotovoltaici permanentemente connessi alla rete elettrica.

CO 2: Il biossido di carbonio (noto anche come diossido di carbonio o anidride carbonica) è un ossido acido (anidride) formato da un atomo di carbonio legato a due atomi di ossigeno. È una sostanza fondamentale nei processi vitali delle piante e degli animali. È ritenuta uno dei principali gas serra presenti nell'atmosfera terrestre. Il biossido di carbonio è il risultato della combustione di un composto organico in presenza di una quantità di ossigeno sufficiente a completarne l'ossidazione. In natura, viene anche prodotta da batteri aerobici durante il processo della fermentazione alcolica ed è il sottoprodotto della respirazione. Le piante lo utilizzano per la fotosintesi che, combinandolo con l'acqua e per azione della luce solare e della clorofilla, lo trasforma in glucosio liberando ossigeno come sottoprodotto. Il biossido di carbonio viene prodotto principalmente a partire dai seguenti processi: • dalla combustione di petrolio e di combustibili fossili quali quelle avvengono per la produzione di energia elettrica nelle centrali termoelettriche, di energia termica per la climatizzazione invernale degli edifici e negli autoveicoli; • come prodotto secondario da impianti di produzione di ammoniaca e idrogeno, in cui il metano è convertito in biossido di carbonio; • come sottoprodotto della fermentazione; • da decomposizione termica di CaCO3; • come sottoprodotto della produzione di fosfato di sodio; • direttamente dai pozzi naturali di biossido di carbonio.

COP : L'acronimo inglese COP ( coefficient of perfomance ) è tradotto in italiano con l'espressione coefficiente di prestazione che indica la quantità di lavoro prodotto (energia termica fornita all’edificio per riscaldamento) rispetto all'energia primaria utilizzata dalla macchina (in genere energia elettrica utilizzata per il funzionamento di un compressore). Normalmente questo rapporto va da 2,5 a 4,5 in relazione al tipo di macchina. In altre parole una macchina che consuma 10 kWh, produce da 25 a 45 kWh termici. L’energia termica extra rispetto al lavoro della macchina viene fornita gratuitamente da una sorgente inesauribile quale l’aria, il terreno, un bacino di acqua con un rendimento tanto maggiore quanto più alta è la temperatura della sorgente.

CRI : Color Rendering Index (CRI) o indice di resa cromatica (IRC o Ra) di una sorgente luminosa è una misura di quanto naturali appaiano i colori degli oggetti da essa illuminati. La norma UNI 10380 suddivide l'insieme dei possibili valori dell'indice di resa cromatica in cinque gruppi: 1A: 90% 1B: 80% 90% 2: 60% 80% 3: 40% 60% 4: 20% 40% La norma fornisce anche qualche indicazione su quale IRC utilizzare a seconda degli ambienti da illuminare: 1A: abitazioni, , studi grafici, ospedali, studi medici, ecc. 1B: uffici, scuole, negozi, palestre, teatri, industrie tessili e dei colori, ecc. 2: locali di passaggio, corridoi, scale ascensori, palestre, aree servizio, ecc. 3: interni industriali, officine, magazzini depositi, ecc. 192

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4: parcheggi, banchine, cantieri, scavi, aree di carico e scarico, ecc.

ETS : Emission Trading System , ovvero il sistema di scambio delle emissioni di CO 2, predisposto a livello di Unione Europea per le aziende con impianto termico con una potenza calorifica di combustione maggiore di 20 MW, quali impianti di produzione di energia elettrica, di produzione e trasformazione dei metalli ferrosi, lavorazione prodotti minerari, di produzione di pasta per carta, di raffinazione, cementifici. Questi impianti definiscono gli obiettivi annuali di emissioni direttamente con l’Unione Europea e quindi non rientrano negli obiettivi di riduzione degli Stati Membri, né tantomeno negli obiettivi di riduzione del PAES.

FATTORE di EMISSIONE : il fattore di emissione di CO 2 è una misura della qualità di un combustibile in termini di emissioni carboniche specifiche. Esso è, infatti, legato al contenuto di carbonio del combustibile e al suo potere calorifico, tanto maggiore è il fattore di emissione di un prodotto, tanto maggiore è la CO 2 che si libera nel suo sfruttamento per la produzione di energia (combustione). Il fattore di emissione rappresenta quindi la quantità di

CO 2 emessa per unità di contenuto netto di energia del combustibile consumato.

IPCC : Intergovernmental Panel on Climate Change (Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico) è il foro scientifico formato nel 1988 da due organismi delle Nazioni Unite, l'Organizzazione meteorologica mondiale (WMO) ed il Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UNEP) allo scopo di studiare il riscaldamento globale. Esso è organizzato in tre gruppi di lavoro: • il gruppo di lavoro I si occupa delle basi scientifiche dei cambiamenti climatici; • il gruppo di lavoro II si occupa degli impatti dei cambiamenti climatici sui sistemi naturali e umani, delle opzioni di adattamento e della loro vulnerabilità; • il gruppo di lavoro III si occupa della mitigazione dei cambiamenti climatici, cioè della riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. I "rapporti di valutazione" periodicamente diffusi dall'IPCC sono alla base di accordi mondiali quali la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e il Protocollo di Kyōto che la attua.

IME (MEI) : Monitoraggio periodico (almeno ogni due anni) dell’inventario delle emissioni BEI.

PACCHETTO 20-20-20 : è il pacchetto clima-energia dell’Unione Europea volto a conseguire i seguenti obiettivi energetici per il 2020: ridurre del 20% le emissioni di gas a effetto serra, ridurre del 20% i consumi energetici e portare al 20% dei consumi la produzione di energia da fonti rinnovabili. Il pacchetto comprende provvedimenti sul sistema di scambio di quote di emissione e sui limiti alle emissioni delle automobili.

TEP : la tonnellata equivalente di petrolio (TEP, in lingua inglese tonne of oil equivalent , TOE) è un'unità di misura di energia. Essa rappresenta la quantità di energia rilasciata dalla combustione di una tonnellata di petrolio grezzo e vale circa 42 Gigajoule (ovvero miliardi di joule). Il valore è fissato convenzionalmente, dato che diverse varietà di petrolio posseggono diversi poteri calorifici e le convenzioni attualmente in uso sono più di una. È un'unità di misura usata per rendere più maneggevoli le cifre relative a grandi valori di energia.

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