Montagne 360. Settembre 2013, € 3,90. Rivista mensile del Club alpino italiano n. 12/2013. Sped. in abb. Post. – 45% art. 2 comma 20/b - legge 662/96 Filiale di Milano delle Terre alte interviste80 ai protagonisti Libri. Ritratti da parete L’amicizia di due eroi moderni Walter Bonatti eCarlo Mauri montagna diventa ipertecnologica Soccorso Alpino Arriva GeoResQ: la sicurezza in Montagne360 La rivista del Club Alpino I Alpino Club del rivista La taliano settembre2013 €3,90 Editoriale orizzonti e orientamenti

99° Congresso del Club alpino italiano

A cinque anni dal Congresso di Predazzo è parso doveroso e opportuno riprendere il discorso con la base sociale per un confronto tra le nostre realtà e quelle degli altri Club alpini europei. Nel 2008, la discussione, gli approfondimenti sul ruolo del CAI in una società in trasformazione e il confronto con realtà laiche rispetto alla nostra associazione rimase in ambito nazionale. I risultati furono importanti e portarono a elaborare diverse proposte organizzative che non mi dilungo a elencare, alcune delle quali sono ancora in corso. Dopo quel Congresso, gli incontri con gli altri Club furono una naturale evoluzione della riflessione in corso. Il Convegno di Trieste della primavera 2009, l’Assemblea UIAA a Bormio del 2010 e successivi appuntamenti furono occasioni che dimostrarono la necessità di capire insieme se e come le diverse realtà possano confrontarsi per scambiare esperienze e rendere reale e concreto il motto “la montagna unisce”. Il Club alpino svizzero, che come noi festeggia quest’anno il 150° compleanno, ha scelto come slogan dei festeggiamenti “ben più che alpinismo”. Siamo consapevoli che anche il nostro Sodalizio svolge tante attività che non sono il puro alpinismo, ma forse, pressati dal quotidiano, da un lato non dedichiamo la giusta attenzione nel coltivare e promuovere meglio le esistenti e dall’altro forse trascuriamo di cogliere le nuove modalità di frequentare la montagna. Sempre e ben inteso che queste ultime siano aderenti ai no- stri valori statutari. Il motto svizzero mi sembra riassuma bene il segreto del particolare successo, almeno numerico, di adesioni alle associazioni consorelle. Un maturato clima favorevole agli scambi tra vecchi e nuovi Paesi dell’Unione Europea, rende imprenscindibile il confronto tra Paesi membri. Il rifiorire delle attività dei Club alpini dell’Est europeo e l’affacciarsi delle nuove Associazioni alpinistiche dei Paesi balcanici hanno già dato vita a scambi informali. Le nostre Sezioni senza attendere accordi for- mali hanno già organizzato attività comuni. Pensiamo ai trekking sui monti albanesi e in Montenegro già divenuti realtà, ciò ancora una volta a dimostrare che “se le montagne restano ferme gli uomini si muovo- no”… eccome. Per questo siamo convinti che le Associazioni alpinistiche possano e debbano svolgere un ruolo importante in Europa, quale supporto alle Istituzioni, non solo in funzione delle associazioni stesse, ma per il futuro della montagna. Le scelte che riguardano la montagna non dovrebbero essere determina- te unicamente dal peso elettorale dei territori, ma dovrebbero rispondere alle vere esigenze di chi abita la montagna e di tutti coloro che del patrimonio montano godono i benefici. Già esistono nell’arco alpino esperienze di confronti e scambi con altri Club delle regioni confinanti, uno per tutti, considerata l’ubicazione della sede del Congresso, l’incontro che annualmente si svolge tra i Club alpini friulano-giuliano, sloveno e carinziano giunti quest’anno alla 49° edizione. Il 99° Congresso si svilupperà, come descrive il programma, in quattro sessioni di incontri che riteniamo interessanti e ben articolate. Per molti sarà un’occasione per conoscere le diverse problematiche che investono il Club, problematiche che spesso restano distanti dal Socio non investito da incarichi organizzativi o di gestione del Sodalizio. Il confronto con gli “Altri” è anche funzionale al ruolo che le Associazioni devono e vogliono svolgere nella società civile, coscienti, come sottolineava Camanni a Congresso di Predazzo che “vogliamo farci carico di questa montagna che non è solo quella dei nostri passatempi, ma è un altro pezzo del nostro mondo con- temporaneo”. Un mondo contemporaneo profondamente diverso da quello che vide la nascita del nostro Sodalizio e dei Club più o meno coetanei, un mondo trasformato, ma che proprio per i grandi mutamenti avvenuti, può offrire attraverso i propri principi originari, modelli di grande attualità che, in una società definita liquida, restano di indubbio valore. Nella complessità del nostro quotidiano che non ne facilita la diffusione, la capacità di trasmettere valori e proporre modelli è ancora sostanzialmente affidata al volontariato, anche questo cambiato assieme al mutare dei tempi, e il cui futuro potrà essere importan- te argomento da trattare nei prossimi dibattiti del Club alpino italiano. Cari Soci, vi rivolgo un caloroso invito a partecipare, non solo a coloro che all’interno del Sodalizio rivestono ruoli, perchè consideriamo importanti tutti i contributi che ciascuno di voi vorrà apportare. Sono certo che la partecipazione sarà un arricchimento per tutti i Soci che hanno aderito al Club alpino italiano condividendone gli ideali perché, come concludeva Carlo Berchi nel suo intervento a Predazzo, “tutti devono contagiare con la propria passione le persone che hanno attorno”. Excelsior!

Settembre 2013 / Montagne360 / 1 Sommario 01 Editoriale Montagne360 La rivista del Club Alpino Italiano settembre 2013 € 3,90 settembre 2013

Umberto Martini Soccorso Alpino Arriva GeoResQ: la sicurezza in montagna diventa ipertecnologica 01. Editorial; 05. News 360; 08. Mountains from 05 News 360 Intervento del space; 10. GeoResQ, safety App on mountains; Soccorso Alpino 12. "Soccorso Alpino" Cronichles from an 08 Montagne dallo spazio e Suem 118 sulla extraordinary rescue; 16. Slow walking on ; 22. Fiscalina valley, Sesto's Dolomites Mario Vianelli – 45% 2 art. comma 20/b Post. - in legge 662/96 Sped. abb. Filiale del Alpino di Club Italiano Milano 12/2013. n. Tofana di Rozes. Walter Bonatti e Carlo Mauri August 11/18, 1922; Appennines, italian's L’amicizia di due eroi moderni 3,90. Rivista mensile € 3,90. Libri. Ritratti da parete Foto K. Palazzani* 80 interviste ai protagonisti mountains; 32. Bonatti and Mauri, the friendship delle Terre alte

10 GeoResQ, la app per la 2013, Settembre Montagne 360. (archivio CNSAS) of two modern heroes; 36. Carlo Grande; 40. Alpi Giulie, a bivouac in memory of Luca Vuelich; 42. sicurezza in montagna The Karstic research Lab of Bossea; 46. CAI- scuola project turns 18th (classes); 50. Portfolio. Lorenzo Arduini Shaving on the heights; 58. CAI 150. 1974-1983; 62. CAI 150 Agenda; 68. Letters; 70. CAI 99th 12 Soccorso Alpino, cronaca Congress; 72. International news; 74. New di un intervento al limite ascents; 76. Books about mountain dell’impossibile 01. Editorial; 05. 360 News; 08. Berge vom All aus; 10. GeoResQ: die App für Bergsicherheit; 12. Walter Milan Bergwacht: Bericht über einen Eingriff am Rande des Unmöglichen; 16. Langsamen Schrittes 16 A passo lento in cima al auf dem Gipfel des Athos; 22. Das Fischleintal: die Sextener Dolomiten 11/18 August 1922; Monte Athos 28. Der Apennin: die Berge der Italiener; 32. Bonatti und Mauro: Die Freundschaft zweier Fabrizio Ardito moderner Helden; 36. Vom Schnee abhängig? Nein, danke!; 40. Julische Alpen: ein Nachtlager 22 Val Fiscalina, Dolomiti di für Luca Vuelich; 42. Das Karst-Museum von 42 Bossea; 46. Das CAI-Schulprojekt schliesst bald Sesto 11/18 agosto 1922 18 Kurse ab; 50. Portfolio: auf der Schneide des Gipfels; 58. CAI 150: 1974-1983; 62. Agenda 28 L’Appennino, la montagna CAI 150; 68. Briefe; 70. Der 99. CAI-Kongress; 72. Außereuropäische Chronik; 74. Neue degli italiani Besteigungen; 76. Bücher über Berge

Lorenzo Arduini 01. Editorial; 05. 360 News; 08. Le montagnes vues de l’espace; 10. GeoResQ, une App pour la 32 Bonatti e Mauri, amicizia di sûreté en montagne; 12. Secours en montagne. Chronique d'un sauvetage aux limites; 16. Au pas due eroi moderni lent sur le Mont Athos; Vallée Fiscalina, Dolomites de Sesto 11/12 Aout 1922; 28. Appennins, les Anna Masciadri montagnes des italiens; 32. Bonatti et Mauri, amitié de deux héros modernes; 36. Carlo 36 Quegli anni a inseguire i Grande. 40. Alpi Giulie, un bivouac dédié à Luca Vuelich; 42. Le laboratoire karsologique nostri sogni in montagna 66 de Bossea; 46. Le projet CAI-Scuola fait 18 Carlo Grande (courses); 50. Portfolio. Sur le fil des sommets. Segui ogni giorno le notizie CAI Lames des rasoir et montagne; 58. CAI 150. 40 Alpi Giulie, un bivacco per 1974-1983; 62. L’agenda CAI 150; 68. Lettres; 70. www.loscarpone.cai.it 99me Congrès CAI; 72. News international; 74. Luca Vuelich Nouvelles ascensions; 76. Livres de montagne Roberto Galdiolo 42 Il laboratorio carsologico di Bossea Guido Peano CAI 150. La giacca

LA MONTAGNA 46 Il progetto CAI-Scuola sta UNISCE La migliore esperienza per compiere 18… corsi Haglofs LIM II Jacket- nero con logo Francesco Carrer CAI 150 - € 139 + spedizione 50 Portfolio outdoor di sempre Sul filo delle vette. Lamette Giacca impermeabile di peso leggero, garantisce la massima protezione da barba e montagna dalla pioggia e vento. È realizzata in Aldo Audisio Goretex Paclite Shell®, con cerniere 58 CAI 150 stagne, zip frontale a tutta lunghezza, I GPS della nuova serie Oregon sono intuitivi e affidabili, robusti e impermeabili. Hanno fino a 16 ore di durata della cappuccio integrale regolabile, polsini 1974-1983 batteria e lo schermo multitouch a colori è ancora più brillante, per una migliore leggibilità in qualsiasi condizione regolabili a velcro ed una tasca con di illuminazione. Il tuo Oregon raccoglie tutti i dati relativi alle tue attività all’aria aperta¹ compresi waypoint, Roberto Mantovani zip impermeabile. L’assenza di fodera tracce, geocache e immagini, grazie alla fotocamera integrata². Tramite BaseCamp puoi organizzare i contenuti e 62 L’agenda CAI 150 interna ed il ridotto spessore del condividere la tua avventura Garmin con amici e familiari, in tempo reale e ovunque tu sia, via e-mail e social media. 68 Lettere materiale utilizzato consente un ottimo 70 99° congresso CAI livello di riducibilità. Logo CAI 150 sul lato http://adventures.garmin.com 72 Cronaca extraeuropea destro. Maggiori dettagli sul sito www. cai.it alla sezione “Materiali e Gadget” 74 Nuove ascensioni L’acquisto è solamente tramite le Sezioni del Club alpino italiano 76 Libri di montagna ® ¹tramite uno smartphone compatibile e BaseCamp App ²Oregon 650 e 650t Oregon 600(t) & 650(t) Settembre 2013 / Montagne360 / 3

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Simonopetra, Monte Athos, p. 16 News 360 Foto Fabrizio Ardito Speleologia Osservatorio ambiente

Echi sotterranei SI APRE LA CACCIA: TUTELIAMO AMBIENTE E MONDO AGRICOLO a cura di Massimo (Max) Goldoni

Foto Hagerty Ryan, U.S. Fish and Wildlife Service (Wikimedia Visitare una grotta, Commons) possibilità per tutti Il 16 giugno 2013 si è svolta a Frasassi la seconda edizione della giornata “Di- versamente Speleo”. Hanno partecipato all’incontro una ventina di disabili, di cui quattro non deambulanti, che hanno potuto visita- re la Grotta della Beata Vergine di Fra- sassi / Grotta del Mezzogiorno. Vi è stato un notevole impegno di ri- sorse umane e tecniche. La giornata è servita a ribadire che è possibile ef- fettuare uscite in grotta con disabili. L’esperienza sarà portata al raduno Si riapre la stagione venatoria. E si riapro- ovviamente conservazione e protezione. nazionale di speleologia di Casola no le polemiche che per un paio di setti- È inutile negare che spesso localmente 2013 Underground. mane serviranno a fare notizia sui giornali prevalgono gli interessi particolari dei Foto, filmati e commenti nella Facebo- per poi sparire, sostituite dai troppi inci- cacciatori (quindi deroghe regionali e suc- ok dell’Evento: www.facebook.com/ denti di caccia . Al di la del discorso etico cessive multe europee!). Mai come ora si groups/366537443459603 (caccia si, caccia no), l’attività venatoria sente invece l’esigenza affinché si arrivi è indubbiamente una realtà della nostra alla modifica della legge n. 157/92, rece- montagna e, dove ben condotta, fa parte pendo le istanze del mondo agricolo e Alpi Apuane, la speleologia si della cultura e rientra pienamente nella ambientalista, mettendo in primo piano ferma di fronte al sisma gestione ordinaria del territorio. Manca la piena tutela dell’ambiente e delle varie Il sisma che ha colpito Lunigiana, però una visione ed un approccio condivi- componenti del mondo rurale e facendole Garfagnana e Alpi Apuane ha creato so a questo problema fondamentale che dialogare con le richieste del mondo ve- gravissimi disagi alla popolazione. tocca la montagna in ogni settore: agri- natorio. Verso un comune sentire..ancora Tali condizioni hanno, naturalmen- coltura, selvicoltura, fruizione turistica e troppo lontano?! te, influito sulla frequentazione delle montagne e sull’attività speleologica in un’area unica per numero di abissi Web & Blog e complessità del reticolo carsico sot- terraneo. Inviamo segni di profonda Catasto dei ghiacciai Val d’Aosta solidarietà ai residenti. catastoghiacciai.regione.vda.it

135 km². Queste Speleonotte a S.Erasmo di e altre notizie Terni sono consultabili Il secondo sabato di luglio si è tenu- sul sito del Cata- ta la manifestazione organizzata da sto dei ghiacciai Culture Sotterranee. Un’ottima op- della Val d’Aosta, portuna di confronto per chi esplora il che contiene una mondo sotterraneo, fa divulgazione e parte cartografi- organizza eventi. ca interattiva e un L’Italia speleologica è molto vivace, database. Con un anche se il primo semestre 2013 ha Nel 1975 i ghiacciai censiti in Val d’Aosta semplice clic del mouse è possibile sele- spesso presentato condizioni meteo erano 297, con una superficie totale di zionare gli anni per i quali si desidera ve- avverse alle esplorazioni. circa 188 km². Il censimento del 2005-06 dere l’estensione dei ghiacciai e altri dati, ne conta 209, per una superficie di circa tra cui lunghezze, larghezze e quote.

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News 360 Da Venezia a Torino in sella alle tecnologia mountain bike per il 150° CAI Giroparchi, la carta dei sentieri per a cura di Paolo Crespi esplorare i Parchi della Valle d’Aosta

Da questa estate è Ecco gli zaini con la disponibile la “Carta ricarica solare dei sentieri Giroparchi: trekking dei parchi della Valle d’Aosta” realizzata dal progetto Giroparchi Speleologia, un concorso letterario per ragazzi per facilitare la mobilità “SpelUnder, Non alla luce del sole”, promosso dalla Società dolce nelle aree del speleologica italiana, intende promuovere i racconti di grotte 679 chilometri in punta di pedale sulle piste ciclabili lungo il Parco Nazionale Gran Po in una settimana, per rendere omaggio al 150° anniversario Paradiso e del Parco che stimolino curiosità e interesse nei più giovani del CAI. È il progetto Vento del CAI Este, che coinvolgerà sette Naturale Mont Avic. Un concorso di narrativa per bambini fino ai 12 anni dedicato alle grotte. Su questi Soci che partiranno da Venezia il 28 settembre per giungere Pieghevole, tascabi- criteri la Società Speleologica Italiana ha indetto il concorso letterario SpelUnder, a Torino il 5 ottobre. La Sezione ha scelto il fiume Po innan- le, la carta illustra in Non alla luce del sole, con cui si chiede agli autori di far comprendere che l’oggetto zitutto per pubblicizzare il progetto Vento, cioè una grande scala 1:50.000 tutti i del racconto è assolutamente reale, non immaginario e in qualche modo magico. pista ciclabile che unisca Venezia, Milano e Torino, elaborata sentieri disponibili e Una volta, sulle spalle, in montagna, ci si por- I partecipanti potranno scrivere testi accompagnati da immagini o racconti a dal Politecnico di Milano. In secondo luogo i sette protagonisti gli otto itinerari creati tava solo lo stretto indispensabile: cambi, fumetti, per creare nei piccoli lettori curiosità e interesse verso gli ipogei naturali. I intendono coinvolgere le molte Sezioni che si trovano lungo da Giroparchi. Include acqua, cibo, coltellino multiuso, kit di pronto lavori, massimo due per ogni autore, dovranno pervenire entro il 30 settembre 2013 il percorso, i cui Soci si potranno unire a loro in singole tappe indicazioni e link utili ai soccorso, mappe dei sentieri, bussola, altime- all’indirizzo [email protected]. La premiazione avverrà durante l’incontro Casola 2013 di una giornata. Il progetto ha ottenuto il patrocinio CAI nella servizi sul territorio. tro, occhiali, crema solare, picozza… Oggi che Underground che si terrà a Casola Valsenio dal 30 ottobre al 3 novembre 2013. riunione del CdC del 22 marzo scorso. Per maggiori informa- Al momento è distribuita in omaggio con FondationGranParadi- la tecnologia è diventata la nostra coperta di Tutte le informazioni all’indirizzo www.ssi.speleo.it( Lorenzo Arduini) zioni: www.caieste.org/mtb_group/vento.html sPass. www.giroparchi.it ( Massimo Frera) Linus, anche in mezzo alla natura, aumenta esponenzialmente il numero di device elet- tronici che entrano di diritto nello zaino recla- mando spazio, scomparti dedicati protetti e CamminaCAI 150, il 28 settembre festa finale a Roma Convenzione delle Alpi, Il Forte di Exilles possibilità di ricarica, anche in assenza di cor- Nella capitale avrà luogo l’atto finale del progetto concorso fotografico rente di rete. Il solare è una risposta a questa escursionistico che ha preso il via il 20 aprile per celebrare il per il calendario apre di nuovo esigenza. In commercio esistono varie solu- 150° anniversario del CAI zioni, ma una delle più valide, per completez- i battenti za di gamma e reperibilità, è quella offerta da Fino al 15 ottobre è possibile parteci- Zaino Solare, che vende online (www.zainoso- pare al concorso fotografico organiz- lare.it) i vari modelli dell’americana Voltaic. Tra zato dal Segretariato permanente per questi, è congeniale all’escursionista OffGrid selezionare le immagini per il calenda- Solar Backpack, uno zaino piuttosto capien- rio della Convenzione delle Alpi. Tema te (25 litri) e versatile, con spallacci imbottiti di quest’anno è “Attraverso confini e e tasca telefono integrata. La tasca anteriore limiti: le Alpi negli occhi dei loro abi- che ospita il pannello solare è removibile in tanti”: «Le condizioni di vita nelle Alpi modo da poter essere utilizzata anche su altri e i flussi di persone che attraversano zaini e ovunque vi sia qualche dispositivo elet- le Alpi riflettono i cambiamenti sociali, tronico da ricaricare (a 219 euro). Gli escursionisti del CAI in festa a Roma il prossimo 28 settembre. La capitale, infat- economici e culturali attuali e passati Diversa per concezione ma altrettanto innova- ti, sarà teatro dell’atto finale del progetto “Cammina CAI 150”, che ha visto migliaia – spiegano gli organizzatori – Il modo tiva è la proposta di The North Face, marchio di Soci e non Soci del sodalizio percorrere i sentieri alpini e appenninici del nostro in cui gli abitanti vedono e vivono «Obiettivo raggiunto. Volevamo che il Forte di Exilles riaprisse durante l’estate e così è storico del settore: in Surge II Charged integra Paese, comprese le grandi direttrici storiche, come la via Francigena, la Salaria e la nei loro territori è influenzato anche stato». Con queste parole l’Assessore alla Cultura della Regione Piemonte ha salutato un alimentatore in grado di ricaricare “on the Micaelica. A Roma i Soci della Sezione capitolina si occuperanno dell’accoglienza e dalla storia. Le Alpi sono una regione il 20 luglio scorso la riapertura di questo importante esempio di architettura fortificata go” smartphone, lettori MP3, tablet o altri di- organizzazione nei confronti dei camminatori che arriveranno da fuori. Già la mat- segnata da confini e limiti ma anche che si trova nell’omonimo comune in provincia di Torino. Aldo Audisio, Direttore del spositivi USB grazie a una batteria ai polimeri tina di venerdì 27 settembre prenderanno in gestione il gruppo proveniente dalla uno spazio di incontro e di contatto Museo Nazionale della Montagna – che gestisce il Forte congiuntamente alla Regione di litio precedentemente caricata, durevole e Francigena a Campagnano Romano, per guidarlo in un’escursione fino a La Storta, tra Paesi, culture, paesaggi naturali, – si è detto «lieto che il Forte sia tornato visitabile». Sono diverse le aree espositive che resistente all’acqua. All’interno, custodie im- località che si trova sulla Via Cassia appena fuori dal Raccordo anulare. climi diversi. Come vengono percepiti si possono vedere all’interno del Forte: l’Area Museale delle truppe alpine si trova negli bottite proteggono al meglio i vari dispositivi, Il giorno seguente in Piazza San Pietro è previsto l’incontro con gli escursionisti limiti e confini nelle Alpi, sia nuovi che spazi delle Cannoniere, nel bastione detto Diamante si racconta la storia del Forte di compresi tablet e laptop da 17”, mentre le zip della Salaria, in arrivo da Monterotondo. Presso la sede della Sezione di Roma a Te- storici, dal punto emotivo e culturale? Exilles, nell’area del Sottotetto i protagonisti sono coloro che hanno vissuto in questo esterne permettono di avere sempre a porta- staccio, il pomeriggio del 28 settembre, i due gruppi incontreranno i Soci della Mi- Le foto dovranno provare a descrivere luogo davvero affascinante e, per finire, la Mostra olimpica si trova al primo piano del ta di mano la bottiglietta d’acqua o le chiavi di caelica in arrivo dall’Appia Antica e avrà inizio la manifestazione finale con brindisi, questi temi». Cortile del cavaliere. Fino al 6 ottobre il Forte sarà visitabile con orario continuato nel casa (a 180 euro). coro, saluti del Presidente della Sezione romana e del Presidente generale del CAI. www.alpconv.org weekend e con orario pomeridiano negli altri giorni della settimana, tranne il lunedì.

6 / Montagne360 / Settembre 2013 Settembre 2013 / Montagne360 / 7 Le montagne dallo spazio a cura di Mario Vianelli

Partizione del 1947, quando il principato di Jammu e Kashmir grande diga di Tarbela che sbarra l’Indo, fiume dal lunghissi- fu diviso fra i due Paesi. La conca, nonostante gran parte del- mo corso montano; si nota la sua valle inoltrarsi fra i monti la popolazione fosse musulmana, fu compresa nella confede- fino a lambire il massiccio isolato del Nanga Parbat, dopodi- razione indiana, decisione che portò a nuovi conflitti e a una ché piega ad oriente attorno all’altopiano del Deosai prima di guerra civile a bassa intensità che si trascina da allora con dirigersi verso il Ladakh, fuori campo, e il Tibet dove il fiume proteste, repressione e ricorrenti esplosioni di violenza (vedi ha origine. Tutta la parte superiore dell’immagine è occupata anche il numero di luglio 2012 di questa rivista sulla guerra nel dalle montagne del Karakorum, con il loro settore più elevato fronte del ghiacciaio Siachen). appena al di fuori della ripresa, a nord del Masherbrum che La Valle del Kashmir, avvolta dalla nebbia, appare comple- delimita a meridione il ghiacciaio del Baltoro. tamente circondata dalle montagne fra cui spiccano le alte La fotografia di questa pagina è stata invece scattata da nord cime della catena dello Zanskar, a nord est, con il Nun Kun ovest. L’accentuata angolazione e la luce radente del mattino che tocca i 7135 metri di altezza. A sud ovest, invece, si nota il evidenziano il rilievo – fra cui le creste digitate allungate nella massiccio del Pir Panjal con cime, in questo settore, attorno ai conca – ed i solchi vallivi, che una volta usciti dalle colline si 5000 metri; i versanti sud occidentali precipitano ripidissimi allargano nella pianura indo-gangetica con ampi e chiari letti verso i cordoni di colline che costringono i fiumi a lunghe de- ghiaiosi. Si vedono chiaramente il Chenab e il Jhelum, due dei viazioni prima di raggiungere la pianura indo-gangetica. Que- grandi fiumi (gli altri sono il Beas, il Ravi e lo Sutlej) confluen- sto andamento anomalo è evidente nel caso del fiume Jhelum, ti nell’Indo, che fanno del Punjab la “Terra dei cinque fiumi”, che drena la valle del Kashmir fuoriuscendone attraverso una donando alla regione una fertilità straordinaria. gola prima di iniziare il tortuoso percorso collinare evidenziato dalle nebbie che ristagnano nella sua valle e in quelle dei suoi ISS Crew/ Image Science & Analysis Laboratory, affluenti. Più a occidente si distingue il bacino racchiuso dalla NASA Johnson Space Center (2)

La Valle del Kashmir torride e polverose pianure indiane. La conca è lunga circa 130 chilometri e ha una superficie di poco più di 15.000 chilometri La Valle del Kashmir è la più vasta conca intramontana quadrati; il suo fondovalle pianeggiante, ad una quota media dell’Himalaya e una delle sue regioni più affascinanti e meglio di circa 1800 metri, ospita quasi sette milioni di abitanti, due caratterizzate. Circondata da alte montagne che le donano un dei quali residenti nella capitale Srinagar, splendida città anfi- clima temperato, benedetta da terre fertilissime e da abbon- bia distesa sulle rive del lago Dal. danti acque, la valle è citata nella letteratura fin dal tempo del L’immagine invernale di questa pagina mostra un’ampia por- Mah¯abh¯arata e fu cantata come il paradiso in terra dai poeti zione della catena himalayana occidentale, divisa dal confine moghul, giardino rigoglioso e fresco per chi proveniva dalle provvisorio fra Pakistan e India dopo la guerra seguita alla

8 / Montagne360 / Settembre 2013 Settembre 2013 / Montagne360 / 9 Ad esempio se è diabetico e cardiopatico o altre in- A chi è rivolto? formazioni utili per un soccorso efficace, comprese «È rivolto alle persone che vanno in montagna per GeoResQ, la app per la le persone da contattare. Ci tengo a precisare che turismo e per praticare sport all’aria aperta: escur- queste informazioni che l’abbonato può scegliere di sionisti, cercatori di funghi, pescatori, cacciatori, dare vengono trattate nel rispetto della normativa appassionati di mountain bike, e copre l’intero ter- sulla privacy. ritorio nazionale» sicurezza in montagna Una volta ricevuta la richiesta di aiuto, la centrale Esistono rischi di un suo utilizzo improprio operativa provvede a girarla alla squadra del Soccor- come ad esempio lanciare falsi allarmi? CAI e Soccorso Alpino hanno lanciato l’applicazione per so alpino e/o del 118 competente territorialmente. «Potenzialmente certo che sì. Per questo motivo nel La funzione tracciami rappresenta un’ulteriore e contratto è scritto esplicitamente che il servizio sarà smartphone GeoResQ, che consente di lanciare l’allarme fondamentale valore aggiunto, in caso di necessità sospeso nel caso di invio di falsi allarmi». ed essere rintracciati durante le escursioni in montagna e quando non si ha la possibilità di inviare l’allarme È ipotizzabile la conseguenza che gli escursio- può rappresentare un efficace filo di Arianna per nisti, sentendosi più sicuri, diventino anche più di Lorenzo Arduini condurre i soccorsi verso di noi». imprudenti? Nel caso non ci sia copertura che cosa succede? «Anche in questo caso sì, ma contro la potenziale «In questo caso il telefonino memorizza la richiesta imprudenza dei singoli anche il Soccorso Alpino di soccorso, ma essa non parte. Preciso comunque non può fare nulla. Posso dire che attualmente il che questo segnale viene inviato come pacchetto sistema è in una fase sperimentale e in tempi bre- dati, ed abbiamo più volte constatato che queste vissimi abbiamo già risolto una serie di problemi informazioni vengono inviate anche dove si han- che si sono presentati nella messa a punto dell’ap- no difficoltà ad effettuare la classica telefonata. In plicazione. Comunque ci teniamo a sottolineare che ogni modo, se l’allarme non viene inviato, ma l’ab- GeoResQ è uno strumento di sicurezza in più, come bonato riesce a muoversi e a raggiungere un luogo a suo tempo lo sono stati i primi GPS ed i primi te- con copertura, l’allarme partirà automaticamente. lefonini, ma non potrà mai sostituire un’adeguata L’utente disperso visualizzerà sul proprio telefoni- preparazione e pianificazione delle proprie gite in no l’avvenuta ricezione dell’allarme dalla centrale». montagna». In questa prima fase di lancio avete rilevato Quali possono essere i vantaggi per i soccorrito- qualche controindicazione? ri? Le operazioni di soccorso possono diventare «La Funzione “Tracciami”, fondamentale per rin- in questo modo ancora più veloci ed efficaci? tracciare chi si perde ed è in qualche modo impos- «Oggi le persone vedono nella montagna un luogo sibilitato a usare la funzione “Allarme”, consuma dove rilassarsi, ma, in certi casi, la vedono anche Foto archivio come una fonte di divertimento, quasi un’alterna- CNSAS Sardegna molto la batteria dello smart phone, dunque va utilizzato in maniera parsimoniosa. Per ovviare a tiva alle gite in centri commerciali e megastore. La questa controindicazione stiamo mettendo a punto conseguenza è che spesso gli avventori delle Terre on solo un app, ma un servizio di La seconda funzione è il “Tracciami”, attraverso il A fronte le tre funzioni una quarta funzione, chiamata “Seguimi”, che sarà alte prendono la via dei sentieri senza prendere le geolocalizzazione e trasmissione quale viene memorizzato dal cellulare il percorso dell’app GeoResQ pronta per la fine dell’anno. Questa nuova funzione necessarie precauzione, essendo convinte che, in dell’allarme promosso dal Club al- che si sta facendo. Le informazioni vengono tra- (dall’alto): comunica al server i singoli punti dove ci si trova caso di emergenze, sia sufficiente una chiamata con «N Posizione, per la pino italiano e dal Soccorso Alpino per quanto smesse nell’area riservata dell’abbonato presente visualizzazione delle a intervalli di tempo di circa un quarto d’ora. In il cellulare. A noi del Soccorso Alpino arrivano chia- concerne l’ambiente montano, utilizzabile tramite sul sito di GeoResQ, un’area che può contenere coordinate / Tracciami, questo modo il GPS si può spegnere e riaccendere mate di persone che non sanno assolutamente dire un normalissimo smartphone». Con queste parole fino ad un massimo di 50 MB ed è accessibile con per memorizzare i propri automaticamente ad intervalli di tempo regolari, dove si trovano e spesso ci siamo trovati a doverle il Presidente del Corpo Nazionale Soccorso Alpino le credenziali che vengono fornite all’abbonato al percorsi / Allarme, per risparmiando sul consumo di batteria.». cercare praticamente alla cieca, facendo della ricer- e Speleologico Giorgio Baldracco ha sintetizzato momento della stipula del contratto. L’utente può essere localizzati in caso Da quando è attivo il servizio? ca di persone l’attività più impegnativa e costosa del di emergenza. Sotto il la nuova applicazione GeoResQ, che ha l’obiettivo dare queste credenziali anche ad amici e familiari tracciato rilevato «Il servizio è partito l’8 luglio scorso per quanto ri- Soccorso alpino. La funzione “Allarme” della nostra di consentire ai frequentatori della montagna di che, in questo modo, possono vedere in tempo reale guarda la funzione “Tracciami”, mentre dal primo app, al contrario, ci fornisce la posizione dell’escur- coltivare la propria passione con maggior sicurez- l’itinerario che l’abbonato sta compiendo». agosto è attiva la funzione “Allarme”». sionista con un margine di errore che va dai tre ai za e rendere le operazioni di soccorso più efficaci e Esistono già molte app scaricabili gratuitamen- Come si fa ad attivarlo? quindici metri. È facilmente intuibile, quindi, il mi- meno costose per la collettività. te in grado di dare la posizione. La vostra è a pa- «Basta andare sul sito www.georesq.it ed effet- glioramento dell’efficienza e il risparmio sui costi a gamento, qual è la differenza? tuare la preregistrazione in maniera gratuita. Qui carico della collettività che potrebbe generare una Che cos’è GeoResQ in parole semplici? «Le differenze sono tante, in particolare su come il sistema fa inserire all’utente le caratteristiche del diffusione capillare di GeoResQ». «È un sistema semplice e comodo per chi va in viene gestita la terza funzione, ovvero l’“Allarme”. proprio smart phone e controlla se è idoneo all’uti- Quali sono gli step previsti per il lancio di montagna e vuole sapere dove si trova esattamente Se l’abbonato durante un’escursione si trova in lizzo dell’applicazione oppure no. In caso positivo si GeoResQ? e quale percorso ha effettuato. L’abbonato deve pos- difficoltà e ha bisogno di aiuto, tramite l’apposita può scaricare la app e provvedere al pagamento. Il «Fino alla fine dell’anno potranno acquistare Ge- sedere un iPhone, un Blackberry o uno smartphone icona può lanciare l’allarme. Se c’è copertura il se- servizio ha un costo di venti euro più IVA all’anno. oResQ solamente le prime 5.000 persone che ne con sistema operativo Android per scaricare Geo- gnale arriva alla centrale GeoResQ, dove compare Per chi lo acquista in questo periodo l’applicazione faranno richiesta, per non sovraccaricare eccessiva- ResQ, che ha diverse funzioni. La “Posizione” attiva la posizione georeferenziata del richiedente il soc- è valida fino a dicembre 2014, quindi non dodici mente il sistema. Preciso che in questa prima fase il GPS e ci comunica le nostre coordinate ed il nome corso, abbinata a tutti i dati che l’utente ha deciso mesi, ma qualcuno in più» e per i soci CAI c’è lo solo chi è socio del Club alpino italiano potrà acqui- della località più vicina a noi. di inserire al momento della stipula del contratto. sconto del 50%». stare la app».

10 / Montagne360 / Settembre 2013 Settembre 2013 / Montagne360 / 11 stato un intervento duro. Il più difficile che ricordi… e ormai sono otto anni che Soccorso Alpino, È sono delegato in questa zona”. Le parole di Fulvio Conta - il responsabile della XII Delegazione “Canavesana” del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico – raccontano, con la forza dell’espe- cronaca di un intervento rienza, ancor meglio delle immagini la difficile ope- razione effettuata sulla Becca di Gay, cima di 3600 metri fra Piemonte e Val D’Aosta, all’inizio di luglio. La ricerca e il recupero delle salme di due alpinisti al limite dell’impossibile senza vita ha impegnato per tre giorni 60 tecni- ci del CNSAS. Il maltempo, la neve resa instabile Intervista a Fulvio Conta, delegato della XII delegazione dalle alte temperatura, ma soprattutto la dinamica dell’incidente che è costato la vita a due biellesi, Canavesana del CNSAS Piemonte. Una ricerca di due hanno reso un’operazione che sembrava “di routi- alpinisti scomparsi si trasforma in una complessa ne” un intervento al limite. Decisiva, in maniera del tutto imprevista… una muta da sub. A oltre 2500 operazione per il recupero dei corpi metri. di Walter Milan Fulvio Conta, come è iniziato l’intervento? «Siamo stati allertati di domenica, per il mancato rientro di due alpinisti biellesi, dispersi durante un’ascensione sulla Becca di Gay. Abbiamo inizial- mente pensato che fossero finiti sotto una valanga, come accade a volte in tarda primavera o inizio estate, quando la neve appesantita si stacca senza preavviso. Ma l’elicottero ha perlustrato ampie par- ti della montagna, anche lunedì mattina quando il cielo era molto terso. Purtroppo dei due alpinisti nessuna traccia». È in questa fase che avete sospettato che potesse essere accaduto qualcos’altro? «Si è fatta strada l’ipotesi che potessero essere ca- duti in un crepaccio, in un buco nella neve. Lo zero termico era a 3800 metri e le temperature piuttosto alte hanno accelerato il processo di fusione della neve, rendendo molto pericolosi alcuni canali. L’ac- qua si scioglie, si trasforma in ruscello e scorre sotto i nevai, scavandoli. Diventano come denti cariati, trappole mortali». Avete rivolto le ricerche in questo senso quindi? «Sì, abbiamo iniziato a perlustrare il versante pie- montese della montagna, dove ci sono numerosi canali a circa 45°, che portano verso il rifugio Pon- tese. La coppia di persone scomparse, un uomo e una donna, erano con un alpinista più giovane. Ma a un certo punto, poco sopra i 3mila metri, si sono girati per tornare indietro, a causa della stanchezza. Hanno preso una via poco frequentata, un canalino spostato di circa 500 metri rispetto alla normale via di discesa. Purtroppo era proprio uno dei posti dove l’acqua ha scavato per giorni la neve. Una cordata li ha visti scendere per il canale, legati, ma poi li ha persi di vista». Inizio operazioni di È qui che è avvenuto l’incidente? bonifica del nevaio «Sì, al termine di questo piccolo canale, lungo cir- ca 150 metri. All’inizio è stretto e man mano che

12 / Montagne360 / Settembre 2013 Settembre 2013 / Montagne360 / 13 scende si allarga e sfocia su un pianoro enorme. Ma Che consiglio si può trarre da quest’esperien- In basso (dall’alto): sotto il canale c’era un sacco di acqua e sono andati za per chi frequenta la montagna? nevaio Becca di Gay. a infilarsi fra la roccia e la neve, quando all’improv- «Come Soccorso Alpino tengo a dire che i pericoli Nevaio Becca di Gay,Crepaccetta di caduta nella neve non ci sono solo sui ghiac- viso ha ceduto un ponte nevoso». terminale Come avete fatto a individuare i corpi? ciai. I nevai che si formano durante l’inverno e «È stata veramente dura. Sul pendio eravamo in durano fino all’estate inoltrata sono ugualmente più di 25 tecnici della delegazione Canavesana del pericolosi. Nascondono delle cavità impossibili CNSAS: abbiamo guardato dentro ogni singolo da vedere, che cedono improvvisamente sotto il buco, per ore. Poi abbiamo visto delle tracce fre- peso delle persone, inghiottendole. Serve sempre sche, come una scivolata, infilarsi nella fessura dove procedere legati in cordata, distanti molti metri, effettivamente li abbiamo trovati. Abbiamo fatto un con i “nodi a palla” lungo il tratto di corda. Ma DAL ancoraggio con tre chiodi fra rocce instabili e ghiac- soprattutto è fondamentale pianificare l’itine- cio, calando un nostro tecnico. È un ragazzo che, rario chiedendo consigli alle persone del posto, AL CARSO oltre ad essere un alpinista, è anche un forte speleo- che possono indicare i punti più pericolosi. Per logo. Si è calato per 20 metri fra la roccia e la neve, un soccorritore restituire alle famiglie almeno i con passaggi strettissimi dove il corpo passava ap- corpi è un amaro, pietoso dovere. E da ogni inter- pena. Arrivato in un tratto largo poco più di 50 cen- vento di questo tipo si torna in silenzio. Un silen- timetri ha sentito con la mano che c’era un corpo. zio rotto solo da un altro dovere, ricordare a chi Ma è dovuto tornare immediatamente su: troppo ama e vive la montagna anche i pericoli». angusto lo spazio, e l’acqua del torrente sotterraneo era talmente impetuosa – gli schizzi arrivavano fin sopra - che rischiava di trascinarlo in basso». È iniziata la lunga e faticosa fase del recupero. «Ci siamo dovuti inventare qualcosa, in una situa- zione il recupero dei corpi sembrava impossibile. Lo spazio strettissimo, il ruscello sotterraneo, le tem- perature basse e l’incognita meteo giocavano tutte contro di noi. Abbiamo deciso di scavare un lungo tunnel da sopra, alto diversi metri. Prima abbiamo utilizzato le pale, poi l’elicottero, in uno spazio fra le nubi, è riuscito a portare alcune motoseghe con cui abbiamo tagliato il ghiaccio a blocchi, velocizzando un po’ le cose». Nel Grande Est delle Alpi. Con l’elicottero è salito anche un altro operato- re, con la muta da sub. Le vie in quota, le ferrate, «Si tratta di un ragazzo molto giovane, appassiona- to di forre e canyoning. Con la sua muta e tecniche i miti dell’alpinismo miste alpinistico-speleologiche abbiamo potuto calarlo nel buco fatto in precedenza. La protezione gli ha permesso di restare sotto il tempo necessa- Lungo l’Alpe Adria trail, rio per legare due funi alle imbragature indossate dagli alpinisti, permettendoci con alcuni paranchi 43 tappe, dai ghiacciai al mare di estrarli dalle profondità della neve. Abbiamo lavorato senza sosta a questa operazione dalle 9 di mattina fino alle 16.30». Nel complesso uno degli interventi più comples- si per il Soccorso Alpino. «Sì, siamo abituati a lavorare in parete o in valan- ga, ma non ci è mai accaduto un caso difficile come questo. Operare in cavità nevose allagate, con il flusso d’acqua del ruscello, uno spazio di pochi cen- timetri e la completa oscurità ci ha messo veramen- te alla prova. È uno dei casi dove le tecniche usate in ambito alpino devono per forza di cose sposarsi con l’apporto speleologico: fortunatamente al suo IN REGALO interno il CNSAS può disporre anche di queste specializzazioni». LA CARTINA Alpe Adria trail

14 / Montagne360 / Settembre 2013 IN EDICOLA

PAG MONT X LA RIVISTA CAI SETTEMBRE 2013 FF.indd 1 01/08/13 11:15 un passo dall’Egeo delle spiagge, ma lontana secoli dalla nostra vita quotidia- A na. La piccola repubblica monastica del Monte Athos, nell’estremo nord della Grecia, vive i suoi giorni lenti e scanditi dalle funzioni reli- giose, solo minimamente turbata dal passaggio di pellegrini, viaggiatori e pochissimi camminatori. Il territorio della penisola, dove sorgono ven- ti monasteri principali e numerose piccole co- munità di monaci (le skete), è segnato profon- damente da dieci secoli di isolamento. Foreste fitte e ombrose segnano i versanti più freschi, mentre il triangolo roccioso della vetta di monte Athos, che supera i 2000 metri di quota, spicca verticale e spoglio a picco sul mare. Un viaggio sull’Athos – possibile solo agli uomini già che le donne non sono ammesse a “turbare” la vita dei monaci – è un’immersione in una vita scandita dai tempi delle messe, dai rapidi pasti nei refet- tori, dal passo veloce e frusciante dei religiosi in tonaca scura, dal silenzio profondo dei pomerig- gi di riposo. In ogni monastero, verso le 3,30 del mattino, le campane e il ritmico martellare sulla tavola di legno del talanto chiamano alla funzio- ne mattutina, che si svolge in una penombra fitta di incenso, del bagliore delle candele e del canto dei monaci. Per chi ama camminare, nonostante la costruzione di una serie di strade carrozzabili su cui arrancano i furgoni adibiti al trasporto di cose e persone, la penisola offre molte possibilità splendide e solitarie. Che culminano nella salita verso la vetta dell’Athos da cui, sul far della sera, si assiste all’incredibile spettacolo del triangolo d’ombra proiettato dal monte che si allunga sul mare, in direzione delle coste dell’isola di Lem- nos, a metà strada con la costa turca. Verso sera il triangolo d’ombra proiettato dal monte si allunga sul mare, in direzione di Lemnos

Il viaggio inizia dal porticciolo di Ouranopolis dove, nel primo mattino, una coda di pellegrini di tutto l’est si allunga davanti alla biglietteria dei A passo lento in cima traghetti. Serbi, bulgari, albanesi, russi e ucraini (insieme a molti greci e pochissimi visitatori non ortodossi) si accalcano sul ponte della piccola nave, ammirati davanti allo spettacolo dei primi al Monte Athos monasteri della costa ovest che scorre davanti agli occhi. Fino a giungere a Dafni, il porto uffi- di Fabrizio Ardito ciale della montagna sacra, da cui un paio di pul- lman polverosi salgono per i ripidi tornanti che Dalla vetta del Monte Athos, la penisola conducono a Karyes, la “capitale” dell’Athos, dove si allunga verso la ha sede il governo monastico a due passi da un terraferma greca negozio di alimentari e da un caffè ristorante un po’ malmesso e non precisamente pulito. Da qui, il piccolo fiume dei visitatori si divide in molti

16 / Montagne360 / Settembre 2013 Settembre 2013 / Montagne360 / 17 In pratica Itinerari Per accedere alla repubblica monastica di Monte Athos, poco più di 100 km da Salonicco, è necessario 1. Il monastero di richiedere con largo anticipo il visto all’ufficio del Sa- Simonopetra, la cro Monte Athos (tel. 0030 2310252578, lun-ven 9-14 costruzione più e sab 10-12). Ottenuto il visto, è necessario richiedere impressionante della montagna, edificata su ospitalità ai monasteri che s’intende visitare (per te- una rupe vertiginosa. lefono o via fax). Il visto, che va ritirato la mattina pre- 2. il monastero di sto al porto di Ouranopolis, da dove ci si imbarca per Grigoriou, visto dal il monte, in genere viene rilasciato per tre giorni, ma sentiero verso Dionysiou può essere prolungato dal Provveditorato di Karyes. Utile il sito www.athosfriends.org, con tutti i recapiti dei monasteri e delle principali skete. Due le carte mi- gliori: Mount Athos in scala 1:60.000, edizioni Orama (www.oramaeditions.gr), serie Step by Step e Mt. Athos, in scala 1:50.000, Road Editions, Atene.

Da Pantokrator a Vatopediou 2,15 ore Affacciato sul mare della costa orientale, Pantokrator

è uno dei monasteri più piccoli di Monte Athos, e può 1 essere raggiunto a piedi da Karyes in circa 1,30 ore di Un viaggio sull’Athos cammino, oppure con uno dei minibus che partono – possibile solo dalla piazzetta della “capitale” della montagna. Si la- poi ignorare due altri bivi, seguendo le frecce, in breve agli uomini già che scia Pantokrator dall’ingresso principale e ci si dirige si raggiunge l’ingresso di Vatopedi (1,30 ore), uno dei le donne non sono verso l’interno, con resti di un acquedotto sulla destra. più imponenti e ricchi monasteri di Monte Athos. ammesse a “turbare” Ignorare i bivi su strade sterrate, per poi seguire un sen- la vita dei monaci – è tiero (indicazione per Vatopedi) sulla destra, che sale Da Simonopetra a Aghiou Pavlou un’immersione in una ripido sul fianco di una collina sassosa. Il sentiero dopo 4,30 ore rivoli: ognuno si dirige verso il monastero che lo vita scandita dai tempi poco smette di salire e raggiunge un fontanile (circa 45 Partendo da Simonopetra, arroccato sulla sua rupe attende su uno dei piccoli furgoni-taxi oppure, delle messe, dai rapidi minuti) per poi sboccare sulla strada carrozzabile da spettacolare, questa passeggiata permette di raggiun- come accade a una piccola minoranza, a piedi. pasti nei refettori, Pantokrator a Vatopedi che si segue verso sinistra per gere Aghiou Pavlou seguendo tutta la costa occiden- Lungo sentieri che per lunghi tratti conservano dal passo veloce e poco meno di un chilometro. Raggiunto un bivio, si se- tale e toccando i monasteri di Grigoriou e Dionysiou. È tracce delle mulattiere secolari che coprivano la frusciante dei religiosi gue la via di destra e poi una serie di strade minori, fino consigliabile partire presto la mattina, per percorrere montagna, con i loro ponti, terrazzamenti e gra- in tonaca scura, dal ad attraversare una sterrata e proseguire sul lato op- almeno un tratto del tragitto all’ombra. Si lascia Simo- dinate adatte al passo lungo dei muli da carico. silenzio profondo dei posto (freccia). Dopo un tratto di sentiero si raggiunge nopetra scendendo verso il suo imbarcadero e, circa a pomeriggi di riposo. nuovamente la strada e si volta a sinistra in discesa per metà della discesa, in corrispondenza di una fonte si Il Monte Athos, vietato alle donne, è la vetta più sacra per gli ortodossi di tutto il mondo

La sezione più selvaggia della montagna, non servita da alcuna strada, è quella del capo vero e proprio, ai piedi del monte, tra il monastero più grande, Megisti Lavra, e Aghiou Pavlou, sulla co- sta ovest. Qui, oltre a diverse piccole skete e al a portata di mano sono molte. L’enormità del Dall’alto: la luce dell’alba monastero rumeno di Prodhromos, c’è poco al- mondo orientale, che anche se si trova alle nostre illumina la muraglia dl tro, e la notte è rotta dagli ululati di piccoli bran- porte conosciamo molto poco nei suoi riti, nella monastero di Megisti Lavra. chi di sciacalli. Il visto di accesso – seguito dalla sua arte e nelle sue abitudini. E la meraviglia nel Un monaco rumeno di prenotazione nei monasteri che si decide di toc- raggiungere, sotto un sole che sconsiglia di cam- Prodhromos mostra care – da diritto all’ospitalità per i viaggiatori, che minare in estate, la vetta più sacra per gli orto- la bandiera della può essere cordiale, indifferente o alcune volte dossi di tutto il mondo. Il culmine del Giardino repubblica dell’Athos, scostante nei confronti dei “cattolici”, così come della Vergine, secondo una definizione classica e con l’aquila bicipite su fondo giallo vengono etichettati automaticamente tutti i viag- molto poetica, da cui l’intero mare Egeo si apre ai giatori provenienti dall’Italia. Ma tra le foreste nostri piedi, al termine della penisola punteggia-

e i refettori dell’Athos, per chi ha la pazienza di ta dalle pochissime luci dei monasteri millenari 2 adattarsi a un mondo lento e diverso, le scoperte di Monte Athos.

18 / Montagne360 / Settembre 2013 Settembre 2013 / Montagne360 / 19 volta a sinistra, proseguendo a mezza costa. Si scen- carovane di muli, sale fino alla cappella della Panaghia, 3. il sentiero a mezza de fino al mare per poi risalire e, superato un costo- dove il panorama è splendido (circa 1500 m, dormito- costa che da Dionisyou ne, scendere all’imbarcadero di Grigoriou, da cui una rio in pessime condizioni, acqua da evitare, 2,15 ore dal conduce ad Aghiou Pavlou. breve salita conduce al monastero (1,30 ore). Lasciato colle). Gli ultimi 600 metri di dislivello fino alla vetta . 4. Al tramonto, da monte ACQUISTI IN CONVENZIONEsportivi del Grigoriou, si sale con decisione per superare un paio di sono completamente scoperti e ripidi, con un sentiero Athos si osserva l’ombra per le Sezioni,e Gruppi Commissioni, Scuole costoni estremamente panoramici, poi dopo qualche ben segnato che sale tra calcare e blocchi di marmo della vetta che si allunga saliscendi si raggiunge la spiaggia di Dionysiou (1,15 fino alla sommità (2033 m), dove si trova una chieset- sulle acque dell’Egeo Club Alpino Italiano Per info: [email protected] ore), monastero che conserva nel chiostro alcuni degli ta in via di ampliamento (1,30 ore dalla Panaghia). Una Tel. +39 340 4530716 affreschi più antichi dell’Athos. Lasciato il monastero, piccola costruzione più in basso della vetta offre 4 si sale leggermente e, dopo un tratto a mezza costa, si letti a castello e spazio in terra, con qualche fornello scende fino alla spiaggia, che va seguita fino all’imbar- e materassino, mentre l’acqua piovana raccolta nella The Second Skin Underwear cadero di Aghiou Pavlou (1,15 ore). Da qui una salita di cisterna sulla terrazza più alta può essere utilizzata circa mezz’ora, senza alcuna ombra, porta all’ingresso se bollita o purificata. del monastero. L’INTIMO SPORTIVO HI-TECH La vetta di monte Athos 5,15 ore da Aghia Anna L’itinerario che raggiunge la vetta di Monte Athos per- Specifi che tecniche corre il versante occidentale del monte e può essere affrontata partendo dalla skete di Aghia Anna oppure, TERMOREGOLAZIONE IDROREPELLENZA provenendo da est, dopo aver aggirato il capo del pro- Favorisce la coibenza Non assorbe liquidi. montorio. Da Aghia Anna (circa 300 m), un sentiero termica riducendo gli sbalzi termici repentini e ripido e a tratti a gradini sale in circa 1,30 ore fino a BATTERIOSTATICITÀ creando un microclima Non favorisce il proliferare di raggiungere un colle (Stavros, acqua disponibile, circa ottimale tra pelle e batteri. 750 m) tra la cresta di monte Athos e l’altura di Pro- tessuto. phetas Elias. Lo stesso colle, per chi proviene dal capo, IPOALLERGENICITÀ si raggiunge in circa 30 minuti di cammino dalla skete ISOLAMENTO TERMICO Può essere indossato anche di Aghios Georghios. Lasciato il colle, la salita inizia ri- L’umidità è trasferita dalle pelli più sensibili. pida e scoperta per poco più di mezz’ora per poi diven- 3 all’esterno con una tare meno faticosa. Il sentiero, su cui passano spesso evaporazione costante. ANTIODORE Evita cattivi odori. IGROSCOPICITÀ Minor ritenzione idrica in ANTISTATICITÀ assoluto. La pelle rimane Scarica l’elettricità statica asciutta. accumulata dal nostro corpo.

L’azienda

Staff Jersey Srl nasce nel 2006 a Carpi in provincia di Modena, uno dei distretti tessili più importanti d’Europa. Sin dalla sua fondazione, la mission dei soci fondatori è stata quella di proporsi al mercato del tessile abbigliamento con un’offerta di tessuti di elevato livello qualitativo. Il 2013 segna un anno decisivo per l’azienda, che a seguito della maturità acquisita nel settore dei tessuti, decide di investire in un nuovo progetto: una linea di produzione “seamless” dedicata al mercato dell’intimo sportivo. L’underwear Staff Jersey è leggerissimo, termico, traspirante ed è ideale per essere utilizzato in tutti gli sport di durata, ma anche nel tempo libero e nel lavoro. Il prodotto è 100% MADE IN e ha ottenuto la certifi cazione di tracciabilità di prodotto rilasciata dal sistema delle Camere di Commercio Italiane, codice di tracciabilità CTC0065B.

Made in Italy 4

20 / Montagne360 / Settembre 2013 Prodotto e distribuito da: Staff Jersey Srl, Viale della Meccanica 23/4 - 41012 Carpi (MO) Italia Tel. +39 059 697534 - www.staffsport.it Val Fiscalina, Dolomiti di Sesto 11/18 agosto 1922 Una settimana di scalata nel cuore delle Dolomiti raccontata attraverso un diario originale dell’epoca e foto scattate dai protagonisti. Un tuffo nel passato di quasi un secolo, in cui l’arrampicata era già protagonista nelle Terre Alte

A fronte: la Cima Piccola Alcuni mesi fa, sul numero di gennaio di Montagne360, avevamo dato spazio all’impresa di quattro di Lavaredo (Kleine amici – Ugo Massi, Gino Tornari, Luigi Gottardi e Italo Massi – che nel 1928 avevano attraversato le Zinne und Punta di Dolomiti dal Sella alle Tre Cime di Lavaredo con gli sci. Frida), 1920 circa. Autore non Il nipote di Italo Massi, Roberto Galdiolo, aveva recuperato il diario autografo dell’impresa, che aveva identificato (Centro permesso di ripercorrere quelle giornate come in una vera e propria cronaca in presa diretta, assapo- Documentazione rando anche i dettagli di un’epoca ormai lontanissima. Museo Nazionale della Galdiolo ora ci fa un altro regalo, dato che ha recuperato un nuovo diario di quei tempi. È del 1922 e Montagna – CAI-Torino). racconta una settimana di arrampicata sulle Dolomiti di Sesto da parte di Luigi Gottardi, Ugo Massi In basso: in cima alla Grande di Lavaredo e Italo Massi. Un vero e proprio tuffo nel passato di oltre novant’anni, che vi riproponiamo senza mo- difiche e che permette di guardare agli albori dell’alpinismo dell’arrampicata, tra riposi sui pagliericci e carrozze per rientrare in paese. E, sullo sfondo, il colore verde dei ghiacciai che nel 1922, in piena estate, coronavano le cime della zona, prima che i cambiamenti climatici producessero gli effetti che sono sotto gli occhi di tutti.

otto la tenda” è la cronaca di una sparse qua e la fra i pini mughi, sotto qualche settimana di scalate nel cuore abete, sul prato. “S delle Dolomiti di Sesto tra le creste Attorno un anfiteatro di pareti, di guglie fanta- rocciose del Monte Popera, di Cima Undici e le stiche; oscuri boschi e verdi prati. Croda Rossa, famose pareti delle Tre Cime di Lavaredo. Cima Undici, Cima Dodici, Cima Uno, Tre Cime, Alpinismo classico tra ghiacciai ormai estinti quale fantastico gruppo di guglie, di torri; di e testimonianze ancora tangibili del conflitto gendarmi, rosse sembrano di fuoco nell’ora del mondiale appena concluso. tramonto. Canti nostalgici si levano tra le tende, Piccole tende verdi sul limitare del bosco sono vecchi canti di guerra, canti di alpino, mentre le prime ombre scendono sul campo. Qua e la si accende qualche falò; poi a poco a poco an- che i canti si smorzano. Tutto tace, si ode solo il mormorio del ruscello che scende dagli alti ne- vai cantando la sua dolce eterna canzone mentre tra le guglie, quasi timorosa, fa capolino la luna.

12 AGOSTO 1922. CRESTA ZSIGMONDY (2998 m) Risaliamo la Val Fiscalina ancora avvolta nell’oscurità. Seguendo il sentiero che gira sot- to la parete Est della Cima Uno tocchiamo il distrutto Rifugio Zsigmondy quindi attraver- siamo i ripidi ghiaioni sotto la giallastra parete Nord della Cima Dodici e salendo ancora, dopo faticosa marcia, raggiungiamo Forcella Giral- ba. Racchette, piccozze, corde, qualche pezzo di

Settembre 2013 / Montagne360 / 23 In basso a sinistra: piuttosto difficile che sale obliquamente a destra smarriti dalla grande visione, altre due cordate ci il ghiacciaio pensile del verso lo spigolo Sud-Est della montagna. Supera- raggiungono, una signorina con una guida e tre Popera. to il camino continuiamo per la parete ora verso studenti con una guida. Dopo esserci soffermati A destra: salendo il ghiacciaio di Popera sinistra ora verso destra verso lo spigolo fino a che parecchio tempo in vetta incominciamo la disce- raggiungiamo un punto da cui si vede in basso la sa assieme alle altre cordate per la medesima via Cima Piccola. percorsa in salita. Dopo aver perso parecchio tem- Proprio in quel mentre ci è dato di vedere una po nei punti più esposti, causa la caduta dei sassi, cordata che si arrampica sulla Parete Ovest del- finalmente raggiungiamo il punto di sosta all’at- la Cima Piccola di Lavaredo; sembra che siano tacco della parete dove abbiamo lasciato i nostri appiccicati alla parete tale è l’impressione dello sacchi. Scioltici dalla corda, calziamo ora gli scar- strapiombo. Saliamo nuovamente ad una lunga poni e dopo aver dato fondo alle nostre provviste, cengia che seguiamo a sinistra. Poi obliquamen- voliamo giù per i ghiaioni verso il sentiero che te a destra superato un gradino roccioso, rag- conduce a Forcella Lavaredo. Con un arrivederci giungiamo la vetta dopo due ore di ininterrotta alla Cima Piccola giriamo a malincuore l’Altopia- rampicata. Che panorama immenso si presen- no del Toblin, scendendo verso l’accampamento. ta ai nostri occhi. Tutte le vette circostanti sono nettamente visibili. Dal Cristallo alle Tofane, al 15 AGOSTO 1922. VAL FISCALINA Sorapiss, , Marmarole. Lontano a Nord Lampi, tuoni, pioggia a catinelle, grandine. i gruppi del Veneziano e del Grossglockner dai Sembra il finimondo. Le nostre tende sono bianchi ghiacciai. messe a dura prova oggi. Sonnecchiamo diste- Nel mentre contempliamo il panorama quasi si sui pagliericci. Tornerà il bel tempo dopo la

sci rotto, ramponi sono sparsi qua e la. Quanti 14 AGOSTO 1922. CIMA GRANDE DI Le Tre Cime di Lavaredo ricordi della guerra che quassù è stata combat- LAVAREDO (2999 m) PARETE SUD 2999 m, 1930 circa. tuta. Sotto di noi verso Sud fra i ghiaioni vi è Quale festa di luce, quali gradazioni di colori, Foto Ghedina (Centro Documentazione quando due giorni dopo ci troviamo all’alba sotto un piccolo slargo e vicino un rifugio distrutto: il Museo Nazionale della Rifugio Carducci. Laggiù la Valle di Auronzo ed le Tre Cime di Lavaredo, sull’Altopiano di Toblin Montagna – CAI-Torino) in fondo le Marmarole. vicino al distrutto Rifugio Tre Cime (ora Rifugio Riprendiamo la marcia e raggiungiamo il picco- Locatelli). Sostiamo estatici a contemplare quei lo ghiacciaio dell’Inneres Loch o Busa di Dentro tre blocchi isolati: le vertiginose pareti assumono che saliamo in tutta la sua altezza mentre il sole aspetti fantastici. Ora oscure nell’ombra, poi man già alto ci dardeggia coi suoi raggi infuocati. Ta- mano che il sole si alza pare che brucino, rosse gliando alcuni gradini nel ghiaccio, superiamo di fuoco. Nessuna penna saprà certo descrivere le un ripido canalone indi attacchiamo la parte impressioni che un alpinista prova davanti a que- Sud-Ovest della Cresta Zsigmondy. Dopo breve ste cime all’alba di un mattino sereno. rampicata siamo sulla cresta quindi in vetta a m Ci decidiamo finalmente a partire. Dalla Capan- 2998. na Tre Cime seguiamo il sentiero che conduce alla Il cielo si è andato nel frattempo rannuvolando Forcella Lavaredo (2450 m). Seguendo tracce di togliendoci la vista verso quasi tutte le cime. Ve- sentiero lungo la base della Cima Piccola di Lava- diamo vicini il Monte Popera e la Cima Undici. redo perveniamo alla gola che discende verso sud Sotto di noi verso est pende un piccolo ghiac- tra la Cima Grande di Lavaredo e la Cima Pic- ciaio sospeso con crepacci dai riflessi verdastri cola di Lavaredo. Risaliamo questa fino al pun- in alto sulla parete del Popera. Più in basso il to d’attacco alle rocce della Cima Grande. Oqqi ghiacciaio della Busa di Dentro scintilla al sole. è questa la montagna che ci aspetta. Calziamo le Giù in fondo la valle verso il Passo di Monte scarpe da gatto e legatici in cordata saliamo pri- Croce. Cominciano a cadere le prime gocce di ma per un canalino, poi per la parete per mezzo pioggia quando ridiscendiamo, rifacendo la via di cenge fino ad una piccola forcella. Quindi pie- percorsa verso l’Inneres Loch. Costeggiando un ghiamo a sinistra e saliamo per la parete Sud per po’ le pareti del Zsigmondygrat ci caliamo poi canalini, per rocce abbastanza facili, per piccole ripidamente verso il fondo valle. cenge fino a che raggiungiamo un camino liscio

24 / Montagne360 / Settembre 2013 Settembre 2013 / Montagne360 / 25 Le Tre Cime di Lavaredo dal Rifugio Tre Cime, intanto si tinge di rosa dietro le innumerevoli uno tutti superiamo il mal passo, poi facilmente 1920 circa. Autore non guglie mentre sopra di noi qualche stella brilla lo spigolo culminante della parete e finalmente identificato (Centro ancora. Poi tutte le pareti si infiammano baciate abbiamo di fronte il cielo: siamo in cima. Con le Documentazione dal primo sole del mattino. Un grido ci scuote; è gambe a penzoloni nel vuoto seduti sui sassi di Museo Nazionale della la guida che giunge: persona esile, viso sbarbato, questa esile vetta contempliamo estatici il pano- Montagna – CAI-Torino) nervi d’acciaio, lo vedremo arrampicarsi come rama. La guida non si ricorda mai di aver avuto uno scoiattolo, figlio del grande Innerkofler. una simile giornata. Passò molto tempo prima di Ci dirigiamo verso la Cima Piccola di Lavaredo, scendere; non riuscivamo a staccarci da questa passando per la Forcella Lavaredo, andiamo ver- grande festa di monti. Dopo esserci calati in cor- so il canalone di detriti tra la Cima Piccola e la da doppia per il camino Zsigmondy effettuiamo Cima Grande Lasciati i sacchi, calzate le scarpe la discesa per la medesima via di salita. Poi alla da gatto, divisi in due cordate iniziamo l’arrampi- base della parete salutiamo la guida e scendiamo cata sulla parete Ovest della Cima Piccola. Altre nuovamente alle tende. due cordate ci seguono: due tedeschi e due sviz- zeri entrambe con guida. Per roccia facile e ben VAL FISCALINA 18 AGOSTO 1922 gradinata, per cenge e per piccoli camini saliamo Oggi tocca tornare a casa. Il sacco è già pronto obliquamente a destra, poi traversiamo a sinistra ma non ci decidiamo ancora a caricarlo sulle fino ad una nicchia già visibile dal basso. Saliamo spalle. Ci eravamo abituati alla vita sotto la ten- poi la vera parete ovest per una serie di cenge e da. Che ci importa se invece di dormire su mor- ripidi camini fino a raggiungere la cresta tra la bidi letti dormiamo su pochi chili di paglia? Se cima sud e quella principale. Non ci resta ora noi guardiamo dallo spiraglio della nostra tenda che salire il famoso camino Zsigmondy ostruito vediamo un cielo turchino con la mole del Pizzo a metà da una grossa pietra, superare la quale dei Tre Scarperi staccarsi bianca nel fondo scuro conta per il pezzo più brutto di tutta la salita di- del cielo. Abbiamo fretta ora; la carrozza ci porta bufera? Giornata di riposo oggi, l’avevamo pro- proiettile che fischia, precipitando giù nel cana- ventato assai difficile per la rottura di un appog- correndo verso Sesto. prio azzeccata. lone di ghiaccio,Oltre passato rapidamente il ca- gio. Mentre noi aspettiamo, la guida sale e spari- Luigi Gottardi, Ugo Massi, Italo Massi La pioggia cessa nel pomeriggio ma densi nuvo- nalone riprendiamo la direzione di prima e rag- sce nella parte superiore del camino. Ad uno ad agosto 1922 loni coprono tutte le guglie d’intorno, promet- giungiamo la cresta della vetta nord della Cima Riprendiamo la marcia tendo nulla di buono. Passa tutta la giornata ed Undici e in breve la vetta (3068 metri) dopo due e raggiungiamo il arriva l’oscurità della sera e dopo cena andiamo ore di arrampicata dal passo. Il panorama che of- piccolo ghiacciaio a dormire. fre la Vetta Nord è magnifico, solamente lo spazio dell’Inneres Loch o sulla vetta è tanto piccolo che a malapena ci si Busa di Dentro che 16 AGOSTO 1922. PUNTA NORD CIMA sta in tre persone. Era nostra intenzione raggiun- saliamo in tutta la sua UNDICI (3068 m) PARETE NORD DAL gere la vetta principale (3092 metri).ma questo altezza mentre il sole Due nuove pubblicazioni Club alpino italiano PASSO DELLA SENTINELLA richiede altre due ore di duro lavoro ed ormai è già alto ci dardeggia In tutte le librerie due volumi dedicati agli appassionati delle due ruote e del trekking “Sveglia, sveglia, guardate che cielo. Su è tar- tardi. Rifacciamo quindi la via percorsa in salita coi suoi raggi infuocati di, andiamo andiamo!!!”Mettiamo le scarpe e fino al Passo della Sentinella. Qui giunti ci stac- [...]Oggi tocca tornare saltiamo fuori. Accidenti che freschetto; sono chiamo dalla corda e voliamo giù per i ghiaioni a casa. Il sacco è già le sei e mezzo del mattino ed il cielo è di un az- verso il Popera. Raggiungiamo il ghiacciaio, sol- pronto ma non ci zurro profondo. La corda a tracolla, il sacco, la cato da innumerevoli crepacci e scendiamo lungo decidiamo ancora a Altopiano dei sette comuni in Mountain bike cime delle alpi apuane piccozza;ecco siamo pronti a partire. la morena laterale mentre sopra di noi in alto sul- caricarlo sulle spalle. Ci Andiamo, la Cima Undici ci attende. Attraversia- la parete, il ghiacciaio pensile del Popera sembra eravamo abituati alla I migliori itinerari naturalistici e geografici Gli itinerari in un volume del 1876 mo salendo verso est in breve siamo sui ghiaioni stia per precipitare da un momento all’altro. vita sotto la tenda. Che sotto il nevaio del Passo della Sentinella. Eccoci Arrivati a Sella Popera scendiamo verso Passo di ci importa se invece Mario Busana La riproduzione della sul nevaio, giù in basso distinguiamo a malapena Monte Croce e poi con lunga camminata rientria- di dormire su morbidi Enrico Manea famosa guida Bertini- mo al campo tende alle nove di sera. le piccole tende. Siamo già molto alti. Tagliamo letti dormiamo su Alberto Manzan Triglia, pubblicata nel diversi gradini nel ghiaccio risalendo il ripido pochi chili di paglia? 1876 sotto gli auspici canalone nevoso che scende dal passo fino a rag- 17 AGOSTO 1922 CIMA PICCOLA DI Se noi guardiamo dallo giungerlo a 2717 metri. Dopo una breve sosta, in LAVAREDO (2857 m) PARETE SUD-OVEST E spiraglio della nostra Una guida alla scoperta della Sezione Fiorentina cordata riprendiamo a salire seguendo ora la Cre- CAMINO ZSIGMONDY tenda vediamo un cielo di uno dei luoghi più del CAI. Si tratta di una sta Nord verso Cima Undici. Tutto tace quando alle quattro lasciamo il campo. turchino con la mole del amati dagli appassionati delle prime raccolte di Ci arrampichiamo su dritto per i pendii rocciosi, Abbiamo appuntamento con la guida alle sette Pizzo dei Tre Scarperi delle due ruote. Tutti gli veri e propri itinerari discendenti dalla Punta Nord di Cima Undici per presso il distrutto Rifugio Tre Cime. Risaliamo staccarsi bianca nel itinerari sono correda- escursionistici. Il lin- rocce friabili, a sinistra scende un largo canalone con passo svelto la valle arrivando sull’Altopiano fondo scuro del cielo. ti di foto, altimetria e guaggio dell’epoca è un di neve che si biforca in alto. Superato in altez- del Toblin che inizia ad albeggiare. Abbiamo fretta ora; cartografia.Prezzo 12 € elemento che da solo za il livello della biforcazione pieghiamo a sini- Arriviamo al rifugio che sono appena le sei; se- la carrozza ci porta stra. La montagna ogni tanto ci lancia qualche diamo su alcune travi aspettando la guida. Il cielo correndo verso Sesto. riservato ai Soci CAI vale l’acquisto. Prezzo 9 €

riservato ai Soci CAI informazione pubblicitaria 26 / Montagne360 / Settembre 2013 hanno assolutamente torto, ma non per questo e segnalare il percorso, e per produrre la carto- l’Appennino è un posto che non merita alcuna grafia. Il film-documentario sarà parte di questo considerazione. Sono le montagne più vicino a progetto di ampio respiro e avrà lo scopo di av- L’Appennino, casa per molti italiani, spesso scarseggiano rifugi vicinare gli escursionisti italiani e stranieri allo e impianti di risalita, ma a mio parere è la monta- “spirito dei luoghi”, fornendo informazioni prati- gna più autentica, meno contaminata dalle azioni che e, spero, storie interessanti, attraverso il rac- dell’uomo». conto per immagini delle diverse tappe». la montagna Tu sei nato a Bologna, ma i tuoi parenti sono A cosa si punta, quali sono gli elementi che originari dell’Appennino emiliano. Quando si intendono valorizzare nel documentario hai iniziato a frequentare le tue montagne di sull’Alta Via dei Parchi? casa? «Il mio obiettivo è mettere in evidenza che i no- degli italiani «Andando a raccogliere castagne con i miei zii e stri Appennini sono luoghi che si possono fruire cugini. La mia famiglia paterna è originaria di un in modi diversi. Ci si può trascorrere un fine setti- paesino circondato dai boschi chiamato Castel mana con gli amici in luoghi mozzafiato, come il di Casio, i documenti parlano dei miei antenati Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi o il «L’Appennino è la parte stanziati lassù già nel 1613. Molti parenti vicini Parco Nazionale dell’Appennino Tosco–Emilia- più ruvida, autentica e lontani ancora vivono nelle verdi terre a ridos- no. Ma gli appassionati possono sbizzarrirsi an- e resistente d’Italia. È so del confine fra Emilia e Toscana. La loro par- che su lunghi tragitti di cammino: con l’Alta Via prima di tutto una terra ticolarità è di essere, perlomeno gli uomini, dei dei Parchi si può attraversare un pezzo d’Italia aspra e maestosa, che montanari giramondo: già dall’800 quasi tutti senza passare dalle città, e naturalmente non è ha atteso il XVIII secolo partivano giovanissimi per lavorare all’estero, e l’unica nel nostro paese». per avere una strada rientravano a quarantacinque o cinquant’anni Come vi state organizzando dal punto di vista carrozzabile in grado di per prendere moglie e crescere i figlioli in paese. del montaggio e delle riprese? valicarne i passi, che ha Credo che questa compresenza fra attaccamen- «Come per il film Italica150. Viaggio a piedi vissuto la guerra sulla to alle radici e cosmopolitismo sia un aspetto dall’Alto Adige alla Sicilia, la regia è affidata a Se- propria pelle e ha perso che si è mantenuto anche nelle generazioni più rena Tommasini Degna, con la quale condivido in un secolo quasi metà giovani». l’idea che le storie, durante i viaggi a piedi, escono dei propri abitanti, Com’è nata l’idea del documentario? da sole. Il gruppo di lavoro è composto da cinque a favore dei paesoni «L’idea nasce da una proposta del Servizio Par- persone, che viaggiano scarponi ai piedi e zaino Intervista a tutto campo a Enrico Brizzi, che sta di fondovalle o delle chi della Regione Emilia-Romagna: le istituzio- in spalla per recarsi sul set più grandioso a dispo- città». ni si sono impegnate seriamente per tracciare sizione: boschi, creste, laghi e paesi d’Appennino. ultimando il documentario sull’Alta Via dei Parchi per conto della Regione Emilia-Romagna di Lorenzo Arduini

nostri Appennini sono “le monta- In questo periodo sta ultimando il documentario In alto: riprese per il gne di casa” per moltissimi italiani sull’Alta Via dei Parchi, commissionatogli dalla documentario Alta e comprendono luoghi, magari non Regione Emilia-Romagna. Questo sistema di iti- Via dei Parchi a Foce a «I Giovo, dove il sentiero molto pubblicizzati, dove è possibile trascorrere nerari e sentieri è unico nel suo genere, in quanto incrocia la strada qualche giorno con gli amici per farli rimanere a collega in un solo percorso tutto l’Appennino set- settecentesca fra bocca aperta». tentrionale, da Berceto – in provincia di Parma Modena e Lucca. Questo è il pensiero di Enrico Brizzi sulle mon- – fino all’Eremo sul Monte Carpegna, in provin- Foto Serena Tommasini tagne del nostro Paese considerate, a torto, di se- cia di Pesaro e Urbino. Stiamo parlando di oltre Degna. conda categoria da molti italiani, affascinati dalla 500 chilometri di sentieri attraverso otto diversi A fianco: tappa maestosità e dalle quote elevate delle Alpi. Parchi tra Emilia-Romagna, Toscana e Marche, a “sotterranea” dell’Alta Via nella Grotta della Brizzi, senza nulla togliere all’arco alpino, è sem- stretto contatto con la natura. Tanaccia presso pre stato un fan delle cosiddette montagne di Il documentario che sta realizzando Enrico Brizzi Brisighella (RA), Parco serie B, anche per le origini della sua famiglia. intende mettere in luce proprio queste peculiarità Regionale dei Gessi Bolognese classe 1974, Enrico ha debuttato nel e unicità, inserendo lo spettatore all’interno di un Romagnoli. mondo dell’editoria a vent’anni con il romanzo racconto fatto di immagini evocative, suoni e pa- Foto Valerio Gnesini Jack Frusciante è uscito dal gruppo. Alla passio- role, dove la storia si intreccia con la quotidianità. ne per la scrittura ha affiancato negli anni quelle Enrico, qual è il tuo pensiero riguardo agli per i lunghi viaggi a piedi e per le narrazioni ad Appennini? alta voce, alternando le pubblicazioni a imprese «In primo luogo mi sento di dire che molti in “zaino in spalla”. Italia considerano le Alpi un vero paradiso: non

28 / Montagne360 / Settembre 2013 Settembre 2013 / Montagne360 / 29 Per imparare a lavorare al meglio come squa- «Chi crede che l’Alto Appennino sia una monta- Un ritratto di Brizzi in dra, abbiamo compiuto due uscite invernali da gna “facile”, non lo conosce proprio: è prima di marcia durante il viaggio tre giorni con le racchette da neve, e in maggio tutto una terra aspra e maestosa, che ha atteso il a piedi "Giro della Libertà 2012" da Roma siamo ripartiti insieme per due settimane conse- XVIII secolo per avere una strada carrozzabile in a Venezia. Foto Serena cutive di riprese. La conclusione dell’itinerario si grado di valicarne i passi, che ha vissuto la guerra Tommasini Degna è svolta a inizio estate, dopo una vacanza (in un sulla propria pelle e ha perso in un secolo quasi maso dell’Alto Adige comodo ai sentieri) insieme metà dei propri abitanti, a favore dei paesoni di alle mie figliole». fondovalle o delle città. Eppure tante delle nostre Come si selezionano gli elementi da raccon- famiglie sono cresciute lungo i suoi torrenti, e nei tare che si ritengono importanti? Prevale la suoi spazi aperti possiamo trovare risposte a do- tua sensibilità o ci sono elementi oggettivi da mande antiche, difficili da ascoltare nelle località narrare? turistiche più affollate. Allo stesso tempo, i paesi «Un documentario dev’essere un esercizio di eletti a posto-tappa garantiscono un’accoglienza equilibrio: questo film non è la storia del nostro e un vitto… all’altezza della fama dell’Emilia-Ro- viaggio, ma il racconto di un itinerario. La mia magna come terra accogliente. Anche per questo voce, qui, è al servizio di un territorio, talmente già si incontrano tanti stranieri lungo l’Alta Via ricco di storie che non basterebbe un cofanetto di dei Parchi, che spero personalmente diventi una dvd per raccontarle tutte. In questo senso, ci fare- “classica” dei viaggi a piedi in Italia». mo aiutare da interviste a personaggi interessan- ti che vivono od operano lungo la via: da Fran- cesco Guccini al rifugista assediato dalla neve, dall’esperta di lupi del Wolf Appennine Center alla squadra di speleologhe romagnole». Hai girato l’Italia a piedi. Cosa rappresenta

l’Appennino per il territorio e la cultura del of the adidas Group. trademarks registered mark are and the 3-Stripes logo adidas, the 3-Bars © 2013 adidas AG. nostro Paese? «Come racconto nel documentario, credo sia la parte più ruvida, autentica e resistente d’Italia». Una località su tutte che preferisci. «I luoghi dell’anima sono tanti, ma la prima montagna che ho fatto salire alle mie figliole è il Corno alle Scale, per poi rifocillarci al glorioso ri- fugio Duca degli Abruzzi, e andare a piantare la tenda sulle rive del lago Scaffaiolo». L’Appennino Tosco-Emiliano divide Bologna da Firenze. Ci racconti qualche aneddoto su un percorso che hai attraversato molte volte? «Per quante volte ci sia stato, agli occhi dei lo- cali resto, ovviamente, un cittadino inesperto. E le mie “boiate”, da ragazzo, le ho ben fatte: non scorderò mai la volta che, in tre, perdemmo il sentiero nella neve, e restammo bloccati sul ripi- do crinale dell’Alpe delle Tre Potenze, terrorizzati

all’idea di ripercorrere la via dell’andata e acce- michael.meisl cati dal turbinare delle nuvole. Eravamo in pan- taloni corti, decisi a raggiungere il Tirreno per il valico di Foce Giovo, la Garfagnana e le Apuane, ma per poco non gelammo a 1800 metri di quo- ta. Un’esperienza che, con più preparazione e ra- terrex fast r ziocinio, avremmo compiuto anni più tardi, nel 2009 camminando da Rimini a Marina di Massa, per buona parte lungo il sentiero 00, parzialmen- assicura fi no al 30% di grip in più su terreni asciutti e bagnati.* La suola TRAXIONTM con mescola in gomma Continental è progettata te ricompreso dall’Alta Via dei Parchi». per garantire controllo e sicurezza superiori sulle superfi ci irregolari. Enrico conclude la chiacchierata tornando adidas.com/outdoor alla prima domanda alla quale ha risposto, spiegandoci l’essenza di una catena montuosa che attraversa buona parte del nostro Paese. mercato. sul disponibili simili modelli a *rispetto

30 / Montagne360 / Settembre 2013 A fronte a sinistra: Nonostante la lontananza e nonostante non ci si Nati lo stesso anno, il 1930, cresciuti a pochi chi- spedizione al Monte veda per molto tempo. lometri di distanza, Bonatti a Bergamo e Monza, Sarmiento. Carlo Mauri, Lo slogan del 150° anniversario del CAI è “La Mauri a Lecco. Entrambi iniziano da ragazzi a Bonatti e Mauri, l’amicizia 1956. Foto autore non identificato (Centro montagna unisce”. Mai parole furono più vere. Lo frequentare le montagne e lì si conosco ad inizio Documentazione abbiamo provato tutti noi andando per sentieri degli Anni 50, poco più che ventenni. Walter e Museo Nazionale della o sulla roccia. La storia dell’alpinismo è piena Carlo, detto il Bigio, sono due personaggi che si di due eroi moderni Montagna – CAI-Torino). di amicizie. Ci sono alcune storie però che sono distinguono tra coloro che mettono uno zaino in A destra: luglio 1961. uscite dai canoni tradizionali degli uomini e delle spalla. Hanno vitalità e fame, non solo di roccia, Secondo giorno di salita, prime ore del mattino: donne che hanno messo gli scarponi ai piedi e la ma anche di qualcosa d’altro. Di cultura, di paesi in testa al gruppetto corda nello zaino. Perché i protagonisti di que- lontani e di avventure. La vette per Mauri sono di scalatori, Bonatti sta amicizia fraterna sono uomini al di fuori del l’ambiente naturale, aprendo la finestra vede il sale lungo il Pilone comune. Per i tempi, per quello che hanno fat- Resegone. Per Bonatti il primo luogo lontano da Centrale del Frêney to, per quello che hanno detto e per tutto quello conquistare: da Monza nelle giornate serene vede (Monte Bianco) (Centro Documentazione che li circondava. Loro avevano un fascino unico, il profilo di quelle nove cime che Carlo ha sopra Museo Nazionale della quasi mitico, come degli eroi moderni e roman- la testa. Montagna – CAI-Torino). tici, venuti su questa terra per compiere imprese Sotto: il campo base al straordinarie. Bonatti, diffidente dopo G4, 1958. Foto archivio Il 13 settembre è il secondo anniversario della l’esperienza del K2, vedeva in CAI morte di Walter Bonatti. Tutti noi che amiamo la Mauri uno dei pochi veri amici montagna conosciamo a memoria vita, morte e miracoli di quella forza della natura concentrata Iniziano con l’alpinismo entrambi, Walter è il in poco più di 160 centimetri di altezza. Quindi più bravo della sua generazione, non a caso viene sarebbe stato troppo scontato ripercorrere la vita scelto a 24 anni per fare parte della spedizione di Walter. italiana che deve conquistare il K2. Insieme Bo- Walter, e chi lo conosceva bene, ha sempre rac- natti e Mauri nel 1953 ripetono la difficilissima Insieme Bonatti e Mauri contato che sono esistiti due Bonatti, uno ante e via Cassin sulla parete nord della cima ovest di nel 1953 ripetono la uno post K2. Quello prima del 1954 era un ragaz- Lavaredo. Nel 1958 sono in Sud America per la difficilissima via Cassin zo che confidava nell’uomo e nell’amicizia. Quel- conquista dei mitici Cerros: si prendono il Cer- sulla parete nord della lo post era molto più diffidente e selettivo sulle ro Moreno, il Cerro Adela Central, il Cerro Adela cima ovest di Lavaredo. proprie frequentazioni. Così decise di restringere Sur, il Cerro Nato, il Cerro Grande e battezzano Nel 1958 sono in la cerchia delle amicizie vere con cui condividere la vetta vergine al fianco di quest’ultima Cerro Sud America per la le proprie passioni e la propria vita. Tra gli eletti Luca in onore del primo figlio del lecchese. Nello conquista dei mitici c’è n’era uno che considerava un fratello, Carlo stesso anno partecipano alla spedizione guidata Cerros. Nello stesso Mauri. da Riccardo Cassin che conquista il Gasherbrum anno partecipano alla spedizione guidata da Riccardo Cassin che conquista il Gasherbrum IV e li pone insieme nella storia dell’alpinismo A due anni dalla morte di Bonatti, un ritratto dei mondiale. Negli anni settanta Bonatti è due alpinisti, uniti dalla passione per la montagna esploratore puro: e l’esplorazione, amicissimi nella vita, testimoni di dall’Alaska alla Tanzania, dall’isola un’epoca che è già leggenda di Pasqua al Machu Picchu, dall’isola di di Anna Masciadri Sumatra al deserto del Namib. Mauri nel Sulle affinità elettive c’è chi ha scritto addirittura si tratta di amore. No. Si tratta di amicizia. Del- 1972 ripercorre la un romanzo. Il romanzo della vita. È capitato a lo stesso modo di pensare. Dello stesso modo di “Via della Seta” sulle un certo signor Goethe. Tutti noi, sia da bambi- vedere le cose. Dello stesso modo di intendere la tracce di Marco Polo: ni sia da adulti, abbiamo incrociato sulla nostra vita e il mondo. Delle stesse passioni. Degli stessi diecimila chilometri in strada persone con cui, dopo aver scambiato interessi. Se ti va bene nel corso di una vita co- due anni, attraverso un paio di battute, abbiamo intuito al volo che nosci un paio di persone così. Ma quando ti ca- deserti e montagne con c’era un’alchimia particolare, se non unica. Non pita di trovarle, quel legame dura per sempre. incognite di ogni tipo.

32 / Montagne360 / Settembre 2013 Settembre 2013 / Montagne360 / 33 IV e li pone insieme nella storia dell’alpinismo tracce di Marco Polo: diecimila chilometri in due Spedizione Ghiglione/ mondiale. anni, attraverso deserti e montagne con incognite Mauri/Ferrario al Nel 1961 purtroppo Mauri subisce un’inciden- di ogni tipo. Dopo 8 anni percorre a cavallo l’an- Ruwenzori. Carlo Mauri, 1960. Foto te alla gamba che lo costringe per quattro anni tica “Via del sale”: 700 km da Ventimiglia a Gine- Bruno Ferrario (Centro a vagare da un ospedale all’altro in cerca di una vra sulle Alpi occidentali per riscoprire la cultura Documentazione soluzione. Il Bigio rimane a lungo lontano dalla millenaria di quest’aerea. Mauri esplora anche la Museo Nazionale della roccia. È sconfortato e affranto per quel proble- Patagonia, il Tigris e l’Amazzonia. Mentre scopre Montagna – CAI-Torino) ma che gli impedisce di fare quello che ama. È il mondo e gli uomini che lo abitano realizza bel- proprio l’amico fraterno Bonatti a convincerlo lissimi documentari giornalistici, alcuni addirit- a ritornare in montagna sulle pareti del Meda- tura per la Rai. le, sopra Lecco, qualche anno dopo e proseguire Il Bigio muore improvvisamente il 31 maggio nell’andare in montagna. 1982 per arresto cardiaco sulla via ferrata del Pizzo d’Erna sopra Lecco. “Quando è successo io Carlo Mauri negli anni settanta e Walter eravamo all’isola d’Elba – racconta Ros- esplora anche la Patagonia, il sana Podestà – io stavo girando un film e non riu- Tigris e l’Amazzonia scivamo ad arrivare in tempo per il funerale. Lui era sconvolto dalla notizia della morte di Carlo. Le loro strade nel corso degli anni che verranno si Mi aveva sempre raccontato che Mauri era come dividono. Ma l’affinità elettiva continua e diventa un fratello per lui, l’unico uomo a cui avrebbe af- ancora più forte tra i due. Walter e Carlo intra- fidato la propria vita. Erano simili in tutto, nel prendono d’ora in poi percorsi molto simili an- modo di pensare, di vedere la vita e di amare così che se lontani fisicamente. L’avventura e l’ignoto tanto il mondo e le culture così lontane dalla no- sono il fuoco sacro che li accende dalla seconda stra. Erano uomini unici”. metà degli Anni 60 in poi. Se prima l’energia che li muoveva li spingeva ad andare in verticale, ora questa forza diventa orizzontale, portandoli in luoghi inesplorati e sconosciuti al mondo occi- dentale. Le parole di Melville, Salgari e London affascinano le loro menti fin da bambini con le descrizioni di luoghi esotici dove la natura è an- cora sovrana sull’uomo e così decidono di diven- tare esploratori, ma anche giornalisti per raccon- tare agli italiani questi mondi meravigliosi. Bonatti tramite le pagine di Epoca diventa un fo- torepoter famosissimo, un avventuriero a stretto contatto con animali di ogni tipo in ogni angolo della Terra: dall’Alaska alla Tanzania, dall’isola di Pasqua al Machu Picchu, dall’isola di Sumatra al deserto del Namib. Negli Anni settanta Bonatti è un eroe per i ragazzi grazie alle sue imprese, un volto noto per tutti gli italiani, è l’avventuriero per eccellenza. Non a caso l’allora attrice Rossana Podestà alla domanda: “Con chi vorrebbe stare su di un’isola deserta?”, rispose: “Con Walter Bonat- ti”. Poi, effettivamente, trascorsero insieme i 30 anni seguenti. Il Bigio, negli stessi anni, viene attirato da un continente in particolare: l’Oriente. Se ne in- namora con ogni cellula del suo corpo. Disse: “A poco a poco l’Oriente mi ha fatto perdere la bussola: la mia origine occidentale si è dissolta. Ho imparato presto ad amare gli afghani, uomini pieni di passione, che mettono paura tanto sono vitali. È straordinario sentirseli amici”. Il Bigio attraversa l’Atlantico su di un natante co- struito in papiro dall’Africa fino all’America cen- trale; nel 1972 ripercorre la “Via della Seta” sulle

34 / Montagne360 / Settembre 2013 sembrava adulto: si chiamava Gianni Comino, dialogo con Nuto Revelli, furono gite nei boschi, le sue vie nel ghiaccio hanno scritto pagine nella sul Mongioie, e campeggi selvatici, settimane in Quegli anni a inseguire i storia dell’alpinismo, con Gian Carlo Grassi. riva ai torrenti e camminate in sperduti villaggi al L’avevo conosciuto nel Monregalese, dove mi ave- confine con la Liguria: Upega, Carnino, Mendatica. va condotto un compagno di Liceo, Walter: mi fece Attraversammo il passo delle Saline, salimmo sul scoprire le Alpi liguri e il gruppo di amici che si Mongioie, sull’Argentera. Al ritorno, la sera, lunghi propri sogni in montagna trovava intorno al Pilone, una chiesetta-rifugio tra i discorsi vicino alla stufa nella stanzetta del Pilone; boschi sopra Torre Mondovì, gente che si raccoglie- notti all’aperto, d’estate, a leggere le costellazioni va intorno a un prete coraggioso e anticonformista, con Pino Frezza, il “marinaio” di Genova che aveva Carlo Grande, giornalista, scrittore e alpinista, rievoca il una specie di Don Milani di nome Nino Salzotti. visto i cieli di tutto il mondo. Don Nino con Gianni aveva dato vita a un sodalizio D’inverno, in città, osservavo il mondo “reale”, che clima del periodo tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta, speciale: si conoscevano dai tempi del collegio dove mi aspettava: banche, vetrine, lo sferragliare dei quando si faceva più netta la divisione tra chi amava la Nino insegnava Storia e Letteratura. La loro non tram, e nelle aule di Giurisprudenza giovanotti in era semplicemente amicizia. Condividevano la vi- giacca e cravatta, perfettamente attrezzati a occu- natura e chi cedeva al fascino subdolo del progresso che sione del mondo. “Qualunque cosa avessero deciso pare scrivanie e pezzi di potere, e le sorelle loro, ra- di fare – ha scritto un amico comune, Marco Frezza gazze in tailleur altrettanto pronte a vivere in stanze avanzava a ritmi forsennati – e allora si parlava di comune agricola di monta- con l’aria condizionata e scrivanie di palissandro. gna, Gianni sarebbe stato il braccio destro di Nino, Un mondo che non era per me. Ascoltavo Ivano di Carlo Grande il suo primo discepolo. Era determinato e tenace, Fossati, Crosby, Stills, Nash & Young, Fabrizio De viveva al minimo dei compromessi. Veniva da una André, che in “Ottocento” esprimeva “l’astio e il famiglia agiata di Vicoforte, avrebbe dovuto seguire malcontento/ di chi è sottovento/ e non vuol sen- n principio furono i boschi e le pinete di Arianna non si è spezzato. È diventato ancora più le orme del padre, uomo di legge. Ma aveva rifiutato tir l'odore / di questo motore / che ci porta avanti / Bardonecchia, a otto anni: interminabili solido. il binario dorato per seguire la sua strada”. Viveva in quasi tutti quanti /maschi, femmine e cantanti / su I pomeriggi estivi pieni di sudore e di resina, Negli anni Settanta sono scivolati a valle e nelle una Baita in pietra in Val Ferret sopra Courmayeur un tappeto di contanti / nel cielo blu”. sole ed esplorazioni. Erano gli anni sessanta, i fabbriche di pianura gli ultimi montanari: intel- e là lo raggiungemmo per una discesa della Mer de Provavo fastidio per negozi, parcheggi e strade ru- ricordi risalgono le profondità della memoria e ligenze, energie, muscoli giovani delle Terre Alte. Glace, tra Punta Helbronner e Chamonix, lungo la morose, un piccolo mondo ristretto, troppo esatto. ritornano: le montagne della mia esistenza. Lo sanno tutti. Altri uomini, alpinisti, salivano Valleé Blanche. Fu la nostra guida; dormimmo nel- Sognavo di tornarmene ogni domenica a Mondovì, Al Liceo cominciai a frequentare i campi estivi in controtendenza, nel gusto della libertà, della la sua baita. Si parlava di alta montagna e di rischi. tra gli amici, di salire in montagna. Via da quel- in Val d’Ayas, con i Salesiani: torme di ragazzi e trasgressione tipico dell’epoca, nel rifiuto della Gli chiedevamo: “Se sbagli?”. “Perché dovrei sba- la calma terrificante che scendeva all’improvviso partite di calcio sui prati d’alta quota, salii per la vetta a tutti i costi, sognando il ritorno dell’uomo gliare?”, rispondeva. su tutti, da quel passeggiare vuoto, prevedibile, prima volta le montagne – il Castore, la Rosa dei al centro della natura, rifiutando l’eroismo e la La montagna, impressa nel profondo della mia co- snervante. Mi sentivo una specie di Bàrnabo delle Banchi – sgroppavo sul Pratone di Champoluc, gloria da quatto soldi. scienza, mi chiamava in quegli anni Settanta, nella montagne. davanti ai ghiacciai e le nevi del . Uno di loro l’ho conosciuto. È stato mio ami- pienezza dei suoi significati. Mi consolavo ricordando i boschi, la neve del Pilo- Giorni di studio, di letture, di altitudini. Il filo di co, aveva 28 anni (cinque più di me) e già mi Per me fu il rifiuto della città, dopo un memorabile ne, le risate con gli amici, le sere passate a parlare,

Tramonto dai Piani di Praglia (Genova). Foto Andou (Wikimedia Commons) Qua a fianco a sinistra: Gian Carlo Grassi (sinistra), Renato Casarotto (centro) e Gianni Comino (destra) presso il Rifugio Monzino. A destra: Don Nino Salzotti. A fronte: i “ragazzi di Torre”, su un albero (Carlo Grande è in basso, il primo da sinistra con una sciarpa chiara)

a scambiare parole ricche di senso. Sentivo l’odore dei Commissari, era arrivato un telegramma: – delle foglie che si decomponevano nei boschi di ca- “Gianni Comino è morto in montagna” – firmato stagni, durante le ultime gite autunnali. E l’alito Renato. Arrampicava in solitaria sul seracco della fresco che scendeva dall’alto, dalla gran catena di Poire, nel Monte Bianco. Stefano De Benedetti, montagne intorno. Lassù c’era qualcosa di prezio- suo compagno in molte avventure, lo seguiva con so, che mi importava più di ogni altra cosa. il cannocchiale, poco più che un puntino nel gioco Nell’inverno interminabile di città, un quadro di ingrandimenti. Improvvisamente le lenti si im- umido e grigio acceso solo dai fari rossi delle auto biancano, Stefano abbassa di scatto il cannocchia- e dei semafori, il mondo pareva funzionare lo stes- le e vede a pieno campo, in lontananza, quella che so: passavo gli esami uno dopo l’altro. Ma il tempo è indubbiamente una slavina, una scarica di neve e Negli anni Settanta e il respiro mi si fermavano, gli uomini mi irrita- ghiaccio. Pochi attimi e tutto ritorna calmo e terso, sono scivolati a valle vano. Avrei voluto girare le spalle e andarmene. Il riprende il cannocchiale, non è facile rifocalizza- e nelle fabbriche di tempo sembrava non passare mai. re Gianni, ritrovare la posizione. I movimenti di- pianura gli ultimi ventano sempre più ampi finché non si rassegna: montanari: intelligenze, Il 28 febbraio 1980 Gianni Gianni era nella polvere bianca”. energie, muscoli giovani Comino è stato travolto da un Ecco, questa è la mia montagna, tra i Settanta e gli delle Terre Alte. Lo crollo di neve e ghiaccio Ottanta. Succede, anche se non dovrebbe succe- sanno tutti. dere. Capita. È l’imponderabile. Gli anni Settanta Altri uomini, Invece ne è passato di tempo: oggi ho il doppio de- si sono presi una parte di me e ora non so bene alpinisti, salivano in gli anni di Gianni e molti più di quelli che aveva cos’abbiano in mente i giovani, l’amicizia, l’amore, controtendenza, nel Nino allora. Gianni e Nino non ci sono più, sono i soldi, una famiglia, un bell’alloggio e bei mobili, gusto della libertà, della cristallizzati nel ricordo, vivi nella memoria. Tra- un motorino, un bel lavoro. Banche, vetrine, ce- trasgressione tipico smettono energia vitale. A Nino ho dedicato un mento: “tutti i sogni del mondo per un pezzo di dell’epoca, nel rifiuto racconto di Padri. Avventure di maschi perplessi, pane”, direbbe Lucio Dalla. della vetta a tutti i costi, nel quale parlo dell’avventura al Pilone. Io ho provato a dire cosa sognava qualcuno di sognando il ritorno Continua a soffiare sul mio fuoco, Nino. noi, parecchi di noi in quegli Anni. Sognavano in dell’uomo al centro Il 21 agosto 1979, sul monte Ténibres in valle Stu- montagna. Vado spesso in valle Varaita e nelle Alpi della natura, rifiutando ra, una scarica di pietre scesa da un canalone l’ha Marittime, continuo a cercare me stesso e la soli- l’eroismo e la gloria da trascinato a valle. Don Nino Salzotti da Beneva- tudine. Soprattutto le persone che amo: senza lo quatto soldi. gienna, parroco di Torre, dottore in lettere, intel- sguardo dell’uomo e i suoi sentimenti le montagne Uno di loro l’ho ligente e anticonformista, pieno di curiosità intel- sono fredde, inerti. Continuo ad amarle anche at- conosciuto. È stato mio lettuali e d’amore per la bellezza. traverso maestri spirituali: Buzzati, Herzog, Rigo- amico, aveva 28 anni Pochi mesi dopo, il 28 febbraio 1980, Gianni Co- ni Stern, Steinbeck, Max Frisch. Li ho elencati in (cinque più di me) e già mino è stato travolto da un crollo di neve e ghiac- Terre Alte (Ponte alle Grazie). mi sembrava adulto: cio mentre tentava in solitaria di salire il seracco Vorrei che i giovani ricordassero che ci si può sen- si chiamava Gianni di destra della Poire. Era vicino all’uscita. Scrive tire fighissimi e felici anche sotto le stelle, in mezzo Comino, le sue vie nel Marco Frezza, che era con Nino Salzotti e s’è sal- a un bosco: la natura sa colmare i vuoti sempre più ghiaccio hanno scritto vato: “Gianni Comino era considerato l’erede spi- grandi che sentiamo e che non sappiamo riempi- pagine nella storia rituale di Nino (…) Ero imbarcato sul Fairwind, re. Molti lo sanno, eccome. Per questo continuo dell’alpinismo, con Gian nelle Virgin Island. (…) Mi chiamano dal desk ad avere fiducia nel futuro. Carlo Grassi.

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Alpi Giulie, un bivacco per Luca Vuerich MONOCHROME Voluta dalla famiglia, la struttura è in cima al Foronon del Buinz ed è stata realizzata con l’aiuto dell’Esercito e del Soccorso Alpino BY HAGLÖFS di Roberto Galdiolo

In alto: panoramica dalla vetta del Foronon del Buinz verso il Bivacco Luca Vuerich. Sullo sfondo il Gruppo del Monte Canin. A fianco da sinistra: Luca al campo base cinese del K2. Foto di gruppo durante la realizzazione del bivacco nell’estate 2012

ipercorrendo le orme del Giro d’italia 2013 arrivando in vetta a 5 dei 14 colossi della Terra. Sulle eccomi con la bici ai pascoli dell’Altopiano Alpi ha effettuato oltre 600 salite tra cui numerosi R del Montasio. exploit e 30 nuove vie sulle Alpi Giulie. Era chiama- Questa mattina fredda mi ricorda una giornata di to il mago del ghiaccio, amava il freddo, il fascino otto mesi fa: stesso posto ma diversa la motivazio- della natura invernale, il lavoro con le piccozze ed i ne: l’inaugurazione del bivacco dedicato a Luca ramponi attraverso le pareti ghiacciate ma soprat- Vuerich. Quel giorno come oggi il bivacco brilla sot- tutto amava le montagne di casa sua più di qualsiasi Luca Vuerich, nato a

to la luce del sole stagliandosi sopra le pareti calca- altro posto: le Alpi Giulie. Gemona del Friuli l’11 HAGL Ö FS LOGOTYPE ree del Montasio. È per questo motivo che ora in cima al Foronon del dicembre 1975, è stato BASIC LOGOTYPE. TO BE USED AS NEGATIVE WHITE ON A BLACK OR DARK BACKGROUND Luca amava profondamente la montagna e non Buinz a 2531 metri si trova un bivacco al lui dedi- un fortissimo alpinista, poteva esserci un gesto migliore di questo per ricor- cato. Un progetto fortemente voluto dalla famiglia molto conosciuto in darlo nell’ambiente naturale che ha sempre predi- dell’alpinista e realizzato con l’aiuto dell’Esercito e ambito nazionale ed letto. Prima di essere una guida alpina, è stato un del Soccorso Alpino di cui Luca faceva parte. internazionale. Ha fortissimo alpinista, molto conosciuto in ambito La posizione del bivacco non è casuale,al contrario conquistato 5 dei 14 nazionale ed internazionale. è decisamente strategica in quanto permette di ef- ottomila e ha effettuato Avvicinatosi al mondo della montagna grazie alla fettuare l’Alta Via delle Alpi Tarvisiane senza mai centinaia di salite sulle passione del padre, Luca ha seguito un percorso al- scendere di quota e sempre sul filo di cresta. Alpi Giulie.È morto il 22 pinistico molto impegnativo. Per più di dieci anni Sembra un vero peccato farci solo una breve sosta, gennaio 2010 a 34 anni, ha fatto parte di un team formidabile di alpinisti. passare una notte lassù agli ultimi piani delle Alpi travolto da una valanga Assieme a Nives Meroi e Romano Benet ha par- Giulie credo possa essere la soluzione ideale per vi- nei pressi di Kranjska tecipato ad una decina di spedizioni alpinistiche vere pienamente questa bella idea divenuta realtà. Gora.

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PLEASE CONTACT HAGLÖFS IF YOU REQUIRE ASSISTANCE OR ADVICE WITH THE APPLICATION OF THE LOGOTYPE TEL +46 226 670 00, FAX +46 226 571 59 Sotto: il Corridoio l Laboratorio Carsologico Sotterraneo della L’ORIGINE E IL PRIMO SVILUPPO DEL delle fate, nella parte Grotta di Bossea è stato istituito nel 1969 LABORATORIO superiore della grotta, con finalità di studio, tutela e valorizzazione Nell’ottobre 1969 una piccola équipe di soci del è parte della splendida I Gallerie delle Meraviglie dell’ambiente carsico. Le attività di ricerca ven- Gruppo Speleologico Alpi Marittime del CAI di Cu- gono oggi realizzate negli ambiti Idrogeologia neo decise la creazione nella Grotta di Bossea di un Carsica, Meteorologia Ipogea, Radioattività Na- laboratorio sotterraneo per lo studio dell’ambiente turale nell’Ambiente Sotterraneo, Biospeleologia. carsico, installando nella cavità le prime elementari Il laboratorio costituisce, per quanto ci consta, attrezzature scientifiche, l’unica struttura permanente destinata alla ricer- L’attività di ricerca fu impostata inizialmente negli ca scientifica sperimentale nell’ambito del Club ambiti Idrogeologia Carsica, Meteorologia Ipogea Alpino Italiano, ed un caso forse più unico che e Biospeleologia. Questo embrione del laborato- raro di sopravvivenza pluridecennale, e in piena rio, poi denominato Stazione Scientifica di Bossea, attività operativa, di un organismo scientifico ba- ha avuto negli anni seguenti una crescita lenta ma sato esclusivamente sul volontariato. continuativa, con il progressivo incremento delle Il laboratorio è attualmente gestito in collabo- installazioni strumentali e delle attività di ricerca. Il Laboratorio razione fra la Stazione Scientifica di Bossea del Nel primo decennio il laboratorio ha operato preva- Carsologico Sotterraneo CAI di Cuneo, il Comitato Scientifico Centrale lentemente nel settore biospeleologico, realizzando della Grotta di Bossea è del CAI ed il Dipartimento DITAG del Politecni- nella Grotta di Bossea e nelle altre grotte del cunee- stato istituito nel 1969 co di Torino. Gli operatori scientifici e tecnici del se un’intensa ricerca faunistica, che ha portato alla con finalità di studio, CAI, appartenenti a diverse sezioni piemontesi e scoperta di molte specie cavernicole nuove per la tutela e valorizzazione liguri, svolgono la loro attività a titolo interamen- scienza e a nuove importanti conoscenze sul popo- dell’ambiente carsico. te volontario e non percepiscono alcun rimborso lamento biologico dell’ambiente sotterraneo. Le attività di ricerca per le spese sostenute. Nel contempo furono anche effettuate le prime ri- vengono oggi realizzate Un verso virgiliano Felix qui potuit rerum cogno- cerche idrogeologiche e meteorologiche, con l’in- negli ambiti Idrogeologia scere causas (Fortunato colui che ha potuto cono- stallazione di una stazione idrometrica per la mi- Carsica, Meteorologia scere le cause delle cose - Georgiche, II, 489), as- surazione continuativa della portata del collettore Ipogea, Radioattività sunto ad emblema del laboratorio, può esprimere del sistema carsico. Fu così possibile la correlazione Naturale nell’Ambiente felicemente le motivazioni che hanno ispirato i delle variazioni del regime del torrente ipogeo con Sotterraneo, suoi fondatori ed animano quanti proseguono il le precipitazioni esterne, con le temperature delle Biospeleologia. lavoro di ricerca. acque e dell’atmosfera all’interno della grotta, e con i primi dati forniti dalle analisi idrochimiche.

L’EVOLUZIONE NEI SUCCESSIVI DECENNI A partire dai primi anni ottanta la Stazione Scientifica poté usufruire di contributi specifici, modici, ma continuativi, erogati da alcune pub- bliche amministrazioni. Ciò consentì l’installa- zione nella zona superiore della grotta (Canyon del torrente) di un primo laboratorio idrogeolo- gico per l’acquisizione in continuo di fondamen- tali parametri fisici e chimici delle acque. Di qui in poi fu possibile un progressivo incremento del- la strumentazione e un parallelo sviluppo dell’at- tività di ricerca. Nel 1983 ha avuto inizio una collaborazione con- tinuativa con il Dipartimento Georisorse e Terri- Il laboratorio carsologico torio (oggi Dipartimento DITAG) del Politecnico di Torino, tuttora pienamente in atto, che ha com- portato un forte incremento qualitativo e quanti- tativo degli studi e delle acquisizioni scientifiche. sotterraneo di Bossea A partire dal 1990 è iniziata un’intensa attività di diffusione scientifica e culturale, articolata in Dal 1969 all’avanguardia nello studio, tutela e una successione di convegni e congressi di livello nazionale ed internazionale, realizzati in collabo- valorizzazione dell’ambiente carsico razione con pubbliche amministrazioni od orga- nismi centrali del CAI. A ciò si sono affiancati di Guido Peano - foto GSAM-CAI Cuneo e Stazione scientifica di Bossea In navigazione sul Lago Loser corsi di formazione e di aggiornamento per gli

Settembre 2013 / Montagne360 / 43 Approfondimento

LA SITUAZIONE ODIERNA tifica di Bossea, CAI Cuneo), Bartolomeo Oggi il Laboratorio Sotterraneo di Bossea Sezione misure Vigna (Politecnico di Torino). Segreteria: costituisce un nucleo di ricerca carsologi- elettrometriche Rosarita Gili (Stazione Scientifica di Bossea, ca avanzata particolarmente attivo che, CAI Cuneo). Operatori scientifici e tecnici: grazie agli innovativi indirizzi di studio, alla Gianfranco Buscatti (IMAS s.r.l.), Renzo Ca- strumentazione molto specializzata e alle merini (Stazione Scientifica di Bossea, CAI acquisizioni ottenute, riveste un ruolo im- Peveragno), Adriano Fiorucci (Politecnico di portante fra i centri di studio dell’ambiente Torino), Enrico Lana (Stazione Scientifica di carsico operanti in Italia e nel continente Bossea CAI Cuneo), Mario Maffi(GSAM CAI europeo. Cuneo), Angelo Morisi (Stazione Scientifica L’attività del laboratorio è sempre attiva- di Bossea), Alessandro Pastorelli (Gruppo mente sostenuta dai ricercatori del CAI e Speleologico CAI Sanremo), Ezechiele Villa- del Politecnico di Torino. Nei 43 anni tra- vecchia (Stazione Scientifica di Bossea, CAI scorsi l’equipe degli operatori ha subìto Savigliano). A questi operatori si aggiungo- un notevole turnover, come è inevitabile in no alcuni preziosi collaboratori esterni: Gio- un’attività di volontariato, ma un ristrettis- vanni Agnesod (ARPA Valle d’Aosta), Tiziano simo nucleo dei primi fondatori ha mante- Buscatti e Massimo Castano (IMAS s.r.l.), nuto ininterrottamente la propria presen- Arrigo A. Cigna (già ENEA, Società Speleolo- za, assicurando la continuità degli intenti gica Italiana), Stefano De Villa (G.S. CAI San- iniziali. remo), Maurizio Delfini (G.S. CAI Sanremo), Sono state negli anni acquisite altre im- Giovanni Racca (GSAM, CAI Bra), Renato insegnanti e per gli operatori naturalistici del CAI. portanti collaborazioni con diversi orga- Sella(Gruppo Speleologico Biellese CAI). Negli stessi anni ha avuto luogo la pubblicazione di nismi scientifici: il Dipartimento di Cuneo Gli operatori sono tutti egualmente impe- diversi volumi di Atti (sei complessivamente fra il dell’ARPA del Piemonte,la Sezione Ra- LA GESTIONE DEL LABORATORIO gnati, senza distinzione di ruoli, anche nella 1991 ed il 2008), relativi all’attività svolta o ai con- diazioni dell’ARPA Valle d’Aosta, la Sezio- La gestione della ricerca è oggi affidata ad diretta esecuzione di ogni lavoro di installa- vegni effettuati. ne Radiazioni del Dipartimento di Ivrea una équipe che annovera complessivamen- zione e manutenzione del laboratorio. Ciò dell’ARPA del Piemonte, il Centro Ricerche te 11 operatori appartenenti al CAI di Cuneo, ha da sempre consentito la destinazione di A partire dal 1990 è iniziata Ambiente Marino dell’ENEA di Lerici- S. ad altre sezioni CAI piemontesi e liguri ed al tutte le risorse finanziarie disponibili solo un’intensa attività di diffusione Terenzo, la Facoltà di Scienze Nucleari ed Politecnico di Torino. L’organico è così arti- all’acquisto degli apparecchi scientifici e dei scientifica e culturale Ingegneria Fisica dell’Università Tecnica colato: materiali d’uso e all’incremento dell’attività Ceca di Praga. Direzione: Guido Peano (Stazione Scien- di ricerca. Nel 1991 la Stazione Scientifica di Bossea ha as- sunto un suo status autonomo nell’ambito della Sezioni Radioattività Misurazione in continuo Sezione CAI di Cuneo, nel ruolo di Commissio- Naturale ed Analisi delle del Radon nelle acque ne Scientifica della medesima. acque Nei primi anni ’90 è iniziata l’installazione, in ambienti collaterali alla Sala del Tempio (zona inferiore della cavità), di un nuovo laboratorio fisico-chimico, più agevolmente accessibile e di capienza adeguata alle nuove installazioni strumentali. Il precedente insediamento svolge tuttora il ruolo di laboratorio avanzato per i ri- levamenti da effettuarsi nelle zone più remote della grotta. Negli stessi anni sono stati inoltre installati in zone diverse della cavità numerosi impianti pe- continuativa con il Comitato Scientifico Centra- In alto: la Sala degli riferici minori per il completamento della rete le del CAI, promossa dal past-president Clau- gnomi, nella parte di acquisizione dei parametri ambientali. dio Smiraglia e dallo scrivente allora membro inferiore della grotta. Qui sopra: la Sala di Nel 1994 si è aggiunto agli indirizzi di ricerca del CSC. Tale cooperazione ha avuto sanzione cristalli, oltre il primo già in atto lo Studio della Radioattività Naturale formale nella convenzione stipulata nell’anno sifone nell’ambiente sotterraneo, foriera di importanti 2007 fra la Sede Centrale del CAI e la Sezione di risultati nei due decenni seguenti. Cuneo, in cui il CSC è divenuto contitolare del Dal 1995 ha avuto inizio una collaborazione laboratorio.

44 / Montagne360 / Settembre 2013 Settembre 2013 / Montagne360 / 45 (OTCO) più vicini al mondo della Scuola: Alpini- smo giovanile, Comitato Scientifico, Tutela am- biente montano. A partire quindi dal 2006 è iniziata una nuova attività di formazione ed aggiornamento rivolta a docenti dei diversi gradi della Scuola su scala na- zionale. Requisito fondamentale per tale riconosci- mento diventa la promozione su tutto il territorio nazionale, garantendo la partecipazione alle attività promosse di docenti provenienti da diverse regioni d’Italia. Naturalmente il MIUR si è limitato in que- sti anni alla valutazione della portata scientifica e didattica del progetto ed al rilascio del decreto di approvazione che conferiva il riconoscimento mini- steriale, necessario ai docenti per chiedere al pro- prio dirigente scolastico il permesso a partecipare. Per il resto, tutto si è svolto con le risorse intellettua- li e materiali del CAI. Inizialmente, per quattro anni, sono stati realizza- Caramanico (PE), Parco Proprio a seguito di questi ultimi strumenti di con- ti due corsi nazionali per anno scolastico, uno in nazionale della Majella, certazione sono state riconosciute al Club apino ita- autunno, l’altro in primavera, mentre a partire dal maggio 2007, corso CSC liano le credenziali di soggetto formatore, in grado 2010 i corsi sono diventati tre con l’integrazione, "I segni dell'uomo" di proporre al mondo della Scuola la realizzazione nel mese di febbraio, di un corso sulla neve. di progetti di formazione per insegnanti. Con i pri- I progetti, in genere diretti da specialisti universita- mi due sono stati promossi gli ambiti dell’attività ri provenienti dagli Atenei del territorio, miravano motoria e dell’educazione ambientale, con l’ultimo a coinvolgere i docenti nell’organizzazione di atti- sono state aggiunte l’arrampicata in età evolutiva e vità ispirate alla trasmissione di contenuti didattici l’educazione alla prevenzione e alla sicurezza. significativi, costruiti su aspetti scientifici, geogra- Le opportunità codificate nei protocolli hanno per- fici e storico-antropologici dell’ambiente montano, messo di strutturare un vero e proprio “Progetto nella convinzione che praticare l’educazione alla Scuola”, avviato inizialmente grazie alla presenza e tutela e al rispetto dell’ambiente, consentisse di av- all’operatività di Mariangela Gervasoni, continuato vicinare i giovani alla montagna, includendo tra i ri- poi come Gruppo di Lavoro composto da rappre- svolti pedagogici, l’educazione alla convivenza civile sentanti degli Organi Tecnici Centrali Operativi e la formazione integrale della persona.

Gli insegnanti italiani a Per saperne di più

PROGETTO CAI-SCUOLA Rupestri, Lombardia) Regionale delle Prealpi Giulie, Friuli Corsi realizzati dal 2006 al 2013 7. San Michele - CCTAM - ottobre 2009 Venezia Giulia scuola di montagna (Parco Nazionale del Gargano, Puglia) 13. Pracatinat, Alta Val Chisone - CCTAM 1. Stresa - CCTAM- ottobre 2006 (Lago 8. Bomerano - CSC - aprile 2010 (Parco - febbraio 2012 (Parco Regionale Valle Dal 2006 al 2013 17 corsi e 3 nuovi progetti in partenza. Maggiore, Piemonte) Regionale dei Monti Lattari, Riserva Troncea, Parco Naturale Orsiera-Roccia- 2. Caramanico - CSC - aprile 2007 (Parco Naturale Valle delle Ferriere, Parco vrè, Piemonte) Il punto sull’attività di formazione e aggiornamento Nazionale della Majella, Abruzzo) Nazionale del Vesuvio, Campania) 14. Taverna - CSC - aprile 2012 (Parco di Francesco Carrer 3. Santa Margherita - CCAG- ottobre 9. Boscochiesanuova - CCAG- ottobre Nazionale della Sila, Calabria) 2007 (Parco Nazionale delle Cinque Ter- 2010 (Parco Regionale Lessinia, ) 15. Santa Caterina di Valfurva - CSC - otto- he il Club alpino italiano abbia, fin dalle sue “L’Alpinismo e la Scuola” si sia svolto a Roma nel Verano, Val Venosta re, Parco Regionale di Portofino, Liguria) 10. Misurina - CSC - febbraio 2011 (Dolomi- bre 2012 (Parco Nazionale dello Stelvio, origini, interagito con la Scuola italiana, è 1898 è cosa risaputa. Che nel corso del Novecento (BZ), febbraio 2013, 4. Petralia Sottana - CCTAM - aprile 2008 ti, patrimonio UNESCO, Veneto) Lombardia) corso CCAG “Una scuola storia nota a tutti. Che esistessero esperien- siano intercorsi rapporti sempre più stretti tra il (Parco regionale delle Madonie, Sicilia) 11. Norcia - CCTAM -aprile 2011 (Parco 16. Verano, Alto Adige - CCAG- febbraio C con i fiocchi 3” ze di accompagnamento in montagna di comiti- Ministero dell’Istruzione e il Sodalizio è pure docu- 5. Passo Pordoi - CSC - ottobre 2008 Nazionale dei Monti Sibillini, Parco Na- 2013 (Val Venosta, Alto Adige) ve di studenti guidate da frequentatori esperti ed mentato da atti ufficiali, le numerose circolari mi- (Dolomiti, Veneto/) zionale del Gran Sasso e dei Monti della 17. Bojano (CB), Matese - CCTAM - aprile appassionati ancor prima della nascita del CAI è nisteriali e i più recenti protocolli d’intesa del 1997, 6. Bienno - CCAG- aprile 2009 (Valca- Laga, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo) 2013 (Parco del Matese, Campania/ altrettanto noto. Che il primo convegno sul tema 2006, 2012. monica, Parco Nazionale delle Incisioni 12. Val Resia - CCAG- ottobre 2011 (Parco Molise)

46 / Montagne360 / Settembre 2013 Settembre 2013 / Montagne360 / 47 Puntavano inoltre a proporre la diffusione della della Scuola non si limita a questa punta di ice- didattica multidisciplinare e l’approccio alla mon- berg, anche se prestigiosa, ma si articola attraverso tagna come laboratorio permanente di scoperte innumerevoli altre iniziative gestite sul territorio, e di ricerche, di educazione ambientale e attività a livello regionale e sezionale. Secondo i dati rac- out-door nelle diverse stagioni, opportunità uni- colti dalla Commissione Centrale di Alpinismo ca per riconoscere il rapporto uomo-natura che, a Giovanile sono almeno 30.000 i bambini e ragazzi partire dalla dimensione ludico-motoria dell’andar portati in montagna nell’ambito di attività o pro- per monti, contenga molteplici potenzialità per svi- getti cogestiti con docenti. Sono almeno duemila luppare nei giovani competenze ed abilità, passioni i docenti coinvolti nelle proposte del CAI o che nel ed entusiasmi. CAI hanno individuato un supporto affidabile, una Bosco Chiesanuova Le ambientazioni dei vari corsi sono sempre state disponibilità competente, una ricchezza di risorse (VR), Parco naturale studiate con cura, nella logica dell’alternanza tra le umane ed intellettuali. E sono diverse centinaia le della Lessinia, ottobre diverse regioni d’Italia, tra le diverse realtà del Nord giornate di escursione o di didattica ambientale 2010, corso CCAG “La e del Meridione, tra aree montane e aree costiere, trascorse in montagna partendo dalla Scuola. civiltà della pietra” portando gruppi di docenti a conoscere con finalità Col prossimo anno scolastico verranno utilizzate pedagogiche zone protette, parchi regionali e nazio- le implicazioni del nuovo protocollo, tra le quali nali, habitat ed oasi naturalistiche, con attenzione è prevista come attività motoria l’arrampicata in ai segni dell’uomo, alle tracce di cultura materiale, Santa Margherita un’enorme mailing list collegata a tutte le scuole età evolutiva, oggi in fase di graduale espansione alla sostenibilità, al recupero ambientale, alla lettu- Ligure (GE), Parco d’Italia. Tramite quest’azione di diffusione, oltre nel mondo della scuola e presso i docenti di edu- nazionale delle Cinque ra sistemica del territorio montano, sia alpino che 700.000 insegnanti possono conoscere le propo- cazione fisica. Ai tre OTCO che negli anni prece- Terre, ottobre 2007, appenninico. Non sono in genere mancati momenti corso CCAG “Recupero ste formative del CAI, presenti sul sito www.cai. denti hanno organizzato i corsi nazionali di aggior- di approccio edonistico alle forme di cultura locale, ambientale”. it. È nata così una piccola rete di docenti che col- namento si affiancherà la CNSASA con un corso dalla gastronomia con prodotti della propria terra, laborano col CAI, alcuni si sono iscritti, altri aiu- specialistico rivolto a docenti di educazione fisica Prà Catinat, Val alle tradizioni della cucina popolare, al canto, alle tano nella diffusione dei programmi, altri hanno della scuola secondaria di I e II grado. Sarà proprio Chisone (TO), Parco maschere, ai balli, all’artigianato e al folklore. sviluppato progetti di scambio e gemellaggio tra questo corso a toccare il numero 18 e a segnare il naturale Orsiera- Il Progetto Scuola ha realizzato sino ad oggi 17 regioni diverse. passaggio alla maggior età di un’attività che ci si Rocciavrè, febbraio corsi, con la partecipazione di quasi 600 docenti. Naturalmente la presenza del CAI nel mondo augura possa continuare ancora a lungo. 2012, corso CCTAM I progetti formativi sulla conoscenza della monta- “Una scuola con i fiocchi 2” gna, destinati a docenti del I e II ciclo, sono stati veicolati prima attraverso i CSA, poi attraverso

Informazioni

i nuovi corsi 2013/2014 te di aprire le iscrizioni dal 20 agosto per il 19. una scuola coi fiocchi 4 Your Passion, corso di Belluno e dal 15 novembre per il cor- La neve: elemento di gioco e di Our Mission: L’apertura dell’anno scolastico 2013/14 so sulla neve al e sull’Etna. conoscenza Zamberlan, reliable partners in trova la puntuale conferma dell’attività che Per informazioni: Monte Bondone, Trento, 6-9 febbraio 2014, outdoor adventure since 1929 Discover the difference il CAI rivolge al mondo della scuola, con tre Roberto Tomasello, responsabile Area Eco- CCAG Per rapide escursioni dove hai bisogno di corsi di formazione per docenti dei diversi nomato Patrimonio, tel. 02 205723239, mail: Direttore: Prof. Paolo Cainelli, Collegio prestazioni in leggerezza e stabilità, ordini di nuova contestualizzazione, sulle in- [email protected]. Arcivescovile di Trento. il Crosser Plus Speed Hiker è la tua assicurazione. Alimentato da un’intersuola finite risorse che la montagna può offrire per Francesco Carrer, coordinatore GdL Proget- Destinatari: docenti di ogni ordine e grado a doppia densità in cinque elementi, dalla una didattica efficace ed innovativa. to CAI-SCUOLA, mail: delle diverse aree disciplinari. suola Vibram con stabilizzatori TPU aggiunta alla tomaia in Kevlar con inserti Tutti i corsi seguiranno uno schema modula- [email protected] in sintetico e membrana Gore-Tex. re messo a punto negli anni: la durata è sem- Il Crosser Plus diventa un comodo rifugio, perfetto per dominare il tratto veloce pre di 4 giorni, 3 notti, dal giovedì alla dome- Progetti 20. Etna, un vulcano da conoscere e o il trail più impegnativo. nica pomeriggio. I corsisti devono sostenere Corsi nazionali di aggiornamento proteggere le spese personali di viaggio e di alloggia- Parco dell’Etna, patrimonio Unesco, 1-4 mento, mentre il CAI provvede ai costi com- 18. Arrampicata in età evolutiva maggio 2014, CAI Sicilia e Sezione di plessivi del corso e alle spese dei relatori. Belluno, 3-6 ottobre 2013, CNSASA Catania Ogni progetto formativo già presente sul sito Direttore: Prof. Claudio DALLA PALMA, co- Direttore: Prof.ssa Emilia Poli Marchese, www.cai.it, riconosciuto con apposito decre- ordinatore Provinciale Educazione Fisica e Università di Catania. to dal MIUR, verrà ripubblicato al momento Sportiva U.S.T. di Belluno. Destinatari: docenti di Scuola Secondaria Calzaturificio Zamberlan SRL 0445-660999 www.zamberlan.com | adv:fablabweb.com dell’apertura delle iscrizioni completato con Destinatari: docenti di EE.FF di Scuola di primo e secondo grado, delle diverse la scheda tecnica. Si prevede indicativamen- Secondaria. aree disciplinari.

48 / Montagne360 / Settembre 2013 Settembre 2013 / Montagne360 / 49 Portfolio

Sul filo delle vette Lamette da barba & montagne

Fino al 15 dicembre al Monte dei Cappuccini di Torino il Museo Nazionale della Montagna espone una collezione di cartine che avvolgono le lamette, ispirate alle cime più importanti della Terra di Aldo Audisio, collezioni Museo Nazionale della Montagna – Torino

50 / Montagne360 / Settembre 2013 Settembre 2013 / Montagne360 / 51 utto quanto “fa” montagna in settanta lamette da bar- T ba. In apparenza strava- gante, come capita di frequente, è la nuova proposta del Museo Naziona- le della Montagna che al Monte dei Cappuccini di Torino espone una straordinaria collezione suggestiva- mente intitolata Sul filo delle vette. Lamette da barba & montagne dove l’attenzione si concentra sulle carti- ne che avvolgono le lamette, ispirate alle cime più importanti della Terra e a molti altri temi legati all’andar per monti. Ma stravagante la microscopica mostra – meno di un metro qua- drato di esposizione – lo è fino a un certo punto. In realtà si tratta di un ulteriore segno di quanto nella co- struzione dell’immaginario in mon- tagna contino le collezioni custodite nel Museo al Monte dei Cappuccini, anche le più strane e decisamente minori. Etichette delle valigie dei viaggiatori belle époque, confezioni di frutta, giochi da tavolo, ventagli e chiudilettera, e molto altro, esempi significativi di questo tipo di opera- zione culturale, un segno del Muse- omontagna che contribuisce, anche per ampiezza di vedute, a renderlo unico al mondo. Ora queste lamette, scovate nei mercatini, presso piccoli antiquari e collezionisti, rappresentano un ul- teriore apporto all’iconografia delle montagne, sposandosi alla perfezio- ne a quelle lame di roccia e ghiaccio dove in ogni epoca si sono consu- mate le virili sfide dell’alpinismo. Si tratta di oggetti che provengono da tanti produttori di diversi Paesi – oltre all’Italia: Canada, Cecoslo- vacchia, Germania, Spagna, Svezia, Svizzera, USA – e sono databili da- gli anni Venti ai primi anni Sessanta del Novecento. L’invenzione dei rasoi di sicurezza che adottano queste lamette risale al 1901, più o meno gli anni in cui mecenati e uomini illuminati “in- ventavano” l’alpinismo sociale e gli sci, i due “inseparabili gemelli” che anche qui la fanno da protagonisti, iniziavano a conquistare le masse. Di questi risvolti era ignaro

52 / Montagne360 / Settembre 2013 Settembre 2013 / Montagne360 / 53 ovviamente l’americano King Camp – con le cime bianche, di marmo – Gillette (1855-1932), l’inventore del vengono ricordate dalla Apuania, e rasoio di sicurezza. Ma ne tennero il Vesuvio dalle Zazà, sullo sfondo conto gli strateghi del marketing del golfo di Napoli; mentre l’Etna dagli anni Venti del Novecento, in eruzione compare nelle Etna e quando iniziò una guerra commer- Etnea. C’è poi la lama Carso, «lus- ciale allo scadere dei tempi di sfrut- suosa, per tutte le barbe», dove il tamento del brevetto che rese famo- richiamo al suggestivo territorio sa Gillette a livello planetario. E qui alle porte di Trieste risulta piuttosto l’immagine della montagna, come incomprensibile. risulta da questa originale rassegna, La suggestione delle alte quote per fu molto usata, come è giusto ricor- i produttori di lamette non aveva dare nell’anno del 150° di fondazio- confini. La catena dei Tatra com- ne del Club Alpino Italiano, ora che pare nella Tatra, in diversi model- la montagna a torto a ragione solo li, e una è addirittura dedicata a di raro si fa elemento portante nelle Jánošík, il fuorilegge ed eroe na- campagne pubblicitarie. zionale di quella regione vissuto a È certo che da quel momento nac- cavallo tra Seicento e Settecento. quero tanti tipi di lamette da barba, Nei Carpazi ovviamente ci si rasa- con un’interminabile serie di carti- va con la lametta Karpatia. Altra ne, di modelli e di marche. Niente atmosfera si respirava nelle lamette di meglio, per distinguere le varie La Montserrat con al centro il Mo- offerte dei produttori, che ricorrere nestir de Montserrat, luogo di pelle- all’immagine della montagna che grinaggio e turismo dalla Catalogna in effetti trovò uno spazio tutt’altro e da tutta la Spagna. che marginale ma più che giustifi- Poteva in questo contesto manca- cato dall’attrazione che, complice in re il K2? La montagna degli ita- Italia il regime fascista, esercitava liani svetta nelle diffusissime K2, sulle masse. di produzione tedesca, con cartine Particolare curioso. Un soggetto di colore azzurro, blu e verde, per ricorrente nelle cartine è il sole – i diversi tipi di rasatura. Mentre la d’altra parte la rasatura avviene al maggiore sommità del pianeta tro- mattino quando sorge – che spun- va applicazione in due diverse la- ta dalle vette nelle Monaker, Regi- mette, entrambe di nome Everest, na, Soldor, Sunrise, Toledo; oppure una delle quali con una garanzia in dalle sabbie del deserto nelle Oasi e più dovuta all’acciaio svedese, come nei diversi tipi della Sahara. In al- viene precisato. tri casi è la stessa lametta che sorge Tra le catene lontane da segnala- dalle brume come nelle Aurora e re gli Urali: la cartina Ural mostra nelle Sport. E ancora, in Rivo Touri- un fiume che scorre tra gli alberi e st una radiosa lametta si leva da una una serie di rilievi sullo sfondo. La montagna dotata da impianto di ri- fantasia non è poi mancata nel rap- salita, mentre in Gold Rush indica presentare monti immaginari nelle la strada dell’oro. Alpine, Aurora, Carige, Rivo, S.M.F. Nella collezione del Museomonta- Special, Soldor Sport, Suit, Sunsine, gna svettano monti a noi familiari Watkins Blade. Altro settore, felice- come il Cervino (lamette Cervinia), mente rappresentato, sono gli sport il massiccio del Rosa nei diversi tipi invernali. Lo sci, nella lametta Sci delle Monte Rosa, il Bianco nelle definita «di gran classe flessibilis- e Genevoise, dove il gi- sima»; e nella Idrotts Bladet, con gante è visto in lontananza. E non un’immagine di salto dal trampoli- manca la lametta Monviso, con la no. A queste si aggiungono la Kar- cartina di diversi colori, montagna patia e la Alpine, quest’ultima con che per Quintino Sella e compa- un discesista improbabile e cari- In questo articolo si fa riferimento unicamente ai pezzi raccolti con lunghe ricerche e gni fu una questione di orgoglio caturale. I pattinatori sono ripresi conservati dal Centro Documentazione del Museomontagna. Esistono altre lamette subalpino. in coppia nella Sporting e il bob (a “con montagne”, prodotte in Italia e nel mondo. Le stiamo cercando per arricchire la Ancora in Italia le Alpi Apuane quattro) è ricordato dalla Bobsleigh. collezione.

54 / Montagne360 / Settembre 2013 Settembre 2013 / Montagne360 / 55 Nell’inventario delle lamette da barba vanno annoverati anche alcu- ni animali: fra i tanti un falco, una foca, un gallo che risveglia per la ra- satura e, tra i fiori alpini, l’imman- cabile Edelweiss. Alle gloriose “pen- ne nere” sono dedicate le lamette L’Alpino, mentre una delle diverse versioni della Sport “racconta” tutte le discipline praticabili sulla monta- gna: ciclismo, automobilismo, sci… naturalmente dopo essersi rasi con la lametta in questione. Ma il me- glio lo offre probabilmente la Zazà, già citata in precedenza, dove una prosperosa bellezza napoletana ammicca dal golfo di Napoli con il Vesuvio fumante: «Io rado, tu canti, Zazà! Zazà! Zazà!... bellezza mia». Anche con le lamette da barba dun- que il Museomontagna guarda lon- tano in questo centocinquantennale del Club alpino italiano, verso il pa- norama delle Alpi che cingono To- rino. Lo stesso panorama che com- pare nella confezione della lametta COTO, con immancabile Mole An- tonelliana e il profilo delle cime all’orizzonte sotto un cielo rosato, nell’alba di un nuovo giorno.

La mostra

SUL FILO DELLE VETTE. LAMETTE DA BARBA & MONTAGNE una collezione del Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi” – CAI-Torino Area Espositiva. Piazzale Monte dei Cappuccini 7, 10131 Torino. Dal 27 luglio al 15 dicembre 2013 Orario: da martedì a domenica 10-18/ chiuso il lunedì

Altre esposizioni temporanee al Museo, fino al 4 novembre: • CAI 150. LA MOSTRA rassegna ufficiale dei festeggiamenti del Sodalizio. • BAMBOLE GIOCATTOLI E SOGNI ALPINI la famiglia Bonini tra montagne e fotografia.

56 / Montagne360 / Settembre 2013 Settembre 2013 / Montagne360 / 57 CAI 150 il decennio 1974-1983

A fronte: Messner sulla manifesto di un nuovo modo di avvicinare la roc- Villa – tracciano una difficilissima via di salita sul cima del Nanga Parbat cia. Si intitola: Il Nuovo Mattino. Analisi dell’al- Precipizio degli Asteroidi. Nell’occasione, discet- Anni di cambiamenti (1978). Foto archivio pinismo californiano. Il tono dell’autore è pacato tano senza falsi pudori di VII grado. Ma non sono Reinhold Messner. Sotto a sinistra: Reanto e oggettivo. Ma ha la forza di un uragano e, nel i soli a rivendicare quella che, date le regole del Casarotto mondo dell’arrampicata, viene percepito come periodo, sembra un’eresia. Anche Renato Casa- radicali: una A destra: Everest: il punto d’innesco di una vera e propria rivolu- rotto, in Dolomiti, parla in quei mesi difficoltà di veduta dal monastero zione. Gian Piero racconta delle grandi pareti di VII grado. Spiega di averle superate, con Bruno di Tengboche, 1978. Yosemite, parla di nut, peck, copperheads, cliff De Donà, sul Diedro Sud dello Spiz di Lagunaz, Foto autore non rivoluzione! identificato (Centro hanger, rurp. Ma anche di vita in parete, di ar- nelle Pale di San Lucano. Ci vorrà però ancora un Documentazione rampicata come strumento di introspezione, di anno prima che l’UIAA, durante il congresso di Museo Nazionale della capacità visionaria, di una possibile alternativa Lagonissi, in Grecia, ufficializzi l’entrata in vigore Montagna – CAI-Torino) all’alpinismo europeo «di derivazione romanti- del settimo grado (la scala UIAA tuttavia verrà ca e idealistica». In altri articoli, Motti cita poi definitivamente aperta verso l’alto solo nel 1985). nuove vie aperte sulle pareti di gneiss nella Valle dell’Orco: Tempi Moderni, Sole nascente, Canna- Nel 1978 Grassi e Comino bis, Il lungo cammino dei Comanches. Itinerari superano l’Ypercouloir del versante lungo i quali – spiega – è possibile vivere lo stesso sud delle Grandes Jorasses “istante” che si può sperimentare sul Petit Dru o sulla Civetta. Vie il cui lo scopo non è raggiunge- Ma siamo solo agli inizi. In quegli stessi anni, la re la vetta, e nemmeno affermare se stessi. Lassù tranquillità dei Monti Pallidi viene messa a dura – dice – l’arrampicata si trasforma soprattutto in prova da una ridda di notizie che lasciano senza «un mezzo per vivere sensazioni più profonde». parole i tradizionalisti. Oltre che le invernali e le Una strada diversa, un nuovo modo di vivere l’al- solitarie di Renato Casarotto, che scuotono dalle pinismo. Purtroppo Gian Piero morirà prematu- fondamenta l’intera regione dolomitica, sono le ramente nel giugno 1983. scalate di un gruppetto di giovani arrampicatori Nell’aprile del 1974 Gian Anche nel resto dell’arco alpino c’è una forte agi- italiani e austriaci a lasciare tutti a bocca aperta. Piero Motti pubblica tazione. Sono comparse da poco le prime scar- Si tratta di Heinz Mariacher, Luisa Iovane, Luggi sulla «Rivista della pette da arrampicata a suola liscia e le protezioni Rieser, Reinhard Schiestl, Roberto Bassi, Mau- Montagna» un articolo mobili. Nelle valli della provincia di Sondrio i rizio “Manolo” Zanolla, Bruno Pederiva, Alberto che presto diventerà il Sassisti inventano vie difficili su fantastiche plac- Campanile, Pierluigi Bini, Franco Perlotto, Gian- manifesto di un nuovo che di granito. Ma parlano delle loro scalate in carlo Milan, Ben Laritti, e altri ancora. Sono gli modo di avvicinare maniera insolita. Rivendicano la necessità della anni della prima salita in libera della via Messner Undicesima puntata del viaggio attraverso i 150 anni la roccia. Si intitola: “pace con l’alpe”, in contrapposizione a quell’alpi- al Sass dla Crusc, dell’apertura di Don Quixote, di del CAI e dell’alpinismo. Nelle Alpi occidentali prende Il Nuovo Mattino. nismo eroico riassunto nel vecchio motto di Gui- Vogelwild, di Abrakadabra, di Sancho Panza, di Analisi dell’alpinismo do Rey stampigliato sulle tessere del sodalizio. Moderne Zeiten, della prima ripetizione della via piede la rivoluzione del Nuovo Mattino. Nelle centrali e in californiano. Lo scritto Seguendo un binario parallelo ma profondamen- Attraverso il Pesce sulla Sud della . avrà la forza di un te diverso, nel 1977, in Val di Mello, due giovani Un’abbuffata di vie che per Manolo, Mariacher e Dolomiti si afferma il settimo grado. Cambia radicalmente uragano. arrampicatori milanesi – Ivan Guerini e Mario Bassi continuerà poi più in basso, sulla roccia di anche il modo di scalare su ghiaccio: l’arrivo della piolet traction polverizza i tempi di salita e apre nuove frontiere all’alpinismo. In Himalaya e sulle Ande si impone lo “stile alpino”. E gli annali dell’alpinismo si arricchiscono di capitoli nuovi e importanti di Roberto Mantovani

l periodo che va dal 1974 al 1983 è un’esplo- dell’alpinismo comincia a girare a una velocità sione di nuove realizzazioni, di idee in- sconosciuta fino a quel momento. I novative, di sperimentazioni, di tempi di Sul numero di aprile del 1974 della «Rivista del- percorrenza che lasciano tutti a bocca aperta. I la Montagna» Gian Piero Motti, ben noto per i vecchi limiti vengono polverizzati, la gabbia del suoi articoli anche ai lettori della «Rivista» del VI grado finalmente si apre e la ruota della storia CAI, pubblica uno scritto che presto diventerà il

58 / Montagne360 / Settembre 2013 Settembre 2013 / Montagne360 / 59 Qui a fianco: Luisa Iovane durante la del versante sud delle Grandes Jorasses, che pre- guidata da Riccardo Cassin tenta l’indomabi- prima salita di Tempi senta tratti con cascate verticali e persino stra- le parete sud del Lhotse. Ne fa parte la crème Moderni, 1982. Foto piombanti. Nell’estate del 1979, Gianni e Gian dell’alpinismo nazionale. Poco dopo, l’himalay- heinzmariacher.com Carlo realizzano altri due exploit fuori misura: smo cambia marcia. Comincia l’era dello “stile Sotto: Giani Comino sul seracco del Col Maudit e sul seracco di sini- alpino”. Nel 1975 Gianni Calacagno e Guido sull’Ypercouloir delle Grandes Jorasses. stra della Poire, al Monte Bianco. Scalate da mar- Machetto aprono la via degli italiani sul Ti- Foto Gian Carlo Grassi. ziani. Poi, il 28 febbraio 1980, Comino affronta rich Mir (7708 m), in Hindukush. E Reinhold A fronte in basso: da solo lo spaventoso colatoio tra gli speroni della Messner e Peter Habeler salgono una via nuo- Luisa Iovane e Heinz Major e della Poire, sul versante Brenva del Mon- va, anche questa “all’alpina”, sul versante nord Mariacher nel 1978. te Bianco. Vicino all’uscita, una scarica di ghiac- dell’Hidden Peak, in Karakorum. Poi, nel 1977, Foto heinzmariacher.com cio lo trascina a valle. in 17 giorni, Renato Casarotto supera in solitaria la tremenda parete nord del Huascaran Norte, Nel 1979 l’alpinismo scopre un in Perù. Una performance straordinaria. L’anno nuovo gioco invernale. comincia dopo, l’8 maggio, Messner e Habeler giungono l’era delle cascate di ghiaccio in vetta all’Everest senza far uso dell’ossigeno. E tre mesi più tardi Messner sale il Nanga Parbat Solo un anno prima, il 1979, l’alpinismo aveva in- dal versante Diamir, portando a termine la pri- ventato un nuovo terreno di gioco invernale. Le ma solitaria in stile alpino di un 8000. Nel 1979 cascate gelate. Tra i pionieri dell’inedito gioco nel Casarotto sale in prima ascensione solitaria il «giardino di cristallo», Gian Carlo Grassi, Gianni pilastro nord est del Fitz Roy e prosegue fino Comino e una piccola schiera di appassionati. Sa- alla cima principale. Poi la palla ripassa nelle rebbe stato l’inizio di una lunga vicenda. mani di Messner, che nel 1980 sale l’Everest, da Presto però comincerà a srotolarsi anche un’al- solo e in stile alpino, dal versante settentrionale. numero, e poi l’incredibile attività di Renato Ca- tra storia, quella del bouldering. Un’attività che E ancora, nel 1983, va citata la prima ascensio- sarotto: marzo 1974, prima invernale dello Spigo- sul momento non ha ancora un nome specifico. ne di Casarotto, in solitaria, sullo sperone nord lo Strobel alla Rocchetta Alta di Bosconero (con Arrampicare sui blocchi di roccia è un gioco del Broad Peak Nord (7600 m). Dimentichia- Pierino Radin e Diego Campi); dicembre 1974: vecchio come l’alpinismo, ma con la modernità mo qualcosa? Senz’altro. Ma attenzione: andrà prima invernale solitaria della via Simon-Rossi diventerà un’attività a se stante. peggio nei dieci anni a venire, perché l’alpini- sulla nord del Pelmo; febbraio 1975: prima inver- Grosse novità arrivano infine dalle montagne smo corre ormai a una velocità assai superiore nale solitaria della via Andrich-Faè sulla Punta lontane. Nel 1975 una spedizione nazionale rispetto al passato. Civetta; 1-15 febbraio 1982: Trittico invernale del Frêney al Monte Bianco, in solitaria: un’impresa da Titani!; 30 dicembre 1982 – 9 gennaio 1983: prima invernale del Diedro Cozzolino al Piccolo Mangart di Coritenza. La sintesi di quegli anni mitici è però ancora troppo parziale. C’è molto da raccontare, ed è facile che qualcosa di importante resti fuori da queste pagine. Grandi scuse, quindi, ma lo spazio è tiranno. A questo punto bisogna dire dell’ar- Arco e della Valle del Sarca. Manolo ha comincia- rampicata sul ghiaccio. E dobbiamo parlare di to ad arrampicare tra la fine dei ’70 e l’inizio degli un’altra rivoluzione. Quella della piolet traction. ’80. È giovane, ha fatto esperienza sulle Prealpi Sono state le montagne scozzesi a fare da incu- bellunesi e sulle Pale di San Martino. Poi ha ri- batore al cambiamento. Sulle Alpi i primi attrez- petuto in libera numerose grandi classiche dolo- zi adatti all’ancoraggio su ghiaccio compaiono Nel 1977, in Val di mitiche e ha sperimentato i suoi limiti in falesia, nei primi anni ’70. Nel 1973 due guide francesi, Mello e in Dolomiti, si dove ha raggiunto difficoltà davvero estreme. Sul Walter Cecchinel e Claude Jager, vincono in tre comincia a parlare con Totoga, la “sua” falesia privata, nel 1981 traccia Il giorni l’orrido couloir (orientato a nord est) tra insistenza di VII grado. mattino dei maghi (IX-, 7c+). Il massimo delle il Grand e il Petit Dru. In breve, la piolet traction Le vie più difficili di quel difficoltà, in quel periodo. E non bisogna dimen- fa schiere di proseliti. In Francia si impongono periodo non sono più ticare che in Dolomiti, sulla Est del Sass Maor, un Jean-Marc Boivin e Patrick Gabarrou. In Italia il classificabili con il metro anno prima ha aperto Supermatita (VII obbliga- meglio è rappresentato dalla cordata Gianni Co- della vecchia scala. torio, con soli sette chiodi su 1000 metri di pare- mino – Gian Carlo Grassi (l’ordine è puramente L’UIAA ufficializzerà te) con Pietro Valmassoi. Una via che ha lasciato alfabetico). Il 18 luglio 1978, assieme a Renato definitivamente il VII tutti senza parole. Casarotto, i due alpinisti tracciano un’incredibile grado l’anno successivo, Tra le grandi invernali del decennio va ricordata via nuova sulla nord dell’Aiguille Verte. Poi, il 20 durante il congresso di l’attività dei fratelli Rusconi, già citati lo scorso agosto, Grassi e Comino superano l’Ypercouloir Lagonissi, in Grecia.

60 / Montagne360 / Settembre 2013 Settembre 2013 / Montagne360 / 61 [email protected] Escursione: da Viterbo a Sutri Escursione: da Monterotondo (RM) 0142 454911 / 347 2448070 Fontevivola. Partenza ore 7,30 da a Monte Sacro (RM). Partenza da L’agenda CAI 150 Convento Francescani, km 29, ore 7,30, Monterotondo ore 8,30, 18 km, salita 13 14 settembre a Siena secondo punto dislivello m 900 - EE m, discesa 125 m - T di incontro, con gli escursionisti Iscrizioni: [email protected] provenienti dal centro nord-est 26 settembre 0657 287143 CLASSIFICAZIONE DEI * T = percorso turistico * EEA - F = percorso su www.caisiena.it / [email protected] Escursione: da Sutri Fontevivola a PERCORSI IN BASE ALLA - * E = percorso ferrata Facile [email protected] Campagnano di Roma Partenza ore 8 28 SETTEMBRE (dal regolamento AE - escursionistico * EEA - PD = percorso su da Suore Francescane, km 25 ore 5,15 Organizzatore: CAI ROMA Accompagnatori di * EE = percorso per ferrata Poco Difficile dal 19 al 28 settembre dislivello m 300 - EE Escursione: da Monte Sacro (RM) a Escursionismo 2010) escursionisti esperti * EEA - D = percorso su 10 tappe in Toscana e Lazio Roma. Partenza Monte Sacro ore 8,30, * EEA = percorso per ferrata Difficile Tratto Siena-Roma 27 settembre 14,7 km, salita 10 m, discesa 30 m - T. escursionisti esperti con * EAI = percorso Organizzatore: Sezione Roma Gran Finale del progetto Salaria con la attrezzatura escursionistico in ambiente TOSCANA Escursione: da Campagnano di Roma a tratta Monte Sacro - Roma ed arrivo nella innevato 19 settembre La Storta Roma. Partenza ore 8 da Centro città eterna in festa Organizzatore: Sezione Siena Parrochiale km 23,5 ore 5,30 dislivello m Iscrizioni: [email protected] Escursione: da Siena a Ponte d’Arbia. 450 - E 0657 287143 Partenza ore 7,30 da Piazza del Campo, km 28,5 ore 5,30 dislivello m 230 - EE 28 settembre Organizzatore: Sezione Roma Via Micaelica 5 ottobre 20 settembre Escursione: da La Storta Roma a Cammino dell’Arcangelo da 150 CASI Organizzatore: Sezione Siena Sezione CAI di ROMA. Partenza ore 8,15 Benevento-Cassino-Roma Escursioni in luoghi Umbria Escursione: da Ponte d’Arbia a San da Stazione La Storta km 15 ore 3,30 8 settembre a Benevento incontro da tutelare Organizzatore: Sezione CAI Terni (TR) Quirino d’Orcia. Partenza ore 7,30 da dislivello m 350 - E con cerimonia-convegno per Escursione: Appennino Centrale - Trekking del Centro Cresti Via Cassia km 30 ore 7 l’inaugurazione del percorso, Nera - E dislivello m 580 - EE Salaria, quattro regioni senza Benevento-Roma Iscrizioni: 328 4643972 confine [email protected] [email protected] 21 settembre Via Francigena di S.Francesco Escursione: da San Quirino d’Orcia dal 9 al 28 settembre a Radicofani. Partenza ore 7,30 da LAZIO 20 tappe in CAMPANIA-LAZIO Collegiata, km 30, ore 7, dislivello 20 SETTEMBRE Tratto Benevento-Roma CAMMINA CAI 150 7 settembre 11 settembre m 900 - EE Organizzatore: CAI Rieti [email protected] Organizzatore: Sezione Pietrasanta Escursione: da San Miniato a Gambassi Escursione: da Rieti a Poggio S. Lorenzo www.camminodellarcangelo.it trekking Escursione: da Pietrasanta a Terme.Partenza ore 7,30 da Misericordia TOSCANA/LAZIO (RI). Partenza da Rieti ore 8,30. 21 km, Valpromaro. Partenza ore 7,30 di San Miniato, km 24, ore 5,30, dislivello 22 settembre salita 240 m, discesa 130 m - T CAMPANIA da Piazza della Cattedrale di m 400 - EE Escursione: da Radicofani a Iscrizioni: [email protected] / 0746496 9 settembre, Pietrasanta, km 17,5 ore 4,30 Acquapendente. Partenza ore 7,30 Organizzatore: CAI Benevento VIA FRANCIGENA dislivello m 200 - E 12 settembre da Ostello Comunale, km 24, ore 5,30 21 SETTEMBRE Escursione: da Benevento a Foglianise, dal 5 al 14 settembre Organizzatore: Sezione Pontedera dislivello m 350 - EE Organizzatore: CAI Rieti - CAI Km 17, dislivello m 200 - E 10 tappe in Liguria-Toscana 8 settembre Escursione: da Gambassi Terme a San Monterotondo (RM) Iscrizioni: 3332530525 / [email protected] Tratto Sarzana-Siena Organizzatore: Sezione Valpromaro Giminiano. Partenza ore 8 da Ostello LAZIO Escursione: da Poggio S. Lorenzo (RI) a [email protected] Escursione: da Valpromaro a Lucca. Pieve a Chianni, km 14, ore 3,30, dislivello 23 settembre Ponticelli di Scandriglia (RI). Partenza da 10 settembre Partenza ore 7 da Hotel Gina a m 340 - T Organizzatore: Sezione Viterbo Poggio S. Lorenzo (RI) ore 8,30, 18 km, Organizzatore: CAI Benevento 5 settembre Valpromaro, km 22, ore 5, dislivello m Escursione: da Acquapendente a dislivello salita 50 m, discesa 220 m - T Escursione: da Foglianise a Sant’ Agata LIGURIA/TOSCANA 250 - EE 13 settembre Bolsena. Partenza ore 8 da Casa di Iscrizioni: [email protected] / 074 6496 dei Goti- lunghezza, Km 33, dislivello m Organizzatore: Sezione Sarzana Organizzatore: Sezione Siena Lazzaro, km 20 ore, 4,30 dislivello m [email protected] 1000 - E Escursione: da Sarzana a Massa. 9 settembre Escursione: da S.Giminiano a 180 - T Iscrizioni: 3332530525 / [email protected] Partenza ore 7 da Castello dei Organizzatore: Sezione Lucca Monteriggioni. Partenza 7,30 da 22 SETTEMBRE Malaspina di Sarzana, km 26,5, ore 7, da Lucca a Altopascio. Partenza ore 8 Convento Via Folgore di S.Giminiano, km 24 settembre Organizzatore: CAI Monterotondo (RM) 11 settembre dislivello m 350 - E da Ostello San Frediano di Lucca km 25, ore 5 dislivello, m 510 - EE Organizzatore: Sezione Viterbo Escursione: da Ponticelli di Scandriglia Organizzatore: CAI Caserta - Gruppo 16,4, ore 4, dislivello m 30 - T Escursione: da Bolsena a Viterbo. (RI) a Monterotondo (RM). Partenza da Terre Alte 6 settembre 14 settembre Partenza ore 7,30 da Suore SS. Ponticelli di Scandriglia ore 8,30, 28 km, Escursione: da Sant’ Agata dei Goti a TOSCANA 10 settembre Organizzatore: Sezione Siena Sacramento, km 32,5 ore 7,30, dislivello salita 25 m, discesa 200 m -T Caserta Vecchia per Valle di Maddaloni, Organizzatore: Sezione Massa Organizzatore: Sezione Fucecchio Escursione: da Monteriggioni a Siena. m 300 - EE Iscrizioni: [email protected] Km 20, dislivello m 550 - E Escursione: da Massa a Pietrasanta. da Altopascio a San Miniato. Partenza Partenza ore 8 da Piazza Monteriggioni, Iscrizioni: 333 3838602 Partenza ore 8 da Massa, km 17, ore ore 8 da Piazza Ospitalieri Altopascio, km 21, ore 4,30, dislivello m 230 - E 25 settembre 27 SETTEMBRE [email protected] 4,30, dislivello m 250 - E km 23, ore 5, dislivello m 280 - T Iscrizioni: www.monferrato.net Organizzatore: Sezione Viterbo Organizzatore: CAI ROMA Seniores www.camminodellarcangelo.it

62 / Montagne360 / Settembre 2013 Settembre 2013 / Montagne360 / 63 [email protected] Informazioni: 333 3838602 Escursione: da Bassiano a Sermoneta, 12 settembre delle sezioni CAI coinvolte nel percorso, MOLISE www.caicaserta.it / [email protected] [email protected] Km 9, dislivello m 102 - E Organizzatore: Sezione di Cassino autorità civili e religiose dal 7 al 16 settembre www.camminodellarcangelo.it Informazioni: [email protected] Escursione: da Roccasecca a Casalvieri, Informazioni: [email protected] [email protected] 12 settembre [email protected] [email protected] km15, dislivello m906, ore 4 - E [email protected] Organizzatore: CAI Caserta - Gruppo www.caicaserta.it / [email protected] Informazioni: [email protected] 7 settembre Terre Alte 25 settembre 22 settembre Organizzatore: Sezione di Campobasso Escursione: da Caserta Vecchia a Sant’ LAZIO Organizzatore: CAI Sezze/CAI Sora 13 settembre Organizzatore: Sezione di Subiaco Escursione: da Campobasso a Angelo in Formis per le “delizie reali”, Km [email protected] Escursione: da Sermoneta a Ninfa e Cori, Organizzatore: Sezione di Cassino Escursione: da Subiaco a Monte Castropignano/Casalciprano, km 19,5, 21, dislivello m 300 - E [email protected] Km 16, dislivello m 182 - E Escursione: da Casalvieri a Arpino, km Guadagnolo, km15, dislivello m 550, ore. dislivello m 460, ore 5,30 - E Informazioni: 333 3838602 Informazioni: [email protected] 15, dislivello m474, ore 3.30 - E 5 - E Informazioni: 3396419067 / 3391129877 [email protected] 18 settembre [email protected] Informazioni: [email protected] [email protected] Organizzatore: CAI Esperia/CAI Sora 23 settembre 13 settembre Escursione: da Cassino a Roccasecca, 26 settembre 14 settembre Organizzatore: Sezione di Palestrina 8 settembre Organizzatore: CAI Caserta - Gruppo Km21, dislivello m 230 - E Organizzatore: CAI Sora Organizzatore: Sezione di Sora Escursione: da Monte Guadagnolo a Organizzatore: Sezione di Campobasso Terre Alte Informazioni: [email protected] Escursione: da Cori a Giulianello e Escursione: da Arpino a Monte San Palestrina, km 16, dislivello m 300, ore Escursione: da Casalciprano a Sant’Elena Escursione: da Sant’ Angelo in Formis a [email protected] Velletri, km 21, dislivello m 73 - E Giovanni Campano, km25,dislivello m 4 - E Sannita/Macchiagodena, km 13,5, Rocchetta e Croce per Formicola (ager Informazioni: [email protected] 359, ore 5.30 - E Informazioni: [email protected] dislivello m 90, ore 3,30 - E trebulanus), Km 25, dislivello m 650 - E 19 settembre [email protected] Informazioni: [email protected] Informazioni: 339 6419067 Informazioni: 333 3838602 Organizzatore: CAI Esperia/CAI Sora 24 settembre 339 1129877 [email protected] Escursione: da Roccasecca a Falvaterra 27 settembre 15 settembre Organizzatore: Sezione di Palestrina [email protected] (Convento S. Sossio) lunghezza Km22, Organizzatore: CAI Sora Organizzatore: Sezione di Frosinone Escursione: da Palestrina a Rocca 14 settembre dislivello m 320 - E Escursione: da Velletri a Nemi, Castel Escursione: da Monte San Giovanni Priora, km 18, dislivello m 200, ore 6 - E 14 settembre Organizzatore: CAI Caserta - Gruppo Informazioni: [email protected] Gandolfo, km 20, dislivello m 285 - E Campano a Veroli, km 15, dislivello m Informazioni: [email protected] Organizzatore: Sezione di Campobasso Terre Alte [email protected] Informazioni: [email protected] 329, ore 4 - E e sottoSezione di Boiano Escursione: da Rocchetta e Croce a [email protected] Informazioni: www.caifrosinone.it 25 settembre Escursione: da Macchiagodena Teano (ager calenus), Km23, dislivello m 20 settembre Organizzatore: Sezione di Frascati a Sant’Angelo in Grotte/ 170 - E Organizzatore: CAI Esperia/CAI Sora 28 settembre 16 settembre Escursione: da Rocca Priora a Nemi, km Castelpetroso(santuario), km 20,5, Informazioni: 333.3838602 Escursione: da Falvaterra a Castro dei Organizzatore: CAI Roma/CAI Sora Organizzatore: Sezione di Alatri 12, dislivello m 150, ore 5 - E dislivello m 350, ore 6 - E [email protected] Volsci, km16, dislivello m 350 - E Escursione: da Castel Gandolfo a Roma Escursione: da Veroli a Collepardo, km Informazioni: [email protected] Informazioni: 339 6419067 Informazioni: [email protected] (Porta S. Sebastiano), km 21, dislivello m 15, dislivello m471, ore 4.10, ore 4,10 - E 3402696461 15 settembre [email protected] 225 - E Informazioni: [email protected] 26 settembre [email protected] Organizzatore: CAI Caserta - Gruppo Informazioni: diegomag2002@libero. Organizzatore: Sezione di Frascati [email protected] Terre Alte Organizzatore: CAI Caserta - 21 settembre it [email protected] / 333 2530525 17 settembre Escursione: da Nemi a Castel Gandolfo, Gruppo Terre Alte Organizzatore: CAI Esperia/CAI Sora - [email protected] / 333 3838602 - Organizzatore: Sezione di Alatri km 10, dislivello m 100, ore 4 - E 15 settembre Escursione: da Teano a Roccamonfina, Escursione: da Castro dei Volsci a [email protected] / 338 Escursione: da Collepardo a Guarcino, Informazioni: [email protected] Organizzatore: Sezione di Isernia Santuario di Maria SS. Dei Lattani, nel Abbazia di Fossanova/Priverno, Km29, 7058240 - [email protected] Km 20, dislivello m612, ore 5 - E Escursione: da Castelpetroso Parco regionale di Roccamonfina e foce dislivello m 350 - E Informazioni: [email protected] 27 settembre a Pettoranello-Isernia-Macchia del Garigliano, Km 20, dislivello m 700 - E Informazioni: [email protected] Evento: giornata di riposo a Castel d’Isernia-Sant’Eusanio Monteroduni- Informazioni: 333 3838602 [email protected] Cammino delle AbBazie 18 settembre Gandolfo, con visite turistiche guidate Roccaravindola-Santa Maria-Oliveto- [email protected] 18 tappe IN LAZIO Organizzatore: Sezione di Alatri alla citta e congiungimento con gli Pozzilli, km 21,5,dislivello m 190, ore 6 - E 22 settembre Dal 11 al 28 settembre Escursione: da Guarcino a Altipiani di escursionisti della Via Micaelica Informazioni: 340 3380962 16 settembre Organizzatore: CAI Sezze/CAI Sora Tratto Montecassino-Roma Arcinazzo, lunghezza km 15, dislivello [email protected] Organizzatore: CAI Caserta - Gruppo Escursione: da Abbazia di Fossanova/ 333 2712872 m533, ore 4,30 - E 28 settembre 339 4787826 / [email protected] Terre Alte Priverno a Sezze, km 21, dislivello m 105 [email protected] Informazioni: [email protected] Organizzatore: Sezione di Frascati/ Escursione: da Roccamonfina a San - E Roma 16 settembre Pietro Infine, per Conca della Campania Informazioni: [email protected] 11 settembre a Montecassino. 19 settembre Escursione: da Castel Gandolfo a Roma, Organizzatore: Sezione di Isernia e San Clemente di Galluccio, Km 25, [email protected] Congiungimento a Castel Gandolfo Organizzatore: Sezioni di Alatri km21, dislivello m 150, ore 6 - E da Pozzilli a Conca Casale-Radicosa-San dislivello m 350 - E il 27 settembre con gli escursionisti Escursione: da Altipiano di Arcinazzo a Informazioni: [email protected] Pietro Infine, km 16,5,dislivello m 750, ore Informazioni: 333 3838602 23 settembre della Via Micaelica Villa di Nerone Subiaco, km 15, dislivello 5 - E [email protected] Organizzatore: CAI Sezze/CAI Sora [email protected] m 604, ore 4,45 - E 28 settembre Informazioni: 340 3380962 Escursione: da Sezze a Bassiano, Km Informazioni: [email protected] Roma, momento di incontro nella [email protected] CAMPANIA/LAZIO 11,5, dislivello m 106 - E 11 settembre [email protected] capitale di tutti i cammini da nord e 339 4787826 / [email protected] 17 settembre Informazioni: [email protected] Organizzatore: Sezione di Cassino da sud, con festeggiamenti presso Organizzatore: CAI Caserta - Gruppo [email protected] Escursione: da Abbazia di Montecassino 20 e 21 settembre la Sezione CAI DI Roma. A - nord: Via 16 settembre Terre Alte a Roccasecca, km20, dislivello m891, ore Organizzatore: Sezioni di Tivoli Francigena.B - est: Via Salaria. C - A San Pietro Infine incontro con Escursione: da San Pietro Infine a 24 settembre 6.30 - E Evento: sosta a Subiaco e sud: Via Micaelica i viandanti del percorso della Via Montecassino, Km 25, dislivellom 550 - E Organizzatore: CAI Sezze/CAI Sora Informazioni: [email protected] manifestazione con la partecipazione [email protected] Micaelica, provenienti dalla Campania

64 / Montagne360 / Settembre 2013 Settembre 2013 / Montagne360 / 65 Speleologia - Commissione centrale per la Cicloescursionismo Escursione: La ciclovia del Volturno Dal 28 SETTEMBRE al I vuoti che riempiono le 21 settembre speleologia - Scuola nazionale di Iscrizioni: www.cainapoli.it 5 OTTOBRE speleologia CAI - PNLEGGE - Camera In punta di pedali www.caicampania.it / 347 6584221 montagne Friuli Venezia Giulia di commercio di Pordenone - Comune VENETO Organizzatore: Unione Speleologica di Pordenone - Provincia di Pordenone Organizzatore: CAI Este Pordenonese. CAI Pordenone - Regione Friuli Venezia Giulia 1 SETTEMBRE 14 SETTEMBRE Escursione: Vento: da Venezia a Torino - Commissione centrale per la Eventi: Manifestazione PNLEGGE in mtb speleologia - Scuola nazionale di 2013, laboratori didattici per bambini PIEMONTE TOSCANA Iscrizioni: www.caieste.org/mtb_group/ dal 6 settembre al 31 speleologia CAI - PNLEGGE - Camera Folklore e Grotte Organizzatore: CAI Fossano Organizzatore: CAI Lucca progetto_VENTO.html dicembre di commercio di Pordenone - Comune • Rosanna Paroni Bertoja leggerà Escursione: Pian Munè, Rifugio Escursione: Montalbano - BC/BC di Pordenone - Provincia di Pordenone alcune parti del libro Il Basilisco edito Bertorello - MC/BC Iscrizioni: www.cailucca.it Friuli Venezia Giulia - Regione Friuli Venezia Giulia dal Circolo Culturale “Menocchio” Iscrizioni: www.caifossano.it [email protected] 28 SETTEMBRE Organizzatore: Unione Speleologica Evento: Manifestazione PNLEGGE • lettura di favole e leggende legate [email protected] Pordenonese. CAI Pordenone 2013, presentazione del libro di Kurt alle grotte dal nuovo libro per bambini, [email protected] LAZIO - Commissione centrale per la Diemberger Settimo senso. Tendone edito dal Club Alpinistico Triestino, a 15 SETTEMBRE Organizzatore: CAI Tivoli-Monterotondo speleologia - Scuola nazionale di ITAS Piazza della Motta, Pordenone, cura di Franco Gherlizza Organizzatore: CAI UGET Torre Pellice Escursione: Salaria 4 regioni senza speleologia CAI - Gruppi grotte CAI ore 11. Dialogheranno con l’autore: • Danilo Toneatto spettacolo Escursione: Colle Barant, Rifugio Jervis MARCHE confini. Gran Finale del progetto Salaria italiani - Comune di Pordenone - Luca Calzolari e Roberto Mantovani, folkloristico con il teatrino delle - MC/BC Organizzatore: CAI Fermo con la tratta Monterotondo/Roma ed Provincia di Pordenone - Regione Friuli con l’intervento di Alberto Gedda e marionette e l’organetto di Barberia. Iscrizioni: www.caivalpellice.it Escursione: Salino - MC/MC arrivo nella città eterna in festa - TC/TC Venezia Giulia la partecipazione straordinaria del Museo di Storia Naturale di Pordenone, [email protected] Iscrizioni: www.caifermo.it Iscrizioni: [email protected] Evento: Inaugurazione della Mostra Presidente generale del CAI Umberto dalle ore 15,00 alle ore 18,00 [email protected] storica “Dalla candela al led” - appunti Martini Iscrizioni: 339 5888035, è gradita la PUGLIA per una storia di 150 anni di Speleologia Iscrizioni: 339 5888035 prenotazione Organizzatore: CAI Bari PIEMONTE 29 SETTEMBRE nel CAI. Museo di Storia Naturale (Via Escursione: Parco Nazionale del Organizzatore: CAI Torino-Chieri, della Motta 16). Entrata libera Gargano: Foresta Umbra - BC/BC Orbassano, Coazze, Giaveno SICILIA Informazioni: FORNASIER GIORGIO 21 settembre fino al 22 settembre Iscrizioni: www.caibari.it Escursione: Lago e Forti del Moncenisio, Organizzatore: CAI Intesezionale Ciclocai Iscrizioni: 339 5888035 [email protected] / 339 6227035 Col de Sollières. Programma speciale Sicilia (Acireale, Belpasso, Linguaglossa, Friuli Venezia Giulia Escursione: Mostra fotografica per AG Siracusa) Organizzatore: Unione Speleologica itinerante per i negozi di Barcis “Le Iscrizioni: www.caichieri.it Escursione: Altomontana dell’Etna - 6 SETTEMBRE al 31 Pordenonese. CAI Pordenone acque del Cellina e la Grotta della 7 SETTEMBRE [email protected] BC/BC DICEMBRE - Commissione centrale per la Vecchia Diga”, BARCIS, per tutto il Iscrizioni: www.caisicilia.it speleologia paese PIEMONTE [email protected] Friuli Venezia Giulia Scuola nazionale di speleologia CAI - Iscrizioni: 339 5888035 Organizzatore: CAI Coazze e Giaveno 21 SETTEMBRE Organizzatore: Unione Speleologica PNLEGGE - Camera di commercio di Escursione: In mtb in Val Grande, Pordenonese. CAI Pordenone Pordenone - Comune di Pordenone - seguendo il percorso del Torrente Stura - LAZIO dal 3 al 6 OTTOBRE Evento: “La Valcellina e l’ing. Corradino Provincia di Pordenone - Regione Friuli dal 27 al 29 settembre Programma speciale per AG Organizzatore: CAI Tivoli-Monterotondo Corrado” Venezia Giulia Iscrizioni: [email protected], Escursione: Salaria 4 regioni senza PIEMONTE Località: Pordenone (Piazzetta del Evento: Manifestazione PNLEGGE Friuli Venezia Giulia [email protected] / info@caigiaveno. confini. Da Rieti a Ponticelli di Scandriglia Raduno nazionale di cicloescursionismo Cristo 5/A) - Sede del CAI Sezione di 2013, presentazione del libro Organizzatore: Unione Speleologica com, passando per Ornaro - MC/MC “alle sorgenti del CAI in punta di pedali” Pordenone dell’Unione Speleologica Pordenonese Pordenonese. CAI Pordenone - Iscrizioni: [email protected] Iscrizioni: 339 5888035 CAI Le acque del Cellina e la Grotta Associazzano 2013 - ProformA 3 ottobre 0434 522823 (sede CAI) della Vecchia Diga Escursione: PROTEUS una quasi 8 SETTEMBRE Rifugio Melano-Casa Canada (Val Lemina a cura della Presidente dell’U.S.P. grotta per bambini. Azzano Decimo, 22 SETTEMBRE e Val Noce) - MC/BC Romina De Lorenzi e degli autori. Bus piazza Centrale SICILIA 13 al 22 SETTEMBRE per Barcis con arrivo in Val Cellina Abbigliamento: caschetti forniti Organizzatore: CAI Intesezionale LAZIO 4 ottobre: Giro dell’Assietta (Val Chisone) presentazione libro e rientro ore 16,30. dall’U.S.P. Ciclocai Sicilia (Acireale, Belpasso, Organizzatore: CAI Tivoli-Monterotondo - MC/BC Friuli Venezia Giulia Con e la partecipazione straordinaria Iscrizioni: 339 5888035 Linguaglossa, Siracusa) Escursione: Salaria 4 regioni senza Organizzatore: Unione Speleologica del Presidente generale del CAI Escursione: Etna/Alcantara/mare - confini. Da Ponticelli di Scandriglia a 5 ottobre: • Pedalando in Torino: la Pordenonese. CAI Pordenone - Sezioni Umberto Martini BC/BC Monterotondo - MC/MC Collina MC/BC, il Parco Fluviale - TC/TC della provincia di Pordenone Iscrizioni: 339 5888035 Iscrizioni: www.caisicilia.it Iscrizioni: [email protected] • I Raduno nazionale di Evento: Inaugurazione della Mostra [email protected] cicloescursionismo per Alpinismo itinerante delle Sezioni CAI della PIEMONTE Giovanile (Torino, Monte dei Cappuccini) Provincia di Pordenone, in occasione del 22 settembre Organizzatore: CAI Asti 150° anniversario dalla fondazione del dal 13 al 15 SETTEMBRE Escursione: In quota sull’Assietta - 6 ottobre: VI raduno nazionale ai piedi del CAI - negozio SPORTLER Viale Aquileia Friuli Venezia GiuliA MC/MC Monviso. Croce Tournour (Valle Po - 7, Pordenone Organizzatore: Unione Speleologica CAMPANIA Iscrizioni: www.caiasti.it MC/MC Iscrizioni: 339 5888035 Pordenonese. CAI Pordenone Organizzatore: CAI Napoli [email protected] Iscrizioni: www.mtbcai150.it

66 / Montagne360 / Settembre 2013 Settembre 2013 / Montagne360 / 67 Lettere In montagna ci si va a piedi, non in sa diversamente, anziché Osservatorio potrebbe a La realtà è che certe scelte (sportive e non) metto- offriva,usando solo i tradizionali chiodi, con mo- bicicletta buon diritto definirsi Direttorio. no più di altre a rischio la nostra incolumità e in una schettoni e corda per la sicurezza e non per la pro- Condivido l’opinione di Raffaello Vergani (giugno Assodato che è assurdo non solo supporre che i società come la nostra, in cui si tenta di far passare gressione. Forse invero qualche volta una scaletta. 2013): il cicloescursionismo è incompatibile con la pericoli della montagna possano essere eliminati, l’idea che la nostra vita non è nostra, non può mera- Dove non vi era una fessura per piantare il chiodo, montagna quando aggredisce i pedoni e la natura. ma anche presumere che vi sia qualcuno dotato di vigliare il ricorrente tentativo di entrare anche nella dove non vi erano appigli per la progressione, con- Mi stupisce invece che la redazione della rivista in- raziocinio che reputi fattibile ciò, ritengo di cruciale sfera privata. Le scelte individuali che comportano sideravo la montagna più forte di me, la rispettavo e tervenga in difesa dei ciclisti come se fossero neces- rilevanza distinguere tra i rischi soggettivi e i rischi rischi elevati sono d’altronde difficilmente controlla- tornavo indietro o seguivo un’altra via. Questo è sta- sari per difendere la montagna dalle motociclette. In oggettivi, operando per ridurre i primi per quanto bili dall’esterno. Il margine di sicurezza è dato dalla to il mio concetto di etica. Pur rispettando le opinio- realtà i ciclisti manifestano la stessa mentalità dei possibile, essendo essi precipuamente derivanti da preparazione e dall’integrità fisica e mentale di chi ni degli altri. Come rispetto della montagna non in- motociclisti: vanno in montagna per andare in bici- condotte inadeguate, il più delle volte dipendenti si espone, dando per scontato il limite che deriva da tendo però la sua desertificazione, il far nulla, il non cletta, vogliono trasformare la montagna nel luna dall’inesperienza o dall’incoscienza. un solido spirito di conservazione. Purtroppo, troppo realizzare alcuna struttura, il non consentire alcuna park delle loro esibizioni sportive. I ciclisti non van- Non si tratta di promulgare dei divieti a priori, volen- spesso, non riusciamo ad essere giudici sereni delle struttura turistica, il vietare l’uso delle strade per un no in bicicletta per andare in montagna: se fossero do, bensì di rendere operanti alcune regole (chiamia- nostre capacità, e la superficialità accresce enor- migliore approcio, il condannare gli ultimi abitanti veramente animati dalla buona intenzione di vedere mole pure, perché no, leggi) che possano essere ap- memente il rischio. D’altra parte sarebbe opportuno della montagna ad emigrare per non morire di fame. scoprire e conoscere, non avrebbero bisogno di an- plicate a posteriori; ad esempio: chi viene soccorso che anche gli individualisti più irriducibili si rendes- Naturalmente, come sempre: Est modus in rebus. dare in bicicletta. Potrebbero andare a piedi. perché impreparato o non correttamente equipag- sero conto che, volenti o no, viviamo in una società Ma questo è un problema di onestà ed intelligenza di Bruno Telleschi – CAI Massa giato, dovrebbe corrispondere le spese sostenute e e, verso di essa, abbiamo degli obblighi, a partire da politici ed amministratori. versare una oblazione supplementare (pratica già in quelli verso le persone più prossime. Gianni Carnevale Sezione di Bra un ringraziamento a roberta, atto in alcuni Paesi). Tutti noi dovremmo vigilare attentamente per tute- responsabile del rifugio roda de vael È accettata unanimemente l’idea che la propria li- lare i nostri spazi di libertà individuale. Però, special- Quella di Scalori è solo un’opinione Segnaliamo il modo esemplare con cui sono stati bertà finisca nel momento in cui vada a ledere quel- mente in un’attività di alto contenuto tecnico come Leggo l’intervento di Marina Scalori su "la nuova eti- prestati i primi soccorsi a una nostra compagna di la altrui: bene, allora certi comportamenti, qualora l’alpinismo (in tutte le sue forme) forse qualcosa si ca della montagna secondo Messner/Zanzi". escursione, che si è fatturata ulna e radio a livello del mettano a repentaglio l’incolumità delle squadre di potrebbe fare: ragionare sull’idea di istituire corsi di Premetto che non conosco Scalori. Rilevo però […] polso destro in seguito a caduta. soccorso, dovrebbero essere risolutamente scorag- aggiornamento periodici (manovre di emergenza, passaggi filosofici del tutto discutibili, laddove ad Roberta, responsabile del rifugio Roda de Vael, ac- giati e in qualche modo debitamente sanzionati. E tecniche di sicurezza); forse (?) istituire ed aggior- esempio stabilisce una differenza semantica fra corsa prontamente sul sentiero, si è prodigata con non si sostenga che i soccorritori, essendo alpinisti nare un libretto personale; cercare forme assicurati- “etica” e “morale”. La filosofia si è confrontata da energia e competenza, rivelando contemporanea- anch’essi, sono disposti per solidarietà alpina a ri- ve condizionate dal possesso di questo documento sempre su questi argomenti senza poter statuire mente una particolare umanità, che ha contribuito schiare la vita: le loro fila annoverano sempre un cer- aggiornato, non obbligatorio ma adeguatamente una verità inoppugnabile. La sua è solo una possibile ad alleviare il disagio e il dolore dell’infortunata e to numero di non-alpinisti quali i piloti di elicotteri, i raccomandato. Un espediente che avvicinerebbe chi visione, non la Verità, in quanto presuppone la possi- ha suscitato nelle amiche presenti gratitudine e ap- motoristi, i medici rianimatori, i conduttori di cani da svolge attività alpinistica al CAI o altri enti qualificati bilità di “un valore assoluto e irrinunciabile, immuta- prezzamento. valanga e altri. aumentando la preparazione e la sicurezza e ridu- bile nel tempo e nello spazio, come la libertà”. Si trat- A nome delle compage di escursione Sempre in tema di libertà, mi si conceda una sinte- cendo il diffuso pressapochismo di chi si avvicina a ta di un concetto metafisico di etica, legittimo, ma Luciana Levi ( socia CAI - Brescia) tica considerazione filosofica: siamo proprio sicuri queste attività senza una guida adeguata. non condiviso da molti, altrettanto legittimamente. che la legge limiti la libertà? Io sono convinto del Leo Landini Francesco Lanzi contrario: le regole ampliano la nozione di libertà rendendola compiuta, per il semplice fatto che esse Rispettiamo la montagna, ma evitiamo mettono in campo una libertà supplementare che la sua desertificazione Prosegue il dibattito sul tema “Etica e libertà in mon- altrimenti mancherebbe: quella di poter decidere Il mio commento è estremamente stringato. È na- tagna”. Di seguito ecco alcune tra le lettere che ci se seguire la legge o violarla. Non è affatto casuale turale che non accetti alcun divieto sull’andare in sono pervenute come il buon Dio, nell’Eden, abbia concesso altret- montagna e, di conseguenza, in senso più esteso, tanto. alcun divieto al comportamento dell’individuo pur- La legge non limita la libertà, perché Giovanni Groaz (guida alpina) ché questo comportamento non leda gli altrui diritti ci permette di poter scegliere e non arrechi danni ad altri od alla collettività. Vuoi Credo che la ricerca equilibrata della limitazione del Il vero rischio in montagna è non andare in moto senza casco? Caschi e ti rompi la rischio, nella pratica delle attività ricreative in mon- essere in grado di giudicare le nostre testa? Paghi le spese di soccorso e le spese medi- tagna, possa e debba essere un lodevole obbiettivo reali capacità che. Non rispetti un rosso? Oltre ai danni paghi le delle associazioni alpinistiche internazionali, senza Non ho particolari titoli per dire la mia sull’argomen- spese mediche. Ti droghi? Paghi le spese mediche e che tale intento finisca con l’essere sviato da incon- to, se non la passione che mi lega alla montagna. di recupero. Resti sotto una slavina? Paghi le spese trollati timori inerenti alla sacrosanta libertà dell’an- Penso che la discussione in corso sia estremamen- di soccorso e le spese mediche e gli eventuali dan- dar per monti. In tal senso sarebbe opportuno che te complessa e per affrontarla occorra una note- ni provocati. Ti perdi in montagna o resti bloccato? in Italia il CAI vigilasse affinché l’“Osservatorio per vole onestà intellettuale, merce rara ora e sempre. Paghi le spese di soccorso e le eventuali spese medi- la libertà in montagna” osservi, per l’appunto, ma C’è l’eterno conflitto con chi tratta gli argomenti in che. Troppo semplice? soprattutto ascolti le differenti opinioni in merito modo strumentale e quello fra chi fa scelte di vita Aggiungo anche che dopo aver frequentato presso alle problematiche legate alla libertà che si vanno che lo portano ad esplorare tutte le possibilità che la Scuola Militare Alpina i corsi “Roccia e Ghiaccio” coagulando nel contesto alpinistico, specialmente gli sono concesse, e chi trova un comodo punto per da semplice escursionist sono diventato anche riguardo ad una eventuale regolamentazione, chè organizzare la sua esistenza pretendendo di dettare alpinista. Ma nel mio salire ho voluto usare solo le altrimenti, censurando arbitrariamente chi la pen- regole buone per tutti. mie forze, gli appigli naturali che la montagna mi

68 / Montagne360 / Settembre 2013 Settembre 2013 / Montagne360 / 69 rano per la montagna. L’incontro offrirà ai di- A Udine il 99° congresso del rigenti nazionali e locali del CAI un’importan- te opportunità per confrontarsi fra loro e con colleghi di altri Paesi, sia in modo strutturato, Club alpino italiano sia in modo informale nei momenti conviviali. PROGRAMMA Dal 20 al 22 settembre appuntamento aperto a tutti i Soci. Tra i temi Il Congresso è stato organizzato in sessioni e trattati la collaborazione tra i diversi Club alpini laboratori, che svilupperanno proposte con- crete e linee guida operative. In questo modo di Sebastiano Parmeggiani l’incontro non sarà un’occasione formale ma produrrà risultati concreti che le organizza- zioni e le sezioni del CAI partecipanti potran- L’uomo in piedi dietro il no poi scegliere come utilizzare nella propria teodolite è Giacomo di attività quotidiana. Brazzà. Foto autore ignoto • La prima sessione (archivio Fotografico Rapporto dei Club alpini con altre organiz- Storico della Società zazioni - esplorerà i rapporti di collaborazio- Alpina Friulana) ne e/o concorrenza fra Club alpini ed altre organizzazioni, ad esempio culturali, sporti- ve, educative, ambientaliste. • La seconda sessione Forma istituzionale e modalità operative dei Club alpini - proporrà un confronto fra gli • I cinque laboratori tematici, a cui ciascun Carovana scolastica della Società Alpina assetti che i Club alpini si sono dati nei diver- partecipante potrà iscriversi e portare il Friulana a Madonna di Monte (attuale Castelmonte). Fine ’800. si paesi e i modi di operare (tipologie di at- proprio contributo, raccoglieranno gli sti- Foto autore ignoto (archivio Fotografico tività svolte, ruolo del volontariato, gestione moli delle sessioni iniziali e svilupperanno Storico della Società Alpina Friulana) diretta o meno dei servizi). proposte operative concrete. Il primo labo- • La terza sessione ratorio (A) affronterà le questioni più diret- alla formazione di coloro che, nei Club alpini Promozione e valorizzazione della cultu- tamente legate al rapporto fra volontariato o per conto degli stessi, hanno la responsa- ra alpina - indagherà quale ruolo svolgono i e professionismo. Il secondo laboratorio (B) bilità operativa delle attività in montagna e Club alpini in relazione alla ricerca sulla mon- prenderà in esame le questioni legate alla formulerà proposte per l’armonizzazione dei tagna e alla divulgazione della cultura alpina. comunicazione sulla montagna e studierà curricula e il miglioramento della formazione. • La quarta sessione le strategie più opportune per migliorare la Il quinto laboratorio (E) sarà specificamente Tutela e sviluppo delle regioni montane - comunicazione dei Club. Il terzo laboratorio dedicato alle attività che i Club svolgono a osserverà quali Club alpini svolgono un ruolo (C) affronterà il tema dello sviluppo delle favore di bambini e ragazzi, confronterà le attivo in merito alla tutela e alla promozione regioni montane e della loro tutela. Il quarto diverse impostazioni e proporrà nuove ini- dello sviluppo dei territori montani. laboratorio (D) confronterà i diversi approcci ziative e metodologie operative.

Informazioni

Il Congresso si aprirà venerdì 20 settembre alle ore 14:30 e terminerà domenica 22 settembre alla stessa ora. Avrà luogo presso la Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Udine (via Tomadini, 30). La parteci- pazione è aperta a tutti i soci del Club alpino italiano e dei club omologhi di altri paesi, i quali possono partecipare individualmente e portare il proprio Dal 20 al 22 settembre a Udine è in pro- mozione e valorizzazione della cultura alpina ciazioni scientifiche e culturali della monta- contributo di idee. gramma il 99° congresso nazionale del CAI, e alla tutela e allo sviluppo della montagna. gna, associazioni ambientaliste, associazioni Le informazioni sono reperibili sul sito dedicato: congressocai99.alpina- organizzato grazie alla collaborazione della Una sessione particolarmente importanta sportive ed educative. friulana.it, dove è presente un modulo di registrazione al congresso e di Società Alpina Friulana. sarà riservata alla forma istituzionale e alle L’idea alla base della proposta è che i diversi prenotazione alberghiera. I partecipanti sono pregati di registrarsi il prima Il 99˚ Congresso Nazionale del CAI si pone modalità operative dei Club alpini, anche Club alpini siano portatori di esperienze mol- possibile, prenotando anche il proprio eventuale intervento e la propria l’obiettivo di confrontare le diverse esperien- in rapporto ad altri soggetti la cui attività to diversificate che sia opportuno confronta- partecipazione ai laboratori tematici. Per gli eventuali accompagnatori sa- ze e studiare il ruolo che i Club alpini potran- presenti elementi di complementarietà o di re ma, allo stesso tempo, che essi debbano ranno disponibili programmi complementari. L’indirizzo di posta elettronica no svolgere nel futuro, in relazione alla pro- parziale sovrapposizione, ad esempio asso- anche interfacciarsi con altre realtà che ope- dedicato al congresso è il seguente: [email protected]

70 / Montagne360 / Settembre 2013 Settembre 2013 / Montagne360 / 71 Cronaca extraeuropea a cura di Antonella Cicogna e Mario Manica Nanga Parbat 8125 m Sulla via Schell, lungo la parete Rupal, si sono sito materiali a 4800 metri, la spedizione è [email protected] «In stile alpino, senza portatori, ossigeno, invece cimentati i polacchi Marek Klonowski giunta al Campo 1 a 5200 m. «Da qui, supera- depositi di materiale, né il posizionamento e Tomasz Mackiewicz. Da un bivacco sopra il to un tratto di ghiacciaio che vira sulla destra di campi o corde fisse». Così Daniele Nardi Colle Mazeno, Mackiewicz ha fatto un tenta- della parete, la montagna inizia a verticaliz- ha voluto tentare il Nanga Parbat invernale, tivo alla cima in solitaria tornando indietro a zare, con labirinti di seracchi e couloir fino a proponendolo alla francese Elizabeth Revol. 7400 metri. 40-45 gradi, che portano al Campo 2», rac- Lo hanno affrontato lungo il versante Dia- conta Cazzanelli. «Qui inizia la vera avventu- mir, per lo sperone Mummery. «Abbiamo Il francese Joel Wischnewski ha tentato in ra verso l’alto. Un primo tratto di 300 metri di raggiunto i 6500 metri con due bivacchi in- solitaria l’invernale lungo il pilastro sud-est. dislivello si inerpica su pendii di 45-50 gradi termedi», racconta Nardi. «Il primo a 5100 Purtroppo l’uomo non ha più dato notizie di abbastanza aperti lungo la parete. Poi la linea metri battendo traccia già dal Campo Base sé. diventa cresta, con salti di roccia verticali a a 4200 metri. Il secondo a 6000 metri, ri- 6400 metri. A 6700 metri il tratto chiave: 50 cavando un esiguo spazio da una cresta di Laila Peak 6096 m metri di misto molto delicato con pendenze ghiaccio». Il terzo giorno i due alpinisti risa- Josè Fernandez e Alex Txikon (Spagna) han- oltre i 70 gradi difficilmente proteggibili. A liranno traversando verso destra e, aggirata no salito il Laila Peak in inverno (Ghondogo- 6950 metri si punta verso la cresta Ovest, una costola rocciosa, raggiungeranno una li- ro Glacier). Dopo aver stabilito il Campo 1 a portandosi a destra della via, con un traver- nea ghiacciata forse coincidente con la linea 5200 m e il giorno seguente il Campo 2 a so di 80 metri su pendii e couloir di 50-60 di discesa dei fratelli Messner. «Le difficoltà 5600 m, i due in dieci ore, con neve fino alla gradi. Giunti sulla cresta sommitale dell’an- erano di 60, 65 gradi su ghiaccio molto duro, vita e forti venti, hanno raggiunto la vetta. ticima del Churen Himal Ovest terminano le con qualche passaggio di misto lungo tra- difficoltà». La vetta Ovest è stata raggiunta versi delicati», racconta ancora Nardi. «Pur- NEPAL alle 16 del 17 ottobre scorso da Camandona, troppo una corrente a getto proveniente da Churen Himal Ovest 7000 m Cazzanelli, e Favre. una perturbazione distante dal Nanga ci ha Si chiama “Princess Cecile Line”, la via aperta Al limite occidentale della catena himalaya- costretto a rinunciare mentre salivamo verso alla Ovest del Churen Himal dalla spedizione na nepalese, questa montagna era stata ten- il C3, che prevedevamo a 6700 metri». An- valdostana composta da Adriano Favre, Mar- tata da sei cordate. I primi tentativi risalgono nullato anche un secondo tentativo nei giorni co Camandona, François Cazzanelli, Emrik ai primi anni ’60. successivi, Nardi ha riportato congelamenti. Favre, Alain Marguerettaz e Sete Sherpa. 2750 metri di dislivello dal Campo Base. Per le relazioni e la personale collaborazione A pochi passi dalla Sulla parete nord-est ci hanno provato in in- 1200 m di nuova via, con diff. TD+, 45°-70°, ringraziamo: Marco Camandona, François cima del Broad Peak. Sullo sfondo il K2. Foto vernale Zoltan Acs (Ung.), David Klein e Ian roccia fino al V. Cazzanelli, Artur Hajzer, Simone Moro, Da- archivio Artur Hajzer Overton (Usa). Dopo un Campo Base a 4200 m e un depo- niele Nardi.

La via Princess Cecile Daniele Nardi in salita PAKISTAN inaspettate, ha toccato gli 8051 metri della alcune delle sue imprese, nel 1981 aveva re- Line, aperta al Churen tra i crepacci verso il C1, Broad Peak 8051 m dodicesima vetta del mondo tra le 17.00 e le alizzato una nuova via sulla Sud dell’Anna- Himal Ovest 7000 m, 5100 m. Nanga Parbat. Posti a una latitudine più a nord e caratteriz- 18.00. La cordata in discesa si è poi separata. purna, con direttissima alla Cima Centrale Nepal. Foto Daniele Nardi zati da condizioni invernali più dure rispetto Bielecki ha raggiunto il Campo 4 alle 23.00, lungo una linea simile in difficoltà alla Nord Foto archivio Cazzanelli ai fratelli nepalesi, gli Ottomila del Karako- Malek alle 2 del mattino seguente. Berbeka del Cervino. Nel 1984 aveva firmato la prima rum costituiscono una sfida molto ardua e Kowalski a quella stessa ora erano appe- invernale al Manaslu, il secondo Ottomila nella stagione bianca. Quest’anno, il Broad na giunti al colle, costretti a trascorrere la salito in inverno. L’anno seguente aveva re- Peak entra nella storia alpinistica con la pri- notte all’addiaccio. In quella occasione Ber- alizzato la prima invernale del Cho Oyu, per ma winter ascent, realizzata lungo la nor- beka aveva comunicato con il campo base una nuova via lungo il pilastro sud-est. Nella male dalla spedizione polacca di Krzystof dicendosi debole e manifestando difficoltà stagione postmonsonica del 1986 aveva sali- Wielicki. In vetta il 5 marzo scorso Maciej respiratorie. Nelle ore seguenti, in un nuo- to una difficilissima nuova linea sulla sinistra Berbeka, Adam Bielecki (sua la prima inver- vo e ultimo contatto radio, le sue condizioni della Sud del Dhaulagiri, congiungendosi poi nale al GI lo scorso anno), Tomasz Kowalski erano peggiorate. Proprio prima dell’alba, con la via Giapponese sulla cresta sud-ovest, e Artur Malek. Un’impresa storica segnata Wielicki aveva avvistato dal campo base la senza raggiungere la cima per il cattivo tem- purtroppo dalla successiva drammatica luce di una frontale in prossimità del colle. po. Nel 1988, dopo un tentativo invernale al scomparsa di Berbeka (58 anni) e Kowalski Alla ricerca dei due dispersi partirà il pachi- K2, aveva realizzato una veloce ascensione (27 anni). I quattro avevano lasciato il Cam- stano Karim Hayat dal campo 2 (6200 m). invernale in solitaria fino all’antecima del po 4 (7400 m) il 5 marzo alle 5:00 informati Arrivato a 7700 m, con buona visibilità, non Broad Peak, convinto di aver raggiunto la vet- di una finestra di bel tempo, con buona visi- riuscirà a individuare traccia degli alpinisti ta vera. Nel 1990-91 aveva tentato l’invernale bilità, assenza di vento, e una temperatura più in alto. Il pomeriggio del 6 marzo, Bielecki alla parete Rupal al Nanga Parbat e nell’au- diurna di –27°C a 8000 metri. Alle 12 e 30 scenderà al Campo Base, seguito da Hayat tunno del 1993 era stato il primo polacco a erano al colle (7900 m) sotto l’antecima. Da e Malek. Ulteriori ricerche non daranno esito salire l’Everest dal Tibet. qui la cordata avrebbe dovuto raggiungere la positivo. Berbeka era stato molto attivo sulla All’appello nella stagione bianca mancano vetta in alcune ore ma, incontrando difficoltà scena polacca degli anni Ottanta. Per citare ancora K2 e Nanga Parbat.

72 / Montagne360 / Settembre 2013 Settembre 2013 / Montagne360 / 73 Nuove Ascensioni a cura di Roberto Mazzilis Seppia” alla via Gilberti-Castiglioni sulla pa- Monte Germula- 2143m diedro caratterizzato da placche di ottimo rete sud-ovest aperta il 21 maggio del 2010 Alpi Carniche –Gruppo Cavallo –Aip- calcare al cui termine per una serie di cola- Quota 2625, 2622 m da Sergio Liessi, Mario Cedolin e Adriano Germula toi alle facili rocce che precedono la cresta Serriera di bagna, il Alpi Marittime - Nodo di Pagarì di Salèse ritorno dei mescaleros Sbrizzai in ore 4.30. Attacco per un diedro Sulla parete nord del Cadin di Valbertad nel sommitale. Sviluppo 440 m. Difficoltà dal Si tratta della cima rocciosa senza nome che sovrastato da un tetto(V, VI+, 1 spit) quindi corso del 2012 sono state aperte 4 vie nuo- II al VII-. Lasciati 6 chiodi e 8 cordini. Infine sorge sulla cresta di confine tra il Colle di per parete gialla con un secondo tetto. Su- ve. In ordine cronologico: il 9 agosto Adriano il 25 ottobre sempre A.Sbrizzai e M.Spiz Fremamorta e la Brèche de Pagarì. Sull’evi- perarlo sulla sinistra (VII) fino ad una cengia. Sbrizzai e Flavio Cella scalano la direttrice aprono la “Via Ciabo”. Sviluppo 500 m. Dif- dente sperone ENE, rivolto verso il Pian della Infine per placca verticale ed articolata ad un data da un diedro iniziale con strapiombi ficoltà di III, IV, V per una decina di tiri lungo Casa, il 3 agosto 2012, Francesco Di Luca, breve diedro-camino con strapiombo( VI+, sovrastato da una bella sequenza di plac- una serie di diedri e placche di roccia ottima Andrea Parodi e Fulvio Scotto hanno aper- VII+, spit) ad un cengione. Verso sinistra per che di roccia ottima per le quali alla cresta rimaste attrezzate con 8 chiodi e 9 cordini. to la via “Classic Rock” (difficoltà D, V max; 30 m fino ai chiodi di sosta della Gilberti - Ca- sommitale. Sviluppo 330 m. Difficoltà IV, Avvicinamento da Paularo per il Cason Dal sviluppo 260 m). Questo tracciato offre una stiglioni per la quale verso la cima. Sviluppo V, VI, VI+. Lasciati 12 chiodi. L’11 settembre Nelut e per seg. CAI 442 alla Casera Ger- divertente scalata su roccia buona (granito). della variante 100 m. Lasciati 10 chiodi, 5 spit A.Sbrizzai e Marco Spiz aprono la “Via Del mula dove si parcheggia. Si prosegue per Nella prima parte si sviluppa poco a sinistra e 2 cordini su roccia ottima. Per la vetta altri Lastrone”, seguendo la direttrice del diedro Casera Valute e per mulattiera fino a quota di una preesistente via a spit, seguendo logi- 100 m di IV e V lungo colatoio e paretine. posto sulla destra di quello della Sbrizzai – 1850m. Si imbocca una traccia (bollini ros- che sequenze di fessure e diedri, proteggibili Cella. Al grande lastrone che si trova nel ter- si, Via Dei Cacciatori) che porta a scavalcare con materiale tradizionale. Nella parte alta Cima Della Miniera, 2474 m zo tiro di corda segue un sistema di fessure, una dorsale rocciosa. Il primo diedro che si si rimonta un aereo ma non difficile spigolo, Alpi Carniche - Gruppo Peralba - Cjadenis- placche e diedri per i quali alle rocce erbose incontra è l’attacco della “Via Ciabo”. Prose- che, diventando via via meno ripido, porta Avanza sommitali. Sviluppo 375m. Difficoltà III, IV, V, guendo sulla destra si raggiunge la parete sulla cresta sommitale. Tranne il cordino che Il 16 settembre del 2012 Roberto Mazzilis e VI. Lasciati 11 chiodi e 9 cordini su roccia ot- marcata dai diedri paralleli delle altre 3 vie. indica l’inizio della scalata, in loco non è sta- Fabio Lenarduzzi attaccano la parete per la tima. Il 23 ottobre A.Sbrizzai e M.Spiz apro- Discesa dalla cima per il sentiero della via to lasciato nulla. via”Ernesto”(it.135s Guida Dei Monti D’Ita- no la “Via Plan Dal Aiarat”. Attacco nel terzo normale da est. Avvicinamento: dal Piano della Casa, se- lia-II). Dopo il primo tiro di corda la via prose- guendo il sentiero per il Colle di Fremamorta gue autonoma sulla sinistra per raggiungere Lo spigolo sud-ovest fino a quota 2100 circa dove si piega a sini- di Bagna, nettamente più alta della prima. Si Sbrizzai hanno raggiunto la cima lungo la su placche articolate la lunga cengia che e la parete sud della stra e si sale per pietraie fino ai piedi dell’evi- attacca a quota 2350 circa, ai piedi di una parete est attaccando a sinistra di una gran- solca l’intera parete. Qui imbocca un breve Cima Della Miniera. A dente sperone, delimitato sulla destra da un piccola placca di roccia chiara, subito a de- de quinta, poco sopra e sulla destra di una ed evidente diedro-fessura molto strapiom- sinistra la via Mazzilis- canale svasato di roccia chiara. stra del canale tra le due punte. Superata la macchia prativa(ore 2.30 da Casera Aiar- bante con uscita su una placca liscia (VIII-). Lenarduzzi. A destra la Discesa: si scende facilmente a sinistra lun- placca, si prosegue sul pilastro per bei diedri, nola). Una breve parete verticale di roccia Lungo la placca verticalmente per una deci- Via Terry go lo spartiacque fino ad un colletto dove spigoli e infine, per terreno più facile, si gua- ottima porta a una serie di gradoni con un na di m ( VII+ e VIII sostenuto)poi a sinistra sorge un piccolo bunker (Brèche de Pagarì, dagna la cresta sommitale della Serriera. diedretto, sovrastati da tetti e strapiombi. alla base di uno strapiombo, sulla verticale 2561 m). Da qui con due doppie da 60 m sul Discesa: sul lato orientale per saltini roccio- Aggirarli sulla destra, quindi per un colatoio di una evidente fessura diedro per la quale, versante nord-est (cordini lasciati) si rag- si, fino a raggiungere la valletta sospesa tra ad una serie di placche e brevi paretine con parallelamente allo spigolo sud, con arram- giungono le pietraie e si ritorna in breve alla la Serriera di Bagna e la Serriera dell’Autaret. diedro alla placconata sommitale. Sviluppo picata molto varia lungo larghe fessure e base dello sperone. Si scende lungo la valletta fino ad una spalla 300 m. Difficoltà II, III, IV. Lasciati 2 chiodi diedri di roccia ottima alla cresta sommitale. a quota 2400 circa, poi si traversa a sinistra e 3 cordini utilizzati per la discesa a corde Da qui in comune con l’it. 135, con difficoltà Serriera di Bagna, 2250 m per ritornare alla base della parete. doppie. decrescenti per un centinaio di m alla vetta. Alpi Marittime Sviluppo m 450. Difficoltà di V, VI, VII+, VIII-. Versante ovest nord-ovest, “Il ritorno dei Forcella Da Campo, 2370 m Pala Da Campo, 2430 m (Nelle fessure centrali è stato rinvenuto un Mescaleros” Dolomiti Orientali - Gruppo del Popera Dolomiti Orientali - Gruppo del Popera chiodo, forse variante allo spigolo Mazzilis- Il 15 settembre 2012, Andrea Parodi (Geki La forcella in questione separa la Croda Il 31 luglio del 2010 Sergio Liessi e Adriano De Crignis?) Arenzano) e Fulvio Scotto (Cai Savona) Bassa Da Campo dalla Pala Da Campo ed è Sbrizzai hanno scalato la parete est, all’ini- Il 21 ottobre del 2012 R.Mazzilis e hanno tracciato la via “Il ritorno dei Mesca- stata raggiunta per la parete est il 2 luglio zio salendo in prossimità del limite destro F.Lenarduzzi sulla parete sud aprono la “Via leros” (360 m, TD, R2, VI+ max). Si tratta di del 2010 da Sergio Liessi e Adriano Sbrizzai di una grande quinta, lungo placche di roc- Terry”: arrampicata prevalente in fessura una bella e varia scalata, lungo un pilastro attaccando per lungo un colatoio camino e cia ottima. Nella parte superiore lungo una che inizia dalla grande cengia raggiunta per che fa capo alla cresta sommitale della Ser- proseguendo, sulla direttrice della forcella, placconata articolata che porta alla cresta la De Infanti - Ursella. La direttrice è data dal riera. Roccia buona (gneiss) ma con un po’ per una serie di fessure e diedri che solca- arrotondata della Pala. Dislivello 290 m. lato di sinistra del marcato incavo che solca di lichene. Lasciati in posto due chiodi e un no una vasta placconata di roccia buona, a Difficoltà dal III al IV con brevi tratti di V. La- l’intero settore di parete compreso tra la “Via cordino: per il resto ci si riesce a proteggere tratti ottima. Dislivello 200m. Difficoltà II e sciati 4 chiodi e 4 cordini utilizzati anche per Ernesto” e la via “Criminal Tango”. Una serie quasi sempre con friend, nut e fettucce su III. Impiegate ore 1.30. Lasciati 3 chiodi con la discesa a corde doppie. Avvicinamento in di fessure e diedri portano ad intersecare spuntoni. cordini utilizzati per la discesa a corde dop- ore 2.30 da Casera Aiarnola. Attacco dal ca- verso sinistra la “Via Ernesto”, proseguendo Avvicinamento: dal Rifugio del Laus (1910 pie. Avvicinamento in ore 2.30 da Casera nale detritico tra la Pala e la Croda. per gradoni,diedri e brevi placche poste a de- m) si risale il Vallone di Collalunga fino sotto Aiarnola. stra della cresta sommitale, senza via obbli- al Lago di Mezzo, dove si abbandona la car- Torre Spinotti, 2130 m gata fino in vetta. Sviluppo 450 m. Difficoltà rareccia, per tagliare verso oriente. Risalen- Croda Bassa Da Campo, 2400 m Dolomiti D’Oltre Piave - Gruppo del V, VI, VI+. Ciascuna delle succiate vie è stata do una pietraia si arriva alla base del pilastro Dolomiti Orientali - Gruppo del Popera Cridola aperta con l’uso di una decina di friend e di che fa capo alla seconda punta della Serriera Il 15 luglio del 2010, Sergio Liessi e Adriano Interessante variante denominata “Nero Di chiodi, lasciati in luogo.

74 / Montagne360 / Settembre 2013 Settembre 2013 / Montagne360 / 75 Libri di montagna a cura di Linda Cottino • Stefano Ardito sé difficili da abitare. Nella marchio della casa editrice • Giuseppe “Popi” Miotti Mustang. Himalaya che sua essenza di taccuino di pugliese. Gliarchiviritrovati cambia viaggio, il libro ne è un gra- Bellavite, 180 pp., € 23,00 Alpine Studio, pp. 186, devole complemento. Con la • Alessandro Gogna e € 14,80 prefazione di Kurt Diember- Alessandra Raggio ger, profondo conoscitore di Insieme in vetta. queste terre. Le cordate famose e le loro imprese • Enrico Camanni Mondadori, 223 pp., Di roccia e di ghiaccio. € 16,00 Storia dell’alpinismo in 12 gradi Editori Laterza, 269 pp., 80 ritratti da parete € 18,00 Il concetto orientale di Mutamento, che in rela- Il giornalista romano, ben zione con il suo opposto, noto agli appassionati e ai il non-mutamento, porta lettori di cose di montagna alla trasformazione, può per la sua intensa attività essere una della chiavi pubblicistica, confeziona per comprendere ciò di per l’editore lecchese Alpine In questo filone storico, ma cui si racconta in questo Studio un libretto in cui dal taglio meno divulgativo album di vita tra le mon- concentra la lunga esperien- del precedente, si inserisce tagne. gliarchiviritrovati za di viaggiatore e reporter anche il libro scritto a quat- (questo il titolo, scritto Le interviste di TgR Montagne diventano un libro con le illustrazioni di Giorgio Lusso dalle terre himalayane su un Una vera e propria cavalcata tro mani da Alessandro Go- tutto attaccato) del valtel- luogo speciale: il Mustang. sul filo della storia alpini- gna e Alessandra Raggio. In linese Popi Miotti è come ta in onda per anni: le 9 di mattina del vener- si crede, non è muta, anzi, ha urgenza di par- Terra di confine tra Nepal stica, dal proto-alpinismo questo caso il focus è quel un’immersione nel flusso Alberto Gedda dì!) e ha ottenuto importanti riconoscimenti lare» precisa Mantovani. «Molti che hanno e Tibet, quasi un deserto trecentesco di Francesco sodalizio molto speciale che dell’esistenza e ne proma- e Roberto tra cui il premio che l’Osservatorio Media dei fatto scelte esistenziali fuori dal coro si sono d’alta quota immerso in Petrarca sul Mont Ventoux è la cordata: due scalatori na una risonanza, quasi Mantovani genitori attribuisce ai programmi con conte- sentiti legittimati dall’interesse che la televi- paesaggi imponenti, questo ai record di velocità del che si uniscono per affinità un’ancestrale nostalgia, Ritratti da nuti educativi. sione ha dimostrato nei loro confronti, e ne è angolo di Tibet uscito terzo millennio. Bella l’idea elettiva e che, grazie a que- che anche chi non conosce parete Le interviste che compaiono nel libro sono nata una rete informativa, di collaborazioni, e dall’isolamento non molti dei gradi, che aiuta il lettore sto prezioso ingrediente, si i luoghi di cui si parla, o ha Fusta Editore, state realizzate per la trasmissione e colpi- di amicizie, davvero eccezionale». decenni orsono inizia a nella progressione, gettan- integrano e cooperano nelle vissuto altre esperienze in 191 pp., € 15,00 scono soprattutto per la loro freschezza e È curioso leggere a poche pagine di distan- risentire degli effetti del do alla fine di ogni capitolo situazioni più difficili per altri tempi, non può non varietà di punti di vista. Personaggi famosi za ciò che pensano, ad esempio, il creatore riscaldamento globale che l’esca per il passaggio realizzare i propri obiettivi percepire. Molto sempli- n caleidoscopio di voci, ottanta ritratti e non famosi (gli alpinisti sono una mino- del marchio Patagonia e forte scalatore degli ne ha condannate alcune successivo, così da rendere alpinistici. Il libro presenta cemente si racconta di U di personaggi per altrettanti modi di ranza) ritraggono una montagna tutt’affatto anni ’60 nella Yosemite Valley, il californiano zone alla siccità. Proprio “la” storia “una” storia da alcune delle cordate più quarant’anni di alpinismo vivere e raccontare la montagna. Alpinisti, diversa da quel luna park per il turismo di Yvon Chouinard, e Mario Capanna, uno dei le- per girare un documentario raccontare, che si è curiosi significative e note, dalla e di arrampicata, vissuti scrittori, musicisti, attori, intellettuali, spor- massa che in molti casi è diventata, quando ader storici del Sessantotto italiano; oppure sul rischio di spopolamen- di leggere per vedere come fine dell’Ottocento a oggi, in perlopiù nelle Alpi Centrali tivi ne parlano ognuno a loro modo, apren- non invece il luogo dell’abbandono e del nulla l’attore comico Dario Vergassola e l’olimpio- to dovuto alla mancanza va a finire. In una struttura un catalogo su cui scorrono della Lombardia, descritte do al lettore uno scenario al tempo stesso ancora fisso nell’immaginario collettivo; al nica dello sci di fondo Stefania Belmondo, o d’acqua, Ardito è partito per mobile, che ingloba tutte le le varie tipologie: cliente- qui come «tele o fogli su universale e intimo, dalle infinite sfumature, contrario, emerge un teatro ricco di scenari ancora il famoso pubblicitario Gavino Sanna l’alto Mustang ed è entrato possibili variazioni fuori sca- guida (Mummery-Burgener, cui tracciare dei segni», mai uguale a se stesso. Il bagaglio per la pub- e variegato nei ruoli, in cui prendono forma (che firma la copertina) e Roberto Ghidoni, in contatto con gli abitanti la, Camanni presenta luoghi, Couzy-Desmaison), i in un’attività che è forma blicazione di questo libro l’ha fornito la tra- scelte di vita davvero alternative alla quoti- contadino della Val Trompia, pluripremiato del villaggio di Dhe, che per avventure e personaggi con fratelli (Messner e Huber), la espressiva in evoluzione. Il smissione TgR Montagne, curata da Battista dianità urbana o di pianura, quasi una civil- all’Iditarod, la corsa di 1800 km che si svolge sfuggire alle gravi conse- la scioltezza di chi maneggia cordata mista (Iovane-Ma- quadro calza a pennello su Gardoncini, che va in onda su Rai2 il giovedì tà parallela, più essenziale nei bisogni, più in Alaska. L’elenco potrebbe continuare, se- guenze dell’inaridimento del la materia da intenditore e riacher, Giordani-Manfrini), Miotti, protagonista di mo- mattina alle 8,05 e che ha ormai una discre- vicina alle necessità dei territori e di chi ci guendo itinerari esistenziali per i quali, in tut- terreno stanno costruendo- la racconta con una prosa le storiche (Castiglioni- menti di svolta nella pratica ta carriera alle spalle. È nata infatti come abita, più attenta alla natura e alla sua tutela, to o in parte, la montagna è un mondo denso si un nuovo futuro a quattro che sembra fatta apposta Detassis, Cassin-Ratti), fino della scalata (uno su tutti il Sopra Tutto prima delle Olimpiadi invernali rivitalizzata da nuove forme di economia, per e straordinariamente significativo, per cui ore di marcia e cinquecento per la divulgazione a un alle più recenti (Salvaterra- Sassismo, in Val di Mello), del 2006, nell’ambito della TgR, la testata niente arretrata dal punto di vista tecnolo- può valer la pena di “cambiare vita”. Ci piace metri di quota più in basso. pubblico (finalmente) am- Beltrami), senza tralasciar- partecipe di visioni nuove, per l’informazione regionale diretta allora da gico. «La montagna come luogo di vita è di concludere, con Luca Mercalli, autore della Il documentario, girato con pio e non specialistico che, ne di “mitiche” quali le Frost- compagno di personaggi Angela Buttiglione; nel tempo, nonostante il solito trattata dai media come un fenomeno postfazione, nell’auspicio «che le parole e le il contributo del Comitato fuori dai linguaggi in codice Robbins, Boardman-Tasker, che hanno incarnato una sostanziale disinteresse della tv pubblica ita- di serie B» affermano gli autori – Alberto riflessioni nate in questi anni di televisione EvK2Cnr, è visibile su you e dagli elenchi di ascensioni, Albert-Güllich. Un lavoro progressione storica. Sarà liana per questi territori considerati ai mar- Gedda, giornalista di TgRMontagne, e Rober- di montagna agevolino e accelerino l’evolu- tube ed è un vero e proprio possa dilettarsi nel seguire interessante e assai ben do- pur vero che gli alpinisti gini, TgRMontagne ha saputo consolidare il to Mantovani, giornalista e storico dell’alpini- zione verso una Heimat forte della difesa del appello all’azione per con- le imprese, a loro modo cumentato, al quale avrebbe sono degli inguaribili nar- proprio spazio, con un pubblico di affezionati smo, ospite fisso della trasmissione insieme suo variegato passato, ma aperta e ricettiva trastare i disastri dell’ef- artistiche, di personaggi noti forse giovato un pizzico di cisi, ma quando il racconto (a dispetto dell’ora impossibile in cui è anda- con Luca Mercalli. «E a differenza di quel che verso le grandi sfide del futuro». fetto serra in zone di per e meno noti. In stile con il contestualizzazione in più. esce dalla dimensione

76 / Montagne360 / Settembre 2013 Settembre 2013 / Montagne360 / 77 Libri di montagna News dalle aziende a cura di Susanna Gazzola (GNP) Montagne360 La rivista del Club Alpino Italiano individuale per farsi oggetto wilderness dolomitica, mi prenda e apra questo libro. terrene. Vi si raccontano le Direttore Responsabile: Luca Calzolari di interesse generale, siamo sento umilmente di dire: Troverà un rosario ben vicende del non più giovane * AKU TRANSALPINA GTX Direttore Editoriale: Alessandro Giorgetta redatto pieno di grani poco Caporedattore: Stefano Aurighi indulgenti e ce ne deliziamo. se qualcuno ha un momen- ma ancora forte Alois, che la calzatura ufficiale del progetto Redazione: Lorenzo Arduini, Stefano Mandelli, to di stanca nei riguardi noti, costruito con 56 vie nella scalata sempre al limi- Selva Active Matilde Delfina Pescali • Vittorino Mason dell’alpinismo classico; se orizzontali: dalle Alpi Giulie te fa incontri di là dall’uma- Segreteria di redazione: Carla Falato Tel. 051/8490100 - [email protected] alle Dolomiti Friulane, dalle SALPINA GTX è nata sulla base del grande Il libro delle cenge è saturo di arrampicata no sentire (una fanciulla lo Hanno collaborato in questo numero: Linda Casa Editrice Panorama, per itinerari fra l’estremo Dolomiti del Cadore alle Do- accompagna e lo segue), successo riscosso da AKU nell’ambito Cottino, Massimo Goldoni, Roberto Mantovani, 304 pp., € 28,00 e oltre; se è stufo di vie lomiti Ampezzane e poi giù per il quale l’alpinismo di- delle attività di test svolte in Germania dal- Mario Vianelli, Carlo Caccia Grafica e impaginazione: Francesca Massai, fino alle Dolomiti Bellunesi. Sono 15 le guide che, nel corso della la rivista OUTDOOR, che lo scorso mese di alla moda; se è sfinito di venta metafora dell’esisten- Silla Guerrini attendere l’incedere lento di Italo Zandonella Callegher za: come i sette vizi capitali stagione estiva 2013, hanno scelto l’inno- aprile ha assegnato a TRANSALPINA GTX Service editoriale: Cervelli In Azione srl - Bologna comitive su una ferrata; se rivisitati alla luce di avventu- vativo modello trekking TRANSALPINA il prestigioso bollino KAUFF TIPP, quale Tel. 051 8490100 - Fax. 051 8490103 CAI - Sede Sociale: 10131 Torino, GTX prodotto da AKU, partner ufficiale del migliore calzatura in test, particolarmen- è schifato di vedere tacchi • Spiro Dalla Porta-Xidias re in parete. Talora estremo, Monte dei Cappuccini. o pantofole di pezza sui La divina montagna tirato al parossismo, questo gruppo guide escursionistiche di Selva di te adatta a trekking sulle brevi e medie Sede Legale:Via E. Petrella, 19 - 20124 Milano ghiaioni; se è insoddisfatto Vivalda Editori, 130 pp., racconto è un vero e proprio Val Gardena, nell’ambito del progetto SEL- distanze. Cas. post. 10001- 20110 Milano - Tel. 02 2057231 (ric.aut) - Fax 02 205723.201 - www.cai.it € 17,00 VA ACTIVE. La scelta del modello TRAN- www.aku.it di relazioni tecniche sempre inno all’alpinismo, attività Telegr. centralcai Milano c/c post. 15200207 più esterofile; se è annoiato “fuori norma” (a dispetto intestato a CAI Club Alpino Italiano, Servizio da scritti senza anima di della modernità che tutto Tesoreria Via E. Petrella, 19 - 20124 Milano. Abbonamenti a Montagne 360. La rivista del certi guru dell’alpinismo; se ingloba nell’ordinario), capa- Club Alpino Italiano: 12 fascicoli del mensile: abb. Ho tra le mani un libro è infastidito da scritti con ce di proiettare lo scalatore * GRISPORT BACKPACKING Soci familiari: € 10; abb. Soci giovani: € 5; abb. diverso che propone una troppa anima di certi guru dentro la parete che sta sca- sezioni, sottosezioni e rifugi: € 10; abb. non Soci: l’alta montagna calza nuovi colori € 24,00 + 2,10 (spedizione postale); supplemento montagna “diversa”. Una della penna; se è tediato da lando fino all’identificazione spese per recapito all’estero: UE € 28,46 / Resto raccolta di itinerari. Nulla racconti da brivido sui soliti totale con essa. Il resto lo fa Lo scarpone Backpacking di Grisport, per La mem- d’Europa e Mediterraneo € 23,52 / Resto del di nuovo, dirà qualcuno. E, strapiombi a fil di unghia; l’accettazione del rischio e trekking di media/elevata difficoltà, ora brana mondo € 29,28. Fascicoli sciolti, comprese spese postali: Soci € 2,00, non Soci € 3,90. Per fascicoli si veste di due nuovi colori, il giallo lime e interna invece, non è così. Di nuovo se è sazio di sentir parlare la catarsi che ne consegue. arretrati dal 1882 al 1978: Studio Bibliografico sono gli ingredienti che lo di allenamenti allucinanti; Perché l’essere umano cerca l’arancio mattone. Backpacking è una cal- Sympa- San Mamolo di Pierpaolo Bergonzoni & C. snc, compongono. Qui si presen- se è stanco di correre ad Uno degli ultimi Licheni an- la via dell’Alto, si chiede zatura di alta qualità, leggerezza e contenuti tex, Via XX Settembre, 42 - 40050 Dozza (BO) - Tel. e Fax 0542 679083. Segnalazioni di mancato tecnico-funzionali brevettati, come il pun- brevetto ta un mondo che sta oltre ore impossibili su strade cora siglati Vivalda, questo l’autore? Per un «impulso ricevimento: indirizzate alla propria Sezione o alla il normale circuito alpino, impossibili verso pareti libro del “grande vecchio” insopprimibile che indora e talino in poliuretano iniettato che protegge Grisport, rende la calzatura impermeabile Sede Centrale (tel. 02 2057231). 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78 / Montagne360 / Settembre 2013 Settembre 2013 / Montagne360 / 79 Sul prossimo numero in edicola dal 27 settembre

Speciale Speleologia Valsenio (ben sette dal 1993!). Vi saranno reportage, narra- Il numero di ottobre darà ampio spazio alla speleologia, dal zioni, eventi speciali (saranno presentati gli addestramenti Congresso Internazionale di Brno in luglio sino a Casola degli astronauti ESA in cavità naturali) convegni tematici, 2013 Underground. mostre, laboratori, spazi di gruppi e associazioni nazionali, Dal 30 ottobre al 3 novembre 2013, infatti, Casola Valsenio area “fieristica”di tessuti e materiali, escursioni organizza- (Ra) ospiterà il prossimo Incontro Internazionale promosso te in grotta e nei percorsi del Parco della Vena del Gesso. dall’Associazione Speleopolis. La Rivista presenterà l'incon- Casola\Speleopolis sarà nuovamente momento di relazioni e tro, che nasce anche su sollecitazione del Comune di Casola convivialità tra innumerevoli speleologi provenienti dall’Ita- Valsenio (progetto Europe For Citizens) e dell'Unione dei lia e dal mondo». Comuni (municipalità limitrofe coinvolte nel progetto Ju- Anche il portfolio fotografico, infine, sarà dedicato alla spele- lius). «L'incontro – spiegano gli organizzatori - sarà nel solco ologia, con immagini straordinarie di esplorazioni e ricerche della consolidata tradizione degli appuntamenti di Casola nel mondo del team La Venta.

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80 / Montagne360 / Settembre 2013

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