S.A.Bro.M S.p.A.

AUTOSTRADA REGIONALE INTEGRAZIONE DEL SISTEMA TRANSPADANO DIRETTRICE --MORTARA

PROGETTO DEFINITIVO

PARTE GENERALE CAVE E DISCARICHE CAVA DI E – C.NA MARE

STUDIO PREVISIONALE DI IMPATTO ACUSTICO

A Febbraio 2013 Emissione B. CIPULLO P. FERRARI D. SPOGLIANTI Rev. Data Descrizione Redatto Controllato Approvato Attività: A.131.S.101.D1 Documento: GN_CAV_CA06_SD_001_A

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INDICE

1. PREMESSA ...... 3 2. UBICAZIONE DELL’AREA ...... 4 3. DESCRIZIONE DELL’AREA ...... 7 3.1. VINCOLI, INFRASTRUTTURE, PIANIFICAZIONE E STRUMENTI URBANISTICI ...... 7 4. DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO ...... 11 4.1. EVOLUZIONE DEI LAVORI DI COLTIVAZIONE ...... 12 4.2. MACCHINARI E MEZZI PER LA COLTIVAZIONE DEL GIACIMENTO ...... 13 4.3. ACCESSIBILITÀ AL SITO E VIABILITÀ ...... 14 5. CARATTERIZZAZIONE ACUSTICA DELL’AREA E DEL SUO INTORNO ...... 15 6. RILIEVI FONOMETRICI E DATI DISPONIBILI ...... 24 7. METODO DI CALCOLO E SIMULAZIONI ...... 28 7.1. SIMULAZIONI ...... 29 8. RISULTATI ...... 31 9. INTERVENTI DI MITIGAZIONE DEGLI EFFETTI ...... 35 10. PROGRAMMA DEI RILEVAMENTI DI VERIFICA ...... 36 11. CONCLUSIONI ...... 37

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1. PREMESSA

La presente relazione viene redatta per la valutazione previsionale dei livelli di rumore connessi all’attività di coltivazione di una cava, in un’area di pianura nei territori comunali di Pieve Albignola e Dorno (PV), in località C.na Mare.

Lo studio è stato condotto secondo quanto previsto dalla L. 447/95 e s.m.i., D.P.C.M. 14/11/97, L.R. 13/01 e s.m.i. e, per quanto applicabili, dalle “Modalità e criteri di redazione della documentazione di previsione di impatto acustico e di valutazione previsionale del clima acustico” di cui alla D.G.R. 8 marzo 2002, n. VII/8313.

Per quanto non esplicitamente riportato nella presente, si rimanda alla documentazione tecnica di progetto.

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2. UBICAZIONE DELL’AREA

Le aree in esame ricadono all’interno dei Comuni di Pieve Albignola e Dorno (PV) in località C.na Mare. In particolare il sito in oggetto è ubicato a circa 0.5 km a Sud-Ovest del di Nuovo, ed a circa 2.3 km a Est dell’abitato del Comune di Pieve Albignola.

Il sito è cartografato alla scala 1:25.000 nella tavoletta III N.O. "Zinasco" del Foglio n. 59 "Pavia" della Carta Geografica d'Italia, edita dell'Istituto Geografico Militare (Tav. A.1.1 della documentazione progettuale), e alla scala 1:10.000 nella Sezione A7E5 della Carta Tecnica Regionale, edita dal Servizio Cartografico della Regione Lombardia (Tav. A.1.2 della documentazione progettuale).

Le coordinate U.T.M.-WGS84 baricentriche dell'area richiesta in autorizzazione sono le seguenti:

E = 1.499.199 N = 4.995.815

L’area in disponibilità si estende su una superficie di circa 165.000 m2, di cui 138.000 m2 interessati direttamente dai lavori di coltivazione.

Di seguito si riportano una foto aerea ed una planimetria con un estratto dalla CTR 1:10.000 con evidenziata l’area in esame.

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Di seguito si riporta anche la foto aerea dell’area di intervento delimitata dal contorno giallo, e l’area adiacente dell’ATEg8 delimitata dal contorno arancione.

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3. DESCRIZIONE DELL’AREA

Il sito si presenta con morfologia pianeggiante con quota media che si attesta intorno 80,50 m s.l.m. L’area è posta a circa 5 km a Sud - Est del concentrico di Dorno e a 2,3 km a Est da quello di Pieve Albignola. L’area è delimitata, lungo il margine orientale, dalla scarpata di scavo della cava ATEg8 individuato nel vigente Piano Cave della Provincia di Pavia, mentre lungo il margine settentrionale dal Torrente Terdoppio che scorre verso E, incassato di quasi 15,0 m rispetto alla quota del piano campagna medio. Lungo il margine occidentale e meridionale, l’area confina con terreni agricoli di proprietà di terzi e con i fabbricati della C.na Mare, posta a metà del lato occidentale. La superficie complessiva dell’area di intervento è di circa 165.000 m2.

3.1. VINCOLI, INFRASTRUTTURE, PIANIFICAZIONE E STRUMENTI URBANISTICI

Vincoli

L’area in esame non è compresa in zone sottoposte a vincolo idrogeologico (R.D. n. 3267/1939), militare, né appartiene ad aree di interesse archeologico. L’area non risulta interessata dal vincolo ambientale - paesaggistico ex D.Lgs. n. 42/2004. L’area di intervento non interferisce con le aree di salvaguardia di pozzi idropotabili, definite ai sensi del D.lgs. 152/06 ed è esterna alle fasce del P.A.I. (Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico). Il Torrente Terdoppio scorre con andamento meandriforme in direzione E, e delimita il margine settentrionale dell’area.

Infrastrutture

Nell’immediato intorno dell’area di scavo sono presenti le seguenti infrastrutture: ƒ la C.na Mare, posta a circa 70 m a O dal perimetro dell’area di intervento; ƒ l’area di cava ATEg8 che delimita il margine orientale dell’area; ƒ la strada interpoderale che consente l’accesso all’ATE g8; ƒ la via Cascinini che corre con andamento NO÷SE dalla S.P. 193bis sino alla C.na Mare, e poi superandola, ad una distanza minima di 20 m dallo spigolo sudoccidentale dell’area; ƒ la cascina senza nome posta a S dell’area a circa 30 m dal limite di disponibilità.

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Strumentazione urbanistica

Comune di Pieve Albignola Lo strumento urbanistico vigente del Comune di Pieve Albignola è rappresentato dal Piano di Governo del Territorio (P.G.T.), approvato con D.C.C. n. 4 del 22/04/2009. Dall’elaborato cartografico “1.22 – Previsioni di piano” alla scala 1:10.000, l’area oggetto dell’intervento è classificata come “Aree agricole di interesse ambientale” ed è normata dall’art. 80 delle N.t.A. di Piano. Comune di Dorno Lo strumento urbanistico comunale di Dorno è rappresentato dal Piano di Governo del Territorio (P.G.T.), approvato dal Consiglio Comunale con Delibera n. 52 del 28/11/2009. Dall’elaborato cartografico “PDR7dC – Assetto città consolidata” alla scala 1:5.000, l’area oggetto dell’intervento è classificata come “Tessuto agricolo – aree di consolidamento dei tessuti naturalistici” ed è normata dall’art. 44 delle N.t.A. di Piano. Al termine del paragrafo è riportato lo stralcio cartografico e la documentazione normativa.

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ESTRATTO PIANO REGOLATORE COMUNE DI DORNO (PV)

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Capo V - Zone a tessuto agricolo ed ambientale (PdR)

Art. 44 - "Zona a tessuto agricola"- ZTA

In questa zona si applicano le disposizioni e le prescrizioni, funzionali e volumetriche di cui al Titolo III della LR 12/2005: il rilascio dei titoli abilitativi è quindi subordinato alla verifica dei requisiti indicati dalla legge regionale per l'edificazione dei soli manufatti. La richiesta di costruzione di nuovi edifici e attrezzature, o di ampliamento di quelle esistenti, deve essere corredata dalla documentazione richieste dalla legge regionale. Sono quindi ammesse esclusivamente le opere realizzate in funzione della conduzione del fondo e destinate alla residenza dell'imprenditore agricolo e dei dipendenti dell'azienda, nonché alle attrezzature e infrastrutture produttive quali stalle, silos, serre, magazzini, locali per la lavorazione e la conservazione e la vendita di prodotti agricoli. Al fine del computo delle volumetrie realizzabili, in questa zona è ammessa l'utilizzazione di tutti gli appezzamenti, anche non contigui, componenti l'azienda, compresi quelli esistenti su terreni di comuni contermini. Su tutte le aree utilizzate a fini edificatori è prescritto un vincolo di inedificabilità da trascrivere sugli appositi registri immobiliari.

Non sono in ogni caso ammessi nuovi allevamenti suinicoli. Per quelli esistenti sono consentite esclusivamente le modalità di intervento delle manutenzioni (ordinaria e straordinaria), senza la possibilità di aumentare il numero dei capi.

In generale non sono ammesse le famiglie degli usi:

U1 Uso Residenziale U3 Uso Produttivo U4 Uso Terziario U5 Uso Servizi U6 Uso Mobilità U7 Uso turistico - alberghiero eccetto gli usi di seguito specificati. a) Normativa funzionale Usi previsti: U2/1, U2/2, U2/3, U2/4, U2/5

U2/1 Abitazioni agricole Sono abitazioni agricole gli alloggi situati all'interno di un'azienda agricola, funzionali alle esigenze abitative e di coltivazione del conduttore e alla razionale conduzione aziendale. Pertanto si tratta di abitazioni al servizio dei seguenti soggetti singoli o associati: - coltivatori diretti proprietari e coltivatori diretti, affittuari, che dedicano all'attività agricola almeno i 2/3 del proprio tempo di lavoro complessivo e ricavano da tale attività almeno i 2/3 del proprio reddito di lavoro; - dei seguenti soggetti , in quanto aventi la qualifica di imprenditore agricolo a titolo principale, ai sensi delle leggi nazionali e regionali in materia: a) proprietari concedenti in quanto richiedenti la concessione in funzione delle esigenze dell'azienda agricola, dei coltivatori e dei conduttori interessati e dei loro familiari; b) proprietari conduttori in economia e dei loro familiari; c) affittuari e conduttori mezzadri;

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d) cooperative agricole di conduzione, braccianti e forme associate assimilabili. Le abitazioni agricole sono prevalentemente ricavate in edifici preesistenti, in edifici demoliti e ricostruiti o in edifici costruiti ex novo. Per abitazione agricola si intende oltre al singolo alloggio, anche l'insieme degli spazi accessori al servizio della residenza, quali cantine, scale, androni, autorimesse. U2/2 Fabbricati di servizio Si intendono con questa voce gli usi connessi alle: - attività di autoconsumo per nuclei residenti in fabbricati adibiti all'uso U2/1; - attività necessarie allo sfruttamento del suolo aziendale. Si tratta prevalentemente di: a) depositi di prodotti aziendali; b) depositi di materiali necessari alla produzione (quali foraggi, mangimi, sementi, fertilizzanti, insetticidi, ecc.), anche in strutture verticali (silos o distributori di miscele e tettoie); c) ricoveri per allevamenti di animali domestici per autoconsumo; d) locali per la conservazione e prima trasformazione di prodotti aziendali di autoconsumo; e) locali per il ricovero e la riparazione di macchine e attrezzature agricole. U2/3 Allevamenti aziendali Sono allevamenti che caratterizzano la tipologia produttiva dell'azienda, collegati allo sfruttamento del suolo aziendale, dei suoi prodotti, e collegati alla necessità di arricchimento del suolo, oltre che alla possibilità di smaltimento. Si definiscono aziendali e interaziendali gli allevamenti nei quali almeno il 25% delle unità foraggere consumate nell'anno per l'allevamento del bestiame bovino può essere prodotto in azienda. Per gli allevamenti suinicoli e zootecnici minori la percentuale di approvvigionamento è del 20%. U2/4 Lavorazione di prodotti aziendali Questo uso prevede i locali per lo stoccaggio, la trasformazione, la commercializzazione di prodotti agricoli e zootecnici ed attinenti l’agricoltura.

U2/5 Rimesse Questo uso si riferisce a rimesse per macchine agricole che operino per commessa o per noleggio. L'esercizio dell'attività sopra descritta, pur non essendo legato ad una singola azienda o consorzio di aziende, deve risultare connesso con la produzione agricola della zona circostante. Sono compresi nell'uso anche la riparazione delle macchine, i locali di servizio nonchè l'abitazione del custode. b) Parametri urbanistici ed edilizi

per gli edifici destinati alla residenza annessa If = 0,03 mc/mq H = max 7,50 ml (ad eccezione di silos, serbatoi, ecc.)

Per gli edifici destinati ad attrezzature ed infrastrutture in genere H = max 9,00 (ad eccezione di silos, serbatoi, ecc.) Rc= 10% c) Modalità di attuazione E' previsto l'intervento edilizio diretto.

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ESTRATTO PIANO REGOLATORE COMUNE DI PIEVE ALBIGNOLA (PV)

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Comune di Pieve Albignola

I nuovi insediamenti destinati all’allevamento zootecnico, devono essere corredati da uno studio ambientale che evidenzi la compatibilità’ della nuova attività con il contesto territoriale ed insediativo di riferimento (caratteristiche dei suoli, possibili interferenze ed effetti sugli insediamenti abitativi circostanti, recapito degli scarichi ecc.). Non sono comunque ammessi nuovi insediamenti di imprese agricole dedite all’allevamento zootecnico, né l’inclusione delle aree nei piani di spandimento dei liquami provenienti da allevamenti zootecnici, a distanza inferiore a 100 mt. dai limiti esterni degli insediamenti abitativi esistenti in zona agricola, e/o dai perimetri di altre zone territoriali. I nuovi insediamenti zootecnici devono altresì rispettare la distanza minima di 50 m dai corpi idrici esistenti. Le distanze stabilite, secondo indicazioni generali, al comma precedente per i nuovi insediamenti di imprese agricole dedite ad allevamento zootecnico, vengono raddoppiate nel caso di allevamenti suinicoli e avicoli.

Art. 79.2 Indici e parametri Oltre agli indici di densità fondiaria di cui ai commi 3, 4, 4bis dell’Art. 59 della LR. N. 12/2005, dovranno essere rispettati i seguenti parametri: Hmax. Mt. 6,50; solo in caso di provata necessità potranno essere realizzati silos, serbatoi o altri impianti tecnici con altezza superiore. Dc e Df come previsto dall’Art. 10 delle presenti norme.

Art. 79.3 Modalità attuative Gli interventi di cui al presente articolo sono di norma soggetti ad intervento edilizio diretto, ad eccezione di quelli che riguardano compendi edilizi costituiti da piu’ fabbricati (cascine o parti di queste, nuclei ecc.) e che prevedono un incremento del peso insediativo e/o una riorganizzazione planivolumetrica con cambio di destinazione d’uso. In questi casi e’ previsto il ricorso al Piano urbanistico attuativo.

La realizzazione di nuovi fabbricati e’ assentita unicamente mediante permesso di costruire. Non è subordinata a provvedimento autorizzativo la realizzazione di coperture stagionali destinate a proteggere le colture.

Art. 79.4 Interventi sugli edifici esistenti e funzionali all’attività’ agricola Per gli edifici esistenti e funzionali all’attività’ agricola, sono ammessi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione e ampliamento, demolizione e ricostruzione, nei limiti di cui all’Art. 59 della LR. 12/2005. Sono altresì ammessi interventi di ampliamento “una tantum” per comprovate esigenze igieniche e/o funzionali, anche in deroga alle suddette limitazioni. L’ampliamento non potrà in ogni caso superare il 20% della Slp esistente. Gli interventi di cui al presente punto non implicano la presentazione del vincolo di non edificazione di cui al comma 6, Art. 59 LR. 12/2005, ma sono comunque subordinati agli adempimenti di cui al comma 2, Art. 60 della LR. 12/2005. Sono fatte salve le disposizioni relative agli interventi finalizzati allo svolgimento di attività agrituristiche di cui ai commi precedenti.

Art. 80. Norme specifiche per le aree agricole di interesse ambientale Per le aree cosi individuate negli elaborati grafici del PdR, sono previste specifiche disposizioni al fine di salvaguardarne l’assetto paesistico-ambientale. Obiettivi da perseguire in queste aree sono: Il consolidamento dei caratteri naturalistici e paesistici presenti; Il controllo delle attività e delle trasformazioni secondo criteri di compatibilità. Qualsiasi intervento, anche di bonifica agraria, dovrà essere coerente con gli obiettivi di cui sopra, tenendo presente le caratteristiche dei luoghi e le disposizioni paesistiche di cui alla PARTE VI delle presenti norme.

Per le destinazioni ammesse, le modalità attuative, e per i requisiti soggettivi ed oggettivi valgono le disposizioni di cui al precedente Art. 79.

Art. 80bis. Aree agricole a destinazione specifica Per le aree cosi individuate negli elaborati grafici del PdR, valgono le disposizioni di cui agli Articoli 79 e 80 delle presenti norme.

Norme Tecniche di Attuazione

47 Comune di Pieve Albignola

In aggiunta agli intrventi ammissibili di cui al precedente Art. 79, si ritengono compatibili interventi per l’itticoltura e/o per la pesca sportiva a condizione che le opere per attuare gli interventi medesimi non si configurino come attività di esvacazione, la cui competenza è esclusivamente del piano cave provinciale, e a condizione che non si alteri, anzi si migliori, l’assetto complessivo dell’area sotto il profilo agricolo/ambientale e paesistico, coerentemente con gli obbiettivi di tutela sottesi alle previsioni ed alle relative normative di carattere sia comunale che provinciale. Per l’edificazione valgono i criteri di cui all’articolo 79 nonché le norme paesistiche e le disposizioni paesistiche di cui alla PARTE VI delle presenti norme, oltre ai fabbricati pertinenti all’attività agricola,

Art. 81. Edifici e nuclei non più funzionali all’attività’ agricola Per gli edifici e per i nuclei presenti all’interno del territorio agricolo, ma non funzionali all’attività’ agricola, si applicano le disposizioni di cui al presente articolo. a) edifici residenziali: sono ammessi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione. Sono altresì ammessi interventi di ampliamento “una tantum” per comprovate esigenze igieniche e funzionali. L’ampliamento non potrà in ogni caso superare il 20% del volume esistente con un massimo di 150 mc. c) edifici non residenziali dismessi o non: sono ammessi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione con cambio di destinazione d’uso. In caso di trasformazione finalizzata alla realizzazione di strutture ricettive (B&B) e/o turistico-ricreative, e’ altresì ammesso un ampliamento “una tantum” fino al 20% della SLP esistente. Sono sempre ammessi i locali accessori e le pertinenze.

H max = 6.50 m, con possibilità di mantenere l’altezza esistente qualora superiore a quella massima consentita

Ai fini dell’applicazione delle norme di cui al presente articolo, sono considerati edifici non funzionali all’attività agricola quelli che: risultano evidenziati come tali nelle tavole del PdR; Hanno usi diversi da quello agricolo risultante da atti pubblici (atti autorizzativi; accatastamenti e/o atti di acquisto antecedenti l’adozione del PGT) pur non essendo stati appositamente evidenziati sulle tavole del PdR. Hanno conseguito specifico attestato dalla provincia nei termini e con le modalità di cui al comma 3-bis dell’Art. 89 della LR. 12/2005. I nuclei edificati in territorio rurale ma non destinati all’attività agricola, sono perimetrali con apposito segno grafico nelle tavole del PdR.

Art. 81.1 Destinazioni non ammissibili In caso di mutamento della destinazione d’uso in atto, non sono ammesse le seguenti funzioni: agricole – Ag2 artigianale/industriale – I Commercio all’ingrosso – T2 Attrezzature e impianti tecnologici – AT2-AT3 Attrezzature cimiteriali – AC3

Si precisa che la modifica di destinazione d'uso dei manufatti ex agricoli (residenziali o no) non deve compromettere o limitare l’attività agricola svolta secondo le norme vigenti. Si prescrive quindi che non possa essere minimamente limitato lo svolgimento delle normali pratiche agricole esercitate secondo le norme vigenti (irrorazione, concimazione, arature, uso di macchinari e di motori agricoli, ecc. ) e che il cambio di destinazione d'uso di detti manufatti potrà essere consentito solo se essi si trovano alle distanze previste da tutte le disposizioni di legge in materia (comprese le norme sanitarie) da stalle, concimaie, coltivazioni soggette a trattamento agrotecnico, terreni in genere su cui viene o potrà essere esercitata una attività agricola per la quale è prescritta - dalle suddette disposizioni normative - una distanza minima.

Norme Tecniche di Attuazione

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4. DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO

Il presente progetto si configura, dal punto di vista morfologico, come un arretramento del terrazzo alluvionale del Torrente Terdoppio, costituendo di fatto la prosecuzione del medesimo arretramento di terrazzo in progetto nell’adiacente ATE g8. L’intervento presenterà con una profondità massima di escavazione di 12,5 m dal piano di campagna attuale, condotta mediante l’utilizzo di escavatori idraulici a benna rovescia. I lavori saranno suddivisi in 5 fasi evolutive, ciascuna delle quali inizierà con lo scotico del terreno vegetale per uno spessore medio di 0,50 m mediante l’utilizzo di pala meccanica. Lo sfruttamento vero e proprio del giacimento sarà condotto per progressivo splateamento, realizzando successive strisciate di scavo parallele, di circa 5,0 m di ampiezza e 2,5 m di altezza ciascuna. Di seguito è riportato uno schema tipo non in scala della modalità di coltivazione adottata.

I lavori avranno inizio dal settore settentrionale e proseguiranno senza soluzione di continuità nel settore meridionale, secondo le tempistiche indicate al paragrafo B.5 della documentazione progettuale. Il trasporto del materiale dalla cava al cantiere autostradale avverrà utilizzando la viabilità ordinaria sino al raggiungimento del futuro tracciato autostradale della S.A.Bro.M., dove i mezzi di trasporto imboccheranno la pista di cantiere appositamente allestita.

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4.1. EVOLUZIONE DEI LAVORI DI COLTIVAZIONE

I lavori di coltivazione procederanno da N verso S, senza soluzione di continuità, per una durata complessiva di 5 anni durante i quali avranno inizio alcuni interventi di recupero ambientale, più successivi 2 anni dedicati al completamento degli interventi di ripristino e di recupero. L’evoluzione dei lavori di escavazione è stata prevista in 5 fasi successive, ciascuna della durata indicativa di 12 mesi, la cui ripartizione areale è riportata all’Allegato 11 – Fasi di coltivazione della documentazione progettuale.

Per ciascuna fase saranno eseguite le seguenti operazioni: • scotico del terreno vegetale mediante l’impiego della pala cingolata (dozer) per uno spessore medio di 0,40 m ed accantonamento temporaneo in cumuli; • escavazione del giacimento utile per successivi ribassamenti di circa 2,5÷3,0 m ciascuno, sino a raggiungere la massima profondità di scavo prevista, mediante l’utilizzo di escavatori idraulici a benna rovescia; • contestualmente all’escavazione avverrà il carico del materiale su autocarri ed il trasporto al previsto luogo di conferimento del cantiere autostradale.

Con il procedere della coltivazione saranno avviati anche i lavori di ripristino e recupero ambientale, non appena saranno realizzate superfici di lavorazione sufficientemente ampie affinché non vi siano intralci tra i mezzi d’opera di escavazione e quelli di recupero

Tutte le operazioni di coltivazione saranno effettuate in una fascia oraria dalle 07.00 alle 17.00, o comunque all’interno delle fasce orarie diurne (06.00 – 22.00).

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4.2. MACCHINARI E MEZZI PER LA COLTIVAZIONE DEL GIACIMENTO

Il progetto prevede una durata pari a 5 anni (3 anni di escavazione + 2 di recupero), verranno movimentati in totale circa 1.550.000 m3 di materiale di cui circa 62.000 m3 circa di terreno vegetale ed i restanti 1.488.000 m3 circa di sabbie e ghiaie. L’attività operativa media, pari a 220 giorni/anno, comporta che saranno movimentati poco meno di 1.400 m3 di materiali al giorno. A seguito di dette stime il progetto prevede, per le operazioni di scotico, escavazione, carico e trasporto del materiale estratto, l’impiego dei seguenti macchinari: • n. 1 pala cingolata (dozer) per lo scotico del terreno vegetale; • n. 2 escavatori idraulici a benna rovescia, adibiti alle operazioni di escavazione e carico del materiale sugli autocarri ed alle operazioni di ritombamento; • autocarri per il trasporto del materiale, il cui numero sarà adeguato alle volumetrie giornaliere richieste dal cantiere stradale ed alla distanza del punto di conferimento dalla cava.

Il numero ed il tipo dei mezzi meccanici, così come il numero degli addetti ai lavori, potranno subire variazioni nel corso dell’attività estrattiva a seconda delle esigenze di approvvigionamento del cantiere autostradale.

Ai fini della presente relazione è stata considerata una situazione media proveniente dai dati sopra riportati.

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4.3. ACCESSIBILITÀ AL SITO E VIABILITÀ

Il materiale estratto sarà destinato interamente alla realizzazione del rilevato autostradale della S.A.Bro.M. e pertanto verrà trasportato ai siti di conferimento dislocati lungo il tracciato autostradale, utilizzando in parte la viabilità ordinaria ed in parte la viabilità del cantiere autostradale stesso.

La viabilità utilizzata dai mezzi di trasporto è di seguito descritta: • i mezzi di trasporto usciranno dall’area di cava utilizzando la viabilità interpoderale che già attualmente attraversa l’area e che consente l’accesso all’ATE g08, immettendosi sulla Via Cascinini all’altezza della C.na Mare; • percorrendo la Via Cascinini in direzione NNO per circa 600 m i mezzi raggiungeranno la S.P. 193bis, imboccandola in direzione ENE, verso Zinasco; • percorrendo la S.P. 193bis i mezzi attraverseranno l’abitato di Zinasco e dopo circa 7,7 km, all’altezza della stazione ferroviaria di Cava Carbonara, svolteranno verso N in direzione di ; • dopo circa 1,0 km i mezzi raggiungeranno il cantiere autostradale da dove imboccheranno la pista di cantiere che correrà parallela al tracciato dell’autostrada.

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5. CARATTERIZZAZIONE ACUSTICA DELL’AREA E DEL SUO INTORNO

Il Comune di Pieve Albignola ed il Comune di Dorno hanno approvato e adottato il Piano di Zonizzazione Acustico di cui alla Legge 447/95 “Legge Quadro sull’inquinamento acustico” e l.r. 13/2001 “Norme in materia di inquinamento acustico”. L’area di intervento e parte dei ricettori individuati ricadono prevalentemente nei Comuni di Dorno e Pieve Albignola, mentre alcuni ricettori sono ubicati in porzioni di territorio ascritte al Comune di Zinasco, a Nord – Est dell’area di intervento. Dall’analisi dei Piani, il cui estratto è di seguito riportato, si evince come l’area di intervento ed i ricettori sensibili più prossimi ad essa ricadano interamente all’interno di aree ascritte alla Classe III. I valori corrispondenti a ciascuna classe ed in particolare per quella in esame sono riportati di seguito.

Regime Regime Classe Destinazione d’uso del territorio diurno dB(A) notturno dB(A) I Aree particolarmente protette 50 40

II Aree prevalentemente residenziali 55 45

III Aree di tipo misto 60 50

IV Aree di intensa attività umana 65 55

V Aree prevalentemente industriali 70 60

VI Aree esclusivamente industriali 70 70

Classe III: aree di tipo misto: rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali, uffici, con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali; aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici.

Si riportano di seguito gli estratti dei Piani di Zonizzazione Acustica del Comune di Pieve Albignole (PV) , del Comune di Dorno (PV) e per completezza di informazione anche quello relativo al Comune di Zinasco (PV).

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ESTRATTO PIANO ZONIZZAZIONE ACUSTICA COMUNE DI PIEVE ALBIGNOLE (PV)

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ESTRATTO PIANO ZONIZZAZIONE ACUSTICA COMUNE DI DORNO (PV)

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ESTRATTO PIANO ZONIZZAZIONE ACUSTICA COMUNE DI ZINASCO (PV)

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Dall’esame della cartografia disponibile unitamente a sopralluoghi mirati hanno permesso di identificare lungo il perimetro dell’area di intervento i seguenti edifici, tra i quali rientrano i ricettori sensibili.

Classe Distanza Ricettore acustica Descrizione (m) dell’area Edifici civili 2 piani f.t., località “Chiusa”, ubicato a Nord dell’area di intervento, lungo la R 1 III 410 sponda opposta del torrente Terdoppio – distanza misurata dal ciglio superiore di scavo dell’area di intervento Complesso rurale denominato C.na Zainera ubicato a Est dell’area di intervento - distanza R 2 III 876 misurata dal ciglio superiore di scavo dell’area di intervento Edificio 2 piani f.t. appartenente al complesso rurale denominato C.na Magnana a Sud - Est R 3a III 463 dell’area di intervento - distanza misurata dal ciglio superiore di scavo dell’area di intervento Edificio 2 piani f.t. appartenente al complesso rurale denominato C.na Magnana a Sud - Est R 3b III 485 dell’area di intervento - distanza misurata dal ciglio superiore di scavo dell’area di intervento Edificio 2 piani f.t. appartenente al complesso rurale denominato C.na Magnana a Sud - Est R 3c III 692 dell’area di intervento - distanza misurata dal ciglio superiore di scavo dell’area di intervento Edificio 2 piani f.t. appartenente al complesso rurale denominato C.na Argenteria Sud - R 4a III 275 Ovest dell’area di intervento - distanza misurata dal ciglio superiore di scavo dell’area di intervento - RICETTORE Edificio 2 piani f.t. ad Ovest dell’area di intervento – probabilmente disabitata - distanza misurata dal ciglio superiore di scavo R 4b III 20 dell’area di intervento – non direttamente accessibile e probabilmente disabitata. – RICETTORE Complesso rurale denominato C.na Mare ubicato ad Est dell’area di intervento - distanza R 5 III 66 misurata dal ciglio superiore di scavo dell’area di intervento - RICETTORE

Non sono stati identificati altri potenziali ricettori sensibili, anche a seguito di sopralluogo. Di seguito si riporta una relazione fotografica e una planimetria con in evidenza i punti di misura, i punti di ripresa fotografica e i ricettori considerati.

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Punto di rilievo A – R 2 C.na Zainera

Punto di rilievo B – R 3 C.na Magnana

Punto di rilievo C – Ricettore 1 C.na Località Chiusa

Punto di rilievo D – R 5 C.na Mare

Punto di rilievo E – R 4 C.na Argenteria

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6. RILIEVI FONOMETRICI E DATI DISPONIBILI

In considerazione della situazione riscontrata nell’area nonché per quanto illustrato nel paragrafo precedente, sono state effettuate delle misure fonometriche presso l’area in questione e in prossimità dei ricettori individuati. Le misure fonometriche sono state effettuate in data 17 Gennaio 2013 mediante un fonometro integratore Brüel - Kjaer modello 2250, numero di serie 2463290, di classe I conforme agli standards IEC 651 ed IEC 804; microfono 4189, numero di serie 2458163; calibratore di classe I Brüel - Kjaer modello 4231, numero di serie 2466179 conforme agli standard IEC-942. La strumentazione è stata calibrata prima e dopo l’esecuzione delle misure. Le misure sono state condotte in condizioni meteorologiche discrete e con vento < 1 m/s. Durante le misure non sono state rilevate componenti tonali né rumori impulsivi.

L% Punto n° durata LAeq 10.0 L L di MAX min Note misura [min] [dB] 50.0 [dB] [dB] misura 90.0 49.2 Misura del rumore 130117 A 5.06 47.9 46.6 60.8 41.4 ambientale presso il 008 43.9 R 2 – C.na Zainera Misura del rumore 44.5 130117 ambientale presso i R B 5.05 42.2 40.0 56.1 36.6 009 3a - R 3b - R 3c, C.na 38.1 Magnana 54.2 Misura del rumore 130117 C 5.04 53.2 53.0 62.8 50.5 ambientale presso il 010 51.9 R 1- Località Chiusa 44.5 Misura del rumore 130117 D 5.05 45.5 41.9 67.0 38.2 ambientale presso il 011 40.4 R 5 – C.na Mare Misura del rumore 42.1 130117 ambientale presso i R E 5.04 43.2 39.8 71.7 36.0 012 4a - R 4b, C.na 38.2 Argenteria

I reports delle misure e la documentazione relativa al fonometro utilizzato per le misure sono riportati di seguito, con una planimetria con l’ubicazione dei punti di rilievo fonometrico. Per quanto riguarda i mezzi d’opera per l’attività di coltivazione, previsti dal progetto, i valori impiegati nel presente studio per la potenza sonora sono stati estratti dalle schede tecniche di macchine simili, disponibili sui siti di alcune case costruttrici (New Holland, Komatsu, ecc..), e sono riportati nella tabella seguente:

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130117 008

Ora Ora Tempo Sovraccarico LAeq LAFmax LAFmin inzio termine trascorso [%] [dB] [dB] [dB] Valore 0,00 47,9 60,8 41,4 Ora 13:17:10 13:22:16 0:05:06 Data 17/01/2013 17/01/2013

130117 008

dB 17/01/2013 13:17:10 - 13:22:16 130 120

110

100

90

80

70

60

50

40

30

20 10 12,50 31,50 63 125 250 500 1000 2000 4000 8000 16000 A C Hz LZeq LZFmax LZFmin Cursore: (A) Leq=47,9 dB LFmax=60,8 dB LFmin=41,4 dB

130117 008

% Basati su 1% Classi da 2% 17/01/2013 13:17:10 - 13:22:16 100 L1 = 57,3 dB L5 = 50,8 dB 90 L10 = 49,2 dB L50 = 46,6 dB L90 = 43,9 dB 80 L95 = 43,2 dB L99 = 42,5 dB 70

60

50

40

30

20

10

0 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 130 140 dB Livello Comulativa Cursore: [77,8 ; 78,0[ dB Livello: 0,0% Comulativa: 0,0% 130117 008

dB 140

120

100

80

60

40

20

13:18:00 13:19:00 13:20:00 13:21:00 13:22:00 LAIeq LAFmax LCpicco LAFmin Cursore: 17/01/2013 13:19:42 - 13:19:43 LAIeq=48,2 dB LAFmax=47,9 dB LCpicco=70,8 dB LAFmin=46,2 dB 130117 009

Ora Ora Tempo Sovraccarico LAeq LAFmax LAFmin inzio termine trascorso [%] [dB] [dB] [dB] Valore 0,00 42,2 56,1 36,6 Ora 13:27:30 13:32:35 0:05:05 Data 17/01/2013 17/01/2013

130117 009

dB 17/01/2013 13:27:30 - 13:32:35 130 120

110

100

90

80

70

60

50

40

30

20 10 12,50 31,50 63 125 250 500 1000 2000 4000 8000 16000 A C Hz LZeq LZFmax LZFmin Cursore: (A) Leq=42,2 dB LFmax=56,1 dB LFmin=36,6 dB

130117 009

% Basati su 1% Classi da 2% 17/01/2013 13:27:30 - 13:32:35 100 L1 = 51,0 dB L5 = 46,9 dB 90 L10 = 44,6 dB L50 = 40,0 dB L90 = 38,1 dB 80 L95 = 37,8 dB L99 = 37,4 dB 70

60

50

40

30

20

10

0 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 130 140 dB Livello Comulativa Cursore: [77,8 ; 78,0[ dB Livello: 0,0% Comulativa: 0,0% 130117 009

dB 140

120

100

80

60

40

20

13:28:00 13:29:00 13:30:00 13:31:00 13:32:00 LAIeq LAFmax LCpicco LAFmin Cursore: 17/01/2013 13:30:02 - 13:30:03 LAIeq=40,4 dB LAFmax=40,4 dB LCpicco=66,2 dB LAFmin=38,6 dB 130117 010

Ora Ora Tempo Sovraccarico LAeq LAFmax LAFmin inzio termine trascorso [%] [dB] [dB] [dB] Valore 0,00 53,2 62,8 50,5 Ora 13:44:10 13:49:14 0:05:04 Data 17/01/2013 17/01/2013

130117 010

dB 17/01/2013 13:44:10 - 13:49:14 130 120

110

100

90

80

70

60

50

40

30

20 10 12,50 31,50 63 125 250 500 1000 2000 4000 8000 16000 A C Hz LZeq LZFmax LZFmin Cursore: (A) Leq=53,2 dB LFmax=62,8 dB LFmin=50,5 dB

130117 010

% Basati su 1% Classi da 2% 17/01/2013 13:44:10 - 13:49:14 100 L1 = 55,8 dB L5 = 54,6 dB 90 L10 = 54,2 dB L50 = 53,0 dB L90 = 51,9 dB 80 L95 = 51,6 dB L99 = 51,1 dB 70

60

50

40

30

20

10

0 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 130 140 dB Livello Comulativa Cursore: [77,8 ; 78,0[ dB Livello: 0,0% Comulativa: 0,0% 130117 010

dB 140

120

100

80

60

40

20

13:45:00 13:46:00 13:47:00 13:48:00 13:49:00 LAIeq LAFmax LCpicco LAFmin Cursore: 17/01/2013 13:46:41 - 13:46:42 LAIeq=53,6 dB LAFmax=53,7 dB LCpicco=73,2 dB LAFmin=52,9 dB 130117 011

Ora Ora Tempo Sovraccarico LAeq LAFmax LAFmin inzio termine trascorso [%] [dB] [dB] [dB] Valore 0,00 45,5 67,0 38,2 Ora 13:56:56 14:02:01 0:05:05 Data 17/01/2013 17/01/2013

130117 011

dB 17/01/2013 13:56:56 - 14:02:01 130 120

110

100

90

80

70

60

50

40

30

20 10 12,50 31,50 63 125 250 500 1000 2000 4000 8000 16000 A C Hz LZeq LZFmax LZFmin Cursore: (A) Leq=45,5 dB LFmax=67,0 dB LFmin=38,2 dB

130117 011

% Basati su 1% Classi da 2% 17/01/2013 13:56:56 - 14:02:01 100 L1 = 57,7 dB L5 = 46,6 dB 90 L10 = 44,6 dB L50 = 41,9 dB L90 = 40,4 dB 80 L95 = 40,1 dB L99 = 39,4 dB 70

60

50

40

30

20

10

0 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 130 140 dB Livello Comulativa Cursore: [77,8 ; 78,0[ dB Livello: 0,0% Comulativa: 0,0% 130117 011

dB 140

120

100

80

60

40

20

13:57:00 13:58:00 13:59:00 14:00:00 14:01:00 14:02:00 LAIeq LAFmax LCpicco LAFmin Cursore: 17/01/2013 13:59:28 - 13:59:29 LAIeq=41,6 dB LAFmax=41,6 dB LCpicco=68,7 dB LAFmin=39,9 dB 130117 012

Ora Ora Tempo Sovraccarico LAeq LAFmax LAFmin inzio termine trascorso [%] [dB] [dB] [dB] Valore 0,00 43,2 71,7 36,0 Ora 14:05:07 14:10:11 0:05:04 Data 17/01/2013 17/01/2013

130117 012

dB 17/01/2013 14:05:07 - 14:10:11 130 120

110

100

90

80

70

60

50

40

30

20 10 12,50 31,50 63 125 250 500 1000 2000 4000 8000 16000 A C Hz LZeq LZFmax LZFmin Cursore: (A) Leq=43,2 dB LFmax=71,7 dB LFmin=36,0 dB

130117 012

% Basati su 1% Classi da 2% 17/01/2013 14:05:07 - 14:10:11 100 L1 = 48,0 dB L5 = 43,1 dB 90 L10 = 42,1 dB L50 = 39,8 dB L90 = 38,2 dB 80 L95 = 37,9 dB L99 = 37,3 dB 70

60

50

40

30

20

10

0 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 130 140 dB Livello Comulativa Cursore: [77,8 ; 78,0[ dB Livello: 0,0% Comulativa: 0,0% 130117 012

dB 140

120

100

80

60

40

20

14:06:00 14:07:00 14:08:00 14:09:00 14:10:00 LAIeq LAFmax LCpicco LAFmin Cursore: 17/01/2013 14:07:38 - 14:07:39 LAIeq=41,8 dB LAFmax=41,6 dB LCpicco=66,1 dB LAFmin=40,1 dB

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7. METODO DI CALCOLO E SIMULAZIONI

Nel presente studio sono stati identificati quali potenziali sorgenti sonore, i mezzi d’opera utilizzati per la coltivazione. Per il calcolo dei livelli sonori attesi sia nell’area circostante sia presso i ricettori si è ricorsi ad una modellazione tramite il software dedicato IMMI 5.3.1. Tale software, previa ricostruzione della situazione presente nell’area di studio, effettua una simulazione della propagazione del rumore nell’ambiente in relazione sia alle caratteristiche areali dell’ambiente e geometriche dei ricettori, nonché in funzione dei possibili scenari progettuali che si vogliono analizzare. IMMI è un pacchetto software per la mappatura dell'inquinamento ambientale che si integra con la modellazione e dispersione nell'aria (gas, polveri, odori), fuori di propagazione del rumore (traffico stradale, ferroviario, rumore industriale e ricreative) e le interfacce di pacchetti di CAD e GIS. Le caratteristiche principali sono, per il caso in studio, il calcolo della propagazione del rumore all'esterno nel rispetto delle nazionali e internazionali (ISO / UE) norme acustiche sui metodi di calcolo ed il calcolo di modelli digitali del terreno utilizzando i dati originali o l'applicazione di algoritmi di ottimizzazione. Il programma, una volta inserite le informazioni relative alla geometria dell’ambiente, alla posizione e tipologia delle sorgenti e dei ricettori presenti, procede al calcolo della simulazione. L’obiettivo di questo programma, al di là del metodo di calcolo applicato, è quello di prevedere in che modo l’energia acustica emessa dalla sorgente sonora, si distribuisce nell’ambiente studiato, subendo nel suo percorso gli effetti legati alla geometria dell’ambiente stesso ed alle caratteristiche delle superfici incontrate.

I risultati del calcolo della modellazione sono restituiti sia in forma numerica (per ogni punto all’interno dell’area di studio) sia sottoforma grafica tramite mappe cromatiche per una più facile lettura. La mappa cromatica ottenuta alla fine del calcolo indica i livelli di pressione sonora simulati nell’ambiente indagato. Tale mappa viene resa per ogni piano di indagine definito ed identificabile, a seconda dell’informazione che si vuole conoscere, con il piano contenente o i ricettori o le sorgenti o comunque di interesse. Il programma permette di rappresentare la stessa informazione di distribuzione dei livelli anche per mezzo di curve di isolivello, con visualizzazione a due oppure tre dimensioni. Altra caratteristica fondamentale è la possibilità di ottenere agevolmente la medesima informazione per ogni quota richiesta, rispetto al piano di riferimento. Nel presente studio la simulazione è stata condotta facendo variare la posizione della/e sorgente/i mobile/i di rumore lungo il perimetro di scavo individuando così le condizioni più cautelative. I mezzi sono stati considerati in funzione per tutto il turno di lavoro (8h/giorno) ubicandoli secondo quanto previsto dagli elaborati progettuali.

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7.1. SIMULAZIONI Per il caso in esame si è proceduto alla ricostruzione del modello dell’area in studio basandosi sugli elaborati grafici di progetto sovrapposti ad una base proveniente da CTR. Sono stati posizionati, basandosi sulle quote assolute riportate nella documentazione progettuale, le sorgenti ed i ricettori; non sono stati ubicati, presso i ricettori, ostacoli di alcun tipo o natura (muri di cinta, alberate, ecc..). Inoltre le sorgenti di rumore mobili (mezzi d’opera) sono state ubicate nel/nei punti più prossimi, lungo il ciglio di scavo, ai ricettori individuati. La posizione più critica dei mezzi, rispetto ai ricettori, si avrà solamente per brevi periodi in funzione dell’evoluzione dei lavori.

La simulazione ha considerato il funzionamento contemporaneo e per tutta la durata della giornata lavorativa nella stessa area dei mezzi che caratterizzano il ciclo produttivo della cava. Tale condizione risulta conservativa in quanto l’escavazione avverrà in cicli, con relative pause tecniche lavorative, oltre a quanto già riportato in merito alle posizioni relative a sorgenti/ricettori.

L’analisi, condotta con il software prima descritto, ha considerato i seguenti elementi che hanno portato all’identificazione degli scenari sotto riportati:

SCENARIO ELEMENTI

ID Settore - Escavazione cava Ostacoli Viabilità (cumuli, Morfologia cava vegetazione, terreno N-E centrale S-O Sud S-E ecc)

1 9 9 - 9

2 9 9 - 9

3 9 9 - 9

4 9 9 - 9

5 9 9 - 9

Gli scenari identificati ed analizzati seguono le principali fasi dell’evoluzione dei lavori prevista dal progetto.

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Le sorgenti sonore considerate nella simulazione condotta ed i relativi valori di emissione sono:

TABELLA RIASSUNTIVA SORGENTE ALTEZZA RELATIVA (m) POTENZA SONORA (dB) ESCAVATORE 1.5 105 PALA GOMMATA 1.5 105 VIABILITA’ (30 1.5 63 passaggi/h)

La viabilità è stata considerata anche la viabilità dei mezzi di trasporto del materiale da/per la cava in questione, basandosi sui dati previsti dal progetto.

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8. RISULTATI

Di seguito si riportano i risultati in forma grafica (con curve isolivello) ottenuti dalla simulazione sopra descritta e una tabella dei valori di rumore previsti presso i ricettori, suddivisi in base agli scenari descritti precedentemente.

SCENARIO 1: coltivazione presso il settore Nord - Est dell’area di intervento.

Valore Classe Valore Valore di Ante Ricettore acustica Limite calcolo Operam dell’area dB(A) (MAX) dB dB(A) R 1 III 60 53.2 39.7 R 2 III 60 47.9 29.9 R 3a III 60 42.2 32.8 R 3b III 60 42.2 31.3 R 3c III 60 42.2 31.0 R 4a III 60 43.2 32.3 R 4b III 60 43.2 36.6 R 5 III 60 45.5 38.4

SCENARIO 2: coltivazione presso il settore centrale dell’area di intervento.

Valore Classe Valore Valore di Ante Ricettore acustica Limite calcolo Operam dell’area dB(A) (MAX) dB dB(A) R 1 III 60 53.2 35.1 R 2 III 60 47.9 30.0 R 3a III 60 42.2 34.4 R 3b III 60 42.2 33.8 R 3c III 60 42.2 32.0 R 4a III 60 43.2 37.4 R 4b III 60 43.2 47.3 R 5 III 60 45.5 44.7

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SCENARIO 3: coltivazione presso il settore Sud-Ovest dell’area di intervento.

Valore Classe Valore Valore di Ante Ricettore acustica Limite calcolo Operam dell’area dB(A) (MAX) dB dB(A) R 1 III 60 53.2 32.8 R 2 III 60 47.9 28.9 R 3a III 60 42.2 34.2 R 3b III 60 42.2 34.5 R 3c III 60 42.2 31.8 R 4a III 60 43.2 39.6 R 4b (*) III 60 43.2 54.3 R 5 III 60 45.5 52.9

(*): disabitata

SCENARIO 4: coltivazione presso il settore Sud dell’area di intervento.

Valore Classe Valore Valore di Ante Ricettore acustica Limite calcolo Operam dell’area dB(A) (MAX) dB dB(A) R 1 III 60 53.2 32.7 R 2 III 60 47.9 29.4 R 3a III 60 42.2 35.1 R 3b III 60 42.2 35.7 R 3c III 60 42.2 32.5 R 4a III 60 43.2 41.7 R 4b (*) III 60 43.2 66.6 R 5 III 60 45.5 48.0

(*): disabitata

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SCENARIO 5: coltivazione presso il settore Sud-Est dell’area di intervento.

Valore Classe Valore Valore di Ante Ricettore acustica Limite calcolo Operam dell’area dB(A) (MAX) dB dB(A) R 1 III 60 53.2 33.5 R 2 III 60 47.9 30.6 R 3a III 60 42.2 36.9 R 3b III 60 42.2 37.5 R 3c III 60 42.2 34.0 R 4a III 60 43.2 43.9 R 4b (*) III 60 43.2 51.7 R 5 III 60 45.5 43.7

(*): disabitata

Dai risultati ottenuti dalla simulazione, prima presentati, sono emerse delle criticità per quanto riguarda il Ricettore 4b – Cascina probabilmente disabitata. Nello scenario 4 della simulazione condotta infatti presso questo ricettore non vengono rispettati i limiti assoluti previsti dalla normativa vigente.

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SCENARIO 1: coltivazione presso il settore Nord - Est dell’area di intervento

SCENARIO 2: coltivazione presso il settore centrale dell’area di intervento

SCENARIO 3: coltivazione presso il settore Sud-Ovest dell’area di intervento

SCENARIO 4: coltivazione presso il settore Sud dell’area di intervento

SCENARIO 5: coltivazione presso il settore Sud-Est dell’area di intervento.

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9. INTERVENTI DI MITIGAZIONE DEGLI EFFETTI

I risultati dell’elaborazione prima descritta hanno rilevato una criticità per lo Scenario 4, in corrispondenza del Ricettore 4b, , che si trova in prossimità dell’area di intervento. In questo caso si evidenzia il non rispetto dei valori limite assoluti di immissione, definiti all'art. 2, comma 1 lettera f) e comma 3 lettera a) della Legge n. 447 del 26/10/1995, e il non rispetto del criterio differenziale in questo caso applicabile.

Poiché non risultano fattibili interventi di mitigazione tali da abbattere l’impatto previsto, è stata condotta un’ulteriore analisi per capire in quale porzione dell’area di intervento, e quindi per quanto tempo, i lavori di coltivazione portassero ad avere valori di rumore non accettabili.

Da semplici calcoli, basati sui dati di progetto, si è potuto verificare che la durata del superamento del livello di rumore/differenziale potrà verificarsi per un tempo massimo di circa 160 giorni lavorativi, nel caso in cui non venissero realizzati interventi di mitigazione. In considerazione della limitata durata della “criticità” rispetto alla durata dell’intero progetto, si consiglia di richiedere al Comune il rilascio della deroga all’emissione del rumore.

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10. PROGRAMMA DEI RILEVAMENTI DI VERIFICA

In considerazione dell’evoluzione dei lavori e dell’ubicazione dei ricettori si prevede di operare tramite un programma di rilevamenti di verifica dei livelli di rumore come segue: • Monitoraggio presso i ricettori individuati prima dell’inizio dei lavori di coltivazione; • Monitoraggio presso i medesimi punti stazione di cui al punto precedente per ciascuna fase realizzativa prevista; • Ripetizione delle misure qualora vi siano mutamenti nei mezzi e/o tecniche di scavo, con le stesse modalità sopra descritte

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11. CONCLUSIONI

Lo studio previsionale di impatto acustico condotto ha determinato come l’intervento sia compatibile per quanto previsto dalla normativa vigente, a meno della “criticità” relativa al Ricettore 4b, , per la quale si dovrà richiedere la prevista deroga al Comune per le tempistiche definite nei paragrafi precedenti.

Inoltre, avendo operato con simulazioni (non considerando ulteriori fattori attenuanti della propagazione del rumore) ed in situazioni con assenza di vento od altri elementi che possono influenzare la direzionalità del rumore e/o la sua intensità, si dovrà provvedere ad un monitoraggio dei livelli di rumore sia all’inizio dei lavori che durante le lavorazioni stesse al fine di rilevare e quindi verificare il presente studio nonché realizzare ulteriori interventi che si rendessero necessari ai fini della rumorosità nell’ambiente circostante e presso i ricettori individuati. A conclusione dell’analisi ed in considerazione dell’evoluzione dei lavori e dell’ubicazione dei ricettori si prevede di operare tramite un programma di rilevamenti di verifica dei livelli di rumore come segue: • Monitoraggio presso i ricettori individuati prima dell’inizio dei lavori di coltivazione; • Monitoraggio presso i medesimi punti stazione di cui al punto precedente per ciascuna fase realizzativa prevista; • Ripetizione delle misure qualora vi siano mutamenti nei mezzi e/o tecniche di scavo, con le stesse modalità sopra descritte.

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