La Rivoluzione Giovane Giornalismo Antimafia 2.0
Giulia Paltrinieri La rivoluzione giovane Giornalismo antimafia 2.0 I Siciliani giovani www.isiciliani.it I Siciliani giovani Reg.Trib.Catania n.23/2011 del 20/09/2011 Direttore responsabile Riccardo Orioles Art Director: Carmelo Catania / carmelocataniadesign www.isiciliani.it 2 «Parla, racconta, ragiona, discute, accusa, rapidissima e precisa, alternando il dialetto e l’italiano, la narrazione distesa e logica dell’interpretazione, ed è tutta e soltanto in quel continuo discorso senza fine, tutta intera: la sua vita di contadina, il suo passato di donna abbandonata e poi vedova, il suo lavoro di anni, e la morte del figlio, e la solitudine, e la casa, e Sciara, e la vita tutta, chiusa in quel corso violento e ordinato di parole. Niente altro esiste di lei e per lei, se non questo processo che essa istituisce e svolge da sola, seduta sulla sua sedia di fianco al letto: il processo del feudo, della condizione servile contadina, il processo della mafia e dello Stato. Essa si identifica totalmente con il suo processo e ha le sue qualità: acuta, attenta, diffidente, astuta, abile, imperiosa, implacabile. Così questa donna si è fatta, in un giorno: le lacrime non sono più lacrime ma sono parole, e le parole sono pietre.» Carlo Levi1 1Carlo Levi, Le parole sono pietre, Torino, Einaudi, 1955, p. 139 3 4 Introduzione È l’effetto del dito puntato: se il giornalista colpisce con un sasso lo stagno immoto, il punto da cui partono i centri concen- trici diventa l’obiettivo da colpire. Basta puntare il dito.2 Lo spiega, parafrasando le parole di Sciascia, Lirio Abbate, croni- sta dell’Ansa di Palermo sotto scorta dal 2007 e unico giornali- sta presente al momento della cattura di Bernardo Provenzano.
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