Comune di

Provincia di Milano

Variante al Piano di Governo del Territorio

Relazione Studio di Incidenza

Riferimenti normativi: D.G.R. 7/14106; D.G.R. 7/19018; D.G.R 8/3798; deliberazione di C.d.A. Parco Lombardo della Valle del Ticino n. 101 del 15.10.2010

Redazione documento:

Studio Tecnico Castelli s.a.s. di Castelli Giovanni & C. Via Monteggia, 38 - 21014 – Laveno Mombello (Va) Tel./fax. 0332/651693 [email protected] P. IVA 02426270126 Collaboratori: Arch. Ir. Davide Binda Dott. Pianificatore Marco Meurat Dott. Pianificatore Alessio Trevisi Dott. Paolo Sonvico

Data: Novembre 2013

File: Relazione di incidenza.doc – COD: U.063.003.VIC di Marcallo (MI) – Variante al PGT Relazione di Incidenza

INDICE

1 Premessa 5

2 Aree protette 8

2.1 SIC IT2010014 – “Turbigaccio, Boschi di Castelletto e Lanca di Besnate” 8

2.2 ZPS IT2080301 – “Boschi del Ticino” 12

2.3 Rete Ecologica Regionale (RER) 15

2.4 PTCP di Milano vigente: Rete ecologica Provinciale 19

2.5 PTCP di Milano adottato, in adeguamento alla LR 12/05: Rete ecologica Provinciale 21

3 La Variante al PGT Vigente 23

3.1 Individuazione complessiva ambiti di variante al PGT 24

3.2 Ambito di variante 1: ambito di completamento a destinazione prevalentemente residenziale 25

3.3 Ambito di variante 2: ambito di completamento per edilizia residenziale sociale 28

3.4 Ambito di variante 3: restituzione al sistema agricolo di un’area sulla quale vige la previsione di un’infrastruttura pubblica 31

3.5 Ambito di variante 4: ambiti produttivi dismessi ricompresi nel TUC da recuperare tramite riconversione urbanistica 33

3.6 Rettifiche di errori materiali del Piano delle Regole e Piano dei Servizi 49

4 Individuazione potenziali incidenze 50

4.1 Localizzazione rispetto ai siti di Rete Natura 2000 51

4.2 Localizzazione rispetto alla Rete Ecologica Regionale (RER) 51

4.3 Operazioni di cantiere 53

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4.4 Perdita di habitat 54

4.5 Flora e vegetazione 54

4.6 Fauna 54

4.7 Assetto idrobiologico 54

4.8 Indicatori socioeconomici 55

4.9 Impermeabilizzazione del suolo 55

4.10 Emissioni sonore 56

4.11 Emissioni in atmosfera 56

4.12 Aumento del traffico di mezzi motorizzati 57

4.13 Effetti sinergici e cumulativi 57

4.14 Consumo di suolo 58

4.15 Carico antropico 58

5 Conclusioni 60

Allegati 61

3 Comune di Marcallo (MI) – Variante al PGT Relazione di Incidenza

Figura 1 – Rete Natura 2000: localizzazione rispetto a Marcallo con Casone ...... 7 Figura 2 - Rete ecologica provinciale (tratto dal PTCP della Provincia di Milano) ...... 20 Figura 3 – Individuazione complessiva degli ambiti di Variante sulla base dell’elaborato “1.10A previsione di Piano” del PGT vigente ...... 24

4 Comune di Marcallo (MI) – Variante al PGT – Relazione di Incidenza

1 Premessa

Il Comune di Marcallo con Casone ha attivato la Procedura di Variante al PGT vigente in data 07/08/2012 (avviso n°8432), al fine di rettificare gli atti dello strumento urbanistico vigente in funzione di una rilettura del contesto territoriale e di un’ottimizzazione nella mitigazione delle ricadute ambientali attese, alla luce del mutato panorama socio- economico delineato sul territorio a partire dal PGT originario (approvato in data 28/03/2011 – Deliberazione GC 15, e pubblicato sul BURL 5588 del 17/05/2011) fino ad oggi. Tale variante pertanto prende luogo a partire dalle mutate esigente del contesto territoriale locale, espresse dalle numerose osservazioni pervenute all’amministrazione comunale, nonché a interventi proposti dalla stessa Amministrazione.

Schematicamente gli ambiti oggetto di variante riguardano:

- L’inserimento di un limitato ambito di completamento, ricadente entro il TUC e pertanto processabile mediante pianificazione attuativa entro il Piano delle Regole, a destinazione prevalentemente residenziale (oggi ambito appartenente alla città pubblica – servizi);

- L’individuazione, entro il Piano delle Regole, di un ambito di frangia entro il tessuto urbano consolidato esistente, situato a nord dell’ambito di rispetto cimiteriale e a sud dell’ATR07 esistente, con destinazione d’uso prevalentemente residenziale, destinato a housing sociale;

- La restituzione al sistema agro-boschivo di un’area sulla quale vige la previsione di un’infrastruttura pubblica, mai realizzata, ad oggi ritenuta non più strategica e dunque necessaria per le previsioni di Piano;

- L’individuazione di ulteriori ambiti produttivi dismessi da recuperare tramite riconversione urbanistica (pertanto da ricomprendere entro l’ambito di cui all’art. 24 “ambiti produttivi esistenti non confermati dal PGT” del PGT vigente), per i quali nell’arco di validità temporale del Documento di Piano devono essere convenzionati modalità e tempi del trasferimento dell’attività e il riutilizzo dell’area dismessa tenuto conto della fattibilità economica e del mantenimento dei livelli occupazionali. Nella convenzione sono definiti anche tutti gli altri parametri urbanistici e le penali in caso di mancato rispetto della convenzione stessa.

- Si individuano altresì limitate e puntuali rettifiche marginali al Piano delle Regole e Piano dei Servizi (quali ad esempio l’errata individuazione della casa parrocchiale quale edificio a funzione scolastica)

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relative ad errori materiali, riferibili al par. 2.3. della DGR IX/3836 del 25 luglio 2012, ovvero riconducibili alla tipologia di variante escluse dalla Valutazione ambientale e dalla verifica di assoggettabilità.

Si constata che gli ambiti di variante non individuano nuovi ambiti di trasformazione comportanti consumo di suolo (in quanto non sarebbe conforme all’ art. 70 comma 4 del redigendo PTCP di Milano in adeguamento alla LR 12_2005, adottato il 7 giugno 2012, con Deliberazione n.49, nonché all’art. 84 ”Consumo di suolo non urbanizzato” del PTCP vigente), in quanto si limitano a individuare e riqualificare ambiti urbanizzati ricompresi entro il TUC del PGT vigente.

In relazione all’oggetto della variante si constata la prossimità territoriale del contesto locale con il Parco Lombardo della Valle del Ticino, e più precisamente con il SIC IT2010014 – “Turbigaccio, Boschi di Castelletto e Lanca di Besnate”e e dello ZPS IT2080301 – “Boschi del Ticino”, che, seppur non ricadendo entro il Comune di Marcallo con Casone, sono presenti nel limitrofo Comune di Bernate (confinante in direzione ovest).

In funzione di ciò si rende necessaria la presente Relazione di Incidenza, che valuta le potenziali ricadute ambientali degli ambiti di Variante nei confronti del contesto territoriale ambientale, naturalistico, paesaggistico e antropico riconducibile a tali elementi della Rete Natura 2000.

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Ambiti della Rete Natura 2000

Figura 1 – Rete Natura 2000: localizzazione rispetto a Marcallo con Casone

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2 Aree protette

2.1 SIC IT2010014 – “Turbigaccio, Boschi di Castelletto e Lanca di Besnate”

Localizzazione Codice Sito Area (ha) Altezza (m) Comuni Interessati centro sito

Lonate Pozzolo, , Castano Long. E 8 44 15 Min=112 Primo, , Robecchetto con IT2010014 2.481,00 Lat. 45 31 4 Max= 151 Induno, , e

Ente gestore

Parco Regionale Lombardo della Valle del Ticino

Qualità e importanza

Presenza di habitat di notevole interesse naturalistico, legati alla divagazione fluviale, tra cui lanche, isole fluviali, canali naturali, che ospitano vegetazione e fauna caratteristiche. Ambiti forestali di elevato livello ambientale, che ospitano superfici abbastanza estesi e presentano gradi diversi di igrofilia. Svolge un ondamentale ruolo di corridoio biologico Alpi-Appennini. Alla varietà di habitat, tutti contraddistinti da buoni livelli di naturalità e conservazione, corrisponde una grande ricchezza floristica e faunistica, con presenza di specie sia di importanza comunitaria (es. Rana latastei, Lutra lutra), sia rare o appartenenti alle Liste Rosse (nazionale e regionale lombarda, quali ad esempio Sagittaria sagittifolia), nonchè di specie caratteristiche degli ambienti umidi (es. Emys orbicularis). Tra le altre specie faunistiche di rilevante valore conservazionistico si segnala poi la recente individuazione del Panzarolo o Ghiozzetto dei fontanili (Knipowitschia Orsinigobius punctatissima), specie ittica endemica della pianura padano- veneta strettamente legata alle acque limpide e ossigenate dei fontanili e dei corsi d'acqua minori.

Vulnerabilità

I principali elementi di rischio sono: presenza di nuclei abitativi all'interno del sito, afflusso turistico, attraversamento dell'autostrada Milano-Torino (in un'area marginale), presenza di canali artificiali di una centrale termoelettrica nella zona di Turbigo, presenza di pozzi di ricerca ed estrazione del petrolio (Agip). Attraverso il sito è previsto l'imminente passaggio, con relativi cantieri, della linea ferroviaria ad alta velocità (TAV) del tratto MI-TO e l'ampliamento della rete stradale in relazione allo sviluppo di Malpensa. Si sottolinea la necessità di non estendere le opere di difesa spondale, presenti in alcuni tratti del fiume, di limitare l'inquinamento delle acque, di mettere in atto appropriati interventi di conservazione delle lanche e di limitare i prelievi di acqua del fiume (Naviglio Langosco).

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Nell’area oggetto di studio sono presenti numerosi habitat di interesse comunitario, individuati ai sensi della direttiva 92/43/CEE e successive modifiche e integrazioni, recepita dallo stato italiano con D.P.R. n° 357/97. Di seguito si riporta la tabella che riassume gli Habitat presenti, presente nel Piano di gestione del SIC.

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Dal punto di vista della localizzazione si constata che il territorio del comune di Marcallo è localizzato esternamente ai confini del SIC IT2010014 – “Turbigaccio, Boschi di Castelletto e Lanca di Besnate”, ad una distanza lineare indicativa pari a 1,8 km in direzione ovest.

MESERO

Marcallo

SIC BERNATE MAGENTA

Figura 2 – Mappa generale del SIC (dal Piano di Gestione, Parco del Ticino).

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2.2 ZPS IT2080301 – “Boschi del Ticino”

L’area interessata dalla ZPS “Boschi del Ticino” corrisponde con l’area del Parco Naturale individuato all’interno del Parco Regionale Lombardo della Valle del Ticino.

Localizzazione Codice Sito Area (ha) Altezza (m) Comuni Interessati centro sito

Long. E 8 49 35 Min=60 IT2080301 20.553,00 Vari (vedi mappa) Lat. 45 26 28 Max= 280

Ente gestore

Parco Regionale Lombardo della Valle del Ticino

Qualità e importanza

Si tratta del più grande parco fluviale d'Europa, inserito in posizione centrale nella Pianura Padana, dove salvaguarda frammenti di habitat fondamentali per la riproduzione delle specie di uccelli nidificanti (ad esempio le colonie di Ardeidi), per la sosta dei migratori e per la sopravvivenza delle popolazioni svernanti. Le aree individuate come ZPS ospitano una diversità biologica senza confronti in tutta l'area planiziale dell'Italia settentrionale.

Vulnerabilità

Le aree risentono di una elevata pressione antropica, in particolare sotto forma di escursionismo, a causa del contesto geografico in cui si trova immersa (una delle aree a maggior densità di popolazione dell'intera Unione Europea).

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ZPS

Figura 3 – Mappa della ZPS “Boschi del Ticino”

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Dal punto di vista della localizzazione si constata che il territorio del comune di Marcallo è localizzato esternamente ai confini dello ZPS IT2080301 – “Boschi del Ticino”, ad una distanza lineare indicativa pari a 1,8 km in direzione ovest.

MESERO

Marcallo

BERNATE

MAGENTA

ZPS

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2.3 Rete Ecologica Regionale (RER)

Marcallo

Figura 4 – Rete ecologica regionale

Lo schema di Rete Ecologica Regionale individua il territorio Comunale ricompreso all’interno del “settore codice 32”, denominato “Alto Milanese”. Si individuano i canali secondari Villoresi che attraversano il territorio comunale da nord a sud fungendo da elementi caratteristici della rete ecologica. Esterni al comune (a nord e a est, rispettivamente verso e Cuggiono) si individuano elementi di primo e secondo livello della RER. Inoltre nell’area più settentrionale del territorio del limitrofo comune di

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Inveruno si segnalano un corridoio regionale primario a bassa antropizzazione e alcuni varchi sia da tenere che da frammentare.

Il territorio Lombardo nell’ ambito del progetto di definizione della rete ecologica regionale, è stato suddiviso in 240 settori di 20 x 12 km ciascuno. Il comune di Mesero ricade nel settore 32 “Alto Milanese” localizzato immediatamente a S della provincia di Varese e delimitato a W dal fiume Ticino, a N dal Parco Alto Milanese, a E dagli abitati di e Include un tratto di Parco del Ticino compreso tra Turbigo e Bernate Ticino, il settore settentrionale del Parco Agricolo Sud Milano, la Riserva del Bosco WWF di , i PLIS Parco del Roccolo e Bosco comunale di ed il margine meridionale del PLIS Parco Alto Milanese. Si citano inoltre:  il PLIS del Gelso, individuato nei Comuni di Marcallo con Casone, Mesero, S.Stefano Ticino, per una superficie complessiva di 1043 ha.  I Comuni di , e hanno individuato, all’interno dei propri territori, un ambito del paesaggio agrario e boschivo da destinare a Parco Locale di Interesse Sovracomunale, per una superficie complessiva di circa 512 ettari, denominato “PLIS delle Roggie”. L’angolo sud-occidentale del settore è percorso da un breve tratto di fiume Ticino, mentre l’angolo nord- orientale è attraversato dal fiume . E’ inoltre interessato da corsi d’acqua artificiali quali il Canale secondario Villoresi ed il Canale Villoresi; quest’ultimo lo percorre da W a E e lo frammenta in due settori. Vi sono rappresentate aree boscate di notevole pregio naturalistico, in particolare nel Parco del Ticino e nel Bosco di Vanzago, le due principali aree sorgente del settore. Il Parco Lombardo della Valle del Ticino, in particolare, rappresenta il complesso ambientale più esteso e meglio conservato ella Pianura Padana e ne racchiude gran parte della diversità ambientale. Un inventario parziale di alcuni fra i gruppi tassonomici studiati fino ad ora ha portato ad elencare circa 5000 specie fra piante, funghi e animali. Il fiume Ticino è oggi anche l’unico biotopo dell’Italia settentrionale nel quale sia presente una popolazione riproduttiva di Lontra, specie estintasi nella seconda metà del secolo scorso e recentemente reintrodotta. Il Parco del Roccolo e il Parco Agricolo Sud Milano rappresentano fondamentali elementi di connessione ecologica, soprattutto tra il Bosco di Vanzago e il Parco del Ticino. Sono inoltre presenti significativi lembi di ambienti agricoli ricchi di prati stabili, siepi, boschetti e filari. Tutta l’area è permeata da una fitta matrice urbana e da una rete di infrastrutture lineari che nel frammentano la continuità ecologica, in particolare l’autostrada A4 che, nel settore meridionale, attraversa il Parco Agricolo Sud Milano e il Parco del Ticino.

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Di seguito si riportano le indicazioni gestionali per la salvaguardia e lo sviluppo della rete ecologica previste per il settore in questione con particolare riferimento alle aree ricadenti negli elementi di primo e secondo livello. La rete ecologica regionale è stata necessariamente delineata a scala d’area vasta, pertanto gli orientamenti di seguito riportati fanno riferimento ai sistemi territoriali di maggiore importanza e visibilità presenti nel settore relativo. Tuttavia le indicazioni fornite possono essere applicate anche a livello puntuale, e quindi esplicitate negli schemi di rete comunale in relazione ai fattori di sensibilità/criticità presenti. Elementi di primo livello Corridoi primari: Fiume Ticino; Dorsale Verde Nord Milano; Corridoio Ovest Milano. Elementi di primo livello compresi nelle Aree prioritarie per la biodiversità (vedi D.G.R. 30 dicembre 2009 – n. 8/10962): 02 Boschi e brughiere del pianalto milanese e varesotto; 03 Boschi dell’Olona e del Bozzente; 04 Bosco di Vanzago e Parco del Roccolo; 30 Fontanili, garzaie e risaie del pavese e del milanese; 31 Valle del Ticino Elementi di secondo livello: Aree importanti per la biodiversità esterne alle Aree prioritarie. Aree prioritarie per la biodiversità nelle Alpi e Prealpi lombarde. FLA e Regione Lombardia): Boschi e brughiere del basso varesotto e dell’alto milanese; Oasi di Vanzago e PLIS del Roccolo Altri elementi di secondo livello: Aree agricole tra Robecchetto e Cuggiono; aree agricole a nord di Inveruno; PLIS Parco Alto Milanese e aree agricole limitrofe; fiume Olona tra e ; aree agricole tra Vanzago e . I seguenti elementi di secondo livello hanno un importante funzione in termini di connettività ecologica: fiume Olona tra Parabiago e Pogliano Milanese, aree tra e Corbetta, Canale secondario Villoresi tra e Casate, aree agricole a nord di .

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RER – II livello

Marcallo

RER – I livello

Lo schema di Rete Ecologica Regionale consente di verificare come il territorio comunale di Marcallo sia esterno agli elementi della RER.

Tuttavia si pone in evidenza la distanza che intercorre tra detto territorio e gli elementi di primo e secondo livello della RER: si verifica che la distanza da elementi di primo livello della RER è indicativamente 1,3 km verso ovest e 1,5 km verso sud, mentre la distanza verso o da elementi di secondo livello della RER è indicativamente 1,3 km verso nord e 1 km verso est.

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2.4 PTCP di Milano vigente: Rete ecologica Provinciale

La rete ecologica Provinciale identifica sul territorio comunale di Marcallo le aree a maggior vocazionalità ecologica; esse risultano concentrate prevalentemente lungo il corridoio ecologico secondario che si estende in direzione nord-sud, attraversando il territorio di Marcallo. Le interferenze verranno trattate nella presente relazione in apposito paragrafo, evidenziando eventuali prescrizioni / indicazioni. Globalmente gli ambiti oggetto di variante non si sovrappongono ad elementi della rete, e laddove si localizzano limitrofi ad essa ne definiscono a livello locale il margine.

In fig. seguente si riporta lo stralcio della mappa della rete ecologica provinciale, tratta dal PTCP (Piano territoriale di coordinamento provinciale).

MARCALLO

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Figura 2 - Rete ecologica provinciale (tratto dal PTCP della Provincia di Milano)

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2.5 PTCP di Milano adottato, in adeguamento alla LR 12/05: Rete ecologica Provinciale

Marcallo

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Si constata come la differenza sostanziale dell’adeguamento del PTCP in atto riguarda l’individuazione di un parco locale di interesse sovra comunale (PLIS – Art.50) e Riserva Naturale (PLIS del Gelso – riconoscimento: Deliberazione Giunta Provinciale n°846/08)..

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3 La Variante al PGT Vigente

Il Comune di Marcallo con Casone ha attivato la Procedura di Variante al PGT vigente in data 07/08/2012 (avviso n°8432), al fine di rettificare gli atti dello strumento urbanistico vigente in funzione di una rilettura del contesto territoriale e di un’ottimizzazione nella mitigazione delle ricadute ambientali attese, alla luce del mutato panorama socio- economico delineato sul territorio a partire dal PGT originario (approvato in data 28/03/2011 – Deliberazione GC 15, e pubblicato sul BURL 5588 del 17/05/2011) fino ad oggi.

Inoltre il Comune ha redatto una Variante al PGT (approvata con Deliberazione CC n° 24 del 29/07/2013 ed entrata in vigore a seguito di pubblicazione sul BURL n° 38 del 18/09/2013) atta a correggere alcuni errori materiali puntuali entro la normativa del Piano delle Regole, senza modifica alcuna delle previsioni di Piano dello strumento urbanistico allora vigente.

Entro tale contesto segue descrizione di dettaglio degli ambiti oggetto della Variante valutata dalla presente relazione, con specifico confronto con lo strumento urbanistico vigente.

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3.1 Individuazione complessiva ambiti di variante al PGT

Segue individuazione cartografica:

1

4.6

2

4.5

4.8 3 4.9 4.7

4.1

4.2

4.3 4.4

Figura 3 – Individuazione complessiva degli ambiti di Variante sulla base dell’elaborato “1.10A previsione di Piano” del PGT vigente

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3.2 Ambito di variante 1: ambito di completamento a destinazione prevalentemente residenziale

Ambito di variante 1

La Variante al PGT prevede l’inserimento di un limitato ambito di completamento, ricadente entro il TUC e pertanto processabile mediante pianificazione attuativa entro il Piano delle Regole, a destinazione prevalentemente residenziale. Tale ambito nel PGT vigente ricade entro il tessuto della città pubblica, in quanto si configura quale ambito a servizi pubblici /di uso pubblico;

PGT vigente

Documento di Piano Piano dei Servizi Piano delle Regole

Il primo estratto di cui sopra riferisce all’elaborato cartografico del Documento di Piano n° 1.10A previsione di Piano, ed individua l’ambito entro il “tessuto urbano consolidato”.

Il secondo estratto riferisce all’elaborato cartografico del Piano dei Servizi ”2.2A piano dei servizi” ed individua l’ambito entro servizi di livello comunale su aree pubbliche o private di uso pubblico (verde a parco, per il gioco e lo sport).

Il terzo estratto riferisce all’elaborato cartografico del Piano delle Regole “3.0A-Piano delle Regole” e non individua alcun tessuto per l’ambito, in quanto trattasi di tessuto del Piano dei Servizi.

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Variante di PGT

Il presente ambito di completamento convenzionato, processabile mediante pianificazione attuativa, è caratterizzato dai seguenti indici e parametri urbanistici:

St: 2.250 mq, , da rilevarsi in dettaglio con rilievo in sede di pianificazione attuativa. Sono ammesse variazioni nell’ordine del 5% della superficie individuata, riconducibili a perimetrazione di dettaglio da eseguirsi mediante rilievo topografico.

If (indice di edificabilità fondiaria) min. 1,0 mc/mq

If (indice di edificabilità fondiaria) max. 1,3 mc/mq

RC: min. 40%

Tale Indice fondiario, entro il range indicato, è negoziabile con l’Amministrazione Comunale, così come le aree di cessione.

D.c., D.s.: come da norme del Piano delle Regole

H max: H = piani f.t., di cui l’ultimo a mansarda, fatto salvo il rispetto delle norme relative alla distanza da strade, larghezza delle strade e confini. In nessun caso il piano seminterrato è abitabile.

Le aree di pertinenza devono essere sistemate a verde. Negli interventi di nuova costruzione e di ricostruzione gli edifici devono essere dotati di posti auto privati nella misura di cui agli articoli 30 e 31 delle NTA del Piano delle Regole del PGT; i posti auto chiusi devono essere realizzati preferibilmente all'interno della sagoma dell'edificio.

Le eventuali recinzioni dovranno essere trasparenti per i fronti prospicienti spazi pubblici ed avere

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un'altezza massima di m 2,30. Tuttavia, ove le situazioni ambientali tradizionali lo richiedano, é consentita la realizzazione di muri pieni in muratura secondo la tradizione locale.

Destinazioni d’uso ammesse:

Residenziali e ad esse complementari e con esse compatibili. In particolare:

- Residenza

- Attività terziarie

- Attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale, limitatamente a quelle funzioni che non risultino incompatibili con il tessuto residenziale dell’intorno.

E’ di esclusiva competenza del Consiglio Comunale permettere altre destinazioni d’uso, compatibili con quelle sopracitate, motivandone la scelta e mettendone in luce l’utilità, coerentemente con le strategie di Piano proposte dal presente Documento.

Non si prevede obbligo di realizzazione di edilizia residenziale sociale.

Destinazioni d’uso non ammesse:

Ogni altra destinazione d’uso non citata.

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3.3 Ambito di variante 2: ambito di completamento per edilizia residenziale sociale

Ambito di variante 2

La Variante al PGT prevede l’individuazione, entro il Piano delle Regole, di un ambito di frangia entro il tessuto urbano consolidato esistente, situato a nord dell’ambito di rispetto cimiteriale e a sud dell’ATR07 esistente, con destinazione d’uso prevalentemente residenziale, destinato a housing sociale. Tale area rientra nel progetto sociale “El Dorado”, promosso dalla Fondazione ONLUS “Dopo di Noi”, che si occupa della realizzazione di progetti e servizi innovativi per garantire un futuro sereno alle persone con disabilità e ai loro familiari.

Tale ambito nel PGT vigente ricade entro il tessuto della città pubblica, in quanto si configura quale ambito a servizi pubblici /di uso pubblico;

PGT vigente

Documento di Piano Piano dei Servizi Piano delle Regole

Il primo estratto di cui sopra riferisce all’elaborato cartografico del Documento di Piano n° 1.10A previsione di Piano, ed individua l’ambito entro il “tessuto urbano consolidato”. Parte di tale ambito ricomprende un tratto di strada in previsione, ad oggi non realizzata.

Il secondo estratto riferisce all’elaborato cartografico del Piano delle Regole ”2.2A piano dei servizi” ed individua l’ambito entro servizi di livello comunale su aree pubbliche o private di uso pubblico (verde a parco, per il gioco e lo sport). Parte di tale ambito ricomprende un tratto di strada in

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previsione, ad oggi non realizzata. Ricade inoltre entro la fascia di rispetto cimiteriale individuata.

Il terzo estratto riferisce all’elaborato cartografico del Piano delle Regole “3.0A-Piano delle Regole” e non individua alcun tessuto per l’ambito, in quanto trattasi di tessuto del Piano dei Servizi.

Variante di PGT

Il presente ambito convenzionato, processabile mediante pianificazione attuativa, è caratterizzato dai seguenti indici e parametri urbanistici:

St: 14.400 mq, da rilevarsi in dettaglio in sede di pianificazione attuativa

Sf: 7.800 mq, da rilevarsi in dettaglio in sede di pianificazione attuativa

Sono ammesse variazioni nell’ordine del 5% delle superfici individuate, riconducibili a perimetrazione di dettaglio da eseguirsi mediante rilievo topografico.

If (indice di edificabilità fondiaria) min. 1,0 mc/mq

If (indice di edificabilità fondiaria) max. 1,3 mc/mq

RC: min. 40%

L’area ricompresa entro il vincolo cimiteriale deve essere mantenuta libera da volumetria, e destinata a verde pubblico.

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L’ indice fondiario, entro il range indicato, è negoziabile con l’Amministrazione Comunale, così come le aree da destinarsi e servizi pubblici.

La previsione infrastrutturale non viene riconfermata.

D.c., D.s.: come da norme del Piano delle Regole

H max: H = piani f.t., di cui l’ultimo a mansarda, fatto salvo il rispetto delle norme relative alla distanza da strade, larghezza delle strade e confini. In nessun caso il piano seminterrato è abitabile.

Le aree di pertinenza devono essere sistemate a verde. Negli interventi di nuova costruzione e di ricostruzione gli edifici devono essere dotati di posti auto privati nella misura di cui agli articoli 30 e 31 delle NTA del Piano delle Regole del PGT; i posti auto chiusi devono essere realizzati preferibilmente all'interno della sagoma dell'edificio.

Le eventuali recinzioni dovranno essere trasparenti per i fronti prospicienti spazi pubblici ed avere un'altezza massima di m 2,30. Tuttavia, ove le situazioni ambientali tradizionali lo richiedano, é consentita la realizzazione di muri pieni in muratura secondo la tradizione locale.

Destinazioni d’uso ammesse:

Il presente ambito è destinato a Edilizia Residenziale sociale, e funzioni ad esse complementari e con esse compatibili. In particolare:

- Residenza

- Attività terziarie

- Attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale, limitatamente a quelle funzioni che non risultino incompatibili con il tessuto residenziale dell’intorno. in quantita’ minima Pari a 100% della slp.

Destinazioni d’uso non ammesse:

Ogni altra destinazione d’uso non citata.

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3.4 Ambito di variante 3: restituzione al sistema agricolo di un’area sulla quale vige la previsione di un’infrastruttura pubblica

Ambito di variante 3

La Variante al PGT prevede la restituzione al sistema agro-boschivo di un’area sulla quale vige la previsione di un’infrastruttura pubblica, mai realizzata, ad oggi ritenuta non più strategica e dunque necessaria per le previsioni di Piano.

PGT vigente

Documento di Piano Piano dei Servizi Piano delle Regole

Il primo estratto di cui sopra riferisce all’elaborato cartografico del Documento di Piano n° 1.10A previsione di Piano, ed individua l’ambito quale viabilità comunale in progetto, localizzata esternamente al “tessuto urbano consolidato”.

Il secondo estratto riferisce all’elaborato cartografico del Piano dei Servizi ”2.2A piano dei servizi” ed individua l’ambito entro le previsioni infrastrutturali, con relativa fascia di rispetto stradale prevista.

Il terzo estratto riferisce all’elaborato cartografico del Piano delle Regole “3.0A-Piano delle Regole” e individua l’ambito quale viabilità comunale in progetto.

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Variante di PGT

Area restituita al sistema agricolo

Area inglobata entro ambito di Variante 2 (housing sociale) aconomica

Area restituita al sistema agricolo

La superficie complessiva di tale infrastruttura prevista nel PGT vigente è pari a 16.100 mq. Di tale area 2.500 mq vengono ricompresi entro l’ambito di variante n°2 e destinati alla realizzazione di edilizia residenziale sociale, mentre i restanti 13.600 mq vengono destinati ad ambito agricolo.

Si constata pertanto che tale restituzione incrementa l’areale agro-boschivo individuato entro il territorio comunale di 13.600 mq.

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3.5 Ambito di variante 4: ambiti produttivi dismessi ricompresi nel TUC da recuperare tramite riconversione urbanistica

Il Piano delle Regole del PGT vigente già individua entro il proprio tessuto urbano consolidato (TUC) “ambiti prevalentemente per attività produttive non confermati” (art.24 NTA del PdR), ovvero talune aree dismesse / degradate su cui vige una previsione di riqualificazione anche mediante cambio di destinazione d’uso urbanistica:

ART. 24 AMBITI PRODUTTIVI ESISTENTI NON CONFERMATI DAL PGT

Si tratta di ambiti urbani consolidati a destinazione prevalente industriale ubicati all’interno del tessuto urbano consolidato con destinazione prevalente a residenza. Il PGT prescrive il trasferimento delle attività produttive ritenute incompatibili all’interno di aree attrezzate per attività industriali anche mediante piani attuativi di iniziativa pubblica.

Nell’arco di validità temporale del Documento di Piano del presente PGT devono essere convenzionati modalità e tempi del trasferimento dell’attività e il riutilizzo dell’area dismessa tenuto conto della fattibilità economica e del mantenimento dei livelli occupazionali. Nella convenzione sono definiti anche tutti gli altri parametri urbanistici e le penali in caso di mancato rispetto della convenzione stessa.

La procedura di avvio del P.G.T. vigente è stata posta in essere in data precedente alla modifica all’art. 1 della Legge Regionale 12/05 che introduceva la necessità di promuovere il recupero e la riqualificazione delle aree degradate o dismesse e pertanto ha azzonato tali aree come zone industriali esistenti, collocate nel tessuto urbanizzato. Solo per alcuni ambiti inseriti nel tessuto residenziale il P.G.T. ha previsto una sorta di “incentivo “ al trasferimento fisico delle attività presenti, definendone il contesto come attività produttive non confermate. Da una prima ricognizione delle stesse è emerso che la loro collocazione all’interno del tessuto urbano consolidato ne conferma la necessità di una riqualificazione urbana che potrebbe fungere da motore di sviluppo per una nuova risorsa territoriale.

Agli ambiti individuati nel PGT vigente vengono pertanto, con la variante al Piano, individuati ulteriori ambiti assoggettati all’art. 24 di cui sopra, e valutati con la presente relazione. La valutazione di incidenza tuttavia considera anche gli ambiti già individuati entro il PGT vigente quali ex art. 24, con il

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fine di valutarne le potenziali ricadute ambientali nel complesso, con riferimento ad effetti sinergici e cumulativi.

Segue schedatura di dettaglio dei nuovi ambiti.

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N° Ambito di Localizzazione PGT vigente (Piano delle Regole) variante

4.1

Previsioni di Variante:

l’area di che trattasi si trova all’inizio della zona industriale ed è collocata ai margini dell’abitato, posta tra le vie Nobel a nord e Edison a sud. L’ambito in questione ha una superficie di mq. 3.564 è praticamente compreso nella zona industriale esistente e solo verso il confine nord prospetta su una zona a destinazione residenziale, il recente P.G.T. nel Documento di Piano individua un nuovo ambito di trasformazione a destinazione produttiva posto a est del comparto stesso. L’ambito considerato è composto da edifici ad uso industriale, con tipologia a capannoni prefabbricati e una palazzina ad uso uffici. Da una valutazione complessiva della situazione urbanistica si può affermare che ci sono presupposti che ne consentirebbero un uso con destinazione a residenza previa verifica della possibilità di cambiare la destinazione da produttivo a residenza dell’ambito posto a est sopra descritto, nella prospettiva di allontanare ulteriormente l’insediamento industriale dalle zone destinate a residenza.

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N° Ambito di Localizzazione PGT vigente (Piano delle Regole) variante

4.2

Previsioni di Variante:

l’area di che trattasi si trova all’inizio della zona industriale ed è collocata ai margini dell’abitato, è una porzione di capannone industriale compreso in un contesto prevalentemente produttivo, a nord prospetta su via Edison, l’ambito misura mq. 1.762 e per il resto dei confini prospetta su aree con destinazione produttiva. Le costruzioni sono composte essenzialmente da capannoni prefabbricati di vecchia realizzazione frazionati in lotti di ridotte dimensioni, con funzione di utilizzo da parte di piccole industrie locali, settore attualmente in crisi. La conformazione del lotto e l’ubicazione non ne consentono una facile ridefinizione delle destinazioni urbanistiche se non correlata ad una revisione generale del contesto circostante, pertanto per tale ambito viene mantenuta le destinazione industriale con possibilità di incentivare attività di terziario o commerciale.

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N° Ambito Localizzazione PGT vigente (Piano delle Regole) di variante

4.3

Previsioni di Variante:

l’area di che trattasi si trova all’interno della zona industriale compresa tra le vie Fleming a nord e Ferrais a sud, ha una superficie di mq. 2.304, sui rimanenti confini prospettano costruzioni a destinazione produttiva, l’edificio ha tipologia di capannone prefabbricato di vecchia realizzazione, e si trova compreso in altre analoghe costruzioni, stante il contesto urbanistico in cui è ubicato non è facile proporre soluzioni alternative che possano creare interesse se non confermare e incentivare destinazioni di tipo produttivo o di tipo terziario commerciale.

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N° Ambito Localizzazione PGT vigente (Piano delle Regole) di variante

4.4

Previsioni di Variante:

l’area di che trattasi si trova ai margini della zona industriale compresa tra le vie De Gasperi a est e Einstein a sud, ha una superficie di mq. 10.500, il complesso è ai confini con il territorio del comune di Magenta, sui rimanenti confini prospettano costruzioni a destinazione produttiva. Il complesso è composto da diverse costruzioni con tipologia di capannone prefabbricato di vecchia realizzazione e palazzine uffici, in passato è stato adibito parzialmente anche ad attività commerciali di vendita automobili, stante il contesto urbanistico in cui è ubicato stante la vicinanza con al SS 11 strada di grande percorrenza automobilistica è ipotizzabile incentivare una possibilità di insediamento con destinazione commerciale.

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N° Ambito Localizzazione PGT vigente (Piano delle Regole) di variante

4.5

Previsioni di Variante:

l’area di che trattasi si trova nel tessuto residenziale esistente ai limiti del centro storico, prospettante verso ovest la via Roma asse principale di accesso alla città e verso est la via 24 Maggio, ha una superficie di mq.3.100. Il complesso è composto da una costruzione con tipologia di capannone di vecchia realizzazione costruito in opera e una palazzina attualmente ad uso residenziale prospettanti via Roma, in passato è stato adibito a deposito, ora in disuso, inoltre è presente una porzione di capannone adibita ad autofficina riparazione autoveicoli e una porzione con capannone e area industriale su via 24 Maggio. Il P.G.T. definisce tale ambito come attività produttive non confermate dal piano, proponendo quindi la ridefinizione della destinazione d’uso a residenza o attività compatibili.

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N° Ambito di Localizzazione PGT vigente (Piano delle Regole) variante

4.6

Previsioni di Variante:

l’area di che trattasi si trova nel tessuto residenziale esistente, prospettante la via Montello dove di recente sono stati realizzati complessi residenziali composti da palazzine e villette. Il complesso ha una superficie di mq. 2.100 ed è composto da costruzioni di vecchia realizzazione costruite in opera, adibite a lavorazioni artigianali, la criticità riscontrata riguarda la presenza di coperture con prevalente materiale di tipo eternit. il P.G.T. ha azzonato l’ambito come residenziale in analogia con il contesto edilizio circostante, ma stante la situazione di crisi generale la situazione rimane statica, si propone di incentivare l’intervento di recupero residenziale con una riduzione del 10% sugli oneri di urbanizzazione.

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N° Ambito di Localizzazione PGT vigente (Piano delle Regole) variante

4.7

Previsioni di Variante:

l’area di che trattasi si trova nel tessuto residenziale esistente, prospettante la via Roma asse principale di accesso alla città, la superficie dell’ambito è di mq. 4.750, in precedenza adibita ad area industriale/artigianale per la costruzione di mobili e porte, ora l’attività è stata trasferita nel PIP zona industriale nuova di Marcallo, l’ambito di via Roma è stato oggetto di un piano di recupero convenzionato nell’anno 2011 per la edificazione di fabbricati a destinazione residenziale, il termine per l’ultimazione delle opere di urbanizzazione è stato stabilito in cinque anni dalla stipula della convenzione, ma stante la situazione di crisi generale non sono iniziati i lavori.

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N° Ambito di Localizzazione PGT vigente (Piano delle Regole) variante

4.8

Previsioni di Variante:

l’area di che trattasi si trova nel tessuto residenziale esistente in via Pasteur,ha una superficie di mq. 1.365, in precedenza adibita ad area ad uso industriale, attualmente la ditta si è trasferita nel PIP zona industriale nuova di Marcallo, l’ambito di via Pasteur è stato oggetto di rilascio di un permesso di costruire in data maggio 2012 per la demolizione delle strutture industriali e la costruzione di edifici residenziali, ma stante la situazione di crisi generale non sono stati iniziati i lavori.

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N° Ambito di Localizzazione PGT vigente (Piano delle Regole) variante

4.9

Previsioni di Variante:

l’area di che trattasi si trova nel tessuto residenziale esistente in via San Marco ,ha una superficie di circa mq. 2.500, in precedenza adibita ad area ad uso industriale, attualmente occupata solo in parte da piccole medie aziende, il PGT ha azzonato l’area come Residenziale RMD viene aggiunta la modifica come attività produttive non confermate dal piano con la prerogativa di spostamento delle attività in altra zona di PGT idonea.

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Indici, parametri urbanistici, adempimenti:

Ambito Volume esistente (mc) – Sup. fondiaria esistente (mq) conteggio indicativo

scheda n°1 via Nobel 2.900 3.564

scheda n°2 via Edison 1.400 1.672

scheda n°3 via Fleming 1.900 2.304

scheda n°4 via Einstain 8.400 10.500

scheda n°5 via Roma 2.500 3.100

scheda n°6 via Montello 1.700 2.100

scheda n°7via Roma/Battisti 3.800 4.750

scheda n°8via Nobel 1.100 1.365

scheda n°9via San Marco 2.000 2.500

La superficie fondiaria complessiva delle aree industriali dismesse è pari a mq. 21.548, suddivisa come da tabella precedente.

Nell’arco di validità temporale del Documento di Piano del presente PGT devono essere convenzionati modalità e tempi del trasferimento dell’attività e il riutilizzo dell’area dismessa tenuto conto della fattibilità economica e del mantenimento dei livelli occupazionali. Nella convenzione sono definiti anche tutti gli altri parametri urbanistici e le penali in caso di mancato rispetto della convenzione stessa.

In ogni caso la volumetria proposta deve essere inferiore o uguale alla volumetria dello stato di fatto, indicativamente conteggiata nella precedente tabella. Deve in ogni caso essere verificato in loco, in sede di pianificazione attuativa, tale quantità.

Deve essere altresì verificata, per gli ambiti industriali dismessi nei quali verrà proposta previsione di nuovi insediamenti residenziali, apposito Piano di Indagine ambientale preliminare sulla qualità dei suoli, in conformità alle disposizioni del R.L.I (Titolo III cap. 2 punto 3.2.1) in quanto aree sulle quali insiste rischio di potenziale contaminazione dei suoli. Sulla base delle risultanze di tali verifiche si renderà necessario valutare i successivi adempimenti previsti dal D.Lgs 152/06 e s.m.i. con riferimento alla parte quarta titolo V “bonifiche dei siti contaminati” che possono avere rilevanza sul PGT.

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Note normative:

Il fenomeno della dismissione industriale rappresenta una delle più importanti manifestazioni delle dinamiche socio-economiche contemporanee e, in questo senso, va inteso come esito spaziale dei mutamenti che hanno interessato le forme organizzative della produzione. Interessarsi alle «aree dismesse» vuole dire collocarsi obbligatoriamente all’interno di problematiche connesse alla crisi della metropoli che offrono la non consueta opportunità di visualizzare meglio quegli scorci spazio-temporali in cui si attuano passaggi sociali ed economici responsabili dei cambiamenti, spesso drasticamente repentini, dell’intero sistema territoriale e della sua morfologia.

L’area dismessa, intesa quale traccia del passato, ha ormai perso contatto con la realtà circostante, è stata svuotata della funzione originaria e non ne ha acquisito una nuova, si tratta, in definitiva, di un insediamento completamente avulso rispetto alla realtà in cui è inserito; in questa ottica è possibile interpretare le aree dismesse, e in esse devono essere riconosciuti elementi di positività e di dinamismo da immettere nel contesto circostante.

Le aree dismesse, intese anche come segni del passato e, dunque, come componenti di eredità patrimoniali, sono interpretabili anche in una prospettiva di tipo dinamico, nella quale è privilegiato il loro ruolo di risorsa su cui costruire occasioni di sviluppo; di possibili “prese” per la realizzazione di processi di sviluppo locale. La realtà quotidiana, contemporanea, trattiene in sé antiche e vecchie costruzioni non più in uso, ma queste non dovrebbero rappresentare solo meri residui di un ordine andato, fantasmi fatiscenti di una razionalità muta, ma devono essere recuperate ad una funzione attiva secondo una nuova volontà territorializzante.

Un’immagine che viene in mente riflettendo sulle aree dismesse è quella di una crepa di una irregolare lacuna nella struttura urbana che viene interrotta, spesso a significare valori di una realtà mutata e mutante, frammenti “vuoti”, sottoutilizzati e rivelatori di fasi produttive in perenne susseguirsi, che costituiscono il materiale urbano più sensibile a rappresentare il complesso tessuto culturale. Le aree dismesse consentono di guardare alle diverse fasi della trasformazione urbana a cui la città si sottopone, possono essere considerate testimonianza di una memoria che le rifiuta poste nel vuoto temporale di un’attesa che promette reinserimento nel tessuto metropolitano. Spazi reali e localizzabili, ma senza denominazione, identificabili con un contesto centrale di cui fanno parte, pur restandone paradossalmente estranei.

Non tutte le situazioni industriali sono comunque interpretabili con soluzioni di trasformazione e cambiamento d’uso, ma devono essere oggetto di studio e di riflessione sulle problematiche connesse anche alla situazione di crisi industriale, e non, attualmente presente nel nostro territorio.

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La conoscenza e la valorizzazione delle aree dismesse permettono di ridurre al minimo il consumo di nuovo territorio, come previsto da uno dei principi fondamentali del Piano Territoriale Regionale.

Il recupero delle stesse è considerata pertanto attività di pubblica utilità e di interesse generale.

La Legge di governo del territorio attribuisce infatti alle aree compromesse dall’edificazione industriale un ruolo chiave per la ri-valorizzazione del territorio lombardo, rivolgendo l’attenzione all’utilizzazione ottimale delle risorse territoriali e alla conseguente minimizzazione di consumo di suolo libero attraverso l’individuazione delle parti di città o di territorio urbano caratterizzate da dismissioni in atto, abbandono o degrado urbanistico e/o paesaggistico.

Al fine di promuovere il recupero delle “aree urbane compromesse”, Regione Lombardia le ha in primo luogo definite includendo tra esse le aree degradate o dismesse, a rischio di degrado o dismissione, caratterizzate da effettive o potenziali dismissioni funzionali, compromissioni o degradi ambientali, criticità fisico-edilizie, stati di disagio sociale.

Per quanto riguarda il recupero di aree compromesse interessate da dismissione industriale, Regione Lombardia dà ai Comuni anche la facoltà di procedere sollecitando direttamente i proprietari a presentare progetti per il recupero e ad attivare eventualmente un procedimento ad evidenza pubblica per la realizzazione di iniziative promosse da altri soggetti imprenditoriali. (LR n. 1 del 2 febbraio 2007 “Strumenti di competitività per le imprese e per il territorio della Lombardia").

Infine anche il Piano Territoriale Regionale (PTR), partendo dai principi dello sviluppo sostenibile e della sostenibilità ambientale dell’abitare, ha assunto come riferimenti essenziali la minimizzazione dell’uso di nuovo territorio attraverso una migliore utilizzazione delle aree già urbanizzate e dei volumi edilizi esistenti ed il recupero delle aree dismesse, degradate o abbandonate, con priorità su ogni altra forma di edificazione.(1)

Le aree industriali costituiscono ormai una tipica caratterizzazione socio-geografica dei territori in tutta la Lombardia, in particolare nei paesi sviluppati e nei paesi in fase di rapida industrializzazione. Sorte in maniera spontanea o collocate generalmente in aree poste nelle vicinanze o nella periferia della città, individuate dalle Autorità Locali nell’ambito dei Piani Regolatori Comunali, le aree industriali sono da sempre considerate generatrici di grandi alterazioni eco-sistemiche, il più delle volte perché all’atto della loro creazione, avvenuta mediamente intorno agli anni ’60 -’70, il concetto di “pianificazione ambientale” non era ancora presente. In Italia, infatti, l’introduzione della pianificazione nel campo della tutela, conservazione e valorizzazione delle risorse ambientali avviene nei primi anni ’80 e si manifesta con la promulgazione della legge Galasso (n. 431/85) che introduce lo strumento del Piano, nella forma di Piano Paesistico o del Piano Urbanistico Territoriale, e delle leggi 183/89 “Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo” e 394/91 “Legge Quadro sulle aree protette”.

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La recente legge Regionale n°40 approvata nel marzo 2012 all’art. 7 prevede quanto segue:

Art. 7

(Recupero delle aree industriali dismesse)

1. Dopo l’articolo 97 della 1.r. 11 marzo 2005, n. 12 (Legge per il governo del territorio) è inserito il seguente:

“Art 97 bis

(Recupero delle aree non residenziali dismesse)

1. La dismissione di aree non residenziali costituisce grave pregiudizio territoriale, sociale ed economico-occupazionale.

2. Le disposizioni del presente articolo si applicano in riferimento alle aree, non aventi destinazione residenziale e già interessate da attività economiche, individuate come aree degradate o dismesse nel documento di piano del PGT, ai sensi dell’articolo 8, comma 2, lettera e bis).

3. Il recupero delle aree dismesse, in quanto concorre agli obiettivi di contenimento del consumo di suolo, costituisce attività di pubblica utilità ed interesse generale, perseguibile secondo le modalità di cui al presente articolo, qualora la dismissione comporti pericolo per la salute e la sicurezza urbana e sociale, ovvero di degrado ambientale e urbanistico.

4. I1 comune, in seguito all'approvazione del PGT, accertata la sussistenza delle condizioni di cui ai commi 2 e 3, può invitare la proprietà dell’area a presentare una proposta di riutilizzo della stessa in attuazione delle previsioni del PGT, con possibilità di incrementare fino al 20 per cento la volumetria o la superficie ammessa, assegnando un termine da definirsi in ragione della complessità della situazione riscontrata e comunque non inferiore a mesi quattro e non superiore a mesi dodici.

5. La proposta di riutilizzo deve indicare:

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a) le attività e le funzioni che si intendono insediare;

b) gli interventi urbanistico - edilizi, infrastrutturali e per l'accessibilità coerenti e connessi con le funzioni che si intendono insediare;

c) le modalità, i tempi e le risorse da impiegarsi per la risoluzione delle implicazioni eventualmente derivanti dalla dismissione con specifico riferimento alla eventuale presenza di inquinamento dei suoli, nel rispetto delle norme vigenti;

d) il cronoprogramma degli interventi previsti;

e) il piano finanziario-imprenditoriale che sostiene il progetto.

6. La proposta di riutilizzo integra le istanze di permesso di costruire ovvero di piano attuativo, alle quali si applicano le discipline procedurali dettate, rispettivamente, agli articoli 38 e 14.

7. Decorsi dodici mesi dall'invito di cui al comma 4, senza inoltro al comune di istanza di intervento o proposta di piano attuativo, finalizzato al recupero dell'area da parte del proprietario, cessa l’efficacia del piano delle regole relativamente all’area stessa, con il conseguente venir meno di qualsiasi previsione che produca effetti diretti sul regime giuridico dei suoli. La cessazione d'efficacia è attestata dal comune con atto meramente dichiarativo, comunicato alla proprietà e pubblicato all'albo pretorio.

8. Il comune avvia il procedimento per la variante urbanistica finalizzata al recupero dell'area, anche mediante attivazione di strumenti urbanistici di iniziativa pubblica, tenuto conto della mancata attuazione delle precedenti previsioni, nonché delle disposizioni inerenti alla riqualificazione paesaggistica di aree ed ambiti degradati o compromessi, di cui al piano paesaggistico regionale.

9. Fino all’approvazione della nuova destinazione urbanistica, sull'area sono ammessi esclusivamente interventi di demolizione e bonifica, fermo restando quelli obbligatori posti, che restano in capo al soggetto responsabile, secondo la disciplina vigente, ovvero quelli finalizzati alla tutela della incolumità o salute pubblica.”.(2)

2. L’articolo 7 della legge regionale 2 febbraio 2007, n. 1 (Strumenti di competitività per le imprese e per il territorio della Lombardia) è abrogato.

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3.6 Rettifiche di errori materiali del Piano delle Regole e Piano dei Servizi

Si individuano limitate e puntuali rettifiche marginali al Piano delle Regole e Piano dei Servizi relative ad errori materiali, riferibili al par. 2.3. della DGR IX/3836 del 25 luglio 2012, ovvero riconducibili alla tipologia di variante escluse dalla Valutazione ambientale e dalla verifica di assoggettabilità, e pertanto non riferibili a potenziali incidenze negative in termini di ricature sul sistema ambientale.

Tali rettifiche riguardano:

- Correzione di errori materici degli atti del PGT vigente atti a meglio esplicitare e puntualizzare la normativa attuale, senza modifica alcuna di contenuto e/o dimensionamento nelle previsioni di Piano.

- Correzioni e rettifiche di errori materici nell’individuazione di ambiti della città pubblica (servizi pubblici e di uso pubblico) quali ad esempio l’errata individuazione della casa parrocchiale quale edificio a funzione scolastica, senza modifica alcuna di contenuto e/o dimensionamento nelle previsioni di Piano.

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4 Individuazione potenziali incidenze

Le incidenze potenziali con aree SIC e ZPS, per tale tipologia di intervento (insediamenti residenziali), sono generalmente riferibili a:

- Localizzazione rispetto ai siti di Rete Natura 2000;

- Localizzazione rispetto alla Rete Ecologica Regionale (RER);

- Localizzazione rispetto alla Rete Ecologica Provinciale (REP);

- Operazioni di cantiere;

- Perdita di habitat;

- Flora e vegetazione;

- Fauna;

- Complessità dell'ecomosaico;

- Assetto idrobiologico;

- Indicatori socioeconomici;

- Impermeabilizzazione del suolo;

- Emissioni sonore;

- Emissioni in atmosfera;

- Aumento del traffico di mezzi motorizzati;

- Effetti sinergici e cumulativi;

Nell’individuazione delle potenziali incidenze prodotte dalla realizzazione delle opere in animo di realizzazione è necessario evidenziare la scala territoriale a cui si riferisce.

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4.1 Localizzazione rispetto ai siti di Rete Natura 2000

Si è constatato che gli ambiti oggetto di Variante al PGT, così come la totalità del territorio comunale di Marcallo con Casone, sono localizzati esternamente ai confini del SIC IT2010014 – “Turbigaccio, Boschi di Castelletto e Lanca di Besnate” e ZPS IT2080301 – “Boschi del Ticino”, ad una distanza lineare indicativa pari a 1,8km in direzione ovest. Pertanto gli ambiti oggetto di variante risultano esterni ai siti della Rete Natura 2000.

4.2 Localizzazione rispetto alla Rete Ecologica Regionale (RER)

Si è constatato che gli ambiti oggetto di Variante al PGT, così come la totalità del territorio comunale di Marcallo con Casone sono esterni agli elementi della RER. Analogamente non si individuano varchi.

La distanza che intercorre tra detto territorio e gli elementi di primo e secondo livello della RER è la seguente:

 la distanza da elementi di primo livello della RER è indicativamente 1,3 km verso ovest e 1,5 km verso sud;

 la distanza verso o da elementi di secondo livello della RER è indicativamente 1,3 km verso nord e 1 km verso est;

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4.3 Operazioni di cantiere

Elemento potenzialmente critico risulta essere l’incidenza potenziale sui siti Rete Natura 2000 data dalle operazioni di cantiere durante la fase realizzativa degli ambiti di variante, in sede di pianificazione attuativa. Tale incidenza potenziale può essere ricondotta a emissioni sonore e in atmosfera delle macchine operatrici specialmente durante le fasi di scavo e movimentazione terra, e al carico antropico dovuto agli addetti ai lavori.

Tuttavia si constata che data la distanza lineare tra gli ambiti e i confini del SIC e ZPS (1,8 km indicativi) tali effetti non saranno percepibili, anche in considerazione del fatto che l’edificazione in itinere avverrà verosimilmente non contestualmente ma dilazionata nel tempo. Tale cronologia dovrà essere monitorata in specifiche relazioni di monitoraggio VAS. Inoltre si osserva che tra il territorio di Marcallo con Casone e gli ambiti della Rete Natura 2000 si interpongono centri abitati, come da estratto seguente. Ciò contribuisce ulteriormente a mitigare i potenziali effetti dati dalle operazioni di cantiere.

Tessuto urbanizzato di Zona industriale di Bernate Bernate

Marcallo

SIC / ZPS Zona industriale di Boffalora

Tessuto urbanizzato di Boffalora

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4.4 Perdita di habitat

Non si assiste a perdita diretta di habitat, in quanto gli ambiti oggetto di Variante al PGT, così come la totalità del territorio comunale di Marcallo con Casone non sono ricompresi entro elementi della Rete Natura 2000 (dalla quale distano indicativamente 1,8km in direzione ovest) né entro elementi della Rete Ecologica Regionale RER.

4.5 Flora e vegetazione

Non si assiste a compromissione diretta di flora / vegetazione, in quanto gli ambiti oggetto di Variante al PGT, così come la totalità del territorio comunale di Marcallo con Casone non sono ricompresi entro elementi della Rete Natura 2000 (dalla quale distano indicativamente 1,8km in direzione ovest). Inoltre globalmente si constata che la variante di PGT prevede rettifiche e nuovi ambiti a permesso di costruire convenzionato localizzati esclusivamente entro il TUC del PGT vigente. Esternamente al TUC invece viene stralciata la previsione di un tratto infrastrutturale mai realizzato, ad oggi ritenuto non più strategico e dunque necessario per le previsioni di Piano, e restituito al sistema del verde. Tali previsioni globalmente pertanto incrementano positivamente gli areali agro-naturali comunali, diminuendo la porzione di territorio interessata da trasformazioni urbanistiche.

4.6 Fauna

Ribadendo che gli ambiti oggetto di Variante al PGT, così come la totalità del territorio comunale di Marcallo con Casone non sono ricompresi entro elementi della Rete Natura 2000 (dalla quale distano indicativamente 1,8km in direzione ovest) non si assiste a interferenza diretta con le specie animali presenti. Il fatto che la totalità delle trasformazioni sia localizzata entro il tessuto urbano consolidato esistente consente di affermare che le trasformazioni attese non costituiscono minaccia alla fauna selvatica presente nella zona della Rete natura 2000 e nelle aree naturali limitrofe.

4.7 Assetto idrobiologico

Lo studio geologico di Marcallo con Casone non ha evidenziato per le aree oggetto di Variante un’elevata vulnerabilità della falda. Tuttavia globalmente sia in fase di cantiere che di esercizio degli insediamenti previsti, dovranno essere adottati opportuni accorgimenti di sicurezza contro l’insorgere di potenziali fenomeni

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di inquinamento del suolo. Inoltre deve essere verificata, per gli ambiti industriali dismessi nei quali verrà proposta previsione di nuovi insediamenti residenziali, apposito Piano di Indagine ambientale preliminare sulla qualità dei suoli, in conformità alle disposizioni del R.L.I (Titolo III cap. 2 punto 3.2.1) in quanto aree sulle quali insiste rischio di potenziale contaminazione dei suoli. Sulla base delle risultanze di tali verifiche si renderà necessario valutare i successivi adempimenti previsti dal D.Lgs 152/06 e s.m.i. con riferimento alla parte quarta titolo V “bonifiche dei siti contaminati” che possono avere rilevanza sul PGT.

Tuttavia ribadendo che gli ambiti oggetto di Variante al PGT, così come la totalità del territorio comunale di Marcallo con Casone distano indicativamente 1,8km dal SIC “Turbigaccio, Boschi di Castelletto e Lanca di Besnate” e ZPS “Boschi del Ticino”, e in considerazione del fatto che tra essi e lo SIC/ZPS si interpone l’abitato di Bernate Ticino, si ritiene di non individuate criticità in relazione all’assetto idrobiologico degli elementi della Rete Natura 2000.

4.8 Indicatori socioeconomici

La trasformazione degli ambiti di variante in esame, tutti individuati entro il TUC del PGT vigente, porterà riverberi positivi all’ Amministrazione comunale di Marcallo con Casone, in termini di opere di urbanizzazione e occasione di riqualificazione di ambiti dismessi / rilancio di attività non più in essere.

4.9 Impermeabilizzazione del suolo

La realizzazione degli ambiti di variante comporterà una riduzione non significativa (in quanto trattasi di ambiti puntuali non contigui) della superficie drenante nel territorio di Marcallo con Casone. Tuttavia globalmente, in considerazione di potenziali effetti cumulativi in tal senso l’impermeabilizzazione del suolo potrebbe comportare l’alterazione dei flussi idrici superficiali e sotterranei, arrivando anche a potenziali interferenze sui processi di ricarica delle falde. La ridotta capacità delle aree impermeabilizzate di drenare le acque potrebbe altresì provocare l’aumento dello scorrimento superficiale, determinando l’insorgere di puntuali criticità in occasione di fenomeni meteorici intensi. Pertanto si ritiene necessario, per le superfici esterne di pertinenza dei vari edifici l’utilizzo di pavimentazioni drenanti.

Si constata tuttavia che data la distanza lineare tra gli ambiti di variante e i confini del SIC e ZPS (1,8 km indicativi) tali effetti non comporteranno alterazioni superficiali e sotterranee dirette entro i siti appartenenti alla Rete Natura 2000, anche in considerazione del fatto che tra tali ambiti e il SIC /ZPS si interpongono centri abitati ed aree già urbanizzate.

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4.10 Emissioni sonore

L’inquinamento acustico generato nel complesso sarà imputabile essenzialmente all’incremento del traffico veicolare (considerato tuttavia nella totalità degli ambiti di variante, quale effetto cumulativo, in quanto trattasi di ambiti puntuali e non contigui), anche se in considerazione della distanza lineare tra tali ambiti e i confini del SIC e ZPS (1,8 km indicativi) si ipotizza possa essere non rilevante. Infatti le nuove infrastrutture viarie interesseranno esclusivamente l’ambito di variante n°2 (tutti gli altri ambiti risultano già serviti da infrastrutture viarie), e potenziale incremento di traffico potrebbe interessare la viabilità correlata alla circonvallazione comunale, e indirettamente l’autostrada A4 limitrofa, il cui tracciato attraversa i siti di Rete Natura 2000 oggetto della presente valutazione.

Ciò premesso si ritiene necessario valutare l’adozione di idonee misure di mitigazione, quali l’installazione di barriere antirumore in punti strategici lungo i margini stradali o l’impiego di particolari criteri di costruzione/materiali, in grado di attenuare i disturbi provenienti dall’esterno. A tal proposito si propone in sede progettuale di prevedere l’impiego di soluzioni in grado di garantire limiti uguali o inferiori rispetto ai valori dal DPCM 05.12.1997 e s.m.i. Tuttavia potrebbe essere necessario ricorrere a misure ancor più restrittive. Interventi di mascheramento arboreo lungo le infrastrutture su cui gli ambiti si affacciano permetterebbero inoltre di attenuare l’impatto acustico generato dall’urbanizzato verso le aree naturali limitrofe.

4.11 Emissioni in atmosfera

La realizzazione dei nuovi ambiti di variante di PGT provocherà un incremento di emissioni in atmosfera essenzialmente imputabile agli impianti di riscaldamento/raffreddamento degli edifici e all’incremento del traffico veicolare.

In sede progettuale dovrà essere perseguito l’obiettivo di contenere il fabbisogno energetico intrinseco delle singole strutture, mediante il ricorso a particolari misure di coibentazione che permetteranno di ridurre l’impiego di risorse sia per il riscaldamento che per il raffreddamento degli edifici. Inoltre dovranno essere adottate tecnologie ad elevata efficienza energetica integrate in parte non trascurabile da fonti rinnovabili. Tra queste si propone ad esempio l’impiego di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica da reimmettere in rete con la formula “scambio sul posto”, di impianti solari termici e geotermici.

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In generale, considerata la possibilità di ricorso a tecnologie ad alta efficienze energetica unitamente alla distanza degli ambiti di variante dai Siti della Rete Natura 2000, non si rilevano criticità in merito alla realizzazione di tali interventi. Si ritiene, inoltre, che la variazione di emissione di inquinanti in atmosfera legata ai nuovi insediamenti e all’incremento del traffico veicolare sarà minima rispetto ai quantitativi già presenti per effetto delle infrastrutture viarie che insistono nelle aree (si ricorda che tutti gli ambiti di variante sono interni al TUC esistente).

4.12 Aumento del traffico di mezzi motorizzati

La presenza nelle immediate adiacenze degli ambiti di variante di infrastrutture viarie a scorrimento veloce quali ad esempio la circonvallazione interna al comune (costituita dalla circonvallazione est, da Corso Europa dalla SS336 DIR e dall’autostrada A4, unitamente ad un efficiente sistema di svincoli e interconnessioni, garantisce molteplici possibilità di accesso alle aree sia a livello di accessibilità locale (dedicata dunque alla residenza) sia a quella sovralocale (dedicata agli utenti transitanti entro il comune).

I recenti interventi di ammodernamento e implementazione della vicina rete viaria sovralocale (autostrada A4, rete ferroviaria, completamento della circonvallazione comunale ecc..) hanno portato ad un potenziamento del sistema stradale locale che sarà in grado di assorbire in maniera soddisfacente i volumi di traffico generati dai nuovi insediamenti.

Alla luce della distanza lineare tra gli ambiti di variante e i confini del SIC e ZPS (1,8 km indicativi) si ritiene che un potenziale limitato incremento di traffico potrebbe interessare l’autostrada A4, transitante entro i citati SIC e ZPS, senza tuttavia individuare nuove criticità rispetto alle problematiche legate ai flussi di traffico sovralocale già in essere lungo la tratta autostradale.

4.13 Effetti sinergici e cumulativi

L’analisi delle criticità relative alle ricadute ambientali attese a seguito della realizzazione di trasformazioni urbanistiche deve necessariamente essere valutata alla luce della programmazione territoriale a scala vasta. Tale valutazione dunque deve considerare complessivamente la totalità delle trasformazioni urbanistiche in atto sul territorio comunale di Marcallo, nonché le trasformazioni urbanistiche messe in atto dai PGT dei comuni ricompresi (o contermini) al SIC IT2010014 – “Turbigaccio, Boschi di Castelletto e Lanca di Besnate” e ZPS IT2080301 – “Boschi del Ticino”.

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Si propone, nell’ambito dei report di monitoraggio proposti dalla Valutazione Ambientale Strategica dei singoli Comuni, di uniformare gli indicatori individuati, al fine di garantire un monitoraggio a scala vasta sugli effetti sinergici e cumulativi dei PGT dei comuni ricompresi o contermini al SIC/ZPS.

4.14 Consumo di suolo

Si è constatato che gli ambiti di variante non individuano nuovi ambiti di trasformazione comportanti consumo di suolo (in quanto non sarebbe conforme all’ art. 70 comma 4 del redigendo PTCP di Milano in adeguamento alla LR 12_2005, adottato il 7 giugno 2012, con Deliberazione n.49, nonché all’art. 84 ”Consumo di suolo non urbanizzato” del PTCP vigente), in quanto si limitano a individuare e riqualificare ambiti urbanizzati ricompresi entro il TUC del PGT vigente.

Inoltre globalmente si è constatato che la variante di PGT prevede globalmente rettifiche e nuovi ambiti a permesso di costruire convenzionato localizzati esclusivamente entro il TUC del PGT vigente. Esternamente al TUC invece viene stralciata la previsione di un tratto infrastrutturale mai realizzato, ad oggi ritenuto non più strategico e dunque necessario per le previsioni di Piano, e restituito al sistema del verde. Tali previsioni globalmente pertanto incrementano positivamente gli areali agro-naturali comunali, diminuendo la porzione di territorio interessata da trasformazioni urbanistiche.

4.15 Carico antropico

Il tema del carico antropico riguarda la popolazione potenzialmente insediabile a seguito della realizzazione degli ambiti oggetto di Variante al PGT.

Globalmente si constata quanto segue:

N° Ambito di variante Volume max indicativo Abitanti max attesi realizzabile (mc)

1 2.925 19

2 10.140 67

3 / /

4.1 (scheda n°1 via Nobel) 2.900 19

4.2 (scheda n°2 via Edison) 1.400 9

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4.3 (scheda n°3 via Fleming) 1.900 12

4.4 (scheda n°4 via Einstain) 8.400 56

4.5 (scheda n°5 via Roma) 2.500 16

4.6 (scheda n°6 via Montello) 1.700 11

4.7 (scheda n°7via Roma/Battisti) 3.800 25

4.8 (scheda n°8via Nobel) 1.100 7

4.9 (scheda n°9via San Marco) 2.000 13

Totale 38.765 254

A fronte di quanto individuato nella precedente tabella si constata che gli abitanti residenti individuati nel PGT vigente ammontavano a 5.756, con una previsione insediativa a seguito della realizzazione delle previsioni di piano pari a ulteriori 452 abitanti. La presente Variante al PGT vigente comporta l’incremento, in termini di popolazione residente, pari a 254 abitanti max.

Si specifica tuttavia che tale dato risulta sovradimensionato, in quanto:

- Le numerose aree di riconversione urbanistica individuate non necessariamente subiranno una riconversione residenziale;

- La volumetria prevista, da concordarsi in sede di pianificazione attuativa, non necessariamente risulterà corrispondere alla capacità edificatoria massima attesa;

In ogni caso la totalità della popolazione residente potenzialmente attendibile a seguito della realizzazione delle previsioni di Piano (PGT vigente e Variante proposta) risulta pari a 6.462 unità. Tale incremento (corrispondente a + 12%), confrontato con il trend demografico dell’ultimo decennio (pari a +1,55% annuo - fonte: Istat) risulta verosimilmente verificato nell’arco temporale di 8 anni.

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5 Conclusioni

In conclusione è pertanto asseribile che gli ambiti oggetto di Variante al Piano di Governo del Territorio del Comune di Marcallo con Casone, localizzato indicativamente a 1,8km dal SIC IT2010014 – “Turbigaccio, Boschi di Castelletto e Lanca di Besnate” e dallo ZPS IT2080301 – “Boschi del Ticino” (localizzati nei limitrofi Comuni di Bernate Ticino e Cuggiono), viste le indicazioni e le prescrizioni della presente valutazione, non determini incidenza potenziale e/o effettiva sui SIC e ZPS.

Novembre 2013

Dott. Giovanni Castelli

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Allegati

Allegato 1 - Individuazione Ambiti di Variante del PGT di Marcallo con Casone

Allegato 2 - Individuazione territorio comunale di Marcallo in relazione alla localizzazione del SIC IT2010014 – “Turbigaccio, Boschi di Castelletto e Lanca di Besnate”

Allegato 3 - Individuazione territorio comunale di Marcallo in relazione alla localizzazione dello ZPS IT2080301 – “Boschi del Ticino”

Allegato 4 - Individuazione territorio comunale di Marcallo in relazione alla RER (rete ecologica regionale)

Allegato 5 - Carta dell’uso del suolo SIC IT2010014 – “Turbigaccio, Boschi di Castelletto e Lanca di Besnate”

Allegato 6 - Habitat SIC IT2010014 – “Turbigaccio, Boschi di Castelletto e Lanca di Besnate”

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Allegato 1 - Individuazione Ambiti di Variante del PGT di Marcallo con Casone

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Allegato 2 - Individuazione territorio comunale di Marcallo in relazione alla localizzazione del SIC IT2010014 – “Turbigaccio, Boschi di Castelletto e Lanca di Besnate”

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Allegato 3 - Individuazione territorio comunale di Marcallo in relazione alla localizzazione dello ZPS IT2080301 – “Boschi del Ticino”

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Allegato 4 - Individuazione territorio comunale di Marcallo in relazione alla RER (rete ecologica regionale)

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Allegato 5 - Carta dell’uso del suolo SIC IT2010014 – “Turbigaccio, Boschi di Castelletto e Lanca di Besnate”

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Allegato 6 - Habitat SIC IT2010014 – “Turbigaccio, Boschi di Castelletto e Lanca di Besnate”

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