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“Album dei ricordi blucerchiati”: David Balleri, il pendolino di Claudio Nucci 27 Maggio 2021 – 10:37

Albenga. E’ dedicata a David Balleri, la 50ª figurina dell’Album dei ricordi blucerchiati, pendolino della fascia destra delDoria, dal 1995 al ’99, chissà se approdato alla Samp (insieme ai compagni Marco Franceschetti e Filippo Maniero), anche grazie al quel penalty che, realizzato, nella lotteria dei rigori, aveva permesso al Padova, in cui militava, di vincere lo spareggio col Genoa e mantenere la .

Oltre ai tre patavini, quell’anno, Enrico Mantovani azzeccò due acquisti importantissimi, quali Christian Karembeu e , non a caso poi finiti entrambi a giocare nel Real Madrid… E non sono stati questi gli unici ingaggi di grande valore, effettuali dal figlio del Presidentissimo, cui non tutti i tifosi, tutt’oggi, riconoscono i meriti sportivi della sua presidenza (vedi i successivi ingaggi di Sebastian Veron, Pierre Laigle, , Alain Boghossian, Ariel Ortega ed, ancorché poi non dimostratisi all’altezza del nome, Jurgen Klinsman e Giuseppe Signori), offuscati dalla retrocessione maturata proprio nell’ultima stagione di Balleri in quel di Genova e soprattutto dalle difficoltà legate ai differenti ricavi prodotti dalla Serie B, in cui – se cadi – devi tirarti fuori di corsa, se non vuoi pagarne alla lunga i risvolti negativi sul conto economico.

Ma torniamo all’arrivo a Genova della nostra ‘figurina’, in una super Sampdoria, visto che oltre ai precitati compagni, Balleri si è trovato a giocare con , Enrico

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Chiesa, Moreno Mannini, Siniša Mihajlović, , Riccardo Ferri, Alberigo Evani, Giovanni Invernizzi, Fausto Salsano…

E vogliamo parlare dei mister che erano seduti sulla panchina blucerchiata in quel periodo? Sven-Göran Eriksson, il primo ed a seguire, “El Flaco“, César Luis Menotti, Vujadin Boškov, (e per un breve periodo anche )

Mica male, oserei dire che ha fatto meglio dello zio,Costanzo Balleri, altra colonna amaranto del Livorno, che a cavallo degli anni ‘50/60, ha vestito la maglia della “grande” Inter di Helenio Herrera, giocando con fior di campioni, a difendere conArmando Picchi, Aristide Guarnieri e , i goal di Eddie Firmani, Valentin Angelillo, e Gerry Hitchens, messi in porta dagli assist di Mariolino Corso e Luisito Suarez.

Centosedici presenze e quattro goal, per la Sampdoria… il primo in un 2-0 alla Cremonese, a Marassi, il secondo sempre a Genova in un 2-3 con l’Atalanta (piatto destro su secondo palo, a raccogliere un cross diEvani), il terzo in un roboante 3-0, rifilato alla Juventus, allo stadio “Delle Alpi” ed il quarto in un pirotecnico 3-3, col la Lazio, ancora al Ferraris… tutti nel suo primo anno a Genova. Non iscriverà più il suo nome nel tabellino dei marcatori, nei tre anni successivi a Genova, ma lascerà un gran bel ricordo per le sue infinite sgroppate sulla fascia destra (durante il suo periodo a Lecce, formò con Max Tonetto – che poi vestirà il blucerchiato qualche anno dopo – una coppia di terzini alla Cafù, il terzino della Roma, ma soprattutto del Brasile, 142 maglie con la Nazionale verdeoro, più 8 con l’Olimpica carioca, al qualeBalleri assomigliava parecchio quando correva avanti ed indietro per il campo come un “Pendolino”).

Della stessa serie “Album dei ricordi blucerchiati”

Bruno Mora, l’ala perfetta

Trevor Francis, “the striker”

Ruud Gullit , “Cervo che esce di foresta”

Nacka Skoglund, il re del tunnel

Toninho Cerezo, samba scudetto

Graeme Souness, “Charlie Champagne”

Aleksei Mikhailichenko, la stella dell’Est

Sebastián Verón, “La Brujita”

Luisito Suárez, “El arquitecto” dei primi anni ’70

Tito Cucchiaroni, una leggenda nella storia della Samp

Ernst Ocwirk, il faro del Prater

Giancarlo Salvi, il “golden boy” di Dego

José Ricardo “China” da Silva, il goleador brasileiro

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Srecko Katanec, la gazzella slovena

Jorge Toro, dalle Ande agli Appennini Liguri

Luca Vialli, il bomber

Eddie Firmani, il “tacchino freddo”

Ermanno Cristin, il “Nordahlino” di Marassi

Sergio Brighenti, il capocannoniere

Roberto Vieri, la fantasia al potere

Mario Frustalupi, il piccolo grande” regista

Gaudenzio Bernasconi, l’orsacchiotto

Fausto Pari, una vita da mediano

Giovanni Invernizzi, la classe operaia in paradiso

Walter Zenga, l’uomo ragno

Giovanni Lodetti, da “basleta” a “baciccia”

Attilio Lombardo, il “Popeye”

Valter Alfredo Novellino, il Monzon della panchina

Alessandro, “il conquistatore” Scanziani

Enrico Nicolini, “il Netzer di Quessi””

Loris Boni, il “baffo” col numero 8

Boškov e Veselinović, gli jugoslavi Maryan Wisniewski , il francese arrivato da Lens

Giorgio Garbarini, il generale Custer

Marco Rossinelli, fuga per la vittoria

Pietro Vierchowod, lo Zar

Francisco Ramón Lojacono, “el tanguero”

Domenico Arnuzzo, il geometra di fascia

Giovanni Guerrini, il Robot Mazinga Z

Marco Sanna, il guerriero ichnuso

Fabian Valtolina, il velocissimo “Beep Beep”

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Fabrizio Casazza, portiere da gradinata

Angelo Benedicto Sormani, il Pelé bianco

Alessandro Grandoni, il Lippi del 2000

Roberto Galia, terzino o mediano?

Ivano Bordon, la “Pallottola”

Alberto Mariani, libero, non stopper

Alessandro Cucciari, ambidestro perfetto

Massimo Cacciatori, il Batman dei portieri

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