P.05.1 Descrizione Ambienti Insediativi Locali

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P.05.1 Descrizione Ambienti Insediativi Locali P.05.1 Descrizione Ambienti Insediativi Locali Il presente elaborato è stato ultimato prima dell’entrata in vigore della Legge 7 aprile 2014, N. 56 istitutiva delle Città Metropolitane, pertanto tutti i riferimenti alla “Provincia di Napoli” sono da intendersi alla “Città Metropolitana di Napoli”. Inoltre la denominazione “Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP)” è da intendersi come “Piano Territoriale di Coordinamento (PTC)”. Piano territoriale di coordinamento della Provincia di Napoli 1 Articolazione del territorio per la tutela e la valorizzazione del paesaggio Piano territoriale di coordinamento della Provincia di Napoli Descrizione Ambiente Insediativo 1. Caratteristiche del territorio L’isola di Ischia si caratterizza per l’eccezionale varietà del paesaggio; presenta una morfologia varia e complessa che si articola su alcune principali emergenze orografiche e su una costa molto incisa e frastagliata, con promontori estesi e baie profonde. Le aree ad elevata naturalità, fortemente caratterizzate da boschi, si configurano come fondali ancora integri per le estese aree terrazzate coltivate prevalentemente a vigneto e ad alberi da frutto, e per la fitta rete di insediamenti che si addensa prevalentemente lungo la costa. La morfologia complessa, la forte caratterizzazione geologica, la rilevanza delle aree verdi, la struttura insediativa storica conferiscono al paesaggio una forte riconoscibilità. Negli ultimi decenni, l’equilibrio delle diverse componenti del territorio e del paesaggio sono state in parte compromesse da una diffusa edificazione, nelle aree costiere e nelle aree agricole ai margini del monte Epomeo, prevalentemente caratterizzata da residenze stagionali e attività turistico- ricettive. Dal punto di vista geomorfologico, l’isola d’Ischia nell’insieme rappresenta un’unica unità costituita da sei macrozone: a) la prima macrozona, presente nel settore sud-occidentale dell’isola d’Ischia, è costituita in prevalenza dal Tufo Verde di Monte Epomeo e dai Tufi di Citara con brecce associate, ricadenti in una fascia altimetrica compresa tra 0 - 600 m (s.l.m.). Tale macrozona ha una permeabilità variabile dipendente dal grado di diagenesi e fratturazione del tufo. E’ caratterizzata dalla presenza di orli craterici, quali elementi morfologici strutturanti e dai duomi lavici ubicati in località Capo Negro e Punta Chiarito; b) la seconda macrozona, situata nel settore occidentale dell’isola d’Ischia, è caratterizzata da depositi piroclastici a matrice prevalente misti a frammenti di depositi sedimentari con tessitura caotica ricadente in una fascia altimetrica compresa tra 0 e 100 m (s.l.m.). La permeabilità varia in funzione della granulometria prevalente; c) la terza macrozona, localizzata nel settore occidentale dell’isola d’Ischia, è costituita da depositi piroclastici a matrice prevalente misti a frammenti di depositi sedimentari con tessitura caotica a cui sono stati accorpate aree di limitata estensione del Tufo Verde di Monte Epomeo. Tale area ricade in una fascia altimetrica compresa tra i 100 ed i 600 m (s.l.m.) ed è caratterizzata da una permeabilità variabile legata alla granulometria prevalente. Comprende il rilievo più significativo dell’isola, Monte Epomeo, e tutto il bacino idrografico ubicato sul suo versante meridionale; d) la quarta macrozona si sviluppa nel settore orientale dell’isola d’Ischia, essa è costituita da depositi piroclastici, cupole laviche e dicchi ricadenti in una fascia altimetrica compresa tra 0 e 600 m (s.l.m.). Ha una permeabilità variabile legata alla granulometria prevalente nei depositi piroclastici sciolti; permeabilità medio-alta nelle lave. Il settore occidentale, spostandosi da sud verso nord, è caratterizzato dalla presenza dei seguenti elementi morfologici: duomi lavici, orli craterici e limite morfologico esterno degli edifici, e dalla falesia; e) la quinta macrozona, limitata al settore nord-orientale dell’isola d’Ischia, è costituita in prevalenza da alternanza di siltiti biancastre localmente fossilifere ricadenti in una fascia altimetrica compresa tra i 100 ed i 600 m (s.l.m.). Questo ambito è caratterizzato da alcune aste fluviali, profondamente incise, in cui l’erosione ed il trasporto solido è rilevante; f) la sesta macrozona, presente in tre zone dell’Isola di Ischia in cui affiorano rispettivamente le colate laviche dell’Arso, della Scrofa e di Zaro, è compresa in un intervallo altimetrico di 0 – 200 m. La vulnerabilità di tali unità è connessa prevalentemente ai fenomeni di scorrimento-colata dei materiali sciolti e da crolli in tufo e lava, all’elevata erosione e trasporto solido lungo i rami profondamente incisi del bacino idrografico presente sul versante meridionale di Monte Epomeo. Il PTCP articola l’AIL nelle seguenti aree di specifico interesse: AIL A – Ischia Ha % Aree e componenti d'interesse naturalistico 1170 25,2% Aree e componenti d'interesse storico culturale e paesaggistico 256 5,5% Aree e componenti d'interesse rurale 2526 54,4% Aree e componenti d'interesse urbano 677 14,6% Aree di criticità e degrado 4 0,1% Nodi e reti per la connettività territoriale 10 0,2% Aree complessive*** 4642 100,0% (***) Le aree calcolate sono indicative e rappresentano i luoghi che sicuramente hanno i caratteri identitari dell’AIL tralasciando le aree a margine dove i caratter identitarii si fondano con quelli degli AIL vicini 2 Articolazione del territorio per la tutela e la valorizzazione del paesaggio Piano territoriale di coordinamento della Provincia di Napoli 2. Aree di interesse naturalistico e rurale L’isola presenta prevalentemente suoli ad alta sensibilità ambientale (49.7%), a basso sviluppo pedogenetico caratterizzati da una permeabilità molto elevata: le falde idriche poste sotto questi suoli non beneficiano del normale effetto filtrante delle coperture pedologiche. In questa unità troviamo, soprattutto nel corpo centrale dell’Isola d’Ischia, anche suoli sottili ai primi stadi di pedogenesi (13%), che hanno limitate capacità di tamponare effetti di degrado fisico e chimico. Agronomicamente trattasi di suoli a bassa produttività ma dove si possono ottenere produzioni di alta qualità (es. vini di pregio) per le specifiche condizioni pedoclimatiche. FATTORI STRUTTURANTI AREE DI INTERESSE NATURALISTICO Boschi (1360 ha pari al 29% della superficie) ALTRE AREE DI INTERESSE Altre aree naturali (325 ha pari al 7% della superficie) FATTORI STRUTTURANTI AREE DI INTERESSE RURALE Vigneti (331 ha pari al 7% della superficie) Sistemi colturali complessi (1042 ha pari al 22% della superficie) ALTRE AREE DI INTERESSE Terrazzamenti (975 ha pari al 21% della superficie) Per quanto riguarda le caratteristiche delle superfici agricole e naturali, prevalgono nettamente gli usi del suolo ad alta ed altissima biodiversità (72% della superficie territoriale), rappresentati principalmente da boschi nella zona centrale del monte Epomeo, e da vigneti e sistemi colturali complessi nella fascia degradante verso la costa. I vigneti in particolare rientrano nell’area di produzione del DOC Ischia. Il disciplinare di produzione prevede che la massima produzione non deve superare i 3 kg di uva per pianta e pertanto sono colture non soggette ad una particolare intensificazione (input chimici) e quindi con una buona compatibilità ambientale, ma che presentano una bassa sostenibilità economica e quindi sono a rischio di abbandono. Tale fenomeno potrebbe essere particolarmente preoccupante per la difesa del suolo realizzata con i terrazzamenti. La vite. La vite nell’isola d’Ischia è prevalentemente coltivata sui terrazzamenti che si arrampicano sulle pendici del Monte Epomeo. Il vino “Ischia” è tra i primi vini italiani a potersi fregiare della Denominazione di Origine Controllata (D.P.R. 03.03.1966 e D.M. 31.07.1993). La zona di produzione coincide con i confini dell'isola di Ischia, dove la vite fu introdotta da antichi greci, provenienti dalla Calcide. Dai Romani Ischia era denominata Enaria, terra del vino. In alcune aree la vite è ancora allevata a curruturu, forma arcaica, strettamente vincolata alla tradizione: tradizione che in questo caso è garanzia di qualità superiore. Si ottiene da uve Biancolella, Forastera e Per 'e palummo, allevate solo in Campania e sapientemente vinificate sull'isola da moderne strutture enologiche. Il Disciplinare impone vincoli rigorosi a tutela della qualità del prodotto; la produzione di uva ad ettaro non può superare i 90-100 quintali di uva e i tre chili per ceppo. Per tutti i vini è inoltre previsto Per tutti i vini è previsto un affinamento in bottiglie da effettuarsi obbligatoriamente nell'isola di Ischia I terrazzamenti. I terrazzamenti sono sistemazioni del terreno che seguono lo sviluppo della collina e realizzano il più antico ed efficace dei sistemi per il contenimento dell’erosione dei terreni, riducendo la pendenza dei versanti e rallentando così la velocità dei flussi delle acque di scorrimento superficiale. Si tratta di un’opera monumentale la cui realizzazione risale sicuramente ad epoche anteriori al XIX secolo. Tradizionalmente le scarpate dei terrazzi erano consolidate da siepi di arbusti antierosivi, come la ginestra e varie specie di cannucce (Arundo, spp.), che spesso venivano utilizzati per la produzione artigianale di piccoli manufatti (ceste, stuoie, recipienti in vimini,…). La coltivazione del terrazzo risulta fondamentale per la sua conservazione, sia come testimonianza storica, sia come sistema di difesa del suolo. L’abbandono della coltivazione, infatti, comporterebbe la mancanza di regimazione delle acque
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