artfolio Periodico trimestrale - International AM Edizioni - Anno XXV - N° III 2018

ARMANDO BRISSONI

L’idea di una Italia Liberale di (1910-1968)

ed il carteggio con B. Croce 1945-1952 Contenuto scaricabile in formato PDF dal sito: www.aminternational.it

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EN Armando Brissoni La svolta artistica col neoplasticismo “ De Stijl” e il suo centenario TI 1917-2017

artfolioPeriodico trimestrale - International AM Edizioni - Anno XXIV - N° IV 2017 artfolioPeriodico trimestrale - International AM Edizioni - Anno XXV - N° 1 - 2018

Armando Brissoni

Per il 150° anniversario della nascita dell’architetto

Frank Lloyd WRIGHT 1867-1959

ARMANDO BRISSONI Per il centenario della fondazione della rivista VALORI PLASTICI (Roma 1918-1921)

artfolio periodico trimestrale d’attualità d’arte a cura della Pinacoteca AM international - Associazione Culturale Direttore responsabile: Elio Furina Direzione, Redazione: via Enrico Fermi 10, 89040 Bivongi (RC) Tel. +390964734705 E-mail: [email protected] Int. AM Edizioni - Aut. Tribunale di Locri n. 623-2/94 ISSN 1123-6132 La rivista viene inviata gratuitamente ai soci, alle biblioteche nazionali ed estere, istituti, musei, gallerie, artisti, collezionisti e ad un target di lettori selezionato direttamente dall’editore. Artfolio non si assume nessuna responsabilità per il contenuto degli articoli che impegnano esclusivamente i loro autori. Tutti i diritti sono riservati ai sensi delle vigenti leggi sui diritti d’autore. Non si restituiscono manoscritti e materiali non richiesti dalla redazione. www.aminternational.it Armando Brissoni

L’idea di una Italia Liberale di Mario Pannunzio (1910-1968) ed il carteggio con B. Croce 1945-1952

Il fondatore e direttore del settimanale di alta ricorda il cinquantenario della mancanza del cultura politica “Il Mondo’’ Mario Pannunzio suo fondatore-direttore – in quei diciassette anni ( 1910- Roma 1968) fondato nel 1949 e difficili della politica e della cultura è stato il vero chiuso nel 1966, (ebbe financo B. Croce fra i alfiere del liberalismo (diverso da certuni mediocri suoi collaboratori (1945-1952?) ma con lettere tirapiedi malagodiani ex fascisti). La miglior raccolta piuttosto mediocri ed un articolo intitolato “La giornalistica del mio archivio politico- culturale è Il città del Dio Ateo’’ che pretende di trasformare in Mondo, e credendo nei principi del liberalismo lo filosofia la burlesca “Animal farm’’di G. Orwell reputo ancor oggi un vero sostegno per la cultura e 1903-1950 – …….. Animal Farm 1945, a satire on la politica liberale – di fronte ad uno strafottente ed Communism a sit developed under Stalin……..) ingarbugliato “economismo’’. In ordine cronologico, e citando e ricitando Raffaello Franchini, che ma con giudizi storici e filologici, ci soffermeremo ho conosciuto a Napoli suo ospite, ma mediocre su alcune testimonianze fidabili per ricordare il diffusore dell’abbruzzese di Pescasseroli – splendida cinquantenario dalla mancanza del fustigatore località montana dell’ ove passai le lucchese – conterraneo di , 1910- vacanze estive in anni trascorsi; peggio ancora 1976, autore dello splendido romanzo postumo il bonaccione Alfredo Parente buon musicologo “Cos’è un figlio ’’ (1). Egli abitava a Milano ed in una e Direttore Responsabile della “Rivista di Studi circostanza mi invitò a casa sua, in Via Manzoni, Crociani’’ chiuso dai paraocchi che la filosofia la dove i chiarimenti sul suo testo citato che volevo me sapesse solo Croce), quest’anno la cultura liberale li servì accompagnati da un bicchierino di fortissimo

Mario Pannunzio 3 whisky). mancare il filosofo Guido Calogero (che io conobbi E come sceglieva Pannunzio i collaboratori al nuovo alla Sapienza a Roma per seguire le sue lezioni e fui settimanale? Per esempio, al ruvido ma onestissimo ospite per ben due volte a casa sua, sull’Aventino). Norberto Bobbio chiedeva se volesse collaborare al Eravamo concordi su taluni princìpi crociani benché Mondo, nel 1964, gli scriveva “…….E io sento che a lui, gli fosse dimestica anche la cultura inglese il mio giornale diventa sempre più povero di uomini – fu Direttore dell’Istituto di Cultura Italiana a e di idee. Se qualche volta, caro Bobbio, Le capiterà Londra dal 1950-1955 -, nonostante ponesse la di pensare “al Mondo’’ e di scrivere per noi qualcosa Logica, rispetto al Croce che poneva l’Estetica come io ne sarò felice e onorato’’ (2). Ad ogni intellettuale o prima forma dello spirito (cfr. Carteggio Croce- politico che fosse disposto a dir le cose come stanno Calogero, Istituto Italiano di Studi Filosofici, Napoli, e di promuovere una libertà sorretta da una schietta Edizioni Il Mulino, Bologna 2004, ma soprattutto liberalità, cioè del modo di pensare culturalmente ed “Lezioni di filosofia: I Logica; II Etica; III Estetica”, insieme politicamente che cosa si dovesse pensare tre volumi, G. Einaudi Editore, Torino 1960-’66 di una nazione che nel post periodo fascista faticava e da severo grecista gli “Studi sull’Eleatismo”, a risollevarsi da quella neghittosa situazione causata La nuova Italia Editrice Firenze 1977) - nel 1942 della dittatura fascista e nazifascista ed una buona subì la carcerazione fascista. Ma del gruppetto parte di un pernicioso clericalismo. Ed è forse anche “mondano’’ Carlo Laurenzi (1920-2003) era un messaggio che voleva inviare all’Europa intera attento osservatore ed ascoltatore. Bastano pochi da quali princìpi politico-culturali ci si doveva cenni per dar l’idea di come la parola “liberale’’ muovere: agire per un mondo razionale ma non in certi casi sia un’arma pericolosissima per una astratto razionalismo politico; saremmo ritornati rinascita politica come quella italiana. Eccone un indietro. Rifacendoci ai tempi presenti, dove la frammento: “……l’Inferno, la più scarmigliata e sinistra politica è ridotta ad un fascio di rottami, oleografica immagine dell’Inferno. Una signora rievochiamo il Pannunzio, ché sempre al Bobbio, repubblicana graffiò a sangue un commendatore riscriveva, “E invece! La sinistra democratica monarchico. L’oratore onorevole Brosio fu vilipeso. è divisa, rissosa, sfiduciata. Il centro sinistra ha La discussione (sic!!!) delle mozioni finali, svoltasi rivelato quanto fosse alto il grado della immaturità in un ambiente che ricordava un meeting di agenti e della impreparazione. I giovani, che ieri si di cambio presi dal panico, determinò una crisi presentavano numerosi e pieni di energia, oggi, si nel Partito del Demonio molto più grave di quella imbucano nelle professioni private e nella letteratura che aveva spezzato il nostro. Il mio amico Michele del “disimpegno’’(3) . Villani dell’Isola d’Elba, liberale di sinistra, urlò Parole sacrosante che, ahinoi!, constatiamo questa tre volte “Squadristi!’’ sulla faccia (scil. effige) di profezia laica poiché oggi i “giovani’’ hanno smarrito Benedetto Croce; e agli energumeni che subito lo il dovere di diventare uomini – secondo le parole del circondavano minacciandolo, spiegò che Benedetto Croce. Croce, con tutta la sua propaganda per la filosofia Ma anche il diavolo ci mette la coda – ai congressi: tedesca, era stato il precursore dell’asse Roma- “Piombò su di noi il Congresso. Nelle cupe notti di Berlino’’ (5). gennaio rimbombò per la scaletta che scende alla Povero Pannunzio: come definirla questa bolgia tipografia il passo dei commissari di Via Sistina, politica mentre si stavano cercando le direttive che venivano a “politicizzare’’ il foglio, a curare il per una Italia perdente e con grandi sforzi, sorretti “clima preparatorio’’ per il Congresso. Si trattava dall’ingegno di un Pannunzio, a rimettersi in sesto?: di giovanotti malvestiti e molto sicuri di se [loro] era nei panni di un “vero povero diavolo’’. Era stessi che imponevano in prima pagina certi curiosi incapace di difendersi? No era saggio! stelloncini in grassetto “Compagni! Procurate Un altro personaggio è stato Antonio Maccanico letti ai congressisti che confluiranno a Roma!’’)? (1924-2013). Egli fu sottosegretario generale sotto e rimpiangevano apertamente i tempi della lotta la presidenza della Repubblica del Super presidente clandestina, quando il giornale doveva scriversi col della Repubblica Sandro Pertini, che definisce il sangue. [……]. Io sospetto che il loro organizzatore “Mondo’’ con attenta sottigliezza: “IL Mondo’’ e maestro fosse il filosofo Guido Calogero, di Pannunzio aveva riacceso le mie speranze. da noi molto temuto e non sufficientemente Un settimanale in rotocalco nuovo, elegante, apprezzato…’’(4). con fotografie scelte con grandissimo gusto e Malgrado le difficoltà finanziarie, ed avversità, il intelligenza, con “firme’’ di grande autorità e con Mondo organizzò il suo congresso fra fatti curiosi, e un' ispirazione chiara, rigorosa ancorata ai valori riuscì nel suo intento. Fra gli intervenuti non poteva della libertà e di democrazia difesi senza equivoci 4 Carteggio Croce-Pannunzio 1945-1952

5 di fronte a tutti, a me sembrò una straordinaria autobiografica per Indro (diminutivo vezzoso di iniziativa di coraggio e di verità. Leggere su quel cilIndro come tanti insinuavano o dizione locale) settimanale le firme di Croce, Einaudi, Salvemini, Montanelli. Un incontro tra un fascista convinto e (don) Sturzo, a quelle di Ernesto Rossi (è ed un po’ misteriosamente, liberale altrettanto indispensabile del Rossi un attento “studio’’ del convinto. “Io ero fascista allora: mi ritrovavo bene suo “Epistolario 1943-1967. Dal Partito d’Azione al nell’aria sagraiola che il regime aveva instaurato, centro sinistra’’, Laterza Editori, Bari 2007), di U. La mi piacevano le uniformi e le tendopoli, mi eccitava Malfa e di Carandini e di giovani come De Caprariis, l’atmosfera in cui ci avevano immerso di perpetua F. Compagna, di Giovanni Russo, Antonio Cederna, mobilitazione e di “vigilia’’ non si sa bene di che.’’(9) mi sembrò una chiamata a raccolta di un mondo “[……..] Quanto l’esempio di Pannunzio abbia culturale che era quello che aveva nutrito i miei studi contato per tutti noi, è difficile da dire. Credo che e le mie esperienze pubbliche’’ . a buttare alle ortiche quella camicia nera che ci Continuava poi Maccanico: “Quando finivo il eravamo trovati cucita addosso all’età di dieci o mio lavoro alla Camera dei Deputati andavo dodici anni, ci saremmo arrivati in ogni caso, prima difilato alla redazione del “Mondo’’ ove trovavo ancora che la catastrofe si profilasse’’(10) . Montanelli personaggi di grande autorità intellettuale: Sandro fu acceso fascista ma ebbe coraggio di ripudiare De Feo, Arrigo Benedetti, Franco Libonati, spesso quella politica che probabilmente intuiva qual fine Carandini, qualche volta Garosci e . fosse destinata a fare dopo il patto d’ acciaio Roma- Ne ascoltavo i discorsi con avida attenzione e Berlino. partecipazione, in compagnia di Nina Ruffini, di Naturalmente la schiettezza attira un minimo di Alfredo Mezio e di Giulia Massari’’ (6). saggi e un esercito di critici contestatori le nuove La testimonianza di Maccanico dà l’esatta versione idee cultural-politiche. Pannunzio ne subì più d’una dei veri protagonisti di quel settimanale. E la dà nel che suonava come accusa “L’accusa che si sentiva modo più semplice senza ornamenti alcuni dacché rivolgere a lui e al “Mondo’’ era sovente quella di tutti erano dediti allo sforzo di trarre l’Italia fuori astrattezza (sic!!!) e di snobismo intellettuale’’(11). da pericoli culturali ma soprattutto politici. E non Quanto all’accusa di snobismo, essa nascondeva v’era nessuna distinzione fra uomini di fede e invece il contrario. Basta sapere leggere le pagine coraggio: null’altro – come ad esempio il Nobil del “Mondo’’, con le sue inchieste o per la cordialità uomo conte Nicolò Carandini. Ed una osservazione con i collaboratori e la saggezza nel dare giudizi del Maccanico è assai riassuntiva che configura sui fatti, ecc., “……per rendersi conto che non vi veramente l’ardore, e forse la temerità – considerati era niente di meno astratto e di più aderente alla i facili voltagabbana politici sia dei rappresentanti realtà politica e sociale di questo giornale ’’(12) e politici del parlamento e del senato sia dell’italiano molti sentivamo per quella superiorità morale che di strada. Pannunzio“ …… coglieva chiaramente Pannunzio incarnava e che si manifestava anche lucidamente la caduta della tensione etica e talvolta nell’atteggiamento “aristocratico’’(13). l’imbarbarimento del costume politico……’’(7): Non, comunque, di una aristocrazia frivola ma di imbarbarimento politico che attualmente avrebbe animi nobili pronti a sostenere il cambiamento che bisogno di un saggio come Pannunzio per poter lentamente, grazie ad una posticcia politica post distinguere il politicante interessato dal politico che, bellica, continuava a tener sospese le parti dell’Italia come in certe circostanze delicate, ebbe a dire e fare perdente, ma su tutto quella culturale. Occorreva Ugo La Malfa: di fatto il discorso del “Mondo’’ era osservare una perspicace “eresia’ e vi riuscì indirizzato agli stati maggiori dei partiti…..’’(8).Cosa pienamente. che attualmente non si può fare soprattutto poiché Di fatto Pannunzio, chiamando attorno a sé un non solo ci mancano i “Carandini’’ ma vivacchiamo gruppo di “eretici’’ del liberalismo e dando vita fra donnarelle pretensiose ed ignoranti (cfr . la ex al “Mondo’’, volle offrire a tali forze un punto ministressa – o ministro e non “ministra’’ – della di riferimento, una palestra di discussione e di Pubblica Istruzione) ed agitatori sedentari nelle elaborazione teorica ma anche una specie di “cassa aule della camera e del senato che poiché “….. di risonanza’’ per proposte e problemi. hanno vinto le recenti elezioni politiche…..’’ – con “ In breve infatti “Il Mondo’’ divenne la coscienza risultati disastrosi – non sanno fare altro che ripetere critica dei partiti democratici, il cruccio ed il il ritornello “…. noi abbiamo vinto le elezioni …..’’ tormento degli ignoranti, dei disonesti, degli ma incapaci di governare; dunque abbiamo una improvvisatori e di tutti gli estremisti, come è stato Italia politicamente acefala. scritto con accenti lapidari e forse un po’ retorici’’(14). Una descrizione onesta e sincera, seppur bivalente, Le idee pannunziane de “Il Mondo’’ erano nient’altro 6 Varlo Antoni - Lo storicismo

7 che le necessità di riunire soprattutto la cultura alla Villa del Salviatino sulle colline fiorentine, e che politica che s’era sfasciata dopo la liberazione del l’omicida era un partigiano(?): un bruto tal Bruno fascismo e del nazifascismo: da Carandini a La Fanciullacci – da taluni spacciato come “eroe”! Malfa, da Saragat a Ferruccio Parri e Riccardo E’ fra le altre cose da sapere che “Quando fu Lombardi; tra i giornalisti Vittorio Gorresio, Alfredo [Arrigo Olivetti] tra i fondatori del partito radicale Todisco, Nicola Adelfi; tra storici, filosofi e letterati: di Pannunzio (che non va confuso con quello Carlo Antoni, Aldo Garosci, Vittorio De Capraris; radicale di Pannella) affrontò serenamente insieme Comisso, Tobino, Silone. Autori fidabili benché a Villabruna i naufragi elettorali, le sconfitte, le il gruppo fosse molto più folto. D’altra parte cosa delusioni. Anche Arrigo, come gli altri che davano si doveva fare coi voltagabbana da prima tutti in appuntamento in via Veneto, veniva considerato un nero e poi, sentite sentite, quasi tutti “liberali’’? aristocratico, malgrado egli non avesse mai amato La parte avversa comunista-socialista azionista era l’isolamento elitario, anzi avesse sempre vissuto un miscuglio di idee affrettate e tanti fascisti che con sofferenza quella solitudine a cui lo condannava nei loro documenti pubblici, fotografie, e privati il conformismo allora imperante’’. Un settimanale mettevano in evidenza il loro orbace (uniforme come “Il Mondo’’ senza Olivetti e Carandini non si fascista dei gerarchi e ufficiali) o di qualche altra sarebbe potuto fare’’ (17). Si direbbe oggi, un filosofo arma: bastava aver fatto una campagna non per della politica che malgrado impedimenti di varia ultima quella inutile e massacrante guerra (in gergo natura, soprattutto i pregiudizi naturali dei corti di la chiamavano <> Libico-africana) testa (μίκροχέφαλος), riesce ad imporre una rivista aggregati al nazista Erwin Rommel “La volpe come “Il Mondo’’ per un sostanzioso periodo, è del deserto’’ e dell’italiano assertore protagonista senz’altro guidato dalla “…crociana “religione della Generale Rodolfo Graziani (1882-1955), per essere libertà’’ che non è il caso d’essere rigidi di mente, eroi. Noi diciamo “vergogna: la conquista non facendo ricorrere sovente princìpi quanto mai vivi prevede assassinii , ma soltanto vittime inevitabili in del filosofo abruzzese. guerra. Una perdita di vite umane che poteva essere Un crociano-pannunziano particolare(18) è stato evitata’’. il filosofo triestino Carlo Antoni (1896-1959) E’ pessima abitudine italiana ritenere esosa, se non che innesta a dovere in un suo testo, un capitolo dubbia, ogni iniziativa culturale che si intraprende , dedicato all’estetica di Hegel (19). Bastino alcuni soprattutto quando si fondano strumenti ardimentosi, passi per cogliere l’intero contenuto del capitolo: purché siano veritieri (15). “Ma perché l’uomo produce l’opera d’arte? Hegel Era pertanto necessaria una risposta che Pannunzio spiega e giustifica tale produzione richiamandosi dà così: “Dopo oltre trent’anni di polemiche e all’universale natura dello spirito umano. Il bisogno di oblio, mi sembra necessaria una verifica che dell’arte, egli dice è dovuto al fatto che l’uomo è vada oltre le agiografie mitizzanti, le stroncature cosciente e pensante , cioè non soltanto esiste, ma si interessate e gli imperdonabili silenzi. Se non si contempla, si fa coscienza di sé davanti a se stesso giunge ad una sintesi, ad un ripensamento più […]. Il bisogno dell’arte è dovuto al fatto che l’uomo sereno dell’opera di Croce (ed anche del Gentile), sdoppiandosi, si fa oggetto della sua intuizione è lecito pensare che non si sia andati oltre, anzi che […]. L’arte si differenzia dalla scienza in quanto si abbia paura del confronto, dell’analisi seria e oltrepassa completamente il sensibile, continua ad spregiudicata, della stessa ricerca della verità’’. (16) averlo presente nella sua immediatezza’’ […]. L’arte Pannunzio chiede il lecito ripensamento sul Croce si spiega soltanto per mezzo di immagini concrete e e Gentile: richiesta lodevole oltreché utile, ma: questo modo di esprimersi è la fantasia produttiva. chi è in grado oggi di studiare capillarmente 100 Si tratta, però della fantasia di grandi spiriti, che crea e passa volumi dell’opera omnia di ciascuno figure e rappresentazioni degli interessi più profondi (Laterza e Sansoni)? Siamo stati tra i pochi , e lo e più universali dell’animo umano’’(20). siamo tuttora allorché necessiti, ritornare su quei Altro punto da sottolineare è che l’Antoni in uno due filosofi da prima rifondatori della filosofia dei suoi testi sullo storicismo, imbattutosi nella (storicismo) e pedagogia moderna figliata dalla questione scienza filosofia, sostiene: “Ma il fatto filosofia “attualistica’’ avversa allo storicismo si è che una nuova esperienza ha costretto i fisici della storiografia moderna e in seguito, per ragioni a cambiare i loro strumenti logici, a pensare in politiche, dissidenti per causa del Gentile che riparò un altro modo, a ricorrere ai concetti di strutture, inspiegabilmente nel fascismo e che venne ucciso di relazione di funzione. Anche se lo strumento da un branco di delinquenti comunisti fiorentini, non ci può informare sulla natura della cosa, cui è sedicenti partigiani!, davanti al cancello di casa sua applicato, tuttavia deve in qualche modo riferirsi a 8 Pannunzio con De Caprariis e La Malfa quella natura, obbedire in qualche modo ad essa. Qui separandola dall’infinito, che è in noi, che opera appunto, si era obbedito. E’ su questo fatto che, a mio in noi ed è elemento costitutivo del nostro Io’’ (26). avviso, deve fissarsi l’attenzione del filosofo’’(21) . Dobbiamo pensare all’infinito come ente astratto e In altre parole la disputa utile sino ad un certo punto non l’infinità individuale poiché quella conduce al tra la conoscenza filosofica e quella scientifica, vuoto speculativo. benché su questo fatto avessero già fatto chiarezza c) Purtroppo l’infinità-finità non consentono un prima Newton e poi Hegel. Ma se Newton, propone movimento dialettico sotto forma di antitesi, aspre difficoltà matematiche, Hegel nella sua poiché è in quel continuo divenire dell’umanità, “Scienza della logica’’ e nella “Enciclopedia’’, non che non è nient’altro che la coscienza di esistere abiura il valore della matematica ma la conferma pensando ed agendo. Tenendo separate queste due come un tipo di conoscenza che di diritto entra nella caratteristiche dell’umano agire, Antoni risponde storia. I forzati tentativi di Christian Wolff e di Kant che: “Se si tenta la separazione, non si ha dinanzi rappresentano uno sforzo notevole per avvicinare il a sé l’esistenza degli esistenzialisti, ma l’abisso pensiero storico con quello scientifico, ma la vera del nulla’’(27). Nell’ambito dell’esistenza nacquero questione qui è la conoscenza (γνώσις) considerata perciò il senso dell’esistere e alla sua antitesi cioè alla lettera. Nel ponderoso trattato “Lezioni su il nulla: scuola francese, tedesca e alcuni rifacitori Hegel’’ alla lezione XXXVII, l’ Antoni affronta italiani con quel tal Abbagnano – che in un contemporaneamente tre argomenti: intervallo della presentazione di un suo libro, ad una a) concezione, contemplazione e l’assoluto hegeliani. delle prime fiere del libro che si tenne a Milano a Una lezione breve ma molto incisiva(22); continuando Palazzo Reale negli anni ’60, dopo la presentazione così: “Ottenuta questa beatitudine contemplativa, gli chiesi garbatamente se potevo trattenerlo per non c’è nessun ulteriore trapasso. Infatti essa è il chiedergli alcune chiarificazione sul lessico ed il grado supremo dello spirito’’ (23). significato dell’esistenzialismo. Ci parlammo per Il vertice del pensiero è stabilito e sembrerebbe alcuni minuti ma quando per paragone gli feci il che i “distinti’’ dello spirito avessero trovata la nome del suo successore Gianni Vattimo, di Croce loro conferma in una circolarità; cioè: lo spirito, il e del furoreggiante nome di Sartre, tutto si concluse pensiero si muove mentre pensa e pensa grazie alla con “l’esistenzialismo italiano era un’altra cosa ’’. dinamica hegeliana, siccome “Lo storicismo di Hegel Quale? E poiché dei tre autori citati ho studiato e è speculativo: è contemplazione intellettuale del ristudiato le loro opere, l’unica cosa che trassi a mio passato’’ (24). vantaggio fu questa: che Sartre scriveva un francese b) Posto che si ponga questo principio di filosofare, straordinario; direi un gran prosatore. Antoni dimostra che: “Ottenuta questa beatitudine La lezione antoniana si conclude così: “Il peccato contemplativa, non c’è ulteriore trapasso. Infatti mortale più grave di tutti è l’accidia, perché la essa è il grado supremo dello spirito’’(25). Lo spirito negazione del principio della vita. Gli esistenzialisti, (Geist) parrebbe il culmine della contemplazione, ove siano sinceri, altro non sono che degli ma il filosofo sostiene che “[….] E’ un errore, in accidiosi’’ (28). quanto non si può contemplare la propria finità Tralasciando per un istante il fatale esistenzialismo

9 heideggeriano perché sappiamo bene ove avrebbe bisognava essere senz’altro comunisti. Gli altri voluto condurci cioè nel subdolo nocciolo della esponenti della cultura e della politica che non esistenza della razza, Antoni cita un passo del secondassero un “rinascimento’’ politico vero non filosofo esistenzialista francese Julien Benda (1867- contava, nonostante il gran valore degli esponenti: 1956) autore del famoso “La trahison des clercs’’ (Il dal Salvemini al Calamandrei e via di seguito. tradimento degli intellettuali’’ (1927). E conclude Questi atteggiamenti potevano provocare equivoci così, il suo saggio su Hegel, “Croce ha portato a pericolosi per la rinascita italiana con la libertà della compimento l’impresa di Hegel abbandonando distinzione politica ed ideologica. L’ Antoni, precisa la dialettica hegeliana della contraddizione e poi che: “In quanto a me, credo che mi darai atto che restaurando il principio di identità. Infatti la sua Il Mondo, del cui gruppo faccio parte, è insorto e logica, come si è visto , è l’asserzione delle forme insorge con instancabile assiduità contro gli attentati costitutive del reale” […]. Ma se la filosofia anche minimi a quella libertà’’ (32). La metamorfosi crociana è una filosofia dell’identità essa però evita etico-politica del Bandinelli è giudicata dall’Antoni la vuota tautologia in quanto è anche filosofia della non col pregiudizio ma con prove storiche degli distinzione’’ concludendo con l’assioma “Nella eventi in cui si sviluppava una sorta di metamorfosi identità delle categorie circola la vita’’ (29) compresa dell’ideale politico che la sinistra italiana stava tutta la filosofia idealistico-storicistica e che si sostenendo coperta dalla potenza sovietica. E articola e migliora nel confronto critico. Posto un temendo che subentrasse il fanatismo feticistico argomento, di logica, per esempio, Antoni si rifà agli (Lenin e Stalin furono due di questi feticci) scrive antichi greci più d’una volta. E per schiarire ancor all’archeologo: “Tu sei persuaso che il Partito meglio il saggio critico crociano su Hegel “Ciò che comunista rappresenti gli interessi degli umili e degli è vivo e ciò che è morto della filosofia di Hegel sfruttati, la fine delle ineguaglianze e del dominio 1906 ’’, incluso dipoi in “Saggio sullo Hegel’’, dell’uomo sull’uomo’’(33). 1913, è insostituibile lo studio del ponderoso lavoro, L’affermazione dell’Antoni era quella di giudicare vide supra, di C. Antoni, “Lezioni su Hegel’’, la funzione ed il reclutamento del Partito comunista, poiché in esso è volta la storia della filosofia ed secondo il voltafaccia Bandinelli, confutandogli le in particolar modo ad Aristotele ed altri pensatori dicerie e le promesse messe in circolazione sulla moderni Nietzsche per esempio seguito da Mach e “Santa madre Russia’’ come si esprimevano alcuni Poincaré. fanatici cui faceva riscontro la massa adesiva degli In un altro suo testo Antoni riporta due taglienti sfruttati. Il tono della lettera di Pannunzio è deciso lettere: la prima, 1951, allo archeologo Ranuccio e la chiusa è tagliente: “Un’ultima cosa. Mi sembra Bianchi Bandinelli (fascista-comunista Siena 1900- che tu voglia attribuirmi una sorta di deliberata e Roma 1975) ed una a Mario Pannunzio 1956, che pervicace ignoranza di ciò che è il comunismo e doverosamente commenteremo (30). degli uomini di cultura che ad esso hanno aderito(34). La prima è una lettera di Antoni in risposta ad La risposta è inequivoca ed è una frecciata letale una “lettera aperta’’ pubblicata sull’Unità del per il Bianchi-Bandinelli. Egli è stupito della 1951 con un incipit che dice “È con una certa scelta (sostanzialmente fatta in malafede), anzi ne pena che rispondo alla << lettera >> , che mi rimane stravolto. Con l’adesione al fascismo del hai diretto dalle colonne dell’Unità a proposito Bandinelli, l’ Antoni resta quasi incredulo della del manifesto per la libertà della cultura, perché scelta fatta dall’archeologo ricordandogli i suoi necessariamente dovrò ricorrere ad argomenti, meriti di studioso e si sorprende che il comunismo, che appartengono ad una polemica assai lunga e ritenuto come “…….fenomeno storico che squassa che sembra inconcludente’’(31). Il dato è rilevante il mondo…….’’ sia passato incolume dacché tutti perché l’archeologo cambiò casacca politica nel inneggiavano alla utopistica grandezza italiana peggiore dei modi: da prima fascista-nazista di sotto un regime totalitario? Ed è sulla nefandezza rango allorché Hitler venne in Italia, poi comunista. comunistica che venisse dimenticata la concordia Infatti, potrebbe parere un’osservazione superficiale, esistita nel loro gruppo di intellettuali? (35). ma fu guida artistica a Roma, Venezia ad ancora a E’ evidente che Pannunzio colse immediatamente Roma, del binomio Mussolini e cerchia, ed Hitler- quello che il fascismo prometteva una nuova SS. E’ deplorevole che uno storico capace come il sceneggiatura a soggetto popolare, ma che in Bandinelli abbia fatto questo voltafaccia allorché effetti di concreta politica non ne sussisteva. Un all’orizzonte spuntava una “Nuova Italia’’. espansionismo che dopo un ventennio si ridusse Per essere legittimati italiani, in quel periodo, ad un cumulo di macerie ed una sanguinosa guerra

10 Da sinistra: Libonati, Pannunzio, Villabruna, Cattani, Carandini perduta – come andarono perdute amicizie ed ideali Pannunzio si concludeva la storia del il Mondo e due che sembravano essere consoni alla formazione di anni dopo la sua vita. un nuovo mondo. Attuando una vera libertà d’opinione politica e Quando si parla di “nuovo’’ o innovazione nell’ambito strettamente culturale, ad ogni singolo, bisognava della cultura giornalistica italo-europea bisogna far agire in nome d’un ideale che venne martoriato dal riferimento a “Il Mondo’’ di Pannunzio siccome fascismo ossia la libertà. Parola questa multisensa non possiamo, ancor oggi, non riconoscerlo come poiché se malintesa permette, apparentemente, “nuovo giornalismo’’, giustamente paragonabile tutte le peggiori opportunità: questo vale per ogni all’inglese “Guardian” ma soprattutto al francese ”Le individuo e per tutte le istituzioni politiche iniziando Monde‘’ (mi abbonai dopo che un mio compagno dai partiti sino alle cariche dello Stato più alte. Ma di studi, mi sbandierò sotto il naso il primo numero a Pannunzio stava a cuore una disputa politico- col giornale aperto): una rarità dacché in una città clericale. Infatti: “Contro tutti i totalitarismi, gli codina e bigotta come era Bergamo allora era una attentati alle libertà civili, le prevaricazioni dei cosa quasi scandalosa, ma conservo tutte le annate gruppi economici privilegiati, il totalitarismo di ogni fino all’ultimo numero del 1966) e giustamente colore si schierò sempre il “Mondo’’ in nome della all’elvetico “Neue Zuercher Zeitung’’. E per la vita e libertà e del laicismo ed il pernicioso fascismo’’. (36) la nascita de “L’Espresso”, la derivazione è francese Il termine “laico/laicismo’’ non significava dacché E. Scalfari recandosi a Parigi nel 1968 anticlericale ma una questione etica : “ …..Non conobbe il fondatore de “L’Express” J. J. Servan- un anticlericalismo statalista, in fondo autoritario Schreiber. Questo non è un paragone pragmatico, ma e storicamente non meno fuori di posto del la concordanza con la grande stampa europea che temporalismo clericale, ma una scelta per alcuni si arricchiva appunto col modello cultural politico punti fondamentali: nessuna idea è dogmaticamente pannunziano. Sarà bene precisare che Pannunzio indiscutibile, nessun valore è assoluto, le attività non volle ricalcare le orme del cugino francese le umane non si collocano in un sistema gerarchico, Monde (1944), quotidiano di 5 anni più anziano, ma in una circolarità di momenti autonomi, per cui, 1949, “….perché l’avventura del “Mondo’’ cominciò ad esempio, è illecito, subordinare la politica alla il 19 febbraio 1949 e terminò gloriosamente l’8 religione, come fanno le idee confessionali, l’arte marzo del 1966. Dopo 890 numeri il settimanale di della politica, come fanno le religioni totalitarie’’. (37)

11 Pannunzio con Ernesto Rossi Crediamo nella distinzione limpida fra le ideologie, A quanto pare la concordia intra-liberale quali che siano ma soprattutto le religiose. L’indole pannunziana venne meno indebolendo il partito e, di queste affermazioni sono un allargamento di lo trascriviamo con stupore, a causa della sterzata pensiero dovuto soprattutto a Croce. Infatti col politica imposta al partito da termine “circolarità’’ si intende il moto dello spirito nella veste di segretario del partito. Personaggio umano che Croce definì “dei distinti’’ allorché il altero – per questa sua caratteristica cfr. Ernesto moto dello spirito umano si muova nell’ambito Rossi, “Epistolario1943-1967. Dal Partito d’Azione figurato “vitalità’’ cioè che abbia significato vivo per al centro sinistra’’, Editori Laterza, Bari 2007, pp. lo spirito espresso nella teoretica (estetica e logica) 217-218 e pp. 351 e 384 – di formazione culturale e nella pratica (etica ed economia) che si concluderà e politica italo-anglosassone (Londra 1904-Roma nella “Teoria e storia della storiografia’’ del 1917: di 1991) fu lungamente segretario e poi presidente del qui nasce tutta la storiografia moderna denominata PLI ed ebbi l’occasione di scambiare qualche idea anche “religione della libertà’’ ammodernando in sul liberalismo e sulla gioventù liberale durante un filosofia il dibattuto concetto di spirito – che peraltro congresso –sfascio di Montecatini negli anni ‘90 ed modifica anche il pensiero di Hegel in particolar a Roma in occasione di un incontro liberale ed uno modo nel saggio “Ciò che è vivo e ciò che è morto successivo a Firenze con la segreteria Zanone. Un nella filosofia di Hegel’’ 1906/1913(38). mio ciclo di lezioni sul liberalismo organizzate dal Intelligentemente bisognava sempre lottare per le dr. Vitaliano Peduzzi – concorde Malagodi, il quale idee giuste come guide alle intraprese umane: “Ma mi scrisse una lusinghiera lettera in proposito in data la lotta del “Mondo’’ non fu diretta soltanto contro 14 Febbraio 1974 – tenute a Milano, Sala C del i fascisti in camicia nera, contro il “ventennio’’ Grechetto raccolte in un testo unico. Inviatagliene e i suoi squallidi nostalgici; il “Mondo’’ seppe una copia, per buona educazione a Malagodi mi sempre ricordare che “il pericolo è a destra’’ e che corrispose con un telegramma – pubblicato nel testo “fascismo’’ sono anche gli interessi camuffati dei “Croce oggi’, 1974. La fine del partito finì nelle mani “padroni del vapore’’ di cui parlava Ernesto di Valerio Zanone e del partito soltanto ricordi. Rossi’’ (39). Il settimanale non voleva distinguersi Un “capitolo’’ assai interessante su cui riflettere bene per una certa eleganza tipografico-visiva, ma con un ancor oggi, è “Il Mondo’’ perché entra nella storia ordine partecipativo politico nazionale bisognava della cultura’’ (40). Benché sia di una breve sintesi che una forza politica, superiore fra quelle vigenti riassuntiva è soprattutto la diagnosi culturale della soprattutto alle dominanti cattolico-comuniste, cultura di quegli anni. L’implicit “La vicenda del creasse un equilibrio mediante il “dialogo’’ cioè “Mondo’’ si concluse l’8 marzo 1966. Dopo 890 che cercassero di avere un denominatore politico numeri il settimanale di Pannunzio sospendeva le nazionale. Ma per ottenerlo occorreva un punto pubblicazioni.’’ (41) di riferimento già imposto. Pannunzio e gli alti Questa fu una doppia perdita per la cultura-politica, “mondisti’’ scelsero orientativamente il PLI [partito per la venuta meno del Pannunzio (1968), e per la liberale italiano] a titolo unificativo – condiviso dal cultura in generale. Risfogliando quelle pagine è Croce nel 1951. onesto ammettere che da allora un “giornale’’ anzi

12 una “rivista’’come quella in Italia non ne apparvero in terza pagina di Riccardo Bacchelli erano più più per ovvie ragioni. Per prima nell’ambito profondi che non quelli di un Quasimodo; malgrado, culturale, nella fattispecie del giornalismo, figure ripetiamo malgrado, fosse fregiato da un immeritato come Pannunzio attualmente non ne sussistono. Vi Nobel. sono dei valorosi giornalisti, fra questi il nonagenario L’explicit è ancora legato alla questione politica che con “la Repubblica’’ diede più che culturale sulla oculatezza nella scelta delle una successiva svolta al giornalismo italiano e questioni libere da ogni condizionamento. Un autore per certi aspetti la mantiene tutt’ora – nonostante poteva esporre la sua opinione o un giudizio intorno ciò non riesce ad essere il primo giornale italiano a fatti politici scorretti senza l’idea sottintesa, e a vantaggio, sia pur per poco, del “Corriere della questa sarebbe ipocrisia, di mettere a nudo un fatto Sera’’. Ma, bisogna dirlo, Scalfari è sempre Eugenio politico, ed anche culturale, nocivo alla nazione ed Scalfari – anche nella simpatica rubrica “Il vetro a chi governava. Questo comportamento così severo soffiato’’ su “l’Espresso’’. Ad un dipresso Corriere – e basterebbe leggere qualche numero del Mondo, della Sera, La Stampa e la Repubblica sono i tre per rendersene conto ancor oggi della sua lealtà quotidiani che reggono il giornalismo italiano. e la coscienza pulita di Pannunzio e collaboratori Tuttavia speriamo che a venire nasca un altro buttando nel cestino della carta straccia i cosiddetti quotidiano d’indole nazionale per arricchire il “postillatori’’ che impiastravano il settimanale con patrimonio informativo che oggi è indispensabile. stupidaggini e note fuori posto che s’illudevano Ma torniamo a Pannunzio. d’essere liberali poiché iscritti a quel partito – . “Ma La forzata(?) chiusura del periodico deve essere il discorso ci porterebbe lontano e ci condurrebbe a stato un colpo il cui rinculo aveva seminato disagi. riflessioni sgradevoli e dolorose. Del “Mondo’’ resta Si legge tuttavia “Sarebbe lungo analizzare i motivi un patrimonio di idee, un esempio, inimitabile, di complessi che portarono alla chiusura del “Mondo”: giornale colto ed elegante libero e coraggioso che si tratta comunque di ragioni che toccano da vicino non scade mai nel gusto per lo scandalismo’’.(43) il problema della libertà di stampa in Italia [corsivo Togliamo ad esempio due termini ” ….ci porterebbe nostro] e della reale possibilità di vita di un giornale lontano e condurrebbe a riflessioni sgradevoli…’(44) . libero dal condizionamento di certi padroni e partiti Il portar lontano significa rivedere minuziosamente politici’’. (42) se tutte le idee costì contenute, sono state degne Fanno Specie due termini “padroni’’ e “partiti di sostenerle a vantaggio di una nazione e se, politici’’. Per padroni possiamo intendere i soprattutto, sono giovate all’Italia per un periodo proprietari legittimi della testata (cfr. “La storia così lungo. Le “riflessioni sgradevoli’’ potrebbero nelle prime pagine del Corriere della Sera” a essere di varia natura: controversie, discordie, cura di A. Varni, Ed. Rizzoli Libri/Fondazione questioni economiche, variazione ideologiche, Corriere della Sera 2016) e pure “Corriere della pretese di avanzamenti o proposte troppo insensate. Sera-Albertini”, cioè i fondatori che scegliendo prima Certo: qualsiasi cosa accada in una nazione se non di tutti un’informazione che stava al passo coi tempi i è una cosa banale (non la “banalità del male’’ della veti erano pressoché inesistenti, poiché, a differenza Harendt contro la tragedia toccata agli ebrei) si può per lo meno di una ventina d’anni, il giornalista ritenere opportuna ma potrebbe nascondere delle era diverso dallo opinionista. L’opinionista può insidie che si rifletterebbero nel giornalismo cioè la essere un personaggio meritevole dell’elzeviro diffusione. Persino da esponenti d’un certo valore della famosa “terza pagina’’; poi c’era il “cronista’’ della sinistra, riconobbero alla sanatoria politico che non era affatto un personaggio di secondo culturale della nazione poiché “ ……rappresentò ordine; anzi fare certune cronache, qualsiasi sia un filone autenticamente liberale della cultura laica, il rilievo, è per il vero giornalista un lavoro non quella più antifascista e meno provinciale, sia solo d’informare ma dignità morale. In politica c’è perché promosse un’analisi più realistica e critica di l’esempio migliore: ogni giornale, anche di partito, quella offerta dai grandi giornali di partito [Rinascita è palese che le cose veggano viste da una certa per esempio] e della stessa pubblicistica della angolatura conforme all’indole informativo-politica. sinistra’’(45). Inoltre ci sono dei giornalisti che in poche righe, “Ce ne è abbastanza per dire che “Il Mondo ’’ha dote naturale, informano di qualsiasi fatto sia degno lasciato un vuoto incolmabile nella nostra cultura d’essere saputo. Se invece per padroni si intende la [che dura tutt’ora] ed è entrato a pieno titolo, nella mondovisione?? delle cose innanzitutto la prima a nostra storia culturale: insieme alla “Voce’’ di farne le spese è l’informazione. Per esempio i fondi Prezzolini e alla “Critica’’ di Croce, [insieme al

13 quotidiano l’Unità, (1924) di A. Gramsci (1891- certi articoli della rivista sono invece lungamente 1936) alle riviste di P. Gobetti (1901-1925) “Energie esaltati ed esagerati per le loro capacità degli iscritti Nuove’’; Rivoluzione liberale], trova posto anche mediocri che non hanno contribuito a mantenere in “Il Mondo’’ di Mario Pannunzio che in diciotto anni vita un partito che era stimato ovunque – eccetto che ha impartito una grande lezione a far nascere in dalla estrema sinistra. Italia liberal-democratica rispetto alle gobettiane ed Avrebbe senso se oggi ci fosse un autentico amendoliane del primo dopoguerra’’ .(46) partito liberale veramente laico e che piuttosto Chiudiamo l’eulogio, o la figura, di Pannunzio con il che rivolgersi al passato pensasse al presente ed giudizio del suo collega Franco Libonati: “Scrittore al futuro. Ma in tutte le cose c’è sempre un “ma’’: classicamente elegante, giornalista moderno e uomo chi è mai liberale storico oggi? Chi ha militato nel politico di primissimo piano Mario Pannunzio fece partito negli anni passati può fare tanti confronti con del suo settimanale <> la tribuna ideale la situazione attuale – particolarmente in Romagna per partecipare per circa vent’anni alla soluzione – con il liberalismo precedente guidato per lunghi dei grandi problemi della vita politica quotidiana anni da Malagodi ma poi indebolitosi da quando il del nostro Paese, e non tanto da commentatore, ma Malagodi da segretario passò a Presidente lasciando soprattutto da uomo consapevole e responsabile, la segreteria in mani purtroppo deboli. Pareva che capace di suggerire e sostenere le soluzioni più con Zanone il partito avesse ripigliato un po’ di idonee alla difesa e al consolidamento delle nostre forza ma tutto si ridusse a poca cosa. Dunque questo istituzioni. Anche oggi chiunque scorra la collezione andamento rimanda al Mondo di Pannunzio e che de “Il Mondo’’ avverte che egli anticipò molte mettendo a confronto le gestioni del liberalismo delle soluzioni alle quali poi addivenne nella realtà italiano, ora siamo defenestrati; sicché mancando politica del Paese’’ (47). effettivamente uomini di polso il liberalismo attuale Eppure di ipotesi ne poniamo ancora poiché il è un pallidissimo ricordo di cosa sia il “liberalismo’’ Mondo potrebbe riemergere con le sue idee, coi suoi perlomeno per il sottoscritto che è sempre stato, personaggi per invogliare a rivolgersi alle biblioteche ed è, un “liberal made en England’’ cioè del vero per consultare quanti e quali sono i suggerimenti liberalismo politico. culturali e politici utili ai nostri tempi dacché Perciò la definizione più corretta del Pannunzio la sussistono con la bombola dell’ossigeno. Vivacchia diede Arrigo Benedetti “…..un laico direttore di una sorta di associazione liberale, che prova a tenere coscienze, con la virtù di valersi della categoria in alto il buon nome del liberalismo, ma nelle loro estetica per giungere anche a una valutazione etica pubblicazioni non rivive il liberalismo autentico ma, per giungere infine a unpacato giudizio storico mi sia permesso, “d’occasione’’. La buona volontà [cors. nostro] un animatore d’uomini, pur se il suo dei responsabili dal presidente agli altri componenti riserbo sconcertava i nuovi conoscenti, collaboratori sono in buona fede, ma le frazioni politiche italiane e scolari. Forte nel fisico come nell’animo, aperto odierne sanno che farsene di un liberalismo che alle semplici gioie della vita, disposto ad esprimere richiama ancora il vecchio malagodismo ed altri tali gioie con gli amici fidati ’’(48) – facendo fare un personaggi, decisamente di terz’ordine, che in passo avanti alla filosofia crociana ed italiana.

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Note

(1) A. Benedetti, “Cos’è un figlio’’ Edizioni Mondadori, Milano (24) C. Antoni, op. cit. ibidem 1977 (25) C. Antoni, op. cit. ibidem (2)“ Pannunzio e “IL MONDO’’ Albert Meynier Editore, Torino 1988, pp.7-8 (26) C. Antoni, op. cit. pag. 164

(3) M. Pannunzio, op. cit. pag. 8 (27) C. Antoni op, cit, pag, 164

(4) C. Laurenzi, Pannunzio e “Il Mondo’’ ed. cit. pp. 18-19 (28) C. Antoni , op. cit. pag. 164

(5) Op. cit. pag. 22 (29) C. Antoni, op. cit. pag.197

(6) M. Pannunzio e “Il Mondo’’, ed. cit. pag. 25 (30) C. Antoni, “Il tempo e le idee’’, Edizioni Scientifiche, Napoli 1967, pp.553-559 e Lettera a M. Pannunzio, pp. 567- (7) Op. cit. pag. 27 571

(8) “….era indirizzato agli stati maggiori dei partiti....’’, ibidem (31) C. Antoni, “Il Tempo e le idee’’, ed. cit. pag. 553

(9) I. Montanelli, in op. cit. pag. 29 (32) C. Antoni, ed. cit. pag. 554

(10) Op. cit. pag. 30 (33) C. Antoni, ed. cit, pag. 558

(11) Op. cit. ibidem. […]. (34) C. Antoni, Il tempo e le idee, ed. citata, ibidem

(12) Op. cit. pag. 34 (35) C. Antoni,, ed. cit. ibidem

(13) Op. cit. pag.34 (36) M. Pannunzio e “Il Mondo’’ ed. cit. pag.48

(14) Il mondo “eretico’’, op. cit., pag. 44 (37) M. Pannunzio, ed. cit. pp. 48-49

(15) cfr. “La Critica’’ del Croce. Dal 1902 al 1952 coi (38) M. Pannunzio, ed. cit. pag. 47 “Quaderni della Critica’’ (39) “Pannunzio e Il Mondo’’ ed. cit. pag. 48 (16) Op. cit. pag. 60 (40) M. Pannunzio, ed. cit. pp. 55-56 (17) Op.. cit. pag. 70 (41 ) M. Pannunzio, ed. cit. pag. 55 (18) cfr. C. Antoni in Pannunzio e “Il Mondo’’, ed. cit. pp.73-75 (42) M. Pannunzio, ed. cit. pag. 55 (19) C. Antoni, “Storicismo e antistoricismo’’ Edizioni Morano, Napoli 1972 cap. XIV, L’estetica di Hegel, pp.181-213 (43) M. Pannunzio, ed. cit. pag. 55

(20) C. Antoni, op. cit, pp.194-195 & A. Brissoni, “Ricerche (44) M. Pannunzio, ed. cit. ibidem sull’estetica di Hegel”, Liviana Editrice Padova 1968. (45) M. Pannunzio, ed. cit, pag. 55 (21) C. Antoni, “Storicismo e antistoricismo’’, Edizioni Morano, Napoli 1972, pag. 135 (46) M. Pannunzio, ed. cit. ibidem

(22) C. Antoni “Lezioni su Hegel’’, 1949-1957, Edizioni (47) M. Pannunzio, ed. cit. pag. 108 Bibliopolis, Napoli, 1988, pag. 163 (48) M. Pannunzio, ed. cit. pag. 103 (23) C. Antoni, op. cit. pag. 163

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