Storia Dell'università Di JI:Rieste Mito, Proget~I , Realtà

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Storia Dell'università Di JI:Rieste Mito, Proget~I , Realtà (2uademi del Dipartimento di Storia 4 Università de'gji Studi di Trieste ANNA MARIA VINCI Storia dell'Università di JI:rieste Mito, proget~i , realtà. lt Il I L'Università di Trieste, articolata in più Facoltà, nasce solo nel 1938, quando il secondo conflitto mondiale è ormai alle porte: la decisione ministeriale di concedere a Trieste "1 'Università completa" è frutto del clima di guerra e sarà poi la guerra a regolare i primi passi dell'istituzione. Si tra a comunque di una nascita "annùnciata" ormai da molti anni: già nel 1924, il nome di "Università" nobilita 1'lstituto superiore di scienze economiche e commercia­ li, sorto dalla :riforn1a della vecchia Scuola superiore di commercio-fondazione Recvoltel­ la. Quel nome è di certo uq pegno per il futuro, ma è soprattutto l'esibizione di una promessa assolta: "la nuova Italìa" raccoglie simbolica­ mente le insegne del glorioso mito irredentista dell'Università italiana a Trieste. "Nomi belli" e belle apparenze: per lungo tempo non c'è spazio per un'ipotesi reale di sviluppo. La storia dell'Università di Trieste è quindi anche la storia di un mito ottocentesco che si rinnova sotto nuove spoglie e che condi­ ziona il presente. Ed è poi la storia dei molti progetti formulati (in sede nazionale e locale, all'interno ed al l'esterno del mondo accademi­ co) per dare slancio ad un'istituzione collocata ai confini orientali della Nazione: spesso sono progetti di grande vivacità e ricchezza, altre volte, invece, sono progetti di arroccamento e d(,chiusura, a seconda del modo di intendere il concetto di confine. Raramente realizzati, essi tuttavia rappresentano la parabola di una vicenda culturale. Quaderni del Dipartimento di Storia 4 Università degli Studi di Trieste ANNA MARIA VINCI Storia dell'Università di Trieste Mito, progetti, realtà. Quaderni del Dipartimento di Storia Università di Trieste 4 Anna Maria Vinci Storia dell'Università di Trieste: mito, progetti, realtà La pubblicazione di questo volume è stata possibile grazie al contributo dell'Università degli Studi di Trieste - Dipartimento di Storia La ricerca è stata finanziata dal Ministero dell'Università e della Ricerca scientifica e tecnologica (fondi 60%) © 1997 by Università degli Studi di Trieste Edizioni LINT Trieste S.r.l. Via di Romagna 30 - 34134 Trieste - C.P. 501 Tel. 040/360396 - 360421 - Fax 040/361354 Stampato in Italia - Printed in Italy È vietata la riproduzione anche parziale in qualunque modo e luogo ISBN 88-8190-023-8 A Giovanna e Nino, Carlo e Michela All'interno dell'Accademia c'è un altare a Prometeo dal quale gli Ateniesi si avviano di corsa verso la città con fiaccole accese. La gara consiste, oltre che nella corsa, nel tenere accesa la fiaccola; se infatti questa si spegne, non vince più il primo, ma al suo posto, il secondo; se la fiaccola si spegne anche a questo, è il terza a vincere: e se poi si spegne a tutti, la vittoria non spetta a nessuno. Pausania, Periegesi della Grecia, -Attica-, l-30. PREMESSA Storia di un sogno, storia di un mito, storia di un'istituzione che cresce e si modella nel corso di anni di grande travaglio: l'Università a Trieste capta e rifor­ mula, col suo peculiare linguaggio, le profonde trasformazioni che lo Stato, la società e la città, il mondo della politica e quello degli ideali suscitano e subiscono nell'arco (breve e, insieme, lungo) di un cinquantennio. Nasce prima di nascere, l'Università a Trieste. "Aus Dammerung einer Welt'', sbuca il mito dell'Università italiana a Trieste che se non ha la forza sufficiente per condurre ad alcun risultato concreto, racchiude tuttavia in sé il potere di coltivare i sogni e "l'educazione sentimentale" di un'intera generazione di giovani. Non solo: esso si dilata e si rinnova vivacemente nel tempo, spesso per mano altrui. Parte inte­ grante della più vasta simbologia della "Trieste italiana", è infatti il punto focale delle molte reinvenzioni della tradizione di cui soprattutto il fascismo si dimostra capace, lungo tutto il suo percorso. Ma quando il gioco dei miti tocca la realtà, spesso diventa anche gioco delle parti. Così, alla fine del primo conflitto mondiale, quel mito non basta a far sorge­ re l'Università a Trieste, ma di fronte ad esso diviene inevitabile il consenso mini­ steriale alla trasformazione della vecchia Scuola di commercio-fondazione Revoltella in Istituto universitario. Così accade nel 1924, quando l'autorizzazione a fregiarsi del nome di "Università" riveste di belle apparenze un'istituzione non rin­ novata: tra chi promette e chi pretende 1' assolvimento della vecchia promessa si tende il filo dell'inganno, un filo sottile che tuttavia non si può spezzare perché ne va di mezzo la credibilità della patria italiana, "inverata" dal fascismo. Miserie e nobiltà: gli anni che vanno dal 1924 fino all'annuncio "dell"Università completa", nel 1938, si svolgono appunto tra la miseria delle pochissime conces­ sioni, stabilite dal centro, a favore dell'Ateneo giuliano ed il nobile retaggio di un passato che non si può rimuovere. È nel 1938, invece, che quel passato ritorna trion­ fante attraverso la porta aperta delle ambizioni imperiali italiane, rinfocolate dal disordine innescato sulla scena europea proprio dall'intervento nazista e fascista: Trieste allora, e solo per poco, sembra brillare di nuova luce. L'idea della città• emblema del coronamento dell'unità nazionale e quella della città-simbolo delle brame d'espansione e di conquista verso l'Oriente balcanico trovano, nella propa­ ganda del regime, il momento magico di una perfetta fusione: "l'Università com­ pleta" e la maestosità del nuovo edificio, progettato sul modello dell'altare di Pergamo, vogliono rappresentare il segno tangibile del mito di potenza da esibire 7 Anna Maria Vinci verso la stessa città e la nazione, verso i possibili nemici e verso lo stesso alleato nazista (insidioso ed allettante), ormai giunto con l' Anschluss fino alle soglie di casa. Sarà poi la guerra a svelare molto rapidamente tutta la fragilità di questa scin­ tillante impalcatura: per molti aspetti la storia dell'Università di Trieste, ·nel ven­ tennio fascista, raffigura in controluce le velleità del progetto imperiale italiano, tanto debole da non riuscire a forgiare gli strumenti più idonei per la solidità delle conquiste, tanto pericoloso da assumere in ogni caso il piglio della minaccia e del­ l'intolleranza e da orientare in tal senso le coscienze e gli ideali. "Al di qua del mito", tuttavia, le storie che l'Ateneo giuliano può raccontare sono ancora molte: le storie dell'intricato rapporto centro-periferia attraverso il per­ corso dettato dalle riforme del sistema scolastico nazionale (da Gentile a Bottai); le storie di una città e dei suoi ceti economici dirigenti che raramente riescono ad intravedere nel mondo della cultura accademica una risorsa utile per lo sviluppo. Solo in alcuni periodi l'incontro tra le due realtà è reso possibile dalla capacità d'i­ niziativa di docenti ed esponenti di rilievo dell'imprenditoria giuliana: sono questi i momenti più alti della stessa progettualità scientifica dell'istituzione. Vi sono poi le storie dei docenti: dei molti che arrivano a Trieste dopo la reden­ zione, con la gioia della curiosità e di un nuovo impegno da assumere; dei pochi che restano a vivere in una città sempre più marginale rispetto al contesto politico, eco­ nomico e culturale della nazione. Anche in questo caso è l'incontro/scontro tra i docenti che giungono da diversi percorsi a regalare all'Ateneo, nella prima metà degli anni Venti, i giorni più fecondi di idee e di programmi. Questi uomini, inse­ gnanti e studiosi, entrano poi inevitabilmente "nel giuoco del tempo fascista": osti­ li e/o rassegnati, in punta di piedi o convinti, onesti e/o indifferenti, essi portano con sé non solo il bagaglio della propria esperienza personale, ma anche la responsabi­ lità di un sapere scientifico da coltivare e tutelare, e di un esempio educativo da offrire alle giovani generazioni. La tragedia dell'applicazione delle leggi razziali, che scuote con violenza il piccolo Ateneo giuliano, lacera questo mondo ed obbli­ ga tutti alla resa dei conti, di certo inquietante, rispetto alla vicenda di un rapporto col potere politico dittatoriale, costruita fino a quel momento su molti accomoda­ menti e pochi dinieghi. D'altro canto, la stessa struttura scientifico-disciplinare che l'Università degli studi economici e commerciali di Trieste (questa è la sua deno­ minazione fino al 1938) eredita dal passato, conservando traccia della vecchia Scuola superiore di commercio Revoltella, non è "una nave solare" che passa indenne tra le difficoltà ed i richiami del presente: muta perché si modificano i per­ corsi della ricerca scientifica e muta perché cambiano le aspettative, le richieste e le imposizioni della società e di un nuovo modello di stato. Vi sono, non ultime, le storie dei giovani e degli studenti: di quelli che sotto il 8 Storia dell'Università di Trieste: mito, progetti, realtà vessillo dell'Università italiana a Trieste maturano le loro convinzioni politiche ed il loro credo nazionale ed entrano poi, feroci e ribelli, nel gorgo della prima gue1.rn mondiale; di coloro che riprendono il cammino con rabbia e sono alla ricerca di nuove certezze; di quanti esperimentano all'interno della struttura universitaria le forme inedite dell'organizzazione totalitaria della società; di quelli infine che sco­ prono nuovi orizzonti quando la seconda guerra mondiale rimescola le carte della vita di ognuno. Attenti a rivendicare un ruolo di tutto rispetto nel panorama delle professioni che si sta definendo, non senza difficoltà, all'esterno delle mura univer­ sitarie, pronti ad entrare nella festa della modernità che il regime offre ai loro anni giovanili (attraverso lo sport, il cinema e la coreografia dei raduni), gli studenti del "lungo viaggio attraverso il fascismo" perdono tuttavia il gusto della partecipazio­ ne politica che aveva avvinto i loro predecessori di inizio secolo: ritrovare tale via, che è anche la via della speranza e della capacità di progettare il futuro, è forse una delle imprese più ardue che essi si trovano a dover compiere, spesso da soli, scon­ tando il prezzo di un rapporto radicalmente mutato tra vecchie e giovani generazio­ m.
Recommended publications
  • Irredentismo
    I percorsi dell’ Irredentismo e della Grande Guerra nella Provincia di Trieste a cura di Fabio Todero Volume pubblicato con il contributo della Provincia di Trieste nell’ambito degli interventi in ambito culturale dedicati alla “Valorizzazione complessiva del territorio e dei suoi siti di pregio” e con il patrocinio del Comune di Trieste Partner di progetto: Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università degli Studi di Trieste Deputazione di Storia Patria per la Venezia Giulia Istituto regionale per la cultura istriana, fiumana e dalmata Associazione culturale Zenobi, Trieste © copyright 2014 by Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli Venezia Giulia Ricerche fotografiche: Michele Pupo Referenze fotografiche: Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte del Comune di Trieste; Michele Pupo; Archivio E. Mastrociani, F. Todero; Archivio Divulgando Srl Progetto grafico: Divulgando Srl Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli Venezia Giulia Villa Primc, Salita di Gretta 38 34136 Trieste Tel. / fax +39 040 44004 www.irsml.eu e-mail: [email protected] I percorsi dell’ Irredentismo e della Grande Guerra nella Provincia di Trieste a cura di Fabio Todero 2| Indice Introduzione I percorsi dell’Irredentismo e della Grande Guerra di Fabio Todero 1. Le Rive di Fabio Todero 2. Il Palazzo della Prefettura di Diego Caltana 3. Il Colle di San Giusto di Fabio Todero 4. Il Civico Museo del Risorgimento e il Sacrario Oberdan di Fabio Todero 5. Il Liceo-ginnasio Dante Alighieri di Fabio Todero 6. I cimiteri di S. Anna e di Servola di Fabio Todero 7.
    [Show full text]
  • Gazzetta Ufficiale Del Regno D'italia ANNO 1939 Indice Per Materia
    Conto corrente con la Posta GAZZETTA FFICIAIÆ DELREGNO D'ITALIA XI ' INDICE MENSILE - 1°-30 NOVEMBRE 1939-XVIII Pubblicažioni importanti: ORDINAM.ENTO DELLO STATO CIVILE CON LA RELAZIONE MINISTERIALE A S. M. IL RE IMPERATORE Volume di 110 del pagine formato di cm. 15,5×10,5 rilegato in brosaura con sopracopertina in - semicartoncino rosso-vino. Pubblicazione n. 1981 - . , L 5 CODICE CIVILE - LIBRO I. CON LA RELAZIONE MINISTERIALE A §. M. IL RE IMPERATORE Volume di 276 pagine del formato di cm. 15,5 x 10,5 rilegato in brossura con sopracopertina in - semicartoncino rosso-vino. - Pubblicazione n. 22504is . L. 8 DISPOSIZIONI PER L'ATTUAZIONE DEL CODICE CIVILE - LIBRO I. E DISPOSIZIONI TRANSITORIE Volume di 78 pagine del formato di cm. 15,5×10,5 rilegato in brossura con sopracopertina - in semicartoncino rosso-vino. n. - Pubblicazione 2250-6is-A . L. 4 CODICE CIVILE - LIBRO DELLE SUCCESSIONI E DONAZIONI CON LA RELAZIONE MINISTERIALE A S. M. IL RE IMPERATORE Volume di 328 pagine del formato di cm. 15,5×10,5 rilegato in brossura con sopracopertina - in semicartoncino rosso-vino. Pubblicazione n. 6 - 2399-bis. L Le suddette pubb&azioni sono tutte in prima edizione stereotipa del testo ufciale Inviare le richieste alla LIBRERIA DELLO STATO - ROMA - Piazza G. Verdi, 1() (Avviso pubblicitario n. 17). - 2 - INDICE PER MATERIE Numero Numero della della Gassetta Gazzetta Abbigliamiento, Albi nazionali. I egge 16 giugno 1939-XVII, n. 1701: Norme integrative della Decreto Ministeriale 14 ottobre 1939-XVII: Norme per la te- legge 18 gennaio 1937-XV, n. 666, sulla disciplina della pro- nuta degli Albi nazionali e per gli esami di idoneità per duzione e riproduzione dei modelli di vestiario e di l'abilitazione alla funzione di esattore e collettore delle .
    [Show full text]
  • Fondazione Della R.S.I
    ANNO XXXII ­ N. 2 (96) MAGGIO ­ LUGLIO 2018 DELLA FONDAZIONE DELLA R.S.I. ­ ISTITUTO STORICO Reg. Trib. Arezzo 5/87 ­ 21 Aprile 1987 Sped. A.P. Legge 46/2004 art. 1, comma 1 e 2 ­ Filiale Bologna Direttore responsabile Enrico Persiani DIECI ANNI OPERATIVI DELLA FONDAZIONE DELLA RSI ISTITUTO STORICO Onlus In prima pagina di ACTA n. 66 è tà Cicogna, nella Villa Municchi di 96 celebra questo riconoscimento e scritto che l'Assemblea dei Soci del Via Pian di Maggio n. 27, oggi Via gli ultimi trenta numeri editi dalla 20 aprile 2008 scioglieva l'Associa­ Cicogna n. 66. Iniziava nella stessa Fondazione. Forzatamente in tre zione Culturale Istituto Storico sede l'attività della Fondazione edizioni annuali doppie, il così nato della RSI, costituita con Atto del della RSI ­ Istituto Storico Onlus, Bimestrale ACTA è stato sempre Dott. Giuseppe Notaro di Montevar­ avendone la Prefettura di Arezzo ri­ compilato con il volontario impegno chi n. 55962 / 6255, il 22 novembre conosciuta la Personalità Giuridica il di tutti i Soci nella fedele osservanza 1986 in Terranuova Bracciolini locali­ 3 marzo 2005. Il presente ACTA n. delle regole statutarie dei due Enti. Nei primi 10 anni della Fondazione della RSi ­ Istituto Storico Onlus, completati i Seminari di Studi Storici, le conferenze a Cicogna, in prevalenza intervallate da argomenti sulla Balcania e su Reparti RSI in prima linea, sono state aperte a Studi sulla Costituzione Repubblicana della RSI. Tali Studi sono culminati con 2 pubblicazioni: L'ORDINAMENTO GIURIDICO DELLA REPUBBLICA SO­ CIALE ITALIANA (doc.A) e FORMA DI GOVERNO E SISTEMA NORMATIVO DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA (doc.
    [Show full text]
  • Fondo Lasagni
    FONDO GUERRINO LASAGNI BL B 1 ANT *Viaggio nei Bogos / O. Antinori ; con prefazione del march. prof. Giacomo Antinori. - Roma : Societa' Geografica Italiana, 1887. - 162 p. : ill. ; 22 cm. ((Estr. da: Boll. della società geografica italiana (1887), giugno e segg. N.Inv: LAS 207 BL B 1 APP La *sfinge nera : dal Marocco al Madagascar / Mario Appelius. - Milano : Alpes, 1926. - 414 p. ; 20 cm. N.Inv: LAS 250 1 AFRICA - Descrizioni e viaggi BL B 1 ARC *Quando ero medico in Africa / Gaetano Arcoleo. - Bologna : L. Cappelli, 1936. - 180 p., [8] c. di tav. : ill. ; 20 cm. ((L. 10. N.Inv: LAS 191 BL B 1 BEL La *cittadella di Allah : viaggio nell'Arabia Saudita / Felice Bellotti. - Milano : Cino del Duca, [1960]. - 235 p., [24] c.di tav. : ill. ; 21 cm . N.Inv: LAS 160 1 Arabia Saudita - Descrizioni e viaggi BL B 1 BIA *Esplorazioni in Africa di Gustavo Bianchi / memorie ordinate e pubblicate dal dottor Dino Pesci. - Milano etc.! : F. Vallardi, 1886?!. - VIII, 323 p., 1! c. di tav., 1! c. di tav. ripieg. : ritr., c. geogr. color. ; 19 cm. ((Data dalla prefaz. N.Inv: LAS 226 BL B 1 BIA *Mungo Park alla ricerca del Niger / Natale Bianchi. - Torino etc.! : Paravia, stampa 1926. - 262 p., 12! c. di tav. : ill. ; 19 cm. (I *grandi viaggi di esplorazione) N.Inv: LAS 242 1 NIGER <FIUME> - Esplorazioni - 1795-1805 2 PARK, MUNGO BL B 1 BOU L'*aventure Abyssine / Emmanuel Bourcier. - Paris : Librarie des Champs-Elysees, c1936. - 250 p. ; 19 cm. N.Inv: LAS 153 BL B 1 BOV *Dal Mar Rosso al Nilo azzurro / Renato Bova-Scoppa.
    [Show full text]
  • Il Fondo Maugini Nel Catalogo Di Ateneo
    Fondo Maugini Titolo / Autore Pubblicazione Identificativo Scheda su SBN OneSearch 1: 1846-1858 Roma : Abate, 1971 UFI0100149 link 1: 1857-1885 / testo di Carlo Giglio Roma : Istituto Poligrafico dello stato, 1958 UFI0100132 link 1. congresso agricolo coloniale a Tripoli, 2-6 maggio 1928 / Sindacato Roma : Stab. Poligr. de &quot;Il lavoro nazionale tecnici agricoli fascisti d'Italia&quot;, [1928?] UFI0048371 link 10 ans de recherches forestieres tropicales / Centre technique forestier Nogent sur Marne : Centre technique forestier tropical tropical, stampa 1960 UFI0085432 link 2: 1859-1869 Roma : Abate, 1972 UFI0100150 link 2: 1958-1963 / Giuseppe Vedovato Firenze : Le Monnier, 1963 SBL0248626 link I 25 anni di attivita del Gruppo Vittorio Bottego : 1946-1971 / con l'alto Milano : [s.n.], 1971 patronato del Presidente della Repubblica UFI0047852 link 25 deliciosos platos con arroz / Carmen Victoria Lopez Venezuela : [Corporacion venezolana de fomento, 19..] UFI0118010 link 28. riunione (Pisa, 11-15 ottobre 1939-XVII) : atti / Societa italiana per il Roma : SIPS, 1940 progresso delle scienze ; pubblicati a cura del segretario generale prof. Lucio Silla UFI0048332 link 3. Convegno nazionale delle Camere di commercio, industria e Udine : Camera di commercio, industria e agricoltura per l'emigrazione : Udine 4 e 5 maggio 1951- Gorizia 6 agricoltura, 1951 maggio 1951 UFI0047243 link 600 q.li di pere ad ettaro col Metodo Newtimes (Ferraguti) / A. Del Roma : Istituto di frutticultura e di Lungo, E. Zanini elettrogenetica, 1935 UFI0065598 link 8. Congresso internazionale d'agricoltura tropicale e subtropicale : Roma : Arte della stampa, 1939 Tripoli, 13-17 marzo 1939-XVII : rapporti e comunicazioni di sezione : riassunti / FITA UFI0068161 link A propos de la mise en liberte, par activite microbiologique, du Milano : E.
    [Show full text]
  • Edfinal Phd-1
    Abstract In the context of Italian colonialism, relations between the colonisers and the colonised have often been constructed and conducted through materialities (objects, things and artefacts) as means for the transmission, exchange and exercise of power. Practices of architecture, infrastructure and spoliation have then created and intensified systems of circulation connecting the metropole to the periphery. Along this axis the movement of materialities justified the colonial order within a capitalist system of production, trade, migration, communication and conquest. This dissertation interrogates the relationship between ‘materiality’ and ‘circulation’ as central categories of analysis that allow the evaluation of Italian colonialism as a historical event and the deciphering of the complexities of Italy’s post-colonial present. It offers an in-depth analysis of specific materialities that from the earlier phases of Italian colonisation in the Horn of Africa and Libya up to the post-colonial present have circulated between Italy and its colonies, tying the centre to the periphery. This thesis reveals that as a parallel to the movement of humans between the metropole and the colonies, between the Global North and the Global South, an ensemble of materialities – road infrastructure, an obelisk, anthropometric artefacts and skeletal remains - seem to be epistemologically crucial in describing power relations between the colonisers and the colonised in both the colonial and post-colonial epochs. Formerly instrumental for civilisational
    [Show full text]
  • Nuovi Piani Regolatori Di “Città Italiane” Dell’Adriatico..., Quaderni XXVII, 2016, P
    FERRUCCIO CANALI, Nuovi Piani Regolatori di “città italiane” dell’Adriatico..., Quaderni XXVII, 2016, p. 359-475 359 NUOVI PIANI REGOLATORI DI “CITTÀ ITALIANE” DELL’ADRIATICO ORIENTALE (1922-1943) Parte quarta Trieste, “Il primo biennio del podestariato Salem: un bilancio stu- pefacente”. L’applicazione delle direttive del “Piano regolatore” du- rante la Podesteria di Enrico Paolo Salem tra attenzioni nazionali e riflessioni, dalle pagine deIl Popolo di Trieste (1934-1935) FERRUCCIO CANALI CDU 711.4(450.361)”1922/1945” Università di Firenze Saggio scientifico originale Maggio 2016 Riassunto: Il primo biennio d’attività del podestà Enrico Paolo Salem, apertosi nel 1934 ma che trovava nel 1935 il proprio anno di organizzazione e pianificazione di tutta l’attività successiva, veniva celebrato come un “bilancio stupefacente” che, a partire dall’approvazione del primo Piano regolatore di Trieste italiana, vedeva tutta la vita cittadina iniziare a trasformarsi nelle sue infrastrutture, nei suoi impianti insediativi, in molti servizi, ma anche in importanti ‘fulcri simbolici’ come il Colle di San Giusto. La «fervida attività» e la «tenacia» di Salem, spalleggiato a livello della politica nazionale da Giuseppe Cobolli Gigli, mettevano mano a importanti nodi strutturali, coordinati con la principale imprenditoria cittadina (da Augusto Cosulich a Guido Segre, dalle Assicurazioni Generali alla Riunione Adriatica di Sicurtà al Lloyd Triestino), con il sistema del Credito bancario locale e con iniziative di Stato che miravano a far uscire Trieste dalla stasi economica del porto, diversificandone le vocazioni economiche e ‘inventandole’ una importante collocazione nel panorama industriale italiano. Previsio- ni urbanistiche, Architettura e Ingegneria erano chiamate a realizzare fisicamente quel programma, con tutte le mediazioni, le polemiche e i bilanciamenti che un programma tanto ardito imponeva.
    [Show full text]
  • Ca' Foscari E L'imperialismo Adriatico
    Corso di Laurea in Storia dal medioevo all’età contemporanea ordinamento ex D.M. 270/2004 Tesi di Laurea magistrale Ca’ Foscari e l’imperialismo adriatico La Dalmazia nell’università veneziana tra studi e ideologia Relatore Ch. Prof. Simon Levis Sullam Laureando Alessio Conte Matricola 843753 Anno Accademico 2016 / 2017 Introduzione p.1 Capitolo I: Storia del mito dalmata 1.1: La questione della Dalmazia p. 6 1.2: Il mito dalmata nel primo Novecento p.11 1.3: Nel fascismo p.19 1.4: Il Governatorato p.33 Capitolo II: La Venezia imperiale 2.1: La Grande Venezia adriatica e mediterranea p.41 2.2: L’Istituto Studi Adriatici p.56 2.3: Venezia, Roma e la Dalmazia p.66 Capitolo III: Ca’ Foscari tra impero mediterraneo e Dalmazia 3.1: Ca’Foscari imperiale p.76 3.2: L’Istituto per l’Europa Sud Orientale e il Levante p.84 3.3: Studenti dalmati: gli anni ’40 p.98 Capitolo IV: Gli studenti e la Dalmazia 4.1: La Dalmazia nelle tesi di laurea p.114 4.2: Imperialismo marittimo p.118 4.3: La Dalmazia degli italiani p.124 4.4: Per una “storia” recente della Dalmazia p.129 4.5: L’Austria e la slavizzazione p.138 4.6: La Dalmazia economica p.143 Conclusioni p.149 Appendice - Tavole statistiche. p.155 - Cartine geografiche. p.160 Fonti archivistiche p.163 Fonti a stampa p.168 Fonti giuridiche p.172 Bibliografia critica p.173 Abbreviazioni: AISA: Archivio dell’Istituto Studi Adriatici, Venezia ACF: Archivio storico dell’Università di Ca’ Foscari, Venezia FSCF: Fondo Storico dell’Università Ca’ Foscari, Venezia ATCF: Archivio tesi di laurea dell’Università Ca’ Foscari, Venezia INTRODUZIONE Quando si parla di Dalmazia oggi solitamente ci si riferisce a quella regione della Repubblica di Croazia ogni anno oggetto d’interesse delle vacanze di molti italiani, specialmente per la vocazione culturale, balneare e da diporto della regione.
    [Show full text]
  • DELL'adriatico ORIENTALE (1922-1943) Parte Quarta Trieste
    FERRUCCIO CANALI, Nuovi Piani Regolatori di “città italiane” dell’Adriatico..., Quaderni XXVII, 2016, p. 359-475 359 NUOVI PIANI REGOLATORI DI “CITTÀ ITALIANE” DELL’ADRIATICO ORIENTALE (1922-1943) Parte quarta Trieste, “Il primo biennio del podestariato Salem: un bilancio stu- pefacente”. L’applicazione delle direttive del “Piano regolatore” du- rante la Podesteria di Enrico Paolo Salem tra attenzioni nazionali e riflessioni, dalle pagine deIl Popolo di Trieste (1934-1935) FERRUCCIO CANALI CDU 711.4(450.361)”1922/1945” Università di Firenze Saggio scientifico originale Maggio 2016 Riassunto: Il primo biennio d’attività del podestà Enrico Paolo Salem, apertosi nel 1934 ma che trovava nel 1935 il proprio anno di organizzazione e pianificazione di tutta l’attività successiva, veniva celebrato come un “bilancio stupefacente” che, a partire dall’approvazione del primo Piano regolatore di Trieste italiana, vedeva tutta la vita cittadina iniziare a trasformarsi nelle sue infrastrutture, nei suoi impianti insediativi, in molti servizi, ma anche in importanti ‘fulcri simbolici’ come il Colle di San Giusto. La «fervida attività» e la «tenacia» di Salem, spalleggiato a livello della politica nazionale da Giuseppe Cobolli Gigli, mettevano mano a importanti nodi strutturali, coordinati con la principale imprenditoria cittadina (da Augusto Cosulich a Guido Segre, dalle Assicurazioni Generali alla Riunione Adriatica di Sicurtà al Lloyd Triestino), con il sistema del Credito bancario locale e con iniziative di Stato che miravano a far uscire Trieste dalla stasi economica del porto, diversificandone le vocazioni economiche e ‘inventandole’ una importante collocazione nel panorama industriale italiano. Previsio- ni urbanistiche, Architettura e Ingegneria erano chiamate a realizzare fisicamente quel programma, con tutte le mediazioni, le polemiche e i bilanciamenti che un programma tanto ardito imponeva.
    [Show full text]
  • Konstrukcija Novega Rudarskega Mesta Raša V Vzhodni Istri (1936–1937)
    ACTA HISTRIAE ACTA ACTA HISTRIAE 24, 2016, 4 24, 2016, 4 ISSN 1318-0185 Cena: 11,00 EUR UDK/UDC 94(05) ACTA HISTRIAE 24, 2016, 4, pp. 689-992 ISSN 1318-0185 UDK/UDC 94(05) ISSN 1318-0185 Zgodovinsko društvo za južno Primorsko - Koper Società storica del Litorale - Capodistria ACTA HISTRIAE 24, 2016, 4 KOPER 2016 ACTA HISTRIAE • 24 • 2016 • 4 ISSN 1318-0185 UDK/UDC 94(05) Letnik 24, leto 2016, številka 4 Odgovorni urednik/ Direttore responsabile/ Darko Darovec Editor in Chief: Uredniški odbor/ Gorazd Bajc, Furio Bianco (IT), Flavij Bonin, Dragica Čeč, Lovorka Comitato di redazione/ Čoralić (HR), Darko Darovec, Marco Fincardi (IT), Darko Friš, Aleksej Board of Editors: Kalc, Borut Klabjan, John Martin (USA), Robert Matijašić (HR), Darja Mihelič, Edward Muir (USA), Egon Pelikan, Luciano Pezzolo (IT), Jože Pirjevec, Claudio Povolo (IT), Vida Rožac Darovec, Andrej Studen, Marta Verginella, Salvator Žitko Urednik/Redattore/ Editor: Gorazd Bajc Prevodi/Traduzioni/ Translations: Maja Smotlak, Petra Berlot Kužner Lektorji/Supervisione/ Language Editor: Vida Rožac Darovec Stavek/Composizione/ Typesetting: Grafis trade d.o.o. Izdajatelj/Editore/ Published by: Zgodovinsko društvo za južno Primorsko / Società storica del Litorale© Sedež/Sede/Address: Zgodovinsko društvo za južno Primorsko, SI-6000 Koper-Capodistria, Kreljeva 3 / Via Krelj 3, tel.: +386 5 6273-296; fax: +386 5 6273-296; e-mail: [email protected]; www.zdjp.si Tisk/Stampa/Print: Grafis trade d.o.o. Naklada/Tiratura/Copies: 300 izvodov/copie/copies Finančna podpora/ Javna agencija za raziskovalno dejavnost Republike Slovenije / Slovenian Supporto finanziario/ Research Agency Financially supported by: Slika na naslovnici/ Foto di copertina/ Picture on the cover: Izrez stenske poslikave Toneta Kralja v Pnevmi, cerkev sv.
    [Show full text]
  • Chi Ha Condotto L'italia Al Disastro Militare E Politico?
    Chi ha condotto l’Italia al disastro militare e politico? di: Alberto B. Mariantoni Se volessi esclusivamente portare acqua al mio mulino, potrei anch’io, come la maggior parte degli storici e/o dei cronisti della “restaurazione democratica”, limitarmi ad abbozzare un’unica, univoca e standardizzata risposta, “fascista” e, quindi, parimenti faziosa e partigiana. Una risposta, cioè, che, pur sostenuta da fatti, precise situazioni e documentati o documentabili avvenimenti, nonché abbondantemente arricchita di aneddoti, curiosità e particolari o personalizzate spiegazioni e/o interpretazioni, continuerebbe semplicemente a tralasciare o ad omettere ciò che io ritengo, invece, sia l’essenziale di ogni storia e, soprattutto, della Storia tout- court: vale a dire, la ‘tela di fondo’ e ‘l’ossatura’ degli accadimenti che si pretende descrivere e/o analizzare, nonché i fattori innescanti e/o scatenanti che li hanno realmente prodotti e da cui, in realtà, sono effettivamente derivati, emersi o scaturiti. Nel caso che ci riguarda: l’effettiva ‘tela di fondo’ e ‘l’ossatura’ di quel particolare periodo della nostra storia che va dal 1922 al 1943, nonché gli autentici e concreti fattori innescanti e/o scatenanti che, oltre ad essere stati realmente all’origine di quei super conosciuti ed ufficialmente assodati e scontati effetti storici che tutti conosciamo (cioè, l’entrata in Guerra dell’Italia e l’impreparazione militare delle sue Forze armate; la disastrosa Campagna di Grecia; la perdita dell’Africa Orientale e Settentrionale; l’incapacità della
    [Show full text]
  • Franjo / Franz / Francesco Kresnik, a Physician and Violin Maker, As Its Key Figure in a Fascist Environment
    Inventing the Italian Violin Making “Tradition”: Franjo / Franz / Francesco Kresnik, a Physician and Violin Maker, as Its Key Figure in a Fascist Environment Matej Santi All content is licensed under a Creative Commons Attribution 4.0 International License. Received: 03/09/2019 ORCID iD Matej Santi: 0000-0002-9308-5503 Institution (Matej Santi): University of Music and Performing Arts Vienna; Department of Musicology and Performance Studies Published: 03/04/2021 Last updated: 03/04/2021 How to cite: Matej Santi, “Inventing the Italian Violin Making “Tradition”: Franjo / Franz / Francesco Kresnik, a Physician and Violin Maker, as Its Key Figure in a Fascist Environment,” ‘Exploring Music Life in the Late Habsburg Monarchy and Successor States,’ special issue, Musicologica Austriaca: Journal for Austrian Music Studies (April 03, 2021) Tags: 20th century; Bicentenario stradivariano; Fascism; Fiume; Kresnik; Rijeka; Violin making This article is part of the special issue Exploring Music Life in the Late Habsburg Monarchy and Successor States, ed. Tatjana Marković and Fritz Trümpi (April 3, 2021). The cover image shows Kresnik in Cremona, 1937 (unidentifed photographer; by courtesy of the Maritime and History Museum of the Croatian Littoral). Abstract This article investigates the role played by the physician and violin maker Franz / Franjo / Francesco Kresnik in the discourse on violin making in the first half of the twentieth century. It also considers the effect of his presence at the Bicentenario stradivariano, the 200th anniversary of the death of Antonio Stradivari in Cremona in 1937, during the em>Ventennio—the two decades of fascist rule. Art and music had at that time become central for the construction of national identity and the mobilization of the population by means of elaborate public events and media discourses.
    [Show full text]