Comuni Dell'anglona E Gallura Che Abbracciano La Bassa Valle Del Coghinas Valledoria
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COMUNI DELL’ANGLONA E GALLURA CHE ABBRACCIANO LA BASSA VALLE DEL COGHINAS VALLEDORIA Valledoria (fino al 1960 Codaruina , Codaruìna in gallurese e sassarese ) è un comune di 4.125 abitanti della provincia di Sassari , nell'antica regione dell' Anglona . Il paese si affaccia sul Golfo dell' Asinara , nei pressi della foce del fiume Coghinas . Il paese sorge sul sito dell’antico borgo romano di Codes , da cui deriva appellativo Codaruina . Nel medioevo fu sede della Diocesi di Ampurias , distrutta ripetutamente dai pirati barbari. Appartenuta al Giudicato di Torres e passato alla famiglia genovese dei Doria , dopo la conquista aragonese , la valle del Coghinas fu colpita da epidemie catastrofiche (secolo XV) che portarono allo spopolamento di queste terre. La ripresa demografica si ebbe, come del resto in tutta la bassa gallura , verso la metà dell’ Ottocento , grazie all’afflusso di famiglie galluresi da Aggius e Tempio Pausania che occuparono le vaste pianure deserte e fertilissime, dando vita all'insediamento di Codaruina, oggi Valledoria centro. Nel 1960 Codaruina si rese comune autonomo con il nome di Valledoria comprendendo le frazioni di La Muddizza, La Ciaccia, San Pietro, Baia Verde e Maragnani, il cui territorio era compreso nei comuni di Sedini e Castelsardo . Nel 1983 si è staccata la frazione di Santa Maria Coghinas divenuta comune autonomo. SANTA MARIA COGHINAS Santa Maria Coghinas (Cuzina in gallurese , Santa Maria Cutzinas in sardo ) è un comune di 1.439 abitanti della provincia di Sassari Il centro abitato sorge nella regione storica dell'Anglona , sulla riva occidentale del fiume Coghinas e ai piedi delle colline che delimitano la fertilissima valle alluvionale con una media di 2 m s.l.m. Vi si parla il gallurese . La sua origine è attestata all’inizio di questo millennio nell’ambito del giudicato di Torres , le sue più antiche testimonianze archeologiche sono il castello Doria e la chiesa romanica intitolata alla Madonna delle Grazie . Già parte del comune di Sedini nel 1960 entra a far parte del neoistituito comune di Valledoria e nel 1983 diviene comune autonomo. La principale attività economica è rappresentata dall'agricoltura intensiva, favorita dalla presenza di vaste pianure alluvionali. Di grande importanza sono inoltre le terme di Casteldoria: si tratta di sorgenti calde che sgorgano sul letto del fiume Coghinas , ad una temperatura di oltre 80 gradi. Sul sito è stato costruito, pochi anni fa, un centro termale dotato di albergo. VIDDALBA Viddalba (Vidda 'ecchja in gallurese , Biddalba in sardo ) è un comune italiano di circa 1.700 abitanti della provincia di Sassari . Situato nella regione storica della Gallura costituisce l'unico comune della stessa a non essere incluso nella nuova Provincia di Olbia-Tempio , con cui confina. Le frazioni che questo comune comprende sono: Giùncana, Tungoni, L'avru, Li Reni e Giagazzu. Il paese sorge al centro della bassa valle del Coghinas , rigogliosa e fertile tutto l’anno attraversata dal fiume omonimo, anticamente navigabile, requisiti che non furono trascurati dalle popolazioni preistoriche e soprattutto da quelle di età romana. Non mancano infatti importanti testimonianze di quel periodo: domus de janas , nuraghi , un villaggio nuragico , un insediamento abitativo, una necropoli e un ponte di età romana oltre agli importanti manufatti ceramici, vitrei ed oggetti preziosi custoditi nel Civico Museo archeologico. Di età medievale è la Chiesa romanica di San Giovanni (1100 ).Le attività produttive attuali sono legate particolarmente a quelle agricole, edili (che negli ultimi tempi stanno assumendo grande importanza stante il divieto di edificazione in prossimità della costa) e artigianali come la produzione di manufatti tessili, in ferro battuto e pietra scolpita. - Associazione Sportiva Dilettantistica Gruppo Sportivo Torre Doria PERFUGAS Perfugas (Pèifugas in sardo , Pèlfica in gallurese , Pèifigga in sassarese ) è un comune di 2.488 abitanti della provincia di Sassari . Si trova nella regione storica dell' Anglona . Il territorio del paese è ricco di testimonianze archeologiche. Sono stati rinvenuti numerosi reperti risalenti al Paleolitico. Nel centro di Perfugas si trovano un pozzo sacro nuragico e un tempio in perfetto stato di conservazione. Di notevole interesse anche la parrocchiale di Nostra Signora degli Angeli e la chiesa di San Giorgio de Ledda. BULZI Bulzi (Bultzi in sardo ) è un comune di 562 abitanti della provincia di Sassari . Si trova nella regione storica dell' Anglona L'economia del paese è prevalentemente di tipo agro-pastorale SEDINI Sedini (Sèddini in sedinese ) è un comune italiano di 1.403 abitanti della provincia di Sassari in Sardegna Sedini si trova al centro della regione dell' Anglona nel nord della Sardegna , all'interno rispetto alla costa del golfo dell'Asinara . Dista circa 50 km dal capoluogo Sassari e confina con i comuni di Castelsardo , Tergu , Valledoria , Laerru , Bulzi e Nulvi . È collocato fra le due colline di la Maglina e lu Padru . Il territorio ha in generale una conformazione collinare, ma non mancano tratti di pianura, anche abbastanza estesi, dove si praticano l'agricoltura estensiva e l'allevamento. Anticamente Sedini si chiamava Setini o Setin . Varie ipotesi ancora non avvalorate fanno derivare il nome dalla città biblica di Setin (con il significato di "aiuto", "asilo", "rifugio"), dalla quale Giosuè inviò i propri esploratori a Gerico prima di conquistarla, che ipotizzerebbe per l'insediamento una presunta origine ebraica , o che vi abitassero nuclei di ebrei, come a Martis , Laerru e Perfugas . Una seconda ipotesi fa derivare il toponimo dal nome del suo primo abitante, un certo Francesco Sètin . Il territorio doveva essere abitato già in epoca preistorica , per la presenza di numerose grotte che avrebbero potuto servire da abitazioni. Nel centro abitato vi è una domu de janas , insieme di tombe ipogeiche scavate nella roccia, la cui costruzione è attribuita al età della pietra . • Nella valle del rio Silanis sono presenti numerose testimonianze d'importanza storica e artistica. Fra queste la San Nicola di Silanos (XI secolo ), Santa Maria in Solio, Santa Barbara (rimaneggiata nel XVII secolo ) e San Pancrazio. • La chiesa parrocchiale di Sant'Andrea apostolo • La Domu de janas di Sedini , ubicata nella via principale del paese è di dimensioni notevoli. È stata utilizzata verso la fine del XIX e gli inizi del XX secolo come prigione, successivamente come casa di civile abitazione ed attualmente ospita un museo etnografico. • La fossa di la Lòriga è una grotta naturale che si apre sulla collina di lu Padru , che comprende camere di circa 10 metri di altezza con stalattiti e stalagmiti . • Il Nuraghe Lu Paddru , nel versante sud dell'altipiano omonimo, in località La tanca di lu runaghi , è il sito nuragico più interessante del territorio. Costruito con massi di pietra calcarea conserva, ancora intatta nell'ogiva, la camera interna; intorno alla torre sono ben visibili i resti di alcune capanne del circostante villaggio. • La Grotta di Conchi ubicata nell'omonima località. CASTELSARDO Castelsardo , talvolta Castel Sardo ,[2] (Castheddu in castellanese , Casteddu Sardu in sardo ) è un comune italiano di 5.881 abitanti della provincia di Sassari in Sardegna . Castelsardo si affaccia al centro del Golfo dell'Asinara , nella regione storica dell' Anglona nel nord della Sardegna , in un susseguirsi di coste rocciose trachitiche con piccole insenature, con l'eccezione della spiaggia di Lu Bagnu . Grazie a questa posizione la località, oltre ad essere esposta ai venti, gode di un panorama unico e gradevolissimo su tutte le coste del golfo, comprese quelle della Corsica . Tale posizione, oltre all'esistenza di piccoli approdi naturali, contribuì sicuramente alla scelta del luogo come sede di antichi centri abitati. Senza approfondire le motivazioni e le dislocazioni dei numerosi insediamenti pre-nuragici e nuragici (di cui proprio in questi anni si sta riscrivendo la storia, legandola viepiù alla storia del Mediterraneo ), già i romani vi costruirono le loro abitazioni nelle vicinanze dell'odierno porto turistico: a quei tempi l'approdo era situato su una spiaggia denominata Fritum Janii (porto di Giano) da cui l'odierno nome del porto e della collina sovrastante, Frigiano. Detto approdo fungeva da scalo commerciale per la cittadina di Tibula, mai individuata con certezza, ma che probabilmente si componeva di poche unità abitative. Vi erano anche altri approdi, come il portum granaticum (Lu Grannadu) e Cala Lagustina o Hostilia (Baia Ostina). Il toponimo "Cala Augustina" invece, nonostante raccolga molte simpatie tra gli abitanti, non può essere indicato come probabile nome latino originario, in quanto di etimo scorretto (in pratica si tratterebbe di una latinizzazione basata su errate supposizioni). Con la caduta dell'Impero Romano e la presa di potere da parte dei vari Giudici , con l'andare degli anni molte terre vennero donate alla Chiesa e a vari ordini monastici (si deve tener conto che nel periodo fra il Cinquecento e Seicento la Sardegna era una regione ricchissima di terre e bestiame e l'entità di quelle donazioni era notevole). A pochi chilometri verrà fondato l'importantissimo monastero benedettino di Tergu, ora in fase di studio archeologico, mentre sul colle di Frigiano vi era già un monastero probabilmente di eremiti antoniani, intorno a cui si aggregò la popolazione locale, per lo più dispersa in focolai rurali. Tale centro di aggregazione perse di importanza, per divenire poi un lazzareto, quando