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COMUNI DELL’ANGLONA E CHE ABBRACCIANO

LA BASSA VALLE DEL COGHINAS

VALLEDORIA

Valledoria (fino al 1960 Codaruina , Codaruìna in gallurese e sassarese ) è un di 4.125 abitanti della provincia di , nell'antica regione dell' Anglona . Il paese si affaccia sul Golfo dell' , nei pressi della foce del fiume Coghinas .

Il paese sorge sul sito dell’antico borgo romano di Codes , da cui deriva appellativo Codaruina .

Nel medioevo fu sede della Diocesi di Ampurias , distrutta ripetutamente dai pirati barbari.

Appartenuta al Giudicato di Torres e passato alla famiglia genovese dei Doria , dopo la conquista aragonese , la valle del Coghinas fu colpita da epidemie catastrofiche (secolo XV) che portarono allo spopolamento di queste terre.

La ripresa demografica si ebbe, come del resto in tutta la bassa gallura , verso la metà dell’ Ottocento , grazie all’afflusso di famiglie galluresi da e che occuparono le vaste pianure deserte e fertilissime, dando vita all'insediamento di Codaruina, oggi Valledoria centro.

Nel 1960 Codaruina si rese comune autonomo con il nome di Valledoria comprendendo le frazioni di La Muddizza, La Ciaccia, San Pietro, Baia Verde e Maragnani, il cui territorio era compreso nei comuni di e . Nel 1983 si è staccata la frazione di divenuta comune autonomo.

SANTA MARIA COGHINAS

Santa Maria Coghinas (Cuzina in gallurese , Santa Maria Cutzinas in sardo ) è un comune di 1.439 abitanti della provincia di Sassari Il centro abitato sorge nella regione storica dell'Anglona , sulla riva occidentale del fiume Coghinas e ai piedi delle colline che delimitano la fertilissima valle alluvionale con una media di 2 m s.l.m. . Vi si parla il gallurese .

La sua origine è attestata all’inizio di questo millennio nell’ambito del giudicato di Torres , le sue più antiche testimonianze archeologiche sono il castello Doria e la chiesa romanica intitolata alla Madonna delle Grazie . Già parte del comune di Sedini nel 1960 entra a far parte del neoistituito comune di Valledoria e nel 1983 diviene comune autonomo.

La principale attività economica è rappresentata dall'agricoltura intensiva, favorita dalla presenza di vaste pianure alluvionali.

Di grande importanza sono inoltre le terme di Casteldoria: si tratta di sorgenti calde che sgorgano sul letto del fiume Coghinas , ad una temperatura di oltre 80 gradi. Sul sito è stato costruito, pochi anni fa, un centro termale dotato di albergo.

VIDDALBA

Viddalba (Vidda 'ecchja in gallurese , Biddalba in sardo ) è un comune italiano di circa 1.700 abitanti della provincia di Sassari . Situato nella regione storica della Gallura costituisce l'unico comune della stessa a non essere incluso nella nuova Provincia di -Tempio , con cui confina. Le frazioni che questo comune comprende sono: Giùncana, Tungoni, L'avru, Li Reni e Giagazzu.

Il paese sorge al centro della bassa valle del Coghinas , rigogliosa e fertile tutto l’anno attraversata dal fiume omonimo, anticamente navigabile, requisiti che non furono trascurati dalle popolazioni preistoriche e soprattutto da quelle di età romana. Non mancano infatti importanti testimonianze di quel periodo: , nuraghi , un villaggio nuragico , un insediamento abitativo, una necropoli e un ponte di età romana oltre agli importanti manufatti ceramici, vitrei ed oggetti preziosi custoditi nel Civico Museo archeologico. Di età medievale è la Chiesa romanica di San Giovanni (1100 ).Le attività produttive attuali sono legate particolarmente a quelle agricole, edili (che negli ultimi tempi stanno assumendo grande importanza stante il divieto di edificazione in prossimità della costa) e artigianali come la produzione di manufatti tessili, in ferro battuto e pietra scolpita.

- Associazione Sportiva Dilettantistica Gruppo Sportivo Torre Doria

PERFUGAS

Perfugas (Pèifugas in sardo , Pèlfica in gallurese , Pèifigga in sassarese ) è un comune di 2.488 abitanti della provincia di Sassari . Si trova nella regione storica dell' Anglona . Il territorio del paese è ricco di testimonianze archeologiche. Sono stati rinvenuti numerosi reperti risalenti al Paleolitico. Nel centro di Perfugas si trovano un pozzo sacro nuragico e un tempio in perfetto stato di conservazione. Di notevole interesse anche la parrocchiale di Nostra Signora degli Angeli e la chiesa di San Giorgio de Ledda.

BULZI

Bulzi (Bultzi in sardo ) è un comune di 562 abitanti della provincia di Sassari . Si trova nella regione storica dell' Anglona

L'economia del paese è prevalentemente di tipo agro-pastorale

SEDINI

Sedini (Sèddini in sedinese ) è un comune italiano di 1.403 abitanti della provincia di Sassari in Sardegna

Sedini si trova al centro della regione dell' Anglona nel nord della Sardegna , all'interno rispetto alla costa del golfo dell'Asinara . Dista circa 50 km dal capoluogo Sassari e confina con i comuni di Castelsardo , , Valledoria , , Bulzi e . È collocato fra le due colline di la Maglina e lu . Il territorio ha in generale una conformazione collinare, ma non mancano tratti di pianura, anche abbastanza estesi, dove si praticano l'agricoltura estensiva e l'allevamento. Anticamente Sedini si chiamava Setini o Setin . Varie ipotesi ancora non avvalorate fanno derivare il nome dalla città biblica di Setin (con il significato di "aiuto", "asilo", "rifugio"), dalla quale Giosuè inviò i propri esploratori a Gerico prima di conquistarla, che ipotizzerebbe per l'insediamento una presunta origine ebraica , o che vi abitassero nuclei di ebrei, come a , Laerru e Perfugas . Una seconda ipotesi fa derivare il toponimo dal nome del suo primo abitante, un certo Francesco Sètin .

Il territorio doveva essere abitato già in epoca preistorica , per la presenza di numerose grotte che avrebbero potuto servire da abitazioni. Nel centro abitato vi è una domu de janas , insieme di tombe ipogeiche scavate nella roccia, la cui costruzione è attribuita al età della pietra .

• Nella valle del rio Silanis sono presenti numerose testimonianze d'importanza storica e artistica. Fra queste la San Nicola di Silanos (XI secolo ), Santa Maria in Solio, Santa Barbara (rimaneggiata nel XVII secolo ) e San Pancrazio. • La chiesa parrocchiale di Sant'Andrea apostolo • La Domu de janas di Sedini , ubicata nella via principale del paese è di dimensioni notevoli. È stata utilizzata verso la fine del XIX e gli inizi del XX secolo come prigione, successivamente come casa di civile abitazione ed attualmente ospita un museo etnografico. • La fossa di la Lòriga è una grotta naturale che si apre sulla collina di lu Padru , che comprende camere di circa 10 metri di altezza con stalattiti e stalagmiti . • Il Lu Paddru , nel versante sud dell'altipiano omonimo, in località La tanca di lu runaghi , è il sito nuragico più interessante del territorio. Costruito con massi di pietra calcarea conserva, ancora intatta nell'ogiva, la camera interna; intorno alla torre sono ben visibili i resti di alcune capanne del circostante villaggio. • La Grotta di Conchi ubicata nell'omonima località.

CASTELSARDO

Castelsardo , talvolta Castel Sardo ,[2] (Castheddu in castellanese , Casteddu Sardu in sardo ) è un comune italiano di 5.881 abitanti della provincia di Sassari in Sardegna .

Castelsardo si affaccia al centro del Golfo dell'Asinara , nella regione storica dell' Anglona nel nord della Sardegna , in un susseguirsi di coste rocciose trachitiche con piccole insenature, con l'eccezione della spiaggia di Lu Bagnu . Grazie a questa posizione la località, oltre ad essere esposta ai venti, gode di un panorama unico e gradevolissimo su tutte le coste del golfo, comprese quelle della .

Tale posizione, oltre all'esistenza di piccoli approdi naturali, contribuì sicuramente alla scelta del luogo come sede di antichi centri abitati. Senza approfondire le motivazioni e le dislocazioni dei numerosi insediamenti pre-nuragici e nuragici (di cui proprio in questi anni si sta riscrivendo la storia, legandola viepiù alla storia del Mediterraneo ), già i romani vi costruirono le loro abitazioni nelle vicinanze dell'odierno porto turistico: a quei tempi l'approdo era situato su una spiaggia denominata Fritum Janii (porto di Giano) da cui l'odierno nome del porto e della collina sovrastante, Frigiano. Detto approdo fungeva da scalo commerciale per la cittadina di Tibula, mai individuata con certezza, ma che probabilmente si componeva di poche unità abitative. Vi erano anche altri approdi, come il portum granaticum (Lu Grannadu) e Cala Lagustina o Hostilia (Baia Ostina). Il toponimo "Cala Augustina" invece, nonostante raccolga molte simpatie tra gli abitanti, non può essere indicato come probabile nome latino originario, in quanto di etimo scorretto (in pratica si tratterebbe di una latinizzazione basata su errate supposizioni).

Con la caduta dell'Impero Romano e la presa di potere da parte dei vari Giudici , con l'andare degli anni molte terre vennero donate alla Chiesa e a vari ordini monastici (si deve tener conto che nel periodo fra il Cinquecento e Seicento la Sardegna era una regione ricchissima di terre e bestiame e l'entità di quelle donazioni era notevole).

A pochi chilometri verrà fondato l'importantissimo monastero benedettino di Tergu, ora in fase di studio archeologico, mentre sul colle di Frigiano vi era già un monastero probabilmente di eremiti antoniani, intorno a cui si aggregò la popolazione locale, per lo più dispersa in focolai rurali. Tale centro di aggregazione perse di importanza, per divenire poi un lazzareto, quando nel 1102 venne fondato il castello della famiglia genovese dei Doria , battezzato Castelgenovese o Castel Doria . Questa è considerata la data ufficiale di fondazione del castello, ma studi successivi indicano come data ben più probabile il 1270 , periodo principe dell'incastellamento feudale nel Nord-Sardegna.

Gli abitanti della zona, si trasferirono progressivamente all'interno della rocca, dotata di un approdo indipendente e di numerose vasche per la raccolta dell'acqua. Quella fu la nascita del paese così come ancora oggi possiamo vederlo noi, nonostante l'urbanizzazione avvenuta dal 1950 ad oggi. Esso fu, con qualche breve parentesi, la sede dei Doria in Sardegna durante le varie lotte per il possesso dell'isola che portarono allo sfinimento di tutte le forze in campo. A cominciare dai Doria, passando per i Giudici di Arborea del casato dei Cappai de Baux , tanto che la moglie di moglie di Brancaleone Doria , Eleonora D'Arborea , vi abitò per anni, fino agli aragonesi , che uscirono vincitori dagli ultimi conflitti, ma dopo aver pagato un alto prezzo in termini di vite, denari e tempo. Castelsardo fu l'ultima città dell'isola a venir inglobata dal Regno di Sardegna aragonese, nel 1448 , lo stesso anno in cui venne nominata Città Regia .[3] Dai confini del Regno sardo restò fuori solo l' arcipelago della Maddalena , che venne annesso da Vittorio Amedeo III di Savoia nel 1767 -69 .[4]

La rocca, così come era stata concepita, risultò imprendibile fino all'avvento delle armi moderne. Dal 1520 (la data non è certa) il paese venne rinoniminato Castillo Aragonés (Castel Aragonese ); nel frattempo divenne sede vescovile, sostituendo così l'ormai scomparsa Ampurias , di cui però conservò la denominazione; nel 1586 si ha l'inizio della costruzione della cattedrale.

Nel 1767 Castelsardo, sotto la dinastia sabauda , assunse l'attuale denominazione durante il regno di Carlo Emanuele III , mentre a differenza di altre città regie, come , Bosa , , e Sassari , conservò le barre d'Aragona del passato regime nello stema, invece di sostituirle con la croce dei Savoia .

La città cominciò a perdere di importanza verso la prima metà dell ottocento , schiacciato da dei proprietari terrieri troppo autoritari e da un impoverimento della vita culturale e sociale, unica alternativa alle poche terre coltivabili, dovuta al progressivo allontanarsi dei seminaristi, dei frati, del vescovo.

La peste di fine secolo, arrivata con notevole ritardo rispetto al resto dell'isola, completò l'opera condannando il paese al periodo più povero della propria storia, superato grazie ai molti figli emigrati e poi rientrati, ai finanziamenti delle varie amministrazioni, all'industria del turismo, sempre attenta ai luoghi ricchi di mare, fascino e storia.Attualmente è in corso un adeguamento delle infrastrutture atte alla ricezione di un turismo attento e colto, nonché un rilancio delle iniziative culturali tra cui non ultima la riqualificazione della biblioteca.

BADESI

Badèsi (Badèsi in gallurese ) è un comune di 1.853 abitanti della provincia di Olbia-Tempio . Il centro abitato principale digrada dolcemente su una collina dalla quale lo sguardo spazia sulla pianura sottostante e su tutto il golfo dell' Asinara fino alla Corsica .

Parte del feudo di Gallura , nacque presumibilmente nel 1700 in seguito allo stanziamento di alcuni nuclei familiari imparentati da cui discendono le odierne famiglie della cittadina accomunate dal medesimo cognome. Si spiega forse così l'incredibile ricorrenza di tali cognomi (Stangoni, Carbini, Oggiano, Sanna e Fara). Il toponimo deriva probabilmente dal logudorese "Badu", che significa Guado, e probabilmente è riconducibile al fatto che presumibilmente gli abitanti erano soliti guadare il fiume Coghinas. Il 20 ottobre del 2002 si è tenuto a Badesi un referendum popolare con il quale i cittadini hanno espresso la volontà di aderire alla nuova provincia di Olbia-Tempio .

L'economia di questo angolo di Gallura è tutt'oggi principalmente agricola di tipo vitivinicolo, favorita dalle dune di sabbia con ginepri attorno a una fertile pianura alluvionale del fiume Coghinas (gall. Cucina). Il turismo rappresenta però un settore in rapida espansione, merito anche della bellezza della lunghe spiagge di sabbia finissima.

Le frazioni sono:

• La Tozza (1,3 km da Badesi) • Muntiggioni (2 km da Badesi) • Azzagulta (3 km da Badesi)

TRINITA’ d’AGULTU

Trinità d'Agultu e Vignola (La Trinitài e Vignòla in gallurese , Trinidade e Binzola in sardo ) è un comune di 2.184 abitanti [1] della provincia di Olbia-Tempio . L'abitato principale sorge a 365 m di altitudine e domina un ampio tratto di mare, mentre a nord-est e a ridosso della costa sorge Vignola. La nascita del centro abitato di Trinità d'Agultu, formatosi attorno ad una antica chiesa campestre, risale alla seconda metà dell'Ottocento. Fu principalmente popolato da famiglie provenienti dai vicini centri della Gallura interna come Tempio Pausania e Aggius nonché dai pastori degli stazzi vicini. L'agglomerato costiero dell'Isola Rossa, così chiamato per il colore dell'isolotto omonimo che lo fronteggia, a circa 400 metri dalla costa, conserva un borgo marinaro e una torre cinquecentesca , retaggio del dominio spagnolo.

Tra i beni archeologici sono presenti le due domus de janas di Lu Canteri ed i nuraghi Bastianazzu, Naragheddu e Auru Mannu.

Nella piazza centrale del paese è presente la chiesa della Santissima Trinità, edificata all'inizio del Settecento e trasformata in parrocchia rurale nel 1813 da Monsignor Stanislao Paradiso. Nel territorio di Trinità sono inoltre presenti diverse chiese campestri: San Pietro, San Giuseppe, Santa Maria di Vignola, San Giovanni e San Michele.

Notevoli, dal punto di vista paesaggistico, le rocce di Costa Paradiso, modificate dal vento e dal mare in milioni di anni, e le spiagge di Li Cossi, Tinnari, Marinedda e Spiaggia Longa.

In questo paese è nato Angelo Sotgiu , uno dei membri del gruppo musicale italiano Ricchi e Poveri

A partire dagli anni '70 è divenuto una ricercatissima meta balneare; famose le località turistiche di Costa Paradiso, Isola Rossa, Marinedda e Cala Rossa

- Associazione Sportiva Dilettantistica Trinità

AGGIUS

Aggius (Agghju in gallurese /'a ɟː u/, Azos in sardo ), è un comune di 1.631 abitanti della provincia di Olbia-Tempio , nella regione storica della Gallura

L'economia poggia sul settore agricolo-pastorale, sull'artigianato industriale, edilizia, falegnameria, carpenteria metallica, marmi e graniti, sui servizi, sul terziario e sull'artigianato

Da rimarcare la presenza ad Aggius di un rinomato coro, soprannominato dal D'Annunzio "Coro del galletto di Gallura " per via delle sue caratteristiche sonorità.

Il dialetto di Aggius è quello gallurese , con la specificità di alcune forme lessicali e dell'utilizzo fonetico della Z al posto della C palatale: (it. cielo, gall. celu, agg. Zelu

TEMPIO PAUSANIA

[2] [3] Tempio Pausania (Tèmpiu in gallurese /ˈtɛː mpiu ̩ /), è un comune italiano di 14.312 abitanti , capoluogo , con Olbia , della Provincia di Olbia-Tempio in Sardegna .

Situata nel cuore della regione storica della Gallura , ai piedi del Monte Limbara è sede vescovile (Diocesi di Tempio-Ampurias ), di Tribunale, varie scuole superiori, ospedale civile. La denominazione amministrativa "Pausania" venne aggiunta agli inizi del Novecento ad indicare Phausiana , che fu la prima sede vescovile in Gallura, secondo alcuni, località medioevale sorta sui ruderi della Olbia romana o nelle sue immediate vicinanze (anche se al momento non vi sono evidenze storico-archeologiche che lo proverebbero).

Il 31 agosto 2006 con Delibera Statutaria del Consiglio Provinciale è stata attribuita la qualifica di capoluogo della Provincia di Olbia-Tempio sia ad Olbia (sede legale e principale dell'Ente, della Presidenza, della Giunta Provinciale e del Consiglio Provinciale) che a Tempio Pausania (sede condivisa della Presidenza e del Consiglio Provinciale).

Importante centro amministrativo, vi si trova la sede di Tribunale civile e penale (con competenza sull'intera provincia), uffici finanziari (sede locale dell'Agenzia delle Entrate, conservatoria dell'Agenzia del Territorio) e previdenziali (INPS), sede condivisa della Presidenza e del Consiglio della Provincia, uffici regionali con competenza provinciale (Servizio Demanio e Patrimonio di Tempio-Olbia, Servizio Territoriale della Gallura dell'Agenzia ARGEA Sardegna (ex ERSAT), Ispettorato ripartimentale di Tempio Pausania dell'Ente Foreste della Sardegna, sede dell'ispettorato ripartimentale forestale, sede dell' Unione di Comuni "Alta Gallura" (comprendente 10 comuni), sede del sistema bibliotecario Anglona-Gallura, sede dell'Ordine degli Avvocati, sede del Dipartimento della Ricerca per il Sughero e la Silvicoltura dell'Agenzia AGRIS Sardegna (ex Stazione Sperimentale del Sughero ), stadio calcistico ( Stadio Nino Manconi , omologato per la serie B), sede vescovile ( diocesi di Tempio-Ampurias ).

Al censimento del 1901 Tempio Pausania con il suo vasto comune di raggiunge i 14.573 abitanti (di cui circa il 50% residente nelle campagne) e costituisce ancora il quarto comune della Sardegna (dopo Cagliari 53.057, Sassari 38.053 e Iglesias 20.874, precedendo per dimensione altre città dell'isola come Alghero 10.741, 9.555, Quartu Sant'Elena 8.510, Oristano 7.107 e Nuoro 7.051). Nel censimento del 1931 aveva 15.165 abitanti, nel 1940 15.752, di cui il 56% viveva ancora nelle campagne [17] .

Industrie per l'estrazione e la trasformazione del sughero e del granito dei cui prodotti costituisce il centro dei principali distretti industriali in Italia. Vi ha sede una estesa Zona Industriale lungo la SS127 per . Produzione vinicola con importante "Cantina Gallura" (Vermentino di Gallura DOCG, Moscato-Spumante di Tempio DOC, Spumanti e altri vini). Centro per le cure idropiniche a Rinagghju.

-Associazione Sportiva Dilettantistica Società Ciclistica Tempio

TULA

Tula (Tùla in sardo ) è un comune di 1.611 abitanti [1] della provincia di Sassari

Secondo i dati ISTAT [2] al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 32 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

Il cantante Francesco Renga è originario di Tula. Il padre, infatti, nacque e visse nel paesino logudorese fino a quando emigrò a

LAERRU

Laerru (Laìrru in sardo ) è un comune di 966 abitanti della provincia di Sassari . Si trova nella regione storica dell' Anglona

MARTIS

Martis (Maltis in sardo , Màlti in sassarese ) è un comune di 560 abitanti della provincia di Sassari . Si trova nella regione storica dell' Anglona

NULVI

Nulvi (Nujvi in sardo ) è un comune di 2.877 abitanti della provincia di Sassari , situato nella regione storica dell' Anglona .

Nulvi è stata per secoli capitale dell'Anglona, regione storica del nord Sardegna; vi erano presenti il carcere, il tribunale, il comando della tenenza, la scuola superiore di agraria (la prima nata in Sardegna). Con il passare degli anni Nulvi ha perso tutti i servizi sopraindicati e, con essi, l'importanza di capoluogo.

- Associazione Sportiva Dilettantistica Società Ciclistica Santa Tecla Nulvi

TERGU

Tergu (Tzelgu in castellanese ) è un comune italiano di 592 abitanti della provincia di Sassari in Sardegna , nella regione storica dell' Anglona .

SENNORI

Sennori (Sènnaru in sardo , Sènnari in sassarese ) è un comune italiano di 7.405 abitanti [1] in provincia di Sassari in Sardegna , nella regione storica della Romangia

Sennori, disposto ad anfiteatro tra colline e una valle, si apre sul Golfo dell'Asinara , nel nord della Sardegna . Questa posizione permette di godere di un notevole panorama sulle coste del Golfo da a Castelsardo , isola dell' Asinara compresa. È circondato da campagne fertili ricche di oliveti, frutteti e vigne che sono la fonte primaria dell'economia sennorese e da cui si ottengono ottime produzioni di vino ed di olio d'oliva.

Collocato ad un' altitudine di 277 m sul livello del mare, con una popolazione di oltre 7.000 abitanti ed una superficie territoriale di km 31,43. Sennori è adagiato su una collina di tufo calcareo , ai cui piedi si estende l'intero arco del Golfo dell'Asinara . Stretto tra i territori dei comuni di Sassari , e , ha un suolo abbastanza fertile e intensamente coltivato; vi dominano le colture dell'olivo, della vite e, lungo tutta la vallata solcata dal fiume Silis, quelle degli alberi da frutta e del carciofo. Scarsamente praticata la pastorizia, praticata perlopiù da allevatori provenienti da altre località.

Nel Comune di Sennori è praticata la coltivazione dell'ulivo e della vite. Sono numerosi gli ettari dedicati a queste due colture e numerosi sono i piccoli produttori di vino e di olio

- Associazione Ciclistica Dilettantistica Mountain Bike Sennori

- Associazione Sportiva Dilettantistica 4 Mori Team

SORSO

Sorso (Sòssu in turritano ) è una città di circa 14.841 abitanti e si trova in provincia di Sassari (è il quarto comune per numero di abitanti dall'istituzione delle nuove province), nella antica regione della Romangia . Ha una superficie di 67,1 chilometri quadrati e si affaccia sul Golfo dell'Asinara . Possiede una cantina sociale e per i suoi prodotti è entrata nel novero delle città del vino .

Sorso gode di una collocazione geografica di notevole valore paesistico; la sua costa, con le famose spiagge di Marina di Sorso (che è anche frazione del paese) e di , si estende per circa 18 km. Nei fertili terreni circostanti si coltivano frutta e ortaggi, ma soprattutto l' olivo e la vite . Il comune comprende anche le seguenti frazioni e località: Riviera di Sorso, Platamona - Costa Dorata o D'Oro, Arboriamar, Bellisara, Eden Beach, Lu Barrili-Monti, Lu Tuvaraggiu, Marritza, San Michele, Serralonga, Stagno Platamona, Taniga-Malafede, Terrada Sud, Tonnara. La costituzione geologica è data in prevalenza dagli ultimi rilievi calcarei del sassarese affievoliti verso al costa.

OSILO

Osilo (Osile in sardo ) è un comune italiano di 3.228 abitanti della provincia di Sassari in Sardegna .

Situato a 672 metri sul livello del mare è uno dei centri più alti della provincia. Nel territorio del comune sorgono le frazioni di Santa Vittoria e San Lorenzo. Centro di primaria importanza fino agli inizi del novecento si è via via spopolato pur conservando vive le proprie tradizioni. Il paese, dominato dai resti del castello medioevale dei Malaspina , di cui si conservano due torri e le mura perimetrali, sorge su una delle tre cime del monte Tuffudesu.

Tra le realtà più importanti della cultura osilese si segnala l'attività della Compagnia Cinema Teatro Osilo. La compagnia è nata dalla fusione del gruppo "Cinematografico" col gruppo teatrale "Ojos de amore". Dal 1999 ha realizzato diversi lungometraggi, cortometraggi, rassegne teatrali, serate a tema e, tra gli ultimi lavori, opere teatrali in lingua sarda . Tra i cittadini più illustri del centro, si distinse Giovanni Zirolia , avvocato e uomo politico, nato a Osilo nel 1868 e morto a Sassari nel 1935. Laureatosi in giurisprudenza, esercitò l’avvocatura. Fu per trent’anni consigliere provinciale, membro del consiglio provinciale scolastico, membro del consiglio d’amministrazione dell’Università di Sassari e presidente dell’opera Maternità e infanzia. Rivolse i suoi interessi alla storia sarda e particolarmente a quella del sassarese. Diresse “Riscossa popolare” (5 numeri), organo del Partito clerico moderato italiano, il cui primo numero uscì a Sassari il 19 ottobre 1919.

La principale voce dell'economia osilese è rappresentata dall'agricoltura e dall'allevamento ovino. Il noto laboratorio artigiano, riconosciuto dalla Regione Sardegna, è stato chiuso nel 2008. Produceva manufatti come tappeti e altri tessuti, decorati e non, e vantava il marchio I.S.O.L.A. rilasciato dalla Regione.

L'industria lattierocasearia vanta circa 250 aziende, tutte a conduzione individuale o familiare, che producono formaggio, ricotta, ricotta mustia (affumicata) e agnelli, in particolare l' Agnello di Sardegna IGP . Queste imprese hanno però un potenziale economico molto ridotto giacché solo cinque aziende, al momento, possono commercializzare i loro formaggi col marchio CEE, indispensabile per vendere i prodotti nei negozi. Gli altri produttori possono venderlo solo presso le loro aziende agricole, situate spesso in zone scomode, per cui si devono accontentare di smerciare i loro prodotti in paese, rinunciando a una grossa fetta del mercato. Negli anni novanta dal XX secolo il territorio comunale è stato oggetto di attività legate alla ricerca di giacimenti aurei. Un'azienda australiana, la Sardinian Gold Mining, ottenne l' autorizzazione a effettuare carotaggi per la ricerca del minerale. Ma il permesso venne presto revocato a seguito delle proteste della popolazione locale che si attivò per evitare l' apertura di cave, scongiurando così un possibile disastro ambientale dovuto all' utilizzo di ingenti quantità di cianuro e mercurio necessari per l'estrazione dell' oro. Tali ricerche aurifere hanno avuto luogo anche a Furtei , in provincia di Cagliari. Il territorio comunale è molto interessante dal punto di vista geominerario, anche per la presenza di ametista . Nelle vicinanze del paese ci sono delle cave di estrazione abbandonate, mentre è attiva quella della frazione di San Lorenzo, che è l'unica che abbia un valore dal punto di vista economico.

Nel paese ha sede un laboratorio e centro di ricerca del dell'Istituto Nazionale di Biostrutture e Biosistemi

- Associazione Sportiva Dilettantistica Che Alcia e Balla O.S.I.L.O.

CHIARAMONTI

Chiaramonti (Tzaramònte in sardo , Chjaramònti in gallurese , Ciaramònti in sassarese ) è un comune italiano di 1.792 abitanti della provincia di Sassari in Sardegna . Si trova nella regione storica dell' Anglona .

BORTIGIADAS

Bortigiadas (Bultigghjata in gallurese /bulti'ɟː ata /, Bortigiadas in sardo ), è un comune di 806 abitanti della provincia di Olbia-Tempio , nella regione storica della Gallura

Bortigiadas vive di agricoltura e turismo, molto interessante anche il Museo Mineralogico contenente numerosi pezzi di grande pregio. Nei dintorni sorge il nuraghe Su Nuracu; di notevole bellezza la vetta di Monte Salici con la sua abbondante vegetazione.

CALANGIANUS

Calangianus (Caragnani in gallurese , Calanzanos in sardo ), è un comune di 4.337 abitanti della provincia di Olbia-Tempio in Sardegna . Sorge su un altopiano granitico a 518 metri s.l.m., ai piedi del Monte Limbara .

In epoca preistorica risulta abitato, come testimoniano vari ritrovamenti archeologici, già nell' età del rame ma il primo riferimento al toponimo si ha nel medioevo , nel 1162 con la bolla di papa Alessandro III con cui si cita la cappella Santi Jacobi de Calegnano . Notizie più concrete su Calangianus si hanno però solo sotto la dominazione Aragonese, quando su alcuni documenti notarili si trova un trattato Pisano nel quale si cita la Villa Calanjanus de Geminis Josso , probabilmente un piccolo villaggio di poche decine di persone. Successivamente le carestie e le pestilenze che flagellarono tutta la Gallura non risparmiarono Calangianus, ma al contrario di altri centri non venne abbandonato completamente e lentamente, dal seicento in poi ritrovò lo sviluppo demografico, diventando il secondo centro della Gallura per numero di abitanti.

Le numerose chiese che sorsero nel paese e nelle campagne circostanti, specie nella seconda metà del '700 , sono la prova evidente del forte ripopolamento di queste terre e la consacrazione della chiesa di Santa Giusta dette l'ulteriore spinta propulsiva allo sviluppo della piccola comunità calangianese. Le attività produttive rimasero l'agricoltura e la pastorizia fino agli inizi dell' '800, quando alcuni imprenditori francesi si stabilirono in paese dedicandosi all'estrazione del sughero e trasformando le fitte sugherete dell' Alta Gallura in un'enorme fonte di ricchezza sostenibile. L'attività divenne ben presto redditizia e gran parte della popolazione si dedicò lentamente all'estrazione e alla trasformazione del sughero.

Rappresenta il maggiore centro italiano per l'estrazione e la lavorazione del sughero . Dal 1987 è entrato a far parte dei 100 comuni della piccola grande Italia , la classifica dei 100 comuni più industrializzati della penisola. La sua economia, vivace e solida è basata principalmente sul sughero ma è molto sviluppata anche l'industria del legno, orientata principalmente alla produzione di infissi e mobili.

- Gruppo Sportivo Dilettantistico AMSPO Amici dello Sport Calangianus

LURAS (Lùras in sardo , Lùrisi in gallurese ), è un comune di 2.715 abitanti della provincia di Olbia- Tempio nella regione storica della Gallura . È situato a oltre 500 metri sul livello del mare, nella zona della Gallura. Fa parte della III Comunità Montana "Gallura". Dista 95 km da Sassari . Pur essendo situato nel cuore della Gallura, ha conservato il sardo logudorese , un tempo parlato in tutta la zona ma da alcuni secoli sostituito dal gallurese , idioma di origine còrsa meridionale ed affine al dialetto di Sartène .

Il toponimo Luras deriva dal latino lura , che significa otre o sacco. La denominazione nasce dalla fantasia dei locali che intravedevano nelle particolari rocce presenti forme di "otri" o "sacchi".

ERULA

Erula (Erula in gallurese e sardo ) è un comune di 779 abitanti della provincia di Sassari , nella regione storica dell' Anglona

Erula è un comune autonomo dal 1988 , in quell'anno infatti ottenne l'indipendenza da Perfugas , inglobando nei suoi confini non soltanto parte del territorio del comune di provenienza ma anche parte di quello di Chiaramonti Tula e Ozieri. Il comune di Erula amministra oltre al paese anche le frazioni di Sa Mela, Tettile e Cabrana, Sa Inistra, La Scala, San Giuseppe, Oloitti e Muru Traessu.

PLOAGHE

Ploaghe (Piàghe in sardo ) è un comune italiano di 4.726 abitanti della Provincia di Sassari in Sardegna

Ploaghe (C.A.P. 07017) ha una superficie di 96,1 chilometri quadrati per una densità abitativa di 49,9 abitanti per chilometro quadrato. Sorge a 425 metri sopra il livello del mare.

-Associazione Ciclistica Dilettantistica Tatanu Pirastru

-Provincia del Medio Campidano

GONNOSFANADIGA

Gonnosfanadiga è un comune italiano di 6.917 abitanti della provincia del Medio Campidano in Sardegna

L'economia di Gonnosfanadiga si basa principalmente sul settore agropastorale e della trasformazione dei prodotti della terra, animato da piccole realtà imprenditoriali spesso a conduzione familiare.

Le sue produzioni di eccellenza sono quelle olivicole, olio e da mensa della cultivar Nera di Gonnos , il pane tipico e l'artigianato dolciario, carni e insaccati derivati dal diffuso allevamento di ovicaprini e suini, il miele, nonché una discreta produzione, anche se in sensibile calo rispetto al passato, di ortofrutticoli di alta qualità.

Ne consegue che molti gonnesi si dedicano anche al commercio di tali prodotti, in particolare sono parecchie le macellerie e molte le attività che commerciano ortofrutta, latte e derivati.

Da rilevare anche una limitata produzione florovivaistica, forestale ( sughero e legna) e tessile.

Molti dei residenti trovano occupazione nei servizi e nelle industrie del circondario, anche perché nel paese è praticamente inesistente l'industria e poco sviluppati i servizi, anche se ultimamente sta crescendo l'impegno nel settore turistico, che potrebbe dare un notevole aiuto a un'economia che in generale stenta a causa sia della forte crisi dell'agroalimentare, sia dell'ormai definitiva chiusura delle miniere, un tempo fonte di benessere del paese, che del quasi definitivo fallimento del polo industriale di Villacidro , dove molti trovavano lavoro come operai o come piccoli imprenditori nell'indotto.

Meriterebbe infine maggiore attenzione l'artigianato, che seppure molto praticato a livello hobbistico non persegue grosse finalità commerciali. Tra le varie produzioni hobbiste notiamo la lavorazione del legno e del sughero, della ceramica , di tessuti tradizionali, ma soprattutto spicca la bravura dei maestri coltellinai che da secoli operano a Gonnosfanadiga, la cui arte del coltello vede spesso i suoi gioielli esposti e citati a livello internazionale

- Associazione Sportiva Dilettantistica Taxus Baccata MTB Club