1 Vittorio Vidali, Ragazzo Di Trieste, Giaguaro Del Messico E Comandante Carlos Nella Guerra Civile Spagnola

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

1 Vittorio Vidali, Ragazzo Di Trieste, Giaguaro Del Messico E Comandante Carlos Nella Guerra Civile Spagnola VITTORIO VIDALI, RAGAZZO DI TRIESTE, GIAGUARO DEL MESSICO E COMANDANTE CARLOS NELLA GUERRA CIVILE SPAGNOLA. Nel murale di Diego Rivera con al centro Frida Kahlo con la camicia rossa, dietro la macchina con un cappello nero in testa c’ è Vittorio Vidali alla sua destra ci sono Julio Antonio Mella e Tina Modotti Vittorio Vidali Vittorio Vidali nasce a Muggia vicino a Trieste il 27 settembre del 1900. Diventa giovanissimo un rivoluzionario di professione e vive direttamente situazioni drammatiche del secolo scorso: il fascismo in Italia, la costruzione del socialismo in Unione Sovietica, il Messico post rivoluzionario, la guerra civile spagnola, il nostro confine orientale. 1 Incontro Vittorio Vidali scrivendo di Tina Modotti e propongo il suo ricordo con l’intervista che Attilio Colombo gli fece nel 1983 e venne pubblicata nello stesso anno in un volume della collana “ I Grandi Fotografi – serie argento-“ . L’ intervista racconta Tina, ma anche l’umanità di Vittorio e qualcosa della sua storia.. Ricorda il suo primo incontro con Tina Modotti? Arrivai a Città del Messico nel settembre del 1927 ed una delle prime persone che conobbi là fu Tina Modotti. Il nostro incontro fu cordiale e da allora stringemmo un’amicizia che durò fino alla morte avvenuta il 5 gennaio 1942. Da quali esperienze proveniva Tina? Per esempio non le parlò mai della sua vita in Fiuli, della sua emigrazione a San Francisco, del suo incontro con De Richey , prima e con Weston poi, dei film interpretati da lei a Hollywood? Tina era molto restia a parlare del suo passato. Tuttavia in varie occasioni mi parlò della isua vita di giovane operaia tessile a Udine, delle sue emigrazione assieme alla famiglia in Austria, dove il padre lavorava come stagionale; della sua emigrazione negli Stati Uniti col viaggio in terza classe per raggiungere il padre che lavorava a San Francisco in California, dove si trovava anche sua sorella Mercedes, che lavorava da modista. Del marito De Richey, di Weston, delle sue relazioni private era molto riluttante a parlarne e a darne giudizi personali e io non le chiedevo del suo passato, rispettoso della sua vita personale. Qual’era il clima politico e culturale di Città del Messico dove Tina si stabilì nel 1923 e dove lei arrivò nel 1927? Il clima politico del Messico degli anni venti era ancora immerso nell’atmosfera attiva e dinamica della rivoluzione del 1910 e delle drammatiche fasi di questa rivoluzione, che era stata la più interessante e la più progressista realizzata fino ad allora nell’ America Latina. Il Messico era diventato un paese molto libero e democratico e in esso si concentravano tutti gli immigrati politici dell’America Latina, in gran parte intellettuali. Era quella l’eopca dell’affermazione dei grandi pittori muralisti Clemente Orozco, Diego Rivera e David Alfaro Siqueiros, delle grandi agitazioni studentesche per l’università autonoma e – attratti dal fascino di questa rivoluzione che aveva come protagonisti Madero, Obregon, Francesco Villa ed Emiliano Zapata – visitarono il Messico scrittori ed artisti di altri paesi, fra cui John Reed, il grande giornalista, scrittore e poeta statunitense. Nel milieu culturale di Città del Messico, Tina cosa rappresentava? Nel milieu culturale di Città del Messico. In un primo tempo, suscitò curiosità per la sua nota come fotografa nel bellezza e la sua adesione agli ideali della rivoluzione messicana e per essere la compagna di Edward Weston, già allora noto come grande fotografo. Molti degli intellettuali messicani a San Francisco e a Los Angeles e quando arrivò in Messico per raccogliere le ultime parole di suo marito Rubaix de Richey, si trovò circondata dall’affetto di gran parte del mondo intellettuale messicano. 2 Quali erano allora i problemi di fondo della società messicana e quale il ruolo che gli intellettuali ritenevano fosse loro riservato? I problemi della società messicana di allora erano il consolidamento della democrazia, la questione agraria, l’organizzazione dell’istruzione pubblica, e la lotta contro l’anafalbetismo, la lotta contro l’imperialismo e i tentativi statunitensi di impossessarsi di tutte le ricchezze del paese, l’applicazione delle leggi riguardanti le condizioni dei lavoratori e in primo luogo il nuovo codice del lavoro. Il ruolo degli intellettuali in quel periodo era fondamentalmente quello di stare al fianco al fianco dei governi per consolidare le conquiste rivoluzionarie e specialmente per aiutarli a realizzare i programmi dell’educazione pubblica e a sostenere il movimento dei lavoratori. Negli anni venti, il settimanale degli intellettuali El machete, per decisione degli intellettuali stessi, divenne organo del partito comunista messicano. Nel 1927, Tina lavorava come fotografa, sia scattando ritratti a privati, sia fotigrafando in proprio e realizzando immagini che venivano pubblicate da giornali e riviste e messicane e internazionali. Aveva imparata la fotografia da Weston di cui era stata prima modella. Non l’ha mai vista lavorare? Non le ha mai parlato del suo lavoro di fotografa? Quando la incontrai per la prima volta, Tina era già nota come fotografa nel Messico e un po’ anche all’estero. Viveva in un appartamento molto modesto, semplice, e si può dire che quanto guadagnava bastava appena per risolvere i suoi problemi materiali. Sì, l’ho vista lavorare ed ero con lei quando fece l’inchiesta sulla miseria nel Messico, al teatro delle marionette e anche in occasione di alcuni suoi ritratti. Però parlava poco del suo lavoro di fotografa. Tina l’ha certamente fotografata in diverse occasioni. Ci può raccontare come operava? Agiva normalmente con metodo rapido, quasi a rubare l’immagine, o faceva posare a lungo i suoi soggetti, studiandoli per un’interpretazione migliore? Talvolta fotografava rapidamente, colpita da un paesaggio, dall’atteggiamento di una persona, da un contrasto sociale, da un avvenimento politico, come un’assemblea di contadini o una conferenza di operaia. Alle volte, per i ritratti soprattutto, cercava accuratamente la luce, l’interpretazione accurata del soggetto. Ma in generale era molto rapida e sbrigativa. Il valore delle fotografie di Tina Modotti, al di là del loro fascino intrinseco, è dato dal fatto che esse rappresentano una grande testimonianza della sua tensione umana, sociale e rivoluzionaria. Quali immagini lei reputa più significative di questa perfetta identificazione tra fotografia e rivoluzione? Personalmente ritengo più aderenti alla sua vita di rivoluzionaria e alla sua tensione sociale quelle fotografie che descrivono la contrapposizione tra la miseria e la ricchezza del paese, la maternità e l’infanzia, la vita dura dei contadini, i pericoli nel lavoro degli operai. Tina era molto apprezzata anche come fotografa delle opere di Diego Rivera, Orozco e Siqueiros, i tre grandi muralisti messicani. 3 Accanto ai modi operativi appresi da Weston ( la camera formato 20 x 25, le lastre, lo sviluppo curatissimo, la tendenza a sovraesporre il negativo ecc.), Tina caratterizzò molte sue immagini con la ricerca, nel soggetto, del punto ideale in cui una forma conosciuta ( una chitarra, per esempio) oppure nella struttura astratta che la sorregge, quasi ad identificarne l’essenza. Si trattava di macerate strutture linguistiche o tutto riusciva a Tina in modo piuttosto facile? Questi tipi di immagini di oggetti molto significativi e di uso comune costituivano per lo più il frutto di rapide intuizioni, di scelte immediate e relativamente facili, spontanee in lei, Spesso quest soggetti esprimevano ammirazione per la bellezza di un soggetto , di un fiore, di un accostamento di oggetti. E poi Tina era innamorata della bellezza, della luminosità e dei colori del paesaggio messicano. I ritratti di persone, le immagini scattate durante le riunioni, le fotografie a carattere più specificatamente “giornalistico”, raccontano di un’ appassionata partecipazione della fotografa alla vita, ai problemi, ai sentimenti della gente che lei ritrae. Ci sa dire qualcosa dei rapporti che Tina aveva con la gente? Tina era molto legata alla gente e perciò venne indicata molte volte come reporter sociale. Lo si comprese particolarmente quando il suo compagno Julio Antonio Mella venne assassinato nel 1929, e la gente espresse il suo cordoglio con grandi manifestazioni di simpatia per Tina come compagna di Mella, come combattente e come artista. Quando Tina morì, vi furono organizzazioni che presero il suo nome; lavoratori tessili diedero il nome di Tina al loro telaio; tipografi che lo diedero al loro linotype. Le manifestazioni di cordoglio si estesero in tutto il Messico ed in altri paesi dell’America Latina, dove venne ricordata come una donna progressista. In Spagna, il nome di Maria che Tina assunse come nome di battaglia, era ed è ancor’ oggi conosciuto ed amato in tutto il paese. Tina era molto amata per la sua gentilezza, per la premura verso chi aveva bisogno del suo aiuto materiale o morale, per la semplicità dei suoi modi, per la generosità e la grande sensibilità verso le persone con cui veniva in contatto. La sua casa molto modesta e poveramente arredata, era un punto di riferimento non soltanto per i messicani, ma anche per gli intellettuali e i dirigenti operai e contadini che erano fuggiti dai rispettivi paesi perseguitati dalle tirannie. Fu sempre molto ospitale e nella sua casa ricevette non solo personaggi come Majakovskij o la Kollontaj, ma anche combattenti come Cesar Augusto Sandino e Farabundo Marty, i cui nomi ancora oggi risuonano in America Latina e specialmente nel Nicaragua e nel Salvador. Gli anni 1929 / 1930 sembrano segnare una frattura decisiva nella vita di Tina Modotti. È oramai affermata come come fotografa, ha pubblicato su riviste messicane, statunitensi ed europee; ha organizzato una grande mostra delle sue fotografie alla Biblioteca Nazionale di Città del Messico; le hanno offerto di diventare fotografa ufficiale del Museo Nazionale. La morte di Mella e la sua espulsione dal Messico segnano, invece, la fine della sua attività creativa nel campo fotografico. Scrivendo a Weston, nel settembre 1929, Tina dice: “ Penso seriamente di fare una mostra qui, tra non molto.
Recommended publications
  • Macmillan Sel to Visitu.S
    with the resolution (of 1948),” During the recent election ! 1 THE EVENING STAR. Washington, D. C. continued, adding. campaign. SI. HUB j the paper . Prime Minuter Eden 1 TEESPAT. MAT A-19 Russians Get Reminder Paper | ‘ that is why we cannot be in said Mr. Macmillan would attend; Triesle ! solidarity Macmillan Sel anniversary Express with the statement of the 10th celebration The Daily said Mr. the Big Four talks. Comrade Khrushchev. We deep- of the United Nations in San ! Macmillan probably will fly to The Soviet Union agreed for- ily regret these contrasts of Francisco next month if the Con- New -York June 16 and confer mally last Thursday to a top- to Belgrade opinion. prefer government Pinay meeting Os U. S. Aid But we to ex- servative were re- ! with Mr. and Mr. Dulles level of the Big Four Apology frankly agenda ¦ Raps opinion on place press our To power. time, powers as proposed by be- Visit U.S. turned to The celebration the and of the West, POSTOJNA, Yugoslavia. May understanding” gave i mutual but convinced it cor- begins May UP).— Soviet cause we are LONDON, May 31 «/P).—For- June 20 (JP). — no details. TRIESTE. 31 responds to 31 —The leaders of Russia the truth.” eign Secretary Thursday Russia’s humble apology for Harold Macmillan Also scheduled to attend the Nikita Khrushchev, Premier Arrived Last kicking Yugoslavia Trieste Comniwvsts, who drew expected fly the San Francisco are delegations out of the is to to United session French Nikolai Bulganin and Deputy The Sovie‘ arrived Cominform has ignited a near 30.976 votes, or 17 per cent of States in about two weeks to dis- Foreign Minister Pinay, Soviet in Yugoslavia last Thursday to vote in Foreign Premier A.
    [Show full text]
  • YUGOSLAV-SOVIET RELATIONS, 1953- 1957: Normalization, Comradeship, Confrontation
    YUGOSLAV-SOVIET RELATIONS, 1953- 1957: Normalization, Comradeship, Confrontation Svetozar Rajak Thesis submitted for the degree of Doctor of Philosophy London School of Economics and Political Science University of London February 2004 UMI Number: U615474 All rights reserved INFORMATION TO ALL USERS The quality of this reproduction is dependent upon the quality of the copy submitted. In the unlikely event that the author did not send a complete manuscript and there are missing pages, these will be noted. Also, if material had to be removed, a note will indicate the deletion. Dissertation Publishing UMI U615474 Published by ProQuest LLC 2014. Copyright in the Dissertation held by the Author. Microform Edition © ProQuest LLC. All rights reserved. This work is protected against unauthorized copying under Title 17, United States Code. ProQuest LLC 789 East Eisenhower Parkway P.O. Box 1346 Ann Arbor, Ml 48106-1346 ” OF POUTICAL «, AN0 pi Th ^ s^ s £ £2^>3 ^7&2io 2 ABSTRACT The thesis chronologically presents the slow improvement of relations between Yugoslavia and the Soviet Union, starting with Stalin’s death on 5 March 1953, through their full normalization in 1955 and 1956, to the renewed ideological confrontation at the end of 1956. The normalization of Yugoslav-Soviet relations brought to an end a conflict between Yugoslavia and the Eastern Bloc, in existence since 1948, which threatened the status quo in Europe. The thesis represents the first effort at comprehensively presenting the reconciliation between Yugoslavia and the Soviet Union, between 1953 and 1957. It will also explain the motives that guided the leaderships of the two countries, in particular the two main protagonists, Josip Broz Tito and Nikita Sergeevich Khrushchev, throughout this process.
    [Show full text]
  • Between the Local and the National: the Free Territory of Trieste, "Italianita," and the Politics of Identity from the Second World War to the Osimo Treaty
    Graduate Theses, Dissertations, and Problem Reports 2014 Between the Local and the National: The Free Territory of Trieste, "Italianita," and the Politics of Identity from the Second World War to the Osimo Treaty Fabio Capano Follow this and additional works at: https://researchrepository.wvu.edu/etd Recommended Citation Capano, Fabio, "Between the Local and the National: The Free Territory of Trieste, "Italianita," and the Politics of Identity from the Second World War to the Osimo Treaty" (2014). Graduate Theses, Dissertations, and Problem Reports. 5312. https://researchrepository.wvu.edu/etd/5312 This Dissertation is protected by copyright and/or related rights. It has been brought to you by the The Research Repository @ WVU with permission from the rights-holder(s). You are free to use this Dissertation in any way that is permitted by the copyright and related rights legislation that applies to your use. For other uses you must obtain permission from the rights-holder(s) directly, unless additional rights are indicated by a Creative Commons license in the record and/ or on the work itself. This Dissertation has been accepted for inclusion in WVU Graduate Theses, Dissertations, and Problem Reports collection by an authorized administrator of The Research Repository @ WVU. For more information, please contact [email protected]. Between the Local and the National: the Free Territory of Trieste, "Italianità," and the Politics of Identity from the Second World War to the Osimo Treaty Fabio Capano Dissertation submitted to the Eberly College of Arts and Sciences at West Virginia University in partial fulfillment of the requirements for the degree of Doctor of Philosophy in Modern Europe Joshua Arthurs, Ph.D., Co-Chair Robert Blobaum, Ph.D., Co-Chair Katherine Aaslestad, Ph.D.
    [Show full text]
  • The Spanish Communist Party in the Spanish Civil War (1936-39), Vol
    The Defence of Madrid: The Spanish Communist Party in the Spanish Civil War (1936-39), Vol. Amanda Marie Spencer Ph. D. History Department of History, University of Sheffield June 2006 i Contents: - List of plates iii List of maps iv Summary v Introduction 5 1 The PCE during the Second Spanish Republic 17 2 In defence of the Republic 70 3 The defence of Madrid: The emergence of communist hegemony? 127 4 Hegemony vs. pluralism: The PCE as state-builder 179 5 Hegemony challenged 229 6 Hegemony unravelled. The demise of the PCE 274 Conclusion 311 Appendix 319 Bibliography 322 11 Plates Between pp. 178 and 179 I PCE poster on military instruction in the rearguard (anon) 2a PCE poster 'Unanimous obedience is triumph' (Pedraza Blanco) b PCE poster'Mando Unico' (Pedraza Blanco) 3 UGT poster'To defend Madrid is to defend Cataluna' (Marti Bas) 4 Political Commissariat poster'For the independence of Spain' (Renau) 5 Madrid Defence Council poster'First we must win the war' (anon) 6a Political Commissariat poster Training Academy' (Canete) b Political Commissariat poster'Care of Arms' (anon) 7 lzquierda Republicana poster 'Mando Unico' (Beltran) 8 Madrid Defence Council poster'Popular Army' (Melendreras) 9 JSU enlistment poster (anon) 10 UGT/PSUC poster'What have you done for victory?' (anon) 11 Russian civil war poster'Have you enlisted as a volunteer?' (D.Moor) 12 Poster'Sailors of Kronstadt' (Renau) 13 Poster 'Political Commissar' (Renau) 14a PCE Popular Front poster (Cantos) b PCE Popular Front poster (Bardasano) iii Maps 1 Central Madrid in 1931 2 Districts of Madrid in 1931 2 3 Province of Madrid 3 4 District of Cuatro Caminos 4 iv Summary The role played by the Spanish Communist Party (Partido Comunista de Espana, PCE) during the Spanish Civil War of 1936-39 remains controversial to this day.
    [Show full text]
  • Tina Modotti and the Image of Mexican Communism in 1928: La Técnica
    TiNA MODOTTI AND THE ImaGE OF MEXICAN CommuNism IN 1928: LA TÉCNICA Leonard Folgarait Tina Modotti, Máquina de escribir de Mella, 1928, blanco y negro. Julio Antonio Mella (1904-1929) was activities dangerous to the regime of the Ché Guevara and Subcomandante President Machado, Mella took up Marcos of his day in terms of owning headquarters in Mexico City, galvani- the very image of the charismatic and zing leftists there under his forceful uncorrupted revolutionary leader. Exi- oratory and writings. He occupied led from his native Cuba in 1926 for positions in several communist orga- nizations and publications. It was as a "in the [Mexican] revolutionary socia- journalist that he made his greatest list tradition".6 reputation in Mexico, signing some Rivera celebrated this photoge- articles as Cuauhtémoc Zapata, com- nic pair in a mural painting on the bining the two most legendary names walls of the Secretariat of Public Edu­ of resistance against oppression in cation in Mexico City in 1928-1929, Mexican history.1 Ione Robinson refe- in a section entitled Distributing Arms. rred to him shortly after his death as Modotti seems to be handing Mella "a symbol around which everyone a bandolier in preparation for pit- I know in Mexico [the Tina Modot- ched class warfare. That Rivera inclu- ti-Diego Rivera circle] revolves".2 By ded them in such a militant scene late 1928, Mella and the Italian-born speaks of the place they both held photographer Tina Modotti (1896- in communist circles at this time. A 1942), having met in the offices of the portrait of Mella by Modotti of 1928 Mexican Communist Party organ El captures the heroically handsome fea- Machete as co-workers in June, were tures he was known for.
    [Show full text]
  • How the NKVD Framed the POUM
    How the NKVD framed the POUM An extract of the memoirs of Jesús Hernández, a leading member of the Spanish Communist Party and minister in the republican government during the Spanish civil war, explaining how Soviet secret police framed and persecuted the anti-Stalinist communist group the POUM during the conflict. Marxists.org editor’s note Hernández was a leading member in the Spanish Communist Party (PCE) during the Spanish Civil War and served as one of the two communist ministers in the Spanish republican government. After the war he challenged the Dolores Ibárruri (La Pasionaria) party leadership and was expelled from the party (1944). After the break between Stalin and Tito he sided with Tito. During the rest of his active life, he worked at the Yugoslav embassy in Mexico City. He died in 1971. The following text is taken from the memoirs of Jesús Hernández, published in 1953 in Mexico as Yo fuí un ministro de Stalin (I Was a Minister of Stalin). The memoirs have never been translated in full to english. The sections reproduced below are about the stalinist persecution and suppression of the POUM. They were originally serialised during 1953 in Labor Action, the US socialist paper published by Max Shachtman’s Workers Party. The translation has been checked against the Spanish text and amended. Notes have been added. How the NKVD framed the POUM WHEN I ARRIVED at the ministry, Cimorra handed me a small closed envelope.[1] Inside was a card. I read: ‘Dear friend: If you have nothing more important to do, I expect you for tea at six in the evening.
    [Show full text]
  • Política Y Escándalo. Tina Modotti Y El Crimen De La Calle Abraham González 1
    Política y escándalo. Tina Modotti y el crimen de la calle Abraham González 1 Antonio Saborit En su gran aria "La calumnia•, don Basilio, el maestro músico del Barbero de Sevilla de Rossini, describe gráficamente cómo, con un riego apropiado, los susurros malvados crecen hasta convertirse en calumnias realmente grandes e injuriosas. Los menos retorcidos de entre nosotros, podemos interpretar esa misma lección con intención opuesta: en la adversidad, intenta contenerte. El deseo de asignar hechos malvados a una única persona que actúa sola, es reflejo de esta estrategia; las teorías de la conspiración tienen una terrible tendencia a ramificarse como los susurros de Basilio hasta que la solución a "iquién lo hizor acaba siendo "todo el mundo'". Pero las conspiraciones existen. Stephen Jay Gould 1 PC parecían detentar el monopolio del mar­ tirio. Pero los acompañaban en prisión algu­ Ez Machete informó la aprehensión de un nos de los simpatizantes de José V asconcelos número considerable de miembros del Partido y gente del clero que al poco tiempo obtuvieron Comunista Mexicano en su primera plana del su libertad, por lo que el sábado 15 de marzo mes de marzo de 1930. Entre ellos: el secretario los comunistas se pusieron en huelga de ham­ general de la Confederación Sindical Unitaria bre en la Penitenciaría. Esta huelga duró de México (CSUM), Valentín Campa, dos diri­ cuatro días, pues les pusieron en libertad, y gentes de la Cámara del Trabajo Unitario del otra huelga iaéntica, que llegó a los seis días, Distrito Federal, Alberto Martínez y Juan de se inició el viernes 21 de marzo al ser arresta­ la Cabada, y un miembro del Consejo Confe­ dos de nuevo.
    [Show full text]
  • A Propósito De Tinísima*
    la abeja en la col mena A propósito de Tinísima* Elena Poniatowska i - • ti o •a o cd ñ éúco es un país que lo obliga a uno a empezar de nuevo. Aún hoy, en 1993, es un país en el que casitodo está por hacerse.Cuandolosespañolesllegaronse vU ^encontraron con hombres de metro ymedio de estatura sensibles, creativos, ágiles, con una rica vidainterior.MéxicoD.F.no es ya la Venecia de América que describió Bernal Díaz delCastillo ni laciudad de los palacios detezontle que acogió siempre a los viajeros, pero es una metrópoli que hierve de posibilidades. Méxicoes el país en el que debió nacer Penélope para rehacerlo todo: mil Ulises habrían* llegadoy ella seguiría tejiendo ydestejiendo. A diferencia de Los Angeles, Tina Modottise encontró en 1923 con un país al que podía tejer, bordar, moldear, construir,inventar. "Este país es mío" dijo al abrir laventanaen su segundodía en México. Laprimera necesidad decualquier serhumano esladel techo. Los hombres ylas mujeres buscamos cobijarnos. Losmexicanos pobres, dejados de lamanodeDios, flotím sobrelatierra comoánimas en pena; igual que en la novela de Juan Rulfo, Pédro Páramo, no sabemos si están vivos o muertos. Viven moriéndoseymueren porque no wven.Esta condición de lirios delvalle conmocionó a Tina sobre todoporquelos mexicanos no pedían nada. El futuro era unmisterio fuera desualcance. "PuesDios dirá "LoqueDiosmande Ajenos alos conceptos del triunfo, la competencia, ellos guiaron a Tina haciasu filosofía de "Flor y Canto": "Noes verdad, noesverdad que venimos a vivirsobre la tierra. Estamos aquídepaso.Almenosflores, al menos cantos". Tina Modotti había venido de Udine, ciudad pequeña cercana aVenecia, aSan Francisco, cosmopolita, chino, una delas más bellas ciudades delos Estados Unidos.
    [Show full text]
  • Introduction 1 Revolutionary Apprenticeship
    Notes Introduction 1. Felice Guadagni and Renato Vidal, eds., Omaggio alla memoria imperitura di Carlo Tresca (New York: Il Martello, 1943), 43 (cited hereafter as Omaggio). 2. Ibid., 46. 3. David Montgomery, Workers’ Control in America: Studies in the History of Work, Technology, and Labor Struggles (Cambridge: Cambridge University Press, 1979), 105. 4. Arturo Giovannitti’s foreword to Who Killed Carlo Tresca? (New York: Tresca Memorial Committee, 1945), 3. 5. Normad wrote an unpublished biography of Tresca bearing that title. Copies in the author’s collection and the Tresca Memorial Committee papers at the New York Public Library. 6. Guadagni and Vidal, Omaggio, 46. 1 Revolutionary Apprenticeship 1. See Italia Gualtieri, ed., Carlo Tresca: Vita e morte di un anarchico italiano in America (Chieti: Casa Editrice Tinari, 1994). 2. For details regarding Tresca’s parents, see The Autobiography of Carlo Tresca, edited by Nunzio Pernicone (New York: The John D. Calandra Italian American Institute, 2003), 1–7; Guadagni and Vidal, Omaggio, 6–7. Also, the author’s interview with Tresca’s daughter, Beatrice Tresca Rapport, Arlington, MA, November 12–14, 1973. After the ini- tial interview, Mrs. Rapport provided the author with additional information in several lengthy letters and more than a dozen long-distance telephone calls. For the sake of brevity, only the interview will be cited hereafter. 3. Tresca, Autobiography, 11–15; Interview with Beatrice Tresca Rapport; Cenno Biografico, in the Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Direzione Generale di Pubblica Sicurezza, Casellario Politico Centrale: Tresca, Ettore. See also the commemorative issue of Il Martello (February 17, 1942) honoring Ettore after his death on January 15, 1942.
    [Show full text]
  • Trotsky in Mexico: Toward a History of His Informal Contacts with the U.S
    1 Trotsky in Mexico: Toward a History of His Informal Contacts with the U.S. Government, 1937-1940 William Chase Published as “Trotskii v Mekcike. K istorii ero neglasnykh kontaktov s pravitel'stvom SShA (1937-1940)” ("Trotsky in Mexico: Toward a History of His Informal Contacts with the U.S. Government, 1937-1940"), Otechestvennaia istoriia, 4 (July/August 1995), 76-102. On 25 May 1933, Leon Trotsky wrote from his home in exile on the island of Prinkipo in Turkey to the United States Consul in Istanbul requesting “authorization to enter the United States and to remain for a period of three months” in order to conduct historical research on a book that would compare the American and Russian civil wars. To allay anxieties about admitting a committed revolutionary like him into the U.S., the 53 year old former leader of the Red Army assured the Consul that “my journey has no relation whatsoever with any political aim. I am ready to undertake the categorical obligation not to intervene, either directly or indirectly, in the internal life of the United States” during his visit.1 The U.S. Consul forwarded Trotsky’s letter to the State Department which, on 23 June 1933, denied his request because of his political views. The U.S. Consulate in Istanbul received the formal denial on 10 July.2 Given that in early July, Trotsky obtained permission to establish temporary residency in France, his disappointment over the American government’s denial was probably fleeting. From his arrival in Mexico in January 1937 until his death in August 1940, the U.S.
    [Show full text]
  • The Transnational World of the Cominternians Violently Denounced the Soviet- German Non- Aggression Pact
    Copyrighted material – 978–1–137–51028–0 © Brigitte Studer 2015 All rights reserved. No reproduction, copy or transmission of this publication may be made without written permission. No portion of this publication may be reproduced, copied or transmitted save with written permission or in accordance with the provisions of the Copyright, Designs and Patents Act 1988, or under the terms of any licence permitting limited copying issued by the Copyright Licensing Agency, Saffron House, 6– 10 Kirby Street, London EC1N 8TS. Any person who does any unauthorized act in relation to this publication may be liable to criminal prosecution and civil claims for damages. The author has asserted her right to be identified as the author of this work in accordance with the Copyright, Designs and Patents Act 1988. First published 2015 by PALGRAVE MACMILLAN Palgrave Macmillan in the UK is an imprint of Macmillan Publishers Limited, registered in England, company number 785998, of Houndmills, Basingstoke, Hampshire, RG21 6XS. Palgrave Macmillan in the US is a division of St Martin’s Press LLC, 175. Fifth Avenue, New York, NY 10010. Palgrave is a global academic imprint of the above companies and has companies and representatives throughout the world. Palgrave® and Macmillan® are registered trademarks in the United States, the United Kingdom, Europe and other countries. ISBN 978– 1– 137– 51028– 0 This book is printed on paper suitable for recycling and made from fully managed and sustained forest sources. Logging, pulping and manufacturing processes are expected to conform to the environmental regulations of the country of origin. A catalogue record for this book is available from the British Library.
    [Show full text]
  • Central Intelligence Agency FOIA Request Logs, 2000-2005
    Central Intelligence Agency FOIA request logs, 2000-2005 Brought to you by AltGov2 www.altgov2.org/FOIALand ... , Calendar Year 2000 FOIA Case Log Creation Date Case Number Case Subject 03-Jan-00 F-2000-00001 IMPACT VISA CARD HOLDERS 03-Jan-0O F-2000-00003 WILLIAM CHARLE BUMM JSC RADEL, LTD; ELTEK COMPANY WIDEBAND SYSTEMS DIGITAL FREQUENCY DISCRIMINATOR; ED 03-Jan-00 F-2000-00004 BATKO OR BATKO INTERNATIONAL; COLONEL SERGEY SUKARAEV 03-Jan-0O F-2000-00005 INFO ON FATHER 04-Jan-00 F-2000-00006 JOHN CHRISLAW 04-Jan-00 F-2000-00007 1999 BOMBING OF CHINESE EMBASSY IN BELGRADE, YUGOSLAVIA. 04-Jan-00 F-2000-00008 COMMANDER IAN FLEMING 04-Jan-00 F-2000-00009 MALCOLM X AND ELIJAH MUHAMMAD AND HIS SON, AKBAR MUHAMMAD AND THE NATION OF ISLAM 04-Jan-00 F-2000-00010 WILLIAM STEPHENSON 04-Jan-00 F-2000-00011 SIX DECEASED INDIVIDUALS WITH CRIMINAL BACKGROUND 04-Jan-00 F-2000-00012 INFO ON ARGENTINA 04-Jan-00 F-2000-00013 ENRIQUE FUENTES LEON, MANUEL MUNOZ ROCHA, AND ERNESTO ANCIRA JR. 04-Jan-00 F-2000-00014 SOVIET ESPIONAGE IN AND AGAINST THE UNITED STATES 04-Jan-00 F-2000-00015 SOVIET ESPIONAGE IN AND AGAINST THE UNITED STATES SPECIFIC INFO ON CIA POSITIONS RELATING TO THE INFORMATION SYSTEMS CONTACTS AND 04-Jan-00 F-2000-00016 PURCHASING- OFFICERS 04-Jan-00 F-2000-00017 MKULTRA CDROMS 04-Jan-00 F-2000-00018 CIA PROJECTS ON OR AROUND 9 APRIL 1959 04-Jan-00 F-2000-00019 JERZY PAWLOWSKI 04-Jan-00 F-2000-00020 PERSONNEL FILES OF ALDRICH AMES 05-Jan-00 F-2000-00026 PERSONNEL FILES OF ALDRICH AMES 05-Jan-00 F-2000-00027 32 PAGE LETTER AND TWO TDK TAPES ON HER PROBLEMS 05-Jan-00 F-2000-00028 EMERSON T.
    [Show full text]