PARLANDO Lo sciopero dei lavoratori del teatro Comunale di Bologna riprenderà dopo l’estate, e DI... La Traviata 39 P metterà a rischio di Giuseppe Verdi, in cartellone dal 12 ottobre. Salterà anche la Lirica in tournée della Scala a Pompei prevista per il 22 luglio. Il motivo è lo sciopero dichiarato da MARTEDÌ 13 LUGLIO sciopero Cgil e Fials contrari alla legge Bondi. 2010

Alla Milanesiana, la rassegna Foto Archivio Storico Cinema - AFE ideata da Elisabetta Sgarbi, oggi alle Cartiere Vannucci vernice per due mostre di Cesare Inzerillo e Mario Dondero. Al Dal Verme per «I paradossi delle passioni» Lella COSTA Costa (in questa pagina anticipiamo il testo), Ildefonso Falcones, Michael Faber e Tereza Salgueiro dei Madredeus. «Tosca» Una scena del film che Carl Koch girò nel 1941

ispirato… ). Il giovane e tormentato principe di vita ed esponendo la sua amata Tosca ai ricatti Danimarca, nonostante passi per un disadattato, Tosca, non di Scarpia, sbirro papalino che collabora con le ha le idee molto chiare sul rapporto tra realtà e truppe del re di Napoli alla repressione. finzione («Sembra, signora? Niente affatto: è. Io Puccini invece con i librettisti Illica e Giacosa non conosco sembra». – I know no seems. – Non solo amore aveva attenuato la componente rivoluzionaria c’è adolescente contemporaneo che non si ricono- e tagliato via le truppe napoletane: è vero, biso- sca in questa affermazione: Amleto potrebbe esse- gnava velocizzare l’azione, ma certo nell’Italia re il fratello maggiore di Holden Caulfield, o del- sabauda inneggiare troppo ai giacobini non era l’Hans di Opinioni di un clown). Ama moltissimo il e morte ma consigliabile. In cambio nell’opera c’è un’aria teatro e gli attori («Gli attori sono gli indici e i rias- fieramente antipapalina e anticlericale, simbo- sunti della contemporaneità»), al punto da affida- leggiata dal barone Scarpia bigottamente reli- re a loro il compito di svelare l’infame delitto dello anche politica gioso e perverso, un’atmosfera non lontana da zio, attraverso, appunto, una rappresentazione quella che si respirava in quegli anni nella nuo- («Mi serve un fondamento concreto: uno spettaco- va capitale dove l’opera debuttò nel 1900. È la lo»: forse uno dei paradossi più sublimi di tutti i Luca Del Fra Roma che di lì a poco avrebbe eletto il suo pri- tempi…). Eppure, proprio nell’ascoltare il mono- ROMA mo sindaco non aristocratico e liberale, Ernesto logo che narra la fuga di Ecuba da Troia, lo stesso Nathan. Amleto pone una questione cruciale, con un paio La pellicola firmata da Koch segue una strada di secoli di anticipo su Diderot: perché l’attore, re- i fa presto a dire Tosca: oggi a teatro ancora diversa: nell’Italia fascista con i Patti La- citando quel brano, si commuove? «Chi è Ecuba gli allestimenti del celeberrimo titolo teranensi ancora freschi d’inchiostro, non era per lui, e lui per Ecuba?» (Dubbio che, nella versio- di Giacomo Puccini puntano soprat- possibile essere antipapalini, quindi nel film i ne «Chi è Cuba per noi? E noi per Cuba?» potrebbe tutto sull’amore passionale tra la can- borbonici sembrano gli unici a condurre la re- – paradossalmente – avere attraversato la mente S tante Floria Tosca e il pittore Mario pressione, mentre la chiesa esce quasi di scena di tanti militanti a distanza…). Cavaradossi e sulla perversione del – lo stemma papale s’intravede solo in un salva- E allora, se tutti siamo fatti della materia di cui barone Scarpia che ricatta la donna per posseder- condotto. I giacobini sono trasformati pronta- sono fatti i sogni, qual è l’ingrediente indispensabi- la. Amore, morte, depravazione funzionano sem- mente in patrioti, così Angelotti può morire gri- le per fare un buon attore, un grande attore? Con- pre, ma non sono gli unici ingredienti dell’opera. dando «viva l’Italia»: insomma non da seguace sapevolezza, sensibilità, ricchezza di esperienze e La proiezione oggi alle «Vie del Cinema» (rasse- di Robespierre o di Napoleone, ma di Francesco saperi? O al contrario – paradossalmente – superfi- gna del cinema restaurato di Narni) di Tosca, film Crispi che il fascismo omaggiava come suo ante- cialità, imperturbabilità, pura tecnica mimetica del 1941 firmato da Karl Koch ma realizzato an- signano. che da e , riporta AMLETO SPIEGA TUTTO. alla luce un documento storico interessante e mo- IL FILM FU GIRATO NEL 1941 E DICEVA VIRGINIA WOOLF stra come i risvolti politici della vicenda, oggi DA KARL KOCH spesso dimenticati, siano fondamentali in questo «APPARE DIVERSO SECONDO dramma e nella sua realizzazione. MA FU REALIZZATO ANCHE LE ETÀ IN CUI LO LEGGIAMO» L’azione di Tosca infatti si svolge il 14 giugno del DA RENOIR E VISCONTI 1800, in una Roma dove gli animatori della scon- ma nessun coinvolgimento emotivo? fitta Repubblica romana cadono sotto i colpi del- Le sorprese non si fermano qui: il film era stato «Se l’attore fosse sensibile, gli sarebbe possibile re- la repressione: è un contesto che muove tutti i fili affidato a Renoir che aveva voluto al suo fianco citare due volte di seguito lo stesso ruolo con lo della vicenda ed evidente fin dal dramma di l’amico e melomane Visconti. Allo scoppio della stesso calore e il medesimo successo? Molto arden- del 1887, cui Puccini si era ispi- guerra, probabilmente per tornare in Francia, il te alla prima rappresentazione, sarebbe esausto e rato per la sua opera. E infatti nelle versioni cine- regista aveva abbandonato le riprese affidando- freddo come marmo alla terza. Ma come?, si dirà, matografiche – non film-opera ma veri e propri le al suo assistente Koch, che condusse il film in quegli accenti così commoventi, così dolorosi che adattamenti filmici - i registi hanno guardato con porto con Visconti. Tosca e Cavaradossi sono la madre strappa dal profondo delle sue viscere, e un occhio a Sardou per il retroterra storico e con interpretati dalla diva spagnola Imperio Argen- che scuotono così violentemente le mie, non sono l’altro a Puccini che aveva impresso al dramma tina e dal bel Rossano Brazzi, a parte spicca l’in- prodotti da un sentimento attuale, non sono ispira- un ritmo forsennato. Paradossalmente, ma fino a terpretazione di di Scarpia. Que- ti dalla disperazione? Assolutamente no, e la pro- un certo punto, il film più fedele alle atmosfere sto personaggio, tradizionalmente visto come il va è che sono misurati, che fanno parte di un siste- del dramma francese è quello che all’apparenza perfido infamone e guarnito con recitazioni ec- ma di declamazione, che più bassi o più acuti della lo tradisce di più: nel 1973 La Tosca di Gigi Ma- cessive piene di smorfie, si trasforma invece in ventesima parte di un quarto di tono suonerebbe- gni, proiettata a Narni lo scorso venerdì, trasfor- nobile sadico, compassato, sottile, quanto ine- ro falsi; che sono sottomessi a una legge di unità; ma la vicenda in una commedia musicale, ma luttabile. È l’interpretazione di Scarpia che oggi che soddisfano tutte le condizioni richieste solo mette in risalto le idee rivoluzionarie di Cavara- i migliori cantanti adottano anche nell’opera di con un lungo studio» (...) Diderot, ça va sans dire: dossi, chiarendo perché un pittore di chiese cer- Puccini: rischioso sarebbe però affermare si sia- impeccabile, geniale, profondo, perfetto.❖ chi di salvare il giacobino Angelotti a costo della no ispirati al grande Simon.❖