Jackie Stewart
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Jackie Stewart AISA Associazione Italiana per la Storia dell’Automobile MONOGRAFIA AISA 127 I Jackie Stewart AISA - Associazione Italiana per la Storia dell’Automobile 3 Prefazione Lorenzo Boscarelli 4 Jackie Stewart, raccontato da un amico Graham Gauld 15 La vita sportiva e professionale Lorenzo Boscarelli 50 Le scuse di Jackie inviate per lettera Pino Allievi 52 La carriera sportiva MONOGRAFIA AISA 127 1 Prefazione Lorenzo Boscarelli ackie Stewart è stato un grande campione del vo- È evidente che la persona Jackie Stewart è ben di più Jlante, per doti naturali e per intensità di impegno, del campione diventato notissimo per i suoi successi giungendo in meno di due anni dal suo esordio su di pilota. Come ha potuto diventare così bravo in tanti una monoposto a vincere un Gran Premio iridato ed ambiti diversi? a conquistare poi tre volte il Campionato del Mondo Forse, per un limite iniziale, la difficoltà di apprendi- Conduttori. mento che manifestò dall’inizio della sua vita scolasti- Questa, in estrema sintesi, la sua vicenda di pilota, il- ca e che si risolse quando aveva superato i quarant’an- luminata non solo dai successi, ma anche, in modo in- ni. Questo svantaggio strutturale lo educò a prepararsi dimenticabile, dall’impegno assiduo e determinato per con estrema cura a qualsiasi prova dovesse affrontare, promuovere la sicurezza delle corse, attività della quale è a dedicarsi con grande impegno e umiltà ad apprende- stato un pioniere, non di rado incompreso o dileggiato. re, a perseguire con determinazione un’elevata qualità Prima del suo esordio nelle corse è stato un campione dei suoi risultati. Un vero professionista, in tutti gli di tiro al piattello e dopo averle abbandonate, a 34 ambiti a cui si è dedicato. anni, ha avuto un’intensissima carriera di presentato- Ha inoltre dimostrato, in innumerevoli occasioni, una re televisivo per network di primaria importanza, di grande capacità di stabilire rapporti umani, con le per- uomo di pubbliche relazioni per marchi come Ford, sone più diverse, sostenuta da doti di ironia non co- Goodyear, Rolex, Elf, nonché di consulente tecnico. muni. Realizzando spesso il suo desiderio di operare in Ha poi creato due scuderie automobilistiche, la prima ambienti molto qualificati, ma non competitivi o infidi per indirizzare la carriera di pilota di suo figlio Paul, la sul piano personale. Con queste doti e comportamenti seconda per competere in Formula 1. Jackie Stewart si è conquistato stima e simpatia e, da Infine, si è dedicato a numerose iniziative filantropi- parte di tanti di noi, la gratitudine che si ha verso chi ci che, in alcuni casi finanziandole, sempre promuoven- aiuta ad entusiasmarci ed a provare il piacere, insieme dole con passione e dedizione. a lui, di dedicarci a ciò che ci appassiona e diverte. Lorenzo Boscarelli, presidente AISA e studioso di storia dell’automobile. 2 Jackie Stewart, raccontato da un amico Graham Gauld er me è un piacere parlare di Jackie Stewart per- un corso per meccanici il suo primo lavoro consistette Pché non solo è stato per tre volte Campione del nel rifornire i clienti della stazione di servizio. Mondo, ma ha avuto un ruolo fondamentale nel pro- Il garage Stewart ottenne la concessionaria dalla muovere dei cambiamenti nel mondo delle corse, in Austin; Jackie afferma che la sua passione per la guida particolare per la sicurezza dei piloti. veloce non gli derivò dal padre, che aveva disputato Di recente, alla domanda di come definirebbe la pro- alcune corse in motocicletta, ma dalla madre, che pria vita, Jackie ha risposto... amava guidare vetture sportive. La mia vita è stata come una capsula spaziale La prima relazione della famiglia con le corse Spero che ciò che sto per narrarvi confermerà questa automobilistiche fu tramite il fratello Jimmy, che definizione. acquistò una MG TC e cominciò a disputare delle Jackie Stewart è molto di più dell’ennesimo Scozzese corse in salita in Scozia. Poi comprò una Healey che ha corso in automobile! Silverstone e iniziò a farsi notare per le sue capacità. La sua personalità e la sua mente lucida gli hanno Nel 1952 David Murray in Scozia aveva fondato la consentito di assumere il ruolo di “Ambassador” Ecurie Ecosse; a fine stagione Bob Stewart – padre di per conto di alcune grandi aziende, dopo aver Jimmy e Jackie – chiese a Murray se suo figlio potesse abbandonato le competizioni. Ha inoltre raccolto entrare a far parte della scuderia. finanziamenti per numerosi milioni di sterline nelle Murray replicò che se Bob Stewart avesse acquistato diverse campagne benefiche alle quali si è dedicato, una Jaguar C per suo figlio la Ecurie Ecosse avrebbe allo scopo di creare sensibilità all’esigenza di trovare allineato in gara la macchina accanto alle C di Ian terapie per alcune malattie importanti. Stewart – che a dispetto del nome non era loro È perfettamente a suo agio con i capi di grandi parente – e di Sir James Scott Douglas. Bob Stewart aziende: ma la storia avrebbe potuto essere diversa. comprò la Jaguar e Jimmy entrò nell’ambiente delle Cent’anni fa suo nonno era guardiacaccia nelle tenute corse internazionali. di Lord Weir, proprietario di industrie in Scozia, che Jimmy Stewart era, da molti punti di vista, un pilota viveva in campagna nei pressi di Glasgow. bravo quanto il suo fratello minore sarebbe diventato. Durante la Seconda Guerra Mondiale Jackie e il Vinse diverse corse per la Ecurie Ecosse; durante il fratello maggiore, Jimmy, erano spesso mandati a Gran Premio d’Inghilterra del 1953 si trovava al 6° casa del nonno, quando Glasgow subiva pesanti posto al volante di una Cooper-Bristol, la cui potenza bombardamenti. Grazie al nonno ebbe inizio il suo era molto inferiore alle vetture degli avversari, finché interesse per i fucili. dovette ritirarsi. Il padre di Jackie, Bob Stewart, aprì un piccolo garage, Nel 1954 John Wyer, direttore sportivo della Aston con annessa stazione di servizio, sulla strada che Martin, gli offrì di guidare una DB3S ufficiale alla 24 collega Glasgow a Loch Lomond, che era un luogo Ore di Le Mans. turistico, così come lo è ora. Jackie e la sua famiglia Fu un disastro: le due DB3S affidate al Principe Bira e vivevano in una piccola casa, costruita dal padre a Jimmy Stewart erano state dotate di un tetto rigido, accanto al garage. che le trasformava in coupé. Jimmy molto tempo dopo A scuola si trovava a disagio e non ottenne mai buoni mi disse che non riusciva a capire come mai, durante risultati. A 15 anni smise di studiare e dopo aver seguito le prove, la macchina sul rettilineo di Mulsanne si alleggerisse molto nella parte anteriore. L’aerodinamica allora non era ancora ben compresa; Graham Gauld è nato a Edimburgo, in Scozia, nel 1934 e ha ini- durante la corsa entrambe le vetture ebbero gravi ziato a lavorare come giornalista in campo motoristico nel 1955. La incidenti nei pressi della curva della Maison Blanche. sua attività lo ha condotto a vivere e lavorare in diversi luoghi, tra Jimmy ricordava di essere stato proiettato fuori dalla i quali Hong Kong. Ha scritto una ventina di libri di argomento automobilistico, tra cui “Modena Racing Memories” frutto delle sue macchina e di averla vista rovesciarsi sulla strada, visite nelle aziende della “Motor Valley” italiana alla fine degli anni strisciando sull’erba a lato della pista. Cinquanta e nei primi Sessanta. È riconosciuto come il biografo “uffi- Né Bira né Stewart si ferirono gravemente, ma Jimmy ciale” di Jim Clark. È Associate Member del British Racing Drivers dovette essere operato a un gomito e non poté correre Club e Membre d’Honneur del Grand Prix Drivers Club. per il resto della stagione. 3 Stewart riprese a correre per la Ecurie Ecosse intorno alla vita mentre imboccavano la strada a tutta all’inizio della stagione 1955 e finalmente realizzò la velocità. sua ambizione quando fu annunciato che avrebbe Molti anni dopo, quando Jackie Stewart era condiviso con Mike Hawthorn una Jaguar D alla 24 crudelmente criticato per la sua campagna a favore Ore di Le Mans. della sicurezza nelle corse, qualcuno lo accusò di Il caso però intervenne; le Jaguar D della Ecurie essere codardo. Nessuno che si sia seduto dietro un Ecosse manifestarono problemi ai freni. Alla 1000 campione di motociclismo su una Norton ufficiale a chilometri del Nürburgring Stewart ebbe un incidente tutta velocità su una strada aperta al traffico potrebbe nei pressi del ponte di Adenau, danneggiando ancora essere accusato di codardia. il gomito che si era ferito l’anno prima. Non poté di Ora, come iniziò a correre in macchina Jackie Stewart? conseguenza partecipare alla funesta 24 Ore di Le Sapeva che sua madre non glielo avrebbe mai permesso, Mans del 1955. avendo visto i rischi delle corse con suo figlio Jimmy. Jimmy Stewart annunciò il suo ritiro dalle gare e non Iniziò comunque ad avvicinarsi alle corse quando corse mai più, con grande sollievo di sua madre che un cliente del garage, Barry Filer, che possedeva una non aveva mai viso di buon occhio la sua attività di AC-Bristol e una Porsche 1600 Super, gli chiese di pilota. Non sapeva cosa sarebbe accaduto sei anni occuparsi delle macchine come meccanico, mentre dopo... sarebbero state guidate da un altro giovane pilota Nel frattempo il giovane Jackie Stewart aveva scozzese. Quel pilota ebbe un incidente con la AC- cominciato a competere nel tiro al piattello; per la Bristol, danneggiandola e Filer chiese a Jackie se fosse prima volta nella sua vita trovò un’attività nella quale disposto a guidare la Porsche in una corsa “sprint” di era evidente la sua bravura. club su un vicino aeroporto in disuso. In quel periodo emerse la sua determinazione ad Non voleva che sua madre lo sapesse, cosicché si avere successo in qualsiasi cosa intraprendesse.