12 P. Rescio CASTELMEZZANO

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12 P. Rescio CASTELMEZZANO L’USO DEL LEGNO NELLA FORTEZZA MEDIEVALE DI CASTELMEZZANO Beni ambientali, culturali, artistici e storici iaggiando per i nu- che siamo alla fine del no- sce ad una moderata dichia- merosi e suggestivi zionismo delle guide turi- razione (§ 113: «Thomas di Pierfrancesco Rescio Vpaesaggi della Basi- stiche, soprattutto se si ac- de Castello Menzani dixit licata ci si chiede come cenna ad un singolare feno- quod tenet feudum unius molti insediamenti si siano meno, quello dei castelli, militis del Castello Menza- sviluppati e se si possa rica- tutto da scoprire e pieno di ni et cum augmento/ obtu- vare, da essi, una tipologia novità. Un caso singolare è lit milites duos»), nel senso edilizia valida per compren- quello di Pietrapertosa, do- che alla fine dell’inchiesta dere come vivevano nel pas- ve è opportuno ribadire che sulle possibilità militari sato e quali modifiche eb- le considerazioni cronologi- normanne per la spedizione bero effetto nel paesaggio. che, come le fasi quattro- in Oriente contro la coali- La domanda può essere, per centesche, trovano ulteriore zione di Federico I Barba- così dire, quasi superficiale, conferma nelle tecniche co- rossa e Manuele Comneno, e si ritiene che non valga la struttive di altri castelli vici- Tommaso, appartenente al- pena sprecare tanta energia niori. Accanto a questo la contea di Tricarico, ga- per una questione che in grande insediamento anche rantiva tre o, al massimo, fondo può interessare a po- Castelmezzano trova, a pie- sei persone, per una rendita chi. Per questo motivo vor- no titolo, una collocazione di venti once d’oro. Con la rei spiegare che il lavoro ben precisa nel quadro del presenza del feudatario non dell’archeologo si spinge popolamento medievale abbiamo sicurezza sulla pre- verso due direzioni: il pri- della Basilicata. senza del castello vero e mo è il puro interesse scien- Iniziando con il significa- proprio, ma di un sicuro in- tifico, l’altro la divulgazione to più comune del toponi- castellamento, cioè di un po- affinchè l’interesse per il la- mo, la cui ricostruzione de- polamento accentrato in voro scientifico trovi ragio- ve iniziare da Menzanum: base ad una natura stabile ne. In realtà si tratta, per deriverebbe da Castrum del potere, che si permette entrambi, di ostinazione o, Medianum, ovvero “situato anche di costruirsi una resi- se vogliamo, una sorta di al centro” poichè trattasi denza ad oppressione-con- accanimento sullo studio dell’insediamento posto fra trollo (prima) e difesa (do- della vita quotidiana nel i castelli di Pietrapertosa e po) dell’insediamento. Con passato. Albano; una tradizione questo si vuole chiarire che La bellezza aspra dei luo- vuole che il saraceno Bo- anche i grandi castelli furo- ghi incanta il turista, che mar, padrone di Pietraper- no costruiti a simbolo della verrebbe più volentieri in tosa, attaccò e prese anche presenza di questo re o di Basilicata se si finirà di ri- questa fortezza. quell’imperatore, e di molte manere nel chiuso della Il famoso Catalogus Baro- fortezze non è rimasto nulla scienza che serve a conoscere num, ricostruito in età an- proprio a causa dell’odio le realtà attuali, le quali non gioina su carte del 1152- verso il potere feudale. sono altro che la proiezione 1190, parla del suo feudata- Ora, non vi è dubbio che del passato. rio, un certo Tommaso, no- questi luoghi, come è stato Recenti spedizioni in al- me non raro, ma neanche già detto a proposito di Pie- cune località della Basilicata comune, forse anche nordi- trapertosa1, furono antichi, centrale inducono a credere co. Il suo possesso si riferi- come la contrada Piani, an- — 81 — ticamente Planula, un cen- teriale costruttivo e -non da tro abitato, distrutto dai Sa- ultimo- dalle tecniche co- raceni nel 1031, o la con- struttive simili, anzi identi- 2 trada Arioso , che la tradi- 1 che. zione vuole un tempo do- Dopo aver superato un minata dai romani con il 30 accesso non facile, ci si im- nome di Maudoro3 e, anco- 8 2 mette in un vasto ambiente ra, le contrade Serra S. An- 20 trapezoidale, la cui base gelo, S. Giuliano, S. Salvato- maggiore conserva i tratti re, e Guardia4. Null’altro si murari più cospicui, alti dai conosce di Castelmezzano, 10 0,60 ai 0,90 metri sul piano se non un documento det- attuale. Si nota immediata- tato a Melfi e datato 24 set- 7 0 mente che essi contengono tembre 1280 che fornisce, 3 un bacino di deposito che tra le località che dovevano conserverà un minimo di provvedere alla ricostruzio- stratificazione archeologica ne del castello di Melfi, le e, in attesa di uno scavo ar- varie quote di spesa per lo- cheologico, è preferibile calità e, tra queste, «Lauren- orientarsi verso le strutture zanum unc. 10 tar. 6 et gr. 6 4 sia costruite che rupestri. 2, Trifogium unc. 8 tar. 4 et Nella fortezza di Castel- gr. 4, Gloriosa unc. 2 tar. 1 mezzano, almeno nei tratti gr. 4, Castrum Bellocti unc. 5 murari visibili, interessano i 2 tar. 7 gr. 4, Acceptorum conci di pietra, disposti su unc. 1 tar. 22 gr. 16, Cam- Once Tarì Grana letti di posa quasi orizzon- pus maior unc. 2 tar. 28 gr. tali, alternati ad uno strato Schema delle spese occorrenti nel 1280 per costruire il castello di Melfi 16, Castrum Medianum (P. Rescio). di malta biancastra, senza tar. 18, Petraperciata unc. 4 alcuna inzeppatura di late- tar. 3 gr. 12»5; fra tutti gli documenti, ma non verrà rende subito conto che sia- rizi, come per Pietraperto- insediamenti citati Castel- mai abbandonato come si mo di fronte, in effetti, ad sa; la mensiocronologia dei mezzano è il più povero e si crede. un fenomeno costruttivo litici rivela un modulo che avvicina solo ad Accettura, Se si percorre la strada certamente ardito che trova si avvicina sui 0,60-0,70 mentre è lontano persino principale che dal palazzo pari solo nel castello di Pie- metri, vale a dire un modu- da Campomaggiore, sito del Municipio conduce al trapertosa; ciò può dipen- lo “bizantino” e quindi al- che sarà difficile trovare nei pianoro del castello ci si dere dal paesaggio, dal ma- tomedievale, che si avvicina alla torre di Pietrapertosa e a quella della “Rabatana” di Tricarico. Poiché è doveroso essere più puntuali, è stato neces- sario prelevare campioni di malta solo a titolo indicati- vo, in settori non eccessiva- mente turbati6. I campioni sono stati analizzati macro- scopicamente e provengo- no dal muro settentrionale del castello di Pietrapertosa, dove sono presenti fori per travicelli ed arcate del XIV- XV sec., e dalla parte inter- na del grande muro posto all’ingresso della fortezza. Il primo campione si riferisce alla cronologia conosciuta grosso modo in base ai rife- rimenti architettonici. Esso Veduta di Castelmezzano: verso il centro, spicca fra le rocce il castello presenta un colore giallo- (Foto A. Tarullo) — 82 — beige con inclusi sabbiosi e particelle calcaree subarro- tondate ed angolari in un impasto grossolano ma venienti da una specie par- compatto; il secondo cam- ticolare di albero. Fin qui pione ha una grana fine ed nulla di eccezionale, ma si ottimamente setacciata, ma pensi che stessi fori si trova- l’impasto è il medesimo no ricavati nella roccia e poiché si tratta della stessa lungo i muri del castello di formazione geologica che Pietrapertosa, vale a dire troviamo a Pietrapertosa. che è possibile pensare che Che non siano impasti quei luoghi, nel Medioevo molto diversi tra loro è ab- ricchi di boschi, fossero am- bastanza chiaro, anche per- bienti adatti per ricavarvi chè le tecniche di impasto materiale da costruzione. rimasero sicuramente -co- La considerazione finale me oggi- le stesse per molti possibile rimanderebbe ad secoli: durante lo scavo una questione che un gior- delle rocce per gli ambienti no verrà seriamente affron- Pianta sommaria, non in scala, dei tratti murari emergenti e semiaffioranti della rupestri il materiale di ri- tata, cioè l’abbondante uso fortezza di Cstelmezzano. (Dis. P. Rescio) sulta veniva utilizzato nel del legno, nelle costruzioni, legante. Resta, dunque, non solo per gli impalcati, difficile proporre una data- ma negli edifici veri e pro- zione se non si provvede ad pri. Poiché, infatti, nume- un’analisi più dettagliata rosi fori sono allineati lun- con esami microscopici ed go le pareti rocciose dei ca- archeologici. stelli di Pietrapertosa e Ca- Vi è una peculiarità che stelmezzano, penserei ad un avvicina Castelmezzano a intero piano (ottenuto con Pietrapertosa, e cioè la di- scale e piccoli impalcati) su- versificazione degli ambien- periore costruito in legno, ti e l’uso di impalcati lignei. altrimenti non si spiegano Sappiamo che lungo gli le ardite scalinate sospese ed affioramenti di roccia si tro- irraggiungibili completa- Ricostruzione 3D del castello vano decine di fori, molti di mente realizzate in rupe. (P. Rescio) essi allineati e tutti disposti ad una certa altezza. Qual- cuno, troppo frettolosa- mente, interpreta queste tracce come relitti di una frequentazione dell’età del Ferro, il che non è da esclu- dere vista la ricchezza di materiale che continua ad affiorare nell’area del castel- lo di Pietrapertosa, ma la considerazione può essere un’altra. Lungo il muro di recin- zione dell’impianto fortifi- cato si notano alcuni fori, perfettamente circolari, del- lo spessore di 7-9 centime- tri; essi fanno parte della costruzione, tramite pali, della medesima muratura. Direi, da profano, che si tratta di un tipo di pali pro- Castelmezzano, ingresso attuale al pianoro della fortezza (Foto N. Nicoletta) — 83 — Medesima situazione si ri- te sfruttati con una conti- scontra in Pietrapertosa, nuità di sistemi e di tradi- dove i fori di palificazione zioni.
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