Dagli splendori barocchi alle nuove architetture Torino, città sabauda e olimpica

L’itinerario parte dal cuore barocco della città per spostarsi poi nel vivo delle trasformazioni che negli ultimi anni hanno cambiato il volto di Torino, dai piani di restauro di palazzi e piazze all’inaugurazione di nuovi musei fino alla creazione delle infrastrutture in vista delle Olimpiadi Invernali.

Guida Dott. CLAUDIO GIORGIONE

Programma della visita guidata AIM di sabato 5 febbraio 2005

Ore 8.00 Partenza da Piazza Castello davanti alla Fontana (meglio qualche minuto prima)

Ore 10.00 Arrivo a Torino, in piazza Castello, cuore barocco della città, dove si potranno ammirare i seguenti capolavori:

Piazza castello. Simbolo del potere un tempo, simbolo della città “bene” oggi. La pianta è quella che volle Carlo Emanuele I realizzata dall’architetto Ascanio Vitozzi sul finire del Cinquecento. Al centro Palazzo Madama, attorno il Palazzo Reale, la Prefettura, l’Armeria Reale, il , e i portici con i loro negozi (tra i tanti, gli storici caffè Baratti e Mulassano). Da qui partono le vie principali della città: via Po, via Roma, via Garibaldi.

Palazzo Reale (esterni): grandioso esempio di architettura secentesca, più volte rimaneggiato e ampliato. Fino al 1659 fu la residenza del Re di Sardegna e poi di Vittorio Emanuele II fino al 1865. Il progetto è di Carlo e Amedeo di Castellamonte , la facciata di Carlo Morello. Davanti, un grande spazio è chiuso da una cancellata dominata dalle due grandi statue equestri dei Dioscuri. Dietro, si accede ai ben mantenuti Giardini Reali – progettati nel 1697 da André Le Notre, “padre” del parco di Versailles - d’estate teatro di concerti e appuntamenti.

Palazzo Madama (esterni): Nel Seicento - questo splendido palazzo nel cuore di piazza Castello - era la residenza ufficiale delle reggenti al trono Maria Cristina di Francia e Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours. La facciata barocca è di Juvarra e suo anche lo scalone monumentale. L’intero progetto juvarriano non fu però portato a termine, e il resto dell’edificio si presenta oggi come un castello medievale (disegnato da Alfredo d’Andrade). Gozzano ne diceva “è una sintesi di pietra di tutto il passato torinese, dai tempi delle origini, dall’epoca romana ai giorni del nostro Risorgimento”. In effetti la costruzione racchiude le torri della romana Porta Pretoria, il Castello quattrocentesco di Ludovico d’Acaja e le aggiunge juvarriane

Chiesa di San Lorenzo . Prima “casa” della Sindone al suo arrivo da Chambéry, San Lorenzo offre una straordinaria cupola (terminata nel 1680) firmata da Guarino Guarini e ottimo esempio del barocco. La chiesa fu intitolata al Santo per volere del Duca Emanuele Filiberto dopo la vittoria della battaglia di San Quintino

Teatro regio (esterni). Dell’edificio settecentesco – che vide nel 1896 la prima della “Bohème” diretta da Toscanini - non rimane nulla se non la facciata che guarda piazza Castello: un incendio incenerì la costruzione nel 1936. Il nuovo edificio – inaugurato nel 1973 – è di Carlo Mollino (cui è dedicata la piazzetta accanto al teatro) e Marcello Zavellani. La grande cancellata che accoglie i visitatori è firmata dallo scultore Mastroianni. Il teatro è oggi il tempio della lirica torinese.

Caffè Baratti . Per concedersi un caffè o aperitivo da veri signori, nella confetteria inaugurata nel 1873. Allora il locale era "Fornitore della Real Casa", oggi è fornitore di ottimi cocktail e tramezzini indimenticabili. Il locale - unico - è in una location straordinaria, tra piazza Castello e la galleria Subalpina, a due passi dall'altro storico caffè Mulassano. Il locale è stato ristrutturato recentemente senza tradire la tradizione.

Caffè Mulassano . Minuscolo, storico e delizioso caffè in piazza Castello, a 5 metri 5 dalla Baratti e da galleria Subalpina. Un grandissimo merito: aver importato in Italia, nel lontano 1925, l'usanza del tramezzino. Lo amava Macario, oggi lo frequenta la Torino Bene e chi si vuole regalare una pausa in una cornice impagabile.

Palazzo Carignano . Uno dei maggiori esempi del lavoro di Guarino Guarini e del barocco piemontese: realizzato tra il 1679 e il 1684 per Emanuele Filiberto di Savoia Carignano, detto il Muto, il palazzo – immerso nel cuore della città – presenta una inconfondibile facciata ondulata in cotto. Vi nacquero Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II (come ricordato dal cartiglio al centro della facciata) e vi ebbe sede il parlamento subalpino, tutt’ora visitabile all’interno del Museo del Risorgimento. Notevoli gli affreschi di Stefano Legnani, detto “Il legnanino”. Il palazzo si affaccia da un lato su piazza Carignano e dall’altro – questa facciata è opera di Giuseppe Bollati che la realizzò nel 1864 - su piazza Carlo Alberto.

Piazza San Carlo. Nata dalla matita di Carlo di Castellamonte che la concepì nel 1642 (e la ultimò nel 1650) presenta al centro il monumento equestre di Emanuele Filiberto (1838) firmato da Carlo Marocchetti e da tutti soprannominato El Caval ‘d brons, attorno i portici che ospitano locali, empori e boutiques e, sul lato meridionale, le cosiddette chiese gemelle: San Carlo e Santa Cristina. Palazzo Solaro del Borgo, che occupa il lato est della piazza, è stato ricostruito nel 1737 ed è sede del circolo del Whist fondato da Cavour . Il “salotto bene” di Torino - attraversato da via Roma – è stato fino a oggi purtroppo invaso dalle macchine, sia in transito che in sosta. Ma l’amministrazione sta procedendo con i lavori di pedonalizzazione completa della zona.

Ore 12.00 Trasferimento al Lingotto, visita del complesso architettonico e della Pinacoteca Agnelli. Pranzo libero nei tanti ristoranti e caffè del centro commerciale realizzato dentro allo stesso Lingotto.

Lingotto . Lo volle nel 1915 Giovanni Agnelli per ospitarvi una grande, moderna fabbrica. Inaugurato nel 1923, il Lingotto diventa uno stabilimento modello, grazie ad alcune grandi idée, come la pista di prova posizionata sul tetto che si meritò i complimenti di Le Corbusier. Conclusa l’attività produttiva nel 1982, i grandissimi volumi sono stati quindi ristrutturati negli anni Novanta da Renzo Piano che l’ha reso un imponente spazio espositivo. I padiglioni di via Nizza ospitano oggi un Auditorium, l’albergo Le Meridien, una galleria commerciale, un centro congressi e le sale dove si susseguono grandi manifestazioni come La Fiera del Libro e il Salone del Gusto. Gli ultimi nati sono il Multiplex Pathé che conta ben 11 schermi e la pinacoteca Giovanni Agnelli.

Pinacoteca Agnelli . Aperta nel settembre 2002, la pinacoteca "offerta" alla città dal presidente della Fiat recentemente scomparso è innestata nel cuore del Lingotto, la ex fabbrica d'automobili oggi centro congressi e commerciale. Progettato da Renzo Piano, l’edificio che ospita la Pinacoteca è stato chiamato “lo scrigno”, vero e proprio contenitore di gioielli, dalle opere di Canaletto e Canova fino ai capolavori del Novecento, come i dipinti di Modiglioni e Ricasso.

Ore 14.30 Ritrovo in piazza Solferino, presso lo spazio “atrium”, dove una guida messa a disposizione dal Comune di Torino ci illustrerà le trasformazioni in corso nella città in vista delle olimpiadi, anche attraverso l’osservazione di alcuni cantieri.

Atrium. La città in trasformazione e i Giochi Olimpici Invernali, manifestazione di rilievo mondiale. Questo ciò che Atrium vuole comunicare ai suoi visitatori. La doppia struttura in legno, acciaio e vetro progettata da Giugiaro e situata nella centrale Piazza Solferino è la vera e propria porta d’accesso a Torino e al 2006. Per raccontare la strada che porta alle Olimpiadi Invernali e le trasformazioni della città e del suo territorio. Un progetto ambizioso che – per stile e contenuti – vuole essere il simbolo della nuova Torino , nel momento in cui si accendono i riflettori di tutto il mondo e la città vuole diventare un riferimento internazionale per turismo, cultura, economia. All’Atrium incontreremo l’informatrice del Comune di Torino Michela Maggiora che dopo una breve visita ai padiglioni Atrium, ci guiderà nel tour successivo.

Ore 15.00 – 16.00 Giro in pullman per vedere gli esterni dei vari cantieri relativi ai tanti lavori in corso per la Torino Olimpica per la creazione di una nuova viabilità e nuovi mezzi di trasporto, di nuovi servizi e parchi e delle strutture destinate ad accogliere le varie fasi dei Giochi Olimpici: il tour comincerà alla volta del Palahockey (dall’esterno), quindi i cantieri dell’Oval e del Villaggio Olimpico, il Palavela progettato da Gae Aulenti dove si sono appena svolti i campionati europei sia di Short Track sia di Pattinaggio di figura. Altre tappe sono in corso di definizione data la difficoltà di collaborazione con le strutture comunali torinesi.

Ore 16.30 Arrivo alla e Visita del Museo del Cinema.

Mole Antonelliana . L’unico, vero simbolo di Torino. Fu realizzata tra il 1863 e il 1889 dall'architetto Alessandro Antonelli e avrebbe dovuto essere il tempio ebraico. In seguito acquistata dall’amministrazione, è oggi sede del Museo Nazionale del Cinema, prima ospitato da . È alta 167,5 metri e sulla cupola è ospitata da qualche anno una scultura luminosa (e discussa) di Mario Merz intitolata "Il volo dei numeri". L’ascensore panoramico – che conduce al balcone a 85 metri da terra in 59 secondi - permette di vedere Torino da un punto di vista davvero unico. A un passo da via Po.

Museo Nazionale del Cinema . Un complesso di allestimenti spettacolari e multimediali per celebrare il cinema dalle origini ai giorni nostri. La sede è quella straordinaria della Mole Antonelliana, il “piatto forte” della collezione la raccolta di oggetti del pre-cinema della Fondazione Prolo (che fondò il museo nel 1941). La grande sala centrale, ospita l’idolo dorato del film “Cabiria” di Giovanni Pastrone. Attorno si snodano cinque livelli che portano dalle lampade magiche al digitale. Curato dall’architetto svizzero Francois Confino.

Ore 18.00/ 18.15 Partenza per Milano e arrivo in Piazza Castello