Centro Lunigianese ISSN 2421-0135 di Studi Danteschi Museo Dantesco Lunigianese® Presidente: Mirco Manuguerra DANTESCA ‘L. Galanti’ Direttore: Dott. Alessia Curadini ANNO XV n. 135 – DIC 2017

CENTRO LUNIGIANESE DI STUDI DANTESCHI

Bollettino on-line

Comitato di Redazione Biblioteca Dantesca Lunigianese ‘G. Sforza’ Direttore Casa di Dante in Lunigiana® MIRCO MANUGUERRA Direttore: Dott. Alessia Curadini Direttore: Dott. Alessia Curadini Vice-Direttore SERENA PAGANI Comitato Scientifico (membri ulteriori)

GIUSEPPE BENELLI

EDDA GHILARDI VINCENTI * Galleria Artistica ‘R. Galanti’

SILVIA MAGNAVACCA ® Direttore: Dante Pierini Dante Lunigiana Festival Referenti Direttore: Prof. Giuseppe Benelli FRANCESCO CORSI GIOVANNI GENTILI HAFEZ HAIDAR *

 2003-2017 CLSD

www.lunigianadantesca.it Le Cene Filosofiche®

[email protected] Direttore: Ing. Giovanni Battaini *

® Dantesca Compagnia del Veltro AVVERTENZE Rettore: Mirco Manuguerra

E’ concesso l’utilizzo di materiale ai soli fini di studio citando sia l’Autore ’ che la fonte bibliografica completa. Premio di Poesia ‘Frate Ilaro Ogni Autore può disporre liberamen- Direttore: Dott. Hafez Haidar * ® te dei propri scritti, di cui è unico re- Le Strade di Dante sponsabile e proprietario, citando co- Direttore: Oreste Valente munque la presente fonte editoriale in caso si sia trattato di I pubblicazione.

Il Bollettino è diffuso gratuitamente presso i Soci del CLSD e tutti coloro Premio ‘Pax Dantis’® che ne hanno fatto esplicita richiesta Direttore: Mirco Manuguerra o hanno comunque acconsentito ta- citamente alla ricezione secondo i modi d’uso. Per revocare l’invio è sufficiente inviare una mail di dis- Premio ‘Stil Novo’ Direttore: Dante Pierini senso all’indirizzo sopra indicato.

® CHE IL VELTRO Lectura Dantis Lunigianese Direttore: Oreste Valente SIA SEMPRE CON NOI

Progetto Scuola Direttore: Serena Pagani

INCIPIT VITA NOVA Rievocazione Storica dell’arrivo di Dante in Lunigiana Direttore: Dott. Alessia Curadini

FACCIAMO USCIRE Wagner La Spezia Festival®

DAL QUADRO Direttore: M° Federico Rovini *

LA CITTÀ IDEALE

(*) Membri esterni

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LIBRERIA CLASSICA 750^ di Dante (1265-2015) I CLSD Per questa Sezione inviare l'ordine, CATALOGO EDITORIALE comprensivo di tutti i dati necessari alla spedizione e alla fatturazione a LIBRERIA ON-LINE [email protected] I libri di questa sezione NON sono I prezzi indicati sono comprensivi e-book, ma prodotti di stampa di- delle spese di spedizione postali e di segreteria. Versamento su Conto gitale: vengono inviati direttamente al domicilio dopo l'acquisto con car- Corrente Postale 1010183604 Gli annulli filatelici sono in esauri- ta di credito. Il sistema di vendita 4 - FOLDER FILATELICO mento e irripetibili. Per questo so- fornisce il prezzo finale comprensivo VII Centenario no messi in vendita a 10 Euro l’u- delle spese postali. Per l'acquisto te- Pace di Castelnuovo (1306-2006) no. La rarità filatelica dell’annullo lematico copiare l'indirizzo in calce postale esteso al valore celebrativo ai volumi e seguire le istruzioni on- Folder Filatelico con annullo postale del CLSD, “Dante e la Lunigiana”, line datato 6 ottobre 2006 in fregio del è in vendita a Euro 20,00. DCC anniversario della Pace di Ca- 1 - VIA DANTIS® 6 - NOVA LECTURA DANTIS stelnuovo. In cartoncino con gli in- La nuova interpretazione generale del serti di busta e cartolina Emissione L'opera che sta alla base dell'intera poema dantesco in chiave neoplato- limitata con pezzi numerati. Un'idea epopea del CLSD, oggetto di scheda nica sviluppata nella forma di una O- regalo per tutte le occasioni, raffinata bibliografica su “L'Alighieri” n. 10, dissea ai confini della Divina Com- e preziosa. Euro 20,00. 1997. Luna Editore, La Spezia, 1996, media, dalla “selva oscura” alla “vi- tavole di Dolorés Puthod, pp. 80, sio Dei”. Pagg. 40, Euro 12,00. Euro 15.

http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.as p?id=693017 5 - ANNULLI FILATELICI

2 - INFINITE SCINTILLE DI PACE VII Centenario Pace di Castelnuovo (1306-2006) Un lustro di Poesia di Pace del Pre- 7 - LUNIGIANA DANTESCA mio “Frate Ilaro” in una sintesi sa- La determinazione della materia luni- pienziale all’insegna della Fratellanza gianese come nuova branca discipli- Generale con tanto di maledizione di nare (“Dantistica Lunigianese”) e la ogni settarismo ed ideologismo: libro soluzione del Veltro allegorico come vivamente sconsigliato ai seguaci del la stessa Divina Commedia. Edizioni politically correct. Pagg. 160, Euro CLSD, La Spezia, 2006, pp. 180, Eu- 20,00. ro 10,00.

Centenario della nascita di Livio Galanti (7 settembre 1913-2013) http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.as p?id=891150

3 - L’EPISTOLA DI FRATE ILARO

Il primo titolo della Collana “I Qua- derni del CLSD” è dedicato al tema della Epistola di Frate Ilaro. Il saggio ricostruisce l’intera storio- Chiedi l’iscrizione alla grafia e porta nuovi contributi all’au- tenticità Pagg. 64, Euro 12,00. pagina degli

VII Centenario AMICI DEL CENTRO Epistola di Frate Ilaro (1314-2014) LUNIGIANESE DI STUDI DANTESCHI

Avrai informazioni aggiornate sull’attività del CLSD http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.as 719 ISCRITTI p?id=920281

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a chi non riesce proprio a tace- UN AUGURIO re; che non è per tutti

Come ormai tradizione, ecco i nostri a chi non permette a nessuno di Auguri Speciali, ogni anno ampliati essere insultato; e perfezionati con i nuovi concetti acquisiti. a chi pensa che l’uomo pieno di Auguri, dubbi sia soltanto un cretino;

A chi sta dalla parte degli Eroi a tutti coloro che vogliono fare invece che da quella dei Mer- uscire dal quadro la Città Idea- canti; le; a chi - come Ildegarda di Bin- a chi crede che alzarsi alla mat- gen, Dante e Wagner - celebra tina sia sempre una missione; la Donna e la Pace; a chi muove ogni giorno qual- a chi parla di Pace ma non sop- che passo verso i propri sogni; porta il pacifismo, il buonismo, il perdonismo, il falso mora- a tutti gli AMICI DEL CEN- lismo e l’ipocrisia; TRO LUNIGIANESE DI STU- DI DANTESCHI: a chi pensa alla Pace in termini di Fratellanza Universale ma si rifiuta in ogni modo di conside- BUON NATALE rare un fratello chi la Fratel- lanza Universale non sa manco E FELICE dove stia di casa; ANNO NUOVO! a chi si rifiuta di considerare il Cristiano come una persona vo- CHE IL VELTRO tata a morire in una arena can- tando; SIA SEMPRE CON NOI a chi pensa ad un Incipit Vita Nova guardando ai grandi Va- lori non negoziabili della Cultu- ra Occidentale; a chi avverte il senso del Sacro nella Bellezza, nell’Etica, nel- l’Arte e nella Natura; a chi guarda con amore anche ai nostri fratelli Animali; a chi disprezza il Relativismo e tutte le sue tendenze; a chi non considera normale ciò che non è stabilito dalla Norma di Natura; a chi pensa ad un Parnaso, ad un Pantheon, ad un Walhalla dei Giganti dell’Umanità; 135! a chi fa del Presepe una presen- za costante del proprio focolare Tanti Auguri domestico; anche a te a chi ha sempre il coraggio del- “Lunigiana Dantesca” le proprie idee;

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ENCICLOPEDIA DELLA ANCHE L’ADESIONE ® I nostri primi nemici sono coloro, LUNIGIANA STORICA alla Dantesca ® i Relativisti, che negano valore Compagnia del Veltro alla Verità

NON È PER TUTTI ! CONSIGLIO DI REDAZIONE M. M. PRESIDENTE Mirco Manuguerra

PRESIDENTI ONORARI Giovanni Bilotti MISSIONE: Germano Cavalli

- Affermare l’avversione al Re- DIRETTORE lativismo; Giuseppe Benelli - Impegnarsi nel celebrare le radici profonde della Cultura MEMBRI DEL CONSIGLIO DI REDAZIONE Occidentale ripartendo dal cul- Giuliano Adorni to sacro e sapienziale del Prese- Andrea Baldini pe; Egidio Banti - Assumere in ogni proprio atto Riccardo Boggi la Bellezza come punto di rife- Serena Pagani rimento essenziale del Buon Vi- Claudio Palandrani vere; www.enciclopedialunigianese.it - Rifuggire ogni sistema di pen- siero che non soddisfi al precet- to aureo della Fratellanza inte- sa in senso Universale. NOTIZIE IN BREVE

- Contribuire all’affermazione del processo storico della Pax L’Enciclopedia della Lunigiana ® Dantis ; Storica annuncia l’inizio del la-

PER ISCRIVERSI: voro di inserimento dei primi lemmi. Dopo la fase iniziale di - Richiedere (gratuitamente) al preparazione del sito e l’arrivo CLSD il Manifesto della Charta dei primi lavori nel corso del Magna® scrivendo una mail a 2017, l’anno prossimo, dal 1 gen- [email protected] naio, si passa al secondo step o- perativo ed entro la primavera il - Sottoscrivere il modulo di nuovo format sarà presentato uf- adesione e spedirlo all’indirizzo ficialmente, postale del CLSD. I tempi si sono allungati a causa

di alcuni altri grandi cantieri in - Versare la quota annuale di Jules-Joseph-Lefebvre corso, come la pubblicazione dei Euro 20 a titolo di rimborso La Verità (1870) volumi Storia della Letteratura spese di segreteria generale sul Lunigianese, “Io dico seguitan- CC Postale 1010183604 inte- do” e di Verba Dantis, l’etichetta stato al CLSD. dantesca delle Cantine Bosoni.

La più grande prigione in cui Si ricorda che chi volesse parte- le persone vivono cipare al lavoro di composizione dei vari lemmi in qualità di Col- è la paura di ciò che pensano gli altri. laboratore del progetto dell’En- ciclopedia, può avanzare la pro- pria candidatura, corredata della D. ICKE propria bibliografia, scrivendo a

[email protected]

La Presidenza

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COMITATO PREMIO INTERNAZIONALE - CLC (Alceo DE SANCTIS “LUNIGIANA DANTESCA” ‘FRATE ILARO’ MAROLDA), “A…”, inedito, 2021 PER LA POESIA 2013.

DI PACE UNIVERSALE PRESIDENZA XXXV EDIZIONE - Armando GIORGI, Col cuc- PRESIDENTE (X n. s.) 2017 chiaio, Golden Press, 2015. prof. Giuseppe BENELLI (Università di Genova) - Maria Adelaide PETRILLO,

PRESIDENTE ONORARIO Quando la gioia non ha più prof. Eugenio GIANI grandi ali, Edizioni Artingenio, (Presidente Consiglio Regione Toscana) 2017. CONSIGLIO DIRETTIVO - Lidia SELLA, Una terrazza sul MEMBRI ORDINARI cosmo, inedito, 2017. Consiglio di Redazione della Enciclopedia della Lunigiana® - Mario SETTA, Homo (Elogio di Eva), Qualevita, 2016. MEMBRO ONORARIO dott. Claudio NOVOA - Giuseppe TERRANOVA, Spi- (Sindaco di Mulazzo) golatura, Pegasus Edition, 2016.

COMMISSIONE - Giovanni VANNI, L’armonia ESITI DEL CONCORSO SCIENTIFICA del silenzio, 2012.

PREMIO ALLA CARRIERA PRESIDENTE - Corrado VATRELLA, Echi dal prof. Emilio PASQUINI Non assegnato Emerito Università di Bologna Golfo, Ginevra Bentivoglio Edi- PREMIO ALLA CULTURA toria, 2016. CO-PRESIDENTE Avv. Andrea BALDINI

prof. Antonio LANZA Per l’intuizione de “Le Sette Me- Diploma “Premio Speciale della (Emerito Università dell’Aquila) raviglie della Lunigiana”, opera Critica”

MEMBRI di valore assoluto, dove con ope- - Maria Ebe ARGENTI, Più non prof. Giuseppe BENELLI razione inversa alla speculazione nasce il suo canto fra le spighe, (Università di Genova) dantesca di Purgatorio VIII – do- genesi Editrice, 2017. ve dalla Valletta dei Nobili (alle- prof. José BLANCO JIMÉNEZ goria della Lunigiana di Corrado - Ornella CAPPUCCINI, Dal- (Università Statale del Cile) il Giovane) si passa alla totalità l’Expo alla Storia: per le vie dell’Universo, Edizioni Tigullia- prof. Francesco D’EPISCOPO del Mondo – si fa di questa no- stra terra illuminata una micro- na, 2016. (Università di Napoli ‘Federico II’) espressione del Mondo stesso ri- prof. Silvia MAGNAVACCA - Sara CIAMPI, Effimera esisten- conoscendovi la presenza di sette za, Pagine, 2015. (Università di Buenos Aires) Meraviglie, tante come sono Mirco MANUGUERRA quelle dell’Antichità e in piena - Milena ERCOLANI, Coccole di (Presidente CLSD) coerenza con esse. zucchero filato, Pegasus Edition, 2015. prof. Giorgio MASI SEZIONE SILLOGE (Università di Pisa) - Antonio GIORDANO, Ballarò

Medaglia d’Oro canta, Pietro Vittorietti Eizioni, prof. Mario NOBILI (Università di Pisa) Claudia PICCINNO, Ragnatele 2015.

dott. Serena PAGANI cremisi, Il cuscino delle stelle, n. - Marco LANDO, Lo sgabelletto (Università di Pisa) e., 2017. bianco, Guido Miano Editore,

prof. Antonio ZOLLINO 2016. Vito SORRENTI, Chiari oscuri (Università Cattolica del Dolore, Biblioteca Testi Bre- Diploma di “Poeta della Città del Sacro Cuore di Milano) ideale” vi, 2016; SEGRETERIA GENERALE - Claudio ALCIATOR, Basta!, Diploma di “Menzione d’Ono- CENTRO LUNIGIANESE Montedit, 2016; re” DI STUDI DANTESCHI - Angela AMBROSINI, Ora che - Elena BARTONE, Vento d’on- è tempo di sosta, Centro Tipo- de, LietoColle, 2017.

grafico Livornese Editore, 2017.

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- Maria Elena MIGNOSI PICO- (Dimmi); Francesco DELLA PI- Anche quest’anno il Premio ‘Fra- NE, Finestre del cuore, Thule, NA (Le Tamerici); Rita DEL NO- te Ilaro’ ha espresso contenuti al- 2013. CE ( Parole per una città); Maria l’altezza delle aspettative: ampio Antonietta DI MARIA BONAL- materiale per la seconda mono- - Renzo PICCOLI, Assiomi del DI (Sono donna); Anna Maria grafia sapienziale della nuova ge- Negeb, Sovera Edizioni, 2012. FERRIGATO (A discernere la stione del Concorso targata CLSD.

Luce nella Tenebra, la Tenebra Dopo, infatti, Infinite Scintille di - Annalisa RODEGHIERO, Ver- nella Luce); Emilia FRAGO- Pace del 2002, manifesto cultura- MENI (Ascoltate, Uomini!); Pao- sodove, Blu di Prussia, 2017. le per la Pace Universale, con la la GALIOTO GRISANTI (Imma- sua ormai celebre “Maledizione gina); Antonella LANDINI (La del Corporativismo”, adesso sarà - Augusta ROMOLI, Frange di Torre e il Sovrano); Rita MA- la volta di Verso la Città Ideale. vita, Nicomp Letture, 2016. SCIALINO (Aria d’autunno); Perché per aspirare a vivere in u- Premio Pubblicazione Giuseppe MINNITI (Fissate le na Città Ideale occorre prima di Meraviglie); Sara RODOLAO - Cristian Luca ANDRULLI, tutto essere dei “Cittadini Ideali”. (Siamo figlie di questa terra); Perciò ci vuole una “Regola”. La Forti preludi, Edb Edizioni, Regola della Città Ideale. 2015. Diploma di “Poeta della Città - Roberto MALINI, Dichiara- Ideale” zione, Edizioni Il Foglio, 2013. Nardino BENZI (Inno alla Fede); - Paolo MENON, Della vite il Luigi BERNARDI (Solo un re- pianto, Bellavite Editore, 2016. spiro); Fabiano BRACCINI

(Brindo alla Vita); Lino Pasquale SEZIONE POESIA SINGOLA CACCIAPAGLIA (A Karol); Ce- Medaglia d’Oro lestino CASALINI (Approdi si- curi); Marina CAVANNA (I Pi- selli); Lorella CECCHINI (Un - Giorgio BOLLA (Ippogrifi e soffio di rarità); Luigi CHIE- Pianeti). REGATO (Chi sei?); Antonio CIERVO (Quello fu un momento - Mario MANFIO (Fede e Spe- nero della vita); Antonio CIRIL- ranza). LO (L’Angelo custode); Carmelo CONSOLI (Il bianco delle case); - Antonella SANTORO (Per non Antonio FAZZOLARI (Le don- illuderci mai); ne); Cristina GAIANI (Aria); Domenico GILIO (Preghiera); Diploma di “Menzione d’Ono- Armando GIORGI (“Nastrino re” tricolore”); Sonia GIOVAN- NETTI (L’istinto e la ragione); - Maria Franca ALIETA SERPO- Vincenzo LA BELLA (Uomo NI (La Notte); Virgilio ATZ nuovo); Giovanni MALAMBRI’ (Passati i giochi); Leda BIGGI (Terra mia); Rita MASCIALINO GRAZIANI (Scienza e Fede); Fe- (Quando l’anima); Anna Maria derica BRUGNOLI (Madre no- MUSTARDINO (R.S.A. Giardino stra); Pasquale CAVUOTI (Un della Memoria); Anna Maria mondo di Pace); Roberto GEN- PAOLIZZI (La risposta della NARO [Alle cinque (escono gli Vita); Rossana PIANIGIANI operai)]; Elio LUNGHI (Le stra- (Nonostante il buio); Gian Carlo gi mostruose); Rita MASCIALI- REMORINI (Stasera in biblio- NO (Interroga l’Uomo); Dorotea teca); Antonio SABATINO (Pa- MATRANGA (“Homo novus”); ce); Graziella STERZI (La luce di Maria Luisa TOZZI (Viaggio di un sorriso); Donatella ZANEL- sola andata); Giuseppina TUN- LO (I Pensieri sono Lbertà). DO CAROZZI (Uomo e Profeta);

Vittorio VERDUCCI (È l’Inse- Premio Pubblicazione gnante). Maurizio RIVI (Marinella 2017) Diploma “Premio Speciale della Critica”

Angelo BARBIERI (Alla Vergine Maria); Isabella COLUZZI (Chi ci salverà?); Alessandro CORSI 6

CENE FILOSOFICHE® II stranezza, qui rappresentato dalle scuse (le ennesime…) rivolte sta- Programma IL NOSTRO ZAMPINO volta ai Rohingya, la molesta co- Dic 2017 – Dic 2018 Nell’epoca del Web le informa- munità islamica del Myanmar che

zioni viaggiano ormai in tempo proprio i buddisti stanno caccian-

2 DICEMBRE reale. Così basta l’invio di un do (chissà mai perché?) da quei la tradizione secolare del presepe bollettino ad ormai tremila in- loro territori. Maria Adelaide PETRILLO dirizzi in tutta Italia perché la Evidentemente non è chiaro a moltiplicazione del messaggio Francesco il concetto di “Uomini 13 GENNAIO 2018 produca effetti concreti anche nel di Buona Volontà”, la quale virtù, Storia della Letteratura Lunigia- breve periodo. Può dunque acca- soprattutto in materia di immigra- nese dere - anche per motivi indipen- zione, va sempre dimostrata. Di Egidio BANTI denti, per carità, ma capita sem- più: va dimostrata prima, non do-

3 FEBBRAIO pre più spesso - di trovare ad po. Dopo, spesso, è troppo tardi. Le Meraviglie della Matematica altri livelli idee già espresse da A meno che non si reagisca. Ed è Tiziana FOSELLA noi. Per questo la Redazione ha proprio ciò che stanno facendo, deciso di istituire questa rubrica: giustamente, i buddisti, i quali, 3 MARZO di volta in volta vengono annotati non sono mai stati noti come dei Dante, Kant e il governo mondia- i casi in cui possiamo dire di ave- volgari neonazisti. le della “Laudato sii” re trovato, quanto meno, nuove e Stiamo aspettando, dunque, il Egidio BANTI più ampie referenze. prossimo step: aspettiamo che

7 APRILE Francesco arrivi ad affermare che Tecnica e ‘Città Ideale’ IL PAPA E L’ALLEANZA il problema vero non è il singolo individuo (cosa per cui la que- Giovanni BATTAINI CON IL BUDDISMO stione si riduce ad un normale 5 MAGGIO Fonte esercizio di Polizia), ma la Cul- Canzone e Letteratura http://www.ilgiornale.it/news/mondo/ tura di appartenenza: è la Cultu- papa-francesco-nella-pagoda-doro- Stefano DE MARTINO ra, in primis, che deve essere di dei-buddisti-uniti-contro- 9 GIUGNO 1468863.html Buona Volontà. E si dà il caso I 4 Santi Coronati: viaggio tra 29/11/2017 che al mondo ci siano culture del tutto incompatibili con concetti di Arte, Storia e Allegoria In occasione della visita in Myan- cruciale importanza quali la Fra- Paola BOMBARDI mar Papa Francesco ha espresso tellanza e la Pace universale. il concetto di una grande alleanza 7 LUGLIO Sono le Culture – o sedicenti tali tra mondo cattolico e mondo bud- Cultura Megalitica in Lunigiana – che devono essere colpite per dista: «Papa Francesco incontra e Simbologia medievale prime (Nazismo docet): se non i buddisti: “Uniti contro intolle- Rino BARBIERI soddisfano al Principio aureo di ranza e odio”». Fratel-lanza Generale vanno di- 8 SETTEMBRE Era sfuggito al presente bollettino chiarate fuori legge, senza “se” e Teologia Speculativa: dibattito un precedente intervento di Fran- senza “ma”. Altro che vendere sopra l’Antico e il Nuovo Testa- cesco del giugno 2015: terreni alla “comunità islamica” mento http://it.radiovaticana.va/news/2015/0 per edificare moschee: Racha! 6 OTTOBRE 6/24/usa_buddisti_e_cattolici_insiem Racha! Urlerebbe ancora una vol- I Tavolieri di Lunigiana e_per_un_mondo_pi%C3%B9_frater no/1153790 ta il nostro grande padre Dante! Sergio MARCHI A questo proposito non è affatto

in cui si parla espressamente di u- necessario assumere a cartina di 10 NOVEMBRE na unione per un “mondo più fra- La Vita nell’Universo tornasole il testo del Vangelo: è terno”. più che sufficiente la Carta Uni- Alberto BAUDA’ Ebbene, sul numero 103 (marzo versale dei Diritti dell’Uomo, do- 8 DICEMBRE 2015) di LD ecco cosa scriveva- cumento assai più in voga presso Il ruolo del Presepe nella Storia mo in Sapienziale: le copiose schiere di laicisti in del Cristianesimo «È auspicabile stabilire una servizio permanente effettivo ma Federica BRUGNOLI grande alleanza con il Buddismo, del tutto conforme alla Dottrina. Vediamo quanto ci metterà il Va- che pur non essendo una religio- ticano a recepire quest’altra istan- ne salvifica, è certamente an- INFO & PRENOTAZIONI: ch’esso un sistema di pensiero di za, l’unica (crediamo) in grado di 328-387.56.52 – pace e di fratellanza autentiche evitare quelle decisioni ultime [email protected] che, non a caso, ha già affasci- che la Storia (lo sa bene chi l’ha nato una buona parte del Vecchio vista bene da vicino) non ha mai Continente». mancato di mettere in conto.

M. M. Come al solito, però, con France- sco c’è sempre un elemento di 7

III bene che non è la Bellezza che da IV SAPIENZIALE sé ci può salvare: alla base del DANTESCA Bello c’è sempre e soltanto la no- L’OFFESA DEL stra Buona Volontà: il Bello lo “Io dico seguitando” CATTIVO GOVERNO creiamo noi, non si crea da sé. Giornata di Studi in onore di Dunque non è il Bello a creare la Silvia Magnavacca Buona Umanità, ma è la Buona Umanità a creare il Bello. Ciò si- Mulazzo - 21 ottobre 2017

gnifica che ci salverà solo la Buo- Museo Hanno poco da dire i Perbenisti na Umanità, non la Bellezza, con ‘Casa di Dante in Lunigiana’ della Democrazia: i “cattivi Go- buona pace di Dostoevskij, e che verni” di matrice rigorosamente dobbiamo cominciare a rimboc- “democratica” ormai non si con- carci le maniche. tano più. Ecco, dunque, dimostrata l’esi- Il lettore attento si chiederà: “Ma stenza di parametri certi per giu- chi può definire quale sia il ‘buo- dicare un governo: dove c’è Bel- no’ e il ‘cattivo’ governo?”. lezza, dove c’è operosità, dove Il filo conduttore della Giornata Risposta: noi, ovviamente. Sennò c’è prosperità, possiamo senz’al- di Studio è stato “il Sudamerica”. che cosa ci stiamo a fare? E lo tro dire che c’è un Buon Gover- La prof. Silvia Magnavacca, in facciamo anche con grande sem- no, un governo cioè esercitato da visita in Italia, membro del CLSD plicità, rivolgendo le nostre atten- uomini di Buona Volontà. Se, vi- e della Commissione Scientifica zioni ad un gigante dell’Umanesi- ceversa, la crescita della popola- di “Lunigiana Dantesca 2021”, mo come Ambrogio Lorenzetti. zione è sottozero, la povertà è in essendo di là proveniente, ha avu- Parliamo del pittore sommo che aumento e la violenza sociale pu- to piena libertà di scelta e si è im- fu artefice del ciclo di affreschi re, allora siamo sicuramente in pegnata sul tema del “silenzio di degli Effetti del Buon e Cattivo presenza di un non-governo o, Dante in Inf X 70”. Governo in Città e in Campagna, peggio, di un Cattivo Governo. Don Tommaso Forni, teologo, è eseguito nelle sale del Palazzo del Ebbene, il Cattivo Governo è un stato chiamato ad impegnarsi in- Popolo in Siena. insulto alla cittadinanza, dunque torno all’argomento del Governo Diciamo che qualsiasi individuo alla Democrazia stessa. Osservare Mondiale (dunque sul tema della che voglia intraprendere la carrie- una pletora di politici cialtroni Pax Dantis) riproposto con deci- ra politica dovrebbe essere obbli- (dei veri mentecatti) che preten- sione sorprendente dal nostro Pa- gato ad andare in pellegrinaggio a de di continuare a parlare di “spi- pa Francesco, argentino, nell'en- Siena per poi sostenere un esame rito Democratico” di fronte a cer- ciclica Laudato sii. sul tema specifico presso la fa- te risultanze, vuol dire ricevere Il presidente del CLSD, Mirco coltà di Filosofia di una Universi- un vero insulto alle nostre intel- Manuguerra, ha presentato l'edi- tà accreditata. ligenze: nessuno è stato delegato zione italiana, da lui stesso pre- Quello di Lorenzetti (ca. 1385) è ad operare per il male pubblico, fata, di "Io dico seguitando", ulti- un capolavoro che si rifà con for- per cui, se nella migliore delle i- ma fatica del prof. José Blanco za all’impianto strutturale della potesi non si è all’altezza della Jiménez, a lungo impegnato pres- Divina Commedia, con riferimen- missione, è preciso dovere il farsi so l’Università Statale del Cile, a ti piuttosto evidenti soprattutto da parte. Santiago, e membro benemerito dell’Inferno, dunque possiede un È bene considerare che restare at- della Società Dantesca Italiana. valore sapienziale al di sopra di taccati alle poltrone in simili con- Infine, la dott. Serena Pagani (U- ogni sospetto. dizioni si configura come un vero niversità di Pisa), anch’ella mem- Ebbene, di fronte agli effetti così e proprio esercizio di tradimento bro del CLSD e della citata Com- magistralmente effigiati dei due della Patria, ciò che in altri tempi missione, si è impegnata sul tema tipi di governo, malvagio e vir- avrebbe significato la Rivoluzio- delle due costellazioni che Dante tuoso, è davvero impossibile non ne. E se oggi abbiano ben capito vede sorgere e tramontare nel comprendere la lezione. La città che le vere rivoluzioni si fanno Canto VIII del Purgatorio, dun- ben governata è operosa, ornata, solo con le idee, la soluzione, per que da quella montagna sacra che prospera, pulita, ordinata; la città noi, è chiarissima: si cambia. E nella Commedia si immagina er- in mano al mal governo è invece più si cambia, meglio è Senza al- gersi giusto al nostro antipode. spoglia, sporca, violenta, disse- cuna remora. Senza alcun timore: La declamazione, immancabile, stata, spopolata, desolata. Ugual- peggio di così, per il nostro siste- del medesimo Canto VIII del mente dicesi per la Campagna: ma-Nazione, davvero non si può. Purgatorio è stata affidata a un florida, ricca, coltivata e ben te- Importante è ricominciare a pen- altro membro del CLSD, Oreste nuta in ogni suo angolo quella sare in termini di “interesse col- Valente, attore e regista della ben governata; arida, secca, spo- lettivo” e non più di “convenien- scuola di Vittorio Gassman, che glia, ovunque depredata, quella za individuale”. Perché anche ha già molto operato, con grande gestita dal Mal Governo. questo, oggi, è Alto Tradimento. successo di critica e di pubblico, Si vede bene l’incidenza della Bellezza. Ma si vede altrettanto MIRCO MANUGUERRA in quel di Buenos Aires. 8

SILENZI DI DANTE dire ‘ben costruito’, donde si di- sono state “conte”, se hanno ri- IN INF X ceva anche oratio compta un sposto cioè alla virtus oris, è pro- periodo del discorso ben artico- prio perché a un eroe non gli si Si sa che l’etica della parola è lato. Altri interpreti, come il Pa- può parlare a caso, né con di- stata studiata a lungo dagli sco- rodi, preferiscono l’etimologia sdegno, anche se non si condivi- 1 lastici. Si rispecchia anche nel cognitus, nel senso di ‘ben pon- dono le sue idee. canto decimo dell’Inferno dove derato’, ‘conveniente’. In realtà, Nell’estremo opposto a quello l’antinomia multiloquium/silen- come osserva Anna Maria Chia- della loquacità, che molte volte tium appare già quando Virgilio vacci Leonardi nel suo celebre deriva nel vaniloquium, troviamo, promette al discepolo la spiega- commento, ambedue si sovrap- sempre secondo l’etica medieva- zione di una domanda che Dante pongono, concorrono a dire lo le, la taciturnitas. Questa spesso ancora non gli ha espresso. Come stesso: parole che si convengono si avvicina e viene nominata co- se avesse percepito che il maestro alla grandezza dell’interlocutore. me malum silentium che, per o- gli rimprovera il celare le sue in- La Chiavacci continua osservan- missione, costituisce un altro pec- quietudini e pensieri, Dante gli do che l’avvertenza che il Dante cato della lingua. Essa consiste risponde: “Sei tu che mi hai in- autore fa pronunciare a Virgilio è nel non parlare oppure nel non dotto a fare ciò”, intende dire “a comunque di quelle che contri- parlare abbastanza quando la pre- parlare poco e opportunamente”. buisce al clima di riverenza che occupazione del bene altrui –in- Persino in Paradiso XXII, quan- egli vuole instaurare, come verso dividuale o collettivo – impone di do, dopo una spiegazione di Bea- una persona di alta condizione. farlo. Nella dimensione indivi- trice, Dante vuol porle altre do- Dante non può non essere stato duale, sostenevano nel Medioevo, mande ancora, si legge: «Io stava pervaso dalle riflessioni medie- il tacere troppo può indurre a una come quei che ‘n sé repreme/ la vali sull’etica della parola, appun- tempesta interiore, una prolifera- punta del disio, e non s‘attenta/ to perché facevano parte della sua zione di pensieri ed emozioni che di domandar, sì del troppo si cultura. Perciò, anche se disposto traboccano dall’anima senza ri- teme». Quel “troppo” – spiega a un confronto aperto con Fari- schiare nessuna “verificazione” e- Vallone – è la paura dell’audacia nata – che tutti sappiamo culmina sterna, né subire un giudizio “og- che è sempre contraria alla cor- comunque nell’amore per la città gettivo” dagli altri. È così che il tesia, dismisura di fronte alla mi- comune – ha considerato senza malum silentium può incitare alla sura. V’è la traccia del maestro dubbio che l’incuria, la negli- superbia, moralmente parlando. che chiede, ma che già sa e com- genza nei confronti degli altri nel Dal punto di vista psicologico in- prende, e del discepolo che sem- parlare sono elementi che assu- vece l’ostinarsi nel tacere un do- bra disperdersi tra gravità di idee mono una condizione nociva. In- lore acuto accresce la sofferenza 2 e rispetto delle convenienze” . fatti è probabile scivolare da una e porta l’anima verso una strada a Come vedremo, questa saggezza semplice indiscrezione ad un vero volte senza via d’uscita. Così co- della parola si impone pochi passi danno commesso contro qualcun me il multiloquium scioglie l’in- avanti nel nostro Canto. È nel altro. Attraverso tutto il Canto X è teriorità, la taciturnitas la sovrac- momento in cui sono prossimi la saggezza, sia quella “ogget- carica e la soffoca; il primo spre- alla tomba incandescente di Fari- tiva”, rappresentata ed esplicitata ca l’officium locutionis; la secon- nata che accoglie anche Guido all’esterno da Virgilio come Ra- da lo rinnega. Cavalcanti padre. Qui è chiaro gione, sia quella propria, assunta Certamente, sul sociale, il pecca- che l’ammonimento virgiliano a all’interno, ad impedire a Dante to di taciturnitas è quello della Dante, prima che questi si faccia di commettere un peccatum oris. parola negata, insufficiente o tar- riconoscere da Farinata degli U- In principio, nei primi approcci diva che non ha in considerazione berti, monito che dice «le parole col vecchio avversario, quando il bene degli altri, anzi, a volte tue sian conte», è rivolto consi- Farinata gli chiede di nominare i neanche tiene in conto la difesa derando l’alterigia dei due av- suoi antenati, il Poeta non rispon- della verità. Perciò il malum versari. de con la stessa alterigia, eppure silentium manca doppiamente di Ed eccoci ancora nel nucleo stes- non gli cela niente, non tace, tan- solidarietà. Per contro, il bonum so dell’etica orale dei medievali, to meno nei momenti in cui il silentium è stato definito nel quella che studia, da un lato, il confronto diventa più duro oltre Medioevo come l'atteggiamento bene che si può fare parlando; ad aperto. Ognuno difende la sua prudente di chi tace perché non dall’altro, i peccata oris. Fatto sta parte e l’onestà con cui ha com- trova niente utile da dire, rite- che quel termine “conte” pro- battuto per Firenze. Anzi, come nendosi ottimo il silenzio di chi viene dal latino comptus che vuol ben sappiamo, il capo ghibellino tace perché aspetta il momento acquista nella Commedia catego- opportuno per parlare. 1 Su questo tema è fondamentale il ria di simbolo per il rispetto di Come abbiamo visto, all’inizio di saggio C. CASAGRANDE e S. VEC- Dante che poi gli farà pronun- questo canto Dante ha fatto ap- CHIO, I peccati della lingua. Disci- ciare quelle parole definitive: pello all’ottimo silenzio nei con- plina ed etica della parola nella cul- tura medievale, Roma, IEI Treccani, «Ma fu’io solo, là dove sofferto/ fronti di Virgilio. Ma poco dopo 1987. fu per ciascun di tòrre via Fio- c’è un altro momento di silenzio. 2 A. VALLONE, Il ‘silenzio’ in Dante, renza, colui che la difese a viso Esso ha luogo quando compare in «Dante Studies», XC (1992), p. 51. aperto». Se le parole dantesche sulla scena la figura di Cavalcanti 9 padre chi, per dirla con un’im- gno fino alla fine della sua vita le passo dall’indirizzo che chiude la magine del Commento di Giorgio vie che conducono a Dio. A che strada per trovare Iddio, cioè, Petrocchi, “sembra uscito da una cosa accennano questi versi? Ce dalla Superbia; anzi, in Decame- costola di Farinata”. Come suo lo dicono i documenti che parlano ron VI 9 si legge che Guido consuocero, Farinata, il padre dello spirito dell’epoca, che per- Cavalcanti, nelle sue speculazio- dell’amico Guido non ha creduto vase Guido e Dante quando am- ni, cercava di provare la non esi- in Dio, ritenendo sufficienti le bedue erano giovani e tentavano stenza di Dio. virtù terrene per assegnare al fi- le vie dell’incontro tra Filosofia e Come sappiamo, la via più au- glio lo stesso dono di cui fruisce Poesia. Maria Corti sottolinea stera ed ardua seguita invece dal Dante. Perciò questa figura, che che, «Cavalcanti e l’amico Dante Nostro é stata poi ben diversa, appena inginocchiata suggerisce scrivono in volgare, ma leggono non solo decisamente piú plato- tutta la sua desolazione e allo soprattutto in latino e ciò è quasi nica, con la conseguente proposta stesso tempo – per contrapposi- ovvio non solo perché siamo allo di ascesa dell’anima – tanto im- zione – sottolinea la fierezza del spartiacque linguistico fra le due portante del resto per l’idea stessa capo ghibellino, «piangendo dis- culture, ma anche perché le gran- della Divina Commedia – ma an- se: ‘Se per questo cieco/ carcere di novità del pensiero nel XII e che per il suo impegno con l’Uo- vai per altezza d’ingegno,/mio fi- XIII secolo si producono in am- mo. Non si trattava per lui solo di glio ov’è? e perché non è ei te- bito latino. Ci sono nuove lampa- cercare la propria felicità nella co?» Come è ovvio, si tratta cer- de a segnare cammini diversi, a vita intellettuale ma di ricondurre tamente di personaggi storici che dare la felicità della scoperta…»3. alla «il mondo che “mal vive”» facevano parte di circoli intel- Questa rivoluzionaria novità è il alla «diritta via». E per il Nostro lettualmente eccelsi, discutevano rientro dell’Aristotelismo nella la “diritta via” non può fare a di Filosofia e Poesia tra di loro, cultura occidentale, divenuta cri- meno del Dio cristiano. ognuno conosceva dell’altro le stiana. Bisogna sottolineare che Ora, si sa che il poeta Cavalcanti, posizioni assunte in materia, e quello che molti chiamano “A- esiliato a Sarzana all’inizio del spesso anche le loro rispettive fa- verroismo” – che averroismo non 1300, tornò a Firenze e vi morì miglie. La risposta di Dante non è, bensì “aristotelismo estremo” sull’agosto dello stesso anno. fa che confermare la fama di e- come a ragione finalmente lo si Quindi, quando Dante vuol se- picureo e di ateo che aveva Guido chiama oggigiorno – gioca la pro- gnare la data del suo viaggio, il Cavalcanti: egli dice infatti che il pria felicità nella pura attività in- suo amico di gioventù era ancor viaggio che sta compiendo non si tellettuale: affascinato dalla rivo- vivo. E quando suo padre, af- basa sulle sue forze (da me stesso luzione che implicavano per le facciatosi nella tomba di Farinata, non vegno), che è guidato da Vir- teorie fisiche ed etiche medievali sentì quel “ebbe a disdegno” col gilio – in quel momento alle sue il De anima e l’Ethica Nicoma- verbo al passato, sollevatosi in spalle – attraverso l’Inferno («co- chea, tale dottrina finisce per ri- piede, gridò in grande angoscia: lui che attende là per qui mi durre la Filosofia all’Aristoteli- «Come dicesti ‘elli ebbe’? Non mena») verso colei – Beatrice – smo tout court. E di certo per vive elli ancora?». Certamente – che «forse cui Guido vostro ebbe questi intellettuali non importava e torniamo al forse – non impor- a disdegno». affatto se non c’era concordanza terebbe se quel disdegno non ci Fra parentesi, ci sono da notare tra quella filosofia e la Fede. Ne è fosse più. Ciò che importa, per due aspetti della delicatezza dello esempio emblematico la posizio- dirla ancora col Petrocchi, è che spirito dantesco che la fierezza ne di Sigeri di Brabante. da quel disdegno che Guido ebbe dello scontro con Farinata fa re- I ritratti che di Cavalcanti, capo- a nutrire, non si è prodotta quella stare in una zona d’ombra: il pri- scuola toscano dello Stil Novo e conseguenza di salvezza possibile mo, a mio parere, è quel “forse mentore letterario del giovane che invece ora è ostensibile in ebbe a disdegno”, che mette in Dante, fanno Boccaccio, Sacchet- Dante, ormai avviato verso Dio. evidenza il rispetto di Dante per ti, Villani, Benvenuto d’Imola ed Ma al padre importa che il figlio le vicende di un rapporto così in- altri, sono ben lontani dall’idea possa contarsi ancora tra i vivi e, timo come quello che potrebbe romantica e malinconica che se sentendo quel “ebbe”, crede che essersi stabilito tra l’anima dell’a- ne sono fatti scrittori del secolo non sia così, e cioè che neanche mico e Dio stesso. La seconda è scorso come Ezra Pound o James ferisce più i suoi occhi la luce del quel “Guido vostro” con cui il Joyce. Per gli umanisti si trattava Sole, unica luce che può illumi- Poeta avvicina il figlio assente al di un uomo di nobile portamento, nare almeno il suo corpo, avendo padre dolente nel modo più affet- intellettualmente solitario, coltis- rifiutato quella divina. Allora tuoso. simo, logico sottile, filosofo na- Dante tace. Non ha premura di Ma andiamo avanti. È chiaro che turale dagli atteggiamenti ora iro- tranquillizzare il suo interlocuto- Dante intende dire in questa ter- nici ora sdegnosi o lievemente re, poiché egli stesso è tutto preso zina che il suo viaggio è un per- macchiettati di snobismo. Con da un dubbio: come mai Caval- corso guidato dalla Ragione (Vir- queste caratteristiche siamo a un canti padre ignora la condizione gilio) verso la Teologia (Beatrice) presente del figlio ancora vivo? Il 3 che, a sua volta, conduce a Dio. M. CORTI, La felicità mentale, Tori- silenzio dantesco lo induce all’er- Mettiamo che effettivamente il no, Einaudi, 1983, p. 71. rore, poiché lo prende come una figlio Guido abbia avuto a disde- conferma della morte del figlio. E 10 quell’errore fa piombare il vec- sconcerto che lo aveva paraliz- LE SETTE STELLE chio disperato dentro l’avello – zato davanti al padre dell’amico, DEL PURGATORIO «suppin ricadde e più non parve Dante tiene a procurargli almeno fora» – annullando così la possi- un conforto. Come contrito dal Nel primo canto dell’Inferno bilità di chiarire subito come senso di colpa, prega Farinata di Dante si ritrova nello spazio fisi- stanno le cose. In questo momen- avvertire l’anima ricaduta nel co e metafisico della selva «ama- to forse il suo silenzio fa apparire sepolcro che suo figlio è ancora ra che poco è più morte»: un pae- Dante poco sollecito con l’ango- in compagnia dei vivi. E ci tiene saggio morale, in cui la sua anima scia altrui. Torneremo su questo ad aggiungere che se egli è ri- è smarrita. Subito dopo, il pelle- punto. masto muto è stato perché pensa- grino è impedito da tre fiere, che i Come si ricorderà, la scena si va a quel dubbio che poi gli è commenti antichi identificano co- chiude qui, poiché Farinata ri- stato chiarito. me allegoria di Superbia (leone), prende il dialogo precedente co- Si diceva all’inizio che c’è una Lussuria (lonza), Avarizia (lupa); me se non ci fosse stata alcuna lunga e approfondita riflessione mentre, secondo quanto riportano interruzione. Dante s’affretta a ri- medievale sull’Etica della Parola, Umberto Bosco e Giovanni Reg- prendere la parola nella difesa dei della quale, come è ovvio, il Si- gio nel loro commento all’Infer- suoi e della sua parte. A mio pa- lenzio fa parte. Ricapitoliamo ora no,4 rere, questo avviene perché, dal l’uso, cioè l’applicazione, che ne punto di vista dantesco, l’errore fa il Nostro lungo questo Canto X tra i commentatori moderni alcuni di Farinata è prettamente politico dell’Inferno. Ci sono quattro hanno voluto invece riferire il signi- e ha bisogno di dialogo e di di- momenti di silenzio: il primo, ficato simbolico delle tre fiere alle «tre faville c’hanno i cuori accesi» scussione; quello dei Cavalcanti, positivo, è dettato dalla prudenza dei Fiorentini (Superbia, Invidia, A- – e qui il padre sta per il figlio – dantesca che tace per non porle varizia) nella profezia di Ciacco (Inf non è tanto sul piano intellettuale domande incalzanti al maestro. VI 75), riconfermate poi nell’episodio ma sul piano spirituale. Dante Anche il secondo è positivo in di Brunetto Latini (Inf XV 68): «gen- risponde all’errore di Cavalcanti quanto che non si dilunga in di- t’è avara, invidiosa e superba». col silenzio, col suo solo andare scorsi teologici; anzi con la pro- verso Dio sostenuto dalla Ragio- pria presenza e appena un cenno a Qualunque sia il significato alle- ne e grazie alla Grazia. Non c’è Virgilio e a chi lo sostituirà come gorico delle fiere, vagliati i be- bisogno d’altro. La dannazione di guida verso Dio mostra con umil- stiari medievali, è bene consi- Cavalcanti padre sarà incentrata tà e straordinaria economia di derare come esse incarnino gli nella amarissima costatazione mezzi la via di salvezza. Il terzo impedimenti che Dante deve su- che, a cagione del disdegno, il fi- silenzio si potrebbe ritenere etica- perare e a causa dei quali si ri- glio Guido non avrà la speranza mente neutro, poiché concentrato trova smarrito nella selva del pec- concessa invece all’amico, vivo, nel tentativo di capire come mai i cato. Se poi si considera l’ipotesi che ha davanti. Suppone il figlio dannati conoscono il futuro dei dei commentatori moderni, le tre già morto, quindi, non c’è più vivi e non il loro presente; solo in faville ‘negative’ potrebbero rap- tempo, non c’è più possibilità un secondo momento quel silen- presentare il contrario di quelle perché Guido riprenda la “diritta zio è negativo, giacché, preso da tre faville ‘positive’ (…quelle tre via”. Così, oltre all’errore del- quel problema intellettuale, Dante facelle/ di che ‘l polo di qua tutto l’ateo, c’è questo equivoco che sí non risponde con sollecitudine quanto arde: Pur VIII 89-90) ov- verrà riparato, e che ha a che ve- all’angoscia paterna di Caval- vero delle tre stelle dell’emisfero dere con il problema del Tempo e canti, mancanza di premura di cui australe, indicanti le Virtù Te- della Conoscenza. si pente e a alla quale poi porrà ologali: Fede, Speranza, Carità. Infatti, nella tappa successiva del rimedio. Per cui si potrebbe pensare di in- dialogo col capo ghibellino, Fa- Durante il suo percorso Dante ci dicare la Superbia come l’op- rinata profetizza a Dante il suo insegna quindi persino l’oppor- posto della Fede, la Cupidigia co- esilio, e con questo fa accrescere tunità del parlare e del tacere. me l’opposto della carità e l’In- la perplessità del Poeta sul modo Finché tacerà in modo definitivo vidia come il contrario della Spe- di conoscenza che hanno i dan- davanti a Dio, quando “all’alta ranza, che è il sentimento di chi nati. D’accordo con una regola fantasia lí mancò possa”. desidera la salvezza comune. che si mantiene nella Divina Un particolare che non passa i- Commedia – non senza eccezioni SILVIA MAGNAVACCA nosservato, a tal proposito, è il però, come quella di Ciacco – Fa- fatto che Virgilio, per il volere di rinata spiega che, come i presbiti, Dio, aiuti Dante a superare le tre loro vedono le cose lontane nel bestie nella selva, ma che invece tempo del mondo, cioè le future; non riesca a vedere le tre stelle ma, quando le cose si avvicinano, indicategli da Dante, benché ne o sono in atto, vale a dire, pre- senti, il loro intelletto non le per- 4 DANTE, La Divina Commedia, In- cepisce. Perciò Cavalcanti non ferno, con pagine critiche a cura di può essere certo della soprav- Umberto Bosco e Giovanni Reggio, vivenza del figlio. E risolto ora lo Firenze, Le Monnier, 2002, p. 10. 11 conosca il significato, data la sua di virtù e suicida per la patria po- cacciare il serpente, nel quadro saggezza di più grande filosofo sto a guardia del Secondo Regno, allegorico sempre in Pur VIII (28- pagano, dopo la morte perfezio- in Pur I 37-39. Tali le parole di 30), altro messaggio di speranza: nata per avere compreso anche la Mangieri: Verità. Virgilio è maestro di stile, Verdi come fogliette pur mo nate per il Dante poeta, e guida, per il Dunque Vergilio non guarda affatto erano in veste, che da verdi penne Dante pellegrino; e proprio per la queste simboliche Tre Facelle, ma ri- percosse traean dietro e ventilate. sua auctoritas viene eletto a que- sponde invece rivolgendosi diretta- sti compiti. Il filosofo latino ave- mente al Protagonista, senza seguirne Infine, può ritrovarsi al Canto lo sguardo e solo accontentandosi di va scorto da lontano quella Veri- XXX nelle vesti di Beatrice che a- udirne le parole, giacché Dante ha vanza sul carro nella processione tà, che ora comprende perfetta- immesso questo dialogo privo di poe- mente, ma che non gli appartiene, allegorica. Da lì in avanti, infatti, sia appunto per far capire al lettore a Dante non basterà più la Filo- perché morto nel 19 a. C. che il Latino non è autorizzato a sofia (Virgilio) per proseguire il Puntualizzando infatti sul canto ‘vedere’ le stelle in questione, che so- suo cammino, ma sarà necessaria VIII del Purgatorio, nel punto in no simboli di virtù prettamente cri- cui Dante chiede a Virgilio cosa stiane […] Vergilio storico (che è la Teologia, ovvero Beatrice, che, rappresentino le tre stelle salite al quello del senso letterale) non ha mai pertanto, appare rivestita di tutti e posto delle quattro precedenti, si conosciuto Fede, Speranza e Carità tre i colori che contraddistinguo- della religione cristiana (com’è inve- osserva come il maestro risponda no le Virtù Teologali cristiane, ce il caso con il Protagonista), ma si è mancanti a Virgilio: correttamente, senza però riuscire reso soltanto degno o capace di pre- a scorgere gli ultimi astri: vederne l’avvento entro i limiti mo- sovra candido vel cinta d’uliva

ral-religiosi imperfetti e indiretti della donna m’apparve, sotto verde manto E 'l duca mio: «Figliuol, che là sù IV Egloga. Quella stessa per cui lo vestita di color di fiamma viva. guarde?»/. loda e ringrazia Stazio in Pur XXII E io a lui: «A quelle tre facelle/ 64-73.6 Quegli stessi colori che divennero di che 'l polo di qua tutto quanto ar- poi attribuiti della bandiera italia- de»/. Nel luogo di sospiri, però, nel na. quale risiede insieme con gli spi- Ond' elli a me: «Le quattro chiare riti magni, il poeta latino calpesta stelle/ SERENA PAGANI che vedevi staman, son di là basse,/ un prato verde, di quella stessa e queste son salite ov' eran quelle». tinta smeraldo che ritroviamo nel- l’abito della Speranza, virtù in (Pur VIII 91-93) forma di fanciulla che accom- pagna danzando la processione Come spiega Cono Mangieri in del carro allegorico (Pur XXIX un approfondito saggio su Purga- 125), insieme con la Carità ve- 5 torio I, benché Virgilio possa ve- stita di rosso e la Fede tutta bian- dere e godere della luce del grup- ca. Quel colore vitale non è pas- po delle quattro stelle che illumi- sato inosservato a Mirco Manu- nano il cielo dell’emisfero austra- guerra nella sua lectura Dantis, le, essendo esse allegoria delle relativa al canto VIII purgato- Virtù Cardinali, virtù pertanto riale,7 laddove fa intendere bene conquistabili con l’esercizio del- ciò che Dante non rivela apertis l’intelletto e della volontà anche verbis, ovvero della speranza di dai pagani illustri, come Catone una salvezza per questi spiriti so- Uticense, è invece impossibilitato spiranti, alla fine dei tempi e dun- a vedere la luce delle Virtù Teo- que terminato il Limbo. E questo logali, che invece scorge Dante, è supponibile, aggiungerei, anche uomo cristiano. Erano infatti le per il semplice fatto che a Virgi- sole quattro «luci sante» che fre- lio è concesso di passare per l’In- giavano il volto del vegliardo ferno e di salire il monte del Pur- Catone, il nobile romano adorno gatorio fino al Paradiso Terrestre. Il solito verde è poi rimarcato per Dante e Beatrice 5 ben due volte negli angeli che CONO A. MANGIERI, Purgatorio vv. Carl Wilhelm Friederich Oesterly 23-24, Dante e la sua «prima gente», vengono dal seno di Maria per 1845 in Biblioteca dei Classici Italiani by Giuseppe Bonghi, 2002, ma consulta- 6 bile in rete: Ibid. 7 http://www.classicitaliani.it/dante1/C Cfr. M. MANUGUERRA, Il Canto ono_dante02.htm. Il saggio, su genti- VIII del Purgatorio (o l’Inno di Dan- le concessione dell’autore, rappresen- te alla Pace Universale), in Lunigia- ta un estratto riadattato dell’omonimo na Dantesca, La Spezia, Edizioni articolo comparso in «Testo» 29-30 CLSD, 2006, pp. 71-98, alle pp. 76 e (1995), pp. 72-103. 87-88. 12

“IO DICO SEGUITANDO”: aggiunti gli Atti della Pace di Ca- “termine ad quem della venuta di NUOVI ORIZZONTI stelnuovo, a tuttoggi gli unici do- Dante in Lunigiana”. Il termine DANTESCHI cumenti certi dell’intera biografia galantiano (oggi precisato al 12 PER IL XXI SECOLO dell’Esilio, i quali hanno resti- di aprile del 1306) non solo valse tuito di recente una parafrasi di allo studioso il premio nazionale Prefazione a Cassiodoro divenuta la «prima e- per il centenario dantesco indetto “Io dico seguitando” spressione di un pensiero com- dalla rivista “Cultura e Scuola” di José Blanco Jimenéz piutamente politico in Dante» (C. (commissione presieduta da un Dolcini). Non solo: vanno pure certo Umberto Bosco), ma segnò È cosa piuttosto comune, presso considerate le molte citazioni lu- la rinascita degli studi lunigianesi coloro che non sono avvezzi agli nigianesi presenti nell’opera om- sopra un gruppo eccezionale di studi danteschi, la convinzione nia (non ultima quella della «buo- referenze da sempre trattate dal- che dopo sette secoli di studi non na Alagia» in Pur XIX), ma so- l'Accademia con una sconcertante ci sia più molto da dire intorno a prattutto l'eccellenza della testi- quanto ingiustificata sufficienza. Dante ed alla sua Divina Comme- monianza autobiografica, ovvero Questo atteggiamento, additato dia. Nulla di più falso, natural- quel “Canto lunigianese per ec- con il sintagma di “Sindrome di mente, e ciò dipende soprattutto cellenza”, l’VIII del Purgatorio, Castelnuovo”, è stato oggi supe- dal fatto singolarissimo che di dove emerge sovrana la figura di rato dal CLSD con l’elezione del- Dante non si conosce alcun auto- un Corrado Malaspina il Giovane, la materia lunigianese a nuova grafo, dunque, men che meno, il marchese di Villafranca, che è branca disciplinare (Dantistica tesoro della raccolta originale dei uno dei soli sei personaggi di tut- Lunigianese). cento Canti definitivi del Poema. ta la Commedia a cui Dante de- Quello della dantistica è perciò stina l’uso riverente del “Voi”. Se un cantiere di alta filologia in poi volgiamo lo sguardo anche continua evoluzione, un vero, e- alle referenze indirette (l’abbaci- norme puzzle che, elaborato pez- namento di Pier delle Vigne in zo per pezzo, cerca lentamente di quel di Pontremoli; il matrimonio prendere con i decenni una forma di Manfredina Malaspina, sorella sempre più definita e compiuta, del «vapor di Val di Magra», con tanto che, in effetti, oggi possia- un figlio spurio del Conte Ugo- mo dire di avvertire nuovamente lino; il soggiorno sarzanese di il bisogno, in quest’epoca di e- Guido Cavalcanti e le novelle del strema specializzazione, di una Decamerone che evocano abil- visione d’insieme più risolutiva mente sia il Monastero del Corvo, del Poema. Il maestro Livio Galanti sia il castello malaspiniano di (1913 – 1995) Ebbene, è giusto in quest’ottica Villafranca), allora è possibile che merita di essere inserita l'ul- Ma non è tutto: il Galanti lavorò rendersi conto, in tutta la sua for- tima fatica, molto meditata, di Jo- specificamente anche sul tema za, di un rapporto di Dante con la sé Blanco Jiménez, la quale ha il notevole di questo libro. Parliamo Lunigiana semplicemente specia- grande merito generale di avere di quella singolarissima cesura lissimo. riportato nuovamente in auge un posta ad incipit del canto VIII Così non sorprende neppure che tema che sembrava appartenere a dell’Inferno: «Io dico seguitan- uno dei protagonisti dello splen- tempi ormai passati: le due pre- do…». José Blanco, studioso ci- dido viaggio esegetico che José sunte fasi di costruzione del pen- leno accreditato di alti studi a Fi- Blanco ci offre, così generoso di siero dantesco. renze e membro benemerito della spunti di riflessione e di nuove In una simile prospettiva non sor- Società Dantesca Italiana, da anni decise determinazioni, sia il no- prendono affatto i costanti richia- si sta muovendo su questo spe- stro maestro Livio Galanti (Pozzo mi ad elementi che costituiscono cifico argomento in modo del tut- di Mulazzo, 7 settembre 1913 – materia di studio specifica del to indipendente ed ha maturato la ivi 1995). Centro Lunigianese di Studi Dan- ferma convinzione che siano in Figura mirabile di studioso so- teschi (CLSD). Ma le grandi re- effetti esistite due fasi ben distin- litario, avulso come fu dai veleni ferenze trattate con maestria dal- te nel processo creativo di Dante. accademici, nella calma del suo l'Autore, quali l’Epistola IV a In questo suo contributo le intel- studio in Val di Magra egli lasciò Moroello Malaspina, l’Epistola di ligenti congetture impongono con tracce che soltanto negli ultimi frate Ilaro del monastero del sorprendente decisione a ripartire anni cominciano finalmente ad e- Corvo ad Uguccione della Fag- dalla tesi di Giorgio Padoan di un mergere in tutta la loro impor- giuola e la “Leggenda dei primi primigenio progetto dantesco del tanza. Quest’uomo mite ed ope- sette Canti dell’Inferno”, costitui- Poema diverso da quello trasmes- roso non soltanto portò a nuova scono solo una parte significativa soci. riordinazione le Referenze Dante- dell’impressionante patrimonio di Si tratta, a parere del CLSD, di un sche Lunigianesi, ma determinò, referenze legate al territorio della risultato di importanza storica, per prima cosa, nel 1965, sulla Val di Magra e ai suoi signori perché non soltanto porta in auge base della profezia astronomica Malaspina. Ad esse, infatti, vanno l’impegno di Livio Galanti, ma posta a chiusura di Pur VIII, il 13 nei meandri della speculazione IL GOVERNO MONDIALE Papa Gelasio I, Santo costringe l’intero dantismo ad u- NELLA LAUDATO SII Epistola VIII, Ad Anastasio Augusto na nuova e più profonda per- DI PAPA FRANCESCO I (a. D. 494).

cezione del Cantiere della Divina Mi rivolgo alla tua pietà, pregandoti Commedia. di non giudicare arroganza ciò ch’è Oggi possiamo parlare con tran- obbedienza ai principi divini. quillità di un percorso rivoluzio- Non si dica, per carità, di un impera- nato da un'improvvisa rivisita- tore Romano che considera ingiuria zione dell’Operis lineamenta, la la verità comunicata alla tua intel- ligenza. quale non può essere che stretta- Due, invero, sono, o imperatore au- mente associata (come riconosce gusto, i fondamenti su cui principal- lo stesso José Blanco) alla sin- Papa San Gelasio I mente questo mondo si regge: la golarità della leggenda, affatto sacra autorità dei pontefici e la po- L’argomento del “Governo Mon- banale, dei primi sette canti del- testà regale. l’Inferno e, conseguentemente (c- diale” è tornato recentemente alla Tra i due, tanto più grave è l’onere ribalta – non senza polemiche – a ome affermato dal CLSD), alla dei sacerdoti, dato che essi dovranno causa di alcune espressioni usate cruciale esperienza diplomatica (e rendere ragione, al giudizio divino, dal nostro Papa Francesco nella degli stessi principi degli uomini. Sai politica) della Pace di Castel- bene, o clementissimo figlio, che nuovo (6 ottobre 1306). sua enciclica Laudato sii, nella quale in qualche modo riprende il benché tu abbia autorità suprema sul Noi amici lunigianesi siamo mas- genere umano, nondimeno abbassi simamente riconoscenti all’Auto- discorso dei temi ben noti del modello dantesco della Monar- devotamente il capo di fronte a co- re, non soltanto per il contributo loro che sono preposti alle cose divi- chia e del più moderno sistema esemplare, ma anche per la ge- ne, e da loro aspetti le ragioni della nerosa considerazione che ci ha kantiano della “Confederazione tua salvezza. E nel ricevere i sacra- voluto riservare affidandoci la cu- mondiale degli Stati” (Per la pa- menti celesti e nell’amministrarli ratela di questa edizione italiana, ce perpetua, 1795). come ai sacerdoti compete, tu non nata per sua stessa traduzione. Francesco riconosce che la mate- ignori che ti devi sottomettere all’or- ria era già stata affrontata da Be- dine della religione, anziché fartene Nel ringraziare anche l'attenta nedetto XVI, che, a sua volta, ri- capo; e che, pertanto, in tali que- supervisione di un mostro sacro stioni devi dipendere dal giudizio di come il prof. Antonio Lanza, noi chiama la necessità di una «vera Autorità politica mondiale, quale quelli, e non volere, al contrario, diciamo di cuore: onore a José ricondurre quelli stessi alla tua è già stata tratteggiata dal mio Blanco Jiménez! 8 volontà. predecessore Giovanni XXIII» . Se, infatti, è vero che anche gli stessi MIRCO MANUGUERRA Interessante ciò che scrive al ri- sacerdoti obbediscono alle tue leggi guardo Angela Pellicciari: «La te- per quanto attiene all’ordine pub- oria delle due spade mantiene, a blico, sapendo che il potere imperiale giudizio di Ratzinger cardinale, ti è stato conferito per disposizione una sua attualità proprio nello sta- divina, e non volendo apparire nelle cose mondane in contrasto con una to in cui la separazione fra Stato e Fede è, apparentemente, più net- sentenza che esula dalla loro giuri- sdizione, con quale stato d’animo – ti ta: gli Stati Uniti. In un intervento domando – conviene che tu obbedi- al parlamento italiano del 2004, sca a quelli cui è stata attribuita la l’allora Prefetto per la dottrina prerogativa di amministrare i misteri della fede ha detto: «“A riguardo divini? del rapporto tra Chiesa e politica Come, dunque, incombe sui pontefici - hanno recepito le tradizioni del- il non lieve pericolo d’aver taciuto, le chiese libere, nel senso che anzi che aver servito Dio, come è proprio una Chiesa non confusa giusto; così, non minore pericolo c’è con lo Stato garantisce meglio le per coloro (i re della terra) che – Dio non voglia – guardano con disprezzo fondamenta morali del tutto, co- nel momento in cui debbono ubbi- sicché la promozione dell’ideale dire. E se conviene che i cuori dei democratico appare come un do- fedeli siano sottomessi a tutti i sa- vere morale profondamente con- cerdoti in genere, che con giustizia forme alla Fede. In una posizione amministrano le cose divine, non è simile si può vedere a buon di- forse vero che, tanto più deve darsi ritto una prosecuzione, adeguata consenso al capo di quella sede che il ai tempi, del modello di papa Ge- sommo Dio volle preminente ad ogni lasio”» 9. altro sacerdote e che sempre, di poi, la pietà di tutta la Chiesa innalzò?

8 BENEDETTO XVI, Lett. Enc. Caritas in Veritate (Giugno 2009). Quotidiana, 9 A. PELLICCIARI, Trump e la teoria http://www.lanuovabq.it/it/trump-e- delle due spade, in La Nuova Bussola la-teoria delledue-spade 14

Papa Francesco ha, però, ben pre- “Teoria dualista del governo del Papa Francesco, riprendendo nel- senti i rischi di un sistema di go- mondo”. la Laudato sii il concetto di «Au- verno mondiale che dovesse pre- DON TOMMASO FORNI torità politica mondiale» evocato scindere dalla relazione con l’au- da Benedetto XVI, lo stesso teolo- torità religiosa ed è in quest’ottica go che già da Cardinale si richia- che si può leggere il richiamo alla mava apertamente a Gelasio I, è dottrina gelasiana. Come egli ha riuscito ad avvalorare l’attualiz- più volte ricordato, uno dei suoi zazione della filosofia della Pax libri “da comodino” è Il Padrone Dantis nell’atto stesso di restituir- del Mondo di R. H. Benson. In la alle sue radici più profonde. questo romanzo di inizio ‘900, In quest’ordine di idee Don Tom- l’autore – per certi versi quasi maso Forni ha saputo porre l’at- profetico rispetto ad alcuni feno- tenzione su alcuni elementi che, meni sociali contemporanei – messi a confronto, hanno permes- tratteggia un mondo liberato dalle so di osservare un fatto impor- religioni ma religiosamente asser- tante: Papa Gelasio non si espri- vito all’uomo-dio, il quale conse- me mai in termini di “spade”. gna tutto il potere nelle mani di Tale volgarizzazione della dottri- un “Padrone del mondo” nella ir- na è cosa invero molto interessan- reale speranza di una pace gene- te, perché le due spade le trovia- rale che si fa invece guerra atroce mo in dotazione agli angeli custo- per la propria autoconservazione. di della ‘Valletta dei Nobili’ in In questo contesto è necessario Pur VIII. Si tratta di una scena quindi ricordare che il riferimento dantesca che ha costituito un vero di Papa Francesco all’autorità po- enigma secolare e che è stata in- litica mondiale è una necessità terpretata da chi scrive proprio determinata da «una perdita di come l’esaltazione dell’impegno potere degli stati nazionali, so- congiunto dei due massimi siste- prattutto perché la dimensione e- mi del mondo contro la Serpe conomico-finanziaria, con carat- tentatrice11. teri transnazionali, tende a predo- Si potrebbe pensare, a questo 10 minare sulla politica» . punto, che lo stilema delle “due Ad ogni modo, va riconosciuto spade” sia stato mutuato dall’i- che se Dante diede struttura filo- dealizzazione del Poeta, ma la sofica all’intuizione di Carlo Ma- lectio di Pur VIII sopra indicata è gno di un rinnovato Impero che un contributo originalissimo del resta “Romano” ma diviene an- CLSD. Deve esserci stata, allora, che “Sacro”, lo stesso Carlo Ma- un’opera intermedia, tra Gelasio e gno trovò fondamento nella dot- Dante, alla quale il Sommo Poeta trina di San Papa Gelasio I (sec. si è rifatto direttamente. Ebbene, V ), il quale, muovendo eviden- in un’opera del 1764 titolata L’in- temente dal celebre passo evan- Dante Pierini quietudine de’ Gesuiti (p. 79), si gelico del “Dai a Cesare quel che Le due spade afferma che il primo autore in cui è di Cesare”, affermò in una sua si trova l’allegoria delle due armi epistola all’imperatore Anastasio è Goffredo di Vendome (ca. 1070 che il potere della Chiesa era auc- – 1132), il quale basava le proprie toritas, dunque un potere legisla- riflessioni sul discusso passo di tivo (potremmo dire ‘specula- Luca 22, 35-38. tivo’), mentre l'autorità Imperiale Ciò dimostra che Dante si inseri- era potestas, cioè potere esecuti- sce nella discussione secolare con vo (in senso ‘operativo’). una variante di cruciale importan- Si tralasci qui pure il fatto che nel za portata all’idea ambigua delle diritto romano l'auctoritas era su- “due spade”: le fa «tronche e pri- periore alla potestas: importante è vate de le punte sue» (Pur VIII ricondurre l’intero processo spe- 27), cioè ‘inoffensive’. Le vere ri- culativo che da Carlo Magno por- voluzioni si fanno solo con le i- ta fino a Francesco, passando at- dee. M.M. traverso Dante e Kant, ad un pa- pa, Gelasio I, santo, sconosciuto 11 M. MANUGUERRA, Il Canto VIII del ai più, cui si deve precisamente la Purgatorio (o l’Inno di Dante alla Pace Universale), in Lunigiana Dan- 10 Francesco, Lett. Enc. Laudato sii, tesca, La Spezia, Edizioni CLSD, giugno 2015. 2006, pp. 83-84. 15

VERBA DANTIS nese per eccellenza", secondo la corposo, sanguigno, proprio come

definizione data dallo stesso fu l'animo di Dante. CLSD). Parliamo di una bottiglia da col- L'evento si inserisce nel quadro lezionare assolutamente nella sua delle attività di avvento delle Ce- prima edizione, annata 2014, qua- lebrazioni del VII Centenario del- si una riserva, per 14,50° di gran- la morte di (1321 de intensità.

- 2021) tramite il Comitato Uffi- M. M. ciale "Lunigiana Dantesca 2021",

presieduto da due mostri sacri del Presentazione ufficiale della dantismo internazionale come E- Etichetta Dantesca Lunigianese milio Pasquini e Antonio Lanza e Cantine Lunae di cui il CLSD, ente promotore, Castelnuovo Magra (Sp) svolge funzioni di Segreteria Ge- 8 dicembre 2017 nerale. La giornata ha goduto, perciò, del prestigioso patrocinio della Società Dantesca Italiana. Non a caso per il lancio della nuova etichetta è stata scelta la Festa dell’Immacolata: una occa- IN VINO VERITAS sione assai significativa data la

posizione assolutamente centrale L’idea brillante e graziosa di lan- assunta dalla Vergine nella Divi- Una collaborazione ciare la produzione (su una nuova na Commedia. CLSD e Cantine Lunae e azzeccata iniziativa del CLSD e Per l'occasione il maestro Dante ha portato a una nuova da parte di un notissimo “vigna- Pierini, pittore ufficiale del CLSD, etichetta di iolo” sensibile a stimoli culturali), ha presentato una sua personale "eccellenza culturale" di un prezioso vino spremuto dal- sul tema Spirito DiVino, che ri- le uve dei colli di Luni, nel nome chiama non solo il vino e l'ispi- Dopo la Contessa di Castiglione e e nel segno di Dante, non soltanto razione sublime di Dante, ma an- Papa Niccolò V, ecco arrivare an- è un altro omaggio alla mai abba- che un'altra celebre etichetta delle che il padre Dante con la sua stanza celebrata presenza dal Poe- Cantine Lunae dedicata ad un fa- Orma Lunigianese. ta in Lunigiana, ma è anche l’oc- moso successo del grande Zuc- Su un'idea del Centro Lunigia- casione per alcune divagazioni chero Fornaciari. nese di Studi Danteschi, venerdì sul tema tra noi, magari “inter Per parte sua il dantista spezzino 8 dicembre, nella splendida cor- pocula”, tra un bicchiere e l’altro Mirco Manuguerra, fondatore e nice del "villaggio del tipico" di di questo ottimo rosso. presidente del CLSD, ha tenuto un Cà Lunae, Paolo Bosoni ha pre- Tanto per cominciare non va di- discorso celebrativo elogiando la sentato la nuova etichetta celebra- menticato il rapporto stretto tra capacità di fare economia etica tiva del soggiorno di Dante in vino e verità: “vino è verità” can- dimostrata da aziende come le Lunigiana e della celebre Pace di tava l’antico poeta Archiloco (“ir- Cantine Lunae e ponendo in evi- Castelnuovo del 6 ottobre del rora i polmoni di vino” suggeriva, denza una volta di più l’importan- 1306. e dalla tua bocca usciranno parole za dell’Orma di Dante in Lunigia- Denominata Verba Dantis (il sincere; “vina liques” gli faceva na. ‘Verbo di Dante’), l'etichetta vuo- eco il saggio Orazio invitando Infine, per l’occasione Eddy Mat- le evocare quei grandi significati l’amata a mescere). tei, autore e produttore musica- della Divina Commedia su cui si I latini avevano coniato il motto le, assieme al maestro Bugel- è posata anche l’attenzione del “in vino veritas” data la capacità li, menestrello di Val di Magra, e CLSD, in particolare la grandiosa della bevanda di indurre a com- al chitarrista Federico Biagetti, "Profezia del Veltro", interpretata portamenti schietti e a parole non hanno cantato quello spirito po- con originalità assoluta come lo menzoniere. polare lunigianese che tanto affa- stesso poema di Dante. Ma nelle Ciò detto, il motto affidato con scinò anche il nostro grande pa- puntuali didascalie l'attenzione grande e sensibile intuito all’eti- dre Dante. dei buongustai di ogni parte d'I- chetta che comparirà su ogni bot- Sul piano squisitamente enolo- talia sarà soprattutto guidata ver- tiglia del prezioso vino, e cioè gico, la peculiarità del nettare so la dimensione lunigianese del- “Verba Dantis”, indica quale sti- preparato da Paolo Bosoni per la parola dantesca, dunque a quel molo si vuole veicolare al nostro un'etichetta di tale importanza sta rapporto privilegiato che tanto spirito attraverso la gustosa be- nell'uvaggio ricercatissimo, con legò il Poeta a tutta la Val di Ma- vanda, uno stimolo che invita a due vitigni autoctoni di gran pre- gra per l'ospitalità illuminata del- far tesoro delle parole di Dante e gio come la Massaretta e la Pol- la famiglia dei marchesi Mala- del loro molteplice messaggio. lera Nera. Parliamo di un IGT spina testimoniata dal Canto VIII Come per la scrittura dell’antico Liguria di Levante, un rosso del Purgatorio (il "Canto lunigia- Egitto i geroglifici non erano 16 semplici disegnetti, ma significa- 111), inoltre bisogna fare atten- V vano fatti e sentimenti, così la pa- zione quando l’uva imbruna, sta MALASPINIANA rola che troviamo stampata nel maturando, momento in cui il vil- poema dantesco non è solo un lano vigila affinché i preziosi ALBERTO MALASPINA susseguirsi di simboli tipografici grappoli non vengano rubati (Pur POETA IN LINGUA D’OC e di suoni, ma un simbolo che IV 21). Com’è noto, le origini della Let- rimanda a storie, caratteri, emo- La vigna è fonte di ricchezza (Inf teratura Italiana sono strettamente zioni, sentimenti. XXIX 131) e costa fatica al vi- legate all’influenza esercitata dal- La parola “Verba” dell’etichetta è gnaiolo conservarla e difenderla le letterature romanze d’Oltralpe il plurale della parola latina, in (Inf XXVI 30). Dante poi sa be- e, nel campo della lirica d’arte, esso plurale contenuta, “Ver- nissimo che fine farà il vino non dalla poesia provenzale in lingua bum”, la Parola per eccellenza, appena terminata la pigiatura: an- d’Oc, che si svolge nelle corti origine (“In principium erat drà nelle botti, e proprio di una feudali del Sud della Francia. Verbum”) di tutte le cose, un botte e dei suoi vari componenti, Dalla poesia trobadorica proviene messaggio archetipico e univer- il Poeta dà, sicuramente per e- alla letteratura italiana il modello sale. Quindi non c’è da stupirsi se sperienza personale, una precisa e della tradizione lirica dai Siciliani si può parlare anche, suggestio- minuta descrizione (Inf XXVII 22). al Petrarca. nati dall’etichetta del vino, di Dante poi si serve della vite e del Nata in un ambiente cortese, raf- “Verbo di Dante”, al singolare, vino come simboli e metafore, in finato e di alta cultura, la lette- inteso come complessivo messag- questo seguendo una antichissima ratura occitanica esprime in for- gio inviato a noi dal Poeta, mes- tradizione risalente alle Sacre me liriche la tematica d’Amore, saggio che risuona da secoli e ri- Scritture: il vino è associato alla in cui il poeta non esalta il senti- suonerà fino a che la nostra ci- Sapienza: “Sapientia miscuit vi- mento quale spontanea manifesta- viltà illuminerà ancora i nostri num” (Proverbi, IX). E di questo zione dell’animo, ma vi riflette anni. Dante si fa interprete in Par X 88. gli ideali dell’aristocrazia feuda- Il messaggio di Dante è un mes- Il modo con cui il calore del sole le: la cortesia, l’eleganza, la bel- saggio personale, rivolto a cia- fa maturare l’uva in modo che da lezza, il valore cavalleresco. scuno di noi come singoli indi- ultimo si faccia vino, è portato Indipendentemente se abbia o vidui attraverso le parole di Ulis- dal Poeta a esempio per simbo- meno una radice biografica, l’A- se e a noi anche come cittadini, leggiare il processo attraverso il more cantato dai trovatori si ri- con l’invito a darsi strutture poli- quale lo spirito creato da Dio solve nel rituale del rapporto feu- tiche tali da garantire una pacifica vivifica l’uomo (Pur XXV 77). dale del “servizio” e dell’omag- e ordinata convivenza. Un mes- Dopo il vino e la vite a fornire gio del Cavaliere per la Dama, saggio, inoltre, di pace fatto pro- grandi simboli, anche la vigna con quest’ultima rappresentata prio dal Poeta sia quando bussò offre al Poeta il modo di ripren- come un signore feudale, creatura alla porta di frate Ilaro a Capo dere l’immagine biblica dell’in- di straordinaria bellezza, piena di Corvo, sia quando salì a Castel- sieme dei fedeli: la Chiesa è per virtù e di grazia, ma inattingibile. nuovo Magra per siglare quella antonomasia “la vigna del In sintesi, quella di Provenza è che giustamente viene definita “la Signore” in Par XII 86, per la cui una poesia monotona, di maniera, pace di Dante”, un evento che difesa e cura morirono Pietro e intellettualistica, ripetitiva di im- nobilita in eterno la terra di Luni. Paolo (Par XVIII 132) sperando magini e di concetti espressi in Ma a parte tutte queste conside- che i successori non siano impari formule quasi fisse; di qui l’art razioni, associare Dante alla vite, al gravoso compito comportato de trobar, cioè ricerca di artifici alla produzione del vino, non de- dal pesantissimo “gran manto”. stilistici. Pur essendo prevalente ve sembrare una digressione pe- Se vogliamo adesso, come si il tema dell’Amore, nella poesia regrina e stiracchiata, dovuta for- diceva “inter pocula”, tra un bic- trobadorica non sono assenti mo- se all’aver troppo gustato il pre- chiere e l’altro, possiamo solle- tivi politici e, più in generale, le zioso rosso lunense. varci lo spirito in questa epoca vicende storiche e di costume, É noto infatti che la famiglia A- tempestosa, con un buon sorso di non altrimenti tramandateci, per lighieri possedeva alcuni terreni “Verba Dantis”: ci conforterà, ci cui spesso le composizioni dei nei quali non dovevano certo sarà di stimolo e ci darà le e- trovatori costituiscono una fonte mancare dei vigneti, con il cor- nergie necessarie per le battaglie storiografica unica. redo inevitabile di vendemmie e che ci attendono. L’importanza della lirica proven- produzione di vino. Tutti eventi Questo brindisi natalizio sia di zale non risiede tanto nei risultati cui Dante avrà partecipato e che buon augurio per tutti (astemi poetici, quanto nell’aver creato gli sono certo rimasti impressi, compresi, che non sanno cosa si un immaginario amoroso e cor- tanto da poterne rintracciare la perdono). tese, nell’aver fissato gli istituti menzione nel poema. della lingua poetica moderna e Dante sa che la vite è come sim- GIOVANNI GENTILI nell’arricchimento degli schemi bolo di cose buone e preziose, metrici, dalle canzoni ai sirven- meritevole pertanto di essere cu- tesi, dalle ballate ai contrasti. rata affinché non si trasformi in pruno, in sterili rami (Par XXIV 17

Sullo scorcio del XII secolo la cordato, si segnalano tra i più ge- in Giulio Bertoni13; qui ci limi- poesia provenzale ha una straor- nerosi mecenati dei poeti pro- tiamo ad alcuni nomi che ebbero dinaria diffusione nell’Italia set- venzali. Tra i primi ad essere ac- relazioni con più signori Mala- tentrionale: trovatori e giullari si colto a Oramala è Giraldo di Bor- spina: il marchese Guglielmo riversano nelle maggiori corti neilh, gentiluomo limosino consi- (1164-1220) fu cantato da Alber- feudali. Il fenomeno emigratorio derato le maistre des trobadours: tet de Sisteron e da Aimeric de dei poeti di Provenza si spiega, una sua canzone sul tema classico Peguilhan, che ne pianse anche la innanzitutto, con il declino dei della richiesta di doni e denaro è morte. In relazione con Gugliel- grandi feudatari provenzali a cau- indirizzata ai Malaspina. mo è anche il trovatore Peire Rai- sa dell’estendersi dell’egemonia Delle relazioni dei marchesi della mon de Tolosa, che inviò al mar- francese nel Sud della Francia e Lunigiana con i trovatori se ne chese il componimento Pos vei in parte anche per la crociata con- può leggere una buona rassegna parer, già erroneamente attribuito tro gli Albigesi. In Italia essi tro- a Rambertino Buvalelli, che il vano larga accoglienza presso le Bertoni, in base agli ultimi versi corti dei Marchesi di Monferrato, presenti in un solo codice (D), ma poi ingentilito in Pallavicini), i Pal- dei Savoia, degli Estensi e dei lodi signori di Massa, Corsica e Sar- assenti in tutti gli altri, può at- Malaspina degna e i Malaspina. Capostipite di tribuire al tolosano, versi che nel- I signori feudatari si mostrano ge- questi ultimi fu un Oberto Obizzo del la traduzione suonano così: nerosi con i poeti, non solo per- quale si hanno notizie nel 977: un suo Già non m’impediranno fossati ché da essi vengono esaltati per il bisnipote Alberto ebbe per primo né muri dal portare la mia can- loro valore cavalleresco e per la l’appellativo di "Malaspina”. Di que- zone al valente e al prode Gu- loro liberalità e cortezia, ma an- sto Alberto sappiamo che fu alleato glielmo Malaspina che è guida di che perché sono desiderosi di ren- dei pisani nelle loro guerre in Sar- virtù che nessuno gliel contrad- dere i propri castelli centri di degna e che nel 1124 stipulò un con- tratto di pace con il vescovo/conte di dice14. cultura raffinata, da cui viene loro Luni. .Il figlio di Alberto, Obizzo I, 15 rinomanza e prestigio politico. Di morto nel 1186, fu l’artefice dello Corrado I detto l’Antico , come qui la gara che piccoli e grandi splendore dei Malaspina e della loro lo chiama Dante nell’VIII del feudatari fanno nell’ospitare i massima espansione territoriale. Egli Purgatorio (vv. 118-119) in rela- poeti girovaghi. Così i più noti seppe infatti destreggiarsi fra le pre- zione al nipote Corrado II che trovatori vengono ricercati e ben tese dell’imperatore e la volontà di profetizza a Dante l’ospitalità dei pagati, passano da una corte al- espansione dei liberi comuni. Malaspina durante l’esilio16, fu Nel 1154 difese Tortona contro Fede- l’altra per allietare con canti le fe- ste i conviti di signori e dame. rico 1 Barbarossa, al quale, in segui- 13 to, salvò la vita (1167), quando que- G. BERTONI, I trovatori d’Italia - La presenza dei trovatori nelle sti, ritornando dalla infausta spedizio- Biografie, testi, traduzioni, note, Mo- corti feudali riveste una grande dena, 1915, pp. 12 ss. ne di Roma, stava per cadere in una 14 importanza letteraria perché dif- trappola tesagli presso Pontremoli dai Idem, p. 14. 15 fondono un gusto poetico e la lin- comuni del Nord. Corrado l’Antico, figlio di Obiz- gua di Provenza come strumento Aderì poi alla Lega Lombarda con la zone di Abizzo I, genero di Federico di espressione per i poeti nativi quale partecipò alla battaglia di Le- II, del quale aveva sposato la figlia dell’Italia settentrionale, i quali gnano, dove il Barbarossa subì la ben naturale Costanza, con atto del 28 a- contribuiscono al germinare della nota sconfitta. Partecipò infine alla gosto 1121 stipulato nella Chiesa di S. Andrea di Parma, divide i beni fe- lirica italiana. Quando non guer- "Dieta di Costanza" (1183) dove si adoperò perché la caduta risultasse udali della famiglia con il cugino O- reggiano, anche i signori, e non per Federico meno onerosa di quanto pizzino di Guglielmo; da tale divisio- sono pochi, si dilettano a compor- avrebbe potuto essere. Alla sua morte ne si originano i due rami dello “Spi- re canzoni; financo un imperato- nel 1186 i possedimenti dei Malaspi- no secco” e dello “Spino fiorito”, det- re, il Barbarossa, che dopo le na, certificati anche dal Diploma Im- ti così dal blasone assunto. Circa il stragi in Lombardia e le due di- periale del 1164, comprendevano tut- significato dei due vessilli si veda M. struzioni di Milano, addolcisce il ta la Lunigiana dal Passo della Cisa MANUGUERRA, La Sapienza dei Ma- suo animo feroce al suono del liu- fino al Mar Ligure, parte della Garfa- laspina, su «Quaderni », to. gnana e della Liguria e tutta la Val 2015, n. 4, pp. 49-59, nonché La Sa- pienza ermetica dei Malaspina: ulte- Tra i grandi feudatari dell’Italia Staffora da Voghera fino a , del cui Monastero fondato da San riori considerazioni, in «Studi Luni- settentrionale, tra il XII e il XIII XLIV XLV 12 Colombano, i Malaspina erano pro- gianesi», - , 2016, pp. 57-69. sec., i Malaspina , come già ri- tettori. Il Diploma dell’Imperatore 16 Dante è con certezza presso la Federico Barbarossa col quale si con- corte di Franceschino Malaspina di 12 La famiglia Malaspina, di origine ferma i dominii al marchese Obizzo Mulazzo nell’ottobre 1306, come ri- Longobarda, risale ad un Marchese Malaspina e ai suoi eredi è in Lu- sulta dal documento in cui il Poeta Conte Palatino del quale si dovico Muratori, Delle Antichità E- viene nominato dal marchese di Mu- trova traccia in un diploma del Re stensi ed Italiane, Modena 1717, t. 1, lazzo procuratore: «Magnificus vir d. Berengario dell'anno 951. Ebbe una cap. XVIII, pp. 161-162. Inoltre, i Francischinus fecit suum legitimun figlia di nome Berta che andò in marchesi avevano notevoli possedi- procuratorem Dantem Alegerii de moglie ad Arduino di Ivrea, mentre i menti in Sardegna, dove, superstite Florentia ad pacem recipiendam a quattro figli maschi diedero origine testimonianza della loro signoria, Lunesi episcopo et comite…». In re- ad altrettante grandi famiglie italiane: ancora oggi si ammira il Castello di altà il termine ad quem della venuta gli Estensi, i Pelavicino (cognome Bosa. di Dante è stato fissato al mese di 18 celebrato dal citato Peire Raimon, trovatori ad allacciare rapporti dall’abate di Bobbio a “Murelem da , e da altri con i Malaspina, infatti Falquet et Opizonem et Albertum germa- trovatori; le sue due figlie, Sel- nella canzone Una chanson ser- nos filios quondam Opizonis mar- vaggia e Beatrice, accolsero l'o- vintes, fa appello alla cortezia dei chionis Malaspine”. Verso il maggio di Albertet de Sisteron, di si-gnori della Lunigiana. 1190 Alberto assume una certa Aimeric di Belenoi, di Guilhem La corte dei Malaspina, dopo la importanza nella gestione dei feu- de la Tor; Selvaggia fu cantata morte di Bonifacio, risulta la de- di della Lunigiana: il suo nome anche da Uc de Saint- Cir. stinazion e preferita da numerosi ricorre in diversi altri documenti Nella politica dei Malaspina di trovatori e giullari, tanto che il sino al 1210, che il Bertoni20 ri- attrarre nelle proprie corti i mag- tolosano Aimerie de Peguilhan, tiene l’anno della sua morte, che giori trovatori v’è forse anche ospite di Corrado, è preoccupato il sottoscritto ritiene errata, mor- l’idea di affermare una preminen- per lo stuolo di giullari che fanno te che dev’essere post datata pre- za, specie nei confronti dei mar- ressa per ottenere ospitalità e nel- sumibilmente al 1220, anno in cui chesi di Monferrato. Con Gugliel- la primavera del 1220 invia al il marchese compare in un docu- mo IV, successo al padre Bonifa- marchese di Saluzzo il sirventese mento. Sposò Beatrice, secondo cio, per l’avarizia del nuovo mar- Li fol e’ il put e’ il filol, in cui lo alcuni sorella, secondo altri, tra chese si incrina la fama di larga e invita a tenere lontana la turba fa- cui il Bertoni21, figlia del marche- generosa ospitalità goduta dalla melica dei giullari, che ogni gior- se Bonifacio I di Monferrato, dal- corte del Monferrato e i più noti no diventano sempre più nume- la quale ebbe una figlia, Cara- trovatori e giullari guardano ai rosi e presto veriretz venir l’estol cosa, che andò in sposa ad Alber- Malaspina come più sicura meta (lo stuolo) e il tropel (branco) alla to marchese di Gavi. È ricordato del loro girovagare. corte della Lunigiana17. brevemente in una biografia com- Falquet de Romans, attivo tra il Da un componimento di Aimeric pilata da un trovatore: 1220 e il 1226, già ospite del in cui questi celebra la bellezza Albert, Marquis de Malaspina: marchese Bonifacio e poi del fi- delle due sorelle Selvaggia e Bea- Alberttz Marques si fo dels mar- glio Guglielmo IV, lamenta la de- trice Malaspina, figlie dell’An- ques de Malaspiuna‘. Valenz hom cadenza di quella corte per man- tico, il poeta Guilhelm de la Tor fo e larcs, e cortes et enseignatz; canza di largueza. La crisi della trae spunto per la poesia Treva, in e saub ben far coblas e corte di Guglielmo IV spinge i cui le due giovani donne, dopo la e causos22. gara per il primato di pregio e di valore, addivengono a una tregua. Oltre che a elogiarlo come uomo aprile del 1306 da L. GALANTI in Il Anche questa lirica è scritta, tra il valoroso, di lui i trovatori apprez- soggiorno di Dante in Lunigiana 1216 e il 1220 alla corte di Corra- zano la larga ospitalità e genero- (con studio originale sulla predizione 18 fatta al Poeta da Corrado Malaspi- do I nel castello di Oramala . sità, Egli è il primo trovatore ita- na), inedito, 1965, opera vincitrice L’importanza sapienziale di que- liano di cui si conserva almeno del Premio Nazionale bandito dalla sto scritto allegorico, da intender- un testo completo, il Contrasto 23 rivista del Ministero Cultura e Scuola si strettamente legato alla immi- con Raimbaut di Vaquieras , su in collaborazione con il Comitato nente divisione del feudo mala- cui ha lasciato un importante Nazionale per le Celebrazioni del VII spiniano nei due rami dinastici scritto il dantista mulazzese Livio Centenario della nascita di Dante dello “Spino Secco”, ghibellino, e Galanti24. Ma, come dice la nota Alighieri (Commissione d’Esame dello Spino Fiorito, guelfo, avve- biografica, egli compose Coblas, presieduta da Umberto Bosco), Mu- nuta nel 1221, è stata posta in Sirventes e Canzoni, componi- lazzo, Biblioteca Storica del Museo risalto dal Centro Lunigianese di menti andati purtroppo perduti. ‘Casa di Dante in Lunigiana, poi 19 risolta ne Il soggiorno di Dante in Studi Danteschi . Alberto, conosciuto come il Mo- Lunigiana, Pontremoli, Centro Dan- tesco della Biblioteca Comunale di ro, uno dei tre figli maschi di O- 20 G. BERTONI, cit., p. 46. Mulazzo, 1985. Il “Termine Galan- bizzo I e di Maria di Vezzano, è il 21 Ibid. tiano” è stato poi precisato al giorno più famoso dei Malaspina per i 22 “Alberto Marchese, dei marchesi 12 di aprile del 1306 da C. PALAN- suoi rapporti con i trovatori e per DRANI in Dante, i Malaspina e la Val Malaspina; fu uomo valoroso, libera- i suoi interessi per la poesia in le, cortese e ricco di saggezza e cul- di Magra, Comitato Ufficiale per le Lingua d’Oc. La data di nascita si Celebrazioni del VII Centenario della tura. Fu molto abile nel comporre venuta di Dante in Lunigiana «Luni- colloca, verosimilmente, tra il Coblas, Sirventes e Canzoni”, in Les giana Dantesca 2006», Massa, Al- 1160 e il 1165. In un documento Biographies des en berto Ricciardi Editore, 2005. del 13 agosto 1187 interviene, as- langue Provencale publiées intégral- Dante presenta la famiglia Malaspi- sieme ai fratelli all’investitura kement pour la première fois avec na, della quale tessere l’elogio pre- della Rocca di Carana conferita une introduction et des notes par sentandola come corte ideale, in cui Camille Chabaneau, Toulouse Édou- ard Privat Libraire-Éditeur, 1885, p. si conservano i valori del mondo 17 cavalleresco: cortesia, liberalità, virtù Cfr. A. CAVALIERI, Poesia Proven- 104. 23 militari (Pur VIII, vv.115-139). Sui zale, in «Dizionario Critico della G. BERTONI, cit., p. 51. 24 legami di Dante con i Malaspina, cfr. Letteratura italiana», vol. III, UTET, L GALANTI, Il marchese poeta «Enciclopedia Dantesca», Istituto 1974, ad voc. Alberto Malaspina, Pontremoli, Bi- 18 della Enciclopedia Italiana, II ed. Ibid. blioteca Civica ‘Alessandro Mala- 19 1984, vol. III, pp. 779 ss. M. MANUGUERRA, cit. spina’ di Mulazzo, 1984. 19

Dalle poche notizie che su di lui de Vaquaeiras in un’altra delle rileva che nel contrasto con la ci sono state tramandate, non pare sue Epistole: donna genovese, che nel proprio avesse acquisito molte delle doti dialetto respinge le profferte d’a- Eccellente marchese […] voi sa- che avevano fatto grande il padre. more del trovatore, questa in- pete bene come un buon vassallo Dai documenti pervenutici sulla troduce un membro della famiglia vi fui da presso. Allorché voi in sua vita ricaviamo l’immagine di Malaspina consigliando a Raim- quel di Quarto, tra Asti e Annone un signorotto feudale assoluta- baut, povero giullare girovago, di deste un assalto […]. E io mi vol- mente negato all’arte militare, ma rivolgersi a «Ser Opetino», per si là dove più faceva d’uopo, e in compenso abile ed astuto ne- farsi regalare un ronzino, un ca- voi ed io abilmente sollevammo goziatore e ‘vagheggiatore di vallo di poco pregio che si addice da terra il marchese Alberto, donne’, come fa pensare la cobla a un giullare. Il personaggio cui si ch’era caduto di sella27. VIII del citato Contrasto, il quale riferisce la donna genovese non gli ricorda che i suoi stessi militi , inoltre, può non essere che Obizzo I, lo chiamano «lo marches puta- nella tenzone lo accusa di “poco come comunemente accolto, in nier»25. valore e di poca cavalleria”; per considerazione del rilievo che ha In effetti, egli andò famoso per le questo, gli rinfaccia, “vi hanno nella storia nella II metà del XII molte avventure amorose, tra le tolto senza nemmeno chiedervelo secolo: alleato e poi avversario di quali il rapimento di Saldina da la Val di Taro, avete perso Pie- Federico Barbarossa, membro Mar, avvenuto nel 1182, che die- tracorva28 e per mancanza di della lega lombarda e grande ne- de luogo alla cavalleresca avven- coraggio “Piacenza non vi conce- mico di Genova. Scartata l’ipotesi tura del marchese Bonifacio e del de Castagneto, vi prende la terra e che la donna genovese possa ri- trovatore Raimbaut de Vaquaei- voi non vi vendicate”29. ferirsi a Obizzo II, che appare una ras, come racconta quest’ultimo L’importanza, o notorietà nella figura di secondo piano, e nei rari in una sua epistola: storia letteraria, di Alberto è dun- documenti in cui compare è sem- que affidata al Contrasto, con il pre al seguito dei fratelli Moroel- … Io voglio ragionar dell’amore trovatore Raimbaut de Vaquei- lo e Alberto, anche la Caiti Rus- e rinfrescarlo, e voglio raccon- ras30. so, dato il carattere politico del tarvi del colpo che facemmo con Gilda Caiti Russo, studiosa di let- componimento, individua il desti- la Saldina da Mar, che la to- teratura romanza e di italianistica natario della tenzone in Obizzo I, gliemmo al marchese Malaspina dell’Università di Montpellier, il quale, per la dura politica anti- dalla più alta abitazione di Sola- sostiene che questa tenzone è in genovese seguita nel consolida- ro; voi poscia la deste a Ponset di rapporto con il contrasto bilingue mento della riconquista dei pos- Anguilar (?), il quale giacea in tra la donna genovese e il tro- sessi aviti in Lunigiana, è il solo un fondo di letto struggendosi vatore provenzale per i riferimen- dei Malaspina che può suscitare d’amore per lei26. ti che si intrecciano tra i due com- nella donna genovese il risenti- In un crescendo di feroci scam- ponimenti, i quali, contestualiz- mento espresso nella precisa vo- bievoli ingiurie, Raimbaut, nel zati, consentono una più precisa lontà di ridicolizzare il personag- Contrasto, accusa Alberto di fel- collocazione nel tempo e nello gio del poeta. In base agli indizi lonia in relazione – sembra – pro- spazio rispetto alle ipotesi avan- offerti dal testo e dal destinatario, prio al rapimento di Saldina, co- zate nel passato31. La studiosa la tenzone viene dalla studiosa me farebbe supporre la cobla 4, datata anteriormente al 1185, in- ove il trovatore introduce Nicco- 27 Idem, Ep. II, p. 71. dividuando le “coordinate spazia- lò e Lanfranco da Mar, magistrati 28 Contrasto, Cobla IV. li della produzione e della rice- della Repubblica genovese, possi- 29 Contrasto, Coblà VI, infra zione” del contrasto rambaldiano bili accusatori di tradimento del 30 Raimbaut de Vaiqueiras (nato al nella corte tortonese di Obizzo I, Malaspina e verosimilmente fra- castello di Vaqueiras, in Valchiusa, definite dalla contrapposizione telli della giovane rapita. intorno ail 1155 e morto dopo il con Genova e con le città libere Non sembra, tuttavia, che il Ma- 1205). Venne in Italia, prima di tutti i degli Appennini”32. laspina avesse spiccate doti mili- trovatori, prima del 1183. Buona All’interno del canzoniere del tari, se in un assalto condotto dal parte della sua vita la trascorse in Vaqueiras la studiosa riconosce Italia, per lo più presso la corte del marchese Bonifacio alla guida di marchese Bonifacio di Monferrato. nella tenzone con il Malaspina e 10 cavalieri, tra cui Alberto, con- Di lui ci sono pervenuti una trentina nel contrasto con la donna geno- tro il comune di Asti tra il 1192 e di componimenti tutti scritti in Italia, vese un “ciclo” malaspiniano per il 1193, a Quarto si fece disar- a parte alcuni, di cui non si posseg- quegli stretti rapporti, come già cionare, come racconta Raimbaut gono indicazioni di tempo. Canta accennati, che i due testi pre- l’amore per una donna indicata con lo sentano. Nella tenzone con Raim- pseudonimo “Bel cavalier” nei modi baut, Alberto Malaspina lancia la 25 Contrasto, v. 61, infra. convenzionali della poesia troba- 26 sfida al trovatore riprendendo dal O. SCHULTZ-GORA, Le epistole del dorica. 31 contrasto bilingue le risposte con trovatore Rambaldo di Vaqueiras al G. CATI RUSSO, Appunti per una Marchese Bonifazio I di Monferrato. lettura Malaspiniana del contrasto Traduzione di G. Del Noce, Firenze, bilingue di Raimbalut di Vaqueiras in cura di Margherita Lecco, Alessan- Sansoni Editore, 1898, Ep. I, pp. 68- “Atti del convegno per Genova Ca- dria 2006, pp. 189 ss. 69 pitale della Cultura Europea 2004”, a 32 Ibid. 20 le quali la donna genovese ha CONTRASTO TRA possono ben accusare di tradi- rifiutato a più riprese il corteg- ALBERTO MALASPINA E mento. giamento del giullare (Raimbaut RAIMBEAUT DE 35 medesimo); al v. 4 attribuisce le VAQUEIRAS V - Per Dio, Raimbaut, secondo origini della donna al Tortonese me avete fatto una follia quando (de sai en Tortones), la stessa I - Ora ditemi, Raimbaut, qualora avete rinunciato al mestiere per area geografica in cui, dunque, vi piaccia, se vi è accaduto ciò, cui avevate onore e agio; e quello come indica l’avverbio sai - qui – come sento dire, che, cioè, mala- che vi ha trasformato da giullare Alberto e il trovatore mettono in mente siete stato trattato, si è in cavaliere vi ha dato sofferenza, scena il reciproco scambio di comportata male nei vostri con- dolore, preoccupazione e ango- insulti. Questo riferimento topo- fronti la vostra donna, di qui, del scia, collera e fastidio e vi ha le- grafico è importante perché con- Tortonese, per la quale avete vato gioia, merito e allegria: per- sente di individuare nel castello composto invano diverse canzoni. ché, da quando montate sul de- di Tortona un'altra corte ove i Ella ha fatto su di voi un sirven- striero e non più sul ronzino, non Malaspina ospitano i trovatori e tese (a causa del quale voi siete avete dato un sol colpo di spada non soltanto nel castello di Ora- umiliato, mentre lei è ricoperta di o di lancia. mala. vergogna) [in cui si afferma] che Non solo. Caiti Russo, in base al- il vostro amore non le conferisce VI - Marchese Alberto, tutta la l’analisi dei due testi, corregge le onore né bene, motivo per cui vostra speranza risiede nel tra- localizzazioni proposte da vari ella si è allontanata da voi. dire e nell’ingannare tutti quelli studiosi, tra cui il Bertoni33, di- che si fidano di voi e che vi ser- mostrando che la composizione II - Marchese Alberto, è vero che vono di buon grado e volentieri: sia del contrasto che della ten- ho amato l’ingannatrice sulla non rispettate alcun giuramento o zone sono stati messi in scena a quale mi avete sfidato, che ha fede. E se io non valgo nelle armi Tortona. rinunciato a me e al buon pregio; quanto Oliviero, voi non valete

34 GIOVANNI MOR ma non posso [fare nulla di] più, quanto Orlando, a mio parere, perché non l’ho offesa in nulla, perché Piacenza non vi concede anzi l’ho servita e onorata a lun- Castagneto, vi prende la terra e go. Ma la vostra fede persegua voi non vi vendicate. lei e voi, che avete cento volte spergiurato per il denaro e perciò VII - Raimbaut, che Dio preservi si lamentano di voi i genovesi: il Mio Scudiero, in cui ho messo perché impedite loro il passag- il mio cuore e la mia speranza. gio, contro la loro volontà. Ho in spregio di vedere voi e don Peire, castratore acciaccato, III - Per Dio, Raimbaut, ciò vi panzone! garantisco: che è solo per desi- derio di essere generoso che ho VIII - Marchese Alberto, tutti i spesso sperperato tutto, e non per vostri masnadieri hanno tale pau- arricchirmi, né per accumulare ra e timore di voi che vi chia- tesori. Ma vi ho visto cento volte mano il marchese puttaniere, di- in Lombardia vagabondare a pie- seredato, sleale e indegno della di come un misero giullare, pove- fiducia ro e sfortunato in amore, e vi sa- rebbe stato utile chi vi avesse dato da mangiare. E ricordatevi di come vi trovai a Pavia!

33 Per il vero, il Bertone, in un primo IV - Marchese Alberto, cattiverie momento, non escludeva che Raim- baut di Vaqueras potesse essere stato e insulti sapete ben dire e meglio dapprima accolto dai Malaspina e che li sapete fare e tutti gli inganni e successivamente si fosse trasferito tutta la fellonia e la malvagità si presso il Marchese Bonifacio; ipotesi possono trovare in voi, e poco va- che successivamente abbandona op- lore e poca cavalleria. Perciò vi tando per il castello di Bonifacio I. hanno tolto senza nemmeno chie- (op. cit., p. 47). dervelo la Val di Taro, avete per- 34 Cultore di Storia della Lunigiana, è so Pietracorva per la vostra follia componente del Direttivo del Circolo e Niccolò e Lanfranco da Mar vi Culturale ‘Silvio Spaventa Filippi’ di Potenza, socio del “Parco Letterario dei Trovatori Provenzali” e membro 35 della DANTESCA COMPAGNIA DEL Traduzione di G. Bertone, cit., pp. VELTRO. 314-15.

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V Si pone allora un problema teolo- civiltà aliena evoluta ci stermine- gico di enorme importanza: rebbe immediatamente nel momento OTIUM stesso in cui osassimo presentargli PIANETI E VITA «Per tutte le incredibili realtà, chissà simili porcate». quanto diverse una dall’altra, presenti EXTRATERRESTRE: oggi nell’Universo, quale idea di Dio Ci vuole, dunque, molta più Te- IMPLICAZIONI può presentarsi come un modello ologia e ciò presuppone un alto FILOSOFICHE E standard, una teoria di Gauge, cioè grado di Filosofia: più Ragione al TEOLOGICHE come un fattore assolutamente inva- servizio della Fede. Non è forse riante, dunque universale nel senso vero che è proprio Virgilio, alle- Nel 134 di LD, il numero scorso, cosmico del termine?». goria della Ragione, a consegnare relativo al mese di novembre, In altre parole: quale forma di re- Dante alla Beatrice/Teologia nel- nell’articolo dal titolo Sull’origi- ligiosità potrebbe essere elevata la sommità del Paradiso Terre- ne dei pianeti, si è posto l’accento al ruolo di piattaforma comune a stre? E Dante non è forse stato di- su un particolare che pare ancora tutti gli esseri intelligenti presenti chiarato “Poeta Ecumenico” da sfuggire all’intelligenza della co- nell’Universo? Papa Paolo VI? munità scientifica. In verità, si Per affermare l’importanza di una Allora, giusto allo scopo di avvi- tratta di un argomento che era già simile questione è sufficiente pro- cinarci ad un esercizio nuovo, più stato proposto ai lettori nel 2015, vare a porsi un’altra semplice do- profondo e consapevole della Fi- sul numero 110, dove in un altro manda: come sarebbe accolto da losofia, si propone con questo in- intervento a firma dello scrivente, una civiltà aliena un islam che tervento l’utilizzo di un nuovo o- intitolato Per una religione tra le tratta qualsiasi ipotesi diversa dal peratore logico: il Rasoio antro- stelle, si leggeva questo passo ceppo abramitico come una pura pico. Analogamente al celebre assai significativo: eresia a cui destinare esclusiva- “Rasoio di Occam”, con cui in «Un numero non immaginabile di mente la morte? Filosofia si cassa tutto ciò che stelle, agglomerate in miliardi di ga- Non molto dissimile, in verità, è appare inutile, ridondante, vizioso lasse, popola l’Universo. Fino a po- la posizione dei sedicenti Eletti, o anche soltanto più complicato chi decenni fa si riteneva che il Si- ma neppure il Cristianesimo, no- rispetto ad altri argomenti, il “Ra- stema Solare fosse una eccezione nostante il suo immenso ecletti- soio antropico” interviene ogni impressionante. Oggi sappiamo inve- qualvolta si ravvisa in una qua- ce che l’eccezione è la stella che non smo e la sua assoluta superiorità possiede pianeti». sul piano della fratellanza tra gli lunque speculazione un elemento uomini, può dirsi oggi adeguata- del discorso teso ad attribuire alla Ebbene, nell’articolo del mese mente attrezzato verso una neces- presenza dell’Uomo una posizio- scorso, ponendosi in risalto que- saria dimensione assoluta. Parlia- ne di privilegio nell’Universo. sta risultanza clamorosa per fini mo evidentemente di quella for- Di certo, finché la nostra perce- propriamente fisici, si affermava ma “cosmica” di religiosità va- zione di Dio resterà limitata alla che un tale fenomeno è interpre- gheggiata da Einstein, ma di cui – sola dimensione umana, noi non tabile soltanto ammettendo la assai più che l’ebreo Spinoza, da avremo alcuna possibilità di vera creazione dei pianeti da parte del- lui preferito – era massimo rap- crescita: l’idea di un rapporto più le stesse stelle: i pianeti non sono presentante l’italianissimo Gior- profondo con il Cosmo è la sola altro che il frutto di un parto stel- dano Bruno. cosa che ci possa veramente sal- lare. Quando qualcuno cantava Ancora dal numero 110 di LD: vare da un Dio, dagli alieni e pure che “Siamo figli delle stelle” sot- dagli uomini. Infatti, l’idea del «[…] Gesù: è sceso dappertutto nel- tintendeva, senza saperlo, una nemico cosmico, evocata da certa grande verità. l’Universo o è venuto soltanto da noi? Il problema non è se sia stato o grande fantascienza in opere quali In questa occasione si analizza meno crocifisso ovunque, ma se sia La guerra dei mondi o il primo invece il tema da punti di vista stato davvero ovunque. Come saper- Alien (suffragata da recenti asser- diversi: filosofico e teologico. lo? E […] la sua figura potrebbe dav- zioni di Stephen Hawking), può La domanda è questa: come si vero essere considerata universale tornarci molto utile, nel senso che interpreta la presenza dell’Uomo qualora proiettata dalla dimensione un pericolo comune, ancorché so- nell’Universo alla luce della pre- terrestre a quella cosmologica? Il Ge- lo teorico, può costringere l’u- senza di un numero enorme di sù di un Giordano Bruno, proba- manità, dopo millenni di preisto- stelle e, perciò, di pianeti? bilmente, sì». ria, a riconoscersi finalmente uni- Ebbene, già nel citato numero In quest’ordine di idee, nel mede- ta in un unico respiro. 110 di LD si leggeva quanto se- simo lavoro, ci si prendeva pure M. M. gue: la libertà di aggiungere, a propo-

sito della nostra preistoria cultu- «[…] oggi, nel momento in cui ragio- rale (islam e giudaismo) rappor- niamo su queste cose, nel numero tata ad eventuali civiltà aliene, la inconcepibile di pianeti sparsi per seguente chiosa: l’universo, superiore a quello delle stelle stesse, sarebbe davvero sciocco «È certo, però, che di una qualsiasi continuare a pensare di essere soli». altra nostra religione monoteista non

vada neppure accennato, perché una

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ANNO NUOVO giornata, non di più. Ci sono da E NUOVE IDEE PER vedere Portovenere, Lerici, le UNA CITTA’ QUALUNQUE Cinque Terre e pure le vicine ca- ve di marmo delle Apuane, dove Michelangelo e il Canova Sali- Il CLSD ha presentato, per la prima volta in forma ufficiale, al vano per scegliere personalmente i blocchi di marmo per i loro ca- 2 - SPEZIA CITTA’ WAGNERIANA Comune della Spezia una serie di polavori immortali. La soluzione proposte per l’elevazione cultura- La città della Spezia è uno dei le della Città. è una sola: occorre raccogliere Luoghi Wagneriani più importan- Alcune di queste proposte sono tutto in un’unica location. Ciò ti d’Europa. già state presentate su queste stes- che ci vuole alla Spezia è un u- La notte del 5 settembre del 1853 se pagine e poi inserite nel pro- nico, “piccolo Louvre”. Richard Wagner, di passaggio, La soluzione individuata è l’ex gramma della Carta di Mulazzo, sostò alla locanda “Universo”, dai documento sottoscritto nell’aprile caserma della Marina Militare più identificata in Via del Prione, del 2016 dalle maggiori associa- ‘Duca degli Abruzzi’. Pare che a pochi passi dall’attuale Piazza zioni culturali della Lunigiana, non ci sia la disponibilità della del Teatro Civico. Nel corso di un compresa la prestigiosa spezzina Marina a cederla. Oggi forse, ma sonno molto disturbato il Maestro Accademia Lunigianese di Scien- domani non più: quell’immobile trovò soluzione insperata al moti- serve alla città. E tanto basta. ze ‘G. Capellini’. vo di apertura dell’enorme poema Invitiamo ogni altra associazione Per finanziare l’opera si mettano della Tetralogia del Nibelungo, culturale indipendente a farsi la- pure in vendita tutti i cespiti ospi- sovvenendogli, nel domiveglia, il trice di proposte concrete per la tanti le attuali sedi museali (e celebre Preludio in Mi Bemolle propria città. Perché anche oggi pure quello della Biblioteca Civi- Maggiore de l’Oro del Reno. La ca, che può trovare posto nella può essere Rinascimento. E se testimonianza è resa da Wagner nuova destinazione) e si ricorra, per una città assolutamente nor- stesso nella sua autobiografia. male come La Spezia è possibile se occorre, anche alla finanza Bayreuth, capitale wagneriana, avanzare proposte come quelle di pubblica, tipo una emissione di dedica alla Spezia una grande seguito illustrate, è certo che per BOC (Buoni Ordinari Comunali): piazza al cui centro scorre addirit- ciascuna città italiana è concepi- la nuova amministrazione ha tutta tura un fiume (non un canale co- la credibilità necessaria per pre- bile un’alta azione di valorizza- me il Lagora: un fiume...). Un sentarsi sul mercato dei capitali zione delle proprie referenze tale cartello posto al centro, con in- da creare ovunque una vera e per il finanziamento di un pro- dicate le direzioni in cui si trova- getto specifico come quello della propria industria culturale. no tutte le località wagneriane nascita di una grande industria d’Europa, indirizza chiaramente culturale: il Museo Civico Unifi- alla nostra città, indicata alla di- cato della Spezia. stanza di 1.000 Km. Al termine dell’operazione reste- Nel 2013, anno del bicentenario rebbero solo due grandi entità: della nascita, il Centro Lunigia- quella nuova appena descritta e nese di Studi Danteschi ha fon- l’altra, storica, del Museo Navale, dato il Wagner La Spezia Festi- presso l’Arsenale Militare, l’uni- val® squarciando il velo della so- ca struttura che ha sempre funzio- lita retorica del Nulla in cui l’or- nato benissimo. ma wagneriana è a tutt’oggi con- 1 - SPEZIA CITTA’ MUSEALE Ad una stima di massima, in una finata. Oggi il format è condiviso Il sistema museale spezzino pos- struttura come quella immagina- con l’Ass. Culturale ‘Circolo La siede notevole valore: le collezio- ta potrebbe essere impiegata una Sprugola’, che ne ha creato il lo- ni archeologiche del Museo Ci- quantità di addetti pari almeno a go grazie a Paola Ceccotti, grafi- vico al Castello di San Giorgio due volte quelli oggi in forza a co professionista. Il marchio è re- (preistoria, Statue-stele e antica tutte le strutture interessate all’ac- gistrato, dunque protetto da bre- Luni romana), lo sfarzo del Mu- corpamento. Il che non sarebbe vetto. seo ‘A. Lia’ (rassegna d’Arte davvero poco. La rassegna musicale prevede classica), l’abbondanza del Ca- E nessun timore abbiano gli at- due eventi annui: il primo il 22 di Mec (rassegna d’arte moderna), tuali direttori: resteranno al loro maggio (‘Concerto di Maggio’) a l’originalità del Museo del Sigillo posto per la responsabilità delle celebrazione dell’anniversario di e del Museo Etnografico, costitui- singole collezioni. Ma l’intera Richard Wagner (un appuntamen- scono un patrimonio senza dub- macchina industriale sarà certo da to non celebrato da nessun teatro, bio “vendibile”. Solo che il siste- affidare ad un vero e proprio ma- neppure tedesco, e perciò suscet- ma, così com’è, non può funzio- nager, capace di trasformare in tibile di diventare un riferimento nare: troppo dispersivo. Un mu- ricchezza e lavoro le enormi po- per l’intera popolazione europea seo, una location diversa. Il turi- tenzialità del nostro nuovo “pic- di appassionati; il secondo il 5 di sta medio può dedicare ad una colo Louvre”. settembre (‘Concerto di Settem- città come Spezia una mezza

23 bre’), a celebrazione dell’anniver- VI sario del soggiorno spezzino. TEOLOGICA L’idea maggiore, dichiarata fin da principio, è quella di fare del PEREGRINATIO AD ‘Concerto di Maggio’ un evento LOCA SANCTA memorabile per la città facendo Parte VI intervenire il Conservatorio ‘G. Puccini’ in una esecuzione orche- Betlemme strale dei propri allievi migliori di fine corso. Ci sono tutte le pre- Giungiamo a Betlemme (la Città messe perché divenga una tradi- del Pane), quando è ormai notte. 3 - SPEZIA CITTA’ DANTESCA L’albergo è molto bello e nuovis- zione da tutto esaurito: lo esige non solo il fedelissimo turismo In quanto città depositaria degli simo, gestito da una famiglia di wagneriano europeo, ma pure la Atti della Pace di Castelnuovo e italiani. Lo spettacolo che mi of- storia di un Conservatorio che patria di valentissimi dantisti co- fre la finestra della camera con vede impegnati giovani virtuosi me Gaetano Zolese, Ubaldo Maz- tutta la città illuminata è davvero provenienti da ogni parte del zini, Ettore Cozzani e Rinaldo suggestivo! mondo. In pratica, come il Museo Orengo, la città della Spezia è di Lunedì mattina l’ mostra la Civico Unificato è spendibile diritto nell’elenco dei Luoghi città ancora addormentata quale “piccolo Louvre”, il ‘Con- Danteschi Lunigianesi. certo di Maggio’ del Wagner La In forza di ciò, e nella propria Spezia Festival può, e deve, di- qualità di Capoluogo di Provin- ventare, il nostro equivalente del cia, nonché sede dell’Accademia “Concerto di Capodanno” vienne- Lunigianese di Scienze ‘G. Ca- se. pellini’, ente firmatario della Car- Perché il progetto di “Spezia Cit- ta di Mulazzo, Spezia può farsi a tà Wagneriana” possa produrre pieno titolo capofila del Progetto ® un auspicabile (e necessario) po- delle Strade di Dante per tutto il tenziamento del gemellaggio con bacino culturale della Lunigiana Betlemme Bayreuth, sarebbero però oppor- Storica. Pensiamo alle referenze tuni due interventi di portata sto- della sola area spezzina: i citati Prima di visitare la basilica della rica ad oggi dichiarati non attua- Atti della Pace di Castelnuovo; natività ci rechiamo al campo dei bili o difficilmente attuabili, ma l’Epistola di frate Ilaro del Mo- pastori (Luca 2, 1-16): in futuro chissà: nastero del Corvo ad Uguccione - Cambio di denominazione del- della Faggiuola; la citazione del- «In quei giorni un decreto di Ce- l’attuale Piazza Mentana (p.za del la Vernaccia, che possiamo con sare Augusto ordinò che si fa- Teatro Civico) in Piazza Bay- solidi argomenti identificare nello cesse il censimento di tutta la ter- reuth e viceversa; Schiacchetrà; Lerici e le costiere ra. Questo primo censimento fu - Dedica del Teatro Civico (che è a strapiombo di Tramonti per la fatto quando era governatore del- da sempre è privo di intitolazio- celebre indicazione di Pur III del- la Siria Quirinio. Andavano tutti ne) alla figura di Richard Wag- la via marittima per la Francia, a farsi registrare, ciascuno nella ner. ma anche l’itinerario tutto terre- sua città. Anche Giuseppe, che Sarebbe, inoltre buona cosa – e stre dell’Alta Via dei Monti Li- era della casa e della famiglia di questa fattibilissima – l’apposi- guri. Davide, dalla città di Nazaret e zione di una statua a Richard Tuttavia, anche per consolidare lo dalla Galilea salì in Giudea alla Wagner nell’attuale piazza del status di “Città Dantesca” la città città di Davide, chiamata Betlem- Teatro Civico. sarebbe opportuno che sviluppas- me per farsi registrare insieme se alcuni progetti mirati: con Maria sua sposa, che era in- - L’esposizione permanente degli cinta. Ora, mentre si trovavano in Atti della Pace di Castelnuovo quel luogo, si compirono per lei i presso il Museo ‘A. Lia’ per gen- giorni del parto. Diede alla luce tile concessione in comodato dei il suo figlio primogenito, lo av- documenti da ottenere dall’Ar- volse in fasce e lo depose in una chivio di Stato della Spezia. mangiatoia, perché non c'era po- - Un Concorso Internazionale per sto per loro nell'albergo. Voci Dantesche (Inferno, Purga- C'erano in quella regione alcuni torio, Paradiso), da organizzare pastori che vegliavano di notte annualmente in dedica alla me- facendo la guardia al loro greg- ge. Un angelo del Signore si pre- moria di Luigi Camilli, prima vo- ® sentò davanti a loro e la gloria ce recitante della Via Dantis , purtroppo prematuramente scom- del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spa- parso. vento, ma l'angelo disse loro: M. M. 24

“Non temete, ecco vi annunzio u- Questa osservazione di P. Giorgio Nei profeti viene spesso usata na grande gioia, che sarà di tutto rende necessaria qualche rifles- questa metafora del Dio adirato il popolo: oggi vi è nato nella cit- sione circa i luoghi comuni sul ma… finché c’è lite, c’è speran- tà di Davide un salvatore, che è il Dio dell’Antico Testamento. za! Cristo Signore. Questo per voi il Dio parla di minacce, di giudizio, Ma cosa è questo “peccato” per segno: troverete un bambino av- di colpa, di castigo; queste meta- cui Dio si arrabbia così tanto? Ce volto in fasce, che giace in una fore non sono state interpretate a- lo dice il profeta Isaia: «Figli ho mangiatoia”. E subito apparve deguatamente: si tratta di un vo- innalzato, ma si sono rivoltati con l'angelo una moltitudine del- cabolario che viene associato al contro di me». Israele è un figlio l'esercito celeste che lodava Dio tribunale, quindi Dio è un giudice ribelle che non onora il Padre. Il e diceva: “Gloria a Dio nel più implacabile che vuole ottenere la peccato è “uscire fuori dalla re- alto dei cieli e pace in terra agli Giustizia con la condanna del col- lazione con Dio padre”. L’uomo uomini che egli ama”. Appena gli pevole. Sempre nella Bibbia però pensa di essere il principio di sé angeli si furono allontanati per si dice che Dio è «lento all’ira e stesso, rinnega la sua posizione di tornare al cielo, i pastori diceva- grande nell’amore». Dunque, o figlio, non dipende da nessuno no fra loro: “Andiamo fino a Be- l’uno o l’altro! Un giudice non (“Mi faccio da me!”). tlemme, vediamo questo avveni- può essere lento all’ira! Non può La Giustizia non trova la sua rea- mento che il Signore ci ha fatto essere pietoso verso il criminale. lizzazione nell’osservanza della conoscere”. Andarono dunque Allora Giustizia e Misericordia legge, ma nella relazione con l’al- senz'indugio e trovarono Maria e come si accordano? Il tribunale tro, l’uno dall’altro differente:il Giuseppe e il bambino, che gia- funziona con una struttura trilate- Padre è diverso dal figlio. Nella ceva nella mangiatoia. rale: l’imputato viene portato dal- trama relazionale c’è il Riv che è l’accusatore dal giudice, che a- un’accusa amorosa: il Padre vuo- scolta le testimonianze, accerta la le che il figlio torni a concepirsi colpevolezza e lo condanna ade- come figlio. guatamente alle colpe commesse. Il Padre convince il figlio con Ma in Israele esisteva un’altra strategie sapienziali. Ma come procedura: la Riv, che ha la ca- convincerlo? Allora si rivolge ad ratteristica di ristabilire la Giusti- altri (i profeti accusatori) che u- zia violata in una contesa, lite, sano parole dure, confronti odio- controversia… C’è l’accusa e la si, umilianti (“Siete peggio del minaccia, ma l’ambiente vitale e bue e dell’asino…”), epiteti nega- il suo scopo è radicalmente dif- tivi (“razza di scellerati”). ferente: lo scopo dell’accusatore è L’accusa viene formulata con una ristabilire la relazione infranta domanda che provochi una ri- dalla colpa. sposta. Ma la domanda è enig- Quando la Bibbia parla di Giu- matica e la risposta in realtà non stizia non ne parla in relazione c’è. Non c’è risposta al male u- Padre Giorgio ci invita, come alla norma che non è stata rispet- mano. C’è in noi una parte stra- sempre, a cogliere i dettagli del tata, ma prende in considerazione niera che non governiamo (San passo: c’è la presenza degli angeli la relazione che per Dio coincide Paolo dice: «Vedo il Bene ma che sono i “postini di Dio” (San col rispetto e con la promozione faccio il Male!”). La domanda Paolo ci ricorda che la stessa dell’altro. non è un invito alla confessione, Torah fu consegnata dagli an- Giuridicamente c’è un assetto bi- ma vuole suscitare una rifles- geli). Suggestiva la scenografia: laterale: l’accusatore (Dio o il sione. lo sfolgorio di luce indica la pre- profeta) non va dal giudice, ma Analizziamo ora la punizione che senza di Dio (come al Tabor). va dal presunto colpevole perché sul piano giuridico ha un signi- «Oggi nella città di Davide»… La si renda conto del male compiuto ficante sociale. In tribunale, una parola “Oggi” compare spesso in e possa chiedere perdono ed es- volta stabilito il reato e trovato il Luca. L’uso proviene dal Deute- sere riammesso. colpevole, il giudice fa applicare ronomio (il San Giovanni del- La violenza verbale che Dio Pa- la pena. Si usava allora la legge l’Antico Testamento). Il Dio del- dre usa ha lo scopo di convincere del Taglione (occhio per occhio, l’Antico Testamento non è catti- il colpevole affinché possa essere dente per dente) che conteneva vo e non punisce: in questo libro accolto di nuovo nella relazione una punizione nei limiti della pro- si mostra la sua tenerezza. che ha infranto. porzionalità. Il Perdono non è l’esito del Penti- Nel Riv, al posto della pena pro- mento, ma l’origine del penti- porzionata (Taglione) la sanzione mento. è molto mitigata: i figli ribelli Se dunque Dio si arrabbia non è vengono percossi e questa non è perché è offeso il suo onore, ma la conclusione né il punto di arri- perché noi ci troviamo in un rat- vo: la punizione costituisce una trappimento della vita. fase transitoria: con la sofferenza

25 corporea l’accusatore tocca il “Dopo che i pastori ebbero visto, cuore. riferirono…” Dio dice (Isaia 1, 18-20): Ma cosa hanno visto di così tanto «Venite, discutiamo». Dio, dun- speciale? In fondo, se ci pensia- que, si impegna prima che il col- mo, si tratta di qualcosa di bana- pevole si converta: è il perdono le, cosa c’è di straordinario? che genera la conversione non è il I pastori “raccontano” ma Maria suo frutto. Questo testo inaugu- “tace”, perché medita, cioè ‘gira rale del libro di Isaia e di tutti i dentro’, rumina, custodisce nel profeti, apre squarci straordinari cuore. Giungiamo alla basilica della Na- di speranza di come Dio agisce L’ebraismo localizza la sede del- tività. Entriamo attraverso una nella Storia. l’intelligenza nel cuore; si pensa porta minuscola, probabilmente Convertirsi non è diventare un col cuore, Maria custodisce il mi- così costruita per evitare che vi po’ più buoni, ma tornare ad a- stero di Dio dove ci sono tutte le entrassero i cavalli dei turchi scoltare ciò che Dio vuole: la facoltà dell’uomo. Al cuore si u- ottomani. Questo è uno dei luoghi Giustizia, da non intendere con niscono le orecchie per ascoltare. “sicuri” della Palestina (insieme valore legale, ma nel senso di L’intelligenza sta anche nell’a- alla grotta dell’Annunciazione e promuovere il differente da sé. scolto. Mentre la misericordia e all’edicola del Santo Sepolcro). Allora il comportamento di Dio, la tenerezza hanno sede nelle vi- La grotta era un rifugio per gli con la procedura giuridica del scere (rahamim). animali. Una ricca documenta- Riv, è dovuto al tentativo appas- I pastori hanno occhi per vedere zione ci dà la sicurezza che pro- sionato di ristabilire la relazione dentro, cioè intuiscono. prio qui il Signore è nato. infranta; usa aspetti minacciosi In quel tempo i pastori erano il Adriano, sopra al luogo venerato, per suscitare una risposta che su- simbolo dell’emarginazione so- fece costruire un tempietto dedi- peri l’ingiustizia. Dio accusatore, ciale (della periferia esistenziale cato al dio Adone. Qui sant’Elena con una movenza amorosa, non di cui parla papa Francesco). fece costruire nel 339 la prima vuole vincere, ma convincere. Se Gli angeli si recano dai pastori, i chiesa: nella navata centrale sono l’uomo risponde “Non ho fatto quali “vedono dentro” cioè intui- ancora visibili i mosaici da Giu- niente di male!” e non si ricono- scono: hanno la capacità di vede- stiniano. La basilica fu saccheg- sce colpevole, Dio adotta la stra- re e riconoscere la presenza di giata dai turchi ottomani, molti tegia del silenzio, tace e quindi ci Dio che sta nel povero. I pastori dei marmi delle moschee pro- elimina dalla relazione, ci umilia ci insegnano a spogliarci delle vengono da qui. La basilica è sta- col suo silenzio. L’esilio è il si- nostre sovrastrutture. ta di recente restaurata. Qua si stabilì san Girolamo (sepolto a lenzio di Dio, che però (Isaia 40) tornerà a parlare dicendo al pro- fianco della grotta). Girolamo tra- feta «Consolate, consolate il mio dusse dall’ebraico al latino i testi popolo». Ecco un nuovo atto di della Bibbia (Vulgata), facendosi parola Dio vuole ristabilire la sua aiutare dai rabbini, che fu il testo relazione con Israele e quindi con adottato dalla Chiesa fino al Con- ciascuno di noi: Voi sarete il mio cilio. Girolamo vivrà in vita mo- popolo ed Io il vostro Dio. Ecco nastica. Altre grotte ci sono a fianco di quella della natività, rinnovata l’alleanza! Esterno della basilica Per concludere: accusa e consola- San Girolamo le adibì ad abita- zione vanno insieme. La puni- zioni. zione non è una condanna defini- tiva, un destino ultimo: è sempre una condizione provvisoria ma necessaria per una nuova rela- zione tra Dio e il suo popolo.

(dagli Atti di un convegno di Padre Mario Cucca)

Riprendiamo la riflessione sul Qui attendiamo a lungo significato della parola “Oggi” usato con una duplice valenza: Dobbiamo attendere molto a lun- “oggi” può significare questo mo- go prima di scendere a contem- mento, ma anche l’oggi esteso, plare ed inginocchiarci nel luogo perenne che significa il ‘sempre’ in cui si trovava la mangiatoia e che si realizza nella liturgia, cioè in cui Gesù fu deposto da Maria, l’oggi “esteso”: Dio si fa presente Ingresso interno sua Madre. Ci soffermiamo a lun- in ogni tempo e in ogni luogo. go; da lì, in cima ad una scaletta possiamo vedere i preti ortodossi 26 che stanno pregando le lodi mat- tutine e attendere il nostro turno.

Finalmente possiamo scendere NATIVITÀ alla grotta e inginocchiarci da- Contemplando vanti alla stella che segna il luogo la Madonna Campori in cui fu deposto Gesù del Correggio Quanto scritto col sangue degli Eroi Sono una cosa sola nella luce non si cancella con la saliva chiara dell’amore, la Madre e il dei politici. Figlio/ CASA POUND chiusi in un abbraccio. E non c’è niente/ intorno, perché null’altro conta.

Lui stringe nel piccolo pugno il dito di Lei e tende l’altra mano Qui Gesù Bambino fu deposto per darle ancora una carezza. Accarezzo con le mani la stella, La Madre col braccio lo cinge, qui fu deposto il mio Signore fat- lo appoggia sul grembo tosi piccolo, povero, umile, indi- feso come un bimbo qualunque. sollevato appena il ginocchio nel gesto materno del cullare. MARIA ADELAIDE PETRILLO E lo contempla rapita nello sguardo divino e umano a un tempo./ Maria, madre della sublime tene- rezza,/ mentre contempliamo con te il piccolo Gesù,/ Chiostro crociato di santa Caterina lasciaci assaporare la dolcezza d’Alessandria (costruita dai

francescani) di sentirci cullati tra le tue brac- cia, lasciaci sperare/ che ci potremo stasera addor- mentare/

nella dolce quiete del tuo grem-

bo, ed ascoltare/

come faceva Lui il battito del cuore e il tuo respiro/ e ti diremo: “Mamma resta anco- Interno della chiesa da cui si accede alle altre grotte ra finchè non dormirò”/ Lasciati dare ancora una carez- Se vuoi la felicità preoccupati

za, di trarre il massimo dell’es- lasciati stringere ancora un po’ sere da quel poco di avere che la mano/ hai.

e nutri col tuo materno canto M. M. la nostra fame d’amore e tenerez-

za./

MARIA ADELAIDE PETRILLO

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VII le”, tra le cui proposte annuali Vieni a liberarci, LA POESIA DEL MESE figurava un Premio internazionale noi siamo sempre più schiavi: di poesia. Tra le altre opere figu- e, dunque, vieni sempre, Signore. A cura di rano Torri di vedetta (1992); I fa- STEFANO BOTTARELLI sti dell'ortica (1996); La radice Vieni a consolarci, del mare (1999); La traversata noi siamo sempre più tristi: DICEMBRE dell'oasi (2002); Poesie dalla ma- e, dunque, vieni sempre, Signore. Versi per la Messa di no sinistra (2002); La luna è già Mezzanotte alta (2006). Nel 2011 venne pub- Vieni a cercarci, blicata l'antologia Poesie (1954- noi siamo sempre più perduti: Natale 1977 2006), compiuta prova del suo e, dunque, vieni sempre, Signore, Natale è un flauto d’alba, un percorso letterario e vitale, invece fervore di radici/ l'anno successivo fu edita la rac- Vieni, Tu che ci ami: che in nome tuo sprigionano colta completa delle sue poesie, nessuno è in comunione col fra- acuti di ultrasuono./ curata da Paolo Lagazzi e Giu- tello/ Anche le stelle ascoltano, gli seppe Pontiggia. se prima non è con Te, o Signore. azzurrognoli soli/ Questa composizione Versi per la in eterno ubriachi di pura Messa di Mezzanotte è presente Noi siamo lontani, smarriti, solitudine./ nella raccolta mondadoriana Geo- né sappiamo chi siamo, cosa vo- metria del disordine del 1981, e gliamo:/ Perché questo Tu sei, piccolo si riferisce ad una frequentazione vieni, Signore, Dio che nasci/ fissa della Spaziani: la Santa vieni sempre, Signore. e muori e poi rinasci sul cielo Messa. Sosteneva che è una rap- delle foglie:/ presentazione sacra tanto terapeu- La “notte del cuore”. La Notte. una voce che smuove e turba tica quanto illuminante. Come Quella notte cristallizzata da San anche il cristallo,/ non contraddirla nell’odierna Giovanni della Croce nei suoi il mare, il sasso, il nulla foresta di proposte quotidiane di Inni alla notte. Qualcuno disse: inconsapevole./ cure, ausili, corsi, analisi di spe- “la notte porta consiglio”, invece Invisibile aria: Tu impregni ciò cie le più diverse e pubblicizzate, un motto dialettale settentrionale che vive/ fra l’altro quasi tutte a pagamen- recita “la not l’è na prisù”. Co- e solo vive se di te si impregna./ to? Come non ritrovare nel silen- munque di notte l’anima non Tu sei d’ogni radice l’alto zio della commozione liturgica il sempre dorme, talvolta si incanta mistero in musica/ proprio sé ferito dai tumulti, dai e celebra il divino Natale, appro- che innerva il tralcio-lazzaro e lo segni di violenza mediatica o do degli spiriti candidi nella gra- spinge a fiorire./ reale che deturpano gli animi di zia di Dio, che perdona gli Uomi- tutti? Mezzanotte non è solo l’ora ni di Buona Volontà e accoglie il MARIA LUISA SPAZIANI dei fantasmi: la Messa di mezza- piccolo – grande Gesù Bambino, notte a Natale è il momento del- come in questa musica di flauto l’incontro con la nuova divinità, della Spaziani, donna, scrittrice e La letterata italiana Maria Luisa con la mistica della ragione che si madre: il fervore delle sue radici. Spaziani (Torino, 1924 – Roma, ritrova nell‘emozione, fra musica 2014) si formò nella temperie e parola, la Parola di cui tanto ha post-ermetica di palese ascenden- detto il Cardinale Martini nel za montaliana e, pronta alla tra- Duomo di Milano, o Padre Turol- sposizione in veste allusiva - così do per l’Europa, quando cantava: dei temi oggettivi come di quelli personali - la sua poetica (da Le Vieni di notte, acque del Sabato, 1954, a Utilità ma nel nostro cuore è sempre della memoria, 1966, da Transito notte:/ con catene, 1977, a La stella del e, dunque, vieni sempre, Signore. libero arbitrio, 1986) è venuta spiegandosi dal mottetto o epi- Vieni in silenzio, gramma a forme narrativo-discor- noi non sappiamo più cosa dirci: sive fino alla narrazione in versi e, dunque, vieni sempre, Signore. della Giovanna d'Arco (1990). Fu studiosa di letteratura francese Vieni in solitudine, (Ronsard fra gli astri della Plé- ma ognuno di noi è sempre più iade, 1972; Il teatro francese del solo:/ Settecento, 1974; Il teatro france- e, dunque, vieni sempre, Signore. se dell'Ottocento, 1977) e eseguì traduzioni da disparate lingue. Vieni, figlio della pace, Nel 1981 fondò a Roma il Centro noi ignoriamo cosa sia la pace: internazionale “Eugenio Monta- e, dunque, vieni sempre, Signore. 28

VIII IL BIMILLENARIO DI GLI 80 ANNI DI ANNIVERSARI OVIDIO BIANCANEVE

100 ANNI DI Pura, semplice, come le eroine della grandissima tradizione, dal- RIVOLUZIONE DI la Isotta di Wagner (Tristano e I- OTTOBRE sotta) alla Odette di Čajkovskij Non c’è niente di peggio delle (Il lago dei cigni), Biancaneve è “buone intenzioni” e l’Inferno uno di quei miti che potremmo dire eterni e universali se soltanto non deve essere altro che un ine- sauribile cantiere sottopagato per Nato nel 43 a.C., Ovidio scompa- non ci fosse al mondo l’islam, la costruzione continua di nuove re quando il nostro Gesù andava perché lì c’è soltanto il nulla. vie da lastricare a regola d’arte. per i 17 e nella Penisola non ave- Oggi Biancaneve e i sette nani, Ma è invero molto difficile in- va ancora fatto parlare di sé. primo lungometraggio prodotto vocare la buona fede per le vel- Nato a Sulmona da famiglia patri- da Walt Disney e primo film di a- leità di un ebreo di nome Karl zia, da giovane compì il “Gran nimazione completamente a colo- Marx che si era messo in testa Viaggio” visitando la Grecia, l’E- ri, compie 80 anni. Snow White l’ennesima rivoluzione armata gitto e la Sicilia (che era la Grecia ad the Seven Dwarfs (questo il ti- pensandola ultima e definitiva so- Magna…). Tornato a Roma ebbe tolo orginale in inglese dell’ope- lo perché condotta dalla stragran- modo di conoscere uomini come ra) venne proiettato in anteprima de maggioranza (il “Proletariato”) Orazio e Virgilio. al Carthay Circle Theatre di Los contro una ristrettissima minoran- Una buona parte della sua im- Angeles il 21 dicembre del 1937. za (i “Capitalisti”). mensa produzione è andata per- Ma non credo sia stato un caso duta, ma è famoso nei secoli per che un soggetto del genere, nemi- due opere: Metamorphoseon (“Le co dell’Occidente, abbia trattato Metamorfosi”) e la Ars amandi le religioni (solo le altre o anche (“L’arte di amare”). la sua?) come “Oppio dei popo- Celeberrimo il suo argomento per li”: così facendo si è tentato di indurre la giovane donna a cedere cancellare le ragioni dell’unico e- alle lusinghe: breo degno di venerazione di tutta La madre di tutte le principesse la Storia dell’umanità. Tempo verrà in cui tu, Disney, fanciulla bellissima per- Non ci sono scuse: c’era già stata ch’ora da te rifuggi gli amanti, seguitata dalla perfida e invidio- la Rivoluzione Francese a dimo- fredda nella notte sa matrigna Grimilde, trova rifu- strare quali effetti sortiscono da giacerai vecchia gio nel bosco nella casa dei Sette una rivolta delle grandi masse nel tuo letto nani, numero sapienziale che evo- sola. ca le altrettante Virtù. Avvelenata contro nuclei ristretti di potentati (in quel caso, la classe nobiliare). Meraviglioso Ovidio: sposato tre dalla strega, manifestatasi sotto “Un genio”, dicono in tutte le volte, quest’uomo del buon vive- mentite spoglie e con l’inganno a- università le pletore ridicole di U- re conservò un ricordo commosso tavico della mela, la giovane si ri- tili Idioti e di Sodali del soggetto della terza moglie, Fabia, espo- sveglia infine grazie al bacio del in questione… Ma l’intuizione di nente della celebre Gens, la quale Principe Azzurro. cotanto senno è costata in realtà gli fu sempre fedele anche nella Una favola moderna che cancella ben poca democrazia e decine di cattiva sorte: vissuto nel pieno l’abominio giudaico veterotesta- milioni di morti ammazzati. della Pace Augustea, cadde in di- mentario del Peccato Originale Morti di “Serie B”, si dovrebbe sgrazia forse perché la Corinna (la Strega) grazie ad una nuova e dire, dato che i Sodali fanno di degli Amores era stata riconosciu- rinnovata alleanza tra le due su- tutto per imporre una Memoria a ta nella figlia di Tiberio… Subì preme manifestazioni del Creato: senso unico. Contano solo le vit- dunque l’esilio. Inviato sul Mar la maschile e la femminile. time, ben più limitate, di quella Nero, nell’odierna Romania, vi Biancaneve è l’apoteosi moderna che, per loro, è la sola, unica tra- passò in tristezza gli ultimi anni. di quel ciclo di emancipazione gedia riconoscibile: i lager nazi- Ovidio fa parte della famosa cer- straordinario che da Ildegarda di sti. Quelli di Stalin, per dirne chia del Limbo entro il cui senno Bingen ha portato alle tre Sante soltanto uno, non valgono un bel Dante si riconobbe sesto. Come Donne di Dante e da lì al celebre niente. ha insegnato Giorgio Padoan, eb- rapporto incestuoso tra Siegmund Notiamo in questo modo di scri- be il grande merito di raccogliere e Sieglinde nella immensa Tetra- vere la Storia un leggero conflitto la leggenda di Ulisse laddove l’a- logia wagneriana. Un ciclo mil- di interesse… È allora è giunto il veva lasciata Virgilio. E Dante la lenario che si è chiuso mirabil- momento di dire ai tanti Sodali di raccolse da dove l’aveva lasciata mente proprio ai giorni nostri con Marx, il falso genio, che la sce- lui. l’elevazione a Dottore della Chie- neggiata è finita. M. M. sa della stessa Ildegarda da parte M. M. di Benedetto XVI, il Grande.

M. M. 29

IX con le sue alucce frementi il musino fremente e lo abbiamo IL RACCONTO nell'area attorno alla casa. Si può portato nel bosco vicino dove lo pensare di cacciarlo? No di certo, abbiamo lasciato libero di vivere BESTIOLINE e così la tenda è stata comprata in natura, ma non nella nostra praticamente solo per lui. cucina! É una casa di campagna, una Smorzo la luce del sole abbassan- Inquilini particolarmente sgraditi volta era una villa in un quartiere do le tapparelle. sono invece le formiche, che un po' pretenzioso, un po' snob, Un passerotto, tra i mille del giar- qualche estate molto calda sono oggi è una vecchia casa di campa- dino, dormiva invece in inverno arrivate dal terrazzino in lunghe gna, bella, elegante, ma con tutte fra la tenda da sole arrotolata del processioni verso la cucina. Pic- le magagne degli anni passati, terrazzino superiore. colissime e nere, formavano una che come in una bella donna, al I suoi danni erano più rilevanti scia nerastra che dal terrazzo, primo sguardo non si notano ma perché nella bella stagione, quan- attraverso la cameretta, fino al poi escono fuori a mille. Chi ci do la riaprivo, trovavo una vera corridoio arrivavano all'acquaio. abita ne conosce i difetti, le pec- montagnola di guano nell'incavo Per loro non c'è stata pietà. che e si comporta di conseguen- dell'intelaiatura e pulirlo era dav- Spruzzi di antiformiche sul ter- za. vero molto impegnativo. razzo, lavaggio dei pavimenti con La buca delle lettere incorporata Ci ha trascorso alcuni inverni al un detersivo apposito repellente: nel pilastro del cancello ha per- calduccio, poi una mattina di pri- sparivano del tutto: come se si duto la parte che si apriva con la mavera abbiamo trovato il suo spargessero la voce! chiave e dall'interno ora la posta corpicino rigido sul terrazzino. È C'è una ciotola d'acqua fresca che si preleva direttamente. È anche morto di vecchiaia il nostro pas- la nonna cambia ogni mattina da- comodo. serotto e ci ha intenerito e com- vanti alla porta della cucina. Ser- E questo bel buco è diventato l'a- mosso, anche se spesso avevo ve per il gatto, ma è diventata bitazione di una lucertola. È una inveito contro la sua “sporcizia”. anche la piscina della coppia di sopravvissuta al gatto che negli E il nido di vespe sotto i coppi tortorelle che abitano il tiglio. anni giovanili ne aveva quasi del tetto? Ce lo lasciamo. Questi Sono dolcissime queste tortorelle, estinto la specie, ma ora, invec- insetti ci svolazzano tutti intorno sembrano disegni di Peynet quan- chiato anche lui come la casa, quando le prugne del grosso al- do stanno accovacciate, vicine non ha più voglia di cacciare e bero cadono mature e zuccherine. vicine, sui rami dell'albero. Sono dorme quasi sempre. E quando si pranza sotto la bella sempre insieme e se una spicca il Questa lucertolina è sulla soglia tettoia esterna vengono a succhia- volo subito l'altra la segue. Hanno della buca e mi guarda con oc- re (se possono) dei pezzetti di preso poco a poco un bell'ardire: chietti vispi quando vado a vede- carne alla brace messi sul bordo prima timidamente, poi sempre re se c'è posta e il postino non è della tavola. Vanno e vengono di- più sfacciatamente, volano sui ancora passato e la sua casa è li- vertendoci con i loro comporta- bordi della ciotola, bevono innal- bera. Ma quando il postino riem- menti e non ci diamo fastidio, ma zando il capino e poi si tuffano pie la buca, dove si nasconderà? ci rispettiamo a vicenda. nell'acqua, che sbattendo le ali, Certamente nell'edera che avvol- Quando avevamo Lillo, il nostro spargono tutt'intorno, sì che la ge il pilastro. amatissimo cane, e andava sotto ciotola è quasi sempre da riem- È diventata una presenza amica, il susino, perché era ghiotto di pire. Adesso che hanno capito un animaletto “di famiglia”. E noi frutta, si prendeva sempre da che siamo innocui (gatto compre- cerchiamo di non disturbarla terra un frutto già attaccato dalle so) vengono anche quando ci troppo. vespe e succedeva spesso si siamo noi e ci fanno assistere al Come del resto non abbiamo mai ritrovava con il labbro superiore loro bagno. Non è uno spettacolo disturbato il pipistrello che da gonfio da qualche puntura, il che da poco! tempo dorme nel rotolo della ten- conferiva al suo muso un buffo Il pettirosso arriva ogni anno: da da sole della finestra del salo- aspetto sorridente, un po' ironico, quando lo vedo sulla ringhiera so ne. anche se di certo non ci rideva su. che arriva il freddo. Gli buttiamo Queste belle tende a “capote” era- Ma ritornava normale dopo pochi un po' di briciole che lui con mol- no molto utili per riparare dal giorni. ta cautela becchetta quando si sole cocente del mezzogiorno: mi Un topino di campagna ha coa- crede inosservato. È bello vedere piaceva la loro luce color aran- bitato con noi in cucina per circa dalla finestra il suo bavaglino ros- cione: era soffusa nell'ambiente e un mesetto prima che riuscissimo so dare una macchia di colore al non si scolorivano i tappeti né le a scovarlo. Questo però lo ab- grigio della stagione. suppellettili. Da anni non le apro biamo scacciato. Alla fine esaspe- Invece quando sentiamo cantare e rimangono sempre avvolte, da rati dal fatto che, nonostante due il cuculo dal bosco sappiamo che quando abbiamo notato dei pic- gatti, la facesse da padrone arriva l'estate. Così il canto del colissimi escrementi di pipistrello prendendoci addirittura in giro, cuculo ci rallegra molto. proprio sotto la tenda, sul terraz- abbiamo messo una trappola con Una volta abbiamo visto un pic- zo. un'esca di formaggio. Un mattino chio becchettare il tronco dell'a- Infatti lui dorme di giorno e al lo abbiamo trovato dentro che ci cero. Aveva un bel piumaggio crepuscolo lo vediamo svolazzare guardava con gli occhietti vispi e verde e il capino rosso. Poi non lo 30 abbiamo più visto, come pure uno VILLA BENEDETTA le sue mani deformate dall'artrosi, scoiattolino che correva sul prato. appoggiate sui braccioli della car- Però penso che abiti nei pini in "Strano!... è sempre il primo ad rozzella. fondo al giardino, perché trovo alzarsi!..." commentò fra sé e sé Per gli abitanti di Villa Benedetta spesso pigne disfatte e rosicchiate una delle assistenti, scivolando era stata una serata indimenti- sotto gli alberi. leggera nel corridoio, prima di cabile e non ci voleva molto a ca- C'era anche un riccio, bello, ro- svoltare davanti alla porta del pire che gran parte del merito an- tondo, che veniva ogni tanto la numero 18, ancora chiusa in dava attribuito al "Professore". sera , però poi si è trasferito nel quell'alba fredda e radiosa. Tutti continuavano a chiamare giardino dei vicini perché hanno Sembrava proprio un Natale così l'ospite che occupava la stan- le tartarughe e le uova di questi d'altri tempi: i rami degli alberi za numero 18. animali sono senz'altro un ban- nel parco piegati sotto il peso Era l'ultimo arrivato, ma aveva chetto speciale per lui. Il vicino della neve, la fontana silenziosa saputo imporsi subito, con natu- però non è molto contento! che ostentava le sue stalattiti di ralezza, organizzando, creando Tanti piccoli animali, un mondo a ghiaccio, ghiaccioli di varie lun- interessi. Era diventato, in brevis- sé, che coabita con noi la vecchia ghezze penzolanti dai cornicioni simo tempo, amico di tutti e per casa al numero 32 e rimarrà nei di terrazze e grondaie... Poi c'era ciascuno aveva sempre una paro- nostri ricordi anche con più forza ancora nell'aria il sapore della la buona, un sorriso discreto, qua- di quello che pensiamo. serata precedente trascorsa in al- si a fior di labbra, per coloro Abbiamo trascorso un attimo di legria, l'eco di canti e poesie sca- (purtroppo tanti) che erano co- vita assieme e fanno parte della turiti dalle pieghe del tempo, del- stretti all'immobilità, un gesto e- nostra storia indelebilmente, nel la sacra rappresentazione ravviva- nergico d'incoraggiamento per chi bene e nel male, volenti o nolenti ta da battute semplici e genuine, ancora non voleva arrendersi e si e ciò non si dimentica tanto fa- resa ancor più toccante grazie alla trascinava faticosamente lungo i cilmente. recitazione improvvisata da alcu- corridoi o nei viali dell'ampio

MARINA CAVANNA ni degli ospiti. parco. Nel grande salone delle feste le Era arrivato a Villa Benedetta in luci dell'albero brillavano ad in- una calda giornata di fine luglio. termittenza, tra palloncini colorati Stanco, sudato, affamato. E anche e tremuli fili d'argento, illumi- tanto pieno di sonno, dopo le lun- nando le bianche stelle inamidate, ghe veglie del dolore. prezioso lavoro all'uncinetto di La moglie se n'era andata all'im- Giuseppina, Marta e Rosalba. Nel provviso, quasi in punta di piedi, nel silenzio di una notte di prima presepio, statuine recenti, plasma- estate. Lui non se n'era neppure te con pasta di sale, avevano ag- giunto un tocco di novità ai per- accorto. Nell'alba fresca, profu-

sonaggi di sempre, grazie alla mata di rose e di erba recisa, l'a- creatività di Tommaso. veva chiamata, come sempre, al Era stata una piacevole sorpresa risveglio, senza ottenere risposta. per alcuni dei pensionati scoprire, Poi aveva allungato la mano per la sera della vigilia, che le sue incontrarsi con la fredda rigidità sembianze erano finite sul volto della morte. del tal pastore o del ciabattino, Ricordava tutto nei minimi det- del fornaio, o di un angelo... Più tagli: la corsa a piedi nudi lungo vicino alla grotta c'erano anche il corridoio, per cercare il numero alcuni personaggi in carrozzella. del medico di famiglia, la tele- Si erano accavallati i commenti: fonata rapida, angosciosa, la bre- ve attesa che gli era sembrata in- - Quella con la mantellina lilla e gli occhiali è proprio la Teresa!... terminabile, poi... l'amara senten-

- Tonio tiene in bocca il suo to- za: scano anche davanti al Bambi- - È morta nel sonno, probabil- nello!... mente senza accorgersene! - La maglietta di Cesira è quasi Cosa gli importava ora che "lei" finita. Come avrà fatto Tom a tro- non se ne fosse accorta? Si sen- vare lana e ferri così sottili?... E il tiva colpevole di non averla pro- cesto del lavoro, vedi che sembra tetta, di non aver intuito un segno abbia intrecciato un filo d'erba premonitore, captato una richiesta d'aiuto. secca?... Una nipote era subito venuta per - Per aver fatto tutto con tanta precisione, bisogna proprio dire stargli vicino in quella dolorosa

che non ha i miei problemi di reu- circostanza, ma se ne sarebbe an- matismi! - aveva commentato tri- data dopo pochi giorni. Lo esige- stemente Rosa, mentre guardava vano i suoi impegni di famiglia. 31

Gli aveva anche lanciato una pro- non avrebbe mai potuto sradicare Tentennò un poco, con il foglio posta: quelli che erano profondamente tra le mani, lo sguardo fisso alla - Zio, vorrei che tu venissi a stare conficcati nel suo cuore. parete di fronte, dove spiccava, in con noi. Ne ho già parlato con Meditò a lungo nelle notti insonni un'artistica cornice, il ritratto di Marco, è d'accordo. La nostra ca- che seguirono, fino a quando non un'anziana signora dallo sguardo sa è grande. Potrai avere due si sentì profondamente convinto penetrante, sua madre. Sembrò stanze tutte per te! -. della sua decisione: chiederle scusa di quello che si S'intuiva sincerità nel tono della - "Mi ritirerò in casa di riposo. accingeva a fare, poi compose un sua voce, ma lui aveva risposto Forse lì potrò ancora essere utile numero di telefono e si trovò a solo evasivamente. agli altri e ci sarà chi si occupa di dire con voce ferma: - Ti ringrazio!... Vedremo!... -. me". - Ho ricevuto proprio adesso la Gli addetti alle pompe funebri Furono in molti a disapprovare il vostra lettera. Passerò in mattina- avevano provveduto alle più pe- progetto e cominciarono a fioc- ta per sottoscrivere il contratto nose incombenze: comporre la care i commenti. L'amico più ca- che mi riguarda... salma, allestire la camera ardente, ro gli disse: Ritornò per l'ultima volta verso la sbrigare le pratiche imposte dalla - Con la buona pensione che ti ri- sua casa, come se fosse invec- burocrazia... trovi, non dovresti avere preoccu- chiato all'improvviso di dieci an- Dalla bara, foderata di raso bian- pazioni. Qualche brava donna di- ni. Gli dispiaceva lasciare tante co, gli era sembrato che la sua sposta a lavorare per te e tenerti cose care e soprattutto i suoi libri, Maria continuasse a sorridergli, in ordine la casa la trovi sem- ma il medico di famiglia conti- con quell'atteggiamento che lui pre!... nuava a ripetergli che non era più conosceva tanto bene, alla ricerca I parenti, dal canto loro, consa- prudente per lui vivere solo. Co- di un gesto d'intesa, con quella pevoli dell'entità delle sue entrate minciò adagio i suoi preparativi. maliziosa complicità che aveva mensili e del consistente deposito Riempì due bauli con la bianche- accompagnato i lunghi anni vis- bancario, andavano a gara per di- ria e gli abiti migliori, poi li suti insieme. chiarare la loro sollecita disponi- affidò ad una ditta di trasporti Visse come in trance la frenesia bilità e tutti avrebbero voluto ac- perché lo precedessero nel luogo delle visite di condoglianze. caparrarselo per garantirsi gli utili del suo volontario esilio. Lui sa- Strette di mano, promesse sincere che ne sarebbero derivati. rebbe partito il giorno dopo. d'aiuto, dichiarazioni d'amicizia Lui, Preside in pensione, fu nau- Si coricò stanco e pieno di pro- non valsero ad allontanare il ri- seato alla vista dello stormo di fonda amarezza. Dormì poco e cordo vivo di lei viva. avvoltoi che lo assediavano da male anche quella notte, come gli Dopo il rito funebre nella chiesa ogni parte. Si rinchiuse nello stu- accadeva ormai da tempo. Al ri- parrocchiale traboccante di fiori, dio, sedette al suo tavolo di sveglio si concesse un'ultima doc- le visite, la sfilata di tanti parenti lavoro, inforcò gli occhiali, e- cia ristoratrice, si rase con più che non vedeva da tempo, il strasse da un cassetto la carta da cura del solito, indossò l'abito mi- pietoso corteo al camposanto, la lettere e, con mano ferma, iniziò gliore, chiuse con cura la porta e conclusione tra i marmi lucenti, i a scrivere l'indirizzo su una busta ripose la chiave in una tasca. La bronzi e le statue che ornavano la bianca: Spettabile Direzione della casa sarebbe rimasta comunque cappella di famiglia, il rientro a Casa di Riposo "Villa Bene- sua, per ora almeno. Il taxi l'a- casa gli aveva fatto intuire tutta la detta"... Aveva anche sentito dire spettava fuori del cancello, lungo portata della solitudine che l'at- che ormai l'istituzione non si il marciapiede. Camminò in fretta tendeva. A gruppi, o singolar- chiamava più "casa di riposo", per raggiungerlo, senza voltarsi mente, come erano arrivati, erano bensì "casa protetta", ma ritenne indietro, per rendere meno dolo- sciamati parenti ed amici. trascurabili certi dettagli. roso il distacco. Partita anche la nipote, era stato Dopo quindici giorni arrivò la ri- - Dove, signore? - chiese sollecito impegnato, nei primi giorni, a sposta. Gli comunicavano sempli- il taxista prima di richiudere la scrivere biglietti di ringraziamen- cemente che c'era un posto di- portiera. to, preoccupato di ricordare tutti sponibile e la sua domanda era - Villa Benedetta!... Ho un ap- quei volti che gli erano passati stata accolta. puntamento. davanti per testimoniargli solida- Avrebbe dovuto passare negli L'auto si mosse dolcemente, por- rietà e condivisione. uffici di segreteria per l'adem- tando il passeggero al suo desti- Ai responsabili dell'ufficio "Cari- pimento di alcune formalità. Uni- no. tas" aveva aperto la casa e spa- co avvertimento: non se la pren- Gli era stato sufficiente poco tem- lancato armadi e cassetti, dicen- desse molto comoda, perché le ri- po per vincere l'iniziale ritrosia a do: chieste erano tante e non avreb- stabilire nuovi rapporti, cono- - Prendetevi pure tutti gli indu- bero potuto tenergli riservato quel scere tante persone, stringere a- menti femminili!... In questa casa posto per più di una settimana. micizie. non ce n'è più bisogno. Da voi Lesse con attenzione il regola- Soprattutto capì che anche lì a- verrà sicuramente qualcuno a cui mento allegato, si alzò e tolse gli vrebbe potuto sfruttare il suo in- potranno servire... occhiali. tuito e mettere al servizio di tutti Aveva creduto, così facendo, di le sue doti di organizzazione, che riuscire a liberarsi dei ricordi, ma ne avevano fatto spesso l'ani- 32 matore di allegre serate. Nei tem- dire che il più impegnato di tutti MIRACOLO? pi ormai lontani in cui aveva fu proprio il Professore. ricoperto l'incarico di presidenza Il risultato fu grandioso, sorpren- «E smettila di frignare, tanto non in una delle scuole più prestigiose dente. Nessuno degli ospiti di commuovi nessuno», ruggì don della città, non c'era stato collega Villa Benedetta ricordava una vi- Raffaele. «Non capisco dove vuoi che non avesse dovuto ricono- gilia di Natale così bella. arrivare con questa commedia. scergli l'innata capacità di sco- Ora il Professore avrebbe potuto Per darmi fastidio, sicuramente. I prire talenti fra insegnanti e a- addormentarsi in pace. carabinieri, la denuncia… Ho fat- to frugare tutta la casa, ma qui lunni, per metterli poi al servizio ALDA MAGNANI della collettività. non c’è nessuno. E poi non avrei mai accettato di prendere, figurati Nessuno riusciva a dimenticare le belle feste che si organizzavano di rapire, un bambino che avesse nella sua scuola. il sangue dei De Lisi, anche se - "Perché non fare qualcosa in vi- mischiato al nostro, al nobile san- sta del prossimo Natale?... Sem- gue dei Capuano». plicemente... così, fra amici?...", Giuliana, seduta in un cantuccio del salone di casa Capuano, pian- si era chiesto un giorno. Dopo i primi sondaggi alla ricer- geva così apostrofata da don Raf- ca dei talenti, era partita la pre- faele, che presto la fece mettere parazione più immediata. alla porta dalla cameriera, quasi Marcella era stata soprano famo- buttandola fuori da casa sua. sa, ora le sue gambe non la reg- Raffaele Capuano era furibondo. Dei suoi atavici nemici, i De Lisi, gevano più e passava gran parte della sue giornate in carrozzella, non ne poteva più. Adesso pure il ma la voce era ancora vigorosa e bambino, che peraltro non aveva sempre bene impostata. Le fornì voluto conoscere, era entrato for- le fotocopie di bei canti natalizi e zosamente nella sua vita. L’odio e l’avversione fra le famiglie Ca- un lettore di compact dotato di cuffia, perché potesse riascoltare puano e De Lisi era conosciuto in a suo piacere quelle belle melo- tutta la cittadina; una specie di die. Capuleti e Montecchi in chiave Aveva visto gli schizzi di alcune meridionale e campana. caricature che Tommaso aveva Infatti, mentre Giuliana piangente tracciato nel margine di alcune si avviava alla porta, don Raffae- pagine di un giornale e ne aveva le le strillò appresso: «Va’, vai ammirato l'abilità. Gli avrebbe dai tuoi cari parenti, perché sicu- ramente sono loro a nascondere il proposto di preparare statuine "personalizzate" da inserire nel bambino!». presepe tradizionale. Con la com- Bisogna sapere che il piccolo An- plicità di un'assistente, gli avreb- gelo era il delizioso frutto di un be fornito la pasta di sale, colori e rapporto molto travagliato fra il pennelli al momento giusto. rampollo di casa Capuano, il gio- vane Sossio, e la figlia dei De Li- Affidò ad un'altra l'acquisto di cotone per lavori all'uncinetto, si, Giuliana. visto che erano numerose le ospiti Benché fossero piuttosto bene- che sapevano usarlo. A queste a- stanti, Sossio e Giuliana avevano vrebbe chiesto di realizzare le scelto di lavorare, per affrancarsi stelle da appendere all'albero. dall’autorità delle proprie fami- glie. Sossio, dopo il diploma, in Sfruttando poi le doti musicali di Gaetano e le indubbie attitudini contrasto con il padre, si era oc- recitative del ridotto drappello dei cupato come “funaro” in una fab- "giovanissimi", di quelli cioè che brica specializzata in produzione non avevano ancora valicato gli di gomene e funi da usare soprat- ottanta, avrebbero realizzato un tutto in marina. Giuliana, invece, si era impiegata come “canapina” presepe vivente, che prevedeva lettura di testi sacri, recitazione di in una fabbrica che lavorava la poesie e semplici scenette infra- canapa per usi commerciali. mezzate da canti. Ma pare che nella cittadina cam- L'impegno di preparazione fu pana, anche in campo lavorativo, lungo e duro, ma nessuno dei pre- vi fossero rivalità e antipatie. Se i “funari” erano tutti maschi, le scelti voleva deludere il Profes- sore e tutti si dedicarono con im- “canapine” erano tutte ragazze e i pegno al proprio ruolo. Inutile due stabilimenti si fronteggiavano 33 con una tacita ma spietata concor- stretta a riparare da una vecchia sabato sarebbe dovuto rientrare renza. Quando suonava la sirena zia. Sossio, che questa volta, in occa- della pausa pranzo ci si ritrovava Quando nacque il bambino Sos- sione delle feste natalizie, si sa- in una sorta di tavola calda in cui sio volle riconoscerlo come padre rebbe trattenuto fino al martedì solo raramente “funari” e “cana- ma i De Lisi, da parte loro, non successivo. pine” familiarizzavano. Di solito vollero neanche vedere il “bastar- Riferì il tutto ad alcune compagne si guardavano in cagnesco, occu- dino”, come sprezzantemente de- di lavoro, le più fidate, e le sguin- pando tavoli diversi. Con qualche finirono il piccolo. zagliò in tutta la cittadina spe- eccezione, però. Giuliana scese di corsa le scale di rando di recuperare qualche indi- Giuliana stava consumando la sua casa Capuano e all’ultimo gra- zio. Si videro tutte la sera del gio- pastasciutta un po’ scotta, quando dino, sulla soglia che dava sulla vedì, sconsolate, perché nessuna sentì una voce maschile: «Scu- strada piombò a sedersi singhioz- di loro, pur battendo ogni pista, sami, sono arrivato un po’ tardi e zando. Non sapeva che cosa fare era riuscita ad avere il benché mi- non c’è più posto. Posso sedermi e a chi rivolgersi per ritrovare il nino indizio. accanto a te?». Giuliana assentì suo bambino. Si sentiva colpe- L’indomani, quando al sabato col capo senza neanche alzare gli vole anche nei riguardi di Sossio, Sossio strombettò sotto casa della occhi. E Sossio stette così con lei che ormai poteva vedere soltanto zia con la sua utilitaria, Giuliana gomito a gomito senza che i due una volta alla settimana. Sì, per- si sentì gelare il sangue. Era di- si scambiassero una parola. Solo ché don Raffaele, per levare il fi- strutta. Non aveva dormito tutta alla fine lui prese anche il vassoio glio dalle grinfie di quella sciac- la notte e quando sentì arrivare il di Giuliana per riporlo insieme al quina da quattro soldi che l’ave- giovane ebbe al cuore un tuffo suo. La ragazza gli sorrise e così va sedotto mirando al patrimonio così forte che le parve di morire. cominciarono a rivolgersi qualche dei Capuano, visto che i De Lisi E forse avrebbe preferito morire, parola e, in capo a qualche gior- la tenevano a stecchetto, facendo ma invece dovette correre dal suo no, si ritrovavano accanto l’uno leva su certe amicizie e sul fatto uomo e confidargli tra le lacrime con l’altra per il pranzo, scam- che Sossio aveva il diploma da la tragedia della scomparsa del biandosi qualche generica frase. ragioniere, lo aveva fatto trasfe- bimbo. Anche Sossio iniziò le sue Qualche settimana dopo Giuliana, rire a Salerno dove l’azienda da ricerche e fu lui ad andare dai De uscendo dalla fabbrica, trovò Sos- cui il giovane dipendeva aveva Lisi perché era convinto che na- sio che l’aspettava. «Oggi si fe- gli uffici amministrativi. Sossio scondessero qualcosa, ma il padre steggia», disse il ragazzo. «E’ ve- poteva così scendere solo a fine di Giuliana, don Gaetano, lo trat- nuta a stare un po’ con noi mia settimana per potere vedere il tò con i piedi, insinuando che i zia Carmela, la sorella di mio bambino e la ragazza. Capuano sapessero tutto e invi- padre, che è vedova, a cui sono Ma chi gli avrebbe fatto vedere tando, anzi, Sossio a denunciare i particolarmente simpatico, anche Giuliana, visto che il bambino suoi genitori come sospetti rapi- perché lei ci gode quando ho non riusciva a trovarlo? tori del bimbo. I due giovani era- qualche battibecco con i miei ge- Il lunedì precedente la zia era u- no disperati e non sapevano che nitori. Mi ha allungato cento euro scita di casa “solo un momen- fare. facendomi promettere che non tino” per andare a comprare il Come ultima analisi vollero con- avrei mangiato in quello schifo di pane lasciando il bambino che sultare don Gennaro Capuozzo, tavola calda». Sossio sventolò dormiva placidamente nella culla. che era considerato “l’uomo di ri- quei cento euro davanti al viso di Era mancata sì e no un quarto spetto” del luogo, ma al quale Giuliana e la invitò in un risto- d’ora. Ma al suo ritorno il bimbo loro non avevano voluto dare mai rante della zona. Fu quello l’ini- non c’era più. Aveva pensato che importanza. Capuozzo li ricevette zio di un rapporto, che, celato alle Giuliana, uscita dalla fabbrica l’a- con molta degnazione, offrì loro rispettive famiglie, fece sbocciare vesse preso con sé. Ma la ragazza un caffè, che dovettero accettare un amore appassionato fra i due. non ne sapeva nulla. Le due don- per non fargli uno sgarbo, e gli Come Sossio e Giuliana non ave- ne gridarono, si disperarono, an- chiesero aiuto. Don Gennaro al- vano previsto, ella restò incinta e darono dai carabinieri ma nessu- largò le braccia. Sapeva che c’era insieme dovettero decidere di in- no disse di saperne qualcosa e fu- un commercio di bambini che ve- formare i genitori per regolariz- rono vane tutte le ricerche. Giu- nivano cresciuti all’estero per poi zare la loro posizione, magari liana andò anche dai suoi geni- essere utilizzati in lavori molto sposandosi. Sia da parte dei Ca- tori, che caddero dalle nuvole e umili o come donatori involontari puano che da quella dei De Lisi ci che anzi insinuarono alla figlia la di organi o, peggio ancora, per al- fu una decisa levata di scudi. Don quasi certezza che il bimbo fosse tri turpi traffici. Raffaele promise solennemente a stato rapito dai Capuano. Ma l’at- «Io sono una persona onesta e Sossio che mai avrebbe voluto teggiamento di don Raffaele non con questa gentaglia non ho mai conoscere un mezzo sangue che lasciava dubbi in merito. Chi po- voluto avere a che fare. Ma voi avrebbe mescolato la nobile razza teva essere stato e perché? Al cel- state attenti perché sono perico- dei Capuano con quella vile dei lulare Sossio le aveva chiesto del losi e capaci di tutto. Comunque De Lisi. La stessa cosa fecero i bambino e lei, mentendo a fatica, cercherò con molto tatto di sapere De Lisi, anzi di più. Non vollero gli aveva detto che tutto andava qualche cosa e di avere magari più in casa Giuliana, che fu co- bene. Come fare? Era giovedì e il qualche piccolo indizio. 34

Vediamoci per farci gli auguri di Dio magari temporaneamente. «Manco avesse segnato Marado- Natale e vediamo se ci sarà qual- Voglio pensare che egli sia stato na!», osservò perplesso don Gae- che novità». Così disse tendendo messo qui perché da questa Santa tano De Lisi. loro una mano e licenziandoli. e Divina dimora ritorni alla casa Don Raffaele un po’ accigliato Sia i Capuano che i De Lisi la dei propri genitori. Si cambia, brontolò: «Almeno lo potete chia- sera della vigilia di Natale in- dunque, rispetto agli altri anni. mare Raffaele... No?». vitavano i parenti e gli amici più Invece del Bambinello di porcel- «Meglio Gaetano!», ribatté De intimi per il consueto Cenone. lana io benedirò stasera un par- Lisi. Fino all’anno precedente Sossio e golo in carne e ossa e sono certo «Lo chiameremo Angelo, come il Giuliana avevano passato la sera che i genitori vorranno riprendere nostro vescovo», sorrise Sossio. con le rispettive famiglie ma questo figlio di… Dio”. Giuliana assentì. l’ultima volta si erano incontrati Il bimbo aveva smesso di pian- ANTONIO GIORDANO alla messa di mezzanotte e, pur gere e dai bordi del cesto spun- stando a distanza l’uno dall’altra, tavano le gambette inquiete. La si erano scambiati taciti auguri e chiesa era colma. Si udì un mor- occhiate d’intesa. Ora, per la pri- morio che crebbe, ma il Vescovo ma volta. sarebbero andati insie- impose il silenzio. me a pregare per il loro bambino «Non voglio pensare che questo mentre le loro famiglie, come di bambino sia stato abbandonato consueto, avrebbero occupato i qui da genitori che volessero li- banchi più in vista del Duomo. berarsene, ma da un padre e una Si incontrarono nella piazza poco madre misericordiosi che vole- prima che iniziasse la funzione, si vano fare un omaggio al Bambin presero per mano e, incuranti dei Gesù nel momento della Sua chiacchiericci della gente, che si- nascita». curamente stigmatizzava su quel Il Vescovo si girò verso il Ta- momentaneo abbandono delle fa- bernacolo, stese le mani verso il miglie di origine o spettegolava Ciborio, prese il cestino col su di loro, entrarono nella chiesa bimbo che vagiva e lo adagiò sul- guadagnando due posticini in l’Altare. fondo. «Che i genitori, se si trovano in La funzione fu bellissima. L’al- questa chiesa, vengano a pren- tare era adornato di fiori vario- derlo. Sono sicuro che hanno a- pinti e nella parte alta dell’altare, vuto un ripensamento e che lo sopra il Ciborio, era stato posato vogliono con sé per allevarlo e un canestro in vimini, dentro il crescerlo nella grazia del Si- quale sicuramente era stata posta gnore». Alzò la mano destra ma una statuetta del Bambin Gesù, non poté ultimare la benedizione ancora celata, che sarebbe stata perché Sossio e Giuliana, fa- benedetta e mostrata, dopo il Pa- cendosi strada nella folla, rag- ternoster, prima della Comunio- giunsero il cesto e presero il bam- ne, dal Vescovo che era venuto bino in braccio, coprendolo di ba- proprio da Aversa per officiare la ci e facendolo così piangere. Un funzione. Vi fu un sonoro scam- pianto che sembrò a tutti un trion- panio proprio nel momento del- fo, una vittoria. l’Eucarestia e … dal cestello so- Il pubblico applaudì e a gran voce pra l’altare si levò un pianto ac- scandì battendo ritmicamente le corato, il vagito di un bambino, mani “Buon Na-ta-le! Buon Na- forse bruscamente svegliato, che ta-le!”. si librò nell’aria e che rimbalzò in Don Raffaele e signora, don Gae- tutte le arcate della chiesa. tano e consorte erano ora accanto Il Vescovo non si scompose. ai due giovani. Commossi. Il pa- «Cari fedeli, insieme al Bambin pà di Sossio si avvicinò a quello Gesù devono rinascere anche la di Giuliana, gli tese la mano e i vostra coscienza e il vostro amo- due patriarchi sancirono con una re. Sinite parvulos venire ad me. stretta vigorosa quella pace che Lasciate che i bimbi vengano a aspettava da più di un secolo di me, disse Gesù Cristo. La cesta esser fatta. con questo pargolo è stata trovata Uscirono tutti insieme dalla chie- dentro questo tempio stamane. sa. Forse qualcuno di voi o chissà, Un applauso interminabile li ac- qualche straniero ha voluto la- colse in piazza. sciare questo bimbo nella casa di 35

X Anche tra le testimonianze scritte «CHE EPOCA TERRIBILE QUELLA IN troviamo diverse sorprese: oltre CUI GLI IDIOTI GOVERNANO DEI RECENSIONI CIECHI» al nostro onnipresente Burroni, UN’APPENDICE con le sue recensioni affidate al- ALLA MONOGRAFIA l’elegantissimo pseudonimo arti- DEL PITTORE stico di Millepora Alcicornis, tro- PINO BUSANELLI viamo un altro ‘Premio Frate I- laro’ come il poeta Stelvio Pal- Sul numero 109 di LD (settembre monari, un autore acuto; e spicca 2015) chi scrive ha recensito l’ot- ovviamente la firma ambitissima tima monografia che Maria Luisa di Ferruccio Battolini. Tra i vi- Tozzi ha dedicato all’opera di una venti, invece, troviamo i giudizi vita di Pino Busanelli, pittore lu- di Giuseppe Benelli (membro au- WILLIAM SHAKESPEARE nigianese, uno dei tanti artisti che torevole del CLSD), il citato Va- (DA RE LEAR) si sono fatti da soli (da non con- lerio Cremolini, la stessa Maria fondere assolutamente con i trop- Luisa Tozzi e pure Giovanni Bi- pi “artisti fai da te”, che è tutta lotti, altro grande ‘Premio ‘Frate «È GIUNTO IL TEMPO DI DECIDERE un’altra cosa…). Ilaro’ alla Carriera. SE STARE DALLA PARTE DEI Busanelli autodidatta, dunque, ma Tra i recensori di Busanelli com- MERCANTI O DA QUELLA DEGLI uomo, come vedremo, dalle giu- pare pure lo scrivente, il quale ri- EROI» ste frequentazioni. badisce qui l’inquadramento del- Parliamo dell’autore del Cristo l’artista in un filone che diciamo sospeso, soggetto di copertina del “neoimpressionista” e rinnova il Cantico della Lunigiana, il capo- suggerimento di titolare Cristo lavoro (e testamento spirituale) di metafisico, in vece di “Cristo so- Oreste Burroni, nostro compianto speso”, il capolavoro di Busanel- poeta ufficiale e direttore del Pre- li. mio di Poesia ‘Frate Ilaro del M. M. Corvo’ nei primi anni di gestione CLAUDIO BONVECCHIO del CLSD. Solo per quest’opera – (PREMIO ‘PAX DANTIS’ 2009) di massima concezione neoplato- nica – Busanelli merita la massi- ma considerazione del CLSD. «SENZA WAGNER NON ESISTE L'OC- Ora per questo artista autentico è CIDENTE. CON WAGNER NASCE LA uscita una preziosa integrazione QUESTIONE MODERNA DELLA DICOTOMIA TRA AVERE E ESSERE» della monografia del 2015 sem- pre grazie alla penna felice e sa- piente di Maria Luisa Tozzi. Si tratta di una Appendice dove sono stati raccolti i migliori commenti ricevuti da Busanelli nel corso di una vita di lavoro. È presente anche un corredo fo- La Natura è rivelazione tografico capace da sé di fare sto- di Dio, ria: rivediamo Ferruccio Battoli- QUIRINO PRINCIPE ni, che fu tra i testimoni dell’i- l’Arte è rivelazione (WAGNER LA SPEZIA FESTIVAL 2014) naugurazione del Museo Dante- dell’Uomo. sco Lunigianese (poi Museo ‘Ca- Henry Wadwoth Longfellow «SE IL CRISTIANESIMO SE NE VA, AL- sa di Dante in Lunigiana’) a Mu- LORA DOVREMO AFFRONTARE MOL- lazzo, nel 2003: un critico di pro- TI SECOLI DI BARBARIE» fessione la cui stima sfociò ben presto in una preziosa amicizia anche grazie alla figura limpida di Dante Pierini. E rivediamo O- reste Burroni, che sentiamo sem- pre accanto a noi. Ma c’è anche tanta vita, con Bu- sanelli in compagnia di personag- gi della cultura lunigianese quali

Giuseppe Benelli, Valerio Cre- molini, Ignazio Gaudiosi e la THOMAS STEARNS ELIOT stessa Tozzi: tutti Premi ‘Frate

Ilaro’ alla Cultura o alla Carriera. 36

XI ED È ANCORA NATALE! RIVISTE CONSIGLATE ARCADIA PLATONICA Ed è ancora natale!

ARTHOS – Pagine di Testimo- È già nell'aria nianza Tradizionale, fondata e anche se il calendario diretta da Renato Del Ponte, Edi- è ancora indietro. trice I.C.D.C. - ARŶA, Genova. Dapprima quasi mi infastidisce [email protected] quest'atmosfera, ATRIUM - Studi Metafisici e ogni anno la stessa, Umanistici, Associazione Cultu- un déjà vu, rale ‘Cenacolo Pitagorico Ady- poi lentamente entra nel mio cuo- tum’, Trento. La Poesia è il fiorire re/ [email protected] e mi sorprende come una cosa dell’uomo nella Parola nuova,/ IL PORTICCIOLO – Rivista di informazione, approfondimenti Giuseppe Ungaretti e mi ritrovo ad aspettare e notizie di cultura, arte e so- quel 24 sera come allora. cietà, Centro Culturale ‘Il Portic- Appenderò i miei sogni alla co- meta,/ ciolo’, La Spezia. NOTTE DI STELLE [email protected] scriverò i desideri nella letterina, prenderò in soffitta le palline co- LEUKANIKà - Rivista di Notte di stelle! Occhieggia il lorate/ cultura varia, Circolo Culturale cielo, terso,/ che appenderò pungendomi le di- ‘Silvio Spaventa Filippi’, Luca- d’argentee gemme nel suo manto ta/ nia. nero,/ all'alberello di ginepro [email protected] e io guardo stupito, e col com'è tradizionale L’UOMO LIBERO - Rivista di pensiero/ nei ricordi di quando ero bambi- Filosofia Politica, Milano-Forlì. m’involo e fuggo su, na./ [email protected] nell’universo,/ Sul muschio soffice e verde

SIMMETRIA – Rivista di Studi poserò la capanna ed i pastori in cui felice mi profondo, perso/ e mi commuoverò davanti ad un e Ricerche sulle Tradizioni nel vuoto immenso, in un andar Spirituali, Associazione Cultura- presepe/ leggero/ e non sarà retorica, le ‘Simmetria’, Roma. tra quel brillio silente, e nel [email protected] mi sentirò più buona mistero/ e vorrò a tutti un po' più bene. che sa d’assenze senza fine,

verso/ MARINA CAVANNA

antichi ammassi vago, dove

Orione/

Sede Sociale grande rifulge con la stella Sirio,/ c/o Museo e verso l’Orse e verso... ‘Casa di Dante in Lunigiana’ l’illusione./ via P. Signorini 2 Mulazzo (Ms)  Perché in quel vuoto avverto il Indirizzo Postale mio delirio/ via Santa Croce 30 che mi tempesta e mi rapisce c/o Monastero di cuore:/ FIOCCA LA NEVE S. Croce del Corvo è il Nulla? È Dio? È il Tutto: il Non canta la cicala 19031 – AMEGLIA (SP) Tutto-Amore./ in questo inverno avaro, Presidenza ma con il gelo cala 328-387.56.52 VITTORIO VERDUCCI un dono molto raro.

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È NATALE NATALE NATALE: PROMESSA

Vi parlerò del sogno e del miste- DI UN’ERA NUOVA E’ Natale: un forte richiamo alla ro,/ Pace./ Scende dall’altopiano, dello stupore e della meraviglia Anche l’albero è stato addobbato; in caldi abiti di panno, nascosti nella culla di un bambi- ai suoi piedi, sui pacchi dei doni, uno zampognaro. no,/ fra una schiera di alati angioletti Puro nelle sue intenzioni, metto frasi d’augurio e biglietti suona un canto ispirato al Natale. di un miracolo vero nell’umile con i nomi dei destinatari. Bussa alla porta di tanti tepore di una stalla e porge una mano di alleanza e di Poi sistemo il mio caro presepe pace./ mentre in cielo danzava una stella sopra il muschio che odora di bo- L’atmosfera, gravida di gioia, puntando un raggio sopra la ca- sco/ annuncia che sta nascendo il panna./ mille luci adornano il desco Redentore:/ e una musica dolce accompagna In alto un canto e note d’infinito. l’unico Figlio del Padre Unico un rituale che ancora ripeto della creazione./ “Sia Luce ancora!” - disse Dio. con movenze legate all’infanzia: solo poche statuine essenziali Egli porta sulla terra, insieme a E fu la Luce, ricreata e nuova, miriadi di angeli, qualche cigno sul lago di spec- l’annuncio della Pace Universale. dal vagito che è vita e immensa chio/ Molti cuori, addestrati gioia./ una bimba, un pastore ed un vec- alla guerra e alla lotta, MARIA ADELAIDE PETRILLO chio,/ non capiscono. lavandaie, fornaio, artigiani… Le loro molecole umane Sulla grotta la stella cometa sono impastate di durezza, e minuscole luci ammiccanti di violenza e di odio. dallo sfondo blu cupo di seta Soltanto i cuori più sensibili, fra paffuti angioletti osannanti. i cuori più attenti, le Anime buone che vivono al C’è Maria con Giuseppe, in atte- sa,/ margine della politica e le sensibilità più vigili è già pronta la culla di paglia… vengono attraversate dal richiamo PRESEPE sullo sfondo il bue e l’asinello potente a cambiare. CONTEMPORANEO per scaldare quel povero ostello, Anche il mio io profondo, la dimora di pace e di amore espressione Ingannarono il tempo riservata al Divin Redentore. nella sua essenza del Grande si liberarono del peso della Storia Essere Creatore digerirono un lutto antico Poi verranno i Re Magi con doni che ha instillato in me il soffio si persero in città su cammelli bardati di drappi: raro della Vita, fra le mani di Gaspare l’oro poi vennero a capire viene attraversato nei suoi brillerà per il Bimbo Divino, filamenti più sensibili la geografia del posto: Baldassarre darà la sua mirra da questo annuncio. era illimitato e l’incenso verrà da Melchiorre, Il mio orecchio, fine in udito, quel loro bisogno d'amore, mentre tante lucine intermittenti si inchina a raccogliere una ma quando scoprirono baceranno volti poveri e contenti, parola : “PACE”. dove abitare certi che il Dio Bambino donerà un’era nuova a questa umanità. Allora la mia voce, pronta nel ebbero compassione di sé. rispondere un “SI”, Si posarono. intona un inno di lode al Cielo: ALDA MAGNANI Dopo poco posò la realtà più perfetta che sovrasta la Terra quel figlio: e la inonda quotidianamente di Maria lo aveva messo alla luce. larga Provvidenza. Il pargolo era se stesso, E’ Natale: stella cometa e chiaroscuri: il Bambino nato a Betlemme fu l'urlo, il più potente, chiama a far Pace, a promuovere la Pace. dell'uomo e del cosmo. Sapeva che ci avrebbe salvato. NARDINO BENZI MARCO LANDO

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LA SPIGA DI GRANO TEMPI MODERNI NATIVITÀ

Raccontano le sacre scritture Elena cammina che lontano nel tempo con nel cuore la sua spiga di gra- e in luogo remoto no/ Giuseppe e Maria dopo lungo pellegrinare Elena sa di avere di villaggio in villaggio tanti semi posati nel centro in cerca di un riparo per la donna prossima al parto Elena sorride furono sempre respinti anche quando la solletica una la- Vivere a tempo perso crima/ Maria sfinita caracollava fra gli spazi di una esistenza in groppa ad un mite asinello che in ogni istante lungo sentieri polverosi richiede il prezzo del suo vivere Conosce la strada che vuole per- sconnessi tutto si perde correre/ stanchi avvolti nella tacita notte come nuvole disperse dal vento in prossimità di Betlemme Nel più intimo dei sui angoli è se- emozioni che bruciano ripararono in una stalla gnata/ violente come falò fredda e remota lasciando cicatrici Scritta indelebile per lei che lo sa in quell’umile dimora fertile terreno per ma spesso fa tanta paura nacque avvolto di luce per nuoce radici. celeste indicarla a chi le sta accanto Gesù il redentore È il nostro tempo E forse a se stessa. rincorso a perdifiato Adagiato in freddo giaciglio in cui ci arrotoliamo nel tiepido tepore come melma Crescerà nel coraggio tra il bue e l’asinello in cerca di mostri con Maria e Giuseppe in tanta vita da quei semi di grano che eleviamo a discolpa adorazione/ delle nostre piccole emozioni. quelli che Elena conserva con cu- nacque povero ma ricco d’amore ra/ per ogni creatura Turisti degli orrori quelli che ha posato al centro ci nascondiamo dietro finta pietà Nel quieto silenzio vivere a tempo perso del proprio universo. tra mareggiar di stelle le tragedie altrui apparve la stella cometa come emozioni proprie PAOLA RICCI in tutto il suo splendore come vermi su cadaveri putrefatti e tutti principi e Re ci accaniamo finché tutto finisce greggi e pastori ritornando a vivere lupi ammansiti fra gli spazi della vita. e genti d’ogni età e colore

ANTONIO CIERVO lasciando ogni faccenda si misero in cammino

seguendo tra paura e stupore

la cometa

Giunti nel luogo del prodigio

tutti e ognuno

liberi d’ogni umano fardello

devotamente inginocchiati Apparire ed essere è come in adorazione del presepe

filare e tessere. GIUSEPPINA TUNDO

Paola CAPITANI

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AL SANTO NATALE

È Natale, e pur nella tristezza/ di tempi difficili, una nuova luce/ si accende in noi in questo Santo Giorno,/ e di nuova speranza si illumina il cuore./ Come impronta di un passo sulla sabbia/ che il vento inesorabile cancella/ è il cammino dell’uomo sulla terra:/ Il CLSD ringrazia eppure compie il suo corso la il Comitato di Redazione vita,/ e tutti gli Autori di passo in passo, da uomo a uo- che hanno collaborato mo,/ a questo Numero: di generazione in generazione…/ AUTORI/SAGGISTI E se la misteriosa immensità del cosmo/ Stefano BOTTARELLI sembra rendere l’uomo ancor più Marina CAVANNA Don Tommaso FORNI piccolo,/ Giovanni GENTILI ancor più fragile e vulnerabile,/ Antonio GIORDANO pur continua la vita dell’umanità:/ Alda MAGNANI e guerre, distruzioni, catastrofi/ Silvia MAGNAVACCA Mirco MANUGUERRA non ne arrestano il periglioso Giovanni MOR cammino,/ Serena PAGANI la tenace volontà di sopravviven- Maria Adelaide PETRILLO za./ POETI Uno stupendo dono di Dio è la Maria Ebe ARGENTI vita,/ Nardino BENZI specchio della grandezza del Cre- Marina CAVANNA atore,/ Paola CAPITANI e i passi di Gesù hanno percorso/ Antonio CIERVO Edda GHILARDI VINCENTI le stesse strade dell’umanità sulla Marco LANDO terra/ Alda MAGNANI perché l’uomo comprendesse/ Maria Adelaide PETRILLO che qualcosa di divino è in lui,/ Paola RICCI Giuseppina TUNDO che la salvezza lo attende/ Vittorio VERDUCCI alla fine della sua vita terrena:/ ed una nuova vita che mai si spe- gnerà/ lo accoglierà, per donargli felicità e pace./ Come i pastori nella Notte Santa,/ leviamo anche noi gli occhi/ in- cantati verso il cielo fiorito di stelle,/ e lasciamoci illuminare di speran- za/ accogliendo con gioia il Bambino Gesù!/

EDDA GHILARDI VINCENTI

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