REGIONE

PROVINCIA DI

Comune di

VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

SINTESI NON TECNICA

Direttiva 2001/42/CE - D.Lgs.n.152/06 - Delibera di Giunta Regionale n.169 del 5marzo 2010

PIANO URBANISTICO COMUNALE GENERALE (P.U.C.G.)

Novembre 2013 Proponente di Vejano Sindaco: CATERINO DONATI Vicesindaco con deleghe a: Lavori Pubblici Urbanistica e Territorio ANTONIO AMADIO Responsabile Ufficio Tecnico Comunale: PIERPAOLO FRONTONI

Consulenza tecnica: Arch. Vittorio Minio Paluello Lynx Natura e Ambiente S.r.l. (Verifica di Incidenza)

collaborazione ed elaborazione: Andrea Birindelli arch. Emiliano Donda arch. Maria Elena La Serra

. Laboratorio di Pianificazione e Progettazione - LPP - largo dell’Amba Aradam, 1 - 00184 Roma . tel.06 77250004; tel.06 87420914; fax.06 87420916; p.el. [email protected] – sito:www.labpro.eu

SOMMARIO: 1 - PREMESSA ...... 1 2 - PIANIFICAZIONE E NORMATIVA IN CUI SI INSERISCE IL PUCG ...... 4 2.1 - LA NORMATIVA ...... 4 2.1.1 - La normativa generale ...... 4 2.1.2 - La normativa del Piano ...... 4 2.2 - IL PIANO URBANISTICO COMUNALE GENERALE DI VEJANO...... 4 2.2.1 - I contenuti del P.U.C.G...... 4 2.2.2 - Le scelte localizzative ...... 6 2.2.3 - Il dimensionamento del Piano ...... 10 2.2.4 - Lo scopo ...... 11 2.2.5 - Tabella sintetica di: Obiettivi, Strategie, Azioni di Piano ...... 11 2.3 - GLI STRUMENTI DELLA PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA ...... 15 2.3.1 - Piano Territoriale Paesistico (PTP) ...... 15 2.3.2 - Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) ...... 15 2.3.3 - Piano Territoriale Provinciale Generale (PTPG) ...... 16 2.3.4 - Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) ...... 16 2.3.5 - Vincolo Idrogeologico ...... 17 2.3.6 - Piano della Tutela delle Acque Regionali (PTAR) ...... 18 2.3.7 - Piano Regionale per le Attività Estrattive (PRAE) ...... 18 2.3.8 - Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti ...... 18 2.3.9 - Piano Regionale della Qualità dell’Aria (PRQA) ...... 19 2.3.10 - Piano di Zonizzazione Acustica (PZA) ...... 19 2.3.11 - Piano di gestione siti natura 2000 (sic –zps) / piano parchi e riserve naturali ...... 20 2.3.12 - Riepilogo OBIETTIVI e STRATEGIE dei Piani Sovraordinati ...... 22 2.3.13 - Tabella sintetica di: Azioni/Direttive di pianificazione sovraordinata ...... 23 2.3.14 - Tabella sintetica di: Azioni del PTPG di Viterbo ...... 26 3 - INQUADRAMENTO DEL CONTESTO AMBIENTALE E TERRITORIALE ...... 29 3.1 - AMBITO DI INFLUENZA TERRITORIALE ...... 29 3.2 - AMBITO DI INFLUENZA AMBIENTALE ...... 30 3.2.1 - Analisi degli aspetti ambientali ...... 30 3.2.2 - Valutazione ...... 34 4 - VALUTAZIONE DI INCIDENZA ...... 36 4.1 - METODOLOGIA E CAMPI DI APPLICAZIONE ...... 36 4.2 - SINTESI DELLE CONCLUSIONI DELLA VALUTAZIONE DI INCIDENZA DEL PUCG ...... 36 4.2.1 - Misure relative agli aspetti qualitativi ...... 38 4.2.2 - Misure relative agli aspetti insediativi per la zona turistica residenziale T3...... 38 5 - VALUTAZIONE ...... 40 5.1 - METODO DI VALUTAZIONE ...... 40 5.2 - VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI SULL’AMBIENTE ...... 40 5.3 - VALUTAZIONE DEGLI OBIETTIVI E DELLE STRATEGIE ...... 41 5.3.1 - Gli scenari delle alternative ed il percorso formativo del Piano ...... 41 5.3.2 - La verifica di coerenza - Coerenza interna...... 48 5.3.3 - Coerenza del Piano rispetto alla pianificazione sovraordinata - Coerenza esterna ...... 49 5.4 - VALUTAZIONE DELLE AZIONI ...... 53 5.4.1 - Schede di valutazione ...... 53 5.5 - VERIFICA DEGLI ASPETTI SOCIO-ECONOMICI ...... 62 6 - PARTECIPAZIONE E CONSULTAZIONE PUBBLICA ...... 63 6.1 - I SOGGETTI COINVOLTI E MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE PUBBLICA ...... 63 6.2 - STRUMENTI E FASI DELLA PARTECIPAZIONE ...... 63 6.2.1 - Pareri pervenuti all’interno della procedura di VAS ...... 63 6.2.2 - Il documento di SCOPING ...... 64 7 - MONITORAGGIO ...... 65 8 - CONCLUSIONI - BILANCIO DELLE VALUTAZIONI EFFETTUATE ...... 67

Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

1 - PREMESSA

Il presente documento propone alcuni elementi di sintesi del Rapporto Ambientale atti ad una percezione di quanto svolto nel corso del procedimento ai fini della Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.). La normativa europea, quella Nazionale e la legislazione Regionale stabiliscono le modalità di svolgimento ed i criteri per condurre la V.A.S: Ambito di applicazione della VAS - La VAS è una procedura da assolvere obbligatoriamente per avere l’approvazione di piani e programmi nello specifico per i Piani urbanistici: La Valutazione Ambientale Strategica ha il fine di verificare la sostenibilità degli obiettivi del Piano, l'analisi degli impatti ambientali significativi, la costruzione e la valutazione delle ragionevoli alternative, la partecipazione al processo dei soggetti interessati e il monitoraggio delle performance ambientali, dopo aver comprovato, attraverso la Verifica di Assoggettabilità, che il Piano ricada nell’ambito giuridico per il quale è prevista la VAS, come definito dalla normativa. In seguito alle osservazioni pervenute dagli stessi, in data 12 giugno 2012, presso la sede dell’Area VIA / VAS si è svolta la prima consultazione con i vari SCA, in presenza dei rappresentanti dell’A.P. e dell’A.C., la quale ha portato alla luce diverse richieste, che saranno oggetto del presente documento ed esplicitate nel Documento di Scoping emanato dall’Autorità Competente, in data 9 ottobre 2012, avente come rif. prot. n°432485. Il Rapporto Ambientale e la presente Sintesi vengono predisposti affinché vengano descritti e valutati gli impatti significativi che l'attuazione del PUCG proposto potrebbe avere sull'ambiente e sul patrimonio culturale; inoltre si da atto della consultazione degli SCA tenutasi attraverso la fase di scoping evidenziando come siano stati presi in considerazione i contributi pervenuti. L’art.11 del D.Lgs 152/06 descrive dettagliatamente la modalità di svolgimento, elencando, al comma 1 le varie fasi: Art.11 - Modalità di svolgimento 1. La valutazione ambientale strategica è avviata dall'autorità procedente contestualmente al processo di formazione del piano o programma e comprende, secondo le disposizioni di cui agli articoli da 12 a 18: a) lo svolgimento di una verifica di assoggettabilità limitatamente ai piani e ai programmi di cui all'articolo 6, commi 3 e 3-bis; b) l'elaborazione del rapporto ambientale; c) lo svolgimento di consultazioni d) la valutazione del rapporto ambientale e gli esiti delle consultazioni e) la decisione; f) l'informazione sulla decisione; g) il monitoraggio …

1 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

Si possono così riassumere tutte le fasi nel seguente schema procedurale:

area VIA - Autorità COMUNE - Autorità PROCEDURA di VAS Competente (AC) Procedente (AP)

Piano Predisposizione Rapporto Preliminare (RP) ed elenco Soggetti competenti (SCA) Avvio procedura: Trasmissione RP + SCA + Trasmissione RP + SCA+ Sintesi del Piano (richiesta Sintesi del Piano D.Lgs.152/06 incontro per concordare art.12, co.1-2 attività) d.g.r. 169/10 par 2.4.1 90 gg PARERE Conferma SCA con eventuale L'AC può modificare e/o PRELIMINARE incontro (15gg. D.Lgs.152/06 integrare l'elenco SCA fornito } D.Lgs.152/06 art.12, art.12, co.2 d.g.r.169/10 par dall'AP (15 gg.) co.4 2.4.2 punto 2, lettera b d.g.r.169/10 par. 2.4.2 Trasmissione RP agli SCA Trasmissione RP + Sintesi del punto 2 lettera e FASE PRELIMINARE definitivi + pubblicazione Piano agli SCA definitivi D.Lgs.152/06 art.12 D.Lgs.152/06 art.12, co.2 d.g.r.169/10 par d.g.r.169/10 par 2.4.2 punto 2, 2.4.1/2.4.2 lettera c Trasmissione del parere entro L'AC comunica l'esito della Ricezione esito della 30 gg. Con eventuale consultazione e le modalità consultazione preliminare conferenza di servizi d'attivazione della successiva dalla AC Eventuale redazione D.Lgs.152/06 art.12, co.3-4 fase di pubblicizzazione del Rapporto Ambientale (RA) d.g.r.169/10 par 2.4.2 punto 2, D.Lgs.152/06 art.12, co.4 sulla base delle osservazioni letter d-e d.g.r.169/10 par 2.4.2 degli SCA a seguito di punto 4 eventuale Conferenza D.Lgs.152/06 art.13 d.g.r.169/10 par.2.4.3

Predisposizione Rapporto Ambientale (RA)

Trasmissione RA + Sintesi non Ricezione del RA, SNT e Piano Gestione della pubblicazione tecnica (SNT) + Piano da parte della AP degli atti su: Pubblicazione D.Lgs.152/06 -avviso sul BURL o sulla GU 60 gg art.13, co.5 -deposito uffici AC il pubblico può D.G.R.169/10 par 2.4.4 punto 1 -sito web AC e AP presentare qualsiasi tipo FASE INTRODUTTIVA D.Lgs152/06 art.14, co.1 di osservazione D.Lgs.152/06 artt.13-14 d.g.r.169/10 par 2.4.4 ↓ } d.g.r.169/10 parr.2.4.3- punti 1a,b,c OSSERVAZIONI 2.4.4 Deposito copie presso Uffici PUBBLICO della Regione, della Provincia e D.Lgs.152/06 art.14 co.3 sedi SCA d.g.r.169/10 par 2.4.4 D.Lgs 152/06 art.14 co.1 punto 2 d.g.r.169/10 par.2.4.4 punto 1 lettera b Valutazione del RA + SNT + Piano + esiti della consultazione, delle FASE ISTRUTTORIA osservazioni, obiezioni e D.Lgs.152/06 art. 15 suggerimenti del pubblico d.g.r.169/10 par. 2.5 D.Lgs.152/06 art.15, co.1 d.g.r.169/10 par.2.5 punto 1 Espressione del PARERE Collaborazione tra AC e AP Revisione del Piano alla luce MOTIVATO per apportare modifiche del PARERE MOTIVATO e 90 gg D.Lgs 152/06 art.15, co.1 D.Lgs. 152/06 art.15 co.2 trasmissione all'organo atto espressione del PARERE d.g.r.169/10 d.g.r.169/10 par.2.5 punto 3 all'adozione/approvazione MOTIVATO dal termine } par 2.6 punto 1 D.Lgs.152/06 art.15 co.2, dei tempi previsti per la FASE CONCLUSIVA art.16 CONSULTAZIONE D.Lgs.152/06 artt.15-16 d.g.r.169/10 D.Lgs.152/06 art.15 co.1 d.g.r.169/10 par.2.6 par.2.5 punti 3-4 Pubblicazione del Gestione della pubblicazione provvedimento in GU - BURL- D.Lgs.152/06 art.17 web d.g.r.169/10 D.Lgs.152/06 art.17 par.2.6 punto 1 d.g.r.169/10 par.2.6 Fase di monitoraggio: controllo MONITORAGGIO sugli impatti D.Lgs.152/06 art.18 D.Lgs.152/06 art.18 d.g.r.169/10 par.2.7 d.g.r.169/10 par.2.7

2 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

La finalità prioritaria della valutazione è la verifica della rispondenza del Piano con gli obiettivi dello sviluppo sostenibile, sia in ordine al grado di integrazione dei principi di sviluppo sostenibile al suo interno, sia in ordine al complessivo impatto ambientale, ovvero la diretta incidenza sulla qualità dell’ambiente. Quindi, la valutazione di tipo strategico si propone di verificare che gli obiettivi individuati siano coerenti con quelli propri dello sviluppo sostenibile, e che le azioni previste nella struttura di piano coerenti e idonee al loro raggiungimento.

INDIVIDUAZIONE DEI SOGGETTI PARTECIPI DEL PROCEDIMENTO Nella precedente fase di Scoping, sono stati coinvolti i SOGGETTI COMPETENTI IN MATERIA AMBIENTALE (SCA), la cui individuazione, ai sensi della vigente normativa, è avvenuta in collaborazione tra l’Autorità Procedente e l’Autorità Competente: I soggetti competenti in materia ambientale (SCA) Sono le pubbliche amministrazioni e gli enti pubblici che, per le loro specifiche competenze o responsabilità in campo ambientale, possono essere interessate agli impatti sull’ambiente dovuti all’attuazione del Piano. Gli SCA coinvolti nel procedimento, definiti con il concorso dell’autorità competente, nel corso della procedura di scoping, sono i seguenti: SOGGETTI COMPETENTI IN MATERIA AMABIENTALE (SCA) Ministero per i Beni e le Attività Culturali Dir. Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio Soprintendenza per i beni archeologici per l’Etruria Meridionale SAEM Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio del Lazio Regione Lazio - Dir. Regionale Ambiente - Area: Conservazione Natura e Foreste Regione Lazio - Dir. Regionale Ambiente - Area: Conservazione Qualità dell’Ambiente Regione Lazio - Dir. Regionale Ambiente - Area: Area Risorse Idriche e Servizio Idrico Regione Lazio - Dir. Regionale Ambiente - Area: Difesa del suolo e Concessioni Demaniali Regione Lazio - Dir. Regionale Agricoltura - Area: Diritti collettivi Regione Lazio - Dir. Regionale Territorio ed Urbanistica - Area: Urbanistica e copianificazione comunale (Provv. Ri –Vt) ARP - Agenzia Regionale Parchi ABR Lazio - Autorità dei Bacini Regionali del Lazio ARPA LAZIO - Agenzia Regionale Protezione Ambientale del Lazio Provincia di Viterbo - Settore 8: Ambiente - Tutela suolo aria e acqua - Energia Provincia di Viterbo - Settore 11: Trasporti, Pianificazione Territoriale e Urbanistica ASL Viterbo - Azienda Sanitaria Locale Viterbo Gli SCA sono le pubbliche amministrazioni e gli enti pubblici che, per le loro specifiche competenze o responsabilità in campo ambientale, possono essere interessate agli impatti sull’ambiente dovuti all’attuazione del PIANO in oggetto.

I SOGGETTI COSTITUENTI IL PUBBLICO Il pubblico è costituito da una o più persone fisiche o giuridiche, nonché, ai sensi della legislazione vigente, le associazioni, le organizzazioni o i gruppi di tali persone (art.5, comma 1, lettera u) del Codice dell'ambiente). In questo percorso procedurale non era stato evidenziato alcun soggetto specifico. Nessuno inoltre ha proposto alcuna indicazione in fase di pubblicità della procedura. Il pubblico quindi non è considerato interessato.

3 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

2 - PIANIFICAZIONE E NORMATIVA IN CUI SI INSERISCE IL PUCG

2.1 - LA NORMATIVA

2.1.1 - La normativa generale

La legislazione vigente in materia urbanistica a livello nazionale è la Legge n.1150 del 1942, (Legge Urbanistica Nazionale LUN) e successive integrazioni. Con l’approvazione della legge urbanistica regionale “Norme sul governo del territorio” l.r.38 del 22 dicembre 1999, viene introdotto un quadro legislativo proprio nella Regione Lazio Va premesso inoltre che in base alla delibera d.g.r. 523 del 18 luglio 2008, secondo punto, considerata l’entrata in vigenza del Piano Territoriale Provinciale Generale (P.T.P.G.) di Viterbo, lo strumento di pianificazione generale del territorio è il Piano Urbanistico Comunale Generale (P.U.C.G.), ai sensi della legge regionale 38/99, art.28, co.2 punto a). Si tratta di strumento equivalente al P.R.G. ai sensi della legge 1150/42.

2.1.2 - La normativa del Piano

Il Comune di Vejano è dotato di P.R.G., approvato con delibera di Giunta Regionale n.5323 del 13.10.1980. Con d.c.c. n°26 del 20 settembre 2010 è stato adottato il P.U.C.G. in oggetto. L’iter procedurale (come da art.32 della l.r.38/99) che ha preceduto l’adozione consiste in: - Adozione del Documento Preliminare di Indirizzo con d.c.c. n°36 del 7 novembre 2008; - Conferenza di Pianificazione, svoltasi dal giorno 10 aprile 2009 al giorno 8 maggio 2009; - Conclusione della C.d.P. con relativo Verbale e Parere di Conformità del D.P.I. da parte della Regione Lazio – Dir. Reg. Territorio e Urbanistica dell’8 maggio 2009; - Presa d’atto della chiusura della C.d.P. e di tutte le relative consultazioni, e impulso per la conclusione dell’iter di adozione; - Successiva adozione del P.U.C.G. (20 settembre 2010). La definizione del P.R.G. vigente, si è svolta alla fine degli anni ’70: adozione in Consiglio Comunale 4 marzo 1977, n.16, approvazione con Delibera di Giunta Regionale n.5323 del 13 ottobre 1980. Ad oggi, la potenzialità insediativa del PRG vigente è da considerarsi esaurita, in quanto tutte le aree previste per l’evoluzione degli insediamenti sono sature, a meno del settore occidentale della Vignarella per il quale la strumentazione vigente appare inadatta alla specifica struttura fondiaria e quindi sostanzialmente inattuabile.

2.2 - IL PIANO URBANISTICO COMUNALE GENERALE DI VEJANO

2.2.1 - I contenuti del P.U.C.G.

Il Piano persegue il completo riassetto del territorio comunale, attraverso le specifiche indicazioni per le Zone Territoriali Omogenee secondo scelte strategiche peculiari che devono far fronte alla domanda insediativa, sia essa residenziale che produttiva, senza poter compromettere in alcun modo le dinamiche economiche presenti o in via di sviluppo.

4 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

Per la stesura del Piano si è partiti dalla ricognizione delle vicende storiche che hanno portato all’attuale configurazione del territorio comunale nonché dallo stato di conservazione del suolo e del sottosuolo e dei sistemi ambientali. La localizzazione geografica del territorio comunale e le caratteristiche del territorio hanno fatto sì che la spinta prodotta dalla crescita edilizia e dagli interessi in gioco non sia mai stata dirompente. A riprova di questo, in relazione al resto del territorio provinciale e regionale, i fenomeni di abusivismo presenti, risultano limitati e irrilevanti ai fini urbanistici. Del P.R.G. vigente vengono confermate le indicazione zonizzative in ambito urbano; il Centro Storico viene confermato, salvo revisione del perimetro anche alla luce delle indicazioni del PTPR la Zona A, il Completamento in Zona B, la zona di espansione delle Vignarelle viene sostanzialmente riconfermata in Zona C, la zona PEEP è confermata e la perimetrazione del P.P. l’Impresa quale zona B che sarà completata con interventi diretti condizionati. Per quanto concerne le infrastrutture viarie viene stralciata la variante della Strada Statale Braccianese-Claudia ritenuta inattuabile e non proporzionata al centro urbano. Da quanto riportato negli elaborati di progetto, gli OBIETTIVI, come estratti dalla Relazione Generale, di cui viene indicata la pagina sono: - sviluppare una identità territoriale a fronte di un quadro di riferimento a scala intercomunale e territoriale debole; - riqualificazione delle componenti formali e funzionali presenti nel territorio attraverso un complesso di interventi volti alla rivitalizzazione, riequilibrio e trasformazione dell'assetto urbano e territoriale; - ridistribuzione localizzativa e funzionale della poco equilibrata della struttura insediativa intesa come complesso delle relazioni che legano la morfologia urbana alla tipologia edilizia, al sistema dei servizi ed al sistema produttivo; - intervenire sul degrado fisico e funzionale del patrimonio edilizio storico e tradizionale riconducibile all’inadeguatezza del modello abitativo esistente; - intervenire sul degrado fisico e funzionale del patrimonio infrastrutturale e produttivo per rispondere alle istanza socio-economiche, per contrastare la tendenza all’abbandono che incombe; - intervenire sul degrado fisico e funzionale del patrimonio agricolo attraverso la valorizzazione degli elementi di interesse ambientale, intesi anche come elementi protagonisti del sistema funzionale e produttivo. Da quanto riportato negli elaborati di progetto, le STRATEGIE che il PIANO ha indicato sono, come estratti dalla Relazione Generale: - riconoscere, a livello territoriale, un quadro di riferimento specifico in grado di ricollocare il territorio comunale nelle dinamiche socio economiche in atto a scala sovracomunale e regionale; - individuare e collocare attività di servizi e produttive di interesse sovracomunale, collegate alla auspicabile rivalorizzazione della componente primaria; - a livello comunale, costituire un quadro funzionale-produttivo-ambientale, che tuteli quest’ultimo aspetto e ponga le basi, attraverso la definizione degli elementi irrinunciabili della struttura urbana, per uno sviluppo ordinato dei restanti fattori; - per quanto riguarda il sistema insediativo, tali interventi propongono aggiunte di aliquote insediative e di servizi per ricucire, sagomare,

5 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

delimitare quanto già esistente al fine di segnare i confini tra le parti, tra l’edificato ed il suolo agricolo; - per quanto riguarda il sistema insediativo, tali interventi propongono operazioni di riuso dell’esistente che si riassumono in operazioni di completamento, sostituzione, ristrutturazione, risanamento, restauro, sistemazione del suolo, spesso contestualmente necessari, per un intervento nel tessuto consolidato che ne interpreti la logica; - per quanto riguarda il sistema insediativo, tali interventi propongono di prestare particolare attenzione alla individuazione degli spazi d’uso pubblico; - infine, per quanto riguarda la tutela del patrimonio agricolo, il PIANO propone la classificazione della zona agricola in sottozone al fine di limitare il fenomeno dell’edilizia diffusa, tutelare l’unità morfologica del centro urbano e garantire l’integrità del territorio agricolo e del paesaggio rurale.

2.2.2 - Le scelte localizzative

Prima di approfondire i criteri relativi alle scelte insediative localizzative si evidenziano le scelte fondanti che hanno informato quelle più specifiche per ogni ZTO; si può tentare di esplicitarne i criteri di quelle macroscopiche scindendo in due criteri di base:

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- proseguimento della struttura e della dinamica di crescita insediativa consolidata e storicizzata (illustrata a latere), ovvero la naturale continuazione dello sviluppo tipico dei territori delle forre laziali sulla direttrice del crinale determinato dalle due incisioni vallive poste ad est e a ovest, occupando via via l’altipiano da queste determinato; una dinamica che si è poi sviluppata con analogia tipomorfologica, già nella precedente versione di strumento generale, e nella definizione dei piani di zona, con l’occupazione del crinale parallelo della Vignarella; - localizzazioni mirate conseguenti alle ipotesi di sviluppo specifiche inerenti a scelte di fondo dell’amministrazione per il consolidamento della sua struttura socio-economica, attraverso la sollecitazione di attività e fenomeni economici idonei per il territori e consoni alle sue vocazioni.

INSEDIAMENTO IN CONTINUITÀ - In riferimento al primo di questi due criteri si è tuttavia determinato di introdurre una soluzione di conclusione alla continuazione di tale sviluppo sulla direttrice sud-nord, in considerazione della peculiarità dei terreni ancora integri nella loro caratterizzazione rurale sulla rimanente porzione dell’altipiano, della morfologia che inizia ad elevarsi di quota e del fatto che costituisce il primo impatto percettivo con il territorio comunale per le provenienze da nord (Barbarano, ); conseguentemente lo sviluppo su tale direttrice è stato mantenuto solo sul lato orientale della viabilità provinciale di accesso in quanto compromesso e con attuazione scarsamente strutturata e sul ripiano della Vignarella, già previsto dalla pianificazione vigente. Le motivazioni specifiche sono illustrate più avanti nella disamina puntuale delle zone.

SISTEMA INSEDIAMENTI MIRATI - In ordine al secondo criterio di base appare consono esporre per ciascuna scelta l’insieme motivazionale specifico. a) Residenzialità turistica di tipo consolidato - Preso atto che si è in presenza di una richiesta di tipologia insediativa riconducibile alla casa isolata con funzione di abitazione di famiglia, di seconda casa o di residenza turistica e che questo costituisce una realtà economica per il Comune quale centro qualificato di villeggiatura, che a fronte di ciò si vuole tendere a comprimere il fenomeno della frammentazione territoriale derivante dall’edificazione casuale nelle zone rurali, per dare luogo a questa necessaria funzione insediativa, i criteri principali considerati sono: - - corrispondenza con porzioni di territorio parzialmente interessate da fenomeni insediativi, pertanto compromessi ma non oggetto di degrado; - - non immediata vicinanza al centro abitato principale pur se a distanza atta ad usufruire dei servizi gravitanti su questo; - - prossimità con porzioni di territorio qualificate; - - non interferenza con elementi di rilevante pregio naturalistico o paesaggistico; - - diversificazione dell’offerta. b) Residenza turistica rurale – Con simile prospettiva di attività e diversa finalità fruitiva, rispetto alla precedente, più prossima ad un’ipotesi di godimento del patrimonio naturalistico con prevalente turismo stanziale o residenza turistica, è stato ricercato un modello insediativo innovativo, pur se riconducibile a modelli storicizzati di borghi rurali. Si rimanda allo specifico paragrafo per l’approfondimento dei criteri evidenziando che differiscono sostanzialmente dalla residenzialità turistica consolidata di cui sopra, in quanto tale scenario consiste nel ricomprendere un’ipotesi insediativa sostenibile scissa dalle realtà urbane o suburbane, la dotazione di servizi e infrastrutturazione idonei di ridotto impatto e l’offerta di un potenziale fruitivo in ambito naturalistico.

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c) Opportunità di capacità insediativa produttiva – se appare ovvia la correttezza di tale scelta strategica rileva illustrarne i criteri localizzativi specifici: - Individuazione su aree in disponibilità della comunità; - Agevole accessibilità dalle infrastrutture esistenti e prossimità al sistema del ferro (stazione di capranica); - Aree non interessate da beni naturalistici e paesaggistici di rilievo; - Non interferenza con le zone abitative e/o turistiche. d) Conferma delle situazioni pianificatorie e di fatto esistenti – questa scelta costituisce di per se un criterio localizzativo e definitorio; sono state riconfermate le destinazioni vigenti di pianificazione generale che propongono un’opportunità insediativa favorevole e sono state riconosciute le situazioni di fatto che accolgono realtà produttive o di servizio; per le prime: la zona residenziale turistica de Le Pantane, la piccola area produttiva in prossimità del confine di ; per le seconde: l’attività di ristorazione presso in prossimità della chiesa di Sant’Orzio, l’area attrezzata di pertinenza della stessa chiesa, la struttura esistente della protezione civile, l’area del depuratore.

Nello specifico, riconducendo i criteri di cui sopra nell’ambito della definizione zonizzativa di norma, il PIANO provvede alla ridefinizione complessiva delle Zone Territoriali Omogenee, specificando per ogni sottozona le prescrizioni puntuali, finalizzate sempre al raggiungimento dell’equilibrio tra la riduzione del consumo di suolo e la domanda insediativa, nonché le necessità di sviluppo sociale ed economico, secondo tre macro-ambiti di intervento, a seconda del raggio di interesse territoriale sul quale vertono: - Centro Urbano - Aree Artigianali e Produttive - Aree Turistico-ricettive Per quanto riguarda il CENTRO URBANO, il Piano apporta modifiche nella perimetrazione delle ZTO e nelle relative quantificazioni, sia modificando ed integrando quanto stabilito dalla pianificazione vigente, sia riconfermandolo.

Si evidenzia la scelta del PIANO di proporre piccoli e concreti interventi di ricucitura e adeguamento della rete stradale esistente, a fronte degli interventi di nuova viabilità tangenziale al centro urbano e passante lungo il Fosso Gorgoglione, previsti dalla pianificazione vigente. Di conseguenza ne discende la riperimetrazione del Territorio Agricolo zona E “Aree a destinazione agricola”, cui si affianca una la riorganizzazione in quanto la pianificazione vigente presenta numerose carenze, dovute sia ai riferimenti legislativi obsoleti ai quali fa riferimento, sia all’assenza degli strumenti pianificatori sovraordinati entrati in vigore successivamente all’approvazione del P.R.G. vigente (in particolar modo il PTP). La zona omogenea E comprende le porzioni di territorio comunale destinate prevalentemente all’esercizio dell’agricoltura, alla lavorazione e trasformazione dei prodotti agricoli, all’attività silvo-pastorale e alla residenza agricola; tali attività sono intese non solamente come funzione produttiva alimentare, ma anche come funzione di servizio e protezione del sistema idrogeologico, del paesaggio agrario e dell’equilibrio ecologico.

Il Piano suddivide le aree a destinazione agricola in tre sottozone: - Sottozona E1 - Aree agricole a produzione tipica o specializzata:

8 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

La sottozona E1 comprende quelle parti del territorio comunale prevalentemente pianeggianti destinate all’agricoltura non interessate da particolari problematiche ambientali; le prescrizioni di sottozona sono rivolte esclusivamente alla conferma ed al rafforzamento di tale destinazione e alla conduzione produttiva agricola dei fondi. - Sottozona E2 – Aree agricole di tutela del sistema storico-urbano: La sottozona E2 comprende quelle parti del territorio comunale limitrofe al Centro Urbano destinate all’agricoltura delle quali si vuole mantenere l’integrità morfologica e l’unità del paesaggio insediativo storico-urbano: esse si sviluppano per lo più in adiacenza al centro e mirano a tutelare ed a salvaguardare tale unità attraverso la scelta di parametri urbanistici che limitino quanto possibile il consumo di suolo e la capacità edificatoria; le prescrizioni sono rivolte esclusivamente alla conferma ed al rafforzamento di tale destinazione e alla conduzione produttiva agricola dei fondi.

- Sottozona E3 – Aree agricole di valorizzazione del sistema ambientale: La sottozona E3 comprende quelle parti del territorio comunale prevalentemente caratterizzate dal sistema ambientale; le prescrizioni sono rivolte esclusivamente alla valorizzazione del paesaggio e degli elementi di vegetazione naturale; la valorizzazione è volta alla salvaguardia della continuità del paesaggio mediante il mantenimento di forme di uso agricolo del suolo

Per quanto concerne le AREE ARTIGIANALI E PRODUTTIVE esterne al centro urbano, le azioni del P.U.C.G. riguardano sostanzialmente due assi di intervento. Il primo consistente nella conferma della pianificazione vigente per la sottozona D2.2 in località Poggiaccio, posizionata al confine con il Comune di Oriolo Romano, lungo Via Claudia Braccianese (SP 493), il secondo nella creazione di una nuova area localizzata lungo la strada di collegamento diretto con Capranica Scalo, località caratterizzata già da una piccola realtà industriale. Quest’ultima è stata localizzata al fine di promuovere uno sviluppo sostenibile delle attività produttive, in un’area priva di vincoli, compatibile con i tessuti agrari circostanti ed, in qualche modo, afferente a delle realtà già orientate in tale direzione, nonché in prossimità di infrastrutture in via di sviluppo e potenziamento quale quello della Cassia Bis. Essa si estende per circa 97˙015 mq, occupando cioè lo 0,22% del territorio comunale, in un intento perequativo rivolto a favore della comunità di Vejano: tale area è stata individuata su terreni della università agraria, sentiti gli organi dell’università stessa.

Infine, per quanto riguarda le AREE TURISTICO-RICETTIVE, anche in questo caso, il P.U.C.G. provvede, da una parte a confermare la pianificazione vigente per la sottozona T1 (vengono così ripresi tutti i parametri urbanistici contenuti nel Piano Particolareggiato “Le Pantane”), dall’altra a proporre una nuova zona, T3, atta a favorire lo sviluppo delle attività Turistico/Rurali che prevede nel proprio intervento l’edificazione di una quota parte di residenziale fissata come segue pari a 8˙800 mq con il quantitativo di SUL/abitante fissato dal Piano uguale a 52 mq/ab.

L’ambito indicato ha una consistenza totale di oltre 524 HA, le porzioni di area interessate dall’intervento, per un totale di otto nuclei assommano a 8 HA. Si evidenzia il fatto che l’insieme delle aree interessate dalla proposta insediativa rappresenta l’1,55% del comprensorio dell’Azienda agricola di afferenza determinata come ambito e che, pertanto, tale ipotesi non compromette nessuna delle funzioni agricole dell’azienda. La proposta insediativa, integrata tipo-morfologicamente nel contesto di riferimento, prevede nuclei con fabbricati di altezza massima 7,50 m. con una superficie di intervento per ciascun borgo rurale turistico/residenziale di circa 10.000 mq; comprese le relative aree a standard ai sensi del DM 1444/68, con riferimento alle zone C in contesto rurale (articolo 2, lettera e)).

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L’assetto urbanistico proposto consiste nella localizzazione di otto borghi rurali definiti con riferimento all’art.2, lettera e, parte seconda del DM 1444/68. Ai sensi della normativa regionale vigente (L.R. 2 novembre 2006, n°14), per turismo rurale s’intende: un settore del mercato turistico regionale costituito da molteplici attività finalizzate alla corretta fruizione dei beni naturalistici, ambientali e culturali del territorio, alla conoscenza ed alla valorizzazione dell’agricoltura locale nonché relative all’ospitalità, alla ristorazione e al tempo libero. Tale definizione mette in evidenza la netta distinzione esistente tra agriturismo e turismo rurale. Per turismo rurale s’intende una serie di iniziative rientranti nella normativa del settore turismo, che dovranno diventare delle componenti a supporto delle attività agricole (coltivazione del fondo, allevamento di animali, selvicoltura), che dovranno comunque rimanere prevalenti. Vejano rientra nei comuni con una bassa offerta strutturale turistica; pertanto i turisti rurali che vengono attratti dall’alta valenza territoriale della zona sono costretti ad allontanarsi dall’area comunale con i relativi svantaggi in termini di apporto economico. Si tratta di una componente fondamentale per lo sviluppo del turismo rurale. L’alloggio e la ristorazione sono gli elementi cardine su cui si basa l’offerta turistica del territorio, in quanto, pur non essendo l’obiettivo prioritario del turista che si reca nell’area comunale al fine di fruire delle “cose belle” e delle “cose buone” e di godere del tempo libero, la mancanza di tali strutture rende il territorio poco idoneo ad un turismo dinamico (mancata realizzazione dei bisogni primari come il cibo e il riposo). L’insieme dell’apparato normativo è volto a rendere accessibile una vasta parte del territorio agricolo con forte attrattiva turistica rurale e a creare dei centri residenziali turistici quali punti di sviluppo della fruizione degli stessi territori: la vocazione turistica di tipo agro-culturale è dovuta sia alle caratteristiche del territorio, sia alle valenze culturali in esso presenti. Perciò è fondamentale sottolineare il criterio naturalistico sul quale si è improntato lo slancio di tale vocazione.

2.2.3 - Il dimensionamento del Piano

Si provvede ad una disamina del tema del dimensionamento, analizzandolo sia nella sua caratterizzazione areale in rapporto al territorio comunale, sia in termini di potenzialità insediativa, in rapporto alla popolazione Si prende atto in primo luogo che su un territorio dell’estensione totale di 4.436 Ha la porzione interessata da agglomerato urbano o comunque da zone non più riconducibili al territorio agricolo, allo stato di fatto, consiste in una estensione di circa 86 Ha, ovvero circa il 2%, la pianificazione vigente prevede un’estensione delle medesime aree di circa 115 Ha; a fronte di tale situazione la proposta di Piano investe un complesso di aree a caratterizzazione urbana, comprese le esistenti di Ha 139, circa il 2,6 % dell’intero territorio comunale e un incremento rispetto alla vigenza del 17,5%. In termini di potenzialità insediativa residenziale le nuove aree di espansione hanno un’estensione di 13,5 Ha circa con la previsione di una capacità di 642 abitanti, le nuove volumetrie nelle zone di completamento è stimabile in 110 abitanti; pertanto si ha un potenzialità insediativa di 752; questo dato rappresenta un incremento modesto dell’ordine del 30% rispetto alla popolazione comunale di 2.395, all’adozione del Piano. Dalla lettura dei dati su menzionati si appalesa la scarsa consistenza in termini assoluti del dato incrementale relativo alla popolazione da insediare, e conseguentemente il trascurabile riflesso in termini di impatto sulle risorse naturali, come ad esempio la risorsa idropotabile o la gestione di rifiuti.

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Altresì evidente, sia in termini assoluti che relativi, la modesta incidenza dell’impatto areale del Piano trattandosi di investire circa 24 ha con nuove funzioni non riconducibile alle zone rurali, rispetto alla pianificazione vigente, rimanendo trascurabile la porzione di territorio comunale a ciò dedicata comunque nettamente inferiore al 3%.

2.2.4 - Lo scopo

La redazione dello strumento generale di pianificazione deve riunire e risolvere in una visione sintetica i problemi che emergono dalla realtà fisica e sociale del territorio. Si deve rispondere ad una serie, talvolta difficilmente compatibile, di esigenze operative e di tutela che devono contemplare oggetti così diversi come: il polo residenziale principale, i fenomeni insediativi diffusi e relativi fenomeni di degrado, il sistema produttivo, i parcheggi, il verde pubblico, recupero ed ampliamento dello stock abitativo, i beni storico-archeologici, l'organizzazione dei servizi, la gestione dei beni ambientali, il rispetto della normativa paesaggistica vigente, i caratteri dei territori rurali e le loro valenze strutturali e produttive. In tal senso, si è reso necessario un lavoro di riconoscimento delle connessioni tra un tema e l’altro e di ri-articolazione delle stesse; si è proceduto quindi alla individuazione di una struttura interpretativa alla luce della quale questioni apparentemente autonome e disposte su livelli diversi ritrovino una visione d'insieme e possano quindi essere correttamente e coerentemente affrontate.

2.2.5 - Tabella sintetica di: Obiettivi, Strategie, Azioni di Piano

Dalla tabella 1 sono stati desunti gli obiettivi generali che lo strumento di pianificazione generale deve contemplare, ai sensi della normativa nazionale e regionale. “Traducendo” tali obiettivi e portandoli in scala sul territorio comunale di Vejano, si espone quanto segue:

NORMA OBIETTIVI NORMATIVI CORRELAZIONE

Legge 17 agosto Dare assetto complessivo all'intero territorio comunale, OB 2_Riqualificazione delle 1942, n°1150 ovvero: componenti formali e funzionali “Legge - indicare in sistema infrastrutturale; presenti nel territorio attraverso un complesso di interventi volti alla Urbanistica” - - indicare il sistema insediativo; Art.7 rivitalizzazione, riequilibrio e - individuare il sistema ambientale. trasformazione dell'assetto urbano e Legge 17 agosto Assicurare il rispetto della pianificazione sovraordinata, ovvero: territoriale 1942, n°1150 - attenersi alla normativa sovraordinata statale, urbanistica ed edilizia; OB 3_Ridistribuzione localizzativa e “Legge - attenersi ai vincoli ambientali e paesaggistici. funzionale della struttura insediativa Urbanistica” - intesa come complesso delle relazioni Art.10 che legano la morfologia urbana alla tipologia edilizia, al sistema dei servizi ed al sistema produttivo Legge Regionale Realizzare la tutela dell’integrità fisica e dell’identità culturale del OB 1_Sviluppare una identità 22 dicembre 1999, territorio, migliorare il sistema insediativo ed eliminare gli squilibri territoriale a fronte di un quadro di n°38 “Norme sul sociali, territoriali e di settore riferimento a scala intercomunale e Governo del territoriale debole Territorio” - Art.2 Legge Regionale Delineare i cardini dell’assetto del territorio comunale; OB 4_ Intervenire sul degrado fisico e 22 dicembre 1999, Indicare le trasformazioni strategiche comportanti effetti di lunga durata; funzionale del patrimonio edilizio n°38 “Norme sul Tutelare l’integrità fisica e l’identità culturale del territorio comunale storico e tradizionale riconducibile Governo del attraverso: all’inadeguatezza del modello abitativo Territorio” - Art.29 esistente - la ricognizione della vicenda storica che ha portato all’attuale configurazione del territorio comunale e dello stato di conservazione del OB 5_ Intervenire sul degrado fisico e suolo e del sottosuolo, nonché dell’equilibrio dei sistemi ambientali; funzionale del patrimonio infrastrutturale e produttivo per - l’articolazione del territorio non urbanizzato in ambiti, in relazione alle rispondere alle istanza socio- loro caratteristiche paesaggistiche, ambientali e produttive agricole; economiche, per contrastare la - la perimetrazione del territorio urbanizzato;

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- la definizione, per ognuna delle componenti territoriali individuate ai tendenza all’abbandono che incombe sensi dei precedenti numeri, delle disposizioni relative alle trasformazioni OB 6_ Intervenire sull’abbandono del fisiche ammissibili ed alle utilizzazioni compatibili. patrimonio agricolo attraverso la Legge Regionale - Specificare i perimetri delle zone da sottoporre alla redazione dei PUOC; valorizzazione degli elementi di 22 dicembre 1999, - Specificare quali PUOC devono essere formati ed i termini entro i quali interesse ambientale, intesi anche come n°38 “Norme sul devono essere compiuti i relativi adempimenti; elementi protagonisti del sistema funzionale e produttivo Governo del - Specificare i caratteri delle trasformazioni fisiche e funzionali ammissibili Territorio” - Art.30 negli ambiti urbani non assoggettati alla redazione dei PUOC, specificando le modalità di attuazione delle trasformazioni; - Specificare quali trasformazioni fisiche e funzionali di immobili aventi rilevanza territoriale urbanistica e, pertanto, soggetti al rilascio della concessione edilizia, si prevede siano attuate senza l'intervento di un PUOC, specificando le trasformazioni ammissibili e le modalità ed i termini di attuazione delle trasformazioni; - Specificare le destinazioni d’uso specifiche, con particolare riferimento a quelle per funzioni pubbliche o collettive, attribuite ad immobili determinati, i cambi di destinazione d’uso ammissibili e le incompatibilità assolute; - Specificare gli interventi di urbanizzazione e di realizzazione di spazi per funzioni pubbliche e collettive nonché gli interventi di edilizia residenziale sociale ai sensi dell’art.1, commi 258 e 259 della legge n.244/2007; - Specificare gli immobili da acquisire alla proprietà pubblica; - Specificare quali trasformazioni debbono attuarsi previa acquisizione pubblica di immobili esattamente individuati o mediante le forme di perequazione previste nei PUOC; - Specificare il piano economico di competenza comunale. Tabella 2: Correlazione tra Obiettivi derivanti dalla normativa istitutiva e Obiettivi di PUCG

Di seguito si riporta la struttura del P.U.C.G. in esame, ricostruita a partire dalla Relazione Tecnica alla quale si rinvia per la descrizione delle singole azioni.

OBIETTIVI

OB 1 Sviluppare una identità territoriale a fronte di un quadro di riferimento a scala intercomunale e territoriale debole Riqualificazione delle componenti formali e funzionali presenti nel territorio attraverso un complesso di interventi volti alla OB 2 rivitalizzazione, riequilibrio e trasformazione dell'assetto urbano e territoriale Ridistribuzione localizzativa e funzionale della struttura insediativa intesa come complesso delle relazioni che legano la OB 3 morfologia urbana alla tipologia edilizia, al sistema dei servizi ed al sistema produttivo Intervenire sul degrado fisico e funzionale del patrimonio edilizio storico e tradizionale riconducibile all’inadeguatezza del OB 4 modello abitativo esistente Intervenire sul degrado fisico e funzionale del patrimonio infrastrutturale e produttivo per rispondere alle istanza socio- OB 5 economiche, per contrastare la tendenza all’abbandono che incombe Intervenire sull’abbandono del patrimonio agricolo attraverso la valorizzazione degli elementi di interesse ambientale, OB 6 intesi anche come elementi protagonisti del sistema funzionale e produttivo STRATEGIE (Obiettivi specifici)

Riconoscere, a livello territoriale, un quadro di riferimento specifico in grado di ricollocare il territorio comunale nelle S 1 dinamiche socio economiche in atto a scala sovracomunale e regionale Individuare e collocare attività di servizi e produttive di interesse sovracomunale, collegate alla rivalorizzazione della S 2 componente primaria SIC-ZPS Costituire a livello comunale un quadro funzionale-produttivo-ambientale, che tuteli quest’ultimo aspetto e ponga le basi, S 3 attraverso la definizione degli elementi irrinunciabili della struttura urbana, per uno sviluppo ordinato dei restanti fattori Per quanto riguarda il sistema insediativo, gli interventi propongono aggiunte di quote insediative e servizi atte a ricucire e S 4 delimitare quanto già esistente al fine di segnare i confini tra le parti urbanizzate/agricolo Per quanto riguarda gli interventi sul sistema insediativo, si propongono operazioni di riuso dell’esistente (completamento, S 5 sostituzione, ristrutturazione, risanamento, restauro, sistemazione del suolo),attente alla corretta interpretazione delle logiche del tessuto consolidato Per quanto riguarda il sistema insediativo, tali interventi propongono di prestare particolare attenzione alla individuazione S 6 degli spazi d’uso pubblico Classificazione della zona agricola in sottozone al fine di limitare il fenomeno dell’edilizia diffusa, tutelare l’unità S 7 morfologica del centro urbano e garantire l’integrità del territorio agricolo e del paesaggio rurale AZIONI (Obiettivi operativi)

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Zona A - Aree edificate e La zona A si amplia rispetto alla Pianificazione Comunale Vigente (in seguito PCV) di limitrofe di interesse storico 30˙573 mq includendo parti del territorio comunale destinate dalla PCV a “Zona B1/b A1 e paesaggistico Completamento” per circa 15˙900 mq ed a “Zona E2 Verde privato vincolato” per i restanti MODIFICHE ALLA PCV 14˙673 mq. La Zona A della PCV non viene però ricompresa completamente nella nuova Zona A di PUCG, parte viene infatti ricondotta a “Zona B1 di Completamento”. Sottozona B1 – edificate La Sottozona B1 di PUCG ha una superficie inferiore rispetto alla zonizzazione della PCV di sature MODIFICHE ALLA 33˙194 mq; ciò è dovuto sia dall’esclusione della viabilità pubblica che dall’inclusione di PCV 15˙900 mq della B1/b della PCV all’interno della Zona A di PUCG. La Sottozona B1 di A2 PUCG si estende in gran parte all’interno del sedime della B1 della PCV (84%) mentre per 2˙634 mq interessa la vecchia Zona E2 della PCV (9%) e per 2˙109 mq interessa la vecchia Zona A della PCV (7%). Sottozona B2 – di La Sottozona B2 di PUCG ha una superficie di poco inferiore rispetto alla zonizzazione della completamento PCV (4˙803 mq); anche in questa sottozona si è proceduto all’esclusione della viabilità dell’edificato di tipo lineare pubblica e allo spostamento della superficie territoriale del lotto riguardante l’edificio A3 MODIFICHE ALLA PCV scolastico che da B2 della PCV è passata alla F4 di PUCG. La Sottozona B2 di PUCG occupa interamente il sedime della B2 della PCV e per una parte (15˙529 mq 29%) occupa la vecchia Zona B3 della PCV. Sottozona B3 - di La Sottozona B3 di PUCG ha una superficie inferiore rispetto alla zonizzazione della PCV di completamento 14˙132 mq; la riduzione del dato numerico è dovuto dall’esclusione della viabilità pubblica e dell’edificato di tipo areale dall’inclusione di 15˙529 mq della B3 definita dalla PCV all’interno della Zona B2 di MODIFICHE ALLA PCV PUCG. A fronte della riduzione del dato numerico della superficie territoriale, il territorio comunale destinato a Zona B3 dal nuovo strumento pianificatorio occupa nuove aree lungo A4 il margine est del centro urbano, a ridosso del Fosso Gorgoglione, apparendo così “geometricamente“ aumentato; le aree (22˙244 mq 18%) che vengono definite ex-novo B3 dal PUCG erano definita dalla PCV come aree Agricole. L’intera area B3 “L’impresa” definita dalla PCV è stata riconfermata dalla zonizzazione di PUCG, mentre è stata corretta la destinazione B3 di parte del campo sportivo comunale dal nuovo PUCG che l’ha ricondotta a Zona F3 aree attrezzate per le attività sportive. Sottozona B4 - PEEP La Sottozona B4 - PEEP di PUCG riconferma, aggiornando l’area sulla cartografia MODIFICHE ALLA PCV aggiornata di Piano ed escludendo le aree interessate dal vincolo di rispetto delle acque A5 pubbliche, la Sottozona PEEP prevista dalla zonizzazione della PCV, riducendola di circa 6˙800 mq. Sottozona C1 - di nuova La Sottozona C1 di PUCG è costituita ex novo dal nuovo strumento; è posizionata a sud realizzazione NUOVA della località “Pastinello” a ridosso del lato nord/ovest della zona B3 L’impresa, e ZONA DI PUCG rappresenta la direzione “naturale”, se non l’unica compatibile con i diversi aspetti A6 urbanistici, ambientali e paesistici, della futura espansione del centro urbano di Vejano. In tale sottozona viene previsto l’insediamento di quanto segue: 258 nuovi abitanti e l’edificazione di 13˙439 mq di SUL residenziale. Sottozona C2 - di nuova La Sottozona C2 di PUCG propone lo sviluppo della zona già definita dalla PCV definendo realizzazione MODIFICHE un aumento di 25˙500 mq della superficie territoriale, puntando ad ottenere una ricucitura ALLA PCV del tessuto urbano con la zona PEEP della località “Vignarella”. La Sottozona C2 della PCV stabilita nella località “Il bagnolo” è quindi in gran parte riconfermata C2 (26˙140 mq 75%), una parte viene ricondotta a C3 (4˙881 mq 14%) ed la porzione restante in F7 Servizi privati (3˙606 mq 11%). Il potenziale edificatorio residuo della Sottozona C2 di PCV ricadente in zona C2 di PUCG A7 può essere così espresso: Sup Ter 26˙140 mq x It 0,20 mc/mq = Volume 5˙228 mc Avendo stabilito la proporzione Volume ad abitante per il Comune di Vejano pari a 165mc/ab, si ottiene che gli abitanti insediabili nella Sottozona C2 di PUCG già previsti dalla PCV sono pari a: Volume 5˙228 mc / 165 mc/ab = Abitanti 32 Nella Sottozona C2 di PUCG viene previsto, come dato totale, l’insediamento di 284 abitanti e l’edificazione di 14˙755 mq di SUL residenziale; l’effettivo nuovo carico viene calcolato decurtando i 32 abitanti già previsti dalla PCV: 252 nuovi abitanti e relativi 13˙104 mq di nuova SUL residenziale. Sottozona C3 - di nuova La Sottozona C3 di PUCG si sviluppa per 4˙881 mq sulla Sottozona C2 della PCV, 19˙383 realizzazione NUOVA mq sulla Sottozona G della PCV ed i restanti 74˙638 mq sono esterni alla vecchia ZONA DI PUCG zonizzazione della PCV. La porzione di Sottozona C3 di PUCG già Sottozona C2 di PCV esprimeva un potenziale edificatorio pari a: Sup Ter 4˙881 mq x It 0,20 mc/mq = Volume 976 mc A8 Contemporaneamente la parte di Sottozona C3 di PUCG già Sottozona G di PCV ha già realizzato un potenziale edificatorio pari a 1482 mc. Avendo stabilito la proporzione Volume ad abitante per il Comune di Vejano pari a 165mc/ab, si ottiene che gli abitanti insediabili nella Sottozona C2 di PUCG già previsti dalla PCV sono pari a: Volume 2˙458 mc / 165 mc/ab = Abitanti 15 Nella Sottozona C3 di PUCG viene previsto, come dato totale, l’insediamento di 147 abitanti e l’edificazione di 7˙634 mq di SUL residenziale; l’effettivo nuovo carico viene calcolato

13 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

decurtando i 15 abitanti già previsti dalla PCV: 132 nuovi abitanti e relativi 6˙864 mq di nuova SUL residenziale.

Sottozona D2.1 – Produttiva La Sottozona D2.1 è posizionata in continuità con il centro urbano ed è costituita da 17˙714 A9 Artigianale MODIFICHE mq della Sottozona G di PCV e da 12˙508 mq esterni alla vecchia zonizzazione della PCV, ALLA PCV ma già interessati da interventi edilizi di carattere residenziale/artigianale Zona S - Aree di La zona omogenea S con una superficie di circa 14˙620 mq, si compone di quattro sottozone completamento e recupero a costituite da lotti “liberi” localizzate all’interno dell’urbanizzato di completamento “Zona A10 normativa specifica NUOVA B” già definita dalla PCV ad esclusione della sottozona S.1 localizzata in adiacenza al ZONA DI PUCG centro urbanizzato; il carico urbanistico previsto per questa zona è pari a 3˙280 mq di SUL residenziale pari a 63 abitanti insediabili ex/novo Sottozona T2 – Turistico La sottozona T2, circa 99˙841 mq è un’area creata ex/novo dal nuovo strumento in Residenziale NUOVA ZONA contiguità con la nuova Sottozona C3.3; tale area contiene già degli edifici residenziali A11 DI PUCG (seconde case utilizzate a scopo turistico) del carico urbanistico pari a circa 1˙545 mq di SUL residenziale pari a 30 abitanti. Sistema della mobilità Gli interventi proposti sulla mobilità puntano a risolvere i problemi della mobilità del NUOVA PROPOSTA DI Centro Urbano evitando gli interventi fuori scala previsti dalla PCV (eliminazione della A12 PUCG viabilità tangenziale al Centro Urbano passante lungo il Fosso Gorgoglione) e proponendo piccoli e più concreti interventi di ricucitura della rete stradale esistente. La Zona D “Aree per La Sottozona D1 di PUCG in loc. “Le Pantane”, costituisce la nuova area inserita dal Piano attività produttive” esterne ed interessa 97˙015 mq posizionata verso il confine con il Comune di Capranica, lungo la al CENTRO URBANO Strada Provinciale n.93 che collega Vejano alla località di Capranica Scalo. A13 La Sottozona D1 – Produttiva industriale in loc. “Le Pantane”NUOVA ZONA DI PUCG La Sottozona D2.2 – Il nuovo PUCG conferma la pianificazione fatta dalla PCV per la Sottozona D2.2 in loc. Produttiva artigianale in “Poggiaccio”, posizionata al confine con il comune di Oriolo Romano, lungo Via Claudia A14 loc. Braccianese (SP 493). “Poggiaccio”CONFERMA DELLA PCV La Zona T “Aree di Promozione e fruizione del paesaggio naturale agrario, conservazione delle attività sviluppo di complessi di tipo compatibili con la salvaguardia del paesaggio naturale agrario turistico” esterne al A15 CENTRO URBANO La sottozona T1 – P.P. “Le Pantane” CONFERMA DELLA PCV La sottozona T3 – Turistico La Sottozona T3 è una nuova categoria zonizzativa predisposta dal nuovo Piano atta a Rurale in loc. favorire lo sviluppo delle attività Turistico/Rurali che prevede nel proprio intervento A16 “Pallarete”NUOVA ZONA l’edificazione di una quota parte di residenziale fissata come segue pari a 8˙800 mq con il DI PUCG quantitativo di SUL/abitante fissato dal Piano uguale a 52 mq/ab, si deduce che lo sviluppo delle attività Turistico/Rurali prevedono l’insediamento di teorici 169 nuovi abitanti. Suddivisione della Zona E La sottozona E1 comprende quelle parti del territorio comunale prevalentemente in tre Sottozone su tutto il pianeggianti destinate all’agricoltura non interessate da particolari problematiche territorio comunale ambientali; le prescrizioni di sottozona sono rivolte esclusivamente alla conferma ed al MODIFICHE ALLA PCV rafforzamento di tale destinazione e alla conduzione produttiva agricola dei fondi. La sottozona E2 comprende quelle parti del territorio comunale limitrofe al Centro Urbano destinate all’agricoltura delle quali si vuole mantenere l’integrità morfologica e l’unità del paesaggio insediativo storico-urbano: esse si sviluppano per lo più in adiacenza al centro e mirano a tutelare ed a salvaguardare tale unità attraverso la scelta di parametri urbanistici A17 che limitino quanto possibile il consumo di suolo e la capacità edificatoria; le prescrizioni sono rivolte esclusivamente alla conferma ed al rafforzamento di tale destinazione e alla conduzione produttiva agricola dei fondi. La sottozona E3 comprende quelle parti del territorio comunale prevalentemente caratterizzate dal sistema ambientale; le prescrizioni sono rivolte esclusivamente alla valorizzazione del paesaggio e degli elementi di vegetazione naturale; la valorizzazione è volta alla salvaguardia della continuità del paesaggio mediante il mantenimento di forme di uso agricolo del suolo. Tabella 3: Obiettivi / Strategie / Azioni di PUCG

14 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

2.3 - GLI STRUMENTI DELLA PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA

2.3.1 - Piano Territoriale Paesistico (PTP)

Il Piano Territoriale Paesistico della Regione Lazio disciplina i beni sottoposti a vincolo, introducendo il criterio della tutela omogenea delle aree e dei beni previsti dalla Legge Galasso n°431/85 e di quelli dichiarati di notevole interesse pubblico ai sensi della Legge n.1497/39. Vejano confina a nord con i comuni di e Capranica, a est con e Oriolo Romano, a sud con e a ovest con . E’ dotato di un’isola amministrativa, localizzata a sud-ovest rispetto ai confini comunali principali. Tutto il territorio comunale è compreso nel PTP n°3 “Laghi di Bracciano e Vico”, adottato con DGR 2270 del 28 aprile 1987 e approvato con LR 6 luglio 1998, n°24 “Pianificazione paesistica e tutela dei beni e delle aree sottoposti a vincolo paesistico”.

2.3.2 - Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR)

Il PTPR intende per paesaggio le parti del territorio i cui caratteri distintivi derivano dalla natura, dalla storia umana o dalle reciproche interrelazioni nelle quali la tutela e valorizzazione del paesaggio salvaguardano i valori che esso esprime quali manifestazioni identitarie percepibili come indicato nell'art. 131 del Codice dei beni culturali e del paesaggio D.Lgs. n°42/2004. Il paesaggio è la parte del territorio che comprende l'insieme dei beni costituenti l'identità della comunità locale sotto il profilo storico-culturale e geografico-naturale, garantendone la permanenza e il riconoscimento come componente essenziale del contesto di vita della collettività e ne promuove la fruizione. L’OBIETTIVO (Obiettivo Generale) del PTPR è quello di Tutelare il paesaggio, il patrimonio naturale, storico, artistico e culturale, salvaguardandone i valori. In tavola A il sistema del paesaggio presenta le seguenti quantità: l’80% circa del territorio comunale di Vejano è classificato Paesaggio naturale e Paesaggio naturale di continuità; il 17% per Paesaggio agrario di valore; il restante 3% è suddiviso da Paesaggio agrario di continuità, Paesaggio degli insediamenti urbani e Paesaggio dei centri e nuclei storici. Per quanto riguarda il regime vincolistico in tavola B, il territorio comunale risulta interessato da vaste aree boscate (che interessano il Paesaggio Naturale dei sistemi di tavola A):

Sono inoltre, presenti numerosi Corsi d’Acqua pubblici, costituiti dal fiume Mignone e dai suoi affluenti primari e secondari (art.35 delle N.T.A. del P.T.P.R.): Infine le aree di interesse archeologico con le relative fasce di rispetto, sia areali, sia lineari che puntiformi (art.13, co.3, lett.a della L.R. n°24/98), validate e/o ricartografate dalla Soprintendenza per i beni Archeologici dell’Etruria Meridionale:

Pertanto, gli OBIETTIVI SPECIFICI per ogni zona di PTPR sono: - valorizzazione dei beni e conservazione del loro valore anche mediante l’inibizione di iniziative di trasformazione territoriale pregiudizievoli alla salvaguardia (paesaggio naturale); - valorizzazione della funzione di connessione dei paesaggi con i quali concorre a costituire complessi paesaggistici unitari, nonché protezione, fruizione e valorizzazione del paesaggio naturale stesso e, in linea

15 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

subordinata, la conservazione dei modi d’uso agricoli tradizionali (paesaggio naturale di continuità); - mantenimento della qualità del paesaggio rurale mediante la conservazione e la valorizzazione dell’uso agricolo e di quello produttivo compatibile (paesaggio agrario di valore); - riqualificazione e recupero dei tessuti urbani di cui costituiscono margine, valorizzazione della funzione di miglioramento del rapporto città campagna (paesaggio agrario di continuità); - riqualificazione degli ambiti urbani e mantenimento delle caratteristiche, tenuto conto delle tipologie architettoniche nonché delle tecniche e dei materiali costruttivi e valorizzazione dei beni del patrimonio culturale e degli elementi naturali ancora presenti, alla conservazione delle visuali verso i paesaggi di pregio adiacenti e/o interni all’ambito urbano anche mediante il controllo dell’espansione, il mantenimento di corridoi verdi all’interno dei tessuti e/o di connessione con i paesaggi naturali e agricoli contigui (paesaggio degli insediamenti urbani); - valorizzazione dell’identità culturale e tutela dell’integrità fisica attraverso la conservazione del patrimonio e dei tessuti storici nonché delle visuali da e verso i centri antichi anche mediante l’inibizione di trasformazioni pregiudizievoli alla salvaguardia (paesaggio dei centri e nuclei storici con relativa fascia di rispetto).

2.3.3 - Piano Territoriale Provinciale Generale (PTPG)

Il Piano Territoriale Provinciale Generale di Viterbo è stato adottato con Deliberazione del Consiglio Provinciale 24 luglio 2006 n°45 e approvato con Deliberazione del Consiglio Provinciale 28 dicembre 2007 n°105. Vejano rientra nell’Ambito territoriale n°5 “Bassa ”. All’art.00.1 delle NTA del PTPG sono elencate le finalità del piano: Il Piano Territoriale Provinciale, in quanto coerente con gli indirizzi del quadro regionale di riferimento, recepisce ed integra le disposizioni riguardanti la tutela dell’integrità fisica, e culturale del territorio interessato; è volto alla conservazione e riproducibilità delle risorse naturali. Indica, inoltre, le caratteristiche generali delle infrastrutture di interesse sovracomunale nonché i criteri generali da utilizzare per la valutazione dei carichi insediativi ammissibili nel territorio. … Gli interventi di trasformazione del territorio avvengono nel rispetto di finalità ben definite che oltre lo sviluppo sostenibile devono migliorala la qualità delle aree urbane e del territorio, l’uso creativo ed attento delle risorse (beni culturali ed ambientali). Sono da incentivare e favorire: la manutenzione urbana ed il recupero edilizio, dando priorità alla riqualificazione del territorio già urbanizzato rispetto all’uso e alla trasformazione dello spazio non ancora urbanizzato … Perciò l’OBIETTIVO GENERALE del PTPG è quello di Conservare e riprodurre le risorse naturali.

2.3.4 - Piano di Assetto Idrogeologico (PAI)

Il Piano di Assetto Idrogeologico (Autorità dei Bacini Regionali) è stato approvato dalla Regione Lazio con deliberazione di Comitato Istituzionale n.1 del 13 luglio 2009, ha valore di piano territoriale di settore e rappresenta lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico - operativo mediante il quale l’Autorità dei Bacini Regionali del Lazio, nell’ambito del territorio di propria competenza, pianifica e programma le azioni e le norme d’uso finalizzate alla tutela e alla difesa delle popolazioni, degli insediamenti, delle infrastrutture, del suolo e del sottosuolo.

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Con il PAI l’Autorità svolge, ai sensi del D.Lgs n°152/06 e della Legge Regionale n°39/96, le attività di pianificazione, programmazione e coordinamento degli interventi attinenti la difesa del suolo. In particolare, il PAI riguarda sia l’assetto geomorfologico, relativo alla dinamica dei versanti e al pericolo di erosione e di frana, sia l’assetto idraulico, relativo alla dinamica dei corsi d’acqua e al pericolo d’inondazione, nonché la definizione delle esigenze di manutenzione, completamento ed integrazione dei sistemi di difesa esistenti in funzione del grado di sicurezza compatibile e del loro livello di efficienza ed efficacia. Perciò l’OBIETTIVO GENERALE del PAI è quello di Tutelare e difendere le popolazioni, gli insediamenti, le infrastrutture, il suolo e il sottosuolo. Nel territorio comunale di Vejano si evidenzia la presenza di Aree sottoposte a tutela per pericolo di frana, sia di fascia A, che di fascia B in prossimità del Fiume Mignone, nonché aree più vaste classificate come Aree di attenzione per frana. Pertanto, il PAI ha come OBIETTIVI SPECIFICI da perseguire: - Mitigazione del rischio di frana; - Esecuzione di opere di bonifica e sistemazione dei movimenti franosi; - Riduzione della vulnerabilità dei valori esposti al rischio; - Miglioramento della tutela della pubblica incolumità; - Tutela, manutenzione e salvaguardia dei manufatti e delle aree vincolate ai sensi del D.Lgs.42/2004 – Codice dei Beni; - Riparazione e miglioramento antisismico di eventuali edifici danneggiati.

2.3.5 - Vincolo Idrogeologico

Il R.D.L. 30 dicembre 1923 n°3267 , tuttora in vigore, dal titolo: "Riordinamento e riforma in materia di boschi e terreni montani" sottopone a “vincolo per scopi idrogeologici i terreni di qualsiasi natura e destinazione che, per effetto di forme di utilizzazione contrastanti con le norme di cui agli artt. 7,8 e 9 (articoli che riguardano dissodamenti, cambiamenti di coltura ed esercizio del pascolo), possono con danno pubblico subire denudazioni, perdere la stabilità o turbare il regime delle acque" L’OBIETTIVO GENERALE del Vincolo Idrogeologico è quello di preservare l'ambiente fisico e quindi di garantire che tutti gli interventi che vanno ad interagire con il territorio non compromettano la stabilità dello stesso, né inneschino fenomeni erosivi, ecc., con possibilità di danno pubblico, specialmente nelle aree collinari e montane. Il Vincolo Idrogeologico in generale non preclude la possibilità di intervenire sul territorio, ma segue l'integrazione dell'opera con il territorio. Un territorio che deve rimanere integro e fruibile anche dopo l'azione dell'uomo, rispettando allo stesso tempo i valori paesaggistici dell’ambiente. Con deliberazione di Giunta Regionale 3888/98 e LR 53/98 sono state delegate alle Province e ai Comuni alcune delle funzioni amministrative relative alla autorizzazione di alcuni interventi in aree sottoposte a vincolo idrogeologico di cui alla D.G.R. 6215/1996. Gran parte del territorio comunale di Vejano (ad esclusione delle fasce comprese tra i Fossi Gorgoglione e Giafrotto e tra quest’ultimo ed il Torrente Mignone) è soggetta a Vincolo Idrogeologico. Quest’ultimo non è, evidentemente, un fattore di rischio in senso assoluto. In realtà il Vincolo nei criteri istitutivi riassume una serie di situazioni di rischio che comprendono anche quelle prese in considerazione tra i fattori di rischio sul territorio, ma proprio per questa sua diffusione areale nell’ambito comunale, il Vincolo rappresenta una sorta di generica costante di Rischio geologico che penalizza il territorio e va a sommarsi alle singole, specifiche situazioni cui si è data evidenza con il dettaglio nell’analisi effettuata.

17 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

2.3.6 - Piano della Tutela delle Acque Regionali (PTAR)

Il Piano di Tutela delle Acque Regionale si pone l'obiettivo di perseguire il mantenimento dell'integrità della risorsa idrica, compatibilmente con gli usi della risorsa stessa e delle attività socio-economiche delle popolazioni del Lazio. Contiene, oltre agli interventi volti a garantire il raggiungimento e il mantenimento degli obiettivi del D.lgs. n°152/2006, le misure necessarie alla tutela qualitativa e quantitativa del sistema idrico. Il Piano è stato adottato con Deliberazione di Giunta Regionale n°266 del 2 maggio 2006 e approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale n°42 del 27 settembre 2007 (Supplemento ordinario al “Bollettino Ufficiale" n°34 del 10 dicembre 2007). Perciò l’OBIETTIVO GENERALE del PTAR è quello di Mantenere l’integrità della risorsa idrica compatibilmente con gli usi della risorsa stessa ai fini della qualità della vita. Il PTAR ha dunque come OBIETTIVI SPECIFICI da perseguire: - raggiungimento dell’efficienza depurativa degli effluenti; - rispetto dei limiti di emissione degli scarichi idrici.

2.3.7 - Piano Regionale per le Attività Estrattive (PRAE)

Il settore estrattivo è regolato dalla l.r.17 del 06.12.2004 e dal relativo regolamento regionale n.5 del 14.04.2005. Il PRAE è stato adottato in data 21 gennaio 2010 con d.g.r. n.33 e approvato in data 17 dicembre 2010 con d.g.r. n.609 sono in corso di definizione i necessari Piani Provinciali. Per quanto riguarda il territorio comunale di Vejano non si rileva alcuna indicazione rilevante.

2.3.8 - Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti

Il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti è stato adottato con D.G.R. n°523 del 19 novembre 2010 e approvato con D.G.R. n°10 del 14 marzo 2012, ai sensi dell’art.7, co.1 della L.R. 27/98. L’OBIETTIVO (Obiettivo generale) del PGR è quello di prevedere, mediante rigidi requisiti operativi e tecnici per i rifiuti e le discariche, misure, procedure e orientamento volto a prevenire o a ridurre il più possibile le ripercussioni negative sull'ambiente, in particolare l'inquinamento delle acque superficiali, delle acque freatiche, del suolo e dell'atmosfera, e sull'ambiente globale, compreso l'effetto serra, nonché i rischi per la salute umana risultanti dalle discariche di rifiuti, durante l'intero ciclo di vita della discarica. Nel 2008 (Delibera n.58 del 1/10/08) è stato adottato il “Piano di gestione dei rifiuti urbani della Provincia di Viterbo” il quale prevede che nel territorio della Provincia di Viterbo vengano smaltiti sia i rifiuti della Provincia stessa che i rifiuti provenienti dalla Provincia di Rieti con un sistema impiantistico composto da un impianto di selezione e stabilizzazione, una discarica e 6 piattaforme di valorizzazione della RD. Il Piano Provinciale di Viterbo riprende le linee guida proposte dalla Regione fornendo le seguenti indicazioni: 1) reintroduzione di vuoti a rendere in vetro e l’imposizione di una tassa cauzionale anche per i contenitori in altro materiale; 2) promozione di punti vendita di beni liquidi sfusi “alla spina” (alimenti, detersivi, recupero merce invenduta, uso cassette in plastica riciclata riutilizzabili); 3) sostituzione degli imballaggi a perdere con soluzioni applicative alternative per favorirne la diminuzione; 4) incentivazione al compostaggio domestico; 5) ottimizzazione del sistema di raccolta.

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Il fine è quello di disincentivare il conferimento nella parte indifferenziata del rifiuto e promuovere il recupero. Il metodo proposto prevede: - incentivazione nei confronti dei supermercati ovvero riduzioni della tariffa per le aree occupate dai distributori di prodotti sfusi, oppure altre forme di sponsorizzazione e pubblicità per la catena di supermercati; - promozione delle eco-sagre con l’obiettivo di ridurre la produzione di rifiuti nelle feste e nelle sagre paesane. Il PGR ha come STRATEGIE (Obiettivo specifico) da perseguire: - assicurare lo smaltimento e il recupero dei rifiuti, incoraggiando l'adozione di misure intese a limitare la produzione di rifiuti, in particolare promuovendo tecnologie pulite e prodotti riciclabili o riutilizzabili.

2.3.9 - Piano Regionale della Qualità dell’Aria (PRQA)

Il Piano per il Risanamento della Qualità dell’Aria è lo strumento di pianificazione con il quale la Regione Lazio da applicazione alla direttiva 96/62/CE, direttiva madre "in materia di valutazione e di gestione della qualità dell'aria ambiente" e alle successive direttive integrative. In accordo con quanto prescritto dalla normativa il piano persegue due obiettivi generali: - il risanamento della qualità dell’aria nelle zone dove si sono superati i limiti previsti dalla normativa o vi è un forte rischio di superamento, - il mantenimento della qualità dell'aria nel restante territorio; attraverso misure di contenimento e di riduzione delle emissioni da traffico, industriali e diffuse, che portino a conseguire il rispetto dei limiti imposti dalla normativa, ma anche a mantenere anzi a migliorare la qualità dell'aria ambiente nelle aree del territorio dove non si rilevano criticità. Perciò l’OBIETTIVO GENERALE del PRQA è quello di Evitare, prevenire o ridurre gli effetti dannosi per la salute umana e per l'ambiente nel suo complesso, determinati dalla dispersione degli inquinanti in atmosfera. La suddivisione del nuovo piano regionale in zone è stata definita in base a tre categorie: zona A, B e C, a seconda dei livelli di criticità delle emissioni di inquinanti. Per quanto riguarda il Comune di Vejano, esso rientra nella categoria C, corrispondente alle classi 3 e 4 della suddivisione precedentemente effettuata per detto piano, che comprende principalmente i comuni a basso rischio di superamento dei limiti di legge. In tale categoria, il territorio presenta livelli differenziati di qualità dell’aria, ma nel complesso si ritiene poco probabile che si verifichino superamenti degli standard. Per la gran parte di questi comuni si sono stimati infatti valori degli inquinanti tendenzialmente inferiori alla soglia di valutazione superiore. Il piano, dunque conferma un ottimo livello di qualità della risorsa, la quale non solo non viene compromessa dalle azioni di PIANO, ma anzi risulta tutelata, per via delle eliminazioni delle previsioni viarie di P.R.G. vigente. Il PRQA ha dunque come OBIETTIVO SPECIFICO da perseguire: - Mantenimento del livello di qualità dell’aria.

2.3.10 - Piano di Zonizzazione Acustica (PZA)

Il Piano di Zonizzazione Acustica è uno strumento tecnico di governo del territorio previsto dalla Legge n°447/1995 “Legge quadro sull’inquinamento acustico” pubblicata sulla G.U. 30 ottobre 1995, n°254, la quale affida esplicitamente alle Regioni un ruolo di indirizzo e coordinamento delle attività in materia di inquinamento acustico e, in particolare, assegna loro il

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compito di provvedere a definire, con legge, i criteri con cui i Comuni procedono alla classificazione acustica del proprio territorio. Nel caso della Regione Lazio la norma di riferimento è la Legge Regionale n°18 del 3/8/2001 pubblicata sul Supplemento Ordinario n°5 al Bollettino Ufficiale n°22 del 10/8/2001. Per zonizzazione acustica si intende una suddivisione del territorio in aree omogenee appartenenti alle classi acustiche previste dal DPCM 14/11/97. Tali classi acustiche si riferiscono all’incidenza dei ricettori e degli inquinatori potenziali sul territorio, ma non al reale clima acustico riscontrato. Il DPCM 1/3/91 "Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell'ambiente esterno" stabiliva che i Comuni dovevano adottare la classificazione acustica. - valori di qualità comprensivi di tutte le sorgenti presenti. Perciò, l’OBIETTIVO GENERALE del PZA è quello di prevenire il deterioramento di zone non inquinate e di fornire un indispensabile strumento di pianificazione, di prevenzione e di risanamento dello sviluppo urbanistico, commerciale, artigianale e industriale; in tal senso, la zonizzazione acustica non può prescindere dal Piano Regolatore Generale, in quanto ancora questo costituisce il principale strumento di pianificazione del territorio. Il PZA ha dunque come OBIETTIVO SPECIFICO da perseguire: - Prevenire il deterioramento di zone non inquinate.

2.3.11 - Piano di gestione siti natura 2000 (sic –zps) / piano parchi e riserve naturali

I SIC e le ZPS derivano dal recepimento della Direttiva “Habitat” (Direttiva n. 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992 relativa alla “Conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche”) avvenuto in Italia nel 1997 attraverso il Regolamento D.P.R. 8 settembre 1997 n°357, modificato ed integrato dal D.P.R. n°120 del 12 marzo 2003. Secondo i criteri stabiliti dall'Allegato III della Direttiva “Habitat”, ogni Stato membro redige un elenco di siti che ospitano habitat naturali e seminaturali e specie animali e vegetali selvatiche, in base a tali elenchi e d'accordo con gli Stati membri, la Commissione adotta un elenco di Siti d'Importanza Comunitaria (SIC). Gli habitat e le specie sulla base dei quali sono stati individuati i siti Natura 2000 in Italia suddivisi per Regione biogeografica sono riportati in liste di riferimento: “lista di riferimento dei tipi di habitat e specie della regione alpina”, “lista di riferimento dei tipi di habitat e specie della regione continentale”, “lista di riferimento dei tipi di habitat e specie della regione mediterranea”. Come già accennato, circa il 76% del territorio comunale di Vejano ricade nella ZPS Comprensorio Tolfetano Cerite Manziate - IT6030005 e all’interno di esso, parte di territorio è anche compresa nel SIC –IT6010033 “Mola di Oriolo”. I macro-obiettivi del Piano di Gestione (di seguito PDG) della ZPS e dei SIC in essa inclusi, redatto dall’ARP, riguardano principalmente: - Il recupero delle situazioni di degrado e gestione naturalistica degli ambienti aperti. Questo obiettivo è relativo al valore come habitat di nidificazione e alimentazione praticamente di tutta la comunità di uccelli di interesse comunitario (Allegato I della Direttiva 79/409/CE “Uccelli”). Esso si relaziona all’utilizzo dei pascoli e dei coltivi tradizionali e quindi è in diretta dipendenza dall’utilizzo a scopo economico di queste aree da parte dei gruppi di interesse. - La gestione naturalistica degli ambienti forestali. Obiettivo collegato soprattutto al valore delle aree forestali come siti di nidificazione di specie di interesse, in primo luogo la ricchissima comunità di uccelli rapaci, che costituisce la più variegata e importante comunità di questo tipo nell’interna Italia centrale. - La gestione degli ambiti fluviali e delle raccolte d’acqua. Obiettivo collegato alla tutela di anfibi, rettili, una numerosa lista di pesci, nonché

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ad habitat di interesse comunitario e alcune specie di uccelli. Corsi, d’acqua e vegetazione ripariale, fontanili e stagni permanenti e temporanei hanno un ruolo essenziale sia per la tutela diretta delle singole specie che come elementi diffusi nel territorio di collegamento ecologico-funzionale tra le diverse aree. - L’integrazione tra le attività economiche tradizionali e conservazione della natura. Obiettivo di completa integrazione e partecipazione da parte delle comunità locali alla gestione e individuazione di forme di sviluppo economico sostenibile e compatibile con gli obiettivi dettati dalla normativa comunitaria per i siti della Rete Natura 2000. Include lo sviluppo di attività economiche integrative rispetto alla diminuzione di redditività delle attività tradizionali, prima tra tutte il turismo naturalistico e culturale. - La limitazione del consumo di suolo derivante dalla trasformazione edilizia e urbanistica. Al fine di frenare il processo di erosione degli ambienti naturali, seminaturali ed agricoli, che costituisce una minaccia generale al mantenimento dei valori della ZPS, la limitazione del consumo di suolo, soprattutto per effetto della trasformazione edilizia e l’espansione urbanistica, costituisce un ulteriore obiettivo specifico primario per la gestione della ZPS da perseguire in forma concertata con le amministrazioni locali. Si sottolinea infine che il territorio del Comune di Vejano confina a nord con il “Parco Suburbano Regionale MARTURANUM” (all’interno della quale è ricompreso il SIC detto il “Quarto” di Barbarano Romano), nel Comune di Barbarano Romano e a sud con la “Riserva Naturale Regionale MONTERANO”, nel Comune di Canale Monterano, che rimangono entrambi esterni al confine comunale, per cui si fa riferimento, in questa sede, allo schema di Piano dei Parchi e delle Riserve Naturale della Regione Lazio, approvato in data 1992 con d.g.r. n°8098 e leggi istitutive delle varie aree naturali protette. I macro-obiettivi del Piano di Gestione del SIC, redatto dalla Lynx Natura e Ambiente s.r.l. nel 2006, riguardano principalmente: - la diminuzione del carico di pascolo attualmente presente, per evidenti interferenze con l’habitat prioritario ”Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco- Brometalia) (*notevole fioritura di orchidee) – 6210* nonché con l’habitat di nidificazione di diverse specie di uccelli di interesse comunitario tra cui Occhione (Burhinus oedicnemus) e Calandro (Anthus campestris); - il coinvolgimento degli allevatori al fine di pervenire a modalità di allevamento meno conflittuali con la presenza del Lupo, riducendo così il rischio di abbattimenti illegali della specie (anche al di fuori del SIC), con la fondamentale collaborazione con il Parco; - la risistemazione dei fontanili indicati per migliorare la loro idoneità ecologico - funzionale per la presenza di Anfibi; - l’estensione degli attuali confini del SIC, per inglobare per intero l’area protetta, con particolare riferimento alla zona della Necropoli fino a raccordarsi al SIC Gole del Biedano. Si aggiungerebbero in tal modo il sistema dei valloni già confinante con il sito e un’area adiacente di forte interesse naturalistico (area ex SMAE) per la presenza di specie erpetofaunistiche incluse nella Direttiva Habitat (Allegati II e IV).

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2.3.12 - Riepilogo OBIETTIVI e STRATEGIE dei Piani Sovraordinati

Verranno riepilogati, di seguito gli obiettivi e le strategie su elencati, per ogni piano sovraordinato, preso in considerazione per la presente analisi.

OBIETTIVI

OBIETTIVO GENERALE OBIETTIVO SPECIFICO OB-PTP Miglioramento della fruizione delle aree, quali l’apertura di sentieri pedonali, l’adeguamento di quelli già esistenti, la realizzazione di piccole PTP Proteggere e valorizzare l'insieme dei valori paesaggistici, naturali ed aree di sosta attrezzate e relativi parcheggi archeologici vincolati Rispetto e salvaguardia dei vincoli presenti sul territorio OB-PTPR Valorizzazione dei beni e conservazione del loro valore anche mediante Tutelare il paesaggio, il patrimonio l’inibizione di iniziative di trasformazione territoriale pregiudizievoli alla naturale, storico, artistico e salvaguardia (paesaggio naturale) culturale, salvaguardandone i valori Valorizzazione della funzione di connessione dei paesaggi con i quali concorre a costituire complessi paesaggistici unitari, nonché protezione, fruizione e valorizzazione del paesaggio naturale stesso e, in linea subordinata, la conservazione dei modi d’uso agricoli tradizionali (paesaggio naturale di continuità) Mantenimento della qualità del paesaggio rurale mediante la conservazione e la valorizzazione dell’uso agricolo e di quello produttivo compatibile (paesaggio agrario di valore) Riqualificazione e recupero dei tessuti urbani di cui costituiscono margine, valorizzazione della funzione di miglioramento del rapporto città campagna PTPR (paesaggio agrario di continuità) Riqualificazione degli ambiti urbani e mantenimento delle caratteristiche, tenuto conto delle tipologie architettoniche nonché delle tecniche e dei materiali costruttivi e valorizzazione dei beni del patrimonio culturale e degli elementi naturali ancora presenti, alla conservazione delle visuali verso i paesaggi di pregio adiacenti e/o interni all’ambito urbano anche mediante il controllo dell’espansione, il mantenimento di corridoi verdi all’interno dei tessuti e/o di connessione con i paesaggi naturali e agricoli contigui (paesaggio degli insediamenti urbani) Valorizzazione dell’identità culturale e tutela dell’integrità fisica attraverso la conservazione del patrimonio e dei tessuti storici nonché delle visuali da e verso i centri antichi anche mediante l’inibizione di trasformazioni pregiudizievoli alla salvaguardia (paesaggio dei centri e nuclei storici con relativa fascia di rispetto) OB-PTPG Conservare e riprodurre le risorse naturali PTPG Conservare e riprodurre le risorse naturali OB-PAI Mitigazione del rischio di frana Tutelare e difendere le popolazioni, Esecuzione di opere di bonifica e sistemazione dei movimenti franosi gli insediamenti, le infrastrutture, il Riduzione della vulnerabilità dei valori esposti al rischio suolo e il sottosuolo PAI Miglioramento della tutela della pubblica incolumità Tutela, manutenzione e salvaguardia dei manufatti e delle aree vincolate ai sensi del D.Lgs.42/2004 – Codice dei Beni Riparazione e miglioramento antisismico di eventuali edifici danneggiati OB-VI Preservare l'ambiente fisico e garantire che tutti gli interventi che vanno ad Preservare l'ambiente fisico e interagire con il territorio non compromettano la stabilità dello stesso, né garantire che tutti gli interventi che inneschino fenomeni erosivi con possibilità di danno pubblico VINCOLO vanno ad interagire con il territorio IDROGEOLOGICO non compromettano la stabilità dello stesso, né inneschino fenomeni erosivi con possibilità di danno pubblico OB-PTAR Mantenere l’integrità della risorsa idrica compatibilmente con gli usi della Mantenere l’integrità della risorsa risorsa stessa ai fini della qualità della vita PTAR idrica compatibilmente con gli usi della risorsa stessa ai fini della qualità della vita

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OB-PGR Assicurare lo smaltimento e il recupero dei rifiuti, incoraggiando Prevedere misure, procedure e l'adozione di misure intese a limitare la produzione di rifiuti, in particolare PGR orientamento volto a prevenire o a promuovendo tecnologie pulite e prodotti riciclabili o riutilizzabili ridurre il più possibile le ripercussioni negative sull'ambiente OB-PRQA Mantenimento del livello di qualità dell’aria Evitare, prevenire o ridurre gli PRQA effetti dannosi per la salute umana e per l'ambiente nel suo complesso, determinati dalla dispersione degli inquinanti in atmosfera OB-PZA Prevenire il deterioramento di zone non inquinate Prevenire il deterioramento di zone non inquinate e di fornire un PZA indispensabile strumento di pianificazione, di prevenzione e di risanamento dello sviluppo urbanistico, commerciale, artigianale e industriale PDG ZPS OB-PDG ZPS SIC Recupero delle situazioni di degrado e gestione naturalistica degli ambienti “COMPRENSORIO Mantenere e migliorare le aperti TOLFETANO- popolazioni di specie di uccelli di Gestione naturalistica degli ambienti forestali CERITE- interesse comunitario; Gestione degli ambiti fluviali e delle raccolte d’acqua MANZIATE” E SIC Mantenere e migliorare la INCLUSI” Integrazione tra le attività economiche tradizionali e conservazione della biodiversità dei sistemi naturali e natura seminaturali; Limitazione del consumo di suolo derivante dalla trasformazione edilizia e Minimizzare l’impatto antropico sul urbanistica territorio della ZPS PDG SIC “IL OB-PDG SIC Diminuzione del carico di pascolo per evitare interferenze con l’habitat QUARTO DI Mantenere gli habitat e le specie prioritario 6210* e con l’habitat di nidificazione di Occhione (Burhinus BARBARANO presenti nel SIC in uno stato di oedicnemus) e Calandro (Anthus campestris) ROMANO” soddisfacente conservazione Coinvolgimento degli allevatori al fine di ridurre il rischio di abbattimenti illegali di Lupo Risistemazione dei fontanili indicati per migliorare la loro idoneità ecologico - funzionale per la presenza di Anfibi Estensione degli attuali confini del SIC, per inglobare per intero l’area protetta Tabella 4: Obiettivi ambientali derivanti da Piani sovraordinati e/o correlati al P.U.C.G.

2.3.13 - Tabella sintetica di: Azioni/Direttive di pianificazione sovraordinata

La presente tabella viene riportata nel quadro della verifica di coerenza esterna analizzata nella successiva Matrice 5.

PTPG: Rapporto Territorio

Azioni/Direttive sovraordinate al PTPG

SISTEMA AMBIENTALE

3 DIFESA E SICUREZZA DEL TERRITORIO E DELLE ACQUE

3.3 Dissesto e Pericolosità Sismica Il PTPG assume le perimetrazioni e le normative derivanti dalle diverse Pianificazioni delle Autorità di Bacino in merito al SA-3.3.1 rischio di frana. Adozione della “Carta della Propensione al dissesto per classe litotecnica e Pericolosità sismica” quale riferimento per la definizione delle politiche tese all’attenuazione dei processi di erosione accelerata e come strumento per introdurre, in un SA-3.3.2 processo programmatorio e/o progettuale, l’elemento di conoscenza dell’ambiente fisico e prevedere le regole per una migliore gestione e manutenzione del territorio. SA-3.3.3 Conservazione delle superfici agricole e forestali mediante una corretta lavorazione dei terreni: pratiche agronomiche

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tradizionali, conduzione e riconversione dei boschi, manutenzione delle opere di regimazione delle acque. SA-3.3.4 Adozione dell’indice di franosità (Tabella 3.3/n. 3) per la redazione dei piani di settore provinciali. SA-3.3.5 Favorire l’utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica nella realizzazione di nuove opere di consolidamento. Adottare le linee-guida e indirizzi sull’uso del territorio (usi privilegiati, consentiti, condizionati esclusi) suddivisi in base SA-3.3.6 alla classificazione dell’indice di franosità (cfr. Scheda 3.3/n.2 ). Adottare una metodologia standard per la redazione della “Carta della Stabilità Potenziale dei Versanti” e di una “Carta SA-3.3.7 della Fattibilità” (vedi Allegato 3.3/n.2) da allegare alla procedura autorizzativa per le trasformazioni del territorio. Indirizzo ai comuni interessati dal fenomeno del Sinkhole per la redazione nell’ambito degli strumenti urbanistici di studi SA-3.3.8 specifico. (DGR 2649/99 e DGR 1159/02). Implementazione delle conoscenze sulla individuazione delle aree a rischio sismico e delle aree da sottoporre a specifiche SA-3.3.9 misure di salvaguardia. Adeguamento degli strumenti urbanistici ai sensi delle normative statali e regionali che tengono conto dei vari aspetti di SA-3.3.10 rischio sismico.

3.4 Rischio idraulico e frane Il PTPG assume la normativa dalle diverse Pianificazioni delle Autorità di Bacino. Tale disciplina può venire adeguata e/o SA-3.4.1 implementata in relazione alla evoluzione delle conoscenze scientifiche in materia e alle norme regionali eventualmente sopravvenute. SA-3.4.2 Attenuazione del rischio idraulico. Promozione di azioni per il riassetto idraulico del territorio. SA-3.4.3 Utilizzo delle aree soggette a rischio idraulico per attività compatibili legate al tempo libero.

3.5 Vulnerabilità e Tutela della risorsa idrica Per ogni opera o intervento che preveda notevoli movimenti di terra, si dovrà prevedere che fra la documentazione da allegare per la procedura autorizzativa, sia presente la redazione di una “Carta di Vulnerabilità degli Acquiferi” realizzata SA-3.5.1 coerentemente con le metodologie scientifiche e applicative più moderne, in particolare modo quando venga individuata la presenza nel territorio interessato di aree di Classe 4 e 5. SA-3.5.2 Gestione delle aree estrattive, potenziali siti di inquinamento delle falde, effettuata in coerenza con la disciplina specifica. Tutte le trasformazioni del territorio potenzialmente in grado di aumentare l’infiltrazione di sostanze inquinanti nel SA-3.5.3 sottosuolo o di ridurre i tempi di infiltrazione stessa dovranno essere soggette a valutazione preventiva.

3.6 Cave attive e dismesse SA-3.6.1 Recepimento delle linee guida dettate dagli strumenti sovraordinati. Individuazione dei vincoli esistenti sul territorio al fine di pervenire alla localizzazione delle ‘aree suscettibili di attività SA-3.6.2 estrattiva’; verifica della compatibilità delle opere proposte con i livelli di emissione acustiche e di polveri previsti dalle normative europee e tali da garantire i medesimi livelli esistenti prima dell’intervento. Utilizzo di materiali di scarico e risulta provenienti dalle attività di cava, nonché dei materiali inerti provenienti da scavi e SA-3.6.3 demolizioni. Promozione di usi compatibili ai fini del recupero delle aree di cava: a) rinaturalizzazione delle aree oggetto di attività SA-3.6.4 estrattiva; b) valorizzazione per scopi agricoli; c) destinazione dei luoghi a scopi sociali e ricreativi.

3.7 Rischio incidente rilevante Approfondimento conoscenza parametri di rischio industriale. Individuazione aree sulle quali ricadono gli effetti prodotti SA-3.7.1 dagli stabilimenti di cui al D.Leg:vo 334/99, art.8 e dei requisiti minimi di sicurezza in materia di pianificazione territoriale. SA-3.7.2 Concertazione trasversale per l’ubicazione di nuovi stabilimenti, trasformazione dei vecchi. Indirizzi ai Comuni per l’adeguamento degli strumenti urbanistici ai sensi delle normative statali e regionali che tengono SA-3.7.3 conto dei vari aspetti di rischio.

3.8 Piani Protezione Civile Attivazione del “Programma di Previsione e Prevenzione”, inerente la rilevazione e la previsione dei rischi nonché le azioni SA-3.8.1 di protezione civile preposte alla mitigazione degli stessi. Realizzazione di Reti di rilevamento ambientali, collegate alle reti di controllo nazionali, in grado di fornire informazioni SA-3.8.2 sulle grandezze fisiche che consentano la conoscenza e l’esame obiettivo degli scenari di rischio.

3.9 Inquinamento atmosferico, acustico, elettromagnetico Nel settore della tutela dell'aria e dell'energia, l’Amministrazione si è posta l’obiettivo prioritario del controllo e della riduzione dell'inquinamento atmosferico e del risparmio energetico attraverso campagne di sensibilizzazione ed SA-3.9.1 incentivazione dell'utilizzo di fonti rinnovabili. E’ stato infatti redatto il Piano Energetico provinciale con l'obiettivo di individuare gli elementi di razionalità del sistema energetico provinciale in relazione alle principali variabili sociali, economiche e produttive proprie del territorio.

24 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

Nell'ambito della tutela dall'inquinamento acustico, la Provincia di Roma ha avviato un progetto finalizzato alla caratterizzazione acustica della viabilità provinciale. Tale attività comporta un impegno consistente ma necessario per SA-3.9.2 risolvere i problemi di inquinamento acustico dovuti alla urbanizzazione di molte aree limitrofe alla grande viabilità provinciale. Nell'ambito della collaborazione e del sostegno finanziario ed amministrativo nei confronti dei Comuni, è in fase di conclusione anche l'analisi della condizione acustica dei Comuni della Provincia. Per quanto riguarda l'inquinamento elettromagnetico del territorio provinciale, l'attività provinciale in questo ambito riguarda la predisposizione di strumenti di calcolo per la valutazione del valore di campo elettrico e magnetico generati da SA-3.9.3 linee elettriche e da impianti di radiodiffusione e telefonia mobile ai fini del controllo di competenza provinciale e comunale.

3.10 Piano dei Rifiuti Prosecuzione ed implementazione dei fattori di esclusione per le aree idonee all’ubicazione di impianti per il trattamento SA-3.10.1 dei rifiuti. Studio delle possibilità e degli algoritmi per la graduazione della maggiore o minore idoneità delle aree idonee in funzione SA-3.10.2 di quanto previsto dalla legge regionale. SA-3.10.3 Monitoraggio e controllo topografico delle discariche attive e dimesse mediante sistemi di rilievo innovativi.

3.11 Risparmio energetico SA-3.11.1 Privilegiare l’orientamento degli edifici per ottimizzare il microclima interno (solo per le nuove costruzioni). Sollecitare: a) il miglioramento dell’efficienza ed il dimensionamento delle strutture opache per ridurre le dispersioni di calore; b) l’installazione di sistemi di produzione di calore ad alto rendimento; c) l’installazione di impianti di SA-3.11.2 riscaldamento centralizzato per edifici con più di 4 unità abitative; d) l’installazione di impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica; e) la predisposizione delle opere necessarie alla installazione di impianti solari termici e fotovoltaici; consigliare: a) l’utilizzo di sistemi di riscaldamento a bassa temperatura; b) l’utilizzo di materiale edile riciclabile e/o naturale a basso consumo energetico; c) l’installazione di sistemi solari passivi da scomputare nel calcolo delle volumetrie SA-3.11.3 utili dell’edificio; d) l’installazione ove possibile, di cisterne di recupero delle acque piovane per irrigazione di giardini, pulizie, lavaggi, ecc.;

5 AMBITI E REGIMI DI TUTELA AMBIENTALE VIGENTI E SEGNALATI

SA-5.1 ZPS Comprensorio Tolfetano Cerite Manziate - IT6030005 SA-5.2 SIC Mola di Oriolo – IT6010033

6 TUTELA PAESISTICA, BENI VINCOLATI AI SENSI D.LGS. 42/2004

6.1 Protezione delle aree boscate SA-6.1 Aree Boscate

6.2 Protezione dei corsi delle acque pubbliche SA-6.2 Fiume Mignone e suoi affluenti primari e secondari

6.3 Protezione aree di interesse archeologico SA-6.3.1 Borgo - ID: m056_0217 SA-6.3.2 Torre d'Ischia - ID: m056_0176 SA-6.3.3 Fontiloro - ID: m056_0146 SA-6.3.4 Il Teto - ID: m056_0143 SA-6.3.5 Tracciato con presenze accertate nel sottosuolo - ID: ml_0037 SA-6.3.6 Tracciato con presenze possibili nel sottosuolo - ID: ml_0056 SA-6.3.7 Monte Chiusia - ID: m056_0216 SA-6.3.8 Sponde del Mignone - ID: m056_0342 SA-6.3.9 Monte Chiusia - ID: m056_0343 Tabella 5: Le direttive di PTPG

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2.3.14 - Tabella sintetica di: Azioni del PTPG di Viterbo

La presente tabella viene riportata nel quadro della verifica di coerenza esterna analizzata nella successiva Matrice 6.

Azioni del PTPG di Viterbo

1 SISTEMA AMBIENTALE

Difesa e tutela del suolo e prevenzione dei rischi idrogeologici. Il rischio idrogeologico va contrastato individuando, preliminarmente le potenziali zone di rischio idraulico (aree sensibili SA-1.1 caratterizzate da condizioni dinamiche, idrauliche, idrogeologiche che possono provocare fenomeni di crisi ambientale dovuti ad esondazione, ristagno, dinamica d’alveo) e di rischio connesso all’instabilità dei versanti, come individuate dalle Autorità di Bacino, che interessano l’intero territorio provinciale, eventualmente integrate da studi scientifici ed a cui si applicano le normative dei relativi Piani di assetto idrogeologico, ai sensi della L.183/89. Tutela e Valorizzazione dei bacini termali. Seguendo le indicazioni dello schema di QRT la provincia individua delle aree termali: Area termale di Viterbo: Creazione di un parco archeologico - termale che include tutte le sorgenti idrotermali ed una notevole quantità' di resti archeologici. E' prevista la ristrutturazione e l'ampliamento degli stabilimenti termali. La strategia e gli SA-1.2 obiettivi del parco archeologico-termale prevedono il riequilibrio territoriale, l’arresto dei fattori degradanti, il restauro ambientale, lo sviluppo e valorizzazione delle attività socio economiche, la fruizione del tempo libero, la tutela del paesaggio e delle risorse. Area termale di : Realizzazione delle Terme di di Musignano. Area termale di : Potenziamento del complesso ricettivo turistico “Parco di Vagno”. SA-1.3 Valorizzazione delle aree naturali protette e altre aree di particolare interesse naturalistico. Conservazione degli Habitat di interesse naturalistico ed ambientale: Individuazione di una ”rete ecologica” costituita da “ponti biologici” (aree boscate, aree agricole con presenza arborea) che garantiscano il collegamento tra aree naturali SA-1.4 altrimenti divise da ostacoli antropici (infrastrutture viarie, elettrodotti ecc.). La suddetta rete ecologica scaturisce dall’integrazione delle aree naturali protette, aree boscate, corridoi fluviali, SIC, ZPS, SIN, SIR.

2 SISTEMA AMBIENTALE STORICO PAESISTICO

Valorizzazione della fruizione Ambientale, attraverso la individuazione dei sistemi di fruizione ambientale e provinciale. Al fine di promuovere la fruizione del territorio provinciale in forma integrata, si individua sul territorio una struttura lineare e SASP-2.1 dei punti di diffusione principali. La struttura lineare, sarà costituita da assi viari di penetrazione che andranno ad interessare le aree più pregiate ed importanti, dal punto di vista naturalistico, paesistico e storico archeologico. Per punti di diffusione si intendono quei poli urbani e quei centri di turismo consolidato da cui si dipartono gli assi viari di fruizione. Parchi Archeologici: SASP-2.2 – Vulci– via Clodia – via Amerina

3 SISTEMA INSEDIATIVO

Valorizzazione del Polo Universitario Viterbese. SI-3.1 Si vuole valorizzazione del ruolo dell’Università' Viterbese attraverso il rapporto con i comprensori produttivi, in particolare del sistema costa nord, dove si possono sviluppare centri in grado di mettere insieme il comparto della ricerca con quello della produzione. SI-3.2 Migliorare e razionalizzare la distribuzione delle sedi scolastiche per l’istruzione secondaria. Potenziamento del servizio Sanitario. SI-3.3 Si vuole potenziare il servizio sanitario locale attraverso il riadeguamento delle strutture esistenti ed il sostegno di alte specializzazioni (in parte ospedaliero) individuando sul territorio dei poli specialistici. SI-3.4 Rivitalizzazione e recupero dei centri storici. SI-3.5 Riqualificazione e riordino delle periferie urbane. SI-3.6 Recupero edilizia rurale esistente. Migliorare la grande distribuzione commerciale all’ingrosso e al dettaglio e renderla compatibile con le diverse forme di SI-3.7 vendita.

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4 SISTEMA PRODUTTIVO

Individuazione, Riorganizzazione e aggregazione dei comprensori produttivi. Il piano prevede la riorganizzazione e aggregazione delle aree produttive attraverso parchi di attività economiche: 1) Parco d'attività Civitavecchia-Tarquinia - Montalto 2) Parco d'attività Viterbo -Vetralla SR-4.1 3) Parco d'attività Civitacastellana - - Fabbrica di Roma - - Castel S.Elia , che insieme a e costituiscono il DISTRETTO INDUSTRIALE individuato dalla Regione con D.G.R. 135/2002, ai sensi della L.R. 36/01. Un 4° Parco d’attività è stato individuato nel comprensorio posto in loc. Campo Morino (Comune di ) in quanto costituisce un polo significativo dell'Alto Viterbese ed interessa i Comuni di Acquapendente, S.Lorenzo N., , , , , , , , Decentramento sul territorio di attività produttive prevalentemente a carattere artigianale e di interesse locale, favorendo la SR-4.2 organizzazione di consorzi tra comuni, preferibilmente per ambiti e nelle aree PIP maggiormente infrastrutturate e ben collegate. Valorizzazione dei centri di produzione agricola locale e delle aree di particolare interesse e tipicità incentivando il sistema SR-4.3 agricolo correlandolo alle attività turistiche e quelle per la lavorazione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti, accompagnate da interventi pilota per l’agricoltura biologica e lo sviluppo di attività agrituristiche. SR-4.4 Razionalizzazione dell’attività estrattiva della Provincia. SR-4.5 Valorizzazione turistica del territorio storico – ambientale della Provincia in maniera concentrata e diffusa.

5 SISTEMA RELAZIONALE

5.1 Rete ferroviaria regionale SR-5.1.1 Potenziamento del collegamento Viterbo - Roma (completamento del raddoppio della linea nel tratto Viterbo – Cesano) SR-5.1.2 Potenziamento e valorizzazione turistica ferroviaria Viterbo – Civitacastellana – Roma SR-5.1.3 Ripristino tratta ferroviaria Civitavecchia – Capranica SR-5.1.4 Riattivazione tratta ferroviaria Capranica - Orte

5.2 Nodi Interscambio SR-5.2.1 Valorizzazione aeroporto Viterbo SR-5.2.2 Miglioramento nodo di Viterbo _Porta Fiorentina SR-5.2.3 Nodo interscambio per passeggeri e merci di Orte (Centro Intermodale)

5.3 Nodi di interesse provinciale, da potenziare (Piano Trasporti Provinciale) SR-5.3.1 SR-5.3.2 Tarquinia SR-5.3.3 Vetralla SR-5.3.4 Capranica- SR-5.3.5

5.4 Rete stradale interregionale Ammodernamento della S.R. Cassia nel tratto – Viterbo (bypassare centri abitati Monterosi – Viterbo), tratto residuo SR-5.4.1 Montefiascone – Acquapendente utilizzazione tracciato S.P. Umbro – Casentinese. SR-5.4.2 Completamento della Trasversale Nord (tratto Viterbo – Civitavecchia) SR-5.4.3 Potenziamento e messa in sicurezza della S.S.Aurelia

5.5 Rete stradale regionale e locale SR-5.5.1 Potenziamento della S.R. Castrense, collegamento Litorale – Alta Tuscia - Umbria SR-5.5.2 Collegamento Viterbo( Zona industriale) – Valle del Tevere, con variante all’abitato di Grotte S.Stefano - Prusst SR-5.5.3 Collegamento aree di produzione nocciole -Borghetto-ex SS. Flaminia - Prusst SR-5.5.4 Collegamento Lago di Bolsena – A1_Nuovo Casello autostradale (baricentrico tra Attigliano – Orvieto) - Prusst SR-5.5.5 Potenziamento della S.P. Claudia Braccianese

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Potenziamento viabilità costiera parallela alla S.S. Aurelia (Montalto di Castro e Tarquinia), con realizzazione di un ponte sul SR-5.5.6 T.Arrone SR-5.5.7 Realizzazione variante al centro abitato di (Piano Triennale 2004-2006) SR-5.5.8 Realizzazione adduzione stradale al ponte sul F.Tevere - Prusst SR-5.5.9 Collegamento tra S.P. Cimina- Polo Ospedaliero di Viterbo SR-5.5.10 Collegamento tra S.P. Cimina- Polo Ospedaliero di Viterbo SR-5.5.11 Collegamento tra S.P. Cimina- Polo Ospedaliero di Viterbo SR-5.5.12 Collegamento Viterbo—Mare, con Variante all’abitato di - Prusst SR-5.5.13 Realizzazione Variante al centro abitato di Onano - Prusst Tabella 6: Le azioni di PTPG

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3 - INQUADRAMENTO DEL CONTESTO AMBIENTALE E TERRITORIALE

3.1 - AMBITO DI INFLUENZA TERRITORIALE L’ambito territoriale di riferimento del P.U.C.G. di Vejano non coincide con la superficie di territorio interessata dalle previsioni dello stesso, risulta necessario indagare in quale modo le azioni poste in essere dal PIANO interagiscono con i territori contermini ed adiacenti. L’ambito territoriale di influenza del P.U.C.G. di Vejano si può suddividere nelle seguenti fattispecie: - Ambito territoriale locale (AT locale): Si riferisce alla azione di piano la cui influenza si limita ad interessare il territorio su cui la previsione insiste oltre ad un determinato hinterland ad esso collegato funzionalmente; - Ambito territoriale comunale (AT comunale) Si riferisce alla azione di piano la cui influenza interessa, oltre al luogo di sedime, anche l’intero territorio comunale; - Ambito territoriale intercomunale (AT intercomunale) Si riferisce alla azione di piano la cui influenza non si limita ad interessare l’ambito comunale, ma essa travalica il limite comunale per offrire servizi ad una collettività sovra comunale; In sintesi, ogni azione di piano, come precedentemente individuata, è analizzata in relazione all’ambito territoriale di influenza che essa determina.

Azioni / AMBITO TERRITORIALE

Azioni locale comunale intercomunale A1 AT A2 AT A3 AT A4 AT A5 AT A6 AT A7 AT A8 AT A9 AT A10 AT A11 AT A12 AT A13 AT A14 AT A15 AT A16 AT A17 AT Tabella 7 – Ambito di influenza territoriale

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3.2 - AMBITO DI INFLUENZA AMBIENTALE Per quanto riguarda l’ambito di influenza Ambientale, la valutazione preliminare riguarda l’analisi delle ricadute sull’ambiente che potrà investire quindi anche porzioni di territorio al di fuori di quella comunale. Il D.lgs. n°4/2008 (Allegato VI, punto b) richiede una accurata descrizione degli “aspetti pertinenti dello stato attuale dell’ambiente e sua evoluzione probabile senza l’attuazione del piano o del programma”. L’analisi ambientale, nell’ambito della VAS del PUCG, è stata condotta facendo riferimento ad alcune componenti ambientali indicate nell’allegato VI, lettera f del D.Lgs. n°152/2006:

3.2.1 - Analisi degli aspetti ambientali

Alla luce delle analisi finora effettuate, si illustra un sintetico quadro conoscitivo degli aspetti ambientali indicati.

Atmosfera

Come già esaminato nel paragrafo 2.3 “IL QUADRO PROGRAMMATICO DELLA PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA”, il Piano Regionale di Risanamento della Qualità dell’Aria adottato dalla Giunta della Regione Lazio con deliberazione n°448 del 23/06/08 e approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale n°66 del 10 dicembre 2009, conferma un ottimo livello di qualità della risorsa, la quale non solo non viene compromessa dalle azioni di PIANO, ma anzi risulta tutelata, per via dell’eliminazione della previsione viaria di P.R.G. vigente: effettivamente il territorio comunale non presenta situazioni di rischio per tale componente, né il PUCG prevede azioni ulteriori che possano arrecare un peggioramento delle condizioni attuali, tutt’altro, riguardo al sistema della mobilità, il PUCG apporta un significativo miglioramento per tale fattispecie, non riconfermando, bensì eliminando la viabilità tangenziale al centro urbano passante lungo il Fosso Gorgoglione prevista dalla pianificazione vigente. Dagli studi specialistici effettuati (rel. del Dott. Agr. Francesco Violani) non emergono fattori di potenziale rischio per tale componente.

Idrosfera

Dal Piano di Tutela delle Acque Regionale si rileva che il territorio comunale di Vejano non presenta particolari problematiche legate alla risorsa; si prescrive che il Comune dovrà “dotarsi di depuratore e dovrà trattare gli scarichi con raggi U.V. prima di immetterli nel corpo idrico summenzionato.” Il territorio comunale già possiede un depuratore; il P.U.C.G. ha inoltre previsto la possibilità di ampliamento per l’impianto, la cui procedura è in corso. Dagli studi specialistici effettuati (rel. dott. Geol. Giuseppe Pagano) è emersa la presenza di Vincolo Idrogeologico sulla quasi totalità del territorio comunale, che non è, evidentemente, un fattore di rischio in senso assoluto, piuttosto esso rappresenta una sorta di generica costante di Rischio geologico che penalizza il territorio e va a sommarsi alle singole, specifiche situazioni. Il PAI ha inoltre evidenziato alcune zone a rischio frana in adiacenza al centro urbano di Vejano, mentre è del tutto assente il rischio di alluvionamento. Per quanto riguarda le zone di salvaguardia delle risorse idriche, istituite all’intorno delle opere di presa del pubblico acquedotto, visto l’accentramento di tali risorse nel Campo pozzi denominato Gorgoglione, sono stati inseriti come fattori di rischio i perimetri dei tre livelli di protezione ambientale: la zona di tutela assoluta, la zona di rispetto, la zona di protezione così come individuate dalla DGR 7/04/1994.

30 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

Geosfera

Il Rischio geologico nel territorio comunale esaminato, con specifico riferimento a quello interessato dall’attuale pianificazione urbanistica, viene correlato alla “presenza di condizioni geomorfologiche ed idrogeologiche che configurano, singolarmente o in concomitanza tra di loro, una Pericolosità effettiva a carico degli interventi antropici esistenti, o in progetto ed a fronte della quale appare possibile o, al limite, impossibile o non conveniente anteporre misure di mitigazione”, come riscontrabile dalla relazione geologica effettuata dal dott. Geol. Giuseppe Pagano. La Carta del Rischio geologico mostra senza dubbi un quadro territoriale geologicamente delicato, per la diffusa sovrapposizione di fattori di rischio di diversa natura. La Carta della Idoneità territoriale scaturisce dall’analisi dei fattori di rischio che incidono sul territorio, sia come singoli fattori di particolare rilevanza, che come somma degli effetti di più fattori. Pertanto, in prospettiva edificatoria si è giunti alla individuazione di tre tipi di Zone: Zone edificabili – Sono quelle a Rischio geologico al livello più basso, dove l’edificazione è possibile senza particolari prescrizioni; vengono comunque segnalate le priorità progettuali sul piano geomorfologico e geomeccanico, con indicazioni generiche in relazione all’approccio geologico-tecnico. Interessano soltanto le aree residue a Nord ovest del centro abitato, fino al perimetro del Vincolo Idrogeologico; riguardano terreni con morfologia pianeggiante, al passaggio fra litologie vulcaniche e sedimentarie, per cui si ritiene necessario in fase progettuale approfondire le conoscenze stratigrafiche e geotecniche, anche in termini di risposta sismica di sito. Zone edificabili con riserva – Sono la maggior parte delle aree interessate dal Piano, quelle in cui il rischio geologico assume intensità da bassa a media, a fronte della quale s’impone un approccio progettuale conservativo; le Zone sottoposte al Vincolo Idrogeologico sono apparse, in questa prospettiva, necessariamente tra quelle edificabili con riserva. Sono necessarie verifiche propedeutiche in relazione alla facies del terreno di fondazione (litologie vulcaniche), agli spessori residui a tetto delle formazioni flyschioidi sottostanti ed alla giacitura delle superfici di contatto; alla inclinazione della stratificazione nei confronti del pendio ed ai suoi caratteri strutturali (litologie sedimentarie), con verifiche della capacità portante agli SLU e verifiche di stabilità attraverso modelli matematici. In qualche caso, potrebbero risultare necessarie procedure di mitigazione del rischio. Le aree del Piano a Sud ovest del centro abitato appaiono come quelle meno penalizzate per la presenza di litologie vulcaniche se pure, sul lato orientale, bordeggiate da rotture di pendio e situazioni di frana già segnalate dal PAI, nei confronti delle quali i futuri spiccati dovranno attestarsi, salvo verifiche del Progettista, ad una distanza almeno pari all’altezza della scarpate. Le aree del Piano a Nord ovest del centro abitato interessano, invece, prevalentemente gli scisti argillosi della Lente del Mignone; le verifiche propedeutiche dovranno valutare la stabilità dei pendii in relazione alla stratificazione delle formazioni flyschioidi, con particolare attenzione a quelle zone che presentano pendenza superiore al 20%. Zone non edificabili – Sono le zone a rischio geologico da medio ad elevato, per il concorrere di più fattori di rischio e/o per la presenza di vincoli di inedificabilità che discendono prevalentemente dal PTPR e dal P.A.I. Esse si sviluppano prevalentemente lungo le incisioni vallive più profonde, a Sud e Sud ovest del centro abitato. In ogni caso il confronto tra la Carta del rischio geologico e la Carta dell’Idoneità territoriale chiarisce la natura dei fattori che limitano l’edificabilità del territorio.

Biosfera

Per quanto riguarda questa componente si rimanda alla consultazione del Capitolo sintetico sulla Valutazione d’Incidenza (cap.4), nonché all’elaborato integrale allegato al presente documento. Il territorio comunale risulta essere molto ricco di aree verdi, in particolare zone boscate e ambienti semi-naturali. I boschi del comune di Vejano, avendo una composizione floristica rappresentata dalle specie sopra riportate ed essendo situati ad un’altitudine media di circa 400-500

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mt s.l.m., sono classificabili come “macchia mediterranea”. Il grado di copertura vegetale per le categorie d’uso del suolo individuate è mediamente superiore al 70%. Le zone acclivi con pendenze mediamente superiori al 45%, nella maggior parte dei casi hanno una copertura vegetale boschiva che svolge un ruolo di fondamentale importanza nella conservazione dei suoli limitando i fenomeni erosivi.

Paesaggio e Beni Culturali

Situata nell’alta valle del fiume Mignone, alle pendici nord-occidentali dei monti Sabatini, Vejano sorge su un altura a circa 400 metri slm, ed è parte integrante di un territorio collinare, che si estende tra i monti della e i , e delimitato a sud dall’alto corso del fiume Mignone ed è attraversato dalle acque di un piccolo affluente chiamato Crovino, un luogo dove l’ambiente naturale fa da sfondo ad un panorama d’altri tempi. Topograficamente il paese è situato fuori dalle grandi vie di comunicazione, distante dai centri più importanti (a nord Viterbo 32 km, a sud Roma 60 km, a ovest Civitavecchia 55 km), questo ha permesso, in parte, di mantenere inalterate nel tempo le caratteristiche più evidenti di questa piccola realtà contadina, che sono la semplicità dei suoi abitanti e le “regole” di ospitalità, virtù particolarmente apprezzate da “quelli di fuori”. L’agglomerato urbano di Vejano si delinea, da Sud a Nord, la zona più antica, il Borgo, è caratterizzata: da piccole vie e case antiche, arroccate su un costone di tufo, dalla Rocca medievale, dalla vecchia Chiesa dell’Assunta e dalla Cappella Santacroce, il simbolo più importante dal punto di vista artistico. Proseguendo verso Nord si trova l’ampia Piazza XX Settembre, il cuore della vita del paese, il Monumento ai Caduti, il Palazzo Comunale, la Fontana e i suoi gradevoli giardini, tutti elementi che hanno contrassegnato, soprattutto nella seconda metà del secolo scorso, il modus vivendi della maggior parte dei suoi abitanti. La Piazza, nonostante sia stata progettata all’inizio del 1900, mostra una moderna urbanistica, espressa dalle ampie vie che da essa si dipartono, nelle varie direzioni, verso la parte più moderna, zona in cui si possono ammirare, graziose villette e ampi spazi verdi che permettono di allargare lo sguardo su un incommensurabile territorio naturale, ancora oggi incontaminato e pieno di opportunità per coloro che amano la natura e le sue componenti. Le origini di Vejano risalgono al 1800-1700 a.C., nella media età del bronzo, in base ad interessanti reperti archeologici rinvenuti recentemente. Il suo nome primitivo era Viano e, solo nel 1872, in seguito al Regio Decreto approvato dalla Regia Sottopretura di Viterbo, si cominciò a nominare Vejano per evitare disguidi postali con altri paesi omonimi del Regno. Il periodo compreso fra il 1213 e il 1465 vide l’alternarsi al potere delle famiglie Vico e degli Anguillara: i primi dominarono il feudo per circa due secoli, ma, con la decapitazione di Giacomo Vico, nel 1435, i possedimenti di Viano passarono ai Conti di Anguillara i quali, a causa delle angherie di Everso II Conte di Anguillara che ricevette la scomunica papale, videro ben presto la confisca dei loro beni da parte della Camera Apostolica. I possedimenti relativi al Feudo di Viano furono venduti più volte, passando attraverso la famiglia dei Rovere prima e dei Cybo poi, arrivando, infine, agli Orsini nel 1493. Successivamente questa famiglia, avendo accresciuto notevolmente la sua potenza politico-militare, fu costretta, dalle gelosie suscitate nelle alte sfere papali, a donare, per servizi resi, il Feudo Viani alla famiglia di Giorgio I Santacroce con i quali il paese ebbe un impulso notevole di crescita sia demografica che economica ed artistica (ristrutturazione della Rocca, edificazione del Sacello Funerario attribuito alla scuola di Sangallo il Giovane). Con la caduta in disgrazia dei Santacroce e la decapitazione, presso Castel Sant’Angelo, di Onofrio V, Signore di Viano, accusato di aver istigato il fratello Paolo ad uccidere la madre, il feudo passò nuovamente agli Orsini. Iniziò così una nuova fase di passaggi di potere tra una casata e l’altra fino al momento in cui la proprietà del feudo arrivò ai principi Altieri, nel 1671. La storia del Feudo Viani ebbe la sua definitiva archiviazione quando, all’inizio del 1900, i possedimenti degli ultimi “Signori” furono acquistati dall’appena nata Università Agraria di

32 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

Vejano e da alcuni componenti della borghesia locale. Dal 1914 iniziò per Vejano un periodo di grandi cambiamenti che, in meno di vent’anni, portarono acqua, fognature ed elettricità. Nel 1944 si verificò l’episodio più tragico della storia di questa comunità: il bombardamento alleato sotto il quale perirono, oltre ad alcuni soldati tedeschi, circa 90 civili. Dall’analisi delle tavole B “Beni Paesaggistici” e C “Beni del Patrimonio Naturale e Culturale” di PTPR scaturisce la presenza di numerose valenze dal punto di vista paesaggistico-naturalistico- storico-culturale. Oltre alle presenze archeologiche evidenziate già nei precedenti paragrafi (validate e/o ricartografate dalla Soprintendenza per i beni Archeologici dell’Etruria Meridionale, tra cui il Fontiloro, la Torre d’Ischia, il Teto, nonché i diversi tracciati antichi), nel territorio comunale si riscontra la presenza di alcune strade secondarie dubbie e sicure individuate dalla Carta Forma Ialiae (Vetralla), alcune aree segnalate come “parchi archeologici e culturali” e una vasta porzione appartenente ad “Ambiti di protezione delle attività venatorie”.

Popolazione e Salute Umana

Vejano conta 2.085 abitanti (Veianesi) per una densità abitativa di 46,96 abitanti per chilometro quadrato. Il comune di Vejano ha fatto registrare nel censimento del 1991 una popolazione pari a 1.938 abitanti. Nel censimento del 2001 ha fatto registrare una popolazione pari a 2.085 abitanti, mostrando quindi nel decennio 1991 - 2001 una variazione percentuale di abitanti pari al 7,59%. Gli abitanti sono distribuiti in 885 nuclei familiari con una media per nucleo familiare di 2,36 componenti. DATI DEMOGRAFICI (anno 2010) Popolazione (n.) 2.337 Famiglie (n.) 990 Maschi (%) 48,3 Femmine (%) 51,7 Stranieri (%) 5,3 Età media (anni) 44,6 variazione % media annua (2004/2010) +0,42 La popolazione residente al 2009 risulta essere (per sesso e fasce d’età):

Gli indicatori sociali:

Gli indicatori economici (n° di imprese/aziende per settore e variazioni intercensuali):

33 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

L’agricoltura, specializzata nella produzione di cereali e uva, rappresenta ancora una fonte di reddito e occupazione fondamentale; per il resto, infatti, l’economia vejanese evidenzia lo scarso livello di sviluppo dell’industria, comprendente poche imprese di dimensione artigianale, e del commercio, rivolto per lo più alla distribuzione di beni di prima necessità; il terziario, comunque, annovera, tra i servizi, sportelli bancari. La dotazione di strutture e servizi di pubblica utilità fa registrare qualche carenza: sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, il comune dispone di scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado ed è sede di un’Università agraria; non possiede, tuttavia, strutture culturali di rilievo, come biblioteche o musei, e per quanto riguarda l’assistenza sanitaria può fare affidamento soltanto sulla farmacia; il suo apparato ricettivo, inoltre, non include strutture per il soggiorno. Risultano insistere sul territorio del comune 6 attività industriali con 13 addetti pari al 5,12% della forza lavoro occupata, 27 attività di servizio con 44 addetti pari al 17,32% della forza lavoro occupata, altre 39 attività di servizio con 115 addetti pari al 45,28% della forza lavoro occupata e 18 attività amministrative con 82 addetti pari al 32,28% della forza lavoro occupata. Risultano occupati complessivamente 254 individui, pari al 12,18% del numero complessivo di abitanti del comune. Non si rileva, sul territorio comunale, la presenza di attività che possono risultare rischiose per la salute umana.

3.2.2 - Valutazione

Pertanto, avendo esposto i relativi indicatori nel Rapporto Ambientale per ogni componente ambientale, si possono riassumere, nello schema seguente, le azioni di piano che possano avere impatti sui diversi aspetti ambientali:

COMPONENTI AMBIENTALI

Azioni di

PUCG ATMOSFERA IDROSFERA GEOSFERA BIOSFERA E PAESAGGIO BENI CULTURALI E POPOLAZIONE SALUTE UMANA

A1 C C

A2 C

A3 C

A4 C

A5 PC

A6 PC PC PC PC PC PC

34 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

A7 PC PC PC PC PC PC

A8 NC NC NC NC PC PC

A9 PC PC PC PC PC PC

A10 PC PC PC PC PC PC

A11 PC NC NC NC NC PC

A12 PC PC PC PC C C

A13 NC NC NC NC NC NC

A14 PC PC PC PC PC PC

A15 PC PC PC PC PC PC

A16 PC NC NC NC NC PC

A17 PC PC PC PC C C Tabella 8 – Ambito di influenza ambientale

Legenda tabella Valutazione Indicazione Coerente C

Parzialmente Coerente PC

Non Coerente NC

Non Pertinente NP

35 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

4 - VALUTAZIONE DI INCIDENZA

4.1 - METODOLOGIA E CAMPI DI APPLICAZIONE La valutazione d’incidenza è il procedimento di carattere preventivo al quale è necessario sottoporre qualsiasi piano o progetto che possa avere incidenze significative su un sito o proposto sito della rete Natura 2000, singolarmente o congiuntamente ad altri piani e progetti e tenuto conto degli obiettivi di conservazione del sito stesso. Tale procedura è stata introdotta dall’articolo 6, comma 3, della direttiva “Habitat” con lo scopo di salvaguardare l’integrità dei siti attraverso l’esame delle interferenze di piani e progetti non direttamente connessi alla conservazione degli habitat e delle specie per cui essi sono stati individuati, ma in grado di condizionarne l’equilibrio ambientale. Per i piani o gli interventi che interessano siti Natura 2000 interamente o parzialmente ricadenti all’interno di un’area protetta nazionale, la valutazione di incidenza si effettua sentito l’ente gestore dell’area (DPR 120/2003, art.6, co.7). Qualora, a seguito della valutazione di incidenza, un piano o un progetto risulti avere conseguenze negative sull’integrità di un sito (valutazione di incidenza negativa), si deve procedere a valutare le possibili alternative. In mancanza di soluzioni alternative, il piano o l’intervento può essere realizzato solo per motivi di rilevante interesse pubblico e con l’adozione di opportune misure compensative dandone comunicazione al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio (DPR 120/2003, art.6, co.9). Se nel sito interessato ricadono specie e habitat naturali prioritari, l’intervento può essere realizzato solo per esigenze connesse alla salute dell’uomo e alla sicurezza pubblica, o per esigenze di primaria importanza per l’ambiente, oppure, previo parere della Commissione Europea, per altri motivi imperativi di rilevante interesse pubblico (DPR 120/2003, art.6, co.10). In tutti gli altri casi (motivi interesse privato o pubblico non rilevante), si esclude l’approvazione. Il Progetto Atlante Uccelli Nidificanti del Lazio (PAUNIL) costituisce l’esplicito riferimento tecnico richiamato dalla DGR 612/2011, quale fonte dei dati di presenza da analizzare per esprimere le valutazioni tecniche in ambito di Valutazione di Incidenza. Per tale motivo si è fatta richiesta all’ARP (Agenzia regionale Parchi) dei dati relativi alle presenze ornitiche contenute nel Data-Base gestito dall’Agenzia, segnalate nel territorio del Comune di Vejano ed in un buffer di 1 km intorno al limite comunale. E’ stato inoltre analizzato il Piano di Gestione della ZPS redatto dall’Agenzia Regionale per i Parchi (ARP) al fine di comprenderne i principali indirizzi.

4.2 - SINTESI DELLE CONCLUSIONI DELLA VALUTAZIONE DI INCIDENZA DEL PUCG Il Piano riguarda aree urbane ed extraurbane del Comune di Vejano, che si trova parzialmente all’interno della ZPS Comprensorio Tolfetano-Cerite-Manziate e in parte nel SIC Mola di Oriolo. Non ci sono aree protette interferite, ma il Comune confina con l’area protetta “Parco Naturale Regionale Marturanum” (in parte coincidente con il SIC “Il Quarto di Barbarano Romano”). Gran parte del Piano riguarda l’area urbanizzata del Comune di Vejano, che è esterna alla ZPS. Sono state comunque analizzate le tipologie di intervento previste che possano avere ripercussioni sulla ZPS e sui SIC limitrofi. Ricadono nella ZPS:

36 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

- Un’area di 10,7 ha adiacente all’abitato di Vejano con destinazione di Piano:  C (Aree per la realizzazione di nuovi complessi insediativi, a prevalente destinazione residenziale);  T3 (Ambito di sviluppo di complessi di tipo turistico); - Una zona situata al confine meridionale del Comune, in cui si prevede di realizzare otto piccoli complessi con destinazione T3 (Ambito di sviluppo di complessi di tipo turistico), per complessivi 8.800 mq. Nell’area di Piano compresa nella ZPS, adiacente all’abitato di Vejano con destinazione C e T3, non si rilevano incidenze negative, essendo l’area già piuttosto compromessa dal punto di vista della presenza degli habitat di specie. Il territorio in oggetto si presenta come un mosaico di terreno agricolo frammentato in piccoli lotti, misto ad insediativo sparso, con interessamento di una zona a macchia alta al cui interno sono già localizzati alcuni nuclei abitativi. La sottrazione di habitat conseguente all’attuazione del Piano non sembra riguardare habitat di specie ornitiche di interesse comunitario; le specie di ambiente aperto segnalate nel formulario Standard (Ortolano, Calandra, Calandrella, Calandro, Ghiandaia marina, Averla piccola, Averla cenerina, Succiacapre, Occhione, diverse specie di Albanella) presentano esigenze ecologiche e caratteristiche di sensibilità ambientale tali da poter escludere la loro nidificazione negli ambiti territoriali soggetti a trasformazione. L’area di Piano compresa in ZPS situata nella zona meridionale del Comune, è caratterizzata da un esteso complesso forestale, interrotto da radure di diversa estensione; in tale ambito è prevista la realizzazione di 8 unità immobiliari allo scopo di implementare la componente turistico/ricettiva del Comune. All’interno di tale sistema forestale citato, è segnalata la nidificazione “eventuale” di 1 coppia di Nibbio bruno (c/o Monte Cuoco) e la nidificazione “certa” di Nibbio reale (c/o località Quadrelli), a testimonianza del fatto che l’ambito forestale in oggetto si presenta in condizioni ecologiche tali da consentire la riproduzione di 2 specie distinte di rapaci forestali (cfr. Fig.1). A tal riguardo va fatto presente che le aree individuate dal Piano per la realizzazione delle otto unità abitative, sono collocate al margine del sistema forestale, in prossimità di radure nelle quali sono già presenti altre costruzioni (4 verranno realizzate in prossimità di una radura posta ad est del sistema forestale e 4 in prossimità di una radura posta ad ovest del sistema forestale, entrambe nell’intorno di unità abitative già presenti). Nelle radure oggetto di intervento la Banca Dati Paunil non contiene dati di presenza di specie di interesse comunitario; gli habitat di specie in esse presenti appaiono potenzialmente idonei alla presenza ed alla nidificazione di alcune delle specie di interesse comunitario degli ambienti aperti segnalate nel Formulario Standard ed in particolare delle seguenti: Averla piccola, Averla cenerina, Ortolano, Succiacapre. Le radure in oggetto costituiscono habitat trofici potenziali per diverse specie di rapaci forestali segnalati nel Formulario Standard ed in particolare di quelle specie nidificanti nel sistema forestale oggetto di Piano (Nibbio bruno e Nibbio reale). Va altresì fatto presente che nel sistema forestale in oggetto sono presenti numerose radure situate in ambiti ancor meno antropizzati di quelli interessati dalle previsioni del Piano (lontane da costruzioni e ancor più interne al bosco), in grado di svolgere il medesimo ruolo ecologico- funzionale. L’incidenza principale che si può venire a determinare è relativa a due fattori; il potenziale disturbo e la perdita/frammentazione di habitat. In particolare il disturbo verrà determinato: - dalla fase di cantiere per la costruzione delle otto unità abitative; - dall’aumento del traffico veicolare per il raggiungimento delle unità immobiliari in fase di esercizio e dall’aumento della frequentazione antropica complessiva del sistema forestale e delle radure.

37 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

La perdita di habitat delle aree aperte verrà determinata dalla trasformazione conseguente alla realizzazione delle unità abitative che avrà come conseguenza la frammentazione del complesso forestale misto a radure.

L’incidenza delle trasformazioni previste dal Piano Regolatore sull’integrità della ZPS in oggetto è complessivamente stimabile come bassa ed essa è esclusivamente da riferirsi alla realizzazione delle otto strutture turistico-ricettive, per complessivi 8.800 mq, localizzate nell’area meridionale del Comune di Vejano, in cui, per quanto riguarda le specie ornitiche di interesse comunitario, è segnalata esclusivamente 1 coppia di Nibbio bruno, la cui nidificazione è ritenuta “eventuale” nel data-base dell’ARP (il Nibbio reale è segnalato il loc. Quadrelli in un ambito forestale situato più a nord rispetto a quello interessato dalla realizzazione delle otto strutture ricettive). Si ritiene opportuno quale contributo prescrittivo al processo di VAS per quanto inerente la rete natura 2000, individuare alcune misure di mitigazione inerenti aspetti qualitativi e insediativi:

4.2.1 - Misure relative agli aspetti qualitativi

La normativa di Piano prevede nel suo articolato: - in primo luogo di indicare per ogni zona il coefficiente di impermeabilizzazione:”(CI) – Coefficiente di impermeabilizzazione: esprime in percentuale la massima superficie impermeabilizzabile”, con la finalità di evitare fenomeni di intensa urbanizzazione ed arginare i fenomeni correlati riguardanti l’assorbimento delle acque meteoriche e l’alterazione delle temperature. - ed inoltre, per le nuove zone edificabili un obbligo di messa a dimora di piante di alto fusto di essenze tipiche dei luoghi rapportata alla superficie coperta, oltre alla conservazione e/o sostituzione di quelle esistenti.

Si ritiene opportuno prevedere che per gli interventi ricadenti nella ZPS le specie da impiantare siano definite attraverso lo studio di incidenza. Si ritiene opportuno infine implementare un elemento qualitativo nella definizione normativa dei parametri edilizi, ovvero che le recinzioni nelle zone agricole e nelle zone a confine delle stesse zone agricole siano realizzate garantendo la permeabilità al passaggio delle specie animali.

4.2.2 - Misure relative agli aspetti insediativi per la zona turistica residenziale T3.

Prendendo atto che le NTA di Piano prevedono al’art. 41, comma 2: “2. Le sottozone T3, nel numero di 8 numerate da T3.1 a T3.8 sono ricomprese in un vasto ambito extraurbano denominato “Ambito di Sviluppo di Complessi di tipo Turistico” (ASCT); l’attuazione delle sottozone T3 è subordinata alla formazione di un programma di assetto dell’ASCT, da approvarsi da parte del Consiglio Comunale, che, nel rispetto della vocazione agricola/allevamento di tale territorio e degli specifici programmi ivi n atto, determini i contenuti di programma e gli obblighi della proprietà della stessa in ordine à: - la realizzazione della viabilità di accesso all’ASCT in conformità al PUCG (vedi tav. P-01); - la determinazione degli oneri per il completamento della strada comunale rurale Vejano – Oriolo – DCC 47/2009; - la definizione delle viabilità interne all’ASCT volte a garantire l’accessibilità alle singole sottozone attraverso l’adeguamento della viabilità esistente; - l’allaccio alle reti di servizio o la garanzia con altre modalità per dotare di servizi a rete le sottozone; Si ritiene che il programma in tal modo delineato, costituendo Programma ai sensi del Dlgs 152/2006, debba essere sottoposto a procedura di VAS integrata con Verifica di VAS, in quanto ricadente in ZPS, che inoltre essendone determinato nel Piano Regolatore l’ambito di riferimento

38 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

(ASCT), appare oltremodo opportuno integrare la norma esplicitata con la determinazione della possibilità di una ridefinizione delle localizzazioni dei singoli areali degli interventi previsti, nel rispetto dei pesi insediativi e dei parametri individuati, attraverso una valutazione più approfondita, che sarà possibile condurre in tale sede, delle componenti ambientali coinvolte della rete natura 2000. Pertanto, per raggiungere detto scopo qualitativo, si dovrebbe introdurre al citato comma un ulteriore campo di competenza del Programma dell’ASCT, oltre ai 4 già espressi, così esplicitato: - la definitiva localizzazione degli areali di intervento, nel rispetto dei pesi insediativi e dei parametri già individuati, all’interno del comprensorio ASCT, in base alle risultanze della VAS e Verifica di incidenza. Tale integrazione normativa consentirebbe un elevato controllo dei livelli di interferenza in ordine agli aspetti localizzativi e infrastrutturali correlati.

Figura 1: Specie di interesse comunitario segnalate per il Comune di Vejano nel Progetto Atlante Uccelli Nidificanti del Lazio; Nibbio bruno (nidificazione certa M. Chiusia, eventuale M. Cuoco e M. Cucco), Nibbio reale (nidificazione certa M. Chiusia e Loc. Quadrelli), Falco pecchiaiolo (nidificazione certa M. Cucco). Fonte: Banca Dati ARP.

39 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

5 - VALUTAZIONE

5.1 - METODO DI VALUTAZIONE La Valutazione Ambientale Strategica è finalizzata ad individuare gli effetti ambientali, positivi o negativi, che un dato PIANO ha sull’ambiente. Pertanto si valutano di seguito gli effetti del PIANO sui temi e sugli aspetti ambientali con cui lo stesso andrà ad agire. Al fine di rappresentare le dinamiche di interazione tra temi ambientali e azioni del PIANO, è opportuno fare ricorso al modello dell’analisi SWOT. Questo modello può essere utilizzato in qualsiasi processo decisionale in cui uno stato finale desiderato (obiettivo) è stato definito. L’analisi SWOT, conosciuta anche come Matrice SWOT, è uno strumento di pianificazione strategica usato per valutare i punti di forza (Strengths), debolezza (Weaknesses), le opportunità (Opportunities) e le minacce (Threats) di un progetto o in un'impresa o in ogni altra situazione in cui un'organizzazione o un individuo deve prendere una decisione per raggiungere un obiettivo. L’obiettivo di qualsiasi analisi SWOT è quello di individuare i principali fattori interni ed esterni che sono importanti per raggiungere l'obiettivo. La dimensione del modello di analisi SWOT può essere meglio compreso attraverso la seguente matrice:

Legenda tabella Valutazione Indicazione Coerente C

Parzialmente Coerente PC

Non Coerente NC

Non Pertinente NP

5.2 - VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI SULL’AMBIENTE Nella documentazione elaborate per il PTPG di Roma, il Rapporto Ambientale costituisce la parte preponderante dell’elaborato denominato Relazione di Piano – Rapporto Territorio. Questo rendiconto, in relazione con gli obiettivi generali e specifici, individua e descrive sia la situazione attuale che gli effetti che l’attuazione delle proposte di Piano potrebbe avere sul sistema ambientale, sul sistema insediativo e sul sistema della mobilità. Quello che ci dice la VAS del PTPG è rappresentato e valutato come segue:

40 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

Analisi SWOT ambientale INTERNO ESTERNO Punti di Forza Punti di Debolezza Opportunità Minacce gionamento delle risorse delle risorse gionamento Dotazione di servizi e attrezzature collettive collettive e attrezzature servizi Dotazione di e della sistema insediativo/urbano Riordino del interventi morfologia degli e urbana qualità ambientale Ripristino della suolo consumo Aumento del dell'approvvi Ampliamento Obiettivi PUCG Pendolarismo lavoro di Apprezzabili opportunità culturali beni Valorizzazione dei la qualità con insediativa qualità Integrazione della paesaggistica dell'area ambientale Delicatezza rifiuti e dei reflui dei Smaltimento Produzione di emissioni

OB 1 PC PC C C

OB 2 C C PC C PC PC PC PC

OB 3 C C C PC C C PC PC PC

OB 4 PC C PC C

OB 5 PC PC C PC PC PC C PC PC PC PC

OB 6 C NC NC PC C C C NC NC NC Matrice 1 Verifica di coerenza esterna: Obiettivi PUCG – Analisi SWOT ambientale

5.3 - VALUTAZIONE DEGLI OBIETTIVI E DELLE STRATEGIE

5.3.1 - Gli scenari delle alternative ed il percorso formativo del Piano

L’assenza di Piano – Alternativa 0

La non attuazione del PIANO risulterebbe a tutti gli effetti peggiorativa, in quanto non consentirebbe la concretizzazione di una pianificazione oculata e mirata alla ridefinizione del territorio, evitando sprechi ed inutili consumi di suolo. Le carenze della precedente pianificazione infatti costituiscono una problematica non trascurabile per l’amministrazione comunale, che tenderebbe a ridurre, là ove sia possibile, l’espansione insediativa. Come già più volte asserito, il Comune di Vejano dispone di uno schema di pianificazione urbanistica carente e incompleto sotto diversi aspetti, in quanto molto obsoleto (la definizione del P.R.G. di Vejano, tuttora vigente, si è svolta alla fine degli anni ’70 con l’adozione avvenuta con DCC 16/77 e l’approvazione avvenuta con DGR n°5323/80) e comprensivo di previsioni infrastrutturali mai attuate: praticamente inattuabili in termini di sostenibilità ambientale, zone di espansione sostanzialmente sature, altre con parametri urbanistici non consoni alle possibilità di sviluppo.

41 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

Tale situazione ha portato l’Amministrazione Comunale (A.C.) a sviluppare da diversi anni l’ipotesi di una revisione del P.R.G.; l’occasione dell’adozione del Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR.) e dell’approvazione del Piano Territoriale Provinciale Generale della provincia di Viterbo (PTPG.), hanno fatto determinare l’Amministrazione Comunale nel 2008 nell’intraprendere un percorso conclusivo di elaborazione da condurre ai sensi della legge regionale 22.12.1999, n.38 “Norme sul Governo del territorio”, per dotarsi del PUCG: lo strumento di pianificazione generale previsto dalla detta legge regionale. In un’ipotesi di non attuazione del P.U.C.G., tale percorso di elaborazione verrebbe a mancare, determinando la mancata conseguente ridefinizione dell’assetto urbanistico, coerente con le nuove esigenze dell’intero territorio comunale. La non attuazione del PIANO determinerebbe inoltre il mancato raggiungimento dei suoi obiettivi prioritari, i quali mirano ad una riqualificazione delle componenti formali e funzionali presenti nel Comune e del suo territorio attraverso un complesso di interventi volti alla rivitalizzazione, riequilibrio e trasformazione dell'assetto urbano e territoriale. Gran parte delle azioni di piano punta a limitare le precedenti perimetrazioni operate dal PRG dell’’80, attraverso la ridefinizione di tutte le Zone Territoriali Omogenee, in particolar modo di nuova espansione, il cui controllo è fondamentale, a fronte delle attuali perimetrazioni sature e dei superati parametri urbanistici, in termini di consumo di suolo e controllo e gestione delle risorse naturali disponibili. L’attuale strumento di pianificazione generale del Comune di Vejano prevede una serie di interventi (per la maggior parte non ancora attuati), in parte potenzialmente strategici e coerenti con il resto della pianificazione, in parte del tutto incoerenti insostenibili, come per esempio l’anello tangenziale che corre lungo la cintura esterna nord-est del centro storico, intervento eliminato nell’elaborato preliminare di PIANO (DPI).

Evoluzione dello scenario – Il percorso formativo del Piano dal DPI al PUCG

Il Documento Preliminare di Indirizzo elaborato per il Comune di Vejano ha sostanzialmente confermato le previsioni dello strumento vigente, ed in particolare: - La zona C2, a ridosso di Via della Vignarella; - Le zone D2.1 e D2.2, rispettivamente ai confini comunali nord e sud lungo la Via Claudia Braccianese; - La zona T1, a nord-est, in località Le Pantane. Ha invece eliminato la viabilità tangenziale al centro urbano che deturperebbe il contesto paesistico, nonché la visuale verso il centro storico. Le zone proposte dal DPI, come anche illustrato nell’elenco delle Azioni di Piano ai paragrafi precedenti, si sostanziano dunque: - Zona T2 turistica in località Monte dell’Impresa; - Zona C3, adiacente alla T2 (che presenta già uno stato edificatorio semiavanzato); - Zone di ricucitura tra il tessuto edilizio esistente e la zona produttiva, a nord del centro storico; - Zona D1, lungo la viabilità provinciale SP93. Il PIANO assicura la salvaguardia e l’integrità del tessuto storico verso sud-est e delle aree interessate dalla presenza dei due fossi adiacenti al nucleo urbano; perciò la spinta edificatoria si muove in direzione nord-ovest, là dove non incontra ostacoli di tipo ambientale e paesaggistico, permettendo al contempo la crescita edilizia.

42 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

Il Piano adottato con Deliberazione di Consiglio Comunale n°26 del 20 settembre 2010 ha subito alcune modifiche rispetto allo schema proposto nel DPI di cui alla Deliberazione di Consiglio Comunale n.36 del 7 novembre 2008. Tale ipotesi può essere presa in considerazione come alternativa di PIANO: si valutano di seguito i criteri e i parametri localizzativi, quantitativi e qualitativi delle scelte affrontate, chiarendo, oltremodo, le perplessità dell’ente regionale di competenza urbanistica. L’introduzione della zona destinata ai borghetti turistici (sottozona T3), come su enunciato, è dovuta alla volontà di dare slancio alla vocazione turistico-rurale di un territorio che potenzialmente possiede tutti i connotati per tale predisposizione. Per quanto riguarda i criteri generali localizzativi e funzionali, la scelta di destinare la zona delle Pallarete ai borghetti è scaturita esclusivamente da forme decisionali pubbliche, previste dalla normativa regionale. In data 9 ottobre 2009, previo annuncio pubblico e affissione manifesti si è tenuta una seduta pubblica presso il Teatro Comunale ai fini delle consultazioni di cui all’art.33, comma 2, della l.r. 38/99. Nel corso della consultazione non sono emersi elementi che possano incidere sullo schema approvato con il Documento Preliminare di Indirizzo e che nella medesima sede il Sindaco ha esplicitato l’interesse dell’amministrazione a ricevere proposte collaborative da parte di enti o cittadini, in particolare mirate allo sviluppo produttivo del territorio, ai fini della conclusione della fase di adozione. In tal senso sono pervenute istanze che hanno prodotto due cambiamenti che la Giunta comunale con propria delibera, considerato che queste propongono favorevoli ipotesi di fruizione del territorio nonché il conseguente sviluppo produttivo e occupazionale, senza incidere sull’ipotesi di sviluppo preordinata dall’Amministrazione in quanto di limitata consistenza insediativa e autonoma rispetto al quadro di sviluppo residenziale e di servizi comunale e che la stessa proposta offre una possibilità di sinergia con il programma di sistemazione delle viabilità comunali in ambito rurale già messo in atto dall’Amministrazione Comunale, deliberava: - di dichiarare conclusa la fase delle consultazioni, ai sensi dell’art.33, comma 2, della l.r.38/99 che ha consentito alla cittadinanza di prendere conoscenza dello stato della pianificazione generale del Comune, delle risultanze della Delibera di Indirizzo e della Conferenza di Pianificazione, e di far pervenire proposte; - di riscontrare un interesse dell’Amministrazione per la proposta citata in premessa, salvo la precisazione che sia prevista nel quadro della successiva pianificazione attuativa la necessità di completare le percorrenze di viabilità comunali definite dall’Amministrazione stessa; - di riconoscere, per i motivi indicati in premessa, l’esigenza e l’urgenza di pervenire all’adozione del PUCG, ai sensi dell’art.33 della l.r. 38/99; - di dare mandato al Responsabile del Servizio Urbanistica affinché comunichi al progettista del P.U.C.G. e agli altri tecnici incaricati delle elaborazioni relative al parere di cui all’art.89 del TU edilizia DPR 380/2001, l’esigenza di concludere nei tempi più brevi l’elaborazione, alla luce delle risultanze delle consultazione, attraverso la trasmissione della presente delibera. Una proposta per un’ipotesi di sviluppo di tipo turistico residenziale in ambito rurale debitamente illustrata e documentata. Appare il rilevante fattore attrattivo turistico dell’ambito territoriale in cui ricade e si pone in posizione strategica per il raggiungimento e la fruizione del patrimonio testé succintamente descritto. L’evoluzione della domanda nel settore di riferimento, in termini qualitativi, si sviluppa a ritmi tali da trovare impreparato il quadro urbanistico ad accoglierne le necessità. Nell’individuare una localizzazione strategica in termini di fruizione, viene proposto al fine che sia nota all’Amministrazione Comunale la capacità e intenzione imprenditoriale di perseguire un’iniziativa volta alla crescita dello sviluppo del turismo rurale, e quindi al rafforzamento del quadro economico. La rilocalizzazione della nuova zona produttiva-artigianale (sottozona D1) è stata invece determinata da aspetti per lo più di tipo funzionale. Tale sottozona si estende per circa 97˙015 mq,

43 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

costituisce cioè lo 0,22% del territorio comunale ed è interessata da aree con destinazione produttiva di tipo industriale-artigianale con intento perequativo rivolto a favore della comunità di Vejano. L’area prescelta, come la precedente individuata del DPI, appartiene all’Università Agraria, ed è perciò un’area pubblica ad uso civico, che frenerebbe aprioristicamente utilizzi di tipo privato per l’attività produttiva, come fortemente auspicato dall’Amministrazione Comunale. In termini localizzativi generali, entrambe le scelte non presentano difformità rilevanti, in quanto hanno un’estensione sostanzialmente identica su terreni dalle caratteristiche morfologiche simili, distano l’una dall’altra poche centinaia di metri, permanendo comunque entrambe lungo la viabilità provinciale SP93, che collega il nucleo urbano di Vejano con la località di Capranica Scalo già una piccola realtà produttiva, al confine comunale. Il criterio migliorativo dell’area modificata nel PUCG risiede nella sua stessa collocazione, sull’altro lato della SP, ma contestualmente posizionata lungo la viabilità secondaria che giunge perpendicolarmente alla strada provinciale, collegandola all’aviosuperficie poco più a nord. La presenza di detta viabilità passante per l’area artigianale e che conseguentemente la divide in due parti, consente la possibilità, in fase esecutiva, di attuare i comparti in due momenti separati. Tale infrastruttura inoltre permette di collocare gli eventuali accessi ai comparti lungo la stessa viabilità, evitando così l’ingresso diretto sulla provinciale. Infine, rileva precisare che la scelta di classificare le zone agricole risulta un’ulteriore azione di P.U.C.G., la quale mira ad una più completa tutela del paesaggio rurale, sia in termini di limitazione di fenomeni edificatori sparsi in modo irregolare su tutto il territorio, sia soprattutto a ridosso del centro storico, comportando così una salvaguardia del paesaggio contermine e “recintando” gli interventi edilizi all’interno delle nuove aree già predisposte da P.U.C.G..

Di seguito si illustrano i tre stati pianificatori finora descritti, per poter avere un immediato riscontro grafico con le vicissitudini storiche ed urbanistiche riportate.

44 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

Grafico 1: Pianificazione comunale vigente

45 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

Grafico 2: Pianificazione D.P.I.

46 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

Grafico 3: Pianificazione P.U.C.G.

47 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

5.3.2 - La verifica di coerenza - Coerenza interna

La verifica di coerenza interna è finalizzata ad analizzare la coerenza tra gli obiettivi e le strategie del PUCG con le azioni dello stesso. Si riporta la tabella seguente con l’individuazione del livello di coerenza derivante dall’incrocio delle azioni del PUCG con gli obiettivi e le strategie dello stesso.

Obiettivi/Strategie PUCG Obiettivi PUCG Strategie PUCG Azioni OB 1 OB 2 OB 3 OB 4 OB 5 OB 6 S 1 S 2 S 3 S 4 S 5 S 6 S 7 PUCG

A1 PC C PC C PC

A2 PC C PC C PC PC

A3 PC C C PC PC

A4 PC C PC C PC PC

A5 C C PC

A6 C PC PC PC

A7 C PC PC PC

A8 PC C PC C PC PC PC

A9 PC C C PC

A10 PC C C PC

A11 PC PC C PC PC

A12 C PC PC PC

A13 C PC PC PC

A14 C PC PC PC

A15 PC PC C C PC

A16 C PC C C PC

A17 PC PC C C C Matrice 2 Verifica di coerenza interna: obiettivi-strategie e azioni PUCG

48 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

5.3.3 - Coerenza del Piano rispetto alla pianificazione sovraordinata - Coerenza esterna

La verifica di coerenza esterna è condotta rispetto agli strumenti di pianificazione sovraordinata: viene così verificata la sostenibilità ambientale dei contenuti del PIANO rispetto ad un apposito gruppo di obiettivi di sostenibilità definito dall'analisi ambientale iniziale. L’analisi di coerenza esterna consente di verificare la conformità del PIANO ai vari livelli di pianificazione e programmazione, ed in particolare, la coerenza tra gli obiettivi generali del PUCG e quelli del quadro programmatico nel quale essi si inseriscono. L’individuazione degli obiettivi ambientali di riferimento scaturisce dall’analisi delle normative vigenti e dalle interazioni con altri piani e programmi correlati al PIANO. Le verifiche di coerenza evidenziano i conflitti esistenti tra i vari livelli di pianificazione e possono essere d’aiuto, ad esempio, per ridefinire gli obiettivi o per valorizzare il contenuto delle alternative o per modificare l’insieme degli indicatori al fine di mettere in relazione gli obiettivi e le alternative di PIANO.

Obiettivi di PTPG SISTEMA AMBIENTALE SISTEMA INSEDIATIVO enti di forestazione la salvaguardia delle

Obiettivi

PUCG dell’assetto e tutela suolo Difesa del idrogeologico interv degli Realizzazione sistemazione idraulico-forestale e di protettiva di per perdita pubblici danni Prevenire e acque, delle regime al turbativa stabilità, a denudazioni, promuove azioni finalizzate e colturale migliorare l’ordinamento e forestali in agricole all’adozione pratiche funzione delle criticità di assetto idrogeologico il limitare insediativa, la qualità Migliorare consumo di suolo e ridurre l’impatto dell’edificazione di processi dei compatibilità Garantire la trasformazione con risorse del territorio,che sia ambientali storico/culturali ruolo di urbano un verde Assegnare al servizio di che oltre ecologico equilibrio mobilità, sistema della Ottimizzare il tale da intermodale realizzando un sistema delle razionale distribuzione garantire la alle compatibilmente territorio funzioni nel consentirne la grado di in ed risorse pubbliche reale fruibilità

OB1 PC PC

OB2 C C C C PC

OB3 C C

OB4 C

OB5 PC C

OB6 PC PC PC C

Matrice 3 Verifica di coerenza esterna: Obiettivi del PUCG – Obiettivi di PTPG

49 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

Strategie di PTPG vello di attività correlati attività sfacente li sfacente un sistema a rete in un sistema a rete in o sul territorio si one a quelle che si one a quelle ttraverso strumenti rendere accessibili i inciali, nonché inciali, nonché servizio di livello di servizio e condizioni accettabili rettrici di connessione con rettrici di connessione

Obiettivi servizi per la mobilità in connessione con le con connessione in la mobilità servizi per grandi direttrici nazionali e transnazionali, connessione altresì la rete di completando ed il lavoro tra le residenze migliorando la la progettualità Rilanciare a capacità realizzativa PUCG localizzative scelte Razionalizzazione delle di che residenziali insediamenti sia degli e di quelli produttivi un rapporto sovracomunale realizzando migliore e una l’ambiente con equilibrato servizi dotazione di di accessibilità organizzativ Il disegno dovrà configurare come e grado di connettere e nei settori produttivi significativi nodi più dei servizi spaziale delle la distribuzione Favorire funzione strategiche per realizzare un urbane centralità di nuove sistema integrato attenzi con particolare collegano alle di altri capoluoghi prov di realizzando nuovi parchi al sistema dei servizi infrastrutturale la rete Completare per una scambio comprensiva dei nodi di ferro/gomma in razionale interconnessione un soddi grado di fornire di sviluppo volontà operative la che rendono di ridurre i che cercano e comuni dei e socio/economici conflitti ambientali

OB1 C PC

OB2 C PC

OB3 C

OB4 PC

OB5 PC C C

OB6 C C

Matrice 4 Verifica di coerenza esterna: Obiettivi del PUCG – Strategie di PTPG

50 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

Azioni/Direttive sovraordinate al PTPG Sistema Ambientale 3 - DIFESA E SICUREZZA DEL TERRITORIO E DELLE ACQUE 5 - AMBITI E 6 - TUTELA PAESISTICA, BENI REGIMI DI TUTELA VINCOLATI AI SENSI D.LGS. 3.5 - Vulnerabilità e Tutela della 3.9 - Inquinamento atmosferico, AMBIENTALE 42/2004 3.4 - Rischio idraulico e frane risorsa idrica acustico, elettromagnetico VIGENTI E SEGNALATI Azioni PUCG SA-3.4.1 SA-3.4.2 SA-3.4.3 SA-3.5.1 SA-3.5.2 SA-3.5.3 SA-3.9.1 SA-3.9.2 SA-3.9.3 SA-5.1 SA-5.2 SA-6.1 SA-6.2 SA-6.3

A1 A2 A3 A4 PC PC PC A5 PC PC PC PC PC A6 PC PC PC PC A7 PC PC PC PC PC PC PC A8 NC NC PC PC NP NP A9 C C PC PC NC A10 A11 NC NC PC PC PC C NC A12 PC PC PC PC A13 NC NC NC NC A14 NC NC NC NC A15 NC NC PC PC NP NP PC PC A16 PC PC PC PC PC PC PC NC NC PC PC A17 PC PC PC PC PC PC PC Matrice 5 Verifica di coerenza esterna: Azioni del PUCG – Azioni sovraordinate al PTPG

51 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

Azioni del PTPG 2 - Sistema Ambientale 1 - Sistema Ambientale 3 - Sistema Insediativo 4 - Sistema Produttivo Storico Paesistico SASP- SASP- Azioni PUCG SA-1.1 SA-1.2 SA-1.3 SA-1.4 SI-3.1 SI-3.2 SI-3.3 SI-3.4 SI-3.5 SI-3.6 SI-3.7 SP-4.1 SP-4.2 SP-4.3 SP-4.4 SP-4.5 2.1 2.2 A1 C C A2 PC PC A3 PC C A4 PC PC C A5 C C A6 PC PC A7 C PC A8 PC PC NP PC A9 PC C C A10 C C A11 NC PC C A12 C C C C PC A13 NC NC C A14 NC NC C A15 NC NC NP PC C PC PC A16 PC NC NC PC C PC C A17 PC PC PC PC PC Matrice 6 Verifica di coerenza esterna: Azioni del PUCG – Azioni del PTPG

52 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

Dalle precedenti tabelle si evince una sostanziale compatibilità territoriale e ambientale delle azioni proposte dalla variante in esame, fatta eccezione per alcune “parziali compatibilità” legate soprattutto agli aspetti geologici e idrogeologici, mentre è stata attribuita la classe “bassa” o “nessuna compatibilità” a quelle azioni ricadenti in area di tutela ambientale o in ambiti archeologico – paesaggistici ed ambientali.

5.4 - VALUTAZIONE DELLE AZIONI Come già accennato nel paragrafo relativo alla localizzazione e nel corso della valutazione, la significatività degli impatti, anche in relazione al contesto in cui ricade il Piano e alle sensibilità e criticità evidenziate, appare in linea generale di poca rilevanza. Appare infatti incontrovertibile che in termini assoluti (700 abitanti circa e 24 Ha circa di zone sottratte alla ruralità) il fenomeno insediativo proposto attraverso il Piano, sia in ordine al consumo di suolo che al carico insediativo, è di per sé non significativo a livello territoriale. Ne consegue che gli effetti derivanti dal fenomeno complessivo descritto non possano far ipotizzare alcuna ricaduta valutabile su: - sistema della mobilità; - componente aria; - inquinamento acustico; - beni culturali; e minime ricadute quantitative, del tutto contenibili nell’attuale sistema di gestione comunale per ciò che concerne: - componente acqua, sia in riferimento all’idroesigenza che allo smaltimento delle acque reflue; - produzione di rifiuti. Per gli elementi di maggior attenzione riscontrati, relativi ad aspetti specifici e localizzati, ai fini della verifica della compatibilità ambientale e territoriale delle azioni proposte, si è proceduto a individuare, limitatamente alle azioni che comportano modifiche derivanti da nuove previsioni, eventuali incompatibilità rispetto alle principali componenti ambientali e territoriali non analizzati nell’ambito delle verifiche di coerenza precedentemente descritte, questo attraverso la stesura delle seguenti schede di valutazione tematizzate per ambito.

5.4.1 - Schede di valutazione

Ai fini della identificazione e valutazione dei potenziali effetti ambientali derivanti dall'attuazione delle singole azioni proposte del PIANO in esame, sono state predisposte apposite schede di valutazione, limitatamente alle azioni la cui attuazione può determinare potenziali effetti ambientali, o relativamente alle quali si sono concentrate le osservazioni e le prescrizioni dei Soggetti Competenti in materia Ambientale chiamati in causa nella fase di Scoping e che hanno manifestato richieste di maggior attenzione rispetto a taluni aspetti ambientali e/o culturali. Si riportano di seguito delle schede valutative che riassumono le principali problematiche riscontrate nelle analisi precedentemente effettuate e che pertanto possano risultare causa di possibili impatti negativi sul territorio e sull’ambiente. Si analizzano di seguito quattro elementi causa di potenziali problematiche ambientali e/o culturali, divise rispettivamente nelle quattro schede intervento.

53 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

Scheda interventi Area Naturale Protetta ZPS: Comprensorio Tolfetano Cerite Manziate - IT6030005 S.1 Titolo dell’intervento Sottozona C3 - di nuova realizzazione Sottozona T2 – Turistico Residenziale Azioni A8, A11

Settore di intervento NUOVA ZONA DI PUCG

Stralcio della cartografia di Piano Tav P-01

Cont. scheda: S.1

Obiettivi specifici Riqualificazione aree oggetto di riordino urbanistico.

Descrizione A8:La Sottozona C3 di PUCG si sviluppa per 4˙881 mq sulla Sottozona C2 della PCV, 19˙383 mq sulla sintetica Sottozona G della PCV ed i restanti 74˙638 mq sono esterni alla vecchia zonizzazione della PCV. La dell’intervento porzione di Sottozona C3 di PUCG già Sottozona C2 di PCV esprimeva un potenziale edificatorio pari a: Sup Ter 4˙881 mq x It 0,20 mc/mq = Volume 976 mc Contemporaneamente la parte di Sottozona C3 di PUCG già Sottozona G di PCV ha già realizzato un potenziale edificatorio pari a 1482 mc. Avendo stabilito la proporzione Volume ad abitante per il Comune di Vejano pari a 165mc/ab, si ottiene che gli abitanti insediabili nella Sottozona C2 di PUCG già previsti dalla PCV sono pari a: Volume 2˙458 mc / 165 mc/ab = Abitanti 15. Nella Sottozona C3 di PUCG viene previsto, come dato totale, l’insediamento di 147 abitanti e l’edificazione di 7˙634 mq di SUL residenziale; l’effettivo nuovo carico viene calcolato decurtando i 15 abitanti già previsti dalla PCV: 132 nuovi abitanti e relativi 6˙864 mq di nuova SUL residenziale. A11: La sottozona T2, circa 99˙841 mq è un’area creata ex/novo dal nuovo strumento in contiguità con la nuova Sottozona C3.3; tale area contiene già degli edifici residenziali (seconde case utilizzate a scopo turistico) del carico urbanistico pari a circa 1˙545 mq di SUL residenziale pari a 30 abitanti.

54 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

Prescrizioni e La realizzazione dell’intervento dovrà uniformarsi a standard progettuali omogenei riferiti alla zona raccomandazioni dell’Area Protetta, onde fornire all’utente una immagine unitaria per una riconoscibilità immediata di progettuali per le queste zone. relazioni di sistema e/o relative a singole componenti

Soggetti coinvolti e Privati; Amministrazione Comunale; Amministrazione Regionale. modalità attuative Piano Particolareggiato di Attuazione.

Scheda interventi Area con elementi naturalistici Decreto Soprintendenza Archeologica “Le Pantane” S.2 e archeologici Titolo dell’intervento La Sottozona D1 – Produttiva industriale in loc. “Le Pantane” La Sottozona T1 – Area di sviluppo di complessi di tipo turistico esterna al centro urbano Azioni A13, A15

Settore di intervento NUOVA ZONA DI PUCG

Stralcio della cartografia di Piano sovrapposta alla carta IGM a disposizione della S.A.E.M.

Cont. scheda: S.2

Obiettivi specifici Garantirne l'integrità monumentale e ambientale

Descrizione A13: La Sottozona D1 di PUCG in loc. “Le Pantane”, costituisce la nuova area inserita dal Piano ed

55 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

sintetica interessa 97˙015 mq posizionata verso il confine con il Comune di Capranica, lungo la Strada dell’intervento Provinciale n.93 che collega Vejano alla località di Capranica Scalo. A15: La Zona T1 “Aree di sviluppo di complessi di tipo turistico” esterne al CENTRO URBANO conferma la zonizzazione dello strumento urbanistico vigente: promozione e fruizione del paesaggio naturale agrario, conservazione delle attività compatibili con la salvaguardia del paesaggio naturale agrario

Prescrizioni e Si sottolinea che gli elementi di interesse rilevati dalla Soprintendenza (Via Clodia, le due ville rustiche raccomandazioni romane e i frammenti rinvenuti più di recente) non ricadono all’interno della Sottozona D1, come progettuali per le riscontrabile dalla cartografia; mentre la Sottozona T1 è una conferma della pianificazione vigente. relazioni di sistema Tuttavia, all’interno di queste aree, che abbracciano comprensori caratterizzati da diffuse presenze e/o relative a archeologiche e che sono ad alto rischio di rinvenimenti, si prescrive che il rilascio - da parte di codesto singole componenti Comune - della concessione edilizia o di altro intervento che comporterebbe l'alterazione dello stato dei luoghi sia subordinato all'ottenimento del Nulla Osta espresso dalla Soprintendenza. Tale Nulla Osta potrà essere rilasciato solo dopo l'esecuzione di sondaggi preventivi miranti ad accertare la presenza di testimonianze di interesse archeologico non rilevabili ad un analisi della superficie del terreno. I sondaggi, a carico del soggetto che richiede la concessione, dovranno essere eseguiti su indicazione e sotto il controllo del personale tecnico-scientifico della Soprintendenza o di professionisti archeologi incaricati di seguire i lavori e di redigere apposita documentazione tecnica che sarà acquisita agli atti d’ufficio della Soprintendenza. Solo in base all’esito di tali sondaggi, la Soprintendenza potrà essere in grado di esprimere il proprio Parere relativamente all’autorizzazione o meno delle opere da realizzare.

Soggetti coinvolti e Privati; Amministrazione Comunale; Amministrazione Regionale. modalità attuative Piano Particolareggiato di Attuazione.

56 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

Scheda interventi Area Naturale Protetta ZPS: Comprensorio Tolfetano Cerite Manziate - IT6030005 S.3 SIC Mola di Oriolo – IT6010033 Titolo dell’intervento La sottozona T3 – Turistico Rurale in loc. “Pallarete” Azioni A16

Settore di intervento NUOVA ZONA DI PUCG

Stralcio della cartografia di Piano Tav P-01

Cont. scheda: S.3

Obiettivi specifici Intervenire sull’abbandono del patrimonio agricolo attraverso la valorizzazione degli elementi di interesse ambientale, intesi anche come elementi protagonisti del sistema funzionale e produttivo, garantendo l’integrità ambientale.

Descrizione sintetica La Sottozona T3 è una nuova categoria zonizzativa predisposta dal nuovo Piano atta a favorire lo dell’intervento sviluppo delle attività Turistico/Rurali che prevede nel proprio intervento l’edificazione di una quota parte di residenziale fissata come segue pari a 8˙800 mq con il quantitativo di SUL/abitante fissato dal Piano uguale a 52 mq/ab, si deduce che lo sviluppo delle attività Turistico/Rurali prevedono l’insediamento di teorici 169 nuovi abitanti.

57 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

Prescrizioni e Rif. 4.2.1 – misure relativa agli aspetti qualitativi - 4.2.2 Misure relative agli aspetti insediativi per la raccomandazioni zona turistica residenziale T3 progettuali per le relazioni di sistema e/o relative a singole componenti

Soggetti coinvolti e Privati; Amministrazione Comunale; Amministrazione Regionale. modalità attuative Piano Particolareggiato di Attuazione.

Scheda interventi Area con elementi naturalistici Decreto Soprintendenza Archeologica “Area di Fontiloro” S.4 e archeologici Titolo dell’intervento La sottozona T3 – Turistico Rurale in loc. “Pallarete” Azioni A16

Settore di intervento NUOVA ZONA DI PUCG

Stralcio della cartografia di Piano sovrapposta alla carta IGM a disposizione della S.A.E.M.

Cont. scheda: S.4

Obiettivi specifici Intervenire sull’abbandono del patrimonio agricolo attraverso la valorizzazione degli elementi di interesse ambientale, intesi anche come elementi protagonisti del sistema funzionale e produttivo, garantendo l’integrità ambientale.

58 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

Descrizione sintetica La Sottozona T3 è una nuova categoria zonizzativa predisposta dal nuovo Piano atta a favorire lo dell’intervento sviluppo delle attività Turistico/Rurali che prevede nel proprio intervento l’edificazione di una quota parte di residenziale fissata come segue pari a 8˙800 mq con il quantitativo di SUL/abitante fissato dal Piano uguale a 52 mq/ab, si deduce che lo sviluppo delle attività Turistico/Rurali prevedono l’insediamento di teorici 169 nuovi abitanti.

Prescrizioni e Si sottolinea che gli elementi di interesse rilevati dalla Soprintendenza (strutture di fondazione di una raccomandazioni villa romana con sviluppo a terrazze, monumento rupestre a profilo modanato …) non ricadono progettuali per le all’interno della Sottozona T3, come riscontrabile dalla cartografia, tantomeno all’interno della relazioni di sistema proprietà (perimetro di proprietà in rosso). e/o relative a singole Tuttavia, si prescrive che il rilascio - da parte di codesto Comune - della concessione edilizia o di altro componenti intervento che comporterebbe l'alterazione dello stato dei luoghi sia subordinato all'ottenimento del Nulla Osta espresso dalla Soprintendenza. Tale Nulla Osta potrà essere rilasciato solo dopo l'esecuzione di sondaggi preventivi miranti ad accertare la presenza di testimonianze di interesse archeologico non rilevabili ad un analisi della superficie del terreno. I sondaggi, a carico del soggetto che richiede la concessione, dovranno essere eseguiti su indicazione e sotto il controllo del personale tecnico-scientifico della Soprintendenza o di professionisti archeologi incaricati di seguire i lavori e di redigere apposita documentazione tecnica che sarà acquisita agli atti d’ufficio della Soprintendenza. Solo in base all’esito di tali sondaggi, la Soprintendenza potrà essere in grado di esprimere il proprio Parere relativamente all’autorizzazione o meno delle opere da realizzare

Soggetti coinvolti e Privati; Amministrazione Comunale; Amministrazione Regionale. modalità attuative Piano Particolareggiato di Attuazione.

59 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

Scheda interventi Aree soggette a rischio Studio geologico tecnico S.5 geologico Titolo dell’intervento Azioni Tutte le azioni di piano

Settore di intervento CONFERMA DELLA PCV MODIFICHE ALLA PCV NUOVE ZONE DI PUCG

Stralcio della Carta dell’Idoneità Territoriale

60 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

Stralcio della Carta del Rischio Geologico

Cont. scheda: S.5

Obiettivi specifici Difesa del suolo e prevenzione dei rischi idrogeologici

Descrizione sintetica Urbanizzazione zone di completamento e di centro storico. dell’intervento

Prescrizioni e Rif. Relazione geologica ex art. 89 DPR 380/2001 raccomandazioni progettuali per le relazioni di sistema e/o relative a singole componenti

61 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

5.5 - VERIFICA DEGLI ASPETTI SOCIO-ECONOMICI Nell'ottica di una valutazione complessiva della sostenibilità del Piano occorre prendere in conto anche gli aspetti socio-economici derivanti dall’attuazione del Piano stesso, il quale oltre ad essere strumento di tutela e governo del territorio deve altresì porsi come scopi il “miglioramento qualitativo del sistema insediativo” e l’“eliminazione di squilibri sociali, territoriali e di settore”, ai sensi della norma regionale; il che oggettivamente non può essere perseguito senza una valutazione delle ricadute economiche del Piano anche in funzione di una lettura bilanciata rispetto alle eventuali contrazioni qualitative e quantitative di alcune componenti ambientali. Il Piano è stato considerato dall’amministrazione comunale dall’inizio della sua stesura con particolare riguardo a questo aspetto, in tal senso si rileva l’attenzione posta alle opportunità che la definizione dell’assetto territoriale potrà mettere in campo per un ordinato sviluppo sostenibile atto ad accogliere, sì nuovi abitanti insediati, ma soprattutto attività economiche compatibili. Si ritiene che le ridotte interferenze rilevate a fronte delle ipotesi di sviluppo prospettabili presentino un bilancio sostenibile e coerente con il quadro vocazionale del territorio e della popolazione comunale.

62 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

6 - PARTECIPAZIONE E CONSULTAZIONE PUBBLICA

L'attività di consultazione e di partecipazione all’interno del processo valutativo consente di creare una dinamica democratica e condivisa sulle scelte più generali di gestione del territorio e sulle politiche della città. La partecipazione è da considerarsi non solo come mera applicazione di una norma ma anche, e soprattutto, come opportunità di crescita di una coscienza e consapevolezza dei processi di pianificazione da parte degli abitanti che vivono e fruiscono il territorio, a partire dai requisiti di fattibilità e di opportunità delle diverse alternative progettuali.

6.1 - I SOGGETTI COINVOLTI E MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE PUBBLICA Fin dalla fase preparatoria del nuovo strumento urbanistico generale, l’A.P. ha scelto di porre in essere significative forme di partecipazione nei confronti dei soggetti istituzionali e degli attori rilevanti del territorio. Nel disciplinare il metodo partecipativo la disciplina provinciale in materia di valutazione ambientale di piani e programmi, individua due categorie di soggetti legittimati a partecipare ai procedimenti di pianificazione: - soggetti competenti in materia ambientale; - pubblico, inteso come una o più persone fisiche o giuridiche, nonché le associazioni, le organizzazioni e i gruppi di persone. Nel caso specifico, oltre ai soggetti coinvolti direttamente nel processo amministrativo, sono riportati gli ulteriori soggetti interessati alla formazione della variante nonché alla formulazione di osservazioni e/o per il rilascio di pareri di competenza. Il coinvolgimento dei portatori di interesse, compreso il pubblico, è garantito dalle fasi di pubblicità della variante previste nell'ambito del procedimento urbanistico. Dell'esame di eventuali osservazioni presentate in questa fase e del relativo esito ne sarà dato atto nel documento di rendicontazione urbanistica. Nel rapporto ambientale si renderà conto anche dell'eventuale apporto fornito dalla partecipazione al processo valutativo.

6.2 - STRUMENTI E FASI DELLA PARTECIPAZIONE Al fine di coinvolgere e dare adeguato spazio a ciascun soggetto coinvolto nelle varie fasi di formazione della variante in esame, sono stati adottati i seguenti strumenti di informazione e comunicazione: - incontri partecipazione : rivolti prevalentemente ai soggetti istituzionali quali commissioni consiliari, Giunta comunale, Circoscrizioni, ecc. - incontri specifici con Autorità ed Enti aventi competenze sul territorio comunale e/o provinciale.

6.2.1 - Pareri pervenuti all’interno della procedura di VAS

Come più volte esposto nella descrizione del procedimento, la Valutazione Ambientale Strategica prevede che si tengano una o più Consultazioni, da definirsi nel corso della procedura stessa, a seconda delle esigenze e delle problematiche rilevate dagli SCA e/o dalle Autorità Competente e Procedente.

63 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

La procedura inoltre, prevede che i Soggetti Competenti esprimano i relativi pareri di competenza sia prima che a seguito delle suddette consultazioni. Per quanto riguarda la procedura di VAS del P.U.C.G. del Comune di Vejano (VT), sono stati considerati i pareri pervenuti nella definizione del Rapporto Ambientale.

6.2.2 - Il documento di SCOPING

Con nota protocollo n°432485 del 9 ottobre 2012, l’Autorità Competente Regione Lazio – Area Valutazione Impatto Ambientale e Valutazione Ambientale Strategica, ha emanato il documento di scoping relativo alla procedura di VAS del Piano Urbanistico Comunale Generale di Vejano (VT). In tale documento sono state evidenziate alcune osservazioni, quali contributi da acquisire nel Rapporto Ambientale di VAS, alla luce dei pareri pervenuti dai Soggetti Competenti in materia Ambientale coinvolti nel procedimento e delle valutazioni proprie dell’Autorità Competente, prese in considerazione nella stesura del Rapporto Ambientale

64 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

7 - MONITORAGGIO

L'immagine che segue illustra le relazioni tra i contenuti del Rapporto Ambientale e le attività del monitoraggio previste nel processo di VAS.

Nel dettaglio, il sistema di monitoraggio dovrà stabilire gli indicatori e i relativi metodi di calcolo, gli strumenti di supporto (ad esempio banche dati o servizi web-gis), i meccanismi di ri- orientamento del piano/programma in caso di effetti negativi imprevisti e il ruolo dei soggetti con competenze ambientali e del pubblico. Il monitoraggio ambientale nella VAS permette di valutare le evoluzioni significative del contesto ambientale e di verificare se le interazioni stimate in fase di redazione del rapporto ambientale nei piani o programmi si sono verificate o meno, se le indicazioni fornite per ridurre e compensare gli effetti significativi sono state sufficienti e se gli obiettivi di sostenibilità ambientali sono stati raggiunti. Il sistema di monitoraggio si compone di due parti: - la definizione di ruoli, strumenti e tempi, tali da garantire il popolamento degli indicatori, la formulazione di proposte di modifica della Variante e la restituzione elaborata delle informazioni al decisore, affinché predisponga azioni correttive, ove se ne ravvisi la necessità; - la definizione degli indicatori di contesto e di quelli atti a misurare gli effetti ambientali del programma. Compito del programma di monitoraggio è quello di individuare e mettere in atto eventuali misure di mitigazione ritenute necessarie a causa dell'emergere, in fase di attuazione del PIANO, di effetti ambientali negativi non previsti inizialmente. Per il monitoraggio del Piano saranno predisposte apposite schede di monitoraggio distinte per azione e per indicatore. In considerazione della tipologia delle azioni previste dal PIANO si è ritenuto ragionevole prevedere un monitoraggio con cadenza biennale.

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66 Procedura di VAS - Rapporto Ambientale Comune di Vejano

8 - CONCLUSIONI - BILANCIO DELLE VALUTAZIONI EFFETTUATE

Nel Rapporto Ambientale sono stati individuati, descritti e valutati gli impatti significativi che l'attuazione del PUCG proposto potrebbe avere sull'ambiente e sul patrimonio culturale, tenuto conto del livello delle conoscenze e dei metodi di valutazione conseguibili, in ordine ai contenuti e al livello di dettaglio del Piano; inoltre è stato dato atto della consultazione degli SCA tenutasi attraverso la fase di scoping evidenziando come sono stati presi in considerazione i contributi pervenuti. Il Piano proposto, in considerazione della esiguità quantitativa assoluta delle nuove ipotesi insediative rispetto alla pianificazione vigente, non appare determinare alcuna rilevante criticità o potenziale significativa interferenza con le componenti ambientali analizzate. Si prende atto tuttavia che il contributo della Verifica di Incidenza, parte del procedimento, ha consentito di proporre un’ipotesi di apporto normativo qualificante, non comportante variante sostanziale rispetto al Piano già adottato, atto a garantire il controllo di alcune azioni mirate allo sviluppo del turismo rurale ai fini della protezione degli habitat presenti. Sono state evidenziate attraverso opportune elaborazioni specifiche le problematiche emerse nel corso dell’analisi, alle quali le prescrizioni individuate possono dare una prospettiva di risoluzione.

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