PM-12 Caluso.Cdr
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# # # # Il lago di Candia e l'anfiteatro morenico # # # # Osservatorio virtuale del paesaggio mediterraneo Punto di ripresa: Castello di Caluso (Torino) # # # [PAYS.DOC] # PM-12 # # # # # # # # # # # # # e # # l o # # a e # r l n # u a a # t r # b # # # a u r # # # # Parco naturale di interesse N R U # # # La valle della Dora Baltea La serra Castello di Masino e comuni limitrofi Le sponde del lago di Candia La viticoltura # # provinciale del Lago di Candia Montagna # # # Alle spalle della Serra, sullo sfondo, Tra 730.000 e 130.000 anni fa la seconda Su una delle basse ondulazioni collinari Il lago del comune di Candia Canavese, Il lago di Candia è la zona umida canavesana L'economia di Caluso si basa sull'agricoltura Collina svettano le Alpi Graie valdostane, dove avanzata del ghiacciaio balteo (la prima collegate all'anfiteatro morenico, piccolo centro di origine romana, è il meno antropizzata: le sponde sono (mais, foraggi, cereali) e in particolare sulla nasce sul Monte Bianco la Dora Baltea. Nel produsse i rilievi biellesi) distrusse alcune prospicenti la pianura solcata dalla Dora risultato del ritiro del ghiacciaio che ha circondate da canneti, paludi, aree coltivate, viticoltura. L'erbaluce è un ottimo vino Pianura Canavese, la vallata della Dora non possiede delle morene precedenti edificando la Baltea, sorgono il castello di Masino e alcuni formato anche l'anfiteatro morenico di Ivrea colline e boschi. Conserva, dunque, un bianco ottenuto dall'uva omonima che si una testata, risultando così aperta sia sulla straordinaria altura della Serra, le colline di piccoli comuni come Vestignè e e il lago di Viverone. E' una tra le più ecosistema quasi intatto da tutelare coltiva nella zona di Caluso e del lago di Litorale Val d'Aosta sia sul Piemonte: una porta Cavaglià, Cuceglio, Mazzè, Moncrivello, Borgomasino. La fortezza dei conti importanti zone umide del Piemonte: ospita attraverso l'annullamento degli inquinanti Candia, conosciuto già nell'antichità naturale verso le Alpi e l'Europa occidentale. Torre Canavese e Colleretto Giacosa, cioè Valperga, costruita nel XI secolo, il parco e i numerosi uccelli acquatici (è inoltre un agricoli e la valorizzazione dell'habitat classica è l'unico vino italiano che richiede gran parte dell'attuale anfiteatro morenico. boschi attigui sono stati acquistati nel 1988 luogo di sosta per volatili svernati e di palustre, quasi ovunque scomparso. almeno sei mesi di appassimento naturale dal Fondo per l'Ambiente Italiano, che li ha passaggio) e una ricca flora idrofila nei solai. aperti al pubblico. strettamente legata agli ambienti palustri e lacustri. A metà Trecento Pietro Azario, notaio novarese delle truppe dei Visconti di Milano, descrive il Canavese come una terra estremamente fertile grazie ai molti corsi d'acqua, con una zona pianeggiante ricca di viti, coltivi e prati, una montuosa fornita di giacimenti di ferro, boschi e cacciagione, poche città, tanti piccoli borghi e castelli. Ad oggi la presenza industriale non ha cancellato le peculiarità della zona: le aree verdi e i coltivi prevalgono su quelle urbanizzate, la viticoltura ha un ruolo dominante nella zona fra la Serra e Chivasso, in Val Chiusella resiste, seppur scarsa, l'attività estrattiva, la cittadina più grande è Ivrea con circa 24.000 abitanti. A parte Chivasso vi sono numerosi centri abitati di piccole dimensioni ma di una certa importanza come Mazzè, avamposto savoiardo ai confini del Monferrato con il grandioso castello dei Valperga, Candia, dove è stato istituito nel 1995 il Parco naturale di interesse provinciale del Lago di Candia e Caluso. Nel Cinquecento il conflitto fra Francia e Spagna portò a Caluso il maresciallo Charles de Cossè de Brissac, il quale, oltre essere un apprezzato militare, fu anche un abile imprenditore. Nel 1558 iniziò lo scavo della Bealera Brissacca, un canale di derivazione che dall'Orco (a Spineto, frazione di Castellamonte) trasportava l'acqua sino al feudo. La bealera fu un decisivo fattore di sviluppo economico: acqua potabile, irrigazione dei campi, energia per opifici, fucine e mulini. Nel tempo divenne un fiorente centro agricolo, in particolare la viticoltura fu il cuore pulsante dell'economia di Caluso sin dai Romani: Erbaluce e Passito. Nell'Ottocento l'industria cotoniera si afferma nella cittadina e verso metà Novecento viene sostituita dalla produzione dei sistemi informativi, ora bloccata in seguito alla crisi generale del settore. I monti della valle della Dora Baltea Il lago di Candia Canavese La Serra Vische (insediamento storico) Le sponde del lago di Candia Vitigni dell'erbaluce Il lago di Candia e l'anfiteatro morenico [PAYS.DOC] Osservatorio virtuale del paesaggio mediterraneo Punto di ripresa: Castello di Caluso (Torino) PM-12 1 2 L'illustrazione, di un anonimo miniatore del XIV secolo, inclusa nel manoscritto di Pietro Azario De bello canapiciano, 1363 (Biblioteca Ambrosiana di Milano, cod. D. 269). L'autore descrive il Canavese come una terra appartenente a diversi Conti, cosparsa di 1 Particolare della fotografia aerea della Regione Piemonte piccoli centri, castelli, boschi, viti, coltivi e prati, confinante con la Lombardia, Vercelli, (alluvione 2000): zona di Caluso in cui si trovano i resti del il Monferrato, il Piemonte e la Val d'Aosta savoiarda. Azario narra la guerra fra i Savioa- castello Acaia, guelfi, e i marchesi del Monferrato, ghibellini, le scorrerie di Malerba, l'assedio di Caluso e la fuga dei difensori guelfi. In questa miniatura sono rappresentate le fortezze 2 Campi coltivati fra Caluso e Candia e i territori canavesani solcati dalla Dora Baltea e dall'Orco, in basso verso il centro del foglio è raffigurato il castello di Caluso. Caluso ha origini antiche probabilmente 3 I canneti sul lago di Candia Canavese salasse, sicuramente romane; il centro storico è situato alle falde del monte Rotondo, dove si sviluppò soprattutto in epoca medievale: del XIII secolo il Castellazzo di cui 4 ò Caluso e la pianura del Chivassese dal castello di Caluso rimangono alcuni ruderi, del 1342 l'arco ogivale la Purtassa, unico resto delle quattro porte fatte erigere dai Savoia-Acaia. 5 La cascina Luisina nel territorio di Vische, centro rurale nei pressi del Lago, ai piedi di una modesta altura morenica in una zona altamente fertile 6 Il castello di Mazzè e la Dora Baltea (foto da www.castellodimazze.it) 4 3 Giuseppe Camino, Lago di Candia verso Vische, 1865 circa (edito in Dragone Piergiorgio (a cura di), Pittori dell'Ottocento in Piemonte. Arte e cultura figurativa 1865- 1895, Torino 2000, p. 52). Giuseppe Camino (Torino 1818 – Caluso 1890) è un paesaggista tardo romantico, dipinge soprattutto il contado e le montagne piemontesi, in particolare numerose campagne canavesane, fra il 1853 ed il 1856 è professore Accademico Nazionale dell'Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, raffigura affreschi religiosi e vari scenari teatrali, espone in tutta Italia e in alcune capitali europee. Il dipinto rappresenta il lago di Candia Canavese nel 1865 circa (olio su cartone, collezione privata torinese): dalla sponda meridionale verso il paese di Vische, che si trova ad Est. E' un tema sicuramente molto amato dal pittore che in più occasioni lo ripropone; attualmente la presenza di varie specii animali, paludi, coltivi, colline boscose e vitigni intorno al lago rendono ancora la zona di grande interesse naturalistico, ma anche turistico ed economico, infatti è diventata dal 1995 Parco naturale di interesse provinciale del Lago 5 6 di Candia, per garantire, appunto, la conservazione delle caratteristiche paesaggistiche e storiche del territorio..