Solo Un Pari Tra Juventus E Benevento,AD10S, Re Dei Re
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Il sogno riparte da Oporto: portateli ad Istanbul! Caro tifoso juventino, era il 17 Settembre del 2008 quando, di quei tempi e tornando a ritroso ancora di un anno, hai riaperto gli occhi e sei uscito dall’incubo: di nuovo in Serie A. Ricordati di quella notte dove hai provato a richiuderli e ad entrare nel sogno. Hai risentito rumori a te consueti: il tifo, l’inno, le lingue che non conoscevi, la musica della Champions. Nelle tue vene accresceva l’adrenalina che avevi subito nel corso di quegli anni e la consapevolezza di doverti riabituare a queste nuove battaglie, guardando dritta la coppa. Oh si, tifoso juventino, era il tuo ritorno nell’Europa che conta, era il tuo “Welcome Back”. Per te quella non rappresenterà mai una semplice coppa. Allo stesso tempo è il tuo più grande sogno e il tuo più grande incubo, è la più grande delusione, maturata col triste record delle 7 finali perse, che potrebbe sfociare nella sua tua grande gioia. Per la tua forza e per il tuo amore, caro tifoso juventino, hai ancora il diritto di crederci e sognare perché un giorno, vicino o lontano che sia, farai di nuovo tua quella coppa dalle grandi orecchie. Si ricomincia da Oporto, portateli a Instabul dove pianti, dolori, sfottó e amarezze improvvisamente avranno un senso. Te lo auguro caro tifoso juventino perché te lo meriti, te lo meriti per davvero. Agnelli – Conte: la lite, maturata negli anni, è servita! È l’estate del 2014 quando c’è il cosiddetto “fulmine a ciel sereno” in casa Juventus, a ritiro già iniziato, con l’addio, senza alcun preavviso, di Antonio Conte, scontento della campagna acquisti estiva: “Non puoi mangiare con 10 euro in un ristorante da 100 euro”. Da qui seguono anni di botta e risposta tra l’ex capitano e leggenda bianconera e il presidente, Andrea Agnelli. Quando Conte diviene il CT dell’Italia, la Juventus si oppone agli stage proposti dal tecnico che, non visiterà Vinovo prima di diversi mesi. “Allegri ha portato avanti il lavoro che per altri era già terminato”, è questa l’ennesima pugnalata del presidente bianconero all’allenatore, durante un cda. All’addio di Max Allegri, è ancora Andrea Agnelli ad opporsi mettendo il veto al ritorno di Conte alla guida della “Vecchia Signora” prima che, il tecnico leccese tradisse definitivamente il popolo bianconero passando alla squadra più odiata: l’Inter. Ieri, durante la partita di Coppa Italia, il rapporto tra Conte e la dirigenza bianconera si è definitivamente deteriorato. Le prime scintille di una serata già infuocata, che ha radici in episodi maturati negli anni, sono da parte della panchina bianconera dove Leonardo Bonucci gli urla contro: “Rispetta l’arbitro!” prima che, a fine primo tempo, l’allenatore nerazzurro mostri il dito medio verso la tribuna dell’Allianz Stadium. Al triplice fischio Agnelli diventa l’eroe dei tifosi juventini: sbotta e offende definitivamente Antonio Conte, non riuscendo più a tenere dentro l’odio che nutre verso quest’uomo. In quel momento il presidente bianconero ha rappresentato tutto ciò che sarebbe stato quello stadio per 90 minuti con la presenza del pubblico che, ormai, è passato da amare a odiare il suo ex capitano, diventato un “infame e traditore”, indegno della stella all’interno dell’Allianz Stadium che adesso, più che mai, è in bilico. Buoni risultati ai Campionati italiani di atletica junior indoor Lo avevamo preannunciato come un Weekend infuocato e così è stato. Ottimi risultati dai nostri atleti disseminati in più campi sul territorio Nazionale. Partiamo da Ancona decimo posto a un soffio dal PB per Chiara Soccio ai Campionati italiani junior indoor. A Palo del Colle ai Campionati Regionali di Cross grandi prestazioni per i nostri corridori : Buonissima prestazione per Pino Miglietti nella serie riservata agli Over 45 Arriva Quinto nella Classifica assoluta. 15esimo Andrea Firma, 29esimo Sadeq Fettah, 42esimo Fabio Scopece. Tra i giovanissimi: Giulia Berardi vince la categoria Allieve, e nella stessa gara rispettivamente Ottava , Nona e Decima Giada Ferrandino, Spinelli Stella e Coco Alexandra. L’US Foggia arriva seconda nel CDS Allieve di campestre. Quarto posto per L’allievo Davide Iannelli al rientro dopo una quarantena x contatto indiretto. Bene anche l’esordio per la cadetta Giorgia Gramazio. Un bel risultato per il gruppo mezzofondo del professor Schinco. Quasi tutti al personal best i lanciatori che hanno gareggiato a Matera: Lubna Elasri con 10.26 fa il minimo per i campionati italiani promesse outdoor. Martina Lukaszek cadetta del 2006 30.52 nel disco. Personal Best per Gaia Dembech 39.77 nel martello donne, per Carlo Cerri 37.58 nel martello con il 6 KG. Tutti ragazzi del tecnico Ivano Del Grosso. E come ciliegina sulla torta, arriva il nuovo RECORD REGIONALE assoluto indoor per il salto con l’asta donne con Francesca Semeraro che salta 4.05m a Modena. Francesca vive e si allena a Foggia ed è tesserata per l’Altertletica Locorotondo. Bene anche Federica Triunfo Usfoggia che si migliora quest’anno al coperto con 3.50m. Auguri, Gigi! “C’è che ormai che ho imparato a sognare e non smetterò” Gianluigi Buffon ha da sempre diviso drasticamente un po’ gli amanti del calcio: o si ama o si odia. Vedendo solamente una sua foto c’è chi già gli punta il dito contro scrivendogli insulti e associando la sua eterna figura a scommesse, finali perse finendo col solito “bidone dell’immondizia al posto del cuore”. Questi “tifosi” però, sono gli stessi che, nel 2006, quando Gigi ci difendeva da Podolski, Henry e Zidane, lo osannavano e quando Fabio Caressa urlò per due volte il suo nome, loro l’avranno urlato tre, prima di andare a festeggiare in piazza mezzi nudi sui motorini. Sono sempre loro che avrebbero desiderato una vita come la sua, una vita da “Superman”, da eroe, da idolo, da bandiera, da leggenda. Ahh, quanto avrebbero voluto essere loro il miglior portiere della storia anziché stare sempre lì a cercare il “Nuovo Buffon” con la solita esclamazione: “È più forte lui”. Però, il lui ogni anno cambiava mentre Gigi restava. Non diciamoci sciocchezze, non ne nascerà mai più nessuno come lui, è unico. Questa gente che è andata contro Buffon cosa ne sa dell’incubo Serie B subito dopo aver toccato il tetto del mondo, cosa ne sa del buio della depressione prima di uscirne, ancora una volta, da vincente. Gigi di errori nella vita ne ha fatti pochi ma, forse, il più grande è stato quello di non aver difeso i colori sbagliati. Perché se avessi difeso i colori delle loro squadre del cuore, si sarebbero dimenticati di tutto. Si sarebbero dimenticati di scommesse, finali perse e battute sul bidone dell’immondizia. Per il calcio, caro Gigi, hai rappresentato il “Numero Uno dei Numeri Uno” e, ti preghiamo, qualcuno ha detto che potrai giocare fino a 50 anni ma, a noi basta che ci fai sognare ancora, almeno per un po’. Oggi è il tuo compleanno, sono 43 anni del tuo mito: Auguri, Gigi! E… Grazie. Buffon & Chiellini, 997 giorni dopo, di nuovo insieme! Ci sono legami che durano in eterno. Ci sono storie che non ci stancheremo mai di raccontare. Davanti all’immortalità è difficile trovare le parole giuste. 997 giorni dopo l’ultima volta, Gigi Buffon e Giorgio Chiellini sono tornati a difendere assieme la loro “Vecchia Signora”. L’uno al fianco dell’altro, l’uno al sostegno dell’altro. Insieme hanno vinto un mare di battaglie, si sono fatti largo nel cuore dei tifosi bianconeri e del mondo. Nei momenti più difficili, la loro forza e leadership è risultata decisiva e la ragione del dominio della Juventus di questi ultimi anni altro non è che la loro voglia e determinazione di trasmettere ai più giovani una mentalità vincente, una mentalità da Juventus. Hanno regalato profonde ed uniche emozioni. In quei sorrisi, in quegli sguardi inconfondibili, di ieri sera, noi vediamo ancora tanta voglia di vederli girare per i campi di calcio chi, volando tra un palo e l’altro, e chi tra un tackle e l’altro. Rappresentate l’eternità e la bellezza infinita del calcio. Siete l’esempio più bello di un’epoca di bandiere che, ormai, è al capolinea. Alla fine di questa stagione decidete cosa fare ma, mi raccomando, rispettate i “Gigi” e “Giorgio” bambini tenendo aperta, se credete di poterlo fare, ancora per un po’ la porta dei vostri sogni. In fondo è questo il vostro segreto: non vi sentite mai realizzati e andate avanti ponendovi nuovi obiettivi. Semplicemente grazie, bella e unica “gioventù”! La fame di Federico Chiesa, il “Figliol Prodigo”! A Firenze ha passato un anno, o circa due, in sordina e immerso dalle critiche. I tifosi viola non vedevano più in lui la voglia di fare la differenza. L’amore per la maglia era altalenante così come le sue prestazioni spesso insufficienti senza dimenticare i vari mancati accordi contrattuali. In estate, con l’approdo a Torino, gli hanno dato del “traditore” e del “mercenario” ma lui, senza rinnegare il passato, ha continuato a lavorare con umiltà, entusiasmo e testa bassa. “Non è da Juve” dicevano, in molti acclamavano così, volevano distruggere il suo sogno criticandolo per il passato. In allenamento ha sempre cercato di guardare i migliori e di “rubare” loro grandi giocate. Parliamo dei vari Cristiano Ronaldo e Paulo Dybala, non due qualunque. In bianconero si è cominciato a prendere le sue rivincite convincendo fin da subito per la sua grinta, ferocia e voglia di spaccare il mondo, voglia di fare la differenza. Ieri sera, nella notte delle stelle ha brillato specialmente la sua: quella del “Figliol Prodigo”, Federico Chiesa l’eroe che con una doppietta ha illuminato San Siro, consacrandosi in Italia e ben presto al mondo.