Giorgio Galli Con Psolo A. Dosscna
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Giorgio Galli con Psolo A. Dosscna INTERVISTA SUL NAZISMO MAGICO «Il gruppo di personalità che è aU'origine del nazismo è un'asso¬ ciazione di intellettuali formatasi in un ambiente culturale la cui nota dominante è la componente occultista. Partendo da convin¬ cimenti comuni questo gruppo di intellettuali deve aver visto nel Fùhrer un uomo ricco di quelle particolari doti che rendono adatti ad assumere una determinata leadership. Doti forse quasi medianiche.» «Credo che la storiografia sul "male assoluto" si sia involontaria¬ mente trasformata in contributo alla mitografia. Così (tra evoca¬ zioni del Santo Graal, richiami all'avatar dell'induismo, sugge¬ stioni di cerimonie da magia nera, romanzi di fantastoria sul "se Hitler avesse vinto"), il "male assoluto" del nazismo si trasforma in una sorta di fascino dell'orrore. Col risultato che le giovani ge¬ nerazioni potrebbero finire per vedere nel Fùhrer il "grande ri¬ belle", il Lucifero che ha sfidato il Dio dell'omologazione cultu¬ rale e del consumismo acefalo.» Giorgio Galli H EHOh www.lindau.it Giorgio Galli con Paolo A. Dossena INTERVISTA SUL NAZISMO MAGICO Copertina di Dada Effe - Torino © 2010 Lindau s.r.l. corso Re Umberto 37 -10128 Torino Prima edizione; aprile 2010 ISBN 978-88-7180-859-8 Hitler, Giorgio Galli e l'occulto (punto di vista deU'intervistatore) Il Fiihrer e la «scienza segreta» Quasi più nessuno ormai dubita che il pensiero di Hitler sia nato in una cultura impregnata anche dall'occultismo (l'ariosofia, ovvero la versione razzista della teosofia, la «dottrina segreta» di Madame Blavatsky). Merito di Giorgio Galli (classe 1928) fu quello di essere tra i pionieri dello studio di questo fenomeno (ancora vent'anni fa i suoi studi sull'argomento furono accolti negli ambienti accademici con atteggiamenti oscillanti tra la sufficienza e la diffidenza). Il problema, quindi, non è chiedersi se Giorgio Galli abbia ragione o torto, bensì fino a che punto abbia ragione. Io per esempio sono d'accordo con quanto scritto da Ni¬ cholas Goodrick-Clarke, George L. Mosse, Joachim Fest e Detlev Rose. Questi quattro autori hanno detto le stesse co¬ se, che possono essere così riassunte: Hitler è in possesso di una «scienza segreta» (un esoterismo e un misticismo natu¬ ristico) è sicuramente influenzato dalle tematiche millena- ristiche e manichee dell'ariosofia^; questo occultismo, questo romanticismo nazionalpopolare, è quello dei suoi primi an¬ ni (da Lanz von Liebenfels alla Thule-Gesellschaft) e tutto 6 PAOLO A. DOSSENA HITLER, GIORGIO GALLI E L'OCCULTO 7 questo costituisce, sia pure in forma rudimentale, il nocciolo Nonostante preminenti personalità del partito, da Himmler delle sue concezioni l Ma già dopo il 1919 gli ariosofisti e la a Rosenberg, a Darré, a Hitler stesso in privato facessero pro¬ società Thule diventano superflui e l'evoluzione del nazio¬ pria questa o quella versione di tali idee, in generale il parti¬ nalsocialismo di Hitler segue le proprie leggio to ufficialmente appoggiava soltanto il risvolto antiebraico Questi autori sono d'accordo nel dire che fin dall'inizio dei culti spiritualistici» della sua carriera politica e poi nel Mein Kampf (il suo pro¬ E le versioni «di tali idee» erano tante: tra i nazionalsocia¬ gramma politico, pubblicato nel 1925), Hitler rivolge aspre listi influenzati dalla teosofia alcuni avevano abbandonato il critiche ai «riformatori religiosi» di estrazione nazional-pa- cristianesimo giudaico per il culto del Sole, altri vedevano triottica, ai «settari», agli adepti dei culti, ai circoli cospirato¬ nel partito la premessa per «il completamento della riforma ri, agli studi occulto-razzisti, ai «vaneggiamenti accademici protestante» ^ vòlkisch» (quello vòlkisch è il movimento nazional-patriottico con queste infiltrazioni occultiste). Quella gente, dice il Fùh- rer con disprezzo, è zavorra, un peso morto nella lotta deci¬ Heinrich Himmler siva per la salvezza della Germania; il vero movimento deve toglierli di mezzo. Hitler favorisce dunque l'incendiaria ora¬ Gli autori che ho ricordato sono d'accordo anche su un'al¬ toria antisemita (gli ebrei sono il nemico totale e assoluto) e tra cosa: su Heinrich Himmler. Sarà lui - il capo delle SS, la l'attivismo militante diretto, le principali caratteristiche del milizia armata scelta del partito, l'«ordine nero» dei supe- suo partito. Il Fùhrer si disinteressa quindi alle idee vòlkisch ruomini di Hitler - a continuare a interessarsi con assiduità relative alle antiche istituzioni e tradizioni germaniche, alle alle idee dei settari. propensioni all'archeologia e ai cerimoniali, alla descrizione Scrive Goodrick-Clarke: «Per contro, Heinrich Himmler di un'età dell'oro preistorica, di una casta sacerdotale gnosti¬ indugiò sempre sulle antiche radici germaniche dei suoi pro¬ ca e di un'eredità segreta occulta. Tutto questo è fin dall'ini¬ getti utopistici» *. zio relegato sullo sfondo, come appannaggio di pochi soste¬ Il capo delle SS si circonda di veggenti come Karl Maria nitori di retroguardia®. Impossibile conciliare l'élitismo delle Wiligut, ritenuto in possesso di memorie medianico-ancestra- sette con le esigenze di un grande movimento di massa; Hi¬ li, e già in contatto con gli ariosofisti di von List e di Lanz von tler, ottimo organizzatore, lo ha capito benissimo, poco im¬ Liebenfels. (È Wiligut a consigliare a Himmler di trasformare porta se fino a poco prima intratteneva rapporti con il veg¬ la fortezza di Wewelsburg in un castello capitolare delle SS gente Hanussen, astrologo e indovino che sarà poi assassina¬ paragonabile al Marienburg dei Cavalieri Teutonici, in una to dagli stessi nazionalsocialisti. roccaforte magica in un futuro conflitto tra Europa e Asia.) Così quando nel 1933 Hitler giungerà al potere, i concetti Joachim Fest e Detlev Rose confermano ^ e lo stesso dice spiritualistici e teosofici verranno ulteriormente relegati Mosse: il capo delle SS era «sullo sfondo», e i suoi assertori «messi a tacere o ignorati. PAOLO A. DOSSENA HITLER, GIORGIO GALLI E L'OCCULTO 9 un credente nelle forze spiritualistiche; [...] credeva appunto Esistono dunque innegabili e profondi influssi occultisti nel Karma ed era convinto di essere l'incarnazione di Enrico in Hitler (von List, Lanz von Liebenfels, Dacque, Hanns Hòr- l'Uccellatore: anzi, tutta la sua mentalità era satura di quel mi¬ biger). Ma all'atto pratico questi influssi sembrano rimanere sticismo della natura, [del quale non era] immune lo stesso Hi¬ sullo sfondo, al punto che il Fùhrer si fa beffe di Himmler, tler [...] che [...] nutriva una vera passione per opere quali quel¬ che invece continua a interessarsi a queste cose. le del mistico della natura Edgar Dacque. Questi parlava di Scrive Fest: «[Hitler] si fece apertamente beffe dei tentati¬ «sonnambulismo naturale», riteneva che le forze magiche della vi di Himmler di ridare cittadinanza a mascherate pagane o natura erompessero nei sogni, per quanto la cultura le avesse a certe credenze di pastori preistorici, e reagiva sarcastica¬ sublimate e falsate; unica valida introduzione al cosmo a suo mente alTimmondizia folcloristica e alla spigolatura nel giar¬ giudizio era proprio questo contatto con la forza vitale, scatu¬ dino del germanesimo, cose che, sosteneva, non gli andava¬ rente dalla natura. no troppo a genio» È accertato che la spedizione delle SS in Tibet del 1938-39 ebbe obbiettivi scientifici, e che il suo capo, Tambizioso zoo¬ Il ghiaccio eterno logo Ernst Schàfer, considerava assurde le idee di Himmler, e considerava TAhnenerbe (Eredità ancestrale, l'organismo Tra gli influssi di carattere occulto che ritroviamo nella SS dedicato a investigare sulle origini ancestrali della razza mente del Fùhrer c'è tuttavia la teoria del ghiaccio eterno. ariana) un nido di smidollati e di falliti. Gli storici sono d'ac¬ Nelle Conversazioni segrete ordinate da Martin Bormann, cordo: il suo problema era conciliare l'aiuto finanziario di Hitler si dice «abbastanza disposto ad ammettere le teorie Himmler (che sperava di trovare in Tibet le prove di una cosmiche di Hòrbiger» sommersa «cultura aria») con la salvezza della sua integrità Questi è un ingegnere e un tecnico, uno stimato costrutto¬ professionale re di macchine a vapore che ha raggiunto il benessere grazie all'invenzione della «valvola Hòrbiger». Come nota Brigitte Hamann, Hòrbiger Sonnambulismo naturale non elaborò scientificamente la sua «teoria della cosmogonia gla¬ Come si è visto. Mosse cita Edgar Dacque. Impossibile ciale», ma la «concepì» intuitivamente come «visione»: [...] le non ricordare a tal proposito che nella difficilissima situazio¬ analogie con Guido von List sono chiare, tanto più che anche ne della politica internazionale degli anni '30-'40, Hitler dice¬ Hòrbiger, tranne l'astrologia, come fonti delle proprie scoperte va di aggirarsi «con la sicurezza di un sonnambulo». («Vado citava soprattutto le antiche saghe germaniche. Già l'Edda avreb¬ con la certezza di un sonnambulo lungo il cammino tracciato be accennato all'origine del mondo dal ghiaccio. [...] Come in Li¬ per me dalla Provvidenza», Adolf Hitler, 14 marzo 1936.) st, anche in Hòrbiger, quale patria dei Germani, compariva una PAOLO A. DOSSENA HITLER, GIORGIO GALLI E L'OCCULTO 9 un credente nelle forze spiritualistiche; [...] credeva appunto Esistono dunque innegabili e profondi influssi occultisti nel Karma ed era convinto di essere l'incarnazione di Enrico in Hitler (von List, Lanz von Liebenfels, Dacque, Hanns Hòr- l'Uccellatore: anzi, tutta la sua mentalità era satura di quel mi¬ biger). Ma all'atto pratico questi influssi sembrano