n. 287 22 settembre 2014

GP SINGA PORE a Rossa sfiora il podio ma le voci di mercato e i dubbi di Mattiacci sul futuro di Fernando aprono un nuovo fronte: la Ferrari dovrà fare a meno del suo campione? LA SCELTA DI ALONSO Registrazione al tribunale Civile di Bologna con il numero 4/06 del 30/04/2003

Direttore responsabile: Massimo Costa ([email protected])

Redazione: Stefano Semeraro Marco Minghetti

Collaborano: Carlo Baffi Antonio Caruccio Marco Cortesi Alfredo Filippone Dario Lucchese Claudio Pilia Guido Rancati Dario Sala Silvano Taormina Filippo Zanier

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2 Il graffio di Baffi FORMULA 1 GP SINGAPORE

Il nervosismo di Alonso e i dubbi di Mattiacci, che hanno lasciato intravedere per la Ferrari un futuro privo dello spagnolo, aprono un nuovo capitolo nella cronaca del rinnovamento della Rossa. Ma per il bene del team è meglio interrompere subito un matrimonio che non ha portato i frutti sperati, o rilanciare sull'«usato sicuro» puntando sulla classe del campione e sulla sua conoscenza del team? FERNANDO AL BIVIO

4 5 FORMULA 1 GP SINGAPORE PERCHÉ DEVE RIMANERE IN UNA STAGIONE DI CAMBIAMENTI È LUI IL PUNTO FERMO CHE PUÒ DARE STABILITÀ

Stefano Semeraro

E nella notte di Singapore arrivò il grande freddo. Quello fra la Ferrari e Fer- nando Alonso, fra la Scuderia più famosa del mondo e il pilota che doveva celebrarne la rinascita. E che ora rischia invece di andarsene da Maranello senza un titolo, solo con la beffa di quello perso ad Abu Dhabi nel 2010. In settimana era stato proprio Fernando ad attaccare, criticando chi si è lascia- to scappare qualche rumor di troppo sulla sua possibile uscita di scena a fine stagione, e lanciando messaggi sibillini: «Presto parlerò anch'io, e qualcuno non sarà contento». Che l'asturiano non si trovi perfettamente a suo agio nel team non è un mistero, e nel paddock di Singapore a quanto pare il suo umo- re era ancora più cupo. A rabbuiarlo sono le tante stagioni perse, il timore di aver sprecato tempo prezioso, e la sensazione che la rivoluzione innescata dal licenziamento di , dalle dimissioni di Luca di Monte- zemolo e l'arrivo di come team principal (e di Sergio Mar- chionne al timone di comando della Ferrari) lo abbiano silenziosamente spin- to fuori dal centro di gravità della Rossa. E' stato proprio Mattiacci dopo il GP di Singapore a rilanciare dubbi e domande sul futuro di Nando con una dichiarazione inquietante. «Alonso? Per il momento è un pilota Ferrari. Stia- mo discutendo del 2017, ma anche del 2018 e del 2019, anche se ci sono cose da rivedere». Gli spifferi usciti settimane fa sulle richieste economiche di Alonso per un possibile rinnovo (100 milioni di euro) non hanno certo con- tribuito a rasserenare l'atmosfera, e ora che il puzzle del futuro mercato pilo- ti è nella sua fase più caotica (Alonso alla Red Bull, oppure alla McLaren per- ché così vuole la Honda, anzi no alla Mercedes al posto di Hamilton, o maga- ri a piedi con Vettel in arrivo a Maranello...) i nervi sono tesi. Per qualcuno il bi-campione sarebbe già fuori dalla Ferrari, e questa sinceramente non è una bella notizia. Perché se è vero che, specie negli ultimi tempi, Nando non ha lesinato le critiche al team, a volte anche con parole pesanti e acide (ricor- date quando disse di volere in regalo una Red Bull?) è altrettanto vero che la Rossa è rimasta a galla in anni difficili e spesso bui è stato molto per merito suo. Di un campione straordinario che tutti corteggiano e che ha saputo estrarre da progetti infelici il meglio possibile, fungendo anche da pungolo, da stimolo, da traino per tutto il team. Mattiacci sta cambiando molto, qua- si tutto a Maranello, e proprio per questo lasciarlo andare – o addirittura spingerlo ad andarsene – sarebbe un salto nel buio, un rischio inutile. Pilo- ti con suo talento non ce ne sono tanti in giro, con il suo carattere forse nes- suno. Alonso ormai conosce alla perfezione l'ambiente della Ferrari, lo ha vissuto e capito, studiato tutti i risvolti. Senza contare che andarsene a mani vuote da Maranello per lui significherebbe una sconfitta, una macchia diffi- cile da cancellare, quindi le sue motivazioni sono fortissime. Al suo posto potrebbe arrivare Vettel, che però come si è visto quest'anno è un ragazzo molto sensibile alle avversità, più fragile di quello che sembra. Hamilton? Grandissimo campione, ma siamo sicuri che sarebbe in grado di calarsi nel ruolo di ferrarista? Insomma, Alonso è il punto fermo che serve in una sta- gione di grandi cambiamenti. E trasformarlo in un punto interrogativo sareb- be un errore potenzialmente gravissimo.

6 PERCHÉ NON DEVE RIMANERE LA SUA STAGIONE È FINITA, MEGLIO DIRSI ADDIO ADESSO

Alonso si sta allontanando dalla con le scuderie rivali di Maranello, Ferrari, e forse non è la fine del mantenendo due piedi in una staf- mondo. Anzi. A Maranello lo spa- fa: da una parte discute del rinno- gnolo respira da qualche tempo vo, puntando a incassare un ingag- un'aria diversa, e la cosa non gli gio monstre, dall'altro tratta per un piace. Se per tanti anni è stato il possibile addio anticipato rispetto Salvatore della Patria, il Condot- alla scadenza del 2015, attirato ad tiero capace di guidare la Rossa, se esempi dalle sirene giapponesi non fuori, almeno attraverso le (leggi Honda) che per riportarlo tempeste, da quando sulla plancia alla McLaren sarebbero disposte a di comando sono arrivati Marco pagare la sontuosa penale prevista Mattiacci e il dal contratto. Se poi a Maranello suo profilo è mutato. Mattiacci dovesse arrivare un altro pilota di deve rifondare la Rossa. «Devo primo piano – Vettel ad esempio – essere un elemento di discontinui- Fernando finirebbe fatalmente per tà – dice il manager romano - e patirlo, come è accaduto ai tempi questo a qualcuno può non piace- della McLaren con Hamilton. In re». Chissà che quel qualcuno non fondo lui stesso è il primo ad aver sia proprio Alonso, che a Maranel- perso fiducia nel team che doveva lo secondo alcune “gole profonde” essere quello della sua definitiva era ormai diventato il vero padro- consacrazione a miglior talento ne, l'uomo capace di dettare la della F.1 e che invece l'ha trascina- linea e di scegliere gli uomini di cui to in basso, offrendogli solo vettu- attorniarsi, da a Pedro De re poco competitive, tradendo le La Rosa. Dietro le sue grandi qua- sue attese. Ormai all'idea di diven- lità pare che una parte della diri- tare un secondo Schumacher non genza abbia iniziato a scoprire i lati ci crede neppure lui: sarebbe stato deboli: l'egocentrismo, l'insoffe- fantastico, ma non ha funzionato, renza palese e ostentata verso le bisogna rassegnarsi. E cambiare scelte aziendali che non condivide, strada prima che la situazione si le critiche eccessive al manage- incancrenisca. Ai nuovi vertici ment e al box. Per qualcuno poi, inoltre non va tanto a genio che un non è così scontato che Alonso in pilota, per quanto grande sia, questi anni da ferrarista le abbia diventi più importante della Ferra- azzeccate tutte, e ha iniziato a scar- ri; che sia visto lui come unico vin- tabellare l'elenco dei suoi errori, citore, e tutto il team come perden- delle sue impulsività. Insomma: te. Alonso è fatalmente legato ad Alonso è sicuramente un grande una stagione di insuccessi, il nuo- campione, ma anche un rompisca- vo campione dovrà essere anch'es- tole, una manciata di sabbia butta- so frutto di una scelta di Marchion- ta in un ingranaggio che cerca di ne & Co. Il segno della svolta. La ripartire. Del resto mugugna tan- Ferrari cambierà, e molto, e deve to, troppo, e a quanto si dice parla voltare pagina. Anche all'interno anche troppo con il nemico, cioé dell'abitacolo.

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ANCH

8 HE LA SFORTUNA...

La tappa asiatica in notturna avrebbe potuto essere la gara del riscatto dopo lo sprofondo di Monza, ma l'ingresso “intempestivo” della safety-car ha rovinato i piani a Maranello e sottratto un podio che pareva possibile ad Alonso. Raikkonen, invece, continua a deludere

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Stefano Semeraro guadagnando sul terzo». L'attacco però, sfatto del weekend perché ci siamo dimo- non è riuscito proprio per l'ingresso in pista strati competitivi e abbiamo lottato con i E' destino, alla Ferrari non ne va giusta una. della safety-car, e a quel punto Alonso è migliori. A Suzuka avremo un quadro più A Singapore finalmente le F14-T sembra- rientrato per montare gomme più dure ed chiaro di dove siamo». vano aver recuperato terreno in qualifica, è stato poi sorpassato dalle due Red Bull – Marco Mattiacci ha avuto parole di apprez- per la gara c'era la concreta speranza di sca- che hanno scelto di rischiare le due soste - zamento per la capacità di reazione della lare il podio, ma stavolta ci si è messa di al momento del terzo stop. «La safety-car squadra dopo il disastro di Monza, la nota mezzo la safety-car. Diciotto interminabili probabilmente è entrata nel momento peg- stonata è arrivata ancora una volta da Raik- minuti (a proposito, ma non si poteva fare giore per noi – ha continuato lo spagnolo - konen, con un insipido ottavo posto. «La diversamente e meglio? ) durante i quali i se non avessimo fatto il pit-stop avremmo mia partenza è stata buona – ha spiegato commissari di gara hanno affannosamente dovuto aprire un gap di almeno 27 secon- Kimi – ho recuperato un paio di posizioni recuperato le briciole di alettone sparse sul di, perché eravamo con le supersoft. e tutto stava andando bene. Dopo la prima tracciato da Sergio Perez, e che hanno rovi- Hamilton ci è riuscito, ma lui aveva un pas- sosta ho perso una posizione da Massa, e nato i calcoli al muretto della Ferrari. Alon- so migliore del nostro di due secondi al da quel momento in poi sono rimasto bloc- so era partito con il fuoco addosso, sorpas- giro, noi non ce l'avremmo fatta. Alla fine cato dietro una delle due Williams per tut- sando Vettel e Ricciardo, ma finendo lun- credo sia stata la strategia giusta, se fossi- ta la gara. Tutte le volte che mi avvicinavo go alla prima chicane. Per evitare una san- mo rimasti in pista la sosta per le soft ci perdevo carico aerodinamico sul posterio- zione aveva poi restituito la posizione a sarebbe costata più posizioni». Anche se, re. Peccato, non mi sono mai trovato nella Sebastian senza aspettare che glielo chie- bloccato dietro a Ricciardo, Alonso ha visto condizione di fare la mia gara, anche se dessero, poi grazie al pit-stop anticipato da sfumare il podio arrivando quarto a 14 sapevamo che sul rettilineo loro sono più Vettel e a un giro dei suoi si era ritrovato secondi ha Hamilton. «Con il senno di poi veloci. Non mi accontento di questo ottavo secondo. «Avevamo impostato una buona è facile chiedersi come sarebbe andata se posto, ma si sono visti dei miglioramenti e strategia – ha raccontato Fernando, che non avessi commesso l'errore in partenza e sono sicuro che da oggi in poi le cose dopo il primo stint aveva montato le super- se la safety-car non fosse entrata proprio in andranno meglio». Peggio, onestamente soft – perché eravamo secondi e stavamo quel momento, nel complesso sono soddi- sarebbe difficile.

10 Con il senno di poi è facile chiedersi come sarebbe andata se non avessi commesso l'errore in partenza e se la safety-car non fosse entrata“ proprio in quel momento, nel complesso sono soddisfatto del weekend perché ci siamo dimostrati competitivi e abbiamo lottato con i migliori. A Suzuka avremo un quadro più chiaro di dove siamo

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12GIUSTIZIA La sfortuna ha preso di mira Rosberg, fuori gara per un problema elettrico, spianando la strada a un Hamilton stellare, più forte degli avversari e della safety-car. Ora Lewis è lanciatissimo e guida la classifica con tre punti di vantaggio sul compagno di squadra

Filippo Zanier Rosberg a Spa) abbiano costretto Hamilton a vivere fino ad oggi un Quando dopo il via del giro di ricogni- campionato di rincorsa, rincorsa che zione del GP di Singapore non ha Lewis ha completato proprio a Singa- visto la sagoma grigia della monopo- pore sfruttando per una volta i guai sto di Nico Rosberg negli specchietti, occorsi al compagno di squadra. Nico Lewis Hamilton deve aver pensato dopo il ritiro ha tenuto a lungo il che il karma esiste. Bersagliato dalla casco in testa per coprire la pioggia di sfortuna, che quest'anno tra guasti in imprecazioni che stava sgorgando gara ed in qualifica gli aveva rovina- dalle sue labbra, ma anche se il suo to ben quattro Gran Premi, in una disappunto è più che comprensibile sola corsa Hamilton si è visto restitui- un'analisi a freddo non può non rico- re dalla dea bendata almeno parte del noscere che il guasto elettronico che maltolto, recuperando in un colpo ha colpito la sua W05 è stato un atto solo ben 25 punti sul compagno di di giustizia della sorte. Come risulta squadra. Risultato? Il pilota di Steve- chiaro dalla tabella che pubblichiamo nage si è portato nuovamente in testa a lato, infatti, fino alla gara in nottur- alla classifica del Mondiale con tre na sul cittadino di Singapore la bilan- punti di vantaggio su Rosberg, una cia delle "sfighe" in casa Mercedes posizione che non occupava dal GP di pendeva con troppa decisione dal lato Barcellona dello scorso maggio. di Hamilton. Fino a domenica scorsa, Anche allora, e non è un dato da sot- Lewis aveva dovuto incassare tre riti- tovalutare, il primo posto nella gene- ri in gara (Australia, Canada e Spa) e rale era arrivato dopo una lunga due guasti critici in qualifica, che in rimonta, necessaria per recuperare il Germania e Ungheria l'avevano rele- gap di punti creato dalla rottura del gato rispettivamente al 20° e 22° motore della sua W05 nella gara di posto in griglia. Che poi l'anglo-carai- apertura del campionato, in Austra- bico sia riuscito a trasformare quei lia. due disastri in due terzi posti clamo- Si tratta di un elemento significativo, rosi è solo l'ennesima riprova del suo perché mette in evidenza come i pro- talento, oltre che della superiorità blemi tecnici (e il contatto causato da Mercedes in questo 2014.

A È FATTA13 FORMULA 1 GP SINGAPORE

Rosberg, dal canto suo, aveva avuto una Dopo che Nico è rimasto piantato sulla pro- Quella che per lui poteva essere una gara serie di noie minori ,ma un solo vero gua- pria piazzola al via del giro di riscaldamen- tutto sommato facile è stata infatti tra- sto grave, quello nel GP d'Inghilterra l'ave- to gli uomini di Toto Wolff hanno provato sformata in una lotta contro il tempo dal- va costretto a parcheggiare la propria W05 a risolvere il problema cambiando il volan- la safety-car, entrata in pista al 32° giro con il cambio a pezzi. Il secondo, quello di te, ma non è servito a nulla: il guasto era per permettere che l'asfalto venisse ripu- Singapore, si è presentato proprio mentre infatti nei cablaggi collocati all'interno del lito dai detriti dell'ala di Sergio Perez. Le il tedesco lasciava il box per andare sulla piantone, impossibili da sostituire in breve due Red Bull di e Daniel griglia sotto forma di un volante in tilt, su tempo. Rosberg è così partito per la gara Ricciardo, che erano alle spalle di Lewis, cui all'improvviso non funzionava più nul- con un handicap insormontabile, che lo ha hanno colto l'occasione per rientrare la: niente DRS, niente radio, niente limita- costretto ad alzare bandiera bianca dopo immediatamente ai box e cambiare tore, bilancieri del cambio che facevano i appena quindici giri. mescola, tentando una tiratissima strate- loro comodi scalando due marce alla volta Con il compagno-rivale fuori gioco, gia a due soste. Hamilton, che si era già o non rispondendo del tutto ai comandi. Hamilton ha brillato di luce propria. fermato cinque giri prima, è stato invece

14 lasciato in pista dalla Mercedes mentre il ha accumulato 25"2 di vantaggio sul tede- della città-stato asiatica, che ha consacra- gruppo si compattava alle sue spalle e, con sco, prima di essere costretto a rientrare to Lewis come il vero padrone del mon- una sosta ancora da effettuare, si è trova- per timore che le sue Pirelli cedessero per diale. Del resto, se le lunghezze di vantag- to investito di un compito difficilissimo: troppa usura. Come previsto dal muretto gio che ha su Rosberg sono solo tre, tre prendere un vantaggio sufficiente dopo la Mercedes il gap non è stato sufficiente per sono anche i Gran Premi vinti in più ripartenza per effettuare il terzo pit-stop uscire in testa, ma Hamilton si è ripresen- rispetto a Nico (7 contro 4) statistica che e uscire ancora davanti a tutti. Per creare tato in pista giusto alle spalle di "Seb", che legittima appieno Hamilton nel suo nuo- un gap del genere, stimato da Paddy Lowe ha poi sorpassato senza difficoltà nel cor- vo ruolo di capoclassifica. Ora per il cam- al muretto in 27 secondi, il pilota Merce- so della tornata successiva, forte di pneu- pione del mondo 2008 l'obiettivo è smet- des si è messo a girare su ritmi da qualifi- matici freschi, mentre il pubblico che terla con le rincorse e tenersi stretta la lea- ca non appena la safety-car è rientata ai affollava le tribune di Singapore si faceva dership da qui al GP di Abu Dhabi, a par- box. Ha preso 3"2 su Vettel nel primo pas- sentire più forte ad ogni curva. Un vero e dalla gara di Suzuka tra due settima- saggio e in quattordici giri (dal 38° al 51°) proprio trionfo sotto le scintillanti luci ne.

La lista dei guai Mercedes

Hamilton Australia: Ritiro Gara/Motore Canada: Ritiro Gara/Freni Germania: Qualifica, prob Freni (P20) Ungheria: Quali, motore a fuoco (P22) Spa: Ritiro Gara/Centrato da Rosberg

Rosberg Inghilterra: Ritiro Gara/Cambio Singapore: Ritiro Gara/Volante

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VETTEL L’ORGOGLIO D

Il tedesco della Red Bull è tornato per la terza volta sul podio alla fine di una gara solida e grintosa. Hamilton lo ha surclassato nel finale, ma Seb è riuscito a tenersi dietro sia Alonso sia Ricciardo. E a ribadire che la sua classe è ancora intatta

16 EL CAMPIONE

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Stefano Semeraro bene, ho passato Daniel e poi ho disputato invece la safety invece è uscita, ma siamo una gara decente. Abbiamo usato un po' di stati anche fortunati perché le gomme han- «Una gara decente». Un secondo posto strategia quando ci siamo trovati dietro no tenuto fino alla fine». dietro Lewis Hamilton, e soprattutto Alonso, la safety-car è arrivata nel momen- Il rientro di Alonso al 31° giro ha rimesso davanti a , che per Seba- to peggiore per noi e alla fine gestire le gom- davanti le due Red Bull, ma dieci giri dopo stian Vettel un anno fa sarebbe stato delu- me che erano finite non è stato facile. Resi- è arrivata la cattiva notizia per Sebastian. dente - considerato anche che il tetracam- stere a Lewis che aveva pneumatici molto ««Devi rimanere in pista fino alla fine con peòn a Singapore ha vinto le tre preceden- più freschi non avrebbe avuto senso, questi pneumatici», gli ha ordinato il box. ti edizioni – ma che in tempi di crisi rap- l'obiettivo era arrivare al traguardo e devo «Non credo di potercela fare», ha risposto presenta quasi un successo, sicuramente ammettere che è stato bello sentire il fresco il tedesco. «Ma devi farlo, gli altri sono nel- un toccasana, forse un talismano in vista dello Champagne sul podio». Una sensa- la stessa tua situazione», è arrivata dura la del grande gioco di mercato che si sta sca- zione che Sebastian ha provato solo tre vol- replica. E allora Seb ha sfoderato tutta la tenando attorno ai nomi più illustri della te quest'anno, contro le sette (di cui tre sul sua grinta e ha resistito per gli ultimi venti F.1. A Vettel serviva una gara di orgoglio, gradino più alto) del suo compagno di giri tenendosi dietro sia Alonso sia Ricciar- un colpo di reni per dimostrare che nono- squadra. do, che scalpitava, ma che davanti alla clas- stante l'annata sciagurata lui è ancora lì, Dopo la partenza movimentata con il taglio se di Seb non ha potuto fare nulla, neppu- capace di combattere, di infastidire le di chicane di Alonso, al 26° e al 28° giro la re invocare la sua migliore posizione nel frecce d'argento e soprattutto di mettersi Red Bull ha giocato d'azzardo, montando mondiale per ottenere dal muretto che Vet- dietro il ragazzino che in pochi mesi lo ha sia sulla macchina di Seb sia su quella di tel gli lasciasse strada. L'australiano per tirato giù dall'altare e trasformato in gre- Ricciardo un treno di soft: «Avevamo conto suo ha dovuto litigare con un calo di gario di lusso. E l'ha ottenuta, anche se il perso una posizione da Fernando perché potenza della sua power unit. «In qualifica sorpasso incassato da Hamilton nel fina- abbiamo scelto di fermarci un giro più eravamo davvero vicini alle Mercedes quin- le, dopo l'ultimo cambio di gomme dell'in- tardi – ha spiegato Vettel - e puntare sul- di in gara ci aspettavamo di più», ha glese, sicuramente gli ha urticato il mora- le soft, perché fare la stessa cosa di Alon- ammesso. «Ma abbiamo avuto problemi al le. so non avrebbe avuto senso. Speravamo motore che andavano e tornavano. Abbia- «Questo è un circuito che mi piace – ha rac- che non uscisse la safety-car e puntava- mo comunque raccolto un bel po' di punti contato Vettel – l'atmosfera è straordinaria mo a recuperare nell'ultimo stint. Il pia- e sono ottimista in vista di Suzuka». Otti- e non è un tracciato facile. Sono partito no è diventato ad alto rischio perché mista e diplomatico.

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20 BICCHIERE MEZZO PIENO Massa coglie un bel quinto posto su una pista poco favorevole alla Williams, Bottas prova a fare il Villeneuve, ma finisce le gomme e a un giro dalla fine passa da sesto a undicesimo

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Filippo Zanier metrate, in gara sia sia Val- ve, significava chiedere alle Pirelli morbi- tteri Bottas hanno poi avuto un buon de di reggere per ben 38 giri, cioè oltre "Considerando che eravamo venuti a Sin- avvio, sfruttando la non partenza di Nico 190 km. Una vera "mission impossible" gapore per limitare i danni, possiamo Rosberg per piazzarsi stabili in quinta e che alla fine, se non altro, ha avuto il considerarci soddisfatti di com'è andata settima posizione. Con il brasiliano lon- merito di mettere in evidenza le doti dei visto che fino a due giri dalla fine stava- tano da qualunque insidia e il finlandese due piloti. Massa, contro ogni previsione, mo portando a casa gli stessi punti dei in battaglia con il connazionale Kimi è infatti riuscito a "coccolare" i propri nostri rivali in campionato". Parole di Raikkonen per la sesta piazza le cose sem- pneumatici in modo magistrale per tutta , che riassumono in modo bravano mettersi meglio del previsto per la durata del lunghissimo stint fino a fedele quello che è stato il GP di Singapo- la truppa di Frank Williams, ma a com- tagliare il traguardo in quinta piazza e re della Williams. Su una pista priva di plicare le cose è arrivata la safety-car. senza patemi “guidando come una non- grandi allunghi, su cui il motore Merce- Con la vettura staffetta in pista per per- na”, ha poi simpaticamente dichiarato. des si è quindi dimostrato meno determi- mettere ai commissari di raccogliere i Diverso l'esito finale per Bottas, che però nante, e con un asfalto molto scivoloso su brandelli sparsi dalla Force India di Ser- merita comunque un plauso. Dalla ripar- cui erano richiesti alto carico e tanta tra- gio Perez, Smedley ha infatti deciso di tenza in poi, infatti, il finnico è stato zione, il team britannico sapeva che la tentare il colpaccio: avendo già montato pressato per oltre venti giri da un grup- FW36 era destinata a soffrire. Invece, già le due mescole a disposizione su entram- po di macchine che, rimaste su una stra- dalla qualifica, le monoposto del team di be le vetture, il boss del muretto Williams tegia a tre soste, potevano contare su Grove si sono confermate non certo allo ha tentato di portare sia Massa sia Bottas gomme che avevano dai 10 ai 20 giri in straordinario livello visto a Monza, ma al traguardo senza ulteriori pit-stop. Un meno sulle spalle rispetto alle sue. In capaci di lottare alla pari con le rivali obiettivo decisamente ambizioso perché breve dietro a Valtteri si è formato un tre- dirette nella lotta per il terzo posto tra i tenendo conto che i due si erano fermati nino composto da Raikkonen, Hulken- costruttori, le Ferrari F14T. Rispettiva- rispettivamente al 22° e al 23° passaggio berg, Perez, Magnussen e Vergne, grup- mente sesto e ottavo nelle prove crono- per montare entrambi un set di soft nuo- pone che il pilota Williams, nonostante

22 la sua monoposto avesse dei problemi al servosterzo, ha tenuto dietro per tutta la gara neanche fosse il compianto a Jarama nel lontano 1981. Purtroppo per lui, però, la difesa prolun- gata si è rivelata uno sforzo troppo gran- de per gli pneumatici che hanno esauri- to il grip proprio all'inizio dell'ultimo giro. Cinque chilometri maledetti, gli ultimi, che hanno visto i rivali sfilarlo uno dopo l'altro fino a portarlo in undi- cesima piazza, addirittura fuori dalla zona punti. "Se non avessi avuto quel problema all'idroguida forse avrei avuto più sensibilità e sarei riuscito a conser- vare le gomme fino alla fine", ha detto Bottas dopo il GP sconsolato. Nonostan- te tutto, comunque, il bicchiere resta mezzo pieno: la Ferrari è ancora dietro, ha recuperato solo sei punti in classifica e anche sulla pista che le era più ostica la FW36 non ha sfigurato. E ora arriva Suzuka, dove la power unit tornerà a fare la differenza.

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L’URLO DI VERG Il francese a fine stagione sarà giubilato dalla Toro Rosso e forse anche dall’intero programma Red Bull, ma sul tracciato cittadino asiatico a mostrato gli artigli con una prestazione grintosa ed estremamente produttiva. Può la F.1 fare a meno di questo pilota?

Antonio Caruccio tà raccolti in due occasioni (cinque + cin- Hulkenberg, Kimi Raikkonen e Kevin que), che hanno comunque ripagato la Magnussen. Sofferta la corsa del compagno Jean-Eric Vergne tiene alto il morale della squadra degli sforzi fatti. Certo, senza la russo Daniil Kvyat, quattordicesimo sotto Toro Rosso. Nonostante proprio il team lo safety-car probabilmente la scelta finale di la bandiera a scacchi, che per tutta la gara avesse messo sotto la lente di ingrandimen- montare gomme morbide nuove rispetto non ha potuto godere del supporto della to per un errore nel Q2 che lo ha portato agli altri non avrebbe pagato, ma tant’è che borraccia a causa della rottura del sistema all’eliminazione dalla finale Q3, il francese “JEV” ha recuperato sino alla sesta posizio- di idratazione della sua Toro Rosso. La pre- con determinazione ha affrontato la gara in ne, mettendosi anche al riparo dai cinque stazione positiva però, Daniil l’aveva otte- maniera estremamente grintosa, forse secondi di stop&go inflitti nel finale dai nuta in qualifica, entrando tra i primi dieci anche troppo visti i dieci secondi di penali- commissari, precedendo Sergio Perez, Nico nonostante una vettura non perfetta nella

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gestione delle gomme, registrando poi in gara il giro più veloce con le gomme mor- bide in 1’51”761. Per il Giappone, la squa- dra italiana ha previsto altri aggiornamen- ti aerodinamici che dovrebbero portare la STR9 con maggior costanza nella prima parte della classifica. E chissà che la presta- zione di Vergne a Singapore non convinca qualche team di F.1 a puntare su di lui, che sarà senza sedile, per il 2015.

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IL SORPASSO

26 Dopo un avvio sottotono "Checo" esce alla distanza e chiude settimo. Con due vetture a punti la Force India scavalca la McLaren e si prende il quinto posto tra i costruttori

Filippo Zanier tima sosta ritardatissima al 44° giro che ha dato al messicano gomme freschissime con cui affrontare l'ultima fase di gara. A fine gara Sergio Perez era incredulo. Sedicesimo dopo i pri- Una mossa rischiosa, ma che ha funzionato alla perfezione per- mi quindici giri di corsa, abbondantemente alle spalle del com- mettendo a Sergio di spingere a fondo mentre i suoi avversari, pagno di team Nico Hulkenberg, il pilota messicano si è trova- molti su una strategia a due soste, cercavano di trarre il massi- to a celebrare un settimo posto finale davvero inatteso. Sem- mo da pneumatici ormai sulle tele. Negli ultimi giri, come in brava che tutto stesse andando per il verso sbagliato per "Che- un videogame, "Checo" ha passato Kvyat, Grosjean, Maldona- co", bloccato alle spalle di Esteban Gutierrez nelle prime fasi do, Magnussen, il compagno Hulkenberg e Raikkonen, un della corsa e poi protagonista al trentesimo giro dell'episodio assalto all'arma bianca che alla fine lo ha portato a un settimo che ha portato in pista la safety-car. Un banale contatto nel posto che è valso sei punti importantissimi per la Force India. duello con Adrian Sutil, che però ha portato al distacco dell'ala, Hulkenberg, per contro, esce immeritatamente sconfitto dallo finita sotto la monoposto e disintegrata in un battito di ciglia: scontro col compagno di squadra. Più efficace di Perez e in zona avrebbe potuto essere il momento che poneva fine alla sua gara punti per gran parte della gara, il tedesco ha avuto come unica e invece, per assurdo, è stato quello che l'ha trasformata in posi- colpa quella di essere in una posizione di classifica troppo buo- tivo. Perez, che quando è accaduto il fattaccio si trovava distac- na perché il team decidesse di adottare anche per lui una stra- cato di circa un minuto dalla zona punti dopo aver già effettua- tegia aggressiva come quella scelta per Perez. La tattica più con- to due pit-stop, dopo essersi fermato nuovamente per cambia- servativa alla fine si è però rivelata punitiva, non permettendo re l'ala della sua Force India si è infatti ritrovato sì in diciasset- a Nico di andare oltre un nono posto finale che ha comunque tesima piazza, ma ad appena tre secondi dal decimo posto di portato due punti nel carniere del team di Vijay Mallya, contri- Kevin Magnussen. Senza niente da perdere, a quel punto la For- buendo così al sorpasso sulla McLaren nella classifica costrut- ce India ha tentato una strategia alternativa, optando per un'ul- tori.

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Magnussen ha strappato Stefano Semeraro un punticino pur ritrovandosi La McLaren? Una scuderia calda, caldis- sima. Anzi, bollente. A guardare l'ordine in un cockpit arroventato, di arrivo non pare – Kevin Magnussen decimo dopo essere partito nono in gri- Button si è ritirato per un glia, Jenson Button ritirato al 52° giro per problema alla power unit, ma colpa di un guasto alla power unit – eppu- re è così. Magnussen infatti ha finito la resta sulla graticola per gara con delle piccole ustioni sul corpo per via di un surriscaldamento del suo sedile, quanto riguarda la riconferma. e dopo l'arrivo ha addirittura dovuto farsi curare al centro medico. «E' stata dura – E Boullier si è surriscaldato ha dichiarato alla fine – non so cosa sia per colpa dei messaggi cifrati successo, ma il sedile è diventato subito caldissimo. Ho conquistato solo un pun- della Red Bull to, ma va bene così, è stato il punto più dif- SEDILI BO

28 ficile della mia carriera anche perché alla morta al tornantinoe ho dovuto fermarmi. to gli ha consigliato di «evitare i cordoli in fine non riuscivo neppure a bere». Kevin Sfortuna. Però, non sono preoccupato, uscita per risolvere i problemi della mac- si è guadagnato i complimenti di Eric anzi, sono felice che l'anno prossimo cor- china». Boullier: «Date le circostanze quello che rerò ancora con la McLaren. Sento che sto «Alla fine siamo stati più impegnati a con- ha fatto è stato straordinario, sono facendo un buon lavoro e conoscendo la trollare le comunicazioni radio degli altri impressionato». Button, invece, ha Honda so che saranno in grado di fornir- team – ha sbottato il francese – Credo che rischiato di arrostire la sua power unit, ma ci materiale competitivo già dalla prima alcuni messaggi fossero cifrati. Quello per soprattutto in questo periodo è impegna- gara». Chissà se Ron Dennis è d'accordo Ricciardo ad esempio era veramente stra- tissimo a non farsi bruciare dalle voci di sulla prima parte. no. Una volta, okay, ma due o tre volte? mercato, che a giorni alterni danno per Anche a Boullier, fra l'altro, è salita la tem- Alla fine ti viene il dubbio su quale fosse certa la sua sostituzione con Sebastian peratura per via delle nuove e controver- davvero il problema della macchina. Vettel o Fernando Alonso nella prossima se regole sulle comunicazioni audio. Comunque è la FIA che deve investigare, stagione. «Avevo gestito le gomme al Secondo il team manager della scuderia non io». Chris Horner si è giustificato meglio – ha raccontato Jenson - sapendo inglese, la Red Bull le avrebbe violate spiegando che si trattava di un problema che alla fine del GP le cose si sarebbero fat- comunicando due volte con Daniel Ric- alla batteria, peggiorato dallo sballonzola- te difficile per Bottas che era davanti a me, ciardo in maniera illegale, “codificando” mento sui cordoli, ma in McLaren i ma a un certo punto a macchina è come le parole, in particolare quando il muret- sopraccigli sono rimasti alzati. OLLENTI

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I risultati sono sempre deludenti, le prestazioni poco confortanti nonostante Grosjean e Maldonado diano il massimo in pista. La zona punti continua a essere un’oasi irraggiungibile, ma gli uomini di Lopez per Suzuka promettono battaglia e contano di mettere in difficoltà la Force India… Ma le notizie per il 2015 sono drammatiche FINTO OT

30 Antonio Caruccio sima potenza, anche se in una pista ad alto carico gli ingegneri si sono ritenuti Entrambe le Lotus-Renault fuori dalla moderatamente soddisfatti della com- zona punti, è un bilancio che rende petitività della E22-Renault. Autore di l’idea di quanto la stagione 2014 sia dif- un incidente nel secondo turno di pro- ficile per la squadra di Enstone, che con- ve libere al venerdì, Maldonado ha avu- tinua a non riuscire a far funzionare una to almeno la gioia di precedere Grosje- vettura che, seppur innovativa, non si an sotto la bandiera a scacchi in dodice- adatta all’attuale generazione della For- sima posizione, effettuando anche una mula 1. Il fattore positivo può essere sosta in più appena uscita la safety-car, quello di aver visto sia Romain Grosje- per montare le gomme morbide nuove, an sia Pastor Maldonado raggiungere il con cui ha poi concluso la gara. La squa- traguardo, e farlo davanti alla Toro Ros- dra si aspetta di poter lottare in Giappo- so di Daniil Kvyat, anche se il russo era ne alla pari di Toro Rosso, Sauber ed fortemente debilitato dalla totale man- addirittura Force India, un obiettivo canza di idratazione durante la corsa. forse un po’ troppo ambizioso viste le Ma se fossero stati più consistenti, difficoltà del circuito nipponico. Dal avrebbero potuto scavalcare anche la punto di vista del futuro del team inve- Williams di Valtteri Bottas, andata in ce, le notizie sono ben peggiori dei risul- crisi nel finale. In qualifica, entrambi tati. Lotus è con Marussia e Caterham il sono stati colpiti da un problema al tur- team candidato a non iscriversi al pros- bo, che ha impedito loro di avere la mas- simo campionato del mondo. TTIMISMO

31 FORMULA 1 GP SINGAPORE SORPRESA ERICS Finalmente lo svedese ha disputato una gara interessante riuscendo a battere la Marussia di Bianchi. Non è invece neanche partito Kobayashi. La Caterham è la seconda volta che si mette alle spalle la squadra diretta rivale per evitare l’ultimo posto, ma nubi si addensano sul futuro prossimo

Massimo Costa prova offerta a Monza, sul cittadino di Singapore Kobayashi dispo- neva delle qualità per disputare una gara d’attacco. Se i sorrisi Per il secondo GP consecutivo, la Caterham ha battuto la Marus- abbondavano nel box Caterham per il risultato in pista, un po’ sia. E questa è già una notizia. Ma non solo. A Singapore, si è mes- meno allegria vi era per il futuro della squadra. Domenica infatti, sa dietro anche le due Sauber, entrambe ritirate. Passi in avanti circolava la voce, non confermata ovviamente, che la Caterham soddisfacenti per la squadra diretta dall’italiano Manfredi Ravet- possa rinunciare alle prossime trasferte del mondiale. Speriamo to, che per la prima volta quest’anno ha applaudito una prestazio- non sia così. Kobayashi da parte sua ha in parte confermato que- ne finalmente dignitosa di Marcus Ericsson. Lo svedese che pare- sta ipotesi affermando che pur trattandosi del GP di Suzuka, e va capitato in F.1 per caso, ed era lontano parente dell’Ericsson Kamui ha sempre attirato tantissimi fans, non sa se correrà. protagonista di tante belle gare in GP2, ha preso in mano la situa- zione portando la Caterham-Renault sul traguardo davanti alla Marussia-Ferrari di Jules Bianchi. Azzeccata anche la strategia, con Ericsson rimasto in pista con le Prime e bravo nel contenere il forcing finale del francese. E’ andata male, malissimo, a Kamui Kobayashi che si è fermato nel giro di ricognizione. Il giapponese ha perso potenza, poi si è accorto che i freni non funzionavano più e infine ha sentito odore di bruciato. Peccato perché dopo la bella

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34 REVE ILLUSIONE Bianchi pensava di potersela giocare con le Lotus e le Sauber, ma i freni lo hanno mollato ed ha concluso dietro l’unica Caterham, quella di Ericsson. Una foratura ha rallentato Chilton

Massimo Costa

Aveva nel mirino Sauber e Lotus, il ché era già qualcosa di ecceziona- le per Jules Bianchi e la Marussia tutta. Sul cittadino di Singapore cer- ti gap classici che si creano nei circuiti tradizionali possono svanire e il francese ce l’ha messa tutta, come sempre, per tentare qualche colpo grosso. Però, c’è un però… I freni hanno mollato Bianchi e le mire di grandezza sono sfumate dovendo terminare il Gran Premio addirittu- ra dietro a quei rivali che si pensava di avere già ampiamente battuto, la Caterham. Di Marcus Ericsson poi… Peggio è andata a Max Chilton che è dovuto partire dai box, poi ha anche rimediato una foratura che lo ha fatto retrocedere non poco mentre la safety-car ha rovinato la strategia gomme pensata. Di positivo, che entrambe le MR03 a moto- re Ferrari hanno visto il traguardo anche se in penultima e ultima posi- zione, con Bianchi sedicesimo e Chilton diciassettesimo. Come per la Caterham, futuro assai incerto anche per la Marussia, con la trasferta giapponese del prossimo 5 ottobre a rischio. Voci di paddock danno Lawrence Stroll possibile futuro acquirente della squadra. Se son rose…

35 FORMULA 1 GP SINGAPORE INCUBO SENZA Un’altra gara pessima per la Sauber che ha visto entrambi i piloti, Gutierrez e Sutil, ritirarsi per problemi dovuti alla power unit Ferrari. E in fondo al tunnel la luce proprio non si vede…

Antonio Caruccio re all’ingresso in top-10. Ma è mancata l’affidabilità perché una perdita d’acqua sulla C33 ha convinto gli Non c’è fine all’incubo. La Sauber lascia Singapore uomini del muretto box svizzero a far ritirare Sutil con il peggior bilancio della stagione. Entrambi i per salvaguardare il motore nel corso della quaran- piloti si sono dovuti ritirare per problemi di affida- tunesima tornata. Meglio era iniziato il weekend di bilità, vanificando qualsiasi possibilità di conquista- Esteban Gutierrez, col messicano che era entrato in re un punto in classifica. Adrian Sutil, già nelle qua- Q2 qualificandosi poi quattordicesimo, ma che si è lifiche era stato affetto da un problema di erogazio- dovuto ritirare solo alla diciottesima tornata per un ne di potenza del motore, che lo costringeva a per- problema elettrico sempre dovuto alla power unit dere velocità in rettilineo, non riuscendo nemmeno Ferrari. Frustrato, Gutierrez ha esternato tutta la a passare il taglio del Q1. In gara si era ripresentato propria rabbia dopo che aveva scaraventato via i un malfunzionamento all’unità motrice, poi siste- guanti una volta sceso dalla monoposto: “Abbiamo mato con un reset nel primo stint della corsa. La sua tirato fuori il 120% di quello che abbiamo, ma non è strategia era impostata sulle tre soste e grazie alla sufficiente. Questi problemi tecnici complicano ogni safety-car sembrava poter, nel finale di gara, ambi- situazione”.

36 A FINE

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L'ORDINE DI ARRIVO DOMENICA 21 SETTEMBRE 2014 1 - Lewis Hamilton (Mercedes W05) - 60 giri 2.00'04"795 2 - Sebastian Vettel (Red Bull RB10-Renault) - 13"534 3 - Daniel Ricciardo (Red Bull RB10-Renault) - 14"273 4 - Fernando Alonso (Ferrari F14-T) - 15"389 5 - Felipe Massa (Williams FW36-Mercedes) - 42"161 6 - Jean-Eric Vergne (Toro Rosso STR9-Renault) - 56"801 7 - Sergio Perez (Force India VJM07-Mercedes) - 59"038 8 - Kimi Raikkonen (Ferrari F14-T) - 1'00"641 9 - Nico Hulkenberg (Force India VJM07-Mercedes) - 1'01"661 10 - Kevin Magnussen (McLaren MP4/29-Mercedes) - 1'02"230 11 - Valtteri Bottas (Williams FW36-Mercedes) - 1'05"065 12 - Pastor Maldonado (Lotus E22-Renault) - 1'06"915 13 - Romain Grosjean (Lotus E22-Renault) - 1'08"029 14 - Daniil Kvyat (Toro Rosso STR9-Renault) - 1'12"008 15 - Marcus Ericsson (Caterham CT05-Renault) - 1'34"188 16 - Jules Bianchi (Marussia MR03-Ferrari) - 1'34"543 17 - Max Chilton (Marussia MR03-Ferrari) - 1 giro

Giro più veloce: Lewis Hamilton 1'50"417

Ritirati 52° giro - Jenson Button 40° giro - Adrian Sutil 37° giro - Esteban Gutierrez 13° giro - Nico Rosberg 0 giri - Kamui Kobayashi IL RIEPILOGO DELLA STAGIONE 2014 Australia 16/03/2014 Nico Rosberg (Mercedes W05) 57 giri in 1.32'58"710 Malesia 30/03/2014 Lewis Hamilton (Mercedes W05) 56 giri in 1.40'25"974 Bahrain 30/03/2014 Lewis Hamilton (Mercedes W05) 57 giri in 1.39'42"743 Cina 20/04/2014 Lewis Hamilton (Mercedes W05) 54 giri in 1.33'28"336 Spagna 11/05/2014 Lewis Hamilton (Mercedes W05) 66 giri in 1.41’05”155 Monaco 24/05/2014 Nico Rosberg (Mercedes W05) 78 giri in 1.49'27"661 Canada 8/06/2014 Daniel Ricciardo (Red Bull RB10-Renault) 70 giri in 1.39'12"830 Austria 22/06/2014 Nico Rosberg (Mercedes W05) 71 giri in 1.27'54"967 Gran Bretagna 6/07/2014 Lewis Hamilton (Mercedes W05) 52 giri in 2.26'52"094 Germania 20/07/2014 Nico Rosberg (Mercedes W05) 67 giri in 1.33'42"914 Ungheria 27/07/2014 Daniel Ricciardo (Red Bull RB10-Renault) 70 giri in 1.53'05"058 Belgio 24/08/2014 Daniel Ricciardo (Red Bull RB10-Renault) 54 giri in 1.24'36"556 Italia 7/09/2014 Lewis Hamilton (Mercedes W05) 53 giri in 1.19'10"236 Singapore 21/09/2014 Lewis Hamilton (Mercedes W05) 60 giri in 2.00'04"795

38 CLASSIFICA PILOTI 1 Lewis Hamilton Mercedes 241 2 Nico Rosberg Mercedes 238 3 Daniel Ricciardo RBR-Renault 181 4 Fernando Alonso Ferrari 133 5 Sebastian Vettel RBR-Renault 124 6 Valtteri Bottas Williams-Mercedes 122 7 Jenson Button McLaren-Mercedes 72 8 Nico Hulkenberg Force India-Mercedes 72 9 Felipe Massa Williams-Mercedes 65 10 Sergio Perez Force India-Mercedes 45 11 Kimi Raikkonen Ferrari 45 12 Kevin Magnussen McLaren-Mercedes 39 13 Jean-Eric Vergne Toro Rosso-Ferrari 19 14 Romain Grosjean Lotus-Renault 8 15 Daniil Kvyat Toro Rosso-Ferrari 8 16 Jules Bianchi Marussia-Ferrari 2 17 Adrian Sutil Sauber-Ferrari 0 18 Marcus Ericsson Caterham-Renault 0 19 Pastor Maldonado Lotus-Renault 0 20 Esteban Gutierrez Sauber-Ferrari 0 21 Max Chilton Marussia-Ferrari 0 22 Kamui Kobayashi Caterham-Renault 0 23 Andre Lotterer Caterham-Renault 0

CLASSIFICA COSTRUTTORI 1 Mercedes 479 2 Red Bull Racing-Renault 305 3 Williams-Mercedes 187 4 Ferrari 178 5 Force India-Mercedes 117 6 McLaren-Mercedes 111 7 Scuderia Toro Rosso-Renault 27 8 Lotus-Renault 8 9 Marussia-Ferrari 2 10 Sauber-Ferrari 0 11 Caterham-Renault 0

39 RENAULT 3.5 ROBERTO MERHI

Massimo Costa

Alla fine di gennaio Roberto Merhi era senza volante. La Mercedes aveva deciso di scaricarlo dopo che nelle due stagioni DTM non aveva praticamente lasciato traccia. Zero punti nel 2012, certo con un team Persson allo sban- do dove aveva come compagno la non eccelsa Susie Stoddart, poi un secondo posto figlio di una gara straordinaria sul bagnato e arrivato all’ultimissimo appuntamento del 2013 ad Hocken- heim. Ma prima di quella prova di orgoglio, il 23enne di Castellon vanta- va solo una settima posizione. Troppo poco per convincere la dirigenza di Stoccarda ad affidargli una vettura anche per il 2014. Merhi era ufficial- mente un pilota senza speranze, un talento vero andato perduto, da inserire nella rubrica dei casi irrisolti che il motor- sport con cinica freddezza ci consegna spesso e che registriamo malvolentieri . Flash. Alla vigilia del penultimo appunta- mento World Series Renault 3.5, Merhi è in piena corsa per vincere il campionato, secondo in classifica generale con tre vittorie all’attivo, tre pole, undici risultati utili su tredici gare disputate, 16 punti da recuperare su Carlos Sainz e l’idea che trova sempre più spazio di riuscire nella grande impresa e di guidare, nei test di Abu Dhabi, la Red Bull RB10, premio che spetta al campione. Nel contempo, ha anche coronato il sogno di una vita e una carriera debuttando in F.1, seppur nel solo primo turno di prove libere del GP d’Italia a Monza, con la Caterham.

La favola del pilota spagnolo della Zeta Corse è incredibile. A febbraio era senza futuro, appiedato dalla Mercedes nel DTM, una carriera che pareva giunta al capolinea. Poi, l’offerta WSR e la rinascita. Ora è in piena corsa per la vittoria finale contro Sainz, ha debuttato in F.1 nel turno libero di Monza con la Caterham e sogna di poter guidare la Red Bull nei test di fine stagione DALL’INCUBO AL

40 L SOGNO

41 RENAULT 3.5 ROBERTO MERHI

Giancarlo Zampieri aveva ceduto la squadra, vato a Valencia. Non più abituato a monopo- RIAPERTO IL il team manager Claudio Corradini non era sto così complicate e potenti, la prova non è COLD CASE MERHI stato confermato e gran parte del personale stata soddisfacente. Ma si è tirato dritto. I se ne era andata via. Zeta Corse aveva trova- russi volevano un pilota in grado di far cre- Come è possibile? Cosa è accaduto? Il cold to una propria stabilità a partire dalla metà scere il team e Roman Mavlanov, l’altro pilo- case Merhi è stato riaperto, studiato, risolto. del 2013 e con i debuttanti Sainz e William ta scelto nonché figlio del proprietario. E si E il talento spagnolo ci è stato riconsegnato. Buller conquistava spesso la zona punti pro- sono fidati dei consigli di Porteiro. Ai primi Ma diciamo pure la verità: nessuno nell’am- ponendosi come una positiva realtà per l’an- test collettivi 2014 di Alcaniz, alla conclusio- biente ci credeva più, noi compresi. Toccava no seguente. Ma tutto si era spezzato e Zeta ne del 1° turno il 25 febbraio, Merhi era soltanto a lui, a Roberto, dimostrare che nul- era interamente da ricostruire. distante 3”023 dal primo classificato, Sergey la era andato perduto. Capita raramente di Sirotkin. Alla fine del 3° giorno, 6° turno, il assistere a favole del genere, ora la stiamo DOPO IL PRIMO TEST 3.5 divario dal più veloce, Pierre Gasly, si era vivendo in “diretta”. A concedergli quella che ridotto a 1”027. Nei successivi test di Jerez, potremmo definire l’ultima chance è stato ROBERTO ERA DISTRUTTO Merhi viaggiava a centro classifica e ancora Felix Porteiro, ex pilota, entrato in possesso non era sicuro di partecipare al campionato. di una piccola quota della Zeta Corse, dive- In questo contesto precario, il 17 febbraio Tanti dubbi, su se stesso e sul team. Rimane nuta di proprietà russa sul finire del 2013. Merhi è stato chiamato a svolgere un test pri- indimenticabile il suo volto dopo quella pri- 42 ma sessione di Alcaniz in cui era in fondo alla le due corse di Spa dove non prende pun- quando era nella F.Renault 2.0, Red Bull classifica: sperduto, incredulo, stanco. Mer- ti. Dopo di che, un ulteriore passo in e Toyota volevano a tutti i costi inserire hi ha avuto la forza di capire che se voleva rac- avanti e la trasformazione: quarto e pri- nei loro programmi junior. Ma incredibil- cogliere questa opportunità concessa in for- mo a Mosca, secondo e primo al Nurbur- mente, dopo qualche tentennamento di ma praticamente gratuita dalla Zeta, doveva gring. Poi, a Budapest ancora un primo e troppo e una certa confusione gestionale, migliorarsi dal punto di vista fisico e menta- un secondo posto. Il team gli aveva affian- aveva ceduto alla Mercedes che lo aveva le. Il resto sarebbe arrivato grazie al talento cato da Monza l’esperto ingegnere Cor- portato nella F.3 europea con team nean- che possiede. bett (ex Toyota F.1) di volta in volta sono che di primissima qualità: 2009 con apparsi volti nuovi a rinforzare la struttu- Manor, 2010 con Mucke (due anni non UNA SERIE DI ra. In Germania, si è visto un inedito capo brillantissimi), poi con Prema la conqui- meccanico, ex Jenzer. Merhi forte della sta del titolo nel 2011 e il salto nel DTM. RISULTATI AL TOP sua esperienza vissuta in una grande Dove, forse per la sua sfrontatezza, l’abi- squadra come la Mercedes, in Zeta ha tudine a lamentarsi troppo, in fondo la A Monza, prima gara stagionale, quinto in dato consigli, visto aree dove migliorare. sua onestà intellettuale, ma anche la dif- qualifica 1 e secondo in gara 1. A punti ci Poi, piano piano ci ha messo sempre più ficoltà nell’adattarsi allo stile di guida finirà anche in gara 2 (nono), poi due sesti del suo al volante, tornando quel ragazzo richiesto da quelle vetture, non è mai sta- ad Alcaniz, nono a Monte Carlo, male nel- di grande talento che nel 2007, a 16 anni, to capito fino in fondo. 43 GP2 JOLYON PALMER

L’inglese del team Dams ha finora consegnato punti nella giusta casella in ogni gara disputata. E sono ben diciotto. Un passo incredibile il suo che gli permette di comandare il campionato e probabilmente il suo nome finirà nell’albo d’oro della categoria. Ma il figlio dell’ex F.1 Jonathan è al quarto anno nella serie, troppi, e rischia di fare la fine di Valsecchi e Leimer

44 Massimo Costa vivendo l’anno della consacrazione. Tre che ha spiccato il volo. Poi, migliorando- Photo 4 vittorie (una nella main race, due nella si nella preparazione dei weekend di gara sprint), tre pole, sette piazzamenti da e trovando la concentrazione necessaria Il suo ruolino di marcia spaventa: diciot- podio, 231 punti. Un campionato del per essere ficcante in qualifica fin dal pri- to gare disputate, diciotto volte a punti. genere Palmer lo ha preparato con gran- mo giro certamente aiutato da un mezzo Un record, probabilmente, per la GP2. de cura durante l’inverno. Dapprima sce- spesso e volentieri all’altezza della situa- Jolyon Palmer, quello che tutti chiama- gliendo la squadra che poteva permetter- zione. Fatto fondamentale in GP2 posi- vamo il raccomandato perché correva e gli il salto di qualità finale. Dopo aver cre- zionarsi bene sullo schieramento di par- vinceva gare, non titoli però, nei campio- duto soltanto nei team di casa, britanni- tenza, in caso contrario, non avendo nati organizzati dal padre (due anni di ci, quali Arden nel 2011, iSport nel 2012 un’altra chance di qualifica, si rischia di F.Palmer, due campionati di F.2), sta e Carlin nel 2013, è con la francese Dams finire all’inferno tra gara 1 e gara 2. IL POSTINO CHE SUONA... 18 VOLTE

45 GP2 JOLYON PALMER

NASR TROPPO DEBOLE PER PALMER

Nel 2013, Palmer ha sofferto tanto, ma nel finale le sue prestazioni al venerdì erano migliorate, merito di un telaio cambiato dopo il Nurburgring. Palmer dunque, que- st’anno appare imprendibile e al di là dei risultati in qualifica, impressiona il passo corsa, il tenersi lontano dai guai, la lettura delle strategie da adottare. Certamente è ottimamente supportato da uomini ai box che sanno il fatto loro come pochi altri. Il suo primo rivale è l’ex compagno del 2013 da Carlin, Felipe Nasr. Il brasiliano, al ter- zo anno di GP2, sta però deludendo. In qualifica non è mai ficcante: una pole a Budapest, un solo terzo come migliore seconda qualifica 2014. Troppo poco per questo Palmer. LA SINDROME VALSECCHI-LEIMER

La stagione che sta portando il 23enne di Hersham verso la conquista del campiona- to GP2 è la quarta che disputa nella cate- goria, decisamente tanto e sono proprio gli stessi anni di permanenza che non hanno portato molta fortuna e considerazione in ambito F.1 ai precedenti campioni Davide Valsecchi e Fabio Leimer, praticamente spariti dal proscenio internazionale che conta. Palmer rischia di unirsi a loro? Il suo obiettivo, non lo nasconde, è quello di esse- re al via del mondiale F.1. Jolyon afferma che se vincerà il titolo GP2, ha buone pos- sibilità di presentarsi tra gli iscritti a Mel- bourne 2015. Troppo ottimismo? Compie una piccola retromarcia Palmer e ricono- sce che ha bisogno di partner commerciali per concretizzare il sogno, quello di emu- lare il padre Jonathan, campione F.2 nel 1983 (e prima campione F.3 inglese), 88 presenze in F.1 con 82 partenze effettuate al volante di Williams, Ram, Zakspeed, Tyrrell.

46 Jolyon Palmer con papà Jonathan

47 FORMEL MASTER MIKKEL JENSEN SCUSATE IL RI Con la doppietta messa a segno nel weekend appena concluso al Sachsenring, il danese si è assicurato matematicamente il titolo dell'ADAC Formel Master battendo Max Gunther e regalando al Neuhauser Racing il primo titolo nella categoria addestrativa tedesca

Silvano Taormina tappe, Jensen ha iniziato a calcare i karto- dividendo a pari punti con quest'ultimo la dromi piuttosto tardi. Dopo aver sfiorato il testa della classifica al termine del terzo Mikkel Jensen è il nuovo campione del- sogno di diventare un calciatore professio- appuntamento stagionale del Lausitzring. l'ADAC Formel Master, la serie propedeu- nista, all'età di quindici anni ha mosso i pri- A partire dalla prova successiva di Spiel- tica voluta dalla Federazione tedesca con mi passi in kart nella sua Danimarca prima berg, Jensen ha iniziato il cammino che lo l'obiettivo di far muovere i primi passi ai di debuttare in monoposto nel 2013 pren- ha portato al titolo. Una portentosa caval- giovani in arrivo dal kart e che dal prossi- dendo parte alla Formel Master. Una stagio- cata che lo ha visto conquistare otto pole mo anno abbraccerà il nuovo regolamento ne d'apprendistato non proprio esaltante, position, nove vittorie, otto giri più veloci e FIA Formula 4. Con un weekend d'anticipo vissuta tra le fila del team Motopark Lotus, ben quattordici piazzamenti a podio. La rispetto alla season-finale di Hockenheim, che lo ha visto concludere a margine della doppietta nelle prime due manches al il diciannovenne danese ha trovato posto top-ten con due podi all'attivo. Indossata la Sachsenring gli ha permesso di chiudere i nell'albo d'oro del monomarca targato Dal- casacca del Neuhauser Racing ad inizio giochi con un weekend d'anticipo. L'ultimo lara-Volkswagen succedendo a nomi illu- anno, Jensen ha trovato nuova linfa impo- traguardo che gli resta è il record di punti stri quali Daniel Abt, Richie Stanaway, nendosi sin da subito come uno dei punti di in una stagione, 388, appartenente al cam- Pascal Wehrlein e Marvin Kirchhofer. riferimento per il resto del plotone. pione uscente Alessio Picariello. A differenza di molti suoi colleghi, al giorno Nelle prime tappe ha inscenato un bel duel- Conquistato il titolo della Formel Master, d'oggi sempre più propensi a bruciare le lo con Maximilian Gunther (Mucke), con- quale futuro attende Mikkel Jensen? Il suo

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obiettivo è quello di approdare nella For- mula 3 europea, categoria nella quale pun- ta a debuttare il prossimo anno grazie al supporto dell'ADAC e sfruttando in parte il montepremi di centomila euro che incasse- rà a breve. Intanto, si prepara al test di fine stagione nella ATS Formel 3 tedesca mes- so in palio dagli organizzatori per i primi tre classificati della Formel Master. Per il pilota di Aarhus potrebbero aprirsi degli spiragli anche nel panorama endurance e GT grazie al supporto di Jesper Andersen, importatore Ferrari e Maserati in Dani- marca nonché titolare della Formula Racing, compagine impegnata nella Euro- pean Le Mans Series con una 458 Italia GT3.

49 DTM IL CAMPIONE 2014 WITTMANN DALLA A ALL

Claudio Pilia

Lo scorso appuntamento del DTM, sul circuito del Lau- sitzring, ha regalato un nuovo campione alla serie. Ad ereditare il “trono”, prendendo quindi il posto di Mike Rockenfeller, è stato Marco Wittmann, 24 anni da Furth, Germania. Il pilota del team RMG è uno dei ragazzini terribili della serie teutonica, che ha alzato l’asticella della competitività, abbassando allo stesso tempo quella dell’età. Ma scopriamo meglio, scorren- do l’alfabeto, chi è il nuovo Re del Deutsche Touren- wagen Masters…

50 A Z

51 DTM IL CAMPIONE 2014

A COME AMBIZIONE H COME HINTERLAND Marco Wittmann cita la “ambizione” tra le La sua nuova casa, Marco, l’ha trovata non sue caratteristiche principali. Combinato lontano dalla sua città natale di Furth, vici- con le sue capacità di guida e la sua veloci- no Norimberga. Con suo fratello, infatti, tà, questa sua grande virtù si è realmente vive a Markt Erlbach, cittadina di cinque- rivelata una delle chiavi per vincere il tito- mila e settecento anime, nell’area vasta del- lo 2014. la città che ospita l’unico tracciato cittadi- no della stagione. B COME BMW Con il marchio tedesco Wittmann, che in I COME ICE-WATCH F.3 era ufficiale Volkswagen, ha fatto un Fin dalla prima gara, il noto produttore bel- anno da apprendista tester nel 2012, poi nel ga di orologi Ice-Watch, sponsor legato alla 2013 è stato promosso ufficiale. E chi ha BMW da lungo tempo, ha supportato creduto in lui deve avere la vista molto lun- appieno gli impegni di Wittmann. Con i ga… loghi dell’azienda belga, la vettura è finita in per quattro volte in 18 gare C COME CARROZZIERE DTM ed ha tagliato per prima il traguardo in quattro occasioni. Questa è la professione che Wittmann ha imparato e che continua a fare nonostante il titolo appena conquistato. Tempo libero J COME JA permettendo, Marco continua ad aiutare Ja! È “si” in Tedesco. Wittmann, non appe- suo papa nell’officina di famiglia. Nei gior- na arrivato in parco chiuso, è saltato sul tet- ni precedenti la gara del Lausitzring ne ha tuccio della sua M4 per celebrare il titolo. anche preso le redini, mentre i genitori si Ma poi ha chiesto ai suoi meccanici se fos- sono concessi qualche giorno di ferie (pri- se “necessario fare il tettuccio più robusto. ma di andare poi a seguirlo, trepidanti, dai Ha scricchiolato un po’ quando ho celebra- box). to la vittoria”. Eh si. Anzi, ja! D COME DOMINIC K COME KETCHUP Il suo ingegnere di pista, Dominic Harlow Diciamolo subito: Wittmann non è aman- è una delle persone di maggior fiducia te dei fornelli, malgrado una grande cucina durante i weekend di gara. È arrivato al a disposizione nella sua casa. Ketchup e team RMG dopo una lunga esperienza in kiwi vengono direttamente consumati, bambino, ammirando gli eroi del tempo del Formula 1 e ora lo affianca nelle scelte più piuttosto che utilizzati per creare piatti e DTM, ne è diventato anch’esso un protago- importanti. dessert. Insieme agli uomini del suo team nista, avendo corso pure nell’ambito della RMG, però, quest’anno ha preso parte a un Formula 3 Euro Series. Wittmann è anche corso di cucina… chissà che bontà! membro del comitato organizzatore del- E COME EFFICIENTE. l’evento, il Motorsport Club Nurnberg. Risultati in tempi brevi: Wittmann è stato il tedesco più giovane ad imporsi nel DTM, L COME LABORIOSO in appena otto gare su dieci. L’ultimo ad Pur se avrebbe avuto una maggiore logica, O COME OSCHERSLEBEN arrivare al vertice così in fretta è stato Wittmann non ha fatto l’apprendista car- Alla Motorsport Arena di Oschersleben, Bernd Schneider nel 2001. Che efficienza! rozziere nell’officina di famiglia, ma ha Wittmann non ha soltanto corso la sua pri- imparato i trucchi del mestiere altrove. ma gara nella Formula BMW nel 2007, ma Chissà cosa ne pensa papà Herbert… nello stesso anno si è pure aggiudicato la F COME FIAMMEGGIANTE vittoria. Non solo, perché in questa stagio- Wittmann ha vinto il titolo piloti DTM al ne ha ottenuto anche una pole position sul- volante di una Ice-Watch BMW M4 DTM, M COME MEGA la M4 DTM! ma nella sua vita privata guida una BMW Il nuovo slogan è: “Mega Marco”. Con stri- M6 Coupé da 575 cavalli, di color arancio scione e nuove t-shirt è stato celebrato il fiammeggiante, personalizzata esclusiva- titolo dagli uomini di BMW Motorsport, P COME PAPÀ (E MAMMA) mente per lui da BMW Individual. dopo aver tagliato l’importantissimo tra- Suo padre Herbert e sua madre Angelika guardo del Lausitzring. “Questo sarà il mio l’hanno seguito fin dai tempi del karting. G COME GIOCO nuovo nickname, quindi…”, ha detto Witt- Certo, con ruoli diversi. Viaggiando in un mann, strizzando l’occhio. motorhome, Herbert si dava da fare per Eh, si. L’erede al “trono” della difficilissima mettere a punto il kart dell’ancora piccolo serie tedesca, nella sua casa di Furth, ha Marco, mentre la mamma metteva a pun- anche un sedile da corsa per giocare con la N COME NORISRING to… le pietanze. sua console. Ovviamente, il suo gioco pre- La gara cittadina di Norimberga è indub- ferito è quello del DTM: “Se c’è un video- biamente l’appuntamento di casa per Witt- gioco in cui posso impersonare me stesso, mann, nato a pochi chilometri di distanza, Q COME QUALIFICA devo trarne vantaggio”! a Furth. Dopo aver seguito l’evento fin da Le sessioni di qualifica sono un punto for-

52 te di Wittmann. Nella stagione 2014, alme- di Furth (iniziano ad essere tante…)! Tra a Budapest il peso della sua M4 è sceso di no finora, è stato l’unico pilota del DTM ad le tante coppe e riconoscimenti, non man- 2,5 kg. Una stagione “wow”! aver raggiunto il decisivo Q3 in tutti gli ca nemmeno quella conquistata quest’an- appuntamenti disputati. Non è mai partito no alla 24 Ore del Nurburgring, alla guida X COME MISTER X più indietro della settima posizione. Mica della BMW Z4 GT3 preparata dal Marc Prima del via della stagione, il canale tele- male! VDS. visivo pubblico Tedesco ARD ha girato uno spot pubblicitario in stile Western, dove i R COME RMG U COME UTENTE sette campioni del DTM (i “magnifici set- RMG, acronimo di Reinhold Motorsport Per stare in pieno contatto con i suoi fans, te”) al via cercavano di capire chi fosse, tra GmbH, è la sua squadra. Quest’anno, oltre Wittmann è presente su tutti i principali loro, il Mister X, che sarebbe stato incoro- che con Wittmann, è un gruppo che si è abi- social network, da Facebook a Twitter e nato quest’anno. Ora la ARD ha registrato tuato a vincere, cogliendone ben cinque (e Instagram. Solo la sua pagina Facebook, anche il sequel, con Wittmann… non è finita!), anche grazie all’aiuto del- “Marco Wittmann - Official” conta quasi 10 l’esperto pilota endurance Maxime Martin. mila fan… Y COME PARCHEGGIO Y I parcheggi nei circuiti del DTM sono con- S COME STEFAN V COME VACANZE trassegnati da delle lettere. Il parcheggio Stefan Reinhold è il team principal di Mar- Durante la stagione 2014, Wittmann si è privato dei piloti porta la lettera “Y”. co Wittmann e del BMW Team RMG. Dopo concesso una piccolo vacanza a Tenerife, Insomma: un posto, per la M6 Coupé aran- aver lavorato per parecchi anni in Formu- Isole Canarie. A fine campionato, l’obietti- cio fiammeggiante di Wittmann, ci sarà la 1 e in altre categorie, nel 2012 si è propo- vo è una settimana bianca, sugli sci. Per non sempre. sto come team d’appoggio dell’allora rien- perdere l’abitudine con la velocità… trante BMW Motorsport nel DTM. Z COME ZANDVOORT W COME WOW! È stato in questo circuito, disegnato tra le T COME TROFEO Come risultato dei suoi successi, Wittmann dune di sabbia, che Wittmann ha conqui- I trofei originali li ha tutti BMW Motor- ha guidato una delle auto più pesanti in set- stato la sua prima pole position nella serie, sport, ma il giovane Wittmann non si fa te degli otto eventi finora corsi in questo nel 2013. Non è una sorpresa che per lui sia mancare le fedeli repliche, nella sua casa campionato, per via delle zavorre. Soltanto “uno dei circuiti preferiti”.

53 WEC GARA AD AUSTIN TORNADO AUD In testa al campionato a due gare dalla fine, l’italiano dovrà lottare con una concorrenza agguerritissima per fare sua la corona 2014. Dovesse riuscirci, sarebbe il primo pilota straniero ad avere conquistato tre titoli nella storia del campionato

Filippo Zanier negli ultimi cinque anni) ha deciso di met- terci lo zampino. Un vero e proprio fortu- Si chiama Tornado Alley (corridoio dei tor- nale, con una pioggia torrenziale che in nado) quella zona centrale degli Stati Uni- pochi secondi ha trasformato il Circuit of ti che va dal Texas al South Dakota passan- the Americas in una piscina, si è infatti sca- do per Oklahoma, Kansas e Nebraska. È tenata dopo un'ora e mezza di gara man- un'area tormentata, dove i fronti di aria dando a monte quella che fino a quel fredda che arrivano da Nord e quelli di aria momento era sembrata una galoppata sen- calda che si spostano da sud convergono e za patemi per la vettura di Sebastien Bue- vengono rafforzati dalla corrente a getto del mi, Nicolas Lapierre e Anthony Davidson. Nord-America, dando vita non solo ai Partiti dalla pole e mandati in fuga da uno temutissimi "twister" ma anche a condizio- stint iniziale strepitoso dello svizzero, ni meteo talmente variabili da risultare capace di aprire un gap di oltre 30" nei pri- spesso assolutamente imprevedibili. Cosa mi cinquanta minuti di gara, i piloti della c'entra questo col motorsport? Chiedete in TS040 numero 8 hanno visto svanire tut- casa Toyota e vi sapranno rispondere sen- to quando le nuvole hanno iniziato a sca- za indugio: usciti vittoriosi dalle gare di ricare il loro carico, rendendo la guida sul- Silverstone e Spa i giapponesi si sono pre- le slick praticamente impossibile. In pista sentati alla prova americana del WEC si è scatenato il caos e tra le tante vetture ancora una volta con la vettura più veloce che sono finite in testacoda o fuori pista una del lotto, ma la Tornado Alley, di cui Austin degli esiti peggiori è toccato proprio a è proprio all'imbocco (nove uragani solo Lapierre, "spiaggiato" nella via di fuga del nel 2001, fortunatamente molti meno tornantino.

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55 WEC GARA AD AUSTIN

dopo l'incomprensione che in Formula E LOTTERER E TRELUYER aveva fatto volare violentemente il tedesco IMPECCABILI contro le barriere del cittadino di Pechino. La piena ammissione di colpa di Prost pare Tanto per cambiare, quando la situazione avesse già raffreddato gli animi poche ore si è fatta difficile da gestire in cattedra è dopo l'accaduto in Cina, e i due ad Austin salita l'Audi. In condizioni impossibili per hanno collaborato senza nessun problema. tutti, i piloti di Ingolstadt (in quel momen- Il Circuit of the Americas ha anche ospitato to André Lotterer e Loic Duval) sono stati il debutto nella categoria della nuova Lotus tra i pochissimi a completare due giri sen- CLM P1/01, che però potrebbe non portare za errori e così facendo hanno preso il più il nome del glorioso team inglese. Ad comando della gara, piazzandosi rispetti- Austin, infatti, la vettura non mostrava nes- vamente in prima e seconda posizione pri- sun logo Lotus né sul muso né sulla livrea, ma che la Direzione Gara esponesse la ban- dove invece appariva in evidenza il simbolo diera rossa per un'interruzione durata qua- CLM. Nel paddock si parla di divorzio già si un'ora. Questa fase della corsa si è poi consumato, ma grazie al ritiro della Rebel- rivelata fondamentale perché sul bagnato il lion di Kraihamer-Belicchi-Leimer la nuova vantaggio di performance delle Toyota è vettura si è tolta la soddisfazione di un secon- evaporato, mentre le R18 e-tron quattro si do posto di Classe, decisamente inatteso sono dimostrate perfettamente a loro agio. dopo che una rottura catastrofica del cam- bio aveva costretto Christophe Bouchut e PORSCHE SOGNAVA James Rossiter a saltare le qualifiche. MA UN PROBLEMA…

A mettere in pericolo la doppietta Audi ci ha provato a quel punto la Porsche, che ha sfio- rato il colpaccio montando gomme interme- die sulla vettura n°14, quella di Neel Jani, Marc Lieb e Romain Dumas: la scelta si è dimostrata azzeccata e nelle mani di Jani la 919 Hybrid si è rivelata un vero e proprio missile, tanto da riuscire a portarsi in testa e impostare un accenno di fuga. Purtroppo per gli uomini di Stoccarda, la bianca cou- pé ha accusato un calo di potenza prima del- l'ultimo pit-stop che l'ha relegata ai piedi del podio. Una delusione cocente, che non è l'unica nota preoccupante che la Casa della giumenta porta a casa dal Texas. Ci si aspet- tavano infatti grandi cose dal nuovo pac- chetto ad alto carico che Porsche portava al debutto sul Circuit of the Americas, ma la inedita configurazione non ha portato i risultati sperati né il qualifica né in gara. Dumas, il più critico tra i piloti Porsche, ha infatti rivelato che dal comportamento nel- le curve veloci è evidente che Audi e Toyota possono ancora contare su una downforce superiore, e che questo le avvantaggia mol- to anche nelle fasi di doppiaggio. DEBUTTA BENE LA LOTUS TRA LE LMP1-L

Nella classe non ibrida delle LMP1 il succes- so è andato come ci si attendeva a una Rebel- lion, ma al di là di questo non sono manca- te le curiosità: sulla R-One trionfatrice si sono infatti trovati come compagni di vettu- ra Nick Heidfeld e Nicolas Prost, insieme La Lotus CLM P1/01

56 L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 1 DOMENICA 21 SETTEMBRE 2014 1 - Fassler-Lotterer-Treluyer (Audi R18 e-tron quattro) - Audi - 157 giri 2 - Di Grassi-Duval-Kristensen (Audi R18 e-tron quattro) - Audi - 53"016 3 - Davidson-Lapierre-Buemi (Toyota TS040 Hybrid) - Toyota - 1'03"945 4 - Dumas-Jani-Lieb (Porsche 919 Hybrid) - Porsche - 1 giro 5 - Bernhard-Webber-Hartley (Porsche 919 Hybrid) - Porsche - 2 giri 6 - Wurz-Sarrazin-Conway (Toyota TS040 Hybrid) - Toyota - 2 giri 7 - Prost-Heidfeld-Beche (Rebellion R One-Toyota) - Rebellion - 8 giri 8 - Howson-Bradley-Matsuda (Oreca 03-Nissan) - KCMG - 12 giri 9 - Zlobin-Minassian-Mediani (Oreca 03-Nissan) - SMP - 12 giri 10 - Sharp-Dalziel-Brown (ARX 03b - Honda) - Extreme Speed - 16 giri 11 - Turner-Mucke (Aston Martin Vantage) - Aston Martin - 16 giri 12 - Pilet-Makowiecki (Porsche 991 RSR) - Manthey - 16 giri 13 - Bruni-Vilander (Ferrari 458) - AF Corse - 16 giri 14 - Rusinov-Pla-Canal (Ligier JS P2-Nissan) - G Drive - 16 giri 15 - Bouchut-Rossiter-Auer (Lotus CLM P1/01) - Lotus - 17 giri 16 - Tandy-Bergmeister (Porsche 991 RSR) - Manthey - 18 giri 17 - Lamy-Dalla Lana-Nygaard (A.M. Vantahe) - Aston Martin - 19 giri 18 - Poulsen/H.Hansson/Stanaway (A. M. Vantage) - Aston Martin - 19 giri 19 - Rigon-Calado (Ferrari 458) - AF Corse - 20 giri 20 - Ried-Bachler-Al Qubaisi (Porsche 911 RSR) - Proton - 20 giri 21 - Cioci-Venturi-Perez Companc (Ferrari 458) - AF Corse - 20 giri 22 - MacDowall-O'Young-Rees (A. M. Vantage) - Bamboo - 20 giri 23 - Segal-Roda-Ruberti (Ferrari 458) - 8Star - 21 giri 24 - R.Taylor-J.Taylor-Milner (Corvette C7.R) - Corvette Racing - 22 giri 25 - Krohn-Jonsson-Collins (Ferrari 458) - Krohn - 22 giri 26 - Wyatt-Rugolo-Bertolini (Ferrari 458) - AF Corse - 24 giri 27 - Perrodo-Collard-Vaxiviere (Porsche 911 GT3 RSR) - Prospeed - 46 giri La Toyota di Lapierre e Buemi Ritirati 88° giro - Kraihamer-Belicchi-Leimer scattata davanti a tutti al via della gara 75° giro - K.Ladygin-Shaitar-A.Ladygin LMP2 - BEFFA G-DRIVE VITTORIA PER KMG

Il team G-Drive avrebbe meritato il successo dopo quanto mostrato nelle prove e nella pri- ma fase di gara dalla nuova Ligier JS P2, ma un contatto con l'Oreca SMP guidata da Mau- rizio Mediani ha vanificato lo sforzo della scuderia francese (emanazione della Onro- ak) costringendo la nuova coupé a un lungo stop per riparazioni. Con la Ligier fuori gio- co la lotta per il successo è stata proprio tra l'Oreca SMP di Mediani-Minassian-Zlobin e la vettura gemella del team KMG guidata da Howson-Matsuda-Bradley. Alla fine, nono- stante il giapponese si sia reso protagonista di un testacoda, a spuntarla sono stati questi ultimi ma in seno al team russo non manca- no comunque le ragioni per festeggiare dato che il vantaggio di Zlobin sulla concorrenza nella classifica piloti è salito a 27 punti.

FESTA ASTON Turner e Mucke primi in GTE Pro IN CLASSE GTE determinante, permettendo alle vetture e Frédéric Mackowiecki non hanno potuto In Classe GTE Pro, dopo la pole colta con un ufficiali del team Manthey un ritorno pre- resistere all'attacco portato dall'Aston di capolavoro strategico nella giornata di saba- potente che le ha viste addirittura prende- Turner nei confronti di "Mako" a mezz'ora to, la Ferrari AF Corse di Gimmi-Bruni e re il comando della gara. Il successo è pero dalla fine. Per AF Corse è arrivato il terzo Toni Vilander si è dovuta inchinare ad sfumato nelle fasi finali della gara quando posto con Bruni-Vilander mentre James Aston Martin e Porsche. Il duo italo-finni- la 991 più competitiva fino a quel momen- Calado e sono stati attarda- co aveva in realtà retto bene fino all'inter- to, quella di Nick Tandy e Joerg Bergmei- ti da un problema all'alternatore. Succes- ruzione della gara per pioggia, senza per- ster, ha patito un problema in occasione di so Aston Martin, con tanto di doppietta, mettere a Darren Turner e Stefan Mucke un pit-stop, non riuscendo a riavviarsi. I anche tra le GTE Am con Lamy-Della di prendere il largo, ma l'arrivo dell'acqua due giri persi dagli uomini di Olaf Manthey Lana-Nygaard davanti a tutti. Quarto ha cambiato tutto. Sul bagnato, infatti, il per risolvere il problema hanno messo fuo- posto, ad appena sette secondi dal podio vantaggio di trazione garantito alle Por- ri dai giochi l'equipaggio della numero 91, per la 458 divisa da Marco Cioci, Mirko sche dal motore posteriore si è dimostrato mentre i compagni di marca Patrick Pilet Venturi e Luis Perez-Companc. 57 BLANCPAIN ENDURANCE GARA AL NURBURGRING

VANTHOOR TRAVOLGENTE

In Slovacchia, incredibile vittoria dei ventenni Baumann e Jager, alla seconda apparizione in campionato dopo il secondo posto di Zandvoort. Doppietta per la BMW con i team Schubert e Brasil. Weekend da dimenticare per gli italiani

Antonio Caruccio degli anelli sia della serie Blancpain. Con questa vit- Foto Brecht Decancq toria inoltre, anche il team belga WRT ha vinto la classifica riservata alle squadre per la terza volta in Laurens Vanthoor è il nuovo campione del Blan- quattro anni. Laurens aveva fatto sua la scorsa sta- cpain Endurance Series 2014. Il ventitreenne belga gione l’ultima edizione del FIA GT, ma quest’anno si è aggiudicato non solo la vittoria della 1000 chi- non è stato in grado di lottare per la serie lometri del Nurburgring insieme ai compagni di Sprint del Blancpain dove corre con Ramos, concen- equipaggio Christopher Mies e Cesar Ramos, ma trando i propri sforzi sul campionato di durata. anche il campionato in solitaria, grazie ad un equi- Nonostante una gara senza sbavature, a favorire il paggio sdoppiato in occasione della 24 Ore di Spa successo di Vanthoor sono arrivati anche gli errori che lo aveva visto ugualmente trionfare supportato dei suoi inseguitori, con Ortelli-Sandstrom-Guil- da Rast e Winkelhock. Vanthoor, da quasi un lustro vert, coinvolti in un contatto con la McLaren di Alva- ormai legato al gruppo Audi e Volkswagen, è anche ro Parente, che ha posto fine alla corsa della McLa- il primo campione della stagione 2014 sia della Casa ren del portoghese.

58 59 BLANCPAIN ENDURANCE GARA AL NURBURGRING

GLI ERRORI DEI PILOTI HTP E ART

Vittoria sfumata anche per la Mercedes di Verdonck-Primat- Schneider, con quest’ultimo finito in ghiaia all’ultima curva quando era primo, come anche la seconda McLaren di ART ha vanificato un podio per gli errori di Kevin Estre ed Andy Soucek. Il primo, alla sua ultima apparizione come pilota ufficiale McLaren nella squadra francese, è finito in testaco- da nell’ultimo stint con le gomme slick sul bagnato, dopo che lo spagnolo aveva perso un giro a causa di un contatto. Di questo equipaggio poteva salvare il bilancio Kevin Korjus, che è però stato penalizzato dalla scelta di montare gomme nuove da bagnato, quando le condizioni meteo hanno inizia- to a migliorare. BENE LE MERCEDES DI SECONDA FASCIA Terzo posto per Haupt-Al Faisal-Simonsen

Bella prestazione per le Mercedes, che nonostante l’uscita dell’equipaggio di punta, ha visto due SLS salire sul podio: quello di HTP formato da Afanasiev-Dusseldorp-Buhk e la SLS del Black Falcon di Haupt-Al Faisal-Simonsen, unici a non essere doppiati dall’Audi vincitrice. Ritirata purtroppo l’Audi R8 di Frey-Cuche-Muller, con quest’ultimo (abituale protagonista nel DTM) che era stato splendido protagonista sul bagnato nel Q3 sotto il diluvio. RIZZOLI-GAI CAMPIONI PRO-AM

Nella Pro-Am c’è invece, stato grande movimento. France- sco Castellacci, che si era separato dal team Villorba passan- do ad AF Corse, è stato colpito da un avversario perdendo un giro, mentre hanno rischiato anche i suoi ex-compagni Stefano Gai ed Andrea Rizzoli. La Ferrari 458 di Villorba ha infatti dovuto scontare un drive-through, che li ha relegati al terzo posto di classe, comunque sufficiente per portarsi a casa il titolo. La vittoria di categoria oltre che la quarta asso- luta, è andata ad uno straordinario Nick Catsburg, che in coppia con Henry Hassid ha regalato il successo alla BMW Z4 del team TDS.

WEEKEND NO L'uscita che ha compromesso la rincorsa al PER LA CERRUTI titolo a Ortelli-Guilvert-Sandstrom

Un errore ha messo fuori gioco Michela Cerruti ed il team Roal: “Mi dispiace che il mio primo incidente in due anni di Blancpain sia arrivato proprio in questa occasione. Sono sta- ta tradita dalla linea bianca di uscita dai box, dove col bagna- to ho frenato perdendo il controllo vettura e impattando con- tro una Ferrari che stava percorrendo la prima curva. In qua- lifica ho ottenuto un solo tempo valido, per di più nel traffi- co, prima che la pioggia ci impedisse di scalare la classifica. La mia stagione a ruote coperte può ritenersi per ora con- clusa, ringrazio il team Roal e BMW Motorsport per il sup- porto di quest’anno. Il mio prossimo appuntamento sarà all’Estoril per il finale di stagione dell’Auto GP, il 19 ottobre”.

60 L'ORDINE DI ARRIVO GARA DI QUALIFICA DOMENICA 21 SETTEMBRE 2014 1 - Ramos/Mies/Vanthoor (Audi R8) – WRT – 158 giri 2 - Afanasiev/Dusseldorp/Buhk (Mercedes SLS) – HTP – 57”089 3 - Haupt/Al Faisal/Simonsen (Mercedes SLS) – Black Falcon – 1’27”232 4 - Catsburg/Hassid (BMW Z4) – TDS – 1 giro 5 - Korjus/Estre/Soucek (McLaren MP4-12C) – ART – 1 giro 6 - Fyordbach/Lunkin/Modell (Mercedes SLS) – Black Falcon – 2 giri 7 - Gai/Rizzoli/Kemenater (Ferrari 458) – Villorba – 2 giri 8 - Smith/Meyrick/Kane (Bentley Continental) – M Sport – 2 giri 9 - Firth/Huges/Sims (BMW Z4) – Triple 888 – 2 giri 10 - Wilson/Leonard/Meadows (Aston Martin Vantage) – Leonard – 2 giri 11 - Smith/McCaig/Bryant (BMW Z4) – Ecosse – 3 giri 12 - D’Ambrosio/Tappy/Leclerc (Bentley Continental) – M Sport – 3 giri 13 - Faisca/Reip/Chiyo (Nissan GT-R) – JRN – 3 giri 14 - Primat/Verdonck/Schneider (Mercedes SLS) – HTP – 3 giri 15 - Abra/Osborne/Poole (Aston Martin Vantage) – MP – 3 giri 16 - Laursen/Castellacci/Seefried (Ferrari 458) – AF Corse – 4 giri 17 - Loggie/Westwood (Audi R8) – Parker – 5 giri 18 - Clement/Lariche/Armindo (BMW Z4) – TDS – 5 giri 19 - Gardel/Hirschi/Barth (Jaguar XK) – Frey – 5 giri 20 - Broniszewski/Bonacini/Frezza (Ferrari 458) – Kessel – 5 giri 21 - Schmikler/Ehret/Matschull (Ferrari 458) – Rinaldi – 6 giri 22 - Kelders/Blanchemain/Richelmi (Audi R8) – WRT – 6 giri 23 - Earle/Kremer/Tallbot (Ferrari 458) – Kessel – 7 giri 24 - Asmer/Vasilyev/Al Azhaari (Mercedes SLS) – Russian – 7 giri Secondo posto per Afanasiev-Dusseldorp-Buhk 25 - Grotz/Ojjeh (BMW Z4) – Boutsen – 7 giri 26 - Nash/Basseng/Stippler (Audi R8) – WRT – 7 giri 27 - Andersen/Jensen (Ferrari 458) – Flex Box – 8 giri 28 - Dielhez/Albert/Roux (Ferrari 458) – Sport Garage – 8 giri 29 - Surand/Petit/Vannelet (Ferrari 458) – Sport Garage – 9 giri 30 - Barreiros/Mann/Guedes (Ferrari 458) – AF Corse – 10 giri 31 - McMillen/Strauss/Buncombe (Nissan GT-R) – JRN – 11 giri 32 - Al Harthy/Caine/Jelley (Aston Martin Vantage) – Oman – 11 giri 33 - Danyliw/Sonvico/Knap (Ferrari 458) – AF Corse – 12 giri 34 - Ortelli/Sandstrom/Guilvert (Audi R8) – Sainteloc – 16 giri

Giro veloce: Korjus/Estre/Soucek 1’58”100

Ritirati 112° giro - Buffin/Gosselin/Rostan 98° giro - Sarkissian/Grogor/Van der Drift 69° giro - Blank/Mallegol/Bachelier 69° giro - Premat/Demoustier/Parente 60° giro - Comandini/Cerruti/Amos 37° giro - Frey/Cuche/Muller

Il campionato Pro Cup 1. Vanthoor 107 punti; 2. Smith/Meyrick/Kane 71; 3. Ortelli/Sandstrom/Guilvert 67; Nonostante le critiche condizioni del 4. Buhk & Ramos 64; 5. Afanasiev/Dusseldorp 53. tracciato, Vanthoor-Ramos-Mies non si sono Pro-Am risparmiati nei sorpassi 1. Rizzoli/Gai 96; 2. Castellacci 81; 3. Smith/McCaig/Bryant 77.

Gentleman 1. Mann/Guedes 103; 2. Mattschull/Schmikler 99; 3. Loggie/Westwood 83.

Rizzoli-Gai con Kemenater hanno vinto il titolo Pro Am

61 NASCAR GARA A LOUDON

LOGANO RADDOPPIA

Marco Cortesi

È stata una gara falcidiata da incidenti e contatti quella della NASCAR Sprint Cup in New Hampshire, e alla fine a vincere è stato il pilota che ha guidato più "pulito" e attento, in modo più efficace e con i migliori re- start. Non una sorpresa considerate le 15 situazioni di caution. Con la sua terza affermazione dell'anno, Joey Logano ha portato il suo nome dritto al prossimo round della Chase For The Cup, andandosene in un finale al green-white-checkered e lasciando Kyle Larson ad affrontare la carica di Kevin Harvick. Il rookie di Chip Ganassi ha comunque retto l'impatto, mentre Jamie McMurray e Jimmie Johnson hanno lavorato bene dopo le difficoltà di Chicago. Sesto Aric Almirola, che è rientrato a pieno tito- lo nella lotta per l'accesso al Contender Round, mentre Brad Keselowski, rallentato da una strategia azzardata e da un testacoda, ha comunque sal- vato capra e cavoli in settima posizione. Il team di Joe Gibbs non ha sorriso: come migliore risultato l'ex coach NFL ha l'ottava piazza di Kyle Busch. Il pilota di Las Vegas è stato coin- volto, insieme ai compagni Denny Hamlin e Matt Kenseth, in un contat- to causato da quest'ultimo. Kenseth, rallentato da una nuova toccata, ha concluso ventunesimo, mentre Hamlin ha terminato oltre la top-30. Due forature per Jeff Gordon e Kurt Busch. Il campione del team Hendrick si è piazzato ventiseiesimo anche se a pieni giri, mentre l'alfiere di Tony Ste- wart è finito violentemente a muro, e si è accontentato della trentaseie- sima piazza. Tra i positivi della corsa, il grande tredicesimo posto (con- siderato il materiale a disposizione) per AJ Allmendinger e la top-20 di Justin Allgaier col piccolo HScott Racing. Il botto tra Denny Hamlin e Matt Kenseth

62 L'ORDINE DI ARRIVO DOMENICA 21 SETTEMBRE 2014 1 - Joey Logano (Ford) – Penske - 303 giri 2 - Kyle Larson (Chevy) – Ganassi - 303 3 - Kevin Harvick (Chevy) – Stewart/Haas - 303 4 - Jamie McMurray (Chevy) – Ganassi - 303 5 - Jimmie Johnson (Chevy) – Hendrick - 303 6 - Aric Almirola (Ford) – Petty - 303 7 - Brad Keselowski (Ford) – Penske - 303 8 - Kyle Busch (Toyota) – Gibbs - 303 9 - Dale Earnhardt Jr (Chevy) – Hendrick - 303 10 - Brian Vickers (Toyota) – Waltrip - 303 11 - Austin Dillon (Chevy) – Childress - 303 12 - Martin Truex Jr (Chevy) – Furniture Row - 303 13 - AJ Allmendinger (Ford) – JTG - 303 14 - Clint Bowyer (Toyota) – Waltrip - 303 15 - Paul Menard (Chevy) – Childress - 303 16 - Greg Biffle (Ford) – Roush/Fenway - 303 17 - Carl Edwards (Ford) – Roush/Fenway - 303 18 - Ryan Newman (Chevy) – Childress - 303 19 - Danica Patrick (Chevy) – Stewart/Haas - 303 20 - Justin Allgaier (Chevy) – Hscott - 303 21 - Matt Kenseth (Toyota) – Gibbs - 303 22 - Casey Mears (Chevy) – Germain - 303 23 - Kasey Kahne (Chevy) – Hendrick - 303 24 - Marcos Ambrose (Ford) – Petty - 303 25 - Landon Cassill (Chevy) – Hillman - 303 26 - Jeff Gordon (Chevy) – Hendrick - 303 27 - David Gilliland (Ford) – Front Row - 303 28 - Alex Bowman (Toyota) – BK Racing - 301 29 - Michael Annett (Chevy) – Baldwin - 301 30 - Tony Stewart (Chevy) – Stewart/Haas - 301 31 - Reed Sorenson (Chevy) – Baldwin - 300 32 - Travis Kvapil (Ford) – FAS Lane - 300 33 - Josh Wise (Chevy) – Parsons - 297 34 - Mike Wallace (Toyota) – Robinson - 296 35 - Timmy Hill (Chevy) – Hillman - 295 36 - Kurt Busch (Chevy) – Stewart/Haas - 268 37 - Denny Hamlin (Toyota) – Gibbs - 265 38 - Cole Whitt (Toyota) – BK Racing - 264 39 - Ricky Stenhouse (Ford) – Roush/Fenway - 263 40 - David Stremme (Chevy) – Circle Sport - 228 41 - Corey Lajoie (Toyota) – Nemco - 201 42 - David Ragan (Ford) – Front Row - 177 43 - Clay Rogers (Toyota) – Nemco - 45

Il campionato 1. Brad Keselowski 2097*; 2. Joey Logano 2096*; 3. Kevin Harvick 2090; 4. Jim- mie Johnson 2080; 5. Kyle Busch 2077.

*Già qualificati al Contender Round

63 EUROPEO RALLY CIPRO

64 UNA VITTORIA CHE ARRIVA DA LONTANO

Yazeed Al-Rajhi, al primo importante successo in carriera, è arrivato sull'isola del mediterraneo proveniente dall'Australia dove aveva gareggiato tra i protagonisti del Wrc2

65 EUROPEO RALLY CIPRO

Guido Rancati

Quello che non ti aspetti chiarisce subito che non aveva affronta- to la trasferta cipriota per essere solo comparsa. “Eravamo sbar- cati direttamente dall'Australia e non si affronta un viaggio di oltre dodicimila chilometri giusto per essere alla partenza”, fa Yazeed Al-Rajhi prima di accomodarsi sull'attico del podio. Aggiunge: “L'idea era di essere protagonisti, anche se era da un po' che non correvamo su strade asfaltate. E se erano ormai tre anni che non affrontavamo un rally che propone terra e asfalto”. C'è riuscito. A trentatré anni, alla fine di una delle gare più complicate da inter- pretare, ha ottenuto la sua prima vittoria importante. E non per grazia ricevuta: secondo tempo in qualifica ad appena due decimi di Kajetan Kajetanovicz, il saudita ha sfruttato la prima speciale per prendere il pallino che ha poi tenuto fino all'ultimo impegno del sabato. Quando la rottura della barra antirollio lo ha costretto a cederlo al polacco. Secondo a una manciata di secondi dal pilo- ta dell'est, non ha pensato neppure per un attimo di accontentar- si di un piazzamento che nessuno era più in grado di togliergli: “Ho iniziato l'ultima giornata di gara deciso a tornare in testa”, osser- va deciso. “Per farlo s'è preso qualche rischio e infatti ci siamo anche girati. Ma n'è valsa la pena”, spiega senza enfasi. Tornato a guardare tutti dall'alto, ha scelto una tattica sufficientemente aggressiva da togliere a Kajetanovicz la voglia di esagerare. Ai quat- Kajetan Kajetanovicz tro successi parziali rastrellati nelle prime nove piesse ne ha aggiunti altri quattro nelle ultime sei ed è tornato per l'ultima vol- ta al campo base con una cinquantina di secondi di vantaggio sul meno lontano dei suoi inseguitori. Più che abbastanza per scrive- re il suo nome nell'albo d'oro del . Per ritagliarsi un posticino fra quelli che sono riusciti a vincere almeno una corsa di caratura internazionale fuori dai patrii confini. Come gran parte dei rallisti nati e cresciuti nella penisola araba, Al-Rajhi le corse le ha scoperte quando non era più giovanissimo, a ventisei anni. Ma in sette stagioni ha collezionato settantatré get- toni di presenza. E' cresciuto gradualmente. Quello che nel 2010 vagava sulle strade del San Marino con una Peugeot 207 della Kro- nos a un ritmo imbarazzante, ha cominciato a frequentare non occasionalmente le zone calde delle classifiche. Negli appuntamen- ti della serie mediorientale e in quelli del Wrc-2. Per dire, prima di mettere tutti d'accordo nell'isola divisa, quest'anno aveva già otte- nuto un terzo posto in Kuwait, un quarto in Qatar, un altro terzo posto in Polonia e altri due quarti in Svezia e in Finlandia. Perché con il tempo e con la paglia non maturano solo le nespole... AL-ATTIYAH E BREEN UNITI NEI RIMPIANTI

Chi ride e chi piange, sono le corse. E' la vita. All'irlandese con la 208 della Peugeot Acade- Alla fine del nono appuntamento stagionale my è andata anche peggio. Subito dietro al del campionato europeo, alla legittima sod- gruppetto di testa, assillato da una serie incre- disfazione di Yazeed Al-Rajhi e di Kajetan dibile di guai, non ha avuto un attimo di pace. Kajetanovicz, si contrappone la delusione di Un destino cinico e baro non gli ha lasciato Nasser Al-Attiyah e di Craig Breen. Per il neppure la possibilità di lasciare il segno del qataro, quella sull'isola del mediterraneo suo passaggio sulle piesse cipriote con un lam- orientale è stata una trasferta da dimentica- po. Beffardamente, il quattro cilindri della sua re: stoppato in qualifica da un problema al Leonessa l'ha costretto a fermarsi nel trasferi- motore della Fiesta e costretto subito dopo mento finale. Dopo che l'aveva fatto precipita- il via ad alzare bandiera bianca, ha provato re da un anonimo sesto posto dietro anche a raccattare qualcosa tornado in corsa nel- Abdulaiz Al-Kuwari, Khlid Al-Qasimi e Bruno l'ultima tappa. Inutilmente. Magalhaes alla tredicesima posizione.

66 L'ORDINE DI ARRIVO DOMENICA 21 SETTEMBRE 2014 1. Al Rajhi-Orr (Ford Fiesta S2000) in 3'03’44″4 2. Kajetanowicz-Baran (Ford Fiesta R5) a 48″9 3. Al-Kuwari-Dyffy (Ford Fiesta S2000) a 1'30″5 4. Al Qassimi-Patterson (Citroen DS3 S2000) a 2'05″7 5. Magalhaes-Magalhaes (Peugeot 208 T16) a 3'23″3 6. Demosthenous-Laos (Mitsubishi Lancer Evo IX) a 7'44″0 7. Antoniou-"Chips Jr." (Mitsubishi Lancer Evo IX) a 9'42″6 8. Panteli-Alexandrou (Mitsubishi Lancer Evo IX) a 11'56″1 9. Pushkar-Mishyn (Mitsubishi Lancer Evo X R4) a 12'37″8 10. Tlust'ak-Skaloud (Skoda Fabia S2000) a 15'26″0

Il campionato Piloti: 1.Lappi 123; 2.Wiegand 104; 3.Kajetanowicz 94; 4.Breen 74; 5.Pech 63; 6.Gryazin 53; 7.Tanak 44; 8.Magalhaes 44; 9.Kubica 39; 10.Consani 39. Juniors: 1.Lefebvre 113; 2.Cerny 89; 3.Bux 70; 4. Crugnola 65.

KAJETANOVICZ E UN COLPACCIO SFIORATO

. Un problemino allo sterzo nelle primissi- ma non posso lamentarmi”, osserva a boc- me battute, un paio di sbavature qui e là e ce ferme. Senza farla tanto lunga ad elen- un'allerta al motore nel finale lo hanno con- care i contrattempi che poco o tanto lo han- vinto a rinunciare a provare a tenere testa no rallentato. Privilegiando i lati positivi a Yazeed Al-Rajhi, Ma Kajetan Kajetano- della sua trasferta. Godendosi in pieno la vicz non lascia spazio ai rimpianti. E' sod- gioia di aver ottenuto il non banale Colin disfatto, il quattro volte campione polacco, McRae Flat Out Trophy assegnatogli dalla e non lo nasconde. L'argento conquistato a gente di Eurosport: “Anche per me – dice Cipro gli ha permesso di passare dal quin- – Colin era un mito vero ed essere stato to al terzo posto nella classifica dell'euro- ritenuto degno di ottenere il trofeo a lui rally e tanto gli basta per festeggiare ade- dedicato è una soddisfazione che vale tan- guatamente. “Poteva anche andare meglio, tissimo. Almeno quanto una vittoria”.

Craig Breen Al-Kuwary e Duffy terzi al traguardo

67 ITALIANO RALLY ADRIATICO RIM

68 SCANDOLA MANE IN CORSA!

Aiutato dall’uscita di strada di Andreucci, l’alfiere della Skoda centra quella vittoria che rimanda il verdeo per il titolo piloti alla decisiva, ultima gara, di Verona. Già assegnato, invece, lo scudetto tricolore Costruttori che Peugeot vince per l’ottava volta

69 ITALIANO RALLY ADRIATICO

Guido Rancati

“Bene, direi che è andato tutto bene”. Non la fa lunga, Umberto Scan- dola. Rende merito alla gente della Skoda di avergli messo a disposi- zione un'auto molto a posto e si gode una vittoria che lo tiene in gioco nella corsa al campionato. E che in qualche modo Paolo Andreucci lo ha aiutato a ottenere. Commettendo un errore nella prima prova del- la seconda boucle domenicale, fra i vigneti jesini. Capita a tutti di sba- gliare, prima o poi. Sulla terra machigiana è capitato a Ucci: “Questa volta è andata male, purtroppo”, sintetizza il garfagnino della Peuge- ot. “Alla fine di una frenata un po' strana – spiega – ho fatto un drit- E VISSERO A LUNGO to. Niente di che, l'auto si è fermata appena oltre la strada e il danno sarebbe stato minino. Se il cambio non si fosse rotto togliendomi ogni possibilità di inserire la retro”. Morale: una manciata di minuti butta- ti via vagando fra i campi per tornare sulla retta via e addio a quel pri- FELICI E... CONTENTI mato che aveva costruito con quattro migliori tempi nelle prime cin- In quel festival di banalità poco assortite che da qualche que speciali. Addio sogni di gloria. “Si poteva ancora vincere o comun- anno è il teatrino televisivo dopo ogni appuntamento del que provare a farlo. E invece...”, osserva con un sospiro il pluridecora- campionato italiano, c'è spazio solo per i sorrisi. Sorride to della Peugeot. Che dopo essere scivolato nei bassifondi, neppure soddisfatto Umberto Scandola che ha vinto, sorride sod- dopo aver riavuto fra le mani una vettura di nuovo efficace ha prova- disfatto Paolo Andreucci che ha perso, ma s'è comunque to a cercare altri successi parziali. Certo com'era che neppure volando ritrovato fra le mani un tesoretto esageratamente spropor- ce l'avrebbe fatta a risuperare almeno Basso, s'è accontentato di esse- zionato al suo (modesto) risultato. E sorride soddisfatto re all'arrivo. Confortato dalla certezza che anche un men che modesto pure che sulla terra più bella propo- undicesimo posto assoluto gli avrebbe garantito dieci punti verdi-bian- sta dal calendario tricolore ha chiuso a poco più mezzo co-rossi. Così funziona nel Bel Paese. minuto dal primo. Quasi senza colpo ferire, senza impre- ziosire il piazzamento con uno squillo che fosse uno. Nep- pure nel finale, quando persino Denis Colombini ha tro- vato modo di piazzare qualche zampata. Convinto che il risultato non sarebbe comunque cambiato, il trevigiano con la Fiesta a gas s'è accontentato di svolgere il compiti- no senza sbavature. E, s'ha da credere, senza gioia.

Andrea Nucita

L'ORDINE DI ARRIVO DOMENICA 21 SETTEMBRE 2014 1. Scandola-D’Amore (Skoda Fabia S2000) in 1.23’44”8 2. Colombini-Furlan (Ford Fiesta R5) a 30”5 3. Basso-Dotta (Ford Fiesta R5 LDI) a 57"1 4. Pons-Amigo Colon (Ford Fiesta R5) a 1'09”3 5. Travaglia-Ciucci () a 1'20”3 6. Ricci-Pfister (Ford Fiesta R5) a 2'12”2 7. Tempestini-Pulpea (Ford Fiesta R5) a 3'25”3 8. Costenaro-Bardini (Peugeot 207 S2000) a 3'54”2 9. Taddei-Gaspari (Mitsubishi Lancer Evo IX) a 3'55”2 10. Biolghini-Morina (Skoda Fabia S2000) a 5'33”2

Il campionato Piloti: 1.Scandola 82 pt ; 2.Basso 76; 3. Andreucci 75; 4. Nucita 35; 5.Albertini 27; 6. Andolfi 31. Costruttori: 1.Peugeot 128 pt; 2.Ford 90; 3.Skoda 82.; 4. Renault 63;5.Citroen 16. Produzione: 1.Andolfi Jr. 61 pt ;2.Ferrarotti 60; 3. Vittalini 50; 3. Marchioro 28; 4. Dipalma 28; 5.Ghe- no 14; 6. Bernardi11. Junior: 1.Scattolon 62 pt; 2.Panzani 48; 3. Albertini 42; 4.Carella 18.

70 POCO FORTUNATO IL RIENTRO DI NUCITA

Dice che la sua è stata una gara tutta in sali- ta e non ha bisogno di giurare sui profani testi della federazione italiana per essere creduto. Rallentato non poco nella prima elle tre boucles della domenica dal manca- to funzionamento dello sgancio del diffe- renziale, il ragazzo siciliano s'è trovato subito a rincorrere. Prima di essere ricac- ciato agli inferi da una foratura che, forse, è servita ad evitare alla gente della Peuge- ot Italia l'imbarazzo di chiedergli di lasciar- si superare da Paolo Andreucci. Ma alme- no la trasferta marchigiana gli è servita a grattarsi di dosso la ruggine accumulata in tre mesi di forzata inattività. Oltre che a dargli modo di ricordare anche ai più sme- morati di avere un bagaglio di doti che, se solo fosse nato dall'altra parte delle Alpi, gli avrebbero permesso di essere protagonista nel mundialito o nell'europeo da un paio di stagioni almeno.

71 ITALIANO RALLY ADRIATICO

TUTTI I DUBBI DI UNA SENTENZA CHE NON ARRIVA

Forse la sentenza definitiva la porterà Babbo Natale. O forse ci penserà la Befana a infilarla in una calza che tro- verà appesa davanti a un camino. Il San Marino è un ricordo ormai lontano, però ancora non è dato sapere se Umberto Scandola conserverà il secondo posto otte- nuto sul campo. Non è un dettaglio: dovesse rinuncia- re ai dodici punti rastrellati nell'Antica Terra della Libertà, il veronese resterebbe in qualche modo in gio- co nella corsa al titolo italiano, ma le sue chances di con- servare la corona sarebbero davvero minime. Umbi cer- ca di non pensarci troppo e va avanti per la sua strada, cercando di raccogliere il massimo. A Cingoli ce l'ha fat- ta: ha vinto e s'è messo in saccoccia i quindici punti che gli permettono di continuare a guardare tutti dall'alto. Pur se non serve essere particolarmente bravi a far di conto per sapere che il suo attuale primato è fasullo: sul- le tavole della legge è scritto che a fine stagione saran- no conteggiati tutti i risultati meno uno e lui, fin qui l'unico dei pretendenti ad aver sempre visto l'arrivo, nel- la sfida finale sull'asfalto veronese non potrà sommare più di sette punti. A differenza di Giandomenico Basso e Paolo Andreucci che potranno mettere in cassaforte tutti quelli che si guadagneranno. I conti sono presto fatti: se mai il tribunale d'appello sammarinese decide- rà di tenerlo in classifica, per vincere la sfida stagiona- le dovrà imporsi anche sulle strade di casa. Come, per vincere il campionato, dovranno fare Giando e Ucci.

Secondo posto insperato alla vigilia per Danilo Colombini

72 Il terzo posto tra gli iscritti del campionato, acciuffato grazie ai tanti “trasparenti” dell’Adriatico, ha permesso ad Andreucci di regalare l’ennesimo tricolore Costruttori alla Peugeot e di mantenere intatte le chanche per il titolo piloti

E TRAVAGLIA FA FESTA NEL TROFEO TERRA Renato Travaglia vince bene anche la sfida fra i pre- tendenti al Trofeo Rally Terra sulle prove dell'Adria- tico e fa poker. Primo in tutti i quattro appuntamen- ti fin qui disputati quest'anno, a Cingoli il trentino incassa i complimenti di Gigi Ricci e festeggia, insie- me al successo di giornata, l'ennesimo titolo vinto in carriera. Con la consueta moderazione. Gli eccessi non gli appartengono e non sorprende che non si lasci andare a gesti di gioia eccessivi. Lascia che sia quel suo sorriso un po' così a far intuire la sua legit- tima soddisfazione per aver centrato l'obiettivo che s'era proposto. Quello stesso sorriso che accenna quando il cronista Rai gli chiede senza mostrare nes- sun imbarazzo se i giochi fra i terraioli sono davve- ro fatti, se la corsa al titoletto è proprio finita con una gara d'anticipo. “Il mio copilota è un tipo preciso e mi assicura che è così”, ribatte Renauto cercando e trovando il modo di non sembrare ironico. E chissà se anche lui si chiede se non sarebbe stato meglio affiancare all'inviato, invece del presunto esperto, un ragazzino con un minimo di dimestichezza con le Ennesimo titolo per Travaglia addizioni.

73 CIVM PEDAVENA

IL GIUDIZIO DI PARIDE Il rookie Macario segna in Veneto il suo primo successo in salita al volante della Lola-Zytek. La sorpresa è Zandonà, mentre Magliona, Nappi e Pezzolla, all'ultimo metro festeggiano il titolo italiano in CN, E1 ed RS turbo

74 Gianluca Marchese Foto Moretti

In pochi, forse nessuno, l'aveva pronosticato così presto, ma Paride Macario ha vinto la sua prima salita assoluta alla 32^ Pedavena Croce d'Aune, finale thrilling di un CIVM 2014 che non ha smesso di stupire fino all'ultimo metro, con festeggiamenti tricolori che nel giro di pochissimo si sono addirittura spostati da un “box” all'altro. Macario, giovanotto bresciano che già in pista aveva sorpreso vincendo a Franciacorta con la Wolf nel suo primo weekend nel CIP 2013, ha messo a segno una splendida doppietta alla seconda gara tricolore con la Lola Judd evoluta dalla Cms. E ora che ha marcato il pri- mo successo assoluto, il lombardo si gode giustamente il momento, anche emozionandosi: “Sono molto felice, non credevo di poter vincere su questo tracciato su cui correvo per la prima volta e, nonostante sia la seconda occasione che guido la Lola con motore Judd e la quar- ta una monoposto, il feeling con la vettura è stato imme- diato, il motore è davvero generoso. Il team Cms mi ha permesso di avere una macchina perfetta”. Assenti Fag- gioli, Merli e Scola, a Pedavena è mancato soltanto l'at- teso duello con Omar Magliona.

Macario vince la sua prima gara a Pedavena

75 CIVM PEDAVENA

lentato da noie elettroniche e a quel punto la terza piaz- Per Magliona LO SCUDETTO za di gara 2 non gli è bastata per difendersi dal ritorno il quinto scudetto DI MAGLIONA del giovane rivale. Ivan Pezzola agguanta così il primo consecutivo scudetto: “E’ stata una grande sfida in una grande stagio- su Osella-Honda Il sardo della Cst Sport era reduce dal podio assoluto e ne; contro un avversario come Oronzo è stato un duello dalla convincente affermazione in CN a Rieti, dove aveva esaltante con momenti difficili e altri di soddisfazione. Un staccato il rivale Iaquinta che poi, fattosi male a un piede, ottimo lavoro di squadra ha permesso questo risultato ha disertato la trasferta veneta. A quel punto, grazie al arrivato proprio all’ultimo metro dell’ultima gara”. Per lui vantaggio accumulato in classifica proprio al trionfale è grande festa dopo la delusione 2013, quando fu Nova- Terminillo, Magliona si è confermato campione italiano glio a beffarlo nel finale. tra i prototipi per la quinta volta. Gli sarebbe piaciuto ono- rare il titolo con un trionfo assoluto come nel 2012 a Igle- DOPPIA FESTA sias, ma dopo che gli intertempi lo vedevano testa a testa con la F.3000 di Macario, Magliona si è girato proprio PER RAGAZZI all'ultimo tornante di gara 1. Peccato, ma “l'importante è lo scudetto - commenta - per la 'ciliegina' riproveremo A proposito del giovane bresciano. A Pedavena il gruppo un'altra volta, anche se mi avrebbe fatto piacere dedicar- delle Gran Turismo ha vissuto un vero e proprio antipa- la a Luigi Amadio; siamo felici per lo scudetto, sudato ma sto del Tricolore 2015. Ragazzi ha festeggiato al meglio credo meritato anche da team e scuderia, poi portare in (in casa) lo scudetto conquistato a Rieti e insieme a Super- alto i colori della Sardegna è sempre un onore”. challenge esulta anche per il podio del compagno di squa- dra Jarach con l'altra Ferrari 458 della scuderia. Tra i due si è inserita la new-entry Novaglio, per la prima volta sul- LA SORPRESA la Porsche 997 dell'AC Racing. L'intenzione è quella di E’ ZANDONA’ riproporsi in pianta stabile nel CIVM 2015, dove dovreb- bero tornare anche Cannavò e la Lambo Gallardo, che, Il testacoda del sassarese nella prima salita ha “promos- però, a Pedavena non hanno potuto prendere parte alla so” due outsider che festeggiano sul podio assoluto, domi- gara per una toccata in prova. nato da tre formula. Terzo conclude un abituale frequen- tatore del CIVM come Pedrotti, che sulla F.Renault fa sua Nappi porta finalmente in trionfo la coppa di classe 2000, mentre dietro al solo Macario la grande sorpresa è il secondo posto di Enrico Zandonà la Ferrari 550 in gruppo E1 all'esordio. Il veronese era in gara con una particolare Reynard di F.3 equipaggiata con motore Hayabusa di soli 1400cc con trasmissione a catena: “Grande e inaspettato risultato - sono state le parole del 26enne veneto -, dopo le prove, in gara le gomme nuove mi hanno permesso di migliorare notevolmente, poi il fondo asciutto ha aiutato molto”. E ora Zandonà medita la possibilità di essere pro- tagonista nel 2015. NAPPI E PEZZOLLA NUOVI CAMPIONI 2014

Oltre a Magliona in CN, sono Nappi in E1 e Pezzolla in Racing Start turbo i campioni italiani incoronati dall'emo- zionante Pedavena Croce d'Aune. Per il pilota campano, Pezzolla l’ha spuntata dominatore del suo gruppo, è finalmente arrivato il tito- all'ultimo metro lo E1 tanto inseguito con la Ferrari 550, con la quale era in Racing Start turbo già stato tricolore in GT nel 2005 e 2006: “La vittoria è arrivata, finalmente possiamo dire di avere conquistato il titolo - gioisce Nappi a fine gara - a Rieti e anche qui abbia- mo trovato il set-up ideale e il lavoro delle gomme ci ha perfettamente coadiuvati. E’ stata una bella stagione, mol- to combattuta, dove ho lottato con avversari validi”. Tra questi il vice Giuliani, che non ha potuto difendere il tito- lo dopo che, come a Rieti, la sua ha di nuo- vo fatto i capricci (elettronici). Da fiato sospeso il finale delle Mini Cooper in RS turbo. Non sarà stato proprio come Massa-Hamilton nel Mon- diale 2008, ma sembrava davvero fatta per Montanaro, che si era aggiudicato gara 1. Poi, il fasanese è stato ral-

76 CIVM / TIVM NORD DOMENICA 21 SETTEMBRE 2014 Classifica assoluta: 1. Macario (Lola B99/50 Evo Judd) in 7’36”60; 2. Zandonà (Reynard 883 F3 Hayabu- sa) a 13”73; 3. Pedrotti (Tatuus F.Renault) a 18”09; 4. De Gasperi (Radical Prosport) a 20”97; 5. Sar- tori (Tatuus F.Renault) a 25”65; 6. Nappi (Ferrari 550) a 27”69; 7. Bertò (Tatuus F.Renault) a 35”24; 8. Falcetta (Norma M20 Honda) a 35”35; 9. Dondi (Fiat X1/9) a 36”17; 10. Crespi (Osella PA21/S Honda) a 40”45. Gara-1: 1. Macario (Lola B99/50 Evo) in 3’50”96; 2. Zandonà (Reynard 883 F3) a 5”55; 3. Pedrotti (F.Renault) a 6”61; 4. De Gasperi (Radical Prosport) a 9”74; 5. Nappi (Ferrari 550) a 10”64; 6. Sartori (F.Renault) a 12”98; 7. Falcetta (Norma M20) a 15”04; 8. Bertò (F.Renault) a 16”81; 9. Dondi (Fiat X1/9) a 17”19; 10. Crespi (Osella PA21/S) a 19”70. Gara-2: 1. Macario (Lola B99/50 Evo) in 3’45”64; 2. Magliona (Osella PA21 Evo Honda) a 3”73; 3. Zando- nà (Reynard 883 F3) a 8”18; 4. De Gasperi (Radical Prosport) a 11”23; 5. Pedrotti (F.Renault) a 11”48; 6. Sartori (F.Renault) a 12”67; 7. Nappi (Ferrari 550) a 17”05; 8. Bertò (F.Renault) a 18”43; 9. Dondi (Fiat X1/9) a 18”98; 10. Falcetta (Norma M20) a 20”21. Classifica dei gruppi. Racing Start: 1. Fiabane (Honda Integra Type-R) in 9’46”01; 2. Silvi (Renault Clio Rs) a 12”91; 3. Loconte (Peugeot 106 S16) a 22”45; 4. Pomozzi (Citroen Saxo Vts) a 30”92; 5. Granzie- ra (Renault New Clio) a 56”34. RS turbo: 1. Pezzolla (Mini Cooper S) in 9’31”34; 2. Montanaro (Mini Coo- per S) a 8”49; 3. Tacchini (Mini Cooper S) a 9”96. Gr. N: 1. Buiatti (Mitsubishi Lancer Evo IX) in 8’32”16; 2. Migliuolo (Mitsubishi Lancer Evo IX) a 7”24; 3. Vardanega (Mitsubishi Evo X) a 13”51; 4. Ronchi (Hon- da Civic) a 51”53; 5. Regis (Peugeot 106) a 56”38. Gr. A: 1. Cenedese (Renault Clio Rs) in 8'57”63; 2. “Romy” (Honda Civic Type-R) a 0”05; 3. Graziosi (Peugeot 207 S2000) a 8”84; 4. Ghizzoni (Honda Civic Type-R) a 10”41; 5. Parlato (Renault New Clio) a 13”79. E1: 1. Nappi (Ferrari 550) in 8’04”29; 2. Sbrol- lini (Lancia Delta Proto) a 27”88; 3. Amato (Opel Astra kit car) a 39”12; 4. Giuliani (Lancia Delta Evo) a 39”67; 5. Ghirardo (Honda Civic Ek4) a 48”47. GT: 1. Ragazzi (Ferrari 458 Challenge) in 8'23”14; 2. Nova- glio (Porsche 997 GT3) a 24”71; 3. Jarach (Ferrari 458 Challenge) a 25”01; 4. Frijo (Porsche 996) a 31”75; 5. Sgheri (Porsche 996 GT3 Cup) a 55”82. CN: 1. Falcetta (Norma M20) in 8’11”85; 2. Crespi (Osella PA21/S) a 5”20; 3. Magliona (Osella PA21 Evo) a 6”23; 4. Gulinelli (Norma M20) a 19”13; 5. Maggiani (Osella PA20/S) a 21”40. E2/B: 1. De Gasperi (Radical Prosport) in 7’57”57; 2. Meneghetti (Lucchini Bmw) a 20”83; 3. Manzoni (Osella PA21/S) a 29”56; 4. Mariot (Elia Avrio ST09 Evo) a 1'02”87; 5. Sartoretto (Osella PA20/S) a 1'26”75. E2/M: 1. Macario (Lola B99/50) in 7'36”60; 2. Zandonà (Reynard 883 F3) a 13”73; 3. Pedrotti (F.Renault) a 18”09; 4. Sartori (F.Renault) a 25”65; 5. Bertò (F.Renault) a 35”24.

Zandonà è la grande sorpresa di Pedavena

Ragazzi vince e festaggia in casa il tricolore GT aggiungendolo pure sulla sua Ferrari

77 SCUOLA MORROGH CORSI DI GUIDA

A LEZIONE CON PIRRO

Il corso per piloti del 9 e 10 luglio alla ragazzi della HMRDS hanno avuto il pia- HMRDS, tenutosi presso il circuito di cere di ospitare l’amico pilota Emanuele “casa”, ha avuto come protagonista il gio- Pirro. Lo storico allievo della scuola, nei vane gentleman pavese Marco Clerici, con panni di istruttore, insieme al maestro alle spalle una buona esperienza alla guida irlandese Henry Morrogh, a Ciccarelli e a di go-kart. Dalle prime ore del mattino, Torre, ha allietato con la sua esperienza dopo il consueto appuntamento presso la tutti gli appassionati allievi che hanno sede della scuola piloti, Marco ed il napo- partecipato. Dopo il benvenuto da parte letano Giampiero Errico, hanno indossato dello Staff della Scuola Piloti, la registra- tuta e casco, per calarsi nell’abitacolo delle zione degli allievi e, assegnato l’abbiglia- due vetture a loro assegnate come da pro- mento da pista, tutti i partecipanti, tra cui gramma. Giampiero ha svolto le sessioni in i figli di Emanuele, Cris e Goofy, Cristian, programma a bordo dell’addestrativa For- Emanuele e Piergiorgio Sarti, l'amico mula Mirage, mentre Marco ha seguito il Enzo Vacalebre, il giovanissimo Damiano programma previsto dal corso base, strut- Canella, i fratelli Alessandro ed Andrea Di turato in due giorni, svolgendo otto sessio- Nunzio, Valter Cirulli, Antonio De Cuntis, ni alla guida della Formula Ford Van Die- hanno seguito il briefing teorico tenuto men 1600 e due sessioni alla guida della dall’ex pilota di F1 e di Torre. Cris, Goofy, divertente Mirage M012; entrambi sotto Damiano ed Alessandro, Cristian Ema- la guida attenta del capo istruttore Massi- nuele e Piergiorgio Sarti, avendo già mo Torre e dell’amministratore della scuo- un'esperienza pregressa alla scuola, con la la piloti, Giovanni Ciccarelli. guida delle Formula Ford Van Diemen Giusto il tempo per un sol giorno di ripo- 1600, hanno scelto di calarsi questa vol- so, ed ancora in pista fin dalle prime ore ta nelle Formula Mirage mentre i due gen- del mattino di sabato 12 e domenica 13 tleman drivers Enzo Vacalebre ed Antonio luglio, al circuito del Sele di Battipaglia, i De Cuntis, grazie alle loro esperienze con-

78 solidate, hanno invece scelto l'impegnati- va Formula Renault 2.0. Valter invece, ha preferito il suo “battesimo in monoposto” alla HMRDS, con due sessioni alla guida della divertente Formula Ford 1600. Divisi in due gruppi da sette, sotto la guida attenta di Massimo e Giovanni, presenti nei punti cruciali del tracciato, tutti hanno seguito dall’interno dell’abitacolo della loro propria vettura assegnata, le traiettorie e gli esercizi che Pirro, alla guida di una delle Mirage, giro dopo giro ha loro indicato. E nei momenti di pausa, mentre gli allievi riposavano all’ombra, recuperando ossige- no, un allievo insolito, scendeva in pista alla guida di una delle Formula Ford 1600. Il maestro irlandese Henry Morrogh chiede- va- mi serve solo un casco ed un paio di scarpe. Non voglio rinunciare a qualche giro di pista! Gli anni all’anagrafe forse sono tanti, ma le sue mani rugose, che Emanuele, ha voluto fotografare, hanno guidato ancora una volta con tempi di tut- to rispetto, il volante di una delle ford 1600.

79 PRODUZIONE DODGE CHARGER HELLCAT,

Non c'è Audi RS, BMW Motorsport e Mercedes AMG a quattro posti e quattro porte che possono vantare più cavalli e prestazioni di questa berlina americana che ne ha ben 717. Il suo nome? Dodge Charger Hellcat ed è l’ennesimo schiaffo che Marchionne tira ai tedeschi

80 Saperne di più

E' da anni che Audi, BMW e Mercedes lottano con le loro berline attorno ai 500/580 caval- Hellcat, arpia, è stato il soprannome d li. E queste vetture tedesche sono viste dai più come il massimo della tecnologia. Almeno i un mezzo corazzato, fino a ieri. l'M18 americano Da oggi infatti Dodge lancia un nuovo guanto di sfida e posiziona l'asticella molto più in alto della seconda guerra mondiale. con una berlina quattro porte da ben 717 cavalli in grado di sviluppare 881 Nm di coppia. Questo mezzo era velocissimo Mai il Gruppo Chrysler nella sua storia ha prodotto una vettura così potente, mentre di moto- e pertanto il suo compito ri ce ne sono stati diversi ma non per impieghi automobilistici di potenze superiori. Ricor- era "attacca e scappa" diamo che Chrysler ha prodotto tanto e di tutto. La Dodge Charger è riesce a coprire il quarto di miglio americano in soli 11 secondi, con una velocità massima di 328 km/h. Tre le modalità di guida: Sport, Pista ed Eco. Una speciale chiave supplementare e a un pin a quattro danno l'accesso alla massima poten- za, per rendere quest'auto un po' più "docile" nell'uso normale. L'impianto frenante è della Brembo. Il cambio è un automatico a 8 rapporti. Per quanto riguarda il poderoso V8 di oltre 6 litri di cilindrata, ha manovelle testate per regimi nell'ordine dei 13 mila!

717 CAVALLI POSSON BASTARE 81 I CALENDARI 2014 DOMENICA PER DOMENICA

Test FIA F.3 19 ottobre 9 novembre 7-8 ottobre a Imola Moto GP a Phillip Island F.1 a San Paolo World Series Renault 3.5 a Jerez Super Formula a Suzuka Test World Series Renault Eurocup Renault 2.0 a Jerez Moto GP a Valencia 21-22 ottobre a Jerez FIA F.3 European a Hockenheim Nascar a Phoenix 3-4-5 novembre ad Alcaniz DTM a Hockenheim F.Junior a Varano ...... Blancpain GT Sprint a Zolder Europeo Rally in Corsica Auto GP a Estoril ELMS a Estoril 16 novembre F.Renault NEC Junior a Zandvoort Mondiale Rally in Gran Bretagna Formula E a Putrajava WEC ad Al Sakhir 28 settembre Nascar a Talladega Super GT a Motegi Moto GP ad Alcaniz Italiano WRC Como WTCC a Macao World Series Renault 3.5 a Le Castellet F.3 a Macao Eurocup Renault 2.0 a Le Castellet 26 ottobre Nascar a Miami Super Formula a Sugo Mondiale Rally in Spagna V8 Supercars a Phillip Island DTM a Zandvoort Moto GP a Sepang Stock Car Brazil a Brasilia GT Open a Monza WTCC a Suzuka F.3 Open a Monza Nascar a Martinsville 23 novembre F.4 Italia a Monza V8 Supercars a Surfers Paradise F.1 a Yas Marina F.Renault 1.6 Nordic a Mantorp Park GT Italia a Monza GP2 a Yas Marina CITE a Pergusa CITE a Monza GP3 a Yas Marina Nascar a Dover Clio Cup a Vallelunga Finali Mondiali Trofeo Lambo a Sepang Stock Car Brazil a Salvador Coppa Italia a Vallelunga RS Cup a Vallelunga 30 novembre 5 ottobre F.Junior a Franciacorta WEC a San Paolo F.1 a Suzuka Europeo Rally in Svizzera Mondiale Rally in Francia 7 dicembre USCC a Braselton 2 novembre V8 Supercars a Sidney Super GT a Buriram F.1 ad Austin Formel 3 a Hockenheim WEC a Shanghai 13 dicembre Adac GT a Hockenheim Blancpain GT Sprint a Baku Formula E a Punta del Este Euro V8 Series a Hockenheim Nascar a Fort Worth F.Renault ALPS a Jerez Stock Car Brazil a Taruma 10 gennaio 2015 F.Renault NEC Junior a Spa GT Open a Montmelò Formula E a Buenos Aires Nascar a Kansas City F.3 Open a Montmelò Coppa Italia a Imola Targa Tricolore Porsche a Imola 12 ottobre F.1 a Sochi GP2 a Sochi GP3 a Sochi Moto GP a Motegi WEC al Fuji FIA F.3 European a Imola F.4 Italia a Imola GT Italia a Imola CIP a Imola EuroGTSprint a Imola WTCC a Shanghai Nascar a Charlotte Nascar Euro Series a Le Mans V8 Supercars a Bathurst Stock Car Brazil a Curitiba Europeo Rally in Romania Italiano Rally Due Valli 82

Una nuova avventura ci aspetta!

Per tutto lo scorso anno Cuore nelle Corse, la nostra rubrica di cultura e passione sportiva curata in collaborazione da Italiaracing e dall’ing Andrea Toso della Dallara, ci ha tenuto compagnia esplorando l’articolatissimo e affascinante mondo del motorsport in tutti i suoi aspetti. Da questo numero Cuore nelle Corse torna sotto forma di appuntamento per tutti coloro che hanno una curiosità, un dubbio, un ricordo, una proposta da sottoporre e condividere all’ingegner Toso e alla comunità dei lettori di Italiaracing. Con questo nuovo formato ci proponiamo di essere multimediali e interattivi, sterzando con agilità fra le pagine del nostro Magazine e la rete di internet e dei social network, e vi invitiamo quindi a visitare i nostri account Twitter e Facebook CUORE NELLE CORSE e ad inviare le vostre domande e le vostre proposte all’indirizzo mail [email protected]