Il Nome Deriva Dal Greco N, (Sopra) E Capri
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ANACAPRI Il nome deriva dal greco ànà, (sopra) e Capri, Anacapri, ovvero Capri di sopra, così come l'avevano soprannominata i greci. Questo splendido borgo, che oggi costituisce un comune a sé stante, è parte integrante dell'isola. Abitata fin da epoca romana, come testimoniano numerosi resti, Anacapri ebbe il suo periodo di massimo splendore fra Ottocento e Novecento, quando divenne un ambito "buen retiro" per artisti di tutta Europa, che qui venivano a trascorrere delle felici vacanze e a trovare ispirazione. Da vedere Proprio nel comune di Anacapri si trova la celebrata Grotta Azzurra, la cui notorietà mondiale data già dal XIX secolo. L'antro ha una apertura parzialmente sommersa dal mare ed a seconda del ciclo delle mareel'accesso può essere più o meno complicato. Gli imperatori romani che trascorrevano le vacanze sull'isola sembra la utilizzassero come piscina privata, in particolare pare che Tiberio si fosse fatto costruire un passaggio tra la sua villa e la grotta, oggi se anche questo cunicolo fosse realmente esistito, risulterebbe crollato, quindi inaccessibile. In ogni caso divenne conosciuta a partire dal 1826, quando fu visitata dall'artista tedesco August Kopisch su indicazione di Angelo Ferraro, un pescatore del luogo. La caratteristica migliore della Grotta Azzurra è il particolare gioco dei colori creato dalla luce esterna che penetra attraverso la sua parte sommersa, che può variare nelle diverse ore del giorno e col mutare delle condizioni atmosferiche. La Grotta Azzurra è senza dubbio uno dei simboli dell'isola. Un spettacolo naturale, di luci e rifrazioni che ogni anno affascina i vistatori provenienti da tutto il mondoNel 2013 è stato il diciottesimo sito statale italiano più visitato, con 279.476 visitatori Il più famoso edificio di Anacapri è la Villa San Michele, che fu fatta costruire dallo scrittore e medico svedese Axel Munthe come propria residenza, adattando un antico convento dedicato appunto a san Michele, e che oggi è una frequentata meta turistica, anche per il suo splendido giardino. San Michele è un'istituzione culturale svedese con sede nell'isola di Capri e che, oltre alla Villa San Michele comprende un museo circondato da un giardino di rara bellezza, un gruppo di alloggi per scrittori, artisti, scienziati e ricercatori svedesi, inoltre un parco naturale "il Monte Barbarossa" per la protezione degli uccelli migratori e della vegetazione mediterranea. San Michele è la creatura di Axel Munthe. Era ancora un giovane medico Axel Munthe, allorché decise di realizzare i propri sogni ed ambizioni stabilendosi in una casa di Anacapri, più tardi divenuta famosa in tutto il mondo grazie al suo libro "La Storia di San Michele". Villa San Michele Viale Axel Munthe 34 80071 Anacapri Tel. +39 0818371401 Fax +39 0818373279 www.villasanmichele.eu Meravigliosa anche la barocca Chiesa di San Michele Arcangelo (1698-1719), edificata per iniziativa del vescovo Michele Gallo di Vandenejnde accanto al preesistente complesso monacale delle suore teresiane. Da non perdere una visita all'interno per ammirare lo splendido pavimento maiolicato che rappresenta Adamo ed Eva nel Paradiso Terrestre. Altro pregevole luogo di culto di Anacapri èChiesa di Santa Sofia, la più grande del paese. Edificata nel 1510, e si presenta all'interno con una volta a botte e due cappelle laterali, frutto di un rimaneggiamento del Seicento. Sulla via carrozzabile della Grotta Azzurra inizia la Via dei fortini, fortificazioni realizzate durante il periodo di occupazione francese che si opponevano alla dominazione borbonica e inglese. E' un percorso di circa 3 ore da farsi con comode scarpe e di media difficoltà. Bisogna seguire i punti di vernice rossa che macchiano il sentiero in terra battuta. Monte Solaro. Punto particolarmente caratteristico e dal panorama mozzafiato è il Monte Solaro. caratterizzato da un versante est e sud-est profondamente eroso ed a picco sul mare, e da un ampio versante degradante verso Anacapri. Monte Solaro regala al turista tutta la bellezza del panorama caprese, dei Faraglioni che emergono orgogliosi dal mare e della stupenda e frastagliata costa, il tutto arricchito dalla lussureggiante e cospicua vegetazione che vanta più di 850 specie. Grazie a questa atmosfera surreale, il manto umido che ha permesso una vegetazione particolare, regala un itinerario tra i più belli dell'isola di Capri. Monte Solaro è anche detto "Acchiappanuvole", poiché, la foschia che si produce a causa dell'escursione termica tra terra e mare, crea una specie di corona intorno alla vetta, specialmente durante le serate autunnali. Il Monte Solaro è collegato da un impianto di seggiovia (percorso panoramico di 13 minuti a pagamento) che parte dal centro storico del comune (situato a 286 metri a livello del mare) e porta al monte Solaro, la cui vetta è posta a 589 metri s.l.m. La prima stazione è situata in via Caposcuro, una strada non molto distante dalla centrale piazza Vittoria; l'altra, invece, è sita sulla sommità del monte Solaro. Una volta giunti sulla vetta, è possibile raggiungere la valle di Cetrella con l'omonima chiesa (chiesa dell'Eremo di Santa Maria a Cetrella) con una passeggiata di circa un quarto d'ora. In cima, vi è un complesso di terrazze a belvedere sui faraglioni e Capri, con bar e solarium, che comprende anche i resti del "Fortino di Bruto". Dopo pochi minuti si può ammirare l'abitato di Anacapri sulla destra e Il Castello di Barbarossa sulla sinistra. Questo romantico e suggestivo castello, i cui ruderi si ergono sulle rupi a nord-est di Anacapri, al centro di una riposante macchia mediterranea, deve il suo nome alla più tremenda incursione del corsaro Kheir-ed- Din che nel 1535 la espugnò e la incendiò. Attualmente è un centro di studi e riserva ornitologica gestita dalla Fondazione svedese Axel Munthe. Su di uno sperone roccioso posto quasi sulla Grotta Azzurra, ed a circa trenta minuti di cammino dal centro di Anacapri, si trovano le rovine di Villa Damecuta, una delle dodici ville che l'imperatore Tiberio costruì sull'isola. La torre di guardia fu costruita nel Medioevo ed in seguito fu fortificata l'area circostante. E' accessibile solo a piedi dalla strada principale che porta alla Grotta Azzurra. altri luoghi da vedere • Caprile; • Belvedere della Migliera (o Migliara); • Casa Rossa • Chiesa di Santa Maria a Costantinopoli; • Eremo di Santa Maria a Cetrella; • Le Boffe; • Scala Fenicia; • Parco Filosofico; • Punta Carena (Faro); • Casa Cernia di Luigi Cosenza; Eventi La Settembrata Anacaprese è una manifestazione organizzata ogni anno dal Comune di Anacapri che coinvolge le quattro antiche contrade del paese: Le Boffe, Le Stalle,La Porta e Le Pietre in una gara in cui gli abitanti dimostrano le loro abilità nella cucina, nella confezione di costumi e nella realizzazione di prodotti artigianali, evidenziando passione, capacità organizzativa e creatività. E' una tradizionale festa folkloristica che residenti e villeggianti aspettano con ansia. Il tema della Settembrata cambia ogni anno e ogni contrada si impegna nell'allestimento di carri e nella preparazione di piatti tipici, partecipa a competizioni sportive e allestisce caratteristici mercatini delle pulci. Sapori, suoni, colori e passione sono alcuni degli elementi che caratterizzano la Settembrata, una tradizione anacaprese che ogni anno coinvolge migliaia di residenti e turisti. Festa di S. Antonio Anche se San Costanzo è stato ed è patrono di tutta l'isola, gli abitanti di Anacapri dal 1718 hanno voluto mettere la loro "terra" sotto la protezione di Sant'Antonio da Padova che si festeggia il 13 giugno. Il culto del Santo è antichissimo e la sua effige è riprodotta in varie cappelle delle chiese dell'isola. Una vecchia stanza con un suo quadro, punto di sosta dei marinai che scendevano alla marina, è diventata la chiesetta che si può vedere quasi alla fine della cosiddetta Scala Fenicia all'inizio del territorio di Anacapri. L'immagine più antica è riprodotta nella tavola cinquecentesca che lo raffigura insieme alla Madonna della Libera e a San Michele Arcangelo nella prima cappella a sinistra dell'ex Cattedrale di Santo Stefano di Capri. Una settimana prima dei festeggiamenti, le strade principali e il sagrato della chiesa di Santa Sofia vengono illuminati da file di lampadine multicolori. Il momento culminante della festa è la processione che si svolge nel pomeriggio e coinvolge tutta la popolazione in uno spettacolo di fede e di folklore. I ragazzi della prima Comunione aprono il corteo seguiti dalle Figlie di Maria in veste bianca e velo celeste. Seguono le varie confraternite e il Santo che passa in una nube di incenso, di profumi e di canti per le strette strade stipate di fedeli, mentre le campane suonano a distesa. Miriadi di mortaretti solcano il cielo, mentre dai balconi scende una pioggia di fiori di ginestra che qui chiamano "fiore di Sant'Antonio". I festeggiamenti si chiudevano e si chiudono con il tradizionale concerto musicale inpiazza Diaz. (tratto da Salvatore Borà - Capri Review n. 21 2004) Maggiori informazioni sul sito del comune: www.comunedianacapri.it Alcune notizie sono tratte dal sito istituzionale del Comune .