Appalto Ed Enfiteusi Dei Beni Camerali Neil'ex Ducato Farnesiano Di Castro BRUNO BARBINI
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UN'INTERESSANTE TESI DI LAUREA Appalto ed enfiteusi dei beni camerali neil'ex Ducato farnesiano di Castro BRUNO BARBINI L 'indagine parte dalla metà del '600 e giunge semmai alle grandi distese dell'Agro Romano ed alle altre agli ultimi anni del secolo successivo - zone paludose della campagna L 'enfiteusi subentra nella seconda metà del '700, laziale. Queste aree, infatti, erano in conseguenza delle passività di bilancio tutte a grande coltura, per le diffi- coltà create dalla presenza delle frequentemente registra te dagli appa lta tori - paludi, della macchia mediterranea Completa lo studio una serie di tabelle statistiche e della diffusa malaria. L'unica dif- ferenza stava nel fatto che la mag- gior parte delle terre intorno a 'umerosi sono gli studi in Stato di Castro e Ronciglione Montalto appartenevano non ai cui vengono analizzati (1650-1791) è il titolo della tesi baroni o ai grandi enti ecclesiastici, aspetti diversi della storia con cui Francesco Stefanini (un come negli altri territori, ma alla del Ducato di Castro, con la crea- giovane studioso scomparso, pur- Camera Apostolica. Questa - e zione ed il crollo del quale coinci- troppo, prematuramente) si è lau- cioè, lo Stato - era proprietaria del- sero il culmine ed il tramonto della reato in filosofia con il massimo 1'85% dell'intero territorio, e la per- potenza dei Farnese. Questo orga- dei voti e la lode, nell'anno accade- centuale saliva a11189% se dal cal- nismo politico divenne, tra il '500 mico 1975-76, presso l'università colo delle superfici si passava a ed il '600, una consistente presenza di Roma. Accanto al relatore, prof. quello del relativo valore catastale. nell'ambito della provincia del Vittorio Vidotto, parteciparono alla I1 resto era diviso fra ecclesiastici, Patrimonio di San Pietro in Tuscia, discussione due dei più insigni comunità e singoli privati. alla cui sovranità sottrasse, per esponenti della storiografia italiana L'analisi della consistenza delle oltre un secolo, una notevole parte contemporanea, Renzo De Felice e proprietà terriere nella zona ma- di territorio; ed anche quando, con Rosario Romeo. Si tratta di un la- remmana è integrata da un'ampia la resa e la distruzione di Castro, il voro fondato su un'ampia docu- trattazione sui tipi e sui sistemi di dominio farnesiano rimase solo un mentazione originale, tratta dai coltura adottati, e fondati principal- ricordo, una sua traccia continuò a fondi degli Archivi di Stato di mente sulla rotazione dei terreni a vivere nell'ordinamento ammini- Roma e di Viterbo; per questo rite- terzaria (alternando, cioè, un anno strativo che - come ricorda ancora niamo opportuno sottoporre all'in- di coltivazione a due di utilizzazio- il Coretini nel 1774 - conservava teresse dei nostri lettori una tratta- ne a pascolo spontaneo), oppure a una struttura autonoma alle due zione che ne ponga in rilievo i quartaria, sistema più razionale, parti dell'ex ducato, facenti rispetti- principali aspetti. perché consentiva una più facile vamente capo a Valentano (in Dopo un'introduzione storica individuazione del grado di fertilità sostituzione della distrutta Castro) sulle vicende del Ducato di Castro dei terreni, permettendo così di ed a Ronciglione, che ne era stata dalla fondazione alla caduta, i tre sottoporre a semina i migliori di la seconda capitale. capitoli iniziali della prima parte essi per due anni consecutivi. La persistenza di particolari descrivono il territorio sotto i di- La situazione appariva diversa ordinamenti nell'economia di quei versi aspetti: limiti geografici, man mano che ci si allontanava dal territori è il tema di un interessante conformazione geologica, vegeta- litorale, e quindi dalle malsane studio, che esamina il secolo e zione e colture, popolazione. Con distese della maremma. Infatti, l'in- mezzo compreso fra la fine del il quarto ed il quinto capitolo - che sieme delle proprietà della Camera Ducato di Castro e gli anni che concludono la prima parte - si Apostolica si manteneva ancora precedono le ripercussioni in Italia entra nel vivo della materia, attra- ~~11'85%nel territorio di Arlena, della Rivoluzione Francese. verso l'analisi dei tipi di proprietà e ma scendeva progressivamente L'appalto- - dei beni carnerali dello delle forme di coltura nel territorio negli altri centri: 78% a Piansano, di Montalto e nel resto dello Stato. 61,5% a Canino, 54% a Tessen- Montalto viene esaminato a par- nano, 45% a Cellere, 23% ad ' Brevi notizie della città di Viterbo, comnilate da CAETANO CORETINI, in te perché la sua ubicazione-. ,.nella . Ischia, nel cui territorio la pro- ~oia,MDCCLXXIV (edizione anastati- pianura maremmana gli conleriva prietà laica era più estesa, raggiun- ca, Bologna, 1972), p. 20. caratteristiche proprie, più affini gendo il 34% della superficie tota- La resa della Città di Castro nel 1641 in una stampa del17epoca. le. Nel complesso dello Stato, la visto, la proprietà camerale tocca i cennio l'amministrazione dei beni e Camera Apostolica possedeva il valori più bassi - si registrano le proventi di proprietà ducale. 55% dei terreni, e valori più o me- sue punte massime: 83 ed 87%. Alcune variazioni si cominciano a no analoghi raggiungevano quelli Come nello Stato di Castro, anche registrare dopo il 1670, allorché in possesso delle comunità a Ronciglione i terreni in possesso cominciano a comparire i terreni (15,5%), dei singoli laici (15%) e dei laici sono quelli che hanno un coltivati in economia dagli appalta- degli ecclesiastici (14,5%). Le ter- più alto valore catastale. tori, mentre si afferma progressiva- re dei laici, tuttavia, erano le mente l'istituto della colonia, e migliori, tanto che nel valore cata- * * * questo fenomeno, unito alla suc- stale il 15% saliva a 20,5%. Nel 1649, la caduta di Castro cessiva instaurazione dell'enfiteusi, La diversità dell'ambiente natu- porta all'incameramento dei beni favorisce una graduale estensione rale e delle condizioni storiche si del ducato da parte della Camera dell'allodio, attraverso l'azione dei riflette nella diversa situazione del- Apostolica, che ne conserva il pos- grandi proprietari e degli affittuari la proprietà nello Stato di Ron- sesso, affittando ad imprenditori tendente a limitare i plurisecolari ciglione. Infatti, i possedimenti privati l'amministrazione dei beni e usi civici, trasformando a poco a camerali in nessuna parte del terri- dei proventi che ne derivavano, poco il possesso feudale in pro- torio raggiungono il 50%. La punta contro il pagamento di un canone prietà assoluta. più alta è il 48% del territorio di in denaro. Dall'inizio di questa Sulla base dei dati d'archivio di Fabrica, mentre negli altri centri i nuova fase prende le mosse la cui dispone, l'autore delinea un valori sono molto più bassi: 38% a seconda parte dello studio, che bilancio degli appalti del periodo Caprarola, 25% a Corchiano, 23% illustra dettagliatamente le caratte- 165 1- 17 15. E un bilancio solo par- a Ronciglione, 14% a Canepina, ristiche e l'andamento degli appalti zialmente positivo. Infatti, fra gli 4,6% a Castel Sant'Elia e 0,3% a succedutisi nell'arco di circa un appaltatori che si sono succeduti Vallerano. La proprietà laica - fatta secolo. secondo un ciclo novennale, eccezione per Fabrica e Caprarola, I primi contratti stipulati dalla Francesco Lelmi e Paolo Girolamo dove non supera rispettivamente il Camera con gli appaltatori ricalca- Torre sono gli unici che chiudono 3 1% ed il 42% - è dovunque supe- no nei punti essenziali i trentotto la loro gestione in attivo. Alla base riore alla metà della superficie capitoli di quello con cui, nel 1639, di un clamoroso fallimento (quello totale. A Castel Sant'Elia ed a a Giovan Battista e ad Alessandro dell'appalto Orfini, protrattosi dal Vallerano - in cui, come abbiamo Siri era stata affidata per un dodi- 1659 al 1668) e delle passività fat- te registrare da varie gestioni suc- I1 capitolo relativo alla prima propugnatore di una politica rifor- cessive va posto soprattutto l'in- metà del XVIII secolo è significati- matrice, tendente a creare una clas- flusso pesantemente negativo delle vamente intitolato "L'età dei falli- se di imprenditori che non si limi- annate sfavorevoli dal punto di menti". È dal protrarsi di questa tassero al parassitario godimento vista climatico o per la scarsa ven- situazione che si verifica, nella sua dei beni loro affidati, ma fossero dita dei prodotti, in primo luogo il seconda metà, il fenomeno del pas- spinti ad una politica di investimen- grano. I1 problema continuerà a saggio dall'appalto all'enfiteusi. I1 ti, per migliorarli, accrescendone la porsi anche nei decenni successivi, mutamento è la conseguenza del- produttività. L'orientamento del tanto che più volte la Camera Apo- l'assunzione della carica di Tesorie- porporato trova pieno appoggio nel stolica si vedrà costretta a ridurre il re Generale della Camera da parte pontefice Pio VI. canone di appalto. del cardinale Fabrizio Ruffo (1784), La parte conclusiva della tesi di POPOLAZIONE DEL DUCATO DI CASTRO E RONCIGLIONE dal 1656 al 1811 DUCATO DI CASTRO 1656 1701 1708 1736 1742 1767 1782 181 1 Arlena 47 8 479 413 423 443 423 330 270 Cellere 726 800 800 77 1 8 1 O 77 1 892 1051 Bisenzio 131 32 32 - - - - Capodimonte 1195 700 560 599 66 1 599 800 866 Grotte di C. 2 107 2224 2099 2469 2060 2469 2066 1996 Gradoli 1660 1056 1298 1310 1300 13 1O 1189 1283 Ischia 1359 1636 1445 1620 1722 1620 1477 1570 Marta 1170 1070 888 718 1054 718 . 712 78 1 Pianiano 225 134 106 - 19 - p Piansano 1020 1008 930 1085 1028 1085 1035 1296 Valentano 1733 1833 1923 197 1 1916 1971 1692 1608 Tessennano 500 503 470 489 509 489 48 1 418 Canino 1169 98 1 852 916 969 916 999 1231 Montalto 329 200 183 502 393 502 598 373 Totale 13812 12555 11999 12874 12884 12873 12271 12743 CONTEA DI RONCIGLIONE 1656 1701 1708 1736 1742 1767 1782 1811 Caprarola 2639 3920 3502 3237 3170 3237 3238 2809 Canepina 2464 228 1 2607 2269 2722 2269 2094 1890 Corchiano 503 1210 1083 1053 1101 1053 799 5 16 Fabbrica 829 1461 1377 1581 1620 1581 1500 639 Caste1 S.