Agnes Hohenstaufen Lib It.Indd
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Gaspare Spontini AGNES VON HOHENSTAUFEN Grande opera storico-romantica in tre atti Libretto di Ernst Raupach Versione ritmica italiana di Caffarelli e Vito Frazzi (1954) PERSONAGGI Imperatore Enrico VI baritono Agnese cugina dell’Imperatore soprano Irmengarda, madre di Agnese soprano Filippo, fratello dell’Imperatore tenore Enrico il Leone, acerrimo nemico dell’Imperatore basso Enrico, detto il Palatino, figlio di Enrico il Leone tenore Teobaldo servitore di Enrico tenore Filippo Augusto, re di Francia, sotto le finte spoglie del Duca di Borgogna, ambasciatore di Francia baritono Arcivescovo di Magonza basso Il burgravio basso Dame, principi, cavalieri, araldi, guardie, soldati, trovatori, popolo Prima rappresentazione assoluta Berlino, 21 giugno 1829 Prima rappresentazione dell’opera innovata (versione definitiva) Berlino 6 dicembre 1837 Spontini: Agnese di Hohenstaufen: Atto primo ATTO PRIMO PARTE PRIMA Sala del trono nel palazzo imperiale di Magonza. A destra, il trono dell’Imperatore. A sinistra il seggio riccamente addobbato della Contessa Palatina. Scena I° (alza le braccia al cielo) L’Imperatore, Filippo, principi tedeschi, l’Arcive- Delle bandiere la vittoria sia e chi sul campo scovo di Magonza, prelati, Irmengarda circondata sarà di Cristo un soldato trionferà. dalle dame, cavalieri germanici, Marescialli dell’Im- pero, Araldi. Più tardi il Burgravio. CORO Rifulga con l’aquila splendente la gloria del CORO Sacro Impero. Invitta s’inalzi l’insegna superba Rifulga con l’aquila splendente la gloria del che Iddio ci diè. Dei Volsci sul campo, minacci Sacro Impero. Invitta s’inalzi l’insegna superba rovine e guerra tremenda distrugga, abbatta i che Iddio ci diè. Dei Volsci sul campo, minacci loro castelli, né abbia pietà! Apporti sciagure a rovine e guerra tremenda distrugga, abbatta i tutti i nemici e rechi ai fedeli lo scudo protettor. loro castelli, né abbia pietà! Apporti sciagure a tutti i nemici e rechi ai fedeli lo scudo protettor. IMPERATORE E sia. Tancredi, Re di Sicilia, non è più, e per IMPERATORE quel trono noi dobbiamo lottare. L’imperatrice (con la spada in pugno) e nostro zio Corrado coi loro eserciti oltr’alpe Giurate al suono delle trombe guerriere le inse- già l’aiuto chiedon delle nostre armi. Ma prima gne seguir del Sacro Impero. Orsù, correte a ancora di inviarle, rinnovo contro Enrico, Duca conquistar il trono di Sicilia. dei Sassoni, e dei Bavaresi e contro l’intera schiatta dei ribelli dell’Impero, l’anatema! IRMENGARDA E FILIPPO ARCIVESCOVO S’accorra compatti e uniti a conquistar il trono di Sicilia. Disonorata l’insegna è del Leone CORO (Il Burgravio stacca dalla parete la bandiera di Enrico il Leone, la straccia e la calpesta) Rifulga con l’aquila splendente la gloria del Sacro Impero. Invitta s’inalzi l’insegna superba FILIPPO che Iddio ci diè. Dei Volsci sul campo, minacci (tra sé) rovine e guerra tremenda distrugga, abbatta i loro castelli, né abbia pietà! Apporti sciagure a Infelice amico! tutti i nemici e rechi ai fedeli lo scudo protettor. IMPERATORE IMPERATORE Sebbene vecchio ei sia del Guelfi il capo, eluso Consacri l’Arcivescovo le nostre armi! il bando, quel ribelle, giunto è d’Inghilterra ed or dai suoi raggiunto. CORO DI DAME (movimento generale di sorpresa) Sia mite il core pei deboli, per gli umili, le donne. I pargoli protegga il forte vostro braccio A noi si schiera controi e osa in campo aperto e vittoria arriderà al vostro valor. sfidare!… Giuriate su quest’elsa punire il tradi- tor! Lottar pel mio diritto! ARCIVESCOVO Discenda la benedizion dal cielo sulla giusta e PRINCIPI santa ragion Il sacro diritto noi giuriam difendere dell’Impe- rator. 1 Spontini: Agnese di Hohenstaufen: atto primo IRMENGARDA IRMENGARDA Mio alto Signor, pria che tra gli Hohenstaufen e (Ah, figlia mia!) Eppur abbandonato in terra i Guelfi questo atroce odio divampasse, Agnese lontana, misero, stretto fra’ ceppi, langue uno al più giovane dei Guelfi, Enrico, fu promessa dei principi a noi più caro, anch’esso sangue per voler del vostro genitor. Deve ora l’anatema del nostro sangue. Ora per salvarlo aiuto a voi l’union spezzare? chiedo; meco implorate grazia! IMPERATORE DAME Non l’anatema l’infrange… il mio voler da Pietà, Signore, noi vi preghiamo.. Legato è il tempo l’ha spezzata! prende d’Agnese al cor, alla sua vita. Via, cle- mente siate, non meritò tanto rigor. FILIPPO (Trombe interne) (Con fuoco) Scordate che il mio fratello d’armi per voi com- ARALDO battè e la corona a conquistar v’aiutò? Pei Or qui di Francia è giunta un’ambasciata. vostri diritti bagnò le mura di Napoli col sangue. IMPERATORE IMPERATORE Sia benvenuta. Andate ad incontrarla. Io pur ricordo che egli poi m’abbandonò e contro il Re di Francia armò la mano pel prigio- (Sale sul trono. Irmengarda e le dame tornano ai nier Riccardo, l’avversario… loro posti) IRMENGARDA Scena II° Bandito voi l’avete, ed ora in carcere ei langue, Paggi, Trovatori, Cavalieri di Francia, quindi il in Francia, ferito e abbandonato. Duca di Borgogna col suo seguito AGGI E ROVATORI IMPERATORE P T (bruscamente) (inchinandosi all’Imperatore) Or basta di lui! Potente sovrano, clemente monarca. (ai Principi) (inchinandosi a Irmengarda) V’è noto per chi giuraste! Soave Signora, di grazie regina, un salve vi porge il canto. Giulivi canti salutano voi. E a quanti uniti siete in splendida accolta, prodi PRINCIPI cavalieri, deliziose dame, omaggio presentiamo Noi rinnoviamo il sacro giuramento: giuriamo! col dolce suon del liuto. RMENGARDA I DUCA DI BORGOGNA Ascoltate d’una madre angosciata la parola La Maestà Imperiale saluta il Re di Francia, ardente, ascoltate… invitto mio Signore. Su, eroi di Germania, innalzate le bandiere oltre le nevose cime; dell’Italia le frontiere aprite al IMPERATORE nostro Imperator. E via, coi segni di vittoria conquistata col valor; la gloria sia il premio Grazie rendiamo al vostro Signor. vostro; alzate le bandiere in segno di vittoria oltr’alpi e oltre il mar. IL DUCA (Consegna una pergamena all’imperatore) PRINCIPI Il mio sovrano invia per mia man, lo scritto che Ad aprir le vie d’Italia! Siamo pronti a lottar per ora porgo a Vostra Maestà. l’Imperatore! 2 Spontini: Agnese di Hohenstaufen: Atto primo (a Irmengarda) IMPERATORE Invia questo dono il mio Signor, gradito vi sia. (ai principi) Il nobil Duca di Borgogna, la sua Corte e i prin- IRMENGARDA cipi invito ad una festa. Con gioia, Signore, da mano di tanto valor. (al Duca) DUCA Qui l’ospite voi siete più gradito. In questa corte impera sol la grazia. PRINCIPI E CAVALIERI TEDESCHI IRMENGARDA Graditi e benvenuti ospiti; alla Corte del nostro Benvenuto siate, Signor, e voglia il Cielo che grande Imperator, siate voi ben accolti in piaccia a voi la nostra terra ospital. amistà. DUCA (Tutti escono) Possa ben presto unirci un vincolo d’amor. Scena III° PAGGI E TROVATORI Restano in scena Filippo, Enrico (travestito), e Potente sovrano, clemente monarca. Soave alcuni trovatori sul fondo della scena. Signora, di grazie regina, un salve vi porge il canto. Giulivi canti salutano voi. E a quanti uniti FILIPPO siete in splendida accolta, prodi cavalieri, deli- (Con dolore ed estrema agitazione) ziose dame, omaggio presentiamo col dolce Fratello crudel! Tu, d’una madre il pianto, d’un suon del liuto. amico i prieghi esaudir non vuoi? Perfin la grazia che il Re di Francia chiese per l’infe- PRINCIPI E CAVALIERI TEDESCHI lice Enrico hai rifiutata! Egli ferito, in carcere si Graditi e benvenuti ospiti; alla Corte del nostro spenga… grande Imperator, siate voi ben accolti in amistà. ENRICO (a parte) DUCA DI BORGOGNA Orbene, in nome del Re di Francia, udite una A chi affidar poss’io le pene del mio cor? preghiera ancor. Allor che fu vinto il guerrier Enrico “Il Leone” in sanguinosa lotta, cadde in (guardando il liuto) nostre mani suo figlio che, disarmato, tratto pri- A te, fedele amico dal dolce suon consolator. gioniero, vicino a morte coperto di ferite, il Re accolse. Egli onorava del nemico il gran valor, FILIPPO ed ora confida che, perdonato, ritorno faccia in (fra sé) patria. Ah, qual voce è questa mai?… IMPERATORE ENRICO (con ira) Ma colei che adoro, ove trovar poss’io? Ove Invan si chiede pel ribelle grazia. Ormai l’ana- veder poss’io la soave fanciulla per dirle l’ar- tema pronunciato fu! dente desio dell’alma mia… IRMENGARDA E FILIPPO FILIPPO (a due) (fra sé) Misero Enrico!! Ah, costui che canta è un trovator di Francia che segue il Duca. Qui egli vien. 3 Spontini: Agnese di Hohenstaufen: atto primo ENRICO ENRICO …A chi fidar poss’io le pene del mio cor? A te, (con disperazione) fedele amico dal suon consolator…. O Ciel per lui! Pel Re di Francia dovrò dunque rinunciare alla mia vita, al mio sogno d’amor? FILIPPO Ah, no, giammai rinuncerò a lei, al bene mio, Ah, che tristezza… Forse d’Enrico nuove egli giammai il suo viso amato più non rivedere! Lo sa… Eppur m’è nota questa voce, mio Dio, un sguardo soave dovrei dunque fuggire? Perché, dubbio or m’assale. perché dovrei scordare tutte le gioie e le deli- zie della mia giovinezza? Ah, non sia giammai! ENRICO Quest’occhio inebriato già scorse un paradiso, (alza la sua visiera) ed or dovrei rinunciare al solo mio bene, a questa gioia del mio cor? Non v’è spada, no, FILIPPO non v’è spada e non v’è fuoco al mondo che Ciel! È proprio lui! da lei può dividere il mio core innamorato. Chi divider ci potrà? Contro tutti il mio amor difen- ENRICO derò… Ah, sì, son io! FILIPPO FILIPPO Non darti in braccio alla disperazione, e pensa Caro fratello in armi, fra queste mura ove morte a fuggire!… t’aspetta!… ENRICO ENRICO Andiam da Agnese.