Annuario 2005-2006
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Università Pontificia Salesiana ANNUARIO per l’anno accademico 2005-2006 LXVI dalla fondazione Università Pontificia Salesiana – ANNUARIO 2005-2006 ROMA 2007 Università Pontificia Salesiana ANNUARIO PER L’ANNO ACCADEMICO 2005-2006 UNIVERSITÀ PONTIFICIA SALESIANA ANNUARIO PER L’ANNO ACCADEMICO 2005-2006 LXVI DALLA FONDAZIONE ROMA 2007 Università Pontificia Salesiana Piazza dell’Ateneo Salesiano, 1 00139 Roma - Italia Tel. 06 872901 - Fax 06 87290318 - E-mail: [email protected] Elaborazione elettronica: LAS Stampa: Tip. Abilgraph - Via P. Ottoboni 11 - Roma (Gennaio 2007) 4 Presentazione PRESENTAZIONE Da più di tre anni l’Università salesiana è impegnata a riflettere sullo svilup- po di un nuovo umanesimo per l’inizio di questo millennio. Il nostro approfon- dimento verte sulle condizioni di pensabilità nel contesto della multiculturalità e del neoindividualismo, sulla proiezione intrinseca verso la speranza, sull’aspetto pedagogico, sulla dimensione relazionale e comunitaria. Quest’ultima, letta in termini trinitari, è apparsa segno della profeticità della Chiesa e causa di rivolu- zioni morali e culturali, trasfiguranti coscienze, ethos ed istituzioni. Benedetto XVI, durante il suo viaggio in Baviera, nel settembre 2006, ha da- to un potente e coraggioso contributo all’elaborazione di un nuovo umanesimo, mostrando con lucidità le aporie della razionalità moderna, prodotte dalla sua autodelimitazione entro perimetri di sperimentabilità e verificabilità. Continuan- do il suo impegno di evangelizzazione e di umanizzazione della cultura contem- poranea, il pontefice ne ha mostrato limiti e pregi. A conclusione della sua Lec- tio magistralis all’Università di Ratisbona, ha affermato che il compito di ogni comunità accademica è quello di allargare il concetto moderno di ragione. In particolare, ha indicato la pratica di una ragione integrale, nella pluralità dei suoi diversi gradi di sapere, rispettata nella sua capacità di Infinito, nella sua dimensione speculativa e pratica. Per l’Università Salesiana, che in obbedienza al suo Statuto deve dedicarsi soprattutto allo studio delle scienze dell’educazione e non può prescindere dal- l’interdisciplinarità, è singolarmente congeniale l’invito di dischiudere alla ra- gione tutta la sua ampiezza. Peraltro, ogni missione formativa ed educativa non può compiersi, secondo anche l’eloquente insegnamento di san Giovanni Bosco, senza l’amore di Dio. È per questo che la nostra Università ha pensato di investire tempo e dedizione nell’assunzione e nella traduzione culturale della grande Enciclica di papa Be- nedetto, Deus caritas est, anche per riscoprire l’essenza agapica del metodo pe- dagogico preventivo. L’apporto originale di tale Enciclica – Dio è Agape e Lo- gos – non mancherà di influire sugli elementi più esteriori del sistema-edu- cazione ma anche su quella che oggi viene definita la «pedagogia della perso- na». In particolare, Benedetto XVI offre: a) la prospettiva di un’educazione incentrata sul dono di sé agli altri per a- more di Dio, più che sull’autorealizzazione, spesso considerata prevalen- te; b) la sollecitazione ad amare i destinatari non tanto kantianamente, ossia co- me fini in sé, quanto come persone capaci di vivere per Dio, in Gesù Cri- sto; c) le indicazioni per ripensare la vita in senso vocazionale, come risposta ad un Amore che ama per primo: la misura etica del proprio impegno di cre- scita non è ultimamente creata dall’uomo come nelle morali secolari, pensate come se Dio non ci fosse. Il criterio supremo del nostro amore e delle nostre scelte è un dato già posto da chi ci precede con la sua chia- 7 mata all’Amore. Non è, quindi, da costruire arbitrariamente, ex nihilo, ma da riconoscere nei suoi elementi germinali e da sviluppare articolandolo nella condotta, che viene unificata dal riferimento al telos umano.1 Mentre si è entrati nella seconda tappa della verifica di qualità della nostra Università – elaborazione ed approvazione del Progetto strategico ed istituzio- nale; rafforzamento dell’autonomia e della responsabilizzazione della Comunità accademica per quanto concerne l’amministrazione, la gestione degli ambienti, l’autofinanziamento; costituzione di due Commissioni in supporto al Consiglio di Università e del Senato per l’attuazione del suddetto Progetto – sono oramai dati assodati: l’approvazione e l’iscrizione nel registro delle persone giuridiche della Fondazione per l’Università Pontificia Salesiana; il rilancio delle Facoltà di Diritto Canonico e di Lettere Cristiane e Classiche con ridefinizione delle programmazioni didattiche e delle specializzazioni; il sistema di video-confe- renza; la ridefinizione del concetto di cattedra, premessa per ripensare la ratio studiorum delle singole Facoltà; l’ampliamento, dopo l’inaugurazione del 31 gennaio 2006, delle prestazioni della Nuova Biblioteca Don Bosco anche con l’apporto di giovani Volontari in Servizio Civile; il varo di Master, come quello in Organizzazione e gestione di servizi socio-educativi e quello relativo al Disa- gio relazionale nella scuola. Tante altre iniziative hanno visto la nostra Comunità accademica impegnata nella sua missione e nel suo essere «laboratorio di salesianità» e un punto di ri- ferimento culturale per la Congregazione e per la Chiesa, ponendo al centro le persone, docenti e studenti. Sviluppare il dinamismo vocazionale e apostolico di ognuno, ravvivare la qualità dell’esperienza comunitaria della vita accademica, creare nuove scuole di pensiero e di educazione: ecco i tre cardini della proget- tualità e dell’azione di una presenza che si rinnova e intercetta le res novae del nostro tempo. In Colui che è meta delle nostre aspirazioni troviamo energie che si molti- plicano nell’amore di Cristo e della sua Chiesa, al servizio della cultura e dell’e- ducazione, emergenze ed insieme luoghi strategici per la crescita di ogni comu- nità, religiosa e civile. Maria Ausiliatrice e Don Bosco ci guidino e ci accompagnino. D. MARIO TOSO Rettore Roma, 8 dicembre 2006 Immacolata Concezione 1 Cf su questo M. TOSO, «Deus caritas est». La rivoluzione di Dio nelle comunità, negli «ethos» civili e nell’educazione, in E. DAL COVOLO - M. TOSO, Attratti dall’Amore. Riflessioni sull’Enciclica «Deus Caritas est» di Benedetto XVI, LAS, Roma 2006, pp. 129-136. 8 Notizie storiche dell’Università NOTIZIE STORICHE DELL’UNIVERSITÀ 1. Le origini Un primo abbozzo di costituzione di un centro accademico che contribuisca alla crescita culturale e alla formazione di giovani provenienti da ogni parte del mondo, collaborando all’impegno della Chiesa di preparare nuovi apostoli che annuncino e testimonino nella società e nel mondo del lavoro il messaggio della Buona Novella cristiana va trovato già all’inizio del secolo. Per offrire un’ade- guata preparazione teologica ai giovani salesiani il Beato Michele Rua – primo successore di San Giovanni Bosco – aveva dato avvio ad alcuni Studentati Teo- logici Salesiani. Quello internazionale di Foglizzo (1904), in diocesi di Ivrea, nel 1912 aveva ottenuto dalla Santa Sede l’autorizzazione a conferire il grado accademico di Baccalaureato e nel 1915 quello di Licenza in Sacra Teologia. Ma lo scoppio della prima guerra mondiale disperse gli studenti e costrinse alla soppressione della struttura, con la conseguente decadenza della concessione vaticana. Al ritorno della pace, il Beato Filippo Rinaldi – terzo successore del Fonda- tore – decise di trasferire lo Studentato a Torino. In quegli anni l’incremento dell’Opera salesiana, e la conseguente necessità di avere insegnanti in grado di impartire nelle numerose case di studio l’insegnamento delle discipline ecclesia- stiche, spingeva i Superiori a inviare numerosi giovani confratelli nelle Univer- sità Ecclesiastiche romane. Nell’anno della canonizzazione di Don Bosco (1934), gli studenti presenti nella capitale italiana erano circa 150. 2. Il Pontificio Ateneo Salesiano Tale situazione, unita al desiderio di contemperare una solida preparazione accademica con la specifica formazione salesiana, suscitò nel quarto successore, Don Pietro Ricaldone, l’idea di realizzare una Facoltà di Teologia gestita dalla Congregazione Salesiana. Nell’udienza del 2 maggio 1936 poté esporre tale progetto a Papa Pio XI, il quale lo incoraggiò, indirizzandolo alla Sacra Con- gregazione per i Seminari e le Università degli studi, il cui segretario era monsi- gnor Ernesto Ruffini (divenuto in seguito cardinale), che suggerì di non limitar- si alla Facoltà teologica, ma di istituire anche Diritto canonico e Filosofia. L’esperimento di una species Facultatis in tali tre aree fu avviato in due Stu- dentati torinesi ed ebbe successo immediato, tanto che già il 3 maggio 1940 la Sacra Congregazione emanò il decreto con il quale si erigeva a Torino l’Ateneo Pontificio Salesiano. Il 12 giugno successivo vennero approvati gli Statuti, re- datti a norma della Costituzione apostolica «Deus scientiarum Dominus». Sotto la guida di Don Ricaldone, che fu il primo Gran Cancelliere, la struttura andò 11 avanti, pur tra le difficoltà causate dalla seconda guerra mondiale. Si riuscì per- sino a dare inizio, presso la Facoltà di Filosofia, a un Istituto e Seminario di Pe- dagogia, strutturato come una species Facultatis. Terminata la guerra, l’istituzione accademica tornò nel pieno vigore con l’ar- rivo di studenti da tutto il mondo. Anche il progetto pedagogico si irrobustì e, il 2 luglio 1956, un Decreto della S. Congregazione diede approvazione all’Istitu- to superiore di Pedagogia, annesso alla Facoltà di Filosofia, con l’autorizzazione a conferire