Presentazione

Il Sindaco L’assessore all’Ambiente Flavio Bonometti Edgardo Pesce

III

Coordinamento generale: Barbara Mambrini (Comune di Sona)

Responsabile scientifico: Simone Dalla Libera (agenda 21 consulting srl)

IV

Indice

CAPITOLO 1 - ARIA 1.2 IL PIANO REGIONALE DI TUTELA E RISANAMENTO DELL’ARIA ...... 2 1.3 GLI INQUINANTI DELL’ARIA...... 3 1.4 EMISSIONI E QUALITÀ DELL’ARIA ...... 4 1.5 LA RETE DI MONITORAGGIO...... 7 1.6 ANALISI DEI DATI SULLA QUALITÀ DELL’ARIA...... 7 1.7 STRATEGIA DI AZIONE AMBIENTALE DELL’ITALIA...... 11 1.8 STRATEGIA DI AZIONE AMBIENTALE LOCALE...... 12 1.9 CONCLUSIONI ...... 13

CAPITOLO 2 - L’ACQUA E IL SUOLO 2.1 LE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE...... 15 2.2 LE QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE ...... 17 2.3 I CONSUMI IDRICI ...... 23 2.3.1 Gli usi irrigui...... 24 2.4 LA DEPURAZIONE ...... 26 2.5 TIPOLOGIA DI SUOLI: LA CARTA DEI SUOLI DELLA PROVINCIA DI ...... 27 2.6 L’USO DEL SUOLO...... 28 2.7 GLI IMPATTI DELLE ATTIVITÀ ANTROPICHE ...... 30 2.7.1 Gli impatti dell’agricoltura...... 30 2.7.2 Gli impatti dell’industria...... 31 2.7.3 L’attività di cava...... 32 2.8 I RISCHI IDROGEOLOGICI E DI DISSESTO DEL TERRITORIO...... 33 2.9 CONCLUSIONI ...... 34

CAPITOLO 3 - GLI AMBITI NATURALI E LA BIODIVERSITA’ 3.1 LE AREE PROTETTE E IL TERRITORIO VINCOLATO ...... 36 3.2 I BOSCHI...... 38 3.3 LE ZONE UMIDE...... 40 3.4 IL PIANO FAUNISTICO E LA CARTA ITTICA DELLA PROVINCIA DI VERONA...... 40 3.4.1 Il Piano Faunistico Provinciale...... 40 3.4.2 La Carta Ittica...... 42 3.5 GLI IMPATTI SULLA BIODIVERSITÀ...... 44 3.5.1 Gli incendi forestali ...... 44 3.5.2 La pressione venatoria ...... 45 3.5.3 Gli Organismi Geneticamente Modificati (OGM) ...... 45 3.6 CONCLUSIONI ...... 46

CAPITOLO 4 - I RIFIUTI 4.1 GLI ASPETTI NORMATIVI...... 48

V

4.1.1 La classificazione CER 2002 ...... 49 4.2 LA PRODUZIONE URBANA ...... 49 4.3 I RIFIUTI SPECIALI ...... 54 4.4 LA RACCOLTA DIFFERENZIATA...... 56 4.5 SISTEMI DI RACCOLTA E SMALTIMENTO ...... 56 4.6 CONCLUSIONI ...... 59

CAPITOLO 5 - LE ATTIVITÀ ECONOMICHE 5.1 AGRICOLTURA ...... 63 5.1.1 Caratteristiche delle aziende agricole...... 64 5.2 INDUSTRIA ...... 68 5.3 ARTIGIANATO ...... 69 5.4 COMMERCIO E SERVIZI ...... 70 5.5 INFORMAZIONI SULLE IMPRESE SECONDO LA CAMERA DI COMMERCIO ...... 72 5.6 IL TURISMO ...... 74 5.7 LE CERTIFICAZIONI...... 77 5.8 CONCLUSIONI ...... 79

CAPITOLO 6 - I TRASPORTI E LE COMUNICAZIONI 6.1 IL SISTEMA INFRASTRUTTURALE DEL COMUNE DI SONA ...... 82 6.1.1 I tratti autostradali ...... 83 6.1.2 La rete stradale...... 83 6.1.3 La tratta ferroviaria ...... 85 6.1.4 L’aeroporto Valerio Catullo di Villafranca ...... 85 6.2 IL TRASPORTO PRIVATO ...... 86 6.2.1 Il parco macchine...... 86 6.2.2 I flussi di traffico autostradale ...... 88 6.2.3 I flussi di traffico stradale ...... 89 6.3 IL TRAPORTO PUBBLICO ...... 93 6.3.1 Il trasporto pubblico su gomma ...... 93 6.3.2 L’aeroporto Catullo ...... 95 6.4 LE IMPLICAZIONI AMBIENTALI DEI TRASPORTI ...... 95 6.4.1 Le principali esternalità del comparto dei trasporti...... 95 6.4.2 Incidentalità ...... 96 6.5 CONCLUSIONI ...... 98

CAPITOLO 7 - L’ENERGIA 7.1 PRODUZIONE DI ENERGIA...... 99 7.2 RETI PER IL TRASPORTO DELL’ENERGIA...... 100 7.2.1 Elettrodotti...... 100 7.2.2 Gasdotti...... 104 7.3 CONSUMI DI ENERGIA...... 105 7.3.1 Consumi per settore ...... 105

VI

7.3.2 Energia elettrica...... 105 7.3.3 Combustibili di origine fossile ...... 108 7.4 LE STAZIONI RADIOBASE...... 110 7.5 CONCLUSIONI ...... 110

CAPITOLO 8 - L’AMBIENTE URBANO 8.1 L’AMBIENTE URBANO...... 113 8.2 LE AREE URBANIZZATE...... 113 8.2.1 Aree residenziali...... 113 8.2.2 Aree produttive...... 117 8.2.3 Aree dismesse ...... 118 8.3 PREZZI DI AFFITTO E DI VENDITA DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE ...... 118 8.4 SERVIZI ALLA PERSONA...... 119 8.4.1 Aree per l’istruzione...... 119 8.4.2 Attrezzature religiose e ville signorili ...... 119 8.4.3 Attrezzature e servizi culturali e sportivi...... 120 8.4.4 Attrezzature socio-sanitarie ...... 124 8.4.5 Sportelli postali e bancari ...... 124 8.5 CONCLUSIONI ...... 124

CAPITOLO 9 – LA POPOLAZIONE E LE SUE DINAMICHE 9.1 ANDAMENTO STORICO DELLA POPOLAZIONE ...... 127 9.2 GLI ANDAMENTI RECENTI ...... 130 9.3 L’IMMIGRAZIONE ...... 131 9.4 BILANCIO DEMOGRAFICO ...... 133 9.5 DISTRIBUZIONE TERRITORIALE DELLA POPOLAZIONE ...... 134 9.6 DENSITÀ DELLA POPOLAZIONE ...... 135 9.7 STRUTTURA PER ETÀ E INDICI DEMOGRAFICI ...... 136 9.8 LA DINAMICA DELLE FAMIGLIE ...... 139 9.9 CONCLUSIONI ...... 141

CAP. 10 - L’EDUCAZIONE, L’INFORMAZIONE E LA FORMAZIONE AMBIENTALE 10.1 INIZIATIVE A LIVELLO REGIONALE: IL RUOLO DELL’ARPAV ...... 143 10.2 INIZIATIVE A LIVELLO PROVINCIALE: IL SETTORE ECOLOGIA DELLA PROVINCIA DI VERONA .... 148 10.3 INIZIATIVE DEL COMUNE DI SONA ...... 153 10.4 INIZIATIVE DELLE SCUOLE E DELLE ASSOCIAZIONI PRESENTI SUL TERRITORIO COMUNALE ..... 155 10.5 ATTIVITÀ DIDATTICA IN FATTORIA...... 159 10.6 CONCLUSIONI ...... 159

CAPITOLO 11 - LA PIANIFICAZIONE AMBIENTALE E LE AZIONI PUBLICHE 11.1 IL TERRITORIO COMUNALE: COLLOCAZIONE E STRUTTURA INSEDIATIVA ...... 161 11.2 GLI STRUMENTI DELLA PIANIFICAZIONE ...... 161 11.3 IL PIANO D’AREA QUADREANTE EUROPA ...... 163 VII

11.3.1 Il PAQUE come recepito dal comune di Sona ...... 163 11.4 IL PIANO TERRITTORIALE PROVINCIALE ...... 165 11.5 LA PIANIFICAZIONE DI LIVELLO COMUNALE: IL NUOVO PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO .. 166 11.5.1 Il Piano regolatore e lo sviluppo dell’edilizia residenziale ...... 167 11.6 LA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE...... 171 11.7 CONCLUSIONI ...... 171

CAPITOLO 12 - LA SPESA PUBBLICA AMBIENTALE 12.1 LE SPESE AMBIENTALI ...... 175 12.2 GLI INVESTIMENTI IN CAMPO AMBIENTALE ...... 177 12.3 CONCLUSIONI ...... 179

CAPITOLO 13 - LA CARTA E GLI IMPEGNI DI AALBORG 13.1 I CONTENUTI DELLA CARTA DI AALBORG ...... 181 13.1.1 Il nuovo ruolo delle città europee ...... 182 13.2 GLI AALBORG COMMITMENTS DEL 2004 ...... 186 13.2.1 Gli Aalborg Commitments ...... 187

SINTESI DEGLI INDICATORI ...... 192

BIBLIOGRAFIA ...... 198

VIII

Autori e revisioni

CAPITOLO N°1: ARIA Autore – Simone Dalla Libera; Revisione – Luca Biasi

CAPITOLO N°2: L’ACQUA E IL SUOLO Autore – Barbara Facchinelli, Massimo De Marchi; Revisione – Luca Biasi

CAPITOLO N°3: GLI AMBITI NATURALI E LA BIODIVERSITÀ Autore – Barbara Facchinelli, Massimo De Marchi; Revisione – Luca Biasi

CAPITOLO N°4: I RIFIUTI Autore – Chiara Fracon; Revisione – Barbara Mambrini

CAPITOLO N°5: LE ATTIVITÀ ECONOMICHE Autore - Chiara Fracon, Luca Dalla Libera; Revisione – Ennio Baldo

CAPITOLO N°6: I TRASPORTI E LE COMUNICAZIONI Autore – Simone Dalla Libera, Alessandro Ferrari; Revisione – Maddalena Braggio

CAPITOLO N°7: L’ENERGIA Autore – Gian Paolo Fusato, Simone Dalla Libera; Revisione – Maddalena Braggio

CAPITOLO N°8: L’AMBIENTE URBANO Autore – Alessandro Ferrari, Paolo Dalla Libera; Revisione – Fiorella Carloni, Raffaella Tessaro, Alberto Zumerle

CAPITOLO N°9: LA POPOLAZIONE E LE SUE DINAMICHE Autore – Paolo Dalla Libera, Patrizia Scaringella; Revisione – Alberto Zumerle

CAPITOLO N°10: L’EDUCAZIONE, L’INFORMAZIONE E LA FORMAZIONE AMBIENTALE Autore – Lorenza Ropelato, Diego Vincenzutto; Revisione – Luca Biasi

CAPITOLO N°11: LA PIANIFICAZIONE Autore – Chiara Fracon, Simone Dalla Libera; Revisione – Fiorella Carloni

CAPITOLO N°12: LA SPESA PUBBLICA AMBIENTALE Autore – Annalisa Tessarin, Luca Dalla Libera; Revisione – Simonetta Ventura

CAPITOLO N°13: LA CARTA E GLI IMPEGNI DI AALBORG Autore – Simone Dalla Libera, Diego Vincenzutto, Massimo De Marchi

Gli autori sono collaboratori di agenda 21 consulting srl, le revisioni sono ad opera di dipendenti del Comune di Sona.

IX Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Comune diSona dell’AmbienteComune Stato del Rapporto sullo

CAPITOLO 5 - LE ATTIVITÀ ECONOMICHE

L’attività economica del comune di Sona è legata principalmente all’industria, in particolare al settore delle costruzioni e all’industria manifatturiera, e all’agricoltura. Di particolare importanza è la coltivazione della vite; basti pensare che circa un quarto dell’intero territorio comunale è utilizzato per la coltivazione di numerose qualità di uva da vino, per la maggior parte utilizzate per produrre vini a Denominazione di Origine Controllata (DOC) e a Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG). Il commercio comprende un quarto delle imprese esistenti nel territorio comunale, con una percentuale di addetti pari al 21 %; in coda troviamo il terziario, con il 19 % delle imprese e il 16 % degli addetti.

Fig. 5.1: Imprese 1 per settore economico Fig. 5.2: Addetti per settore economico

27% 29% 27%

agricoltura 36% commercio servizi industria

19% 21% 25% 16%

[Fonte: Dati ISTAT censimento industria e servizi 2001; censimento agricoltura 2000]

La figura sottostante evidenzia la variazione del numero di unità locali operanti nei settori secondario e terziario (industria, commercio e servizi) nel comune di Sona negli anni dei censimenti tra il 1971 e il 2001. Si può notare come forti aumenti ci siano stati tra il 1971 e il 1981 e tra il 1991 e il 2001 mentre nel decennio intermedio il numero di unità locali sia rimasto pressoché invariato.

1 Ai fini del censimento ISTAT “un’impresa è un’entità giuridico - economica, privata o pubblica, che produce beni e/o servizi destinabili alla vendita ed ha facoltà di distribuire i profitti realizzati ai soggetti proprietari. Rientrano in tale definizione, ai fini del Censimento: a) Imprese individuali e lavoratori autonomi; b) Liberi professionisti iscritti agli Albi riconosciuti; c) Società di persone; d) Società di capitali; e) Cooperative; f) Aziende speciali di comuni, province e regioni.” 61

Fig. 5.2: Unità locali 2 dei settori secondario e terziario negli anni dei censimenti

1500

1250

1000

750

500

250

0 1971 1981 1991 2001

Capitolo 5: LE ATTIVITA’ ECONOMICHE LE 5: ATTIVITA’ Capitolo [Fonte: Dati ISTAT censimento industria e servizi 2001]

Da quanto pubblicato in “ Top Aziende le aziende leader di Verona ”, e riportato poi dalla camera di Commercio di Verona, emerge che nel 2002 a Sona vi era la sesta impresa per fatturato della provincia di Verona. Si tratta di una società, denominata “Spesa intelligente Spa”, società controllata dal gruppo Eurospin che opera nel settore della grande distribuzione commerciale al dettaglio di prodotti alimentari e di largo consumo con oltre 550 punti vendita sul territorio nazionale.

2 Ai fini del censimento ISTAT “per unità locale si intende il luogo fisico, identificato da un indirizzo e da un numero civico, in cui un’impresa/istituzione svolge la propria attività con l’impiego di almeno un’unità di personale addetto o esterno, a tempo pieno o parziale. Le unità locali delle imprese, delle istituzioni pubbliche e delle istituzioni non - profit (pubbliche o private) sono le unità di rilevazione del Censimento dell’industria e dei servizi, e per ciascuna di esse deve essere compilato un questionario CIS.1 o CIS.1bis.” 62 Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Comune diSona dell’AmbienteComune Stato del Rapporto sullo

5.1 AGRICOLTURA

Il comune di Sona, su una superficie complessiva di circa 4.114 ettari ha una superficie agricola utilizzata di 2.272,21 ettari, pari quindi a più della metà dell’intero territorio comunale. Il suolo è costituito in parte dall’alta pianura antica, ghiaiosa e calcarea, e in parte da anfiteatri morenici. Gli usi prevalenti consistono nel primo caso nella coltivazione di seminativi irrigui e nella presenza di frutteti e prati; nel secondo caso di vigneti e seminativi.

Fig. 5.3: Superficie agricola utilizzata (S.A.U.) in Ha per 100 Ha di superficie territoriale nell’anno 2000

70

60

50

40

30

20

10

0 Italia Verona Sona

[Fonte: Elaborazione Agenda 21 consulting su dati ISTAT censimento agricoltura 2000]

Come si può notare dalla figura, a Sona la Superficie Agricola Utilizzata ha un valore superiore a quello medio registrato nella provincia veronese, che a sua volta supera sia il valore regionale che quello nazionale. Per quanto riguarda la superficie aziendale suddivisa secondo l’utilizzazione dei terreni si può osservare dalla tabella 5.1 che più di 60 ettari di superficie aziendale ogni 100 ettari di superficie comunale ricadono all’interno della superficie agricola utilizzata e circa 38 sono destinati alle coltivazioni legnose agrarie. Confrontando i dati inerenti il comune di Sona con quelli del totale provinciale si nota che in provincia di Verona viene dato minor spazio alle coltivazioni legnose agrarie mentre acquistano maggior importanza i seminativi.

Tab. 5.1: Superficie aziendale in ettari per 100 ettari di superficie comunale e provinciale totale secondo l’utilizzazione dei terreni nel 2000 Superficie agricola Superficie agricola utilizzata non utilizzata Arboric Altra Comune Coltivazio Prati Boschi Destinata ad Seminat da legno superficie ni legnose permanen Totale attività Totale ivi agrarie ti e pascoli ricreative

Sona 22.89 38.14 0.16 64.93 0.05 1.43 0 0.59 6.89 Provincia di VR 31,39 14,83 10,64 56,86 0,34 7,14 1,52 0,07 4,41

[Fonte: Dati ISTAT censimento agricoltura 2000] 63

Settori 617 Aziende e superficie agricola utilizzata D D   produttivi APAT

Analizzando più nel dettaglio i dati riguardanti le coltivazioni legnose agrarie emerge che tra il 1990 e il 2000 c’è stata una forte diminuzione sia del numero di aziende che coltivano la vite che di quelle che coltivano alberi da frutto. In entrambi i casi però si è avuto un incremento della superficie totale destinata a queste coltivazioni legnose, segno che ciascuna azienda ha destinato a tali colture una maggiore estensione rispetto al 1990.

Capitolo 5: LE ATTIVITA’ ECONOMICHE LE 5: ATTIVITA’ Capitolo Per quanto riguarda l’olivo tra il 1990 e il 2000 si è avuto un raddoppio sia del numero di aziende che della superficie.

Tab. 5.2: Aziende con coltivazioni legnose agrarie e relativa superficie per le principali coltivazioni praticate (superficie in ettari)

vite olivo agrumi fruttiferi aziende superficie aziende superficie aziende superficie aziende superficie 1990 310 892,43 31 17,28 0 0 208 456,77 2000 270 1.013,64 66 35,28 0 0 188 515,57

[Fonte: Dati ISTAT censimento agricoltura 1990, 2000]

Già si e parlato, anche nel paragrafo introduttivo, dell’importanza che la coltivazione della vite riveste nel comune di Sona; si tratta in gran parte di coltivazioni destinate alla produzione di vini, in gran parte DOC e DOCG. Tra le varietà maggiormente diffuse nel territorio comunale troviamo: Corvina, Garganega, Rondinella, Trebbiano Toscano, Tocai friulano.

5.1.1 Caratteristiche delle aziende agricole La maggior parte delle aziende agricole ha una superficie compresa tra 2 e 5 ettari, la proprietà risulta comunque fortemente spezzettata dato che oltre la metà delle imprese con meno di 2 ettari sono addirittura al di sotto dell’ettaro. Delle 406 aziende agricole presenti in comune di Sona ben 388 sono a conduzione diretta del coltivatore e, di queste, 348 contano esclusivamente su una manodopera familiare.

64 Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Comune diSona dell’AmbienteComune Stato del Rapporto sullo

Fig. 5.4: Aziende per classe di superficie totale nell’anno 2000 (superficie in ettari)

140

120

100

80

60

40

20

0 2-5 5-10 oltre 10-20 20-50 100 ed 100 50-100 Meno di2 Meno

[Fonte: Dati ISTAT censimento agricoltura 2000]

Anche al mondo agricolo, come ad altri settori produttivi, viene richiesto ogni giorno di limitare gli impatti sull’ambiente. Per questo anche a Sona, operano aziende che attuano tecniche meno impattanti di coltivazione/allevamento. Si definisce agricoltura biologica infatti quella che ammette solo l’impiego di sostanze naturali ovvero presenti in natura escludendo l’utilizzo di prodotti di sintesi. L’agricoltura integrata invece è un metodo di coltivazione che, accanto all’utilizzo di sostanze di sintesi, integra tecniche agronomiche di tipo biologico. Il mondo del biologico è molto vario ed esistono numerose associazioni ed istituti che verificano il rispetto dei disciplinari per le produzioni biologiche. In Veneto non esiste ad oggi un elenco ufficiale di quanti producono in maniera biologica. I dati presentati di seguito si riferiscono quindi alla situazione rilevata nell’ultimo censimento dell’agricoltura effettuato nel 2000. Per completezza vengono inoltre riportati i dati delle aziende “disciplinate” ovvero che seguono regole (disciplinari di produzione) definite per la produzione di prodotti specifici, normalmente di qualità.

Tab. 5.3: Agricoltura biologica, integrata e disciplinata, 2000

Biologico Integrato Disciplinato Veneto Verona Sona Veneto Verona Sona Veneto Verona Sona

Totale Aziende 995 271 8 2.747 1.507 39 13.455 6.441 203 Totale Superficie 4.981 1.441 20 20.808 10.158 359 38.779 20.193 843 Aziende 197 36 1 557 168 4 300 94 - Cereali Superficie 1.171 331 1 5.499 946 30 4.745 835 - Aziende 232 44 - 372 114 1 269 52 - Ortive Superficie 332 120 - 639 209 1 534 156 - Aziende 30 8 - 150 29 2 120 23 1 Piante industriali Superficie 161 40 - 1.825 265 5 1.037 125 11 Aziende 110 24 - 168 55 - 175 40 - Altri seminativi Superficie 595 47 - 929 216 - 939 202 -

65

Biologico Integrato Disciplinato Veneto Verona Sona Veneto Verona Sona Veneto Verona Sona Aziende 336 65 6 1.378 797 28 12.434 5.891 195 Vite Superficie 1.003 154 13 5.968 3.505 250 28.311 16.651 804 Aziende 73 51 4 297 248 9 469 456 7 Olivo Superficie 70 53 2 188 168 14 377 366 9 Aziende ------Agrumi Superficie ------Aziende 363 159 3 1.059 805 20 528 364 6 Fruttiferi Superficie 989 628 4 4.530 3.648 58 2.528 1.765 19

Altre coltivazioni Aziende 5 2 - 4 2 - 8 1 - legnose Superficie 12 1 - 7 6 - 20 0 - Aziende 97 13 1 113 91 - 21 13 - Altre coltivazioni Superficie 648 67 0 1.223 1.195 - 288 92 - Capitolo 5: LE ATTIVITA’ ECONOMICHE LE 5: ATTIVITA’ Capitolo [Fonte: Elaborazioni Agenda 21 Consulting su dati Regione del Veneto, Direzione Sistema Statistico Regionale]

Per quanto riguarda gli allevamenti i capi più numerosi sono gli avicoli, seguiti da bovini e conigli.

Tab. 5.4: Allevamenti: numero di aziende e consistenza dei capi nell’anno 2000 Bovini Bufalini Ovini Caprini Equini Suini Avicoli Conigli Struzzi Aziende 80 0 4 10 11 19 126 56 0 Capi 6.287 0 115 66 46 2.376 338.806 47.581 0

[Fonte: Regione Veneto - Direzione Sistema Statistico Regionale]

Si fa presente che i dati riportati in tabella 5.5 presentano notevoli differenze rispetto a quelli contenuti nel censimento dell’agricoltura del 2000 e pubblicati da ISTAT. Fra gli allevamenti che necessitano di maggiore attenzione vi sono quelli di suini, in quanto possono comportare difficoltà nello smaltimento dei liquami. In territorio comunale il principale allevatore di suini è Valle Zeno (Via Civel - Sona) che, a Dicembre 2005, possiede 850 capi ma è autorizzato per ben 1200. Nel corso del 2005 ha smesso l’attività Olioso Francesco (Via Bragati – Palazzolo) il quale allevava circa 600 capi suini. Le aziende “disciplinate” ovvero che seguono regole (disciplinari di produzione) per gli allevamenti sono riportate nella tabella seguente.

Tab. 5.5: Allevamenti disciplinati, 2000 Bovini Bufalini Ovini Caprini Suini Avicoli

Aziende Aziende Capi Aziende Capi Aziende Capi Aziende Capi Aziende Capi Aziende Capi Veneto 601 392 61.187 8 258 9 1.770 14 679 105 260.765 52 1.752.006 Verona 137 91 12.233 2 62 1 20 2 35 21 48.396 23 475.478 Sona 7 4 444 0 0 0 0 0 0 2 2.313 0 0 [Fonte: Elaborazioni Agenda 21 Consulting su dati Regione del Veneto, Direzione Sistema Statistico Regionale]

66 Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Comune diSona dell’AmbienteComune Stato del Rapporto sullo

Una curiosità inerente gli allevamenti presenti in comune di Sona riguarda un allevamento di lumache (elicicultura) della specie pomatia destinata alla ristorazione; il ciclo (dalla nascita alla riproduzione, quindi alla raccolta) dura di norma due anni.

Biodiversità e 57 Allevamento S D   paesaggio OCSE

67

5.2 INDUSTRIA

Già si è accennato dell’importanza che il settore industriale riveste nel comune di Sona; i dati evidenziano per il comune interessato, tra il 1971 e il 2001, un continuo aumento del numero di imprese operanti in questo settore.

Tab. 5.6: Imprese nel settore industriale

Comune Censimento 1971 Censimento 1981 Censimento 1991 Censimento 2001 Sona 144 353 332 450 Verona 11.059 18.674 17.799 21.729 Veneto 54.655 99.721 106.418 120.885

[Fonte: Dati ISTAT censimento industria e servizi 2001] Capitolo 5: LE ATTIVITA’ ECONOMICHE LE 5: ATTIVITA’ Capitolo

Fig. 5.5: Imprese per 1000 abitanti nel settore industriale

35,00

30,00

25,00

20,00 Sona Verona 15,00 Veneto 10,00

5,00

0,00 71 81 91 01

[Fonte: Elaborazione Agenda 21 consulting su dati ISTAT censimento industria e servizi]

La figura 5.5 rappresenta il numero delle imprese industriali ogni mille abitanti; come si può notare i valori di Sona superano sia il numero di imprese veronesi per abitante, sia i valori calcolati per la regione Veneto. Vediamo quindi più nel dettaglio in quali settori di attività economica operano le imprese presenti a Sona.

Fig. 5.6: Imprese industriali per settore di attività economica a Sona nel 2001

Energia, gas e acqua 0

Industria estrattiva 1

Agricoltura e pesca 27

Industria manifatturiera 178

Costruzioni 244

0 50 100 150 200 250 300

[Fonte: Dati ISTAT censimento industria e servizi 2001] 68 Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Comune diSona dell’AmbienteComune Stato del Rapporto sullo

Il primo posto spetta al settore delle costruzioni, segue l’industria manifatturiera alla quale appartengono principalmente: fabbriche di calzature, prodotti metallici, industrie alimentari e delle bevande, industrie tessili e dell’abbigliamento, fabbriche di macchine elettriche e di apparecchi meccanici, industria del legno.

5.3 ARTIGIANATO

Delle 1.123 imprese operanti nei settori secondario e terziario nel territorio del comune di Sona nel 2001, 481 erano imprese artigiane, come si può notare dalla tabella l’artigianato opera soprattutto nel settore manifatturiero (indicato in tabella, secondo la terminologia ISTAT, con il termine “industria”). Dopo un calo del numero complessivo delle imprese tra il 1981 e il 1991, si è avuta una ripresa nel 2001.

Tab. 5.7: Imprese artigiane nei vari settori produttivi

censimento censimento censimento censimento 1971 1981 1991 2001 industria 115 280 225 348 commercio 0 32 38 36 servizi 25 53 60 97 totale 140 365 323 481

[Fonte: Dati ISTAT censimento industria e servizi]

L’artigianato locale riguarda principalmente le costruzioni e l’industria manifatturiera, che comprende soprattutto la produzione di calzature e la fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo.

Fig. 5.7: Imprese artigiane per 1000 abitanti nei settori secondario e terziario nel comune di Sona

30,00

25,00

20,00

15,00

10,00

5,00

0,00 1971 1981 1991 2001

[Fonte: Dati ISTAT censimento industria e servizi]

69

5.4 COMMERCIO E SERVIZI

Il commercio e i servizi, così come classificati dall’istat, rientrano nel settore terziario, comparto che, come abbiamo visto nell’introduzione al capitolo, è meno sviluppato rispetto ai settori secondario e primario. Nonostante questo nel 2001 si è avuta una forte ripresa dei servizi, tanto che il numero delle imprese per abitante è arrivato a superare il valore registrato per la provincia di Verona, come è evidenziato dalla figura 5.10. Per quanto riguarda il commercio è da evidenziare che il centro commerciale “La grande mela” conta attualmente circa 90 attività commerciali (negozi).

Tab. 5.8: Imprese nei settori del commercio e dei servizi (censimento) Commercio Servizi Capitolo 5: LE ATTIVITA’ ECONOMICHE LE 5: ATTIVITA’ Capitolo Comune 1971 1981 1991 2001 1971 1981 1991 2001 Sona 178 286 240 292 27 68 175 381 Verona 14.729 18.653 17.829 18.290 7.352 10.597 13.209 19.968 Veneto 80.783 102.668 99.961 101.217 39.800 60.147 70.984 105.721

[Fonte: Dati ISTAT censimento industria e servizi]

Fig. 5.8: Imprese del commercio e dei servizi per settore di attività economica nel 2001 a Sona

Altri servizi 256

Trasporti e 62 comunicazioni

Alberghi e pubblici 51 esercizi

Commercio e 292 riparazioni

0 50 100 150 200 250 300

[Fonte: Dati ISTAT censimento industria e servizi]

La figura 5.8 indica quali attività economiche del settore terziario sono maggiormente praticate nel comune di Sona. In blu sono rappresentate le attività riguardanti il commercio, che arrivano a comprendere quasi 300 imprese, in azzurro sono invece rappresentate le attività che riguardano i servizi, in tutto 381. Alla voce “Altri servizi”, che risulta essere al secondo posto dopo il commercio, appartengono soprattutto attività immobiliari, attività professionali e imprenditoriali, (tra cui al primo posto attività in materia di architettura, ingegneria ed altre attività tecniche), sanità ed altri servizi pubblici, sociali e personali.

70 Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Comune diSona dell’AmbienteComune Stato del Rapporto sullo

Fig. 5.9: Imprese per 1.000 abitanti nel settore commerciale al 2001

30,00

25,00

20,00 Sona 15,00 Verona Veneto 10,00

5,00

0,00 71 81 91 01

[Fonte: Dati ISTAT censimento industria e servizi]

Dalla figura 5.9 emerge che a Sona dopo il 1981, anno in cui il rapporto imprese commerciali per abitante era superiore a quello registrato per la provincia di Verona, si è registrato un calo, dovuto ad una diminuzione del numero delle imprese. Nel 2001 il rapporto imprese per abitante risulta ancora inferiore alla media provinciale.

Fig. 5.10: Imprese per 1000 abitanti nel settore dei servizi al 2001

30,00

25,00

20,00 Sona 15,00 Verona Veneto 10,00

5,00

0,00 71 81 91 01

[Fonte: Dati ISTAT censimento industria e servizi]

Per quanto riguarda i servizi vi è stata a Sona una continua crescita; il rapporto imprese per abitante, che fino al 1991 era inferiore alla media provinciale, nel 2001 l’ha decisamente superata, toccando le 26,69 imprese per 1000 abitanti contro le 24,16 della provincia di Verona e le 23, 35 imprese per 1000 abitanti censite in Italia.

71

5.5 INFORMAZIONI SULLE IMPRESE SECONDO LA CAMERA DI COMMERCIO

La camera di commercio di Verona fornisce, tramite i dati contenuti nel Registro Imprese, ulteriori informazioni riguardanti l’economia dei comuni della provincia. Tali dati sono disponibili con un aggiornamento al 2004 ma non sono confrontabili con quelli dei censimenti in quanto si basano , per l’appunto, sul registro delle imprese iscritte alla Camera di Commercio, mentre l’ISTAT, tramite la distribuzione dei questionari acquisisce informazioni di più ampio raggio. L’iscrizione delle imprese alla camera di commercio è regolata dalla legge 580/93 e successivi decreti, in particolare il DPR 581/95 contenente il regolamento di attuazione dell’articolo 8 della legge 580/93. Nell’indicare i soggetti con obbligo di iscrizione, si fa Capitolo 5: LE ATTIVITA’ ECONOMICHE LE 5: ATTIVITA’ Capitolo riferimento anche ad alcuni articoli del codice civile. Un esempio di differenza tra dati ISTAT e Registro Imprese è dato dalle associazioni non iscritte alla Camera di Commercio, che rientrano invece, come associazioni private, nel campo di osservazione del censimento. D’altra parte se le serie storiche ISTAT consentono di operare un raffronto sui mutamenti strutturali di un sistema economico, i dati CCIAA permettono di seguire le “sollecitazioni quotidiane” a cui sono sottoposti gli operatori economici dal continuo cambiamento della congiuntura al variare delle fasi del ciclo economico. Consapevoli quindi del fatto che i dati non potranno essere esattamente confrontati con quelli dei paragrafi precedenti vogliamo qui inserire alcune informazioni tratte dal registro Imprese della Camera di Commercio di Verona.

Tab. 5.9: Serie storica delle imprese attive 2000 2001 2002 2003 2004 Var % Var % 04/00 04/03 Sona 1.386 1.397 1.458 1.490 1.521 9,7 2,1 Provincia 83.470 84.214 85.444 86.191 87.762 5,1 1,8 di Verona

[Fonte: Elaborazione CCIAA Verona su dati Infocamere]

Fig. 5.11: Serie storica delle imprese attive nel comune di Sona

1.550

1.500

1.450

1.400

1.350

1.300 2000 2001 2002 2003 2004

[Fonte: Elaborazione CCIAA Verona su dati Infocamere]

72 Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Comune diSona dell’AmbienteComune Stato del Rapporto sullo

La tabella 5.8 e la figura 5.11 evidenziano un aumento del numero delle imprese attive nel comune di Sona tra il 2000 e il 2004, l’aumento più consistente è avvenuto tra il 2001 e il 2002. Nei quattro anni considerati la variazione percentuale registrata a Sona, così come indicato in tabella, è quasi doppia rispetto a quella dell’intera provincia veronese. La figura 5.12 suddivide le imprese attive, presenti sul territorio comunale e iscritte alla camera di commercio, per settore di attività economica al 2004, è inoltre indicato il numero di imprese femminili rispetto al totale. Per impresa femminile si intendono tutte le aziende con titolare donna o in cui sia ravvisabile una presenza preponderante (maggiore del 50%) di donne tra i soci o gli amministratori.

Fig. 5.12: Imprese attive nella provincia di Verona al 2004

Altro

Istruz, sanità altri servizi pubblici, sociali e personali Femmine Maschi Attiv.immob,noleggio inform ricerca

Intermediaz. monet e finanz

Trasp, magazzin e comunicaz

Alberghi e ristoranti

Commercio ingr e dett

Costruzioni

Attivita' manifatturiere

Agricoltura e pesca

0 50 100 150 200 250 300 350

[Fonte: Elaborazione CCIAA Verona su dati Infocamere]

Come si può notare il settore in cui le donne hanno maggior spazio rispetto al totale delle imprese è quello dell’istruzione, sanità e servizi mentre sono praticamente assenti nell’intermediazione monetaria e finanziaria.

73

5.6 IL TURISMO

Sona si trova a circa 13 km ad ovest di Verona, nei pressi della sponda sud orientale del lago di Garda e nelle vicinanze dei numerosi parchi divertimento presenti in zona. Una localizzazione che permette di segnalare una certa attività turistica; che verrà analizzata sia guardando agli arrivi 1 dei turisti che le presenze 2 degli stessi a Sona. I dati evidenziano che i turisti sono principalmente italiani e, considerando gli ultimi dati disponibili, ossia quelli riferiti ai primi sei mesi del 2005 (gennaio – agosto), essi provengono essenzialmente da Lombardia, Veneto, Friuli e Lazio. Dati che confermano anche la tendenza degli anni precedenti.

Capitolo 5: LE ATTIVITA’ ECONOMICHE LE 5: ATTIVITA’ Capitolo Per quanto riguarda i turisti stranieri provengono soprattutto da Francia e Germania.

Tab. 5.10: Capacità degli esercizi ricettivi per tipologia di alloggio a Sona nel 2003 Esercizi Camere Letti Alberghi 2 83 157 Bed & Breakfast 3 7 15 Agriturismo 3 29 53 Totale 11 119 211

[Fonte: Comune di Sona]

Da informazioni ottenute in via ufficiosa si può dire che nell’ultimo periodo i bad & breakfast, così come gli agriturismo con disponibilità di posti letto, sono passati da 3 a 4; è da evidenziare anche la presenza di due affittacamere, non considerate in tabella 5.9. Fino a cinque anni fa in comune di Sona non era presente alcun posto letto, è da sottolineare quindi la netta ripresa che il settore turistico ha avuto da questo punto di vista negli ultimi tempi.

Settori 649 Infrastrutture turistiche D D ☺☺☺  produttivi APAT

Per quanto riguarda gli arrivi mentre gli stranieri sono rimasti pressoché invariati negli ultimi anni, per quanto riguarda gli italiani è da rilevare soprattutto l’aumento, di circa 1600 unità, tra il 2002 e il 2003.

1 Per arrivo si intende ogni volta in cui un cliente si presenta a chiedere alloggio nella struttura ricettiva. 2 Per presenza si intende ciascuna nottata trascorsa dal cliente nella struttura ricettiva; per un turista che prende alloggio in una struttura e vi rimane cinque notti si registrano quindi un arrivo e cinque presenze.

74 Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Comune diSona dell’AmbienteComune Stato del Rapporto sullo

Fig. 5.13: Arrivi di turisti italiani e stranieri a Sona tra il 2002 e il 2004

9000 8000 7000 6000 5000 4000 3000 2000 1000 0 2002 2003 2004 Italiani 3629 5287 4438 Stranieri 2143 2350 2487

[Fonte: Regione Veneto]

Fig. 5.14: Arrivi di turisti italiani e stranieri a Sona per mese nel 2004

1000 900 800 700 600 ITALIA 500 STATI ESTERI 400 300 200 100 0 Ott Dic Set Giu Lug Feb Apr Mar Ago Nov Gen Mag Arrivi

[Fonte: Regione Veneto]

Guardando comunque al 2004 la figura 5.14 evidenzia come gli arrivi di stranieri si registrino soprattutto nel mese di luglio, (seguito da agosto e settembre); mentre gli italiani prediligano il mese di settembre, (seguito da agosto e, a pari merito, luglio e ottobre).

75

Fig. 5.15: Presenze di turisti italiani e stranieri a Sona per mese nel 2004

2000 1800 1600 1400 1200 Italiani 1000 Stranieri 800 600 400 200 0

Capitolo 5: LE ATTIVITA’ ECONOMICHE LE 5: ATTIVITA’ Capitolo Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic

Presenze

[Fonte: Regione Veneto]

Se si guarda alle presenze dei turisti a Sona, soprattutto per quanto riguarda gli stranieri, queste coincidono sostanzialmente con gli arrivi. L’andamento del grafico conferma infatti che Luglio è il mese di maggior attività turistica con riferimento agli stranieri. Per i turisti italiani, invece, la presenza a Sona si concentra maggiormente nel mese di Agosto con 1800 presenze, seguito dal mese di settembre con 1600.

Settori 651 Intensità turistica (arrivi/presenze) D D ☺☺☺  produttivi APAT

Fig. 5.16: Permanenza media dei turisti italiani e stranieri a Sona tra il 2002 e il 2004

2,5

2,3

STATI ESTERI 2,0 ITALIA

1,8

1,5 2002 2003 2004

[Fonte: Regione Veneto]

76 Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Comune diSona dell’AmbienteComune Stato del Rapporto sullo

La figura 5.16 infine evidenzia che, sia italiani che stranieri si trattengono a Sona mediamente due giorni o poco più.

5.7 LE CERTIFICAZIONI

Le norme della serie ISO 9000 e ISO 14000 sono state prodotte dall’ISO (International Organization for Standardization) per definire i requisiti internazionali per i sistemi di gestione della qualità (9000) e dell’ambiente (14000). Inoltre l’U.E. ha introdotto un proprio standard di certificazione ambientale a seguito della pubblicazione del regolamento EMAS CE 761/2001. Un sistema di gestione per la qualità si riferisce a “quella parte del sistema di gestione di un’organizzazione che si propone, con riferimento agli obiettivi per la qualità, di raggiungere risultati in grado di soddisfare adeguatamente le esigenze, le aspettative e i requisiti di tutte le parti interessate”. (ISO 9000:2001) Intraprendere un processo di certificazione è un’azione volontaria; le imprese presenti in comune di Sona con certificazione ISO 9001:2000 sono 24 (tabella), non sono presenti imprese certificate ISO 14000 ed EMAS.

Tab.5.11: Aziende certificate iso 9001:2000 in comune di Sona Tipo Azienda Unità - indirizzo Scopo Data certificazione rilascio ISO Azienda Sede - Via Verona, Scopo: Gestione della produzione e 03/06/2003 9001:2000 vinicola f.lli 6 37060 Sona (VR) - dell'imbottigliamento. Sviluppo, fabiano s.p.a. Veneto lavorazione, affinamento, imbottigliamento, commercializzazione e vendita di vini a marchio proprio e di terzi ISO Biolab 2000 Sede - via e. Fermi, Scopo: Erogazione di servizi di analisi 10/01/2003 9001:2000 s.r.l. 17 37060 lugagnano chimiche e biologiche degli alimenti uso di sona (vr) - veneto umano e zootecnico e di analisi diagnostica veterinaria ISO C.i.b. Strada statale, 11 Scopo: progettazione, sviluppo e 15/09/2004 9001:2000 Conservatori 37060 sona (vr) italia produzione di contenitori in materiale industriali - strada statale, plastico per uso alimentare e non; brevettati 11 37060 sona (vr) - commercializzazione di articoli complementari (stoviglie) s.r.l. veneto ISO Co.bit s.r.l. Sede e U.O. - Via Scopo: Costruzione di acquedotti, opere 08/03/2001 9001:2000 Veneto, di irrigazione e di evacuazione. 20 37060 Sona (VR) - Costruzione, ristrutturazione e Veneto manutenzione di strade e autostrade. Lavori in terra. Verde e arredo urbano. Costruzione di edifici civili ISO Cooperativa Sede Legale e Scopo: Progettazione ed erogazione di 21/12/2004 9001:2000 sociale Operativa - Via G. servizi educativi all'infanzia l'infanzia - Carducci, onlus a.r.l. 10/A 37060 Lugagnan o di Sona (VR) - Veneto ISO Cordioli srl - via matteotti Scopo: Realizzazione di opere civili e 19/11/1999 9001:2000 6 37060 sona (vr) - industriali, ristrutturazioni, restauri e veneto risanamenti di immobili... ISO Eismann srl Sede - via molina Scopo: Gestione di magazzini frigoriferi 9001:2000 18 37060 sona (vr) - per la conservazione di prodotti alimentari veneto surgelati. Gestione della distribuzione di surgelati nelle filiali. Progettazione e gestione di prodotti a marchio. Esercizio di vendita a domicilio, a mezzo incaricati di prodotti surgelati, gelati e similari.

77

Tipo Azienda Unità - indirizzo Scopo Data certificazione rilascio ISO Elettro arena - via val di stava 11- Scopo: Progettazione e realizzazione 14/12/2001 9001:2000 snc di d 37060 sona (vr) - impianti elettrici industriali e civili, quadri tomelleri luca veneto e cabine MT/BT... & c. ISO Euroduto Sede - Via Val di Scopo: Progettazione, produzione ed 01/04/2004 9001:2000 s.p.a Sandrà installazione di scaffalature metalliche 5 37060 Sona (VR) - Veneto ISO Fontana s.r.l. Sede - Via Platano, Scopo: Progettazione, realizzazione e 11/12/2000 9001:2000 14 37026 S.Giorgio in manutenzione di parchi, giardini, manto Salici - Sona (VR) - erboso di campi sportivi e verde per Veneto terrazzi e interni. ISO Givani s.r.l. Sede e U.O. - Via Scopo: Costruzione di strade e 31/05/2004 9001:2000 , 25 - pavimentazioni particolari. Costruzione di Frazione acquedotti, gasdotti, opere di irrigazione Palazzolo 37060 Sona ed evacuazione. Lavori in terra Capitolo 5: LE ATTIVITA’ ECONOMICHE LE 5: ATTIVITA’ Capitolo (VR) - Veneto ISO Gruppo Sito operativo - Scopo: Commercializzazione di utensili 12/02/2005 9001:2000 atesina srl atesina verona: s.s. standard e speciali, attrezzature di 11 - località la presa, produzione, strumenti di misura e 10 37060 sona (vr) - macchine utensili. Servizi di rigenerazione utensili e riparazione di strumenti ed veneto attrezzature ISO Irmie impianti - via dell'industria Scopo: Progettazione e realizzazione di 12/06/1998 9001:2000 srl 17 37060 sona (vr) - impianti tecnologici industriali (elettrici, veneto elettromeccanici). Progettazione, realizzazione quadri elettrici BT/MT/AT e quadri di controllo... ISO Leaderform Sede - Via Molina, Scopo: Stampa di moduli continui 26/02/1998 9001:2000 s.p.a. 19/21 37060 Sona (V destinati all'attività aziendale, R) - Veneto commerciale e al mailing ISO Nord bitumi SEDE PRINCIPALE - Scopo: Progettazione e produzione di 26/01/2004 9001:2000 s.p.a. VIA CAMPAGNOLA, membrane bituminose e 8 37060 SONA (VR) - commercializzazione di materiali Veneto complementari. ISO Pietropoli Sede – via Betlemme, Scopo: Progettazione - Produzione - 21/06/2002 9001:2000 serrande snc 21 37060 Lugagnano Installazione di Porte basculanti e Sistemi di sona (vr) - veneto di chiusura in generale ISO Prialpas spa Sede e unità Scopo: Progettazione, produzione e 21/04/1997 9001:2000 operativa - via valle commercializzazione di: - lastre, rotoli, 4/1 37060 sona (vr) - suole e tacchi in gomma per il settore veneto della calzatura; - lastre e rotoli in gomma per il settore delle pavimentazioni e per la produzione di articoli tecnici. ISO Publitour Sede Palazzolo di Scopo: Progettazione ed erogazione di 09/06/2004 9001:2000 s.p.a. Sona – Via Casette di servizi nel settore fieristico inclusivi di Sotto agenzia pubblicitaria. Progettazione, 13 37010 Palazzolo di costruzione, installazione ed allestimento stand fieristici. Commercializzazione a Verona (VR) - Veneto propria marca, installazione ed assistenza post vendita di case mobili e infrastrutture per il settore turismo ISO Sca.ver. Sede - via lumara, Scopo: Costruzione e manutenzione di 18/03/2005 9001:2000 Costruzioni 23 37060 sona (vr) - strade, acquedotti, gasdotti, opere di s.r.l. veneto irrigazione ed evacuazione – Installazione di impianti di pubblica illuminazione – Lavori in terra e arredo urbano. ISO Sinko s.r.l. Sede - via veneto, Scopo: Progettazione, produzione, 19/10/2004 9001:2000 1 37060 sona (vr) - commercializzazione e installazione di veneto armadietti box-cabine, porte ed accessori per l'arredamento di locali spogliatoi integrati in complesso sportivo, comunitario, industriale ed ospedaliero ISO World service Sede - Via Lombardia, Scopo: Erogazione di servizi di 26/03/2004 9001:2000 s.n.c. Di 21 Zona Industriale commercializzazione, stoccaggio e vitacchio La distribuzione di prodotti hardware e cristiana & c Festara 37060 Sona ( software, componenti, periferiche e 78 Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Comune diSona dell’AmbienteComune Stato del Rapporto sullo

Tipo Azienda Unità - indirizzo Scopo Data certificazione rilascio cristiana & c Festara 37060 Sona ( materiali di consumo per sistemi VR) - Veneto informatici. Configurazione di apparecchiature informatiche anche con proprio marchio (SLASH Computer) e relativa assistenza

[Fonte: www.sincert.it]

5.8 CONCLUSIONI

Da quanto detto nel presente capitolo emerge che nel comune di Sona i settori produttivi più importanti sono l’industria e l’agricoltura ma, confrontando i dati comunali con quelli della provincia si nota che anche i servizi, che nel 1971 erano fortemente al di sotto della media provinciale per numero di imprese, nel 2001 l’hanno addirittura superata.

79

Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Comune diSona dell’AmbienteComune Stato del Rapporto sullo

CAPITOLO 6 - I TRASPORTI E LE COMUNICAZIONI

Lo sviluppo economico della regione Veneto ha comportato, specialmente nelle zone di pianura, la dispersione sul territorio delle attività, dei servizi e degli insediamenti umani. Gli effetti prodotti da questo tipo di modello urbanistico, noto come città diffusa, sono stati molteplici. Tra essi sicuramente, la mobilità di persone e mezzi, legata particolarmente all’attività lavorativa e commerciale che assume nel Veneto un ruolo delicato in quanto le infrastrutture esistenti sono sempre più sottoposte a flussi di traffico crescenti. La rete viaria veronese di breve e medio raggio, costituita da strade comunali e provinciali risulta oggi soggetta ad una pressione superiore a quella per la quale era stata creata, dovendo asservire sia il comune traffico leggero dovuto a fenomeni di pendolarismo sia il traffico merci pesante legato alla frammentazione delle attività produttive e di attraversamento. Accanto al traffico legato prevalentemente alla mobilità locale, si sconta oggi anche un prezzo in termini di veicoli circolanti dovuto all’esplosione produttiva degli ultimi anni che ha visto sul piano internazionale l’apertura del Veneto anche nei confronti del mercato Est-europeo. Il territorio veronese oltre a fungere da generatore e attrattore di traffico, è sempre più sottoposta ad un transito di attraversamento dovuto alla posizione strategica che riveste: cerniera dei collegamenti del centro sud Italia con le regioni d’oltralpe e dei collegamenti tra l’est e l’ovest d’Europa che interessano il corridoio V. Le implicazioni ambientali che il settore dei trasporti determinano risultano per altro sempre più articolate e di non facile risoluzione. Oltre ad impatti diretti, come l’incidentalità ed il consumo di energia, vi sono da considerare le esternalità che il comparto dei trasporti riversa sulle comunità locali ed il territorio interessato come l’emissione di gas inquinanti, l’inquinamento acustico, la depauperazione degli ambienti naturali e del passaggio, il degrado dell’ambiente urbano. Analizzare il comparto dei trasporti nelle sue dimensioni e caratteristiche e tentare di definire l’entità degli impatti da esso prodotti a livello locale consente di impostare una corretta politica settoriale di sviluppo. Il presente capitolo cercherà pertanto di trattare il sistema della mobilità del Comune di Sona attraverso la presentazione di dati relativi alla dotazione infrastrutturale e al parco veicolare e dati relativi alle pressioni esercitate sull’ambiente.

81

6.1 IL SISTEMA INFRASTRUTTURALE DEL COMUNE DI SONA

Il sistema delle infrastrutture per la mobilità del comune di Sona è composto principalmente da: • una serie di strade di diverso livello costituito da due arterie principali, la S.S. n.11 che si sviluppa da est ad ovest del territorio comunale lasciando a sud il centro di Sona, la frazione di San Giorgio e di Lugagnano e a nord la frazione di Palazzolo, e la S.P. n.26 che si sviluppa da sud a nord del territorio comunale unendo il centro di (ed il relativo casello autostradale) con la statale 11, e da una fitta rete secondaria e terziaria che si dirama su tutto il

Capitolo 6: I TRASPORTI ELE COMUNICAZIONI ELE I TRASPORTI 6: Capitolo territorio amministrativo; • due tratti autostradali: l’Autostrada A22 (Brennero – Modena) che scorre a nord del territorio comunale e l’Autostrada A4 (Torino – Trieste) che scorre a sud del territorio comunale; • la ferrovia che unisce Milano con Venezia e che scorre a sud del territorio comunale; • a pochi chilometri di distanza dal territorio comunale è inoltre in servizio l’aeroporto Catullo di Verona. La rete infrastrutturale è riassunta nella carta che segue.

Fig. 6.1: Rete infrastrutturale nel Comune di Sona

Fonte: Comune di Sona - Piano Generale del Traffico Urbano

82 Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Comune diSona dell’AmbienteComune Stato del Rapporto sullo

6.1.1 I tratti autostradali I tratti autostradali che percorrono il territorio comunale appartengono all’A22 e all’A4. L’autostrada A4, che collega Milano con Venezia e Trieste, attraversa il comune di Sona in direzione ovest-est per una lunghezza di 12,3 chilometri interessando principalmente la frazione di San Giorgio in Salici. Essa proviene dal Comune di e prosegue in quello di Sommacampagna, dove è presente un ingresso autostradale raggiungibile dalle frazioni di Sona e Lugagnago mediante la S.P n.26. L’autostrada A22 collega invece il Brennero con Modena e segna parte del confine nord-orientale del comune di Sona per una lunghezza di 2,4 chilometri. La zona di Sona non è direttamente interessata da caselli autostradali che permettono accessi lungo l’A22; il più vicino, il casello di Verona Nord, è raggiungibile mediante la tangenziale S.R. n.62 che ricade nel territorio amministrato dal Comune di Verona. Il territorio comunale risulta pertanto ben servito dalla viabilità autostradale e quindi facilmente accessibile.

Tab. 6.1: Distanze dal casello autostradale Casello Casello Sommacampagna Verona Nord (A4) (A22) Sona 2,0 7,0 Lugagnano 4,5 2,0 Palazzolo 5,0 5,0 S. Giorgio 5,5 12,0

[Fonte: Comune di Sona – Settore Lavori pubblici]

6.1.2 La rete stradale La rete stradale del Comune si divide in un sistema atto ad assicurare la viabilità primaria, costituita da due assi principali di collegamento (la S.S. n.11 e la S.P. n.26) e da una fitta rete di infrastrutture secondarie, costituita dalle strade comunali e dalla S.P. n.54/A della Bissona . La strada statale è suddivisa in tre vie (via Verona , via Bosco , via Crocette ) e percorre il territorio comunale per 4,7 chilometri in direzione est-ovest. Essa rappresenta un importante via di comunicazione sia con i paesi limitrofi sia con la città di Verona. La statale rappresenta anche un importante nodo economico; ne sono testimonianza infatti gli stabilimenti e le attività commerciali disseminate un po’ ovunque lungo questa arteria. Tra le strade laterali di maggior importanza che confluiscono con la S.S. n°11 ci sono Via Bellevie e Via San Quirico che collegano rispettivamente la frazione di Palazzolo e di Sona. La strada provinciale n.26 attraversa il Comune in direzione Nord-Sud, prendendo il nome di via Molinara , intersecandosi pertanto con la statale, alla quale è collegata mediante uno svicolo. Via Molinara , lunga 1,7 chilometri, rappresenta un importante via di comunicazione: essa, oltre ad unire il Comune di Sommacampagna con

83

Bussolengo, permette di raggiungere il casello autostradale di Sommacampagna e il Centro Commerciale la Grande Mela . La provinciale della Bissona percorre il territorio comunale per una lunghezza di 2,8 km, passando per le vie Fusara, Giarola, Marconi e Molinara. Un altro punto nevralgico per quel che riguarda il carico del traffico è rappresentato dall’incrocio localizzato nella frazione di Lugagnago, dove la forte espansione industriale e commerciale degli ultimi anni ha determinato un consistente aumento dei veicoli circolanti. Si riportano per completezza anche i nomi delle vie che costituiscono la trama di strade comunali, ripartiti in strade di quartiere e interquartierali e che permettono di unire le frazioni al centro di Sona, tenendo presente che il capoluogo dista circa 5,0

Capitolo 6: I TRASPORTI ELE COMUNICAZIONI ELE I TRASPORTI 6: Capitolo km da Lugagnago, 3,0 km da Palazzolo e 5,0 km da S.Giorgio in Salici.

Tab. 6.2: Viabilità nel Comune di Sona – considerate nel Piano Generale del Traffico Urbano Via Beccarie, Via San Francesco, via Case Nuove, via XXVI Aprile,Via Sacharov,Via Pelacane, Via , Via Stazione,Via Fiume, via Kennedy, via Caduti del Lavoro, via Don Bosco,Via Mancalacqua, Via Festara, Via Trentino, Via Capitello, via Canova di Sona, via Portegoni, via Merla, Via Fusara, via Rainera, Via Mangano, via Marconi, via Roma, via S.Quirico, Via STRADE Campagnola, via Valle, via Casella, via Val di Sandra, Via Montresora, via INETERQUARTIERALI Borghe, via Mozambana, via Casa Stefania, Via Tagliaferro, via Gaburri,Via Corte, Via Segradi,Via Belvedere, via Cela, via Platano, via Cherubina, Via Caliari, Via Giacomona, Via Matteotti, Via Belevie,Via Prele,Via IV Novembre,Piazza Vittorio Veneto,Via Cavicchie,Via Santa Giustina,Via Castagne, via La Pra, Via Barbarago STRADE DI QUARTIERE Via De Gasperi,Via Molinara Nuova,Via Bellona, via Antiera, via Morsara,Via Molina,Piazza Vittoria,Via Discesa Chiesa, via La Pezza, via Bellavista, via Pie di Colle,Via Pozza delle Lastre, Via Lumara,Via Terminon, via Canove, via Santini,Via Castagnaro, via Isonzo

[Fonte: Comune di Sona -Piano Generale del Traffico Urbano]

La lunghezza complessiva del sistema di strade comunali ammonta a poco meno di 88 kmq, ripartiti tra le quattro frazioni.

Tab. 6.3: Estensione delle rete stradale comunale

Luogo Estensione Percentuale

Sona 23,1 kmq 26,3% Palazzolo 23,8 kmq 27,2% Lugagnano 15,2 kmq 17,4% S.Giorgio in Salici 25,5 kmq 29,1% TOTALE 87,6 kmq 100%

[Fonte: Comune di Sona, Settore Lavori Pubblici]

Alla viabilità secondaria spetta anche il ruolo di collegare le maggiori località del Comune con le strade principali, e in particolare con la S.S. n.11. Le più importanti sono: • Via Bellevie per la Frazione di Palazzolo; • Via Platano e Via Giacomona per la Frazione di San Giorgio in Salici;

84 Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Comune diSona dell’AmbienteComune Stato del Rapporto sullo

• Via San Quirico e via Fusara per la Frazione di Sona; • Via Bussolengo e Via Stazione per la Frazione di Lugagnago.

Capacità ed estensione della rete di 645 R D Trasporti ☺☺☺  infrastrutture APAT

Per quanto riguarda le aree di sosta, il Comune di Sona dispone di 583 posti macchina, ripartiti in diverse zone. Le principali sono elencate di seguito: • Parcheggio dietro la chiesa di Sona (44 posti); • Via S.Francesco a Lugagnano (42 posti); • Via della Stazione a Lugagnano (41 posti); • Piazza Martiri della Libertà (52 posti); • Piazza Vittoria a Sona (21 posti); • Parcheggio presso la chiesa di Lugagnano (privato ma ad uso pubblico)

6.1.3 La tratta ferroviaria Il comune di Sona è posto lungo un importante arteria ferroviaria, la Milano – Venezia. I binari percorrono il territorio comunale per una lunghezza di 11,3 chilometri, La stazione F.S. di Sona – Sommacampagna., esistente e presidiata 24 ore su 24 per la regolazione del traffico in ingresso a Verona, non effettua però alcun servizio passeggeri da circa una decina d’anni, a causa della soppressione della fermata. Il territorio comunale risulta pertanto solo interessato dall’attraversamento di convogli. La linea Milano – Venezia è interessata alla modernizzazione e al potenziamento della rete, essendo parte integrante del progetto "Nuove Tratte ferroviarie italiane Sistema Alta Capacità”. In particolare è previsto il raddoppio dei binari che passeranno da due a quattro. Le distanze che separano le varie frazioni dalla stazione ferroviaria sono le seguenti: • da Sona: 2,0 km • da Lugagnago: 4,5 km • da Palazzolo: 5,0 km • da San Giorgio in Salice: 5,5 km

6.1.4 L’aeroporto Valerio Catullo di Villafranca L’aeroporto Valerio Catullo è posizionato a soli una decina di chilometri dal Comune di Sona: esso è facilmente raggiungibile seguendo inizialmente la strada statale e quindi la tangenziale S.R. n.62. Più precisamente, le distanze delle frazioni dalla stazione aeroportuale sono: • da Sona: 10,0 km • da Lugagnago: 8,0 km • da Palazzolo: 13,0 km • da San Giorgio in Salice: 11,0 km 85

6.2 IL TRASPORTO PRIVATO

6.2.1 Il parco macchine Il numero di veicoli posseduti dagli abitanti del Comune di Sona al 31 dicembre 2004 si componeva di 12.844 unità. Considerando che alla stessa data i residenti ammontavano a 15.020 abitanti, ne risulta un rapporto macchina – abitante di poco inferiore all’unità. La tabella seguente mostra la composizione per tipologia del parco macchine circolante al 31 dicembre 2004:

Tab. 6.4: Ripartizione del parco macchine del Comune di Sona per tipologie di veicoli immatricolati fino al 31/12/2004

Capitolo 6: I TRASPORTI ELE COMUNICAZIONI ELE I TRASPORTI 6: Capitolo VALORE VALORE TIPOLOGIE DI VEICOLI ASSOLUTO PERCENTUALE

autocarri trasporto merci 1.151 9,0% autobus 6 0,1% autoveicoli speciali / specifici 419 3,3% autovetture 9.666 75,2% motocarri e quadricicli trasporto merci 6 0,1% motocicli 1.204 9,4% motoveicoli e quadricicli speciali / specifici 1 0,0% rimorchi e semirimorchi speciali / specifici 222 1,7% rimorchi e semirimorchi trasporto merci 114 0,9% trattori stradali o motrici 61 0,5% TOTALE 12.850 100%

[Fonte: Comune di Sona]

L’incidenza maggiore spetta al settore delle autovetture, che da sole costituiscono il 75,3% dell’intero insieme di veicoli. Molto numerosi sono anche i motocicli (9,4%) e gli autocarri adibiti al trasporto merci (9,0%). Si riportano inoltre i valori calcolati per quantificare il numero di abitanti per veicolo, in base alla tipologia di quest’ ultimo:

Tab. 6.5: Incidenza pro capite delle tipologie di veicoli immatricolati nel Comune di Sona

ABITANTI PER TIPOLOGIE DI VEICOLI VEICOLO

autocarri trasporto merci 13,1 autoveicoli speciali / specifici 35,9 autovetture 1,6 motocarri e quadricicli trasporto merci 2.503,3 motocicli 12,5 motoveicoli e quadricicli speciali / specifici 15.020,0 rimorchi e semirimorchi speciali / specifici 67,7 rimorchi e semirimorchi trasporto merci 131,8 trattori stradali o motrici 246,2

[Fonte: Comune di Sona – elaborazioni Agenda 21 Consulting]

86 Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Comune diSona dell’AmbienteComune Stato del Rapporto sullo

L’incidenza maggiore spetta ancora al numero di persone per autoveicolo circolante: ben 1,6. A questo proposito, se si considera l’intera popolazione maggiorenne (e che potenzialmente potrebbe possedere la Patente di Guida e quindi un veicolo di proprietà), allora il dato ricavato cala a 1,2 abitanti per ogni autovettura, valore particolarmente alto. Il quadro seguente riporta la suddivisone del parco macchine in base al combustibile impiegato; ovviamente i tipi di alimentazione più usati sono la benzina e il gasolio.

Tab. 6.6: Parco veicolare per tipo di carburante usato (anno 2004) ALIMENTAZIONE PERCENTUALE benzina 57,3% gasolio 35,5% benzina o metano 2,3% benzina o gas liquido 1,5% altre 0,8% dato non identificato 2,6%

[Fonte: Comune di Sona – elaborazioni Agenda 21 Consulting]

Si riporta infine la classificazione del parco macchine in base all’anno di immatricolazione, riassunto nella figura seguente.

Fig. 6.2: Parco macchine per anno di immatricolazione

900

800

700

600

500

400

numero veicoli 300

200

100

0 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 Fino al 1980 al Fino anni autocarri traspoto merci autoveicoli speciali/specifici autovetture motocarri e quadricili traporto merci motocicli motoveicoli e quadricicli speciali/specifici imorchi e semirimorchi speciali/specifici rimorchi e semirimorchi trasporto merci trattori stradali o motrici

[Fonte: Comune di Sona – elaborazioni Agenda 21 Consulting]

87

Dei veicoli circolanti al 31 dicembre 2004, il 3,8% risulta immatricolato prima del 1980, il 12,6% nel decennio 1981-’90; il 52,6% nel decennio successivo e il 30,9% dopo il 2001. Lo stesso calcolo può essere esposto per le sole automobili. Esso è riassunto nella tabella seguente, dove il valore in corsivo indica l’anno che ha registrato il maggior numero di autoveicoli immatricolati.

Tab. 6.6: Ripartizione automobili in base all’anno di immatricolazione Capitolo 6: I TRASPORTI ELE COMUNICAZIONI ELE I TRASPORTI 6: Capitolo ANNO DIANNO IMMATRICOLAZIONE NUMERO AUTOMOBILI PERCENTUALE ALRISPETTO TOTALE DEIMEZZI IMMATRICOLATI DIANNO IMMATRICOLAZIONE NUMERO AUTOMOBILI PERCENTUALE ALRISPETTO TOTALE DEIMEZZI IMMATRICOLATI Fino al 1980 252 1,96 1993 388 3,02 1981 23 0,18 1994 397 3,09 1982 30 0,23 1995 463 3,60 1983 21 0,16 1996 458 3,56 1984 28 0,22 1997 754 5,87 1985 71 0,55 1998 670 5,21 1986 74 0,58 1999 689 5,36 1987 111 0,86 2000 819 6,37 1988 161 1,25 2001 813 6,33 1989 227 1,77 2002 709 5,52 1990 242 1,88 2003 736 5,73 1991 316 2,46 2004 711 5,53 1992 498 3,88 2005

[Fonte: Comune di Sona – elaborazioni Agenda 21 Consulting]

Parco veicoli stradali, valori totali e 648 pro capite, età media dei veicoli, % di P D Trasporti  

APAT veicoli

6.2.2 I flussi di traffico autostradale La mobilità di persone e mezzi sembra essere destinata a crescere ogni anno di più. I dati autostradali confermano questo trend, sia per l’A4 che per l’A22. Il quadro seguente riporta i flussi di traffico di transito misurati lungo il tratto dell’autostrada Torino – Venezia gestito dall’ Autostrada Bs – Vr – Vi – Pd Spa per il solo 2004.

Tab. 6.7: Traffico sull’autostrada A4 per il 2004 TRAFFICO VEICOLI VEICOLI VEICOLI ANNO INCREMENTO GIORNALIERO LEGGERI PESANTI EFFETTIVI MEDIO 1 semestre 2004 37.219.120 13.231.916 50.451.036 4,15% 277.203 2 semestre 2004 38.802.360 12.837.569 51.639.929 2,04% 280.652

[Fonte: Autostrada Bs-Vr-Vi-Pd Spa]

88 Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Comune diSona dell’AmbienteComune Stato del Rapporto sullo

Questo tipo di dato generale riferito al tratto in gestione alla società Brescia Padova permette di focalizzare l’attenzione sulla quantità di veicoli che annualmente transitano lungo una delle più importanti arterie stradali del Nord-Italia. Si può così intuire quali siano i problemi ambientali che il forte traffico comporta, generando inquinamento atmosferico e acustico, consumando risorse scarse e alterando in maniera spesso irreversibile gli ecosistemi locali. Il prospetto che segue mostra l’andamento dei flussi di traffici dell’A4 con riferimento ai soli caselli dell’area veronese, tra cui appunto quello di Sommacampagna – Sona per l’anno 2004.

Tab. 6.8: Traffico ai caselli Veronesi della A4

CASELLO VEICOLI ENTRATI VEICOLI USCITI

1° semestre 2004 leggeri pesanti totali leggeri pesanti totali VERONA EST 1.290.945 452.011 1.742.956 1.268.775 439.642 1.708.417 VERONA SUD 2.411.701 645.342 3.057.043 2.409.100 636.499 3.045.599 SOMMACAMPAGNA 846.412 268.382 1.114.794 816.646 301.239 1.117.885 PESCHIERA 1.369.886 499.183 1.869.069 1.358.802 468.146 1.826.948

2° semestre 2004

VERONA EST 1.315.198 474.631 1.789.829 1.346.957 464.844 1.811.801 VERONA SUD 2.508.897 629.269 3.138.166 2.452.594 615.553 3.068.147 SOMMACAMPAGNA 946.270 269.822 1.216.092 933.047 309.784 1.242.831 PESCHIERA 1.598.290 487.397 2.085.687 1.599.149 459.699 2.058.848

[Fonte: Autostrada Bs-Vr-Vi-Pd Spa]

Dal prospetto emerge che il casello autostradale meno frequentato è proprio quello di Sommacampagna; tuttavia sommando le utenze in entrata e uscita durante tutto il 2004 risulta che questo è stato utilizzato da 4.691.602 mezzi totali, equivalenti a circa 12.850 veicoli al giorno. Il traffico pesante al casello di Sommacampagna rappresenta il 25% del totale, per cui quotidianamente si assiste al transito di oltre 3.150 veicoli pesanti e di oltre 9.600 veicoli leggeri.

6.2.3 I flussi di traffico stradale Di seguito si riportano i risultati dell’indagine svolta nel comune di Sona per l’individuazione dei flussi principali di traffico in entrata al Comune, tratte dal Piano Generale del Traffico Urbano, uno strumento nelle mani della Pubblica Amministrazione dei Comuni aventi più di 30.000 abitanti o ricadenti in particolari zone con problemi di traffico, adottato nell’anno 2004. A supporto dei monitoraggi eseguiti tramite misure manuali e strumentazione automatica, sono state effettuate anche delle interviste ad un campione pari al 5,8% dei conducenti in entrata nel Comune, cioè a 1.908 persone. L’indagine è stata effettuata durante il periodo feriale, tra le ore 7:00 e le ore 19:00 sorvegliando tutte le strade in accesso al Comune, alcuni incroci e le aree di sosta, allo

89

scopo sia di ricostruire il carico di traffico che quotidianamente si riversa sulle strade del Comune (distinto in traffico specifico se la destinazione è intercomunale o di attraversamento, se il veicolo è solo di passaggio) sia di individuare le zone che presentano criticità (dovuta principalmente ad inadeguatezze della rete infrastrutturale) e quindi individuare le soluzioni che permettano di migliorare la circolazione stradale e la sicurezza e di ridurre l’inquinamento acustico e atmosferico. Il traffico monitorato lungo le strade in entrata e in uscita al comune di Sona risulta ripartito nelle seguenti tipologie veicolari:

Tab. 6.9: Ripartizione dei tipi di veicoli in entrata e uscita al Comune di Sona

NUMERO DI PERCENTUALE DI TIPI DI VEICOLI Capitolo 6: I TRASPORTI ELE COMUNICAZIONI ELE I TRASPORTI 6: Capitolo VEICOLI VEICOLI

autovetture 67.749 78,0% veicoli merci leggeri 9.431 10,8% veicoli merci pesanti 9.170 6,9% motocicli e biciclette 508 4,1% TOTALE 86.858 100%

[Fonte: Comune di Sona - Piano Urbano del Traffico]

Alla viabilità principale, rappresentata dalla S.S. n.11 e dalla S.P. n.26 è affidato ovviamente gran parte del deflusso veicolare. Il quadro seguente mostra la ripartizione giornaliera del flusso di traffico in ingresso ed uscita lungo le principali strade del Comune:

Tab. 6.10: Ripartizione dei flussi di traffico lungo le strade in ingresso e uscita al Comune di Sona TOTALE PERCENTUALE PERCENTUALE DI PERCENTUALE DI STRADE VEICOLI DI MERCI VEICOLI TOTALI MERCI LEGGERE OMOGENEI PESANTI S.S. n.11 40.602 39,7% 26,1% 20,8% S.P. n.26 36.111 35,3% 22,2% 14,5% Via Stazione 6.105 5,9% 8,5% 2,7% Via Beccarie 5.664 5,6% 8,7% 1,3% Via Bussolengo 5.165 5,0% 5,2% 0,7% Via Castagne 2.972 2,8% 1,9% 0,2% Via Valle 2.126 2,0% 9,9% 5,6% Via Castagnaro 2.102 2,0% 5,2% 6,6% Via Molina 1.756 1,7% 10,5% 2,0%

[Fonte: Comune di Sona - Piano Urbano del Traffico]

I dati in tabella sono stati calcolati omogeneizzando i veicoli censiti, cioè dando peso 1 alle autovetture, 1,8 ai mezzi leggeri, 2,5 ai mezzi pesanti, 3 ai TIR, 2 agli autobus e 0,5 alle moto e alle bici (il processo di omogeneizzazione permette di equiparare tutti i tipi di veicoli alle automobili). Le sezioni maggiormente interessate dai flussi dei veicoli si collocano lungo la S.S. n.11 e la S.P. n.26 dove grossomodo viene smaltito quasi l’80% del traffico totale. Dal prospetto risulta inoltre che lungo queste strade transita

90 Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Comune diSona dell’AmbienteComune Stato del Rapporto sullo

gran parte del traffico pesante, che interessa marcatamente anche via Valle e via Castagnaro. Il flusso di traffico in ingresso è ripartito in traffico specifico (con origine esterna al Comune e destinazione interna) e traffico di attraversamento (con origine e destinazione esterni). La distinzione tra i due tipi di traffico è stata possibile intervistando una parte dei conducenti: il 41,2% ha dichiarato di essere solo di passaggio, mentre il 58,8% ha indicato una delle frazioni del Comune come meta di destinazione.

Le mete principali del primo gruppo sono Verona (7,7%); Bussolengo (7,3%); Sommacampagna (5,8%) e il Centro commerciale della Grande Mela (8,3%). Le strade maggiormente interessate da questo tipo di traffico sono ancora le due arterie principali: la strada statale n.11 e la provinciale n.26. Le destinazioni dei conducenti che costituiscono il traffico specifico sono invece Lugagnano (50%), Palazzolo (22%), Sona (19%), San Giorgio in Salici (5.6%) e Bosco (2.3%). Lo scopo del viaggio dipende dal momento della giornata in cui sono stati intervistati i conducenti. Durante la fascia mattutina la meta principale è il luogo di lavoro (48% degli intervistati) e l’origine del viaggio è la casa (35%); la sera questa tendenza si inverte e a rappresentare la percentuale maggiore dello scopo del viaggio diventa la casa (44,3%). Tra le altre motivazioni prevalenti di viaggio si trova inoltre la necessità di fare acquisti e il raggiungimento di edifici con particolari funzioni sociali quali le scuole, i centri sportivi, il municipio, le Chiese, i cimiteri, le banche e così via. In particolare sul Comune sorgono diverse scuole, di cui cinque a Lugagnano, tre a Sona, due a Palazzolo e due a San Giorgio in Salici. Altri poli attrattori importanti non solo per il traffico locale ma anche per quello proveniente dai Comuni contermini, sono costituiti dalle zone industriali e commerciali che sorgono su tutto il territorio comunale. In primo luogo il centro commerciale La Grande Mela ,in Via Trentino e la zona industriale sottostante ad essa (anche se entrerà a pieno regime tra qualche anno). Rilevanti centri industriali sorgono anche lungo la Strada Statale 11 e lungo la S. P. 26.

Gli incroci che presentano maggiori flussi di traffico sono riportati di seguito e analizzati nell’ora di punta mattutina e serale.

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Tab. 6.11: Numero di veicoli omogeneizzato in ingresso agli incroci con maggiore carico di traffico ORA DI PUNTA DEL MATTINO (7:30 – 8:30) ORA DI PUNTA DELLA SERA (17:30 – 18:30) N. veicoli N. veicoli Incrocio omogeneizzati Incrocio omogeneizzati all’ora all’ora S.S. n. 26 Morenica – Via Lova – S.S.11 Via Verona – Via S.Quirico 2.368 vo/h Via Molinara (da ommacampagna) 2.841 vo/h – S. S. 11 Via Bosco – Via Belevie - Via Molinara (da Via Trentino) S.S.11 Via Crocette – Via Platano S.S.11 Via Verona – Via S.Quirico 2.111 vo/h 2.487 vo/h – S. S. 11 Via Crocette – S. S. 11 Via Bosco – Via Belevie S.S. n. 26 Morenica – Via Lova – 2.092 vo/h Via Molinara (da Bussolengo) – Via Molinara (da ommacampagna) Via Fusara – Via Molinara (da 2.439vo/h

- Via Molinara (da Via Trentino) Sommacampagna) – Via Merla Via Molinara (da Bussolengo) – 2.023 vo/h Via Festara (da S.S.11) – Via Via Fusara – Via Molinara (da Trentino – Via Festara (da 2.431 vo/h

Sommacampagna) – Via Merla Lugagnano) – zona industriale Capitolo 6: I TRASPORTI ELE COMUNICAZIONI ELE I TRASPORTI 6: Capitolo [Fonte: Comune di Sona - Piano Urbano del Traffico]

Gli incroci con maggiore traffico veicolare sono quelli collocati lungo le vie di comunicazione principali. In particolare presentano criticità le strade in arrivo sulla S.S. n.11 da Sona, Palazzolo e San Giorgio in Salici e le strade in arrivo sulla S.P. n.26 da Sona, Lugagnago e la Grande Mela. Un altro incrocio critico è quello localizzato nel centro di Lugagnano tra via Pelacane, via Cao del Pra, via XXVI Aprile e via Stazione (indice di incidentalità pari a 11). Dall’indagine emerge anche che la maggior parte degli intervistati, circa il 96%, non utilizzerebbe un altro mezzo per compiere il viaggio; dei conducenti disponibili ad utilizzare un altro mezzo, solo il 18,3% (che corrispondono a 13 persone su 1.908 intervistati) ha optato per il trasporto pubblico. Dall’indagine effettuata risulta che il tempo impiegato per raggiungere il luogo di destinazione risulta inferiore ai 10 minuti per circa un intervistato su 3. Anche considerando le fasce che impiegano più tempo per raggiungere il uogo di studio o di lavoro appare nel complesso un quadro positivo delel condizioni di accessibilità alla destinazione finale. Tab. 6.12: Ripartizione percentuale del tempo impiegato a raggiungere il luogo di destinazione Periodo di Periodo di Tempo impiegato per riferimento: riferimento: raggiungere il luogo di giorno mattino destinazione % intervistati % intervistati meno di 10 min 34,20% 29,60% tra 11 e 20 min 31,00% 34,30% tra 21 e 30 min 18,90% 18,90% maggiore di 31 min 15,90% 17,20%

[Fonte: Comune di Sona - Piano urbanistico del traffico]

Distanze e tempi di viaggio per Ambiente 43 R D ☺☺☺ raggiungere il lavoro urbano ? OCSE

92 Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Comune diSona dell’AmbienteComune Stato del Rapporto sullo

Da questa breve panoramica, emerge che le zone a maggiore criticità per quel che riguarda il traffico sono la strada statale n.11 e la strada provinciale 26, mentre delle frazioni, le più congestionate risultano essere Lugagnano e Bosco, la quale si trova a sostenere un traffico intensissimo risultante dall’intersecarsi dei flussi sulla S.S. n.11 e dei flussi provenienti dalla zona industriale, dagli abitati di Sona e Palazzolo. In particolare la frazione di Bosco presenta il valore maggiore di traffico nel Comune, corrispondente a circa 22.000 vo/giorno. L’intenso traffico autoveicolare compromette la fruibilità degli spazi stradali da parte di ciclisti e pedoni; gli obbiettivi del piano riguardano il miglioramento della fluidità del traffico e al contempo l’incremento della sicurezza sia nei confronti dei conducenti che delle utenze deboli.

6.3 IL TRAPORTO PUBBLICO

6.3.1 Il trasporto pubblico su gomma Il trasporto pubblico extraurbano su gomma per la Provincia di Verona è gestito principalmente dall’Azienda Provinciale Trasporti Verona (APTV) S.p.a., nata nel 1925 come azienda municipalizzata e definitasi tale solo nell’anno 2000. La società attualmente gestisce 81 autolinee, che coprono una rete viaria di circa 5.000 km tramite un parco macchine costituito da 370 veicoli. Essa assicura inoltre il collegamento tra l’aereoporto Catullo e la stazione ferroviaria a Verona con un bus navetta ogni 20 minuti. Il servizio offerto è valutabile considerando le percorrenze annuali e i posti per Km offerti dagli autobus, calcolato moltiplicando la percorrenza annuale per il numero di posti medio di un autobus (80).

Tab. 6.13: Dati relativi al trasporto pubblico 1999 2000 2001 2002 2003 Percorrenze 13.299.897 12.860.944 13.392.007 12.557.859 12.514.156 (Km/anno) Posti per Km 1.054.681.832 1.019.872.859 982.686.155 995.613.689 954.830.102

[Fonte: APTV, Ufficio stampa relazioni esterne]

Il riquadro mostra un leggero decremento dei chilometri offerti in provincia di Verona, in particolare dal 1999 al 2003 si osserva una diminuzione del 6% delle percorrenze e del 9% dei posti per Km offerti. Il numero di posti disponibili a livello provinciale, ipotizzando ancora che il numero di posti medio di un autobus sia 80, risulta essere pari a 29.600. Il numero di posti che l’APTV fornisce ogni 1.000 abitanti è di 34,4.

93

- N° di posti sui trasporti pubblici Ambiente C12 R D  ?

OMS per 1.000 abitanti urbano HCI HCI

L’autolinea numero 61 “Salionze – Sona – Lugagnano – Verona” assicura il servizio di trasporto pubblico tra il Comune di Sona e Verona. Tale linea raggiunge Lugagnano, il centro di Sona e San Giorgio in Salici. Nell’arco della giornata vi sono 15 corse in partenza da Verona per Sona ed altrettante in partenza da Sona per Verona. Da Sona per Verona la prima corsa parte alle 7.02, l’ultima alle 21.10, vi è quindi un servizio di linea con frequenza tendenziale oraria. Palazzolo è invece servito dalla linea 63 “Verona – Bussolengo – Sandrà – Colà – – Garda”, anche se la deviazione Palazzolo interessa solo sei corse nell’arco Capitolo 6: I TRASPORTI ELE COMUNICAZIONI ELE I TRASPORTI 6: Capitolo della giornata in direzione Verona ed altrettante in direzione Garda. Anche la linea 62-64 “Verona – Garda – – Riva del Garda” sfiora il territorio comunale e consente di raggiungere sia il capoluogo che le località del Lago. Le fermate APTV ricadenti all’interno del territorio comunale sono 54, di cui solo 5 dotate di pensiline per la protezione dalle intemperie. A Lugagnago sono presenti quattro punti commerciali autorizzati alla rivendita dei biglietti per le autocorriere (edicola di via Cao Prà, tabaccheria di via Mancalacqua, edicola di via Trentino, tabaccheria di via XXVI aprile), non vi sono rivendite a Sona, mentre a Palazzolo vi è una rivendita (tabaccheria di via 4 novembre). I tesserati Aptv residenti in provincia di Verona erano, a novembre del 2005, 33.100. Si tenga conto che le tessere hanno validità 3 anni per cui può succedere che una quota di tesserati, in particolare studenti, risulti ancora tale, mentre in realtà non utilizza l'abbonamento, avendo finito il ciclo scolastico. Il dato sul numero degli abbonati effettivi non è quindi disponibile. Di questi tesserati 711 appartengono a residenti nel Comune di Sona.

Tab. 6.14: Abbonati al trasporto pubblico APTV (2005) Tesserati (abbonati) Ogni 1.000 abitanti APTV Intera provincia di Verona 33.100 40,0 Residenti nel comune di Sona 711 47,3

[Fonte: APTV, Ufficio stampa relazioni esterne]

Va considerato inoltre che alle linea APTV va aggiunta l'autolinea Verona-Peschiera- Desenzano-Brescia gestita dalla società Saia Trasporti di Brescia, societa' per azioni, e' stata costituita nella seconda meta' dell'anno 2000, attraverso il conferimento di rami d'azienda ed attivita'delle societa': SAIA BUS Srl, DEL BARBA V.Srl, APT e SIA Spa ed ha iniziato la propria attivita' dal 1° gennaio 2001.

94 Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Comune diSona dell’AmbienteComune Stato del Rapporto sullo

6.3.2 L’aeroporto Catullo L’aeroporto Catullo di Villafranca ha visto negli ultimi anni un continuo aumento del numero di voli in partenza e arrivo, passando dagli 11.000 del 1990 ai 40.000 del 2003. Oggi è al secondo posto in Italia per i voli charter. Lo stesso non si può dire per quel che riguarda il trasporto delle merci. Dal 1999 al 2003 il movimento di merce via aerea ha presentato un visibile calo a scapito del trasporto su gomma.

Tab. 6.15: Dati relativi al trasporto merci ANNO MERCE MOVIMENTATA MERCE MOVIMENTATA TOTALE (tonnellate) VIA TERRA (tonnellate) VIA AEREA (tonnellate) 1999 5.048 1.666 6.715 2000 6.477 1.548 8.026 2001 7.029 1.321 8.350 2002 9.646 1.293 10.940 2003 10.530 630 11.160

[Fonte: Aeroporto Catullo Villafranca, CCIA Verona]

L’aumento del traffico aereo testimonia un certo benessere economico e sociale della regione, ed in particolare dell’area veronese.

6.4 LE IMPLICAZIONI AMBIENTALI DEI TRASPORTI

6.4.1 Le principali esternalità del comparto dei trasporti In generale, chi decide di effettuare uno spostamento, confronta solamente i costi ed i benefici in termini diretti, analizzando il tempo necessario a percorrere quel tragitto ed il costo monetario che deve sostenere. Non si tiene conto, a meno che non vi sia costretto, di ulteriori costi che ricadono soprattutto su altri, sulla collettività, e che quindi vengono significativamente chiamati ‘costi esterni o esternalità’ poiché ricadono sulla salute della popolazione residente o sull’ambiente. I principali costi esterni che andrebbero considerati sono: • inquinamento atmosferico; • emissione di gas serra; • inquinamento acustico; • congestione; • incidenti. Secondo questo approccio, che in Italia viene con forza proposto e conteggiato dall’associazione Amici della Terra, tenta di assegnare un valore economico a ciascuno di questi impatti si arrivano ad attribuire alla congestione e quindi alla perdita di tempo, quasi metà dei costi complessivi (45%), seguita dall’inquinamento atmosferico (circa un quarto del totale, ovvero il 25%), e dagli incidenti (circa un quinto del totale, ovvero il 20%). L’inquinamento acustico concorre per il 7% del totale, mentre i gas responsabili dell’effetto serra non arrivano al 4%.

95

Per quel che riguarda gli aspetti legati all’inquinamento atmosferico e acustico alcune note sono già state inserite nel capitolo 1 relativo all’aria a cui si rimanda, mentre nel successivo paragrafo sarà trattato il tema dell’incidentalità.

6.4.2 Incidentalità I dati relativi alla Regione Veneto, estrapolati dalla tradizionale indagine mensile effettuata dall'ISTAT e dall'Automobile Club d'Italia sull'incidentalità stradale [ Regione Veneto - Direzione Sistema Statistico Regionale ], sono riassunti a seguire, dove si riportano i rilievi del anno 2003. La particolare accuratezza di questo monitoraggio permette di avere un quadro molto chiaro anche a livello comunale e pertanto si riporta anche il dato relativo a Sona. Capitolo 6: I TRASPORTI ELE COMUNICAZIONI ELE I TRASPORTI 6: Capitolo Tab. 6.16: Incidentalità nel Veneto durante il 2003 Numero di Numero di morti Numero di morti Numero di feriti incidenti immediati totale Regione Veneto 18.005 606 686 25.330 Provincia Verona 3.857 145 160 5.273 Comune di Sona 67 3 3 106

[Fonte: "Regione Veneto - Direzione Sistema Statistico Regionale"]

In termini percentuali nel Comune di Sona si sono verificati l’1,7% del totale degli incidenti avvenuti nella provincia veronese, coinvolgendo il 2,0% del feriti totali. La percentuale di persone morte sul totale della provincia è di 1,9%. L’andamento rispetto agli anni precedenti mostra andamento altalenante. Appare comunque in crescita il numero dei feriti e degli incidenti mentre è pressoché stabile il numero di morti.

Tab. 6.17: Incidentalità nel Comune di Sona VARIAZIONE NUMERO DI NUMERO DI NUMERO DI RISPETTO NUMERO DI ANNO MORTI MORTI INCIDENTI ALL’ANNO FERITI IMMEDIATI TOTALE PRECEDENTE 1998 25 - 3 5 41 1999 60 + 250,0% 4 4 92 2000 32 - 46,7% 2 2 44 2001 38 + 118,8% 5 7 62 2002 69 + 181,6% 3 3 98 2003 67 - 2,9% 3 3 106

[Fonte: "Regione Veneto - Direzione Sistema Statistico Regionale"]

Di seguito si riportano alcuni indicatori che forniscono un quadro statistico del grado di incidentalità in Veneto e nel Comune di Sona. L’anno di riferimento è ancora il 2003.

96 Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Comune diSona dell’AmbienteComune Stato del Rapporto sullo

Tab. 6.18: Incidentalità nel Veneto TASSO DI TASSO DI TASSO DI INCIDENTI PER MORTALITÀ LESIVITÀ PERICOLOSITÀ ABITANTI Regione Veneto 3,8 140,7 2,6 3,9 Provincia Verona 4,2 136,7 2,9 4,5 Comune di Sona 4,5 158,2 2,8 4,6

[Fonte: Regione Veneto - Direzione Sistema Statistico Regionale]

Gli indicatori sono calcolati con le seguenti formule: Tasso di mortalità = (Numero morti)/(Numero incidenti)*100 Tasso di lesività = (Numero feriti)/(Numero incidenti)*100 Tasso di pericolosità = (Numero morti)/(Numero morti + Numero feriti)*100 Incidenti per abitanti = (Numero incidenti)/(Popolazione)*1.000

Al sistema statistico nazionale confluiscono le segnalazioni di tutti gli incidenti in cui vi è la presenza delle forze dell’ordine o di mezzi di soccorso e risultano pertanto sottostimati in quanto non sono conteggiati tutti quegli incidenti minori in cui non si verificano feriti o non si rende necessario la presenza della forza pubblica. Tra coloro che principalmente intervengono in caso di incidenti vi è il Corpo della Polizia Municipale di Sona; il loro intervento si è reso necessario nella quasi totalità dei casi conteggiati dalla Regione.

I dati in possesso del Corpo della Polizia Municipale sono comunque molto interessanti perché completi anche del luogo in cui si è verificato il sinistro e dai quali emerge che la zona più pericolosa risulta essere Lugagnano.

Tab. 6.19: Incidentalità nel Comune di Sona NUMERO NUMERO DI ZONA IN CUI È AVVENUTO L’INCIDENTE ANNO DI INCIDENTI INCIDENTI CON FERITI Sona S.Giorgio Lugagnano Palazzolo 2000 35 25 17 1 17 / 2001 35 26 12 4 19 / 2002 49 33 16 6 22 5 2003 54 33 22 6 23 3 2004 49 29 21 3 21 4 TOTALE 222 146 88 20 102 12

[Fonte: Settore Polizia Municipale del Comune di Sona]

Il censimento degli incidenti permette di stimare il costo sociale dll’incidentalità, valutabile considerando la perdita della capacità produttiva, dei costi umani, dei costi sanitari, dei danni materiali e di altri costi. Per l’anno 2002 l’ISTAT ha determinato un costo totale su scala nazionale pari a 34.108 milioni di euro, pari all’incirca al 2,7 per cento del PIL dello stesso anno. Ipotizzando invariati i costi unitari forniti dall’Istituto, il costo sociale che deriva dagli incidenti avvenuti nel 2003 nel solo Comune di Sona risulta essere pari a quasi 7 milioni di euro.

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Tab. 6.20: Stima del costo sociale dell’incidentalità nel Comune di Sona (2003) NUMERO COSTO UNITARIO TOTALE COSTO INCIDENTI 67 21.161 € 1.417.787€ FERITI 106 20.000 € 2.120.000 € MORTI 3 1.134.056 € 3.402.168 € TOTALE -- -- 6.939.955 €

[Fonte: Agenda 21 Consulting]

Incidenti stradali mortali o comunque Ambiente 91 R D   causanti seri danni per 1.000 abitanti urbano UAI

Capitolo 6: I TRASPORTI ELE COMUNICAZIONI ELE I TRASPORTI 6: Capitolo

6.5 CONCLUSIONI

Il territorio comunale di Sona risulta facilmente accessibile dalle principali direttrici di traffico regionale. Il sistema infrastrutturale presente risulta ben articolato per quanto riguarda la dotazione di autostrade e strade. I volumi di traffico presenti, ed in particolare la crescita costante del traffico autostradale rimangono comunque i principali fattori di pressione sulla qualità dell’aria. La presenza di importanti poli di attrazione, siano essi di natura commerciale o parchi turistici, accentuano il problema della congestione che si mostra in tutto la sua evidenza in particolari periodi dell’anno e della settimana. Appare per altro corretto evidenziare che la soluzione di tali criticità non sono di competenza comunale. Il territorio comunale pur essendo attraversato dalla principale linea ferroviaria di collegamento del nord Italia, la Milano Venezia, non usufruisce di nessun beneficio poiché non esistono fermate o stazioni del servizio ferroviario regionale. In particolare la frazione di San Giorgio, ed in parte di Lugagnano, dovranno assorbire anche gli effetti del raddoppio della linea dell’alta capacità.

98 Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Comune diSona dell’AmbienteComune Stato del Rapporto sullo

7 - L’ENERGIA

Il tema energetico è molto importante dal punto di vista ambientale. La produzione, il trasporto ed il consumo di energia implicano per loro natura un cambiamento nell’ecosistema naturale. In particolare il consumo finale di energia, che coinvolge noi tutti, è quello che più incide sulla qualità dell’ambiente in cui viviamo. L’energia è un argomento di cui si occupano principalmente lo Stato, le Regioni e le Province: a livello comunale è però importante conoscere i flussi di entrata dei vettori energetici, i consumi di energia suddivisa per tipologia di fonte, gli eventuali siti di produzione, le potenzialità relativamente alle fonti energetiche, le infrastrutture di trasporto ecc. , per poter comunicare alla popolazione locale tutte quelle azioni quotidiane del singolo che possono contribuire ad un miglioramento sostanziale delle componenti dell’ambiente. Il risparmio energetico, già normato da molti anni ma quasi sempre non considerato come dovrebbe nei diversi settori d’uso dell’energia, è il punto centrale di una politica energetica ed ambientale e dovrebbe essere il fulcro della politica economica e di sviluppo del territorio locale.

7.1 PRODUZIONE DI ENERGIA

Nel territorio del Comune di Sona non sono presenti impianti di produzione di energia. L’energia utilizzata proviene dalle reti di distribuzione dell’energia elettrica e dalla distribuzione dei prodotti petroliferi. Sono comunque presenti piccoli impianti di produzione solare fotovoltaica e termica importanti soprattutto dal punto di vista educativo e conoscitivo. Tale applicazione rimane al momento a livello di utenze private. Un’altra possibile fonte di energia termica, da valutare, potrebbe essere l’energia geotermica del sottosuolo a bassa temperatura, per il trasferimento di calore da utilizzare poi per il riscaldamento degli edifici civili.

I-10 Energia prodotta da fonti rinnovabili R ND ENERGIA   QCS QCS

L’indicatore si propone di valutare la percentuale di energia prodotta da fonti rinnovabili (eolica, fotovoltaica, da biomasse, geotermica) sulla produzione totale di energia. Come detto nel territorio comunale sono presenti dei piccoli impianti di autoproduzione di energia elettrica e calore mediante la tecnologia che sfrutta l’energia solare. L’apporto di questi impianti non è ad oggi quantificabile; sul fabbisogno totale comunale è comunque sicuramente molto modesto.

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Si riporta a livello conoscitivo il dato a livello regionale del Veneto anche se il dato non può rispecchiare l’andamento comunale, in quanto non sussistono nel territorio comunale grossi impianti alimentati da fonti rinnovabili.

Tab. 7.1: GWh di energia prodotta in Veneto da fonti rinnovabili su GWh prodotti in totale Percentuale da fonti Anno rinnovabili (%)

IA IA 1995 - 1996 - 1997 12,8 1998 12,4 1999 13,9 2000 13,0 2001 14,1 2002 12,8 2003 11,2 Capitolo 7: L’ENERG 7: Capitolo [Fonte: ISTAT - Indicatori di "contesto chiave" e variabili di "rottura" per la valutazione del QCS 2000-06]

Nel futuro prossimo è ipotizzabile un leggero aumento all’uso delle fonti rinnovabili di energia: ad esempio, un recente decreto ministeriale incentiva l’installazione di pannelli fotovoltaici per la produzione di elettricità. Anche l’uso delle biomasse, soprattutto in un territorio ancora in parte agricola, dovrebbe essere maggiormente sviluppato.

7.2 RETI PER IL TRASPORTO DELL’ENERGIA

Le reti di trasporto di energia elettrica e gas naturale sono costituite rispettivamente dagli elettrodotti di alta tensione e dai gasdotti. I restanti vettori energetici (benzina, gasolio, ecc.) vengono immessi mediante trasporto su gomma.

7.2.1 Elettrodotti Il territorio comunale non ospita centrali di produzione di energia elettrica ma ve ne sono due nelle immediate vicinanze (Bussolengo e Verona via Binelunghe). Il trasporto e le distribuzione dell’energia elettrica avvengono tramite elettrodotti, cioè conduttori aerei sostenuti da opportuni dispositivi (tralicci), in cui fluisce corrente elettrica alternata alla frequenza di 50 Hz: dagli elettrodotti si genera quindi un campo elettromagnetico. L’intensità del campo elettromagnetico aumenta con l’aumento della tensione della linea. La tensione (differenza di potenziale) si misura in volt (V). Le linee elettriche sono classificabili in funzione della tensione di esercizio come: • linee ad altissima tensione (380kV), dedicate al trasporto dell’energia elettrica su grandi distanze; • linee ad alta tensione (220kV e 132 kV), per la distribuzione dell’energia elettrica; le grandi utenze (industrie con elevati consumi) possono avere direttamente la fornitura alla tensione di 132KV;

100 Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Comune diSona dell’AmbienteComune Stato del Rapporto sullo

• linee a media tensione (generalmente 15 kV), per la fornitura ad industrie, centri commerciali, grandi condomini ecc.; • linee a bassa tensione (220-380V), per la fornitura alle piccole utenze, come le singole abitazioni. Le linee di trasmissione ad altissima e alta tensione (380 kV, 220kV e 132 KV) sono linee aeree, con due o più conduttori mantenuti ad una certa distanza da tralicci metallici e sospesi a questi ultimi mediante isolatori. L’elettricità ad alta tensione viene trasportata da una o più terne di conduttori (terna singola, doppia terna, doppia terna ottimizzata) fino alle cabine primarie di trasformazione, poste in prossimità dei centri urbani, nei quali il livello della tensione viene abbassato tra i 5 e i 20 kV (media tensione). Una terna singola si compone di tre conduttori (o fasci di conduttori molto ravvicinati) caratterizzati da una ben specifica relazione di fase; una doppia terna si compone, invece, di sei conduttori (o fasci di conduttori molto ravvicinati) caratterizzati anch’essi da una ben specifica relazione di fase. L’immagine sottostante rappresenta la rete degli elettrodotti di alta tensione ricadente nel comune. Non vi sono elettrodotti ad altissima tensione

101

Fig. 7.1: Distribuzione degli elettrodotti di alta tensione nel territorio comunale IA IA Capitolo 7: L’ENERG 7: Capitolo

Fonte: Elaborazione dati ARPAV – DAP VR

1 Km di linee elettriche per abitante P D ENERGIA ☺☺☺  A21 A21 Sona

Lo scopo dell’indicatore è la quantificazione delle fonti di pressione per quanto concerne i campi a bassa frequenza (ELF). L’obiettivo fissato dalla normativa è l’istituzione di un catasto delle fonti al fine di rilevare i livelli di campo elettrico e magnetico presenti. Il territorio comunale è interessato da molte linee elettriche di alta tensione (si veda la figura al paragrafo 3.1 di questo capitolo) Il totale di sviluppo delle linee elettriche di alta tensione è pari, all’interno del Comune, a 62 km. I chilometri di linee elettriche per abitante risulta pari a 0,004 km/ab (4,4 m/ab ). È importante ricordare che, a parità di distanza dei conduttori, l’intensità di campo magnetico è proporzionale alla corrente elettrica circolante nei conduttori che costituiscono la linea: di conseguenza i campi elettrici e magnetici generati da linee di

102 Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Comune diSona dell’AmbienteComune Stato del Rapporto sullo

tensione maggiore sono in genere di maggiore entità rispetto ad altri di tensione minore. Il territorio comunale, ad esempio, non è interessato da linee di altissima tensione (380 kV); tuttavia esistono diverse linee (132 kV - 220 kV). La distanza dagli elettrodotti è fissata in Veneto dalla L.R. n°27/93 “Prevenzioni dei danni generati da campi elettromagnetici generati da elettrodotti”, entrata in vigore dal 1° gennaio 2000. La determinazione delle fasce di rispetto sono stati definiti con Decreto della Giunta Regionale del Veneto n. 1526 del 2000.

Tab. 7.2: Distanza dagli elettrodotti in metri Tensione elettrodotto Doppia Doppia terna Terna singola terna non (KV) ottimizzata ottimizzata 380 100 150 70 220 70 80 40 132 50 70 40

[Fonte: Decreto della Giunta Regionale del Veneto n. 1526 del 2000]

Non è disponibile il dato relativo alla quantità di abitazioni che ricadono all’interno di questa fascia di rispetto per il Comune di Sona, ma in considerazione dell’alta presenza di elettrodotti si evince che un certo numero di abitanti risultano comunque esposti ai campi elettromagnetici da essi prodotti. Nel corso del 2000 il settore Lavori pubblici del Comune di Sona aveva iniziato un lavoro di mappatura dei “siti sensibili”. Tale ricognizione si presenta come una valida base di lavoro ma risulta ancora priva dei dati essenziali necessari per conoscere nel dettaglio la situazione esistente.

Tab. 7.3: Ricognizione dei siti sensibili e vicinanza da elettrodotti San Giorgio in Salici Lugagnano Scuole elementari Linea bassa tensione Scuola media No Scuola materna No Scuole elementari No Impianti sportivi Linea Montedison Scuole materna No Parco giochi via Segradi Linea bassa tensione Asilo nido No Parco giochi baita Alpini No Area palestra comunale No Parco via Lugo No Campo calcio vecchio No Parco via Petrarca No Palazzolo Parco via don Minzoni Cabina Enel, linea media/bassa t. Scuole elementari Linea media tensione Parco via Dalla Chiesa Cabina Enel , arriva il 10.000 V Scuola materna No Parco via Volturno Cabina Enel, cavi interrati Impianti sportivi No Parco via Isarco No Via Albarello Linea media tensione Parco via Reno Cabina enel, cavi interrati Parco via Deledda No Parco via Coltri In arrivo 10.000 V, poi interrato Parco via Prele No Parco lottizzazione No Tomelleri Parco peep Palazzolo No Parco don Gnocchi Linea bassa tensione Parco torre campanaria Linea media tensione Parco via Colombo No Parco via Polo Linea AGSM, cabina Enel, linea media/bassa, cavi

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interrati Sona Parco via Fermi No Scuole medie No Parco via Carducci Cabina Enel, cavi interrati Scuole elementari No Campo Calcio Linea AGSM Parco via Toscanini Cabina Enel, linea media/bassa t.

IA IA Parco via Donizzetti Cabina Enel, linea media t.

[Fonte: Comune di Sona, Settore Lavori pubblici, Servizio Lavori pubblici, 2000]

7.2.2 Gasdotti L’immagine sottostante rappresenta la rete nazionale di gasdotti ricadente sul territorio comunale, comprendente le parti facenti capo alle diverse imprese di Capitolo 7: L’ENERG 7: Capitolo trasporto, pubblicata da Snam Rete Gas, quale impresa maggiore di trasporto, ai sensi dell'art. 3.2 della delibera 137/02 dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas.

Fig. 7.2: Distribuzione dei gasdotti nel territorio comunale

[Fonte: Elaborazione dati Snam Rete Gas]

104 Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Comune diSona dell’AmbienteComune Stato del Rapporto sullo

7.3 CONSUMI DI ENERGIA

7.3.1 Consumi per settore Il consumo di energia in Italia, cosi come in Provincia di Verona, è in deciso aumento, con una crescita del 13% nel periodo 1990-2000; gli incrementi maggiori appartengono al settore dei trasporti (+21%), a quello civile residenziale e terziario (+14%) e a quello industriale (+8%).

Consumi finali di energia per settore 630 D ND ENERGIA   economico APAT

L’indicatore serve a valutare l’andamento dei consumi finali di energia a livello comunale per settore economico. Il dato non è disponibile a livello comunale: in ogni caso la situazione socio-economica del territorio comunale fa ipotizzare un andamento simile a quello provinciale. La necessità di migliorare le performance energetiche investe la generalità dei settori e non può che inserirsi in una strategia di politica ambientale integrata. Riveste un ruolo molto importante l’educazione al risparmio energetico che il singolo cittadino può e deve intraprendere.

Consumi totali di energia per fonti 635 D ND ENERGIA   primarie APAT

L’indicatore misura la produzione di energia da ciascuna delle fonti energetiche primarie. Lo scopo è quello di valutare il contributo delle diverse fonti energetiche primarie alla produzione di energia, al fine di aumentare l’utilizzo di combustibili meno inquinanti. Il dato non è disponibile a livello comunale: in ogni caso la situazione socio-economica del territorio comunale fa ipotizzare un andamento simile a quello provinciale (si veda tabella al paragrafo 4.2 di questo capitolo).

7.3.2 Energia elettrica I dati relativi ai consumi di energia elettrica costituiscono un dato di riferimento per valutare l’andamento dei consumi in un dato territorio. A livello comunale vengono forniti dal distributore locale di energia elettrica. Questi dati sono suddivisi per tipologia di utenza e sono espressi in kWh. La tabella seguente mostra, per il Comune di Sona, i consumi di energia elettrica suddivisi per tipologia degli ultimi 7 anni. Ad oggi il totale è di circa 80 GWh di consumo all’anno, in continua crescita.

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Tab. 7.4: Consumi di energia elettrica relativi al Comune di Sona in kWh.

1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 Acquedotti 1.779.400 1.638.600 1.655.400 1.551.800 1.516.600 1.928.672 1.795.981 Agricoltura 3.812.890 3.834.705 3.033.841 4.143.211 4.162.534 5.388.975 3.677.781 Alberghi e Ristoranti 1.554.726 1.659.767 1.828.085 2.094.798 2.166.236 2.797.076 2.577.735 Alimentari 2.035.252 2.239.901 2.304.896 2.446.799 2.144.618 3.144.789 4.413.953

IA IA Altre Industrie 92.228 114.903 120.347 137.646 135.948 153.160 189.420 Altri servizi vendibili 3.744.177 3.146.624 3.645.252 3.850.619 4.230.012 5.081.669 5.011.781 Cartarie 813.820 1.254.986 1.521.106 1.157.261 92.098 195.698 160.638 Chimiche 2.598.080 2.704.160 383.680 2.676.782 2.582.404 2.654.607 Commercio 15.962.992 16.626.884 17.043.957 11.995.825 16.281.522 18.041.014 18.923.425 Comunicazioni 269.899 194.486 376.283 210.671 387.418 329.052 413.746 Consumi propri ENEL 77.340 102.220 79.500 0 0 216.540 91.880 Costruzioni 594.751 320.688 365.676 481.552 746.580 700.315 870.463 Capitolo 7: L’ENERG 7: Capitolo Credito e Assicurazioni 228.697 225.081 223.634 215.456 198.713 230.815 217.632 Illuminazione Pubblica 1.025.969 910.269 1.019.231 1.093.878 1.059.323 1.344.324 1.296.346 Lav. Plastica e Gomma 8.688.783 8.353.409 1.931.291 130.677 10.324.849 9.524.269 9.426.509 Legno e Mobilio 409.088 529.116 563.422 555.538 559.344 719.387 703.796 Materiali da Costruzione 1.961.417 2.114.441 675.938 375.425 2.393.132 2.624.512 2.348.496 Meccaniche 1.298.872 1.461.349 1.440.966 1.425.823 1.462.481 1.750.273 1.499.633 Mezzi di trasporto 61.168 78.515 82.859 86.072 86.704 94.985 85.255 Prodotti energetici 9.633 12.420 16.957 26.237 2.692.013 2.915.339 2.869.846 Servizi Gen. Abit. 424.966 424.916 431.106 420.776 450.251 466.724 473.240 Servizi non vendibili 369.272 396.480 421.858 419.866 642.721 1.048.196 1.069.730 Tessili, Abbigl. e Calzature 4.375.841 5.021.266 4.653.037 3.477.665 3.638.710 2.787.405 2.664.488 Trasporti 166.368 205.619 246.562 525.871 225.798 330.241 362.203 Usi Domestici 15.208.059 14.921.098 15.614.751 14.258.825 14.645.238 15.737.317 16.081.143 Totali 67.563.688 68.491.903 59.679.635 51.082.291 72.919.625 80.133.151 79.879.727

[Fonte: Enel Distribuzione]

Si noti che la discontinuità rilevata negli anni 2000 e 2001 si spiega con la mancata riepilogazione negli archivi statistici di Enel Distribuzione dell'energia trasportata ai clienti del Mercato Libero, per conto di altri fornitori. Tale energia è invece stata regolarmente registrata negli anni seguenti.

In Italia i consumi elettrici finali complessivi hanno avuto un incremento del 17,2 % dal 1997 al 2004. A livello provinciale i consumi di energia elettrica pro-capite sono del 28% maggiori rispetto alla media nazionale, come è mostrato nella tabella seguente.

Tab. 7.5: Consumi pro capite di energia elettrica (2001) Consumi Residenti in Provincia Verona 826.582 Consumo pro-capite annuo provinciale (kWh) 6.330,4 Consumo pro-capite annuo nazionale (kWh) 4.936,0 Scostamento dalla media nazionale + 28 %

[Fonte: Elaborazione dati ARPAV – DAP VR]

106 Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Comune diSona dell’AmbienteComune Stato del Rapporto sullo

96 Consumo di elettricità pro capite D D ENERGIA   UAI UAI

Lo scopo dell’indicatore è valutare l’andamento dei consumi di energia elettrica per settore economico al fine di diminuire l’uso dell’energia.

Fig 7.3: Consumi provinciali di energia elettrica

Andamento dei consumi di energia elettrica

5.500

5.000

4.500 GWh 4.000

3.500

3.000 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 Anno

[Fonte: GRTN]

A livello comunale si riscontra la situazione riportata in tabella. Per il calcolo dell’indicatore si è utilizzato il dato dei consumi relativi all’anno 2002 in quanto il dato 2001 è viziato da errore (vedi par. 4.1 di questo capitolo)

Tab 7.6: Consumi pro capite di energia elettrica (2002) Consumi Residenti nel comune d Sona 14.275,0 Consumo pro-capite annuo comunale (kWh) 5.108,2 Consumo pro-capite annuo provinciale (kWh) 6.330,4 Scostamento dalla media provinciale - 24 %

[Fonte: Elaborazione dati ARPAV – DAP VR]

Il dato evidenzia come il consumo pro-capite sia inferiore rispetto la media provinciale: ciò è dovuto in particolare alla scarsa presenza di grosse industrie energivore. A fronte di ciò il dato rimane comunque abbastanza elevato ed un suo contenimento o stabilizzazione sarebbe necessario nell’ottica sia del risparmio energetico che della qualità ambientale.

107

7.3.3 Combustibili di origine fossile Non è possibile avere il dato dei consumi di vettori energetici derivanti da fonti fossili diversi dal gas metano. Il dato viene infatti fornito a livello Provinciale.

Tab. 7.7: Vendita di vettori energetici a livello della Provincia di Verona. Anno Energia Gas Benzina Gasolio Gasolio Gasolio Olio G.P.L. IA IA Elettrica Metano motori motori riscaldam. agricolo combust.

(GWh) (m³ x (t) (t) (t) (t) (t) (t) 10 6) 1994 3.956 833 291.992 233.575 18.490 29.963 58.631 28.790

1995 4.022 929 303.754 236.886 20.453 24.975 41.309 32.412

1996 4.236 972 309.854 229.496 28.301 20.900 30.534 33.889 Capitolo 7: L’ENERG 7: Capitolo 1997 4.419 971 306.341 232.918 24.343 35.554 24.548 28.922

1998 4.669 1.062 307.513 258.549 18.098 34.435 23.921 54.861

1999 4.862 1.108 298.622 283.381 18.582 40.772 24.478 43.678

2000 5.155 1.103 278.372 292.348 17.341 33.337 17.893 41.389

2001 5.233 1.140 271.219 319.193 19.899 13.953 14.951 46.541

2002 5.228 1.137 245.536 316.468 14.668 17.902 22.685 45.325

2003 5.257 1.219 248.369 352.274 15.087 25.066 26.429 46.271

[Fonte: GRTN e Ministero Attività Produttive]

La tabella seguente mostra il dato dei consumi di gas metano nel Comune di Sona delle utenze direttamente allacciate alla rete Snam Rete Gas. Volumi espressi in milioni m³/anno a potere calorifico superiore 38,1 MJ/m³

Tab. 7.8: Consumi di gas relativi al Comune di Sona (1994 – 2003)

Riconsegne a Anno Industria TOTALE reti cittadine 1994 10.12 1.28 11.39 1995 11.26 1.46 12.73 1996 11.51 1.45 12.96 1997 10.99 1.59 12.58 1998 11.71 1.60 13.32 1999 12.25 1.73 13.97 2000 11.63 1.94 13.57 2001 12.06 2.01 14.07 2002 11.52 2.06 13.58 2003 12.58 2.04 14.62

[Fonte: SNAM Rete Gas]

Si può notare che nel comune di Sona i consumi di gas ad opera del settore industriale si mantengono nel corso degli anni, intorno al 15% dei consumi totali. L’ufficio Manutenzione e distribuzione metano del Comune ha fornito i dati dettagliati anche dell’ultimo periodo, arrivando così fino a novembre 2005.

108 Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Comune diSona dell’AmbienteComune Stato del Rapporto sullo

Tab. 7.9: Consumi di gas relativi al Comune di Sona (2000 – 2005) Totale Anno (metri cubi) 2000 11.551.522 2001 12.271.290 2002 11.605.156 2003 12.635.351 2004 12.116.337 Genn. – Nov. 2005 11.448.152

[Fonte: Comune di Sona – Ufficio Manutenzione Distribuzione metano; da verbali SNAM]

Prendendo in considerazione i consumi di gas per mensilità si mette in evidenza come il consumo durante un mese invernale sia di circa 10 volte superiore al consumo di un mese estivo. Il mese con il maggior consumo di gas risulta gennaio, mentre agosto è il mese in cui si preleva il minor quantitativo dalla rete.

Fig. 7.4: Andamento dei consumi di gas per mensilità relativi al Comune di Sona (2005)

3.000.000

2.500.000

2.000.000

1.500.000 gas prelevato

metri cubi metri 1.000.000

500.000

0

5 5 5 5 5 5 0 -04 0 0 0 r-05 u-0 t- ic b-05 p g- i o-05 d en- fe a a g lug-05 g set-0 ot g mar-05 m a nov-

[Fonte: Comune di Sona – Ufficio Manutenzione Distribuzione metano; da verbali SNAM]

97 Consumo di gas pro capite D D ENERGIA ☺☺☺  UAI UAI

Il gas metano, a causa degli intrinseci vantaggi economici ed ambientali, ha sempre maggiore diffusione. Per quanto riguarda il territorio comunale, a fronte di una popolazione di 15.020 unità, dato del 2004, viene calcolato il valore dell’indicatore mediante il dato sui consumi di gas per l’anno 2004 delle utenze direttamente allacciate alla rete Snam Rete Gas e apri a 12.116.337 m³/anno. Il consumo pro capite è quindi pari a 806 m³/anno. Da evidenziare che il dato sui consumi comprende una certa quota, attorno al 15% di consumi legati al comparto industriale.

109

7.4 LE STAZIONI RADIOBASE

Negli ultimi anni si è avuto un incremento nell’installazione di impianti di questo tipo in tutta la provincia. Nel territorio comunale ad oggi sono presenti 18 impianti per telefonia mobile. Tale fenomeno può essere analizzato attraverso un indicatore che quantifica le fonti di pressione per quanto concerne i campi ad alta frequenza (RF). IA IA

Numero di stazioni radiobase per 2 P D ENERGIA  

A21 A21 abitante Sona

L’obiettivo fissato dalla normativa è l’istituzione di un catasto delle fonti al fine di

Capitolo 7: L’ENERG 7: Capitolo rilevare i livelli di campo elettrico e magnetico presenti. Il catasto delle stazioni radio base (SRB) è gestito da ARPAV: si riporta la mappa con la localizzazione dei siti per impianti radio base.

Fig 7.5: Distribuzione degli impianti radiobase nel territorio comunale

[Fonte: Dati ARPAV – DAP VR]

110 Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Comune diSona dell’AmbienteComune Stato del Rapporto sullo

Tab. 7.10: Numero impianti radiobase nel territorio comunale e rapporto con media provinciale Numero di impianti SRB nel comune di Sona 18 Popolazione residente nel comune di Sona 15.020 Numero di impianti SRB in provincia di Verona 660 Popolazione residente nella provincia di Verona 826.582 Numero di impianti SRB per 1.000 abitanti (Sona) 1,20 Numero di impianti SRB per 1.000 abitanti (Provincia) 0,80 Differenza Sona su media provinciale + 50%

[Fonte: Dati ARPAV – DAP VR]

Nel territorio comunale si trova una concentrazione più elevata di impianti radiobase rispetto l’intero territorio provinciale. Ciò è dovuto principalmente al fatto che il territorio è attraversato da importanti arterie stradali e alla particolare struttura del tessuto urbano suddiviso in quattro frazioni. Si ricorda che tutte le installazioni di impianti radiobase sono comunque preventivamente autorizzate anche da ARPAV, che ne valuta l’incidenza a livello locale. L’Arpav ha eseguito una campagna di misura del campo elettrico tra giugno e luglio del 2005 in via Salgari nel comune di Sona nelle vicinanze di una stazione radiobase H3G di via Bellevie. La media di campo elettrico riscontrata è risultata minore di 0,8 V/m con un massimo di 1,5 V/m. I limiti fissati dalla normativa (DPCM 8 luglio 2003) prevedono di non superare i 6 V/m. Analoghe misure sono state effettuate tra maggio e giugno 2005 in via Risorta, 1. La media è risultata < di 0,5 V/m con valore massimo di 2 V/m. Le campagne effettuate nel corso del 2005 indicano pertanto che le stazioni radiobase controllate rispettano abbondantemente i limiti imposti dalla normativa.

7.5 CONCLUSIONI

I dati relativi ai consumi dei principali vettori energetici e alla produzione di energia elettrica sono indicativi di una tendenza sempre crescente della domanda. La densità delle infrastrutture di trasporto ed accessorie è molto elevata nel territorio comunale. È necessario un impegno di tutti per promuovere e perseguire l’efficienza ed il risparmio energetico. La pubblica amministrazione può contribuire a questo obiettivo ad esempio attraverso un miglioramento della gestione del settore dell’illuminazione pubblica e con un’educazione ambientale che coinvolga tutti i cittadini. Nelle realtà agricole andrebbe incentivato il ricorso alle fonti di energia rinnovabile, che in alcuni casi possono dare un contributo non indifferente ai consumi energetici. È fondamentale anche una diminuzione dei trasporti su gomma sia merci che persone, ma l’andamento delle vendite dei vettori energetici indica il contrario.

111

Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Comune diSona dell’AmbienteComune Stato del Rapporto sullo

8 - L’AMBIENTE URBANO

8.1 L’AMBIENTE URBANO

Il comune di Sona si trova a circa 13 km da Verona, nei pressi della sponda sud orientale del lago di Garda. Attualmente il Comune è composto oltre che dal capoluogo, anche da tre frazioni: Lugagnano, San Giorgio in Salici e Palazzolo. San Giorgio, Sona e Lugagnano si trovano quasi in linea retta poco a nord dell’autostrada mentre Palazzolo è situato a nord di Sona. Alcuni reperti rinvenuti a San Giorgio testimoniano che antiche popolazioni si insediarono su queste alture già nel periodo neolitico, il secondo periodo dell’età della pietra (all’incirca tra il 6.000 e il 3.500 a. C.) Le prime citazioni del nome di Sona, presenti in atti di compra – vendita, risalgono invece al XII secolo. E’ nel XIV secolo che la signoria scaligera provvide a dotare la zona di fortificazioni ed opere difensive mentre, a partire dal XV secolo, Sona appartenne alla Repubblica di Venezia. Durante questa dominazione iniziò il processo della riorganizzazione delle proprietà terriera, grandi estensioni di terreni furono recintate, coltivate, canalizzate ed arricchite con la piantagione di nuovi alberi. Nel XIX secolo il territorio sonese fu teatro delle guerre d’indipendenza di cui ancor oggi rimangono numerose tracce.

8.2 LE AREE URBANIZZATE

8.2.1 Aree residenziali Sul territorio comunale si possono individuare tre diverse tipologie di località abitate: i centri abitati, i nuclei abitati, le case sparse. Un centro abitato è costituito da un aggregato di case contigue o vicine, piazze e simili ed è caratterizzato dall’esistenza di servizi o esercizi pubblici costituenti la condizione di una forma autonoma di vita sociale. Un nucleo abitato, a differenza del centro abitato, è una località abitata priva di un luogo di raccolta e costituita da un gruppo di case contigue e vicine con almeno cinque famiglie, purché l’intervallo tra casa e casa non superi i trenta metri e sia in ogni caso inferiore a quello intercorrente tra il nucleo stesso e la più vicina delle “case sparse”. Infine per case sparse si intende l’insieme delle case disseminate nel territorio comunale a distanza tale tra loro da non poter costituire nemmeno un nucleo abitato.

113

Oltre a Sona gli altri centri abitati presenti in territorio comunale sono Lugagnano e San Giorgio in Salici; la frazione di Palazzolo, nella raccolta dei dati, è stata accorpata

dall’ISTAT al centro di Sona. Di seguito si riporta il censimento degli edifici e delle abitazioni per località abitate; in maiuscolo sono evidenziati i centri urbani e in minuscolo i nuclei abitati.

Tab. 8.1: Censimento degli edifici e delle abitazioni per le località del Comune di Sona COMUNI E LOCALITÀ ALTITUDINE EDIFICI ABITAZIONI ABITATE LUGAGNANO 91 1.103 2.508 SAN GIORGIO IN SALICI 147 288 440 SONA/PALAZZOLO 169 905 1.477 Barbarago 169 14 18 Canova 98 40 65 Cappellin 116 5 8 Capitolo 8: L’AMBIENTE URBANO L’AMBIENTE 8: Capitolo Casa Bianca 141 5 7 Cascina 113 7 8 Casette di Sopra 174 12 23 Casette di Sotto 170 4 8 Castagne 150 6 8 Centurara 135 4 6 Corte 117 6 7 Ferrari 133 12 13 Fontone 143 4 5 Fratelli Rosselli 123 8 8 Giacomona 135 9 10 Guastalla Nuova 114 2 8 La Pra' 141 6 8 La Presa 115 36 20 Messedaglia 85 8 18 Molino 103 6 11 Platano 138 7 44 Rosolotti 125 14 11 San Martino 156 5 6 San Rocco 134 16 12 Sgrifona 115 3 7 Tagliaferro 123 9 7 Valle 115 18 26 Case Sparse - 340 456 Totale Centri abitati 2.296 4.425 Totale Nuclei abitati 266 372 TOTALE 2.902 5.253

[Fonte: Dati Istat Censimento Popolazione e abitazioni 2001]

In tutto il 14° censimento Istat della popolazione e delle abitazioni del 2001 ha rilevato a Sona 2.902 edifici, corrispondenti a circa l’1,60% degli edifici provinciali. L’uso abitativo risulta essere il più comune poiché interessa 2.563 edifici, per un totale di 5.253 abitazioni.

114 Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Comune diSona dell’AmbienteComune Stato del Rapporto sullo

Fig. 8.1: Censimento degli edifici esistenti al 2001

3.500 3.000 2.500 2.000 1.500 1.000 500 0 Edifici Edifici di uso abitativo

Edifici Edifici di uso abitativo

[Fonte: Elaborazione Agenda 21 Consulting su dati Istat 2001]

A livello comunale, dei 2.902 edifici esistenti, circa l’80% (2.296 edifici) è raggruppato nei centri abitati; l’8% (266 edifici) costituisce i nuclei abitati e il rimanente 12% (340 edifici) sono conteggiati come “case sparse”. La frazione di Lugagnano, a causa della vicinanza con il Comune di Verona e della ridotta superficie territoriale presenta una media di 2,3 abitazioni per edificio (valore calcolato considerando il numero di edifici totali anziché quelli destinati a solo uso abitativo, in quanto il censimento non rende disponibile questo dato relativamente alle singole frazioni), a Sona si è calcolata una media di 1,63 abitazioni per edificio mentre a S.Giorgio in Salici di 1,52. Nel 2001 ben il 95% delle abitazioni era occupato da residenti e il numero di abitazioni vuote mostrava un significativo calo rispetto al 1991.

Tab. 8.2: Ripartizione delle abitazioni tra residenti e non residenti Variazioni rispetto 1991 2001 al 1991 Abitazioni occupate da persone residenti 4.059 4.997 +23,10% Abitazioni occupate da persone non residenti 0 13 Abitazioni vuote 397 243 -38,79% TOTALE ABITAZIONI 4.456 5.253 +17,89%

[Fonte: Dati istat Censimento Popolazione e abitazioni 2001]

Tale censimento purtroppo è mancante dell’aggiornamento del numero degli edifici presenti nel centro storico. Nella figura 8.2 è mostrata la ripartizione delle abitazioni in base al titolo di occupazione; dalla figura emerge che la maggior parte dei residenti (per la precisione il 70,32 %) è anche proprietaria dell’immobile in cui abita.

115

Fig. 8.2: Distinzioni delle abitazioni in base al diritto di proprietà, di affitto o altro dei residenti a Sona

4 7 0

1 0 1 3

3 5 1 4 Capitolo 8: L’AMBIENTE URBANO L’AMBIENTE 8: Capitolo

pro prietà a ffitto a l tr o

[Fonte: Elaborazione Agenda 21 Consulting su dati Censimento Istat 2001]

La percentuale degli affittuari, corrispondente al 20,27%, è minore rispetto a quella registrata in comune di Verona, dove le abitazioni occupate da residenti in affitto sono il 30,94% del totale e in media con la percentuale media provinciale (pari a 21,08%). Si consideri comunque che la percentuale media provinciale di abitazioni in affitto registrata a Verona risulta la più alta delle province venete (la percentuale minore si registra nella provincia di Belluno, dove solo il 13,58% dei residenti non è proprietario dell’immobile in cui abita). La superficie totale ad uso abitativo è pari a 608.770 mq e la superficie media di circa 116 mq, valore superiore alla media provinciale (104 mq) e a quella della città di Verona (94 mq). Del totale della superficie ad uso abitativo 576.514 mq sono utilizzati da persone residenti. Il numero totale di stanze presenti nel Comune di Sona è di 25.057. Mediamente ogni abitazione (senza distinzione tra occupate e non occupate) risulta costituita da 4,8 stanze e la media di abitanti per stanza è pari a 0,6 Per quanto riguarda i servizi tutte le abitazioni, tranne rarissimi casi, sono dotate di almeno un bagno mentre poco più di un quinto non sono dotate di cucina abitabile ma soltanto di angolo cottura e/o cucinino.

116 Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Comune diSona dell’AmbienteComune Stato del Rapporto sullo

Tab.8.3: Distinzioni delle abitazioni tra residenti e non residenti e grado di servizio. Abitazioni Abitazioni occupate da occupate da Abitazioni vuote TOTALE persone residenti persone non residenti di cui di cui di cui solo con solo con di cui solo solo con di cui con angolo angolo con angolo angolo Totale almeno un Totale Totale Totale cottura cottura cottura e/o cottura gabinetto e/o e/o cucinino e/o cucinino cucinino cucinino 4.997 4.992 1.104 13 4 243 36 5.253 1.144

[Fonte: Dati Censimento Istat 2001]

La figura 8.3, inerente l’epoca di costruzione degli edifici ad uso abitativo, evidenzia che in circa quaranta anni, tra il 1919 e il 1961, si sono costruite a Sona poco meno di 550 abitazioni, in proporzione il numero di nuove abitazioni è andato via via aumentando negli anni fino a toccare, nei nove anni antecedenti il 1981, quota 537; a partire dal 1982 è iniziata una fase di calo delle nuove costruzioni.

Fig. 8.3: Distinzioni delle abitazioni in base al periodo di costruzione

600 537

500 454 424

400 339 292 300 256 261

200

100

0 Prima del Dal 1919 Dal 1946 Dal 1962 Dal 1972 Dal 1982 Dal 1992 1919 al 1945 al 1961 al 1971 al 1981 al 1991 al 2001

[Fonte: Elaborazione Agenda 21 Consulting su dati Istat 2001]

Attualmente più della metà degli edifici ad uso abitativo è a 2 piani, circa un sesto a un solo piano e un quarto a 3 piani, con qualche eccezione di 4 o più.

8.2.2 Aree produttive All’interno del territorio comunale di Sona le aree produttive non sono concentrate in una zona particolare ma sono dislocate in più punti, secondo le indicazioni del Piano Regolatore Generale, in base alle necessità territoriali ed economiche presentatesi al comune nel corso degli anni. Secondo la classificazione fatta dal vecchio PTP sono presenti sia “aree a matrice produttiva di livello locale”, soprattutto fra Sona e Lugagnano e fra S. Giorgio e Palazzolo, sia “aree produttive di rilievo provinciale”, quest’ultime definite come “aree

117

produttive localizzate su corridoi infrastrutturali di rilievo o comunque in connessione ad essi, contenenti rami produttivi specializzati di consistente dimensione”. Questa

tipologia di aree produttive è collocata soprattutto nell’intorno della frazione di Lugagnano. Secondo dati ufficiosi del Comune vi sarebbero 63 aziende classificate industriali ancora in esercizio e 32 che hanno cessato l’attività. Per quanto riguarda le attività commerciali, artigianali e industriali i principali centri sono localizzati presso il Centro Commerciale “La grande mela” lungo la statale n.11 e lungo la S.P.n.54.

8.2.3 Aree dismesse Sul territorio comunale non esistono situazioni di evidente degrado, dovuto alla presenza di aree industriali o civili dimesse. Capitolo 8: L’AMBIENTE URBANO L’AMBIENTE 8: Capitolo Si cita solo la conversione della destinazione d’uso di due calzaturifici, localizzati a Valle di Sona e a Mancalacqua, che hanno visto modificata la loro destinazione d’uso da artigianale a residenziale.

8.3 PREZZI DI AFFITTO E DI VENDITA DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE

I prezzi medi di affitto e vendita del patrimonio immobiliare sembrano essere nella norma, giustamente inferiori rispetto a quelli registrati a Verona. Il prezzo medio di acquisto per un immobile di civile abitazione a Sona infatti risulta pari a circa 1.700 €/m 2 mentre il valore mensile di affitto per un bilocale classico arredato si aggira intorno ai 500 €. La tabella 8.5 si riferisce ai prezzi medi di compravendita registrati a Verona; come si può notare si tratta di valori molto alti rispetto ai valori di Sona, soprattutto se si considerano quelli riferiti agli immobili di pregio. Il prezzo medio di compravendita indicato per il comune di Sona, se paragonato ai valori indicati in tabella 8.5, si attesta poco al di sotto del valore minimo registrato per la periferia veronese.

Tab. 8.4: Prezzi medi di compravendita di abitazioni libere, nuove o ristrutturate a Verona (€/mq - I semestre 2005).

pregio centro semicentro periferia min max min max min max min max verona 3.000 6.000 2.400 4.500 2.000 3.000 1.800 2.600

[Fonte: Ufficio studi Gabetti]

118 Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Comune diSona dell’AmbienteComune Stato del Rapporto sullo

8.4 SERVIZI ALLA PERSONA

8.4.1 Aree per l’istruzione L’istruzione di base è assicurata da numerosi edifici scolastici interessanti tutte le quattro frazioni. In particolare a Lugagnano il servizio è garantito a tutti i livelli dall’asilo nido fino alla scuola media. Nel prospetto seguente si mostra una panoramica degli istituti attivi nel Comune:

Tab. 8.5: Panoramica sugli edifici scolastici presenti sul territorio comunale. Asilo Nido "Sull'Arcobaleno" Scuola dell’infanzia "Don Fracasso" Lugagnano Scuola dell’infanzia statale Scuola Primaria "S. Pellico" Scuola Media statale " Anna Frank" Scuola dell’infanzia statale "Romani" Sona Scuola Primaria "A. Aleardi" Scuola Media "Virgilio" Scuola dell’infanzia "Cav. Girelli" Palazzolo Scuola Primaria "Don Bosco" Scuola dell’infanzia "Don Panardo" San Giorgio in Salici Scuola Primaria "C. Collodi"

[Fonte: Comune di Sona]

Durante l’anno scolastico 2004-’05 il servizio dell’asilo nido di Lugagnano è stato usato da 55 bambini. Nello stesso periodo alle scuole dell’infanzia, distinte in due scuole statali e tre paritarie, si sono contati circa 480 bambini, le scuole primarie sono state frequentate da circa 820 alunni mentre le scuole secondarie da circa 420.

8.4.2 Attrezzature religiose e ville signorili Il servizio religioso è assicurato dalle quattro parrocchie, corrispondenti alle quattro principali frazioni del Comune. A Lugagnano si trova la parrocchia di S.Anna, a Sona quella di S.Salvatore, a San Giorgio in Salici la parrocchia di S.Giorgio martire mentre a Palazzolo si trova la parrocchia di S.Giacomo e S.Giustina. Gli edifici religiosi, spesso per la loro posizione centrale rispetto al paese e per la presenza di piazze e luoghi di aggregazione rappresentano generalmente dei punti di riferimento e di incontro per la comunità. Alcuni degli edifici religiosi presenti a Sona presentano anche una certa valenza storica: - Pieve di S. Giustina e S. Giacomo (Palazzolo - probabilmente del XI secolo); - Chiesa dei SS. Quirico e Giulitta (Sona - XII secolo); - Chiesa di S. Rocco (S. Rocco di S. Giorgio in Salici - XVI secolo). Interessante risulta inoltre la presenza, all’interno del territorio comunale, di numerose ville signorili e corti contadine che costituiscono il patrimonio monumentale del comune di Sona. Le ville più importanti sono riportate nel prospetto seguente:

119

Tab. 8.6: Ville signorili presenti sul territorio comunale Villa Giusti de Giardino detta “La Guastalla Nuova” (sec. XVII) Villa Bajetta-Gaspari (sec.XVII) Villa “Cà Ferrari – Colombo” (sec. XVI) S.Giorgio in Salici Villa “Merighi” Villa “Al Molino” Villa “Montebonello Cavallari Guarienti” Villa Consolaro (sec.XVIII) Villa Giarola, Previtali (sec. XVIII) Villa Menegazzi, Sparvieri, Macola, Dalla Rosa (Sec. XVII) Sona Villa Silvestri, detta la Sellara (sec. XIX) Villa Sparici detta dei Cipressi (sec. XIX) Villa Trevisani-Calderoni o Asilo Romani (sec. XIX) Villa “Il Castello” Palazzo “Palazzoni” Palazzolo Villa “Berzacola-Scattolini” detta “Belvedere” (sec.XVIII) Villa Maggi poi Tacconi-Fiorini (sec.XVIII) Capitolo 8: L’AMBIENTE URBANO L’AMBIENTE 8: Capitolo [Fonte: Gragnato M., Chiese, Ville, Corti a Sona e nelle sue contrade, Leaderform Spa, maggio 2003, pg.103, con integrazioni del Comune di Sona-Ufficio Ecologia]

Le ville erano frequentemente servite da corti, localizzate in territorio agreste, le quali assicuravano le risorse necessarie al mantenimento dell’aristocrazia dominante. Tra le corti esistenti, quelle che meritano particolare attenzione sono indicate nella tabella 8.7.

Tab. 8.7: Corti agresti presenti sul territorio comunale. Corte Montresora, Corte Guastalla vecchia, Corte del Turco, Corte di Villa San Giorgio in Salici Meriggi, Corte di Sotto, Corte Belvedere Corte Cà Vecia, Corte Sgrifona, Corte Colombaron, Corte Val Maron, Corte la Sona Merla, Corte Casotto, Corte Centurara, Corte Messedaglie, Corte Beccarie, Corte Busti

[Fonte: Gragnato M., Chiese, Ville, Corti a Sona e nelle sue contrade, Leaderform Spa, maggio 2003, pg.103]

8.4.3 Attrezzature e servizi culturali e sportivi. Di seguito si riporta una panoramica sui servizi culturali e sportivi offerti alla comunità di Sona. La biblioteca Il servizio di lettura e prestito libri è assicurato alla comunità dalle due sedi della biblioteca; quella centrale si trova in Piazza della Vittoria a Sona mentre la sede staccata si trova nella frazione di Lugagnano in via XXVI Aprile. La biblioteca offre complessivamente 39 postazioni di lettura e 2 postazioni internet, una per ciascuna sede, in tutto gli spazi disponibili sono pari a 150m 2. Dal 2004 il sistema è inoltre inserito nel nuovo sistema bibliotecario provinciale di Verona (SBPVR). La tabella seguente mostra una breve panoramica riguardo al numero di iscritti, al numero di libri disponibili e dei prestiti effettuati negli ultimi tre anni.

120 Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Comune diSona dell’AmbienteComune Stato del Rapporto sullo

Tab.8.8: Valutazione del servizio biblioteca. numero iscritti numero prestiti numero libri anno trend trend trend

[%] [%] [%] 2002 1.600 - 5.878 - 18.610 - 2003 2.000 +25,00 7.517 +27,88 20.105 +8,03 2004 2.250 +12,50 8.048 +7,06 20.834 +3,63

[Fonte: Comune di Sona – sede centrale della biblioteca]

Nel 2004 gli iscritti al servizio bibliotecario rappresentavano il 15% della popolazione, misurando un incremento rispetto all’anno precedente del 12,5%.

L’università popolare Accanto ai normali istituti scolastici, a Sona è attiva da ben 18 anni l’Università Popolare, alla quale spetta l’organizzazione di corsi di interesse generale rivolti alla cittadinanza. I corsi attualmente attivi sono 45 e riguardano varie materie: lingua, informatica, enologia, storia dell’arte, religione, etc. L’anno accademico 2004 / 2005 ha registrato 510 iscritti dei quali 345 femmine (pari al 68% del totale). Rispetto agli anni precedenti il trend è in continua crescita, sia per quel che riguarda il numero degli iscritti che per il numero dei corsi organizzati.

Tab. 8.9: Iscritti e corsi attivati dall’Università Popolare

numero numero numero A.A. iscritti iscritti corsi università corsi attivati 2000/01 384 539 29 2001/02 401 613 35 2002/03 452 708 42 2003/04 475 695 44 2004/05 487 751 45

[Fonte: Comune di Sona – Università Popolare]

Il numero degli iscritti ai corsi è sempre maggiore del numero di iscritti all’Università popolare, pertanto una parte dei frequentanti segue più di un corso. Gli iscritti all’università popolare non sono solamente residenti nel territorio comunale (i quali rappresentano comunque il 56% del totale degli iscritti) ma provengono anche da altri comuni (44%). La tabella seguente riassume la situazione dell’a.a. 2004/2005

Tab. 8.10: Luoghi di residenza degli iscritti all’Università Popolare Residenza Valore [%] Sona 78 15,29 Lugagnano 159 31,18 S.Giorgio 23 4,51 Palazzolo 25 4,90 Verona 77 15,10 Altro 148 29,02

[Fonte: Comune di Sona – Università Popolare]

121

E’ significativo il fatto che anche dei residenti a Verona si rechino a Sona per frequentare i corsi.

Il 91% dei frequentanti ha un’età compresa tra i 26 e i 65 anni. Gli over 65 costituiscono solo il 2,35% del gruppo e anche i giovani con meno di 25 anni costituiscono un gruppo abbastanza esiguo. E’ da considerare che un piccolo numero di iscritti non ha dichiarato l’età.

Tab. 8.11: Età degli iscritti all’Università Popolare Fasce di età Valore [%] 18 - 25 22 4,31 26 - 35 125 24,51 36 - 45 157 30,78 46 - 55 129 25,29 56 - 65 57 11,18

Capitolo 8: L’AMBIENTE URBANO L’AMBIENTE 8: Capitolo over 65 12 2,35

[Fonte: Comune di Sona – Università Popolare]

Per quanto riguarda il livello di istruzione degli inscritti, i dati forniti dall’Università evidenziano che, fra tutti coloro che hanno indicato il proprio titolo di studio, la maggior parte possiede il diploma superiore mentre al secondo posto vi sono coloro che possiedono la licenza media.

Tab. 8.12: Grado di istruzione degli iscritti all’Università Popolare. Titolo di studio Valore [%] Elementare 10 1,96 Media 90 17,65 Corsi professionali 30 5,88 Superiori 199 39,02 Laurea 45 8,82 Nessuna indicazione 136 26,67

[Fonte: Comune di Sona – Università Popolare]

L’Informagiovani Come dice il nome stesso l’Informagiovani è un servizio rivolto direttamente alla popolazione più giovane; si tratta di un centro di informazione istituito dall’Assessorato alle Politiche Giovanili e alla Cultura e si occupa di orientamento scolastico, lavoro, corsi di formazione e master, soggiorni di studio all’estero, offerte turistiche e informazioni culturali. Nella banca dati di Informagiovani sono attualmente iscritti una trentina di ragazzi e altrettante imprese.

Le attrezzature e le attività sportive Tra i servizi che una comunità deve fornire ai suoi cittadini un posto importante è occupato dalle attrezzature che permettono di praticare l’attività sportiva. Il territorio comunale è ben fornito da questo punto di vista in quanto tutte e quattro le frazioni sono dotate di aree attrezzate per questo scopo.

122 Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Comune diSona dell’AmbienteComune Stato del Rapporto sullo

A Sona si trovano due campi da calcio e un impianto di tennis. A Lugagnano una piscina (presso il centro polivalente per anziano), due campi da calcio, un palazzetto dello sport e un impianto da tennis all’occorrenza trasformabile in un campo da calcetto. Palazzolo è dotato di un impianto sportivo comprensivo di palestra, campo bocce, campo di tamburello, campo da tennis, un campo da calcio regolare e uno per gli allenamenti. Infine anche la frazione di S.Giorgio in Salici dispone di un impianto sportivo per il gioco del calcio un bocciodromo e un campo da tennis coperto. Nel comune di Sona è presente un consistente numero di associazioni, circa 87 tra comitati e gruppi di varia natura e spirito; fra questi più del 40% operano nel settore sportivo. Oltre ad una buona dotazione di infrastrutture sportive quindi in questo settore anche le attività non mancano.

Tab. 8.13: Associazioni esistenti per frazione San Giorgio Lugagnano Palazzolo Sona in Salici Associazioni sportive 14 7 4 10 Altre associazioni e comitati 19 7 15 11 TOTALE 33 14 19 21

[Fonte: Comune di Sona – Biblioteca]

A novembre 2005 il numero degli atleti iscritti a società sportive rientranti in una fascia di età dai 10 ai 13 anni sono 446, dei quali 348 residenti sul territorio comunale.

I percorsi ciclo - pedonali Il Comune è interessato dal passaggio di numerosi percorsi ciclo - pedonali, sia su strade asfaltate che bianche. Spesso tali percorsi, come mostra il seguente prospetto dove sono riassunti gli itinerari di maggior interesse ideati dagli “Amici della Bicicletta” di Verona, non si limitano al solo territorio comunale, ma interessano anche le località limitrofe, coprendo una distanza totale di circa 267 chilometri. E’ comunque da sottolineare il fatto che non si tratta di piste ciclo pedonali riservate e protette ma di percorsi escursionistici e ciclistici.

Tab. 8.14: Principali percorsi escursionistici e ciclistici Nome Località Lunghezza Castelnuovo, Colà, Pacengo, Pacengo Lago, Pigno di Pacengo, Staffalo, Percorso verso il lago Ronchi, Lago, Palù, Cavalcaselle, Madonna degli Angeli, Zuccotti, Albara, Km. 24 Campagna di Sopra, Castelnuovo. Castelnuovo, Mariannina, Sandrà, Ferrari, San Giorgio in Salici, Corte, Da Sandrà ad Oliosi Oliosi, Mongabia, Castelnuovo Km. 18 Val di Sona Sona, Val di Sona, San Giorgio, Palazzolo, Ventretti, Palazzolo, Sona. Da Sommacampagna a Santa Sommacampagna, Madonna del Monte, Montresora, Guastalla Nuova, San Rocco, Rosolotti, S.Lucia ai Monti, Coronini, Custoza, Villa Vento, Km. 21 Lucia ai Monti Montegodi, Guastalla Nuova, Sommacampagna. Da Sommacampagna a Sommacampagna, Terruia, Caselle, Pantina, Vallesana, Villafrnaca, Pista Km. 22 Villafranca ciclabile di Via Portogallo, Cappello, La Fredda, Sommacampagna. Da Villafranca a Dossobuono Villafranca, Dossobuono per strada Grezzanella. Km. 8 Villafranca, Grezzano, San Zeno di , Quaderni, Rosegaferro, Grezzano Canossa e Quaderni Dossi Prabiano, Villafranca. Km. 17 Valeggio, Bertagni, Santa Lucia ai Monti, Valpesson, Campagnagrossa, Le colline di Valeggio Salionze, Prandina, Valeggio. Km. 18 Valeggio, Le Bocche, Pozzolo, S. Francesco, Sei Vie, Remelli, Mazzi, La Pianura di Valeggio Valeggio Km. 17 123

Nome Località Lunghezza Sentiero "Camina - Custoza". Circa nella zona collinare a nord- ovest di Custoza. Km. 8 In parte in piano e in parte sul pendio lungo il crinale del Monte Croce Sentiero "Tamburino Sardo" Km. 3 Castelnuovo, valle del Tione, Valcera, Zenatti, Camalavicina, Madonna La Valle del Tione – Nord degli Angeli, Cavalcaselle, Bagolina, Palù della Pesenata, Sandrà, valle del Km. 22 Tione, Bubian, Colombarola, Castelnuovo Sommacampagna, Cappello, Monumento Brigata Sardegna (Tamburino Sardo), Custoza, i Mulini, valle del Tione, Serraglio, Corte Pietà, Oliosi, La Valle del Tione - Sud Corte S. Rocco, Guastalla Nuova, Casazze, Valle del Feriadon, Km. 26 Sommacampagna Villafranca, Via Postumia, C.Zaghina, Cà Baldassarre, Pozzi, Venturelli, Monte Mamaor Caselle, Monte Mamaor, Caselle, C.Burroni, Castello della Gherla, Km. 23 Villafranca Borghetto, il Mincio, Prandina, Fontanello, Maiella Monti, Pratovecchio, La valle del Mincio Monte Salionze, argine destro, Borghetto, argine destro, Pozzolo, argine Km. 32 sinistro, Borghetto

[Fonte: Comune di Sona]

8.4.4 Attrezzature socio-sanitarie Capitolo 8: L’AMBIENTE URBANO L’AMBIENTE 8: Capitolo La salute dei cittadini è presidiata da una dozzina di medici di base e due pediatri operanti sul territorio comunale; l’ospedale più vicino è l’ospedale “Orlandi” di Bussolengo mentre il servizio di guardia medica è assicurato dall’ambulatorio di Piazza Roma a Sona o dagli ambulatori dei vicini comuni di Sommacampagna e Bussolengo. Il comune di Sona fa parte del bacino ASL di Bussolengo, dove si trova l’ospedale “Orlandi” che dista da Sona sette chilometri. Sul territorio sono attive due farmacie comunali (a Sona e a Palazzolo) e due private (a Lugagnano e a San Giorgio in Salici). Infine le strutture del centro polifunzionale di via Manzoni a Lugagnano offrono alle persone anziane assistenza di vario tipo, dall’assistenza sanitaria alle attrezzature per lo svago.

8.4.5 Sportelli postali e bancari Il territorio comunale risulta ben servito dal servizio postale in quanto gli uffici sono presenti in ciascuna delle quattro frazioni; per quel che riguarda la dislocazione degli otto sportelli bancari se ne contano uno a Sona, due a Palazzolo e cinque a Lugagnano, due dei quali sono all’interno del centro commerciale “La Grande Mela” e tre lungo via “XXVI Aprile”.

CONCLUSIONI

Da quanto emerso nel presente capitolo si può affermare che la qualità della vita nell’ambiente urbano comunale è generalmente buona e non presenta particolari problemi. Gli edifici situati nei centri urbani corrispondono al 60% del totale e comprendono il 65% delle abitazioni. Generalmente le abitazioni sono abbastanza ampie e in più del 70% dei casi sono di proprietà.

124 Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Comune diSona dell’AmbienteComune Stato del Rapporto sullo

Più della metà degli edifici presentano due piani fuori terra. Anche per quanto riguarda i servizi il territorio comunale è risultato essere ben fornito, soprattutto per quanto riguarda l’istruzione e lo sport ma anche per la cultura e la sanità.

Sviluppo urbano (% popolazione Ambiente 41 S D ☺☺☺ ?

OCSE urbana) urbano

Sul territorio comunale non vi sono evidenti situazioni di degrado dovute alla presenza di aree civili o industriali dismesse.

C8 Siti industriali dismessi D D Ambiente ☺☺☺  HCI-OMS

Le aree a verde pubblico sul territorio comunale sono pari a circa 55.000 mq che, rapportate alla superficie comunale totale corrispondono allo 0,13%. Considerando l’ultimo dato risalente al 31/12/2005 e fornito dall’Amministrazione Comunale inerente gli abitanti del comune di Sona risulta che ciascun abitante ha a disposizione 3,57mq di verde pubblico.

Ambiente 44 Percentuali di aree verdi S PD  ?

OCSE urbano

All’interno di questo quadro, come abbiamo visto generalmente positivo, bisogna comunque ricordare la presenza, abbastanza vicina ai centri abitati, di importanti strutture per la mobilità, delle quali si è comunque trattato in maniera approfondita nei capitoli 11 sulla Pianificazione e 6 sui Trasporti e comunicazioni.

125

126 Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Comune diSona dell’AmbienteComune Stato del Rapporto sullo

CAPITOLO 9 – LA POPOLAZIONE E LE SUE DINAMICHE

9.1 ANDAMENTO STORICO DELLA POPOLAZIONE

La lettura e l’interpretazione dei dati demografici relativi ai trend di crescita e di mobilità della popolazione consente di cogliere l’andamento di lungo periodo in chiave storica e quindi di scoprire le radici che sono al fondo dell’attuale assetto socio- territoriale. La popolazione residente del comune di Sona al 1 gennaio 2004 è complessivamente pari a 14.683 persone (7.345 maschi e 7.338 femmine). Se analizziamo le rilevazioni dei Censimenti Generali della popolazione a partire dal 1871 fino all’ultimo del 2001, notiamo una andamento crescente della popolazione, un incremento più marcato a partire dal 1971.

Fig. 9.1: Comune di Sona - Andamento della popolazione nei Censimenti (1871 – 2001)

16.000 popolazione ricostruita 14.275 14.000 popolazione storica 12.577 12.000 11.030

10.000 8.676 7.659 7.213 8.000 6.094 6.267 7.732 5.498 6.895 6.000 5.017 6.526 4.351 3.857 5.534 5.684 3.687 5.018 4.000 4.592 3.995 3.398 3.548 2.000

0 1871 1881 1901 1911 1921 1931 1936 1951 1961 1971 1981 1991 2001

[Fonte: Elaborazione Agenda 21 Consulting e Biblioteca di Scienze Statistiche Università di Padova su dati ISTAT]

La popolazione è cresciuta in modo pressoché costante in 100 anni (dal 1871 al 1971) passando da un valore di 3.697 a 8.676 unità; subisce un forte incremento nel decennio 1971/81. Proprio nel 1975 i confini comunali, a seguito di un referendum, subiscono una modifica accorpando completamente la frazione di Lugagnano. Le due serie riportate in fig. 9.1, riportano i due valori della popolazione, quella “storica”, la linea rossa, e quella blu che rappresenta la popolazione “ricostruita”, ossia stimando il valore, immaginando che i confini territoriali del Comune fossero sempre stati quelli attuali.

127

Nell’arco degli ultimi 30 anni si nota quindi una crescita generale della popolazione del 65% circa. Dall’osservazione della tabella seguente emergono le informazioni sull’andamento storico della popolazione disaggregate per flussi migratori e dati sulla crescita naturale.

TAB. 9.1 Comune di Sona – Popolazione residente, nati, morti, immigrati, emigrati, stranieri. ANNO Stranieri Nati Morti Immigrati Emigrati Var. Pop. 1971 130 58 396 270 198 1972 160 65 452 261 286 1973 152 87 493 235 323 1974 182 65 481 196 402 1975 176 80 1.436 285 1.247

Capitolo 9: LA POPOLAZIONE E LE SUE DINAMICHE DINAMICHE SUE LE E LA POPOLAZIONE 9: Capitolo 1976 158 80 294 277 95 1977 165 76 276 258 107 1978 128 86 336 241 137 1979 129 100 387 283 133 1980 120 93 473 264 236 1981 149 74 333 143 265 1982 150 85 357 226 196 1983 123 93 362 269 123 1984 123 88 494 266 263 1985 131 77 407 271 190 1986 140 97 353 252 144 1987 115 76 358 252 145 1988 53 128 80 331 262 117 1989 62 116 80 311 267 80 1990 108 150 76 463 290 247 1991 147 116 80 295 232 99 1992 149 160 68 414 228 278 1993 189 122 97 428 303 150 1994 226 156 91 427 344 148 1995 283 137 84 492 362 183 1996 328 163 93 514 373 211 1997 392 143 98 524 406 163 1998 446 153 94 491 415 135 1999 500 169 94 526 410 191 2000 579 161 84 532 410 199 2001 636 167 122 598 493 150

Fonte: Elaborazione Agenda 21 Consulting su dati forniti dal comune di Sona http://www.comune.sona.vr.it/DatiDemografici/Datidemografici.html

Dopo il censimento del 1971, il flusso migratorio è cresciuto in maniera costante. Dal 1988 si può notare l’influenza importante sull’andamento demografico della crescente presenza di stranieri fra la popolazione. Mentre la crescita naturale della popolazione si è attestata sui valori medi senza rilevanti variazioni nel tempo. Infine, nel 1975 si nota una variazione della popolazione superiore alla media: come già detto, proprio in

128 Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Comune diSona dell’AmbienteComune Stato del Rapporto sullo

quest’anno sono state accorpate al comune alcune zone di Lugagnano facenti parte dei Comuni di Bussolengo, Somma Campagna e Verona. Nello stesso periodo rileviamo un andamento simile in tutta la provincia di Verona dove si osserva un incremento pressoché costante della popolazione. Per la provincia di Verona la crescita si attesta in media intorno al 5-7% per decennio.

Fig. 9.2: Provincia di Verona - Andamento della popolazione nei Censimenti (1871 – 2001)

900.000 826.582 775.745 800.000 667.517 700.000 733.595 788.343 585.893 600.000 538.815 645.536

500.000 431.586 571.686 372.672 491.389 400.000 398.742 300.000

200.000

100.000

0 1871 1881 1901 1911 1921 1931 1936 1951 1961 1971 1981 1991 2001

[Fonte: Elaborazione Agenda 21 Consulting e Biblioteca di Scienze Statistiche Università di Padova su dati ISTAT]

Tale incremento disaggregato nell’andamento del tasso di natalità e di migratorietà anagrafica mostra come nella provincia di Verona i comuni con popolazione superiore a 10.000 abitanti abbiano avuto una crescita complessiva dei residenti soprattutto legata all’aumento del tasso di migratorietà, più che a quello naturale. Dal 2001, questa analisi è ulteriormente confermata da un rallentamento della crescita naturale contrastata da un aumento della migratorietà anagrafica.

Tab. 9.2 Tasso di incremento totale, naturale e migratorio per mille residenti per periodi intercensuari. Comuni con 10.000 - 20.000 abitanti. Periodo Totale Naturale Migratorio 1971-1981 13,1 5,8 7,3 1981-1991 6,5 1,7 4,7 1991-2001 7,5 1,5 5,9 2001-2003 16,0 2,1 13,9

[Fonte: Elaborazione Agenda 21 Consulting e Elaborazioni Direzione Sistema Statistico Regionale su dati Istat]

129

Fig. 9.3 Tasso di incremento totale, naturale e migratorio per mille residenti per periodi intercensuari. Comuni con 10.000 - 20.000 abitanti.

18

16

14

12 Totale 10 Naturale 8 Migratorio 6

4

2

0 1971-1981 1981-1991 1991-2001 2001-2003 Capitolo 9: LA POPOLAZIONE E LE SUE DINAMICHE DINAMICHE SUE LE E LA POPOLAZIONE 9: Capitolo

[Fonte: Elaborazione Agenda 21 Consulting e Elaborazioni Direzione Sistema Statistico Regionale su dati Istat]

Dal punto di vista dell’andamento demografico storico il comune di Sona, rispetto al resto della provincia, si è sviluppato con la presenza di un costante saldo naturale positivo affiancato da migratorietà costante aumento con un flusso di immigrati notevolmente superiore al flusso di emigrati.

9.2 GLI ANDAMENTI RECENTI

Per analizzare le evoluzioni demografiche più recenti verrà preso in considerazione il decennio compreso tra 1993 ed il 2004. In tale periodo la popolazione residente a Sona è progressivamente aumentata passando da 13.343 a 15.020 con un incremento complessivo pari a 12,5%.

Tab. 9.3 Popolazione di Sona dal 1995 a 2004 ANNO Residenti Famiglie Stranieri Nati Morti Immigrati Emigrati Var.Pop. 1995 13.343 4.468 283 137 84 492 362 183 1996 13.554 4.581 328 163 93 514 373 211 1997 13.717 4.780 392 143 98 524 406 163 1998 13.852 4.856 446 153 94 491 415 135 1999 14.044 4.981 500 169 94 526 410 191 2000 14.234 5.107 579 161 84 532 410 199 2001 14.275 5.190 636 167 122 598 493 150 2002 14.500 5.255 640 158 113 539 366 218 2003 14.683 5.439 770 148 110 644 505 177 2004 15.020 5.661 868 158 95 768 494 337

[Fonte: Elaborazione Agenda 21 Consulting, su dati forniti dal comune di Sona sito www.comune.sona.vr.it]

La natalità pare seguire un andamento complessivamente stabile negli anni, così come anche il tasso di mortalità. Influenza decisamente la crescita della popolazione il tasso di immigrazione che segue in questo decennio un andamento crescente, a fronte di

130 Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Comune diSona dell’AmbienteComune Stato del Rapporto sullo

una più debole crescita del numero di emigrati. Si può sostenere che sotto il profilo demografico il comune di Sona pare attraversare un periodo di lenti ma costanti trasformazioni, quasi del tutto imputabili alla componente migratoria. Questo è confermato anche dai dati sulla presenza di stranieri, che confermano il trend in forte crescita.

9.3 L’IMMIGRAZIONE

La presenza di stranieri a Sona è costituita, secondo i dati forniti dal Comune di Sona (dati riferiti al 31/12/2004), da 62 cittadini dell’Unione Europea, con una prevalenza di cittadini di sesso femminile, e di cittadini tedeschi.

Tab. 9.4 Immigrati cittadini europei soggiornanti nel comune di Sona. Sesso Sesso Totale Nazionalità maschile femminile Austriaca 1 1 Belga 4 2 6 Ceca 3 3 Danese 2 2 4 Finlandese 1 1 Francese 4 4 Greca 1 1 Inglese 3 3 Lituania 1 1 Olandese 1 3 4 Polacca 5 3 8 Portoghese 1 1 2 Slovacca 1 1 2 Spagnola 3 3 Svedese 3 3 Tedesca 6 7 13 Ungherese 2 1 3 Totali Unione Europea 23 39 62

Mentre la presenza di cittadini Extra comunitari è caratterizzata prevalentemente da romeni e cinesi. Vi è inoltre, una prevalenza di cittadini di sesso maschile.

131

Tab. 9.5 Immigrati cittadini extracomunitari soggiornanti nel comune di Sona Sesso Nazionalità maschile Sesso femminile Totale Albanese 40 42 82 Argentina 1 1 2 Australiana 1 1 Boliviana 2 2 Bosniaca 8 3 11 Brasiliana 4 6 10 Bulgara 1 1 Cinese 51 49 100 Colombiana 1 1 Coreana 1 2 3 Capitolo 9: LA POPOLAZIONE E LE SUE DINAMICHE DINAMICHE SUE LE E LA POPOLAZIONE 9: Capitolo Costa d'Avorio 1 1 2 Croata 20 11 31 Cubana 2 3 5 Dominicana 2 2 4 Filippina 1 2 3 Gambia 1 1 Ghanese 30 19 49 Indiana 4 2 6 Iugoslava 20 16 36 Libanese 2 2 4 Liberiana 1 1 Macedone 30 16 46 Marocchina 53 37 90 Moldava 17 20 37 Nigeriana 8 17 25 Paraguaiana 1 1 Peruviana 1 1 Romena 94 59 153 Russa 1 4 5 Senegalese 17 5 22 Sri Lanka 11 11 22 Svizzera 1 1 Thailandese 3 3 Tunisina 19 8 27 Ucraina 1 9 10 Uruguayana 2 3 5 Venezuelana 2 1 3 Totali extra U.E. 443 363 806

[Fonte: Elaborazione Agenda 21 Consulting, su dati da sito web del comune di Sona, www.comune.sona.vr.it]

Nel complesso il numero della popolazione straniera soggiornante nel comune di Sona ammonta a 868 unità distinti in 466 di sesso maschile e 402 di sesso femminile.

132 Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Comune diSona dell’AmbienteComune Stato del Rapporto sullo

9.4 BILANCIO DEMOGRAFICO

Il bilancio demografico della popolazione residente fornisce i risultati della rilevazione annuale "Movimento e calcolo della popolazione residente" (modello Istat P.2) che l'Istat esegue presso gli uffici di anagrafe del Comune. Si tratta sostanzialmente della fotografia annuale dal punto di vista demografico. Vengono infatti riportati i movimenti della popolazione a partire dalla popolazione residente alla data del 1° gennaio fino alla data del 31 dicembre. Le componenti che fanno variare la popolazione sono il saldo naturale e il saldo migratorio; il primo è la differenza tra il numero dei nati in Italia o all'estero da persone residenti ed il numero dei morti, in Italia o all'estero, ma residenti in Italia, mentre il secondo è la differenza tra il numero degli iscritti ed il numero dei cancellati dai registri anagrafici dei residenti. La tabella sottostante riporta il saldo naturale e il saldo migratorio del comune di Sona. E’ possibile notare una discreta crescita del saldo naturale, mentre sostanziale e importante è il saldo migratorio. I valori degli iscritti e dei cancellati da e per l’estero permette di valutare come il fenomeno dell’immigrazione verso il comune considerato e la provincia sia sostenuto e in crescita, confermando quanto emerso dall’analisi delle dinamiche della popolazione negli anni.

Tab. 9.7 Bilancio demografico anno 2004 e popolazione residente al 31 Dicembre, Comune: Sona

Maschi Femmine Totale Popolazione al 1° Gennaio 7.345 7.338 14.683 Nati 76 82 158 Morti 47 48 95 Saldo Naturale 29 34 63 Iscritti da altri comuni 308 327 635 Iscritti dall'estero 82 39 121 Altri iscritti 10 2 12 Cancellati per altri comuni 256 211 467 Cancellati per l'estero 11 4 15 Altri cancellati 10 2 12 Saldo Migratorio 123 151 274 Popolazione residente in famiglia 7.491 7.505 14.996 Popolazione residente in convivenza 6 18 24 Popolazione al 31 Dicembre 7.497 7.523 15.020 Numero di Famiglie 5661 Numero di Convivenze 5 Numero medio di componenti per famiglia 2.07

[Fonte: ISTAT (http://demo.istat.it)]

Per concludere il bilancio demografico riportiamo la situazione alla fine dell’anno 2004 dell’anagrafe del comune di Sona dei residenti suddivisi per Stato Civile e genere.

133

Tab. 9.11 Popolazione del comune di Sona suddivisa per Stato Civile e genere Maschi Femmine Celibi o Nubili 3.237 2.723 Coniugati 3.918 3.905 Divorziati 134 728 Vedovi 99 113 Non docum. 109 54 Totale 7.497 7.523

[Fonte: Elaborazione Agenda21 Consulting e della Regione Veneto - Direzione Sistema Statistico Regionale]

Questa rappresenta una fotografia sociale della realtà di Sona. Più della metà della popolazione è coniugata. Una grossa fetta è costituita da celibi e nubili, mentre

Capitolo 9: LA POPOLAZIONE E LE SUE DINAMICHE DINAMICHE SUE LE E LA POPOLAZIONE 9: Capitolo ammontano a 862 i divorziati con una enorme disparità fra le donne (728 casi) e gli uomini (134). Infine, sono 212 i vedovi e 163 i casi non documentabili.

9.5 DISTRIBUZIONE TERRITORIALE DELLA POPOLAZIONE

Il comune di Sona si estende su una superficie di 41,14 Kmq e si suddivide nelle frazioni di Sona, S. Giorgio, Palazzolo e Lugagnano. La popolazione si colloca in maggior misura nella frazione di Lugagnano con 7.325 unità nel 2004. Il resto della popolazione si distribuisce in modo abbastanza equo fra il capoluogo e le altre frazioni.

Fig. 9.4 Residenti suddivisi nelle frazioni di Sona

8000

6000

4000

2000

0 1980 1985 1990 1995 2000 2004

Lugagnano 5030 5764 6264 6800 6996 7325 Palazzolo 2026 2133 2210 2340 2491 2708 S. Giorgio 1761 1864 1873 1955 2139 2182 Sona 1905 2069 2216 2248 2608 2805

[Fonte: Elaborazione Agenda 21 Consulting, sito web del comune di Sona, www.comune.sona.vr.it]

Gli andamenti recenti confermano una maggior presenza di residenti nella frazione di Lugagnano, con una corrispondente più alta numerosità di nuclei familiari.

134 Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Comune diSona dell’AmbienteComune Stato del Rapporto sullo

Anche per quel che riguarda la presenza degli stranieri, in ogni singola frazione (tab. 9.6), emerge che la principale presenza di stranieri si trova nella frazione di Lugagnano. Tuttavia rapportando il numero degli stranieri alla numerosità della popolazione presente in ogni frazione (con riferimento ai dati del 2004) si osserva che nelle frazioni di Palazzolo e San Giorgio risiedono 1 straniero ogni 13 residenti, a Sona 1 ogni 17 e a Lugagnano tale rapporto è 1 a 21. Di conseguenza, anche se complessivamente vi sia una maggiore numerosità di stranieri a Lugagnano, il rapporto popolazione/stranieri denota una maggiore presenza nelle frazioni di Palazzolo e di San Giorgio.

Tab. 9.6 Presenza di stranieri suddivisi per frazioni Anno Sona S. Giorgio Palazzolo Lugagnano 1997 1998 83 111 110 142 1999 113 115 114 158 2000 132 123 112 212 2001 133 120 124 259 2002 133 119 125 263 2003 154 130 170 316 2004 162 165 20 1 340

[Fonte: Elaborazione Agenda 21 Consulting, su dati forniti dal comune di Sona, www.comune.sona.vr.it]

Proporzione degli stranieri sul totale 4 S D POPOLAZIONE   UAI UAI della popolazione

9.6 DENSITÀ DELLA POPOLAZIONE

La densità della popolazione esprime il numero di abitanti per Kmq, ed è una generalizzazione usata dai demografi e dai geografi per avere un riscontro immediato sui dati di occupazione del territorio, anche se esprime un valore medio e non la effettiva distribuzione delle popolazioni. Nella Tabella 9.8 viene riportato, oltre al valore della densità di Sona, anche quello della provincia di Verona, della regione Veneto e il valore nazionale; tutti i valori fanno riferimento al 1 gennaio 2004.

Tab. 9.8 Abitanti, estensione territoriale e densità (2004) estensione Abitanti [km2] densità Sona 14.683 41 356,8 provincia di Verona 849.999 3.121 272,4 Veneto 4.642.899 18.391 252,5 Italia nord-orientale 10.884.029 61.978 175,6 Italia 57.888.245 301.328 192,1

[Fonte: Elaborazione Agenda 21 Consulting su dati ISTAT]

135

Possiamo notare che il valore del comune di Sona è molto più elevato sia rispetto alla provincia di Verona che alla regione Veneto. Il valore della densità di popolazione del comune di Sona risulta addirittura doppio del valore Italiano. Nel decennio 1991/2001 vi è stata una crescita del numero di abitanti per Kmq con una variazione percentuale di 13,5. Questo conferma il trend positivo dell’andamento demografico.

Tab. 9.8 Densità del comune di Sona nel decennio 1991/2001 Anno Anno Variaz % 2001 1991 2001/1991 346,9 305,6 13,5

[Fonte: Elaborazione Agenda 21 Consulting, su dati forniti dal comune di Sona, www.comune.sona.vr.it] Capitolo 9: LA POPOLAZIONE E LE SUE DINAMICHE DINAMICHE SUE LE E LA POPOLAZIONE 9: Capitolo 9.7 STRUTTURA PER ETÀ E INDICI DEMOGRAFICI

Per la rappresentazione della struttura della popolazione di Sona e per i calcoli degli indicatori demografici sono stati utilizzati i dati della popolazione suddivisi per età, prelevati dal sito web della provincia di Verona e del comune di Sona.

Osservando le due piramidi dell’età appare evidente la loro somiglianza. Si nota il confine maggiormente frastagliato nella piramide del comune di Sona. Questo tuttavia è la logica conseguenze di un territorio più piccolo e quindi maggiormente sottoposto a specifici eventi locali. Fig. 9.5: Piramide della popolazione delle età del comune di Sona

100 e 90 anni Femmine Maschi 80 anni

70 anni 60 anni

50 anni 40 anni 30 anni 20 anni 10 anni 0 anni 200 150 100 50 0 50 100 150 200

[Fonte: Elaborazione Agenda 21 Consulting su dati ISTAT(http://demo.istat.it)]

136 Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Comune diSona dell’AmbienteComune Stato del Rapporto sullo

Fig. 9.6 Piramide della popolazione delle età della popolazione della Provincia di Verona

100 e 90 anni Femmine Maschi 80 anni

70 anni 60 anni 50 anni 40 anni

30 anni 20 anni 10 anni

0 anni 10000 5000 0 5000 10000

[ Fonte: Elaborazione Agenda 21 Consulting su dati ISTAT(http://demo.istat.it)]

Per il comune di Sona la categoria modale è costituita dalla classe d’età di 34 anni, mentre per la provincia di Verona si colloca nelle classi di età 38 e 39. L’aggregazione per fasce d’età permette il calcolo dei più noti indici demografici, utilizzati per meglio cogliere la dinamica della popolazione. Per indice di vecchiaia (IV) si intende il rapporto percentuale tra la popolazione di 65 anni e più e quella con meno di 15 anni. Esso è quindi un indicatore sintetico del grado di invecchiamento della popolazione e rappresenta la capacità che hanno i flussi in entrata di compensare quelli in uscita. Valori superiori a 100 indicano una maggior presenza di soggetti anziani rispetto a soggetti più giovani 2. Per indice di dipendenza (ID) si intende il rapporto percentuale avente a numeratore la somma tra la popolazione con meno di 15 anni e quella di 65 anni o più, e a denominatore la popolazione compresa tra i 15 e 64 anni. E’ quindi un indicatore di importanza sia demografica sia sociale, poiché misura la dipendenza della popolazione che si presume economicamente non autonoma per ragioni demografiche (giovani sotto i 15 anni e anziani sopra i 65) rispetto alla popolazione che si presume debba sostenerli con le loro attività lavorative (individui da 15 a 64 anni). Questo indice è molto elevato nelle popolazioni in via di sviluppo, ad alta fecondità, dove la componente dei giovanissimi prevale di gran lunga su quella degli anziani. Valori superiori al 40% possono considerarsi sintomo di elevata dipendenza 3. Per indice di struttura della popolazione attiva (IS), si intende il grado di invecchiamento di questo settore della popolazione. Ciò si può ottenere rapportando le

P65 e oltre 2 Formula dell’indice di vecchiaia: IV = ×100 P0−14 + 3 P0−14 P65 e oltre Formula indice di dipendenza: ID = ×100 P15 −64

137

generazioni più vecchie, cioè quelle tra i 40 e i 64 anni, con quelle più giovani, cioè con le classi d'età dai 15 ai 39 anni, che saranno destinate a sostituirle. In qualsiasi popolazione stazionaria questo rapporto è inferiore a 100, mentre solo in una popolazione tendenzialmente o fortemente decrescente il rapporto supera il 100. Tanto più basso è l’indice, tanto più giovane è la struttura della popolazione in età lavorativa 4. Per indice di ricambio della popolazione in età attiva (IR) si intende il rapporto percentuale tra chi sta per uscire dalla popolazione in età attiva e dal mondo del lavoro (60 – 64 anni) e coloro che stanno per entrarvi (15 – 19). L’interesse di questo indice è soprattutto di tipo congiunturale e indica se le nuove leve troveranno lavoro non tanto in relazione all’espansione economica, quanto piuttosto in funzione dei posti

Capitolo 9: LA POPOLAZIONE E LE SUE DINAMICHE DINAMICHE SUE LE E LA POPOLAZIONE 9: Capitolo che verranno resi disponibili da coloro che, per motivi di età, sono destinati ad uscire dal mercato del lavoro. Quindi valori inferiori a 100 indicano un aumento della disoccupazione (poiché sono pochi colori che escono dal mercato del lavoro e molti coloro che vi entrano); valori superiori a 100 implicano invece un calo dei disoccupati ma, a medio termine, portano ad un calo complessivo della forza lavoro 5.

Tab. 9.9 Indici di struttura della popolazione 1991 Sona Sona 2004 Provincia IV 65,8 85,1 132,1 ID 38,9 41,8 48,5 IS 106,6 103,0 IR 46 112,0 129,1

[Fonte: Elaborazione Agenda 21 Consulting su dati ISTAT(http://demo.istat.it)]

Contestualizzando queste definizioni alla realtà del comune di Sona è possibile osservare come l’indice di vecchiaia nel 2004 indica la presenza nel comune di una popolazione generalmente giovane con 85 anziani ogni 100 bambini. Risulta interessante constatare come l’indice di vecchiaia della popolazione ha un notevole incremento rispetto al 1991, quando il valore era pari a 65,8. Mediamente la popolazione della provincia di Verona risulta più vecchia con la presenza di 132 anziani per 100 bambini. Questo dato è confermato anche dai valori mediani e dalla moda della stessa distribuzione. L’indice di dipendenza evidenzia una tendenza crescente con una serie di valori vicini alla soglia del 40%; rimane comunque più basso del valore provinciale. Tali valori indicano, socialmente una dipendenza della classe non economicamente autonoma dalla classe autonoma. Anche questo indice indica un progressivo invecchiamento

4 P Formula indice di struttura della popolazione attiva: IS = 40 −64 ×100 P15 −39

5 P Formula indice di ricambio: IR = 60 −64 ×100 P15 −19

138 Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Comune diSona dell’AmbienteComune Stato del Rapporto sullo

della popolazione, anche se nel Comune di Sona la situazione non è ancora allarmante. Il generale innalzamento dell’età media è confermato dall’indice di struttura della popolazione attiva. Questo rileva sia per il comune di Sona, che per la provincia una struttura della popolazione tendenzialmente anziana, con una maggior presenza di popolazione nelle classi con età superiore ai 40 anni rispetto a quelle più giovani. Questo indice risulta più alto per il comune di Sona, rispetto alla media della provincia. Anche per l’indice di ricambio evidenzia sia per il comune di Sona, che per la provincia di Verona una situazione di incremento delle possibilità di occupazione per i giovani, poiché è maggiore il numero di coloro che escono dal mercato del lavoro rispetto a quelli che vi entrano. Questo potrebbe anche indicare una situazione attuale di tipo congiunturale ed economica abbastanza positiva e in sviluppo. L’indice ha subito dal 1991 un incremento che indica il forte cambiamento della situazione economica e congiunturale del paese in questi ultimi anni.

Popolazione: tasso di crescita e 97 S D POPLAZIONE   densità OCSE

9.8 LA DINAMICA DELLE FAMIGLIE

Come nel resto d’Italia, negli ultimi anni la tipologia della famiglia è cambiata. La tipologia dominante è sempre costituita dalle coppie coniugate con almeno un figlio, mentre risultano poco diffuse anche se in crescita le libere unioni, le convivenze prematrimoniali e le persone giovani che vivono da sole.

Tab. 9.10 Indicatori comunali della famiglia – 1991 e 2001 Sona Verona Famiglie anno 2001 5.108 319.382 Famiglie anno 1991 4.062 275.696 Famiglie Variaz % 2001/1991 25,8 15,8 Famiglie Quota su prov/reg 2001 1,6 18,6 Quota famiglie unipersonali anno 2001 19,3 25,4 Quota famiglie unipersonali anno 1991 12,8 19,2 Quota famiglie unipersonali Variaz % 2001/1991 50,9 32,5 Famiglie unipersonali ultraottantenni anno 2001 124 12.719 Famiglie unipersonali ultraottantenni anno 1991 66 7.442 Famiglie unipersonali ultraottantenni Variaz % 2001/1991 87,9 70,9 Famiglie unipersonali ultraottantenni Quota su prov/reg 2001 1 19 Numero medio componenti per famiglia anno 2001 2,8 2,6 Numero medio componenti per famiglia anno 1991 3,1 2,8 Numero medio componenti per famiglia Variaz % 2001/1991 -10 -8,6

[Fonte: Elaborazione Agenda21 Consulting e della Regione Veneto - Direzione Sistema Statistico Regionale]

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Secondo l’analisi dei dati il numero delle famiglie presenti a Sona è passato da 4.062 del 1991 a 5.108 del 2001 con una crescita del 25%. Tale variazione del numero delle famiglie risulta superiore alla quella della provincia di Verona (15,8%) ed è pari al 1,6% delle famiglie di tutta la provincia veronese. Il numero delle famiglie continua a crescere dato che a dicembre 2004 le famiglie di Sona ammontano a 5.661. Nel decennio 1991 – 2001 decresce il numero medio di componenti per famiglia passando a Sona da 3,1 a 2,8. Questa tendenza rispecchia l’andamento provinciale e regionale. Sempre in questi anni si registra la modifica della natura stessa della famiglia: le famiglie complesse (estese, multiple) diminuiscono, mentre crescono le famiglie unipersonali con una variazione del 50,9% passando dal 12,8% al 19,3% del numero delle famiglie totali. Anche se in modo meno esplosivo lo stesso trend si ha

Capitolo 9: LA POPOLAZIONE E LE SUE DINAMICHE DINAMICHE SUE LE E LA POPOLAZIONE 9: Capitolo nella provincia di Verona. Per finire la presenza delle famiglie unipersonali di ultraottantenni risulta raddoppiata, sia per il comune di Sona sia nell’intera provincia. La presenza di una così alta struttura unifamiliare di ultraottantenni conferma la crescita delle classi di età più anziane. La distribuzione delle famiglie nelle frazioni del comune di Sona si mostra in proporzione con la distribuzione della stessa popolazione. La frazione con una maggior presenza del numero di famiglie è Lugagnano, mentre la minor presenza si ha a San Giorgio. Le dinamiche di crescita del numero di famiglie negli ultimi sette anni appare simile e uniforme fra le frazioni.

Tab. 9.12 Distribuzione delle famiglie nelle frazioni del Comune di Sona. Anno Sona S. Giorgio Palazzolo Lugagnano 1997 860 704 862 2.354 1998 883 727 860 2.386 1999 899 752 877 2.453 2000 922 766 907 2.512 2001 957 769 910 2.554 2002 980 789 920 2.566 2003 1.020 799 991 2.629 2004 1.054 820 1.046 2.741

[Fonte: Elaborazione Agenda 21 Consulting, su dati forniti dal comune di Sona, www.comune.sona.vr.it]l

140 Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Comune diSona dell’AmbienteComune Stato del Rapporto sullo

9.9 CONCLUSIONI

Le nascite, dopo un periodo di forte rallentamento (anni 90), hanno ripreso, secondo i dati Istat regionali e nazionali, lentamente e costantemente a salire. Questo, in un prossimo futuro, potrebbe comportare un incremento della fascia d’età 0 - 14 con un conseguente miglioramento del saldo di crescita naturale. Tuttavia è emersa l’importante influenza sulla crescita della popolazione del saldo migratorio fortemente positivo. L’immigrazione, verso la provincia di Verona e quindi nello stesso comune di Sona, cresce in modo deciso con presenze provenienti da altre regioni ma anche da paesi comunitari e extracomunitari. Il saldo migratorio positivo segnala, altresì, la forte attrazione del territorio dovuta alla positiva situazione congiunturale ed economica veneta e della provincia di Verona. Il progressivo allontanamento del momento terminale della vita gonfia il numero degli anziani e della popolazione di classe ultraottantenne. Questo è confermato dal numero raddoppiato, negli ultimi dieci anni dei nuclei familiari unipersonali di ultraottantenni nel comune e nella provincia. L’Istat conferma tale crescita anche per il prossimo ventennio: gli over 90 raddoppieranno nel prossimo ventennio arrivando a 90mila, creando i presupposti di una prevedibile società di centenari.

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CAPITOLO 1 - ARIA

Si definisce inquinamento atmosferico, ogni modificazione della normale composizione o stato fisico dell’aria atmosferica, dovuta alla presenza nella stessa di una o più sostanze in quantità e con caratteristiche tali da alterare le normali condizioni ambientali e di salubrità dell’aria; da costituire pericolo ovvero pregiudizio diretto o indiretto per la salute dell’uomo. I problemi di inquinamento dell’aria, conseguenti in buona parte al traffico stradale, ai processi di combustione dell’industria e agli impianti di riscaldamento, trovano nella nuova normativa nazionale sempre maggior attenzione in particolare in relazione alla salute umana prevedendo limiti di concentrazioni di gas inquinanti presenti nell’aria sempre più stringenti. Il Decreto 2 aprile 2002, n. 60 ha fissato i nuovi valori limite di qualità dell’aria secondo un principio progressivo che riduce via via negli anni i margini Rapporto sullo Rapporto del Stato Comunedell’Ambiente Sona di di tolleranza.

Tab. 1.1: Valori di concentrazione degli inquinanti dell’aria previsti dalla legislazione aggiornati al D.M. n. 60 del 2 aprile 2002 Limiti Inquinante Periodo di riferimento 2005 o 2010*(µg/m3)

Biossido di zolfo SO 2 Media oraria* 350 Media 3 ore consecutive - Soglia di allarme* 500 Media giornaliera* 125 Media annua (solo per ecosistemi) 20

Biossido di azoto NO 2 Media oraria *200 Media 3 ore consecutive - Soglia di allarme *400 Media annua *40 Media annua (solo per ecosistemi) 30 Monossido di Carbonio CO Concentrazione media 8 ore consecutive 10 Piombo Media annuale 0,5 Particelle PM10 Media annuale 40 Media giornaliera 50 Benzene Media annua *5 [Fonte: PAT - Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente – U.O. Tutela dell’aria e agenti fisici]

Un ruolo primario in merito alla gestione della qualità dell’aria spetta alle Regioni che attraverso il Piano di Risanamento e Tutela dell’Atmosfera individuano le zone omogenee da preservare o risanare rispetto a ciascun inquinante. Parte integrante dei piani di risanamento e strumento fondamentale per il monitoraggio della qualità dell’aria è l’inventario delle emissioni, ossia “una serie organizzata di dati relativi alle qualità di inquinanti introdotti nell’atmosfera da sorgenti naturali e/o da attività antropiche”. I dati ritrovabili sull’inventario possono essere ottenuti sulla base di misure dirette (soprattutto per le sorgenti più rilevanti quali quelle di tipo puntuale, localizzate e

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lineari) o sulla base di stime (per le sorgenti cosiddette diffuse) secondo la metodologia adottata all’interno del progetto europeo CORINAR. Per quanto riguarda la pianificazione, i principali strumenti a scala regionale a disposizione sono: • il Piano di risanamento e tutela della qualità dell’aria (art.4 D.P.R. 20/03/88, art. 3 D.M. 20/05/91, art.1 D.M. 27/03/98); • i Piani d’azione per ridurre l’inquinamento di determinati inquinanti che rischiano di superare i limiti inderogabili (art.7 D.Lgs 351/99). In questo quadro i controlli hanno un carattere determinante per la corretta conoscenza dei fenomeni di inquinamento: il primo passo da compiere in tal senso è la diffusione sul territorio di centraline fisse per il monitoraggio della qualità dell’aria. La Regione Veneto ha provveduto di recente all’aggiornamento del Piano di Risanamento e Tutela dell’Atmosfera (adottato con DGR 4 aprile 2003, n° 902 e Capitolo 1: L’ARIA1: Capitolo E I TECNOLOGICI RISCHI approvato l’anno successivo) che ha permesso di individuare le zone omogenee da preservare o risanare e definire gli intervalli di riduzione dell’inquinamento atmosferico grazie ad un’ampia serie di dati analitici presenti. In questo quadro fortemente in evoluzione i controlli dell’Arpav in provincia di Verona hanno sostanzialmente dimostrato che la qualità dell’aria non risulta peggiore di altre realtà provinciali e generalmente si mantiene entro i limiti normativi, fatta eccezione per la concentrazione di polveri, le cosiddette “polveri sottili o PM 10”. Significativa, ma non ancora ottimale, risulta la diffusione sul territorio di centraline fisse per il monitoraggio della qualità dell’aria, mentre più frequenti sono le misure effettuate con la centralina mobile.

1.1 IL PIANO REGIONALE DI TUTELA E RISANAMENTO DELL’ARIA

Il recente Piano regionale di tutela e risanamento della qualità dell’aria, approvato dal Consiglio Regionale con delibera n° 57 dell’ 11 novembre 2004, ha indicato le priorità di intervento nella regione, classificando i comuni nelle seguenti zone: Zona A , zona nelle quale vanno applicati i piani di azione o zone critiche, poichè i livelli di uno o più inquinanti comportano il rischio di superamento dei valori limite (VL) e delle soglie di allarme (art. 7, D.Lgs. 351/99); Zona B , zona nelle quali applicare i piani di risanamento, poiché i livelli di uno o più inquinati eccedono il valore limite ma entro i margini di tolleranza (art. 8, D.Lgs. 351/99); Zona C , zona nella quale applicare i piani di mantenimento poichè i livelli degli inquinanti sono inferiori al valore limite e sono tali da non comportare il rischio del superamento degli stessi (art. 9, D.Lgs. 351/99). Tale operazione di classificazione è stata fatta in relazione a ciascun gas inquinante.

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Tab. 1.2: Zone omogenee per tipologia di inquinante Comune PM10 IPA C6H6 NO2 O3 Ozono Benzene Sona C C C C C Verona A A B A A Sommacampagna C C C C C Bussolengo C C C C C Valeggio S.M. C C C C C Villafranca A A B B C [Fonte: Piano di Risanamento e tutela dell’atmosfera della Regione Veneto, 2004]

La Regione inserisce il Comune di Sona, per tutti gli inquinanti, in classe C; ciò indica che la qualità dell’aria si dovrebbe mantenere entro i limiti normativi e non sembra esserci il rischio di superamenti. L’analisi dei dati provenienti dai rilievi effettuati sul posto, durante le periodiche rilevazioni effettuate nel territorio comunale con stazione Rapporto sullo Rapporto del Stato Comunedell’Ambiente Sona di mobile, confermano tale impostazione per la maggior parte dei gas inquinanti mentre per le polveri la situazione appare prossima a quella delle zone a maggior tasso di urbanizzazione e di traffico veicolare e quindi critica.

1.2 GLI INQUINANTI DELL’ARIA

Per inquadrare adeguatamente il problema dell’inquinamento dell’aria pare opportuno descrivere, seppur brevemente, le caratteristiche dei principali gas inquinanti e i loro effetti sulla salute umana e sull’ambiente. La tabella seguente riporta, inoltre, le classi di qualità in relazione alla concentrazione di ciascun inquinante espressa in genere in microgrammi al metro-cubo (µg/m 3).

Tab.1.3: Inquinanti principali: sorgenti ed impatti, classi di qualità

Inquinante Sorgenti ed impatti Q.buona Q.pessima Q.scadente Q.accettabile

Ossidi di azoto Le principali sorgenti di NO X in atmosfera sono il traffico NO X autoveicolare e le attività industriali legate alla produzione di energia elettrica ed ai processi di combustione. Gli

effetti tossici di NO X sull’uomo, in forme di diversa gravità, 0-50 51-100 101-200 >201 3 µg/m si hanno a livello dell’apparato respiratorio. Gli NO X sono altresì responsabili dei fenomeni di necrosi delle piante e di aggressione dei materiali calcarei.

Ossidi di zolfo SO X Gli ossidi di zolfo si producono nella combustione di ogni materiale contenente zolfo. Gli ossidi di zolfo sono, insieme agli ossidi di azoto, i maggiori responsabili dei µg/m 3 fenomeni di acidificazione delle piogge. Le principali sorgenti di SO sono gli impianti di combustione di X 0-50 51-125 126-250 >251 combustibili fossili a base di carbonio, l’industria

metallurgica, l’attività vulcanica. L’esposizione ad SO X genera irritazioni dell’apparato respiratorio e degli occhi nell’uomo, fenomeni di necrosi nelle piante e il disfacimento dei materiali calcarei.

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Particolato Il Particolato è un miscuglio di particelle solide e liquide di Atmosferico diametro tra 0,1 e 100 µm. La frazione con diametro PST inferiore a 10 µm viene indicata come PM10. le principali 0-40 41-60 61-150 >151 PM10 sorgenti di articolato sono: i processi di combustione, le centrali termoelettriche, le industrie metallurgiche, il traffico, i processi naturali quali le eruzioni vulcaniche. Il µg/m 3 particolato arreca danni soprattutto al sistema respiratorio. Tali danni sono dovuti, in maniera rilevante, 0-15 15-30 30-40 >40 alle specie assorbite o adsorbite sulle particelle inalate Monossido di Il monossido di carbonio, inquinante tipicamente urbano, carbonio è una sostanza altamente tossica poiché, legandosi CO all’emoglobina, riduce la capacità del sangue di 0-2,5 2,6-15 16-30 >31 trasportare ossigeno arrecando danni all’apparato mg/m 3 cardiovascolare.

Ozono L’ozono è un inquinante secondario, che si trasforma in

O3 atmosfera dalla reazione tra inquinanti primari (ossidi di azoto, idrocarburi) in condizioni di forze radiazione solare e temperatura elevata. Mentre l’ozono stratosferico µg/m 3 esercita una funzione di protezione contro le radiazioni UV 0-50 51-100 101-200 >201 dirette sulla terra, nella bassa atmosfera può generare Capitolo 1: L’ARIA1: Capitolo E I TECNOLOGICI RISCHI effetti nocivi per la salute umana, con danni all’apparato respiratorio che, a lungo termine, possono portare ad una diminuzione della funzionalità respiratoria. Benzene Le maggiori sorgenti di esposizione al benzene per la popolazione umana sono il fumo di sigaretta, le stazioni di servizio per automobili, le emissioni industriali e da 0-2,5 2,5-5 5-10 >10 µg/m 3 autoveicoli. Il benzene è classificato come cancerogeno umano conosciuto, essendo dimostrata la sua capacità di provocare la leucemia Idrocarburi Gli IPA si formano in seguito alla combustione incompleta Policiclici di materiale organico contenente carbonio. Le principali Aromatici sorgenti di immissione in atmosfera sono: gli scarichi dei IPA veicoli a motore, il fumo di sigarette, la combustione del 0-0,25 0,25-0,5 0,5-1 >1,01 legno e del carbone. Il più pericoloso tra gli IPA, è considerato il benzo[a]pirene essendo, presumibilmente, nm/ m 3 responsabile del cancro polmonare

Metalli pesanti I metalli pesanti presenti in atmosfera derivano dai Pb processi di combustione e dalla lavorazione industriale dei metalli. Le elevate concentrazioni registrate nelle aree urbane sono dovute alle emissioni da traffico veicolare. µg/m 3 Essi tendono ad accumularsi nei tessuti del corpo umano o 0-0,5 0,51-1 1,1-2 >2,1 a sostituirsi ad altri elementi essenziali, arrecando danni a volte gravi come nel caso del piombo che limita il corretto funzionamento del sistema nervoso, dei reni e dell’apparato riproduttivo.

1.3 – EMISSIONI E QUALITÀ DELL’ARIA

L’analisi della qualità dell’aria avviene attraverso la misura delle concentrazioni di gas inquinanti e quindi dai dati provenienti dalle centraline di rilevamento sparse nel territorio; per conoscere la quantità di gas inquinanti prodotti da ciascun territorio si ricorre alla stima delle emissioni. Tali dati, frutto di calcoli forniti da modelli riconosciuti a livello internazionale e concordati nell’ambito della metodologia CORINAIR, vengono effettuati: • su base provinciale dalla direzione generale dell’APAT; • con scopi legati ad obiettivi di programmazione locale specifica. La banca dati nazionale sulle emissioni è aggiornata al 2000 e i dati sono disponibili solo su scala provinciale.

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Si tenga presente che tra i possibili compiti riferibili alle Agenzie Provinciali per la Protezione dell’Ambiente vi è quello di organizzare e gestire una rete di monitoraggio ed elaborare un inventario delle emissioni, tenendolo aggiornato. In tal senso l’Agenzia provinciale di Verona ha prodotto alcune valide stime in particolare sui settori: industriale, riscaldamento domestico e trasporti. Per l’industria la stima è stata fatta in base al numero di ditte autorizzate alle emissioni in atmosfera. Il flusso di prodotti complessivi da combustione quali ossidi di azoto, di zolfo e di carbonio autorizzati è calcolato in Kg/ora. I Comuni sono raggruppati in sei classi, in funzione della quantità consentita. Il Comune di Sona rientra nella seconda fascia “0 – 1” chilogrammi/ora, ossia a livelli molto bassi. Anche nella stima delle emissioni delle sostanze inorganiche rientra nella stessa fascia. Per quel che riguarda le emissioni di polveri la questione è leggermente diversa, ma il contributo che il territorio di Sona fornisce al totale delle emissioni provinciali appare veramente piccolo. La stima delle emissioni dal settore dei trasporti non è suddiviso su sullo Rapporto del Stato Comunedell’Ambiente Sona di base comunale ma calcolato per infrastrutture stradali. Per capire il trend dei fenomeni degli inquinanti può comunque essere utile tornare alla stima nazionale che ci consente di apprezzare la continua diminuzione delle emissioni su base provinciale, imputabile soprattutto al rinnovo del parco auto circolante e ad una politica sempre più attenta all’ambiente.

Tab. 1.4: Emissione di inquinanti in Provincia di Verona Unità Inquinante misura 1990 1995 2000 ammoniaca Mg 16.125 17.661 16.952 arsenico kg 1.393 759 1.051 benzene Mg 565 424 217 cadmio kg 93 95 82 composti organici volatili non metanici Mg 27.144 26.534 20.799 cromo kg 752 706 530 anidride carbonica Mg 4.522.684 4.143.308 4.449.137 diossido di zolfo (SO2+SO3) Mg 8.062 3.505 1.715 idrocarburi policiclici aromatici (IPA) kg 982 1.106 1.439 mercurio kg 142 154 159 metano Mg 36.922 37.424 32.459 monossido di carbonio Mg 85.726 83.249 63.360 nichel kg 1.081 724 627 ossidi di azoto (NO+NO2) Mg 22.879 20.203 18.463 polveri PM10 Mg 2.820 2.633 2.573 piombo kg 58.045 25.635 14.063 protossido di azoto Mg 3.474 3.455 3.525 rame kg 476 502 388 selenio kg 1.016 1.252 1.997 zinco kg 20.371 23.902 24.359 [Fonte: APAT: Banca dati delle emissioni provinciali]

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CAMBIAMENTO 1 Emissioni di CO e trend P D 2 CLIMATICO OCSE

15 Emissioni di SO X e trend P D ACIDIFICAZIONE OCSE

17 Emissioni di NO X e trend P D ACIDIFICAZIONE OCSE

AMBIENTE 31 Emissioni di CO e trend P D Capitolo 1: L’ARIA1: Capitolo E I TECNOLOGICI RISCHI URBANO OCSE

Inventari locali (regionali e/o provinciali) di emissione in atmosfera 507 R D ATMOSFERA (presenza di inventari e distribuzione APAT territoriale)

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1.4 LA RETE DI MONITORAGGIO

La rete di monitoraggio della qualità dell’aria che copre la provincia di Verona è gestita dal Dipartimento provinciale ARPAV ed è attualmente costituita da 11 stazioni fisse. Sei di queste sono collocate all’interno del territorio comunale di Verona e le altre cinque nella pianura circostante (, , , , Villafranca). Non vi sono centraline fisse ubicate nell’area ovest della provincia. Quelle più vicine a Sona sono quella di Verona Cason, ubicata in zona rurale, quella di Verona Corso Milano, ubicata in zona urbana a destinazione residenziale commerciale e quella di Villafranca ubicata in zona urbana a destinazione commerciale artigianale. Queste centraline possono fornire informazioni importanti e

probabilmente molto prossime alla situazione del Comune di Sona poiché sullo Rapporto del Stato Comunedell’Ambiente Sona di l’inquinamento dell’aria è un fenomeno di area vasta e le condizioni climatiche permettono di spostare il gas inquinante anche a lunga distanza dalla fonte che l’ha emesso. In tutta la regione Veneto vi sono 57 centraline fisse, 11 delle quali funzionanti a Verona.

Tab. 1.5: Stazioni di monitoraggio nel Veneto Provincia Hot Spot Background Totale Verona 5 6 11 Veneto 27 30 57 [Fonte: Regione Veneto, Piano di Risanamento e Tutela dell’Atmosfera]

Sito di background – Sono le stazioni di monitoraggio di fondo, ossia punti ubicati in aree sufficientemente aperte e ventilate e a distanza superiore a 500 m dalle strade principali e almeno 50 m dalle vie secondarie. Sono i punti che forniscono una indicazione di inquinamento medio dell’area.

Sito di hot spot – Sono i punti di monitoraggio ubicati nelle vicinanze di strade di intenso traffico allo scopo di valutare l’impatto delle principali fonti inquinanti.

1.5 ANALISI DEI DATI SULLA QUALITÀ DELL’ARIA

Nonostante nell’ultimo decennio le emissioni di inquinanti siano generalmente diminuite, il superamento dei valori limite fissati dalla normativa è un fenomeno frequente in provincia di Verona, in particolare per ozono, PM10 e, in alcune zone, anche per il biossido di azoto. Per valutare la qualità dell’aria nel comune di Sona ci si basa principalmente sulle campagne puntuali effettuate all’interno del territorio comunale di Sona tramite monitoraggio con laboratorio mobile. Il monitoraggio più recente si è svolto tra la fine di maggio e l’inizio di giugno del 2005 e sono state rilevate le concentrazioni di polveri (PM10), biossido di azoto, ossido di carbonio ed ozono. L’indagine si è svolta in via Roma a Sona, presso le scuole elementari.

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Concentrazioni di Polveri Il valore limite per la protezione della salute umana è fissato in 50 microgrammi al metro cubo per l’esposizione acuta, valore da non superare più di 35 volte per anno civile. Le concentrazioni di polveri sono state misurate per 16 giorni rilevando in media una quantità pari a 50 microgrammi al metro cubo. Il valore limite è stato superato 7 giorni su 16, pari a circa il 44% dei casi. Se si considera che il periodo più critico per le polveri è quello invernale si può facilmente desumere che l’aria di Sona non rispetta certamente i limiti normativi. Nello stesso periodo le centraline fisse di Verona C.so Milano e di Verona Cason davano ugualmente 9 e 4 superamenti del valore limite. Dai dati emerge che la situazione di C.so Milano appare più critica di quella registrata a Sona e a Cason leggermente migliore.

Capitolo 1: L’ARIA1: Capitolo E I TECNOLOGICI RISCHI Tab. 1.6: Concentrazione di PM10 (2005) Rilievo Concentrazioni (microgrammo/metrocubo) 20 maggio al 4 giugno Sona VR C.so Milano VR Cason Media periodo 50 52 40 n. sup. VL (50) 7 9 4 % giorni sup/giorni monitorati 44 56 25 [Fonte: ARPAV, monitoraggio del PM10 nel Comune di Sona]

Nel corso del 2003, nel periodo dal 2 ottobre all’11 novembre, una indagine analoga era stata condotta a Lugagnano, in piazzetta Battaglione Alpini, via situata al centro del paese. Durante i 40 giorni di monitoraggio il valore limite di PM10 era stato superato per 11 giorni pari al 27% delle misure. Si deve però considerare che nel 2003 il valore limite era più alto e pari a 60 microgrammi al metro cubo. Se tale monitoraggio fosse confrontato con l’attuale limite (50) si sarebbero registrati 15 giorni di superamenti, ossia il 38% delle misure, valore molto simile a quanto registrato nel 2005 in termini percentuali. Come si può intuire i dati relativi alle concentrazioni di polveri appaiono pertanto ogni anno più allarmanti poiché la normativa sui limiti diventa sempre più stringente e il valore limite è infatti passato da 70 microgrammi al metro cubo nel 2001, a 65 nel 2002, a 60 nel 2003, a 55 nel 2004 fino a 50 nel 2005. Anche nel corso del 2003 si era riscontrata una assoluta analogia con l’andamento delle misure di Verona C.so Milano.

Qualità dell’aria ambiente: 515 S D ATMOSFERA concentrazione in aria di PM10 APAT

AMBIENTE 38 Concentrazione di PM10 S D URBANO OCSE

Concentrazioni di Biossido di Azoto Durante il breve periodo di monitoraggio (20 maggio – 12 giugno 2005) effettuato a Sona i limiti di legge per l’esposizione acuta fissati dal DM 60/02 permangono

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largamente rispettati e le concentrazioni medie giornaliere ben al di sotto anche del limite orario più stringente (250 microgrammi al metro cubo). I valori registrati si attestano infatti attorno ai 20-30 microgrammi al metro cubo. Anche nel corso del 2003 non si erano registrati a Lugagnano concentrazioni superiori ai limiti normativi anche se in data 19 settembre 2003 si era registrato un valore medio pari a 109. Tutte le misure su Lugagnano del 2003, pur essendo ampiamente entro i limiti, risultano di gran lunga più elevate di quelle effettuate a Sona nel 2005.

AMBIENTE 37 Concentrazione di NO S D 2 URBANO ? OCSE

Concentrazioni di Biossido di Zolfo Le concentrazioni di questo gas inquinante si sono da parecchi anni ridotte sullo Rapporto del Stato Comunedell’Ambiente Sona di notevolmente grazie alla diffusione del gas metano per riscaldamento. Tutte le misure, sia del 2005 che del 2003 mostrano che i valori di inquinamento da biossido di zolfo sono ridottissimi e pertanto non è più neppure interessante rilevare tale componente nell’aria.

AMBIENTE 36 Concentrazione di SO S D 2 URBANO OCSE

Concentrazioni di Monossido di Carbonio Il limite di 10 milligrammi al metro cubo non è mai stato superato e neppure sfiorato durante i giorni di indagine del 2005, così come lo erano nel corso del 2003. Non appare pertanto significativo tale inquinante per la realtà di Sona.

AMBIENTE 513 Concentrazione di CO S D URBANO APAT

Concentrazioni di Ozono I valori limite di concentrazione per l’ozono sono fissati dal D.lgs 183/04 e fissano la soglia dell’informazione a 180 microgrammi al metro cubo e a 240 la soglia di allarme. Si ricorda inoltre che le concentrazioni di ozono subiscono delle impennate durante la stagione estiva poiché l’ozono è un inquinante secondario prodotto da reazioni fotochimiche, ossia favorite dalla luce del sole e dalle alte temperature. Nel periodo di monitoraggio della primavera del 2005 non si sono notati superamenti della soglia d’informazione anche se in alcune giornate tale limite è stato avvicinato. Nel corso del 2003 i monitoraggi si sono svolti per l’ozono a Lugagnano dal 22 agosto al 2 ottobre. Anche in tale circostanza non si sono avuti superamenti dei valori limite anche se i valori orari massimi si sono dimostrati più significativi del monitoraggio del 2005.

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AMBIENTE 39 Concentrazione di O S D 3 URBANO OCSE

Concentrazioni di Benzene Le misure di benzene rilevate nel corso del monitoraggio del 2005 indicano concentrazioni di ben 10 volte sotto il riferimento annuale per la protezione della salute (pari a 10 µg/m 3). A Sona nel 2005 si è registrato un valore medio di 0,9 µg/m 3 mentre a Lugagnano nel 2003 il valore medio riscontrato era pari a 3,4 µg/m 3. Si consideri comunque che in entrambi i casi il monitoraggio è stato molto breve e i risultati vanno considerati come indicativi.

Qualità dell’aria ambiente: Capitolo 1: L’ARIA1: Capitolo E I TECNOLOGICI RISCHI 514 concentrazione in aria di benzene S D ATMOSFERA

APAT (C6H6)

Altri monitoraggi Nel corso degli anni precedenti, altri monitoraggi sono stati effettuati nel territorio comunale. Nel 1991 una prima indagine fu eseguita in località Campagnola e in località Valle tra il mese di febbraio e marzo, al fine di monitorare la persistenza degli impatti degli insediamenti produttivi presenti nei siti. La Provincia allora rilevò valori molto più alti degli attuali per gli ossidi di zolfo, ma entro i limiti. La quantità di particelle sospese era sempre entro i limiti. Tali dati non sono però paragonabili con gli attuali perché allora si parlava di particelle sospese, ora l’attenzione si concentra sul PM10, ossia una frazione delle particelle. Il monossido di carbonio era assolutamente al di sotto dei limiti e su livelli simili agli attuali. Anche il biossido di azoto era largamente entro i limiti normativi e si registrava un piccolo aumento delle concentrazioni durante le ore serali, in corrispondenza della maggiore attività del riscaldamento domestico. L’ozono non destava alcuna preoccupazione, ma va sottolineato che il periodo di monitoraggio non era certamente quello più interessante per rilevare tale inquinante secondario. La relazione finale del 1991 attesta che “nella zona l’aria ha buone caratteristiche di qualità e di salubrità, per quanto riguarda gli inquinanti analizzati”. Nel 1997, sempre dalla Provincia di Verona, sono state eseguite altre due campagne: a fine gennaio la prima e tra marzo e aprile la seconda, entrambe in via XXVI Aprile, strada che collega Lugagnano con S. Massimo. Obiettivo dichiarato verificare l’impatto del traffico automobilistico. I controlli di gennaio hanno rilevato il superamento del valore guida per il benzene, il biossido di azoto e le polveri, livelli comunque che anche nelle vicine stazioni di Verona erano stati superati. A distanza di un paio di mesi le misure sono state ripetute. La costante presenza di ventilazione ha fatto si che per nessun inquinante si sia verificato il superamento dei livelli stabiliti dalla normativa. Anche il valore del benzene, che durante il periodo invernale si attestava intorno ai 19

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microgrammi al metro cubo, si era ridotto a 8 e pertanto al di sotto del valore fissato come obiettivo di qualità pari a 15 microgrammi al metro cubo. L’anno successivo, nel 1998, tra la metà di maggio e l’inizio di giugno sono state ripetute le misure in via XXVI Aprile, sempre dalla Provincia. Non si sono registrati superamenti dei valori normativi anche se alcuni dati non risultano attendibili per la quantità di campionamento effettuato. Questa prova, fatta a primavera inoltrata, ha confermato comunque che il problema degli impatti da traffico veicolare si concentrano nel periodo invernale e che il traffico incide in maniera consistente sulle emissioni di polveri e ossidi di azoto.

1.6 STRATEGIA DI AZIONE AMBIENTALE DELL’ITALIA

Il Parlamento Italiano con la Legge 120 del 1 Giugno 2002 ha ratificato il Protocollo di Rapporto sullo Rapporto del Stato Comunedell’Ambiente Sona di Kyoto dando ad esso piena ed intera esecuzione mediante un Piano d’Azione Nazionale approvato dal CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica). La Legge stanzia un fondo di 75 milioni di euro per i primi tre anni destinato a progetti pilota per la riduzione e l’assorbimento delle emissioni e autorizza la spesa annua di 68 milioni di euro a decorrere dal 2003 per aiuti ai Paesi in via di sviluppo in materia di emissioni di gas serra. Sulla base del nuovo Piano d’Azione Nazionale verranno aggiornati gli aspetti operativi (azioni, strumenti, target settoriali e monitoraggio) della Strategia d’Azione Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile. L’azione delle Regioni è fondamentale. Nel 2001 le Regioni hanno stipulato il Protocollo di Torino nel quale si impegnano a garantire: • la riduzione delle emissioni di gas serra; • il coordinamento degli interventi e dei finanziamenti; • l’individuazione, nell’ambito dei Piani di Tutela e Risanamento della Qualità dell’aria, delle strategie ottimali per la riduzione delle emissioni; • l’elaborazione di Piani Energetico-Ambientali, che privilegino le fonti rinnovabili, l’innovazione tecnologica, la razionalizzazione della produzione elettrica e dei consumi energetici; • la valorizzazione degli strumenti macroeconomici fiscali, tariffari ed incentivanti; • la promozione nel settore produttivo dell’ecoefficienza e della cooperazione internazionale.

1.7 STRATEGIA DI AZIONE AMBIENTALE LOCALE

Per affrontare la problematica attuale relativa all’inquinamento atmosferico, la Provincia, quale Ente delegato dalla Regione, ha avviato negli ultimi mesi i Tavoli Tecnici Zonali (TTZ), ossia una serie di riunioni tra le Amministrazioni comunali della Provincia (98 Comuni), in particolare dei comuni dell’area metropolitana, come previsto dal Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera convocati e presieduti dalla Provincia di Verona.

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Lo scopo è quello di definire, elaborare ed individuare strategie, linee guide ed azioni univoche (concordi) da parte dei Comuni al fine di contenere e ridurre entro i limiti di legge l’inquinamento atmosferico e le fonti di inquinamento (impianti termici, impianti industriali, traffico, sistema agricolo e zootecnico, consumo energetico, uso del territorio, ecc…), responsabili di taluni gas inquinanti, con effetti dannosi per la salute pubblica. Nel corso degli ultimi incontri tenutisi in Provincia, oltre ad essere stati sollecitati i Comuni alla presentazione dei Piani d’Azione contro l’inquinamento atmosferico, si sono discussi azioni ed interventi mirati ed individuati nel documento redatto dal Comitato di Indirizzo e Sorveglianza (CIS), organo tecnico costituito ai sensi dell’art. 4 della normativa regionale. Attraverso campagne di monitoraggio ambientale puntuali sul territorio, dovrà essere valutata l’efficacia degli interventi e/o provvedimenti che i Comuni hanno intrapreso Capitolo 1: L’ARIA1: Capitolo E I TECNOLOGICI RISCHI compatibilmente con le loro esigenze tecniche ed economico-finanziarie, ed in particolare di quegli eventuali provvedimenti di limitazione alla circolazione di talune categorie di veicoli, tenendo però conto delle situazioni, i riflessi ed impatti negativi che taluni provvedimenti “cautelativi” possono determinare sulle attività (artigianali, commerciali, industriali, ecc…) insediate sul territorio comunale e sulla popolazione. Il problema dell’inquinamento atmosferico rappresenta un problema di forte attualità che deve essere affrontato dalle Amministrazioni Comunali con la massima attenzione e determinazione, in misura diversa a seconda del verificarsi e/o perdurare di determinate condizioni meteorologiche poiché fonte di possibili inconvenienti e danno per la salute pubblica ed in particolare dei soggetti più sensibili (bambini ed anziani). L’Amministrazione Comunale di Sona, con avvisi recapitati ad ogni famiglia residente nel Comune, ha informato che da gennaio 2006 scatteranno le sanzioni amministrative per i veicoli circolanti sul territorio comunale non provvisti del “bollino blu”. L’Amministrazione Comunale nel preciso intendimento e volontà di perseguire risultati soddisfacenti e favorevoli nella lotta all’inquinamento dell’aria, ha deliberato che in futuro il rinnovo e l’acquisto di nuovi automezzi in dotazione agli uffici comunali sia rivolto a veicoli alimentati con combustibile “pulito” (metano, gpl, ecc…), contribuendo, anche se in misura molto “trascurabile” (o contenuta), alla riduzione dell’inquinamento.

1.8 CONCLUSIONI

La particolare posizione geografica del territorio comunale, la presenza di due arterie autostradali (A4 MI-VE e A22 Modena-Brennero), della S.R. 11, la vicinanza al centro urbano di Verona, la presenza di alcune attività locali di notevoli dimensioni e i carichi di traffico attratti dai parchi del Garda e dal centro commerciale ubicato a nord di Lugagnano, fanno sì che il territorio sia sottoposto a continue pressioni ambientali. Nonostante il Piano regionale classifichi il Comune di Sona in classe C, alcuni inquinanti come le polveri, raggiungono livelli di concentrazione al di sopra dei limiti normativi.

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Probabilmente tale situazione non deriva da fonti di emissione ubicate nel territorio comunale di Sona ma ciò non significa che la qualità dell’aria non necessiti di interventi di piani di azione o piani di risanamento tipici delle zone A o B. Va inoltre ricordato che le misure sulle concentrazioni di gas inquinanti nell’aria dipendono da molti fattori legati alle caratteristiche delle fonti di inquinamento, alle caratteristiche delle zone insediative e alla conformazione del territorio. Le condizioni meteorologiche (pioggia, vento, neve e sole) influiscono direttamente sui gas inquinanti e sono responsabili della diffusione degli stessi. Una campagna di monitoraggio di una quindicina di giorni fornisce dati significativi ma difficilmente confrontabili con analoghe misure effettuate durante una stagionalità diversa dove le condizioni climatiche sono notevolmente cambiate. Rapporto sullo Rapporto del Stato Comunedell’Ambiente Sona di

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CAPITOLO 2 - L’ACQUA E IL SUOLO

Nel corso del 2004 la Regione del Veneto ha adottato il Piano di Tutela delle Acque (deliberazione della Giunta Regionale n. 4453 del 29/12/2004). Questo piano è da considerarsi un piano stralcio di settore del Piano di Bacino definito dalla Legge 183/89 “Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo”, le cui finalità sono (art.1): “… assicurare la difesa del suolo, il risanamento delle acque, la fruizione e la gestione del patrimonio idrico per gli usi di razionale sviluppo economico e sociale, la tutela degli aspetti ambientali ad essi connessi.” L’acqua e il suolo risultano quindi interconnessi non soltanto a livello fisico, per i numerosi scambi che avvengono tra queste due risorse di vitale importanza, ma

anche a livello normativo e pianificatorio. sullo Rapporto del Stato Comunedell’Ambiente Sona di

Nel capitolo si descriverà il sistema idrografico presente nel territorio del Comune di Sona e si parlerà quindi della situazione quali-quantitativa delle acque superficiali e sotterranee non soltanto facendo riferimento ai caratteri generali della risorsa ma analizzando anche l’utilizzo a scopi umani della stessa. Le pressioni sulla risorsa vengono analizzate attraverso la definizione dei consumi idrici e la depurazione.

Nella seconda parte del capitolo si parlerà invece di suolo: accanto ad una descrizione delle caratteristiche pedologiche dei suoli presenti nel Comune di Sona, ampio spazio verrà dato all’uso del suolo attraverso l’utilizzo e l’interpretazione delle immagini satellitari effettuati nell’ambito del progetto CORINE LAND COVER. Il capitolo da spazio all’individuazione delle fonti di pressione sulla risorsa: agricoltura, attività industriali e artigianali, attività estrattive. La conclusione è lasciata alla definizione del rischio idrogeologico che interessa in parte anche il Comune di Sona.

2.1 LE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE

Il corso d’acqua di maggiore interesse a livello comunale è il Tione dei Monti posto sul lato ovest del territorio del Comune di Sona a confine con il Comune di . Il Tione dei Monti nasce nel Comune di anche se anticamente la sorgente era localizzata a Calmasino, nel Comune di Cavaion Veronese, e confluisce nel fiume Tartaro in Comune di Villafranca dopo aver percorso circa 25 km. Il suo letto scorre inizialmente lungo i terrazzi fluvioglaciali che si legano alle cerchie moreniche del würmiano, che vengono profondamente incise dallo stesso, per poi proseguire in pianura lungo un paleoalveo atesino assumendo un andamento meandriforme.

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Suoi affluenti di una certa importanza sono il Tionello dei Monti, il Fosso Casella e il Cappellin. Il Tione dei Monti, come i suoi affluenti, ricadono nel bacino idrografico del Fissero-

Tartaro-Canal Bianco.

Fig. 2.1: Bacino idrografico del Tartaro-Tione (I026/03)

Comune di Sona Capitolo 2: L’ACQUA2: SUOLO Capitolo E IL

[Fonte: Regione del Veneto, 2004. Piano di Tutela delle Acque-Stato di Fatto]

Nel territorio comunale di Sona sono inoltre presenti alcuni laghetti o stagni privati: i laghetti in loc. S. Rocco e Fortunello e gli stagni in loc. Colombara, Ioni, Tognetta, Corte Pietà e Guastalla Nuova: trattasi per lo più di zone che in passato erano utilizzate per l’estrazione della torba, oggi non più utilizzate, e che si sono trasformate in aree ricche di acqua con presenza di elementi tipici della vegetazione e della fauna.

Il sistema delle acque sotterranee è costituito invece da un’unica grande falda freatica che confina a sud con la fascia delle risorgive. Il materiale ghiaioso che edifica il materasso all’interno del quale si localizza la falda presenta uno spessore variabile che decresce fino ad annullarsi in corrispondenza delle risorgive; nel territorio del Comune di Sona presenta uno spessore di circa 100 m. La falda viene alimentata dalla falda di subalveo della valle dell’Adige, dalle precipitazioni nonché dalle falde di subalveo dei torrenti della Lessinia o della zona del lago di Garda e dalle acque di irrigazione. Nel Comune di Sona, i pozzi dai quali si preleva acqua sono molti, 10 di proprietà comunale e oltre 300 privati come emerge dall’ultimo aggiornamento effettuato dagli uffici comunali.

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Tab. 2.1: Pozzi di approvvigionamento idrico di proprietà comunale Località n° pozzo anno di costruzione profondità (m) S.Giorgio in Salici - loc.Staffalo 1 1977 110,0 S.Giorgio in Salici - loc.Staffalo 2 1977 109,0 Sona - loc. Presa 1 1980 92,0 Sona - loc. Presa 2 1960 92,0 Palazzolo - loc.Valmaron 1 1997 112,0 Palazzolo - loc.Valmaron 2 1997 112,0 Palazzolo - loc.Valmaron 3 1992 140,0 Palazzolo - loc.Valmaron (inattivo) 4 2003 140,0 Lugagnano 1 1997 84,0 Lugagnano 2 1997 74,4 Lugagnano (inattivo) 3 2002 120,0 [Fonte: Comune di Sona, Stato di Consistenza e Stima degli Impianti di Sona a cura di Gestir srl]

Oltre ai pozzi, anche i corsi d’acqua che attraversano il territorio comunale, seppure in sullo Rapporto del Stato Comunedell’Ambiente Sona di misura ridotta, si prestano ad essere utilizzati come fonti di derivazione d’acqua per usi irrigui-agricoli da parte di alcune utenze, per lo più aziende agricole, autorizzate dall’ente competente (Genio Civile e Consorzio di Bonifica Adige Garda) al quale sono affidati inoltre gli interventi di sistemazione, manutenzione e pulizia idraulica, lavori importanti per garantire la costante funzionalità e il deflusso delle acque lungo i diversi corsi d’acqua superficiali (fiumi, torrenti, fossati, …).

2.2 LE QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE

I corsi d’acqua della Regione Veneto sono stati raggruppati in tre categorie per quanto riguarda gli aspetti qualitativi: • corsi d’acqua significativi in base al D.Lgs 152/99 - all.I - par. 1.1.1. Questi possono essere di primo ordine, recapitanti direttamente in mare, con bacino presentante una superficie maggiore di 200 kmq oppure di secondo ordine, o superiore, se presentano un bacino con superficie maggiore di 400 kmq; • corsi d’acqua di rilevante interesse ambientale e/o paesaggistico e corsi d’acqua che - per il carico inquinante che convogliano - possono avere effetti negativi rilevanti sui corsi d’acqua significativi; • altri corsi d’acqua, tra i quali ricade anche il Tione dei Monti.

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Fig. 2.2: Corsi d’acqua del bacino Tartaro-Tione

Tione dei Monti Capitolo 2: L’ACQUA2: SUOLO Capitolo E IL

[Fonte: Regione del Veneto, 2004. Piano di Tutela delle Acque-Stato di Fatto]

Nel corso del 2000 ARPA Veneto ha adeguato il proprio piano di monitoraggio alle nuove disposizioni previste dal D.Lgs 152/99 analizzando 107 corpi idrici in 222 punti di monitoraggio. Tra questi non ricadono punti lungo il Tione dei Monti. Detto corso d’acqua rientra invece nella rete provinciale di monitoraggio, rete che va a completare la rete regionale. Lungo il Tione dei Monti sono poste due stazioni, a Sandrà in Comune di Castelnuovo del Garda e a Villafranca, dove i monitoraggi hanno cadenza stagionale.

Concentrazione di cadmio, rame, cromo, CONTAMIN 48 S D piombo nelle acque dei fiumi ANTI OCSE

77 Inquinamento organico dei corsi d’acqua S D ACQUA OCSE

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Nel corso del 1997 Provincia di Verona, Presidio Multizonale di Prevenzione, Regione del Veneto e ASL competenti avevano effettuato una campagna di monitoraggio dei corsi d’acqua principali. In quell’occasione era stato monitorato anche il Tione dei Monti in loc. Busa S. Lucia nei Comuni di Sona-Valeggio sul Mincio. Le analisi avevano riportato i valori presentati nella tabella 2.2.

Tab. 2.2: Qualità chimica-microbiologica-biologica del Tione dei Monti in Loc. Busa S. Lucia

Qualità Qualità Qualità Data chimica microbiologica biologica

28/01/97 III III II 21/05/97 II III 02/12/97 IV III II [Fonte: Provincia di Verona, Presidio Multizonale di Prevenzione di Verona, Regione del Veneto, ASL 20-21-11, 1997. Qualità delle acque superficiali-monitoraggio dei corsi d’acqua principali della provincia di Verona] Rapporto sullo Rapporto del Stato Comunedell’Ambiente Sona di

Legenda Classi di qualità • I – ambiente non inquinato • II – ambiente poco inquinato • III – ambiente inquinato • IV – ambiente molto inquinato • V – ambiente fortemente inquinato

Dall’aggregazione dei dati riferiti ai diversi monitoraggi per i parametri chimici, microbiologici e biologici, si ricava la classe di qualità sintetica che, per il 1997, è la terza (III), indice di ambiente inquinato.

Di seguito vengono invece presentati i dati relativi ai punti di monitoraggio localizzati a Castelnuovo del Garda e a Villafranca. I dati si riferiscono agli anni 1997-1998 e poi 2001-2004. Per quanto riguarda in particolare la nuova metodologia di classificazione, introdotta con il D.Lgs 152/99, il Tione dei Monti nel corso del 2001 presentava un livello di inquinamento da macrodescrittori (LIM) tale da farlo rientrare in classe 2 (buono). Tale livello di inquinamento è determinato dalle concentrazioni rilevate di azoto ammoniacale, azoto nitrico, ossigeno disciolto, BOD5, COD, fosforo totale ed Escherichia coli. La presenza di comunità biotiche di macroinvertebrati bentonici invece definisce l’indice IBE (Indice Biotico Esteso) che, per il 2001, nel Tione dei Monti era pari a 5, la classe peggiore. La situazione è rimasta costante nel 2003 per quanto riguarda il LIM mentre si è notato un miglioramento, da classe 5 a classe 3 per quanto riguarda l’IBE.

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Tab. 2.3: Parametri di qualità rilevati dal 1997 al 2004 lungo il Tione dei Monti a Castelnuovo del Garda e (75° percentile di tutti i prelievi effettuati nell’anno) Corso d'acqua: FIUME TIONE MONTI Codice provinciale: TM1 Bacino: FISSERO - TARTARO - CANAL BIANCO Codice regionale:

Stazione: SANDRA' Comune:CASTELNUOVO DEL GARDA Anno 1997 1998 2000 2001 2002 2003 2004 pH 7,9 8,05 7,85 7,95 7,95 8,05 8,05 Solidi sospesi totali mg/l Temperatura acqua °C 16,32 15,85 Conducibilità 20° C µS cm-1 481 458,5 833,5 822,5 788,5 756 802 Durezza CaCO3 mg/l 455 422,5 Ortofosfati (P) mg/l 0,4 0,45 0,34 0,315 0,215 0,27 0,465 Cloruri (Cl) mg/l 51,5 28,75 Solfati (SO4) mg/l 60 68

PARAMETRI DI BASE Azoto totale (N) 8,325 10,9 Ossigeno disciolto (O2) mg/l 9,7 11,55 7,025 110 9,925 10,2 8,95 Azoto Ammoniacale (N) mg/l 0,85 0,275 3,475 1,15 1,75 0,45 1,5

Capitolo 2: L’ACQUA2: SUOLO Capitolo E IL Azoto Nitrico (N) mg/l 15 9,25 7,9 7 6,725 7,35 6,1 Fosforo totale (P) 0,355 0,22 B.O.D. 5 a 20 C mg/l 2,65 4,4 3,25 4,15 2,35 4,05 5,8 C.O.D. mg/l 8,5 9 MACRO-

PARAMETRI 100-Ossigeno disc, % sat, O2 15,75 1 DESCRITTORI Escherichia coli ufc/100 ml 78750 14000 Cadmio (Cd) µg/l Cromo totale solubile (Cr) µg/l 1,8 3,5 1 2 Mercurio (Hg) µg/l Nichel (Ni) µg/l 2 Piombo (Pb) µg/l CHIMICI INQUINANTI INORGANICI Rame (Cu) µg/l 1,75 4 2,25 Zinco (Zn) µg/l 77,5 40 Corso d'acqua: FIUME TIONE MONTI Codice provinciale: TM3 Bacino: FISSERO - TARTARO - CANAL BIANCO Codice regionale: Stazione: VILLAFRANCA DI VERONA Comune:VILLAFRANCA DI VERONA Anno 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 pH 8 8 7,95 8,125 8,2 8,05 8,2 8,2 Solidi sospesi totali mg/l 115 66 67,5 71 Temperatura acqua °C 17,2 14,88 12,55 16,13 11,6 14,4 Conducibilità 20° C µS cm-1 749 646 713 791,5 723,8 780 541 Durezza CaCO3 mg/l 30,8 435 385 420 290 Ortofosfati (P) mg/l 0,98 1,7 1,09 0,18 0,35 0,21 0,48 0,14 Cloruri (Cl) mg/l 19 37 34 42 16,5 Solfati (SO4) mg/l 91 52,25 69,5 52

PARAMETRI DI BASE Ossigeno disciolto (O2) mg/l 8,9 6,15 10,5 9,9 119 9,475 12,2 11,25 Azoto totale (N) 9,275 11,6 9,275 11,7 9,05 Azoto Ammoniacale (N) mg/l 1,65 2,5 0,8 0,2 0,5 0,65 0,3 0,2 Azoto Nitrico (N) mg/l 22,5 10,5 34 8,35 8,61 6,6 8,9 7,1 Fosforo totale (P) 0,19 0,365 0,243 0,5 0,145 B.O.D. 5 a 20 C mg/l 4 6 7,5 1 3,5 3,3 2,3 3

MACRO C.O.D. mg/l 6 8 6 13,5 19 7

PARAMETRI Ossigeno disc, % sat, O2 116 123 101,5 116 117 DESCRITTORI Escherichia coli ufc/100 ml 1 19500 24500 7550 11500 Cadmio (Cd) µg/l Cromo totale solubile (Cr) µg/l 3,45 5,25 1 1 Mercurio (Hg) µg/l Nichel (Ni) µg/l 3 2 2,75 Piombo (Pb) µg/l CHIMICI INQUINANTI INORGANICI Rame (Cu) µg/l 3 6,25 3 3 2,5 2 2,5 Zinco (Zn) µg/l 30 30 107,5 87,5 40 30 [Fonte: ARPA Veneto, Dipartimento provinciale di Verona]

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Di particolare impatto risulta soprattutto il carico di azoto, di natura agro-zootecnica. A riguardo per il Comune di Sona sono indicati carichi superiori a 200 kg di azoto per ettaro di SAU (superficie agricola utilizzata), valore molto elevato ma presente in molti altri Comuni della Bassa Veronese. A riguardo parte del territorio del Comune di Sona rientra tra le aree vulnerabili da nitrati di origine agricola ai sensi dell’art.19 del D.Lgs 152/99. Detta superficie vulnerabile, pari a 749 ettari, corrisponde al 18% dell’intero territorio comunale.

Fig. 2.3: Surplus di azoto di natura agrozootecnica Rapporto sullo Rapporto del Stato Comunedell’Ambiente Sona di

Comune di Sona

[Fonte: Regione del Veneto, 2004. Piano di Tutela delle Acque-Stato di Fatto]

Dal 1999, per adeguarsi al D.Lgs 152/99, è stata rivista anche la rete di monitoraggio delle acque sotterranee. In particolare le acque sotterranee vengono valutate considerando: • parametri qualitativi: la rete è costituita da 176 pozzi nei quali vengono effettuate due campagne all’anno (una in primavera e una in autunno); • parametri quantitativi: vengono monitorati 236 pozzi in quattro campagne annue. Nel Comune di Sona sono presenti un buon numero di pozzi, sia pubblici (10) che privati (300 – dati del censimento comunale dei pozzi, 1986-87 e dell’ultimo aggiornamento). Trattasi per la maggior parte di vecchi pozzi in muratura (a grande diametro) utilizzati per lo più nel recente passato per l’approvvigionamento delle

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famiglie residenti in edifici singoli o nelle corti rurali dislocate qua e là nel territorio; in passato, infatti, la distribuzione idrica non era certamente assicurata ed organizzata con reti ed opere di distribuzione come quelle attualmente esistenti, costantemente

monitorate dal punto di vista della qualità della risorsa idrica. Molti dei suddetti pozzi distribuiti in maniera abbastanza uniforme sul territorio comunale, di profondità variabile, sono attualmente chiusi o non utilizzati mentre quelli ancora attivi, sono per lo più utilizzati per gli usi civile, irriguo, agricolo, produttivo, antibrina di soccorso, ecc…; soltanto in qualche caso eccezionale, laddove è ancora mancante la rete idrica, l’acqua attinta viene ancora utilizzata per i fabbisogni idro-potabili da parte di alcune famiglie residenti nella frazione di S. Giorgio in Salici confinante con il Comune di Valeggio sul Mincio. Molto importante risulta quindi essere l’attività di controllo e monitoraggio dal punto di Capitolo 2: L’ACQUA2: SUOLO Capitolo E IL vista qualitativo per verificare se attività industriali, piuttosto che agricole e/o eventi accidentali e/o occasionali, abbiano determinato fenomeni di inquinamento sia di tipo “puntuale” che “diffuso” con gravi ripercussioni sulle matrici ambientali e conseguenze per le fonti di approvvigionamento. Il Dipartimento Provinciale di Verona dell’ARPA Veneto sta effettuando uno studio sul territorio dell’intera provincia per il monitoraggio della falda acquifera superficiale con lo scopo di creare una rete omogenea sfruttando i pozzi già esistenti nelle varie realtà comunali. Anche sul territorio comunale di Sona sono stati individuati i pozzi idonei a far parte di questa rete di monitoraggio. A livello locale il Comune di Sona ha comunque già predisposto degli studi per la realizzazione di una rete di monitoraggio della falda a monte e a valle dell’impianto della ditta “Sun Oil Italiana” al fine di verificare eventuali alterazioni e/o contaminazione della falda attribuibili alle attività in essere nell’impianto, mentre è già attiva la rete di piezometri per il monitoraggio della discarica per rifiuti non pericolosi sita in località Cà di Capri.

Indice SCAS (stato chimico acque IDROSFER 546 S PD sotterranee) A APAT

32 Qualità acque sotterranee S PD ACQUA 2002 2002 ARPAV

N° di risultati (sul totale di test annuali su tutti i parametri della qualità dell’acqua 78 potabile) che superano i valori prescritti S D ACQUA  UAI come specificato nella direttiva 80/778/EEC

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Periodicamente la società che gestisce l’approvvigionamento e la distribuzione dell’acqua alle diverse utenze effettua controlli sulla potabilità. Nel corso del 2004 sono stati effettuati 30 controlli, tutti risultati conformi. In aggiunta ai controlli effettuati dalla società di gestione delle acque, ASL 22, nell’ambito dei controlli delle acque destinate al consumo umano e programmati con ARPA Veneto - Dipartimento Provinciale di Verona -, ha effettuato alcuni prelievi su campioni di acqua in rubinetti pubblici. I risultati vengono presentati in tabella 2.4.

Tab. 2.4: Analisi della potabilità su rubinetti pubblici Punto di prelievo magazzino rubinetto pubblico rubinetto parco giochi comunale via Cela pubblico UdM via Prele via Roma San Giorgio in via di Mezzo Palazzolo Parametro Sona Salici Lugagnano

Aspetto limpido inodore limpido inodore limpido inodore limpido inodore pH a 20°C 7,5 7,6 7,5 7,5 sullo Rapporto del Stato Comunedell’Ambiente Sona di Ammoniaca mg/l <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 Nitriti mg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Nitrati mg/l 34 20 16 25 Solfati mg/l 39 34 43 37 Cloruri mg/l 8 7 9 14 Conducibilità a 20°C µS cm-1 577 480 580 568 Ferro µg/l <50 <50 <50 <50 Cliformi a 37°C UFC/100 ml 0 0 0 0 Echerichia coli UFC/100 ml 0 0 0 0 Enterococchi UFC/100 ml 0 0 0 0 [Fonte: Regione del Veneto-ARPA Veneto, rapporti di prova 5889-90-91-92 del 28/07/05]

2.3 I CONSUMI IDRICI

L’acqua è una risorsa limitata che deve essere tutelata sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo come previsto anche dalla Legge 36/1994 “Legge Galli” emanata per garantire la tutela della risorsa idrica, i suoi usi razionali, il suo risparmio e la sua gestione. Anche il Piano di tutela delle Acque predisposto nel corso del 2004 dalla Regione Veneto individua infatti tra le sue proposte interventi per il contenimento dei prelievi soprattutto delle acque sotterranee che risultano attualmente sovrasfruttate. Il Comune di Sona peraltro è inserito tra i Comuni compresi nelle aree di primaria tutela quantitativa degli acquiferi.

76 Consumo di acqua per settore P D ACQUA ? OCSE

L’approvvigionamento idrico alle famiglie e aziende del Comune di Sona, nel corso del 2004, è avvenuto tramite 10 pozzi di proprietà comunale ma gestiti dal gennaio 2004 dalla società Acque Vive.

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Il prelievo totale assomma a 1.490.077 mc, per la maggior parte destinati agli usi domestici come emerge dalla tabella 2.5.

Tab. 2.5: N° utenti e quantitativi distribuiti nel corso del 2004 Quantitativo Uso Utenti distribuito % utenti % mc (mc) Domestico 10.920 1.126.301 87,08 75,59 Usi diversi 1.242 248.848 9,90 16,70 Allevamento 167 101.737 1,33 6,83 Antincendio 211 13.191 1,68 0,89 Totale 12.540 1.490.077 100,00 100,00 [Fonte: elaborazioni Agenda 21 Consulting su dati Acque Vive srl]

Le utenze domestiche rappresentano l’87% delle utenze servite; detta percentuale diminuisce, se si considera il quantitativo distribuito, al 76% a favore di usi diversi e allevamento. Capitolo 2: L’ACQUA2: SUOLO Capitolo E IL Nella tabella che segue vengono presentati i costi dell’acqua per i diversi usi.

Tab. 2.6: Costo dell’acqua-esercizio 2004 Uso Tipologia di Quantitativi Costo tariffa fatturati (∈∈∈/mc) esclusa IVA (mc/anno) 10% Tariffa base da 0 a 96 0,165 Domestico Tariffa I eccedenza da 97 a 192 0,275 Tariffa I eccedenza oltre 192 0,410 Tariffa base da 0 a 240 0,275 Usi diversi Tariffa I eccedenza oltre 240 0,410 Allevamento Tariffa unica 0,137 Tariffa unica 0,275 da 0 a 1.200 2,8139 Uso Comunale Quota fissa Da 6.000 a 18.000 12,5065 Oltre 18.000 25,0130 [Fonte: Acque Vive srl]

46 Perdite rete acquedottistica P D ACQUA  2002 2002 ARPAV

Uno dei problemi da risolvere per garantire il risparmio della risorsa idrica è legato alle perdite della rete di adduzione. Secondo la legge (DPCM 04/03/1996), benché sia necessario perseguire il contenimento delle perdite in ogni componente degli impianti, siano essi legati alla produzione, al trasporto e alla distribuzione della risorsa, sono da considerarsi tecnicamente accettabili perdite della rete fino ad un massimo del 20%. Il Comune di Sona a riguardo presenta perdite nella rete acquedottistica comprese tra il 20 e il 30% (a livello nazionale la percentuale è pari a 40) e necessiterebbe quindi di interventi adeguati per il contenimento di dette perdite.

2.3.1 Gli usi irrigui La risorsa idrica viene sfruttata anche in agricoltura per garantire l’approvvigionamento idrico alle colture. Nel Comune di Sona opera il consorzio di bonifica Adige Garda con sede a Verona. Il consorzio si colloca nel quadrante nord-occidentale della provincia veronese, dalle

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pendici del Monte Baldo e dei Lessini a nord, dal Lago di Garda a ovest alla Valpolicella ad est fin oltre Valeggio sul Mincio a sud, interessando anche due Comuni in provincia di Mantova. Nella tabella che segue vengono presentati i caratteri generali del sistema irriguo relativo al Comune di Sona mentre non sono a disposizione dati riguardo i quantitativi d’acqua distribuiti.

Tab. 2.7: Caratteristiche della rete irrigua presente nel Comune di Sona Superficie Lunghezza rete Bacino Tipo di Periodo di Fonte di irrigata irrigua comunale irriguo irrigazione distribuzione approvvigionamento (mq) (mq) Casazze 686.042 Pioggia 6.100 Canale sec. di Custoza Destra Adige 9.588.640 Scorrimento 35.200 Canale Principale Guastalla 6.744.279 Scorrimento 14.100 Canale Principale Palazzolo 3.080.218 Pioggia 36.900 Canale Principale Scorrimento Palazzolo 5.312.805 aprile 33.920 Canale Principale

con sollevamento sullo Rapporto del Stato Comunedell’Ambiente Sona di settembre Canale sec. di Castelnuovo- Sandrà Uno 669.061 Pioggia 5.800 Sandrà-Colà Canale sec. di Castelnuovo- Castelnuovo 661.146 Scorrimento 10.290 Sandrà-Colà Spolverina 3.686.614 Pioggia 42.300 Canale Principale [Fonte: Consorzio di Bonifica Adige Garda]

2.4 LA DEPURAZIONE

Il ciclo integrato dell’acqua prevede anche il trattamento delle acque reflue domestiche e produttive. In comune di Sona sono collegate alla rete pubblica di fognatura 9.463 utenze pari al 75% del totale collegato all’acquedotto. Le utenze sono collegate al depuratore di Sommacampagna che ha una capacità di 36.000 A.E. (abitanti equivalenti), autorizzato con determina D.D.SE n. 2672/04 del 5 maggio 2004 (valida 4 anni). Le caratteristiche delle acque reflue vengono verificate due volte alla settimana sia in entrata che in uscita. Non è stato possibile, in questa fase acquisire i valori medi annuali dei parametri misurati in entrata e in uscita. I dati puntuali raccolti evidenziano comunque il rispetto dei limiti di legge, se non in un caso riferito alla prova ARPAV del 18 marzo 2004 dove si riscontrava un superamento del parametro “materiali sedimentabili”.

Depuratori: conformità del sistema di IDROSFER 550 R DQ  fognatura delle acque reflue urbane A APAT

Depuratori: conformità del sistema di IDROSFER 551 R DQ  depurazione delle acque reflue urbane A APAT

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I costi della fognatura e della depurazione vengono presentati nella tabelle 2.8.

Tab. 2.8: Canoni di fognatura e depurazione – esercizio 2004 Costo (∈∈∈/mc) esclusa IVA 10% Canone Fognatura 0,097585 Canone Depurazione 0,269553 Contributo AATO Fognatura 0,004879 - 0,010002 Contributo AATO Depurazione 0,013477 - 0,027628 [Fonte: Acque Vive srl]

2.5 TIPOLOGIA DI SUOLI: LA CARTA DEI SUOLI DELLA PROVINCIA DI VERONA I suoli di un territorio non sono univoci ma derivano dalle condizioni geologiche, Capitolo 2: L’ACQUA2: SUOLO Capitolo E IL geomorfologiche, climatiche e vegetazionali che hanno caratterizzato detto territorio. Anche nel Comune di Sona non esiste un unico tipo di suolo ma si rilevano tipologie diverse. Dalla carta dei suoli della Provincia di Verona si possono derivare le diverse tipologie di suolo riscontrate per il Comune di Sona. Le tipologie presenti sono tre:

Tab. 2.9: Tipologie di suoli e sistemi di suoli presenti nel territorio del Comune di Sona Provincia di suoli Sistemi di suoli GG Anfiteatri morenici pleistocenici costituiti da GG1 Suoli dei principali cordoni morenici da lunghe e arcuate colline, intervallate da depositi moderatamente a ben rilevati sulla piana proglaciale fluvioglaciali e fluviali. esterna o sulle piane interne, costituiti da depositi Fascia collinare. Quote: 100-300 m. Le glaciali e, secondariamente, depositi di contatto e precipitazioni medie annue sono comprese tra 800 fluvioglaciali. e 1.100 mm con prevalente distribuzione in Suoli sottili, ghiaiosi, a bassa differenziazione del primavera e autunno; le temperature medie profilo (Endoskeletic Regosolos), su superfici annue oscillano tra 12 e 13 °C. Vegetazione antropizzate (terrazzamenti), e suoli prevalente: vigneti e seminativi. moderatamente profondi, ghiaiosi, ad alta differenziazione del profilo, decarbonatatti con accumulo di carbonati in profondità (Hypercalcic Luvisols) sulle superfici preservate. AA Alta pianura antica, ghiaiosa e calcarea, costituita AA1 Suoli su conoidi e superfici terrazzate fluvioglaciali, da conoidi fluvioglaciali localmente terrazzati con evidenti tracce di idrografia relitta, formatisi da (Pleistocene). ghiaie e sabbie, da molto a estremamente calcaree. Quote: 20-200 m. Le precipitazioni medie annue Suoli moderatamente profondi molto ghiaiosi, ad sono comprese tra 700 e 1.500 mm con alta differenziazione del profilo, decarbonatati, con prevalente distribuzione in primavera e autunno; accumulo di argilla e a evidente rubefazione le temperature medie annue oscillano tra 12 e 13 (Skeletic Luvisols), talvolta con accumula di °C. Uso del suolo prevalente: seminativi irrigui carbonati in profondità (mais), prati e frutteti. AR Alta pianura recente, ghiaiosa e calcarea costituita AR1 Suoli su conoidi e superfici terrazzate dei fiumi da conoidi e terrazzi dei fiumi alpini e, alpini, con tracce di idrografia relitta, formatasi da secondariamente, piane alluvionali dei torrenti ghiaie e sabbie, da molto a estremamente calcaree. prealpini (Olocene) Suoli moderatamente profondi, ghiaiosi, a Quote: 15-250 m. Le precipitazioni medie annue differenziazione del profilo bassa e a sono comprese tra 700 e 1.500 mm con decarbonatazione iniziale (Skeleti-Calcaric prevalente distribuzione in primavera e autunno; Regosols) e suoli a moderata differenziazione e le temperature medie annue oscillano tra 12 e 13 decarbonatazione parziale (Eutri-Skeletic °C. Uso del suolo prevalente: seminativi irrigui Cambisols), sulle superfici più antiche (mais), prati e vigneti. [Fonte: ARPA Veneto-Dipartimento Provinciale di Verona e Provincia di Verona-settore Ecologia, Rapporto sullo stato dell’ambiente della Provincia di Verona – anno 2004]

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2.6 L’USO DEL SUOLO Le attività antropiche interagiscono con il suolo e determinano l’uso che si fa di questa risorsa naturale. Con il progetto Image & Corine Land Cover 2000, si è voluto aggiornare il database CORINE LAND COVER predisposto tra il 1985 e il 1990 a livello europeo. La definizione dell’uso del suolo avviene per approssimazioni successive in quanto la cartografia predisposta prevede tre diversi livelli di approfondimento. Di seguito viene presentato l’uso del suolo per il Comune di Sona come fotointerpretato a partire da immagini satellitari riferito al primo e al terzo livello. Il primo livello individua 5 grandi gruppi di uso del suolo: territori modellati artificialmente, territori agricoli, territori boscati e ambienti semi-naturali, zone umide, corpi idrici. Rapporto sullo Rapporto del Stato Comunedell’Ambiente Sona di Il terzo livello entra invece nel dettaglio definendo la tipologia di artificializzazione, di coltura agraria o bosco, di zona umida (interna o marina) e di corpo idrico.

Fig. 2.4: Uso del suolo: corine land cover livello I

[Fonte: Elaborazione Agenda 21 Consulting su dati APAT in www.clc2000.sinanet.apat.it]

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Fig. 2.5 Uso del suolo: corine land cover livello III

Capitolo 2: L’ACQUA2: SUOLO Capitolo E IL

[Fonte: Elaborazione Agenda 21 Consulting su dati APAT in www.clc2000.sinanet.apat.it]

Uso del suolo suddiviso per categoria di 534 S D BIOSFERA  copertura APAT

Sia dalla cartografia che dalla tabella presentata di seguito emerge chiaramente come il Comune di Sona sia vocato all’agricoltura, che occupa circa il 90% dell’intero territorio mentre le aree antropizzate rappresentano poco più del 10% (11,4%).

Tab. 2.10: Uso del suolo: superfici Categoria CORINE LAND COVER Superficie (kmq) 112 Tessuto urbano discontinuo 3,9531 121 Aree industriali o commerciali 0,6386 122 Reti stradali e ferroviarie e spazi accessori 0,0212 211 Seminativi in aree non irrigue 14,5718 221 Vigneti 4,3918 222 Frutteti e frutti minori 5,0290 242 Sistemi colturali e particellari permanenti 10,5553 243 Aree prev. occup.da colture agrarie, con spazi nat. 1,3822 [Fonte: Elaborazione Agenda 21 Consulting su dati APAT in www.clc2000.sinanet.apat.it]

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2.7 GLI IMPATTI DELLE ATTIVITÀ ANTROPICHE Gli impatti sul suolo sono molteplici e originati da diverse attività umane. Accanto all’infrastrutturazione del territorio, con conseguente sottrazione di suolo, vi sono infatti gli impatti provocati dalle attività industriali, dalle attività agricole nonché dalle attività estrattive.

Fig. 2.6: Schema di valutazione dei rapporti intercorrenti tra i vari fattori relativi alla degradazione del suolo PROTEZIONE PRIMARIA Sviluppo di una politica europea per la protezione del suolo PROTEZIONE SECONDARIA Convenzione sulla Direttiva sui nitrati Popolazione umana desertificazione Direttiva sui liquami civili Urbanizzazione Risposte Direttiva quadro sulle acque Turismo Agricoltura Trasporti Industria/energia Cave/miniere sullo Rapporto del Stato Comunedell’Ambiente Sona di Catastrofi naturali Forze agenti IMPATTI INDIRETTI (effetti sulle Cambiamenti climatici altre componenti dell’ambiente) Siccità Modificazioni nelle dimensioni e distribuzione della popolazione Perdita di biodiversità Emissioni nell’aria, nell’acqua e Modifiche nei raccolti nel/sul suolo Cambiamenti climatici Pressioni Siccità Espansione urbana Impatti Costruzione di infrastrutture Deforestazione IMPATTI DIRETTI Incendi boschivi Modificazione delle funzioni del suolo Desertificazione Suolo DEGRADAZIONE DEL SUOLO Inquinamento puntuale e diffuso SOTTRAZIONE DI SUOLO Acidificazione del suolo Salinizzazione Eccesso di nutrienti Degradazione fisica (erosione, ecc.) [Fonte: Gisotti, Zarlenga, 2004. Geologia ambientale – principi e metodi, pg 91]

2.7.1 Gli impatti dell’agricoltura Gli impatti dell’agricoltura sul suolo sono di diversa natura e peso. Tra gli impatti più rilevanti si riconosce la compattazione del suolo operata dai mezzi agricoli e l’inquinamento del suolo e delle acque legato sia all’utilizzo di liquami zootecnici che di fertilizzanti il cui accumulo può determinare problemi di eutrofizzazione delle acque. La compattazione del suolo operata dai mezzi meccanici utilizzati nelle diverse operazioni agricole determina due diverse tipologie di problemi: da un lato la difficoltà di sviluppare e approfondire l’apparato radicale da parte delle piante, dall’altro modificazioni della porosità del terreno con conseguenti problemi di asfissia. L’indice di compattazione del suolo è dato dal rapporto tra il peso delle macchine utilizzate e la superficie agraria coltivata a seminativi e legnose da frutto. Il Comune di Sona presenta un indice di compattazione tra 7 e 10, intermedio tra quelli definiti tra tutti i comuni della provincia.

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Tra le problematiche di origine agronomica vi è l’utilizzo di liquami zootecnici per la fertilizzazione dei terreni agrari. Il rischio ambientale è legato alla possibile lisciviazione e ruscellamento dell’azoto contenuto nei liquami con suo successivo

accumulo nelle acque sia superficiali che profonde. Nel territorio comunale di Sona risultano autorizzate, anche se le aziende non sono successivamente obbligate a segnalare la cessazione dell’attività, a operare detta pratica 37 aziende su una superficie di 632 ettari che rappresenta il 23% dell’intera superficie agricola utilizzata (SAU).

Contenuto di metalli pesanti totali nei suoli 552 S D GEOSFERA agrari APAT

Capitolo 2: L’ACQUA2: SUOLO Capitolo E IL Annualmente vengono effettuate analisi per la definizione del contenuto di metalli pesanti nei suoli agricoli. La situazione nel Comune di Sona, riferita agli anni 2001- 2003 viene presentata nella tabella 2.11.

Tab. 2.11: Contenuto di metalli pesanti nei suoli agrari Cd Cu Cr Ni Pb Zn Hg Anno conc.mg/Kg conc.mg/Kg conc.mg/Kg conc.mg/Kg conc.mg/Kg conc.mg/Kg conc.mg/Kg 2001 0,37 30 7 23 39 65 0,21 2002 0,8 63 48 21 39 71 <0.10 2003 0,3 158 16 16 17 54 <0,10 [Fonte: ARPA Veneto, Dipartimento provinciale di Verona]

I valori rilevati rispettano i limiti imposti dalla legge (DM 471/99).

2.7.2 Gli impatti dell’industria Nel territorio del Comune di Sona, fino alla metà degli anni ’90, erano fiorenti le industrie calzaturiere e quelle ad esse collegate (trancerie e giunterie). La crisi generale che ha interessato molte economie nei vari settori industriali, ha interessato anche le aziende insediate nel Comune di Sona, molte delle quali hanno delocalizzato la propria produzione altrove. Per quanto riguarda l’inquinamento prodotto dalle attività industriali, si può con una certa tranquillità affermare che nella realtà comunale, fatta eccezione per qualche impianto, non sono riscontrabili particolari situazioni di impatto sulle matrici ambientali (acqua, suolo e aria). Non si ha infatti memoria storica di eventi, episodi e/o fatti di inquinamento ambientale di particolare rilevanza che possa aver impattato sia l’ambiente che la salute dei cittadini. Attualmente nell’ambito territoriale comunale, sono presenti 3 aziende di una certa rilevanza sia produttiva che occupazionale, due nel comparto dell’industria chimica (produzione di guaine bituminose e manufatti di gomma) e una nel settore delle ceramiche e porcellane. Dette aziende nel corso della loro decennale attività non hanno determinato episodi di rilevante impatto e di inquinamento ambientale, se non,

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per talune, episodi di inquinamento atmosferico dovuti per lo più ad una insufficiente e/o inadeguata gestione manutentiva degli impianti di abbattimento delle emissioni. L’evoluzione e l’innovazione tecnologica e degli impianti di depurazione, abbattimento fumi e polveri, filtrazione, risanamento e decontaminazione disponibili da una parte e, una maggiore attività di controllo e vigilanza dall’altra hanno comunque contribuito ad una diminuzione di questi fenomeni. Il Comune di Sona, attraverso una nutrita serie di controlli da parte di Enti competenti preposti e da interventi professionali, effettua da tempo verifiche con piani di monitoraggio “dedicati”. Tra i monitoraggi effettuati rientra anche il controllo relativo alla presenza di PCB (policlorobifenile) nelle acque sotterranee e sui prodotti frutticoli prodotti nelle zone limitrofe al sito Cà di Capri. Non sempre, se non in condizioni in cui esiste chiaramente un rapporto diretto tra sullo Rapporto del Stato Comunedell’Ambiente Sona di attività e inquinamento, è possibile delineare ed individuare con certezza analitica l’elemento causa-effetto. Nel caso specifico, l’assenza di tali sostanze è sicuro elemento tranquillizzante ma ciò non toglie che i valori rilevati da ARPAV sui terreni, a cavallo dei limiti di legge, debbano essere costantemente monitorati per stilare valori statistici utili a definire in tempo reale eventuali anomalie ed emergenze.

Tab. 2.12: Contenuto di metalli pesanti in aree industriali PCB CD CU CR NI PB ZN HG micro Kg conc.mg/Kg conc.mg/Kg conc.mg/Kg conc.mg/Kg conc.mg/Kg conc.mg/Kg conc.mg/Kg 3,5 0,5 74 7 21 31 122 45,0 2,0 30 16 34 150 215 <0.1 2,0 0,5 21 16 29 35 52 <0.1 [Fonte: ARPA Veneto, Dipartimento provinciale di Verona]

La tabella, presentante i dati riferiti al monitoraggio dei metalli pesanti nei suoli industriali in tre diversi punti di prelievo, evidenzia il rispetto dei limiti di legge per quanto riguarda le concentrazioni di queste sostanze, se non per il superamento della concentrazione di PCB nel secondo punto.

2.7.3 L’attività di cava Il territorio del Comune di Sona, ed in particolare quello della frazione di Lugagnano, presenta una morfologia pianeggiante; la geomorfologia di queste aree e la struttura dei loro suoli, costituiti per lo più da strati di ghiaia a granulometria variabile, si presta ad attività di tipo estrattivo. L’attività di escavazione sul territorio comunale ha avuto inizio alla fine degli anni ’70 in loc. Cà di Capri che per la sua particolare conformazione geologica (sedimenti a matrice ghiaiosa) si presta all’estrazione di ghiaia, materiale classificato di tipo A, utilizzabile per la produzione di calcestruzzi per l’edilizia, conglomerati, ecc..

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L’area scavata è stata poi utilizzata, e lo è tutt’ora, come discarica, inizialmente di rifiuti solido urbani, poi di rifiuti derivanti da attività di recupero e rottamazione di autoveicoli e per questa è stato presentato un progetto di ampliamento attualmente in

fase di esame e valutazione da parte delle competenti commissioni ed autorità regionali. Ad oggi nel territorio comunale è stata raggiunta una percentuale di superficie interessata dall’attività estrattiva pari allo 0,06% contro il valore massimo del 3% fissato per ogni Comune dalla normativa regionale (L.R. 44/82).

40 Attività di cava P D SUOLO  2002 2002 ARPAV

Capitolo 2: L’ACQUA2: SUOLO Capitolo E IL In questi ultimi anni, è stata presentata (attualmente sospesa) una nuova richiesta di coltivazione di una cava di ghiaia in loc. Lova di Sona, ai piedi dell’anfiteatro che costituisce le “colline moreniche”. La localizzazione determinerebbe però un depauperamento del paesaggio, un’alterazione degli assetti naturali tipici del luogo e preminenti disagi rispetto ai reali benefici a favore dell’Amministrazione comunale come già verificatosi nel recente passato con l’insediamento di dette attività.

2.8 I RISCHI IDROGEOLOGICI E DI DISSESTO DEL TERRITORIO

Come detto nel paragrafo 2.1, il territorio del Comune di Sona ricade nel bacino idrografico del Fissero-Tartaro-Canal Bianco. In detto bacino, di rilevanza interregionale, che interessa infatti le regioni Veneto e Lombardia, è stato predisposto il Piano di Assetto Idrogeologico (PAI): il piano “si configura come uno strumento di pianificazione che, attraverso criteri, indirizzi, norme ed interventi, consenta di far fronte alle problematiche idrogeologiche compendiando le necessità di una riduzione del dissesto idrogeologico e del rischio connesso e di uno sviluppo antropico” 1. In questo piano vengono individuati i possibili squilibri relativi ad ogni corso d’acqua e definiti gli interventi più opportuni per risolvere le problematiche emerse. Per quanto riguarda il Tione dei Monti, corso d’acqua interessante anche il Comune di Sona, dalla relazione di piano emerge quanto presentano nel box seguente: Nel bacino idrografico del Tione dei Monti sono stati individuati 99 ettari considerati a rischio per quanto riguarda l’esondazione. Il 75% di questi è stato inserito nella seconda classe di pericolo (P2). I maggiori problemi si riscontrano nell’ansa che il corso d’acqua origina a monte d i Custoza e che segna il confine del Comune di Sona con quelli di Valeggio sul Mincio e Sommacampagna. Il rischio idraulico risulta

1 [Fonte: http://portale.regione.veneto.it/Territorio+ed+Ambiente/Ambiente/Difesa+del+suolo]

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comunque limitato (R1) in quanto il corso d’acqua scorre in un alveo incassato. In queste aree non sono localizzati centri abitati o produttivi, bensì, secondo la pianificazione vigente, si trovano “fasce di rispetto fluviale, ambiti di interesse paesistico e zone boschive” che non necessitano di particolari interventi per scongiurare danni dovuti a piene ed allagamenti.

2.9 CONCLUSIONI

La definizione dello stato di acqua e suolo a livello comunale non sempre è agevole per la mancanza di monitoraggi a scala locale. La normativa infatti definisce la numerosità dei punti di campionamento che non sempre permette di avere dati riferiti al livello comunale. sullo Rapporto del Stato Comunedell’Ambiente Sona di Il Comune di Sona presenta alcuni punti di monitoraggio sia delle acque superficiali che sotterranee da cui emerge una situazione relativamente buona per quanto riguarda il LIM mentre peggiori sono i valori riferiti alla qualità biologica. La situazione è in linea con la maggior parte dei corsi d’acqua monitorati in Provincia di Verona. Per quanto riguarda l’IBE i corsi d’acqua del veronese, tra cui il Tione dei Monti, mostrano una situazione di degrado che si accentua nella parte sud-est del territorio. Risultano idonee invece le acque destinate al consumo umano. In linea con la percentuale provinciale, pari al 78,6%, la popolazione collegata alle pubbliche fognature a Sona è pari al 75%, mentre è superiore la percentuale di popolazione collegata al depuratore rispetto al valore provinciale (65,5% provinciale, 75% comunale). Per quanto riguarda il suolo, il suo uso vede una netta predominanza degli usi agricoli; questo permette di capire anche alcune problematiche legate alla presenza in eccesso di sostanze di sintesi nelle acque, come per esempio i nitrati utilizzati proprio in agricoltura come fertilizzanti. A riguardo, rispetto alla situazione provinciale, il Comune di Sona si localizza nella fascia alta rispetto all’utilizzo di liquami zootecnici in agricoltura, con un surplus di azoto molto marcato ma che rispecchia la situazione provinciale. A Sona si individua inoltre una delle aree a maggiore concentrazione di PCB a livello provinciale.

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CAPITOLO 3 - GLI AMBITI NATURALI E LA BIODIVERSITA’

In questo capitolo si cercherà di definire i caratteri della biodiversità riscontrabili all’interno del territorio del Comune di Sona. Accanto alla descrizione delle aree protette e del territorio vincolato per la tutela del paesaggio, verrà data rilevanza anche alla descrizione dei lembi di bosco presenti. Vengono in oltre presentati due strumenti di pianificazione di parte del territorio interessato in particolare la caccia e la pesca, attività antropiche che possono entrare in contrasto con la protezione della natura, ma la cui gestione opportuna porta ad un contenimento dei conflitti.

Il capitolo si chiude con la definizione di alcuni impatti generati sulla componente sullo Rapporto del Stato Comunedell’Ambiente Sona di naturale del territorio: gli incendi e la caccia per l’appunto.

La protezione del territorio, anche attraverso l’istituzione di vincoli, è molto importante in quanto, oltre a garantire la salvaguardia di particolari aree permette di mantenere vitali ecosistemi di particolare rilevanza. L’individuazione di aree da proteggere si esplica attraverso l’analisi del territorio in tutte le sue forme: suolo, acqua, aria, vegetazione, fauna, emergenze di origine antropica quali abitazioni, parchi, in modo da definire porzioni di territorio “bio- diverse” attraverso le quali concorrere ad una effettiva salvaguardia di beni finiti a favore delle generazioni future. Nel 1994 l’Italia ha ratificato la Convenzione sulla Diversità Biologica promossa durante il Vertice di Rio de Janeiro nel 1992, istituendo 10 anni più tardi (aprile 2004) il Comitato di Coordinamento Nazionale per la Biodiversità al quale sono stati affidati alcuni compiti tra cui: a) la definizione di un approccio nazionale comune che fornisca il quadro e l'informazione necessari per individuare e valutare gli impatti dell'uso delle risorse sulla biodiversità, b) l’esame delle iniziative in atto in materia di protezione della biodiversità alla luce dell'impatto sulla competitività interna e della loro coerenza, c) la preparazione e riesame delle politiche che influenzano l'uso delle risorse e i correlati impatti ambientali, d) la conoscenza delle politiche europee, nazionali e di settore in materia, nonché dello stato della biodiversità italiana al fine di promuovere confronti di conoscenze, dati, indicatori, esperienze ed iniziative con gli altri paesi europei attraverso le reti esistenti di strutture omologhe.

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3.1 LE AREE PROTETTE E IL TERRITORIO VINCOLATO Nel territorio comunale di Sona non sono presenti aree naturali protette, parchi, riserve, siti di importanza comunitaria, oasi.

BIODIVERS 59 % di aree protette R D ITA’ E 

OCSE PAESAGGI

Nella relazione alla variante di adeguamento (lettera c comma 9 Art. 50 – L.R. 61/85) alle norme del P.A.Q.E. (Piano di Area Quadrante Europa - Verona) viene dato risalto ad un’area di particolare interesse al fine della salvaguardia dell’ambiente e delle sue risorse: si parla in particolare del Parco delle colline moreniche (art.62) che comprende ambiti di rilevante interesse storico – naturalistico – ambientale nei Comuni di Sona, Bussolengo, Pastrengo, Sommacampagna. Nel P.A.Q.E. inoltre viene citato il Piano di Valorizzazione Ambientale e Ambito del Tione, area interessante il territorio a sud dell’autostrada A4. Il Parco del Tione, che sta per essere portato in sessione Regionale, riguarda 5 Comuni compresi tra Villafranca e . I Comuni a nord di detto territorio, tra cui quello di Sona, sono interessati ad un analogo progetto di tutela. In particolare parte del territorio del Comune di Sona viene identificato come “pianura alluvionale: piano di divulgazione del Tione e del Tionello” e inserito nell’ “Ambito di tutela del Tione” e conseguentemente normato. Già individuati invece alcuni parchi e giardini protetti ai sensi delle leggi 1497 del 1939 “Protezione delle bellezze naturali” e 431 del 1985 “Conversione in legge con modificazioni del decreto legge 27 giugno 1985, n. 312 concernente disposizioni urgenti per la tutela delle zone di particolare interesse ambientale” sostituite dal D.Lgs. 42/2004).

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Tab. 3.1: Beni culturali e del paesaggio individuati nel Comune di Sona Vincoli ai sensi delle legge 1497/1939 e 431/1985 come riprese dal D.lgs. 42 del 2004 “Codice dei beni culturali e del paesaggio” (anno di individuazione) Area comprendente il giardino della villa Fiolini sita nel comune di Sona 1952 Area comprendente il parco della villa Cavazzocca sita nel comune di Sona 1952 Area comprendente il parco della villa Trevisani sita nel comune di Sona 1952 Area comprendente il parco Belvedere sita nel comune di Sona 1952 Area comprendente il parco della villa Previtali sita nel comune di Sona 1952 Area comprendente il parco di villa Calderara sita nel comune di Sona 1952 1974 – ricomprende i vincoli precedenti, Parte del territorio del comune di sona sono possibili modificazioni previa autorizzazione [Fonte: SITAP - Sistema Informativo Territoriale Ambientale Paesaggistico del Ministero per i Beni e le Attività Culturali]

CONSERVA Territorio vincolato per la tutela del ZIONE 23 R D  sullo Rapporto del Stato Comunedell’Ambiente Sona di paesaggio DELLA 2002 ARPAV NATURA

La tutela dei Beni individuati dalla legge 1497/39 e successive viene definita anche a livello territoriale negli artt. 24 e 46 del Regolamento Edilizio in particolare: Art. 24 - COMPOSIZIONE DELLA COMMISSIONE EDILIZIA … Il parere degli esperti, nominati ai sensi dell’art. 6 della L. R. 31/10/1994 n° 63 che dovrà limitarsi esclusivamente alla compatibilità ambientale delle domande ai fini del rilascio dell’autorizzazione prevista dall’art. 7 della legge 29/6/1939 n° 1497 e dal D.lgs. 42/2004, unicamente negli ambiti comunali sottoposti a tutela ai sensi della medesima normativa, e di tale parere dovrà farsi esplicita menzione nel verbale per la successiva trasmissione alla Soprintendenza ai beni ambientali ed architettonici.

Art. 46 - COPERTURE Nelle zone sottoposte al vincolo ambientale di cui al D.Lgs. 42/2004 è prescritto l’utilizzo delle tegole laterizie a canale (coppi). Una diversa tipologia di materiali è consentita, previa richiesta da valutare in Commissione Edilizia, a condizione che vengano utilizzate esclusivamente tegole di forma curva in laterizio simili al coppo e con esclusione delle Zone A “Centri Storici e nuclei di Antica Origine”. [Fonte: http://www.comune.sona.vr.it/docs/EdilPriv/Regolamento%20Edilizio.pdf]

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Tra gli elementi di pregio, vengono poi considerati alberi di particolari fattezze e dimensioni, inseriti in un elenco nazionale di alberi monumentali. In Veneto sono stati individuati 57 alberi monumentali, di cui 11 in provincia di Verona e 1 a Sona. Si tratta di un bagolaro, Celtis australis, alto 13 m e con un diametro di 6,4 m sito in località Corte Pietà detto “Pirlar di Corte Pietà”. La pianta, di età compresa tra 350 e 450 anni è il più vecchio esemplare di Celtis australis di tutta la provincia di

Verona. [Fonte:www.corpoforestale.it/foreste&forestale/ricerca&progetti/alberi_m/Veneto.htm e I grandi alberi dell’area veronese] Di sicuro interesse anche il bagolaro di San Rocco, presente appunto in Località San Rocco a Sona, presentante una circonferenza di 2,85 m e un’altezza di 19 m, gli viene attribuita un’età compresa tra 150 e 200 anni.

3.2 I BOSCHI Il Comune di Sona è localizzato nella Pianura veronese dove le formazioni forestali sono piuttosto rare. Qualche lembo di bosco però è presente e, rispetto ai dati presentati nella seconda edizione del Sistema Informativo forestale del Veneto (settembre 2001), i dati forniti per la stesura di questo rapporto indicano una situazione di incremento. Nella tabella presentata di seguito vengono riportate le formazioni forestali riscontrate nel territorio comunale e le relative superfici.

529 Superficie forestale: stato e variazioni S D BIOSFERA APAT

Tab. 3.2: Formazioni forestali e superfici (ha) Superficie Formazione (ha) Querco-carpineto collinare 25,84 Ostrio-querceto a scotano 20,95 Robinieto 20,33 Saliceti e altre formazioni riparie 6,30 Formazioni antropogene di latifoglie 3,04 TOTALE 76,47 [Fonte: Regione del Veneto – Servizio Forestale Regionale di Verona]

Queste aree sono localizzate principalmente nelle località Montazza, Monte Oliveto, Corte Pietà, Monte Bonello a San Giorgio in Salici, Rugola, Monte Spada, Montresora a Sona e Belvedere a Palazzolo.

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Di seguito vengono presentate tre schede dove sono tratteggiati i caratteri fondamentali delle formazioni forestali maggiormente presenti sul territorio del Comune di Sona. Scheda 1: il Querco-carpineto collinare Composto essenzialmente da farnia e rovere, tra le specie secondarie si rilevano il carpino bianco, la robinia, l’acero campestre, l’olmo campestre, l’acero montano, il frassino maggiore e l’olmo montano. Specie a ccessorie sono il ciliegio selvatico, il castagno, la frangola, l’orniello, il ciavardello e il carpino nero. Spesso questo tipo di formazione viene soppiantata dalle coltivazioni agricole, soprattutto dai vigneti, ma anche dall’urbanizzazione del territor io nonché dall’ingresso di specie non autoctone ma ormai molto diffuse sul nostro territorio (ad esempio la robinia e la catalpa). Per quanto riguarda i pregi della formazione, questi sono legati alla presenza di una sullo Rapporto del Stato Comunedell’Ambiente Sona di specie floristica di pregio, l’Omphalod es verna, e numerose specie dell’avifauna ad habitat protetto quali il falco pecchiaiolo, il nibbio bruno, la poiana, l’allocco, l’upupa, il torcicollo, il picchio verde e il picchio rosso maggiore. Il rischio di incendio è basso.

Scheda 2: l’Ostrio-querceto a scotano Composto da roverella, carpino nero e cerro, tra le specie secondarie si annoverano ornello, carpino bianco, faggio, pino nero, terebinto e tra quelle accessorie acero campestre, magaleppo o ciliegio di S.Lucia, albero di Giuda, maggiociondo lo di montagna, alloro, ciliegio, pero, robinia, sorbo degli uccellatori, ciavardello, bagolaro, susino, sorbo montano e olmo campestre. Questa formazione è stata in passato soppiantata da impianti artificiali di pino nero. Per quanto riguarda i pregi dell a formazione, questi sono legati alla presenza di due specie floristiche di pregio, l’Orchis simia e Pistacia terebinthus, e numerose specie dell’avifauna ad habitat protetto quali l’assiolo, l’upupa e il torcicollo. Il rischio di incendio è alto.

Scheda 3: il robinieto Composto dalla robinia, specie non autoctona e diffusa in Italia nell’Ottocento, ormai a diffusione spontanea. Tra le specie accessorie che possono concorrere all’edificazione dei boschi vi sono: acero campestre, castagno, frassino maggiore e rovere. A basso pregio sia floristico-vegetazionale che faunistico, presenta un potenziale pirologico medio-alto

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3.3 LE ZONE UMIDE Nel territorio del Comune di Sona sono presenti numerose aree umide, importanti per la varietà di organismi viventi in esse presenti. Queste aree, spesso molto limitate in estensione, sono molto attive per quanto riguarda lo sviluppo vegetativo e faunistico. Trovano localizzazione per lo più in depressioni di tipo palustre ed in passato vi si effettuavano prelievi di torba, utilizzata come combustibile per il riscaldamento nelle famiglie.

Tab. 3.3: Aree umide/torbiere site nel Comune di Sona Frazione Località Area umida Torbiera Guastalla Nuova (stagno) * S.Rocco (laghetto naturale) * * Corte Pietà (stagno) * * Monte Fortunello * * Peschiera * * San Giorgio in Salici Montazzo * * Colombara (stagno) * * Roncana * * Finiletto * * Cascina * Le palue * Ioni (stagno) * * Palazzolo Vaio Montesin (Monte Piatti) * Sona Monte Spada * [Fonte: Comune di Sona, Ufficio Ecologia]

Queste aree ospitano piante quali cannuccia di palude, carice, tifa, pungitopo, equiseto, sambuco, menta acquatica, biancospino e piante galleggianti come salvinia, lemma, ranuncolo acquatico e altre. Tra la vegetazione arborea si trovano invece querce, pioppi, carpino bianco, robinia,platano e ontano. La fauna tipica è rappresentata da gallinella d’acqua, folaga, fagiano, airone, pesce gatto, carpa, cavedano, scardola, luccio, rana, rospo, raganella, tritone e biscia dal collare.

3.4 IL PIANO FAUNISTICO E LA CARTA ITTICA DELLA PROVINCIA DI VERONA

3.4.1 Il Piano Faunistico Provinciale Il Piano faunistico-venatorio rappresenta lo strumento per il governo del territorio agro-silvo-pastorale. “La pianificazione, infatti, che deve riguardare tutto il territorio agro-silvo-pastorale nazionale è finalizzata ai seguenti punti-bersaglio: per quanto riguarda le specie carnivore: • conservazione delle effettive capacità riproduttive • controllo, in relazione alla funzione di contenimento naturale delle altre specie; per quanto riguarda le altre specie • conseguimento della densità ottimale • conservazione attraverso:

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1) riqualificazione delle risorse ambientali 2) regolamentazione del prelievo venatorio (legge 157/1992).” [Fonte: Provincia di Verona – Piano faunistico-venatorio]

Il piano faunistico-venetorio si riferisce essenzialmente agli istituti previsti dalla legge nazionale e da quella regionale (oasi di protezione, zone di ripopolamento e cattura, centri pubblici di riproduzione della fauna selvatica allo stato naturale, centri privati di riproduzione della fauna selvatica allo stato naturale, zone e periodi per l'addestramento, l'allenamento e le gare di cani, appostamenti fissi e valichi montani) ma al contempo considera anche le aree di rispetto, i fondi sottratti ed i fondi chiusi. In particolare nel territorio del Comune di Sona sono stati individuati alcuni fondi chiusi nei quali per legge “l’esercizio venatorio è vietato a chiunque nei fondi chiusi da

muro o da rete metallica o da altra effettiva chiusura, di altezza non inferiore a metri sullo Rapporto del Stato Comunedell’Ambiente Sona di 1,20, o da corsi o specchi d’acqua perenni il cui letto abbia la profondità di almeno metri 1,50 e la larghezza di almeno 3 metri. I fondi chiusi esistenti alla data di entrata in vigore della presente legge o quelli che si intenderà successivamente istituire devono essere notificati ai competenti uffici regionali. I proprietari o i conduttori dei fondi di cui al presente comma provvedono ad apporre a loro carico adeguate tabellazioni esenti da tasse” (art.15 legge 157/1992). Queste aree rientrano nella quota compresa tra il 20-30% del territorio agro-silvo-pastorale di ogni regione destinate a protezione della fauna.

Tab. 3.4: Fondi chiusi presenti nel Comune di Sona Numero Località Superficie notifica (ha) 51 Palazzolo 10,002 01.08.89 52 Sona 0,792 18.03.81 53 Barbarago 0,066 15.01.94 Totale 10,860 [Fonte: Provincia di Verona – Piano faunistico-venatorio]

La legge, e il Piano, identificano inoltre istituti per la gestione privata della caccia, le aziende faunistico-venatori e le aziende agri-turistico venatorie per le quali è necessario redigere un apposito piano di immissione, assestamento ed abbattimento. In Comune di Sona è presente un’azienda faunistico venatoria, mentre altre tre, pur avendo sede in altri comuni, ricadono in parte nel Comune di Sona, come riportato nella tabella che segue:

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Tab. 3.5: Aziende faunistico venatorie Superficie in Superficie Superficie Superficie TOTALE Lunghezza Denominazione Comune di Sona agricola (ha) forestale (ha) umida (ha) (ha) confini km (ha) GARDENA Sona 724 276 10 1.010 21,6 1.010 STARNA Sommacampagna 200 TORRE Castelnuovo 150 QUERCIA Bussolengo 200 Totale in Comune di Sona 1560 [Fonte: Provincia di Verona – Piano faunistico-venatorio, Gruppo Cacciatori Veneti SONA]

Il Comune di Sona ricade nell’Ambito Territoriale di Caccia n° 1 “GARDA”. La superficie territoriale totale del ATC è pari a 48.769 ettari di cui 30.361 ettari sono considerati come superficie agro-silvo-pastorale (detta superficie è data dal territorio lagunare e vallivo, le zone umide, gli incolti produttivi ed improduttivi, le zone montane d’alta quota escluse le rocce nude ed i ghiacciai). In questa ATC, nella stagione venatoria 2002-2003, erano iscritti 2.181 cacciatori. Per quanto riguarda il Comune di Sona, la superficie agro-silvo-pastorale a disposizione è pari a 2.868 ettari sui quali cacciano 185 cacciatori. Nel territorio comunale, sono presenti tre associazioni venatorie: l’Associazione Cacciatori Veneti, la Federazione Italiana della Caccia e l’Associazione Nazionale Libera Caccia cui sono iscritti la maggior parte del cacciatori del Comune di Sona.

3.4.2 La Carta Ittica La Provincia di Verona si è dotata nel corso del 2004 di uno strumento per la gestione della fauna ittica presente nei corsi d’acqua della provincia. La Carta Ittica infatti è volta a definire la composizione della fauna ittica di interesse per la pesca. I corsi d’acqua della provincia sono stati distinti in corsi d’acqua della zona Salmonicola (zona A) e della zona Ciprinicola (zona B). Il Tione dei Monti, corso d’acqua che scorre anche nel territorio del Comune di Sona rientra in questa seconda classe, e lungo il suo corso sono state individuate due stazioni di prelievo ittico; a Sandrà in Comune di Castelnuovo d/G e a Villafranca di Verona, poste rispettivamente a monte e a valle del territorio comunale di Sona.

Tab. 3.6: Stazioni di campionamento ittico lungo il Tione dei Monti Corso d’acqua Fiume Tione dei Monti Bacino Canal Bianco Stazione di campionamento 49 Località Sandrà Comune Castelnuovo del Garda Localizzazione (coordinate utm fuso 32) E 639269 N 5034221

Corso d’acqua Fiume Tione dei Monti Bacino Canal Bianco Stazione di campionamento 50 Località Villafranca di Verona Comune Villafranca di Verona Localizzazione (coordinate utm fuso 32) E 647341 N 5022286 [Fonte: Provincia di Verona – Settore Faunistico Ambientale – Carta Ittica]

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Di seguito vengono presentate alcuni informazioni di carattere generale riguardanti le due stazioni di prelievo ittico. STAZIONE 49 Inquadramento Vegetazionale Vegetazione riparia : il corso d’acqua presenta un’abbondanza di vegetazione costituita per lo più da specie infestanti le coltivazioni adiacenti: Urtica dioica (+++), Equisetum sp. (+++), Humulus lupulus (+++), Sorghum halepense (++), Vitex vinifera (++), Sambucus ebolus (+), Chenopodium urbicum (++), Chelidonium majus (+),Rubus caesius (++),Robinia pseudacacia (++) e Salix sp. (+). Macrofite acquatiche : l’alveo ha un’abbondante copertura vegetale rappresentata da: Elodea canadensis (+), Polygonum spp. (+++), Typha latifolia (+) e Urtica dioica (+). Parametri chimico-fisici I dati raccolti in data 11/09/02 rilevano una percentuale molto bassa di saturazione dell’ossigeno, fatto che lascia supporre un inquinamento di tipo organico; tale condizione di alterazione è sottolineata anche dall’elevato valore di mineralizzazione oltre che dalla proliferazione di macrofite in alveo. Indagini ittiologiche In questa stazione è stato eseguito un prelievo ittico di tipo quantitativo in data 11/11/2003. Il campionamento ha coperto un’area di 300 m2 circa su uno sviluppo lineare di 150 metri di corso d’acqua. La popolazione ittica risulta costituita da 5 specie di cui 3 appartenenti ai ciprinidi; il valore di biomassa totale ciprinicola rilevato è di 16,80g/m2 che costituisce il 96% del totale della biomassa ittica presente; la densità dei ciprinidi è pari a

0,026 ind/m2 pari al 62% della densità ittica totale. Nella tabella che segue vengono riportate biomassa e densità delle sullo Rapporto del Stato Comunedell’Ambiente Sona di singole specie ittiche rinvenute: Biomassa Densità Produzione Specie Nome scientifico (g/m 2) (ind/m 2) (g/m 2/anno) Carassio dorato Carassius auratus 16,42 0,020 3,705 Pesce gatto Ictalurus melas 0,47 0,003 Persico sole Lepomis Gibbosus 0,30 0,013 0,115 Carpa Cyprinus carpio 0,30 0,003 Scardola Scardinius erythrophthalmus 0,08 0,003 [Fonte: Provincia di Verona – Settore Faunistico Ambientale – Carta Ittica]

STAZIONE 50 Inquadramento Vegetazionale Vegetazione riparia: la vicinanza al centro abitato conferisce al corso d’acqua una forte antropizzazione nonostante la quale consente la crescita ad un alto numero di specie: Polygonum spp. (+++), Urtica dioica (++), Parietaria muralis (+++), Setaria viridis (++), Bidens frondosa (+), Silene alba (++), Echinocloa crus – galli (+++), Stellaria media (+), Ranunculus spp. (+), Sambucus ebolus (+) Erigeron annuus (+), Hedera helix (+) e Rubus caesius (+). Macrofite acquatiche : l’alveo presenta una scarsa copertura vegetale e una discreta biodiversità. Lespecie rilevate sono: Potamogeton pectinatus (+), Elodea canadensis (+) e Myriophyllum verticillatum (+). Parametri chimico-fisici I parametri misurati il 07/10/02 confermano la condizione di alterazione dell’intero corso d’acqua; in particolare si evidenzia una percentuale molto bassa di saturazione dell’ossigeno dovuta probabilmente a scarichi di origine urbana. Il pH si attesta su valori decisamente basici e la conducibilità rilevata è piuttosto alta. Indagini ittiologiche In questa stazione è stato eseguito un prelievo ittico di tipo quantitativo in data 11/11/2003. Il campionamento ha coperto un’area di 480 m2 circa su uno sviluppo lineare di 242 metri di corso d’acqua. La popolazione ittica risulta costituita da 10 specie di cui 8 appartenenti ai ciprinidi; il valore di biomassa totale ciprinicola rilevato è di 22,68 g/m2 che costituisce il 96% del totale della biomassa ittica presente, che è di 23,52 g/m2; la densità dei ciprinidi è pari a 0,200 ind/m2 pari al 49% della densità ittica totale che è di 0,412 ind/m2. Nella tabella che segue vengono riportate biomassa e densità delle singole specie ittiche rinvenute:

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Biomassa Densità Produzione Specie Nome scientifico 2 2 2 (g/m ) (ind/m ) (g/m /anno) Barbo comune Barbus plebejus 12,06 0,033 5,889 Carassio dorato Carassius auratus 9,06 0,043 2,041 Carpa Cyprinus carpio 0,99 0,084 Ghiozzo padano Padogobius martensii 0,83 0,219 Scardola Scardinius erythrophthalmus 0,26 0,004 0,041 Cavedano Leuciscus cephalus 0,25 0,004 Tinca Tinca tinca 0,04 0,019 Sanguinerola Phoxinus phoxinus 0,01 0,002 Alborella Alburnus alburnus alborella 0,01 0,002 Panzarolo Knipowitschia punctatissimua 0,01 0,002

[Fonte: Provincia di Verona – Settore Faunistico Ambientale – Carta Ittica]

La Carta Ittica definisce misure volte alla salvaguardia e all’incremento dei popolamenti ittici presenti nei corsi d’acqua della provincia di Verona, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. Per quanto riguarda i corsi d’acqua ciprinicoli “i dati raccolti per la maggior parte del reticolo idrografico indicano valori di densità e biomassa ittica sostanzialmente adeguati alle potenzialità ittiogeniche dei corsi d'acqua; eventuali carenze ittiche o dell'abbondanza di talune specie sono nella maggior parte dei casi addebitabili alle situazioni alterate degli ambienti acquatici o alla contemporanea presenza di specie alloctone, magari non interessanti per la pesca” [Fonte: Provincia di Verona – Settore Faunistico Ambientale – Carta Ittica] . In questi corsi d’acqua quindi sono previsti: 1. Recupero e valorizzazione degli ambienti acquatici e della qualità e quantità delle acque valutando con maggiore attenzione il mantenimento di livelli ottimali anche nel periodo invernale quando la rete irrigua è scarsamente alimentata, 2. Interventi programmati da effettuarsi in singoli corsi d'acqua con l'obiettivo di riequilibrare situazioni ittiofaunistiche alterate.

Tab. 3.7: Programma di semina nel Tione dei Monti Corso d’acqua Luccio Tinca Anguilla Carpa Storione cobice (quantitativi massimi per anno) 4/7 cm 12/15 cm 30-50 pz/Kg 5/8 cm 50/70 cm (n. ind) (n. ind) (n. ind) (n. ind) (n. ind) F. Tione dei Monti 1.000 3.000 [Fonte: Provincia di Verona – Settore Faunistico Ambientale – Carta Ittica]

3.5 GLI IMPATTI SULLA BIODIVERSITÀ

3.5.1 Gli incendi forestali Gli incendi forestali, con la distruzione non soltanto delle piante ma dell’intero ecosistema bosco (terreno, microrganismi, piante, animali), portano ad una riduzione e nei casi più estremi all’annientamento della biodiversità di un territorio.

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Incendi: numero degli eventi ed area 86 P D FORESTE  incendiata OCSE

Nel periodo compreso tra il 1991 e il 2004, nel territorio comunale di Sona non si sono manifestati incendi ai popolamenti forestali presenti.

3.5.2 La pressione venatoria

522 Pressione venatoria P D BIOSFERA ? APAT

Rapporto sullo Rapporto del Stato Comunedell’Ambiente Sona di Tab. 3.9: Tabella riassuntiva della situazione della caccia nell’ATC Garda (ettari)

ATC ATC Superficie totale Superficie agro-silvo pastoraleSASP cacciatoriN° iscritti Densitàteorica cacciatori Superficie Urbano Superficie protezione ambientale Superficie protezione venatoria Territorioa iniziativa privata Densitànetta cacciatori 1 Garda 48.769 30.361 2.181 1/13,9 ha 4.553 6.011 961 6.234 1/7,9 ha [Fonte: Provincia di Verona – Piano faunistico-venatorio, Gruppo Cacciatori Veneti SONA] legenda: densità teorica (D.T.) = densità di cacciatori nella superficie agro-silvo-pastorale globalmente considerata densità netta (D.N.) = densità di cacciatori nella superficie agro-silvo-pastorale, risultante dell’intera superficie SASP “depurata” delle estensioni in cui, o perché aree protette o perché centri urbani o perché aree di rispetto ex art.21/13 l.r. 50/93 o perché fondi chiusi, etc., non è consentita l’attività venatoria.

Per quanto riguarda il Comune di Sona, come riportato anche nel paragrafo 3.4.1, la SASP (superficie agro-silvo-poastorale) è pari a 2.868 ettari dato che permette di definire in 15,5 ettari la superficie a disposizione di ogni cacciatore per la caccia. L’elevata superficie riservata a iniziativa privata, aziende faunistico venatorie, o dove non è possibile cacciare liberamente riduce però notevolmente il territorio a disposizione, ponendolo a circa 7 ettari per cacciatore. La pressione venatoria, ovvero il n° di cacciatori per ettaro di superficie cacciabile, è superiore al valore nazionale (0,033 cacciatori/ettaro) e pari a 0,14 cacciatori/ettaro (valore netto) e 0,064 (valore teorico).

3.5.3 Gli Organismi Geneticamente Modificati (OGM) Gli organismi geneticamente modificati sono organismi nei quali viene modificata una parte del materiale genetico (DNA) che li costituisce attraverso l’introduzione di DNA di altri organismi. Questo tipo di intervento permette di modificare a piacimento dei caratteri in tempi relativamente brevi rispetto a quelli necessari attraverso incroci e selezioni, andando oltre quello che è possibile ottenere con queste pratiche tradizionali.

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In campo agricolo la creazione di OGM è legata allo sviluppo di organismi maggiormente resistenti a patogeni e parassiti, stress ambientali, più produttivi e tolleranti agli erbicidi; in campo alimentare lo sviluppo di questi organismi è volto al miglioramento delle caratteristiche nutrizionali dei cibi, all’aumento della conservabilità e al miglioramento delle caratteristiche organolettiche mentre in campo ambientale si esplica attraverso le funzioni di biorisanamento (disinquinamento di corsi d’acqua e suolo da prodotti tossici) proprie di alcuni di essi. Accanto ai benefici dello sviluppo di questi organismi è importante ricordare alcuni rischi ambientali collegati al loro sviluppo: trasmissione del gene modificato ad altre piante attraverso l’impollinazione, perdita di biodiversità, aumento nell’utilizzo di pesticidi, selezione di insetti resistenti. Anche in Veneto, e nella provincia di Verona, in passato si sono avute sperimentazioni di organismi geneticamente modificati, ormai conclusesi da qualche anno. Nessuna ha riguardato il territorio comunale di Sona. Con una legge regionale del 2002, la Regione Veneto ha impedito l’utilizzo di alimenti contenenti OGM nelle mense prescolastiche e scolastiche, negli ospedali e nei luoghi di cura e assistenza. A tale proposito alcune associazioni agricole di categoria, hanno espresso il principio di precauzione nell’utilizzo degli OGM e nella loro commercializzazione e anche l’Amministrazione Comunale di Sona è schierata in tale direzione.

3.6 CONCLUSIONI Il capitolo traccia un quadro delle risorse ambientali più prettamente legate alla biodiversità: aree protette o beni protetti, vegetazione e fauna, definendo la loro situazione e alcuni impatti che si attuano sulle stesse. La dotazione di risorse naturali protette non è molto affermata e la superficie a bosco è piuttosto limitata, sicuramente però la possibilità di istituire dei parchi, sia delle colline moreniche che del Tione e la presenza di aree di pregio legate ad ambienti umidi e di torbiera, sono da considerare elementi di valorizzazione del territorio. Territorio naturale che viene comunque gestito anche attraverso strumenti di pianificazione provinciale riguardanti le risorse legate alla caccia e alla pesca anche in un’ottica di conservazione della fauna. Per quanto riguarda gli impatti più prettamente legati alla biodiversità questi risultano contenuti, sia per l’assenza di incendi interessanti le superfici boscate sia di sperimentazioni nel campo degli OGM. Per quanto riguarda la pressione venatoria i dati indicano un numero di ettari a disposizione di ogni cacciatore superiore sia al valore nazionale che di ambito e di provincia (1/18,1 ha densità teorica e 1/13,3 ha densità netta).

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CAPITOLO 4 - I RIFIUTI

Lo sviluppo economico e sociale raggiunto negli ultimi anni in Italia ha determinato una crescita generalizzata del benessere accompagnata però da una produzione crescente di rifiuti, sia dovuta ai numerosi processi di trasformazione delle risorse, sia al consumismo che sempre più frequentemente caratterizza la nostra civiltà. Negli ultimi 10 anni il “tema dei rifiuti” è diventato così il “problema dei rifiuti” legato anche alla crescente difficoltà di trovare discariche per lo smaltimento, e alla consapevolezza dell’inquinamento potenziale che il rifiuto può determinare se non trattato e smaltito correttamente. L’attenzione alle implicazioni ambientali dovute ai rifiuti si è sviluppata anche grazie alla normativa nazionale del 1997 che ha posto in

tutta evidenza la necessità di affrontare la questione nella sua interezza: si affronta sullo Rapporto del Stato Comunedell’Ambiente Sona di quindi il ciclo dei rifiuti, dalla produzione alla gestione dei sistemi di raccolta, dallo smaltimento al recupero di materia. Per ridurre la pressione dei rifiuti sull’ambiente è quindi necessario intervenire su tutti i livelli: ridurre il quantitativo prodotto, raccogliere correttamente e in forma differenziata le diverse tipologie di rifiuto, smaltire il rifiuto in impianti controllati o avviarli al riciclaggio. Accanto al ruolo delle istituzioni e dei soggetti che gestiscono gli impianti di smaltimento dei rifiuti non è trascurabile il contributo che anche i singoli cittadini possono dare, soprattutto nella riduzione dei quantitativi prodotti, abituandosi ad acquistare e consumare quei prodotti con minor imballaggio, vero problema cruciale per i rifiuti urbani. Attualmente in Italia la produzione di rifiuti urbani è pari a circa 29 milioni di tonnellate/anno, di cui circa il 20% raccolta in modo differenziato.

A livello nazionale i rifiuti non riciclabili vengono per lo più indirizzati alle discariche (circa 80% del totale) una porzione ancora limitata, e pari al 7%, viene bruciata presso impianti di termovalorizzazione (inceneritori) mentre il rimanente, opportunamente selezionato, viene recuperato o si avvia al compostaggio. Grazie ad un miglioramento delle tecnologie di gestione, trattamento e recupero del rifiuto riciclabile, è oggi possibile dare nuova vita a questo tipo di rifiuto, riutilizzandolo in nuovi processi produttivi, con un conseguente risparmio di materie prime e di energia. Il Veneto nel 2004 è divenuta la prima regione in Italia per percentuale di raccolta differenziata, con quasi il 40%; Il Comune di Sona ha guadagnato il quarantaduesimo posto fra tutti i comuni italiani con più di 10.000 abitanti con una percentuale di raccolta differenziata sul totale di rifiuti prodotti pari a 63,5.

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4.1 GLI ASPETTI NORMATIVI Come accennato il riferimento normativo nazionale che ha indicato priorità e obiettivi nel campo dei rifiuti è stato il D. Lgs. n° 22/1997, noto con il nome di Decreto Ronchi. Tale decreto ha sottolineato l’importanza della riduzione della quantità di rifiuti prodotti, specificando anche determinati obiettivi quantitativi inerenti la percentuale di raccolta differenziata.

La Legge Regionale veneta 21 Gennaio 2000 n° 3 ha riorganizzato la politica di gestione dei rifiuti, per attuare le disposizioni nazionali e comunitarie disciplinanti il settore. La nuova legge riprende e sviluppa gli obiettivi fissati dal Decreto Ronchi, conformemente a tale Decreto le Province sono state individuate come Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) per la gestione del Rifiuto Urbano (RU); per esigenze Capitolo 4: I 4: Capitolo RIFIUTI tecniche o gestionali tuttavia il territorio provinciale può essere diviso in ambiti subprovinciali. Sempre secondo la legge n° 3/2000 (art. 14) i Comuni e le Province ricadenti in ciascun ATO istituiscono una Autorità d’Ambito (AdA), che svolge funzioni di organizzazione, coordinamento e controllo della gestione dei rifiuti urbani nel territorio di propria competenza. Gli strumenti di Pianificazione previsti sono: • Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani • Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti Urbani In attuazione di quanto previsto dalla legge Regionale 3/2000 e dal Decreto Ronchi la Regione ha provveduto ad adottare, con delibera della Giunta Regionale del 15 Febbraio 2000 n° 451 il Piano di Gestione dei Rifiuti Urbani, approvato con DCR n° 59 in data 22 Novembre 2004. Attraverso i Piani Provinciali le Province devono provvedere tra l’altro a definire la tipologia e il fabbisogno impiantistico relativo all’ATO, per assicurare allo stesso l’autosufficienza nello smaltimento del RU, ad esclusione degli aspetti legati alla termovalorizzazione, trattati a livello regionale. Il Piano Provinciale deve inoltre individuare le aree non idonee alla localizzazione di impianti di smaltimento e di recupero di rifiuti. La Provincia di Verona ha adottato il proprio Piano di Smaltimento Rifiuti a fine 2002 ma non è mai stato approvato in quanto stralciato dalla Regione. La Provincia di Verona pertanto non dispone di un Piano di Smaltimento Rifiuti. Tale Piano prevedeva la suddivisione del territorio provinciale in tre ATO: • ATO est; • ATO ovest (comprendente anche il territorio comunale di Sona), • ATO sud. Secondo quanto previsto dalle norme transitorie, fino a quando la Provincia non sarà dotata di un proprio Piano provinciale per la Gestione del Rifiuto urbano, continuerà ad

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operare la pianificazione prevista dal vecchio Piano Regionale di Smaltimento del Rifiuto Urbano del 1988. Attualmente quindi la provincia di Verona è ancora suddivisa nei 5 bacini d’utenza individuati dal Piano regionale del 1988 individuati come: • VR1,Lago di Garda e Valpolicella; • VR2 del Quadrilatero comprendente anche il territorio comunale di Sona; • VR3, zona Est; • VR4, Basso veronese; • VR5, comprendente la città di Verona. I Bacini di VR2 e VR4, sono quelli che risultano effettivamente operativi e che agiscono in maniera allargata anche sulla rimanente parte del territorio provinciale.

4.1.1 La classificazione CER 2002 sullo Rapporto del Stato Comunedell’Ambiente Sona di Con la decisione 2000/532/CE e successive modifiche ed integrazioni la Comunità europea ha abrogato e sostituito a decorrere dal primo gennaio 2002 il Catalogo Europeo dei Rifiuti (CER) e l’elenco dei rifiuti pericolosi a suo tempo recepiti dal decreto legislativo 22/1997. A seconda della provenienza i rifiuti vengono catalogati in venti classi e raggruppati poi in ulteriori sottoclassi; ciascun tipo di rifiuto è identificato da un codice a sei cifre e, nel caso in cui si tratti di un rifiuto pericoloso, viene segnato in rosso e contrassegnato con un asterisco. Il servizio di trasporto dei rifiuti solidi urbani che avviene nell’ambito del territorio comunale tiene conto e organizza la raccolta in funzione della classificazione dei rifiuti sulla base di quanto stabilito dal catalogo CER, sia per quanto riguarda i rifiuti di natura pericolosa che per quelli di natura non pericolosa.

4.2 LA PRODUZIONE URBANA Per rifiuti urbani si intendono 2: a) i rifiuti domestici, anche ingombranti, provenienti da locali e luoghi adibiti all’uso di civile abitazione; b) i rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi dai precedenti, assimilati ai rifiuti urbani, per qualità e quantità, ai sensi dell’art. 23 del regolamento comunale per la gestione dei rifiuti solidi urbani; c) i rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade; d) i rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade o aree pubbliche o sulle strade o aree private comunque soggette ad un uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d’acqua; e) i rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali;

2 Definizione contenuta nel D.Lgs 22/97.

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f) i rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri provenienti da attività cimiteriale diversi da quelli di cui alle lettere b), c) ed e), a seguito della loro individuazione ai sensi del Decreto di cui al comma 4 dell’art. 45 del Dlgs 22 / 97. I rifiuti urbani, così come quelli speciali esaminati nel paragrafo 4.3 vengono suddivisi secondo la classificazione CER 2002 in pericolosi e non pericolosi.

I dati relativi alla produzione di rifiuti nel comune di Sona sono disponibili presso l’ufficio ecologia dello stesso Comune e sono suddivisi e classificati secondo il nuovo codice CER. Raggruppando i dati, ed analizzando il trend negli ultimi anni, si può notare che nel corso del 2004 si è avuto un incremento dei rifiuti prodotti rispetto al 2003; si è passati infatti da 5.162,6 tonnellate a 5.872,3 tonnellate. Rapportando il dato al numero di abitanti risulta che nel 2002 e nel 2003 ogni Capitolo 4: I 4: Capitolo RIFIUTI persona ha prodotto giornalmente 1 kg di rifiuti mentre nel 2004 questo valore è salito a 1,1 kg.

Fig.4.1: Quantità di rifiuti urbani e assimilabili prodotti in comune di Sona (in Tonnellate)

6000 5800 5600 5400 5200 5000 4800 4600 2002 2003 2004

urbani pericolosi 44,8 24,4 30,8 urbani non pericolosi 5352,3 5138,2 5841,5

[Fonte: Elaborazione Agenda21 consulting su dati del Comune di Sona]

Come si può notare i rifiuti pericolosi rappresentano solo una piccola parte rispetto al totale che, nel 2004, è pari a circa 0,5 % Specifichiamo ora più nel dettaglio quali sono le tipologie di rifiuti prodotti a Sona, classificandole in base al codice CER 2002.

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Tab.4.1: Rifiuti urbani e assimilabili prodotti in comune di Sona (in Tonnellate) suddivisi per tipologia e per anno – in rosso sono indicati i rifiuti pericolosi così come individuati dalla classificazione CER 2002. Codice Primo semestre Descrizione rifiuto 2002 2003 2004 CER 2005 Imballaggi in carta e cartone 150101 230,9 251,9 240,5 102,9 Plastica 150102 150,6 167,6 170,0 94,5 Imballaggi metallici 150104 0,8 150106 Imballaggi in materiali misti/vetro 513,7 506,4 271,8 150107 Pneumatici 160103 9,3 3,6 4,3 2,7 Ferro 170405 10,2 Inerti da demolizioni 170904 104,6 0,0 207,5 Rifiuti che non devono essere raccolti e smaltiti applicando 180104 0,8 precauzioni particolari per evitare infezioni Carta e cartone 200101 659,1 654,5 694,2 345,1 Vetro 200102 525,3 23,9 Rapporto sullo Rapporto del Stato Comunedell’Ambiente Sona di FORSU 200108 200108 847,8 812,4 906,8 423,9 Neon 200121* 0,3 0,3 0,4 0,3 Apparecchi contenenti CFC 200123* 22,0 16,7 14,3 8,0 Oli e grassi commestibili 200125 0,5 0,0

Oli e grassi diversi da quelli di cui alla voce 200125 200126* 1,5

Vernici 200127* 0,7 3,8 0,5 Medicinali scaduti 200132 1,2 1,4 1,2 0,6 Accumulatori pb 200133* 11,6 1,0 5,6 Pile e batterie 200134 1,5 1,4 0,6 Televisori 200135* 12,4 6,9

Apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso 200136 13,2 2,5 0,0 2,3

Legno 200138 192,6 206,7 199,8 106,2 Ferro 200140 109,2 50,8 94,2 36,8 Verde 200201 533,7 488,6 634,4 312,0 Altri rifiuti non biodegradabili 200203 1,2 2,6 0,9 Rifiuti solidi urbani (RSU) 200301 1730,5 1724,6 1890,5 920,6 Spazzamento 200303 181,5 173,8 213,7 Fanghi da fosse settiche 200304 23,0 24,0 6,8

Rifiuti solidi urbani ingombranti (RSUI) 200307 49,5 34,4 45,1 36,5

Apparecchi elettronici 200135* 8,7 6,3 Totale 5397,1 5162,6 5872,3 2678,0 [Fonte: Elaborazione Agenda 21 Consulting su dati del Comune di Sona]

63 Produzione di rifiuti per settore P D RIFIUTI  OCSE

I rifiuti urbani non pericolosi prodotti sono composti in maggior parte da Rifiuto Solido Urbano (RSU), seguito dalla frazione organica (FORSU), da carta e cartone, verde e imballaggi misti. Tale classifica rimane pressoché invariata nel corso degli anni presi in esame. Per quanto riguarda i rifiuti urbani pericolosi, indicati in tabella con il colore rosso, ad incidere di più sono gli apparecchi contenenti CFC; al secondo posto nel 2004

51

troviamo i televisori mentre nel 2002 il secondo posto era occupato dagli accumulatori al piombo, seguiti dagli apparecchi elettronici. I dati forniti dall’Amministrazione Comunale di Sona permettono di costruire il trend della produzione di rifiuti urbani pro capite fra il 2002 e il primo semestre 2005.

Fig.4.2: Quantità di rifiuti urbani e assimilabili prodotti giornalmente per abitante in comune di Sona (in chilogrammi)

1,2

1,1 1,1 1,04 1,01 1 0,98

0,9 Capitolo 4: I 4: Capitolo RIFIUTI 2002 2003 2004 2005

[Fonte: Elaborazione Agenda21 consulting su dati del Comune di Sona]

La produzione pro capite evidenziata in figura 4.2 mostra un andamento oscillatorio con un valore minimo registrato nel 2003 e un valore massimo nel 2004. Il dato relativo al 2005 è limitato ai primi sei mesi dell’anno (Gennaio – Giugno) ed evidenzia una diminuzione della produzione pro capite. Di seguito sono riportate anche le tabelle del rifiuto urbano fornite dall’ARPAV. Anche se presentano lievi differenze rispetto ai dati comunali, sono comunque interessanti perché mostrano la produzione di rifiuti prodotti suddivisa per frazione merceologica. Da tali dati risulta che ogni abitante di Sona nel 2004 ha prodotto in media 1,03 chilogrammi di rifiuto urbano al giorno, a fronte di una media provinciale di 1,34 chilogrammi al giorno. Per una migliore comprensione delle seguenti tabelle inseriamo la legenda 1 delle categorie merceologiche in esse riportate: • Forsu (frazione organica dei rifiuti urbani): materiale organico putrescibile ad alto tasso di umidità proveniente dalla raccolta differenziata dei rifiuti urbani e costituito da residui alimentari, ovvero scarti di cucina. La raccolta avviene di norma presso utenze domestiche e/o speciali (quali mense, ristoranti, ecc.) Mediante modelli di gestione riconducibili all’utilizzo di specifici contenitori o alla raccolta presso il domicilio dell’utenza interessata (raccolta porta a porta); • Verde: la frazione costituita esclusivamente da scarti della manutenzione del verde privato e pubblico, comprendente sfalci e potature, anche proveniente dalle aree cimiteriali; • Frazioni secche recuperabili (vetro, carta, plastica, lattine): le frazioni costituite da materiali recuperabili, costituiti ad esempio da vetro, metalli ferrosi e non

1 Legenda ripresa dal sito: www.arpav.it 52

ferrosi, plastica, carta, cartone, anche mescolati tra loro, ma selezionabili con procedimenti manuali o meccanici; • Multimateriale: frazione composta da diverse tipologie di imballaggi che per comodità vengono raccolte insieme (es. Raccolta di vetro-plastica-lattine); • Beni durevoli: i rifiuti di cui all’art. 44 del d.lgs. N. 22/97, quali, ad esempio, frigoriferi, surgelatori e congelatori, televisori, computer, lavatrici e lavastoviglie, condizionatori d’aria; • Altro recuperabile: categoria che raggruppa diverse raccolte omogenee di frazioni minori, diverse dagli imballaggi e beni durevoli, ma comunque destinate a recupero (tessuti, metalli, legno….); • Rifiuti particolari: i rifiuti che per le loro caratteristiche o per espresse disposizioni di legge devono essere avviati a forme particolari di recupero o smaltimento e quindi, a tal fine, devono essere raccolti in modo differenziato (ad sullo Rapporto del Stato Comunedell’Ambiente Sona di esempio: oli minerali usati, pile e batterie per apparecchiature elettriche ed elettroniche di uso domestico, medicinali scaduti, contenitori contaminati da liquidi e sostanze infiammabili, irritanti nocivi tossici corrosivi ed ecotossici, batterie per auto esauste possedute da privati, oli e grassi vegetali ed animali esausti); • Rifiuto urbano residuo: rifiuto urbano misto che residua dopo aver attivato, oltre alle raccolte obbligatorie, anche la raccolta separata della frazione organica dei rifiuti. Tab.4.2: Quantità di rifiuti urbani prodotti per tipologia di rifiuto nel 2004 (in tonnellate)

Comune n°abitanti Forsu Verde Vetro Carta Sona 15.020,00 906,76 634,38 530,27 934,66 Verona provincia 851.773,00 41.214,82 29.233,85 20.067,09 39.821,19 Veneto 4.672.140,00 250.115,82 210.195,66 77.837,32 221.004,25

Multi Beni altri rifiuti Comune Plastica Lattine 2 materiale durevoli recuperabili Sona 169,95 0 0,05 26,60 298,76 Verona provincia 5.929,99 1.153,72 1.3631,73 1.469,25 16.459,72 Veneto 36.119,27 2.994,82 123.431,43 10.470,11 81.639,89

rifiuti rifiuto raccolta Comune particolari residuo differenziata rifiuto totale % RD Sona 21,84 2.150,20 3.523,26 5.673,46 62,1 Verona provincia 783,83 248.525,41 169.765.18 418.290,59 40,59 Veneto 5.289,49 1.241.549,17 1.019.098,08 2.260.647,24 45,08 [Fonte: Dati dell’Osservatorio Regionale sui Rifiuti]

2 A Sona risulta un valore paria zero perchè le lattine vengono raccolte insieme ad altre tipologie di imballaggio e ricadono all’interno della voce “Multimateriale”

53

Risulta interessante rapportare i dati contenuti nella tabella 4.2 al numero di abitanti e confrontare la produzione pro capite di Sona con quella provinciale. Tab.4.3: Quantità di rifiuti urbani pro capite prodotti per tipologia di rifiuto nel 2004 (in chilogrammmi)

Comune Forsu Verde Vetro Carta Plastica Lattine Sona 60,37 42,24 35,30 62,23 11,31 0,00

Verona provincia 48,39 34,32 23,56 46,75 6,96 1,35

Multi Beni Altri rifiuti Rifiuti Rifiuto Rifiuto Comune materiale durevoli recuperabili particolari residuo totale Sona 0,00 1,77 19,89 1,45 143,16 377,73 Verona provincia 16,00 1,72 19,32 0,92 291,77 491,08 [Fonte: Elaborazione Agenda 21 Consulting su dati dell’Osservatorio Regionale sui Rifiuti]

Capitolo 4: I 4: Capitolo RIFIUTI Dalla tabella 4.3 emerge che il rifiuto residuo, ossia raccolto in modo indifferenziato, è doppio in provincia di Verona rispetto al comune di Sona, dove quindi è possibile raccogliere, in proporzione, maggiori quantitativi di rifiuti differenziati.

4.3 I RIFIUTI SPECIALI Per rifiuti speciali si intende 1: • i rifiuti da attività agricole ed agro-industriali; • i rifiuti derivanti dalle attività di demolizione, costruzione, nonché i rifiuti pericolosi che derivano da attività di scavo; • i rifiuti da lavorazioni industriali; • i rifiuti da lavorazioni artigianali; • i rifiuti da attività commerciali; • i rifiuti da attività di servizio; • i rifiuti derivanti dalla attività di recupero e smaltimento dei rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento di fumi; • i rifiuti derivanti da attività sanitarie; • i macchinari e le apparecchiature deteriorati e obsoleti; • i veicoli a motore, rimorchi e simili fuori uso e loro parti. La quantità di rifiuti speciali prodotti negli ultimi tre anni nel comune di Sona, è rappresentata esclusivamente da rifiuti catalogati dalla classificazione CER 2002 come pericolosi. Nel 2002 in comune di Sona non sono stati prodotti rifiuti speciali e, nel corso degli anni successivi, la produzione continua a rimanere molto bassa.

1 Definizione contenuta nel D.Lgs 22/97. 54

Fig.4.3: Quantità di rifiuti speciali prodotti in comune di Sona (in Tonnellate)

14,85 16 14 12 10,82 10 8 6 4 2 0 0 2002 2003 2004

[Fonte: Elaborazione Agenda21 consulting su dati del Comune di Sona] Rapporto sullo Rapporto del Stato Comunedell’Ambiente Sona di Vediamo quindi più nel dettaglio quali sono le tipologie di rifiuti speciali prodotte:

Tab.4.4: Rifiuti speciali prodotti in comune di Sona (in Tonnellate) suddivisi per tipologia e per anno – in rosso sono indicati i rifiuti pericolosi così come individuati dalla classificazione CER 2002. Primo semestre Descrizione rifiuto Codice CER 2002 2003 2004 2005 Pitture e vernici 080111* 0,7 Oli minerali 130205* 2,40 0,90

Imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o 150110* 0,3 contaminati da tali sostanze

Filtri olio 160107* 0,30

Batterie al piombo 160601* 9,8 12,10 7,00

Amianto 170605* 0,10 Totale 0,00 10,80 14,90 7,90 [Fonte: Elaborazione Agenda 21 Consulting su dati del Comune di Sona]

Dalla tabella 4.4 emerge che la categoria merceologica che più incide sul totale dei rifiuti speciali prodotti è costituita dalle batterie al piombo.

55

4.4 LA RACCOLTA DIFFERENZIATA Nel Comune di Sona tutte le tipologie di rifiuto vengono raccolte in maniera differenziata, tranne il rifiuto solido urbano (200301), i rifiuti solidi urbani ingombranti (200307) e i residui della pulizia stradale (200303). Tra il 2002 e il primo semestre del 2005 la percentuale di raccolta differenziata ha avuto un andamento crescente.

Il dato consolidato della raccolta differenziata del 2004 è pari al 63,5 %

Fig.4.4: Percentuale di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti prodotti

70

68

Capitolo 4: I 4: Capitolo RIFIUTI 66

63,66 64,36 64 63,50 62 62,64

60 2002 2003 2004 2005

[Fonte: Elaborazione Agenda 21 Consulting su dati del Comune di Sona]

Quantità rifiuti urbani raccolti in modo 576 R D RIFIUTI differenziato APAT

Dalla figura 4.4 emerge che la percentuale di raccolta differenziata dal 2003 è andata via via aumentando, fino a raggiungere, nel primo semestre del 2005, quota 64,36 tanto da meritare il quarantaduesimo posto in Italia tra i “Comuni Ricicloni” con più di 10.000 abitanti.

4.5 SISTEMI DI RACCOLTA E SMALTIMENTO Nel 1998 il Comune di Sona ha avviato un nuovo metodo di raccolta e gestione dei rifiuti prodotti sul proprio territorio passando da un servizio tradizionale a “cassonetto stradale” alla raccolta dei rifiuti “porta a porta”. In tal modo la percentuale di raccolta differenziata è passata dal 14 – 15 % al 63,66 % del 2002. Per quanto riguarda lo smaltimento è da precisare che in comune di Sona è presente una sola discarica (Rotamfer),si tratta di una discarica di tipo 2b, per rifiuti speciali, per la precisione tratta interni di auto e non viene utilizzata per smaltire rifiuti provenienti dal territorio comunale. Non sono presenti discariche per rifiuti urbani e inerti. I rifiuti urbani che il comune di Sona smaltisce in discarica vengono portati nella discarica di e comprendono rifiuti solidi urbani non differenziati, rifiuti solidi

56

urbani ingombranti e spazzamento, per un totale che, nel 2004, ammontava a 2.149,28 tonnellate.

Fig.4.5: Quantità di rifiuti prodotti a Sona e smaltiti in discarica (in tonnellate)

2200 2.149,28 2100

2000 1.961,56 1.932,74 1900

1800 2002 2003 2004 Rapporto sullo Rapporto del Stato Comunedell’Ambiente Sona di

[Fonte: Elaborazione Agenda21 consulting su dati forniti dal Comune di Sona]

Quantità rifiuti smaltiti in discarica, totale 571 R,P D RIFIUTI  e per tipologia di rifiuti APAT

E’ da evidenziare che, nonostante la figura 4.5 evidenzi nel 2004 un aumento della quantità di rifiuti smaltiti in discarica, rapportando queste quantità a quelle del totale dei rifiuti prodotti (5887,1 tonnellate nel 2004; 5.173,5 nel 2003 e 5.397,1 nel 2002), la percentuale dei rifiuti smaltiti in discarica non varia di molto nel corso dei tre anni considerati e va dal 36,34 del 2002 al 36,50 del 2004. Tutte le varie frazioni di rifiuti prodotti nel territorio comunale vengono recuperate e/o smaltite in modo differenziato. Il comune di Sona ha dato delega al Consorzio di Bacino Verona due del Quadrilatero in merito alla scelta del soggetto finale tramite apposite gare, attraverso le quali viene affidato il recupero/smaltimento alle ditte che offrono le migliori condizioni. La lista completa delle imprese di recupero/smaltimento attualmente operanti in comune di Sona è elencata in tabella 4.1 che, per ciascuna impresa, enumera anche le tipologie di rifiuto da questa recuperate e/o smaltite. Tale elenco è soggetto a variazioni in funzione della scadenza dei vari affidamenti con relative gare.

57

Tab.4.2: Imprese di smaltimento operanti a Sona per tipologia di rifiuto smaltito (in rosso sono evidenziati i rifiuti classificati “pericolosi” dal codice CER 2002)

Impianti Rifiuto Cod.cer. Fraz secca 200301

Discarica Spazzamento 200303

Ingombranti 200307

Fanghi 200304 Acquevive Forsu 200108 Agrinord Verde 200201 Agrofert Altri rif non bio 200203 Alto vicentino

Capitolo 4: I 4: Capitolo RIFIUTI Imb. Vetro 150107 Amia Amianto 170605*

Verde 200201 Biogarda Inerti 170904 Brusco Apparecchi elettronoci 200136* Coop Beta Pneumatici 160103 Daneco Plastica 150102 Emmaus Scral Ferro 200140 Frassine Carta sel 150101 Lamacart Carta 200101

Frigo 200123* Rps ambiente Tv 200135*

Olio 130205* Sartori Filtri olio 160107*

Accumulatori 160601* Savio Accumulatori 200133*

Etichettati tof 150110*

Neon 200121* Sev Vernice 200127*

Legno 200138

Medicinali 200132 Veneta rec Pile/batterie 200134 [Fonte: Comune di Sona]

69 Tipologia di smaltimento dei rifiuti R D RIFIUTI  OCSE

58

Quantità rifiuti inceneriti, totale e per 573 R,P D RIFIUTI  tipologia di rifiuti APAT

Soltanto in un caso vi sono due imprese che smaltiscono la stessa tipologia di rifiuto, si tratta del verde, costituito da scarti della manutenzione del verde privato e pubblico, in tutti gli altri casi ciascuna tipologia di rifiuto viene smaltita da un’unica impresa. Per quanto riguarda i rifiuti pericolosi vi sono quattro imprese che smaltiscono solo questo tipo di rifiuto e sono “Cooperativa Beta”, “RPS Ambiente”, “Sartori” e “Savio”. Vi è poi “Amia”, che oltre ad un rifiuto non pericoloso come gli imballaggi di vetro smaltisce anche amianto e “SEV” che, oltre al legno, smaltisce neon, vernice e imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze. sullo Rapporto del Stato Comunedell’Ambiente Sona di Tutte le altre imprese si occupano solamente di rifiuti non pericolosi. Nel territorio comunale, precisamente in località Cà del Bue, è in funzione anche un inceneritore nel quale però non confluiscono rifiuti provenienti dal territorio comunale.

4.4 CONCLUSIONI In conclusione si può affermare che in comune di Sona la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti risulta efficace, in quanto permette di raggiungere elevate percentuali di raccolta differenziata, che sono andate via via crescendo negli ultimi anni.

59 Rapportosu

CAPITOLO 10 - L’EDUCAZIONE, diSona dell’AmbienteComune Stato del llo L’INFORMAZIONE E LA FORMAZIONE AMBIENTALE

Uno dei principi fondamentali su cui si basano le strategie operative che dovranno caratterizzare gli interventi nei prossimi anni è la promozione culturale in termini di ricerca, informazione, formazione, comunicazione ed educazione ambientale nell’ottica dello sviluppo sostenibile, impensabile senza un’azione strategica di arricchimento culturale sia degli operatori che dei cittadini. Questa azione prevede la costruzione di una rete di relazioni tra vari centri e soggetti attivi nel settore; l’attivazione di protocolli d’intesa ed accordi di programma; la predisposizione di modelli di interventi educativi; la veicolazione delle informazioni e delle iniziative intraprese attraverso un sistema permanente di monitoraggio. In tale ambito saranno altresì attivate nuove modalità di formazione e di scambio informativo con amministratori, tecnici degli Enti locali nonché con il mondo della scuola e con i soggetti privati interessati ai settori (Associazioni di volontariato, ambientali, ecc.). 1

10.1 INIZIATIVE A LIVELLO REGIONALE: IL RUOLO DELL’ARPAV

Con la Legge regionale n.32 del 18 ottobre 1996 viene istituita l’ARPAV, l’Agenzia regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto, allo scopo di garantire: • protezione , attraverso i controlli ambientali che tutelano la salute della popolazione e la sicurezza del territorio; • prevenzione , attraverso la ricerca, la formazione, l’informazione e l’educazione ambientale. L’ARPAV è stata inoltre individuata dalla Regione Veneto come centro di coordinamento IN.F.E.A. (Informazione, Formazione ed Educazione Ambientale) per la promozione sul territorio veneto della Rete Regionale di educazione Ambientale. La regione Veneto e l’Arpav si sono impegnate ad attuare un ampio programma di interventi nel settore dell’informazione, della formazione e dell’educazione ambientale su tutto il territorio regionale da portare a termine entro la fine del 2006. Il programma è stato formulato in base al “ Piano Regionale di Educazione Ambientale della Regione Veneto ” elaborato dall’ARPAV 2 e alle “ Linee di indirizzo per una nuova programmazione concertata tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento

1 Fonte: Docup 2000-2006 asse 4 misura 4.4 azione b 2 E approvato dalla Regione Veneto con deliberazione della Giunta regionale n. 1768 del 6.7.2001 143

e Bolzano in materia di informazione, formazione ed educazione ambientale IN.F.E.A .” 3 Complessivamente i progetti contemplati dal programma sono 40 articolati in 7 linee di intervento: • Realizzazione della Rete Regionale di Educazione Ambientale; • Promozione e sostegno ad attività riconducibili a processi di Agenda 21 locale; • Promozione e realizzazione di attività di educazione ambientale; • Formazione e aggiornamento; • Informazione e Campagne di sensibilizzazione sui temi ambientali; • Sviluppo di attività sul tema della Conservazione della Natura e della

Capitolo 10: L’EDUCAZIONE, LA FORMAZIONE E LA FORMAZIONE L’EDUCAZIONE, 10: Capitolo AMBIENTALE L’INFORMAZIONE Biodiversità; • Monitoraggio e valutazione dei comportamenti e delle attività di educazione ambientale.

Nelle prossime tabelle sono evidenziate, per ogni linea di intervento i rispettivi progetti previsti.

1. Realizzazione della Rete Regionale di Educazione Ambientale 1. Struttura regionale di coordinamento per la realizzazione della rete regionale di educazione ambientale 2. Attivazione di laboratori di educazione ambientale nelle province di Rovigo, Vicenza, Treviso e Verona 3. Potenziamento dei laboratori di educazione ambientale nelle province di Venezia, Padova e

Progetti previsti Progetti Belluno

2. Promozione e sostegno ad attività riconducibili a processi di Agenda 21 locale 1. Cabina di regia per Agenda 21 Locale per l’individuazione di azioni di sostenibilità locale 2. Realizzazione dei processi di Agenda 21 Locale per l’individuazione di azioni di sostenibilità locale 3. Riqualificazione del turismo nel delta del Po 4. La registrazione EMAS nel settore turistico alberghiero termale del Parco dei Colli Euganei 5. Campagna per il turismo sostenibile Progetti previsti Progetti 6. AGENDA 21 LOCALE: linee guida per la sostenibilità in ambito scolastico

3 Il finanziamento per il programma regionale deriva dal Docup Obiettivo 2 anni 2000-2006 misura 4.3 (Monitoraggio, informazione, formazione ed educazione ambientale” e dal Documento di Programmazione della Regione Veneto in materia IN.F.E.A. 144 Rapportosu

diSona dell’AmbienteComune Stato del llo 3. Promozione e realizzazione di attività di educazione ambientale 1. “Tutti per aria” percorso di educazione ambientale rivolto alle scuole sul tema dell’inquinamento atmosferico 2. "Biodiversità in ambito Liventino” – excursus storico e naturalistico per la conoscenza delle trasformazioni e dei modi di vita 3. Linee guida per la pianificazione, la progettazione e manutenzione di itinerari ciclabili 4. Fiume Loncon: monitoraggio della fauna e realizzazione di un punto di osservazione 5. Recupero e valorizzazione ambientale dell’antica strada consortiva tra Gruaro e Bagnara 6. Centro per la promozione e la diffusione di pratiche agricole per la sostenibilità delle attività produttive del Veneto Orientale 7. Percorso di educazione ambientale per le scuole del Veneto Orientale 8. Giornate ecologiche a tema nel Veneto Orientale 9. “Flepy” 10. “Educare nei parchi” – rassegna delle proposte didattiche rivolte al mondo della scuola offerte

Progetti previsti Progetti dal sistema delle Aree Protette 11. Contributo alla realizzazione di un centro didattico interdisciplinare di educazione ambientale finalizzato alla diminuzione della dispersione scolastica e il disagio giovanile 12. “Rifiuto = Risorsa ideale futura in una terra ospitale” 13. Percorso di Educazione Ambientale rivolto alle scuole sul tema della Biodiversità “Biodiversità una risorsa” 14. Percorso di Educazione Ambientale rivolto alle scuole sul tema della lettura del paesaggio “Paeseaggio fra memoria e futuro - Dal guardare al comprendere per progettare” 15. Promozione e diffusione del marchio europeo ECOLABEL nelle scuole elementari

4. Formazione e aggiornamento 1. Laboratorio di formazione “Metodologia della pianificazione educativa ambientale” 2. Laboratorio di formazione “Metodologia della progettazione educativa ambientale” 3. Laboratorio di formazione “Metodologia e strumenti valutativi di piani e progetti di educazione ambientale” 4. Corso di formazione EMAS per le amministrazioni pubbliche e per il territorio 5. Corso di formazione sulla contabilità ambientale – “Far contare l’ambiente” Progetti previsti Progetti 6. Corso di formazione sulla comunicazione del rischio da campi elettromagnetici

5. Informazione e Campagne di sensibilizzazione sui temi ambientali: 1. “Ribelli...per natura” campagna di sensibilizzazione sul consumo responsabile e lo sviluppo sostenibile rivolta agli adolescenti 2. “Dall’amianto alla zanzara” – glossario dei rischi ambientali – guida ragionata ai principali rischi ambientali nella vita quotidiana 3. “A proposito di...rifiuti” – opuscolo informativo sul tema dei rifiuti urbani 4. “A proposito di...natura” – opuscolo informativo sul tema della conservazione della natura e

Progetti previsti Progetti della biodiversità 5. Campagna di educazione ambientale sulla frugalità

145

6. Sviluppo di attività sul tema della Conservazione della Natura e della Biodiversità: 1. Liste rosse della flora della Provincia di Belluno – Liros 2. Fruizione educativa di aree relitte a forte valenza naturalistica 3. Carta della Natura della Regione Veneto 4. Analisi, catalogazione e pianificazione delle strutture agricole in aree protette e/o residuali per il recupero produttivo compatibile e costruzione di un sito per la messa in rete del patrimonio storico rilevato 5. Sperimentazione di modelli previsionali relativi alle dinamiche di flusso per i controlli delle Progetti previsti Progetti pressioni in aree ad elevata qualità ambientale 6. Indicatori e indici sullo stato di qualità delle zone umide

7. Monitoraggio dei comportamenti e delle attività di educazione ambientale: 1. Indagine sulla diffusione dei progetti di educazione ambientale nelle scuole del Veneto Capitolo 10: L’EDUCAZIONE, LA FORMAZIONE E LA FORMAZIONE L’EDUCAZIONE, 10: Capitolo AMBIENTALE L’INFORMAZIONE 2. Osservatorio Regionale sui comportamenti e l’educazione ambientale 3. Sistema di valutazione dei progetti di educazione ambientale previsti previsti Progetti Progetti 4. Sistema di valutazione delle strutture (Centri e Laboratori) di educazione ambientale

ARPAV svolge le funzioni indicate dalla legge 32/1996 attraverso l’unità operativa di Educazione Ambientale attiva presso il Servizio Comunicazione ed Educazione Ambientale. L’Unità Operativa nello specifico si occupa di: • progetti di educazione ambientale; • produzione di pubblicazioni, materiale informativo/didattico e relativo coordinamento editoriale; • promozione della partecipazione dell’Agenzia ad eventi e manifestazioni; • sviluppo di attività sul tema della conservazione della natura e biodiversità. Il servizio opera in collaborazione con le altre strutture ARPAV (Dipartimenti provinciali, Centri e Osservatori) e con i soggetti, pubblici e privati, che sul territorio regionale e nazionale si occupano di informazione, comunicazione, formazione ed educazione ambientale. Nel giugno 2003 l’ARPAV ha firmato un Protocollo di Intesa con la Direzione Regionale del Veneto - Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Scientifica, per promuovere l'educazione ambientale nel sistema scolastico regionale. L'accordo prevede la collaborazione tra i due enti sulle seguenti attività principali: • attivazione di un monitoraggio per conoscere le azioni specifiche e i progetti di educazione ambientale nel Veneto; • promozione di azioni congiunte, tese a favorire la sensibilizzazione e l’educazione sulle tematiche ambientali, il rapporto tra scuola e territorio, lo sviluppo sostenibile; • valorizzazione di iniziative di educazione ambientale realizzate da Enti, Associazioni, Scuole e Centri di educazione ambientale; • predisposizione di specifiche azioni di formazione rivolte ai docenti;

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• sostegno alle azioni delle istituzioni scolastiche autonome nell’ambito diSona dell’AmbienteComune Stato del llo dell’educazione ambientale e dello sviluppo sostenibile. Presso l’ARPAV è stato istituito uno sportello informativo per l’educazione ambientale dedicato a scuole, insegnanti, studenti, operatoti di associazioni e cooperative. Il servizio, operativo dal lunedì al venerdì, fornisce supporto su metodologie e risorse disponibili per la realizzazione di percorsi educativi. La L.R. 32/1996 attribuisce all’ARPAV anche funzioni di “ promozione di attività di formazione, informazione e aggiornamento professionale degli operatori del settore ambientale”. L’ARPAV è infatti accreditata presso la Regione come Organismo di formazione continua, con decreto regionale n.180 del 24/02/03. La proposta formativa che l’ARPA offre si propone i seguenti obiettivi: • rafforzare e sviluppare le competenze e le capacità specifiche degli operatori; • promuovere, nelle organizzazioni pubbliche e private, la conoscenza e l’utilizzo integrato dei sistemi di gestione ambientale e degli strumenti di miglioramento delle prestazioni ambientali dei prodotti e dei servizi; • aggiornare gli operatori sulle politiche per la sostenibilità dello sviluppo, sulla normativa ambientale, sugli aspetti procedurali e sulla distribuzione delle competenze; • implementare l’avvio dei processi di Agenda 21 Locale. La formazione è rivolta sia ad amministratori pubblici sia a tecnici ed operatori pubblici e privati. La proposta formativa in campo ambientale è raccolta in un catalogo di corsi strutturato in 20 aree tematiche (acqua, agenda21, agenti fisici, alimenti, ambiente, amianto…). All’ARPAV competono anche le attività legate alla sensibilizzazione e comunicazione ambientale, attraverso le quali l’Agenzia informa ed educa i cittadini a comportamenti sostenibile nei confronti dell’ambiente. Sul sito http://www.arpa.veneto.it sono disponibili tutte le informazioni inerenti l’Agenzia (funzioni e compiti che le sono attribuite dalla legge - i servizi erogati, i progetti realizzati e i risultati conseguiti) nonché tutti i progetti realizzati in campo ambientale. Infine l’ARPAV ha istituito un Osservatorio Regionale sui comportamenti e l’educazione ambientale e un Sistema di valutazione per l’educazione ambientale, per rendere ancora più efficace l’azione educativa. Obiettivi di questi Organismi sono quelli di: • rilevare e analizzare i comportamenti e gli atteggiamenti adottati dalla popolazione; • definire i bisogni educativi dei cittadini per programmare e gestire l’attività educativa migliorando l’efficacia e l’efficienza delle azioni intraprese; • valutare e monitorare i risultati delle azioni educative intraprese per individuare le eventuali modifiche da apportare per il raggiungimento degli obiettivi educativi preposti.

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10.2 INIZIATIVE A LIVELLO PROVINCIALE: IL SETTORE ECOLOGIA DELLA PROVINCIA DI VERONA

Il settore ecologia della Provincia di Verona è attivo ormai da diversi anni nel campo della promozione di iniziative di sensibilizzazione e comunicazione ambientale. Ecco in sintesi le tappe salienti di questo percorso:

• Nel dicembre del 2000 la Provincia di Verona ha sottoscritto la Carta di Aalborg, (Danimarca 1994), - che cerca di promuovere, attraverso l’informazione e il supporto di strumenti concreti, la definizione e l’attuazione di piani strategici per la sostenibilità dello sviluppo locale - e la “Carta di Ferrara” (1999)- che ha l’obiettivo di diffondere, monitorare e valorizzare le esperienze di Agende 21 Locali in corso, favorendo l’informazione e il confronto tra gli enti locali coinvolti in processi di Agenda 21. Capitolo 10: L’EDUCAZIONE, LA FORMAZIONE E LA FORMAZIONE L’EDUCAZIONE, 10: Capitolo AMBIENTALE L’INFORMAZIONE • 22 Gennaio 2002 - “L’Agenda 21 Locale – Lo sviluppo sostenibile nella provincia di Verona”. Pensare globalmente agendo localmente è stato il principio ispiratore del convegno, nel corso del quale sono intervenuti il Ministro dell’Ambiente Altero Matteoli e numerosi esperti di livello nazionale, tra cui rappresentanti di Confindustria, Coldiretti, Legambiente, ARPAV.

• 07 Maggio 2002 : “La qualità e la tutela delle acque in Lessinia”. Contributi conoscitivi per il percorso di Agenda 21 Locale. La Provincia ha presentato l’indagine idrogeologica, geochimica e geochimico-isotopica sugli acquiferi della Lessinia ed i risultati dell’impianto sperimentale di depurazione per il trattamento dei reflui di un allevamento suinicolo, realizzato con fondi della Provincia di Verona, della Camera di Commercio, della Comunità montana integrati dall’Unione Europea (Programma leader II).

• 12 settembre 2002 Delibera di Giunta per attuare e diffondere indirizzi di sviluppo sostenibile e politiche di acquisto ambientalmente sostenibili (acquisti verdi)

• 27 Ottobre 2002 : “Presentazione del Primo Rapporto sullo Stato dell’Ambiente” realizzato in collaborazione con ARPAV Verona.Il Rapporto sullo Stato dell’Ambiente è uno strumento molto importante di informazione e di sensibilizzazione, in quanto permette di analizzare le problematiche ambientali, i fattori di pressione che concorrono ad influenzare lo stato dell’ambiente, le relative cause ed effetti indotti, nonché di comunicare gli esiti delle analisi.

• 11 novembre 2002 protocollo di intesa tra la Provincia di Verona e l'Associazione degli Industriali di Verona per diffondere i sistemi di gestione ambientale

• 28 Febbraio 2003 : “Il Forum di Agenda 21 Locale. Esperienze a confronto”. Il Forum ha la funzione di riunire e di favorire la partecipazione dei cittadini e dei portatori di interessi locali nell’ambito dei tavoli tematici per giungere alla definizione di scenari, di individuazione di obiettivi di sostenibilità locale e di azioni da realizzare, che costituiranno la base per formulare il Piano di Azione Ambientale. Questo convegno se da un lato ha indicato i percorsi, le forme e le strategie del Forum, dall’altro ha avuto il compito di coinvolgere i portatori di interessi locali attraverso l’adesione formale al progetto di Agenda 21 Locale della Provincia di Verona.

• 06 Giugno 2003 : “Impronta ecologica e indicatori di sostenibilità. Per misurare la qualità dei territori dei bacini fluviali.”

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Il convegno è stato presentato da Mathis Wackernagel, autore dell’ impronta ecologica . L’impronta diSona dell’AmbienteComune Stato del llo ecologica è il primo e più conosciuto indicatore di sostenibilità, sempre più utilizzato all’interno dei processi di Agende 21 Locali Il convegno ha promosso la conoscenza di due strumenti utili per descrivere e comunicare in modo efficace l’insieme degli impatti sull’ambiente generati dal nostro modello di sviluppo. Il primo è l’ impronta ecologica: con questo indicatore è possibile mettere in relazione il consumo di risorse e la produzione di rifiuti di una popolazione con gli ettari di territorio bio-produttivo necessari per sostenerli. Il secondo è il Dashboard of sustainability (cruscotto della sostenibilità): un software che permette la visualizzazione contemporanea di una vasta serie di indicatori sociali, ambientali ed economici in una forma grafica facilmente comprensibile.

• 01 Agosto 2003: Protocollo d’Intesa tra la Confcommercio Verona e le Aziende della distribuzione al dettaglio (Rossetto Group s.r.l., La Grande Mela S.c.a.r.l., Commerciale Brendolan s.r.l.) per il progetto “Campagna acquisti sostenibili”- insieme per produrre meno rifiuti. L'obiettivo della "Campagna acquisti sostenibili" è quello di stimolare i commercianti ad usare e vendere prodotti eco-compatibili, a promuovere nei cittadini comportamenti ed acquisti più corretti e a utilizzare materiali riciclabili o recuperabili. La Provincia di Verona dovrebbe rilasciare il marchio ECOSHOP a quei negozi, supermercati e centri commerciali che si sono impegnati nella vendita di prodotti eco-compatibili e nel recupero ed il riciclo degli imballaggi: le aziende si impegneranno in una serie di azioni (azioni di raccolta differenziata, di riutilizzo degli imballaggi, di riduzione dei rifiuti, certificazione EMAS o ISO, presenza sugli scaffali di ricariche, prodotti formato famiglia prodotti sfusi o senza imballaggio prodotti con marchio ecolabel).

• 3 ottobre 2003: Presentazione del progetto “Campagna Acquisti sostenibili – Insieme per produrre meno rifiuti”. Intervento del vice-ministro alle Attività produttive Adolfo Urso.

• 17 dicembre 2003: “Terra, Aria, Acqua e Fuoco. Aggiornamenti al Rapporto sullo Stato dell’Ambiente”.

• 12 ottobre 2004: Lo IAL Veneto del CFP “T.Dal Zotto” di con il progetto “Scuole in Rete – Provincia di Verona” ha attivato il sito: www.ecologiascuola.it coinvolgendo la partecipazione attiva delle parti sociali coinvolte. Questo sito web, è rivolto principalmente al mondo della scuola, affinché i singoli saperi e competenze di ogni istituto possano essere messi a disposizione di tutti per produrre un ambiente più sano, pulito e vivibile a misura d’uomo

• 12 novembre 2004 : “Il Percorso di Agenda 21 Locale. Obiettivi a confronto per il futuro”. Il Convegno è servito per presentare e discutere all’interno del Forum i risultati raggiunti, e confrontarsi con le altre realtà della provincia che hanno attivato il percorso di Agenda 21 Locale. Il convegno ha ottenuto il patrocinio dl Coordinamento Nazionale delle Agende 21 Locali Nazionali.

• 24 novembre 2004 : “Fonti Rinnovabili di Energia: applicazioni e potenzialità in provincia di Verona” in collaborazione con l’ARPAV per dare una spinta istituzionale al ricorso da un lato al risparmio energetico, dall’altro allo sfruttamento delle fonti di energia rinnovabili. Il convegno ha voluto fornire una panoramica delle tecnologie disponibili relative alla risorse rinnovabili di energia, le migliori applicazioni possibili nel contesto del territorio della provincia di Verona, la legislazione ed i bandi di sostegno a disposizione del pubblico/privato, l’impatto ambientale, i costi degli impianti ed in particolare le potenzialità del territorio provinciale.

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• 10 maggio 2005 questionario di indagine sulla qualità ambientale percepita condotta su 800 cittadini di tutta la provincia di Verona per capire come viene percepita la qualità ambientale. Il campione è stato estratto dall'elenco telefonico. L'indagine si è svolta con questionario postale.

Sono stati realizzati, inoltre, 4 concorsi ecologici rivolti al mondo della scuola con l’obiettivo di promuovere nei giovani una forte sensibilità ed una radicata cultura ambientale e di sviluppo sostenibile:

• anno scolastico 2000/2001 : Ecologia “… non una parola soltanto”.

• anno scolastico 2001/2002 : “La mia scuola leggera leggera …” - la scuola è una comunità che consuma, si pone domande sui propri bisogni, si impegna per il risparmio delle risorse, si attiva Capitolo 10: L’EDUCAZIONE, LA FORMAZIONE E LA FORMAZIONE L’EDUCAZIONE, 10: Capitolo AMBIENTALE L’INFORMAZIONE per l’ambiente di cui è parte integrante, progetta il futuro sostenibile, cammina leggera sulla terra in prestito dal futuro trasforma con le proprie utopie la società civile . Il concorso prevedeva un corso di aggiornamento e formazione per docenti pertinente alle tematiche del progetto: - la didattica per sviluppare progetti nella scuola - l’energia ed il risparmio delle risorse - i rifiuti e l’ambiente.

• anno scolastico 2002/2003 : “Penso globalmente e agisco localmente” - è il principio ispiratore del progetto Agenda 21 Locale, che vuole sottolineare come l’ambiente e il suo miglioramento non dipendono solamente dalle soluzioni dei grandi problemi, ma anche da una consapevolezza individuale. Il concorso è stato realizzato in collaborazione con l’Assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione e il Centro Servizi Amministrativi di Verona.

• anno scolastico 2003/2004 : “Insieme per produrre meno rifiuti”, in collaborazione con il Centro Servizi Amministrativi di Verona. Il concorso era collegato al progetto “Campagna acquisti sostenibili - Insieme per produrre meno rifiuti” al fine di coinvolgere la piccola e media distribuzione all’acquisto di beni ecologici mettendo a disposizione del consumatore meno prodotti impattanti per l’ambiente, cioè con meno imballo e meno rifiuti da smaltire ed infondere nei cittadini una consapevolezza ecologica nella scelta dei prodotti: fare cioè una spesa consapevole e attenta.

• Quinto Concorso Ecologico anno scolastico 2004/2005: “Coltiviamo il nostro futuro - consumiamo in modo sano producendo in modo consapevole” L’obiettivo principale è quello di conoscere e approfondire il tema dell’agricoltura sostenibile il che significa: - preservare le aree rurali e salvaguardarne la destinazione agricola - valorizzare le aree montane, parchi e riserve naturali per il mantenimento delle biodiversità - valutare con attenzione la gestione delle colture, assicurando la produttività del suolo impedendone la depauperazione, migliorando l’utilizzo dei fertilizzanti e nutrienti attraverso l’adozione di piani di concimazione e strategie di coltivazioni. Questo tipo di gestione dell'agricoltura si pone l'ambizioso obiettivo di soddisfare le esigenze economiche (di alimenti per i consumatori e di reddito per gli agricoltori) senza compromettere il "capitale ambiente", patrimonio di tutti e risorsa per le future generazioni. Nelle coltivazioni e

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negli allevamenti utilizza il più possibile i processi naturali e le fonti energetiche rinnovabili diSona dell’AmbienteComune Stato del llo disponibili in azienda, riducendo così l'impatto ambientale dovuto all'uso di sostanze chimiche di sintesi (pesticidi, concimi, ormoni, antibiotici), alle lavorazioni intensive del terreno, alle monocolture e monosuccessioni, nonché allo smaltimento indiscriminato dei rifiuti di produzione (ad esempio i liquami zootecnici e i reflui di frantoio). • Sesto Concorso Ecologico anno scolastico 2005/2006: "Anche noi consulenti per l'ambiente - Cosa è meglio fare per preservare la qualità ambientale".

I concorsi sono rivolti agli alunni di tutte le scuole, elementari, medie inferiori e medie superiori, pubbliche e private, nonché agli alunni dei Centri di Formazione Professionale.

Nel 2004 la Provincia di Verona ha ottenuto il finanziamento da parte del Ministero dell’Ambiente per la realizzazione di un progetto di Agenda 21 Locale; La Provincia di Verona e in particolare il Settore Ecologia, dopo aver redatto il Primo Rapporto sullo Stato dell'Ambiente e su indicazione dei cittadini e dei portatori di interessi locali (190 adesioni formali ad Agenda 21 Locale della Provincia di Verona) ha definito degli ambiti di concertazione tra cui uno specifico relativo all’educazione e formazione ambientale su scala provinciale. L’attività dei gruppi tematici è consistita nell’individuazione di priorità, obiettivi e indicatori, a partire dall’analisi del territorio presente nel Primo Rapporto sullo Stato dell’Ambiente. Nella prossima tabella i risultati in sintesi delle attività di lavoro del gruppo su educazione e formazione.

OBIETTIVI GENERALI OBIETTIVI SPECIFICI Esempi di AZIONI possibili (medio-lungo (breve-medio periodo) periodo)

EA-1.1. Individuare le fonti di • Creare una banca dati che contenga informazione ambientale e loro specificità tutte le informazioni relative alle fonti EA-1.2. Individuare i soggetti che si di informazione ambientale 1 occupano di formazione/educazione • Creare un protocollo di intesa tra EA-1 Creazione di una ambientale in Provincia di Verona e loro soggetti/istituzioni che si occupano di rete tra i diversi specificità tematiche ambientali soggetti/istituzioni che EA-1.3. Creare un coordinamento • Creare incontri/meeting come incontri si occupano di permanente (osservatorio) sulle azioni attivi ed interattivi tematiche ambientali formative relative a tematiche ambientali • Creare un osservatori/cabina di regia in Provincia di Verona che nasce dal protocollo di intesa • EA-1.4. Creare momenti di confronto Mettere in rete un form on line per sulle singole tematiche censire i soggetti/fonti e le loro specificità e creare un archivio

2 EA-2.1 Promuovere la cooperazione tra i • Individuare luoghi concreti, centri EA-2. Garantire una possessori di informazioni ambientali e i permanenti di monitoraggio formazione formatori su tematiche ambientali ambientale e di educazione ambientale

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OBIETTIVI GENERALI OBIETTIVI SPECIFICI Esempi di AZIONI possibili (medio-lungo (breve-medio periodo) periodo) appropriata a coloro EA 2.2 Creare spazi e opportunità per la • Diffondere gli esiti della formazione ai che si occupano di formazione dei formatori partners della cabina di regia educazione/formazione EA 2.3 Garantire la comunicabilità della ambientale formazione dei formatori (come parametro di qualità)

EA 3.1 Creare una rete (con strumenti diversificati di conoscenza e capillarmente distribuita sul territorio) tra 3 i diversi centri della formazione a EA-3. Promuovere Capitolo 10: L’EDUCAZIONE, LA FORMAZIONE E LA FORMAZIONE L’EDUCAZIONE, 10: Capitolo AMBIENTALE L’INFORMAZIONE garanzia dell’accesso diffuso e • Creare strumenti/metodi standard di processi di democratico alla conoscenza ambientale diffusione della conoscenza ambientale delocalizzazione della formazione EA 3.2 individuare i supporti ICT per mettere in rete le fonti e gli enti della formazione/educazione ambientale

EA 4.1 Creare occasioni e progetti di coinvolgimento tra la scuola, la famiglia, 4 gli enti e le associazioni, legato ai temi EA-4. Garantire ambientali e che si concretizzi in azioni maggiore interazione locali tra la dimensione EA 4.2 Realizzare dei progetti finalizzati a • Realizzare e diffondere un calendario formativa della cambiamenti comportamentali misurabili di appuntamenti a tema famiglia, della scuola, attraverso una partecipazione attiva, degli enti e delle volontaria, consapevole e divertente associazioni EA 4.3 Garantire momenti di confronto con la dimensione europea

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llo Stato dell’Ambiente del Comune diSona dell’AmbienteComune Stato del llo

10.3 INIZIATIVE DEL COMUNE DI SONA

Nel corso del 2003 il Comune di Sona ha aderito alla Carta di Aalborg e nel 2004 ha avviato un processo di Agenda 21 Locale realizzando la fase di sensibilizzazione e informazione rivolta alla popolazione. Il filo conduttore del progetto di Agenda 21 Locale è la condivisione ed il confronto tra i cittadini su tutti i temi legati allo sviluppo del territorio. Per avviare il percorso di Agenda 21 Locale è stato costituito un Gruppo di Lavoro interno al Comune finalizzato a seguire tutte le attività previste dal processo. Contemporaneamente sono state attivate alcune pagine specifiche sull’Agenda 21 sul sito internet del comune all’indirizzo http://www.comune.sona.vr.it/a21index.html Il 10 giugno 2004 l’Amministrazione Comunale ha organizzato un convegno informativo volto a promuovere il processo di Agenda 21 Locale a livello territoriale, cui hanno partecipato un centinaio di persone. Al forum sono state invitate le associazioni ambientaliste e di volontariato, le associazioni sportive, le associazioni economiche di categoria, i comitati spontanei di cittadini, le imprese, il sistema bancario locale, l’Università e il mondo della scuola, gli enti di promozione turistica. Il progetto prosegue ora con la redazione del presente Rapporto sullo Stato dell’Ambiente, che rappresenta lo strumento diagnostico della realtà ambientale territoriale e il punto di partenza per il percorso di Agenda 21 Locale. Il Rapporto fornisce infatti una “fotografia” della situazione ambientale attuale, utilizzando indicatori oggettivi, offrendo così argomenti e dati per la discussione e facilitando in questo modo la partecipazione al processo decisionale di tutti gli attori sociali.

Il settore ecologia del Comune di Sona è attivo da diversi anni nella promozione di iniziative volte alla sensibilizzazione dei cittadini sui temi ambientali. L’Amministrazione Comunale da qualche anno aderisce all’iniziativa “Puliamo il Mondo” promossa a livello nazionale da Lega Ambiente attraverso la quale si sollecitano le scuole, i cittadini, le istituzioni, a dedicare una giornata del loro tempo, a ripulire dai rifiuti gli spazi della propria città. Alla manifestazione hanno aderito le scuole elementari e medie, in qualche eccezione anche le scuole materne In collaborazione con alcuni gruppi di volontariato che operano sul territorio di Sona particolarmente sensibili ai temi ambientali e con il contributo dell’Amministrazione Provinciale di Verona, si sono svolte alcune giornate di “Pulizia Ambientale” finalizzate ad interventi di pulizia, manutenzione di sottobosco sentieri e corsi d’acqua, raccolta rifiuti e ripristini ambientali. Tali iniziative hanno interessato il corso d’acqua del fiume “Tione dei Monti” nel tratto di pertinenza comunale, alcune vie comunali

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periferiche della frazione di San Giorgio in Salici e un tratto della via Casette di Sopra nella frazione di Palazzolo, vie particolarmente interessate da scarichi di rifiuti di vario genere (barattoli di vernice, bottiglie, filtri di olio, pile, pneumatici…). I gruppi e le Associazioni comunali che hanno aderito alle iniziative sono di seguito elencati: • gruppo alpini Lugagnano (pulizia dai rifiuti dei cigli stradali lungo la circonvallazione di Lugagnano e del sottopasso di via Mincio); • gruppo cacciatori veneti (raccolta di rifiuti presenti nelle campagne delle loc. San Rocco, Corte Pietà, Serraglio, nei tratti di bosco, sentieri e sponde del fiume Tione e di un laghetto artificiale); • gruppo fanti san Giorgio in Salici (pulizia di rifiuti da un fossato lungo la strada

Capitolo 10: L’EDUCAZIONE, LA FORMAZIONE E LA FORMAZIONE L’EDUCAZIONE, 10: Capitolo AMBIENTALE L’INFORMAZIONE comunale, taglio dell’erba e degli arbusti spontanei e pulizia da rifiuti). Il settore ecologia si è inoltre attivato per una collaborazione costante e fruttuosa con le scuole presenti sul territorio, in particolare scuole elementari e medie; dando la propria disponibilità nella realizzazione di alcune giornate di formazione ed informazione generali su tematiche ambientali in particolare della gestione e raccolta differenziata dei rifiuti in campo ambientale. In collaborazione con il Consorzio di Bacino Verona 2 (ente che gestisce la raccolta nell’ambito comunale) durante il 2004 sono stati realizzati alcuni incontri con gli studenti della scuola media di Sona per sensibilizzare i ragazzi alla raccolta differenziata. La scuola rappresenta infatti l’ambiente più efficace per proporre un intervento educativo atto a modificare i comportamenti e le abitudini che non sono coerenti con una corretta politica di riduzione, riciclaggio e riutilizzo dei rifiuti. Durante gli appuntamenti sono stati distribuiti agli studenti opuscoli informativi sulle raccolte differenziate ed è stata proiettata una videocassetta sulla trasformazione e riutilizzazione dei materiali riciclabili. In merito alla sensibilizzazione sulla corretta gestione dei rifiuti, il settore ecologia ha inoltre prodotto un calendario sulla raccolta dei rifiuti che è stato inviato tramite posta a tutte le famiglie del comune. Sul calendario vengono evidenziati gli orari di apertura delle piazzole ecologiche, le modalità per una corretta differenziazione dei rifiuti, l’individuazione dei rifiuti domestici pericolosi, i negozi autorizzati alla vendita dei sacchetti RSU, i prezzi di vendita, etc…

Dal primo luglio 2005 la Regione Veneto, come misura preventiva per ridurre l’inquinamento dell’aria, ha disposto l’obbligo del bollino blu su tutto il territorio regionale. Di fronte ad un impatto ambientale sempre più rilevante legato alla mobilità veicolare e ad emissioni industriali e civili, diventano necessari sia interventi normativi e di regolamentazione in tema di circolazione e parcheggio nei centri storici, sia in materia di prevenzione e controllo periodico per il mantenimento delle condizioni ottimali di funzionamento dei veicoli.

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Il bollino blu in questi termini assicura che i gas di scarico inquinanti emessi dai veicoli diSona dell’AmbienteComune Stato del llo siano mantenuti entro limiti soglia. A partire da luglio 2005 tutti i veicoli intestati a persone o società con residenza o sede nella regione Veneto sono tenuti ad esporre il bollino blu. Le sanzioni saranno applicative solo dal 1° gennaio 2006. Il settore ecologia si è pertanto attivato per una incisiva campagna informativa rivolta a tutta la cittadinanza affinché prendesse coscienza della corretta gestione del proprio automezzo. Si sono quindi diffuse una serie di locandine, che sono state sia esposte nei luoghi pubblici di maggior afflusso e frequentazione, sia spedite tramite posta ad ogni famiglia residente in comune di Sona.

10.4 INIZIATIVE DELLE SCUOLE E DELLE ASSOCIAZIONI PRESENTI SUL TERRITORIO COMUNALE

La scuola è l’ambiente privilegiato per la trasmissione efficace di contenuti educativi, compresi quelli di natura ambientale. Spesso purtroppo le tematiche legate all’ambiente non sono contemplate in maniera organica e strutturata all’interno dei programmi scolastici, ma vengono lasciate alla libera intraprendenza di qualche insegnante particolarmente sensibile oppure affrontate in maniera trasversale dalle varie discipline scolastiche. Nella tabella sottostante sono riportate le scuole presenti nel comune di Sona e il rispettivo numero di alunni.

Tab. 10.1: Scuole e numero di alunni (anno scolastico 2005/2006) Scuola Luogo Numero alunni Materna statale Romani Sona 96 Elementare A. Aleardi Sona 182 Media Virgilio Sona 233 Asilo Nido Sull’Arcobaleno Lugagnano 53 Materna don Fracasso Lugagnano 207 Materna statale Lugagnano 50 Media statale Anna Frank Lugagnano 207 Elementare Silvio Pellico Lugagnano 392 Materna Cav. Girelli Palazzolo 80 Elementare don Bosco Palazzolo 163 Materna don Panardo San Giorgio in Salici 70 Elementare C. Collodi San Giorgio in Salici 99 Totale 1.832

[Fonte: Comune di Sona]

L’iniziativa comune alla maggior parte degli istituti contattati è stata la giornata dedicata all’ambiente, e promossa da Lega Ambiente, “Puliamo il Mondo” che ha visto la partecipazione attiva di studenti e insegnanti alla pulizia della propria città. Tramite l’uscita si è sviluppata anche un’efficace forma di educazione e sensibilizzazione all’ambiente Tra le esperienze significative realizzate dalle singole scuole, citiamo:

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• la proposta dell’Istituto Statale Comprensivo di Sona che ha offerto un articolato programma di educazione sull’ecosistema montano, con particolare riferimento al Monte Baldo, rivolto alla scuola secondaria di primo grado. Lo stesso istituto ha anche realizzato visite guidate al Museo di Scienze Naturali di Verona e alla Villa Cav. Romani di Sona, lezioni presso il Centro di Educazione Ambientale di Villino Campi a Riva del Garda e laboratori di educazione ambientale presso il Parco Natura Viva di Bussolengo. Nel corso dei percorsi didattici, sono state inoltre affrontate tematiche di particolare attualità quale il riciclo dei rifiuti e la raccolta differenziata con visite guidate presso le piazzole ecologiche di Sona e Palazzolo. In tali occasioni gli studenti hanno appreso le caratteristiche costruttive ed il funzionamento delle

Capitolo 10: L’EDUCAZIONE, LA FORMAZIONE E LA FORMAZIONE L’EDUCAZIONE, 10: Capitolo AMBIENTALE L’INFORMAZIONE piazzole (strutture di supporto al servizio di raccolta domiciliare dei rifiuti), soprattutto hanno acquisito le corrette modalità e le fasi della separazione dei rifiuti domestici per tipologia e pericolosità. Importanti sono state anche alcune iniziative di “educazione al gusto” seguite da esperti del settore. • Altre scuole segnalano iniziative per la conoscenza del Giardino e dei suoi prodotti, sulla fragilità degli ecosistemi naturali sia in termini ambientali che faunistici. • La scuola primaria dell’Istituto Comprensivo di Sona (classi seconde, terze e quarte) è stata coinvolta nel progetto ambiente che ha visto la collaborazione del WWF. Il percorso di lavoro è stato tracciato in un quaderno per i ragazzi “Alla ricerca del pianeta Panda” e in un manuale per docenti “Cose di questo mondo” forniti dal WWF. • Alcune classi della scuola media di Sona, in collaborazione con gli uffici tecnici del Comune, hanno realizzato nel corso del 2002 un calendario sul tema dei pozzi acquiferi privati presenti sul territorio comunale raffigurando per ogni mese un pozzo diverso, riproducendone per quanto possibile, le caratteristiche estetiche grazie a visite guidate sul posto. • Altri argomenti oggetto di laboratori didattici, conclusisi con lavori, esposizioni e relazioni specifiche hanno riguardato le “risorgive”, gli “stagni”, i corsi d’acqua naturali (in particolare il fiume “Tione dei Monti”): l’origine, gli aspetti naturalistici e le forme di vita.

Quanto sopra, testimonia l’attenzione che le scuole (insegnanti e alunni) ripongono sui temi ed argomenti di carattere ambientale, oggi di particolare attualità vista l’importanza dell’ambiente e della sua salvaguardia da consegnare integre alle generazioni future.

Anche alcuni gruppi di volontariato che operano sul territorio comunale, hanno dato vita in questi ultimi anni, con la collaborazione dell’Assessorato all’Ecologia ed

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Ambiente del Comune e della Provincia, ad interventi ed iniziative di pulizia e ripristino diSona dell’AmbienteComune Stato del llo ambientale di aree abbandonate e degradate presenti sul territorio (cigli stradali, zone boscate, argini del fiume Tione, banchine stradali, scarpate e fossati lungo le strade comunali, etcc…) Trai i gruppi particolarmente sensibili che hanno dato supporto qualitativo e quantitativo alle iniziative “ambientali” sopra indicate, dimostrando sempre disponibilità e spirito di gruppo, citiamo i Gruppi Alpini di Sona, S.Giorgio in Salici, Palazzolo e Lugagnano, i Gruppi Cacciatori delle sezioni di S.Giorgio in Salici e Palazzolo, il Gruppo Fanti di S.Giorgio in Salici ed il Gruppo Missionario di S.Giorgio in Salici. Nel comune di Sona sono attive un’ottantina di associazioni,così ripartite:

Tab. 10.2: Associazioni locali Associazioni Numero Palazzolo 16 Lugagnano 30 Sona 18 San Giorgio in Salici 15 Totale 79

La ricognizione dei progetti intrapresi dalle singole associazioni negli ultimi anni è ancora incompleta, in quanto non tutti i referenti contattati hanno fornito informazioni in merito. Sono comunque da segnalare alcune attività significative promosse da alcune associazioni come il Gruppo Scout A.G.E.S.C.I. che conta 127 soci iscritti, il Club Enologico Culturale Lugagnano e i Gruppi Alpini che, in diversa misura, collaborano comunque alla promozione socio culturale e ambientale del territorio. Negli anni precedenti alla raccolta domiciliare col sistema “porta a porta” introdotta nel Maggio 1998, alcuni gruppi ed associazioni di volontariato operanti nel territorio comunale, in accordo con il Comune di Sona, si sono adoperati per garantire un importante servizio per il Comune e per la Comunità, ovvero la raccolta annuale, nelle frazioni del Comune, di rifiuti riciclabili quali carta, vetro, ferro, vestiti, ecc…, materiale che, una volta raccolto, veniva destinato a ditte autorizzate per le operazioni di riciclo e recupero. L’attività svolta dai gruppi di volontariato con impegno e dedizione, senza fini di lucro, oltre ad intercettare e recuperare frazioni di rifiuto di merceologia diversa altrimenti destinate in discarica, raggiungendo una % di raccolta differenziata (RD) pari al 14-16 % nei vari anni, hanno contribuito a diffondere e sensibilizzare i cittadini nella importante fase educativa ed informativa sulla corretta esecuzione della raccolta differenziata. Qui di seguito è riportata una lista delle associazioni che potrebbero essere coinvolte in un progetto comune di collaborazione coordinata delle iniziative a sfondo ambientale.

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Tab. 10.3: Elenco delle principali associazioni locali UNIVERSITA' POPOLARE ARTE A SONA Via Stazione, 5 Via Montello, 1 37060 Lugagnano (VR) 37060 Sona (VR) GRUPPO ALPINI ASSOCIAZIONE “NOI” Via Livenza, 4 P.zza Vittoria, 9 37060 Lugagnano (VR) 37060 Sona (VR) ASSOCIAZIONE "SONA 97" ASSOCIAZIONE “NOI” Via Donizzetti, 2/c Via Bellaria di Sopra, 2 37060 Sona (VR) 37010 Palazzolo (VR) INSIEME PER CONDIVIDERE GRUPPO ALPINI Via Olmo Via Monte Paul, 17 37010 Palazzolo (VR) 37010 Palazzolo (VR) REGALA UN SORRISO C.F. STELLA POLARE SONA Capitolo 10: L’EDUCAZIONE, LA FORMAZIONE E LA FORMAZIONE L’EDUCAZIONE, 10: Capitolo AMBIENTALE L’INFORMAZIONE Via G. De Ledda, 19 Via Cecco Angiolieri, 4 37010 Palazzolo (VR) 37010 Palazzolo (VR) GRUPPO ALPINI A.G.E.S.C.I. - GRUPPO SCOUT Via Brennero, 28 Via Canova, 32 37060 Lugagnano (VR) 37060 Lugagnano (VR) GRUPPO MISSIONARIO COMITATO S.EGIDIO Via Beccaria, 56 37060 Lugagnano (VR) 37060 Lugagnano (VR) ASSOCIAZIONE “NOI” GRUPPO MICOLOGICO AMBIENTALE Via D. Fracasso, 3 Via Fermi 37060 Lugagnano (VR) 37060 Lugagnano (VR) CLUB ENOLOGICO E CULTURALE GRUPPO CACCIA Via Brennero Via 26 Aprile 37060 Lugagnano (VR) 37060 Lugagnano (VR) GRUPPO ALPINI G.A.T. Via Vittorio Veneto, 9 COMITATO SAGRA S. ROCCO 37060 S. Giorgio in Salici (VR) Via Brolino, 3 37060 S. Giorgio in Salici (VR) GRUPPO MISSIONARIO ASSOCIAZIONE “NOI” Via Veronese, 4 Via Santini 37060 S. Giorgio in Salici (VR) 37060 S. Giorgio in Salici (VR) G.A.T. Via Brolino, 3 37060 S. Giorgio in Salici

[Fonte: Comune di Sona]

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10.5 ATTIVITÀ DIDATTICA IN FATTORIA diSona dell’AmbienteComune Stato del llo

La Regione Veneto partecipa ad un programma interregionale denominato “Comunicazione ed educazione alimentare” e nello specifico regionale “Cultura che nutre: saperi e sapori attorno al piatto”. Nell’ambito di questo programma è stato promosso il “Progetto Fattorie Didattiche” con “lo scopo di valorizzare l’identità territoriale, l’economia locale e le produzioni tipiche, con l'obiettivo di creare una rete di relazioni fra produttori e giovani consumatori, con la mediazione del mondo della scuola, per riscoprire il valore cultuale ed ecologico dell’agricoltura e del mondo rurale”. La giunta regionale ha approvato nel gennaio 2003 la “Carta della qualità delle fattorie didattiche”, che definisce requisiti ed impegni che quanti intendono aderire al progetto devono rispettare per l'accreditamento e annualmente approva l’elenco delle fattorie didattiche ufficiali. Nel territorio comunale di Sona opera una di questa fattorie: l’azienda agricola biologica - agriturismo "VILLA MERIGHI" sita in loc. S.Giorgio in Salici. Ci sono poi altre realtà locali che operano nel territorio fornendo ai visitatori e alle scuole percorsi didattici e ricreativi ma ad oggi non esiste un elenco ufficiale di dette realtà.

10.6 CONCLUSIONI

L’esperienza maturata in questi ultimi anni nel campo ambientale, ci induce ad affermare che l’educazione, la formazione e l’informazione sulle tematiche ambientali ed in particolare sulla gestione e sulla raccolta differenziata dei rifiuti, sono indispensabili per l’acquisizione di una coscienza ambientale e per ottenere un aumento, in termini di percentuale, di raccolta differenziata.

La conoscenza delle tematiche ambientali finalizzate alla tutela e alla salvaguardia dell’ambiente e l’incremento della % della raccolta differenziata, che in Comune di Sona ha raggiunto il 65%, grazie all’impegno ed alla disponibilità dimostrate giorno per giorno dai singoli cittadini, si consegue attraverso il miglioramento dei comportamenti e delle abitudini di vita dei cittadini, comportamenti e abitudini che derivano anche dall’attuazione di iniziative, attività, lezioni didattiche e formative volte a stimolare ancor più l’attenzione e l’interesse dei cittadini verso le tematiche ambientali, oggi molto attuali ed impellenti.

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Capitolo 10: L’EDUCAZIONE, LA FORMAZIONE E LA FORMAZIONE L’EDUCAZIONE, 10: Capitolo AMBIENTALE L’INFORMAZIONE

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CAPITOLO 11 - LA PIANIFICAZIONE diSona dell’AmbienteComune Stato del llo AMBIENTALE E LE AZIONI PUBLICHE

11.1 IL TERRITORIO COMUNALE: COLLOCAZIONE E STRUTTURA INSEDIATIVA

Il territorio comunale è situato nella parte sud – ovest del territorio provinciale e confina a nord e ad ovest con i comuni di Bussolengo e Castelnuovo, a sud e ad est con i comuni di Valeggio sul Mincio, Sommacampagna e Verona. Il territorio è direttamente interessato da infrastrutture di collegamento di livello interregionale e internazionale. Lungo la Valdadige, che segna il confine naturale verso est, si sviluppa in direzione nord – sud un fascio di vie di comunicazione che collegano da un lato con il centro e il nord d’Europa, dall’altro con il centro e il sud d’Italia. Nella parte sud, in direzione est – ovest, si sviluppa un altro fascio di vie di comunicazione, sempre di livello interregionale e internazionale. Per quanto riguarda i collegamenti di livello locale con il capoluogo provinciale si ricordano la S.S. n°11, la strada provinciale che attraversa Lugagnano e confluisce nella periferia di Verona e la S.P. n°26, che collega Sommacampagna e Bussolengo. Il territorio comunale, che ha una superficie complessiva di circa 4.000 ettari, risulta compreso nella fascia collinare, che degradando dal massiccio del Baldo arriva fino alla pianura, delimitando ad est il lago di Garda. Il territorio è prevalentemente collinare, soprattutto nella parte ovest, dove vi sono due catene collinari con direzione nord – sud, la prima è caratterizzata da rilievi più modesti, la seconda, più ad est, caratterizzata da rilievi più accentuati, che arrivano a superare i 220 m.s.l.m.. Verso nord i due sistemi collinari tendono ad unirsi mentre verso sud racchiudono un altopiano con quote variabili attorno ai 110 – 120 m.s.l.m. La restante parte del territorio comunale è costituita da altre due porzioni di altopiani, verso sud – est la Valle del Mincio e, ad est, una vasta pianura comprendente lugagnano, con quote variabili fra i 95 e i 100 m.s.l.m..

11.2 GLI STRUMENTI DELLA PIANIFICAZIONE

Il territorio del comune di Sona, come quello degli altri comuni della provincia di Verona, è interessato da diversi livelli di pianificazione territoriale: da quello internazionale a quello locale, passando per i livelli nazionale, regionale e provinciale; ciascun tipo di piano presenta diversi gradi di approfondimento e dettaglio pianificatorio.

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I livelli internazionale e nazionale fissano le normative e le linee guida di sviluppo

soprattutto per quel che riguarda le politiche infrastrutturali e le politiche comunitarie per l’ambiente; è anche dalle scelte promosse a questi livelli che dipendono la sostenibilità, l’efficienza e la competitività del sistema veronese e dei suoi sottosistemi locali. Il ruolo principe nella pianificazione del territorio è comunque affidato al livello regionale che trova nel Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (PTRC) lo strumento guida per lo sviluppo e la valorizzazione dell’intera regione. Il PTRC interessa sia il sistema ambientale che quello insediativo, produttivo e infrastrutturale e definisce i compiti e le competenze dei piani sott’ordinati, ossia dei piani di competenza provinciale e comunale.

Capitolo 11: LA PIANIFICAZIONE AMBIENTALE PIANIFICAZIONE LA 11: Capitolo PUBBLICHE AZIONI LE E La Regione indirizza e vincola le scelte locali anche attraverso strumenti settoriali come, ad esempio, il piano energetico, il piano cave, il piano di risanamento dell’aria, il piano rifiuti, il piano di tutela delle acque, ecc. e strumenti che riguardano particolari ambiti territoriali, denominati piani d’area. Il territorio di Sona è interessato in maniera particolare dal Piano d’Area del Quadrante Europa (PAQE), che verrà analizzato nel dettaglio in seguito. Anche la Provincia, che in passato ha svolto un ruolo poco determinante nelle scelte urbanistiche ed ambientali, in base alla nuova Legge Urbanistica veneta del 23 Aprile 2004 n° 11 sta via via assumendo un forte rilievo, che la porterà a sostituire, qualora venissero conferite le deleghe, anche alcune funzioni regionali. Così il Piano Territoriale Provinciale (PTP), che in passato restava un virtuoso esercizio di applicazione della normativa sarà il vero strumento di riferimento per la stesura dei piani regolatori comunali o, più in dettaglio, dei piani di assetto del territorio (PAT). Se consideriamo inoltre che il vecchio PTP adottato dal Consiglio provinciale in data 11/04/03 non è mai stato approvato dalla Regione si completa il ragionamento sul ruolo debole finora assegnato e ricoperto dalla Provincia di Verona. Ma l’equilibrio istituzionale, come detto, è ora cambiato ed anche la Provincia di Verona sta predisponendo il documento preliminare al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), secondo le disposizioni della nuova normativa; tale documento avvia la formazione del PTCP stesso e contiene “… gli obiettivi generali che s’intendono perseguire con il piano e le scelte strategiche di assetto del territorio anche in relazione alle previsioni degli strumenti di pianificazione di livello sovraordinato …” e “…le indicazioni per lo sviluppo sostenibile e durevole del territorio…”. A livello comunale a Sona è in vigore il Piano regolatore generale (P.R.G.) adottato in data 5/01/1995 e approvato dalla Giunta Regionale del Veneto il 14/10/1997; tale piano è stato sottoposto, nel corso degli anni, a numerose varianti i cui principali contenuti saranno illustrati di seguito. Sempre a livello comunale esistono anche altri strumenti settoriali: il Piano Generale del Traffico Urbano (PGTR), del quale si è parlato in maniera approfondita nel capitolo 6 “I trasporti e le comunicazioni” ed il Piano di Zonizzazione Acustica.

162 Rapportosu

11.3 IL PIANO D’AREA QUADREANTE EUROPA diSona dell’AmbienteComune Stato del llo

Il Piano d’Area Quadrante Europa (PAQE), di competenza regionale, interessa l’area metropolitana veronese, coinvolgendo 22 comuni dell’area centrale della provincia, tra cui Sona, per un totale di 450.000 abitanti. Il territorio definito come “Quadrante Europa” è costituito dall’insieme delle strutture edilizie, delle infrastrutture e degli spazi aperti circostanti; si tratta di un ampio e complesso sistema insediativo posto all’incrocio di due importanti corridoi infrastrutturali: quello nord – sud che unisce il Brennero a Bologna e quello est – ovest che unisce Torino a Venezia e ricadenti all’interno dei cosiddetti corridoi paneuropei multimodali. Tra il 1991 e il 1997 infatti, a seguito delle conferenze Paneuropee di Praga, Creta ed Helsinki, sono stati identificati dieci corridoi di questo tipo, con l’obiettivo di estendere verso i Paesi centro-orientali dell’Europa la rete di trasporto di interesse comunitario, dando priorità alla componente ferroviaria. Si puntava a potenziare il trasporto su ferro fino a raggiungere velocità commerciali di 120/160 km/h, anche grazie all’utilizzo di finanziamenti comunitari dei Programmi PHARE, TACIS e dei fondi di coesione ISPA e del Patto di Stabilità. La competente Commissione Europea ha stabilito che per ciascun corridoio venisse sottoscritto un protocollo d’intesa da parte dei Paesi interessati. I corridoi paneuropei che si intersecano in prossimità dell’area metropolitana veronese sono il numero I “Berlino – Palermo”, contenente la direttrice nord – sud Brennero – Bologna e il numero V “Kiev – Lisbona”, contenente la direttrice est – ovest Torino – Venezia. Per via di questa particolare collocazione geografica l’area metropolitana veronese è considerata “Crocevia geografico dell’Europa allargata nonché porta di accesso al Mediterraneo e al Nord Est Europeo”. Tale area è quindi riconosciuta come “fulcro delle relazioni commerciali che intercorrono tra i nostri territori e le aree produttive nell’ambito del nuovo scenario dell’economia internazionale”. Risulta chiara a questo punto l’importanza di un piano d’Area quale il “Quadrante Europa”, soprattutto se si considera che secondo recenti studi per le piccole e medie imprese del Veneto il costo di trasporto incide per oltre il 13% sul costo totale di un prodotto. Fra le Regioni economiche europee il Nord Est non brilla in assoluto per la dotazione delle infrastrutture; agli inizi degli anni ’90 il CENSIS ci classificava al 32° posto per lunghezza delle infrastrutture per kmq e al 29° per quanto riguarda la lunghezza della rete ferroviaria.

11.3.1 Il PAQUE come recepito dal comune di Sona Il comune di Sona ha recepito il Piano d’Area Quadrante Europa con due varianti al P.R.G.: la variante n° 13 e poi la variante n° 16, adottata il 9 Aprile 2003 e approvata

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dalla commissione di Valutazione Tecnica Regionale (VTR) non si è ancora giunti però

alla delibera. Diverse sono le tematiche del PAQE che interessano anche il territorio di Sona e non tutte riconducibili al tema principale dei trasporti. Nella tabella seguente sono riassunti i 25 articoli del PAQE e le relative tematiche che interessano il territorio di Sona.

Tab.11.1: Articoli del PAQE che interessano il territorio di Sona Articolo Tematica 5 Autostrade, caselli, svincoli e nodi 7 Viabilià di connessione territoriale 8 Viabilià di connessione interna 9 Viabilià da riqualificare 10 Linea alta velocità 11 Stazioni e linee ferroviarie 12 Linea metropolitana Capitolo 11: LA PIANIFICAZIONE AMBIENTALE PIANIFICAZIONE LA 11: Capitolo PUBBLICHE AZIONI LE E 13 Aree produttive da ottimizzare 17 I mercati delle corti 47 Corridoio acustico 48 Sito con impianti ad alto rischio 49 Siti con impianti di lavorazione e/o trattamento dei rifiuti 50 Cave 52 Fascia di ricarica degli acquiferi 53 Acque potabili e di risorgiva 55 Ambiti di riequilibrio dell'ecosistema 60 Zone boscate – grandi alberi 61 Ambiti di interesse paesistico – ambientale 62 Parco delle colline moreniche 68 Sguazzi e Fontanili 69 Canali e scoli artificiali 71 Manufatti di interesse storico 74 Zone di interesse archeologico 96 Punti attrezzati per il cicloturismo 97 Agriturismo ed attrezzature all'aria aperta

[Fonte: Relazione della variante n° 16 al PRG del comune di Sona]

La variante n° 16 si compone, oltre che di alcune tavole tratte dal PAQE approvato, di un relazione e di n° 4 tavole in scala 1:5.000 sulle quali vengono riportati tutti i tematismi riportati in normativa. Come si può notare dalla tabella 11.1 sono numerosi i tematismi affrontati dal PAQE e interessanti il territorio comunale di Sona, non solo la viabilità ma anche acque, aree produttive, cave, aree verdi, zone di particolare interesse ambientale, storico o utilizzabili per lo sport e il tempo libero. La variante n° 16 del Piano regolatore Generale contiene le norme di adeguamento al Piano d’Area in riferimenti a tutti i temi elencati in tabella 11.1 tranne la viabilità di connessione interna (articolo 8), la linea metropolitana (art. 12) e le cave (art. 50). La variante 16 recepisce, adeguandoli e in taluni casi integrandoli, tutti gli articoli del PAQE ritenuti di interesse rilevante per il territorio comunale. Essa inoltre norma più nel dettaglio con altri 5 articoli l’area che il PAQUE identifica come “Ambito per il Parco Regionale del Tartaro e del Tione” per quanto concerne il territorio di Sona. L’obiettivo della variante per tale area è quello di salvaguardare e valorizzare tutti quegli elementi che ne rappresentano la specificità ambientale; senza dimenticare che

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solo un utilizzo compatibile del territorio può permettere il riutilizzo delle splendide diSona dell’AmbienteComune Stato del llo corti della zona che altrimenti non avrebbero motivo di essere recuperate. Attualmente a Sona il Parco del Tione non è stato ancora realizzato e l’area, individuata dalla tavola 4 della variante 16 come “Area di tutela paesistica del Tione” è normata dall’articolo 61 del PAQE e da alcuni articoli della variante di adeguamento che per l’utilizzo di quest’area prevedono, tra l’altro, la realizzazione di un “Piano di Valorizzazione ambientale”.

11.4 Il PIANO TERRITTORIALE PROVINCIALE

Il Piano Territoriale Provinciale di Verona, come già abbiamo detto nell’introduzione, è stato adottato l’11 Aprile 2003 ma non è mai stato approvato in quanto la Regione ha chiesto che venisse conformato alle disposizioni della nuova Legge Regionale n. 11 del 2004. La Provincia ha pertanto riattivato il percorso per la formazione del nuovo Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), così sarà chiamato il nuovo PTP. Il vecchio PTP definiva i principi sull’uso e sulla tutela del territorio, escludendo però ogni forma di dettaglio di competenza comunale; conteneva tuttavia un dettaglio maggiore per i temi di interesse provinciale quali il sistema relazionale/infrastrutturale. Il territorio comunale, situato nelle immediate vicinanze della città capoluogo di provincia, nel contesto dell’armatura dell’ambito territoriale è definito come “area metropolitana veronese” che per l’importanza delle infrastrutture e le dinamicità delle attività e delle funzioni presenti (assi autostradali, aeroporto, linea ferroviaria, Fiera, Consorzio Zai, Centro intermodale del Quadrante Europa) lo identificano come una delle aree economicamente forti dell’intera regione e snodo europeo per le direttrici di traffico nord sud ed est ovest. Si tratta pertanto di un territorio che, per la sua collocazione e le dinamiche d’ambito in cui ricade viene ad essere interessato ed investito dai processi di programmazione e organizzazione del territorio di livello sovracomunale. A livello provinciale, lo stesso PTP, definisce una serie di Piani di Settore; fra questi vi sono i Piani degli Spazi Aperti (PSA), il cui compito è quello di perfezionare i tematismi connessi a fattori storico – paesistico – funzionali e alle risorse endogene del territorio, al fine di specificare le azioni qualitative per il territorio veronese. Tali piani di settore, pur essendo stati redatti, hanno perso la loro efficacia per il venir meno del PTP. Vale comunque la pena di ricordare che a livello provinciale ne erano stati individuati 51, tre dei quali comprendevano anche parte del territorio comunale di Sona; per la precisione si trattava dei numeri 18 “Fiume Tione settentrionale”, 19 “Balconi di Sommacampagna e Sona” e del numero 45 “Altri PSA attivabili”.

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11.5 LA PIANIFICAZIONE DI LIVELLO COMUNALE: IL NUOVO PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO (PAT)

Ormai da tempo i rapporti tra piani generali e piani attuativi si sono rivelati essere meramente gerarchici e poco idonei a consentire una snella ed efficacie attuazione dei Piani Regolatori. E’ per questo che già da alcuni anni la legislazione di molte regioni ha fatto propria la necessità di ridefinire il contenuto dei Piani Regolatori, separando la fase operativa da quella strutturale o programmatica introducendo per l’appunto un piano operativo e un piano strutturale. La prima regione ad introdurre questa distinzione è stata la Toscana, nel 1995; attualmente anche in Veneto, grazie alla Legge Urbanistica Regionale 23 Aprile 2004 Capitolo 11: LA PIANIFICAZIONE AMBIENTALE PIANIFICAZIONE LA 11: Capitolo PUBBLICHE AZIONI LE E n°11, si è introdotto questo nuovo tipo di pianificazione. Il piano strutturale (definito dalla Regione Veneto Piano di Assetto del Territorio – PAT) contiene le linee generali di assetto del territorio ed ha principalmente due compiti: • individuare le invarianti (parti di territorio destinate ad essere preservate da sostanziali trasformazioni); • indicare le aree destinate alla trasformazione. Il PAT ha la natura di un piano direttore e le scelte in esso contenute sono da operarsi in coerenza con le prescrizioni del Piano Territoriale Provinciale e con le esigenze di sviluppo compatibile della comunità locale. La Legge Regionale prevede che il PAT debba essere sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica (VAS), secondo quanto stabilito dalla direttiva europea e dalla normativa di dettaglio della stessa Regione. Tale valutazione serve a verificare che le scelte attuate dal PAT siano conformi ai principi di sostenibilità dichiarati a livello regionale e trasferite nel documento preliminare. Il piano operativo invece (che in Veneto è stato denominato Piano degli Interventi - PI) ha l’obiettivo di tradurre, anche attraverso un programma dettagliato delle attività di breve periodo, le indicazioni del Piano di Assetto del Territorio che si intendono realizzare. Esso può assumere natura, forma e contenuti diversi. Una delle esigenze primarie alla base della distinzione tra PAT e PI consiste nel separare la parte di pianificazione destinata a durare a lungo nel tempo e che stabilisce le scelte strategiche di sviluppo di un territorio, da quella più variabile, perché legata al mutare degli interessi o delle opportunità. In tal modo eventuali modifiche al Piano degli Interventi, se non andranno ad intaccare le previsioni del PAT, potranno essere realizzate evitando lunghe attese per l’aggiornamento dei piani come spesso succedeva in passato. Il Comune di Sona è dotato di un Piano Regolatore adottato con delibera n° 3 il 5 Gennaio 1995 e approvato dalla Giunta Regionale del Veneto il 14 Ottobre 1997 con

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delibera n° 3544; nel corso degli anni è stato sottoposto a numerose varianti, l’ultima diSona dell’AmbienteComune Stato del llo delle quali adottata in data 25 Febbraio 2005 e riguardante il Piano per l’Edilizia Economica e Popolare. Dal 28 Febbraio 2005 si era stabilito che non sarebbe più stato possibile adottare nuove varianti al Piano Regolatore Generale, pertanto si sarebbero potute attuare soltanto le scelte già previste dal PRG o procedere alla stesura del Piano di Assetto del Territorio (PAT); negli ultimi giorni si è invece riaperta una finestra che sposta al 30 Giugno 2006 il termine ultimo per adottare nuove varianti. E’ da ricordare inoltre che il nuovo PAT dovrà essere sottoposto ad apposita Valutazione Ambientale Strategica, ossia alla valutazione degli impatti ambientali che le scelte di sviluppo determinano sia sulle componenti ambientali che paesaggistiche. Attualmente il Comune di Sona, per quanto riguarda la realizzazione del PAT, è in una fase di avvio: all’interno della maggioranza si stanno tenendo i primi dibattiti politici.

11.5.1 Il Piano regolatore e lo sviluppo dell’edilizia residenziale In questo paragrafo si analizzano i dati necessari a rappresentare l’evoluzione del patrimonio edilizio negli ultimi 14 anni, utilizzando i dati del censimento per il periodo dal 1991 al 2001, mentre per gli anni recenti attraverso i dati forniti direttamente dal Comune di Sona. Tale analisi permetterà anche di valutare il grado di attuazione delle previsioni del Piano Regolatore, almeno per quanto riguarda l’espansione residenziale. Le analisi effettuate nei primi anni novanta per dimensionare il PRG attualmente in vigore a Sona avevano stimato che nell’anno 2000 si sarebbe raggiunta una capacità insediativa teorica globale pari a 16.666 abitanti. La stima fu calcolata in riferimento a tutte le variabili che influiscono sul dimensionamento del Piano: a) dinamica demografica; b) fabbisogno arretrato; c) aumento delle famiglie; d) trasformazioni d’uso; e) seconde abitazioni. Per quanto riguarda la dinamica demografica (variabile a), i metodi di previsione utilizzati avevano ipotizzato, a fine 2003, una popolazione tendente ai 14.500 abitanti, previsione che si è rivelata assolutamente corretta. Anche le previsioni inerenti il numero e la consistenza delle famiglie si sono dimostrate esatte in quanto la stima si aggirava, per l’anno 2000, intorno alle 5.170 famiglie, con una dimensione media di 2,8 componenti, dati pressoché corrispondenti alla realtà. In totale in comune di Sona nel 2001 erano infatti presenti circa 5.100 famiglie. Dalla somma di tutte le variabili stimate (a, b, c, d, e) tolta la componente principale rappresentata dalla dinamica demografica rimangono 3.726 unità. Per far fronte a questa esigenza il Piano prevedeva la realizzazione di altrettanti nuovi vani.

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Per comprendere lo sviluppo nel decennio che va dal 1991 al 2001 si utilizzano i dati

del censimento. La popolazione in dieci anni è aumentata del 13% mentre il numero delle abitazioni del 18%. Questo fatto si spiega con l’aumento dei nuclei familiari, infatti si nota al contempo che diminuiscono di molto (quasi del 40%) le abitazioni vuote, ossia le seconde case che passano da 397 a 243 e che si riducono le dimensioni dell’alloggio.

Tab.11.2: Edilizia residenziale a Sona (1991 e 2001) 1991 2001 Var. Popolazione 12.577 14.275 13,5% Abitazioni 4.456 5.253 17,9% Abitazioni occupate da persone residenti 4.059 4.997 23,1% Abitazioni vuote 397 243 -38,8% Capitolo 11: LA PIANIFICAZIONE AMBIENTALE PIANIFICAZIONE LA 11: Capitolo PUBBLICHE AZIONI LE E Superficie (mq) delle abitazioni occupate da persone residenti 484.552 576.514 19,0% Superficie (mq) delle abitazioni non occupate da persone residenti 32.256 Superficie totale ad uso abitazione (mq) 608.770 Stanze in abitazioni occupate da persone residenti 19.903 23.704 19,1% Stanze totali presenti 22.056 25.057 13,6% Occupanti per stanza (in abitazioni occupate da pop residente) 0,63 0,6 -4,8% Numero di stanze per abitazione 4,95 4,77 -3,6% Super media abitazioni occupate (mq) 119,38 115,37 -3,4% Superficie media stanze (mq) 24,30 Superficie media stanze occupate (mq) 24,35 24,32 -0,1%

[Fonte: Dati ISTAT – censimento popolazione]

Le nuove stanze realizzate tra il 1991 e il 2001 sono state circa 3.000. L’analisi di quanto avvenuto negli anni dal 2001 al 2004, effettuata con i dati provenienti dall’ufficio tecnico del Comune di Sona, mostra la vivacità del comparto edilizio soprattutto della quota non residenziale che appare caratterizzarsi per valori circa doppi, in termini di metri cubi, in tutti e 4 gli anni considerati.

Fig. 11.1: mc nuova volumetria e ristrutturazioni

400.000 350.000 300.000 250.000 non residenz 200.000 residenziale 150.000 100.000 50.000 0 2001 2002 2003 2004

[Fonte: Comune di Sona]

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Come si può notare dalla figura 11.1 tra il 2001 e il 2004 sono andati via via diSona dell’AmbienteComune Stato del llo aumentando i metri cubi di nuova realizzazione o interessati da ristrutturazione, con un valore massimo in corrispondenza dell’anno 2002, soprattutto per quanto riguarda le costruzioni non residenziali.

Fig. 11.2: Permessi per costruire rilasciati in comune di Sona

350

300

250

200

150 2001 2002 2003 2004

[Fonte: elaborazione agenda 21 consulting srl su dati Comune di Sona]

Sempre in corrispondenza del 2002 si ha il valore massimo inerente i permessi per costruire rilasciati tra il 2001 e il 2004; in questo caso però, come evidenzia la figura 11.2, il numero dei permessi, escludendo il 2002, tende a diminuire nel tempo. Il permesso di costruire, così come introdotto dal T.U. 380/01, riguarda gli interventi che inducono trasformazioni urbanistiche ed edilizie del territorio e che sono individuati dall’art. 10 del T.U. in: • Interventi di nuova costruzione; • Interventi di ristrutturazione urbanistica; • Interventi di ristrutturazione edilizia comportanti modifiche dei volumi e della sagoma del manufatto preesistente, ovvero che, limitatamente agli immobili compresi nelle zone omogenee A (di PRG), comportino mutamenti di destinazioni d’uso. Il fatto che diminuiscano i permessi di costruire ed al contempo crescano le volumetrie significa che le dimensioni degli interventi che ogni pratica edilizia autorizza sono in media sempre “più consistenti”. Non essendo questi valori confrontabili con i dati del censimento non è possibile in questa fase indicare con esattezza la percentuale di attuazione delle previsioni del PRG.

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Tab. 11.3: Le Varianti al Piano Regolatore nel comune di Sona APPROVAZIONE APPROVAZIONE ADOZIONE C.C. PARERE C.T.R. C.C. G.R.V. Delib. Delib. Parere Delibera Data Data Data Data P.R.G e Varianti n° n° n° n° Piano Regolatore 3 05/01/95 243 22/07/97 3544 14/10/97 Variante n°1 Vedi nota prot. N° 25/30.155 del 12/01/1998 27 13/03/95 del Dipart. Urbanistica della Regione Veneto Variante n°2 26 30/4/1996 244 22/7/1997 3176 16/9/1997

Variante n°4 Delibera di C.C. n°8 del 20/06/1997

Variante n°8 111 29/9/1998 32 25/2/1999

Variante n°9 Variante zona D3 loc. Le 125 19/10/1998 33 25/2/1999 Pezze a Sona Capitolo 11: LA PIANIFICAZIONE AMBIENTALE PIANIFICAZIONE LA 11: Capitolo PUBBLICHE AZIONI LE E Variante n°10 Individuazione area degradata 90 22/9/1999 5 4/1/2000 loc. Casa Bianca a Sona Variante n°12 Diversa disposizione zona D1 149 22/12/1999 26 10/4/2000 in via Molina a Sona Variante n°13 P.A.Q.E. Riadottata con la variante n°16 Variante n°14 23 29/4/2002 2592 13/09/05 Centri storici Variante n°15 Individuazione area degradata 51 20/6/2002 70 5/9/2002 Calzaturificio Monterosa Variante n°16 48 9/4/2003 02/11/05 P.A.Q.E. Variante n°17 77 30/9/2002 86 11/9/2003 Varianti puntuali comma 9 Variante n°18 78 30/9/2002 7 30/1/2003 Varianti puntuali comma 4 Variante n°19 94 28/11/2002 4542 29/12/04 Ancap Variante n°20 8 30/1/2003 89 29/11/05 P.R.G. digitalizzato Variante n°21

Revocata Variante n°22 Recepimento legge 77 30/09/02 87 11/09/03 commercio Variante n°23 25 1/4/2004 2593 13/09/05 Variante N.T.A. zone D Variante n°25 6 7/2/2005 90 29/11/05 Varianti puntuali comma 9 Variante 29 27/4/2004 2164 02/08/05 Polo scolastico Variante n°26 Inviata in Regione per approvazione in data 99 21/10/2004 Varianti puntuali comma 9 24/08/05 Variante n°27 13 25/2/2005 91 29/11/05 Fascia rispetto T.A.V. Variante n°28 Variante N.T.A. e 14 25/02/05 88 29/11/05 Regolamento edilizio Variante n°29 15 25/2/2005 66 20/07/05 Variante P.E.E.P.

[Fonte: Comune di Sona]

Considerando la percentuale di attuazione del Piano regolatore del 1995 e la quantità di varianti adottate nel corso degli ultimi 10 anni si presuppone che il nuovo Piano

170 Rapportosu

regolatore, o meglio il nuovo PAT, sarà uno dei prossimi impegni dell’Amministrazione diSona dell’AmbienteComune Stato del llo comunale di Sona.

11.6 LA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE

La tutela ambientale nell’ordinamento italiano trae origine dalla legge n° 1497/39 (attualmente abrogata dal D. Lgs. n° 490/99); nel tempo la consapevolezza della necessità di tutelare l’ambiente si è modificata, divenendo sempre più forte e incisiva. La cultura ambientalistica europea si è oggi concretizzata nel nuovo istituto della valutazione di impatto ambientale, per quelle opere che vanno a modificare significativamente lo stato del territorio. La Regione Veneto ha recepito la Direttiva Comunitaria e la normativa nazionale con la Legge Regionale 10/99, la quale stabilisce i casi di competenza della Commissione di VIA provinciale o regionale. I progetti di competenza regionale o nazionale sottoposti a VIA in comune di Sona sono stati due, uno dei quali, riguardante il progetto della linea ferroviaria ad alta capacità che ha concluso il suo iter, mentre l’altro caso, riguardante la ditta Rotamfer risulta ancora in fase istruttoria.

Fig.11.3: Progetti sottoposti a VIA in comune di Sona (aggiornati al 2005) Autorità Titolo competen Proponente Fase dell’iter te Progetto Linea ferroviaria Torino - Venezia Tratta Ministero ITALFERR SPA Concluso AC/AV Milano-Verona Ampliamento di una discarica controllata in conto proprio per rifiuti non pericolosi derivanti dalla Regione ROTAMFER S.p.A. Concluso frantumazione e recupero di rottami ferrosi sita in Veneto località Ca' di Capri - Terzo Lotto - Settori 1-2-3-4-5-6.

[Fonte: www.impattoambientale.net/VIA/viaweb/Progetto]

Non sono presenti progetti sottoposti a Via di competenza provinciale.

11.7 CONCLUSIONI

Da quanto detto nel presente capitolo si può affermare che il comune di Sona è dotato dei principali strumenti di pianificazione che ne regolano e ne tutelano il territorio. A livello locale, il Piano regolatore ha recepito le indicazioni fornite dagli strumenti di scala più generale, sia dal punto di vista urbanistico che ambientale. Per quanto riguarda l’attuazione degli strumenti si può affermare che quanto previsto dal PRG, in merito all’espansione residenziale è stato in gran parte realizzato mentre alcuni aspetti legati all’ambiente naturale sono ancora in attesa di essere concretizzati come ad esempio il “Piano di Valorizzazione Ambientale” previsto dalla variante 16 al

171

P.R.G. per l’area individuata dal P.A.Q.E. come “Ambito per il Parco Regionale del

Tartaro e del Tione”; piano non ancora realizzato. Positiva invece l’attenzione dedicata agli impatti del comparto dei trasporti che si è concretizzata con il Piano Generale Urbano del traffico e al tema del rumore che si è concretizzata con il Piano di zonizzazione acustica. Entrambi i piani infatti, di stretta competenza comunale, non sempre vengono redatti dai nostri comuni veneti venendo meno ad un obbligo istituzionale.

536 Piani paesistici R D Biosfera   APAT

Capitolo 11: LA PIANIFICAZIONE AMBIENTALE PIANIFICAZIONE LA 11: Capitolo PUBBLICHE AZIONI LE E I Piani degli Spazi Aperti, piani paesistici cui si è accennato in precedenza, avevano il compito di perfezionare i tematismi connessi a fattori storico – paesistico – funzionali e alle risorse endogene del territorio, al fine di specificarne le azioni qualitative; essi sono decaduti insieme al vecchio PTP. Il piano “Ambito per il Parco Regionale del Tartaro e del Tione” non è ancora stato realizzato.

566 Urbanizzazione e infrastrutture P D Geosfera ☺☺☺  APAT

Considerando i dati relativi all’edilizia residenziale a Sona tra il 1991 e il 2001 emerge un incremento di circa il 18% sul numero di abitazioni; la superficie totale delle abitazioni occupate da persone residenti è aumentata del 19%, passando da 484.552 nel 1991 a 576.514 nel 2001. Nello stesso tempo, si è avuto un decremento delle abitazioni vuote pari a quasi il 40 %. Per quanto riguarda le infrastrutture si rimanda al capitolo inerente i trasporti.

172 Rapportosu

CAPITOLO 12 - LA SPESA PUBBLICA diSona dell’AmbienteComune Stato del llo AMBIENTALE

La questione ambientale ed i relativi temi legati alla preservazione della natura e della promozione del territorio stanno assumendo un’importanza sempre più rilevante. La qualità dell’ambiente è sempre più associata alla qualità della vita e la pubblica opinione appare sempre più sensibile e attenta nel coniugare ad un ambiente preservato e valorizzato un’immagine di salubrità. In questo senso, le diverse amministrazioni comunali, con modalità e tempi differenti, stanno sempre più considerando la questione ambientale all’interno del loro impegno amministrativo. D’altra parte, si deve convenire che non è facile cercare di individuare nitidamente e senza equivoci l’impegno ambientale di un’amministrazione comunale attraverso la sola lettura dei bilanci. Il documento di bilancio, infatti, così com’è strutturato, non consente una valutazione univoca e immediata dell’impegno ambientale. 4 Ciononostante, per facilitare la comprensione, si propone di seguito lo schema della struttura del conto consuntivo del bilancio comunale (figura 12.1). L’analisi della spesa ambientale del comune di Sona riguarderà quindi, per semplicità, la voce di bilancio: “Funzione IX” – “Funzioni riguardanti la gestione del territorio e dell’ambiente”. Data l’eterogeneità dei servizi (ben 6) che detta Funzione IX comprende, questa stessa sarà considerata solo come una prima indicazione di spesa ambientale che, per comodità, definiremo “spesa o investimento ambientale in senso lato”. D’altra parte, volendo ricorrere ad una dicitura più precisa, si dovrà restringere l’analisi ad una parte dalla citata Funzione IX e cioè al Servizio 6. In questo senso, le spese o gli investimenti in campo ambientale ricondotti al “Servizio 6” (“parchi e servizi per la tutela ambientale del verde, altri servizi relativi al territorio ed all’ambiente in generale”), sempre per comodità, verranno denominati “spesa o investimenti ambientali in senso stretto”. Infine, si precisa che i valori della spesa ambientale sono stati espressi in termini nominali (ovvero non tengono conto dell’inflazione) e che la spesa ambientale è stata considerata in termini di “impegni di competenza” (secondo la terminologia contabile relativa alle organizzazione pubbliche) ed è riferita sia alle spese correnti che alle spese in conto capitale (investimenti). Le spese e gli investimenti “pro capite” sono stati calcolati, per semplicità, con i dati Istat sulla popolazione.

4 Anche in Italia, grazie all’attività dell’unità operativa dell’ISTAT “Contabilità ambientale” affiancata da altri partner, sono stati sviluppati modelli diversi per l’applicazione dello strumento a livello nazionale. In particolare sono stati sperimentati sia la NAMEA olandese (il cui scopo è descrivere le interazioni tra economia ed ambiente proponendo dati di natura fisica e monetaria, integrando conti economici tradizionali ed ambientali), che il SERIEE implementato dall’EUROSTAT (il cui scopo è quello di raccogliere le informazioni di natura economica relativamente a settori non contabilizzati dalla contabilità nazionale; esso è strutturato in 4 moduli ed ai fini della contabilità ambientale il più importante è il conto EPEA, che classifica le spese per la protezione ambientale sostenute dagli operatori del sistema economico), nonché altri modelli d’importanza secondaria. Inoltre nel nostro Paese, differentemente da altre nazioni, si è tentata la via legislativa alla contabilità ambientale, culminata nel Disegno di Legge n. 3116/98. 173

Ci soffermeremo dapprima sulle spese ambientali (sia in senso lato che in senso stretto) e procederemo quindi anche ad una breve carrellata degli investimenti.

Fig. 12.1: La struttura degli investimenti e delle spese correnti del conto consuntivo del BILANCIO COMUNALE. Investimenti / Spese correnti

I Funzioni generali di amministrazione, II Funzioni relative alla giustizia gestione e di controllo

III Funzione di polizia locale IV Funzioni di Istruzione Pubblica

Scuola materna Istruzione elementare Istruzione media Capitolo 12: LA SPESA PUBBLICA AMBIENTALE PUBBLICA SPESA LA 12: Capitolo Istruzione secondaria superiore

V Funzioni relative alla cultura VI Funzioni nel settore sportivo ed ai beni culturali e ricreativo

Biblioteche, musei e pinacoteche Manifestazioni diverse nel settore Teatri, attività culturali e servizi diversi sportivo e ricreativo

VII Funzioni nel campo VIII Funzioni nel campo della turistico viabilità e dei trasporti

Servizi turistici Viabilità, circolazione stradale e servizi connessi Manifestazioni turistiche Illuminazione pubblica e servizi connessi

IX Funzioni riguardanti la gestione X Funzioni nel settore sociale del territorio e dell'ambiente

Servizio 1 - Urbanistica e gestione del territorio Asili nido, servizi per l'infanzia e per i minori Servizio 2 - Edilizia residenziale pubblica locale e Assistenza, beneficenza pubblica e servizi diversi alla persona piani di edilizia economico - popolare Servizio necroscopico Servizio 3 - Servizi di protezione civile Servizio 4 - Servizio idrico integrato Servizio 5 - Servizio di smaltimento rifiuti Servizio 6 - Parchi e servizi per la tutela ambientale del verde, altri servizi relativi al territorio ed all'ambiente in generale

XI Funzioni nel campo dello XII Funzioni relative a sviluppo economico servizi produttivi

[Fonte: elaborazioni agenda 21 consulting srl]

174 Rapportosu

llo Stato dell’Ambiente del Comune diSona dell’AmbienteComune Stato del llo 12.1 LE SPESE AMBIENTALI

Di seguito sono state esaminate le spese correnti sostenute dal Comune di Sona nel periodo 1999 - 2004. I dati sono stati considerati a partire dal totale della spesa corrente sostenuta dal Comune nell’arco di ciascun anno, evidenziando successivamente le spese ambientali in senso stretto (servizio 6) ovvero “Parchi e servizi per la tutela ambientale del verde, altri servizi relativi al territorio ed all’ambiente”). Quindi si è riportata l’incidenza percentuale di queste stesse spese totale di quelle sostenute dal Comune e infine la spesa pro capite. Stessa analisi, poi, per le spese ambientali in senso lato (funzione IX) ovvero “Funzioni riguardanti la gestione del territorio e dell’ambiente”).

Tab. 12.1: le spese ambientali correnti del Comune di Sona tra il 1999 ed il 2004

Servizio 6 - Spese per parchi e Funzione IX - Spese per la gestione tutela ambientale del verde del territorio e dell'ambiente

Incidenza Incidenza Spese correnti Spese % su % su (Bilancio - ambientali in spese Spesa pro Spese ambientali spese Spesa pro Anni Titolo I) senso stretto correnti capite in senso lato correnti capite 1999 € 11.563.014,14 € 57.326,06 0,50% € 4,17 € 2.050.555,13 17,73% € 149,10 2000 € 12.634.102,69 € 89.868,18 0,71% € 6,42 € 2.128.905,38 16,85% € 152,18 2001 € 13.695.176,47 € 67.973,14 0,50% € 4,76 € 1.965.311,13 14,35% € 137,68 2002 € 13.561.318,31 € 76.042,98 0,56% € 5,32 € 2.071.866,91 15,28% € 145,01 2003 € 10.058.088,39 € 103.849,32 1,03% € 7,16 € 1.804.559,21 17,94% € 124,40 2004 € 10.529.347,71 € 79.703,48 0,76% € 5,43 € 1.391.765,03 13,22% € 94,79 MEDIA € 12.006.841,29 € 79.127,19 0,66% € 5,54 € 1.902.160,47 15,84% € 133,86

[Fonte: elaborazioni agenda 21 consulting srl su dati forniti dal Comune di Sona]

La tabella 12.1, allora, presenta la situazione delle spese correnti ambientali sostenute dal Comune di Sona nel periodo 1999 – 2004 secondo lo schema appena descritto. La forte differenza nei valori delle spese correnti (Bilancio – Titolo I) tra il 2002 e il 2003 è dovuta all’esternalizzazione, nel 2003, della vendita del gas metano. Allo stesso anno risale anche l’esternalizzazione del servizio integrato idrico, che ha portato ad una diminuzione delle spese ambientali in senso lato, la differenza si nota soprattutto a partire dal 2004 in quanto inizialmente alcune spese erano comunque rimaste a carico del comune (anche se in seguito rimborsate), mentre a partire dal 2004 quasi tutte le spese vengono imputate al nuovo gestore. Osservando la percentuale delle spese ambientali in senso stretto sul totale delle spese correnti sostenute dal Comune (grafico 12.1) si nota che nell’anno 2003 tale incidenza ha raggiunto il valore più alto di tutto il periodo considerato, superando l’1% (anno in cui il Comune ha speso all’incirca 87.000 euro per “prestazioni di servizi”).

175

Fig. 12.2: Percentuale delle spese ambientali in senso stretto sul totale delle spese correnti sostenute dal Comune di Sona tra il 1999 ed il 2004

1,2%

1,0%

0,8%

0,6%

0,4%

0,2%

0,0%

Capitolo 12: LA SPESA PUBBLICA AMBIENTALE PUBBLICA SPESA LA 12: Capitolo 1999 2000 2001 2002 2003 2004

Servizio 6: Incidenza % su spese correnti

[Fonte: elaborazioni agenda 21 consulting srl su dati forniti dal Comune di Sona]

La figura che segue (grafico 12.2) guarda alla generalità delle spese ambientali e presenta la composizione percentuale delle diverse spese correnti sostenute per i diversi servizi che compongono la funzione IX. Osservando il grafico ci si rende subito conto che i servizi che assorbono maggiori risorse sono il “servizio idrico integrato” (servizio 4) e il “servizio di smaltimento rifiuti” (servizio 5). Le spese per “Parchi e servizi per la tutela ambientale del verde, altri servizi relativi al territorio ed all’ambiente” (il nostro servizio 6) rappresentano una quota marginale della spesa; ciononostante, nell’ultimo biennio, sono leggermente aumentate arrivando ad incidere per il 5,7% sul totale delle spesa (funzione IX).

Fig. 12.3:Composizione percentuale delle spese sostenute per i diversi servizi che compongono la funzione IX (spesa ambientale in senso lato) tra il 1999 ed il 2004.

100%

80%

60%

40%

20%

0% 1999 2000 2001 2002 2003 2004

Parchi e servizi per la tutela ambientale del verde, altri servizi relativi al territorio ed all'ambiente Servizio smaltimento rifiuti Servizio idrico integrato Servizi di protezione civile Edilizia residenziale pubblica locale e piani di edilizia economico-popolare Urbanistica e gestione del territorio

[Fonte: elaborazioni agenda 21 consulting srl su dati forniti dal Comune di Sona]

176 Rapportosu

llo Stato dell’Ambiente del Comune diSona dell’AmbienteComune Stato del llo 12.2 GLI INVESTIMENTI IN CAMPO AMBIENTALE

Dopo le spese correnti, uno sguardo agli investimenti. Nell’analisi che segue sono stati considerati gli investimenti del Comune nel periodo 1999 - 2004. I dati sono stati organizzati a partire dal totale degli investimenti sostenuti dal comune nell’arco di ciascun anno considerato, evidenziando successivamente gli investimenti ambientali in senso stretto (servizio 6), la percentuale degli stessi sul totale degli investimenti sostenuti dal comune e l’investimento medio pro capite in senso stretto. Quindi si sono specificati gli investimenti ambientali in senso lato (funzione IX del bilancio), il rapporto al totale degli investimenti sostenuti dal Comune e indicando, infine, l’investimento medio pro capite in senso lato. Nell’analisi degli investimenti bisogna fare attenzione al fatto che gli enti pubblici territoriali, quali i comuni, seguono un piano di investimenti che, per la loro natura, non prevede una continuità ed una costanza nel tempo degli stessi. Di conseguenza non sarà possibile parlare di “trend degli investimenti”, ma sarà più ragionevole valutare ogni singolo investimento nello specifico e per le sue peculiarità qualora i dati a disposizione lo permettano.

Tab.12.2: Gli investimenti ambientali del Comune di Sona tra il 1999 ed il 2004

Servizio 6 - Investimenti per Funzione IX - Investimenti per la parchi e tutela ambientale del gestione del territorio e verde dell'ambiente

Investimenti Investimenti Incidenza % Investimenti Incidenza % (Bilancio - ambientali in su Investimento ambientali in su Investimento Anni Titolo II) senso stretto investimenti pro capite senso lato investimenti pro capite 1999 € 2.484.187,57 € 0,00 0,00% € 0,00 € 274.516,86 11,05% € 19,96 2000 € 3.053.806,58 € 28.880,27 0,95% € 2,06 € 306.731,53 10,04% € 21,93 2001 € 4.255.228,85 € 23.270,11 0,55% € 1,63€ 1.060.856,92 24,93% € 74,32 2002 € 3.245.001,52 € 45.798,46 1,41% € 3,21€ 1.003.210,25 30,92% € 70,21 2003 € 3.836.464,02 € 32.791,46 0,85% € 2,26€ 1.300.968,60 33,91% € 89,68 2004 € 4.304.674,45 € 17.580,08 0,41% € 1,20 € 372.542,61 8,65% € 25,37 MEDIA € 3.529.893,83 € 24.720,06 0,70% € 1,73 € 719.804,46 20,39% € 50,25

[Fonte: elaborazioni agenda 21 consulting srl su dati forniti dal Comune di Sona]

La figura che segue (fig. 12.4) evidenzia l’incidenza percentuale degli investimenti ambientali in senso stretto (spese in conto capitale - servizio 6 della funzione IX), sul totale degli investimenti effettuati dal Comune. Dal grafico si evince che gli investimenti ambientali di maggior rilievo sono stati effettuati nel 2002, anno in cui il Comune ha sostenuto un investimento pari a 40.633,89 euro per l’acquisizione di beni immobili con un’incidenza sul totale degli investimenti pari al 1,41%.

177

Fig. 12.4: Percentuale degli investimenti ambientali in senso stretto sul totale degli investimenti sostenuti dal Comune di Sona tra il 1999 ed il 2004.

1,60% 1,40% 1,20% 1,00% 0,80% 0,60% 0,40% 0,20% 0,00%

Capitolo 12: LA SPESA PUBBLICA AMBIENTALE PUBBLICA SPESA LA 12: Capitolo 1999 2000 2001 2002 2003 2004

Servizio 6 - Incidenza % su investimenti totali

[Fonte: elaborazioni agenda 21 consulting srl su dati forniti dal Comune di Sona]

Il grafico 12.5, invece, evidenzia il peso di ogni quota di investimento sostenuto per i diversi servizi che compongono la funzione IX. Come si può notare dalla figura, i servizi che assorbono maggiori risorse sono il “servizio idrico integrato” (servizio 4) e il servizio per “edilizia residenziale pubblica locale e piani di edilizia economico – popolare” (servizio 2). Il servizio 6, comunque, registra una certa continuità negli investimenti per la maggior parte di acquisizione di beni immobili e di attrezzature.

Fig. 12.5: Composizione percentuale degli investimenti effettuati per i diversi servizi che compongono la funzione IX tra il 1999 ed il 2004.

100%

80%

60%

40%

20%

0% 1999 2000 2001 2002 2003 2004

Parchi e servizi per la tutela ambientale del verde, altri servizi relativi al territorio ed all'ambiente Servizio smaltimento rifiuti Servizio idrico integrato Servizi di protezione civile Edilizia residenziale pubblica locale e piani di edilizia economico-popolare Urbanistica e gestione del territorio

[Fonte: elaborazioni agenda 21 consulting srl su dati forniti dal Comune di Sona]

Spesa pubblica per la riduzione 106 P ND ALTRO

EAE dell’inquinamento OCSE OCSE

178 Rapportosu

12.3 CONCLUSIONI diSona dell’AmbienteComune Stato del llo

La riflessione relativa alle spese ed agli investimenti ambientali del Comune di Sona conferma alcuni punti di fragilità del sistema di contabilizzazione degli enti pubblici territoriali e cioè la difficoltà a derivare i dati della spesa ambientale dalla lettura dei bilanci consuntivi. La configurazione del piano dei conti del conto consuntivo comunale non consente, infatti, di distinguere immediatamente le spese o gli investimenti sostenuti strettamente per interventi in campo ambientale (ad esempio per il recupero di aree degradate, per la salvaguardia di siti incontaminati, per attrezzare i sentieri naturalistici ecc.) dalle spese e dagli investimenti meno pertinenti (la voce “acquisizione di beni immobili”, ad esempio, non permette di capire se si tratta di terreni da adibire a parco o se si tratta, semplicemente, dell’acquisto di un immobile da adibire a sede dei servizi ambientali del comune). Si tratta, per altro, di un problema che non riguarda esclusivamente il comune di Sona, ma che si ripresenta spesso in occasione della “raccolta dati” per la redazione di un Rapporto sullo stato dell’Ambiente. È anche per questo che l’indicatore segnalato dall’Agenzia Europea per l’Ambiente rimane spesso da popolare. Sovente, il capitolo sulla spesa ambientale viene addirittura omesso o accorpato, in qualche modo, a qualche altra tematica. Tuttavia, come detto, la scelta di inserire un capitolo sulla “spesa ambientale” in un Rapporto sullo stato dell’Ambiente costituisce già un grande passo in avanti. In questo senso, l’obiettivo della presente analisi dei dati è solo quello di innescare un primo dibattito e di stimolare la riflessione sul fatto che il patrimonio ambientale (al pari di quello economico e sociale) va, non solo salvaguardato, ma anche promosso e valorizzato. E l’ambiente, un ambiente che permette una vita di qualità, costa.

179

Rapportosu

CAPITOLO 13 - LA CARTA E GLI IMPEGNI DI diSona dell’AmbienteComune Stato del llo AALBORG

La Carta di Aalborg è un documento internazionale che impegna, chi lo sottoscrive, ad osservare una serie di parametri sulla sostenibilità ambientale, al fine di migliorare la qualità di vita di uno spazio abitativo e promuovere di conseguenza una politica ambientale capace di conciliare lo sviluppo economico con la necessità altrettanto impellente di porre attenzione all’ambiente contenendo le attività che inquinano. La Carta è stata approvata dai partecipanti alla conferenza europea sulle città sostenibili, che si è svolta ad Aalborg, Danimarca, dal 24 al 27 maggio 1994 sotto il patrocinio congiunto della Commissione europea e della città di Aalborg e che è stata organizzata dal Consiglio internazionale per le iniziative ambientali locali (ICLEI). La Carta di Aalborg è stata firmata inizialmente da 80 amministrazioni locali europee e da 253 rappresentanti di organizzazioni internazionali, governi nazionali, istituti scientifici, consulenti e singoli cittadini. Con la firma le città e le regioni europee si impegnano ad attuare l'Agenda 21 a livello locale e ad elaborare piani d'azione a lungo termine per uno sviluppo durevole e sostenibile, nonché ad avviare la campagna per uno sviluppo durevole e sostenibile delle città europee. Il progetto della Carta di Aalborg è stato esaminato da oltre 600 partecipanti suddivisi in 36 gruppi di lavoro e il testo finale rispecchia diversi suggerimenti e osservazioni proposte dai partecipanti. Alcune modifiche sono state poi proposte durante la seconda conferenza europea per lo sviluppo durevole e sostenibile delle città che si è svolta a Lisbona, Portogallo, nel settembre 1996.

13.1 I CONTENUTI DELLA CARTA DI AALBORG

Le città firmatarie si sono impegnante ad osservare le indicazioni emerse durante la conferenza e a mettere in atto il maggior numero possibile di azioni con l’obbiettivo di: • favorire il sostegno reciproco tra le città europee per quanto riguarda la progettazione, lo sviluppo e l'applicazione di politiche orientate alla sostenibilità; • raccogliere e diffondere informazioni sugli esempi positivi a livello locale; • promuovere il principio della sostenibilità presso altri enti locali; • aumentare il numero di città che sottoscrivono la carta; • organizzare annualmente un premio per la "città sostenibile"; • fornire alla Commissione europea suggerimenti relativi alle varie politiche; • fornire materiale per le relazioni sulle città sostenibili del gruppo di esperti per l'ambiente urbano; • sostenere gli amministratori locali nell'attuazione delle raccomandazioni e norme emanate in questo settore dall'Unione europea;

181

• pubblicare un bollettino di informazione della campagna informativa. E tramite le agende 21: • individuare degli schemi finanziari e di programmazione esistenti nonché di ogni altro piano e programma; • individuare in maniera sistematica, da realizzarsi facendo ampio ricorso alla consultazione dei cittadini, i problemi e le rispettive cause; • attribuire un ordine di priorità per affrontare i problemi individuati; • cercare un punto di vista comune per quanto riguarda un modello sostenibile di collettività attraverso un processo di partecipazione che coinvolga tutti i settori interessati; • valutare delle opzioni strategiche alternative; •

Capitolo 13: GLI IMPEGNI DI AALBORG GLI IMPEGNI 13: Capitolo adottare piani locali di azione a lungo termine orientati alla sostenibilità e che comprendano obiettivi misurabili.

13.1.1 Il nuovo ruolo delle città europee La carta prende quindi in esame alcuni punti strategici fondamentali sui quali poter costruire un progetto di sostenibilità ambientale e di riflessioni sulla situazione in cui molti luoghi si vengono a trovare. Le città europee che hanno firmato la carta sono infatti sempre più consapevoli di dover cambiare il loro ruolo sociale al fine di divenire centri non solo del commercio, ma anche della sostenibilità ambientale e sociale, consapevoli che la loro crescita economica comporta anche un prezzo in termini ambientali molto alto.

1 Il ruolo delle città europee: si constata che gli attuali livelli di sfruttamento delle risorse dei paesi industrializzati non possono essere raggiunti dall'intera popolazione esistente e tanto meno dalle generazioni future senza distruggere il capitale naturale. Si è convinti dell'impossibilità di arrivare ad un modello di vita sostenibile in assenza di collettività locali che si ispirino ai principi della sostenibilità. L'amministrazione locale si colloca ad un livello prossimo a quello in cui vengono percepiti i problemi ambientali e il più vicino ai cittadini, e condivide a tutti i livelli con i governi la responsabilità del benessere dei cittadini e della conservazione della natura. Le città svolgono pertanto un ruolo fondamentale nel processo di cambiamento degli stili di vita e dei modelli di produzione, di consumo e di utilizzo degli spazi.

2 - Il concetto ed i principi della sostenibilità: le città riconoscono che il concetto dello sviluppo sostenibile fornisce una guida per commisurare il livello di vita alle capacità di carico della natura. Pongono tra i loro obiettivi giustizia sociale, economie sostenibili e sostenibilità ambientale. La giustizia sociale dovrà necessariamente fondarsi sulla sostenibilità e l'equità economica, per le quali è necessaria la sostenibilità ambientale. Sostenibilità a livello ambientale significa conservare il capitale naturale. Ne consegue che il tasso di consumo delle risorse materiali rinnovabili, di quelle idriche e di quelle

182 Rapportosu

energetiche non deve eccedere il tasso di ricostituzione rispettivamente assicurato dai diSona dell’AmbienteComune Stato del llo sistemi naturali e che il tasso di consumo delle risorse non rinnovabili non superi il tasso di sostituzione delle risorse rinnovabili sostenibili. Sostenibilità dal punto di vista ambientale significa anche che il tasso di emissione degli inquinanti non deve superare la capacità dell'atmosfera, dell'acqua e del suolo di assorbire e trasformare tali sostanze. Inoltre, la sostenibilità dal punto di vista ambientale implica la conservazione della biodiversità, della salute umana e delle qualità dell'atmosfera, dell'acqua e dei suoli a livelli sufficienti a sostenere nel tempo la vita e il benessere degli esseri umani nonché degli animali e dei vegetali.

3 - Strategie locali per un modello urbano sostenibile: le città sono convinte di rappresentare la più ampia unità in grado di affrontare inizialmente i molti squilibri urbani, da quelli architettonici a quelli sociali, economici, politici, ambientali e delle risorse naturali che oggi affliggono il mondo e, al tempo stesso, la scala più piccola alla quale i problemi possono essere risolti positivamente in maniera integrata, olistica e sostenibile. Ogni città ha la sua specificità e pertanto occorre che ciascuna trovi la propria via alla sostenibilità. Il loro compito è quello di integrare i principi della sostenibilità nelle rispettive politiche e partire dalle risorse delle diverse città per costruire appropriate strategie locali.

4 - La sostenibilità come processo locale e creativo per la ricerca dell'equilibrio: le città riconoscono che la sostenibilità non rappresenta uno stato né una visione immutabili, ma piuttosto un processo locale, creativo e volto a raggiungere l'equilibrio che abbraccia tutti i campi del processo decisionale locale. Esso genera una continua verifica nella gestione delle città per individuare le attività che spingono il sistema urbano verso l'equilibrio e quelle che lo allontanano dall'equilibrio. Costruendo la gestione della città sulle informazioni raccolte attraverso tale processo, si comprende che la città funziona come un tutto organico e gli effetti di tutte le attività significative divengono manifesti. Grazie a tale processo la città e i cittadini possono effettuare scelte razionali. Una procedura di gestione che si fondi sulla sostenibilità consente di prendere decisioni non solo sulla base degli interessi degli attuali fruitori, ma anche delle generazioni future.

5 - Risolvere i problemi attraverso soluzioni negoziate: le città riconoscono che non si possono permettere di trasferire i problemi all'ambiente esterno né di lasciarli in eredità ai posteri. Pertanto i problemi e gli squilibri interni alle città devono essere ricondotti all'equilibrio nell'ambito del livello in cui si verificano o essere assorbiti da una più vasta entità a livello regionale o nazionale. Ciò corrisponde al principio della risoluzione dei problemi attraverso soluzioni negoziate. L'applicazione di tale principio lascerà ad ogni città ampia libertà di stabilire la natura delle proprie attività.

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6 - L'economia urbana verso un modello sostenibile: le città riconoscono che il capitale di risorse naturali, atmosfera, suolo, acqua e foreste, è divenuto il fattore limitante del loro sviluppo economico e che pertanto è necessario investire in questo capitale. Ciò comporta in ordine di priorità: investire nella conservazione del rimanente capitale naturale, ovvero acque di falda, suoli, habitat per le specie rare; favorire la crescita del capitale naturale riducendo l'attuale livello di sfruttamento, in particolare per quanto riguarda le energie non rinnovabili; investire per ridurre la pressione sul capitale di risorse naturali esistenti attraverso un'espansione di quelle destinato ad usi antropici, ad esempio gli spazi verdi per

Capitolo 13: GLI IMPEGNI DI AALBORG GLI IMPEGNI 13: Capitolo attività ricreative all'interno delle città, in modo da ridurre la pressione sulle foreste naturali; migliorare l'efficienza dell'uso finale dei prodotti, ad esempio utilizzando edifici efficienti dal punto di vista energetico e modalità di trasporto urbano non nocive per l'ambiente.

7 - L'equità sociale per un modello urbano sostenibile: le città sono consapevoli del fatto che i poveri costituiscono le principali vittime dei problemi ambientali (inquinamento acustico ed atmosferico causato dal traffico, carenza di spazi ricreativi, abitazioni malsane, carenza di spazi all'aperto) e al tempo stesso sono la parte della popolazione che dispone di meno possibilità per risolvere tali problemi. L'ineguale distribuzione della ricchezza è causa di comportamenti insostenibili e, al tempo stesso, della rigidità a modificarli. Le città intendono integrare i bisogni sociali fondamentali dei cittadini, di adeguati programmi sanitari, occupazionali ed abitativi, con la protezione ambientale. Esse intendono imparare dalle iniziali esperienze di stili di vita sostenibili in modo da poter agire per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini piuttosto che favorire semplicemente una massimizzazione dei consumi. L'obiettivo è quello di creare posti di lavoro che contribuiscano alla sostenibilità della collettività e quindi a ridurre la disoccupazione. Nel tentativo di creare nuovi posti di lavoro gli effetti di ogni possibile attività saranno valutati in termini di sostenibilità allo scopo di favorire la creazione di posti di lavoro a lungo termine e di prodotti durevoli, nel rispetto dei principi della sostenibilità.

8 - Modelli sostenibili di uso del territorio: le città riconoscono l'importanza dell'adozione da parte degli enti locali di efficienti politiche di pianificazione dello sviluppo degli usi territoriali che comprendano una valutazione ambientale strategica di tutti i progetti. Esse approfitteranno dei vantaggi di scala per fornire trasporti pubblici ed energia in modo efficiente grazie all'elevata densità, mantenendo al tempo stesso una dimensione umana dello sviluppo. Sia nell'attuazione di programmi di restauro urbano nelle aree cittadine, sia nella pianificazione di nuovi quartieri si

184 Rapportosu

punterà a sviluppare molteplici funzioni in modo da ridurre il bisogno di mobilità. Il diSona dell’AmbienteComune Stato del llo concetto di equa interdipendenza regionale dovrebbe consentire di equilibrare i flussi tra città e campagna e impedire alle città il puro sfruttamento delle risorse delle aree circostanti.

9 - Modelli sostenibili di mobilità urbana: le città si impegneranno per migliorare l'accessibilità e sostenere il benessere sociale e lo stile di vita urbano pur riducendo la mobilità. E' divenuto ormai imperativo per una città sostenibile ridurre la mobilità forzata e smettere di promuovere e sostenere l'uso superfluo di veicoli a motore. Sarà data priorità a mezzi di trasporto ecologicamente compatibili (in particolare per quanto riguarda gli spostamenti a piedi, in bicicletta e mediante mezzi pubblici) e sarà messa al centro degli sforzi di pianificazione la realizzazione di una combinazione di tali mezzi. I mezzi di trasporto individuali dovrebbero avere nelle città solo una funzione ausiliaria per facilitare l'accesso ai servizi locali e mantenere le attività economiche della città.

10 - Responsabilità riguardanti il clima a livello planetario: le città sono consapevoli del fatto che i gravi rischi che il riscaldamento del globo terrestre presenta sia per l'ambiente naturale che per quello antropizzato, nonché per le generazioni future, richiedono una risposta che sia in grado di stabilizzare e successivamente ridurre le emissioni di gas serra nell'atmosfera nel più breve tempo possibile. Pari importanza riveste la protezione delle risorse mondiali in termini di biomassa, quali le foreste e il fitoplancton, che svolgono un ruolo essenziale nel ciclo del carbonio del nostro pianeta. L'abbattimento delle emissioni generate da combustibili fossili richiederà politiche ed iniziative basate su una adeguata comprensione delle alternative e dell'ambiente urbano in quanto sistema energetico. Le fonti rinnovabili di energia rappresentano la sola alternativa sostenibile.

11 - Prevenzione dell'inquinamento degli ecosistemi: le città sono consapevoli del fatto che sempre maggiori quantità di sostanze tossiche e nocive vengono riversate nell'atmosfera, nell'acqua, nel suolo e nel cibo e costituiscono pertanto una crescente minaccia alla salute umana e agli ecosistemi. Sarà fatto ogni sforzo per impedire ulteriori inquinamenti e prevenirli alla fonte.

12 - L'autogoverno locale come precondizione: le città ritengono di possedere la forza, la conoscenza e il potenziale creativo per sviluppare modi di vita sostenibili e progettare e gestire le città compatibilmente con un modello urbano sostenibile. I rappresentanti democraticamente eletti delle collettività locali sono pronti ad assumersi la responsabilità di riorganizzare le città in base a criteri di sostenibilità. La capacità delle città di raccogliere questa sfida dipende dai diritti di autogoverno che vengono loro riconosciuti a livello locale conformemente al principio della sussidiarietà.

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E' essenziale che gli enti locali dispongano di poteri sufficienti e di una base finanziaria solida.

13 - Il ruolo fondamentale dei cittadini e il coinvolgimento della Comunità: le città s'impegnano a rispettare le raccomandazioni dell'Agenda 21, il documento chiave approvato all'Earth Summit di Rio de Janeiro, affinché i progetti dell'Agenda 21 a livello locale vengano sviluppati in collaborazione con tutti i settori delle rispettive collettività: cittadini, attività economiche, gruppi di interesse. Esse riconoscono la necessità enunciata nel Quinto programma di azione a favore dell'ambiente dell'Unione europea "Per uno sviluppo durevole e sostenibile" di condividere le responsabilità dell'attuazione del programma tra tutti i settori della Comunità. Esse

Capitolo 13: GLI IMPEGNI DI AALBORG GLI IMPEGNI 13: Capitolo fonderanno pertanto la loro azione sulla cooperazione fra tutti gli attori interessati e faranno si che tutti i cittadini e i gruppi interessati abbiano accesso alle informazioni e siano messi in condizioni di partecipare al processo decisionale locale. Esse si preoccuperanno di predisporre opportunità di educazione e formazione alla sostenibilità non solo per i cittadini ma anche per i rappresentanti eletti e i funzionari degli enti locali.

14 - Strumenti amministrativi e di gestione urbana per l'attuazione di un modello sostenibile: le città si impegnano ad utilizzare gli strumenti tecnici e politici disponibili per attuare un approccio alla gestione urbana che tenga conto degli ecosistemi. Si farà ricorso ad una vasta gamma di strumenti tra i quali quelli necessari per la raccolta e il trattamento dei dati ambientali e la pianificazione ambientale; strumenti normativi, economici e di informazione quali direttive, imposte e tasse; nonché meccanismi che contribuiscano ad accrescere la consapevolezza dei problemi e prevedano la partecipazione dei cittadini. Si cercherà di istituire nuovi sistemi di contabilità ambientale che consentano di gestire le risorse naturali in maniera economica analogamente alla gestione del denaro, risorsa artificiale per eccellenza.

13.2 GLI AALBORG COMMITMENTS DEL 2004

In data 11 giugno 2004 i 1000 partecipanti alla quarta Conferenza Europea delle Città Sostenibili, Aalborg+10, hanno approvato gli 'Aalborg Commitments', riconoscendoli come la dichiarazione finale della conferenza e i rappresentanti di 110 amministrazioni locali hanno sottoscritto il documento nella sessione plenaria conclusiva. Gli Impegni di Aaborg+10 saranno in grado di sviluppare una notevole energia positiva a favore della sostenibilità e nel corso dei prossimi dieci anni gli Aalborg Commitments avranno un ruolo persino più importante di quello svolto dalla Carta di Aalborg.

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Gli Aalborg Commitments sono progettati per dare maggiore incisività alle azioni di diSona dell’AmbienteComune Stato del llo sostenibilità locale e per fornire nuovi impulsi ai processi di Agenda 21 Locale. Si propongono due obiettivi fondamentali: • Mirano ad aumentare la consapevolezza e a mettere in luce la necessità per i governi locali in tutta Europa di mettere in atto politiche integrate in grado di affrontare le sfide crescenti della sostenibilità. In quest’ottica i Commitments possono essere un valido documento di supporto alla Strategia Tematica sull’Ambiente Urbano della Commissione Europea. • Gli Aalborg Commitments sono progettati per essere uno strumento pratico e flessibile. Con la firma degli Aalborg Commitments, le amministrazioni locali avviano un percorso per individuare gli obiettivi coinvolgendo gli stakeholders e in collaborazione con l’Agenda 21 Locale e gli altri piani di sostenibilità. Naturalmente si possono sfruttare gli obiettivi o le strategie di pianificazione già esistenti, che vanno comunque sempre adattati e riferiti ai 10 temi e alla struttura del documento degli Aalborg Commitments.

Con la sottoscrizione ci si impegna a: • produrre un rapporto preliminare sulla propria situazione locale entro i 12 mesi successivi alla sottoscrizione; • impostare un processo partecipato per l’individuazione degli obiettivi; • predisporre un programma di azione, considerando tutti i dieci Commitments; • fissare i propri obiettivi locali entro i 24 mesi successivi alla data di sottoscrizione; • controllare periodicamente l’attuazione degli Aalborg Commitments e rendere i dati disponibili per i propri cittadini; • fornire regolarmente informazioni relative ai propri obiettivi e ai risultati ottenuti.

13.2.1 Gli Aalborg Commitments Di seguito è riportato il testo degli Aalborg Commitments. Ciascuna amministrazione locale, dopo la stesura di un rapporto sullo stato dell’ambiente, o rapporto preliminare, può avviare una agenda 21 locale che decide di impegnarsi nella stesura di un Piano di Azione Locale secondo gli impegni di Aalborg che si intendono perseguire. Appare quindi importante completare questo rapporto riportando i possibili temi che l’agenda 21 locale del Comune di Sona vorrà affrontare nel corso dei prossimi anni.

1 Governance Ci impegniamo a rafforzare i nostri processi decisionali tramite una migliore democrazia partecipatoria. Lavoreremo quindi per:

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1. sviluppare ulteriormente la nostra visione comune e a lungo termine per una città sostenibile; 2. incrementare la partecipazione e la capacità di sviluppo sostenibile nelle comunità locali e nelle amministrazioni comunali; 3. invitare tutti i settori della società locale a partecipare attivamente ai processi decisionali; 4. rendere le nostre decisioni chiare, motivate e trasparenti; 5. cooperare concretamente con i confinanti, le altre città e le altre sfere di governo.

2 Gestione locale per la sostenibilità

Capitolo 13: GLI IMPEGNI DI AALBORG GLI IMPEGNI 13: Capitolo Ci impegniamo a mettere in atto cicli di gestione efficienti, dalla loro formulazione alla loro implementazione e valutazione. Lavoreremo quindi per: 1. rafforzare la Agenda 21 Locale o altri processi locali di sostenibilità, garantendo che abbiano un ruolo centrale nelle amministrazioni locali; 2. elaborare una gestione integrata per la sostenibilità, basata sul principio di precauzione e in linea con la Strategia Tematica Urbana dell’UE in corso di elaborazione; 3. fissare obiettivi e tempi certi nell’ambito degli Aalborg Comm. e prevedere e attuare una revisione periodica degli stessi; 4. assicurare che le tematiche della sostenibilità siano al centro dei processi decisionali urbani e che l’allocazione delle risorse sia basata su concreti criteri di sostenibilità; 5. cooperare con la Campagna delle Città Europee Sostenibili e i suoi network per monitorare i progressi nel conseguimento dei nostri obiettivi di sostenibilità.

3 Risorse naturali comuni Ci impegniamo ad assumerci la piena responsabilità per la protezione, la conservazione e la disponibilità per tutti delle risorse naturali comuni. Lavoreremo quindi, in tutta la nostra comunità, per: 1. ridurre il consumo di energia primaria e incrementare la quota delle energie rinnovabili e pulite; 2. migliorare la qualità dell’acqua e utilizzarla in modo più efficiente; 3. promuovere e incrementare la biodiversità, mantenendo al meglio ed estendendo riserve naturali e spazi verdi; 4. migliorare la qualità del suolo, preservare i terreni ecologicamente produttivi e promuovere l’agricoltura e la forestazione sostenibile; 5. migliorare la qualità dell’aria.

188 Rapportosu

4 Consumo responsabile e stili di vita diSona dell’AmbienteComune Stato del llo Ci impegniamo ad adottare e a incentivare un uso prudente ed efficiente delle risorse, incoraggiando un consumo e una produzione sostenibili. Lavoreremo quindi, in tutta la nostra comunità, per: 1. prevenire e ridurre la produzione dei rifiuti e incrementare il riuso e il riciclaggio; 2. gestire e trattare i rifiuti secondo le migliori prassi standard; 3. evitare i consumi superflui e migliorare l’efficienza energetica; 4. ricorrere a procedure di appalto sostenibili; 5. promuovere attivamente una produzione e un consumo sostenibili, con particolare riferimento a prodotti eco-certificati e del commercio equo e solidale.

5 Pianificazione e progettazione urbana Ci impegniamo a svolgere un ruolo strategico nella pianificazione e progettazione urbane, affrontando problematiche ambientali, sociali, economiche, sanitarie e culturali per il beneficio di tutti. Lavoreremo quindi per: 1. rivitalizzare e riqualificare aree abbandonate o svantaggiate; 2. prevenire una espansione urbana incontrollata, ottenendo densità urbane appropriate e dando precedenza alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente; 3. assicurare una miscela di destinazioni d’uso, con un buon equilibrio di uffici, abitazioni e servizi, dando priorità all’uso residenziale nei centri città; 4. garantire una adeguata tutela, restauro e uso/riuso del nostro patrimonio culturale urbano; 5. applicare i principi per una progettazione e una costruzione sostenibili, promuovendo progetti architettonici e tecnologie edilizie di alta qualità.

6 Migliore mobilità, minor traffico Riconosciamo l’interdipedenza di trasporti, salute e ambiente e ci impegniamo a promuovere scelte di mobilità sostenibili. Lavoreremo quindi per: 1. ridurre la necessità del trasporto motorizzato privato e promuovere alternative valide e accessibili; 2. incrementare la quota di spostamenti effettuati tramite i mezzi pubblici, a piedi o in bicicletta; 3. promuovere il passaggio a veicoli con basse emissioni di scarico; 4. sviluppare un piano di mobilità urbana integrato e sostenibile; 5. ridurre l’impatto del trasporto sull’ambiente e la salute pubblica.

7 Azione locale per la salute Ci impegniamo a proteggere e a promuovere la salute e il benessere dei nostri cittadini. Lavoreremo quindi per:

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1. accrescere la consapevolezza del pubblico e prendere i necessari provvedimenti relativamente ai fattori determinanti della salute, la maggior parte dei quali non rientrano nel settore sanitario; 2. promuovere la pianificazione dello sviluppo sanitario urbano, che offre alla nostre città i mezzi per costituire e mantenere partnership strategiche per la salute; 3. ridurre le disuguaglianze nella sanità e impegnarsi nei confronti del problema della povertà, con regolari relazioni sui progressi compiuti nel ridurre tali disparità; 4. promuovere la valutazione dell’impatto di salute per focalizzare l’attenzione di tutti i settori verso la salute e la qualità della vita; 5. sensibilizzare gli urbanisti ad integrare le tematiche della salute nelle strategie e

Capitolo 13: GLI IMPEGNI DI AALBORG GLI IMPEGNI 13: Capitolo iniziative di pianificazione urbana.

8 Economia locale sostenibile Ci impegniamo a creare e ad assicurare una vivace economia locale, che promuova l’occupazione senza danneggiare l’ambiente. Lavoreremo quindi per: 1. adottare misure per stimolare e incentivare l’occupazione locale e lo sviluppo di nuove attività; 2. cooperare con le attività commerciali locali per promuovere e implementare buone prassi aziendali; 3. sviluppare e implementare principi di sostenibilità per la localizzazione delle aziende; 4. incoraggiare la commercializzazione dei prodotti locali e regionali di alta qualità; 5. promuovere un turismo locale sostenibile.

9 Equità e giustizia sociale Ci impegniamo a costruire comunità solidali e aperte a tutti. Lavoreremo quindi per: 1. sviluppare e mettere in pratica le misure necessarie per prevenire e alleviare la povertà; 2. assicurare un equo accesso ai servizi pubblici, all’educazione, all’occupazione, alla formazione professionale, all’informazione e alle attività culturali; 3. incoraggiare l’inclusione sociale e le pari opportunità; 4. migliorare la sicurezza della comunità; 5. assicurare che alloggi e condizioni di vita siano di buona qualità e garantiscano l’integrazione sociale.

10 Da locale a globale Ci impegniamo a farci carico delle nostre responsabilità per conseguire pace, giustizia, equità, sviluppo sostenibile e protezione del clima per tutto il pianeta. Lavoreremo quindi per:

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1. sviluppare ed applicare strategie integrate per la riduzione dei cambiamenti diSona dell’AmbienteComune Stato del llo climatici, e adoperarsi per raggiungere un livello sostenibile di emissioni di gas serra; 2. considerare il ruolo centrale della protezione del clima nei settori dell’energia, dei trasporti, degli appalti, dei rifiuti, dell’agricoltura e della forestazione; 3. diffondere la consapevolezza delle cause e delle probabili conseguenze dei cambiamenti climatici, e integrare azioni di prevenzione nelle nostre strategie per la protezione del clima; 4. ridurre il nostro impatto sull’ambiente a livello globale e promuovere il principio di giustizia ambientale; 5. consolidare la cooperazione internazionale tra le città e sviluppare risposte locali a problemi globali in collaborazione con altre autorità locali, comunità e ONG.

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SINTESI DEGLI INDICATORI

CAPITOLO N°1: ARIA

CAMBIAMENTO 1 Emissioni di CO 2 e trend P D  CLIMATICO  OCSE

15 Emissioni di SO X e trend P D ACIDIFICAZIONE ☺☺☺  OCSE

17 Emissioni di NO X e trend P D ACIDIFICAZIONE   OCSE

31 Emissioni di CO e trend P D AMBIENTE URBANO   OCSE

Inventari locali (regionali e/o provinciali) di emissione in 507 atmosfera (presenza di R D ATMOSFERA   APAT inventari e distribuzione territoriale)

Qualità dell’aria ambiente: 515 S D ATMOSFERA  concentrazione in aria di PM10  APAT

38 Concentrazione di PM10 S D AMBIENTE URBANO   OCSE

37 Concentrazione di NO 2 S D AMBIENTE URBANO  ? OCSE

36 Concentrazione di SO 2 S D AMBIENTE URBANO ☺☺☺  OCSE

513 Concentrazione di CO S D AMBIENTE URBANO ☺☺☺  APAT

39 Concentrazione di O 3 S D AMBIENTE URBANO   OCSE

Qualità dell’aria ambiente: 514 concentrazione in aria di S D ATMOSFERA ☺☺☺  APAT benzene (C6H6)

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CAPITOLO N°2: L’ACQUA E IL SUOLO

Concentrazione di cadmio, 48 rame, cromo, piombo nelle S D CONTAMINANTI ☺☺☺

OCSE acque dei fiumi

Inquinamento organico dei 77 S D ACQUA  corsi d’acqua  OCSE

Indice SCAS (stato chimico 546 S PD IDROSFERA acque sotterranee) APAT

32 Qualità acque sotterranee S PD ACQUA 2002 ARPAV

N° di risultati (sul totale) che superano i valori prescritti 78 S D ACQUA ☺☺☺  UAI UAI come specificato nella direttiva 80/778/EEC

76 Consumo di acqua per settore P D ACQUA ☺☺☺ ? OCSE

46 Perdite rete acquedottistica P D ACQUA   2002 ARPAV

Depuratori: conformità del 550 sistema di fognatura delle R DQ IDROSFERA ☺☺☺  APAT acque reflue urbane

Depuratori: conformità del 551 sistema di depurazione delle R DQ IDROSFERA   APAT acque reflue urbane

Uso del suolo suddiviso per 534 S D BIOSFERA  categoria di copertura ☺☺☺ APAT

Contenuto di metalli pesanti 552 S D GEOSFERA totali nei suoli agrari ☺☺☺ APAT

40 Attività di cava P D SUOLO ☺☺☺  2002 ARPAV

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CAPITOLO N°3: GLI AMBITI NATURALI E LA BIODIVERSITÀ

BIODIVERSITA’ E 59 % di aree protette R D  PAESAGGI  OCSE

Territorio vincolato per la CONSERVAZIONE 23 R D  tutela del paesaggio DELLA NATURA ☺☺☺ 2002 ARPAV

Superficie forestale: stato e 529 S D BIOSFERA  variazioni  APAT

Incendi: numero degli eventi 86 P D FORESTE  ed area incendiata ☺☺☺ OCSE

522 Pressione venatoria P D BIOSFERA  ? APAT

CAPITOLO N°4: I RIFIUTI

Produzione di rifiuti per 63 P D RIFIUTI  settore ☺☺☺ OCSE

Quantità rifiuti urbani raccolti 576 R D RIFIUTI  in modo differenziato ☺☺☺ APAT

Quantità rifiuti smaltiti in 571 discarica, totale e per tipologia R,P D RIFIUTI ☺☺☺  APAT di rifiuti

Tipologia di smaltimento dei 69 R D RIFIUTI  rifiuti ☺☺☺ OCSE

Quantità rifiuti inceneriti, 573 R,P D RIFIUTI  totale e per tipologia di rifiuti  APAT

CAPITOLO N°5: LE ATTIVITÀ ECONOMICHE

Aziende e superficie agricola SETTORI 617 D D  utilizzata PRODUTTIVI  APAT

BIODIVERSITÀ E 57 Allevamento S D  PAESAGGIO  OCSE

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SETTORI 649 Infrastrutture turistiche D D  PRODUTTIVI ☺☺☺ APAT

Intensità turistica SETTORI 651 D D  (arrivi/presenze) PRODUTTIVI ☺☺☺ APAT

CAPITOLO N°6: I TRASPORTI E LE COMUNICAZIONI

Capacità ed estensione della 645 R D  rete di infrastrutture TRASPORTI ☺☺☺ APAT

Parco veicoli stradali, valori 648 totali e pro capite, età media D TRASPORTI   APAT dei veicoli, % di veicoli

Distanze e tempi di viaggio AMBIENTE 43 R D per raggiungere il lavoro ☺☺☺ ?

OCSE URBANO

- N° di posti sui trasporti AMBIENTE C12 R D  ?

OMS pubblici per 1.000 abitanti HCI URBANO

Incidenti stradali mortali o AMBIENTE 91 comunque causanti seri danni R D UAI UAI  per 1.000 abitanti URBANO

CAPITOLO N°7: L’ENERGIA

Energia prodotta da fonti I-10 R ND ENERGIA  

QCS rinnovabili

Km di linee elettriche per 1 P D ENERGIA ☺☺☺  A21 abitante SONA

Consumi finali di energia per 630 D ND ENERGIA  settore economico  APAT

Consumi totali di energia per 635 D ND ENERGIA  fonti primarie  APAT

Consumo di elettricità pro 96 D D ENERGIA   UAI UAI capite

97 Consumo di gas pro capite D D ENERGIA ☺☺☺  UAI UAI

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Numero di stazioni radiobase 2 P D ENERGIA   A21 per abitante SONA

CAPITOLO N°8: L’AMBIENTE URBANO

Sviluppo urbano (% 41 S D AMBIENTE URBANO ☺☺☺ ?

OCSE popolazione urbana)

C8 Siti industriali dimessi D D AMBIENTE ☺☺☺  HCI-OMS

44 Percentuali di aree verdi S PD AMBIENTE URBANO

OCSE

CAPITOLO N°9: LA POPOLAZIONE E LE SUE DINAMICHE

Proporzione degli stranieri sul 4 S D POPOLAZIONE   UAI UAI totale della popolazione

Popolazione: tasso di crescita 97 s D POPOLAZIONE  e densità  OCSE

CAPITOLO N°11: LA PIANIFICAZIONE

536 Piani paesistici R D BIOSFERA   APAT

Urbanizzazione e 566 P D GEOSFERA ☺☺☺ 

APAT infrastrutture

CAPITOLO N°12: LA SPESA PUBBLICA AMBIENTALE

Spesa pubblica per la 106 P ND ALTRO riduzione dell’inquinamento OCSE

Tipologia Qualità Situazione Trend

P = pressione D = disponibile e di buona qualità ☺☺☺ condizioni positive  progressivo miglioramento nel tempo S = stato DQ = disponibili, parzialmente rispondenti o da verificare la qualità R = risposta  condizioni intermedie  progressivo peggioramento nel tempo = probabilmente disponibili, D = determinanti PD o incerte possono essere ricavati da I = impatti elaborazioni che esulano dalla fase di  andamento costante nel tempo reporting  condizioni negative

ND = non disponobili andamento variabile e oscillante

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BIBLIOGRAFIA

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• Consorzio per la gestione dei servizi di tutela dell’ambiente. Trasmissione Collaudo Funzionale impianto di depurazione consortile – 2000; • Decreto Legislativo n° 22/1997 (Decreto Ronchi); • Gisotti, Zarlenga. Geologia ambientale – principi e metodi, pg 91 – 2004; • Giunta regionale del Veneto-Segreteria per il territorio e Associazione Italiana per il WWF. I grandi alberi dell’area veronese; • Gragnato M., Chiese, Ville, Corti a Sona e nelle sue contrade, Leaderform Spa - maggio 2003; • Laboratorio Chimico Veneto. Rapporto di prova n° 00100/R-00 - 2000; • Legge 5 gennaio 1994 n°36 “Disposizioni in materia di risorse idriche”; • Legge Regionale veneta 21 Gennaio 2000 n° 3; • M. Livi Bacci, Introduzione alla demografia, Loescher, Milano - 1999; • Michele Gragnato - Chiese, Ville, corti a Sona e nelle sue contrade nella collana “Sona, ieri oggi e domani” - 2003; • Provincia di Trento, Rapporto sullo stato dell’ambiente della Provincia di Trento - 2003; • Provincia di Verona - Piano Territoriale Provinciale - Relazione tecnica; • Provincia di Verona – Settore Faunistico Ambientale, Carta Ittica; • Provincia di Verona Rapporto sullo stato dell’ambiente della Provincia di Verona - 2004; • Provincia di Verona, dati relativi alle superfici agrarie interessate allo spargimento dei liquami - 2005; • Provincia di Verona, Piano faunistico-venatorio; • Provincia di Verona, Presidio Multizonale di Prevenzione di Verona, Regione del Veneto, ASL 20- 21-11, qualità delle acque superficiali-monitoraggio dei corsi d’acqua principali della provincia di Verona - 1997; • Regione del Veneto – Assessorato alla Politiche per l’Ambiente e per la Mobilità. CER 2002 Guida al nuovo elenco dei rifiuti; • Regione del Veneto – Servizio Forestale Regionale di Verona, dati su superfici e formazioni forestali – 2005; • Regione del Veneto, atlante della bonifica veneta, in collaborazione con Unione Veneta Bonifiche – 1999; • Regione del Veneto, carta della qualità biologica dei corsi d’acqua regionali - 1997; • Regione del Veneto, Piano di Tutela delle Acque-Stato di Fatto - 2004; • Regione del Veneto, Piano regionale delle attività di cava; • Regione del Veneto-ARPAV, rapporti di prova 5889-90-91-92 del 28/07/05; • Regione Veneto - Direzione Sistema Statistico Regionale - Il Veneto si racconta – Rapporto statistico 2005; • Roberto del Favero (a cura di), Biodiversità e indicatori nei tipi forestali del Veneto;

SITI INTERNET

• http://demo.istat.it; • www.aalborgplus10.dk; • www.aeroportoverona.it; • www.apat.it;

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• www.apt.vr.it; • www.arpa.veneto.it; • www.autobrennero.it; • www.autostrade.it; • www.clc2000.sinanet.apat.it; • www.comune.sona.vr.it; • www.comune.sona.vr.it • www.corpoforestale.it; • www.gabetti.it; • www.grtn.it; • www.impattoambientale.net; • www.istat.it; • www.legambienteverona.it; • www.minambiente.it; • www.minindustria.it; • www.bap.beniculturali.it • www.provincia.verona.it; • www.regione.veneto.it; • www.sincert.it; • www.snamretegas.it; • www.terna.it; • www.vr.camcom.it;

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