lunedì 11 novembre 2002 lo sport 19

BASKET Myers schiaccia la Virtus Bologna Il Genoa affossa il Napoli ricordando il capitano Signorini e Roma vola seconda in classifica Matteo Basile pei sono ora al quart’ultimo posto. Sin dalle prime dei singoli. L'episodio decisivo al sesto: conclusione flash battute sono i padroni di casa a fare la partita mante- tutt'altro che irresistibile del tunisino Bouzaiene, cla- Roma conferma di fare sul serio, batte nendo costantemente il possesso di palla e chiuden- morosa papera di Storari che si lascia sfuggire la anche la Virtus Bologna 81-75 e raggiunge GENOVA Un minuto di assordante silenzio ha riempi- do gli uomini di Colomba nella propria tre quarti, sfera dalle mani. Genoa di nuovo in vantaggio, Colom- il secondo posto solitario in classifica. to il Luigi Ferraris. Un silenzio assoluto e carico di senza però riuscire a trovare lo spiraglio giusto. La ba prova ad inserire anche Stellone e a giocare con Grande gara del ritrovato Carlton Myers commozione per ricordare Gianluca Signorini, gran- superiorità territoriale del Genoa si concretizza al 24’ tre punte senza però acquistare in incisività. Il Genoa (nella foto) che, da buon ex della Fortitudo, de capitano del miglior Genoa del dopoguerra. In quando Niculescu serve Bouzaiene che viene travolto può giocare di rimessa e, a pochi minuti dal termine, ha sfoderato una prova superlativa: 37 tribuna anche Benedetta e Alessio Signorini, due dei violentemente da Mancini, la sfera giunge a Carparelli trova la rete del definitivo 3 a 1 grazie ad una potente punti, 10/15 al tiro complessivo con 11/11 quattro figli di un giocatore che per i tifosi genoani che a porta vuota insacca l’1 a 0. L’estremo difensore conclusione di Gabsi che s’insacca nell’angolo alto dalla lunetta e un +45 di valutazione finale. era molto più che una bandiera. Ed il Genoa, sul del Napoli non ce la fa ed al suo posto entra Storari, alla sinistra di Storari. Ottimo anche Santiago in difesa. Alla campo, ha onorato al meglio la memoria di Signorini. cambio che risulterà decisivo. Passano solo 4’ ed il Negli spogliatoi Colomba afferma che il presidente Virtus, in partita fino all’ultimo canestro, Tre punti importanti per i liguri, che danno fiato ad Napoli pareggia grazie ad un perfetto stacco aereo di Naldi ha rinnovato la fiducia a lui e alla squadra, non sono bastate le buone prestazioni di una classifica che si stava facendo pericolosa. Una Dionigi che capitalizza al meglio un cross di Sesa. mentre Carparelli ha una dedica speciale: «Una vitto- Bell, Dial, Andersen e Frosini. Male invece vittoria convincente ai danni di un Napoli che manca Nella ripresa il tema della gara non cambia: Genoa ria importante per il grande capitano che non c'è Rigaudeau (appena 5 punti in 23'). di determinazione e non riesce a far male. I parteno- manovriero e Napoli timoroso che si affida agli spunti più». Il Messina vola sulle ali di Zampagna Il bomber regala la vittoria sul Livorno, Protti contestato dai suoi tifosi potrebbe andarsene

Roberto Gugliotta A fianco Richi via Emilia Zampagna MESSINA La querelle è scoppiata. Sotto Anzi monta. E ha l’aria di diventare Igor Protti il tormentone della stagione del foto Enrico Messina: è più forte Richi Zampa- Di Giacomo Castel S.Pietro-Faenza gna, bomber del campionato con sette reti, o il sale che getta ogni partita sul campo il presidente Pie- Che bello l’altro derby trino Franza? Andiamo con ordine. Prologo di Messina-Livorno sono i cori e gli abbracci tra i tifosi del CASTEL SAN PIETRO (Bologna) C'è il sapore delle cose Messina e l’attaccante del Livorno buone qui, al confine tra Emilia e Romagna. Neanche il Igor Protti, ex giallorosso che in ri- tempo di uscire dalla messa, di mangiare due tagliatelle va allo Stretto ha lasciato molti rim- di corsa che inizia la partita. In , infatti, le gare si pianti e tantissimi amici. Amore giocano alle 14,30, come in Eccellenza, in Promozione, che è malvisto dai supporter tosca- in Prima categoria. Il Comunale di via Viaria è stretto ni. Tanto che, fin dalle prime battu- tra il cimitero, l'Ospedale e l'Antico Convento, si par- te iniziano a fischiare ed insultare il cheggia in viale XXV Aprile e si entra vicino a un proprio giocatore, che si estranea negozio di fiori, che resta aperto anche nel pomeriggio. spesso dalla partita. Alla fine risulte- I tifosi arrivano alla spicciolata, il derby c'è ma non si rà, insieme con il compagno Juri sente. Si parla della sfida di basket tra le due Virtus, del Cannarsa, uno dei peggiori in cam- Bologna e dello stadio da sistemare. Volendo si può po. E così il match perde tutto il bere dell'ottimo vin brulé e mangiare delle caldarroste suo mordente, con il Messina pa- appena in tempo per il fischio dell'arbitro. drone assoluto del terreno di gioco, Di fronte i giallorossi del Castel San Pietro e i anche se spreca diverse buonissime biancazzurri del Faenza, la città delle terme contro occasioni prima di sbloccare il risul- quella della ceramica, il derby della via Emilia. Emiliani tato grazie ad una prodezza nella contro romagnoli, anche se da queste parti la Romagna prima frazione di gioco di Sasà Sul- Siena in estate. Raccontata così la è più vicina di quanto non dicano le targhe automobili- lo, al terzo centro in B. E Richi Zam- partita sembrerebbe tutta in discesa La “classica” allo stadio Mazza finisce senza reti, la capolista romagnola però ha tremato stiche. Due le stelline nella formazione del Castel San pagna? L’uomo del momento ha per il Messina. Per fortuna, ci pensa Pietro. Stefano Mancuso, classe '82, cresciuto nelle gio- corso come un matto. Lottando su il suo tecnico Francesco Oddo a da- vanili del Bologna, campione d'Italia nel 2000 con gli ogni palla e spronando i compagni re involontariamente sale in coda. Allievi di Clayton e Meghni, compagno di squadra di a dare il massimo. Richi l’uragano Oddo è un uomo dal cuore d’oro. Spal-Cesena, la nobiltà va in bianco Cipriani e Gamberini nella Primavera, oggi discreto ha fatto reparto da solo, infilandosi In vantaggio di due reti, grazie alle centrocampista dei giallorossi. L'altra è Luca Spatari, sempre tra le maglie della difesa av- prodezze di Sullo e Zampagna, ren- classe '70, ha conosciuto la con la Sampdoria di versaria. Roberto Donadoni, mister dendosi conto che il Livorno stava Stefano Ferrio mormorii eccitati lungo gli spalti, qui a Ferra- della serie C1. Vialli e Mancini, dopo aver fatto tutta la trafila nel del Livorno, ha potuto far ben poco giocando in nove, ha mescolato le ra affollati da esperti “loggionisti” del calcio. Radicalmente rivoltata dal nuovo allena- vivaio blucerchiato, unica punta di una squadra cama- dalla panchina per rimediare agli carte: fuori Sullo e Zampagna, tra i Capaci, come i melomani colleghi della Scala, tore, subentrato al povero De Vecchi dopo leontica che gioca bene palla a terra, grazie anche alle errori dei suoi uomini. Apparsi len- migliori in campo con Coppola, Vi- FERRARA È la mezz’ora del primo tempo, di cogliere al volo l’incombere del do di petto. un’iniziale serie da incubo, la Spal può co- invenzioni del capitano, Felice Parisi. Il più intrapren- ti nei riflessi e stanchi, sicuramente cari e Princivalli, dentro Calajò e quando allo stadio Mazza di Ferrara si accen- Peccato che quest’ultimo non esploda mai munque riporre in questo gioco, più arioso e dente, però, è Gianluca Fabiani, ventisei anni, centro- hanno pesato i novanta minuti gio- Amauri. Il risultato? Presto detto: de la musica. nella santabarbara del gol, e che la musica di corale, oltre che nella passione dei suoi sette- campista di sinistra con il pepe nei piedi, entra in tutte cati giovedì a Genova con la Samp. non solo il Livorno ha segnato un A dare il la sono palloni che partono dal quell’allegretto resti movimento a se stante, mila incrollabili loggionisti, le fondate speran- le azioni d'attacco dei padroni di casa. Curiosità: Fabia- E così, il numero 18 del Messina si è gol con Melara, ma ha rischiato ad- piede di Andreotti Paolo, numero 10 e classe ricacciato tra le quinte delle belle intenzioni, ze di arrivare al derby di ritorno con meno ni non può giocare tra i professionisti perché guardia regalato una prodezza per festeggia- dirittura a tempo scaduto di pareg- 1967, per tracciare parabole sinistra-destra de- ombra di sinfonia pronta a dileguarsi sui salti punti degli attuali otto di distacco dal Cesena. forestale, e dire che n'avrebbe avute d'occasioni. re i suoi 28 anni. Settima rete in giare. A fine gara arrivano i nodi al stinate alla punta esterna di La Canna Mario, a vuoto di un ultimo cross dalla tre quarti. Anche perché la squadra allenata dall’adrena- Il Faenza di patron Minardi è pieno zeppo di giova- campionato e capocannoniere di B. pettine: se da una parte Pietrino venticinquenne cursore di fascia, dopo agili Persa l’occasione del ko, la Spal di Giulia- linico e indomabile Giuseppe Iachini conti- ni, ben nove quelli nati dopo l'80. Più aggressivo del

Niente male per uno scartato dal Franza tira un grosso sospiro e man- smistamenti dettati da Vecchi, Altomare e no Sonzogni, va via via sfiancandosi nell’ardo- nua a reggersi soprattutto sulla furia e il genio Castel San Pietro ma poco preciso sotto porta, bene tra da a comprare altro sale per far vin- Mignani. Tutti giocatori in maglia biancoaz- re del forcing, anche se allo 0-0 finale si rasse- del bomber dell’Epiro Florian Myrtaj, ventise- i biancazzurri Bamonte, Lanzoni e Salzano. Risultato? cere i giallorossi, il Livorno perde zurra della Spal, così come i loro compagni gna solo al minuto 92, quando un taglio dalla ienne albanese che sarebbe un lusso anche in Un'unica parata in tutto il primo tempo, la fa Carretta L’ex del Siena con probabilmente per sempre il pro- d’attacco, lo stralunato Fabio Artico e l’invipe- tre quarti di Altomare offre ad Artico-anima- molte compagini di . A Ferrara ci vuole (CSP) su calcio piazzato. Quando, nella ripresa, la gara ‘‘ prio bomber, Protti. Igor il terribile rito Tomaso Tatti. lunga l’estro per un assist “corporeo” all’ac- tutta l’enciclopedica saggezza difensiva di un sembra indirizzata verso un sonnolento 0-0 ecco il sette gol è il annuncia in lacrime che questa sarà Al ritmo di questo forsennato can can, la corrente Tatti, solo al limite dell’area piccola, libero vecchia maniera come Francesco Za- colpo di testa di Dalrio (36') che porta in vantaggio il capocannoniere del l’ultima gara giocata in maglia del difesa del Cesena, appena rimasta orfana del- ma non così tanto da centrare la porta invece noncelli, per arginarne l’urto offensivo, anche Faenza e il Castel San Pietro deve dire grazie a Ivan Livorno. Motivo? «Ho dato tantissi- le 36 primavere di un capitano di nome della rabbia urlante dei suoi tifosi. I quali se le poche volte che parte palla al piede crea Carretta, diciannove anni, se non soccombe sotto gli campionato. Nel finale mo a questa squadra, non merito Gianluca Luppi, ex figurina di serie A uscita all’inizio della sfida avevano un bel parodiare invariabilmente sconquassi. In particolare al attacchi dei romagnoli. È proprio il numero uno giallo- gli amaranto sfiorano gli insulti dei tifosi». Che il pallone per infortunio, annaspa sgomenta, suonata, la celebre “Romagna mia” di Casadei all’indi- minuto 20 del primo tempo, quando pianta rosso ad arrivare in mezzo al campo palla al piede si sia sgonfiato, ormai lo sanno pro- financo tremebonda. Corner a ripetizione, rizzo della curva avversaria, ché al fischio fina- due avversari sul posto con doppia veronica e dando il là all'azione del pareggio al 90'. Legni abbatte il pari prio tutti. Che le “bandiere” non mattanze di garretti in area piccola, rigori le il Cesena rimane comunque secondo alle scatto fiondato sulla linea di fondo, da dove Greco, rigore, Parisi sigla l'1-1. Un punto serve poco a esistono più, pure. Per fortuna per invocati e negati, più preci che tuffi per il spalle della rivelazione Albinoleffe, mentre i fa partire un cross che chiamerebbe al gol un entrambe, ma almeno si esce dallo stadio con un'idea il Messina che Richi l’uragano gioca portiere romagnolo Lorenzo Squizzi. loro beneamati vedono ancora a distanza la qualsiasi Bertarelli o Rognoni dei Cesena che di calcio, solo un'idea. da questa parte. Che sia una musica vera, lo avverti dai sospirata zona play off di questo girone A furono. Non ancora di questo. fra. car.

Chivu e Ibrahimovic trappole Ajax per l’Inter

Francesco Caremani dovrebbe avere problemi contro l’Ajax, già battu- Neeskens, di Haan e Krol, con l’ungherese Ko- Vieri e Amoruso conquistò proprio ad Amster- to in casa… anche se furono gli olandesi a co- vacs in panchina. Da allora n’è passato di tempo dam una vittoria netta, inequivocabile, una lezio- mandare il gioco per quasi tutto il match. Una e di trofei che adesso abbelliscono la bacheca dei ne di football ai maestri del calcio totale, saprà AMSTERDAM Per l’Ajax, quella contro l’Inter, è cosa è certa i nerazzurri non possono rischiare di biancorossi di Amsterdam: 28 campionati olan- Cuper con Vieri, Crespo, Recoba e Morfeo fare la partita del tutto o niente. Infatti, pur avendo perdere e da tutti questi intrecci ne dovrebbe desi, 14 coppe d’Olanda, 3 supercoppe, ma so- di meglio? Staremo a vedere. Ben quindici volte vinto l’ultima in casa dell’Olympique Lione, pro- scaturire una gara bella e combattuta, se lo augu- prattutto 4 coppe dei Campioni, una Coppa del- l’Ajax ha incontrato una formazione italiana e prio i francesi, vincendo in Norvegia, potrebbero rano tutti gli sportivi, razza in via d’estinzione in le Coppe, una Coppa Uefa, 3 supercoppe euro- questa è la seconda con i nerazzurri, il record beffare i ragazzi di Ronald Koeman. Mentre ai questo calcio da terzo millennio. pee e ben 2 intercontinentali. Vi bastano? appartiene alla Juventus con 5 scontri. nerazzurri, per essere sicuri di passare il turno, La cosa più curiosa, se vogliamo, è che s’in- A dirla tutta l’Ajax, a differenza dell’Inter, il L’Inter dovrà, soprattutto, prestare attenzio- basta il pareggio… e quando “basta il pareggio” contrano due formazioni capaci per tradizione, ciclo l’avrebbe già aperto, essendo fresco vincito- ne a giocatori giovani, tecnicamente eccellenti e c’è di che far tremare le vene dei polsi. L’Inter è blasone, giocatori e possibilità economiche, di re del campionato olandese, primo trofeo targa- pronti a vendere cara la pelle anche per farsi in salute, ma l’Ajax dei giovani non è da meno e aprire un ciclo vincente, ciclo che manca a en- to Ronald Koeman, con una squadra giovanissi- notare. Il rumeno Chivu è uno dei sogni proibiti l’ha dimostrato andando a vincere sul difficile trambe da tanto, tantissimo tempo. Quando nel ma e pronta a ripercorrere le orme della mitica di Moratti, così come Ibrahimovic, Mido, Pie- campo del “Gerland”, grazie alle reti di Pienaar e ’67 l’Inter perse la Coppa dei Campioni contro il formazione degli anni Settanta e di quella dei naar e Van der Vaart. Una nuova generazione Van der Vaart. Celtic si trattò di un errore di presunzione, oltre Novanta, le più vincenti di sempre, in patria pronta a dominare l’Olanda e l’Europa con il Martedì sera, all’Amsterdam Arena la squa- al fatto che ai nerazzurri mancavano giocatori come in Europa. L’Inter, invece, deve ancora solito calcio piacevole e la classe dei singoli, oltre dra di Héctor Cuper sarà così padrona del pro- importanti, ma quando sei anni più tardi succes- aprirlo e dopo l’ennesima beffa e l’ennesimo tra- alla grinta di Ronald Koeman in panchina. Di prio destino, fuori o dentro, poco importa se se la stessa cosa contro l’Ajax si trattava del pas- dimento da parte dei propri giocatori, quest’an- solito si afferma che “tra i due litiganti il terzo prima o seconda del girone, perché l’importante saggio di testimone tra una squadra che aveva no sembra aver preso il treno giusto, destinazio- gode”, chissà se a Cuper piacciono i luoghi comu- è esserci e al terzo incomodo resterà la Coppa dominato gli anni Sessanta e quella che avrebbe ne? La gloria. Gloria che già da martedì sera ni. Martedì sera lo sapremo. Uefa di consolazione. Per grinta, carattere, cam- dominato i Settanta, nei risultati e, soprattutto, potrebbe conquistare con una gara all’altezza del- Nella foto, Zlatan Ibrahimovic abbracciato da pioni e fortuna l’Inter vista in campionato non nel “calcio totale”. Quello era l’Ajax di Cruijff e la tradizione nerazzurra. La Juventus di Lippi, Abubakari Yakubu