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DIE TOTE STADT

Opera in tre quadri Libretto di Paul Schott dal dramma di George Rodenbach Le Mirage

PERSONAGGI

Paul tenore Marietta (danzatrice) La visione di Maria soprano Frank (amico di Paul) baritono Brigitta (serva di Paul) contralto Juliette (danzatrice) soprano Lucienne (danzatrice) mezzosoprano Gaston (danzatore) mimo Vittorin (regista) tenore Fritz (il Pierrot) baritono Conte Alberto tenore

Beghine, la visione della processione, danzatori e danzatrici

Prima rappresentazione Colonia, teatro dell’, e Amburgo, Stadttheater 4 dicembre

1

Korngold: Die tote Stadt: Quadro primo QUADRO PRIMO In casa di Paul. Un piccolo locale poco profondo ammobiliato in modo pesante e antiquato, che rivela l’atmosfera lugubre di un luogo inutilizzato e disabitato da lungo tempo. Il muro di fondo è formato da due tratti che protendono verso la scena; lo spazio compreso fra questi due tratti è occupato da tre o quat- tro gradini che conducono all’accesso principale. Il gradino superiore, molto grande, forma una specie di predella. Sul lato sinistro, un armadio a specchio incastrato nel muro. Su degli scaffali, dei soprammobili antichi e delle fotografie incorniciate. Su un piccolo tavolo, un cofanetto di cristallo col coperchio amovi- bile, come le campane di vetro dei vecchi orologi: al suo interno una treccia di capelli. Sempre a sinistra, una porta che si pensa che debba dare nella camera di Maria. Il tratto di muro sul fondo della scena a sinistra è ricoperto fino alla base da un quadro coronato di fiori, un ritratto di Maria con lo scialle e il liuto; davanti al ritratto, una tenda sospesa a una bacchetta di metallo fissato a una sola estremità, che si può dunque facilmente girare in modo da rendere visibile il ritratto. La porta e le fotografie incorniciate sono pure adornate con fiori. Al lato destro, una grande finestra che dà sulla strada, con delle tende di pizzo. Vicino alla finestra una poltrona. In primo piano, nell’angolo, un tavolo e un divano. Un liuto è appeso al muro – Un pomeriggio assolato di fine autunno. Scena I° BRIGITTA BRIGITTA (apre dall’esterno per fare entrare Frank) Attenzione! Qui tutto è così vecchio, Behutsam! Hier ist alles alt e così spettrale… Und gespenstig.

(Alza la tenda. Un grande raggio di sole entra nella camera) Fino a ieri, nessuno è entrato Bis gestern drang keiner in questa camera tranne lui e me, In diese Stube außer ihm und mir in tutti questi anni che ha trascorso a . Die Jahre durch, die er in Brügge lebt.

FRANK FRANK E ieri…? Und gestern?

BRIGITTA BRIGITTA Voi siete suo amico, signor Frank… Sie sind sein Freund, Her Frank, Allora vi dirò, So seis gesagt. ieri sembrava tutto cambiato, Gestern schien er ganz gewandelt. fremeva di eccitazione, Er bebte vor Erregung, singhiozzava, rideva, schluchzt‘ und lachte. s’è messo a gridare: Si apra la porta! „Türen auf!“ so sagte er, Che entri la la luce nel mio tempio! „Licht in meinen Tempel! I morti risusciteranno!» Die Toten stehen auf!

FRANK FRANK Non l’ho mai sentito parlare così. Dies hab‘ ich nie von ihm gehört. È strano! Sonderbar!

BRIGITTA BRIGITTA Vedete queste rose, queste violacciocche ai Seht, Rosen und Levkojen an den Rahmen quadri

(mostrando la porta di sinistra) 1 Korngold: Die tote Stadt: Quadro primo e alla porta della camera Und an der Türe zu ihrem Zimmer, dove lei è morta. In dem sie starb.

(Indicando il quadro coperto, fa girare la tenda) Ma questo quadro soprattutto, ha decorato Besonders aber dies Bild hat er schön con maggior cura. Geschmückt.

FRANK FRANK È lei…? Maria? Ist sie das? Marie?

BRIGITTA BRIGITTA Sì, è lei. Nel vestito chiaro e di seta Ja, das war sie. In dem hellen, weichen Kleide che egli amava tanto. Das er so liebte.

FRANK FRANK (guardando il ritratto) Com’è bella!… Schön! Signore! Che luce nei suoi capelli! Herrgott! Wie leuchtet dies Haar!

BRIGITTA BRIGITTA (indicando il cofanetto di cristallo) Lì c’è una treccia dei suoi capelli. Da drunter liegt ein Strähn von diesem Haar. Sembrro dei ducati d’oro, non è vero? Flüssige Dukaten, nicht wahr?

FRANK FRANK L’ha conservata? Curioso. Er hat es aufbewahrt? Seltsam.

BRIGITTA BRIGITTA E qui… Und hier

(con un ampio gesto indicando tutta la stanza) non c’è un pollice che non parli della morta. Kein Fleck, der nicht von seiner Toten spräche. Egli chiama questa stanza “Il tempio del pas- Er nennt‘s: Kirche des Gewesenen. sato” (Intanto ha fatto fare il giro della stanza a Frank, permettendogli di guardare pensierosamente i ritratti, i ricordi e le reliquie) FRANK FRANK Egli dunque vive costantemente così? So lebt er stets?

BRIGITTA BRIGITTA Fino a ieri, sempre. Diceva: «Bruges Bis gestern immer so. e io, non siamo che una sola cosa. Er sagte: „Brügge und ich, wir sind eins. Noi adoriamo quello che vi è di più bello: Wir beten Schönstes an: il passato.» Vergangenheit.“

FRANK FRANK E tu, Brigitta? Sopporti tutto questo? Und du, Brigitt? Erträgst Du das? Tu… una donna? Du, eine Frau? 2 Korngold: Die tote Stadt: Quadro primo Nulla ti attira al di fuori, nella vita? Lockts dich ins Leben nicht hinaus?

BRIGITTA BRIGITTA (a bassa voce) Che cosa sia la vita, io non so, signor Frank. Was das Leben ist, weiß ich nicht, Herr Frank, Perché io sono sola. Ma qui v’è dell’amore, Denn ich bin allein. Hier aber, hier ist Liebe, signor Frank. Lo so. E dove vi è dell’amore Herr Frank, das weiß ich. Und wo Liebe, una povera donna è felice di servire. Dort dient eine arme Frau zufrieden.

(Si sente un colpo di campanello)

È lui. Da ist er!

Scena II° Paul entra eccitato da un recente avvenimento

PAUL PAUL Frank! amico mio! Frank! Freund!

(Lo abbraccia vigorosamente)

FRANK FRANK (sorridendo) Brigitta mi ha fatto visitare il “Tempio del pas- Brigitta führte mich in die ”Kirche des Gewese- sato”… nen.“

PAUL PAUL (Vivacemente) Del passato? No! Des Gewesenen? Nein!

(a Brigitta) Corri presto dal giardiniere e porta delle rose. Lauf schnell hinab zum Gärtner, Hol‘ Rosen. Due mazzi! Tutto deve essere circondato da Zwei Arme voll! Es soll erglühn hier von roten rose rosse. Rosen.

(Ha spinto Brigitta fuori dalla stanza. A Frank) Hai visto il suo ritratto? Du sahst ihr Bild?

FRANK FRANK Sì, era molto bella, una grande perdita per te. Ja, sie war schön, Und viel hast du verloren.

PAUL PAUL (sprofondato nella contemplazione del quaro) Maria, Maria, il tuo respiro, i tuoi occhi! Marie, Marie, dein Atem, deine Augen!

(A Frank) Che dici? Era bella? Wie sagst du? Sie war schön?

3 Korngold: Die tote Stadt: Quadro primo

FRANK FRANK Certamente. Gewiß.

PAUL PAUL Era bella, dici? Sie war schön, sagst du?

(con trasporto) Ella è bella, è bella! Sie ist schön! Sie ist! Sie ist!

FRANK FRANK (con sguardo scrutatore) Nella tua fantasia? In deiner Phantasie?

PAUL PAUL No, no, ella vive! Nein, nein, sie lebt! Ella sarà presto qui, ella ritorna. Bald ist sie hier, sie kehrt zurück. Ascolta un racconto di fate, un miracolo! O hör ein Märchen, ein Wunder! Tu sai che io vivo a Bruges, Du Weißt, das ich in Brügge blieb, per essere solo con la mia morta. um allein zu sein mit meiner Toten. Donna morta e città morta, Die tote Frau, die tote Stadt, si confondono misteriosamente. flossen zu geheimnisvollem Gleichnis. E ogni giorno percorrevo lo stesso cammino, Und täglich schritt ich gleichen Weg, a braccetto con la sua ombra, mit ihrem Schatten Arm in Arm, versol Minnewater, zum Minnewasser, la fontana dell’Amore, auf die Fläche starrend, la sua cara immagine fra le lacrime cercando, ihr teures Bild mit Tränen mir ersehnend, lo sguardo tenero e dolcemente modesto, den süßen, sanft in sich gekehrten Blick, il fulgore dorato della sua capigliatura. den Schimmer ihres goldnen Haars. E ieri, ancora sognavo presso il cancello, Und gestern wieder träumt ich am Gitter la mia scomparsa, lei, Maria., von der Entschwundenen, von ihr, Marie. Il suo volto mi teneva fuori dall’abisso Holt mir ihr Antlitz aus der Tiefe, grazioso e puro. hold und rein, Ella mi era molto vicina, come un tempo, so ganz war sie mir nah, wie einst nei giorni della felicità,aredente, innamorata- in den Tagen des Glücks - sehnend, liebend. Nella contemplazione in cui ero immerso In meines Schauns Versunkenheit risuonarono dei passi. schallen Schritte. Tesi l’orecchio… Ich horche ... Un’ombra scivola sull’acqua. ein Schatten gleitet übers Wasser Io alzo gli occhi: Ich blicke auf; davanti a me c’è una donna, nella luce del sole. vor mir steht eine Frau im Sonnenlicht. Frank! Frank! Una donna. Nello splendore del Frank! Frank! Eine Frau. Im Mittagsglast mezzogiorno risplendeva la capigliatura dorata di Maria, sulle erglänzt Mariens Gold Haar, den Lippen sue labbra splendeva il sorriso di Maria entschwebt Mariens Lächeln. Non era solo una somiglianza, ma un miracolo, Nicht Ähnlichkeit mehr - nein, ein Wunder, una grazia! Begnadigung! Era proprio lei, lei, la mia donna! Es schien sie selbst, sie mein Weib! Sì, la mia donna era viva e respirava! Ja, mein lebend, mein atmend Weib! Un febbre mi prese dell’antica felicità. Ein Fieber faßte mich nach altem Glück. “Dio”, gridai, “se hai pietà di me, „Gott“, schrie ich, „wenn du mir gnädig bist, 4 Korngold: Die tote Stadt: Quadro primo rendimela!” gib sie mir zurück!“ E oggi a mezzogiorno le ho parlato, Und heute Mittag sprach ich sie, col cuore palpitante, torturato dal dubbio e bebenden Herzens, zweifelswund und il miracolo si è compiuto. der Wunder größtes: dalla sua bocca uscì la voce di Maria! Mariens Stimme klang aus ihrem Mund!

FRANK FRANK Nella deserta Bruges, una sconosciuta? Im öden Brügge eine Unbekannte?

PAUL PAUL Ignoro chi sia… Ich weiß nicht, wer sie ist, L’ho convinta a farmi visita nella mia solitudine. Lud sie zu mir in meine Einsamkeit. Ed ella verrà, e in lei verrà Und sie kommt, und in ihr kommt la mia morta, verrà Maria. Meine Tote, kommt Marie.

FRANK FRANK (gravemente) Ascoltami, Paul, Hör, Paul, azzardi un gioco pericoloso. du wagst gefährlich Spiel. Tu sei un sognatore, Du bist ein Träumer, sei uno che vede gli spiriti. Bist ein Geisterseher. Io vedo le cose, le donne Ich seh die Dinge, seh die Frauen quali esse sono. So wie sie sind. Vuoi come Signore imprerare sulla morte e sulla Willst du zum Herrn dich über Tod und Lebe vita? Un essere vivente costringere Schwingen? Ein lebend Sein zur Puppe ad essere la marionetta di una scomparsa? Des Verstorbenen zwingen? Rinuncia! Sei stato solo per troppo tempo, Bescheide dich! Zu lang wärst du allein, il tuo sangue si ribella contro questo dolore. Dein Blut murrt gegen diese Trauer. Andiamo! Abbraccia una bella donna, Seis drum, umarm eine schöne Frau, ma lascia riposare i morti. Doch Tote laß mir schlafen.

PAUL PAUL (in estasi, come se non avesse ascoltato) È il sogno di un ritorno, voglio approfondirlo, Ich will den Traum der Wiederkehr vertiefen, voglio che ella oltrepassi questa soglia, Will sie durch diese Türe schreiten, vederla illuminare questo locale, Den Raum durchleuchten sehn, dove i suoi dolci profumi fluttuano ancora, In dem ihr holder Duft noch schwebt, dove tesse il ritmo della sua dolce presenza. Der Rhythmus ihres süßen Wesens webt. Così ella tornerà, tornerà Maria, In ihr die kommt, kommt Marie, la mia donna morta tornerà. Kommt meine Tote.

FRANK FRANK Ti esalti per un fantasma! Du schwärmst für ein Phantom!

(Prendendogli la mano con calore) È una fortuna che Zu rechter Zeit il mio viaggio mi abbia riportato a te. Hat diese Reise mich zu dir geführt. Amico mio, la tua profonda emozione ti ha Mein Freund, dein tief Gefühl Hat dich verwirrt. smarrito, lla tua profonda emozione deve anche guarirti. Dein tief Gefühl muß dich auch heilen. 5 Korngold: Die tote Stadt: Quadro primo Io parto, ma presto sarò di ritorno. Ich geh, doch bald kehr ich zurück. Il miraggio si dissolverà, Das Trugbild weicht, la nebbia si dissiperà Der Nebel wird sich teilen. (Stringe in modo amichevole la mano di Paul, guardandolo calorosamente negli occhi. Paul l’accompagna alla porta)

Scena III° PAUL PAUL (ritornato davanti al quadro) Ti aspetto, te che mai ho perduto! Nur deiner harr ich, niemals Verlorne! Chi comprenderebbe il legame Wer kann ihn denn verstehen, profondo e misterioso delle nostre anime? Unsrer Seelen tief geheimnisvollen Bund?

(Ricopre il quadro con la tenda. Il suo sguardo cade sulla treccia di capelli: solleva con fervore il coperchio di cristallo che scintilla al sole) O vivente vestigia della sua bellezza, Du Überlebendes von ihrer Schönheit, Così a me rinascerai? So wirst du wieder hold erstehn? Così vedrò nuovamente So werd ich wieder rilucente sulla tua bianca fronte Schimmernd auf weißer Stirn brillare la tua treccia d’oro? Das Goldgelocke leuchten sehn?

Scena IV° Entra Brigitta, con le braccia cariche di fiori

PAUL PAUL (riponendo subito il coperchio) Delle rose… sono ciò che occorre! Rosen, so ists recht! (Le prende le rose dalle braccia, e riempie i vasi, va e viene)

BRIGITTA BRIGITTA (esitando) Signore… una dama… velata… Gnädger Herr, verschleiert, eine Dame.

PAUL PAUL (quasi gridando) E non mi dicevi nulla? Und du sagst es nicht? Falla entrare. Führ sie herein.

BRIGITTA BRIGITTA (facendo la mossa di protestare) Signor Paul, pensate dunque, la gente… Herr Paul, bedenken Sie, die Welt...

PAUL PAUL Taci e obbedisci, se mi ami! Wenn du mich liebst, schweig und gehorche!

(Brigitta esce costernata)

6 Korngold: Die tote Stadt: Quadro primo

PAUL PAUL (in piedi in mezzo al locale, chiudendo gli occhi) Maria! Marie! Una volta ancora aspirerò il tuo respiro Noch einmal saug ich deine Züge, nel mio. Ti vedo… ti sento… in mich ein. Ich sehe dich ... ich fühle dich... Ora, Dio, ora ridammela! Jetzt, Gott, jetzt gib sie mir zurück!

Scena V° La porta si apre. Con un passo leggero e indifferente, sollevando la veletta, Marietta entra sorridendo, con la prestanza e la dignità della donna consapevole della sua bellezza e della sua grazia di danzatrice. Durante questa scena, ella arriva più dim una volta di dimenticare i suoi contegni di dama per cadere nelle libertà di maniera dell’attrice. È un essere scaltro, vanitoso, di una perversità semplice, senza cessare di essere amabile; il suo temperamento erotico passionale si manifesta in più riprese. Paul si riprende e apre gli occhi.

PAUL PAUL (afferrato dalla rassomiglianza, macchinalmente) Meraviglioso! Wunderbar!

(immobile, la guarda fissamente come un’apparizione) MARIETTA MARIETTA (Con tono leggero) Sì, meraviglioso! Io stessa sono stupita, Ja, wunderbar, ich staune selbst, non so quello che mi conduce qui. Weiß selbst, kaum, was mich hergelockt. Ma voi avete insistito che venissi, Gar dringlich wußten Sie zu bitten, e ora non una parola di ringraziamento, di Und jetzt kein Wort des Danks, kein Gruß? saluto?

(Gli tende il cappello e la veletta e poi si lascia cadere in una poltrona e si guarda attorno) E molto carino qui, Recht schön bei Ihnen, Siete ricco? Sie sind Wohl reich?

(Prende un mazzo di rose e le annusa) E delle rose! Und Rosen! Rosse, ardenti come il fuoco! Sie glühen rotem Feuer gleich!

(Senza distogliere gli occhi, Paul ha preso il cappello e l’ombrello) Restate rigido, muto? Noch immer steif und stumm? Voi assomigliate tutto a Bruges! Wie das nach Brügge paßt! In questo luogo morto con la sua oscura immo- In dieses tote Nest mit seiner düstern Starre! bilità!! Tutto è fermo come in una prigione! Auch hier ists dumpf wie in einer Gruft! Ah! mi sento soffocare! Uff, ich ersticke.

(Si alza con un balzo) Ma voi non mi sottometterete! Doch mich kriegt ihr nicht unter! Io sono felice, e amo il piacere, Ich bin vergnügt, und liebe daß Vergnügen, amo la pazza gioia, amo il sole! Lieb tolle Freuden, lieb die Sonne!

7 Korngold: Die tote Stadt: Quadro primo

PAUL PAUL (Con un gesto verso i capelli di Marietta) Il sole che ride su questi capelli… Die Sonne lacht in diesem Haar...

(Marietta, flessuosa e agile, ha guardato tutto attorno al luogo, il suo sguardo sfiora i ritratti e le fotografie disposte tutt’attorno) MARIETTA MARIETTA E qui, rischiara i ritratti di belle donne. Und hier bescheint sie Bilder schöner Damen.

(alzando un dito come riprovazione) La galleria delle donne che avete amato? Die Galerie der Fraun, die Sie geliebt?

PAUL PAUL (come fra se stesso) Lo scoppio argentino della voce, Der Stimme Silberglanz, la curva melodiosa delle spalle. Der Schultern melodisch Neigen.

MARIETTA MARIETTA (bruscamente, come se stesse per intraprendere una lotta) Prendete questo mantello! Den Mantel fort.

(Gli porge il mantello) Non sono bella? Bin ich nicht schön?

(mettendosi davanti a lui con civetteria) Più bella di loro? Schöner als die?

PAUL PAUL Tutto in lei era bello, voi lo siete! All das war schön, Sie sinds!

(a parte) Mio Dio! il suo vestito, Bei Gott, ihr Kleid, lo stesso colore, quasi lo stesso taglio… Die gleiche Farbe, fast der gleicheb Schnitt.

(sotto l’impressione di questo pensiero, in ino slancio irresistibile) Su questo vestito mettete un vecchio scialle, Zu diesem Kleide paßt ein alter Shawl, quello che è conservato quii. Der hier verwahrt ist. Posso metterlo Darf ich ihn um die schönen sulle vostre belle spalle? Schultern hängen?

MARIETTA MARIETTA (con aria sfrontata) Voi mi volete più bella ancora? Sia! Sie wollen mich noch schöner? Gut! (Paul ha preso lo scialle dall’armadio, che lascia aperto, e glielo pone delicatamente sulle spalle) MARIETTA MARIETTA Come è morbida l’antica seta! Wie weich die alte Seide! 8 Korngold: Die tote Stadt: Quadro primo Guardarla fa così piacere… Sie macht so wohlig schauern, Uno specchio, presto! Uno specchio! Zum Spiegel, rasch! Zum Spiegel!

(si guarda nello specchio)

PAUL PAUL (macchinalmente, quando Marietta, nascosta per un istante dallo specchio, riappare) Maria! Marie!

MARIETTA MARIETTA (ancora davanti all’armadio a specchio che ha richiuso) Maria? Io mi chiamo Marietta Marie? Ich heiße Marietta.

(un breve silenzio) Che avete? Was haben Sie?

PAUL PAUL Nulla… nulla… Nichts, nichts... Perdonatemi… vi prego, perdonate Verzeihn Sie ... ich bitte, verzeihn Voi… Sie...

(Prende il liuto appeso al muro. Con un tono dolcemente supplicante) E… prendete anche questo… Und, nehmen Sie noch das.

MARIETTA MARIETTA Questo vecchio liuto? Die Alte Laute? Siete pittore? Vi occorre una modella? Sie sind wohl Maler, brauchen ein Modell? (Sorridendo e alzando le spalle, facendo il gesto di accettare un nuovo capriccio, ella prende il liuto. Poi obbedendo ad un capriccio improvviso) Andiamo, questo vecchio liuto Nun, zu der alten Laute richiede una vecchia canzone! Gehört ein altes Lied.

PAUL PAUL (sorpreso) Come? Voi cantate? Wie, Sie singen?

MARIETTA MARIETTA Passabilmente. si dice… Erträglich, sagt man, anche se non è proprio la mia specialità. Wenns auch mein nicht ist. E canzoni tristi, soprattutto Und Trauriges am liebsten Perché inoltre io sono così scatenata. Wohl weil ich sonst so übermütig bin.

(Parlato) Posso? Soll ich?

PAUL PAUL Sì. prego. Ja, bitte.

9 Korngold: Die tote Stadt: Quadro primo

MARIETTA MARIETTA Bene, ascoltate. Nun, hören Sie.

(Canta) Feicità che mi sei rimasta, Gluck, das mir verblieb, vieni a me, mio fedele amore. Rück zu mir, mein treues Lieb. La sera scende su La Haye, Abend sinkt im Haag, tu sei la mia luce e il mio giorno. Bist mir Licht und Tag. I nostri cuori battono ansiosi. Bange pochet Herz an Herz. La speranza li porta fino al cielo. Hoffnung schwingt sich himmelwärts.

PAUL PAUL (con aria smarrita) Come è vera, una triste canzone. Wie wahr, ein traurig Lied.

MARIETTA MARIETTA La canzone dell’amore fedele Das Lied vom treuen Lieb, che deve morire. Das sterben muß.

(vedendo l’umore di Paul) Che avete? Was haben Sie?

PAUL PAUL Questa canzone io la conosco, Ich kenne das Lied. L’ho spesso da giovane Ich hört es oft in jungen, in gironi più felici… In Schöneren Tagen...

(parlato) C’è ancora una strofa… Es hat noch eine Strophe, La saprò ancora? Weiß ich sie noch?

(Egli prosegue meccanicamente. Marietta l’accompagna col liuto poi canta con lui. I raggi del sole che tra- monta li avvolgono) Se ancora l’ansia mi offusca, Naht auch Sorge trüb, vieni a me, fedele amore. Rück zu mir, mein treues Lieb. Inclina la tua pallida faccia, Neig dein blaß Gesicht, la morte non ci separerà. Sterben trennt uns nicht. Se tu dovessi un giorno andartene, Mußt du einmal von mir gehn, Credi, ci sarà la resurrezione. Glaub, es gibt ein Auferstehn. (Sconvolto, lascia cadere la testa sul petto. Marietta lo guarda con un’aria dapprima stupita, poi beffarda. Silenzio.) MARIETTA MARIETTA Stupida canzone! Das dumme Lied, Vi ha completamente stregato. Es hat Sie ganz verzaubert.

(Un canticchiare allegro sale dalla strada. Gastone, Liciano e Giulietta, passeggiando, passano sotto la finestra; battono in cadenza sul suolo con il bastone e gli ombrelli)

10 Korngold: Die tote Stadt: Quadro primo

GASTONE GASTON (da fuori) Cosa succede, che sei così negligente! Was soll es, daß du säumig bist! Oggi non mi hai ancora baciato. Hab dich ja heut noch nicht geküßt. Diridi, diridon, bella Marion. Diridi, diridon, schön Marion.

(Luciana e Giulietta concano con lui l’ultimo verso)

MARIETTA MARIETTA (alzandosi all’improvviso e ascoltando, gaiamente) Ah! ascolta! Ah, horch, qua si canta altre canzoni, Da singt man andre Liedchen, e si canta con altro tono, Singt aus anderm Ton, non sentimentale. nicht sentimental. È Gastone, come canta piacevolmente! Gaston ist‘s, wie er drollig singt!

GASTONE GASTON (fuori scena) Il giorno più bello non vale vivere, Nicht gilt der schönste Tag mir gelebt, se non fremi a me stretta fra le braccia, Wenn im Arme du mir furnicht gebebt, se non fremi fra le mie braccia. Mir im Arm nicht gebebt.

GASTONE, GIULIETTA E LUCIANA GASTON, JULIETTE, LUCIENNE (fuori scena) Diridi, diridon, bella Marion! Diridi, diridon, schön Marion.

MARIETTA MARIETTA Bravo! Bravo! Bravo! Bravo!

(Si precipita alla fginestra per salutare)

PAUL PAUL (trattenendola) La gente… Bruges… Die Leute, Brügge, Non vi si deve vedere qui… Man darf Sie hier nicht sehn.

MARIETTA MARIETTA (senza ascoltarlo, pestando i piedi, mentre al di fuori si sentono Gastone, Giulietta e Luciana allontanarsi fischiettando la melodia.) Va con Giulietta e Luciana Er geht mit Juliette et Lucienne, cingendole sottobraccio, Schlingt Arm in Arm,

(all’improvviso, con allegria, con aria soddisfatta) pensa a Marion! Un denkt an Marion! Sono miei amici, Die Freunde sinds, passeggiano prima della prova. Die vor der Probe bummeln. Anch’io devo andare in teatro. Auch ich muß ins Theater.

11 Korngold: Die tote Stadt: Quadro primo

PAUL PAUL (la guarda senza comprendere) Voi… Sie.

MARIETTA MARIETTA Ebbene, sì. Noi recitiamo qui. Nun ja, wir spielen hier. Sono una danzatrice. Bin Tänzerin.

PAUL PAUL Voi, danzatrice? Sie, Tänzerin?

MARIETTA MARIETTA Massì, mio caro signor Brontolone! Gewiß, mein werter Griesgram! Io vengo da Lilla, e danzo a Bruges! Ich komm aus Lille und tanz in Brügge! Siete stupito? Erstaunt Sie das?

(Ella fa qualche passo di danza, solleva leggermente il vestito, accompagna la danza e il canto con il liuto, il dorso incurvato. Luce arrossata del tramonto) O Danza, ebbrezza! O Tanz, o Rausch! La voluttà sgorga da me, Lust quillt aus mir, scroscia in me, Braust in mir, Stmola il mio battito Jagt den Puls mi dilata le narici. Und dehnt die Nüstern. Il segno della mano Der Wink der Hand, il pudore dei piedi Des Fußes Scham nascondono il desiderio Verbergen den Wunsch e lo tradiscono avido. Und verraten ihn lüstern. Un demone m’infiamma, Ein Dämon erhitzt mich, mi domina, mi possiede. Beherrscht misch, besitzt mich. Più folle si fa il girotondo, Toll und toller schwillt der Reigen, Mi afferra la vesrtigine e mi piega fino in fondo! Faßt mich Taumel im Beugen und Neigen! Il sangue circola caldo, Heiß kreist das Blut mir, Arde l’impulso. Erglühn die Triebe. O Danza, ebbrezza! O Tanz, o Rausch! Io danzo fino all’ultima brace, Ich tanz die letzte Glut, danzo l’ultimo bacio d’amore! Ich tanz den letzten Kuß der Liebe!

(Si ferma, come se ritrovasse i suoi spiriti. Con tono leggero, senza lasciare l’ultimo atteggiamento) E ora, mio signore, Und jetzt, mein Herr, vado a danzare alla prova! Tanz ich in die Probe. (Paul, dapprima costernato e disgustato dalla lascivia di Marietta, che gli sembra profanare lo strumento e il vestito della morta, soccombe a poco a poco al suo fascino, non si controlla più e diventa schiavo dei sensi.) PAUL PAUL No, Marietta! Nein, Marietta! Non andartene, Geh nicht von mir, Prolunga questa ora di sogno! Gib Dauer dieser Stunde Traum! Dal cielo mi sei stata mandata! Vom Himmel bist du mir geschenkt! La mia spenta felicità si rinfiamma Erloschnes Glück flammt auf

12 Korngold: Die tote Stadt: Quadro primo e mi trascina davanti a te! Und reißt mich dir entgegen! Marietta! Marietta! Marietta! Marietta!

(Tende le braccia in direzione di Marietta)

MARIETTA MARIETTA Che impeto! La danza fa Wie stürmisch! Macht der Tanz il cupo Signore così caldo? Dem düstern Herrn so heiß?

(riprendendo il movimento di danza) O Danza, ebbrezza! O Tanz, o Rausch!

(Paul vuole avvicinarsi a lei per abbracciarla. Marietta si sottrae danzando e s’avvicina alla tenda che copre il quadro, in modo che l’asta gira su se stessa e lascia vedere il ritratto. Ella resta sbalordita alla sua vista)

MARIETTA MARIETTA Oh! ma sono io! Oho, das bin ja ich! Lo stesso scialle! Lo stesso liuto! Der selbe Shawl! Die selbe Laute! A che gioco sto giocando qua? Wen spiel ich da?

PAUL PAUL (Precipitandosi davanti al ritratto, lo ricopre involontariamente e tendendo le braccia verso Marietta per impedirle di avvicinarsi) Laciatela, è una morta… O lassen Sie, ‘s ist eine Tote. (lasciando cadere la testa, a parte, con l’aria sopraffatta) Ella mi mette in guardia… Sie mahnt...

GASTONE GASTON (al di fuori) Diridi, diridon, bella Marion. Diridi, diridon, schön Marion! (Guardando Paul fissamente, Marietta si toglie lo scialle dal collo e, con un gesto di collera, lo getta sul tavolo accanto al liuto. Poi, vedendo che Paul resta assorto fra sé e sé, scoppia a ridere. Simultaneamente si sente Gaston che sulla strada fischia la sua canzonetta) MARIETTA MARIETTA Ah! Gaston! Ah, Gaston.

PAUL PAUL (restato davanti al ritratto, alza gli occhi) (meccanicamente) Voi dovete andare alla prova, Sie müssen in die Probe, Marietta… Marietta ...

MARIETTA MARIETTA Ah! Sta bene! Mi manda via! Ah, Er ist gut, Er schickt mich fort! Sì, caro Signore! devo andare alla prova… Ja, ich muß in die Probe, werter Herr...

13 Korngold: Die tote Stadt: Quadro primo

VOCE DI GASTONE GASTON (dal di fuori) Diridi, diridon, bella Marion. Diridi, diridon, schön Marion. Cosa succede, che sei così negligente! Was soll es, das du säumig bist? Oggi non mi hai ancora baciato. Hab dich ja heut noch nicht geküßt.

MARIETTA MARIETTA Io danzo Elena in Robert le Diable ... Tanz die Hélène in “Robert le Diable”

(Prende il suo mantello e si mette il cappello) Il mio fascino sembra presto svanito… Mein Zauber, rasch scheint er verflogen, Un altro fascino è più potente… Ein anderer wirkt stärker ... Ora sono pronta! Nun, mir recht, è tardi, vado. ‘s ist höchste Zeit, muß fort.

(seduttrice, non senza grazia) Chi m’ama sa dove trovarmi… Die mich lieben, wissen mich zu finden. È un arrivederci a teatro. Es gibt ein Wiedersehen im Theater. (esce) (Le scena è diventata più scura. Paul, in preda ad emozioni contradditore – il ricordo della morta, il potere della sua immaginazione e il desiderio che si risveglia – si lancia verso la porta con passo elastico)

PAUL PAUL O sogno d’un ritorno, non sfuggirmi! O Traum der Wiederkehr, entweiche nicht! In te. ella viene, viene la mia morta, In dir, die kam, kam meine Tote, viene Maria…. Kam Marie ...

(dominato dal desiderio, fuori di sé) Marietta! Marietta! (Si porta una mano alla fronte, crolla, al colmo dell’eccitazione su una poltrona, rivolto verso la camera della morta, e leva le braccia in un gesto di implorante angoscia.)

Marietta! Marietta! Scena VI° Oscurità improvvisa. Restano illuminati solo Paul e il ritratto incorniciato a sinistra. La silhoutte di Maria esce dal quadro, vestita come nel ritratto, con lo scialle e il liuto, e si avanza senza toccare terra – visione causata dalla coscienza e dai nervi di Paul, che, sotto l’impressione di questa apparizione, si alza, gli occhi fissi, ma non lascia il suo posto.

MARIA MARIE Paul… Paul… Paul... Paul...

PAUL PAUL Sei tu qui, Maria, lo sapevo. Da bist du ja, Marie, ich wußte es.

MARIA MARIE Sei veramente tu? Bist du gewiß,

14 Korngold: Die tote Stadt: Quadro primo Mi sei ancora fedele? Hältst du mir noch die Treu?

PAUL PAUL Sì, ti sono fedele. Ich halt sie dir. Mai tu hai lasciato questo locale… Nie schwandest du aus diesem Raum.

MARIA MARIE Vi lasciai anche i miei capelli, Drum nahm ich auch nicht mein Haar mit, quando dovetti andarmene, Als ich fort mußt, ti lasciai questo tesoro dorato Ließ dir den goldnen Schatz, che tu amavi tanto. Den du so geliebt.

PAUL PAUL Lo so, lo so… Ich weiß, ich weiß...

MARIA MARIE I miei capelli non muoiono, Mein Haar stirbt nicht, essi vegliano nella tua casa. Es wacht in deinem Haus. Il nostro amore fu, è e sarà. Unsre Liebe war, ist und wird sein.

PAUL PAUL Sei con me, lo sei sempre, eternamente. Du bist bei mir, bists immer, ewig. Sei in questa città morta, Bist es in dieser toten Stadt, risuoni nelle sue campane, Du tönst in ihren Glocken, sorgi dalle sue acque… Steigst aus ihren Wassern...

MARIA MARIE E quindi ti dimenticherai Und doch wirst du vergessen, che colei che ti è vicina non vive e non respira. Was neben dir nicht lebt und atmet.

PAUL PAUL (con ansietà) L’altra, l’altra… Die andre, die andre, in lei non vedo che te. Nur dich seh ich in ihr.

MARIA MARIE Poiché ti sono percettibile, mi ami.. Da ich dir sichtbar, liebst du mich.

PAUL PAUL Io non amo che te. Ich lieb nur dich. Dimmi che mi perdoni. Sag, daß du mir vergibst.

MARIA MARIE Sì, tu m’ami… Du liebst mich doch ... Il nostro amore fu, è e sarà… Unsre Liebe war, ist und wird sein.

PAUL PAUL (con slancio, come liberato da un terribile fardello) Il nostro amore fu, è e sarà. Unsre Liebe war, ist und wird sein... 15 Korngold: Die tote Stadt: Quadro primo (Maria comincia ad avvicinarsi al fondo della scena, immerso nell’oscurità, e sfuma nei veli della bruma) PAUL PAUL (afferrato ancora da una angoscia misteriosa vedendo Maria sfuggirgli) Eternamente amata, perché non ti vedo più? Ewig Geliebte, warum seh ich dich nicht mehr? Perché mi sembra che non possa più vederti? Warum ist mirs, als könnt, ich‘s nicht mehr?

MARIA MARIE (avvolta nei veli della bruma) Va verso la vita, l’altra ti attira… Gehe ins Lebe, dich lockt die andre, Guarda, guarda e comprendi… Schau, schau und erkenne...

(Ella sparisce completamente. Paul ricade su una sedia, le braccia alzate in una posizione estatica. La sua immaginazione eccitata gli fa ammirare una nuova apparizione. Il fondo della scena si illumina; si vede all’improvviso, dove era Maria, Marietta sulla scena del teatro, in un costume sinuoso e fantastico di danza- trice, adornato di sontuosi monili; ella esegue una danza di seduzione accompagnata da ritmi orgiastici di danza.) PAUL PAUL (con un gesto esaltato, come per lanciarsi verso di lei) Marietta! Marietta!

(Cala la tela).

16 Korngold: Die tote Stadt: Quadro secondo QUADRO SECONDO Si alza il sipario. La scena all’inizio è nascosta da spessi veli dietro i quali si intravede Paul, in primo piano, illuminato nello stesso atteggiamento della fine del primo quadro. Nello stesso tempo si sente, fuori scena, l’apparizione di Maria che ripete le sue ultime parole: “Guarda e comprendi…” Il quadro impalli- disce progressivamente fino a svanire completamente. Dopo un interludio che traduce le impressioni che suscita Bruges, la città morta, nell’animo di Paul, i veli si levano lentamente e nell’oscurità, con contorni nebbiosi, appare la seguente scenografia: un lungo fiume triste e solitario di Bruges, la sera tardi. Paral- lelamente alla riva, il braccio di un canale attraversato da un ponte basso e arcuato. Si vede, dall’altro lato del canale e del ponte, la banchina opposta, dove si allineano della case tipiche di Bruges, fra le quali un antico convento con le mura annerite e le finestre chiuse da grate cruciformi. Al centro di questo scuro fabbricato, una campana con un orologio il cui grande quadrante è dapprima indistinto. Sotto questo orologio, due aperture, attraverso le quali, durante la scena, compaiono e dispaiono i personaggi dell’orologio. Da questo lato del canale, a sinistra, la casa isolata dove abita Marietta; la porta è chiusa. Lungo le banchine, dei lampioni a gas accesi. A destra, vecchi alberi dietro i quali si immagina la strada della chiesa. Il cielo à coperto; il chiaro di luna si alterna ad una nebbia autunnale. Suono di campane, che è cominciato prima che la scena sia distintamente visibile. Scena I° Paul, avviluppato in un mantello, col collo tirato su, il cappello calcato sulla fronte, va e viene con agita- zione davanti alla casa di Marietta.

PAUL PAUL Che cosa mi è accaduto? Was ward aus mir? Mi aggiro attorno alla sua casa, Ihr Haus umschleich ich, tormentato da angoscia, desiderio, e rimorso… Gequält von Angst, Sehnsucht und Reu, Che cosa mi è accaduto? Was ward aus mir?

(la campane suonano nuovamente) Smetti, lugubre coro di campane… Verstumme, dumpfer Glockenchor, I vostro suono nero è ingoiato dalla notte. Schwarz stürzt der Klang sich in die Nacht. Così piangeva la campana quando fu sepolta, So weintet ihr Glocken, als man sie begrub, ora voi esortate la mia coscienza. Num mahnt ihr mein Gewissen. O confessori di bronzo, assolvetemi! O sprecht mich los, ihr Beichtiger aus Erz! Io gusto un piacere amaro Ich koste bittere Freuden, che mi riempie di angustia e vergogna. Grausam zwiespältige Lust.

(alzando gli occhi verso le finestre di Marietta, trasalisce) Non c’è una luce, War das kein Licht, Un’ombra doppia?! Ein doppelt Schattenbild?

(cupamente) Ho sempre paura, Stets fürcht ichs, se non sono io che la abbraccio Umfang ich selbst sie nicht in questa casa. In diesem Haus. Ella non era a teatro. Sie fehlte im Theater. Se non la vedo Seh ich sie nicht, mi afferra il desiderio di lei, Faßt Sehnsucht mich nach ihr, e non di meno di vederla sono timoroso. Und sie zu sehen, bange ich nicht minder.

(Le campane suonano di nuovo) 17 Korngold: Die tote Stadt: Quadro secondo Qua si alza ancora Da hebt es wieder an il canto della campane, Das Glockenlied, e così profondamente trapana il mio cuore. Und bohrt sich tief ins Herz. O confessori di bronzo, assolvetemi! O sprecht mich los, ihr Beichtiger aus Erz!

(Delle nubi hanno avvolto la luna, una raffica di vento passa fra gli alberi e scuote le foglie. Nei fanali le fiamme vacillano) Un fremito ti assale con me, o città asoonata? Faßt dich ein Schauer mit mir, müde Stadt? Gemono i tuoi vecchi alberi Es stöhnen deine altern Bäume, il sospiro dell’acqua si spezza, Des Wassers Seufzer brechen sich contro i tuoi secolari canali, An den jahrhundertalten Grachten, spettrale, mormori sciagura. Gespenstig raunst du Unheil! (Durante questo tempo, venendo dal fondo un corteo di beghine passa lentamente sul ponte; sono allineate per due, le loro vesti si gonfiano come delle campane; fantomatiche, indistinte, camminano verso gli alberi, poi, da essi nascoste, si immettono sulla via ella chiesa.) Bruges, città devota! Brügge, fromme Stadt! Una volta ero tutt’uno con la tua pudicizia, Einst war ich eins mit deiner Keuschheit, come tu una volta eri tutt’uno con la mia morta. So wie du eins mit meiner Toten warst. Ormai io sopporto l’angoscia del desiderio Nun trag ich Unrast des Begehrens nella calma profonda della tua notte. In die Stille und Versunkenheit deiner Nacht. (Il corteo delle beghine, uscendo sulla destra si chiude con Brigitta, in veste di novizia, che indossa la cuffia delle beghine) PAUL PAUL (riconoscendola, la ferma) Brigitta! Brigitta!

BRIGITTA BRIGITTA (scostandosi pacatamente) Vado in chiesa Ich geh zur Kirche con le mie sorelle di convento. Mit meinen Klosterfrauen.

PAUL PAUL Così ci dobbiamo separare! Daß wir uns trennen mußten!

BRIGITTA BRIGITTA Fuggo il peccato, rimasta fedele alla morta. Ich floh die Sünde, blieb der Toten treu.

PAUL PAUL Neppure io l’ho tradita, Auch ich verriet sie nicht, malgrado quaella donna. Trotz jener Frau.

BRIGITTA BRIGITTA Il mio semplice spirito non comprende ciò. Mein schlichter Sinn versteht das nicht.

(con compatimento) Voi soffrite molto, lo so… Sie Leiden schwer, ich weiß. Pregherò per la vostra anima. Ich will für Ihre Seele beten. 18 Korngold: Die tote Stadt: Quadro secondo (Esce lentamente)

PAUL PAUL La vecchia e fedele serva, Die alte treue Magd, Ah, che l’ho perduta! Ach, daß ich sie verlor!

Scena II° PAUL Una forma si è avvicinata alla casa di Marietta: è Frank, vestito con un mantello, col bavero alzato. Tutta questa scena è notturna e tenebrosa, febbrile e appassionata, fatta di suoni soffocati e di parole sussurrate.

PAUL (sbarrando la strada a Frank) Dove andate? Wohin?

(La luna è uscita dalle nubi) (riconoscendo Frank) Frank, tu? Frank, du?

FRANK FRANK La stavi aspettando? Du wartest hier auf sie.

PAUL PAUL La stavo aspettando nel dolore e nell’onta. Ich wart auf sie mit Schmerz und Scham.

FRANK FRANK Lasciala stare! Laß ab von ihr!

PAUL PAUL Non posso più. Ich kann nicht mehr. ero attirato dall’anima della mia morta, Mich zogs zur Seele meiner Toten e ho ceduto al corpo di una viva. Und ich verfiel dem Leib der Lebenden.

FRANK FRANK (minacciando) Lasciala stare! Laß ab von ihr!

PAUL PAUL (imbarazzato) Come parli in modo strano! Wie seltsam du das sagst!

FRANK FRANK (con una insistenza che tradisce la sua emozione) Tu non vai bene per lei, Du passest nicht zu ihr, tu che ti dividi fra la morte e la vita. Der du zwischen Tod und Leben teilst. Ella vuole, interamente l’amore Sie will die volle Liebe e interamente la vita, Und das volle Leben, che ella per tutte le aperture del suo corpo Das sie durch alle Fenster ihres Körpers 19 Korngold: Die tote Stadt: Quadro secondo e dell sua anima lascia fluire! Und ihrer Seele strömen läßt!

PAUL PAUL Un corpo peccaminoso e un’anima peccami- Des sündgen Körpers und der sündgen Seele! nosa

FRANK FRANK Nondimeno, poiché ella Und doch, weil sie so è tutta ardente vita, Ganz heißes Leben ist, nel ridere la sua bellezza, Im Lachen ihrer Schönheit, esalta la sua vita. Erhöhet sie das Leben. Così come noi ci rifugiamo in un sogno, So wie wir nur im Traume fliegen, ella vola, con i sensi ben svegli, Fliegt sie mit wachem Sinn, facendo di noi dei pierrot sotto i suoi piedi, Zwingt uns als Pierrots ihr zu Füßen, e Colombina danza Und Colombine tanzt e ride del peccato, Und lacht die Sünde weg, inebria e… berauscht und...

PAUL PAUL (sorpreso l’interrompe) E, ha inebriato anche te? Und, hat auch dich berauscht?

FRANK FRANK Lasciala stare! Laß ab von ihr! Torna a casa, dalla tua morta! Geh heim, zu deiner Toten!

PAUL PAUL (agitato) Io l’aspetto qui. Ich warte hier auf sie

FRANK FRANK Tu non devi! Du darfst nicht.

PAUL PAUL Non devo? Ich darf nicht? E perché no? Und warum nicht?

FRANK FRANK Perché… l’aspetto io! Weil... ich ihrer harre!

PAUL PAUL (sbalordito) Come? Tu? Wie, du?

FRANK FRANK (con tono cupo e appassionato) Anch’io soccombo al suo fascino, Auch ich bin ihr verfallen, e ella ti inganna, Und betrügt sie dich, 20 Korngold: Die tote Stadt: Quadro secondo se la fa con me! Seis mit mir!

PAUL PAUL Che cosa dici? Was sagst du?

FRANK FRANK Lasciami il campo libero, disgraziato! Räum mir den Platz, Unseliger! Vattene! Non capisci? Fort, siehst du nicht?

(gli mostra la chiave) Ella mi ha dato la sua chiave… Den Schlüssel gab sie mir.

PAUL PAUL Qua la chiave! Her den Schlüssel!

(Gli strappa la chiave)

FRANK FRANK (indietreggia titubante) Non sono più tuo amico. Ich bin dein Freund nicht mehr.

(esc e barcollando)

Scena III° Si sentono le risate e i canti della troupe di danzatori che si avvicinano su delle imbarcazioni. Paul si nasconde a destra dietro gli alberi. Il cielo notturno si è rasserenato; chiaro di luna. Una imbarcazione illuminata da lampioni passa sul canale. I passeggeri sono Vittorino, il regista, Fritz in abiti da pierrot, che torna dal teatro col suo liuto, Luciana e Giulietta, danzatrici, che indossano sui loro abiti da ballerina dei mantelli da sera, il conte Alberto. Seguono due altre imbarcazioni che trasportano dei membri della troupe. I passeggeri che scendono da queste due imbarcazioni si fermano sul fondo. Tutta la scena è onirica, come le precedenti, di un burlesco stilizzato, alternando movimenti strettamente ritmati e immobilità di un quadro vivente. Le posture e i raggruppamenti dei personaggi sono multiple e varie. Giochi di luce.

TUTTI ALLE (ancora nelle imbarcazioni, turbolenti e allegri) Spumeggia, spumeggia Schäume, schäume, sangue dei danzatori. Tolles Tänzerblut, libero da tutti gli impedimenti, Aller Schranken ledig, sogna, sogna Träume, träume tu vai vogando Dich auf Wasserflut verso Venezia. Nach Venedig.

(L’imbarcazione è approdata. Il primo, Vittorino salla sulla banchina. Gli altri lo seguono)

VITTORINO VICTORIN Ecco dunque la piazzetta Und dies hier die Piazetta, dove abita Marietta! Wo sie wohnt, Marietta.

IL CONTE GRAF Magnifica messa in scena! Famose Mise-en-scene! Viva Vittorino! Hoch Victorin! 21 Korngold: Die tote Stadt: Quadro secondo

VITTORINO VICTORIN Viva il conte mecenate! Und hoch der gräfliche Mäcen!

(gli altri riprendono)

IL CONTE GRAF Sognate dunque… Bedenkt.

GIULIETTA JULIETTE A Bruges nessun tafferuglio! Brügge, kein Geschrei!

IL CONTE GRAF La polizia… Polizei...

LUCIANA LUCIENNE …ella prega, ... die betet, L’arte è libera! die Kunst ist frei!

TUTTI ALLE L’arte, Die Kunst

(abbassando la voce) è libera! ist frei!

VITTORINO VICTORIN (A braccetto con il conte) Sì, sia! Feste e danze Ja, bei! Fest und Tanz, senza di lei non c’è splendore, Ohne sie kein Glanz, senza di lei, la divina, l’insaziabile. Ohne sie, die Göttlich, Unersättliche.

IL CONTE GRAF Sì, sia! Feste e danze Ja, bei! Fest und Tanz, senza di lei non c’è splendore, Ohne sie kein Glanz, sempre allegra, Stets vergnügte, sempre vittoriosa e vinta. Stets besiegende, besiegte.

VITTORINO VICTORIN Ella con tutte le Frine Die mit allen Phrynen e Colombine Und Colombine e Fillidi und Phyllis e Willis und Willis vince la scommessa Um die Wette l’ammaliante Marietta. Bezaubernde Mariette.

IL CONTE GRAF L’ammaliante Marietta. Bezaubernde Mariette.

(Fritz si è appoggiato a un lampione e, con una esaltazione non priva di autoironia, canta e si accompagna con il liuto)

22 Korngold: Die tote Stadt: Quadro secondo

FRITZ FRITZ O Luna, ascolta la mia triste litania: O Mond, vernimm die traurge Litanei; con chi ha ella rotto oggi la sua fede per me? Mit wem brach sie mir heute wohl die Treu? Il cuore dell’incostante Das Herz der Unbeständigen non si può mai domare. Ist nimmermehr zu bändigen.

VITTORINO E IL CONTE VICTORIN, GRAF Sì, sia! Feste e danze Ja, bei Fest und Tanz senza di lei non c’è splendore, Ohne sie kein Glanz, sempre allegra, Stets Vergnügte, sempre vittoriosa e vinta. Stets besiegende, Besiegte

LUCIANA E GIULIETTA LUCIENNE, JULIETTE (avanzando verso di lui e danzando) Tu più buono, tu più fedele, tu più stupido Du guter, du treuer, dummer Pierrot! Pierrot!

FRITZ FRITZ O Luna, ascolta la mia triste litania: O Mond, vernimm die traurge Litanei, con chi ha ella rotto oggi la sua fede per me? Mit wem brach sie mir heut die Treu?

LUCIANA E GIULIETTA JULIETTE, LUCIENNE Non ti manca Gastone da qualche parte? Fehlt dir nicht Gaston irgendwo? Ella e l’atleta Sie und der Wohlgelenkge, ah! essi ordiscono un malvagio intrigo! Ach, sie treiben arge Ränke.

(Esse ridono) Hahahaha! Ha, ha, ha, ha!

VITTORINO VICTORIN (venendo dall’altra parte) Sì, ella ne ordisce molti, Ja, sie treibt es wie so viele, disturbiamo il loro gioco d’amore.. Stören wir die verliebten Spiele. Dall’acquatica passeggiata Nach der Wasserpromenade consegua la cortese serenata. Frommt die artge Serenade. Plum, plum, plum, plum… Plum, plum, plum, usw.

(Tutti, salvo Fritz che suona il liuto, accompagnano la serenata con i loro bastoni e gli ombrelli)

TUTTI ALLE Ascolta o carina, Höre Reizende du, il canto argentino del liuto, Höre silbernen Lautenklang, i tuoi fedeli amanti, Deine Getreuen, antichi e nuovi, Die alten und neuen, languiscono da molto tempo! Sie schmachten schon lang! Tu conduci il girotondo Führst doch den Reigen fino alle supreme delizie… Zu tollem Genießen, Senti il nostro canto! Höre den Sang! Vieni e mostrati, Komm dich zu zeigen, Vieni a addolcire, Komm zu versüßen, 23 Korngold: Die tote Stadt: Quadro secondo vieni a ritrovare i tuoi, Komm zu den Deinen, basta con l’uno, Komm laß den Einen, senti il canto! Höre den Sang! Vieni ad affascinarci, Komm zu gefallen, donati a tutti noi! Shenke dich Allen!. La, la, la, la. La, la, la, la. (Marietta, venendo dal fondo della scena, sottobraccio a Gastone, e compare sul ponte durante la serenata, dietro i cantori, e li ascolta con aria allegra) MARIETTA MARIETTA Vengo. vengo a ritrovare i miei, Ich komme, ich komme zu den Meinen, Si vengo ad affascinarvi, Ja, ich komme zu gefallen, basta con l’uno, Laß den Einen, mi dono a tutti voi Schenk mich Allen!

(Scoppia a ridere)

TUTTI ALLE (sorpresi, si girano e accolgono con grida di allegria i nuovi arrivati che si uniscono a loro) Marietta! Evviva! Marietta! Hoch!

LUCIANA LUCIENNE Marietta, dov’eri? Wo warst du, Marietta?

MARIETTA MARIETTA Non avevo voglia di danzare oggi, Hatt‘ heute keine Lust zu proben, ero in campagna con Gastone. Ging mit Gaston aufs Land.

GIULIETTA JULIETTE E l’altro tuo amico tenebroso? Und er, dein Freund, der Düstere?

MARIETTA MARIETTA Ho tagliato la corda. Bin durchgebrannt. Ogni tanto bisogna respirare! Man will doch einmal atmen.

(Indirizza un prudente sorriso a Gastone)

VITTORINO VICTORIN (facendo le presentazioni) Il conte Alberto, Herr Graf Albert, un amico delle allegre feste. Ein Freund der frohen Feste. Oggi siamo tutti suoi ospiti. Wir alle sind Heut seine Gäste.

MARIETTA MARIETTA Bello, piccolo conte! Schön, kleiner Graf! E che sai fare d’altro? Was kannst du sonst?

IL CONTE GRAF Amare! Lieben!

24 Korngold: Die tote Stadt: Quadro secondo

MARIETTA MARIETTA Bravo. Ora fa opportune pazzie! Bravo. Machs nur recht toll! Ci date dello spumante? Gibts Sekt? Volete cenare a casa mia? Woll ihr bei mir gedeckt? Ma no, restiamo qui, Doch nein, hier draußen, è nuovo! Das ist neu!

IL CONTE GRAF L’arte è libera. Die Kunst ist frei.

(Marietta lo guarda negli occhi sorridendo. Con una piroetta grottesca, Gastone si avvicina a Luciana e a Giulietta, che lo prendono per le braccia e si rannicchiano contro di lui.)

GIULIETTA JULIETTE (a Gastone) Con un solo sguardo ella lo cattura! Schon fängt sie ihn mit einem Blick.

GIULIETTA E LUCIANA JULIETTE, LUCIENNE Ti volterai verso di noi? Kehrst du zu uns zurück?

(Fritz, il pierrot, che è andato a cercare nell’imbarcazione un paniere con champagne e dei bicchieri, guarda Marietta sospirando languidamente. Vittorino serve lo champagne e distribuisce i bicchieri. Tutto questo con movimenti rapidi e a scosse, e come in un sogno.)

MARIETTA MARIETTA (saltando sul banco) Abbasso Bruges! Schach Brügge! E scacco alle ammuffite menzogne! Und Schach der dumpfen Lüge!

(Tutti riprendono questa frase)

TUTTI ALLE Abbasso Bruges! Schach Brügge! E scacco alle ammuffite menzogne! Und Schach der dumpfen Lüge!

MARIETTA MARIETTA E ora, musica! Und nun Musik! Non troppo allegra, Ein nicht zu heiter, né troppo triste. Nicht zu traurig Stück. Una musica che si culli come in una danza, Musik, die wie im Tanz sich wiegt, e dolce vola attraverso la notte lunare, Sanft lockend durch die Mondnacht fliegt, e tutto leggermente mescola e seduce.. Ganz leise rührt und verführt.

(Ella salta dal banco e dà una pacca sulla spalla a Pierrot) Alzati, Pierrot, tu la fai con grazia! Auf Pierrot! Du triffst es fein! tu ser un tedesco, sei del Reno! Ein Deutscher bist du, bist vom Rhein!

FRITZ FRITZ (inchinandosi profondamente) Per obbedirvi, regina, Da ihr befehlet, Königin, così si sottomette il fedele senso di Pierrot. Fügt sich auch Pierrots treuer Sinn. 25 Korngold: Die tote Stadt: Quadro secondo (canta. Gli altri, raggruppati attorno a lui e spingendo avanti le teste, in un quadro fantasmagorico, hanno gli occhi fissi su di lui. Senza un movimento, come in sogno.) Mio desiderio, mia illusione, Mein Sehnen, mein Wähnen, sogno che ritorna. es träumt sich zurück, Nella danza ho raggiunto Im Tanze gewann ich, e perduto la mia felicità. Verlor ich mein Glück, Nella danza sul Reno Im Tanze am Rhein, al chiaro di luna, Bei Mondenschein, mi fissano due occhi blu Gestand mirs aus Blauaug con un’ardente sguardo, Ein inniger Blick, mi giungono parole supplicevoli: Gestand mirs ihr bittend Wort: resta, non andartene, O bleib, o geh mir nicht fort, rimani nel tuo paese Bewahre der Heimat nella tranquilla fiorente felicità. Still blühendes Glück, Mio desiderio, mia illusione, Mein Sehnen, mein Wähnen, sogno che ritorna. Es träumt sich zurück. Il fascino lontano Zauber der Ferne suscita nell’anima un fuoco. Warf in die Seele den Brand. Il fascino della danza Zauber des Tanzes mi chiamava come commediante. Lockte, ward Komödiant. Seguivo le dolci meraviglie, Folgt ihr der Wundersüßen, imparavo a baciare fra le lacrime. Lernt unter Tränen küssen.

OTTO SOPRANI 8 SOPRANS (fuori scena) Ah! Ah! Ah, ah!

FRITZ FRITZ Ebbrezza e miseria, illusione e felicità, Rauch und Not, Wahn und Glück, ah, questa è la sorte del saltimbanco… Ach, das ist Gaukler`s Geschick... Mio desiderio, mia illusione, Mein Sehnen, mein Wähnen, sogno che ritorna, Es träumt sich zurück, ritorna, ritorna… Zurück, zurück...

(sprofonda ai piedi di Marietta)

MARIETTA MARIETTA Bravo, buon Pierrot, Bravo, guter Pierrot, Puoi darmi un bacio! Darfst mich küssen. (Gli offre la guancia, sulla quale egli pone un lungo bacio) E a te, Vittorino, la mano! Und dir, Victorin, die Hand.

(anche lui le dà un bacio) E per voi, signor conte, l’altra. Für Sie, Herr Graf, die andre.

(stesso gesto del conte) Quando faccio un cenno, come si affrettano! Wenn ich winke, wie sie packen! (Gastone si avvicina a Marietta con un salto grottesco)

26 Korngold: Die tote Stadt: Quadro secondo E a te che cosa resta? il collo? Und was dir bleibt? Der Nacken? (Gastone le dà un bacio sulla nuca. I cinque personaggi guardano questa posa un qualche istante, accom- pagnato leggermente da una musica sentimentale. Poi Marietta che, chiusi gli occhi, si era abbandonata voluttuosamente alle carezze, si scosta con un gesto brusco.) Indietro, Fauni! Trollt euch, Faune! Eccomi in fine d’umore allegro! Nun bin ich erst recht in Laune. Voglio danzare, e stupirvi! Tanzen will ich staunt Bagage! Voglio danzare senza compenso. Tanzen will ich ohne Gage. Sono la fonte della voluttà, Lust quillt aus mir, in me essa ribolle, e mi brucia! Braust in mir und verbrennt mich! Oggi non ho danzato come Elena, Ich fehlte bei der Prob heut als Hélène, ebbene, ora faccio nel “Diavolo” di Meyerbeer Nun, so mach ich in Meyerbeer‘s „Teufe“ la mia scena. Jetzt meine Szene.

VITTORINO E IL CONTE VICTORIN, GRAF Ah, che idea magnifica, mi piace! Ein toller Einfall, den ich lobe!

VITTORINO VICTORIN Sono d’accordo! Ich halte mit! Il convento, l’illuminazione, Das Kloster, die Beleuchtung è tutto eccellente! Passen vortrefflich!

FRITZ FRITZ Vado a prendere il velo per il sudario.. Ich hol das Segeltuch als Totenlaken.

(corre all’imbarcazione)

VITTORINO VICTORIN (a Gastone) Bene! tu sei Roberto! Gut! Du bist Robert!

GIULIETTA E LUCIANA JULIETTE, LUCIENNE E noi siamo le monache risuscitate. Wir sind die auferweckten Nonnen

(Si tolgono i mantelli)

VITTORINO VICTORIN E promettete con grazia voluttà terrestri. Und lockt mit Grazie zu Erdenwonnen.

FRITZ FRITZ (tornando) Ecco il velo! Hier das Segeltuch!

MARIETTA MARIETTA (indicando un albero) Il ramo magico è là. Dort hängt der Zauberzweig.

(Fritz ha avvolto Marietta nel velo)

27 Korngold: Die tote Stadt: Quadro secondo

VITTORINO VICTORIN Questo banco è il sarcofago! Und diese Bank hier sei der Sarkophag!

MARIETTA MARIETTA (stendendosi sul banco) Elena vi si stenderà come cadavere. Hélène streckt sich drauf als Leiche.

VITTORINO VICTORIN Io fischierò lo spunto della musica, Und pfife ich das Stichwort der Musik che ti sveglia dal sonno della morte. Erwachst du aus dem Todesschlaf.

MARIETTA MARIETTA (drizzandosi un po’ e appoggiandosi a un braccio) Morta risuscitata, io sedurrò Verführt als auferstandne Tote quella Roberto la pecora. Robert, das Schaf.

(Si raddrizza ancora e si siede, con espressione demoniaca) Voglio che non manchi nulla! Cominciamo. Ich wills nicht fehlen lassen! Los! (Nella chiesa il servizio religioso è terminato, si sente in lontananza l’organo. Compaiono le beghine, lungo corteo spettrale e silenzioso, come in precedenza, e dietro i personaggi che danzano senza fare attenzione all’azione, esse riattraversano il ponte per rientrare in convento. Vittorino fischia il tema del risveglio in Robert le Diable. Marietta si alza lentamente dal suo giaciglio coi gesti e la mimica di una morta che ritorna in vita e avanza verso Gastone con movimenti fascinosi. Subitamente tutte le finestre del convento si illuminano. Alle finestre appaiono le beghine, con vesti bianche, testimoni immobili e irrigidite della scena. Il quadrante illuminato dell’orologio indica mezzanotte. I personaggi allegorici del carillon escono da una delle aperture e scompaiono nell’altra. Nel cielo notturno agitato dalla tempesta, le nubi scorrono. Le cam- pane suonano a stormo. Si vede fra gli alberi Paul, illuminato da un raggio isolato, con lo sguardo fisso.) (Paul esce da dietro gli alberi, afferra con un pugno di ferro la mano di Marietta, e l’obbliga a rimanere immobile, e le grida)

PAUL PAUL Fermati! Halt ein! Tu una morta resuscitata? Mai! Du eine auferstandene Tote? Nie!

(Le afferra il tessuto. Le beghine e le apparizioni sono scomparse, il convento è piombato nell’oscurità) MARIETTA MARIETTA (impassibile) Tu qui? Arrivi al momento giusto! Du bists! Kommst grade recht! Tu sei il Robert ideale! Du bist der richtige Robert.

(Ella avvia una danza demoniaca e seduttrice attorno a lui) Pazzo! Narr!

PAUL PAUL Fermati! Halt ein!

(Gastone li raggiunge da un parte, con un salto grottesco da danzatore)

28 Korngold: Die tote Stadt: Quadro secondo

VITTORINO VICTORIN Indietro! Lasciala! Zurück von ihr!

IL CONTE GRAF (dall’altra parte) Indietro! Zurück!

FRANK FRITZ (a Paul) Giù le mani da questa signora! Die Hand von dieser Dame!

MARIETTA MARIETTA Lasciatelo dunque,, leccapiedi, e anche tu, Laßt nur, Bajazzi, laß es, Gräflein, contino, lasciatelo Laß es sein, io me la cavo da sola. Mit dem werd fertig ich allein. Andate! Rientrate a casa! Geht! Geht nach Haus! Addio! addio! La festa è finita. Adieu, adieu, das Fest ist aus.

(gli altri protestano con grandi gesti) Basta con le follie. Questa banchina reclama il Genug getollt. Ruh will der Kai. silenzio.

(al conte, con aria di connivenza) Signor conte, noi ci rivedremo… Herr Graf, es gibt ein Wiedersehn.

(Il conte le bacia la mano. La compagnia si allontana canticchiando dei ritornelli. Marietta e Paul restano soli)

GLI ALTRI DIE ANDEREN (escono) Lalala… La, la, la, la ...

Scena IV° MARIETTA MARIETTA (con calma insolente) Mi fai una scenata? Du machst mir eine Szene? Mi spii? Spürst mir nach?

PAUL PAUL (scoppiando) Donna bugiarda e depravata! Verlogen und verderbt bist du! Ti abbandoni senza controllo e senza pudore! Wirfst zuchtlos dich und schamlos weg! fMi prendi perfino l’amico! Nahmst mir sogar den Freund! tu vai con Frank! Du warst bei Frank!

29 Korngold: Die tote Stadt: Quadro secondo

MARIETTA MARIETTA (con aria di sfida) Non è vero! Das ist nicht wahr!

PAUL PAUL Egli stesso me l’ha confessato, poco fa; Er selbst gestand es, kurz zuvor;

(mostrandole la chiave) Ecco quello che gli ho strappato di mano! Hier dies entriß ich ihm!

MARIETTA MARIETTA (furiosa) Ebbene, ora lo sai! Nun wenn dus weißt Che cosa ti dà diritto sopra di me? Was gibt dir Rechte über mich? Io faccio quello che mi pare. Ich tu, was mir gefällt.

PAUL PAUL (minacciando alza la mano su di lei) Attenta a te! Du, hüte dich!

MARIETTA MARIETTA (con aria beffarda, alza le spalle) Sei grottesco. Du bist grotesk!

PAUL PAUL (fuori di sé) Tu mi avvilisci Erniedrigt hast du mich con la tua bassezza, Mit deiner Niedrigkeit, ingannado il mio sogno. Betrogen meinen Traum.

MARIETTA MARIETTA (seccamente) Allora vattene, non ti trattengo. Dann geh, ich halt dich nicht.

PAUL PAUL (dominandosi a gran fatica) Credi tu, miserabile che io ti ami? Und glaubst du, Elende, ich liebte dich? Io desidero la tua carne, Dein Fleisch begehrt ich, e le tue sapienti carezze! Dein wissend Liebkosen! Mai ti ho amata, Niemals liebt ich dich, io amo un’altra.! Ich liebe eine andre.

MARIETTA MARIETTA Tuttavia ella ti ha cacciato? Die jagte dich doch fort? Chi ti sopporterebbe? Wer hielt es aus mit dir?

30 Korngold: Die tote Stadt: Quadro secondo

PAUL PAUL Silenzio e ascolta, questo ti annienterà! Schweig oder hör, was dich vernichtet! Apprendi il mio terribile segreto! Vernimm mein grauenvoll Geheimnis! In te io baciavo una morta, Ich küßte eine Tote in dir, nei tuoi capelli accarezzavo quelli dell’altra, Liebkost in deinem Haar nur das der Andern, nella tua voce io sentivo la sua Erlauscht in deiner Stimme nur die ihre, abbracciandoti non toccavo che la sua pelle, Fühlt dich umarmend, nichts als ihre Haut, il suo calore e il suo profumo. Nur ihre Wärme, ihren Duft. Lei sola io amavo Nur sie allein liebt ich, in te non amavo che la mia morta! In dir liebt ich nur meine Tote!

MARIETTA MARIETTA (mordendosi le labbra) Dannazione, il ritratto, Verdammt, das Bild, era la tua amante morta? Dein totes Liebchen?

PAUL PAUL Non osare, non parlare di lei! Wag’s nicht, sprich nicht von ihr! Era la mia sposa! Una santa! Sie war meine Gattin! Eine Heilige! Tu le assomigli in modo affascinante, Du gleichst betörend ihr, tu sei la sua indegna immagine! Bist ihr unwürdig Ebenbild! Capisci quello che eri per me? Begreifst du nun, was du mir warst? Un nulla, un’ombra vuota Ein Nichts, ein leerer Schatten della mia eterna, ardente amata! Für meine ewig, heiß Geliebte! Come ti odio, come ti disprezzo, Wie hasse, wie veracht ich dich, hai in sudiciato il mio dolore, Die meinen edlen Schmerz, la mia genuina illusione! Den reinen Wahn mir hat beschmutzt! Sono caduto, sono caduto molto in basso! Ich bin gesunken, tief gesunken! Ma mi sono ripreso! Doch nun hab ich mich wieder! ho regolato i conti, mi sono liberato! Hab abgerechnet, bin befreit! Sono redento, sì, redento! Erlöst bin ich, ja, erlöst! Noi due abbiamo finito! Wir zwei sind fertig!

(Scoppia in singhiozzi rumorosi e si accascia sulla panca. La luna esce dalle nubi.) MARIETTA MARIETTA (si avvicina a lui, attenta, spiando un momento di debolezza, poi gli pone dolcemente la mano sulla spalla) Paul, tu soffri. Paul, du leidest. Così selvaggiamente mi hai insultato, So wild du mich beschimpft hast, che mi fai pena. Che cosa si è risolto? Du dauerst mich. Was ist geschehn? Tu esageri. Gli uomini mi stanno dietro. Du übertreibst. Man stellt mir nach. Io non sono cattiva, Ich seh nicht übel aus, ho sangue ardente. Hab heißes Blut. Sono giovane, sono giovane! Bin jung, bin jung! Sono allegra Ich bin vergnügt amo divertirmi, Und liebe das Vergnügen. Sono danzatrice, appartengo al mondo, Bin Tänzerin, gehör der Welt an e ho bisogno dell’ebbrezza per la mia arte. Und brauch den Rausch für meine Kunst. Che cosa vorresti allora? Was willst du denn? Ingrato! Du Undankbarer! Non ti ho reso felice? Hab ich nicht glücklich dich gemacht?

31 Korngold: Die tote Stadt: Quadro secondo Non ti appartengo? Gehöre ich nicht dir? Il mio corpo, il cui profumo ti fa perdere la Mein Leib, dess Duft dich so berückt, testa, Mein Haar, das deine Hand durchwühlt… i mie capelli, dove tu affondi la mano…

PAUL PAUL (Turbato) Sì, sì… il profumo, i capelli… Ja, ja!... Der Duft, das Haar...

MARIETTA MARIETTA (sedendosi a sua fianco, rapidamente) Vedi bene, tu mi ami ancora un po’! Siehst du, ein wenig liebst du mich doch!

PAUL PAUL (debolmente) No, no, io ti desideravo… Nein, nein, ich begehrte dich.

MARIETTA MARIETTA (carezzevole) Non mi vuoi più? Und willst mich nun nicht mehr?

PAUL PAUL (angosciato) Lasciami… lasciami… Laß mich, laß mich.

(come per discolparsi verso se stesso) Io ho vergognosamente profanato Schändlich entweiht i diritti della morta! Hab ich meiner Toten Recht! Anche se ti tenevo a distanza dal suo tetto, Hielt ich, auch fern dich ihrem Heime, l’avevo già profanata nella tua casa. Hab ich sie schon in deinem Haus entweiht. E quello che m’hai dato, e che m’hai promesso Und was du mir gabst, was du mir gewährt, crudelmente ha distrutto il mio leggiadro Grausam hat es holden Traum mir zerstört. sogno.

MARIETTA MARIETTA Nulla è distrutto, nulla è accaduto. Nichts ist zerstört, nichts ist geschehn. Tu menti a te stesso. Du belügst dich selbst. Sogno desiderato, felicità desiderata, Ersehnten Traum, ersehntes Glück, non ne hai gustato la dolcezza e il calore? Genosset dus nicht süß und warm?

PAUL PAUL Bruges, ho profanato te e lei! Brügge, entweiht hab ich dich und sie!

MARIETTA MARIETTA Non ti ho dato ciò che nessuna ti da? Gab ich dirs nicht und keine andre? Non vuoi ritrovarlo Winkt es dir weiter fra le mie braccia? Nicht in meinem Arm?

32 Korngold: Die tote Stadt: Quadro secondo Ti sei incupito, povero amico mio, Du bist verdüstert, armer Freund,

(mostrando l’acqua del canale) assomigli a queste acque nere Dem schwarzen Wasser gleichst du hier, che la pallida luna rischiara a fatica, Für das der bleiche Mond kaum scheint.

(voltando verso di lui il suo volto illuminato) ma a me, il bianco raggio mi accarezza Mich aber liebkost der weiße Strahl, come il sole mi fa più bella ancora. Wie mir erst recht die Sonne hold.

PAUL PAUL Bruges, ho profanato te e lei! Brügge, entwiht hab ich dich und sie!

MARIETTA MARIETTA E io, che la vita mi ha colmato di regali, Und selbst so reich beschenkt zum Leben- ti offro la luna argentata e il sole dorato! smahl, Schenk ich dir Mondessilber, Sonnengold!

(Usando tutto il suo fascino seduttore, ella l’abbraccia e si rannicchia contro di lui.) Guardalo, questo volto Sieh ins Gesicht mir, che hai tanto amato. Das du so geliebt. È tuo! E tuoi sono i miei occhi. Dein ists! Und dein mein Aug. E per te sono le ore ardenti Und dein zu heißer Stund della mia bocca assetata e gonfia di deside- Der durstige, lustgeschwellte Mund. rio…

PAUL PAUL (gemendo) La tua bocca, la tua bocca… Dein Mund, dein Mund.

MARIETTA MARIETTA (alzandosi di scatto, lo trascina) Qui, qui, prendi e bevi! Hier, hier, nimm und trink!

(Paul sprofonda nel suo petto. Lungo bacio)

MARIETTA MARIETTA Vuoi sempre lasciarmi Willst du noch fort von mir, e sacrificarmi alla tua morta? Mich opfern deiner Toten?

PAUL PAUL (sul suo seno) Donna, demonio, mi hai incantato, Betörend Weib, bin dir verfallen, senza ritorno, mi hai dato l’ebberzza… Unlösbar... gibst mir den Rausch...

MARIETTA MARIETTA La vita Des Lebens e il potere d’amore und der Liebe Macht,

33 Korngold: Die tote Stadt: Quadro secondo ti tengono Sie halten dich incatenato a me… An mich gekettet ... senza ritorno… unlösbar. hai bevuto il filtro Schlürf den Trank della suprema voluttà, der höchsten Lust, la dolce ebbrezza, Den süßen Rausch, e l’oblio. Vergessenheit.

PAUL PAUL (non dominandosi più) Non mi lasciare, io ti amo… Verlaß mich nicht, Io ti amo, non te ne andare! Ich liebe dich... geh nicht von mir!

MARIETTA MARIETTA (rialzandosi, trionfante) Allora parla: So sprich: quale donna hai baciato in me? Wen küssest du in mir?

PAUL PAUL Solo te, solo te! Nur dich, nur dich.

MARIETTA MARIETTA Queli capelli hai accarezzato? Wess Haar liebkosest du?

PAUL PAUL I tuoi, null’altro che i tuoi! Das deine, nur das deine.

MARIETTA MARIETTA (con un sussurro demoniaco) Vieni, vieni. So komm, so komm.

PAUL PAUL (volendo trascinarla verso la sua casa) Da te, da te, da te! Zu dir, zu dir, zu dir!

MARIETTA MARIETTA (opponendosi al suo movimento, al colmo di una passione demoniaca)

No, non da me! Nein, nicht zu mir! Ora io ti voglio tutto intero! Ich will dich fortan ganz! Nella casa della morta Im Hause der Toten ti voglio, Such ich dich auf, per allontanare per sempre il suo fantasma! Zu bannen das Gespenst für immer! Voglio da te! Ich will zu dir! Per la prima volta da te! Zum erstenmal zu dir!

34 Korngold: Die tote Stadt: Quadro secondo

PAUL PAUL (in estasi, non dominandosi) Dove vuoi, Wohin du willst, dammi la pozione, Gib mir den Trank, dammi l’oblio, Gib mir Vergessenheit, la dolce ebbrezza! Den süßen Rausch!

MARIETTA MARIETTA Vieni, dunque, So komm, bevi l’oblio, Und trink Vergessenheit nella dolce ebbrezza! Im süßen Rausch!

(Paul la prende per la vita e attraversa con ardore il ponte con lei. Escono.)

35 Korngold: Die tote Stadt: Quadro terzo QUADRO TERZO Il sipario si alza sulle prime battute del preludio, lasciando vedere la scena nuovamente dietro dei veli, in una luce rossa. Quando i veli si alzano, si vede lo stesso posto che nel primo quadro. Un mattino scialbo Scena I° La porta si apre: vestita di un negligé bianco, appare Marietta e resta immobile per un istante sul gradino superiore. Poi si precipita, con aria feroce, davanti al ritratto, che è scoperto come alla fine del primo quadro.

MARIETTA MARIETTA Ritratto, è te che cerco! Dich such ich, Bild! È a te che voglio parlare! Mit dir hab ich zu reden!

(osserva il ritratto di Maria) Sei bella, mi rassomigli, Schön bist du und gleichst mir, Ma dimmi, mi rassomigli ancora? Sag, gleichst du mir noch? Dimmi, dov’è il tuo potere? Sag, wo ist deine Macht? Tu sei morta una seconda volta, Zum zweitenmal starbst du, tu, la superba defunta, per me Du stolze Tote, an mir, per me della notte d’amore An mir der Lebenden di una che è viva! Liebesnacht! O voi che siete scomparsi, Ihr, die ihr abgeschieden, non turbate la pace, Brecht nicht den Frieden, non rientrate nella vita, Drängt nicht ins Leben, lasciateci, a noi che respiriamo e viviamo Laßt uns, die wir atmen und leben, a noi che soffriamo e cerchiamo, Die wir leiden und streben, lasciateci le sorgenti che zampillano, Laßt uns die springenden Bronnen, lasciatesi le tempeste, i soli e le voluttà, Laßt uns die Stürme, Sonnen und Wonnen, lasciateci l’ebbrezza ardente Laßt uns das trunkne Getriebe del piacere e dell’amore! Von Lust und von Liebe!

(Fa pieno giorno. Qualche suono isolato di campane. Si sente in lontananza una melodia misteriosa e oni- rica, i suoni indistinti di una marcia, e nello stesso tempo canti di bambini che si riuniscono alla partenza della processione) BAMBINI KINDER (di fuori) O mio dolce Redentore O süßer Heiland mein, un giorno sarò con te.. Einst werd ich um dich sein. Al riparo del tuo amore In deiner Liebe Hut Riposerò felice.. Werd ruhen ich so gut.

MARIETTA MARIETTA Sono dei bambini. Si riuniscono Kinder sinds. Sie sammeln sich per la santa processione Zur heiligen Prozession e con le loro parole di vita Und rufen mit des Lebens Wort mi chiamano lontano dalla morta. Mich von der Toten fort.

36 Korngold: Die tote Stadt: Quadro terzo

BAMBINI KINDER (di fuori) Una volta tu dicesti: vieni con me Einst sagst du: komm zu mir nel beato territorio, Ins selige Revier, per far sbocciare ai confini del cielo Zu blühn am Himmelsrain, un piccolo fiore di luce. Ein leuchtend Blümelein.

MARIETTA MARIETTA Il canto dei bambini si innalza e si espande, Der Kinder Sang, er schwingt und schwillt, e rafforza la brama di vivere. Bestärkt des Lebens Drang.

Scena II° PAUL PAUL (entra precipitosamente, sconvolto) Tu, qui? Du hier?

MARIETTA MARIETTA (ostentando un’aria imbronciata) Mi sono svegliata, e non c’eri più. Als ich erwachte, warst du fort.

PAUL PAUL (cupo, con lo sguardo diretto verso il sole, tormentato dalla sua coscienza) Avevo bisogno nella strada Mich Triebs in die Straßen, di raccoglimento e di preghiera Die Andacht und Gebet erfüllt.

MARIETTA MARIETTA E io senza te mi annoiavo. Und ich hatt Langeweile ohne dich. allora sono scesa Da stieg ich ins untere, a un piano più interessante, Ins intressantre Stockwerk, per rendere visita alla tua morta. Besuchte deine Tote.

PAUL PAUL (sussultando) Fuori di qui! Fuori, fuori! Fort von hier! Fort, fort!

MARIETTA MARIETTA Non è qui che mi hai ricevuto Empfingst du selber mich nicht hier, la prima volta? Das erste Mal?

PAUL PAUL Sì, altra volta, Ja, damals. ma oggi… Doch heut…

(la prende per la mano) , vieni via! komm fort!

37 Korngold: Die tote Stadt: Quadro terzo

MARIETTA MARIETTA (liberandosi) No, io resto qui. Nein, ich bleib da. Di qua vediamo meglio la processione. Sehn wir doch auch den Umzug besser hier.

PAUL PAUL Vieni, ti supplico! Komm, ich beschwöre dich!

MARIETTA MARIETTA Tu respingi il minimo mio desiderio! Den kleinsten Wunsch versagst du mir! Dimentichi quello che hai promesso? Vergißt so rasch du, was du schwurst?

(rannicchiandosi, tenera, contro di lui)

PAUL PAUL (si sente indebolire e si guarda nervosamente attorno)

O taci. O schweig. (Fuori, la musica della marcia onirica ha ripreso, annunciando la processione che si avvicina. Si sente, sof- focate, durante il seguente dialogo)

MARIETTA MARIETTA (corre alla finestra e batte le mani) La gente! Die Menschen! Oggi non è più Bruges, Das ist nicht Brügge heut, la città morta. Die tote Stadt. La gente! Die Menschen!

(Vuole aprire la finestra)

PAUL PAUL (trattenendola) Che cosa cerchi? Was fällt dir ein! E se ti vedessero! Wenn man dich säh!

MARIETTA MARIETTA Di nuovo! Schon wieder! Ti vergogni sempre di me! Schämst dich noch immer meiner!

(si volta, irritata)

PAUL PAUL (cedendo) L’apro a metà, mettiti da un lato, Ich öffne halb, stell dich zur Seite, nascosta dietro di me. Gedeckt durch mich.

MARIETTA MARIETTA (gettandosi su una sedia, contrariata) Ora non ho più voglia di guardare! Nun will ich gar nichts sehn! 38 Korngold: Die tote Stadt: Quadro terzo

PAUL PAUL (per calmarla) Sii ragionevole! Sii brava! Sei klug! Sei gut!

(Si ricorda di qualche cosa) Ma ho dimenticato le candele, Doch ich vergaß der Lichter, questo costume locale. Die landesüblich. (Va sul fondo, apre un armadio e ne tira fuori due candelabri con sopra le candele, che accende e pone sul davanzale della finestra) MARIETTA MARIETTA (durante questo tempo comincia a canticchiare sulla sedia con aria stanca) Mio desiderio, mia illusione, Mein Sehnen, mein Wähnen, sogno che ritorna. Es träumt sich zurück. Nella danza ho raggiunto Im Tanze gewann ich, e perduto la mia felicità. Verlor ich mein Glück. Nella danza sul Reno Im Tanze am Rhein, al chiaro di luna, Bei Mondenschein mi fissano due occhi blu… Gestand mirs aus Blauaug ...

(allegramente) Ha cantato con amore, il mio Pierrot. Lieb sang er das, mein Pierrot. Sì, è tutto in fiamme! Ja, der brennt lichterloh!

PAUL PAUL (alla finestra, girandosi, con voce supplicante) La pia processione! Der fromme Zug!

MARIETTA MARIETTA (senza guardare) Lasciami in pace! Laß mich zufrieden! Guardala tu, la tua pia mascherata! Behalt sie, deine fromme Maskerade!

(ciondolando i piedi) Che noia! Wie fade! Resta alla tua finestra Bleib du in deiner Loge, Io canterò per me. Ich sing mir eins.

(canticchiando) Cosa succede, che sei così lontano? Was soll es, daß du ferne bist? Oggi non mi hai ancora baciato. Hab dich ja heut doch noch nicht geküßt. Diridi, diridon, Gaston, Gaston! Diridi, diridi, diridon, Gaston, Gaston!

(Tutto d’un tratta si alza) Gastone! Gastone! Da lui, da lui! Gaston, Gaston! Zu ihm, zu ihm!

39 Korngold: Die tote Stadt: Quadro terzo

PAUL PAUL (avanzando verso di lei, irritato, la spinge bruscamente sulla sedia) Taci e resta dove sei! Du schweigst und bleibst mir, wo du bist! (Marietta gli getta uno sguardo mezzo stupito e mezzo provocante e lo segue con gli occhi, mentre torna alla finestra) (Un rumore sordo sale dalla strada: è la folla che si è ammassata per attendere il passaggio della proces- sione. La musica della marcia si fa più forte. Il corteo che si avvicina attira tutta l’attenzione di Paul. Egli si abbandona alla cerimonia religiosa, che calma il conflitto psicologico complesso in cui si trova, e sembra dimenticare la presenza di Marietta. Dalla musica di marcia che continua, si distingue il canto dei bambini)

BAMBINI KINDER (di fuori) O mio dolce Redentore, O süßer Heiland mein noi, tuoi piccoli bambini Wir, deine Kindelein, portiamo fedeli e buoni Geleiten treu und gut il tuo prezioso santo Sangue. Dein kostbar heilig Blut.

PAUL PAUL (alla finestra) I bambini sono in testa. Die Kinder sinds an der Spitze. Nei loro argentei vestitini splendenti In ihren silbern schimmernden Kleidchen, innocentemente, sembrano stelle del firma- Unschuldsvoll, erglänzen sie wie Sterne am Fir- mento, mament. vieni a guardare! Komm und schau! Ed ecco le statue e lo stendardo, Statuen jetzt und Kirchenbanner, portati da monaci. Von Mönchen vor sich hergetragen.

CORO PROZESSION (fuori) Pange lingua gloriosi Pange lingua gloriosi, Corporis mysterium. Corporis mysterium, etc.

PAUL PAUL Ed ecco il gruppo storico! Nun die historische Gruppe!

(Colori più chiari, che evocano i cavalieri, si uniscono alla marcia)

I patrizi della storia di Bruges, Patrizier stellen sie dar von Brügge, negli antichi costumi da cerimonia. In alten Prachtkostümen. Tutte le strade tornano in vita. Erwacht sind zum Leben, alle Straßen.

(a Marietta) Su, vieni, Marietta! So komm doch, Marietta, Vieni a guardare! komm und schau!

(Marietta persiste nel suo tenebroso silenzio)

40 Korngold: Die tote Stadt: Quadro terzo

PAUL PAUL (S’è voltato verso la finestra e si assorbe nello spettacolo che l’emoziona, mentre la marcia prende un carat- tere ieratico più marcato) Un fluttuante mare di dorate Ein flutend Meer von goldnen pianete! Meßgewändern! Di tanto in tanto, Und zwischendurch, come promessa di un’offerta sacrificale Blutstropfen gleich versprengt, le cotte rosse dei piccoli cantori, Das Chorhemdrot der Sängerknaben, fanno oscillare gli incensori, Die Weihrauchfässer schwenken, diffondono il sacro profumo, Den heilgen Duft kredenzen. flusso variopinto e inebriante. Berauschend wogt die farbige Flut. E sotto il baldacchino ondeggiante, Und unter schwankem Baldachin il vescovo porta lo scrigno dorato, Ein Bischof trägt den goldenen Schrein, piccola cattedrale dorata ornata di pietre. Den goldenen Dom, besetzt mit Edelstein. Il fervore irrompe nelle strade, Inbrunst ergießt sich durch die Straßen. la dolce frenesia della fede Des Glaubens selig süße Frenesie, fa cadete tutti in ginocchio! Zwingt alles auf die knie!

(Involontariamente trasportato, si prosterna. Il fondo del locale diventa trasparente. Visione onirica e spet- trale: la processione, i bambini, poi i cavalieri, il clero e i bambini del coro, come Paul ha descritto, sem- brano sfilare dietro il fondo. Il quadro diventa sempre più luminoso, irraggia uno splendore religioso e tutto d’un tratto si offusca. Si fa un silenzio totale e misterioso.)

CORO PROZESSION (mormora) …Mysterium corporis, corporis… Mysterium corporis, corporis, etc.

MARIETTA MARIETTA (guardando Paul con uno sguardo a tratti ironico e pieno di un interesse rinascente) Ma tu sei un devoto! Du bist ja fromm!

(avvicinandoglisi, demoniaca) Sì, chi ti ama deve condividerti Ja wer dich liebt, der muß teilen con i defunti e con i santi. Mit Toten und mit Heiligen.

(bruscamente) Ma io, ascoltami bene, Ich aber, Hör mich, ti voglio tutto intero, oppure niente! Ich will dich gar nicht, oder ganz! (Ella lo circonda con le sue braccia e lo trascina lontano dalla finestra) Andiamo, lascia questo spettacolo pomposo! Geh, laß das Schaugepränge! Vieni vicino a me. Komm, setz dich zu mir. Sarò ancora gentile. Dann bin ich wieder gut. Come sei bello, Wie hübsch dir così trasfigurato! Die Verklärtheit steht! Dammi un bacio, mio piccolo! Küß mich, mein Junge.

PAUL PAUL (respingendola) Non ora, non qui… Nicht jetzt, nicht hier. 41 Korngold: Die tote Stadt: Quadro terzo

MARIETTA MARIETTA (con abbandono, seduttrice) Proprio ora, proprio qui. Gerade jetzt, gerade hier. (La marcia riprende, con minacciose dissonanze. La processione riappare sul fondo, questa volta immobile e fissata in una luce di fiamme rosse; tutti i partecipanti al corteo hanno i corpi chinati in avanti, come se marciassero, fissando Paul con uno sguardo minaccioso e le braccia tese verso di lui.)

PAUL PAUL (terrificato, indietreggia barcollando) La santa processione, Der fromme Zug, entra nella camera. Er dringt herein ins Zimmer, Entra minacciosa nella camera! Dringt drohend ins Zimmer, Spaventosa visione! Spaventosa! Furchtbar Gesicht! Furchtbar! Lasciam, lasciami, lasciami! Laß mich, laß mich, laß mich!

(La visione scompare)

MARIETTA MARIETTA (irritata) Tu vedi dei fantasmi. Du siehst Gespenster. Questo fa il marciume di questa sranza, Das macht der Moder dieses Raums, della tua sciocca superstizione. Dein dumpfer Aberglaube.

PAUL PAUL (riprendendosi) Una superstizione? No, nessuna superstizione! Aberglaube? Nein, kein Aberglaube! La mia religione è la fedeltà, Mein Glaube ist die Treu, la mia religione è l’amore eternamente consa- Mein Glaube ist der Liebe ewge Weih. crato e santo, santo per questa religione! Und heilig, heilig dieser Glaube! Essa consacra questo locale Er weiht diesen Raum, e lo riempie di un felice sogno. Und erfüllet ihn mit seligem Traum. E invisibile si erige, Und unsichtbar erbauet si innalza un altare Ragt mir ein Altar, e davanti a lui si prosterna Vor dem sich niederwirft il mio dolore per lei, lei che era. Mein Schmerz um die, die war.

MARIETTA MARIETTA (appassionatamente) Ancora questa morta, Und wieder die Tote, o come mi avvilisci! O, wie du mich erniedrigst! Ella ora dorme e non sente Sie schläft doch und fühlt ja nicht né infedeltà, né amore. Untreu, nicht Liebe. Ma io, io vivo, io sento le tue offese. Ich aber lebe, fühle die Kränkung. Io mi sono data liberamente a te, Ich gab mich frei dir, mentre ella era tua sposa Sie war deine Gattin, e viveva al sicuro. Lebte geborgen, Ma io sono venuta dal fango, Ich kam aus der Gosse, beffata, schernita, Getreten, gehöhnt! 42 Korngold: Die tote Stadt: Quadro terzo (più dolcemente, come se obbedisse ad un’emozione sincera) E il primo che mi insegnò l’amore Und der Erste, der Lieb mich gelehrt, è anche quello che mi distrusse… Er wars, der mich zerstört. Io ho sofferto e lottato, ho vinto e poi perso, Ich litt, ich stritt, ich wagt, gewann, verlor, mi sono elevata attraverso mille tormenti, Rang unter Qualen mich empor, stringendo i denti per affrontare la sorte, Die Zähne biß im Trotz ich zusammen, sono sfuggita alle fiamme dell’inferno, Entwand mich einer Hölle Flammen, ho aperto di forza la porta chiusa a catenaccio Sprengte kämpfend das verschlossne Tor del giardino della gioia di vivere, Zum Garten jauchzender Lust, io mi sono costruita la mia fede… la fede… Errang mir an mich selbst den Glauben... (la voce, soffocata dalle lacrime, le mani premute sugli occhi) La morta ha il diritto di portarmela via? Soll, darf die Tote ihn mir rauben?

PAUL PAUL (fra sé, stordito) Pura, ella era pura, Rein war sie, rein, non ti paragonare a lei: Vergleich dich nicht mit ihr.

MARIETTA MARIETTA (mentre riprende la sua rabbia) Ipocrita! Du Heuchler! Qualche ora fa adoravi Vor wenig Stunden noch, ancora il mio vizio. Da hast du mein Non pensavi affatto Laster angebetet alla sua purezza! Und ihrer Reinheit nicht gedacht! E se lo volessi Und wenn ich will, tu saresti di nuovo ai miei piedi Liegst wieder du zu Füßen mir, anche se mi tratti come impura. Mir, ja mir, die du unrein schiltst.

PAUL PAUL Taci, infame, e vattene! Verruchte, schweig und geh!

MARIETTA MARIETTA Tu vuoi godere liberamente di piaceri proibiti, Gierst nach geschmähter Lüste freier Macht, tu reclami e gemi per selvagge notti d’amore. Stöhnst nach wild durchraster Liebesnacht, Tu mi condividi con numerosi pierrot, Und teilst mich mit deinem Freund, con il tuo amico e il primo venuto Und mit Pierrot und jedem ersten Besten che mi piacesse!… Der mir gefällt!

PAUL PAUL (si avvicina a lei minaccioso e le indica la porta) Fuori di qui, reproba, Verworfne, fuori da questo luogo sacro! fort von hier.

MARIETTA MARIETTA (alzandosi in tutta la sua figura) No! Folle che sei! Nein! Narr! Narr! Cedere a questa qui? No! Ihr weichen? Nie! 43 Korngold: Die tote Stadt: Quadro terzo Io voglio lottare contro di lei! Zum Kampf mit ihr!

(precipitandosi con veemenza davati al ritratto) Gli occhi aperti, donna contro donna, Und offnen Augs, Weib gegen Weib, la vita ardente contro la morte! Heissatmend Leben gegen Tod! Non sono bella, Bin ich nicht schön, il mio corpo non è splendente di giovinezza? Strafft Jugend nicht der Glieder Pracht? Ho bisogno di paragonarmi a lei Nehm ichs nicht auf mit ihr.

(indicando il ritratto) a questo fantasma dipinto? Mit diesem gemalten Schemen?

PAUL PAUL Silenzio! Basta! Schweige und laß das!

MARIETTA MARIETTA Non sono bella Bin ich nicht schön e non ho la forza che mi dona la mia arte? Und macht mich meine Kunst nicht stark?

(impadronendosi di una delle fotografie) Non mi eleva al di sopra della pallida immagine Und hebt sie mich nicht über blasses di colei che fu? Abbild von dem, was war?

PAUL PAUL (afferrando la fotografia) Lasciala e vattene! Laß das und geh!

MARIETTA MARIETTA (selvaggiamente) Dove ritrovi il suo fascino Wo steckt ihr Zauber in questo sinistro ciarpame? In dieser öden Trödelkammer? Io la vincerò, Ich werde mit ihm fertig lo giuro, lo giuro! Ich schwörs, ich schwörs. (Il suo sguardo incontra lo scrigno di cristallo, si precipita verso di lui, lo apre rapidamente e ne estrae la treccia di capelli) Ah, e questo che cos’è? Ah, was ist das?

PAUL PAUL (gettandosi su di lei) Non toccarlo! Rühr das nicht an! È sacro! Das ist geheiligt! (Marietta, cambiando bruscamente di umore, scoppia in una stridula risata e, brandendo la treccia, corre attorno al tavolo per sfuggire a Paul che la insegue) MARIETTA MARIETTA (confusa) I suoi capelli? Ihr Haar? 44 Korngold: Die tote Stadt: Quadro terzo (trionfante) Ma sì, certo, i suoi capelli! Gewiß, gewiß, ihr Haar! Lascia che faccia il confronto: Laß mich vergleichen, essi sono morti, sono spenti, Tot ists, tot und ohne Glanz. i miei non sono più serici e più dolci? Ist meins nicht seidiger, nicht weicher?

(Paul, fuori di sé, la insegue per strapparle la treccia) PAUL PAUL Attenta! Nimm dich in Acht! Non profanare il mio santuario! Mein Heiligtum, entweih es nicht!

MARIETTA MARIETTA (ridendo) Questa bazzecola inerte, un santuario? Der tote Tand, ein Heiligtum? Tu divaghi! Du phantasierst ja!

PAUL PAUL (come in precedenza) Dammi! Dammi! Gib her, gib her, La vecchia capigliatura, minacciosa… Das Haar, es wacht und droht.

MARIETTA MARIETTA (continuando a ridere) Me ne fai dono, no? Du schenkst mir das, nicht wahr?

PAUL PAUL (ansimando) I capelli, il tesoro dorato che ella mi ha Das Haar, das Haar, lasciato… Der goldne Schatz, den sie mir ließ, Esso veglia sulla mia casa, Es wacht in meinem Hause, veglia e si vendica! Es wacht un rächt! Attenta! Nimm dich in Acht!

(Marietta salta, come un felino, sul gradino a forma di predella, si circonda il collo con la capigliatura come una catena che tiene con entrambe le mani. Poi si mette a danzare con una risata sarcastica)

MARIETTA MARIETTA Io danzo, io danzo Ich tanz, ich tanz il supremo ardore dell’amore, Die letzte Glut der Liebe, il bacio supremo, Den letzten Kuß, io danzo, io danzo Ich tanz, ich tanz la forza vittoriosa della vita. Des Lebens siegende Macht!

PAUL Paul (dopo essersi fermato un istante a guardarla fissamente, l’afferra, la trascina sul davanti della scena e la getta a terra) Dammela, o muori! Gib oder stirb!

45 Korngold: Die tote Stadt: Quadro terzo

MARIETTA MARIETTA (difendendosi, si appoggia su un gomito, grida, con aria di sfida) No! no! mi fai male! Du tust mir weh! Nein! Nein! Sei pazzo! Du bist verrückt. (Paul, lottando per riprendersi la treccia, la strangola) MARIETTA MARIETTA (mandando un grido) Ah! Ah!

(Ricade morta. Un breve silenzio)

PAUL PAUL (guardando la morta, inorridito) Ora le assomiglia del tutto… Jetzt gleicht sie ihr ganz,

(Grida) Maria! Marie! (Oscurità, come alla fine del primo quadro. Breve interludio. Dall’oscurità si stacca dapprima la sola silhoutte di Paul, che lo si vede nella stessa postura della fine del primo quadro; poi il resto della scena si rischiara. Il locale ha esattamente lo stesso aspetto che nel primo quadro.)

Scena III° Paul apre lentamente gli occhi, si guarda attorno, si passa la mano sulla fronte, cerca il luogo dove giaceva la morta nella sua visione. PAUL PAUL (lentamente, ancora in preda all’emozione) La morta… dove… Die Tote, wo, Era là, no? lag sie nicht hier, Sfigurata, l’occhio spento? Verzerrt, gebrochnen Augs? (Vede lo scrigno di cristallo illuminato da un raggio di luna) E qui, i suoi capelli, brillanti, intatti, come altre Und hier das Haar, volte… Unangetastet leuchtets wie zuvor, Che ho dunque? Che cosa è successo? Wie wird mir, was hab ich erlebt, No, che cosa ho visto? Nein, was hab ich geschaut?

BRIGITTA BRIGITTA (apre la porta del fondo e pone dolcemente una lampada accesa sul tavolo) La signora di prima, signor Paul… Die Dame von vorher, Herr Paul, all’angolo della strada, è ritornata… Sie kehrte an der Ecke um.

PAUL PAUL (guardandola con benevolenza) Brigitta mi sei sempre fedele e mi ami! Brigitta, du, in alter Lieb und Treu

46 Korngold: Die tote Stadt: Quadro terzo

MARIETTA MARIETTA (entra leggera e amabile, con l’spetto e il comportamento che aveva lasciando il locale alla fine del primo quadro) Vi ho appena lasciato, Da bin ich wieder, ed eccomi già di ritorno… Kaum daß ich sie verlassen, Ho dimenticato le mie rose e l’ombrello… Vergaß den Schirm und meine Rosen.

(sorridendo, l’aria d’intesa) Si potrebbe vedere in presagio, Man sollt es für ein Omen nehmen, un segno che sarei dovuta restare… Ein Wink, als ob ich bleiben sollte. (Paul rimane muto e assorto, ella si gira verso la porta e, con una pantomima molto espressiva, alza le spalle con un piccolo sorriso ironico, agita il suo ombrello con un gesto civettuolo, annusa le rose. Arrivata alla porta si trova faccia a faccia con Frank, che entra e si inchina davanti a lei senza una parola. Ella gli sorride con un gesto amabile della testa. Esce.)

FRANK FRANK Era dunque quella il miracolo? Das also war das Wunder?

(avanzando verso Paul, gli prende le due mani e lo guarda negli occhi) Era il miracolo… Es war das Wunder, Io leggo nei tuoi occhi Ich les in deinem Aug, che è finito. Ist es nicht mehr.

PAUL PAUL (lentamente, gravemente) O mio amico, O Freund, ich werde non la rivedrò più. Sie nicht wiedersehn. Un sogno ha distrutto il mio sogno, Ein Traum hat mir den Traum Zerstört, un sogno d’amare realtà Ein Traum der bittren Wirklichkeit ha vinto l’immaginazione. Den Traum der Phantasie. I morti ci inviano tali sogni Die Toten schicken solche Träume, quando viviamo troppo Wenn wir zu viel mit in loro e con loro. Und in ihnen leben. Fin dove il nostro dolore deve andare, Wie weit darf sie es, può andare senza tagliarci fuori dal mondo? Ohn‘ uns zu entwurzeln? Crudele conflitto di sentimenti! Schmerzlicher Zwiespalt des Gefühls!

FRANK FRANK (con benevolenza) Io riprendo il viaggio. Ich reise wieder ab. Dimmi, vuoi venire con me? Sag, willst du mit mir? Vuoi tu lasciare la città della morte? Fort aus der Stadt des Todes?

PAUL PAUL (ricadendo sulla sedia, china la testa con un atteggiamento doloroso) Io… io voglio provare. Ich wills, ich wills versuchen ...

(Frank fa segno a Brigitta di lasciare il locale con lui per lasciare Paul solo)

47 Korngold: Die tote Stadt: Quadro terzo

PAUL PAUL (solo, fra sé) Felicità che mi restavi, Glück, das mir verblieb, addio, fedele amore, Lebe wohl, mein treues Lieb. La vita ci separa dalla morte, Leben trennt von Tod, terribile comandamento. Grausam Machtgebot. Attendimi nel cielo sereno, Harre mein in lichten Höhn, quaggiù, nessuna resurrezione. Hier gibt es kein Auferstehn. (Si alza, chiude con un gesto solenne la camera che dà nella stanza della morta, leva i fiori che la decora- vano, ricopre il ritratto dal quale anche leva i fiori per premerseli sul cuore. Poi abbassa le tende, prende la lampada posata sul tavolo, e si dirige a testa bassa verso la porta del fondo. Arrivato alla porta, l’apre e getta dietro di sé uno sguardo di addio, mentre il sipario scende lentamente.

FINE DLL’OPERA

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