COMUNE di CONDOVE

REGIONE PIEMONTE CITTA’ METROPOLITANA DI TORINO

VARIANTE n. 6 al PRG Vigente

VARIANTE PARZIALE

PROGETTO DEFINITIVO

5. RAPPORTO AMBIENTALE per il procedimento di VAS 5.1 TESTO contenente il Programma di monitoraggio (PMA)

URBANISTI INCARICATI:

Arch. Flavia BIANCHI Arch. Claudio MALACRINO SEDI OPERATIVE: Via Principi d'Acaja, 6 - 10143 TORINO Studio Tecnico Associato Tel./fax 011.482826 - 482314 SEDE LEGALE: Via Principi d'Acaja, 6 Via Peyron, 12 - 10143 TORINO Tel. 011.0200078 - 0200079 10143 TORINO bianchi.malacrino @ tin.it bianchi.malacrino @ fastwebnet.it

COLLABORATORI:

Arch. Patrizia FRANCO

IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Geom. Paolo NERVO

IL SINDACO L’ASSESSORE All’URBANISTICA

Febbraio 2019

5. RAPPORTO AMBIENTALE 5.1 TESTO contenente il Programma di monitoraggio (PMA) INDICE 1. Obiettivi e Contenuti della Variante (lett. a dell’Allegato VI del D.Lgs. 152/2006) 1.0 Premessa 1.1 Obiettivi della Variante n. 6 1.2 I principali contenuti della Variante n. 6

2. Quadro del contesto territoriale e ambientale di riferimento (lett. b, c, d dell’Allegato VI) 2.1 Relazioni tra Condove e il contesto territoriale 2.2 Informazioni che hanno concorso a delineare lo stato dell’ambiente e del territorio 2.2.1. Biodiversità e Rete Ecologica 2.2. 2. Popolazione 2.2.3. Aria. 2.2.4. Acqua 2.2.4.1 Utilizzo della risorsa idrica a fini idropotabili 2.2.4.2 Idrogeologia delle acque 2.2.4.3 Esondabilità della , del Gravio e del Sessi 2.2.5. Suolo 2.2.5.1 Consumo di suolo e valenza agricola 2.2.5.2 Siti contaminati 2.2.6. Salute Umana 2.2.6.1 Rumore 2.2.6.2 Elettromagnetismo 2.2.6.3 Attività produttive e rischio industriale 2.2.6.4 Amianto 2.2.6.5 Radon 2.2.7. Rifiuti urbani e speciali 2.2.8. Requisiti energetici dei fabbricati e risparmio energetico 2.2.9. Paesaggio e Beni Culturali 2.3 Problemi ambientali rilevanti

3. Scenario in assenza della variante (lett. b dell’Allegato VI)

4. Relazione tra le scelte della variante ed i criteri di sostenibilità ambientale stabiliti a livello sovracomunale (lett. e dell’Allegato VI)

5. Coerenza esterna: scelte della variante e prescrizioni ed indirizzi dei piani sovracomunali e dei comuni contermini (lett. a dell’Allegato VI) 5.1 Prescrizioni ed indirizzi del PTR e del PTC2 5.2 Prescrizioni, indirizzi e direttive del PPR: Verifica del rispetto del PPR nelle aree oggetto di variante

6. Analisi delle alternative (lettera lett. h dell’Allegato VI)

7. Azioni della variante (lett. h dell’Allegato VI) e Valutazione degli effetti/impatti ambientali (lett. f dell’Allegato VI)

8. Mitigazioni e Compensazioni ambientali (lett. g dell’Allegato VI)

9. Aree Protette, SIC/ZPS.

10. Programma di monitoraggio PMA (lett. i dell’Allegato VI) 10.1 Parametri e indicatori del PMA

5.2 ALLEGATO al capitolo 2.2.5.2 “Sintesi del piano di caratterizzazione, di alcuni dati di monitoraggio e dei primi interventi di bonifica dell’area Pb ex Moncenisio ”

5.3 ALLEGATO ai capitoli 2.2.1, 2.2.4 e 2.2.9 “Rete ecologica, PAI, Paesaggio e Beni Culturali”

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1. Obiettivi e Contenuti della Variante (lett. a dell’Allegato VI del D.Lgs. 152/2006)

1.0 Premessa Il di Condove è dotato di PRGC vigente (Variante generale al PRGC) approvato dalla Regione Piemonte con DGR n. 62-10506 del 29/12/2008 (BUR n. 1 dell’ 8/1/2009). Dopo l’approvazione regionale del PRGC, il Comune ha approvato: - tra maggio 2010 e ottobre 2012, quattro varianti, di cui tre varianti parziali ai sensi art. 17 comma 7 della LUR 56/1977 e s.m.i. ed una modifica ai sensi art. 17 comma 12 della LUR 56/1977 e s.m.i. - con DCC n. 18 del 20/4/2017 è stata approvata la Variante n. 5 (variante parziale al PRG) accompagnata dal Rapporto Ambientale, Programma di Monitoraggio e Sintesi non Tecnica del Rapporto Ambientale per la VAS. La variante n. 5, tra le varie scelte, ha comportato una riduzione di aree edificabili pari a mq. 35.521.

L’Amministrazione Comunale ha promosso la formazione della presente variante n. 6 al PRGC con la Delibera di Giunta Comunale n. 44 del 9 aprile 2018, con la quale sono state definite le linee d’indirizzo per la sua progettazione. Tali linee di indirizzo sono state ulteriormente precisate con Determina del Responsabile dell’Area Tecnica n. 46/141 del 09/05/2018. Con le citate Delibera di Giunta Comunale e Determina del Responsabile Area Tecnica si è stabilito, tenuto conto dell’art. 17 comma 10 della LUR 56/77 e s.m.i., di assoggettare direttamente la variante a VAS, attivando immediatamente la fase di specificazione senza svolgere la verifica di assoggettabilità. Le ragioni per le quali si è deciso di assoggettare la variante parziale a VAS non stanno nel fatto che si intendessero attivare scelte potenzialmente “impattanti”, ma in quanto la variante comporta, come tema principale, un approfondimento delle previsioni urbanistiche relative ad un’area a destinazione industriale, nel PRG vigente, di rilevante dimensione. L’area a destinazione industriale di cui trattasi è collocata ad est e lungo la Via Torino (individuata dalla sigla Pb nel PRG vigente e Pb ex Moncenisio nella Variante n. 6) ed occupa circa 14,5 ettari nel concentrico di Condove; poiché la dimensione del concentrico è pari a circa 95 ettari (come si può dedurre da pag. 24 della “ Relazione di stato di fatto ” del PRGC vigente), essa interessa circa il 15% di questa importante parte piana del territorio comunale.

L’ampia area (la cosiddetta ex Moncenisio o anche ex Vertek o ex Lucchini), posta su Via Torino a ridosso dell’incrocio con la ex SS24, è occupata da capannoni da tempo dismessi dall’attività produttiva (per la crisi che ha interessato gran parte delle aziende della Val di Susa e non solo): recentemente gran parte dell’area è stata acquistata da una nuova proprietà che intende collocarvi sia attività produttive sia attrezzature di servizio per la città. Il carattere delle nuove attività produttive e la tipologia dei servizi che si vorrebbero/potrebbero insediare richiedono un aggiornamento delle previsioni di un PRGC, che fu pensato in un contesto socioeconomico e territoriale precedente alla crisi industriale: tale aggiornamento comporta una variante che, accompagnata dalle analisi ambientali che il processo di VAS implica, può essere meglio definita.

L’Amministrazione Comunale ha, quindi, ritenuto che l’approfondimento delle tematiche ambientali e paesaggistiche e degli eventuali impatti delle nuove previsioni urbanistiche sulle diverse componenti, costituisca strumento essenziale per sostenere, motivare e redigere adeguatamente la variante.

Il Comune di Condove ha inoltrato (prot. n.3847 del 13/06/2018) agli Enti competenti in materia ambientale il Documento Tecnico Preliminare illustrante i contenuti del Rapporto Ambientale (fase di scoping ), adottato dalla Giunta Comunale di Condove con Delibera n. 71 del 04/06/2018.

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 2 Sono pervenuti due pareri, rispettivamente di:

1) Ministero dei Beni e attività Culturali e del Turismo – Sovrintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la Città Metropolitana di Torino (Prot. n. 11654-34-19-01/93 dell’11/07/2018 protocollata al Comune di Condove il 12/07/2018 al n. 4582), nel parere a firma della Soprintendente Arch. Luisa Papotti, con cui viene richiesto: a) con riferimento alla tutela paesaggistica : - di verificare nel Rapporto Ambientale le previsioni di tutela del Piano Paesaggistico Regionale approvato il 3/10/2017 rispetto ai contenuti della variante; si puntualizza che “... ogni variante apportata agli strumenti di pianificazione urbanistica dovrà essere coerente con le previsioni del PPR e rispettarne le norme, limitatamente alle aree oggetto di variante ...” - nelle informazioni da includere nel Rapporto Ambientale (voce Paesaggio), si richiede di “... sviluppare le analisi relative all’inquadramento del sistema paesaggistico comunale mediante la valutazione degli aspetti naturalistico-ambientali, storico- culturali, percettivo identitari e morfologico-insediativi e alla ricognizione dei beni paesaggistici e culturali che costituiscono il patrimonio culturale del Comune ...” b) con riferimento alla tutela architettonica/archeologica , “ Per quanto riguarda la parte del paragrafo 2.2.9 del Rapporto Ambientale dedicato ai “Beni Culturali”, si chiede che questo comprenda una verifica della misura in cui l’area oggetto di variante possa presentare un potenziale archeologico e di come le previsioni di piano possano determinare rischi per eventuali preesistenze di natura archeologica ”

2) ARPA Piemonte (Prot. n. 71193 del 9/8/2018 protocollata al Comune di Condove il 9/8/2018 al n. 5238), nel parere a firma del Dott. Carlo Bussi, con cui l’ARPA, nel suo “ parere tecnico ” ha puntualizzato quanto d’appresso: a) “... a seguito dell’esame della documentazione inviata al fine della specificazione dei contenuti del Rapporto ambientale, si ritiene che quanto previsto sia nel complesso adeguato ” b) con riferimento all’area ex Vertek, “ Si ritiene importante venga condotta un’analisi delle alternative di riqualificazione dell’area, partendo dalle caratteristiche territoriali e di infrastrutturazione, considerando i limiti/vincoli ambientali, anche in relazione agli esiti della bonifica in atto, oltre che le indicazioni contenute nel Piano Paesaggistico Regionale, in particolare agli articoli 27 e 37 delle Norme di Attuazione ”.

Il presente Rapporto Ambientale ha dunque tenuto conto di quanto richiesto, mantenendo doverosamente l’impianto di Legge di cui all’Allegato VI del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. e secondo le indicazioni della Deliberazione della Giunta Regionale 12 gennaio 2015, n. 21-892 in materia di VAS Approvazione del documento tecnico di indirizzo " Contenuti del Rapporto Ambientale per la pianificazione locale " e della Determina Dirigenziale del 19/01/2017 n. 31 (cod. A1605A BUR del 9/2/2017) in merito alla VAS “ Aggiornamento del documento tecnico di indirizzo:”Contenuti del Rapporto Ambientale per la pianificazione locale”, approvato con DGR 12/1/2015 n. 21-892 ”.

Si precisa, inoltre, che, poiché già la Variante parziale n. 5, approvata nel 2017, è stata soggetta a VAS, il capitolo 2 e il capitolo 9 del presente Rapporto Ambientale si configurano come un mero aggiornamento dei capitoli 2 e 9 del Rapporto Ambientale che ha accompagnato la Variante n. 5.

1.1 Obiettivi della Variante n. 6

Gli obiettivi che l’Amministrazione Comunale ha indicato per la presente variante sono: a) aggiornare le previsioni urbanistiche, in particolare sotto il profilo delle modalità di attuazione, relative all’ampia area già a destinazione industriale nel PRGC vigente, area presente nel concentrico comunale a ridosso di importante viabilità di interesse sovracomunale, in modo L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 3 tale che la sua riattivazione o “rigenerazione ” possa avvenire, da un lato, in tempi brevi, onde favorire la ripresa economica del contesto e, dall’altro, non solo non determini, come ovvio, problemi ambientali, ma anche costituisca occasione di riqualificazione urbana. Tale obiettivo è particolarmente significativo per l’Amministrazione Comunale in quanto gran parte dell’area, dismessa da tempo, è stata acquisita, in seguito ad asta correlata a fallimento della precedente proprietà, da un importante gruppo industriale (MW del CLN Group) oggi multinazionale, ma con origine e storia legate al territorio della Valle di Susa e alla provincia di Torino, assai interessante sia sotto il profilo economico (e, quindi, dei risvolti occupazionali) che del suo impegno sociale.

b) rivedere la tipologia delle attività riconducibili alla destinazione industriale e alla destinazione artigianale, tenendo conto della evoluzione che questi settori economici hanno conosciuto negli ultimi decenni, valutando eventualmente l’inserimento di attività con esse compatibili, onde favorire il recupero di capannoni sottoutilizzati, quale opportunità correlata alle politiche di contenimento di consumo di suolo.

c) verificare il livello di attuazione delle aree a destinazione “servizi pubblici”, precisando le modalità di intervento nelle aree in cui sono presenti servizi privati, ma di interesse pubblico, che rientrano, quindi, negli standard ex art. 21 della LUR 56/77 e s.m.i.

d) ridefinire la normativa relativa ad aree su cui, nel passato, furono approvati Piani Esecutivi del PRG, nel frattempo, scaduti

e) studiare un nuovo disegno delle aree pubbliche e private in un ambito del concentrico (tra Via Di Vittorio e Via Rodari) in modo da risolvere problemi indotti dalla riduzione della sezione stradale già segnalati dal PRG vigente e da ottenere un esito di qualità dell’intervento

f) rendere più agevole, sia sotto il profilo interpretativo che delle modalità di applicazione, alcune norme del PRG vigente, tenendo conto delle difficoltà incontrate in fase di gestione del piano medesimo.

1.2 I principali contenuti della Variante n. 6

Si riprende, in appresso, la sintesi dei contenuti riportata nella Relazione Illustrativa.

Le scelte operate con la variante sono correlate agli obiettivi richiamati nel precedente paragrafo 1.1.

Le modifiche al PRG vigente apportate dalla presente variante sono evidenziate, per gli aspetti cartografici, nell’elaborato 3 (dove le aree interessate dalla variante sono perimetrate in blu) e, per gli aspetti normativi, nell’elaborato 4 (dove le modifiche apportate alle norme tecniche sono evidenziate con differenti colorazioni dei caratteri). I principali contenuti sono:

1) le scelte per l’area industriale ex Moncenisio . - Innanzitutto è stata confermata la destinazione industriale dell’area normativa per diverse ragioni: • quest’area, come già sottolineato e come documentato nell’Allegato Tecnico, ha una storia molto importante per Condove, per la Val di Susa e per la provincia di Torino, una storia rilevante per l’economia, per la comunità locale e per il contesto territoriale • è caratterizzata dalla presenza di fabbricati con dimensione e tipologia funzionali all’insediamento di attività produttive, alcuni dei quali con caratteristiche tipologiche

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 4 di pregio che possono essere mantenuti e valorizzati in relazione alla presenza di attività artigianali o industriali • ha una posizione favorevole sotto il profilo dell’accessibilità dalla viabilità sovracomunale e, pur essendo nel concentrico di Condove, non determina flussi veicolari di attraversamento dello stesso • è considerato un polo produttivo importante nei piani di scala sovracomunale, con particolare riferimento al PTC2 • sono già stati attivati interventi di bonifica concordati con gli Enti competenti in materia ambientali, secondo un articolato programma per fasi che dimostra la fattibilità della bonifica complessiva dell’area.

- in secondo luogo è stata rinominata l’area normativa, individuandola con il riferimento all’importante – sotto il profilo storico, economico e sociale per Condove e la Val di Susa – insediamento produttivo originario, la Moncenisio

- in terzo luogo sono state modificate le modalità di attuazione degli interventi. Nel PRG vigente, gli interventi finalizzati a trasformare in modo significativo gli immobili o a insediare nuove attività sono subordinati a strumento urbanistico esecutivo onde recuperare la quantità minima di aree per servizi richiesto dalla legge urbanistica regionale (essendo un insediamento di inizio novecento, è priva degli standard ex art. 21 LR 56/77 e s.m.i.). Con la presente variante, onde favorire e velocizzare la riattivazione dell’area, sono state definite specifiche norme per ogni singola subarea in cui l’area nel suo complesso è stata articolata. Tali norme prevedono che, con singolo titolo abilitativo, accompagnato da una convenzione con il Comune ai sensi dell’art. 49 della LR 56/77 e s.m.i. si possano facilmente realizzare interventi di recupero degli immobili ed insediamento di nuove attività produttive e, via via, gli spazi per servizi sociali. A tal fine: • è stata introdotta una specifica tavola (Figura n. 7 dell’elaborato 3) con l’articolazione in subaree, che si riporta anche in appresso

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 5 • è stato introdotto nelle norme di attuazione un nuovo articolo, il 22/17bis che definisce termini e modalità di intervento riferiti ad ogni singola subarea. Come si può osservare dalla lettura dell’articolo 22/17bis, in esso sono state introdotte le opportune cautele volte alla tutela degli elementi di pregio architettonico e paesaggistico, alla sicurezza per la salute dei lavoratori, alla riqualificazione ambientale, tenendo anche conto delle risultanze del Rapporto Ambientale. Le aree e spazi per servizi sono individuati nelle subaree C, F1 ed in parte degli immobili presenti in D, E ed H. L’immobile presente in D è di particolare pregio architettonico, ma come tale è già individuato nel PRG vigente. Anche gli immobili presenti in E ed in H sono interessanti sotto il profilo architettonico – e come tali segnalati nella presente variante – a testimonianza dell’importanza storica del sito. La subarea F1, che deve rimanere libera da costruzioni, a differenza di quanto previsto nel PRG vigente per effetto di un PEC, nel frattempo, però, scaduto, è previsto svolga anche la funzione di spazio di ingresso/esodo da/verso Nord. Onde facilitare la realizzazione di tale previsione riferita ad F1, nella variante è proposto un meccanismo normativo in base al quale la sua realizzazione è condizione per l’edificazione di un eventuale ampliamento dell’edificio presente in G, mediante una nuova costruzione nella subarea F2. Nella subarea A sono confermate le possibilità di trasformazione, in termini di eventuali ampliamenti e nuove costruzioni, previste nel PRG vigente, subordinate alla bonifica dell’area.

2) aggiornamento delle norme riferite alle aree industriali esistenti : l’obiettivo di sostenere interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente nelle zone industriali di Condove, in coerenza con gli obiettivi di contenimento del consumo di suolo che persegue l’Amministrazione Comunale oltre che i piani sovracomunali, ha comportato l’introduzione di norme (si vedano le integrazioni agli articoli 22/17 e 22/18) volte a consentire la possibilità di insediare nei capannoni esistenti attività di vendita di prodotti e materiali ingombranti che richiedono ampi spazi di esposizione e movimentazione e attività e attrezzature per il tempo libero e lo sport, queste ultime all’esterno delle aree classificate nel PRG vigente ad alto rischio idrogeologico

3) individuazione di due aree di trasformazione : - su Via Torino è presente un’area oggetto di un PEC di carattere residenziale scaduto da alcuni anni, i cui interventi in esso previsti non sono stati realizzati. Le attività ancora oggi presenti (falegnameria/segheria) risultano incompatibili (rumore, polvere) con il contesto residenziale, sviluppatosi intorno ai capannoni nel corso degli ultimi decenni. La variante perimetra nello stesso ambito del PEC scaduto una area di trasformazione Tr1 per la quale si prevede una destinazione mista residenziale/terziaria/commerciale tale da completare il quartiere residenziale e riqualificare la Via Torino anche con riferimento alle indicazioni del PPR (si veda l’art. 22/23). L’intervento di trasformazione è subordinato alla rilocalizzazione della falegnameria/segheria in area idonea - tra la Via Di Vittorio e la Via Rodari è individuata un’area di trasformazione Tr2 (si veda l’art. 22/24); tale area è caratterizzata dalla presenza di un edificio un tempo a destinazione residenziale, oggi vuoto, la cui posizione determina una strozzatura della viabilità pubblica che già il PRG vigente prevede di risolvere. La variante cerca di favorire l’intervento, prevedendo un SUE che coinvolga sia l’area privata che alcune aree pubbliche: l’intervento di demolizione e ricostruzione del Volume esistente con un ampliamento del 40% viene consentito fermo restando il raggiungimento delle stesse prestazioni di qualità (ambientale, energetica, architettonica, di sicurezza ed accessibilità) prescritti dalle leggi regionali che già consentono interventi di ampliamento in deroga ai piani regolatori (LR 20/2009 sostituita dalla LR 16/2018), limitando il numero di piani massimo di 3 (tre), di cui il terzo sotto tetto (mansardato). L’intervento prevede un ridisegno della viabilità comunale e dei servizi.

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 6 4) aggiornamento delle previsioni relative ad alcune aree a servizi : - è stato integrato l’art. 22/20, precisando che gli interventi di ampliamento e di eventuale nuova costruzione degli edifici in aree private, assoggettate permanentemente ad uso pubblico, possono essere realizzati previo, però, specifico convenzionamento con il Comune del titolo abilitativo, in modo tale che l’Amministrazione Comunale possa governare le modalità di realizzazione dei servizi sul territorio comunale. - sono state, inoltre, effettuate alcune modifiche cartografiche: - è stata indicata come “ area a servizi esistenti ” il giardino con parcheggi collocato tra Via Torino e Viale Bauchiero (vedi Elaborato 3 Figura n. 2); - è stata modificata la perimetrazione di un’area a servizi lungo la Via IV Novembre, ottenendo una migliore conformazione dell’area e garantendo un miglior accesso per un edificio esistente (vedi Elaborato 3 Figura n. 4); - è stata cartografata una nuova area esistente a parcheggi presso Località Case della Torretta (vedi Elaborato 3 Figura n. 5); - nella frazione Reno Inferiore è stata individuata la piazzetta con fontana quale “ area a servizi esistenti ” ed è stato così possibile evitare la demolizione di un fabbricato di antica costruzione (vedi Elaborato 3 Figura n. 6).

5) individuazione di area a verde privato Vp : Con la Variante n. 5 sono state trasformate diverse aree edificabile in aree a verde privato, concorrendo, così all’obiettivo della riduzione del consumo di suolo. Con la presente variante è stata individuata una ulteriore area a verde privato Vp presente in prossimità della frazione di Fucine Superiore e collocata nel PRG vigente in ambito residenziale Rbb di recupero.

6) modifiche puntuali alle norme, volte a definire interpretazioni univoche delle stesse : La gestione del PRG da parte degli uffici ha richiesto la precisazione di alcune norme, il che ha comportato delle integrazioni agli articoli 10, 15, 22/2 e 22/15.

2. Quadro del contesto territoriale e ambientale di riferimento (lett. b, c, d dell’Allegato VI) 2.1 Relazioni tra Condove e il contesto territoriale Il Comune di Condove è collocato nella Val di Susa, cioè nella Valle e nel bacino idrografico della Dora Riparia. Il vasto territorio comunale è caratterizzato dalla presenza di numerosi insediamenti: l’abitato di Condove centro, in pianura tra il Gravio e la Dora, e le numerose borgate nel territorio di montagna, tra queste Frassinere e (che costituivano Comuni a sé nel secolo scorso). Elevatissima è ancora oggi la consistenza dei terreni agricoli, degli alpeggi e delle superfici boscate. Le aree agricole sono, in gran parte, collocate nel bacino idrografico della Dora, torrente caratterizzante la natura e la conformazione della omonima Valle.

Figura n. 1a L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 7

Il Comune di Condove si trova nel bacino idrografico della Dora Riparia, classificato nel PTA Piano Tutela delle Acque 2007 della Regione Piemonte quale area AI11.

Nel luglio 2018 con l’approvazione della DGR 20/7/2018 n. 28-7253 è stata adottata la “Revisione del Piano di Tutela regionale delle Acque (PTA). Adozione del Progetto di revisione del PTA ai sensi dell’articolo 121 del decreto legislativo 152/2006 e dell’articolo 7 della legge regionale 56/1977”; nella DGR sono elencate le modifiche introdotte dal PTA 2018. Nel PTA 2018 della Regione Piemonte il bacino idrografico “Dora Riparia” è stato così ridisegnato (Figura n. 1b).

Figura n. 1b

Con l’adozione del PTA 2018 sono entrate in vigore alcune norme, sia norme immediatamente vincolanti sia misure di salvaguardia e, più precisamente: a) sono prescrizioni immediatamente vincolanti, anche nei confronti dei privati , e prevalenti sulla disciplina dei PTCP, del PTGM e dei piani di livello locale, ai sensi degli articoli 8, comma 4, lettera c) e 8 bis, comma 3 della l.r. 56/77, le disposizioni di cui all’articolo 23, commi 3, 4 e 5 e articolo 24, commi 6, 7 e 8 delle Norme di piano del Progetto di Revisione del PTA; b) ai sensi dell’articolo 121, comma 2 del d.lgs. 152/2006 e dell’articolo 58 della l.r. 56/1977, dalla data di adozione del Progetto di Revisione del Piano di Tutela delle Acque si applicano le misure di salvaguardia previste dall’articolo 14 ( Effetti dell’adozione del Piano di tutela delle acque e misure di salvaguardia ) delle Norme di piano del Progetto di Revisione del Piano di Tutela delle Acque , con riferimento alle prescrizioni previste: - dall’articolo 23, commi 3, 4 e 5 delle Norme di piano del Progetto di Revisione del PTA , con riferimento alle aree ad elevata protezione di cui al comma 1, lettera c) e comma 2 del medesimo articolo; - dall’articolo 24, commi 6, 7 e 8 delle Norme di piano del Progetto di Revisione del PTA .

Si riporta il testo dei commi 6 e 7 dell’art. 24 in quanto di interesse ai fini del presente rapporto: Art. 24. (Zone di protezione delle acque destinate al consumo umano) (...) 6. Nelle aree di ricarica degli acquiferi profondi di cui al comma 3, lettera a) non è ammessa la realizzazione di discariche per rifiuti pericolosi, ad esclusione di quelle per rifiuti contenenti amianto.

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 8 7. Nelle aree di ricarica degli acquiferi profondi di cui al comma 3, lettera a) lo svolgimento delle attività che detengono o impiegano sostanze pericolose di tipo “E1 pericoloso per l’ambiente acquatico, categoria di tossicità acuta 1 o di tossicità cronica 1” ed “E2 pericoloso per l’ambiente acquatico, categoria di tossicità cronica 2” è ammesso nel rispetto dei criteri e delle condizioni stabilite nella parte I, paragrafo 4 (Attività considerate significative perché detengono o impiegano sostanze a ricaduta ambientale) del documento approvato con la deliberazione della Giunta regionale 2 febbraio 2018, n. 12-6441 e successive modificazioni.

Figura n. 2 Nella Figura n. 2 è riportato uno stralcio della Tavola n. 6 da cui si evince come il territorio di Condove non è interessato da aree di elevata protezione . Nelle Figure 3a e 3b sono rappresentati, sul sito di ARPA Piemonte, i bacini idrografici di Condove su ortofoto Regione Piemonte.

Figura n. 3a – I bacini idrografici di Condove su ortofoto Regione Piemonte

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Figura n. 3b – I bacini idrografici nell’abitato del concentrico su ortofoto Regione Piemonte

Dal punto di vista paesaggistico, Condove è collocata nel Piano Paesaggistico Regionale (PPR), approvato dalla Regione Piemonte con DCR n. 233-35836 del 3 ottobre 2017, nell’ “Ambito 38 Bassa Val Susa ”.

Figura n. 4 da Schede PPR Ambito 38 Bassa Val Susa

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Figura n. 5 - ESTRATTO da Tavola P3: Condove UP 3801 e 3803

Il territorio di Condove, secondo il PPR, ricade essenzialmente in due Unità di Paesaggio: il territorio perifluviale nell’Unità di Paesaggio 3801 “ Da Borgone a Condove ” del Tipo Naturale/rurale o rurale a media rilevanza e integrità ed il territorio montano nell’Unità di Paesaggio 3803 “ Borgate di Condove ” del Tipo Naturale/rurale integro.

Per quanto riguarda l’Ambito 38, esso è cosi descritto dal PPR: DESCRIZIONE AMBITO Tratto della Valle di Susa compreso fra Sant’Ambrogio, all’imbocco della valle stessa, e Susa, con chiusura occidentale in corrispondenza del salto altimetrico causato da una soglia glaciale (), e comprende la diramazione della Val Cenischia, fino al confine di Stato con la Francia verso il colle del Moncenisio. In particolare, l’ambito è delimitato a nord dallo spartiacque con la Val di Viù (ambito 35), collegato con il col del Lys; a sud con la Val Chisone (ambito 40), collegata attraverso la strada del col delle Finestre, e la Val Sangone (ambito 42), collegata attraverso il Colle Braida; a ovest con l’anfiteatro morenico (ambito 37). Il paesaggio è costituito da due ambienti principali, il fondovalle della Dora Riparia e i versanti montani. Si evidenzia che, a causa della morfologia glaciale, la valle fino a Susa presenta un ampio fondovalle e, proprio grazie a questa superficie pianeggiante, si sono create, fin dall’antichità, le premesse per il passaggio di importanti vie di comunicazione con due valichi transfrontalieri in quota, un tunnel autostradale e uno ferroviario, fino ai tempi attuali, in cui le infrastrutture viarie si sono sommate con crescenti impatti, ultimo fra tutti il progetto della ferrovia ad alta velocità/capacità. I due poli principali su cui si attesta il sistema insediativo sono e Susa, centri istituzionali storici di rango superiore, con importanti aree archeologiche antiche e medioevali, di rilevanza paesaggistica. Sulle due sponde della Dora si sviluppano i sistemi insediativi lungo la sequenza dei due fasci di strada, tracciati tra il fondovalle e il piede dei versanti: numerose le persistenze storiche – sia architettoniche, come castelli signorili locali e centri religiosi, sia urbane, come borghi fortificati – dotate di valenza paesaggistica e ben individuabili sia dal nastro stradale attuale, sia dai versanti adiacenti.

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 11 Per quanto riguarda l’Unità di Paesaggio 3803 “Borgate di Condove ” e l’Unità di Paesaggio 3801 “Da Borgone a Condove ”, esse sono così, rispettivamente, descritte:

Per quanto riguarda gli aspetti socioeconomici che, nel corso degli anni, hanno condizionato e determinato alcune delle caratteristiche ambientali del territorio condovese, è interessante notare come il Piano Territoriale Regionale (PTR), approvato dalla Regione Piemonte con DCR n. 122-29783 del 21 luglio 2011, abbia collocato Condove nell’ambito di integrazione territoriale “AIT12 Susa ” ed, in particolare, nel subambito 12.4 con i comuni di Borgone di Susa, , , , , Sant’Antonino di Susa, , .

Figura n. 6 - ESTRATTO da Tavola b PTR: Condove nell’AIT12 e gli elementi di forte connessione ecologica in esso presenti

Questo ambito di integrazione territoriale non ha solo funzione programmatoria, ma costituisce una lettura delle principali relazioni territoriali instaurate da Condove con i Comuni contermini.

Peraltro, il Piano Territoriale di Coordinamento (PTC2) della Provincia (oggi Città Metropolitana) di Torino, approvato nel luglio 2011, ha collocato Condove nell’ambito di approfondimento sovracomunale n. 20; l’ambito è stato ritagliato in modo differente: sono stati esclusi, rispetto all’ AIT12 del PTR, , , e , mentre è stata inclusa .

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 12

Figura n. 7 - ESTRATTO da Tavola 2.1 del Piano Territoriale di Coordinamento PTC2

2.2 Informazioni che hanno concorso a delineare lo stato dell’ambiente e del territorio

2.2.1. Biodiversità e Rete Ecologica La tutela e lo sviluppo dei corridoi, facenti parte della rete ecologica provinciale/regionale, e dei corridoi facenti parte della rete ecologica locale è uno degli obiettivi dei piani sovracomunali e della variante di cui trattasi. Condizione per raggiungere tale obiettivo è il riconoscimento sul territorio dei corridoi ecologici. Per lo svolgimento di tale lavoro risultano di particolare importanza sia le informazioni messe a disposizione dall’ARPA (da oggi anche in versione 3D) sia quelle elaborate dalla Città Metropolitana di Torino; si riportano in appresso alcuni estratti cartografici dal sito di ARPA Piemonte.

Figura n. 8 - Biodisponibilità potenziale dei mammiferi BIOMOD

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 13 Figura n. 9 - Connettività ecologica FRAGM

Figura n. 10 - Connettività ecologica FRAGM: buffer zone, Core areas, Corridoi ecologici, stepping stones

Dalle figure n. 8, 9 e n.10, si evince che la “ biodisponibilità potenziale dei mammiferi ” e la “connettività ecologica ” raggiungono livelli buoni (medio alti e alti) in tutta l’area montana, mentre nel resto del territorio sono scarsi o molto scarsi, ovviamente in corrispondenza dell’abitato, con l’eccezione di alcune “isole”. Giova ricordare che la rete ecologica è costituita da quattro elementi fondamentali interconnessi tra loro 1: - core areas : aree a buona/elevata naturalità;

1 Si veda, a tal proposito, in Allegato 2 alle NDA del Piano Territoriale di Coordinamento (PTC2) della Provincia di Torino, oggi Città Metropolitana L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 14 - buffer zones: zone cuscinetto, o zone di transizione, collocate attorno alle aree ad elevata naturalità al fine di garantirne una maggiore protezione dalle pressioni esterne; - corridoi ecologici : strutture lineari e continue del paesaggio, di varie forme e dimensioni, che connettono tra loro le aree a buona/elevata naturalità e rappresentano l'elemento chiave della rete ecologica poiché consentono la mobilità delle specie e l'interscambio genetico, fenomeno indispensabile al mantenimento della biodiversità. Fanno parte dei corridoi ecologici le fasce perifluviali , le aree di pertinenza dei corpi idrici e i varchi ; - stepping stones : aree di piccola superficie che, per la loro posizione strategica o per la loro composizione, rappresentano elementi importanti del paesaggio per sostenere specie in transito su un territorio oppure ospitare particolari microambienti in situazioni di habitat critici (es. piccoli stagni e boschetti in aree agricole, casse di espansione progettate secondo criteri naturalistici…).

Di particolare importanza per la lettura del tema in oggetto (biodiversità e rete ecologica) nel territorio condovese, come tassello locale di un più ampio sistema ambientale provinciale e regionale, sono le Linee Guida sul Sistema del Verde (LGSV) di cui alla Delibera di Giunta Provinciale n. 550- 23408/2014.

Si riportano, in appresso, alcuni estratti dalle tavole messe a disposizione dalla Provincia/Città Metropolitana di Torino, sul suo sito. Tali tavole fanno parte delle Linee Guida per la rete ecologica (LGRE), a loro volta costituenti il Fascicolo A delle LGSV .

La Figura n. 11 evidenzia, per il territorio di Condove, come sussistano ampie zone non artificiali ed ancora fortemente naturali; inoltre segnala alcuni importanti ambiti “ seminaturali ” anche a ridosso dell’ambito dell’insediamento ex Moncenisio .

La Figura n. 12, anch’essa, evidenzia l’importanza della presenza di un territorio tale per cui si segnalano habitat di pregio tali da “ supportare specie della Rete Natura 2000 ”; da notare come di questa specie sono anche le aree a ridosso dell’ambito dell’insediamento ex Moncenisio .

Le Figure n. 13 e n. 14 confermano ulteriormente la persistenza di vaste aree naturali e seminaturali anche a ridosso dell’ambito dell’insediamento ex Moncenisio e di un importante corridoio ecologico sia in senso Est/Ovest, nella parte di territorio montano, sia nella direzione Nord/Sud, dalla montagna verso il fondovalle della Dora Riparia, in cui, nonostante le possibilità, concesse dal PRG vigente, di espansione edilizia su terreni agricoli od anche semplicemente su terreni liberi, i contesti già antropizzati costituiscono una presenza fortemente minoritaria rispetto all’intero territorio comunale.

La Figura n. 15 indica come il territorio condovese sia costituto nettamente ed in forte prevalenza da “ ambiti a forte funzionalità ecologica ”, compresi quelli a ridosso dell’ambito dell’insediamento ex Moncenisio.

La Figura n. 16 indica come il territorio condovese sia costituto da suolo “ naturale ” a forte funzionalità ecologica anche a ridosso dell’ambito dell’insediamento ex Moncenisio .

La Figura n. 17 indica come il territorio condovese sia costituto anche a ridosso dell’ambito dell’insediamento ex Moncenisio , di “ elementi strutturali della rete ”, e come anche dentro l’ex Moncenisio sia individuato un ambito di “ possibile espansione della rete ” ecologica.. L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 15

Figura n. 11

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 16

Figura n. 12

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 17

Figura n. 13

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 18

Figura n. 14

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 19

Figura n. 15

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 20

Figura n. 16

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 21

Figura n. 17 Gli elementi strutturali della rete ecologica di scala territoriale sono riportati nella Tavola n. 2 dell’ ALLEGATO ai capitoli 2.2.1, 2.2.4 e 2.2.9 “Rete ecologica, PAI, Paesaggio e Beni Culturali”. L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 22 In tale Tavola n. 2 è evidenziata anche la proposta di individuazione di un’area di pregio ambientale e paesistico , effettuata in sede di PTC2 denominata APProv011p “ Connessione tra il corridoio ecologico della Dora Riparia, l’area a parco provinciale del Colle del Lys, la Riserva naturale integrata regionale della Madonna della neve sul Monte Lera con il SIC omonimo, il SIC Monte Musinè e laghi di Caselette, il SIP provinciale Maculinea Thelesius ”. Tale area interessa direttamente i Comuni di Caprie, , Villardora, Valdellatorre, ma deve essere tenuto presente per le scelte relative al territorio di Condove.

2.2.2. Popolazione La popolazione residente di Condove è stata caratterizzata da un andamento demografico dal 2001 al 2017 del tipo di quello riportato nella figura n. 18:

Figura n. 18 La tabella in basso riporta il dettaglio della variazione della popolazione residente al 31 dicembre di ogni anno; vengono riportati i dati registrati in anagrafe comunale fino al 2017. Anno Data rilevamento Popolazione Variazione Variazione Numero Media residente assoluta percentuale Famiglie componenti per famiglia

2001 31 dicembre 4.383 - - - -

2002 31 dicembre 4.375 -8 -0,18% - -

2003 31 dicembre 4.449 +74 +1,69% 2.074 2,13

2004 31 dicembre 4.500 +51 +1,15% 2.095 2,13

2005 31 dicembre 4.529 +29 +0,64% 2.119 2,12

2006 31 dicembre 4.584 +55 +1,21% 2.116 2,15

2007 31 dicembre 4.664 +80 +1,75% 2.161 2,15

2008 31 dicembre 4.672 +8 +0,17% 2.176 2,13

2009 31 dicembre 4.696 +24 +0,51% 2.209 2,11

2010 31 dicembre 4.704 +8 +0,17% 2.238 2,09

2011 31 dicembre 4.667 -37 -0,79% 2.273 2,05

2012 31 dicembre 4.648 -19 -0,41% 2.248 2,07

2013 31 dicembre 4.638 -10 -0,22% 2.237 2,07

2014 31 dicembre 4.639 +1 +0,02% 2.256 2,06

2015 31 dicembre 4.638 -1 -0,02% 2.258 2,05

2016 31 dicembre 4.641 +3 +0,06% 2.261 2,05

2017 31 dicembre 4.614 -27 -0,58% 2.236 2,06

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 23 Dall’analisi dei dati emerge un costante aumento della popolazione dal 2001 al dicembre 2010, con un leggero calo ed una successiva stabilizzazione tra il 2011 ed il 2017; in calo, dal 2007 al 2017, il numero di componenti medio per nucleo familiare (da 2,15 a 2,06).

Per quel che concerne il movimento naturale della popolazione in un anno (determinato dalla differenza fra le nascite ed i decessi anche detto saldo naturale ) si può rilevare che l'andamento del saldo naturale è sostanzialmente negativo per Condove ed è visualizzato dall'area compresa fra le due linee.

Figura n. 19

2.2.3. Aria. In appresso si riportano alcune Figure che sintetizzano la situazione della qualità dell’aria, elaborate da ARPA Piemonte.

Da tali Figure emerge come Condove presenti sostanzialmente una qualità dell’aria migliore dell’area metropolitana di Torino e del tutto simile a quella dei Comuni contermini seppur con alcune lievi differenze che possono essere così sintetizzate:

a) per quanto riguarda il “PM10 da industria” (Figura n. 20): in Condove si rileva una situazione migliore di San Didero e confrontabile con quella degli altri comuni contermini

b) per quanto riguarda il “PM10 da riscaldamento” (Figura n. 21): in Condove si rileva una situazione peggiore dei comuni confinanti in Valle Dora

c) per quanto riguarda il “PM10 da traffico auto benzina” (Figura n. 22): in Condove si rileva una situazione confrontabile quella dei comuni contermini

d) per quanto riguarda il “NOx da industria” (Figura n. 23): in Condove si rileva una situazione migliore di San Didero e confrontabile con quella degli altri comuni contermini

e) per quanto riguarda il “NOx da riscaldamento” (Figura n. 24): in Condove si rileva una situazione confrontabile quella dei comuni contermini

f) per quanto riguarda il “NOx da traffico auto a benzina” (Figura n. 25): in Condove si rileva una situazione confrontabile quella dei comuni contermini.

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 24 Condove

Figura n. 20 – Emissione PM10 industria

Condove

Figura n. 21 – Emissione PM10 riscaldamento

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 25 Condove

Figura n. 22 - Emissioni PM10 traffico da auto a benzina

Condove

Figura n. 23 – Emissioni NOx industria

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 26 Condove

Figura n. 24 – Emissioni NOx da riscaldamento

Condove

Figura n. 25 – Emissioni NOx traffico da auto a benzina

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 27 2.2.4. Acqua 2.2.4.1 Utilizzo della risorsa idrica a fini idropotabili In ordine alla presenza di pozzi e/o sorgenti a fini idropotabili, il territorio comunale è caratterizzato dalla presenza di numerose sorgenti, segnalate nelle Tavole P2a e P2b del PRG vigente con la relativa fascia di rispetto “geometrica”, e dell’acquedotto di valle.

Figura n. 26 – Perimetrazione sorgenti e fasce di rispetto (esempio) da Tavola P2 del PRG

Nella Figura n. 26 si riporta, a titolo di esempio, la rappresentazione di 3 sorgenti, con relativa fascia di protezione geometrica, così come si trovano rappresentate e cartografate nel PRG vigente (alle cartografie complete P2a e P2b si rinvia).

2.2.4.2 Idrogeologia delle acque Nel territorio condovese nella fascia perifluviale, esaminando i dati di ARPA Piemonte, reperibili sul sito e sintetizzati nella Figura n. 27, si rileva una scarsa qualità delle acque superficiali (dato 2014), mentre dalla Figura n. 28 si rileva il buono stato della Dora Riparia.

Condove

Rivalta

Figura n. 27 - Qualità delle acque: stato chimico GWB superficiale (scarso)

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 28 Sessi Gravio

Condove

Dora Riparia

Figura n. 28 - Qualità acque del fiume Dora Riparia (stato chimico: buono)

2.2.4.3 Esondabilità della Dora Riparia, del Gravio e del Sessi Il territorio del Comune di Condove, come già evidenziato, è collocato nel bacino idrografico della Dora Riparia e di due suoi affluenti in sponda sinistra. Nella Figura in appresso è riportato (dal sito ARPA) il limite delle aree inondabili con tempi di ritorno superiori a 50 anni.

Condove

Figura n. 29 – Aree sondabili lungo la Dora Riparia da ARPA http://webgis.arpa.piemonte.it/flxview/GeoViewerArpa/

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 29 Il PRG di Condove è già stato adeguato al PAI; le tavole e le relazioni che illustrano le problematiche relative ai rischi di esondabilità della Dora Riparia, così come dei principali rii Gravio e Sessi, sono allegate al PRG vigente e pubblicate sul sito del Comune: ad esse si rinvia.

E’, inoltre, interessante esaminare gli estratti della Tavola 4 dello Studio Geologico del PRG vigente, riportati in appresso (Figura n. 30a, 30b, 30c), e le Mappe di pericolosità e di rischio in attuazione della Direttiva alluvioni ex DGR 22/12/2014 n. 17-792 anch’esse riportate più oltre in estratto ed in sequenza, definitivamente approvate dal Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino del Po il 3 marzo 2016 con deliberazione n. 2/2016 (rispetto alle quali la Regione Piemonte ha preso atto con DGR 14 dicembre 2015 n. 8-2588 ).

Figura n. 30a – Estratto dalla TAVOLA 4 dello Studio Geologico del PRG vigente di Condove Carta di sintesi della pericolosità geologica e dell’idoneità all’utilizzazione urbanistica

Nelle figure 30a, 30b e 30c il colore giallo corrisponde alla Classe II, il colore arancione alla Classe IIIb2, il colore rosso alla Classe IIIb3, il colore viola alla Classe IIIb4, il colore bianco alla Classe III indifferenziata.

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 30

Figura n. 30b – Estratto dalla TAVOLA 4 dello Studio Geologico del PRG vigente di Condove Carta di sintesi della pericolosità geologica e dell’idoneità all’utilizzazione urbanistica Borgate: Ceretto, Maffiotto, Magnotti e Pratobotrile

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 31

Figura n. 30c – Estratto dalla TAVOLA 4 dello Studio Geologico del PRG vigente di Condove Carta di sintesi della pericolosità geologica e dell’idoneità all’utilizzazione urbanistica Borgate: Pralesio, Ravoire, Mocchie, Laietto, Giagli

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 32 L’inquadramento delle fasce PAI del territorio comunale di Condove sono leggibili nella Tavola n. 3 e nella Tavola n. 4 dell’ ALLEGATO ai capitoli 2.2.1, 2.2.4 e 2.2.9 “Rete ecologica, PAI, Paesaggio e Beni Culturali”. Le Mappe di pericolosità e di rischio ex DGR 22/12/2014 n. 17-792 in attuazione della Direttiva alluvioni , riportate in estratto in appresso (Figure 31, 32, 33, 34), evidenziano, per il territorio del Comune di Condove le problematiche relative al corso della Dora Riparia e del Gravio. In seguito alla delibera dell’Autorità di Bacino n. 4 del 17/12/2015 ed alla DGR della Regione Piemonte del 22/12/2015, le mappe del rischio alluvione sono state approvate dal Comitato Istituzionale il 3 marzo 2016 .

Figura n. 31 Tavola 154NE (estratto)

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 33

Figura n. 32 Tavola 154NE (estratto)

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 34 Figura n. 33 Tavola 154NE (estratto)

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 35 Figura n. 34 Tavola 154NE (estratto)

Dal confronto tra le mappe approvate dall’Autorità di bacino e la carta di sintesi approvata anche dalla Regione nel 2008, emerge essenzialmente una differenza: la gran parte del concentrico, posta in Classe II nella carta di sintesi, ricade in:

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 36 - “scenario alluvione moderato: L rara” (Figura n. 31) - “scenario rischio: R2 medio” (Figura n. 33) - “rischio per elementi lineari o puntuali: R2 medio” (Figura n. 34). Nella prima occasione di aggiornamento della carta di sintesi, con procedura che coinvolga la Regione, tali differenze dovranno essere approfondite e risolte.

2.2.5. Suolo 2.2.5.1 Consumo di suolo e valenza agricola Da diversi anni la Regione Piemonte e la Provincia di Torino analizzano l’evolversi del consumo di suolo, pubblicando periodicamente rapporti che illustrano metodologia e dati raccolti ed elaborati. In appresso si riportano alcune figure ed alcuni dati che consentono una lettura della realtà condovese in relazione al contesto territoriale più generale.

CONDOVE

Figura n. 35 - Consumo di suolo in Provincia di Torino Figura tratta dal PTC2 su dati aggiornati al 2009

Condove nel 2009 ricadeva nella fascia dei Comuni con superficie consumata al di sotto del 5% dell’intera superficie comunale (giallo).

L’Osservatorio interattivo della Città Metropolitana di Torino, che studia il fenomeno del consumo di suolo monitorando periodicamente i dati disponibili, ha rilevato che nel periodo 2009/2012 , a fronte di un calo della popolazione condovese, si è registrato un innalzamento del consumo di suolo, frutto, molto probabilmente delle opportunità offerte dal PRG vigente, pur in presenza, a partire dal 2008, della crisi economica che ha fortemente colpito, come è noto, il settore delle costruzioni.

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 37

Figura n. 36 - Consumo di suolo ed andamento demografico a Condove 1990/2012 (Osservatorio interattivo Città Metropolitana di Torino)

Anche la Regione Piemonte, periodicamente, aggiorna e pubblica dati relativi al consumo di suolo, sia a livello regionale che a livello delle diverse province che al livello dei diversi comuni. Sono stati pubblicati nel 2015 dati aggiornati relativi al "Monitoraggio del Consumo di Suolo in Piemonte - Edizione 2015 " approvato con D.G.R. n 34 - 1915 del 27.07.2015. I dati, che sono riferiti al 2013, sono stati derivati dalla Base Dati Territoriale di Riferimento degli Enti (BDTRE) e vengono resi disponibili in formato PDF, su tabelle alfanumeriche sulla pagina web Territorio - Sostenibilità della Regione, al link: http://www.geoportale.piemonte.it/cms/index.php/it/component/content/article/63 .

Figura n. 37 - Condove ricade nella fascia dei Comuni che hanno una superficie consumata al 2013 minore del 5% dell’intera superficie comunale

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 38 Dalla Figura n. 37 emerge come il Comune di Condove, rispetto a quelli vicini, presenta, comunque, un minore percentuale di consumo di suolo: questo dato va, però, commisurato alla vasta quota di territorio montano che il Comune presenta ed al valore assoluto della sua estensione territoriale.. Si riportano, poi, in appresso i dati riferiti alla Provincia di Torino (2013); come precisa la Regione, i dati riportati nelle tabelle sono pienamente attendibili alla scala regionale e provinciale, mentre a livello comunale costituiscono esclusivamente riferimento per definire l’ordine di grandezza del fenomeno.

Figura n. 38 – Dati riferiti alla Provincia di Torino

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 39 Dall’esame dei dati reperibili presso l’Assessorato regionale all’Agricoltura, si ricava (Figura n. 39 al link http://www.sistemapiemonte.it/cms/privati/agricoltura/45-servizi-geografici ) come i terreni in fondovalle siano in Classe I, in gran parte, e in Classe II di capacità d’uso e, pertanto, secondo quanto previsto sia dal PTR sia dal PTC2, dovrebbero venire salvaguardati da una loro trasformazione a fini edificatori. Tra questi terreni, si trovano anche quelli prossimi alla ex Moncenisio .

Figura n. 39 – Capacità d’uso dei suoli in Condove

2.2.5.2 Siti contaminati L’Anagrafe regionale dei siti da bonificare è stata istituita formalmente dalla Regione Piemonte con la D.G.R. n. 22-12378 del 26 aprile 2004 . Una versione pubblica dell’Anagrafe dei siti da bonificare è accessibile attraverso il sito internet della Regione Piemonte, all’indirizzo: http://www.regione.piemonte.it/ambiente/bonifiche/servizi/consultazione.htm Una sintesi delle informazioni contenute nell’Anagrafe dei siti contaminati viene pubblicata annualmente da Arpa Piemonte all’indirizzo https://www.arpa.piemonte.gov.it/approfondimenti/temi-ambientali/siti-contaminati nella sezione Siti Contaminati nel Rapporto sullo Stato dell’Ambiente e dalla Regione Piemonte nella Relazione sullo Stato dell'Ambiente in Piemonte .

Nel territorio di Condove non risultano presenti al dicembre 2017, all’anagrafe regionale, siti contaminati, in cui, cioè, sia stato accertato il superamento dei limiti di legge delle Concentrazioni della Soglia di Contaminazione (C.S.C.).

In realtà il tema esiste proprio per l’area ex Moncenisio, principale oggetto della Variante n. 6. In conseguenza del fallimento della Lucchini, l’area in sede di asta è stata acquisita da una nuova azienda, la MW Italia. Poiché l’azienda, facente parte della multinazionale CLN Group, intende localizzare attività di carattere produttivo, ha avviato un piano di caratterizzazione che ha evidenziato problemi di contaminazione sia del suolo che delle acque sotterranee. Nell’Allegato sono riportati i risultati delle campagne di monitoraggio ed i primi interventi di bonifica individuati.

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Figura n. 40 –Siti contaminati in Provincia di Torino (29/12/2017) http://www.regione.piemonte.it/ambiente/bonifiche/servizi/to/dwd_tab/Torino.htm

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 41 2.2.6. Salute Umana

2.2.6.1 Rumore Il Comune di Condove è dotato di Piano di Classificazione Acustica (PCA). Con delibera del Consiglio Comunale n. 67 del 30/11/2004 fu adottato il PCA; con altra delibera del Consiglio Comunale n. 87 del 28/12/2015 venne approvato definitivamente il PCA con una sola modifica relativa all’area “ Lucchini SpA (ex Vertek s.r.l.) ”, una delle aree Pb del PRG vigente di Condove.

Il Comune ha, inoltre, approntato il Piano di Risanamento Acustico a cura del Dipartimento di Ingegneria del Territorio, dell’Ambiente e delle Geotecnologie del Politecnico di Torino. Di particolare interesse risulta quanto riportato a pag. 12 del PRAc: “Il PRAc è uno strumento di gestione territoriale di tipo dinamico che deve adattarsi alle modifiche urbanistiche prodotte da altri piani approvati dal Consiglio Comunale. La procedura per rendere idonea l’integrazione di modifiche territoriali al PRAc deve vedere evolversi le modifiche via via presenti sul territorio. Questa evoluzione verrà eseguita dagli uffici indicati: Ufficio Tecnico-Lavori Pubblici e Ufficio Tecnico-Edilizia Privata Si ricorda che le varianti, specifiche e strutturali, del PRGC passano attraverso l’analisi di congruità acustica con il vigente PCA . Una volta approvato il PRAc tale congruità non sarà definitiva, ma contingente al momento della variante al PRGC. Tale congruità sarà invece frutto dell’analisi delle successive varianti al PRGC che dovranno essere gestite come contenuti specifici del PRAc .”. In appresso si può vedere uno stralcio del Piano di Classificazione Acustica Comunale (PCA) così come, a sua volta, riportato nel PRAc a pag. 14.

Fig. 41a - Piano di Classificazione Acustica Comunale (PCA)

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 42 Dalla successiva figura si può ricavare come, lungo le principali strade di collegamento intercomunali, viene rilevata una forte “sofferenza ”: “.... “ aree di sofferenza ” che sono state individuate sul territorio, intendendo per “aree di sofferenza” quelle zone in cui, con il pieno rispetto delle leggi, ferrovia e strade possono non rispettare le esigenze dettate dalla classificazione acustica (...) Analizzando la cartografia ottenuta si possono trarre le seguenti osservazioni: • il range dei valori ottenuti varia tra 5 e 20 dB(A); • circa il 10% del territorio comunale è interessato dalle fasce di pertinenza delle infrastrutture e di conseguenza presenta differenze di 5÷20 dB(A) tra il valore di immissione limite consentito dalla propria classe acustica (Classi I, II e III) ed il valore limite prescritto per le singole fasce di pertinenza; • tutte le zone di sovrapposizione tra le fasce di pertinenza ed il territorio in Classe II presentano condizioni di sofferenza acustica con valori tra 5 e 10 dB(A); • il valore massimo di 20 dB(A) é localizzato in 2 zone lungo la SS24 e coinvolge le aree protette in Classe 1 del Castello del Conte Verde al confine verso Caprie e l’area cimiteriale; • valori di 15 dB(A) sono distribuiti lungo il versante Nord della SS24 dalla rotonda di Via Partigiani Georgiani fino al confine con Sant’Antonino, interessando una porzione del territorio in Classe II.; • valori di sofferenza pari a 10 dB(A) si trovano poi lungo tutto il rimanente percorso della SS24 e della A32, coinvolgendo zone in Classe III lungo il fiume Dora Riparia ed abitati in Classe 2 lungo la SS24 (dal bivio di Via Partigiani Georgiani fio al confine con il comune di Caprie) • valori di sofferenza di 5 dB(A) caratterizzano infin e spicchi di territorio in Classe III posti tra le fasce di pertinenza della SS24 e dell’A32.”.

Fig. 41b - Piano di Risanamento Acustico

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 43 2.2.6.2 Elettromagnetismo Per quanto riguarda i campi elettromagnetici indotti dalle linee ad alta tensione si riportano le elaborazioni effettuate da ARPA Piemonte (Figura n. 42 e n. 43). Per quel che riguarda il territorio del Concentrico di Condove (Figura n. 43) è interessante notare come esso sia interessato dal passaggio di due linee che determinano una vasta area, in corrispondenza dell’insediamento produttivo in prossimità del Gravio, in cui è presente un campo elettromagnetico di discreta entità, ma anche nella parte più meridionale dell’area ex Moncenisio .

Figura n. 42 - Radiazioni non ionizzanti – Area di influenza del campo elettromagnetico da elettrodotti

Figura n. 43 - Radiazioni non ionizzanti – Area di influenza del campo elettromagnetico da elettrodotti

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 44

2.2.6.3 Attività produttive e rischio industriale Nel Comune di Condove non risultano presenti, nel Registro della Regione Piemonte, attività a “rischio di incidente rilevante” RIR e come tale soggette agli adempimenti di cui agli articoli 6-7 del D. Lgs. 334/99 e s.m.i., al DM 9/5/2001, al PTCP e sua variante del 2010 ed alle Linee Guida regionali approvate con DGR n. 17 – 377 del 26/7/2010.

Figura n. 44 – Stabilimenti RIR nella Provincia di Torino http://www.regione.piemonte.it/ambiente/siar/registro.htm

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 45 2.2.6.4 Amianto Nel Comune di Condove sono presenti rocce potenzialmente contenenti amianto. Nella Figura n. 45, con l’ellisse rossa tratteggiata, è indicata l’area di Condove e il concentrico con la presenza, all’intorno dell’abitato, di areali con presenza di rocce contenenti amianto.

Figura n. 45 – Mappatura amianto in natura in Piemonte (ARPA e Regione Piemonte) http://webgis.arpa.piemonte.it/amianto_storymap_webapp/

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 46

2.2.6.5 Radon Il territorio comunale di Condove risulta caratterizzato da un’elevata presenza di Radon in base alla mappatura effettuata da ARPA Piemonte (Centro Regionale Radiazioni Ionizzanti e non Ionizzanti di ) di cui si riporta un estratto cartografico.

Figura n. 46 - Condove è nella fascia 80-120 Bq/m 3

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 47

Figura n. 47 - Condove è nella fascia 120-200 Bq/m 3

La presenza di Radon 2, rilevata sempre dalla mappatura effettuata da ARPA Piemonte (centro di Ivrea), è riscontrabile in maggiore quantità soprattutto ai piani terreni dei fabbricati (vedi Figura n. 47) ed in misura minore ancorchè superiore al limite ritenuto accettabile, per la media comunale complessiva (vedi Figura n. 46). Per avere un riferimento di limite accettabile “... mancando un chiaro riferimento legislativo nazionale sui livelli di riferimento radon per le abitazioni, l’unico documento a cui ci si può appellare

2 L’unità di misura della concentrazione del Radon in aria è il Becquerel al metro cubo (simbolo Bq/m 3): il Becquerel è l’unità di misura della quantità di radioattività (attività) e corrisponde ad una disintegrazione al secondo L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 48 resta la Raccomandazione Europea del 1990, che fissava in 400 Bq/m 3 e 200 Bq/m 3 i limiti, rispettivamente per le abitazioni attuali e quelle “di nuova costruzione”. Per i luoghi di lavoro, invece, il Decreto Legislativo 241/2000 ha fissato un Livello di Azione di 500 Bq/m 3, superato il quale è necessario intervenire con azioni di rimedio; sempre il medesimo Decreto, nel caso in cui i livelli restino al di sotto dei 500 Bq/m 3 ma superino i 400 Bq/m 3 pone l’obbligo di ripetere con cadenza annuale le misurazioni .” 3.

Rispetto a tali limiti, il valore rilevato dallo studio ARPA Piemonte del 2005 per il Comune di Condove, ad esempio, risultava, comunque, inferiore. In ordine, poi, alla corretta valutazione dei limiti di esposizione accettabili ed alle conseguenti azioni positive da intraprendere, si vedano anche gli studi “ Radon un problema per la salute negli ambienti confinati ” di ARPA Piemonte Centro Regionale Radiazioni Ionizzanti e non Ionizzanti di Ivrea (2007) ed anche “ Radon: un potenziale problema per la salute una semplice diagnosi una rapida soluzione ” coordinato da ARPA Piemonte nell’ambito di un progetto Interreg (2015) “ RADICAL: RADon: Integrating Capabilities of Associated Labs ”. Sul significato delle mappe riportate in Figura n. 47 e in Figura n. 48 (e delle altre contenute nello studio citato) “.... è già stato detto in varie occasioni che la mappatura del radon scaturita da questo lavoro ha un significato prettamente ambientale e conoscitivo : non si può infatti dedurre da essa, sic et simpliciter, una definizione delle aree che sono da considerare “a rischio radon” , né tantomeno fare immediate considerazioni di tipo dosimetrico e sanitario. È però vero che, a partire dai risultati ottenuti con questo studio sarà poi possibile affrontare tali questioni .”4 Nello studio ARPA, infine, si perviene alla seguente conclusione: “... i risultati ottenuti con questo lavoro possono costituire l’occasione per gli amministratori locali , per gli organi competenti e per i cittadini, di prendere coscienza di un problema ambientale che merita una maggior attenzione di quella finora ricevuta. Il timore che una maggior consapevolezza generi un’ansia eccessiva nella popolazione è giustificato, ma non deve essere enfatizzato a scapito di una efficace politica di prevenzione .”5

2.2.7. Rifiuti urbani e speciali Per quanto riguarda il tema rifiuti, il territorio di Condove è interessato dal fenomeno di abbandono dei rifiuti, che genera vere e proprie discariche abusive, lungo la ex SS24. Per quanto riguarda, invece, il tema della raccolta differenziata dei rifiuti, si riporta di seguito una tabella con dati rilevati dal 2008 al 2014, dalla Città Metropolitana di Torino pubblicati nel “ Rapporto sullo stato del sistema di gestione dei rifiuti”. Tale rapporto è reperibile in: http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/ambiente/rifiuti/osservatorio-rifiuti Nella Figura n. 48 sono riportati i dati relativi a Condove (si tratta di un estratto da una tabella contenente tutti i comuni facenti parte della Città Metropolitana ed ordinati, in ordine decrescente, secondo la percentuale di RD effettuata). Condove si colloca tra i Comuni che presentano al 2016 una percentuale di RD superiore al 63% con un incremento rispetto al 2015 dell’1,2%; i dati in tabella evidenziano, che dopo alcuni anni di crescita, nel 2016 rispetto al 2015, vi è stato in molti comuni del Piemonte, un leggero calo nella raccolta differenziata; si veda anche la Figura n. 50 riferita a tutti i Comuni aderenti all’ACSEL.

3 pag. 63 “ La mappatura del radon in Piemonte ” ARPA Piemonte Centro Regionale Radiazioni Ionizzanti e non Ionizzanti di Ivrea, 2005 4 Ibidem pag. 69 5 Ibidem pag. 73 L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 49 Figura n. 48 – Estratto da “Rapporto sullo stato del sistema di gestione dei rifiuti”

Nel rapporto della Città Metropolitana del 2015, nell’Allegato 2, a pag 152, si ricavano i quantitativi di raccolta differenziata per ogni comune nel 2014, articolati secondo la loro composizione ed espressi in tonnellate/anno. Elaborando i dati di Condove si ottiene la seguente composizione: organico 29,84% plastica/lattine 10,42% carta 18,51% vetro 14,88% verde 18,17% metallo, legno, tessili, RAEE, ingombranti < 0,05%. Per meglio comprendere tali dati, essi si possono confrontare con quelli riportati nel sito dell’ACSEL, ancorchè riferiti al giugno 2018.

Figura n. 49 – Composizione raccolta differenziata nel bacino ACSEL (giugno 2018) L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 50

Figura n. 50 L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 51

2.2.8. Requisiti energetici dei fabbricati e risparmio energetico

Il Comune di Condove ha deliberato il 23/3/2011 (DCC n. 4/2011) l’adesione al Patto dei Sindaci ed il 27/4/2011 il Sindaco ha sottoscritto il Patto, assumendo l’obiettivo di promuovere azioni per ridurre la produzione di gas serra, per ridurre i consumi energetici e per incrementare l’utilizzo delle fonti rinnovabili ed ha approvato con DCC 36/2012 il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) in cui sono state delineate le azioni principali in corso e che si intendono avviare per il perseguimento dell’obiettivo entro il 2020.

Figura n. 51 – Mappa dei Comuni aderenti al Patto dei Sindaci per il PAES http://www.provincia.torino.gov.it/ambiente/energia/progetti/pattodeisindaci/mappa_patto_sindaci.html

Il monitoraggio PAES (giugno 2014), presente sul sito della Città Metropolitana di Torino illustra le azioni intraprese, quelle ancora da intraprendere e quelle eventualmente attivate, in aggiunta a quelle previste dal PAES approvato. Nel PAES sono state definite le azioni che il Comune si è impegnato ad intraprendere con riferimento al settore residenziale, al settore dei trasporti, al settore terziario. Il PAES ha stimato una generale contrazione a livello comunale dei consumi energetici (Figura n. 52) tra il 2009 ed il 2020, che dovrebbe risultare particolarmente rilevante nel settore residenziale, più contenuto nel settore dei trasporti, mente risulterebbe stabile nel terziario e nel settore pubblico.

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Figura n. 52 – Evoluzione naturale dei consumi energetici

A fronte di questo scenario, il Comune si è impegnato nell’obiettivo di un ulteriore incremento della riduzione dei consumi alla soglia del 2020, ipotizzando una serie di azioni che il PAES ha individuato con altrettante schede di intervento. Sommando tutte queste azioni si è stimata una riduzione complessiva alla soglia del 2020 nell’ordine del 33,6%:

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2.2.9. Paesaggio e Beni Culturali Dal punto di vista paesaggistico, Condove è collocata nel Piano Paesaggistico Regionale (PPR), approvato dalla Regione Piemonte con DCR n. 233-35836 del 3 ottobre 2017, nell’ “ Ambito 38 Bassa Val Susa ”. Il suo territorio è compreso in due Unità di Paesaggio (UP): - la UP 3803 denominata “ Borgate di Condove ”; un’unità di paesaggio di tipo “ II – Naturale/rurale integro ” - la UP 3801 denominata “Da Borgone a Condove ” di tipo “ VII – Naturale rurale o rurale a media rilevanza e integrità ” e, come già evidenziato al precedente paragrafo 2.1, così, rispettivamente, descritte:

Nell’ ALLEGATO “Rete ecologica, PAI, Paesaggio e Beni Culturali” al presente Rapporto Ambientale sono riportate le aree di interesse paesaggistico e le componenti (Storico-culturali, percettivo identitarie, morfologico insediative e naturali) segnalate dal PPR nel territorio del Comune di Condove e nel contesto territoriale ad esso prossimo.

Tenendo conto degli studi del PPR, di quelli a supporto del PRG vigente e degli approfondimenti effettuati per la redazione della Variante n. 5 e della presente Variante n. 6, si può affermare che gli elementi di particolare rilevanza paesaggistica presenti nel territorio di Condove sono: - il territorio dei versanti montani, intarsiato di diverse decine di Borgate ed alpeggi (le Borgate montane di Condove, Frassinere e le sue borgate, Mocchie e le sue Borgate): di rilevanza in sé, tanto da costituire una specifica Unità di Paesaggio , e per le viste che da essi si possono godere verso il fondo Valle Dora e verso il fulcro visivo della Sacra di San Michele - il fondovalle della Dora, con gli ampi scorci di paesaggio rurale intarsiato da un sistema importante di borghi e cascine testimonianza di annucleamenti storici ancora sostanzialmente integri nella morfologia, seppur in presenza di edificazione recente ai bordi - la Dora Riparia e le sue sponde con i suoi affluenti in sponda sinistra: il Gravio ad ovest e il Sessi ad est - i centri storici individuati dal PRG vigente ai sensi dell’art. 24 della LR 56/77 e s.m.i. - il Castello del Conte Verde quale fulcro visivo nel paesaggio e quale punto di osservazione del paesaggio verso la montagna e verso il fondovalle (si coglie l’occasione per segnalare che il PPR georeferenzia in modo non corretto il Castello , infatti, esso viene individuato all’esterno del territorio comunale, in Caprie, come si evince dalla Tavola 7 contenuta nell’ALLEGATO “Rete ecologica, PAI, Paesaggio e Beni Cultural i” al presente Rapporto Ambientale) - l’area industriale ex Moncenisio, quale area della produzione industriale ed energetica di interesse storico (art. 27 NTA del PPR) e quale insediamento specialistico organizzato (art. 37 NTA del PPR)

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 54 - Via Torino quale asse strutturante bordo urbano con segnalazione di porta urbana , in corrispondenza dell’accesso dalla exSS24 (che è anche accesso all’area industriale ex Moncenisio ).

In tema di rilevanza sotto il profilo archeologico , riveste particolare interesse la “ Carta in nove parti della Valle di Susa ” , redatta indicativamente tra il 1764 e il 1774, conservata all’Archivio di Stato a Torino (riportata per estratto nella figura n. 53 ) oltre che i ritrovamenti effettuati nel corso del tempo e segnalati dalla Sovrintendenza Archeologica del Piemonte per la redazione del Rapporto Ambientale della Variante n. 5.

Figura n. 53 “Carta in nove parti della Valle di Susa ”

I siti individuati come meritevoli di ulteriori indagini e, quindi, che richiedono attenzione in fase di trasformazione edilizia, sono quelli indicati nel corso della redazione della Variante n. 5 al PRG in allora vigente e, cioè: - Condove Centro Tavola P5/1 (ambito Ra) - Mocchie Tavola P5/8 (ambito Ra) - Frassinere (Borgata Borla) Tavola P5/4 (ambito Ra) - Magnoletto Tavola P5/3 (ambito Ra) - Castellazzo Tavola P4/Na2 (ambito Na41) - Gazzina Tavola P4/Na2 (ambito Na25).

Si conferma nella sua interezza la validità della norma specifica, che non viene modificata con la presente variante n. 6, introdotta con la Variante n. 5 nelle schede di area 22/3 Nuclei Agricoli NA e 22/5 Centri Storici Ra e che qui si riporta in estratto:

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 55 “... Nei nuclei di interesse archeologico 6, indicati come tali nel capitolo 2.2.9 del Rapporto Ambientale della Variante n. 5, tutti gli interventi che prevedono attività di scavo per una profondità uguale o superiore a cm 50 del piano di campagna e/o per una superficie superiore a 15 mq devono essere sottoposti, con trasmissione di elaborati progettuali al parere preventivo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino. Qualora le attività di scavo portino in luce fortuitamente reperti, strutture o depositi di interesse archeologico, è fatto obbligo, ai sensi della normativa vigente in materia, di sospendere i lavori ed informare entro ventiquattro ore la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino o il Sindaco o l’Autorità di Pubblica sicurezza ...”.

Il territorio di Condove è caratterizzato anche dalla presenza di massi incisi, rispetto ai quali è auspicabile si proceda, nel prossimo futuro, ad una loro georeferenziazione.

2.3 Problemi ambientali rilevanti Il problema ambientale di maggiore rilevanza per il Comune di Condove è quello relativo al rischio idrogeologico, come ben rappresentato dalla Carta di Sintesi facente parte degli studi geologici del PRG vigente, riportata in estratto nelle figure 30a, 30b, 30c e come richiamato dagli atti dell’Autorità di Bacino del Po approvati nel 2015 e 2016 di cui si è riferito al precedente paragrafo 2.2.4.3.

Un secondo problema è il sottoutilizzo o l’abbandono del patrimonio edilizio delle Borgate montane.

Un terzo problema è quello relativo all’elevato livello di rumorosità intorno alla ex SS24 (vedi precedente paragrafo 2.2.6.1), in particolare laddove lambisce insediamenti residenziali (anche in prossimità dell’incrocio con Via Torino); il Comune ha predisposto un piano di risanamento acustico.

Infine, il fenomeno di abbandono dei rifiuti, che genera vere e proprie discariche abusive, lungo la ex SS24.

Con specifico riferimento alla presente Variante n. 6, vanno segnalate le esigenze di bonifica dell’area ex Moncenisio rispetto alle quali la nuova proprietà si è già attivata (vedi ALLEGATO al capitolo 2.2.5.2 “Sintesi del piano di caratterizzazione, di alcuni dati di monitoraggio e dei primi interventi di bonifica dell’area Pb ex Moncenisio ”).

6 Condove Centro (ambito Ra), Mocchie (ambito Ra), Frassinere (Borgata Borla) (ambito Ra), Magnoletto (ambito Ra), Castellazzo (ambito Na41), Gazzina (ambito Na25).

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3. Scenario in assenza della variante (lett. b dell’Allegato VI) - Con riferimento alle scelte relative all’area Pb ex Moncenisio, qualora esse non fossero intraprese, si potrebbero ulteriormente degradare sia le aree interne all’insediamento sia l’edificio più antico prospettante su Via Torino, con riverberi negativi • sia sotto il profilo della tutela degli elementi di pregio architettonico, sulla qualità della Via Torino, importante asse di accesso al concentrico; • sia sotto il profilo della mancanza di opportunità di sviluppo economico mediante il recupero di un’area industriale già esistente • sia sotto il profilo ambientale in quanto si continuerebbe a non realizzare gli interventi di bonifica del sito necessari in base ai primi risultati del piano di caratterizzazione • sia per il Comune che non avrebbe la disponibilità per i propri cittadini di spazi per attività di servizio e di interesse comune che sono specificatamente previsti all’interno dell’area PB ex Moncenisio - Con riferimento alle scelte relative all’area Tr1, qualora esse non fossero intraprese, si potrebbero aggravare le condizioni di disordine urbanistico attualmente presenti nell’area a PEC scaduto lungo Via Torino, con pesanti ricadute oltre che sulla vivibilità del contesto residenziale (dato l’impatto acustico e di polveri che esso determina) anche sul decoro urbano della Via Torino e della “porta urbana” tra la Via Torino e la ex SS24; - Con riferimento alle scelte relative all’area Tr2, qualora esse non fossero intraprese, probabilmente si continuerebbe a non dare soluzione alla strozzatura della viabilità comunale lungo la Via Di Vittorio e non si ridisegnerebbe l’ambito a servizi lungo Via Rodari con la risistemazione viabilistica della Via Rodari e dell’incrocio tra la Via Rodari medesima e la nuova più ampia sezione stradale della Via Di Vittorio - Con riferimento alla scelta di prevedere destinazioni integrative a quelle previste nei capannoni esistenti nelle aree industriali Pc e Pb, qualora non fosse intrapresa, non si incentiverebbe il riutilizzo dei capannoni vuoti o sottoutilizzati in alternativa alla costruzione di nuovi manufatti su aree libere.

4. Relazione tra le scelte della variante ed i criteri di sostenibilità ambientale stabiliti a livello sovracomunale (lett. e dell’Allegato VI) Dall’esame dei piani di area vasta (PTR, PTC2, PPR, PTA, PGRA, PAI, ecc.) emerge come vengano assegnati ai PRG, per gli ambiti della tipologia di quella oggetto della presente variante, diversi obiettivi di sostenibilità ambientale; nella Tabella che segue si riportano, nella colonna sinistra, una sintesi di tali obiettivi e, nella colonna destra, le scelte della Variante n. 6, di modo che si possa dedurne il livello di correlazione:

Sintesi degli obiettivi di sostenibilità Scelte della Variante n. 6 ambientale dei piani sovracomunali Evitare ogni immotivato consumo di suolo con Incentivazione del riutilizzo dei capannoni in particolare riferimento alle aree agricole di disuso o sottoutilizzati anziché realizzazione di Classe I e Classe II (PTC2, PTR) nuovi manufatti (integrazione all’art. 22/17 e 22/18). Riduzione di area edificabile e riclassificazione in area a verde private con indice di edificabilità nullo (Elaborato 3 Figura 4).

Recupero del patrimonio edilizio esistente Favorire la ristrutturazione urbanistica (PTC2, PTR, PPR) all’interno dell’abitato mediante

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 57 Sintesi degli obiettivi di sostenibilità Scelte della Variante n. 6 ambientale dei piani sovracomunali l’individuazione di due aree di trasformazione urbanistica (vedi articoli 22/23 e 22/24)..

Favorire il recupero e riutilizzo di un’area di circa 14 ettari oggi fortemente sottoutilizzata (vedi art. 22/17bis ed Elaborato 3 Figura 7).

Valorizzazione delle aree della produzione Le scelte volte alla rigenerazione dell’area ex industriale ed energetica di interesse storico Moncenisio (vedi art. 22/17bis ed Elaborato 3 (PPR) Figura 7). Riqualificazione delle aree urbanizzate di Le scelte volte alla rigenerazione dell’area ex frangia degli abitati (PPR e PTC2) Moncenisio (vedi art. 22/17bis ed Elaborato 3 Figura 7). Bonifica dei siti inquinati (PTR, PTC2, PTA) Le scelte volte alla rigenerazione dell’area ex Moncenisio, subordinate alla bonifica del sito (vedi art. 22/17bis ed Elaborato 3 Figura 7).

5. Coerenza esterna: scelte della variante e prescrizioni ed indirizzi dei piani sovracomunali e dei comuni contermini (lett. a dell’Allegato VI) La coerenza tra le scelte della Variante n. 6 ed i piani sovracomunali è, in parte, trattata nel precedente paragrafo 4; ad integrazione e specificazione di quanto già esposto, si evidenzia quanto segue.

5.1 Prescrizioni ed indirizzi del PTR e del PTC2 Nel PTR Condove ricade nell’ambito di integrazione territoriale AIT12, cioè quello di Susa (Bassa Valle Dora). Per Condove il PTR suggerisce, all’art. 12 delle Norme, quale ambito di riferimento per dare corso alle politiche territoriali la proposta aggregativa del subambito 12.4, che, oltre a Condove, comprende: Borgone di Susa, Bruzolo, Caprie, Chiusa di San Michele, San Didero, Sant’Antonino di Susa, Vaie e Villar Focchiardo. Il PTR, tra le tematiche settoriali di rilevanza territoriale per l’AIT12 prevede, tra le altre: a) tutela e gestione del patrimonio naturalistico; b) valorizzazione delle identità paesaggistiche, storico-culturali ed archeologiche c) rafforzamento della struttura economica locale d) contenimento della dispersione insediativa, specie arteriale, con riqualificazione degli insediamenti esistenti. La variante n. 6 contribuisce al perseguimento di questi obiettivi concentrandosi sulla “ rigenerazione ” di tre aree, una di carattere industriale (Pb ex Moncenisio), una di carattere residenziale/terziaria/commerciale (Tr1), una di carattere residenziale e per servizi pubblici di interesse comunale (Tr2).

Nel PTC2, oltre quanto già evidenziato nel precedente paragrafo 4, articoli che rivestono interesse in relazione al territorio di Condove sono, in particolare, i seguenti (in giallo si mettono in evidenza i temi rispetto ai quali la Variante n.6 dà uno specifico contributo): a) l’art. 15 che contiene prescrizioni che esigono attuazione (cioè occorre accogliere tali prescrizioni negli strumenti urbanistici comunali): i piani locali devono assumere gli obiettivi di contenere lo sprawling e conseguentemente il consumo di suolo ; i PRG e le loro varianti dovranno perimetrare gli insediamenti esistenti rispetto al territorio “libero” ed individuare all’interno di tale perimetro le aree “dense” e le aree “in transizione” secondo le indicazioni

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 58 metodologiche ed operative delineate nell’ ALLEGATO n. 5 Linee guida per la individuazione delle AREE DENSE, LIBERE e di TRANSIZIONE b) l’art. 21 definisce criteri e modalità per l’individuazione del fabbisogno residenziale nell’ambito degli strumenti urbanistici locali e contiene prescrizioni che esigono attuazione : si tratta di un articolo complesso ed articolato di particolare importanza per la redazione degli strumenti urbanistici locali; si riportano due commi di particolare interesse per la variante in esame: 3. (Prescrizioni che esigono attuazione) Gli strumenti urbanistici generali e le relative varianti di cui al comma 4 dell’articolo 18 escludono nuove edificazioni, che non siano costituite da interventi di completamento idonei a compattare e riqualificare l’assetto urbanistico esistente, nelle aree edificate a sviluppo lineare e nelle aree in cui l’edificazione e l’urbanizzazione risultano sfrangiate o connotate da frammistione tipologica o funzionale. 10. (Prescrizioni che esigono attuazione) Il PTC2 intende regolare ed impedire la nuova formazione di ambiti posti ai margini del paesaggio urbano, caratterizzati da frammistione funzionale e tipologica, con un’organizzazione territoriale casuale, altamente urbanizzati, privi di identità strutturali e/o di paesaggio.

5.2 Prescrizioni, indirizzi e direttive del PPR: Verifica del rispetto del PPR nelle aree oggetto di variante Per le aree interessate dalla variante, rivestono particolare interesse gli articoli 27, 37 e 35 delle NdA del Piano Paesaggistico Regionale (PPR).

L’art. 27 del PPR riguarda “ Aree ed impianti della produzione industriale ed energetica di interesse storico” ed il PPR individua una di queste aree proprio nella area ex Moncenisio (vedi Tavola 7 dell’ALLEGATO “ Rete ecologica, PAI, Paesaggio e Beni Cultural i” al presente Rapporto Ambientale); per dette aree il PPR indica come direttiva per i PRG: • il recupero, riuso, valorizzazione e fruizione delle aree, dei fabbricati e degli impianti abbandonati o dismessi, per nuove attività produttive, economiche o sociali compatibili o per la realizzazione di spazi verdi o altri servizi pubblici, inclusi quelli museali o ecomuseali; • la tutela e bonifica dei siti sotto il profilo idrogeologico e dell’inquinamento, in funzione delle diverse utilizzazioni prevedibili e in coerenza con la legislazione vigente; • la mitigazione degli effetti paesaggistici e ambientali negativi determinati dalle attività nuove e/o pregresse; • la salvaguardia delle significative testimonianze di architettura e ingegneria industriale nei luoghi storici di produzione, anche in rapporto con i lasciti immateriali delle culture industriali implicate. L’articolo 22/17bis delle norme della presente variante n. 6 è stato impostato tenendo conto di queste direttive, ad esso si rinvia. Si potrà osservare che, nell’articolo introdotto con la variante n. 6, le norme sono state differenziate con riferimento alle diverse subaree in cui l’area complessiva è stata, proprio in sede di questa variante, articolata, in relazione sia ai tipi di intervento che alle destinazioni d’uso. Con riferimento ai tipi di intervento, si prevede il recupero degli immobili esistenti, con prescrizioni che tengono conto degli elementi significativi sotto il profilo storico-architettonico, prevedendone, dove presenti, ovviamente, la tutela. Per quanto riguarda le destinazioni, nel citato art. 22/17bis si precisano gli immobili ed aree da destinare a servizi, non tanto per rispondere burocraticamente ad un obbligo di legge (art. 21 LR 56/77), quanto per creare una “ cerniera ” tra area industriale e contesto residenziale, in cui potranno trovare ubicazione spazi di esposizione e valorizzazione di beni culturali, testimonianza anche della storia produttiva di Condove.

L’art. 37 del PPR riguarda “ Insediamenti specialistici organizzati” ed il PPR individua una di queste aree proprio nella area ex Moncenisio (vedi Tavola 9 dell’ALLEGATO “ Rete ecologica,

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 59 PAI, Paesaggio e Beni Cultural i” al presente Rapporto Ambientale). L’articolo 37 sottolinea che i PRG devono perseguire i seguenti obiettivi: • riqualificazione delle aree urbanizzate prive di identità e degli insediamenti di frangia; • integrazione paesaggistico-ambientale e mitigazione degli impatti degli insediamenti specialistici. E definisce le seguenti direttive: • gli interventi siano ricompresi in progetti estesi alla preesistenza e volti al perseguimento degli obiettivi sopra richiamati; • gli interventi rientrino in un ridisegno complessivo dei margini, degli spazi pubblici, delle connessioni con il sistema viario, del verde e delle opere di urbanizzazione in genere, indirizzato a una maggiore continuità con i contesti urbani o rurali, alla conservazione dei varchi, nonché al contenimento e alla mitigazione degli impatti. L’art. 22/17bis delle norme della presente variante n. 6 come già sottolineato, prevede la “rigenerazione” dell’area, assegnando, in tutto o in parte, alle aree e agli immobili posti in prossimità alle aree residenziali (subaree B, C, D, E, F1, H, L) la destinazione a servizi pubblici in modo tale, come già sottolineato, che essi svolgano una funzione connettiva con le aree residenziali.

Le aree di trasformazione Tr1 e Tr2 sono collocate in “ Tessuto urbano esterno ai centri (m.i.3) ”. L’articolo 35 delle NdA del PPR definisce per queste aree indirizzi e direttive che sono stati assunti per la redazione degli articoli 22/23 (per l’ambito Tr1, posto a ridosso della Via Torino) e 22/24 (per l’ambito Tr2, tra Via Di Vittorio e Via Rodari) delle norme della presente variante n. 6: le prescrizioni per queste due aree di trasformazione, introdotte nelle norme della presente variante n. 6, sono, infatti, volte anche a qualificare le caratteristiche dello spazio pubblico coinvolto e delle connessioni tra questo e quello del contesto urbano in cui le due aree sono collocate.

6. Analisi delle alternative (lettera lett. f e h dell’Allegato VI) Per quanto riguarda l’alternativa “zero”, ovvero che resti in vigore il PRG vigente, essa è sta analizzata nel precedente capitolo 3: ad esso si rinvia.

Per quanto riguarda l’area Pb ex Moncenisio , sono state escluse le ipotesi di destinazione diversa da quella industriale, non solo perché non vi è la necessità di nuove aree residenziali o – tantomeno – di spazi per la grande distribuzione (destinazione quest’ultima che potrebbe avere l’interesse di collocarsi laddove esistono dei capannoni abbandonati in prossimità di una viabilità di rango intercomunale), ma soprattutto perché, come già sottolineato, la nuova proprietà di gran parte dell’area ha manifestato il concreto interesse a ridare vita all’area medesima mediante l’insediamento di attività economiche. Il reperimento delle aree a servizi, sia sotto il profilo quantitativo che qualitativo, non è stato lasciato alla mera indicazione normativa della percentuale prevista dalla legge urbanistica, ma è stato studiato tenendo conto sia delle caratteristiche dell’area e dei manufatti esistenti sia delle esigenze del Comune. Quindi si è escluso di concentrarli nella parte meridionale dell’area in quanto la più lontana dall’abitato e si sono posizionati nelle subaree C, D, E, F1, L ed H in quanto facilmente accessibili dal concentrico: gli edifici presenti in D, E ed H sono anche quelli che presentano le più interessanti caratteristiche storico-architettoniche che potranno così essere anche godute dalla collettività. Nella subarea A sono previste possibilità di ampliamento dei capannoni; si segnala l’importanza di mantenere e, per quanto possibile sviluppare, il patrimonio vegetazionale presente.

Per quanto riguarda l’ambito Tr1 , si sono escluse destinazioni artigianali/di tipo produttivo, quali quella ancora oggi presente (falegnameria), in quanto incompatibili con un contesto che, nel corso degli ultimi venti anni, è diventato residenziale.

Per quanto riguarda l’ambito Tr2 , in prima fase si è considerato il coinvolgimento del solo lotto privato afferente all’edificio esistente e si è constatato che esso è di dimensioni eccessivamente ridotte

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 60 per poter ridisegnare adeguatamente quella parte di territorio dove si svolgono più funzioni. Si è, quindi, ritenuto di ampliare l’area di intervento coinvolgendo anche una parte di aree per servizi onde studiare, in sede di strumento urbanistico esecutivo, una soluzione che, mentre risolve i problemi di viabilità (ragione per cui si è studiato quel punto urbano), consente l’inserimento di un nuovo edificio residenziale adeguatamente correlato al completamento dell’area della scuola materna..

7. Azioni della variante (lett. h dell’Allegato VI) e Valutazione degli effetti/impatti ambientali (lett. f dell’Allegato VI)

Azioni della variante Valutazione degli effetti/impatti ambientali

È stata confermata la destinazione industriale L’effetto di tali modifiche è quello di facilitare dell’area normativa Pb ex Moncenisio , il recupero del patrimonio edilizio esistente e la modificando le modalità di attuazione degli valorizzazione degli elementi di pregio storico- interventi: sono state definite specifiche norme architettonico. per ogni singola subarea in cui l’area, nel suo La reindustrializzazione del sito comporterà una complesso, è stata articolata. ripresa del traffico: essendo l’area collocata a Tali norme prevedono che, con singolo titolo ridosso della viabilità intercomunale, il traffico abilitativo, accompagnato da una convenzione pesante non inciderà su quello urbano. con il Comune ai sensi dell’art. 49 della LR La reindustrializzazione comporterà degli 56/77 e s.m.i. si possano facilmente realizzare impatti ambientali correlati alla tipologia delle interventi di recupero degli immobili ed attività che si in siederanno e che saranno, insediamento di nuove attività produttive e, via comunque controllate dagli Enti con via, gli spazi per servizi sociali. competenza ambientale attraverso gli strumenti che la legislazione prevede (AIA, AUA etc.). L’insediamento di nuove attività è comunque subordinato alla bonifica della zona interessata.

Aggiornamento delle norme riferite alle aree L’effetto di tale norma è quello di riattivare industriali esistenti volte a consentire la capannoni esistenti vuoti o sottoutilizzati. possibilità di insediare nei capannoni esistenti La conseguenza può essere costituita da un attività di vendita di prodotti e materiali incremento del traffico in entrata/uscita dalle ingombranti che richiedono ampi spazi di aree industriali Pb e Pc , che sono, tuttavia, esposizione e movimentazione e attività e collocate in corrispondenza della viabilità attrezzature per il tempo libero e lo sport, queste intercomunale. ultime all’esterno delle aree classificate nel PRG vigente ad alto rischio idrogeologico.

Individuazione di un’area di trasformazione Tr1 Si cerca, con la variante, di facilitare una per la quale si prevede una destinazione mista trasformazione che ridurrebbe l’inquinamento residenziale/terziaria/commerciale in luogo di acustico e da polvere del contesto. un’attività di falegnameria esistente, tale da Peraltro, l’attività esistente potrebbe ricollocarsi completare il quartiere residenziale e adeguatamente nelle aree industriali di Condove riqualificare la Via Torino Pb e Pc .

Individuazione di un’area di trasformazione Tr2 L’attuazione della trasformazione consente il che prevede un intervento di demolizione e superamento il superamento di una strozzatura ricostruzione dell’edificio vuoto esistente per della viabilità locale e aumenta l’offerta allargare la Via Di Vittorio. L’intervento abitativa che genererà un, seppur modesto, prevede un ridisegno della viabilità comunale e incremento di traffico, che sarà, però, degli spazi liberi e destinati a servizi. compensato dalla realizzazione di parcheggi.

L18_07bis_Var6_elab5_1_Rapp_Ambientale_b501.doc 61 Azioni della variante Valutazione degli effetti/impatti ambientali

Aggiornamento delle previsioni relative ad Si tratta di modifiche puntuali che rendono più alcune aree a servizi semplice la realizzazione di servizi già previsti dal PRG vigente: nel caso di parcheggi, la loro attuazione favorisce il miglioramento delle condizioni ambientali delle località in cui si riusciranno a realizzare.

Individuazione di area a verde privato Vp Riduzione del consumo di suolo.

Modifiche puntuali alle norme, volte a definire Nessun particolare effetto. interpretazioni univoche delle stesse

8. Mitigazioni e Compensazioni ambientali (lett. g dell’Allegato VI)

Poiché le azioni della Variante n. 6, come visto al precedente paragrafo 7, non comportano particolari impatti ambientali, non si prevedono mitigazioni o compensazioni. Come è stato evidenziato, l’insediamento di nuove attività in un’area industriale da tempo dismessa, genera certamente impatti che comunque saranno controllati e monitorati in relazione ad AIA e AUA: è importante, però, sottolineare che tali insediamenti potranno avvenire previa bonifica degli inquinamenti del passato. La Variante n. 6 prevede valorizzazione degli elementi di pregio architettonico e, per quanto possibile, del patrimonio vegetazionale.

9. Aree Protette, SIC/ZPS. In Condove non sono presenti né aree protette né SIC o ZPS (vedi Tavola 1 dell’ALLEGATO “ Rete ecologica, PAI, Paesaggio e Beni Cultural i” al presente Rapporto Ambientale).

10. Programma di monitoraggio PMA (lett. i dell’Allegato VI) La variante n. 6 è una variante parziale al PRG e, come tale, una variante che non modifica la struttura del PRG vigente. La scelta della variante n. 6, che si ritiene meritevole di essere monitorata è quella relativa all’attuazione delle previsioni per l’ambito Pb ex Moncenisio , in considerazione della rilevanza, sia sotto il profilo della dimensione che dell’impatto economico e sociale che ha quest’area, rispetto a Condove.

10.1 Parametri e indicatori del PMA Il programma di monitoraggio ambientale (PMA) delle scelte della variante n. 6, per l’area Pb ex Moncenisio dovrà essere effettuato con cadenza triennale e sotto la responsabilità di un Tecnico individuato dal Responsabile del Settore Tecnico del Comune. Il programma di monitoraggio dovrà raccogliere ed elaborare i dati relativi ai seguenti parametri/indicatori : - quantità di SLP a destinazione industriale recuperata - quantità di superficie di servizi pubblici realizzati - stato di attuazione degli interventi di bonifica in relazione al piano di caratterizzazione approvato dagli Enti con competenza ambientale (vedi ALLEGATO al capitolo 2.2.5.2 “Sintesi del piano di caratterizzazione, di alcuni dati di monitoraggio e dei primi interventi di bonifica dell’area Pb ex Moncenisio ”).

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