Schede Di II Livello SIFRAP Provincia Di Verbano-Cusio-Ossola
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Progetto Strategico Interreg IVa Risknat Attività B2/C2 Rischi idrogeologici e da fenomeni gravitativi Sottoazione B2_h - Grandi Frane Permanenti Complesse. Schede di II livello SIFRAP Provincia di Verbano-Cusio-Ossola Aggiornamento Maggio 2012 Attività B2/C2 Rischi idrogeologici e da fenomeni gravitativi - Grandi Frane Permanenti Complesse SCHEDE II LIVELLO SIFRAP – Provincia di Verbano-Cusio-Ossola Arpa Piemonte – Dipartimento Tematico Geologia e Dissesto, Via Pio VII, 9 10135 Torino - Italy Except otherwise noted, this report is © 2012 Arpa Piemonte under a Creative Commons Attribution-ShareAlike license:http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/. 2 Attività B2/C2 Rischi idrogeologici e da fenomeni gravitativi - Grandi Frane Permanenti Complesse SCHEDE II LIVELLO SIFRAP – Provincia di Verbano-Cusio-Ossola Introduzione Il DT Geologia e Dissesto si occupa, nell'ambito delle proprie competenze, dell'aggiornamento del Sistema Informativo dei Fenomeni Franosi Piemontesi (SIFraP) nato come proseguimento del Progetto nazionale IFFI (Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia), di cui si occupò Arpa Piemonte tra il 2002 e il 2005, per conto di Regione Piemonte. L'IFFI rappresenta il primo inventario omogeneo e aggiornato dei fenomeni franosi sull'intero territorio nazionale. Il progetto prevedeva che ogni fenomeno censito fosse corredato da una rappresentazione geografica (ubicazione e perimetrazione) e da una scheda descrittiva realizzata secondo uno standard che presentava tre possibili livelli di approfondimento. Il primo livello rappresentava il set minimo di dati necessario per l'immissione del record nel database dell’inventario. Il secondo livello aggiungeva informazioni derivanti principalmente da un sopralluogo diretto sul luogo dell’evento. Le restanti informazioni potevano essere aggiunte come dati di terzo livello, come studi particolari su fenomeni molto noti. Le schede IFFI erano strutturate in sezioni, sottosezioni, campi e opzioni che ne vincolavano strettamente i contenuti. La maggior parte delle sezioni era organizzata in campi a scelta singola o multipla, ma esistevano anche campi numerici e di testo libero, questi ultimi destinati unicamente a informazioni relative al compilatore, all'ubicazione del fenomeno e alla bibliografia (Presidenza del Consiglio dei Ministri, 2001). Lo sviluppo di tale progetto in Piemonte comportò la realizzazione di un sistema informativo comprendente, a fine progetto, circa 35.000 frane cartografate alla scala 1:10.000 (Carta Tecnica Regionale). Per ciascun fenomeno sono state raccolte le informazioni di base necessarie per ottenere il primo livello di approfondimento, quali tipologia di movimento, stato di attività, metodo di rilevamento, fonti ed eventuali danni. Per alcune di queste frane si è raggiunto un grado di approfondimento delle conoscenze maggiore che ha permesso di compilare le schede di censimento al secondo o al terzo livello. Successivamente alla conclusione del progetto IFFI, Arpa Piemonte ha modificato gradualmente e profondamente la struttura delle schede di censimento dei fenomeni franosi creando un nuovo sistema informativo denominato SIFraP (Sistema Informativo dei fenomeni Franosi in Piemonte), attualmente in continua evoluzione. In particolare, nell'ambito del progetto RiskNat (2009-2012) sono state effettuate importanti modifiche che sono consistite nella creazione di nuove sezioni, di nuove occorrenze nelle vecchie sezioni e di alcuni campi di testo libero in cui poter inserire delle descrizioni accurate riguardo ad alcuni aspetti fondamentali del fenomeno ovvero la geomorfologia, l'idrogeologia, la classificazione del movimento, gli interventi effettuati o previsti, la geologia e il monitoraggio. A tal proposito, è necessario ricordare che Arpa Piemonte gestisce un'ampia rete di controllo strumentale dei fenomeni franosi rappresentata dallo strato informativo RERCOMF (REte Regionale COntrollo Movimenti Franosi) che ubica e descrive i più di 300 siti di monitoraggio distribuiti sul territorio regionale (inclinometri, piezometri, GPS, ecc.). Gli strumenti facenti parte della rete Arpa (più di 1.000) sono per lo più di proprietà dei Comuni e vengono gestiti dall’Agenzia per conto di questi ultimi. Arpa Piemonte possiede un gran numero di informazioni sul territorio regionale che possono essere utilizzate ai fini di una descrizione dettagliata dei fenomeni franosi. A queste informazioni, bisogna aggiungere la pluriennale attività di banca dati geologica, nata in Regione Piemonte e attualmente gestita da Arpa, che viene continuamente arricchita con l'inserimento di nuovi documenti (relazioni tecniche, tesi, articoli scientifici ecc.). Con la nascita del SIFraP cambia l'ottica con cui vengono prodotti i livelli di approfondimento successivi a quello di base (1°livello). Il 2° livello SIFraP diventa un report che contiene, oltre ai soliti campi a scelta multipla e di testo libero, con le modifiche e integrazioni suddette, anche una planimetria dettagliata del fenomeno (contenente la classificazione delle frane, gli elementi morfologici, l'ubicazione della strumentazione e i dati satellitari) e alcuni allegati fotografici. Il 3° livello SIFraP, invece, viene prodotto sotto forma di una monografia realizzata completamente a testo libero seguendo una struttura standardizzata che prevede un'introduzione, una descrizione dei dati disponibili, l'analisi del dissesto da differenti punti di vista (geologico, geomorfologico, strutturale) e, infine, la descrizione dei sistemi di controllo (monitoraggio tradizionale e dati satellitari). 3 Attività B2/C2 Rischi idrogeologici e da fenomeni gravitativi - Grandi Frane Permanenti Complesse SCHEDE II LIVELLO SIFRAP – Provincia di Verbano-Cusio-Ossola Le schede utilizzate per la raccolta delle informazioni si basano sulle specifiche definite nell'ambito del progetto IFFI per la raccolta delle informazioni e sono state strutturate per raccogliere dati derivanti da diverse fonti (rilevamento diretto, dati di archivio, fotointerpretazione) e con diversi gradi di approfondimento. Tuttavia i tre livelli di approfondimento della scheda IFFI sono risultati essere non adeguati a raccogliere tutte le informazioni disponibili, pertanto si è deciso di integrare e modificare le informazioni contenute nella scheda per meglio adattarsi alle esigenze di Arpa Piemonte. In particolare è stata incrementata la quantità di informazioni che è possibile archiviare. Le schede di 2°livello SIFraP raccolgono quindi informazioni di maggior dettaglio rispetto a quelle IFFI; rispetto alla strutturazione precedente si è deciso di integrare le informazioni già presenti, principalmente organizzate in campi a scelta multipla, con campi di tipo a testo libero che permettono una descrizione più approfondita dei fenomeni. Le principali modifiche sulla scheda sono state: • L'aggiunta di diverse sezioni testuali, quali ad esempio l'Inquadramento del fenomeno, la Descrizione Morfologica e la Descrizione del danno. • L'aggiunta di ulteriori sezioni per la descrizione di tematiche specifiche, quali ad esempio i dati di monitoraggio, i dati interferometrici e gli interventi. • La sezione geologia è stata arricchita con la possibilità di descrivere, in modo più approfondito, le condizioni geologico strutturali di diverse zone all'interno del dissesto o nel suo intorno mediante schede di rilevamento che riportano le caratteristiche geologiche e geomeccaniche dell'ammasso roccioso o dei terreni. • Per i dati interferometrici ricadenti all'interno del perimetro di frana vengono calcolati in automatico la velocità media, minima e massima, il numero totale di riflettori (PS+DS) e il numero di riflettori che indicano movimento. • La sezione bibliografia fa riferimento alla banca dati Fonti e Documentazione di Arpa Piemonte. Anche la componente geografica è stata arricchita con nuove informazioni rispetto allo standard definito dall'IFFI. In particolare sono state aggiunte nuove informazioni inerenti a: • elementi morfologici di dettaglio; • danni; • opere di sistemazione; • stazioni di rilevamento geologico/strutturale di dettaglio. E' stato inoltre aggiunto un livello informativo che riporta tutti quei fenomeni di dissesto a carico della coltre superficiale di fenomeni innescatisi in seguito ad eventi alluvionali e che erano stai accorpati all'interno della base dati IFFI all'interno delle "Aree soggette a frane superficiali diffuse". Tutte le modifiche apportate alla base dati sono state fatte in modo da mantenere comunque la possibilità di esportare i dati raccolti secondo lo standard definito dall'IFFI. 4 Attività B2/C2 Rischi idrogeologici e da fenomeni gravitativi - Grandi Frane Permanenti Complesse SCHEDE II LIVELLO SIFRAP – Provincia di Verbano-Cusio-Ossola Elenco delle schede Figura 1- Distribuzione dei fenomeni schedati al II livello SIFRAP 5 Attività B2/C2 Rischi idrogeologici e da fenomeni gravitativi - Grandi Frane Permanenti Complesse SCHEDE II LIVELLO SIFRAP – Provincia di Verbano-Cusio-Ossola Provincia Comune Località codice Tipologia VB Baveno T. Selva Spessa 103-01166-05 Complesso VB Bognanco Graniga 103-01571-01 Complesso VB Cannobio P.ne Pollirolo 103-50606-00 Crollo/Ribaltamento VB Crevoladossola diveria basso torrente 103-00128-05 Complesso VB Crodo Crodo 103-00509-01 DGPV VB Formazza Valdo 103-50253-00 Crollo/Ribaltamento VB Formazza Sottofrua 103-00055-00 Aree soggette a crolli/ribaltamenti diffusi VB Loreglia Loreglia 103-00940-00 Complesso VB Loreglia Chesio 103-00941-00 Complesso VB Madonna del Sasso Cave 103-01641-00 Complesso VB Montescheno